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STATUTO DELLA CHIESA PASTAFARIANA ITALIANA

 
PREAMBOLO
La Chiesa Pastafariana Italiana venera e rende culto al Prodigioso
Spaghetto Volante, creatore dell'Universo, e si ispira al
messaggio contenuto nel Libro Sacro del Prodigioso Spaghetto
Volante, rivelato dal Profeta Bobby Henderson. Esso contiene i
precetti di vita del Pirata Pastafariano e gli Otto Condimenti con
i quali indirizzarsi a una piena sintonia con il Prodigioso e alla
tolleranza.

Il Libro Sacro del Prodigioso Spaghetto Volante riassume la


visione pastafariana della Creazione, la storia del Popolo
Pastafariano, lo spirito di solidarietà e di gioia di vivere che
caratterizza i fedeli pastafariani, introducendoli al culto e alla
preghiera.

Gli Otto Condimenti sono stati rivelati dal PSV a Mosey e


rappresentano i principi fondamentali che guidano il Pirata
Pastafariano nella vita terrena, in vista di quella oltremondana
nella quale egli pone fidata certezza.

La raffigurazione del Prodigioso è oggetto di culto: attraverso la


sua contemplazione si risveglia il Pirata interiore; il consumo
della Sacra Bevanda e del Sacro Cibo sono considerati momenti
spirituali di preghiera perché consentono l'avvicinamento
dell'essere umano alla sostanza divina.

Il Pastafarianesimo fu annunciato al mondo nel 2005 dal Profeta


Bobby Henderson, il quale sentì fosse giunto il momento per i
Pastafariani di palesare la propria esistenza, al fine di essere
trattati con la stessa dignità e le stesse opportunità dei
credenti di altri culti.

Prima della rivelazione di Bobby Henderson, fin da epoche remote,


i Pirati Pastafariani hanno praticato in segreto la propria
religione, temendo la discriminazione e la persecuzione. Da allora
le Chiese Pastafariane del mondo sono impegnate a raggiungere in
pace e attraverso il dialogo condizioni di giustizia e parità per
la propria religione.
La Chiesa Pastafariana Italiana riunisce i fedeli pastafariani che
si riconoscono nell'azione avviata in Italia da Giorgio de
Angelis, che il 10 marzo 2012 proclamò pubblicamente la nascita
della Chiesa e la sua autodeterminata indipendenza, assunse il
nome di Pappa Al Zarkawi I e guidò la Chiesa fino al giorno della
sua morte. Egli è Santo e Padre fondatore della CPI e rappresenta
per i suoi membri un esempio da seguire. Dopo la morte di Al
Zarkawi I alcuni pastafariani si sono riuniti in Conclave, ed
hanno deciso di continuare la sua opera di evangelizzazione. Dal
loro lavoro è nata, nel 2014, l’Associazione Chiesa pastafariana
italiana, che con il presente Statuto rifonda oggi l’ente di
religione e di culto.

La Chiesa Pastafariana Italiana è impegnata a seguire gli


insegnamenti del Profeta, a realizzare lo spirito e le fondamenta
del Pastafarianesimo. Persegue la missione di realizzare la pace,
la felicità, l'eguaglianza nelle diversità e nel rispetto della
persona e del mondo.

ARTICOLO 1. DENOMINAZIONE E DURATA DELL’ISTITUTO

1. È costituita la Chiesa Pastafariana Italiana, che segue e


pratica gli insegnamenti e il culto rivelati e predicati da Bobby
Henderson.

2. La Chiesa ha la sede principale in Via Giuseppe Mazzini n. 82/8


- 40138 Bologna e si articola territorialmente secondo le
strutture di cui all’articolo 4.

3. La Chiesa è un ente di religione e di culto e ha durata


illimitata.

4. La Chiesa promuove, in via secondaria e accessoria, anche fini


educativi, umanitari, culturali e sportivi, con riferimento sia
allo studio delle scritture che alla pratica della navigazione.

5. La Chiesa rappresenta le strutture territoriali e i propri


fedeli di fronte alle autorità civili, agli enti pubblici, e ne
tutela gli interessi. In particolare, tutela i diritti civili e
religiosi dei pastafariani, a livello nazionale e locale,
opponendosi a ogni tipo di discriminazione, giuridica e di fatto,
nei loro confronti, attraverso iniziative legali e campagne di
sensibilizzazione.

