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I Malavoglia, cap.

IV

Stavolta i Malavoglia erano là, seduti sulle calcagna, davanti al cataletto, e lavavano il pavimento dal gran
piangere, come se il morto fosse davvero fra quelle quattro tavole, coi suoi lupini al collo, che lo zio Crocifisso
gli aveva dati a credenza, perché aveva sempre conosciuto padron ‘Ntoni per galantuomo; ma se volevano
truffargli la sua roba, col pretesto che Bastianazzo s’era annegato, la truffavano a Cristo, com’è vero Dio! ché
quello era un credito sacrosanto come l’ostia consacrata, e quelle cinquecento lire ei l’appendeva ai piedi di
Gesù crocifisso; ma santo diavolone! padron ‘Ntoni sarebbe andato in galera! La legge c’era anche a Trezza!

La parte in verde è un discorso indiretto libero. Trasformandolo in discorso diretto abbiamo:

«Ma se vogliono truffarmi la mia roba, col pretesto che Bastianazzo s’è annegato, la truffano a Cristo, com’è
vero Dio! ché quello è un credito sacrosanto come l’ostia consacrata, e quelle cinquecento lire io le appendo
ai piedi di Gesù crocifisso; ma santo diavolone! padron ‘Ntoni andrà in galera! La legge c’è anche a Trezza!»

Trasformandolo in discorso diretto legato abbiamo:

Diceva che se avessero voluto truffargli la sua roba, col pretesto che Bastianazzo s’era annegato, l’avrebbero
truffata a Cristo, com’è vero Dio! Ché sosteneva che quello era un credito sacrosanto come l’ostia
consacrata, e avrebbe dato in beneficenza quelle cinquecento lire ei l’appendeva ai piedi di Gesù crocifisso;
continuava imprecando che ma santo diavolone! padron ‘Ntoni sarebbe andato in galera in quanto la legge
c’era anche a Trezza.

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