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74
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vanno richiesti all’editore.
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Autorizzazione 4/2017 del Tribunale di Salerno
Fascicolo stampato con il contributo del Ministero dei Beni Culturali.
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Francesco D’Amato
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Via Alfonso Albanese, 26 – Sant’Egidio del Monte Albino (Salerno)
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Sommario
SAGGI
DOCUMENTI
Il recupero delle scritte alleate nel cortile del Liceo T. Tasso di Salerno: testi-
monianza di una positiva sinergia
Pierluigi Canoro – Giacomo Santoro 251
RASSEGNE
M. Infante, Actus Cilenti, pp. 980, Salerno, Printart, 2019 (Centro Studi
“Camillo Valio”. Quaderni di Storia), € 40, ISBN 978-8898887774.
(Antonio Capano) 339
G. Barra (a cura di), Istoria di Eburi, oggi Eboli scritta da Antonio Roma-
no, divisa in due parti (1836), Eboli, Centro Culturale Studi Storici – Edi-
zioni “Il Saggio”, 2019, pp. 370, € 20, ISBN 9788893601818.
(Antonio Capano) 347
NOTIZIARIO351
Minima Sarnensia: a margine di Studi Storici Sarnesi.
La lapide di Giovan Battista Odierna in San Giovanni a
Carbonara e qualche puntualizzazione sulla sua famiglia*
Francesco De Martino
3
Currò, Da lontano, cit. [1], p. 22 e Franco, Alla ribalta della storia, cit. [1], p. 54.
4
De Martino, Poesie e giochi, cit. [1], p. 170 e nn. 8-14.
5
F. Ughelli, Italia Sacra sive de Episcopis Italiae, et insularum adiacentium, a
cura di N. Coleti, VII, Venezia, apud Sebastianum Coleti, 1721, col. 684, num.
XXXV: Sanctorum excepit anno 1684, die 24 Aprilis FRANCISCUS Honufrius,
Joannis Baptistae Hodiernae Neapolitani patricii, Regii Consiliarii, & Regiam
Cancellariam regentis, licet hoc ultimum munus morte praeventus exercere non
potuerit, filius [...]» (tondo mio). Non sarà inutile ricordare che i membri del
Collaterale erano chiamati ‘reggenti di cancelleria’: V.I. Comparato, Uffici e so-
cietà a Napoli (1600-1647). Aspetti dell’ideologia del magistrato nell’età moderna,
Firenze, Olschki, 1974, p. 61.
6
G.L. Rodoerio, Princeps probus. Tractatus politico-religiosus ex Romanae
olim Reipub. et Catholicae Monarchiae Sacra Politica, Napoli, apud Carolum Por-
sile, 1678, p. 281.
7
Currò, Da lontano, cit. [1], p. 23.
8
Ibid., p. 23 nota 80.
9
Archivio di Stato di Salerno (d’ora in poi AS SA), Protocolli notarili, Sar-
no, b. 6347, vol. 1651, not. D. Fabricatore, cc. 224v-227r, atto n. 108, 31.12.1651.
A margine dell’atto ci sono altri due atti, uno del 22 febbraio 1653 che occupa le
cc. 224v-225v, uno del 23 maggio 1654 che occupa le cc. 225v-226v.
Minima Sarnensia: a margine di Studi Storici Sarnesi 277
10
Occorre quindi rettificare quanto contenuto in Franco, Alla ribalta della sto-
ria, cit. [1], tav. 2, p. 55, e anche in Currò, Da lontano, cit. [1], p. 23, perché sia nel
documento precedente (precisamente nell’atto del 1654) ricontrollato da me e da
Alfredo Franco il 17 luglio 2020, sia in AS SA, Protocolli notarili, Sarno, b. 6355,
vol. 1681-82, fasc. 1682, not. D. Fabricatore, c. 266r, 11.11.1682, è chiamata ine-
quivocabilmente Chiara Maria la figlia che nell’albero genealogico Serra di Gerace
(Archivio di Stato di Napoli [d’ora in poi AS NA], Archivio Serra di Gerace, Albe-
ri, vol. 2, f. 711, ad nomen Hodierna) ha nome Chiara. Dunque Maria è il secondo
nome, o il nome religioso, di Chiara, e non una figlia ulteriore di Giovan Battista.