6. L’istituto viene indicato per brevità, nel presente Statuto,


come “Chiesa” o «CPI».

ARTICOLO 2. FINALITÀ DELLA CHIESA

1. La Chiesa è una confessione pastafariana che fa propri gli


insegnamenti ed il culto rivelati da Bobby Henderson.

2. Le sue finalità sono:

A. venerare il Prodigioso Spaghetto Volante (PSV), conosciuto


a livello internazionale con la denominazione in lingua
inglese “Flying Spaghetti Monster” (FSM), quale divinità
creatrice dell’Universo;

B. far conoscere e diffondere il messaggio contenuto nel Libro


Sacro del Prodigioso Spaghetto Volante scritto dal profeta
Bobby Henderson, grazie al quale ciascun essere umano può
risvegliare il Pirata interiore e illuminare la propria vita
terrena;

C. favorire l’approfondimento e la più intima comprensione


della fede nei suoi appartenenti, attraverso lo studio e la
conoscenza delle sacre scritture;

D. mantenere vivo e trasmettere lo spirito pastafariano nella


pratica quotidiana;

E. promuovere la pratica pastafariana, con celebrazioni


collettive del rito quotidiano della Comunione pastafariana;

F. promuovere l’insegnamento della religione e della cultura


pastafariane, includendo in particolare: i princìpi e valori
pastafariani; la cosmogonia e la teologia pastafariane, le
tradizioni pastafariane negli ambiti di cucina, gastronomia,
enologia, vestiario, navigazione; la diffusione delle sacre
scritture e dei simboli pastafariani.
G. far conoscere e diffondere i principi universali di
tolleranza e rispetto delle diversità;

H. promuovere le iniziative educative, umanitarie, culturali


e sportive, più opportune per l'elevazione materiale e
spirituale della società.

ARTICOLO 3. GLI APPARTENENTI ALLA CHIESA

1. Possono aderire alla Chiesa coloro che accettano sinceramente i


principi della religione pastafariana.

2. Può entrare a far parte della Chiesa chiunque (senza


distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di nazionalità, di
opinioni politiche), avendo conseguito la maggiore età, faccia
richiesta a un Ministro di Culto di rito di consacrazione.

3. Nel corso della cerimonia l’aderente dimostra la sua conoscenza


degli Otto Condimenti e si impegna a partecipare alle attività di
culto, nel rispetto dei principi religiosi e delle regole
statutarie dell’Istituto.

4. All’esito della cerimonia il credente pastafariano viene


iscritto nel registro dei fedeli.

5. L’appartenente alla Chiesa può recedere dalla comunità


pastafariana mediante comunicazione scritta, inviata alla
struttura territorialmente competente. Il recesso ha effetto
immediato dal momento della ricezione della comunicazione.

6. I fedeli cessano di appartenere alla Chiesa:

A) per recesso volontario, esercitato nelle forme di cui al


comma precedente;
B) per decesso;
C) per provvedimento di esclusione o di sospensione, che può
essere adottato:
a) in caso di sopravvenuta incapacità giuridica o di
incapacità di agire del fedele;
b) per la sua condotta spirituale e morale incompatibile
con gli scopi e le attività della Chiesa e per
violazioni delle norme del presente Statuto e del
Regolamento interno.

7. Il Regolamento interno disciplina nel dettaglio i casi di


sospensione e di esclusione, le modalità di assunzione della
deliberazione di sospensione e di esclusione da parte del
Concistoro, nonché la conseguente comunicazione all'interessato.

8. Contro la delibera di sospensione e di esclusione è ammesso


ricorso all’Organo di controllo, entro trenta giorni dal
ricevimento della comunicazione.

