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Codice Penale Italiano Aggiornatto 2009 - 4
Codice Penale Italiano Aggiornatto 2009 - 4
TITOLO I
DELLE CONTRAVVENZIONI DI POLIZIA
CAPO I
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA POLIZIA DI SICUREZZA
SEZIONE I
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L’ORDINE PUBBLICO
E LATRANQUILLITÀ PUBBLICA
§1
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L’INOSSERVANZA DEI PROVVEDIMENTI
DI POLIZIA E LE MANIFESTAZIONI SEDIZIOSE E PERICOLOSE
soggettiva di uno o più destinatari determinati o quindi, escludersi la vincolatività del provvedi-
determinabili, slegato dalla mera attuazione di mento adottato in carenza di potere o da
norme o regolamenti. È esclusa, pertanto, la un’autorità assolutamente incompetente
rilevanza penale di condotte violative di norme (Cass., I, 3-4-1992), ma non quella dell’ordi-
giuridiche generali ed astratte (Cass., I, 7-9- ne affetto da incompetenza relativa, stante
1996), quali le ordinanze regolamentari con le comunque la sussistenza di una legittimazio-
quali, ad esempio, vengono indicate prescrizio- ne all’esercizio delle funzioni.
ni a studi medico-dentistici, ovvero viene impo- La legalità del provvedimento si articola, in
sto a concessionari demaniali di dotare gli sta- particolare, in una legittimità formale ed in una
bilimenti di un servizio di tutela dei bagnanti legittimità sostanziale, espresse nelle forme
(Cass., I, 7-5-1999), certamente esulanti dagli tipiche di illegittimità dell’atto amministrativo,
ordini specifici ad personam. quali l’incompetenza, la violazione di legge e
Analogamente, non si ravvisano gli estremi l’eccesso di potere (Cass., I, 6-8-1992).
della contravvenzione nell’ipotesi di inosser- In particolare, la legalità sostanziale comporta
vanza delle conclusioni espresse dalla com- la necessità di verificare che (Cass., I, 9-12-
missione di sicurezza ex art. 80 T.u.l.p.s., 1993):
essendo atto endoprocedimentale, privo di - il provvedimento disatteso, oltre ad essere
idoneità ed attualità ad incidere sulla sfera immune dai vizi di legittimità, corrisponda
soggettiva del privato (Cass., I, 8-9-2000). effettivamente alla funzione legale tipica asse-
Il contenuto precettivo deve essere puntuale ed gnatagli dall’ordinamento;
espresso in forma chiara ed intelligibile, tale da - rispetto alla particolare situazione di interes-
consentire l’individuazione della provenienza, se che si intende tutelare, il precetto sia esigi-
delle ragioni e del contenuto dell’ordine e di bile nelle modalità prescritte.
consentire una condotta di conformazione del Il provvedimento deve essere adottato nell’in-
destinatario al precetto (Cass., I, 19-1-1993). teresse della collettività e non di singoli indi-
Non è dunque configurabile la contravvenzione vidui, interesse corrispondente a quello astrat-
in esame quando si violano norme generali ed tamente tutelato dalla norma attributiva del
astratte, avendo una sfera di operatività limita- potere, come tale delimitativo della discrezio-
ta a provvedimenti impositivi di un determina- nalità espressa nella determinazione del pre-
to comportamento attivo od omissivo, rivolti ad cetto. La scelta discrezionale della P.A. non è
un soggetto o ad una cerchia di soggetti ben comunque sindacabile da parte del giudice, il
determinati o determinabili (Tribunale Trento, cui accertamento non può invadere il merito
20-6-2006, n. 503, fattispecie in cui un sog- del provvedimento (Cass., I, 6-8-1992).
getto condannato per rapina deteneva un cane Non è necessaria la forma scritta dell’atto inte-
di razza rottweiler contravvenendo in tal modo grativo del precetto penale, purché tale atto sia
all’ordinanza del ministro della salute del 27 chiaramente intelligibile, anche con riguardo
agosto 2004, che vietava il possesso di tale al contenuto imposto al destinatario, e idoneo
razza ai condannati per un delitto non colposo ad essere portato a conoscenza dei destinatari
contro la persona o il patrimonio). (Cass., I, 19-1-1993), rilevando anche ordini
emessi in forma orale, quando provenienti da
6 • IL CARATTERE DI LEGALITÀ DEL PROVVEDIMENTO ❐ forze pubbliche di polizia (Cass., I, 10-3-
1997; Cass., VI, 12-11-1983).
La richiesta contenuta nel provvedimento L’atto amministrativo deve essere motivato, sep-
amministrativo deve essere legittima, cioè pure in forma succinta purché sufficientemen-
deve provenire da un organo della pubblica te determinata, al fine di consentire un control-
amministrazione che agisca nell’esercizio lo circa la legalità dello stesso da parte del
delle proprie funzioni e competenze, ivi com- destinatario (quantomeno sotto il profilo della
preso il funzionario di fatto o il privato eser- riconoscibilità della provenienza e del contenu-
cente pubbliche funzioni (Manzini). Deve, to impositivo) e del giudice in sede di sindaca-
650 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1140
to incidentale (Cass., I, 7-5-1999). E’ ammes- ficare la legittimità ed il valore vincolante
sa una motivazione implicita, ovvero per relatio- (Tribunale Bari, I, 9-1-2006).
nem, come nel caso di atti consequenziali a Le ragioni di giustizia si sostanziano in tutti i
pregressi provvedimenti amministrativi emessi motivi riferibili all’attività giurisdizionale svolta
nei confronti del medesimo soggetto, ovvero di dal giudice e, più in generale, all’attuazione del
ordini di esibizione di documenti, in cui è impli- diritto obbiettivo ad opera del pubblico ministe-
cita la finalità di controllo e prevenzione svolta ro o della polizia giudiziaria (Cass., I, 5-5-1992).
dalle forze di polizia (Cass., VI, 12-11-1983). In tale ordine di ragioni rientrano quindi anche
La natura amministrativa del provvedimento, e le attività di polizia giudiziaria dirette, median-
le caratteristiche suindicate, escludono la rile- te accertamenti mirati, al controllo della rego-
vanza penale delle condotte violative di prov- larità di situazioni soggettive od alla scoperta di
vedimenti giurisdizionali di urgenza adottati ai illeciti (Cass., I, 5-6-1990), che si manifesta-
sensi dell’art. 700 c.p.c., impositivi di un no nella formulazione di ordini quale l’esibizio-
obbligo di facere. Tali provvedimenti, infatti, ne dei documenti di circolazione. Anche la
essendo emanati a seguito di un’istanza del semplice indicazione dei “motivi di polizia giu-
soggetto ricorrente, sono privi di interesse per diziaria” costituisce requisito sufficiente per la
la collettività. legittimità dell’ordine e per l’ascrivibilità alla
Più in generale, non sono atti suscettibili di fattispecie ex art. 650 dell’inadempimento a
integrare il precetto dell’art. 650 tutti i prov- tale intimazione (Cass., I, 22-3-1986).
vedimenti dell’autorità giudiziaria espressi in Come detto, la mancata osservanza di provvedi-
forma di decreto, ordinanza o sentenza (Cass., menti giurisdizionali non costituisce condotta
I, 20-7-2001), che trovano specifica sanzione rilevante ai sensi dell’art. 650, stante la natura
nell’ordinamento, stante la sussidiarietà della particolare dell’interesse tutelato e l’irrilevanza
norma incriminatrice. Si è così esclusa la rile- ai fini lesivi dell’ordine pubblico. Costituisce
vanza penale ex art. 650 della condotta di vio- eccezione l’inosservanza dei provvedimenti giu-
lazione di una misura cautelare coercitiva risdizionali in tema di affidamento dei figli
(Cass., I, 25-3-1998) o dell’inadempimento al minori, che concreta l’ipotesi in esame in ragio-
provvedimento giudiziale di collocamento del ne della rilevanza pubblicistica degli interessi
minore in comunità (Cass., I, 13-5-1993). dei minori affidati (Cass., V, 16-3-2000).
Le ragioni di sicurezza pubblica consistono
7 • LE RAGIONI DEL PROVVEDIMENTO
AMMINISTRATIVO: DALLA GIUSTIZIA ALL’IGIENE ❐ nelle ragioni di tutela della sicurezza dei citta-
dini e della loro incolumità (art. 1 del
La norma delimita l’area di incidenza della T.u.l.p.s.), perseguita attraverso l’attività di
disposizione richiedendo che il provvedimento polizia in funzione preventiva o repressiva
disatteso sia adottato per ragioni di giustizia, di (Cass., I, 1-6-1993).
sicurezza pubblica, di ordine pubblico o di igie- Le ragioni di ordine pubblico (➠ 241) sono
ne. L’elencazione è tassativa e trova la propria quelle relative alla tranquillità ed alla pace
ratio nella particolare rilevanza di tali interessi, sociale, ovvero al mantenimento delle condi-
espressione di istanze di ordine pubblico la cui zioni di pacifica convivenza civile (Cass., III,
insussistenza esclude la rilevanza penale delle 5-3-1973).
condotte di inosservanza del provvedimento. Le ragioni di igiene, infine, attengono alla
L’ordine che non si osserva, oltre che essere salubrità ambientale, intesa come tutela della
legittimo e provenire da autorità alla quale tale salute e dell’ambiente, a fronte di provvedi-
potere sia riconosciuto dalla legge, deve essere menti adottati in presenza di pubbliche cala-
congruamente motivato, nel senso che il sog- mità e gravi epidemie e determinati da neces-
getto cui è diretto deve essere messo in condi- sità ed opportunità attuali e transitorie (Cass.,
zione di comprendere le ragioni in base alle I, 13-6-1994).
quali il provvedimento che lo riguarda è stato Sono provvedimenti di natura generale, ad
adottato e di poterne, conseguentemente, veri- esempio, le ordinanze con le quali il sindaco
• 1141 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 650
dispone che la popolazione residente sottopon- alcuna utilità (ad esempio, col venir meno
ga i bambini alle vaccinazioni obbligatorie, la della situazione emergenziale) (Cass., I, 23-2-
cui violazione certamente non costituisce illeci- 1993; 24-9-1997).
to penale in assenza della concretezza e deter- Quale reato a consumazione istantanea, pur
minatezza dell’ordine (Cass., I, 26-2-1991). coincidendo il momento perfezionativo con
l’omesso adempimento all’ordine, si realizza
8 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE ❐ una persistenza del momento consumativo
(reato eventualmente permanente) fino alla
L’elemento soggettivo del reato è la colpa o il rimozione del comportamento di inottemperan-
dolo generico, trattandosi di ipotesi contrav- za, con l’esecuzione sia pur tardiva dell’ordine
venzionale. È sufficiente che il soggetto desti- (Cass., I, 15-2-1997; in senso contrario, Cass.,
natario abbia avuto piena conoscenza dell’or- I, 3-7-1997, che esclude la permanenza del
dine impostogli, come risulta dall’avverbio reato in relazione alla mancata presentazione
“indebitamente”, che sembra richiamare una dello straniero presso gli uffici di polizia).
sorta di intenzionalità nella condotta di inos- Il venir meno della situazione transitoria e
servanza al provvedimento (Cass., I, 9-11- contingente, ovvero l’esecuzione dell’ordine
1994); il soggetto, cioè, deve essersi reso operata di imperio dalla pubblica amministra-
conto della propria condotta violativa, senza zione, non escludono il reato, quando inter-
poter addurre alcuna giustificazione (Cass., I, vengano in tempo successivo alla scadenza
11-3-1995, che richiama la necessità di una fissata per l’adempimento.
motivazione adeguata per garantire l’intelligi-
bilità dell’ordine). A nulla rileva l’eventuale
pretesa di ragioni nei confronti di terzi, che
9 • RAPPORTI CON ALTRI REATI ❐
certamente non giustificano l’inadempimento Deve escludersi il concorso con i reati di sot-
né elidono l’elemento psicologico, quantome- trazione o danneggiamento di cose sottoposte
no sotto il profilo della colpa. a sequestro (➠ 334), di rifiuto di fornire le
Il reato si consuma al momento dell’inadem- proprie generalità (➠ 651), di evasione (➠
pimento all’ordine imposto al destinatario. 385) e di omissione di lavori in edifici o
Trattandosi di fattispecie omissiva, il momen- costruzioni che minacciano rovina (➠ 677), in
to perfezionativo si realizza alla scadenza del ragione della natura generale e sussidiaria del-
termine di adempimento imposto, esplicita- l’art. 650 rispetto alle richiamate fattispecie
mente o implicitamente, dal provvedimento di reato, contenenti elementi specializzanti
disatteso. Ove si tratti di termine perentorio, la (Cass., I, 5-7-2002).
consumazione del reato si ha con la scadenza In particolare, quanto ai rapporti con l’ipotesi
dello stesso, e l’eventuale adempimento suc- di cui all’art. 677, si ritiene che il reato ex art.
cessivo non acquista alcuna valenza (consu- 650 resta assorbito dalla fattispecie aggravata
mazione istantanea). di cui all’art. 677, 3° comma, caratterizzata
La scadenza di un termine non perentorio, dal pericolo per le persone derivante dalla rovi-
ovvero la mancata previsione di un termine per na di edifici, mentre altrettanto non può dirsi
adempiere, non esclude invece la possibilità in relazione all’ipotesi depenalizzata di cui al
di un adempimento tardivo, in quanto la con- 1° comma (Cass., I, 5-7-2002; Cass. 9-4-
sumazione si intende realizzata al momento in 2001), escludendosi comunque il concorso
cui la prestazione imposta non riveste più tra le fattispecie penali.
proprie generalità operata dal pubblico ufficia- quando non sono in servizio).
le, al quale lo stesso oppone un rifiuto non Deve, quindi, esserci corrispondenza tra la tito-
ottemperando a quanto richiestogli). larità delle funzioni pubbliche ed il momento
in cui vengono esercitate, venendo altrimenti
2 • LA CONDOTTA TIPICA: IN PARTICOLARE,
IL RIFIUTO E LA LEGITTIMITÀ DELLA RICHIESTA ❐ esclusa la configurabilità del reato (Cass., I,
28-5-2001, caso del pubblico dipendente che
La condotta tipica si sostanzia nel rifiuto da richieda le generalità ad altro automobilista
parte del destinatario della richiesta e, quindi, che intralci il traffico della propria autovettura).
il reato assume la natura di reato omissivo pro- La qualità di pubblico ufficiale è riconosciuta,
prio, consistendo la condotta in un’attività di tra gli altri, anche:
inerzia rispetto alla richiesta di identificazione. - al controllore o al capotreno delle Ferrovie
In concreto, la condotta omissiva di rifiuto può dello Stato, all’atto del controllo dei titoli di
realizzarsi con un semplice silenzio od inerzia, viaggio, in quanto la privatizzazione dell’ente
ovvero con l’indicazione incompleta delle pro- gestore non cancella le originarie connotazioni
prie generalità. pubblicistiche della gestione del servizio di
Secondo giurisprudenza consolidata, il rifiuto trasporto ferroviario (Cass., I, 23-9-2000);
non può essere giustificato: - alle guardie venatorie, le quali, pur non
- da timori o remore per la propria persona; essendo agenti di polizia giudiziaria, hanno
- da contestazioni sulla legittimità della richie- tuttavia, nell’esercizio dei compiti di vigilanza
sta; loro affidati, qualità di pubblici ufficiali e,
- dalla possibilità, per il pubblico ufficiale, di pertanto, il comportamento del soggetto il
pervenire facilmente all’identificazione del quale, sorpreso da dette guardie nell’attualità
controllato in altro modo; dell’esercizio venatorio con un mezzo vietato
- dalla conoscenza diretta della persona da (ad esempio, un richiamo elettromagnetico),
parte del pubblico ufficiale. rifiuti di ottemperare alla richiesta delle gene-
Ad ogni modo, non occorre che il soggetto ralità ed all’ordine di esibizione del mezzo
richiesto fornisca i documenti al pubblico anzidetto, dà luogo alla configurabilità,
ufficiale, ma è sufficiente che declini le pro- rispettivamente, del reato di cui all’art. 651 e
prie generalità, cosicché l’eventuale rifiuto di di quello di cui all’art. 650 c.p. (Cass., III,
fornire i propri documenti di identità non con- 19-10-2004).
figura il reato in esame quando il soggetto La richiesta, inoltre, deve essere diretta, preci-
abbia indicato oralmente i dati per la propria sa e chiara (Manzini).
identificazione (Cass., I, 2-3-1992, caso rela- Trattandosi di atto discrezionale, l’opportunità
tivo al rifiuto di fornire i propri documenti di della richiesta è rimessa alle valutazioni del
identità opposto all’ufficiale giudiziario in pubblico ufficiale richiedente, non sindacabi-
sede di pignoramento, dopo aver mostrato la le dal giudice in sede di merito (Cass., I, 24-
licenza di commercio dalla quale risultavano 7-1993).
i propri dati identificativi); difatti, la norma Oggetto della richiesta sono le qualità perso-
obbliga il soggetto a fornire indicazioni relati- nali, nozione che ricomprende tutte quelle
ve alla propria identità personale, e non notizie che servono a completare lo stato e
anche a documentarla. l’identità della persona, ossia gli attributi e le
La richiesta deve essere legittima, requisito qualità individuali che servono a contrasse-
inespresso ma implicitamente presupposto, e gnare l’individuo (Cass., I, 10-9-1986). Non è
quindi deve provenire da un pubblico ufficiale tale, pertanto, lo stato di tossicodipendenza di
nell’esercizio attuale delle proprie funzioni un soggetto, in quanto non si tratta di uno
(peraltro, taluni pubblici ufficiali sono in servi- stato che attribuisce una qualità personale
zio permanente: è il caso, ad esempio, degli giuridicamente rilevante.
appartenenti alla polizia di Stato, i quali man- L’indicazione delle stesse, come detto, deve
tengono la veste di pubblici ufficiali anche essere completa, rilevando anche il rifiuto o
652 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1144
l’omissione parziale (si pensi, ad esempio, a 4 • RAPPORTI CON ALTRE IPOTESI DI REATO ❐
chi indica soltanto la propria data di nascita o
il proprio nome e cognome) (Cass., VI, 4-12- Deve escludersi il concorso con il reato di inos-
1981). servanza ai provvedimenti dell’autorità (➠ 650),
in ragione della natura generale e sussidiarietà
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
DEL REATO ❐ di tale ipotesi (Cass., III, 25-1-1962). Deve
invece affermarsi il concorso materiale tra la con-
L’elemento soggettivo del reato è la colpa o il travvenzione in esame ed il reato di rifiuto di con-
dolo generico (contra Sabatini, secondo cui si segnare un documento di riconoscimento ex art.
tratta di una fattispecie esclusivamente dolo- 4 del T.u.l.p.s., essendo tale norma limitata alle
sa). È sufficiente che il soggetto destinatario persone sospette o pericolose, per cui esprime
abbia avuto piena contezza della richiesta di una diversa condotta materiale ed una diversa
fornire le proprie generalità, mentre non è oggettività giuridica (Cass., VI, 14-7-1989).
richiesta la conoscenza della qualità di pubbli- Diversa è invece la condotta tipica del reato in
co ufficiale del richiedente, ma la mera rap- esame rispetto all’ipotesi di cui all’art. 221 del
presentabilità di tale qualità (Cass., I, 5-8- T.u.l.p.s. e 294 del Regolamento di p.s. (rifiuto
1977), ossia la possibilità di ricavare tale qua- di fornire i propri documenti), per cui è esclusa
lità dalle circostanze concrete. l’ipotizzabilità della contravvenzione di cui
Il reato si consuma al momento del rifiuto all’art. 651 ove la condotta di rifiuto si limiti al
opposto alla richiesta legittima del pubblico non fornire i propri documenti (Cass., VI, 9-7-
ufficiale, trattandosi di reato istantaneo. 1993). Analogo rapporto di specialità sussiste
Diviene quindi irrilevante il fatto di aver fornito tra la disposizione in esame ed il reato di rifiu-
successivamente le indicazioni sulla propria to di uffici legalmente dovuti (➠ 366), quando
identità o l’accertamento svolto autonomamen- il rifiuto sia opposto da un soggetto qualificato
te dal pubblico ufficiale (Cass., I, 29-3-1995). (custode, interprete, perito o testimone).