11
Prenderà il nome religioso di Eleonora (AS SA, Protocolli notarili, Sarno, b.
6347, vol. 1651, not. D. Fabricatore, atto 108, cc. 225v-226v, atto a margine del 23
maggio 1654); nell’albero del Serra di Gerace figura come Dionora (v. infra). Non è
strana nell’albero questa disinvoltura nel riportare i nomi, come si evince dal fatto
che, tra i nipoti di Giovan Battista (figli di Antonio) compare un Gennaro, nato il
19 settembre, giorno di san Gennaro, del 1680 e morto nel 1738, che in un’anno-
tazione asteriscata a margine è rinominato Onofrio: si tratta del vescovo di Valva
e Sulmona Matteo Odierna, il cui nome Currò (Da lontano, cit. [1], p. 24) integra
così in Matteo Onofrio. Va detto, tuttavia, che le fonti da me consultate lo chiamano
soltanto Matteo (anche il suo ritratto nel palazzo vescovile di Sulmona lo presenta
come Mattaeus Odierna), e del resto nell’albero lo zio di Matteo, Francesco Ono-
frio, vescovo di Valva e Sulmona prima del nipote, è citato – come anche nel ritratto
nel palazzo vescovile di Sulmona, peraltro – solo come Francesco (v. infra, nota
16), per cui sospetto che il compilatore dell’albero si sia confuso tra i due vescovi
attribuendo il nome di Onofrio a Matteo anziché, correttamente, a Francesco.
12
Rodoerio (Princeps probus, cit., p. 281) e poi Lorenzo Giustiniani (Memorie
istoriche degli scrittori legali del Regno di Napoli, 2, Napoli 1787, p. 299), che lo
cita, danno come data di morte il 6 novembre; nell’albero del Serra di Gerace
invece la data è il 27 novembre. Per Rodoerio, Odierna morì a 75 anni; come
vedremo, nella lapide si dice che morì a 76 anni.
13
Sulla quale si veda A. Filangieri di Candida, La chiesa e il monastero di San
Giovanni a Carbonara, a cura di R. Filangieri di Candida, Napoli, Lubrano, 1924
(rist. anast., Napoli, Società Napoletana di Storia Patria, 1998), pp. 91-93.
278 Francesco De Martino
2. La lapide commemorativa
dunque, non sono anteriori al 1704. Esse si trovano nel vol. 6582 del fondo Cor-
porazioni Religiose Soppresse dell’Archivio di Stato di Napoli, intitolato Campione
di San Gio. a Carbonara Dove si notano tutti li censi così perpetui come ordinarij del
Monasterio, & si scrivono in esso tutti li denari che s’esigono dalli PP. Collettori pro
tempore fatto nel tempo del Priorato del P(adre) Bacc(elliere) Nicola Roberti Na-
politano, sotto il Vicariato del Molt(o) R(everendo) P(adre) Bacc(elliere) Marcello
Lanza Capuano nel fine del loro secondo Anno sotto il Generalato del R(everendis-
si)mo P(adre) M(aestro) Domenico Val[v]assori da Milano. Anno D(omi)ni 1681,
alla c. 603r, fra gli introiti straordinari del monastero.
26
Traggo queste notizie dalla voce Guerra di successione spagnola di Wikipe-
dia in lingua italiana, ben corredata di fonti <https://it.wikipedia.org/wiki/Guer-
ra_di_successione_spagnola> (ultima consultazione 21.8.2020), e nota 120, che cita
i saggi di Derek McKay (Prince Eugene of Savoy, London 1977, pp. 133-134) e di
Alan David Francis (The First Peninsular War 1702-1713, London 1975, p. 356); si
vedano altresì G. Galasso, Storia del Regno di Napoli, III, Il Mezzogiorno spagnolo
ed austriaco, Torino, Utet, 2008, pp. 887-889 e A. Placanica, Tra Spagnoli e Austria-
ci, in G. Galasso - R. Romeo (a cura di), Storia del Mezzogiorno, 4.1, Il Regno dagli
Angioini ai Borbone, Napoli, Edizioni del Sole, 1986, pp. 285-366: 301-306.
