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)
DIODORO SICULO possiamo collocarlo tra la fine della vita di GIULIO CESARE, assassinato nel 44 A.C. e
l’inizio dell’impero di AUGUSTO. E’ il momento in cui nello STATO ROMANO che si appresta a diventare un
impero sorgono ( soprattutto in oriente) delle grandi biblioteche. Sono biblioteche cittadine, aperte al
pubblico. La BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA fondata dai TOLOMEI nel 3 secolo A.C. era a servizio dei dotti del
MUSEO, questa università fondata da TOLOMEO 1. DIODORO vive in una terra, la SICILIA che mentre prima
era stata una delle province piu ricche e prospere dello stato romano ma che aveva subito le conseguenze
delle guerre annibaliche, delle ruberie dei vari governatori e lotte civili, era diventata una terra arretrata. Da
provinciale DIODORO ha un grande disegno, creare una storia universale.
LA SUA CITTA’ DI ORIGINE, AGIRA IN PROVINCIA DI ENNA. La sua provenienza lo porta a compiere alcuni
viaggi per conoscere buona parte dell’EUROPA e dell’ASIA. Il soggiorno a ROMA che DIODORO fece durante
la stesura della sua opera gli consenti di confrontare diversi autori che per oggi sono in gran parte perduti.
GRAZIE ALLA LETTURA DI DIVERSI PROEMI SAPPIAMO CHE L’ELEMENTO FONDAMENTALE PER AVVALORARE
UN’OPERA STORICA E’ L’AUTOPSIA, LA CONOSCENZA DIRETTA DEI LUOGHI. UNO STORICO deve sempre
affermare di aver visto gli eventi. IN DIODORO questa affermazione è diventata un TOPOS, un’affermazione
CANONICA.
DIODORO ammette di aver costruito la sua opera con due risorse fondamentali :
IL VIAGGIO CHE DIODORO FA IN EGITTO PROBABILMENTE INDICA L’INIZIO DELLA STESURA DELL’OPERA. C’è
una descrizione della città di TEBE in EGITTO, già fatta da ERODOTO che citava ECATEO. Capiamo che
probabilmente il viaggio è stato compiuto realmente.
L’AMBIZIOSISSIMO INTENTO DI DIODORO era di coprire i 12 secoli. I LIBRI PERVENUTI PERO’ SONO SOLO
UNA PARTE .
L’opera era suddivisa in PENTADI, GRUPPI DI 5 LIBRI. Ci sono arrivati i primi cinque libri. Della seconda
pentade non ci sono arrivati ma la terza e la quarta pentade si. I libri dall’11 al 20 che narrano proprio la
storia greca, dalle guerre persiane alle lotte dinastiche successive ad ALESSANDRO MAGNO fino al 301.
Lo stile di DIODORO sembra piuttosto ridondante. L’approccio che lui ha nel proemio è stato interpretato
come il riflesso di una PROSPETTIVA STOICA, un NOUS UNIVERSALE che controlla gli eventi e ne da
un’interpretazione unitaria. Ciò che caratterizza IL MODUS OPERANDI DI DIODORO è il criterio della GIUSTA
PROPORZIONE (SYMMETRIA) intesa come giusta misura, dare lo spazio senza eccedere. Questo è
sicuramente un criterio personale che lo contraddistingue. Ma rimane comunque il problema di quanto
DIODORO fosse originale e quale fosse il suo apporto personale. Infatti ben presto questo gli valse l’accusa
di EPITOMATORE ( chi riassume ) .
Alcuni studiosi mettono in dubbio l’idea di una composizione della BIBLIOTECA STORICA a tavolino
attraverso la consultazione di piu fonti contemporaneamente, soprattutto per la complessità della
consultazione simultanea di piu rotoli di papiro. PROBABILMENTE NELLA SUA LUNGA ELABORAZIONE
LAVORO’ PIU COME PLINIO IL VECCHIO, PRENDENDO APPUNTI DALLE NUMEROSE FONTI PER POI
UTILIZZARE TALI APPUNTI DURANTE LA STESURA DELL’OPERA .
Il merito di DIODORO comunque sta nell’aver salvato una serie di dati, di fonti, assolutamente essenziali
perlomeno per la cronologia greca. Se non avessimo DIODORO gli egittologi non saprebbero ricostruire la
sequenza delle dinastie che non si ricava affatto dalle iscrizioni sui templi egiziani ma è una verità di
DIODORO. DIODORO però è importante anche per gli storici GRECI perche data i vari anni con un triplice
sistema. Inizia il racconto su ogni anno con l’arconte ateniese, il console romano e l’anno olimpico.
DIODORO ci consente cosi di datare le iscrizioni. Le iscrizioni greche, attiche, sono datate col sistema degli
arconti ateniesi. Grazie a DIODORO conosciamo quando un personaggio è stato arconte.