Del reato previsto e punito dall’art. 651 c.p. perché, invitato a fornire le proprie gene-
ralità per l’identificazione dai vigili urbani di Tivoli e da agenti del locale commissaria-
to di polizia, al fine di procedere ad un controllo di polizia, si rifiutava di fornirle.
Reato accertato in Tivoli il 7-1-2003.
L’esempio di cui al capo di imputazione evidenzia la legittimità della richiesta for-
mulata, proveniente da pubblici ufficiali nello svolgimento delle proprie funzioni e
per finalità di controllo e prevenzione loro attribuite.
zione del corpo armato, trattandosi di fattispe- in ragione della natura sussidiaria della
cie istantanea. norma, che la pone quale fattispecie di diffici-
Non si ritrovano applicazioni giurisprudenziali le verificazione.
Resta del tutto irrilevante il luogo in cui la to del numero minimo di persone previsto
radunata si svolge e l’eventuale pubblicità dalla norma.
dello stesso.
4 • CIRCOSTANZA AGGRAVANTE SPECIALE
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE ❐ ED ESIMENTE DI NATURA SOGGETTIVA ❐
Il 2° comma prevede una specifica circostanza
L’elemento soggettivo del reato contravvenziona- aggravante di tipo soggettivo consistente nella
le può essere colposo o di dolo generico disponibilità di un’arma da parte del singolo
(Sabatini), dovendo richiedersi una consapevo- partecipante, aggravante che non si estende
lezza e volontà della condotta tipica di partecipa- agli altri compartecipi in quanto non costituen-
zione alla radunata e della sediziosità della stes- te mezzo esecutivo del reato. La disponibilità
sa. Rimane irrilevante quindi una condivisione dell’arma deve essere immediata, ma non è
dello scopo sedizioso (Cass., I, 3-12-1994). richiesto che il soggetto la utilizzi (Sabatini).
L’eventuale trasformazione di un assembra- Il 3° comma prevede una specifica esimente
mento di persone in una radunata sediziosa, di carattere soggettivo nel caso in cui il parte-
rispetto a coloro che si limitino a partecipare cipe si ritiri dalla radunata prima che questa
non esprimendo un atteggiamento sedizioso, sia sciolta con la forza o per effetto dell’esau-
non consente di invocare l’attenuante della rimento dello scopo (Cass., I, 22-1-1963).
condotta indotta dalla suggestione di una folla La noma, in ragione del principio di consunzio-
in tumulto (➠ 62, n. 3), incompatibile logica- ne, deve ritenersi assorbita dall’ipotesi delit-
mente con le riunioni ed assembramenti vieta- tuosa di insurrezione armata contro i poteri
ti dalla legge (Cass., III, 11-10-1961). dello Stato (➠ 284). La norma concorre invece
Il reato si consuma al momento del verificarsi con il delitto di danneggiamento (➠ 635) e di
della radunata sediziosa, con il raggiungimen- invasione di terreni od edifici (➠ 633).
Del delitto previsto e punito dall’art. 655 c.p. perché faceva parte di una radunata
sediziosa, composta da più di cento persone riunite, che manifestavano allo scopo di
fomentare la discordia contro il partito politico ...., di opposta tendenza, sollecitando lo
scontro fisico con i suoi esponenti.
In Tivoli il 5-10-1984.
L’ipotesi in esame, tratta dalla giurisprudenza (Cass., V, 10-6-1975), esprime lo
scopo di sedizione caratterizzante la condotta di radunata, che si manifesta nel pro-
posito dei manifestanti di fomentare la discordia con partiti politici avversari e di
cercare lo scontro fisico con i relativi esponenti, così da creare un pericolo, sia pure
potenziale, per l’ordine pubblico.
Il reato si consuma al momento della diffusio- costituisce più grave reato) e, in ragione del
ne o pubblicazione della notizia falsa, esage- principio di consunzione, deve ritenersi assorbi-
rata o tendenziosa. ta dalla ricorrenza di estremi di ipotesi più gravi
quali il disfattismo politico (➠ 265), il disfatti-
4 • RAPPORTI CON ALTRI REATI ❐ smo economico (➠ 267), l’attività antinaziona-
le del cittadino (➠ 269) e il rialzo o ribasso frau-
La norma ha natura sussidiaria (se il fatto non dolento di prezzi sul pubblico mercato (➠ 501).
La norma prevede due distinte fattispecie di vità che arrechi un fastidio o un disagio intol-
reato contravvenzionale tra loro autonome, lerabile a terzi. Tale intollerabilità deve essere
consistenti, la prima, nel disturbare le occupa- verificata in rapporto alla sensibilità media
zioni ed il riposo delle persone, e la seconda delle persone (Cass., I, 1-2-1995), accertata
nell’esercitare una professione o un mestiere mediante l’utilizzo di appositi strumenti tecni-
rumoroso contro le disposizioni di legge o del- ci oggettivi o mediante deposizioni testimonia-
l’autorità (Cass., I, 29-11-1996). li di soggetti che vivono nell’ambiente nel
quale i rumori vengono diffusi, a nulla inci-
2 • SOGGETTO ATTIVO ❐ dendo l’eventuale assuefazione soggettiva
delle altre persone (Cass., I, 11-7-1996).
Soggetto attivo del reato, nella fattispecie di La norma elenca, in modo tassativo, i mezzi e
cui al 1° comma, può essere “chiunque”, e modalità con le quali il disturbo deve essere
quindi trattasi di reato comune. L’ipotesi di cui arrecato.
al 2° comma è, invece, di reato proprio, Per schiamazzo deve intendersi ogni voce
dovendosi prendere in considerazione il sog- assordante o il frastuono misto a voci e altri
getto che esercita una professione o un strepiti; per rumore ogni suono disordinato e
mestiere, estendendo tale concetto anche al scomposto; per abuso di strumenti sonori,
prestatore d’opera, oltre che all’imprenditore. l’utilizzo improprio di strumenti capaci di pro-
La dimensione pubblica del bene-interesse durre suoni, in maniera diretta (strumenti
tutelato consente di individuare, quale sogget- musicali, fischietti etc.) o mediante riprodu-
to passivo del reato, la collettività, rilevando la zione (radio, registratori etc.); per segnalazio-
lesione dell’interesse alla quiete del singolo ne acustica, ogni suono emesso per richiama-
come espressione dell’istanza collettiva di re l’attenzione altrui; infine, con l’espressione
tranquillità. strepitio di animali si fa riferimento al suono
emesso da animali, di tipo vocale o derivante
3 • LA CONDOTTA TIPICA: LE IPOTESI DISCIPLINATE
AL COMMA 1 ... ❐ dal loro movimento, anche indotto (campa-
nacci, segnali di rilievo acustico etc.).
La fattispecie di cui al 1° comma è ricostruita L’interpretazione di tali concetti deve essere
in termini di pericolo astratto, a nulla rilevan- orientata in senso naturalistico (Cass., I, 2-10-
do, ai fini della sua esclusione, il fatto che non 1989) e non giuridico.
si sia verificato alcun effettivo disturbo per la Chiaramente, nell’ambito della richiamata fatti-
pubblica tranquillità o un evento dannoso specie di pericolo, i rumori e gli schiamazzi devo-
anche per il singolo, essendo sufficiente che vi no avere una diffusività tale da essere potenzial-
sia un’astratta possibilità che un tale turba- mente nocivi al riposo e alle occupazioni delle
mento al riposo delle persone si verifichi persone, al di là del fatto che le persone siano
(Cass., I, 29-4-1993). poi in concreto disturbate o che suscitino lamen-
Il pericolo per il riposo delle persone e, più in ti da parte di esse, ovvero della brevità o lunghez-
generale, per la quiete pubblica è evento di za temporale del rumore o suoni molesti.
pericolo del reato, sia pure in astratto, espri- Oggetto della condotta di disturbo sono il ripo-
mendo l’attitudine della condotta di disturbo a so e le occupazioni delle persone. Tale ultimo
suscitare un diffuso turbamento alla tranquil- concetto ricomprende qualsiasi attività lecita
lità della collettività. di ordine intellettuale o materiale. Per riposo,
La condotta tipica di cui al 1° comma si invece, si intende qualsivoglia pausa nell’atti-
sostanzia in una condotta attiva od omissiva vità umana, compresi il sonno e l’ozio.
(Cass., VI, 16-2-1973), costituita dal disturbo
delle occupazioni e del riposo delle persone,
che per sua natura e contenuto deve essere
4 • ... E AL COMMA 2 ❐
idoneo a turbare la pubblica tranquillità. La condotta di cui al 2° comma non fa riferi-
Per disturbo deve intendersi qualsivoglia atti- mento al disturbo o al pericolo per la pubblica
659 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1154
incolumità, non rilevando gli effetti naturali da rilevante il cui svolgimento produce rumori.
essa prodotti (Manzini). Trattasi di reato di La rumorosità deve essere valutata in astratto,
mera condotta in quanto si consuma con la ritenendosi superflua un’indagine circa il livello
semplice rumorosità del mestiere o dell’attivi- di rumore ed il disturbo prodotto, da presumer-
tà professionale, derivante dalla sua irregolare si in senso assoluto sulla base del solo eserci-
esecuzione. Nel caso di rumorosità derivante zio irregolare della professione o del mestiere
da attività svolte nel rispetto della legge, oggettivamente rumorosi, dovuto alla contrarie-
l’eventuale disturbo arrecato al riposo delle tà del suo svolgimento alle norme di legge o alle
persone rileva ai sensi della più generale ipo- prescrizioni dell’autorità (Cass., I, 22-6-1996).
tesi di cui al 1° comma. In giurisprudenza, peraltro, si è affermato
L’elemento differenziale rispetto alla fattispe- anche il contrario orientamento secondo il
cie delineata nel 1° comma consiste nella quale la rumorosità deve essere valutata in
fonte del rumore prodotto cosicché, ove esso concreto con riferimento al superamento della
provenga dall’esercizio di una professione o di normale tollerabilità, a nulla rilevando il fatto
un mestiere rumorosi, la condotta rientra nella che il mestiere o l’attività sia contemplata o
previsione di cui al 2° comma per il semplice classificata come rumorosa da provvedimenti
fatto della esorbitanza rispetto alle disposizio- amministrativi (Cass., I, 17-9-1992).
ni di legge o prescrizioni dell’autorità, presu- Una volta stabilita la rumorosità del mestiere,
mendosi il disturbo della pubblica tranquillità; in astratto od in concreto, secondo le prospet-
qualora, invece, le vibrazioni non siano cagio- tazioni di cui sopra, per la realizzazione del
nate da attività lavorativa ricorre la prima ipo- reato è sufficiente la mera potenzialità di arre-
tesi, per la quale occorre il superamento della care disturbo in ragione delle violazioni di
normale tollerabilità (Cass., I, 16-4-1999). legge o delle prescrizioni dell’autorità. Trattasi
Non esiste, né è ipotizzabile, una catalogazio- quindi di ipotesi di pericolo presunto.
ne delle professioni o dei mestieri rumorosi in Il riferimento alle disposizioni di legge ed alle
base all’elemento della rumorosità, dovendosi prescrizioni dell’Autorità implica la natura di
ritenersi tali solo quelli che in concreto produ- norma penale in bianco della disposizione in
cono rumori (Cass., I, 23-9-1993). esame.
Per professione deve intendersi qualsiasi
5 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
espressione di attività lavorativa, esercitata in
forma individuale o collettiva, salvo che si trat-
DEL REATO ❐
ti di attività di mero diletto (ipotesi rientrante L’elemento soggettivo del reato, in entrambe le
nell’ipotesi di cui al 1° comma); per mestieri ipotesi, trattandosi di contravvenzioni, può
devono considerasi quelle attività di lavoro essere la colpa o il dolo generico (Manzini),
che, per la particolare natura degli strumenti essendo necessaria e sufficiente la volontarie-
adoperati o dei peculiari procedimenti attra- tà del fatto (la stessa condotta di abuso del-
verso cui si attuano, producono emissioni l’esercizio rumoroso non implica necessaria-
sonore moleste. Può trattarsi di attività profes- mente un elemento doloso od intenzionale:
sionale o imprenditoriale (Cass., I, 26-1- Cass., I, 2-10-1986). Non è richiesta, invece,
1999), ovvero di carattere ludico, gratuito, la consapevolezza dell’idoneità al disturbo
volontaristico o cooperativo (si pensi alla delle persone nell’ipotesi di cui al 1° comma
gestione di una discoteca, caso di frequente (Cass., I, 10-2-1994), né l’eventuale autoriz-
ricorrenza, che deve avere una soglia minima zazione dell’Autorità, che non scrimina la
di rispetto dei valori sonori di cui al D.P.C.M. commessa turbativa della quiete pubblica.
1-3-1991, emanato in attuazione della l. n. Né rileva l’eventuale errore sulla legge penale,
349/1986). Il minor profilo sanzionatorio anche quale errore di diritto sulla norma di rin-
legato a tale condotta di reato si giustifica per vio nell’ipotesi di cui al 2° comma.
la minore gravità derivante dallo svolgimento Il reato si consuma al momento della produ-
di un’attività lavorativa socialmente utile e/o zione dell’attività rumorosa idonea ad arrecare
• 1155 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 659
disturbo al riposo o all’attività delle persone. secondo luogo, diverso è lo scopo delle due
Trattasi di fattispecie eventualmente perma- norme, mirando la prima a tutelare la tranquil-
nente (Cass., I, 11-3-1995) in quanto al per- lità pubblica e, quindi, i diritti costituzional-
fezionamento istantaneo della condotta di mente garantiti come le occupazioni o il ripo-
emissione di rumori molesti può seguire una so delle persone, mentre la seconda prescinde
protrazione del disturbo nel tempo, con conti- dall’accertamento che sia stato arrecato un
nuazione della consumazione, che cessa al effettivo disturbo alle persone, essendo diretta
momento del venir meno degli effetti di fasti- unicamente a stabilire i limiti della rumorosità
dio (Cass., I, 27-2-1998). delle sorgenti sonore, oltre i quali deve ritener-
si sussistente l’inquinamento acustico.
6 • RAPPORTI CON ALTRI REATI ❐ Pertanto, essendo ben distinti gli scopi perse-
guiti dalle due norme, nel caso di specie non
L’ipotesi contravvenzionale di cui al 2° comma ricorre l’applicazione del principio di speciali-
ha natura speciale rispetto alla fattispecie tà, dovendosi escludere che la disposizione
contemplata nel 1° comma, e quindi deve amministrativa di cui all’art. 10 della l. n.
essere escluso il concorso tra le due fattispe- 447/1995 abbia assorbito la norma prevista
cie (Cass., I, 1-7-1994). dall’art. 659, 1° comma.
Viene ritenuto ammissibile il concorso con i
reati di getto pericoloso di cose (➠ 674), stan-
te la diversa oggettività giuridica e di struttura
7 • RINTOCCHI DI CAMPANE ❐
delle rispettive condotte di reato. In giurisprudenza si è affermato che sussiste
L’intervento di una specifica violazione ammi- sempre l’illecito di cui all’art. 659, 1° comma,
nistrativa in tema di inquinamento acustico nel caso di abituale diffusione, a mezzo di
per effetto dell’art. 10 della l. n. 447/1995 altoparlanti sistemati sul campanile di una
(Legge-quadro sull’inquinamento acustico), chiesa, di rintocchi di campane e di altre
che stabilisce i limiti di rumorosità delle sor- emissioni sonore connesse allo svolgimento di
genti sonore oltre i quali deve ritenersi sussi- funzioni religiose, con superamento dei limiti
stente l’inquinamento acustico, stante la per- fissati dal D.P.C.M. 11-11-1997 (Cass., I, 19-
fetta identità della situazione considerata 1-2001). Infatti, poiché, come sopra eviden-
dalla norma penale e quella di più ampio con- ziato, per la sussistenza della contravvenzione
tenuto sanzionata solo in via amministrativa, di cui al 1° comma dell’art. 659 è sufficiente
di tipo speciale, non ha avuto alcun effetto la dimostrazione che la condotta posta in esse-
abrogativo sulla norma incriminatrice di cui al re dall’agente sia tale da poter disturbare un
1° comma dell’art. 659, diretta a sanzionare numero indeterminato di persone, deve rite-
gli effetti negativi della rumorosità in funzione nersi sussistente l’illecito de quo laddove
della tutela della tranquillità pubblica. Difatti, risulti accertato in punto di fatto che i rumori
la disposizione di cui al 1° comma è ben (costituiti dai rintocchi delle campane e dalla
distinta rispetto a quella prevista dall’art. 10 diffusione di funzioni religiose a mezzo di alto-
della l. n. 447/1995, riguardando la prima gli parlanti montati sul campanile) per la loro
effetti negativi della rumorosità, mentre la intensità e per la loro diffusione all’esterno
seconda prende in considerazione solo il supe- arrechino concretamente disturbo al riposo e
ramento di una certa soglia di rumorosità. In alla quiete dei cittadini.
Del reato previsto e punito dall’art. 659, 1° comma, c.p., perché, non provvedendo a
sistemare i propri cani in luogo idoneo e consentendo che gli stessi in orario notturno
660 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1156
emettessero latrati e strepito di animali, recava disturbo al riposo delle persone che vive-
vano nelle immediate vicinanze.
In ..., in data 19-11-1998 e nei tre mesi antecedenti.
reato e l’eventuale configurabilità della contrav- del telefono, riferimento generico interpretato
venzione anche in assenza di querela per fatti- estensivamente come relativo a qualsivoglia
specie concorrenti soggette a tale condizione di mezzo di comunicazione a distanza, ivi compre-
procedibilità (Cass., I, 1-7-2002; Cass., III, 12- so il citofono o il fonoriproduttore.
12-1999). Il reato di molestie a mezzo del telefono è confi-
La condotta tipica si sostanzia nella molestia o gurabile anche quando sia commesso a mezzo di
disturbo realizzati in luogo pubblico o aperto al sms (short messages system), atteso che anche
pubblico o con il mezzo del telefono, mezzi o in tal caso la trasmissione dei messaggi avviene
modalità per loro natura e contenuto idonei a tur- attraverso sistemi telefonici ed il mittente riesce
bare la pubblica tranquillità. a realizzare comunque l’intento di turbare la
Per disturbo (➠ 659) deve intendersi qualsiasi quiete e la tranquillità psichica del destinatario,
attività che arrechi fastidio e sensazione psichi- dal momento che quest’ultimo è costretto a leg-
ca di disagio ed intollerabilità in capo a terzi. gere il contenuto di detti messaggi prima di poter
Non è necessario che la persona disturbata sia identificare il soggetto dal quale essi provengono
presente, essendo sufficiente la percezione della (Cass., III, 1-7-2004).
semplice alterazione delle condizioni in cui si
svolgono le occupazioni delle persone.
