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le cure palliative sono considerate una disciplina giovane, hanno origine intorno agli anni 80 In Italia su base
volontaristica e si sono occupate a livello domiciliare dei bisogni dei malati terminali e delle loro famiglie che al
tempo non avevano risposta in ambito sanitario e ospedaliero.
Il malato con una malattia in fase avanzata affronta l'ultimo periodo della sua vita in maniera drammatica. Per gli
studiosi il morire è un progressivo isolamento del morente dalla cerchia dei suoi simili.
La visione delle cure palliative si basa sulla considerazione del paziente nella sua globalità senza accanirsi contro
la sua malattia. La morte è vista come un evento naturale inevitabile nel malato terminale. Si considera sia il
morente che le persone che lo circondano andando a rigenerare relazioni tra operatori familiari e malato.
Palliativo
deriva dal latino pallium che vuol dire mantello ed indica il senso di proteggere come un mantello
Medicina palliativa
L’OMS definisce la medicina palliativa come un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro
famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili grazie al sollievo dalla
sofferenza e con un trattamento ottimale del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psico sociale e
spirituale.
La medicina palliativa pone attenzione alla cura del paziente e della famiglia, ottimizzando la qualità di vita e
anticipando, prevenendo e curando la sofferenza.
L.E.A.
Un altro momento fondamentale è stato quando le cure palliative sono rientrati nei livelli essenziali di
assistenza che devono essere fornite gratuitamente alla popolazione per garantire la qualità di vita e la dignità
della persona.
Luoghi di cura
I luoghi di cura sono il domicilio, i servizi ambulatoriali la struttura residenziale (hospice) per le fasi più precoci
di malattia c'è il day hospice. si scelgono in base al livello di autosufficienza e di intensità assistenziale che
richiede il paziente lasciandogli la libertà di scelta.
Hospice
Viene erogato all'interno di strutture ospedaliere o sul territorio. Composto da camere singole con bagno
privato, poltrona-letto e personalizzazione della camera. Ci sono locali comuni con soggiorno e cucina.
Secondo il dpcm del 2000 nell'hospice non esistono orari di visita e l'assistenza è gratuita.
Componente sensorio-discriminativa
corrisponde ai meccanismi neurofisiologici che permettono la decodificazione della qualità, durata, intensità e
localizzazione del dolore, che viene percepito livello periferico dai nocicettori e trasmesso al sistema nervoso
centrale.
Componente affettivo-emozionale
il dolore ha una componente spiacevole, aggressiva e difficilmente sopportabile. È determinata sia dalla causa
stessa del dolore ma anche dal contesto ovvero la malattia e l'incertezza della sua evoluzione che infieriscono sul
vissuto doloroso.
Tipi di dolore
Si possono classificare secondo il meccanismo fisiopatologico (eccesso di nocicezione), durata dell'evoluzione
(acuto o cronico) e il tipo di patologia in causa (benigna o maligna).
Durata dell'evoluzione
il dolore acuto e di recente insorgenza utile come segnale di allarme. Si può precisare l'origine somatica del
dolore.
Il dolore cronico non ha un gruppo omogeneo ma si divide in due categorie: dolori legati a una patologia
evolutiva maligna come cancro o aids e dolori cronici non maligni legati a una patologia poco evolutiva come
lombalgia o lesione nervose.
I dolori cronici, oncologici e non, hanno in comune il fatto di essere distruttivi per l'individuo e vanno curati.
Bisogna procedere con una valutazione globale somatica e psicologica.
Valutazione del dolore
Comprende sia medici che infermieri devono valutare l'intensità del dolore quotidianamente. la misurazione è
essenziale per trattare efficacemente un paziente con dolore.
Il dolore è soggettivo, complesso, multifattoriale e multidimensionale e nessuna misura oggettiva potrà mai
quantificarlo realmente.
Per valutare il dolore si interroga il malato, si eseguono esami clinici e soprattutto neurologici, indagini funzionali
e valutazione del comportamento e dell'autonomia.
dolore cronico
è distruttivo per il paziente, auto aggravante in seguito alle alterazioni comportamentali e alla depressione che
questo comporta
Esame clinico
è importante differenziare durante l'esame clinico i tre meccanismi all'origine del dolore cronico perché ciascuno
risponde a differenti approcci terapeutici:
- origine nocicettiva
- origine neurogena
- origine psichica in cui non c'è nessuna lesione tissutale accertabile, detta “sine materia”
Scale di autovalutazione
sono dette scale unidimensionali che valutano una sola dimensione del dolore: l'intensità misurata dal
paziente.
esistono diverse scale in grado di misurare globalmente l'intensità del dolore:
- scala verbale semplice (VRS)
- scala numerica (NS)
- scala analogica visiva (VAS)
VRS
È la più utilizzata e prevede quattro o 5 categorie con un punteggio da zero a quattro
NS
la scala numerica permette al malato di dare un numero al dolore da zero a 10 o da zero a 100. vero è assenza di
dolore e 10 è il massimo dolore immaginabile
VAS
presenta graficamente con una linea orizzontale di 100 mm orientata da sinistra a destra. Le due estremità sono
dolore assente e massimo dolore immaginabile. Il paziente risponde mettendo una croce sulla linea, la quale
indica l'intensità del dolore in quel momento.
Terapia farmacologica
- FANS
- Oppioidi
- anestetici locali
FANS
Hanno azione antinfiammatoria antipiretica analgesica e antiaggregante.
possono portare a disturbi gastrointestinali, inibizione dell'aggregazione piastrinica, alterazioni della funzionalità
renale e reazioni pseudo allergiche.
Oppioidi
Esempio: morfina e codeina.
effetti collaterali: nausea e vomito, sedazione, rigidità muscolare, stato confusionale, ritenzione urinaria,
ipotensione, bradicardia, prurito e riduzione della motilità intestinale.
Morfina
È l’oppioide con maggiore efficacia analgesica. Ha metabolizzazione epatica ed escrezione renale. si può
somministrare per via orale rettale intramuscolo sottocutanea endovenosa epidurale e spinale.
Fentanil transdermico
Il cerotto transdermico è indicato per i pazienti che hanno bisogno di un trattamento alternativo ad altri tipi di
somministrazione.
Assistenza infermieristica
durante la relazione d'aiuto metti in atto l'ascolto attivo.
Bisogna lasciare al paziente il tempo di parlare e di entrare in comunicazione con sé stesso per esprimere ciò che
sente. Il modo di fare deve essere disponibile, tranquillo e in accordo con ciò che si ha piacere di comunicare.
Invitare il paziente a parlare mostrandogli disponibilità ad ascoltarlo con uno sguardo o con una parola.
proporre al paziente domande aperte per iniziare gradualmente la comunicazione.
Scegliere parole che toccano sia la sfera sentimentale che quella emotiva, sia la speranza che l'immaginazione,
sia il corpo che il dolore.
Effettuare chiarificazioni e verifiche: verificare che quello che dice il paziente sia diverso da quello che dicono gli
altri cioè che sia un suo pensiero
Utilizzare la ripetizione.