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L'epoca attuale è l'epoca dello spazio, poiché viviamo in un momento in cui il mondo si percepisce
come una rete che collega dei punti, più che come una vita che si sviluppa nel tempo. Nel
Medioevo, lo spazio era un insieme gerarchizzato di luoghi (luoghi sacri e profani, protetti e aperti);
lo spazio medievale era quindi uno spazio di localizzazione. Con Galileo si è schiuso lo spazio
della localizzazione, in quanto per la prima volta ha costituito uno spazio infinito e infinitamente
aperto, finendo con sostituire la localizzazione con l'estensione; quest'ultima è stata oggi sostituita
dalla dislocazione, che è definita dalle relazione di prossimità tra punti o elementi.
classificazione degli elementi umani). Il problema del tempo è affrontato solo come uno dei
Lo spazio ancora non è stato interamente desacralizzato a livello pratico, poiché la nostra vita è
ancora governata da opposizioni che non sono state abolite dall'istituzione e dalla pratica, ad
Lo spazio in cui viviamo non è uno spazio vuoto in cui si muovono individui e cose, ma è uno
spazio eterogeneo, riempito da un insieme di relazioni che definiscono degli spazi irriducibili e non
sovrapponibili. Possiamo individuare due tipi di spazi che hanno la particolare caratteristica di
essere connessi a tutti gli altri spazi, ma al tempo stesso contraddicono questi stessi spazi:
• le utopie: sono spazi privi di un luogo reale, ma hanno un rapporto di analogia con la realtà,
• le eterotopie: sono luoghi reali, ma con carattere utopico; sono delle utopie effettivamente
realizzate in spazi reali, i quali sono però al tempo stesso rappresentati, contestati e
rovesciati. Sono luoghi che stanno al di fuori di tutti i luoghi, anche se effettivamente
◦ primo principio: qualsiasi cultura al mondo produce eterotopie. Esistono due tipi
principali di eterotopie:
▪ eterotopie di crisi: molto diffuse nelle società primitive, sono luoghi riservati agli
individui che vivono in uno stato di crisi nei confronti della società e dell'ambiente
circostante.
▪ eterotopie di deviazione: luoghi in cui vengono collocati gli individui che hanno un
comportamento deviante rispetto alla norma.
◦ secondo principio: nel corso della sua storia, una società può far funzionare in modo
diverso un'eterotopia che esiste.. Un'eterotopia può agire diversamente, in sincronia con
incompatibili.
◦ quarto principio: solitamente le eterotopie sono connesse con le eterocronie, una sorta
costituiscono dei luoghi per tutti i tempi, ma al tempo stesso al di fuori del tempo e
sottomettersi a dei riti o a delle purificazioni. Vi sono però eterotopie che danno
◦ sesto principio: le eterotopie hanno la funzione di creare uno spazio illusorio che
L’obiettivo di questa proposta è riflettere sulle costruzioni spaziali del Novecento e come queste si
rapportino nella formazione dell’identità dell’individuo. Possiamo ancora parlare di luogo o si può vivere
solo in surrogati ovvero in pseudo luoghi dove l'individualità si perde in logiche di potere? Quanto conta il
luogo, il luogo eterotopico, il non luogo, nella costruzione dell’identità dell’individuo?