Per molestia si intende tutto ciò che altera dolo-
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO ❐
rosamente o in modo importuno, in via diretta o L’elemento soggettivo del reato è esclusivamente
mediata, l’atteggiamento psichico di una perso- il dolo generico, essendo richiesto che il fatto
na, prescindendo dal fatto che sia durevole o venga commesso per petulanza o per altro biasi-
momentanea. mevole motivo (Antolisei), quali motivi specifici
L’intensità e l’ambito della molestia o del distur- della condotta qualificanti in senso oggettivo la
bo deve essere verificata in rapporto al possibile molestia o il disturbo e non tali, quindi, da inte-
effetto di turbamento della pubblica tranquillità grare il dolo specifico (Flick; Cass., I, 3-12-
e quindi accertata in rapporto alla psicologia nor- 1994; contra Cass., I, 20-11-1991, per la quale
male media (Cass., V, 24-9-1984), a nulla rile- la fattispecie è caratterizzata dal dolo specifico,
vando l’eventuale mancata percezione della per- richiedendosi che la condotta sia diretta al fine
sona offesa. È comunque necessario che la specifico di interferire inopportunamente nell’al-
molestia o il disturbo siano indirizzati verso per- trui sfera di libertà).
sone determinate e non verso il pubblico o la col- In particolare, quanto alle connotazioni dell’azio-
lettività in generale (“reca a taluno molestia o ne, per petulanza deve intendersi l’arroganza,
disturbo”). l’insolenza, la sfacciataggine, l’essere indiscreti
Per luogo pubblico si intende qualsivoglia spazio (Cass., I, 7-1-1994), mentre per biasimevole
accessibile ad un numero indeterminato di sog- motivo deve farsi riferimento, in senso residuale,
getti, senza restrizioni o atti autorizzativi che ne ad ogni movente riprovevole ex se o in rapporto
delimitino l’accesso; mentre luogo aperto al pub- alla qualità della persona molestata (Cass., I, 21-
blico è quello in cui la collettività può accedere 9-1993; Cass., V, 14-10-1982).
solo in alcuni momenti ovvero adempiendo a La sussistenza del motivo di petulanza, quale
specifiche condizioni poste da chi esercita un elemento costitutivo della fattispecie, è incom-
diritto sul luogo medesimo. Il fatto che l’azione patibile con l’aggravante comune del motivo
si verifichi in luogo pubblico indica sia il caso in abbietto o futile (➠ 61, n. 1), e ne esclude l’ap-
cui il soggetto si trovi in un luogo pubblico, sia plicabilità (Manzini).
l’ipotesi in cui l’effetto di disturbo, pur prove-
niente da luogo privato, si manifesti in luogo
pubblico o aperto al pubblico (Cass., I, 23-12-
4 • MOMENTO CONSUMATIVO DEL REATO ❐
1986). Il reato si consuma al momento della produzione
Condizione alternativa di manifestazione della dell’effetto di disturbo o di molestia, anche se
condotta di molestia o disturbo è l’uso del mezzo non percepito dalla persona offesa. Trattasi di
660 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1158
fattispecie eventualmente permanente (Franco) Viceversa, si ritiene non prospettabile il concorso
in quanto al perfezionamento istantaneo della tra la contravvenzione in esame e le condotte di
condotta di molestia può seguire una protrazione atti sessuali (➠ 609bis, già previsti quali atti di
del disturbo nel tempo, con continuazione della libidine violenta ai sensi dell’abrogato art. 521
consumazione, che cessa al momento del venir c.p.) e di atti osceni (➠ 527).
meno degli effetti di fastidio (Cass., I, 27-2- Il motivo biasimevole o la petulanza oggetto del
1998). dolo richiesto dalla norma sono certamente in
astratto compatibili con l’eventuale esercizio di
5 • RAPPORTI CON ALTRE FIGURE DI REATO ❐ un proprio diritto o posizione di vantaggio, quan-
do questo avvenga con iattanza, malanimo o per
Se il fatto contravvenzionale è commesso dispetto. Viene comunque esclusa la possibilità
mediante minacce (➠ 612), ingiurie (➠ 594) o di concorso formale con il delitto di esercizio
percosse (➠ 581), ovvero ponendo in essere atti arbitrario delle proprie ragioni (➠ 392), che si
di danneggiamento (➠ 635), non sussiste alcun presenta quale ipotesi assorbente rispetto alla
rapporto di specialità tra le fattispecie, ma una contravvenzione in esame, che ricorrerà nel solo
mera interferenza tra norme stante la disomoge- caso in cui l’agente non agisca al fine di farsi
neità dei beni interessi tutelati e la non coinci- ragione da sé, intendendo tutelare un proprio
denza delle condotte tipizzate. diritto (Cass., V, 2-3-1990).
a) Del reato previsto e punito dall’art. 660 c.p. perché, a mezzo del telefono,
infastidiva continuamente .... e i componenti il nucleo familiare di questa, anche
mediante la condotta descritta sub b).
b) Del reato previsto e punito dagli artt. 81, 612 c.p. perché minacciava di morte
... e la sua famiglia, con la condotta di cui sub a), proferendo frasi di minaccia ed in
particolare le parole “vi mando tutti all’ospedale, è meglio per voi che vi trasferite”.
In Tivoli dall’agosto al 10-12-2001.
ti contro la loro volontà; a nulla rileva che l'autore degli scatti adduca a giu-
stificazione del suo comportamento la circostanza che le foto erano state fatte
per aver un contenzioso civile in corso col dirimpettaio e che, comunque, la
condotta non aveva assunto il carattere dell'abitualità, atteso che il reato in
questione non deve assumere carattere necessariamente abituale e può essere
realizzato anche con una sola azione di per sé idonea a recare molestia (cass.
Pen., sez. I, 24 febbraio 2009 n. 10409”.
§2
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA VIGILANZA
SUI MEZZI DI PUBBLICITÀ
1 • BENE-INTERESSE TUTELATO E SOGGETTO ATTIVO ❐ viene affisso, e quindi trattasi di reato comune.
Deve ritenersi scriminata la condotta posta in
L’oggettività giuridica tutelata dalla norma è essere da coloro che sono preposti a rimuove-
l’ordine pubblico, inteso in senso generico re i manifesti, ovvero che abbiano un diritto in
quale pubblica tranquillità collettiva garantita relazione al rapporto di affissione.
attraverso il rispetto delle affissioni legittima-
mente esposte al pubblico.
Soggetto attivo del reato può essere “chiunque”,
2 • LA CONDOTTA TIPICA ❐
ivi compreso il soggetto proprietario del sito o La condotta tipica si sostanzia nello staccare,
del luogo nel quale lo stampato o manifesto lacerare o rendere inservibili o illeggibili scrit-
• 1163 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 665
ti o disegni fatti affiggere da autorità pubbli- gere da privati. L’esempio ricorrente in giuri-
che o da privati in spazi a ciò destinati. sprudenza è quello dei manifesti affissi da
Sono scritti tutti gli stampati, i dattiloscritti e partiti politici, attesa la loro natura di asso-
i manoscritti, mentre sono disegni le rappre- ciazioni private, sempre che siano affissi in
sentazioni grafiche di figure su carta o su luoghi a ciò deputati (Cass., VI, 29-3-
superfici similari (Antolisei). 1974).
La norma disegna due fattispecie autonome
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
(Sabatini), il cui elemento differenziale è dato
dal soggetto che ha disposto l’affissione dei
DEL REATO ❐
manifesti o dei disegni danneggiati (autorità La condotta realizzata su manifesti (scritti o dise-
pubblica nel 1° comma, soggetti privati nel- gni) che abbiano esaurito il loro compito e siano
l’ipotesi di cui al 2° comma). destinati ad essere ricoperti o rimossi, non deve
Staccare significa togliere dal sito lo scritto o ritenersi lesiva ed è, quindi, estranea all’area di
il disegno; lacerare indica un ridurre in pezzi o punibilità del reato in esame (Sabatini).
a brandelli lo stampato; rendere comunque Tale assunto si riverbera sull’elemento sogget-
illeggibile o inservibile esprime una formula tivo del reato, consiste nella colpa o nel dolo
residuale che ha riguardo non al danneggia- generico (rappresentazione e volontà della
mento dello stampato in sé, ma al fatto che condotta tipica).
questo non ha più la possibilità di svolgere la Il reato si consuma al momento dell’attuazio-
propria funzione (si pensi alla cancellazione, ne della condotta di danneggiamento, rimozio-
sovrapposizione di disegni, di tratti di colore, ne o deturpamento dello scritto o del disegno
al deturpamento delle immagini, alle sopra- affisso.
scritte etc.). È comunque necessario che gli
scritti o i disegni siano già affissi, venendo in
essere, in caso contrario, il diverso reato di
4 • RAPPORTI CON ALTRE FIGURE DI REATO ❐
danneggiamento aggravato (➠ 635). La contravvenzione in esame si differenzia dal
La prima ipotesi di reato (1° comma) si rea- delitto di furto (➠ 624) in relazione alla sussi-
lizza quando il fatto è stato commesso su stenza del fine di profitto, ipotesi più grave
disegno o scritto fatto affiggere da che assorbe la contravvenzione in quanto la
un’Autorità civile o ecclesiastica. Nel concet- condotta di distacco è necessaria per attuare
to di Autorità civile è ricompresa anche l’impossessamento e quindi diventa elemento
l’Autorità militare, in quanto il termine civile costitutivo del furto (Manzini). Se il fatto, inve-
viene inteso in senso opposto a quello di ce, è commesso con disprezzo verso l’Autorità,
ecclesiastico. ricorrerà l’ipotesi di cui all’art. 345 (offesa
La seconda ipotesi (2° comma) prevede che all’Autorità mediante danneggiamento di affis-
gli scritti danneggiati siano stati fatti affig- sioni).
§3
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA VIGILANZA SUTALUNE INDUSTRIE
E SUGLI SPETTACOLI PUBBLICI
mente gli intervenuti (trattenimento). Tale ulti- co alla cui gestione il mezzo di diffusione
ma ipotesi è stata circoscritta, per effetto degli sonora non appare destinato.
interventi della Corte costituzionale (sent. n. Il 2° comma prevede una specifica circostan-
142/1967 e n. 56/1970), ai casi di svolgi- za aggravante di tipo oggettivo, consistente
mento in forma imprenditoriale, escludendosi nello svolgimento delle attività suindicate in
le mere riunioni private con scopo di diverti- condizioni di licenza negata, revocata o sospe-
mento o passatempo. sa. La ratio dell’aggravamento consiste nel
Per la configurazione del reato occorre che lo disprezzo dell’ordine dell’Autorità.
spettacolo o il trattenimento abbia inizio, non
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
essendo configurabile il tentativo trattandosi
di fattispecie contravvenzionale.
DEL REATO ❐
La seconda ipotesi contravvenzionale consiste L’elemento soggettivo del reato, trattandosi di
nell’aprire circoli, sale da ballo o da audizione. contravvenzione, è la colpa o il dolo generico,
Con il termine circoli si intendono i locali aper- consistente nella rappresentazione e volontà
ti al pubblico a scopo di ballo o di audizione, della condotta di svolgere le citate attività
gratuitamente o a pagamento; nelle sale da senza essere in possesso della licenza
ballo si fanno rientrare anche le scuole di danza, dell’Autorità di pubblica sicurezza (Cass., I,
nei limiti in cui vi sia partecipazione attiva del 13-12-1985).
pubblico alla danza (sono escluse le scuole ove Il reato si consuma al momento dell’apertura
viene svolta semplice attività di insegnamento: del locale pubblico, ovvero dell’inizio dell’atti-
Cass., I, 25-2-1989); le sale da audizione sono vità di spettacolo, e nel luogo in cui tali attivi-
i locali che offrono produzione musicale. tà hanno effettivo inizio.
La norma richiede che le condotte descritte si
realizzino in luogo pubblico, aperto o esposto
al pubblico, intesi come spazi accessibili a un
4 • RAPPORTI CON ALTRE FIGURE DI REATO ❐
numero indeterminato di soggetti, senza La contravvenzione in esame è assorbita dal
restrizioni o per periodi limitati, ed adempien- reato di rappresentazioni teatrali e cinemato-
do a specifiche condizioni poste da chi eserci- grafiche abusive (➠ 668) quando viene data
ta un diritto sul luogo medesimo (➠ 662). Tali una rappresentazione teatrale o cinematografi-
sono anche i locali per l’accesso nei quali è ca senza averne fatto preventiva comunicazio-
necessario l’acquisto di un biglietto o il rila- ne all’Autorità. In presenza della comunicazio-
scio di una tessera, quando sia consentito un ne ma in assenza della licenza viene in rilievo
accesso indiscriminato a chiunque, trattando- la sola condotta ex art. 666.
si di meri espedienti per eludere l’obbligo di La norma è suscettibile di concorso con il
munirsi della prescritta licenza. reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico
L’attività descritta deve essere il principale e spettacolo o trattenimento (➠ 681), che fa
preponderante oggetto della gestione impren- riferimento non al profilo dell’assenza di licen-
ditoriale, cosicché è escluso che ricorra l’ipo- za ma alla mancata osservanza delle prescri-
tesi contravvenzionale nel caso di un impianto zioni imposte a tutela della incolumità pubbli-
stereofonico o di un televisore installati all’in- ca, con differente profilo oggettivo e bene-
terno di locale bar-ristorante, esercizio pubbli- interesse tutelato dalle norme.
ti, insuscettibili di concorso tra loro, che si strut- za aggravante di tipo oggettivo, consistente
turano nel recitare drammi od opere o nel dare nello svolgimento delle attività suindicate con-
produzioni teatrali di qualsiasi specie, ovvero, tro il divieto dell’Autorità. La ratio dell’aggra-
alternativamente, nel rappresentare in pubblico vamento consiste nel disprezzo per l’ordine
pellicole fotografiche, in forma arbitraria, senza dell’Autorità, circostanza che ne acuisce il
cioè averne fatto preventiva comunicazione disvalore penale, quando il soggetto abbia
all’Autorità di pubblica sicurezza o senza aver effettivamente conosciuto o sia stato in grado
messo l’Autorità in grado di esercitare i poteri di di conoscere il divieto formulato.
revisione sul materiale da rappresentare.
L’illegittimità delle condotte deriva dalla viola-
zione degli obblighi (art. 77 del T.u.l.p.s.)
3 • L’ELEMENTO SOGGETTIVO ❐
imposti ai soggetti che recitano o producono L’elemento soggettivo del reato, trattandosi di
spettacoli teatrali o cinematografici. contravvenzione, è la colpa o il dolo generico,
Carattere comune alle condotte è lo svolgi- consistente nella rappresentazione e coscien-
mento delle attività di cui sopra in assenza za della condotta di svolgere le citate attività
della prescritta comunicazione. senza averne fatto preventiva comunicazione
La prima ipotesi (1° comma), come accenna- all’Autorità di pubblica sicurezza (Cass., I, 13-
to, consiste nel recitare drammi od opere, 12-1985).
ovvero nel produrre rappresentazioni teatrali, Il reato si consuma nel momento in cui viene
qualunque ne sia il contenuto. Restano esclu- effettuata la recitazione, la rappresentazione
se le sole conferenze, recitazioni di poesie o teatrale o la proiezione della pellicola, nel
manifestazioni teatrali non costituenti spetta- luogo in cui tali attività hanno effettivo inizio.
colo (Sabatini).
La seconda ipotesi (2° comma) consiste nel
rappresentare in pubblico pellicole cinemato-
4 • RAPPORTI CON ALTRE FIGURE DI REATO ❐
grafiche, di qualsiasi specie o natura. La contravvenzione in esame assorbe il reato di
La norma richiede che le condotte descritte si spettacoli o intrattenimenti pubblici senza licen-
realizzino in pubblico e, quindi, che si tratti di za (➠ 666), ipotesi che ricorre quando viene
manifestazioni d’arte accessibili da un nume- data una rappresentazione teatrale o cinemato-
ro indeterminato di soggetti, senza restrizioni grafica senza averne fatto preventiva comunica-
o anche per periodi limitati ed adempiendo a zione all’Autorità. In presenza della prescritta
specifiche condizioni poste da chi esercita un comunicazione, ma in assenza della licenza,
diritto sul luogo medesimo. viene in rilievo la sola condotta ex art. 666.
La norma (4° comma) opera, poi, un esplicito La norma è suscettibile di concorso con il
rinvio ai commi 2 e 3 dell’art. 266 ai fini della reato di spettacoli osceni (➠ 528) quando
definizione del concetto di manifestazione in oggetto della rappresentazione sono spettacoli
pubblico (Sabatini). teatrali o cinematografici definibili penalmen-
Il 3° comma prevede una specifica circostan- te come osceni.
§4
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA VIGILANZA SUI MESTIERI GIROVAGHI
E LA PREVENZIONE DELL’ACCATTONAGGIO
670 • Mendicità(1)
(1) Articolo abrogato dall’art. 18, comma 1, della l. 25-6-1999, n. 205 (Delega al Governo per la depenalizza-
zione dei reati minori e modifiche al sistema penale e tributario). Il comma 1 era già stato dichiarato costituzional-
mente illegittimo dalla Corte costituzionale con sentenza 28-12-1995, n. 519.
• 1169 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 671
§1
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L’INCOLUMITÀ DELLE PERSONE
NEI LUOGHI DI PUBBLICOTRANSITO O NELLE ABITAZIONI
Non si è, invece, ritenuto sussistente il rappor- segnali stradali, ovvero rispetto all’ipotesi di
to di specialità, per l’assenza dell’elemento cui all’art. 38 del medesimo testo, relativo alla
costitutivo del pericolo per la pubblica incolu- omessa manutenzione dei segnali da parte dei
mità, tra il reato in esame e l’illecito di cui soggetti proprietari della strada, così ritenendo
all’art. 15 del nuovo codice della Strada, rela- ammissibile il concorso tra le due ipotesi
tivo all’imbrattamento o alla rimozione di (Cass., I, 22-5-2000).
un’attività produttiva implicante la sopporta- zione di contrasto (n. 1125 del 20-10-2000)
zione di inconvenienti che eccedono i limiti da parte dell’ufficio massimario della
della normale tollerabilità. La legalità “forma- Cassazione.
le” dell’attività ed il rispetto dei limiti tabella- Secondo questa innovativa decisione, l’espres-
ri prefissati non escludono, quindi, tout court sione “nei casi non consentiti dalla legge”
la responsabilità penale dell’agente, essendo costituisce una precisa indicazione della
questi comunque obbligato a ricorrere alla necessità che l’emissione (di gas, vapori o
“migliore tecnologia disponibile” per contene- fumi, atta a molestare le persone) avvenga in
re al massimo possibile le emissioni inquinan- violazione delle norme che regolano l’inquina-
ti, al fine della tutela della salute umana e del- mento atmosferico, per cui, poiché la norma-
l’ambiente, valori costituzionalmente garantiti; tiva contiene una sorta di presunzione di legit-
l’inciso in esame, dunque, deve intendersi timità di quelle emissioni che non superino la
riferito non soltanto alla specifica normativa di soglia fissata dalle leggi speciali in materia,
settore, ma alla legge in generale, e quindi non basta - ai fini dell’affermazione di respon-
anche alle prescrizioni del codice civile (in sabilità in ordine al reato previsto dall’art. 674
particolare dell’art. 844). c.p. - la considerazione che le emissioni siano
L’orientamento giurisprudenziale riportato, astrattamente idonee ad arrecare fastidio, ma
benché quasi unanime (contra, la remota ed “è indispensabile la puntuale e specifica
isolata Cass., III, 26-8-1985), è stato decisa- dimostrazione che esse superino gli standard
mente criticato in dottrina, sostenendosi che, fissati dalla legge”; quando invece le emissio-
se appare condivisibile non escludere la confi- ni, pur essendo contenute nei limiti di legge,
gurabilità della contravvenzione di cui all’art. abbiano arrecato e arrechino concretamente
674 c.p. quando - nonostante il rilascio da fastidio alle persone, superando la normale
parte della P.A. dell’autorizzazione ad esercita- tollerabilità, si applicheranno le norme di
re un’attività e ad emettere determinate carattere civilistico contenute nell’art. 844
sostanze nell’atmosfera - non esistano precisi c.c.
limiti tabellari fissati dalla legge o dall’autori- In altri termini, secondo questa pronunzia,
tà amministrativa, onde l’esigenza da parte del all’inciso in esame deve riconoscersi, contra-
giudice di accertare in concreto le caratteristi- riamente a quanto finora ritenuto, una valenza
che quali-quantitative delle emissioni per più rigida, che costituisca quasi uno spartiac-
valutarne il rispetto della tollerabilità consen- que tra il versante dell’illecito penale e quello
tita dai principi ispiranti le leggi di settore dell’illecito civile.
