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La Carta nella Mente

(Tra le 5)
Di Wolf Waldbauer

E' con grande piacere che presento un originale effetto di Wolf Waldbauer,
certamente uno dei migliori Mentalisti della scena italiana, nonchè autore di
ottimi testi sulla tecniche di memorizzazione di mazzi di carte da gioco.
Leggete perciò attentamente quanto segue chissà che non vi innamorerete
anche voi, come è accaduto a me, delle grandi possibilità che ci vengano
offerte dalle tecniche mnemoniche applicate alla Cartomagia ed al Mentalismo.

Un effetto che non manca mai di creare stupore e meraviglia, è quello in cui
una carta liberamente scelta e il cui valore è perfettamente sconosciuto al
mago, scompare istantaneamente, per poi riapparire in maniera altrettanto
misteriosa.

Le tecniche necessarie per compiere questo effetto sono alla portata di tutti:
un cull e la conta di Ascanio; quello che trovo interessante è invece l’uso di
un "set up" automatico che ho scoperto qualche anno fa e che si basa
sull’osservazione che anche in un mazzo di carte regolarmente mischiato si
formano automaticamente delle sequenze particolari che noi possiamo usare a
nostro vantaggio.

Se osserviamo un mazzo mischiato, noteremo infatti che sovente ci sono delle


serie di carte consecutive che formano una sequenza numerica crescente o
decrescente. Non è importante che la sequenza sia perfetta (1,2,3,4,5…), può
essere anche "bucata" (3,5,6,9…); l’importante è che si tratti però di una
sequenza crescente (3,4,7,9…) o decrescente (9,7,4,3…).

Quando abbiamo a che fare con sequenze di questo genere, potremo sempre
stabilire con certezza quale carta sia stata scelta sulla base della posizione che
occupa all’interno della sequenza stessa.

La conoscenza di questo principio ci evita la fatica di dover memorizzare le


carte, perché la posizione relativa di ognuna di esse definirà automaticamente
anche la sua relativa grandezza numerica.

Proviamo ad applicare questo principio a un gioco.


Dopo aver fatto mischiare il mazzo di carte dallo stesso spettatore, stendetelo
di faccia e a nastro sul tavolo per far constatare la regolarità del miscuglio.
Contemporaneamente addocchiate 5 carte consecutive i cui valori formano una
sequenza crescente o decrescente.

A mo’ di esempio diciamo che la sequenza che abbiamo trovato è composta da


un 3P, 7D, 9C, 10P e un JF. In questo caso non avremo bisogno di fare ulteriori
aggiustamenti .

Alle volte può però capitare di non trovare una serie di 5 carte consecutive che
abbiano la caratteristica di avere i valori crescenti (o decrescenti). In tal caso
basterà fare dei piccoli aggiustamenti, aggiungendone una o togliendone
magari un’altra (se ad esempio nella serie indicata più sopra tra il 7D e il 9C ci
fosse un 4 qualsiasi, quest’ultimo interromperebbe la nostra sequenza
crescente e perciò basterà eliminarlo mediante un "cull").

Fatti gli eventuali aggiustamenti, aggiungete in cima a questo set up altre 3


carte qualsiasi e tagliate il mazzo.

In pratica ora vi trovate con un mazzo dorso in alto, costituito da 3 carte


indifferenti, 5 carte in sequenza crescente (o decrescente) e il resto delle carte
regolarmente mischiate.

Durante la presentazione iniziate con un esempio, scoprendo le prime tre carte


(qualsiasi) e deponendole sul tavolo. Dite ad uno spettatore che "se lei
dovesse pensare ad una di queste tre carte, per me sarebbe troppo
facile indovinarla, perché ci sono molti fattori psicologici come il colore
o la posizione di una particolare carta che tendono a condizionarla
nella sua scelta."

Scartate queste prime tre carte e iniziate a deporre le tre carte successive sul
tavolo, ma stavolta coperte: "se però potesse scegliere fra tre carte
coperte... (fate una breve pausa, poi, come se ci aveste ripensato,
aggiungetene altre due) anzi, addirittura fra cinque carte coperte, per me
sarebbe impossibile indovinarla!"

Fategli prendere una carta, chiedetegli di ricordarla e di mischiare


accuratamente tutt’e cinque le carte. Queste 5 carte sono ovviamente quelle
del set up e a voi basterà conoscere la posizione della carta per conoscerne
anche il valore relativo (se per esempio avesse toccato la 1ª, sarebbe quella di
valore più basso, il 3P, mentre se avesse toccato la terza carta, questa sarebbe
ovviamente quella di valore mediano, ossia il 9C).

Dopo che avrà terminato di mischiare, riprendete le 5 carte e stigmatizzando il


fatto che le state guardando per la prima volta, fategli notare che non avete
alcun appiglio psicologico per scoprire la carta pensata. Nel frattempo, però,
gesticolando casualmente con le carte, portate la carta scelta in penultima
posizione (quarta dall’alto con le carte di faccia).

Ora affermate che lo spettatore "ha in mente una carta, giusto? Ma se la carta
è nella sua mente, essa non può essere anche contemporaneamente nel
mazzetto, vero? E allora in questo mazzetto non possono esserci più 5 carte,
ma soltanto 4, esatto?..."

Tenete il mazzetto (che è comunque composto da 5 carte) nella sinistra, faccia


in alto e nella posizione abitualmente usata per la distribuzione. La mano
sinistra chiude leggermente le dita, facendo così inarcuare le carte in modo che
risultino leggermente concave.

La mano destra afferra la 1ª carta nell’angolo superiore sinistro, pinzandola tra


pollice e indice, e la depone sul tavolo alla conta di "uno". La mossa viene
ripetuta con la 2a carta e, mentre contate "due", anche questa viene deposta
sul tavolo. Contemporaneamente, però, coll’indice della mano sinistra farete un
"buckle" all’ultima carta del mazzetto.

Questo buckle consiste semplicemente nel trascinare coll’indice l’angolo


superiore della carta verso il pollice, ottenendo una specie di "gobba" (buckle
in inglese); in questo modo le due carte a essa sovrapposte rimarranno
perfettamente appaiate, permettendoci di deporle sul tavolo come se fossero
una carta sola contando "tre".

Alla conta di "quattro", deponete poi anche l’ultima carta sul tavolo, facendo
constatare come la carta pensata dallo spettatore sia sparita.
Per essere convincenti, i movimenti della conta devono essere eseguiti in
maniera fluida e senza premura; inoltre sarebbe opportuno far "schioccare" le
singole carte mentre le contate, aggiungendo così anche un elemento uditivo.

E’ interessante notare che ora la carta scelta è finita automaticamente in 3a


posizione (mazzetto a faccia in alto), che è proprio quella giusta per fare una
falsa conta tipo "Ascanio spread" senza bisogno di ulteriori aggiustamenti.

Non soltanto, ma una volta eseguito l’Ascanio spread, la carta scelta finisce
automaticamente in fondo al mazzetto, nella posizione più idonea per
impalmarla e pronta per essere riprodotta nella maniera che riterrete più
opportuna.

Wolf Waldbauer

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