Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Bandiera (1963-1964)
Indice (dettagli)
Storia
Sultani di Zanzibar
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
Storia
Il Sultanato di Zanzibar nel 1875
Dati amministrativi
Nome (SW) Usultani wa
ufficiale Zanzibar
(AR) ﺳﻠﻄﻨﺔ زﻧﺠﺒﺎر
Lingue Swahili, arabo, inglese
parlate
Stone Town con la cattedrale nel Capitale Mji Mkongwe (dal 1890
1938. Stone Town)
Dipendente Stato sovrano (1856-
Nel 1698, Zanzibar divenne parte dei possedimenti da 1890, 1963-1964)
d'oltremare dell'Oman e assoggettata al potere del suo Impero britannico
sultano. I portoghesi ne furono espulsi e il traffico degli (1890-1963)
schiavi sotto il governo omanita prosperò insieme ad un
fiorente commercio delle spezie. Politica
Forma di Sultanato:
Sa'id bin Sultan trasferì la capitale da Mascate, in Oman, a governo Monarchia assoluta
Stone Town (isola di Zanzibar) nel 1840. Dopo la sua morte
(1856-1963)
nel 1856, i figli entrarono in conflitto per la successione. Il 6
aprile 1861 Zanzibar e l'Oman si divisero in due principati Monarchia
costituzionale (1963-
separati. Majid bin Said Al-Busaid (1834-1870), il sesto 1964)
figlio, divenne sultano di Zanzibar, mentre suo fratello, il
Sultano vedi elenco
terzogenito, Thuwaini bin Said divenne sultano dell'Oman.[2]
Nascita 19 ottobre 1856 con
Durante questo periodo, il sultano di Zanzibar dominava una Majid bin Sa'id
parte rilevante della costa orientale africana, nota come Zanj,
Causa Separazione dal
comprendente Mombasa e Dar-es-Salaam, e le rotte
commerciali che si estendevano molto all'interno dell'Africa, sultanato di Oman
come Kindu sul fiume Congo. Nel novembre 1886, una Fine 12 gennaio 1964 con
commissione anglo-tedesca fissò i confini in una striscia larga Jamshid bin Abdullah
dieci miglia nautiche (19 km) lungo la costa da Capo
Causa Rivoluzione di Zanzibar
Delgado (nell'odierno Mozambico) a Kipini (ora in Kenya),
che includeva tutte le isole e molte città in quella che oggi è la Territorio e popolazione
Somalia. Tuttavia, dal 1887 al 1892, tutti questi possedimenti Bacino Arcipelago di Zanzibar
di terraferma furono progressivamente perduti[3] a vantaggio geografico
delle potenze coloniali del Regno Unito, della Germania e
Massima 2 650 km² nel 1964
dell'Italia, sebbene alcune non furono formalmente vendute o
estensione
cedute fino al XX secolo (Mogadiscio agli italiani nel 1905 e
Mombasa ai britannici nel 1963). Popolazione 300.000 abitanti nel
1964
L'Impero britannico ebbe il sopravvento e la sua egemonia fu
Economia
formalizzata nel 1890 dal trattato di Helgoland-Zanzibar, in
cui la Germania si impegnava a non interferire con gli Valuta Ryal di Zanzibar (1882-
interessi di Londra sull'isola africana. Zanzibar acquisì lo 1908),
status di protettorato nello stesso anno. Gli inglesi Rupia di Zanzibar
nominarono i propri visir dal 1890 al 1913 e, in seguito, i (1908-1935),
residenti dal 1913 al 1963.[4] Scellino dell'Africa
Orientale (1921-1964)
I sultani continuarono ad avvicendarsi, seppure con potere
ridotto, e a soggiornare nelle loro sfarzose residenze. Il 27 Religione e società
agosto 1896 il protettorato fu protagonista della più breve Religioni Islam[1]
guerra documentata della storia, che si concluse con la resa e preminenti
l'abdicazione del sultano usurpatore Khalid bin Barghash
dopo 45 minuti di cannoneggiamento sul palazzo del sultano
da parte della marina britannica, il cui intervento era stato
richiesto dal sultano legittimo spodestato.[5]
Bibliografia
Lorenzo Declich, Sulla storia del sultanato ãlbũsa'īde e sull'Islām della Costa Swahili nel
XIX secolo alla luce delle fonti in arabo dell'Archivio Nazionale di Zanzibar, Aracne, Roma
2004.
Martyn Downer, The Sultan of Zanzibar, Black Spring Press, London 2011.
Jens Finke, Zanzibar, Vallardi, Milano 2010.
Tommaso Giacobazzi-Gianni Fava, Zanzibar, Roma 1995.
Beatrice Nicolini, Il sultanato di Zanzibar nel XIX secolo: traffici commerciali e relazioni
internazionali, L'Harmattan Italia, Torino 2002.
Voci correlate
Sultani di Zanzibar
Zanzibar
Repubblica Popolare di Zanzibar
Kenya
Somalia
Tanzania
Sultanato di Mascate e Oman
Collegamenti esterni
(EN) I sultani omaniti di Zanzibar, su zanzibar-web.com. URL consultato il 18 dicembre 2007
(archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2007).
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sultanato_di_Zanzibar&oldid=123350610"
Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 7 ott 2021 alle 19:08.
Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.