(“stretta tollerabilità”), non altrettanto può A quest’ultimo orientamento aderisce la giu-
affermarsi nel caso in cui l’ambito di liceità risprudenza più recente (Cass., III, 3-3-
delle emissioni sia stato preventivamente valu- 2004).
tato dalla P.A. Il reato si consuma in forma istantanea
Infatti, la volontà del legislatore del 1988 è (Cass., I, 10-2-1995) al momento del getto,
stata chiaramente quella di privilegiare, nella del versamento o dell’emissione dei fumi o
tutela dell’atmosfera contro l’inquinamento vapori, non rilevando il materiale manifestar-
industriale, il ruolo della P.A., limitando lo si del fastidio o disagio per i terzi danneggia-
spazio di intervento del giudice penale rispet- ti. Il reato può essere eventualmente perma-
to a quello riconosciutogli precedentemente nente (Cass., I, 25-2-1989), per la possibili-
dalla giurisprudenza; in secondo luogo, il tà di protrazione nel tempo della condotta
richiamo - nell’art. 674 c.p. - ai “casi non con- (Manzini).
sentiti dalla legge” rimarrebbe, interpretando
la norma nel senso sopra indicato, completa-
mente svuotato di contenuto. In tale direzione,
3 • IL PROBLEMA DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE ❐
cambiando indirizzo, si è pronunziata Cass., I, È dibattuto in giurisprudenza se la norma
7-7-2000, tanto da determinare una segnala- incriminatrice ricomprenda anche il fenome-
674 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1176
no della propagazione di onde elettromagneti- 4 • ELEMENTO SOGGETTIVO ❐
che. La giurisprudenza prevalente ritiene
estranea dalla sfera applicativa dell’art. 674 L’elemento soggettivo del reato nelle ipotesi di
la propagazione di tali onde per radiodiffusio- cui alla prima parte della norma è caratteriz-
ne, atteso che la condotta di “gettare” cose zato dalla volontarietà della condotta di getto
presuppone una preesistenza in rerum natura o versamento, in ciò differenziandosi dall’ipo-
dell’oggetto rispetto alla condotta (Cass., I, tesi di collocamento pericoloso di cose (➠
27-2-2002). 675).
Si è cercato, quindi, di affermare un’astratta Tale volontarietà, contrariamente a quanto
compatibilità con l’ipotesi di emissione illecita ritenuto da parte della dottrina (Lamanna,
descritta nella seconda parte dell’articolo, nei che parla esplicitamente di ipotesi dolosa),
casi in cui i campi elettromagnetici creati siano non implica la natura esclusivamente dolosa
superiori ai valori minimi fissati con legge del reato, sussistendo anche nei casi in cui
regionale. Si è, pertanto, da un lato affermata l’agente non si rappresenti, per colpa, che la
l’astratta riconducibilità della fattispecie con- condotta avviene in luogo di pubblico transi-
creta alla previsione di cui all’art. 674, e dal- to. Si parla, più correttamente, di natura pre-
l’altro si è esclusa la sussistenza del reato per- valentemente dolosa della contravvenzione,
ché assunto indimostrato è la nocività dei ritenendo quindi configurabile - e sufficiente
campi elettromagnetici creati (Cass., I, 11-11- - la colpa.
1999) o delle onde trasmesse da conduttori L’ipotesi di cui alla seconda parte della norma
elettrici ad alta tensione (Cass., I, 29-11- è colposa ovvero a dolo generico, consistente
1999). nella rappresentazione e volontà della condot-
Con un più recente orientamento la Suprema ta di immissione molesta (Cass., I, 10-1-
Corte (Cass. Pen., sez. III, 13 maggio 2008 n. 1995, in tema di responsabilità del sindaco
36845, Tucci) ha ritenuto che il fenomeno della per l’assenza dell’effettiva conoscenza delle
creazione, emissione e/o propagazione di onde emissioni maleodoranti da depuratore).
elettromagnetiche rientra nell’ambito dell’art. L’errore indotto da un eventuale provvedimen-
674, comma primo, c.p., per la piana possibili- to amministrativo che faccia ritenere lecita la
tà di interpretare estensivamente l’espressione condotta esclude certamente il dolo incidendo
“getto di cose”, non risolvendosi tale esegesi in sul fatto-reato, per effetto della falsa rappre-
una analogia in malam partem. sentazione dei suoi elementi costitutivi.
La citata contravvenzione è, pertanto, configura-
bile, con riguardo all’inquinamento elettroma-
gnetico, soltanto quando sia stato provato, in
5 • RAPPORTI CON ALTRE FIGURE DI REATO ❐
modo certo e oggettivo, il superamento dei limi- La contravvenzione di cui al 1° comma si pone
ti di esposizione o dei valori di attenzione previ- in rapporto di reciproca esclusione con la
sti dalle norme speciali (D.M. Ambiente 10 set- richiamata ipotesi di collocamento pericoloso
tembre 1981 n. 381; D.P.C.M. 8 luglio 2003) di cose (➠ 675), tipico reato colposo caratte-
e sia stata obiettivamente accertata un’effettiva rizzato dalla diversa condotta del collocamen-
e concreta idoneità delle emissioni ad offende- to di cose in modo pericoloso per l’integrità
re o molestare le persone, che va ravvisata non fisica o morale delle persone (reato di mera
in astratto, ma in concreto. condotta) (Cass., I, 29-11-1999).
Ne discende che il mero superamento dei limi- Rispetto all’art. 20 della l. n. 615/1966, con-
ti tabellari, non accompagnato dalla prova certa tenente disposizioni contro l’inquinamento
e oggettiva di un effettivo e concreto pericolo di atmosferico, si ritiene configurabile il concor-
nocumento per la salute e la tranquillità delle so di reati, come nel caso del titolare di un’in-
persone, configura unicamente l’illecito ammi- dustria che immetta nell’aria polveri o fumi
nistrativo previsto dall’art. 15 legge n. 36 del che possono produrre danno alle persone
2001. (Cass., VI, 9-4-1997).
• 1177 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 674
A) Del reato previsto e punito dagli artt. 81, 674 c.p. perché, con più azioni ese-
cutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, gettava sul bal-
cone di ..., abitante al piano di sotto, e sul bucato da costei steso, secchi d’acqua
contenenti acidi corrosivi e candeggina nonché escrementi del proprio cane, così
provocando un imbrattamento dei beni della predetta.
In Tivoli almeno fino al 5-12-2000.
B) Del reato previsto e punito dall’art. 674 c.p. perché, quale titolare della ditta
società ..., avente ad oggetto la gestione di una fonderia per la produzione indu-
striale di manufatti in ferro, omettendo di dotare la ciminiera di un apparecchio
depuratore dei fumi prodotti, come prescritto dall’art. 20 del d.P.R. n. 303/1956,
provocava emissioni di vapori e di fumo molesti, atti a cagionare un effetto di offe-
sa e molestia alle persone che dimoravano nelle immediate vicinanze dello stabili-
mento.
In Tivoli il 9-12-2002 ed in epoca prossima ed antecedente a tale data.
L’ipotesi di cui al 2° comma presuppone che la crollo improvviso o il disfacimento della costru-
rovina dell’edificio si sia già verificata. zione, ovvero il distacco di una parte rilevante
L’ipotesi di cui al 3° comma, l’unica fattispecie del fabbricato, quale ad esempio un cornicione,
di reato ancora configurabile, esprime invece un balcone, un muro.
una forma di pericolo concreto. Secondo la dot- L’obbligo comprende non solo l’effettuazione di
trina, nell’ipotesi di cui al 3° comma deve esse- lavori atti ad evitare il crollo, ma anche la rea-
re sorto un effettivo pericolo nei riguardi di sog- lizzazione di opere idonee ad evitare pericoli per
getti determinati, accertato secondo le più la pubblica incolumità. La sua fonte è ravvisa-
avanzate tecniche e la migliore esperienza. bile tanto nella legge o in un regolamento,
Prima dell’intervento di depenalizzazione dei quanto in un atto amministrativo impositivo di
reati previsti dai primi due commi della norma, un obbligo di facere rispetto alla situazione di
la dottrina (Antolisei) ricostruiva la fattispecie di pericolo prospettata (Cass., I, 18-7-1981).
cui al 3° comma quale ipotesi aggravata, oggi La condotta di rovina si differenzia dal delitto
da configurarsi autonomamente. colposo di crollo (➠ 449, 1° comma) sia per il
L’illecito di cui al 1° comma può essere com- soggetto attivo, che nell’ipotesi delittuosa può
messo dal proprietario o da colui che abbia, in essere chiunque, sia per l’entità del fatto tipico
sua vece, un obbligo giuridico alla conservazio- (Marinucci), che include condotte idonee a
ne o vigilanza dell’edificio o della costruzione, determinare un fenomeno di disastro, quale
per effetto del trasferimento di funzioni, anche evento prevedibile dall’agente come conseguen-
in via autonoma (in tal senso l’utilizzo della za della propria azione colposa, secondo le
disgiunzione “o”). regole della comune esperienza (Cass., IV, 6-
Nella casistica giurisprudenziale si è individua- 12-1988), con modalità tanto gravi ed estese
to quale soggetto attivo, obbligato ad interveni- da colpire collettivamente, costituendo pericolo
re per evitare il venire in essere della situazione personale e diffuso per una cerchia vasta ed
di pericolo da rovina di edifici o costruzioni, il indeterminata di persone.
tutore dell’interdetto rispetto ai beni di quest’ul- Il reato previsto dal 3° comma si consuma nel
timo, il liquidatore di una società, il conduttore momento in cui si verifica l’inadempimento
del bene in ipotesi di leasing, il dirigente indu- all’obbligo di intervento, e si configura quale
striale, il direttore di miniera e l’amministratore reato permanente, in cui il mero accertamento
di condominio, ove la minaccia di rovina riguar- dell’infrazione, cioè dell’omesso intervento di
di parti comuni dell’edificio, sulla base degli rimozione delle cause del pericolo accertato,
obblighi incombenti su tale figura per effetto rappresenta il solo momento iniziale, non facen-
delle norme legislative o statutarie. Invece, non do cessare l’obbligo di intervenire e quindi la
è destinatario della norma preventiva l’inquili- consumazione del reato.
no, tenuto ai soli interventi di piccola manuten- La consumazione cessa con la sentenza di
zione. primo grado, quale atto interruttivo della con-
dotta penalmente rilevante, ovvero con la rimo-
3 • LA CONDOTTA TIPICA ❐ zione dello stato di pericolo di crollo o rovina
(Cass., I, 25-5-1996).
La condotta tipica si sostanzia nell’inadempi-
mento all’obbligo di rimuovere il pericolo di
rovina dell’edificio o costruzione, e si presenta
4 • L’ELEMENTO SOGGETTIVO ❐
comune alle fattispecie previste dalla norma. La responsabilità per l’omesso impedimento del
Per rovina si intende la caduta o il cedimento di pericolo di rovina può essere indifferentemente
un edificio o costruzione, ovvero di una sua a titolo di colpa o di dolo. Certamente, l’omis-
parte, da cui derivi - nell’ipotesi di cui al 3° sione deve essere volontaria, e ciò anche nei
comma - una situazione di pericolo specifico e casi in cui manchi un provvedimento autorizza-
concreto per l’incolumità fisica di una pluralità torio alla esecuzione dei lavori rilasciato dalla
determinata di persone. Tale, ad esempio, è il P.A. (Riondato), ed il reato sarà escluso solo
677 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1182
nelle ipotesi in cui la mancata esecuzione dei 5 • RAPPORTI CON ALTRE FIGURE DI REATO ❐
lavori non dipenda da colpa dell’agente (ad
esempio, opposizione degli inquilini all’esecu- La contravvenzione di cui all’art. 677, 3°
zione dei lavori: Cass., I, 18-10-2002). comma, assorbe quella generale di inosservan-
In ogni caso, l’obbligo giuridico è del tutto indi- za dei provvedimenti dell’Autorità (➠ 650),
pendente dalla causa che ha determinato il peri- coincidendo il pericolo per i terzi derivante
colo di crollo o di rovina. Ne deriva che la con- dalla rovina dell’edificio o costruzione con le
dotta omissiva rileva anche in caso di fatto col- ragioni di sicurezza pubblica espresse nel
poso del terzo che si affianchi al vizio di costru- provvedimento amministrativo disatteso (si
zione o di manutenzione, quando il primo sia pensi al caso dell’inosservanza dell’ordinanza
privo di autonoma efficienza causale (si pensi al del sindaco che ordini la demolizione della
caso del passaggio di terzi su di un terrazzo che parte pericolante dell’edificio). In particolare,
già sia pericolante, con distacco di parti che, si ritiene che l’ipotesi ex art. 650 venga assor-
cadendo al suolo, colpiscono un passante). bita dalla fattispecie di cui all’art. 677, 3°
L’accertamento della situazione di inadempien- comma, caratterizzata dal pericolo per le per-
za all’obbligo giuridico di attivarsi, e quindi la sone derivante dalla rovina di edifici, mentre
sussistenza del reato, prescinde sia dalla consa- analogo fenomeno non si verifica in relazione
pevolezza circa lo stato di pericolo, sia dal- all’ipotesi depenalizzata di cui al 1° comma
l’eventuale fissazione di un termine per adem- (Cass., I, 5-7-2002), escludendosi comunque
piere per atto di intimazione della P.A. (Cass., I, il concorso tra fattispecie penale ed illecito
22-5-2000). amministrativo.
Del reato previsto e punito dall’art. 677, 3° comma, c.p., perché, quale proprieta-
rio del fondo, come tale destinatario dell’ordinanza n. ... del ... emessa dal sindaco di
Tivoli con la quale si intimava di procedere a lavori urgenti di consolidamento e
manutenzione della muratura di contenimento sita in Via Palatina, prospiciente il
tratto stradale, che minacciava rovina con pericolo per la pubblica e privata incolumi-
tà, non vi ottemperava.
In Tivoli il 22-12-2002, condotta perdurante.
§2
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA PREVENZIONE DI INFORTUNI NELLE
INDUSTRIE O NELLA CUSTODIA DI MATERIE ESPLODENTI
Del reato previsto e punito dall’art. 678 c.p., perché senza la licenza della competen-
te Autorità fabbricava e, comunque, deteneva in deposito, per la vendita a terzi, fuochi
pirotecnici di vario genere (mazzetti, stelle polari, biancali, rauti, razzi), caduti in seque-
stro per un numero complessivo di 1334 pezzi.
Reato commesso in Roma il 28-12-2002.
1 • SOGGETTO ATTIVO DEL REATO E CONDOTTA TIPICA ❐ La prima ipotesi si sostanzia nell’inadempi-
mento all’obbligo di denuncia della detenzio-
L’oggettività giuridica tutelata dalla norma è ne di materie esplodenti di qualsiasi specie o
l’incolumità pubblica, sub specie dell’interes- di materie infiammabili.
se della P.A. ad essere informata immediata- Per materie esplodenti si intendono, in gene-
mente in caso di detenzione di materie esplo- rale, quei prodotti utilizzati per fuochi pirotec-
denti o sostanze esplosive o infiammanti che nici, o categorie similari, privi di potenzialità
potrebbe creare pericolo per la collettività, micidiale per struttura chimica e modalità di
prescindendo dalla liceità o meno della deten- fabbricazione (➠ 678, anche in relazione alla
zione. differenza tra materie esplodenti ed esplosivi
La tutela di tale bene-interesse si realizza ed alla definizione del campo applicativo
attraverso la previsione di fattispecie di tipo rispetto alla normativa speciale in tema di
omissivo puro, strumentali alla prevenzione controllo delle armi). La pericolosità della
del danno alle persone derivante dalla deten- detenzione delle materie esplodenti è insita
zione di materie esplodenti che venga sottrat- nella natura delle stesse, e quindi si configura
ta ai controlli preventivi dell’Autorità median- quale ipotesi di pericolo astratto, prescinden-
te l’inadempimento all’obbligo di denuncia do da qualsiasi accertamento sull’effettiva
(previsto dall’art. 38 del T.u.l.p.s.) ovvero di pericolosità del prodotto. Viceversa, per le
consegna del materiale pericoloso, in caso di materie infiammabili, definibili come materie
ordine legalmente dato. liquide o gassose che si accendono rapida-
La norma prevedeva tre distinte ipotesi di mente ed hanno facilità ad incendiarsi
reato, autonome (Antolisei), che si strutturano (Manzini), la norma richiede espressamente
quali fattispecie di pericolo, seppur si richie- una pericolosità per quantità o qualità e quin-
de, quale elemento di offensività, che le con- di un giudizio di accertamento in fatto della
dotte di omissione attengano a quantità suffi- concreta lesività della condotta (ipotesi di
ciente a rendere possibile un pericolo per la reato di pericolo concreto).
pubblica incolumità. L’omessa denuncia del detentore, prevista e
Soggetto attivo del reato può essere “chiun- punita dal 1° comma, si configura come viola-
que”, e quindi trattasi di reato comune. zione dello specifico obbligo di cui all’art. 38
La condotta tipica, come detto, si articola in del T.u.l.p.s. e dei collaterali obblighi di cui
tre distinte fattispecie di reato omissivo. agli artt. 57 e 58 del Reg. p.s.
• 1187 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 680
1 • LA RATIO GIUSTIFICATRICE DELLA NORMA ❐ norma è, infatti, quella di impedire che dal-
l’inosservanza di regole cautelari e di sicurez-
Il bene-interesse tutelato dalla norma è costi- za, nonché dal mancato controllo preventivo,
tuito dall’incolumità pubblica, in ragione della possano derivare danni a persone che frequen-
ricostruzione del reato in termini di pericolo e tano il locale aperto al pubblico per spettacoli
della riconducibilità dello stesso alla categoria o trattenimenti.
dei reati-ostacolo: la ratio incriminatrice della La disposizione incriminatrice è configurata
• 1189 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 681
quale norma penale in bianco, rivestendo può essere anche il soggetto che occasional-
carattere esclusivamente sanzionatorio, in mente, anche una sola volta, apra un luogo di
quanto applicativa di sanzione penale per la pubblico spettacolo (Cass., I, 1-12-1995).
violazione delle disposizioni precettive espres- Anche in caso di affidamento temporaneo
se dall’art. 80 del T.u.l.p.s., che detta norme della gestione del locale ad un soggetto diver-
per il rilascio della licenza per l’apertura o so dal titolare della licenza, quest’ultimo è
l’esercizio del locale ed una serie di prescrizio- tenuto ad assicurare la puntuale osservanza
ni particolari che l’autorità di pubblica sicu- delle prescrizioni dettate a tutela della pubbli-
rezza può e deve dare in materia, in relazione ca incolumità.
alle regole cautelari e prudenziali da adottarsi
indicate nelle leggi di pubblica sicurezza od in
disposizioni speciali.