27
Filangieri di Candida, La chiesa, cit. [13], p. 93.
28
Ibid., p. 26.
282 Francesco De Martino
Nella lapide, come si vede, c’è tutto: la carriera e gli studi, la discen-
denza da quel Paolo Odierna che fu il primo ad erigere un monumen-
to gentilizio in una chiesa napoletana29, c’è San Nicola di Bari, c’è San
Nicola da Tolentino (dedicatario delle Controversiae Forenses), c’è il
figlio-erede Antonio con la sua fulgida carriera, e c’è il pretendente
asburgico al trono di Napoli, designato con il titolo regale. La se-
poltura accoglie anche la moglie di Giovan Battista, «Anna Mirana»
(morta il 25 agosto 167730), forse per Miranda, come vuole Currò;
c’è Bianca Albertina Caracciolo (Fieschi) – patritia Nolana stando a
quanto si legge nel sopracitato settimo volume31 dell’Italia sacra – che
Antonio prese in moglie il 2 novembre 1672 e che morì il 7 aprile
169332; c’è il figlio di Antonio, tale Michelangelo, già morto nel 1712.
Michelangelo, stando ai documenti d’archivio, è di difficile iden-
tificazione: l’albero di Serra di Gerace riporta un Michele figlio di
Antonio, nato l’8 maggio 1679, ma non ne indica l’eventuale data
di morte, cosa che invece fa con altri esponenti della famiglia tra
cui il primogenito di Antonio, Nicola (che sarà il secondo mar-
chese Odierna; anch’egli, secondo quanto scritto in Italia sacra, fu
giudice della Gran Corte della Vicaria), nato il 29 settembre 1673 e
29
Currò, Da lontano, cit. [1], p. 22; Franco, Alla ribalta della storia, cit. [1],
pp. 56-57.
30
Albero Serra di Gerace.
31
Col. 686.
32
Albero Serra di Gerace, dove è nominata come Bianca Maria Albertina
Fieschi; Currò, Da lontano, cit. [1], pp. 23-24.
284 Francesco De Martino
D. O. M.
Io. Baptista Odierna Neapolit.
Genere Probitate Doctrina
Editisque voluminibus Clarus
A Philip. IV. ad sui D. Clarae
33
Sposò Anna Capece il 2 giugno 1721; il figlio Francesco, nato il 22 ottobre
1724, fu il terzo marchese Odierna. Gli altri figli di Antonio, secondo l’albero del
Serra di Gerace, sono: Giovan Battista, nato il 6 ottobre 1674, canonico della Chie-
sa metropolitana di Napoli (Ughelli, Italia sacra, VII, cit. [5], col. 686); Giuseppe,
nato il 14 novembre 1675; Ambrogio, nato l’8 dicembre 1676; Fabrizio, nato il 28
marzo 1678, dottore in legge nel 1700 (AS NA, Collegio dei dottori, b. 41, fasc. 75),
ricordato in Italia sacra (Ibid.) come regio uditore in Abruzzo (e che Currò, nell’e-
dizione di Da lontano del 2005, a p. 71, ricorda, senza citare però nessuna fonte,
come giudice della Real Udienza di Cosenza – e dall’Archivio di Stato di Cosenza
mi è giunto il 7 settembre 2020 esito negativo sulle ricerche, da me richieste il 1º
settembre, del nome di questo giudice negli inventari del fondo corrispondente);
Anna, nata il 2 novembre 1681, monaca nella Maddalena dal 1700; Agnese, nata
il 27 agosto 1689; Ottaviano (o Ortoniano, secondo quanto si legge in Chiaverini,
La diocesi, cit. [20], VIII, p. 105), nato il 12 ottobre 1684, monaco crucifero; il già
citato Gennaro-Matteo. Su di essi v. Currò, Da lontano, cit. [1], pp. 24-25.