3 • LA CONDOTTA TIPICA ❐
Di qui la rilevanza delle condotte di reato sotto La condotta tipica, di tipo commissivo, si rea-
il profilo della violazione o inosservanza delle lizza con l’aprire o tenere aperti luoghi di pub-
prescrizioni prudenziali dettate dall’autorità in blico spettacolo, trattenimento o ritrovo in vio-
sede di concessione della licenza per attività lazione delle prescrizioni dettate a tutela della
di pubblico spettacolo o trattenimento, ivi pubblica incolumità.
compresa la prosecuzione della gestione oltre La condotta di aprire o tenere aperti luoghi di
il termine previsto nell’autorizzazione (Cass., pubblico spettacolo (cui si contrappone il con-
III, 13-1-2001). La violazione delle prescrizio- cetto di circolo privato) si sostanzia nell’aper-
ni non costituisce illecito ex art. 9 del tura o nella gestione di locali aperti al pubbli-
T.u.l.p.s. (sanzionato dall’art. 17 del medesi- co, la cui pubblicità consiste nella destinazio-
mo), ma violazione dell’art. 80 del T.u.l.p.s. ne di spazi accessibili ad un numero indeter-
per il quale la sanzione è dettata dall’art. 681 minato di soggetti, senza restrizioni o per
c.p. periodi limitati ed adempiendo a specifiche
condizioni poste da chi esercita un diritto sul
2 • SOGGETTO ATTIVO ❐ luogo medesimo (➠ 662). Tali sono anche i
locali per l’accesso nei quali è necessario l’ac-
Soggetto attivo del reato può essere solo colui quisto di un biglietto o il rilascio di una tesse-
che sia responsabile dell’attività ludica o di ra, gratuitamente o a pagamento, quando sia
intrattenimento, che apra o tenga aperti luoghi consentito un accesso indiscriminato a chiun-
di pubblico spettacolo ovvero dia spettacoli o que, trattandosi di meri espedienti per elude-
trattenimenti. L’area soggettiva deve essere re l’obbligo di munirsi della prescritta licenza
limitata, quindi, a colui che abbia l’obbligo di (Cass., I, 30-6-1997).
munirsi della licenza e svolga le funzioni, Per i concetti di pubblico spettacolo o tratte-
anche di fatto, di imprenditore, organizzatore nimento si rinvia all’art. 666.
o gestore del pubblico spettacolo o tratteni-
4 • L’ELEMENTO SOGGETTIVO E IL MOMENTO
mento. Tale è il proprietario del locale aperto
al pubblico, cui è equiparato il gestore di fatto
CONSUMATIVO DEL REATO ❐
(Cass., VI, 14-5-1973), non estendendosi la L’elemento soggettivo del reato, trattandosi
responsabilità ai singoli soggetti che prestano di contravvenzione, è la colpa o il dolo gene-
la propria opera professionale nello spettacolo rico, consistente nella rappresentazione e
(musicisti, attori, cantanti etc.) o al direttore volontà della condotta di svolgere l’attività di
amministrativo del locale, che resta al di fuori apertura o gestione del luogo di pubblico
della gestione tecnica dello spettacolo. spettacolo in violazione delle prescrizioni
Non è necessario, a tal fine, che il soggetto imposte dall’Autorità a tutela della pubblica
assuma la veste professionale di imprenditore, incolumità.
dedito stabilmente all’attività di spettacolo, Il reato si consuma al momento dell’apertura
poiché responsabile penalmente per il reato del locale pubblico, ovvero del concreto inizio
682 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1190
dell’attività di spettacolo, e nel luogo in cui interesse tutelato dalle due norme (così
tali attività hanno effettivo inizio. Manzini, che contrappone l’interesse della
norma in esame concernente l’ordine pubblico
5 • RAPPORTI CON ALTRE FIGURE DI REATO ❐ e la pubblica tranquillità con la pubblica inco-
lumità tutelata dall’art. 666).
La contravvenzione in esame è suscettibile di Il delitto di disastro colposo (➠ 449) si presen-
concorso con il reato di spettacoli o tratteni- ta assorbente rispetto alla contravvenzione in
menti pubblici senza licenza (➠ 666), che fa esame, in quanto caratterizzato dall’elevata dif-
riferimento al più rilevante profilo dell’attività fusività ed ampiezza dell’evento di pericolo, ido-
svolta in assenza di licenza (Cass., I, 11-10- neo ad incidere su un numero indeterminato di
1996), con differente profilo oggettivo e bene- soggetti, generando pubblica commozione.
SEZIONE III
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA PREVENZIONE
DITALUNE SPECIE DI REATI
§1
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LATUTELA PREVENTIVA DEI SEGRETI
della fattispecie propria di cui all’art. 90 Per luoghi si intende qualsiasi spazio destina-
c.p.m.p. to ad intrusione, ivi compresi i mezzi aerei,
La norma ha applicazione residuale in ragione marittimi e terrestri di interesse militare,
della clausola di riserva (“se il fatto non costi- quando l’accesso a questi sia vietato attraver-
tuisce più grave reato”). so una delimitazione della zona in cui sono
ormeggiati o parcheggiati (si pensi all’introdu-
3 • CONDOTTA TIPICA ❐ zione in una barca ancorata in zona militare
delimitata da appositi gavitelli e segnali).
La condotta tipica si sostanzia nell’introdursi
4 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
in luoghi in cui è vietato l’accesso nell’interes-
se militare dello Stato ed implica un ingresso
DEL REATO ❐
personale e materiale nelle zone in cui vige il L’elemento soggettivo del reato, trattandosi di
divieto militare. Essa non deve essere caratte- contravvenzione, è la colpa o il dolo generico,
rizzata da clandestinità, ossia avvenire eluden- consistente nella rappresentazione e volontà
do i controlli, né essere fraudolenta, perpetra- di svolgere l’attività di introduzione non auto-
ta attraverso l’inganno, altrimenti ricorrerà la rizzata in luogo militare. Appare irrilevante
diversa e più grave ipotesi di introduzione l’effettiva conoscenza del divieto di ingresso,
clandestina in luoghi militari (➠ 260). essendo sufficiente che sia garantita una
Il divieto di accesso a tali luoghi deve: conoscibilità o rappresentabilità dello stesso,
- derivare da provvedimento legittimo per effetto dell’idoneità dei mezzi di pubblici-
dell’Autorità (Cass., I, 15-10-1996); tà del divieto (Antolisei; Cass. 22-1-1963).
- essere esplicitamente posto nell’interesse Il reato si consuma al momento dell’ingresso o
militare dello Stato, attraverso un atto introduzione nella zona interdetta per ragioni
dell’Autorità militare (Manzini); militari e nel luogo in cui tali attività si realizza-
- essere visibile attraverso idonei mezzi di pub- no, attraverso la violazione del divieto imposto.
blicità, che lo rendano effettivamente conosci-
bile ed operante (cartelli e segnali fissi, tabel-
le etc.).
5 • RAPPORTI CON ALTRI REATI ❐
Anche contenutisticamente, il divieto di Manifestandosi come espressione di autono-
accesso deve avere ad oggetto luoghi determi- me condotte, sussiste concorso materiale di
nati e circoscritti, con ambiti e limiti ben defi- reati con i delitti di danneggiamento (➠ 635)
niti, non potendo, in mancanza, operare un e di violazione di domicilio (➠ 614), quando
generico riferimento ai cd. spazi riservati tali condotte siano reati-mezzo per la perpetra-
(Vigna-Bellagamba). zione della contravvenzione in esame.
Del delitto previsto e punito dall’art 682 c.p., perché si introduceva all’interno della
base NATO di Comiso, luoghi in cui l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato.
In Comiso il 24-6-1973.
segreto relativo, limitato alla pubblicazione mento penale coperti da segreto. Appare del
degli atti del processo ma non del loro conte- tutto irrilevante l’eventuale errore o non cono-
nuto, la cui pubblicazione è sempre consenti- scenza del divieto di pubblicazione, trattando-
ta a titolo di informazione (Cass., I, 11-7- si di errore sull’interpretazione della norma
1994). processuale, cui la presente norma in bianco
Rimangono esclusi dalla tutela assicurata dal- rinvia. Del pari, è irrilevante che l’atto pubbli-
l’art. 114 c.p.p. i fatti che costituiscono l’og- cato sia notorio o già pubblicato da altra fonte
getto dell’atto istruttorio procedimentale pur informativa (Cass., V, 27-9-1984; contra
secretato, quando questi si sostanzino in fatti Crespi, che riporta l’atto sotto il regime relati-
storici che cadono sotto la diretta percezione vo di segretezza, quando manchi l’attualità
del pubblico. Si pensi alle dichiarazioni rila- della dissimulazione del segreto e risulti inde-
sciate ad un giornalista da un testimone nel terminabile il numero di persone già a cono-
corso dell’intervista, il cui contenuto può coin- scenza dello stesso).
cidere con un atto istruttorio segreto o secre- Il reato si consuma nel momento della pubbli-
tato dal contenuto non direttamente pubblica- cazione, in qualunque forma essa avvenga, e
bile, ma esprimibile per diversa forma da sog- nel luogo in cui tale attività si realizza.
getto terzo (testimone, non tenuto all’obbligo
del segreto, salvo esplicito provvedimento di
secretazione del p.m.).
7 • RAPPORTI CON ALTRI REATI ❐
Il regime di segretezza delineato dall’art. 114 Si nega la prospettabilità di un concorso tra la
c.p.p. viene completato dall’art. 13 del d.P.R. contravvenzione in esame e il delitto di rivela-
22-9-1988, n. 448, che individua l’atto zione di segreti di ufficio (➠ 326), ove tale
coperto da segreto e indica le modalità tra- condotta si realizzi mediante pubblicazione,
sgressive del divieto di pubblicazione del con- sulla base di un principio di specialità in con-
tenuto dell’atto. In esso devono essere ricom- creto (Petrone; Mantovani parla di assorbi-
presi tutti gli atti che implicano coinvolgimen- mento, quale corollario del principio del ne bis
to del minore nel procedimento quale parte in idem sostanziale), in quanto l’art. 326, 1°
processuale o testimone, il cui contenuto non comma, tutela anche la pubblicità esterna
può trarsi attraverso un’immagine, che non della notizia segreta, sia pur di riflesso, e quin-
rileva ex se ma in rapporto alla rappresentati- di finisce per coprire l’intera carica offensiva
vità del coinvolgimento del minore nelle inda- della contravvenzione.
gini (Cass., VI, 30-5-1994). In giurisprudenza (Cass. S.U. 19-1-1982)
Non rileva, invece, ai fini della configurabilità viene escluso che si verifichi un fenomeno di
dell’ipotesi contravvenzionale in esame, la vio- assorbimento. Nell’ipotesi in cui la pubblica-
lazione del regime di cui all’art. 335, 2° zione avvenga da parte di terzo (ad esempio,
comma, c.p.p., che vieta la comunicazione un giornalista) che si limiti a ricevere la noti-
delle notizie di reato, ovvero la pubblicazione zia segreta illegittimamente rivelata, questi
del verbale di cui all’art. 125, 5° comma, risponderà della sola contravvenzione ex art.
c.p.p., relativo al voto del membro del collegio 684, ove se ne ravvisino gli estremi, esclu-
dissenziente, ipotesi non riportabili nel con- dendosi il concorso nel reato proprio di cui
cetto di segreto procedimentale, quale segre- all’art. 326, salvo che si sostanzi in una
tezza di atti. compartecipazione morale al delitto (istiga-
zione o induzione alla rivelazione della noti-
6 •ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE ❐ zia) quale possibile forma di accordo
(Fiandaca-Musco). In tal caso, è possibile il
L’elemento soggettivo del reato, trattandosi di concorso tra norme, riferibili ad azioni diver-
contravvenzione, è la colpa o il dolo generico, se - la rivelazione illegittima del segreto e la
consistente nella rappresentazione e volontà sua pubblicazione - distinte anche temporal-
di pubblicare atti o documenti del procedi- mente.
685 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1196
Del delitto previsto e punito dall’art 684 c.p., perché, quale direttore responsabile del
quotidiano Giustizia, nel numero 10 del 5-12-2001, pubblicava un articolo privo di
firma, dal titolo “operazione camorra” nel quale veniva data la notizia dell’emissione di
ordinanza di custodia cautelare nei confronti di ..., soggetto latitante.
§2
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA PREVENZIONE DELL’ALCOOLISMO
E DEI DELITTI COMMESSI IN STATO DI UBRIACHEZZA
688 • Ubriachezza
Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, è colto in stato di manife-
sta ubriachezza è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a
euro 309 (1).
La pena è dell’arresto da tre a sei mesi se il fatto è commesso da chi ha già ripor-
tato una condanna per delitto non colposo contro la vita o l’incolumità indivi-
duale (2).
La pena è aumentata se la ubriachezza è abituale.
(1) Le parole “è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a euro 309” hanno sostituito le
parole “è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da lire ventimila a quattrocentomila”, ex art. 54 del
d.lgs. 30-12-1999, n. 507 (Depenalizzazione dei reati minori e riforma del sistema sanzionatorio, ai sensi dell’arti-
colo 1 della legge 25 giugno 1999, n. 205).
(2) La Corte costituzionale, con sentenza 17-7-2002, n. 354, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del
presente comma, “nella parte in cui punisce con la pena dell’arresto da tre a sei mesi chiunque, in un luogo pub-
blico o aperto al pubblico, è colto in stato di manifesta ubriachezza, se il fatto è commesso da chi ha già riportato
una condanna per delitto non colposo contro la vita o l’incolumità individuale”.
688 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1200
1 • BENE-INTERESSE TUTELATO ❐ inteso l’aggettivo manifesta. Lo stato del sog-
getto deve comunque caratterizzarsi per la
La norma è stata parzialmente depenalizzata compresenza dello stato di ubriachezza (rilevo
(1° comma) dall’art. 54 del d.lgs. n. di tasso alcolimetrico o di etilismo) e delle
507/1999. Il 2° comma, sopravvissuto all’in- manifestazioni esteriori di tale stato.
tervento di depenalizzazione, che configurava La dottrina (Manzini) ha rilevato che la sorpre-
un’autonoma ipotesi di reato e non una fatti- sa in flagranza (art. 382 c.p.p.) è condizione
specie aggravata (Cass., V, 5-1-2002), avente obiettiva di punibilità, che si realizza quando
ad oggetto le ipotesi di ubriachezza manifesta sia effettuata da ufficiali o agenti di polizia
di soggetto “che abbia già riportata condanna giudiziaria, soggetti autorizzati a constatare
per un delitto non colposo contro la vita o l’in- l’ipotesi di illecito.
columità individuale”, è stato dichiarato costi- La condotta di ubriachezza manifesta deve
tuzionalmente illegittimo con sentenza n. essere realizzata in luogo pubblico o aperto al
354/2002. pubblico. Per luogo pubblico si intende qual-
L’interesse tutelato dalla norma era la polizia siasi spazio accessibile ad un numero indeter-
di sicurezza e l’ordine e la tranquillità pubbli- minato di soggetti, senza restrizioni o atti
ca, nella misura in cui l’ubriachezza può costi- autorizzativi che delimitino l’accesso; luogo
tuire avviamento all’alcolismo e causa di disor- aperto al pubblico è, invece, quello nel quale
dini e di reati (Manzini). Si superavano così le la collettività può accedere solo in alcuni
aspre critiche dottrinali (Grosso) che vedevano momenti o adempiendo a specifiche condizio-
nella fattispecie in esame un reato di posizio- ni poste da chi esercita un diritto sul luogo
ne volto a punire non una condotta ma una medesimo. Tali sono stati considerati l’ambu-
condizione soggettiva dell’agente. Del resto, la latorio medico (Cass. 22-5-1972), le scale di
dichiarazione di illegittimità dell’illecito pena- un edificio (Cass. 6-10-1972), la sede della
le previsto dal 2° comma risolve l’ulteriore stazione dei carabinieri (Cass. 27-5-1955).
rilievo di incostituzionalità della norma per la Tale elemento viene interpretato in termini di
mancata equiparazione dell’abuso di alcol condizione obiettiva di punibilità (Manzini)
all’assunzione di droghe (art. 75, d.P.R. n. ovvero, dalla dottrina prevalente, quale ele-
309/1990, ed in relazione all’abrogazione del- mento costitutivo dell’illecito (Antolisei).
l’art. 729 c.p.), in ragione del comune effetto
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CIRCOSTANZA
di dipendenza provocato da tali sostanze e del-
l’incidenza sul diritto alla salute del soggetto.
AGGRAVANTE ❐
Il fatto illecito richiede una responsabilità per
2 • L’UBRIACHEZZA MANIFESTA ❐ colpa o dolo.
Il 3° comma prevede una specifica circostan-
Per ubriachezza (➠ 94) si intende il raggiun- za aggravante per le ipotesi in cui il soggetto
gimento di uno stato fisico tale da superare la versi in stato di ubriachezza abituale (➠ 94).
semplice ebbrezza (definibile, questa, come La disposizione richiama il concetto espresso
mero annebbiamento provocato da un’eccessi- dall’art. 94, che definisce ubriaco abituale il
va dose di alcolici). Non è necessario che tale soggetto dedito all’uso di bevande alcoliche ed
condotta sia abituale, e la sussistenza dello in stato di frequente ubriachezza. Non necessi-
stato di ubriachezza può essere accertata ta, a differenza dell’autonoma ipotesi di reato
anche senza rilievi tecnici (Cass., VI, 5-2- di cui al 2° comma, dichiarata costituzional-
1970), attraverso sintomi esteriori quali lo mente illegittima, che il soggetto sia recidivo,
stato di semicoscienza o l’anomalia psichica ossia abbia riportato una condanna per il
(Cass. 12-6-1964), la pronuncia incerta e bal- medesimo reato o per reati connessi al suo
bettante, la produzione di schiamazzi e rumo- stato di ubriachezza, ma il semplice accerta-
ri (Cass. 5-2-1970), la diminuita capacità di mento del fatto di bere, in modo continuativo,
autocontrollo etc. In tal senso deve essere sostanze alcoliche (Cass., VI, 17-3-1970).
• 1201 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 689
4 • RAPPORTI CON ALTRE FIGURE DI REATO ❐ quando il conducente venga sorpreso in stato
di ubriachezza, intesa come alterazione psichi-
Prima dell’intervento di depenalizzazione, si ca più intensa della semplice ebbrezza.
riteneva che la contravvenzione in esame con- Per lo stesso motivo, l’ipotesi di illecito in
corresse con il reato di guida in stato di ebbrez- esame può concorrere con il reato di molestia
za (art. 186 del codice della strada), stante la o disturbo alle persone (➠ 660), quando la
diversa oggettività giuridica tutelata dalla condotta di ubriachezza si manifesti idonea a
norma speciale, relativa alla sicurezza della cir- turbare la quiete privata (Cass., III, 5-3-
colazione stradale (Cass. S.U. 5-2-1996), 1972).
Viene invece escluso il concorso con il reato di all’art. 689, 2° comma, appare speciale
determinazione in altri dello stato di ebbrezza rispetto a quella ex art. 690, in ragione della
(➠ 690), in quanto l’ipotesi aggravata di cui qualifica del soggetto agente.
- 3 del d.l. 26-4-1993, n. 122 (Misure urgenti in tema di discriminazione razziale, etnica e religiosa), convertito,
con modificazioni, nella l. 25-6-1993, n. 205.
27 maggio 1935 n. 835) e successivamente quintuplicato per effetto degli artt. 113 e 114 della l. 24-11-1981, n.
689 (Modifiche al sistema penale).
(2) L’art. 1 del d.P.R. 29-7-1982, n. 571 (Norme per l’attuazione degli articoli 15, ultimo comma, e 17, penulti-
mo comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689, concernente modifiche al sistema penale), individua la prefettura
come destinataria del rapporto per la violazione prevista dall’art. 694 di questo codice.
§4
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI
LA PREVENZIONE DI DELITTI CONTRO LA VITA E L’INCOLUMITÀ INDIVIDUALE
oggetto è integrato in ipotesi di vendita di armi Il concetto di armi antiche è definito dall’art.
in numero superiore a quello consentito in 10, 7° comma, della l. n. 110/1975, secondo
base alla licenza (Cass., I, 11-12-1993). cui sono tali quelle realizzate prima del 1890
Ultima condotta incriminata è la raccolta di e quelle ad avancarica; la giurisprudenza pre-
armi, ossia il procurarsene in numero notevole cisa, peraltro, che qualora esse siano succes-
(anche in un lungo arco di tempo e con moda- sivamente modificate in modo da assumere le
lità diverse di volta in volta), purché ciò sia caratteristiche offensive di cui all’art. 2 della
fatto a fine di commercio o d’industria: secon- l. n. 110/1975, diventano armi comuni da
do taluno (Delpino), la precisazione varrebbe sparo a tutti gli effetti (Cass., I, 7-9-2001).
ad escludere dall’area della punibilità le rac- Secondo la dottrina (Sabatini), sono armi rare
colte fatte a mero fine collezionistico. quelle reperibili in pochissimi esemplari, ed
artistiche quelle di particolare pregio.
4 • ELEMENTO SOGGETTIVO ❐ Inoltre, si sottolinea (Manzini) che l’attenuan-
te è applicabile soltanto al caso di collezioni
Con riguardo all’elemento soggettivo del reato, delle predette armi, e quindi non anche
come per tutte le contravvenzioni, si ritiene suf- all’ipotesi in cui le stesse siano raccolte per
ficiente la colpa: quest’ultima, secondo la dot- ragioni di commercio o di industria.
trina (Padovani) consisterebbe nella mera inos- Una particolare circostanza aggravante, per
servanza, anche solo per leggerezza, dell’obbli- questo reato e per quello di cui agli articoli se-
go di ottenere preventivamente la licenza di P.S. guenti, è prevista dall’art. 7 della l. n.
575/1965, nell’ipotesi in cui il reato sia com-
5 • CIRCOSTANZE ❐ messo da persona sottoposta a misura di preven-
zione durante il periodo di applicazione di essa e
Il 2° comma della norma prevede una circo- fino a tre anni dal momento della cessazione.
stanza attenuante speciale, con esclusione Si ricordi, inoltre, che l’art. 700 rende applica-
della pena detentiva, qualora il fatto riguardi bile a questo reato l’aggravante prevista dal-
collezioni di “armi artistiche, rare o antiche”. l’art. 680.
zione e delle quali egli conosce l’esistenza e dell’eventuale errore circa l’obbligo della
l’ubicazione. denuncia, trattandosi di errore sul precetto
A tal fine, occorre che l’arma sia collocata in penale (Cass., I, 11-6-1992).
un luogo che, pur non dovendo essere neces-
sariamente la normale abitazione dell’agente,
sia per qualsiasi ragione la sua dimora, anche
6 • NATURA PERMANENTE DEL REATO ❐
solo temporaneamente, con esclusione quindi Il reato in esame ha natura permanente, con-
di luoghi di frequentazione occasionale sistendo nella creazione di una situazione
(Chiarotti). antigiuridica destinata a protrarsi finché non
Trattasi di fattispecie omissiva, che secondo la viene interrotta dalla presentazione della
dottrina (Vigna-Bellagamba) si applica a tutti i denuncia, o in altro modo (ad esempio, seque-
tipi di armi e, quindi, anche a quelle da guer- stro dell’arma o perdita del possesso in altro
ra e comuni da sparo: infatti, la condotta pre- modo); di conseguenza, il termine di prescri-
vista da questo capoverso non è sanzionata da zione (➠ 157) del reato comincia a decorrere
alcuna norma delle leggi speciali in materia. dalla cessazione della permanenza.
Al reato in esame sono applicabili le circostan-
5 • ELEMENTO SOGGETTIVO ED IRRILEVANZA
DELL’ERRORE ❐ ze speciali previste dagli artt. 700 e 680 e
dall’art. 7 della l. n. 575/1965 (➠ 695).
Per quanto riguarda l’elemento soggettivo del Per quanto concerne la prima, anche in que-
reato, trattandosi di contravvenzione, dovreb- sto caso si pone il problema di compatibilità di
be essere sufficiente la colpa. essa con la norma in esame, che incrimina
Tuttavia, a seguito dell’introduzione del delitto attività non soggette a licenza: al riguardo, val-
di detenzione illegale di arma comune da gono i rilievi già svolti sub art. 696
sparo (art. 14 della l. n. 497/1974), che è cer-
tamente punito solo a titolo di dolo, ci si è
posti il problema se la norma in esame man-
7 • RAPPORTO CON ALTRI REATI ❐
tenga una sua operatività per le detenzioni col- Con riguardo al concorso di reati, mentre in giu-
pose di armi comuni da sparo, ovvero se anche risprudenza non si dubita della configurabilità
queste ultime siano state sottratte all’ambito di un solo reato nel caso detenzione contestua-
di applicazione della fattispecie contravven- le di più armi o più munizioni, qualche opinio-
zionale. ne discorde affiora quanto all’ipotesi di illegale
Secondo un primo orientamento (Famà), poi- detenzione di un’arma comune da sparo e delle
ché quest’ultima è ormai ristretta alle sole relative munizioni: a fronte di un orientamento
armi che non possono considerarsi comuni da maggioritario secondo cui in questo caso il
sparo, la detenzione colposa di un’arma comu- reato in esame è assorbito (➠ 15) da quello ex
ne da sparo, poiché non ricompresa nella pre- art. 14 della l. n. 497/1974 (Palazzo; Cass., I,
visione dell’art. 14 della l. n. 497/1974, va 18-2-1988), si rinviene anche un’opinione
considerata penalmente irrilevante. meno diffusa, favorevole al concorso fra le due
Preferibile è l’opposta opinione (De Roberto, ipotesi (Vigna-Bellagamba).
Manzione, Mori), secondo cui sarebbe assurdo Una recente giurisprudenza cerca di mediare
ritenere la rilevanza penale ex art. 697 della tra le due posizioni, sostenendo la tesi dell’as-
detenzione colposa di armi meno pericolose sorbimento, salvo che le munizioni non siano
ed offensive di quelle comuni da sparo, e non in quantitativo eccessivo ovvero di calibro
di queste ultime: pertanto, si conclude nel diverso da quello dell’arma (Cass., VI, 27-5-
senso dell’applicabilità della disposizione in 2003).
esame anche alle ipotesi di detenzione abusi- Quanto invece al rapporto con il reato di porto
va per colpa di armi comuni da sparo. abusivo d’armi (➠ 699) si fronteggiano due
Quanto all’efficacia scriminante dell’errore (➠ opinioni: da un lato, vi è chi (Palazzo, Rinella)
47), in giurisprudenza si ritiene l’irrilevanza ritiene possa sussistere concorso tra le due
697 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1214
fattispecie soltanto in presenza di un apprez- ante factum non punibile; dall’altro lato, vi è
zabile lasso di tempo tra di esse, avendosi chi (Catamo) sostiene che, essendo le due fat-
altrimenti assorbimento della detenzione nel tispecie ontologicamente diverse, vi è sempre
più grave reato di porto abusivo d’arma, quale concorso formale (➠ 81) fra di esse.
Soggetto attivo del reato è chiunque. Occorre pe- leggi speciali che hanno ridefinito come delit-
rò richiamare i soggetti esentati, ex art. 73 del ti le principali ipotesi di porto abusivo d’armi,
reg. P.S. e norme ulteriori, dall’obbligo di farsi ri- non è agevole individuare l’attuale ambito di
lasciare licenza per il porto d’armi: si tratta di uf- applicazione della norma in esame.
ficiali ed agenti di P.S. e magistrati (a fini di dife- Dottrina e giurisprudenza reputano che resta
sa personale); quanto alle guardie giurate, inve- soggetto alla norma in esame il porto di arma da
ce, esse sono tenute a munirsi di licenza, non es- guerra e di arma comune da sparo in luogo pri-
sendo equiparate agli agenti di P.S. vato, diverso dall’abitazione del reo e dalle ap-
partenenze di essa: più specificamente, per le
2 • L’OBBLIGO DI LICENZA NON VALE PER LE ARMI
DA GUERRA E LE ARMI BIANCHE ❐ armi da guerra si applica il capoverso dell’art.
699 e per quelle comuni da sparo il 1° comma
Come accennato, la norma presuppone un (Vigna-Bellagamba; Cass., I, 25-9-1995); in
obbligo di licenza per il porto di armi, legitti- particolare, per le prime non è applicabile l’art.
mamente detenute, al di fuori dell’abitazione 4 della l. n. 110/1975, come si evince dal ri-
e delle sue appartenenze: il richiamo è all’art. chiamo in esso contenuto alle possibili autoriz-
42, 3° comma, del T.u.l.p.s., che in via gene- zazioni ex art. 42 del T.u.l.p.s., mentre – come
rale stabilisce il divieto di porto d’armi senza osservato – il porto di arma da guerra non è mai
licenza, mentre l’art. 61 del reg. P.S. descrive autorizzabile (Brignone, Palazzo).
le formalità della licenza medesima. Dunque, Quanto alle armi proprie diverse da quelle da
il reato in esame è configurabile nei casi di guerra e da quelle comuni da sparo, l’opinio-
mancanza di licenza, e cioè sia in ipotesi di ne prevalente è quella secondo cui esse rien-
mancato rilascio della stessa sia in quella di trano nella disciplina della norma in oggetto, e
carenza dei suoi elementi essenziali; mentre segnatamente del 1° o del 2° comma, a
esso va escluso qualora l’agente, pur in pos- seconda che si tratti o meno di armi soggette
sesso della licenza, ne sia occasionalmente a licenza, in quanto l’art. 4 della l. n.
sfornito, per dimenticanza, smarrimento o 110/1975 è riferibile alle sole armi improprie,
altra causa (Antolisei). e quindi non ha inciso sulla fattispecie in
La giurisprudenza, pertanto, afferma che la oggetto (Cass., I, 7-12-1996).
presenza della licenza esclude in via assoluta Va peraltro segnalato un orientamento minori-
la sussistenza del reato de quo, a nulla rilevan- tario, secondo cui l’art. 4 della l. n. 110/1975
do l’eventuale comprovata finalità illecita del avrebbe integralmente abrogato la norma in
porto dell’arma (Cass., I, 25-5-1995). esame, e quindi regolerebbe il porto abusivo
Va aggiunto anche che per talune categorie di non solo delle armi improprie ma anche di
armi – e precisamente per le armi da guerra e tutte le armi proprie (Palazzo, Verde-Parisella);
per le armi bianche la cui destinazione natu- altri autori (Vigna-Bellagamba), invece, affer-
rale è l’offesa alla persona – la licenza di porto mano che sarebbe stato abrogato solo il 1°
non è ammessa: ecco perché, per tali armi, il comma dell’art. 699, restando dunque opera-
2° comma della norma prevede un’autonoma tiva l’ipotesi del capoverso per le armi proprie
incriminazione, più gravemente sanzionata e non soggette a licenza.
priva di ogni riferimento al requisito della Quanto alle munizioni per armi comuni da
licenza. sparo, anche in questo caso prevale l’opinione
secondo cui esse rientrano nella previsione
3 • LA NOZIONE DI “ARMI” ❐ della disposizione in commento.
Restano infine assoggettate alla norma in
Con riguardo al concetto di “armi” occorre esame tutte le ipotesi di porto colposo di armi
anzitutto richiamare i rilievi generali svolti sub proprie, di qualsiasi tipo, stante l’inapplicabi-
art. 695, oltre alle norme definitorie di cui agli lità delle fattispecie delittuose previste dalle
artt. 585, 2° comma, e 704: anche in questo leggi speciali, punite solo a titolo di dolo
caso, a seguito del sopravvenire di numerose (Palazzo, Rinella, Vigna-Bellagamba).
699 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1218
4 • LA DISTINZIONE TRA “PORTO” E “TRASPORTO”
DI ARMI ❐ uno di essi possa dirsi accessorio rispetto
all’altro: sulla base di tale nozione, va ricono-
Il concetto di porto, secondo l’opinione dottri- sciuto tale carattere alle cantine, ai cortili pri-
nale dominante (Vigna-Bellagamba), individua vati ed alle scale interne di accesso all’abita-
la disponibilità immediata dell’arma, in modo zione, mentre va esclusa per gli spazi comuni
da poterla usare all’occorrenza; ciò non impli- o accessibili anche a terzi (ad esempio, le
ca la necessità di un contatto fisico tra agente scale e i pianerottoli condominiali), nonché
ed arma. per le autovetture.
Il reato sussiste anche se l’arma sia smontata
5 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
ma agevolmente riportabile all’originaria fun-
zionalità, mentre va escluso in caso di arma
DEL REATO ❐
assolutamente inutilizzabile per le condizioni Per quanto attiene all’elemento soggettivo del
in cui si trova (Antolisei). reato, si ritiene normalmente sufficiente la
In presenza di tali presupposti, qualsiasi tipo colpa, trattandosi di fattispecie contravvenzio-
di porto, anche quello meramente momenta- nale.
neo, integra il reato in oggetto (Rinella), né La giurisprudenza è concorde nell’escludere
rilevano gli scopi di esso, ovvero la qualità di ogni rilevanza scusante all’errore (➠ 47) sul-
proprietario dell’arma rivestita o meno dal- l’obbligo di licenza, trattandosi di errore sul
l’agente. precetto penale (➠ 5).
Va rimarcata, tuttavia, la distinzione tra porto Quanto alle modalità di consumazione del
e trasporto dell’arma: mentre il primo è assi- reato, la dottrina (Palazzo, Rinella, Vigna-
milabile ad una modalità di impiego dell’ar- Bellagamba) afferma trattarsi di reato perma-
ma, il secondo costituisce una mera operazio- nente, che si protrae per tutta la durata del
ne materiale di trasferimento da un luogo ad porto; in giurisprudenza, invece, ne è stata
un altro, di cui l’arma è oggetto inerte, e che prospettata la natura di reato istantaneo, che
risulta disciplinata dagli artt. 28 e 34 del si consumerebbe nel momento e nel luogo in
T.u.l.p.s. e dall’art. 52 del reg. P.S., nonché cui il reo, in possesso dell’arma, si affaccia
dagli artt. 18 e 19 della l. n. 110/1975, senza sulla pubblica via (Cass., I, 14-6-1992).
alcun margine per l’applicazione della norma
in esame (Chiarotti-Renato, Palazzo, Vigna-
Bellagamba).
6 • CIRCOSTANZA AGGRAVANTE ❐
Quanto al concetto di abitazione, secondo la Il 3° comma della norma prevede una circo-
giurisprudenza esso deve intendersi come stanza aggravante speciale con riferimento ai
comprensivo di qualsiasi luogo nel quale si casi in cui il fatto sia commesso in luogo in cui
svolge la vita familiare; per i soggetti nomadi o vi sia concorso o adunanza di persone, ovvero
senza fissa dimora, possono rientrarvi anche la di notte in luogo abitato: tali circostanze sono
tenda o la roulotte stabilmente parcheggiata. riprodotte, in modo pressoché fedele, anche
In ordine alla nozione di appartenenza del- nell’art. 12, ultimo comma, della l. n.
l’abitazione, invece, si fa normalmente riferi- 497/1974.
mento alla definizione civilistica di cui all’art. Ulteriori aggravanti, applicabili anche a questo
817 c.c., e quindi al rapporto di strumentalità reato, sono quelle previste dall’art. 7 della l. n.
e complementarietà tra due beni, tale per cui 575/1965 (➠ 695) e dagli artt. 700 e 680.
In relazione al reato in esame, una delle ipotesi applicative più controverse è stata
a lungo quella di porto di arma da guerra o comune da sparo all’interno di un’au-
tovettura.
Infatti, poiché la giurisprudenza aveva teorizzato, in riferimento al delitto di atti
• 1219 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 700-701
mento essenziale del reato in oggetto. le lanciarazzi, non invece quello effettuato con
Secondo la dottrina prevalente (Riccio, Vigna- armi giocattolo; in ordine ai fuochi d’artificio,
Bellagamba), il reato de quo non è integrato la nozione è data dall’art. 47 del T.u.l.p.s. e vi
qualora l’agente sia munito di licenza ma, nel- rientrano i petardi, le bombe carta ed altri con-
l’esercitare l’attività autorizzata, non rispetti le gegni pirotecnici pericolosi per l’incolumità
prescrizioni di legge o derivanti dalla licenza pubblica.
medesima, configurandosi in tale ipotesi al
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO DEL REATO.
più le contravvenzioni di cui agli artt. 17 o
221 del T.u.l.p.s.
L’AGGRAVANTE PREVISTA DAL COMMA 2 ❐
Per l’elemento soggettivo del reato è sufficien-
2 • LA CONDOTTA TIPICA ❐ te la colpa.
Secondo la dottrina (Manzini, Antolisei), il
Venendo all’esame delle condotte incriminate, fatto non è scriminato dalla consuetudine di
elemento comune ad esse è che siano realiz- provocare esplosioni in determinate circostan-
zate in luogo abitato o nelle sue adiacenze, ze o ricorrenze.
ovvero lungo una pubblica via o in direzione di Il 2° comma prevede una circostanza aggra-
essa. vante speciale laddove il fatto sia commesso
Per luogo abitato s’intende qualunque località in luogo ove vi sia adunanza o concorso di
con aggregato di case di abitazione, senza che persone: quest’ultima condizione, secondo
rilevi la presenza di persone o meno (Manzini); la giurisprudenza, non va confusa con la nor-
adiacenze del luogo abitato sono tutte le loca- male presenza di più persone propria di un
lità, pubbliche o private, site in prossimità di centro abitato, ma si realizza solo allorché vi
un centro abitato (Riccio). sia un afflusso particolare, superiore all’ordi-
La formula pubblica via si riferisce ad ogni nario.
luogo di pubblico transito (e, quindi, anche
alle piazze e agli slarghi), mentre l’espressione
“in direzione di essa” fa riferimento all’ipotesi
4 • RAPPORTI CON ALTRI REATI ❐
in cui il fatto sia commesso all’interno di un Quanto alla differenza con il delitto di esplo-
luogo privato, ma con possibilità che proiettili sioni a fine di pubblico timore ex art. 6 della
o oggetti pericolosi raggiungano la pubblica l. n. 895/1967, la dottrina (Riccio, Rinella,
via (Manzini). Vigna-Bellagamba) ritiene che essa risieda nel
Il legislatore descrive analiticamente quattro dolo specifico che caratterizza la fattispecie
condotte punibili, e cioè lo sparo di armi da più grave, in cui l’esplosione deve essere indi-
fuoco, l’accensione di fuochi d’artificio, il lan- rizzata al preciso fine di incutere timore nella
cio di razzi e l’innalzamento di aerostati con collettività, ovvero di suscitare tumulto o pub-
fiamme, lasciandone invece nel generico una blico disordine o di attentare alla sicurezza
quinta, le accensioni o esplosioni pericolose: pubblica.
per “accensione” s’intende lo sviluppo di In ordine alla possibilità di concorso con i
fiamme, mentre per “esplosione” l’incendio di delitti contro la persona, ed in particolare con
materia con detonazione. l’omicidio (➠ 575), la questione è risolta posi-
La dottrina prevalente (Riccio, Sabatini), con tivamente dalla giurisprudenza, che sottolinea
orientamento seguito anche dalla giurispru- la diversa oggettività giuridica delle due fatti-
denza, ritiene che nei primi quattro casi il specie e la non coincidenza dei rispettivi ele-
pericolo sarebbe presunto, mentre nella quin- menti costitutivi (Cass., I, 4-11-1999).
ta ipotesi la pericolosità della condotta In precedenza, la dottrina (Manzini, Riccio,
andrebbe specificamente dimostrata. Rinella), con varie motivazioni, aveva sostenu-
Quanto allo sparo di armi da fuoco, la giuri- to l’assorbimento (➠ 15) dell’ipotesi contrav-
sprudenza ritiene che vi rientri anche quello venzionale in esame nella più grave fattispecie
fatto con armi ad aria compressa o con pisto- delittuosa.