Minima Sarnensia: a margine di Studi Storici Sarnesi 285
Consilium delectus
Posthabito Gentilitio monumento
In D. Nunciatae Majore Aede
A Paullo Odierna A. M. D. XXXII. extructo
Hoc in sacello sibi suisque concesso
D. Nicolao Bariensi dicato
Arae D. Tolentinatis ex adverso sito
Vt sub utriusque Tutelari Clypeo quiesceret
Quorum alteri Cineres et natos
Alecri libros devoverat
A. MDCLXXVIII. Ætatis LXXVI.
Condi maluit
Teguntur et ossa
Dulciss. Vxoris Annae Miranae
Dilectae Nurus Blanchae Albertinae Caraciolae
Ac Michaelis Angeli VI. et XII. Nepotis
Antonius Haeres Diu causarum Patronus
Nunc sub Carolo III. R. C. S. Praeses
Filius VII. Pater Lacru. P. MDCCXII.
d. o. m.
Io. Baptista Odierna Neapolit.
Genere Probitate Doctrina
Editisque voluminibus Clarus
A Philip. IV. ad sui D. Clarae
Consilium delectus
Posthabito Gentilitio monumento
In D. Nunciatae Majore Aede
A Paullo Odierna A. M. D. XXXII. extructo
Hoc in sacello sibi suisque concesso
D. Nicolao Bariensi dicato
Arae D. Tolentinatis ex adverso sito
Vt sub utriusque Tutelari Clypeo quiesceret
Quorum alteri Cineres et natos
Alteri libros devoverat
A. mdclxxviii Aetatis lxxvi.
Condi maluit
Teguntur et ossa
Dulciss. Uxoris Annae Mirande
Dilectae Nurus Blanchae Albertinae Caraciolae
Ac Michaelis Angeli vi. et xii. Nepotis
Antonius Haeres Diu causarum Patronus
Minima Sarnensia: a margine di Studi Storici Sarnesi 287
34
Questa annotazione è presente in tutte le copie digitalizzate reperibili onli-
ne, sia al sito archive.org, sia in Google Books, sia nella BEIC.
35
Una delle difficoltà della filologia dei testi a stampa sta nel fatto che fino
all’Ottocento, cioè durante il periodo della stampa manuale, circolavano contem-
poraneamente copie emendate, copie non emendate, copie emendate in parte,
insomma che una tiratura non dava copie tutte uguali, come saremmo portati a
credere: le differenze tra le copie di una medesima tiratura si chiamano varianti di
stato. Si veda ad esempio S. Villari, Che cos’è la filologia dei testi a stampa, Roma,
Carocci, 2016, pp. 9, 69-74.
288 Francesco De Martino
D. O. M.
IO. BAPTISTA ODIERNA NEAPOLIT.
GENERE PROBITATE DOCTRINA
EDITISQUE VOLUMINIBUS CLARUS
A PHILIP. IV. AD SUI D. CLARUS
CONSILIUM DELECTUS
POSTHABITO GENTILITIO MONUMENTO
IN D. NUNCIATAE MAIORE AEDE
A PAULLO ODIERNA A. M.D.XXXII EXTRUCTO
HOC IN SACELLO SIBI SUISQUE CONCESSO
D. NICOLAO BARIENSI DICATO
UT SUB UTRIUQUE TUTELARI CLYPEO QUIESCERET
QUORUM ALTERI CINERES ET NOTOS
ALTERI LIBROS DEVOVERAT
A. M.DC.LXXVIII AETATIS LXXVI.
CONDI MALUIT
TEGUNTUR ET OSSA
DULCISS. UXORIS ANNAE MIRANDAE
DILECTAE NURUS BLANCHAE ALBERTINAE CARACIOLA
AC MICHAELIS ANGELI VI. ET XII. NEPOTIS
ANTONIUS HAERES DIU CAUSARUM PATRONUS
NUNC SUB CAROLO III. R. C. S. PRAESES
FILIUS VII. PATER LACRU. P. M.DCC.XII.