704-706 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1222
704 • Armi
Agli effetti delle disposizioni precedenti, per armi si intendono:
1) quelle indicate nel n. 1 del capoverso dell’articolo 585;
2) le bombe, qualsiasi macchina o involucro contenente materie esplodenti, e i
gas asfissianti o accecanti.
1 • INTERAZIONI CON ALTRE NORME ❐ nute nel presente paragrafo del codice (➠
695, 697, 699).
Questa norma fornisce la nozione di armi ai Inoltre, vengono richiamate le bombe e le
fini dell’applicazione delle contravvenzioni materie esplodenti, per le quali si rinvia al
previste dagli articoli precedenti: tale nozione commento all’art. 678, nonché i gas asfissian-
è più ristretta rispetto a quella fornita, agli ti o accecanti; restano fuori dalla previsione
effetti penali, dal 2° comma dell’art. 585: tutti gli strumenti atti ad offendere dei quali è
viene, infatti, richiamato solo il n. 1 di tale dalla legge vietato il porto in modo assoluto o
disposizione. senza giustificato motivo (Mori).
Per quanto riguarda le tipologie di armi rien- La nozione contenuta nella presente norma,
tranti in tale previsione e l’incidenza su di esse peraltro, va integrata con le specificazioni
della normativa speciale sopravvenuta, si contenute in alcune disposizioni del regola-
rimanda, oltre che al commento del citato art. mento T.u.l.p.s., in particolare negli artt. 45
585, a quanto diffusamente rilevato in sede di (strumenti da taglio), 81 ed 82 (prodotti
esame delle principali contravvenzioni conte- esplodenti).
§5
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI
LA PREVENZIONE DI DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO
terzi, e quindi non solo i meccanismi azionati pria presunzione di illiceità del possesso,
da chiavi, ma anche, ad esempio, i finestrini superabile soltanto con adeguate giustificazio-
delle auto a chiusura interna (Cass., II, 29-9- ni; secondo alcuni autori (Ronco), l’agente
1986). dovrebbe fornire una prova piena, e nel caso
Riguardo alla nozione di possesso accolta residuino margini di dubbio il giudice sarebbe
dalla norma, dottrina e giurisprudenza sono tenuto a condannare.
concordi nel ritenere che in esso rientri qual- La giurisprudenza ha precisato il concetto
siasi forma di disponibilità materiale degli affermando che la giustificazione da darsi non
strumenti da parte dell’agente, tale per cui deve necessariamente attenere alla legittimità
egli possa immediatamente servirsene all’oc- della detenzione, ma semplicemente alla fina-
correnza, senza che sia necessario né che li lità cui i beni sono destinati, che deve essere
porti addosso né che ne sia proprietario lecita. Pertanto, colui che si trovi nella condi-
(Antolisei, Sabatini, Vigna-Bellagamba; Cass., zione soggettiva prevista dall’art. 707 e viene
V, 1-9-1999). rinvenuto in possesso degli arnesi in tale
Il possesso, cioè, deve essere inteso non nel norma indicati, è tenuto a provare, per restare
senso di avere l’attrezzo atto ad aprire o a for- indenne da responsabilità penale, non già di
zare serrature necessariamente addosso bensì essersi legittimamente procurato l’arnese da
come potere di disposizione materiale eserci- scasso, bensì di destinarlo in quel momento
tabile sullo stesso in concreto e di fatto. Ad ad uso lecito; peraltro, non deve trattarsi di
esempio, la giurisprudenza ha ritenuto suffi- finalità generica, perché la norma richiede che
ciente ad integrare il requisito del possesso di il soggetto attivo fornisca spiegazioni sulla
tutti gli occupanti un autoveicolo, rispetto ad destinazione attuale, ossia con riguardo allo
arnesi da scasso occultati nel piano posterio- specifico momento in cui “è colto” nel posses-
re, ritenendo sussistente un rapporto di imme- so degli strumenti.
diatezza e di attualità tra ciascuno di essi e gli Il legislatore gli richiede - è stato rilevato in
arnesi (Cass., VI, 20-1/20-3-1968). giurisprudenza - un’appagante spiegazione
L’espressione “è colto”, usata dalla norma, ha circa l’uso che egli intende fare, immediata-
indotto alcuni autori (Manzini, Antolisei) a mente, dell’arnese in questione, e la spiega-
ritenere che sia necessaria la sorpresa in fla- zione non appaga quando egli accampi una
granza dell’agente nel possesso, ciò che inte- destinazione improbabile e, comunque, futura
grerebbe una vera e propria condizione obiet- (Cass., II, 8-7-1996).
tiva di punibilità del reato in esame; contraria Non si dubita, poi, che la prova della liceità
è la prevalente giurisprudenza, secondo cui del possesso possa essere fornita in qualsiasi
non è necessario che il reo sia trovato in situa- momento, non essendo previsti termini di
zione di attuale e concreta disponibilità degli decadenza nella norma in esame, anche se il
strumenti, bastando che egli possa accedere giudice potrà liberamente valutare la credibili-
ad essi liberamente ed in qualsiasi momento, tà delle giustificazioni fornite tardivamente, ad
e pertanto la previsione può applicarsi anche esempio nel corso del giudizio anziché nel-
ai casi di rinvenimento degli strumenti nel- l’immediatezza dei fatti; in ogni caso, sembra
l’abitazione del soggetto attivo o in luoghi pacifico che, pur in difetto di giustificazioni, il
nella sua esclusiva disponibilità (Cass., I, 8-8- giudice possa trarre anche aliunde elementi di
2001). prova della liceità del possesso, e conseguen-
temente escludere la sussistenza del reato
5 • LA PRESUNZIONE DI ILLICEITÀ DEL POSSESSO ❐ (Sabatini, Ronco).
trattasi di fattispecie omissiva, consistente nel l’agente versa quanto meno in dubbio al
non dare avviso alle autorità dell’essere l’agen- riguardo (Cass., II, 16-7-1992).
te venuto in possesso di denaro o bene di ille-
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
cita provenienza.
Il concetto di provenienza da delitto ricalca
DEL REATO ❐
quello impiegato per la ricettazione (➠ 648), Quanto all’elemento soggettivo del reato, è
e lo stesso dicasi per le nozioni di acquisto e sufficiente la coscienza e volontà della condot-
ricezione; l’elemento differenziale, in questo ta, per dolo o colpa.
caso, è dato dal fatto che della res di prove- Trattandosi di fattispecie omissiva, essa si con-
nienza illecita il reo è venuto in possesso in suma nel momento in cui il reo abbia avuto
buona fede, apprendendone solo in seguito notizia della provenienza del bene acquisito, e
l’origine: in ciò sta anche la differenza con la sia inutilmente decorso il tempo minimo suffi-
fattispecie di incauto acquisto (➠ 712), in cui ciente per l’avviso alle autorità (Manzini).
§6
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA CUSTODIA
[DI ALIENATI DI MENTE] (1), DI MINORI O DI PERSONE DETENUTE
(1) Le parole tra parentesi sono state soppresse dall’art. 10, comma 1, della l. 13-5-1978, n. 180 (Accertamen-
ti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori).
CAPO II
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI
LA POLIZIA AMMINISTRATIVA SOCIALE
SEZIONE I
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA POLIZIA DEI COSTUMI
al luogo di svolgimento del gioco, che deve stione è vigente da tempo e ben nota alla
essere un luogo pubblico o aperto al pubblico, generalità dei consociati (Cass., III, 11-6-
ovvero un circolo privato. 2004).
Per luogo pubblico s’intende quello accessibi- La dottrina (Pioletti, Mazza) ritiene che la fat-
le in ogni momento ed indistintamente a tispecie in esame sia eventualmente perma-
chiunque, mentre per luogo aperto al pubblico nente, nel senso che per la sua consumazione
quello che, pur non avendo tali caratteristiche, è sufficiente anche un solo atto di predisposi-
diventa accessibile in determinati momenti ed zione del gioco, perdurando però la situazione
a certe condizioni (ad esempio, pagamento di antigiuridica per tutto il tempo in cui i gioca-
un biglietto) stabilite da chi sul luogo stesso tori continuano a fruire dell’attività organizza-
esercita un diritto; invece, i circoli privati sono toria o direttiva del reo.
i ritrovi in cui è ammesso un numero circo-
scritto di persone (soci), ovvero anche persone
estranee purché introdotte dai soci (Mazza,
6 • APPLICAZIONE DI MISURE DI SICUREZZA ❐
Pioletti). Nel 2° comma della disposizione è prevista la
Dal complesso delle formule usate dal legisla- possibilità di applicazione dell’ulteriore misu-
tore, dottrina e giurisprudenza desumono l’in- ra di sicurezza della cauzione di buona con-
tento di individuare tutti i luoghi nei quali può dotta (➠ 237), oltre alla libertà vigilata (➠
associarsi una pluralità di persone al fine di 228), qualora il colpevole sia contravventore
praticare il gioco d’azzardo: d’altra parte, la abituale o professionale; per tali ultime nozio-
stessa nozione di “circolo privato” prescinde ni, si rimanda al commento agli artt. 104 e
da qualsiasi requisito di organizzazione o di 105.
struttura (ed infatti, nella pratica il reato è
stato ritenuto configurabile anche in case pri-
vate di abitazione, aperte al pubblico e trasfor-
7 • RAPPORTI CON ALTRI REATI ❐
mate in “bische”). Una delle questioni che più affaticano l’inter-
prete, in ordine al reato in esame, è quella del
5 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
DEL REATO ❐ rapporto fra esso e le disposizioni contenute in
leggi speciali che si sono succedute numero-
Per l’elemento soggettivo del reato si ritiene se, nel corso del tempo, nel settore del gioco
sufficiente la colpa, come per tutte le contrav- e delle scommesse clandestine.
venzioni. Il primo problema è posto dall’art. 110 del
In ordine alla rilevanza dell’errore sulle carat- T.u.l.p.s. che, nel dettare la disciplina per gli
teristiche del gioco (se d’azzardo o meno), apparecchi da gioco negli esercizi pubblici e
mentre la dottrina (Pioletti) ne ammette l’effi- circoli privati autorizzati, al 3° comma pone il
cacia scusante, purché incolpevole, la giuri- divieto di installazione ed uso di “apparecchi
sprudenza, al contrario, afferma che il titolare e congegni automatici, semiautomatici ed
dell’esercizio pubblico, nel quale siano instal- elettronici da gioco d’azzardo” (analiticamen-
lati videogiochi che abbiano fini di lucro e che te descritti al comma successivo): questa
contemplino un esito aleatorio per il giocatore, norma è stata più volte modificata nel corso
non può addurre a fondamento di una pretesa degli anni, con incidenza nell’atteggiamento
mancanza dell’elemento psicologico del reato della giurisprudenza in ordine al duplice pro-
l’esistenza di una, illegittima, autorizzazione blema se essa contemplasse una nozione di
da parte dell’Autorità di P.S. giacché chiunque “gioco d’azzardo” identica o diversa da quella
svolga professionalmente una determinata dell’art. 721, e quali ne fossero i rapporti con
attività (ad esempio, il gestore di un bar) non il reato in oggetto, dal momento che già con la
può sostenere a propria discolpa di non cono- l. 20-5-1965, n. 507, in essa erano state
scere le norme penali che regolano quell’atti- introdotte sanzioni penali per l’inosservanza
vità, soprattutto quando la disciplina in que- del divieto (5° comma).
718 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1234
L’opinione prevalente, ispirata ad estremo to il riferimento al fine di lucro, e dunque oggi
rigore nei confronti delle cd. macchine man- unico connotato essenziale degli apparecchi
giasoldi, era nel senso del concorso tra le due per il gioco d’azzardo è l’aleatorietà.
fattispecie, anche perché lo stesso 5° comma Alla luce di ciò, la giurisprudenza più recente
dell’art. 110 faceva espressamente salve le ha ribadito l’inesistenza di rapporto di specia-
sanzioni previste dal c.p. per il gioco d’azzar- lità (➠ 15) tra art. 110 del T.u.l.p.s. e art. 718
do (Cass., III, 5-10-1984). c.p., atteso che gli stessi fanno riferimento a
I successivi interventi sull’art. 110, attuati due diversi concetti di “gioco d’azzardo”, dei
dapprima con la legge 17-12-1986, n. 904, e quali il secondo, e non il primo, presuppone
quindi con la legge 6-10-1995, n. 452, hanno l’essenzialità del fine di lucro (Cass., III, 18-
cercato di adeguare la definizione di apparec- 10-2002); la conseguenza è che le due fatti-
chi per il gioco di azzardo, di cui al 4° comma specie possono concorrere, qualora sussistano
della norma, a quella codicistica, introducendo gli elementi di entrambe le nozioni di azzardo,
anche qui il duplice requisito dell’aleatorietà ciò che in concreto potrebbe anche non suc-
della vincita e della finalità di lucro, ritenendo cedere, ad esempio perché il videopoker non
questa connessa a qualsiasi premio in denaro ha scopo lucrativo (Cass., III, 13-11-2002).
o in natura; a fianco a queste ipotesi, il legisla- Peraltro, resta in piedi la distinzione fonda-
tore prevedeva quelle di apparecchiature che mentale tra apparecchi per gioco d’azzardo ed
avessero la scommessa insita, ossia connatura- apparecchi di intrattenimento e abilità, anche
ta al loro funzionamento. se il criterio distintivo non è più netto come in
Nel comma ancora successivo, in contrapposi- passato: infatti, tra i primi rientrano, oltre a
zione ai suddetti apparecchi, venivano descrit- quelli che “hanno insita la scommessa” ed a
ti quelli “da trattenimento e da gioco di abili- quelli in cui è prevalente l’elemento dell’alea-
tà”, nei quali “l’elemento abilità e tratteni- torietà, anche quelli che, pur caratterizzati da
mento è preponderante rispetto all’elemento preponderanza dell’elemento intrattenimento
aleatorio”, e che potevano consentire un pre- o abilità, superino la soglia massima legale di
mio in partite o in consumazioni non converti- vincita, in quanto per espressa opzione legisla-
bili in denaro, o comunque di modesto valore. tiva sono soggetti al medesimo trattamento
In questa cornice normativa, la giurisprudenza sanzionatorio di quelli effettivamente finaliz-
individuava alcune peculiarità della finalità di zati al gioco d’azzardo (Cass., III, 21-3-2003).
lucro, che – al contrario di quanto ritenuto per Questo non limpido quadro normativo è ulte-
le altre tipologie di giochi – non era esclusa riormente complicato dalla presenza dell’art.
nemmeno dalla scarsa rilevanza della vincita, 4 della legge 13-12-1989, n. 401, intesa a
e nemmeno ove questa non fosse in denaro: disciplinare il settore del gioco e delle scom-
con la conseguenza che era possibile il con- messe clandestine: tale norma, dopo aver pre-
corso tra l’ipotesi dell’art. 110 e quella del- visto sanzioni penali per chi abusivamente
l’art. 718 c.p., laddove il fine di lucro fosse esercita l’organizzazione del gioco del lotto e
tale da trasmodare nella più ampia nozione delle pubbliche scommesse riservate allo
codicistica (Cass., III, 10-4-2000). Stato, ne estende l’applicazione anche ai gio-
Ulteriori modifiche dell’art. 110 si sono avute chi d’azzardo esercitati a mezzo degli apparec-
con la l. 23-12-2000, n. 388, e con la l. 27- chi vietati ex art. 110 del T.u.l.p.s.
12-2002, n. 289: oggi la norma contiene la Dopo qualche oscillazione, la giurisprudenza
minuziosa previsione delle caratteristiche dei di legittimità è ferma nell’affermare che que-
giochi di intrattenimento e di abilità, ed in sta norma non ha determinato l’abrogazione
particolare la previsione di una soglia massima tacita dell’art. 718 c.p., avendo diversa ogget-
della vincita, superata la quale l’apparecchio tività giuridica rispetto ad essa, in quanto
si considera per gioco d’azzardo anche se in punisce chi organizza scommesse sui giochi
esso sia preponderante l’intrattenimento o d’azzardo esercitati con i congegni ex art. 110
l’abilità del giocatore; inoltre, è stato elimina- del T.u.l.p.s., mentre quest’ultima disposizio-
• 1235 Titolo I - Delle contravvenzioni di polizia • 719
zardo e dell’individuazione dei luoghi in cui dalla confessione del reo), numerose pronun-
l’attività illecita può svolgersi (luogo pubblico, ce giurisprudenziali fanno rientrare nella pre-
luogo aperto al pubblico o circolo privato); può visione anche la cd. quasi flagranza, che si ha
pertanto rinviarsi integralmente a quanto rile- allorché il soggetto venga colto immediata-
vato al riguardo in sede di commento alla mente dopo l’interruzione del giuoco, con cose
norma suindicata. o tracce del reato (Cass., III, 1-7-1999).
La condotta punita consiste nella partecipa- Si è però precisato anche che non è sufficien-
zione al gioco, intendendosi con essa un’atti- te ad integrare il reato la mera presenza sul
va condotta di partecipazione, con esclusione luogo, anche se contestuale alla presenza di
della mera presenza passiva, in qualità di cose o tracce del reato (ad esempio, carte da
spettatore (Vigna-Bellagamba, Sabatini). gioco, somme di denaro), qualora queste non
Si è peraltro osservato (Ranucci) che, a diffe- siano individualmente riferibili all’agente
renza della disposizione di cui all’art. 718, la (Cass, III, 29-4-1997).
norma in esame richiede necessariamente
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO DEL REATO E MOMENTO
l’attualità del gioco, ossia che lo stesso sia non
solo predisposto ed organizzato, ma anche
CONSUMATIVO ❐
effettivamente svolto. Anche in questo caso è sufficiente la colpa.
Infatti, ulteriore requisito della fattispecie, In ordine all’incidenza dell’eventuale errore
come si evince dalla formula usata dal legisla- sulla natura del gioco cui si partecipa, valgono
tore (“è colto”), è costituito dalla sorpresa in le medesime considerazioni al riguardo già
flagranza dell’agente: la dottrina (Manzini, svolte sub art. 718.
Antolisei, Pioletti, Vigna-Bellagamba) è con- Trattasi di reato eventualmente permanente, la
corde nel considerarla una condizione obietti- cui consumazione coincide con l’inizio della
va di punibilità del reato in oggetto. partecipazione al gioco, potendo poi protrarsi
Peraltro, sulla portata del concetto di “flagran- per tutta la durata di essa (Mazza).
za” le opinioni sono discordi: a fronte di un’in-
terpretazione restrittiva della dottrina
(Bernardi, Mazza), secondo cui il reato è inte-
4 • CIRCOSTANZE AGGRAVANTI ❐
grato soltanto laddove l’agente sia effettiva- Il 2° comma della norma prevede due circo-
mente colto nell’atto di prender parte al gioco, stanze aggravanti speciali, che richiamano
e quindi non anche nel caso di attività inter- quelle dei nn. 1, 2 e 3 dell’art. 719: si rinvia,
rotta prima del sopraggiungere delle forze del- pertanto, alla trattazione di quest’ultima
l’ordine (aggiungendosi anche che, in tale ulti- norma per le problematiche relative ai concet-
ma ipotesi, la carenza della condizione di ti di “casa da gioco”, “pubblico esercizio” e
punibilità non può essere supplita neanche “poste rilevanti”.
1 • LA DISCIPLINA TRATTEGGIATA DALLA NORMA ❐ lità dei giocatori (Cass., III, 4-2-1999).
Dopo un lungo contrasto giurisprudenziale, la
Innanzitutto, questa norma prevede l’applica- giurisprudenza ha chiarito che trattasi di confi-
zione della pena accessoria della pubblicazio- sca obbligatoria in caso di condanna (➠ 240),
ne della sentenza (➠ 36) in ipotesi di condan- nel senso che la norma rende obbligatoria la
na per reati in materia di gioco d’azzardo (➠ confisca di denaro ed oggetti che, altrimenti,
718, 721). sarebbe facoltativa: tuttavia, dal tenore della
Quanto, invece, alla confisca contemplata norma si evince che tale confisca è possibile
dalla norma in esame, va anzi tutto precisato solo in caso di condanna, e dunque la previsio-
che essa ha ad oggetto il corpo del reato, ne può al più estendersi ad alcune ipotesi di
essendo tale anche il denaro costituente la estinzione del reato assimilabili alla condanna,
posta in gioco (Cass., III, 11-11-1997); la giu- ma certamente non al caso di proscioglimento
risprudenza ha affermato anche che la confi- dell’imputato (Cass. S.U. 23-4-1993).
sca può colpire non solo il denaro effettiva- In applicazione di tale principio, è stata esclu-
mente impegnato nel gioco al momento della sa l’assoggettabilità a confisca delle somme di
sorpresa in flagranza, ma anche quello sempli- denaro impiegate per il gioco anche nell’ipote-
cemente “esposto”, ossia destinato ad esservi si di patteggiamento ai sensi dell’art. 444
impegnato, anche se non posto sul tavolo da c.p.p., salvo i casi di confisca obbligatoria ex
gioco ma rinvenuto comunque nella disponibi- art. 240, 2° comma (Cass. S.U. 24-2-1993).
to le parole “è punito con l’ammenda da lire ventimila a seicentomila”, ex art. 57, comma 1, lett. a), del d.lgs.
30-12-1999, n. 507 (Depenalizzazione dei reati minori e riforma del sistema sanzionatorio, ai sensi dell’artico-
lo 1 della legge 25 giugno 1999, n. 205).
(4) Le parole “la stessa sanzione si applica a chi” hanno sostituito le parole “alla stessa pena soggiace chi”,
ex art. 57, comma 1, lett. b), del d.lgs. n. 507/1999, cit.
189/2004, che ha introdotto nel Libro II del tra chi sosteneva che in ogni caso fosse impre-
codice il Titolo IXbis, relativo ai “delitti contro scindibile ad integrare il reato che la condotta
il sentimento per gli animali”, trasformando in causasse all’animale una sofferenza, e chi
fattispecie delittuose la maggior parte delle invece negava tale necessità: oggi il legislato-
condotte precedentemente contenute nella re ha risolto la querelle, richiedendo espressa-
disposizione in esame; in quest’ultima sono mente che le condizioni in cui è detenuto
rimaste, ancora costituenti contravvenzione, l’animale siano produttive di gravi sofferenze.
solo due delle condotte dapprima contempla- Ciò indubbiamente porrà problemi di interfe-
te. renza con la più grave fattispecie di maltratta-
Quanto al bene giuridico protetto, si pongono menti (➠ 544ter), ed in sostanza la norma in
problemi identici a quelli già approfondita- esame sarà applicabile solo alle ipotesi in cui
mente esaminati nel commento ai reati rien- la condotta non integri tale reato, oltre che alle
tranti nel succitato Titolo IXbis, cui pertanto si ipotesi colpose (che sono escluse dalla previ-
rinvia (➠ 544bis). sione della fattispecie delittuosa).
La compatibilità delle modalità e condizioni di
2 • SOGGETTO ATTIVO E CONDOTTA TIPICA ❐ detenzione dell’animale con la sua natura
andrà valutata caso per caso, tenendo conto
Soggetto attivo del reato è chiunque. delle caratteristiche etologiche dell’animale
Le condotte incriminate sono due: l’abbando- interessato.
no di animali domestici e la detenzione di ani-
3 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE
mali in condizioni incompatibili con la loro
natura.
DEL REATO ❐
Quanto alla prima ipotesi, sono animali dome- Quanto all’elemento soggettivo del reato, è
stici quelli abituati a vivere con l’uomo e nei pacificamente sufficiente la colpa, dovendo
suoi ambienti, mentre hanno acquisito abitu- condividersi l’orientamento giurisprudenziale
dini della cattività quelli, pur selvatici, che secondo cui la norma mira a sanzionare anche
però siano stati abituati a vivere in ambienti quelle condotte commesse con leggerezza,
protetti, smarrendo pertanto le difese, gli istin- negligenza e imprudenza, indicative di incuria
ti e le cautele di sopravvivenza (Antolisei). e scarsa sensibilità verso creature che sono
L’abbandono si verifica ogni qual volta l’ani- comunque capaci di sofferenze (Cass., III, 13-
male sia lasciato senza nessuno che provveda 5-2004).
ai suoi bisogni, ad esempio durante il periodo In ordine alla consumazione del reato, nel-
estivo (Cass., III, 27-10-2000); si è precisato l’ipotesi di cui al 1° comma può parlarsi di
anche che il reato non è integrato dalla conse- reato istantaneo, che si realizza nel momento
gna dell’animale a struttura preordinata al suo in cui si abbandona l’animale, con effetti
mantenimento (Cass., III, 21-9-2001). eventualmente permanenti.
Quanto alla condotta di detenzione di animali Nel caso del 2° comma, invece, il reato è per-
in condizioni incompatibili con la loro natura, manente, protraendosi per tutta la durata della
nella sua precedente formulazione la norma detenzione dell’animale in condizioni incom-
aveva dato luogo a contrasto giurisprudenziale patibili con le sue caratteristiche (Manzini).
SEZIONE II
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA POLIZIA SANITARIA
cante disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossico-
dipendenza), il cui testo è stato recepito dall’art. 136 del d.P.R. 9-10-1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in ma-
teria di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossi-
codipendenza).
(1) L’art. 44 del d.P.R. 9-10-1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefa-
centi e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza), prevede
il divieto di consegna a persona minore o inferma di mente di sostanze o preparazioni stupefacenti o psi-
cotrope.
(2) L’ammenda originaria fino a L. 5.000 prevista al primo comma e fino a L. 1.000 prevista al secondo com-
ma è stata aumentata di quaranta volte dall’art. 3 della l. 12-7-1961, n. 603 (Modificazioni agli articoli 26, 66,
78, 135 e 237 del codice penale e agli articoli 19 e 20 del regio decreto-legge 20 luglio 1934, n. 1404, convertito nella
legge 27 maggio 1935 n. 835) e successivamente quintuplicata dall’art. 113 della l. 24-11-1981, n. 689 (Modifi-
che al sistema penale).
(3) Per il divieto di vendita e somministrazione di tabacco ai minori si veda anche l’art. 25 del r.d. 24-12-
1934, n. 2316 (Testo unico delle leggi sulla protezione ed assistenza della maternità ed infanzia).
TITOLO II
DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L’ATTIVITÀ SOCIALE
DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
adottante, affiliante), e quindi il datore di del reato; altri (Mazza) ritengono invece dover-
lavoro e chiunque abbia in affidamento il si prescindere da requisiti formali, occorrendo
minore per ragioni di educazione, cura e verificare in concreto se il minore abbia rice-
custodia; per i minori abbandonati, l’obbligo vuto l’istruzione.
incombe sul direttore dell’istituto ove vengo- La giurisprudenza ha poi precisato, con
no accolti. riguardo all’ipotesi in cui l’istruzione sia
Quanto ai soggetti passivi, ai sensi dello stes- impartita da insegnanti, che non è sufficien-
so r.d. n. 577/1928 si tratta dei minori tra i 6 te la semplice iscrizione del minore alla
e i 14 anni (tranne che per i ciechi e i sordo- scuola, occorrendo verificarne l’effettiva fre-
muti, per i quali l’obbligo prosegue fino a 16 quenza.
anni); peraltro, la successiva legge 31-12-
1962, n. 1859, che ha esteso l’obbligo del-
l’istruzione anche alla scuola media, ha eleva-
3 • LA MANCANZA DI UN “GIUSTO MOTIVO” ❐
to l’età a 15 anni. Perché il reato sia configurabile, occorre che
la condotta omissiva sia posta in essere senza
2 • LA CONDOTTA TIPICA ❐ giusto motivo: l’assenza di un tale motivo,
secondo parte della dottrina (Mazza, Pittaro),
Quanto alla condotta punibile siamo in pre- costituisce un elemento costitutivo della fatti-
senza di reato omissivo proprio, consistente specie penale, mentre secondo altri autori
nell’omettere di impartire o far impartire (Manzini, Sabatini) in presenza di un giusto
l’istruzione al minore. motivo opererebbe una vera e propria causa di
Malgrado la norma parli di “istruzione elemen- esclusione della punibilità.
tare”, la giurisprudenza consolidata e la dottri- Quest’ultima è anche l’opinione prevalente
na prevalente (Manzini, Vigna-Bellagamba) nella giurisprudenza, che individuano il “giu-
ritengono che essa sia applicabile in generale sto motivo” in tutte quelle situazioni che ren-
all’istruzione dell’obbligo, e quindi, dopo la dono concretamente inattuabile la volontà dei
citata legge n. 1859/1962, anche alla scuola soggetti attivi di rispettare l’obbligo di istruzio-
media; di opinione contraria altra parte della ne (ad esempio, lo stato di salute del fanciul-
dottrina (Mazza), secondo cui la ratio della lo), richiedendo tuttavia che sia dimostrata
norma è quella di garantire l’istruzione basila- l’assoluta impossibilità di adempimento del-
re ai minori, e quindi essa andrebbe limitata l’obbligo stesso: tra le ipotesi rientra anche
alla scuola elementare. quella di rifiuto del minore di ricevere l’istru-
Il soggetto attivo è incriminato allorché omet- zione, che deve però essere un rifiuto assoluto
te di impartire o fare impartire la suddetta e categorico, a fronte del quale il genitore deve
istruzione al minore: la formulazione della dimostrare di aver vanamente posto in essere
norma dipende dal fatto che, in base all’art. ogni argomento persuasivo o espediente
174 del r.d. n. 577/1928, l’assolvimento del- (Cass., III, 26-4-1988).
l’obbligo non deve avvenire necessariamente
attraverso la frequentazione delle scuole, ma
può essere effettuato anche direttamente dal
4 • ELEMENTO SOGGETTIVO E CONSUMAZIONE ❐
genitore o da chi ne fa le veci; in tale ipotesi, Quanto all’elemento soggettivo del reato, si
tuttavia, il genitore è tenuto a documentare la ritiene sufficiente la colpa, come in tutte le
propria capacità tecnica, ed all’esito il minore ipotesi contravvenzionali.
è tenuto a sostenere un esame di licenza. Tuttavia, una parte della dottrina ritiene
In quest’ultimo caso, secondo parte della dot- necessario il dolo, assumendo che la formula-
trina (Manzini, Sabatini, Vigna-Bellagamba) zione stessa della norma rende imprescindibi-
solo l’effettiva presenza dei richiamati requisi- le un preciso intento dell’agente di non conse-
ti (capacità tecnica del genitore ed esame di guire l’obiettivo voluto dal legislatore.
licenza) varrebbe ad escludere la sussistenza Il reato è permanente, e quindi si consuma
732-733 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1248
con l’inizio dell’inadempimento, protraendo- frequenza scolastica del minore), dall’inter-
si poi lo stato antigiuridico finché non sia vento dello stesso soggetto attivo o di un
fatto cessare (ad esempio, ripristinando la terzo.
Più recentemente, questa opinione è stata rivi- di valore meramente soggettivo, dovendo esso
sta, affermandosi che con l’espressione “cosa essere ancorato a criteri oggettivamente
propria” il legislatore avrebbe inteso riferirsi a riscontrabili, oltre che notori a livello naziona-
qualsiasi rapporto di inerenza con il bene, ivi le, quali la tipologia del bene, la sua rarità etc.
compresi anche il possesso e la detenzione (Cacciavillani; Cass., III, 12-4-1995).
(Rotili; Cass., III, 26-11-2002).
Di conseguenza, si è affermato che il Sindaco,
il quale attraverso un proprio provvedimento
4 • LA CONDOTTA TIPICA ❐
(ad esempio, concessione) autorizzi il danneg- La condotta incriminata consiste nel distrug-
giamento del bene, risponde del reato in gere, deteriorare o comunque danneggiare il
esame in concorso col privato non quale extra- predetto bene: si tratta di una classica fatti-
neus, ma bensì in via diretta, essendo comun- specie a forma libera, nonché di evento, occor-
que riconducibile anche al Comune l’apparte- rendo l’effettiva produzione di un risultato di
nenza lato sensu del bene, attesi i rilevanti danno o deterioramento.
poteri di tutela di cui dispone in relazione ad I concetti di distruzione, deterioramento e
esso (Maccari, Ramacci; Cass., III, 12-4- danneggiamento sono i medesimi impiegati
1995). nell’art. 635, cui si rinvia per ulteriori appro-
fondimenti; si ritiene (Manzini) che la loro
3 • L’OGGETTO MATERIALE DEL REATO (MONUMENTI
E ALTRE COSE DI RILEVANTE PREGIO) ❐ elencazione sia tassativa, e che quindi non
integrino il reato le condotte, ad esempio di
L’oggetto materiale della condotta è rappre- imbrattamento o deturpamento, non compor-
sentato da un “monumento” o da “altra cosa” tanti danneggiamento.
di rilevante pregio: tali altre cose, secondo un Con riguardo alla possibilità di configurare il
orientamento risalente (Antolisei, Sabatini, reato in forma omissiva, dottrina e giurispru-
Pioletti), sono esclusivamente quelle indicate denza si esprimono in senso affermativo, con
nella legislazione speciale di settore (all’epo- particolare riguardo all’ipotesi in cui il proprie-
ca l. n. 1089/1939, oggi d.lgs. n. 41/2004), tario del bene resti inerte a fronte del danneg-
mentre secondo un’opinione più recente giamento del bene, sia istantaneo perché pro-
(Alibrandi-Ferri) non è strettamente necessa- dotto dall’azione violenta di terzi (vandalismo)
rio far riferimento a tali normative, potendo sia permanente in quanto determinato dalle
costituire oggetto della tutela anche opere intemperie o dall’usura del tempo (Manzini,
d’arte contemporanea in esse non ricompre- Pioletti; Cass., III, 20-1-1997).
se. Il reato è integrato solo se ed in quanto dal
Con riguardo al requisito del rilevante pregio fatto derivi un nocumento al patrimonio
storico o artistico, dottrina e giurisprudenza archeologico, storico o artistico nazionale: ciò
sono concordi nel ritenere non indispensabile che, secondo l’opinione prevalente, configura
che tale pregio sia formalmente dichiarato in una condizione obiettiva di punibilità del reato
un provvedimento dell’autorità amministrati- in esame (Cass., III, 1-2-2001).
va: in questo starebbe la differenza rispetto In sostanza, non è sufficiente un pregiudizio,
alle fattispecie di danneggiamento previste anche grave, al singolo monumento o bene,
oggi dagli artt. 169 e ss. del d.lgs. n. ma occorre che questo si ripercuota sull’inte-
41/2004, le quali presuppongono una prese- ro patrimonio culturale della nazione, il che
lezione delle opere da parte della P.A. (Ristori; può accadere, ad esempio, quando la condot-
Cass., III, 19-3-1999). ta colpisca una cosa d’antichità e d’arte di
Pertanto, il rilevante pregio del bene deve eccezionale interesse culturale, rarissima o
essere concretamente accertato dal giudice, il addirittura unica (Bellicosa; Cass., III, 12-12-
che pone il problema dei criteri in base ai 1995); anche tale circostanza dovrà essere
quali tale valutazione va condotta: al riguardo, valutata dal giudice, in base a criteri oggettivi
si precisa che non può trattarsi di un giudizio (Cass., III, 19-3-1999).
734 • Libro III - Delle contravvenzioni in particolare • 1250
5 • ELEMENTO SOGGETTIVO E MOMENTO
CONSUMATIVO DEL REATO ❐ n. 41/2004, che si conclude con una notifica
al proprietario del bene.
Ai fini dell’elemento psicologico del reato è Il reato si consuma nel momento e nel luogo in
sufficiente la colpa; è però necessario, perché cui è posto in essere il danneggiamento, il
espressamente richiesto dalla norma in deterioramento o l’atto di distruzione del bene.
esame, che l’agente abbia consapevolezza del Trattasi di reato eventualmente permanente,
rilevante pregio rivestito dal bene (Cass., III, perché – specialmente nei casi di deteriora-
12-12-1995). mento dovuto ad incuria o comunque ad
Tale conoscenza può essere presunta, quando atteggiamento omissivo – la consumazione
il bene sia stato oggetto del procedimento di può protrarsi per un periodo più o meno
verifica e dichiarazione d’interesse culturale, lungo, fino all’eventuale intervento che la
disciplinato oggi dagli artt. 12 e ss. del d.lgs. interrompa.
(1) Titolo aggiunto dall’art. 12 della l. 15-2-1996, n. 66 (Norme contro la violenza sessuale).
1 • LA TUTELA DELLA PRIVACY ❐ cati dalla norma. Presupposto del reato, evi-
dentemente, è l’avvenuta commissione di
Il bene giuridico protetto da questa norma è determinati delitti, segnatamente quelli in
certamente il diritto alla riservatezza delle per- materia di violenza sessuale, nonché, dopo la
sone offese di alcune gravi fattispecie di reati: modifica operata con le leggi nn. 269/1998 e
la dottrina (Manna, Ambrosiani), pur salutan- 38/2006, anche quelli in materia di pedopor-
do con favore l’introduzione nel codice di que- nografia.
sta disposizione, rimarca tuttavia che essa
resta l’unica nell’impianto codicistico ad esse-
re posta ad esclusiva tutela della privacy.
3 • LA CONDOTTA TIPICA ❐
In precedenza, le persone offese dei reati di La condotta incriminata consiste nella divul-
violenza sessuale ricevevano tutela della pro- gazione delle generalità e dell’immagine delle
pria privacy esclusivamente a livello proces- suddette persone offese.
suale, attraverso il potere attribuito al giudice La divulgazione è la propalazione al pubblico
di disporre la celebrazione del processo a di una notizia: come si evince dalla norma,
porte chiuse (art. 472, 2° comma, c.p.p.). non è tale soltanto quella compiuta con l’ausi-
lio dei mezzi d’informazione ovvero ad un
2 • SOGGETTO ATTIVO E PRESUPPOSTO DEL REATO ❐ numero indeterminato di persone, ma vi rien-
tra anche quella fatta con modalità diverse e
Soggetto attivo del reato può essere chiunque; ad un numero determinato di destinatari, ad
soggetti passivi, invece, sono coloro che rive- esempio nel corso di una riunione o di un’as-
stano qualità di persone offese dei reati indi- semblea (Manna).