9. Ogni fedele ha il diritto:

A) di partecipare alle Assemblee dei fedeli e di votare


direttamente o per delega;
B) di conoscere i programmi con i quali la Chiesa intende
attuare gli scopi statutari;
C) di partecipare alle attività promosse dalla Chiesa;
D) di usufruire di tutti i servizi della Chiesa;
E) di recedere in qualsiasi momento;
F) di prendere visione dello Statuto e dei Regolamenti della
Chiesa;
G) di prendere iniziative a nome della CPI previo accordo con il
Presidente o con il Concistoro o suoi delegati;
H) all'elettorato attivo e passivo, fatti salvi specifici
requisiti o casi di incompatibilità previsti dal presente
Statuto o da altro Regolamento della Chiesa, ovvero al
conferimento e al rinnovo degli incarichi operativi nella
Chiesa;
I) di prendere visione dei documenti, delibere, bilanci,
rendiconti e registri della Chiesa, facendo salve solo le
informazioni tutelate dalle leggi vigenti in materia di
trattamento dei dati personali.

10. Ogni fedele ha il dovere di:

A) partecipare attivamente ai riti della comunità utili alla


propria crescita spirituale e maturità pastafariana;
B) essere rispettoso verso gli altri appartenenti alla
Chiesa;

C) contribuire praticamente e spiritualmente ai programmi


della Chiesa;

D) osservare le norme del presente Statuto, del Regolamento


interno, nonché le deliberazioni adottate dagli Organi della
Chiesa.

11. Rimane esclusa la temporaneità della partecipazione alla vita


della Chiesa.

ARTICOLO 4. STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE COMUNITARIA

1. La comunità dei fedeli della Chiesa si articola in strutture


locali, provinciali e nazionali.

2. La struttura territoriale di base è la Ciurma, composta da un


ristretto numero di fedeli che si riunisce per celebrare
comunitariamente il rito di venerazione del Prodigioso, studiare
il Pastafarianesimo, scambiare testimonianze ed esperienze
religiose.

3. La struttura organizzativa locale è la Pannocchia, è


amministrata da un Ministro di Culto e realizza attività di culto,
di propagazione del Pastafarianesimo, di studio e di solidarietà,
tenendo presenti i bisogni e le caratteristiche dell’ambito
territoriale e della popolazione residente.

4. La struttura provinciale della Chiesa si articola in diocesi.


Le diocesi, oltre le attività di culto, di propagazione del
Pastafarianesimo, di studio e umanitarie, svolgono funzioni di
raccordo tra le pannocchie e gli organi nazionali della Chiesa, di
cui agli articoli successivi.
ARTICOLO 5. ORGANI NAZIONALI DELL’ISTITUTO

1. Gli organi nazionali della CPI sono:

A) Il Concistoro;

B) La Presidenza;

C) La Segreteria;

D) La Tesoreria;

E) la Consulta nazionale;

F) L’Assemblea dei fedeli;

G) L’Organo di controllo.

ARTICOLO 6. IL CONCISTORO. COMPOSIZIONE

1. Il Concistoro è l’organo direttivo della Chiesa.

2. Il Concistoro è formato da sette Ministri di Culto eletti


dall’Assemblea dei Fedeli secondo il Regolamento di Assemblea.

3. I membri del Concistoro vengono indicati con l’appellativo di


Scardinali.

4. Gli Scardinali restano in carica 3 anni.

5. Le cariche del Concistoro sono rinnovabili, ma ogni Ministro di


culto non può essere eletto per più di 2 volte consecutive.

6. I membri dell’Organo di controllo, di cui all’art. 13, non


possono far parte del Consiglio direttivo, essendo le due cariche
mutuamente incompatibili.

7. In caso di morte, di rinuncia, di decadenza o di impedimento


non temporaneo per qualsiasi causa di un membro del Concistoro,
sarà sostituito dal primo dei non eletti tra i candidati
all’elezione del Concistoro. In caso non vi siano sostituti
disponibili, deve essere convocata l’Assemblea perché provveda
alla integrazione del Concistoro medesimo.

ARTICOLO 7. IL CONCISTORO. FUNZIONI E POTERI.

1. Il Concistoro si riunisce almeno una volta al mese. Esso si


riunisce, in ogni caso, tutte le volte in cui deve procedere a
adempimenti statutari quando il Presidente lo ritenga necessario o
ne sia fatta richiesta da almeno tre dei suoi membri.

2. Per agevolare il proprio compito, il Concistoro può discutere e


deliberare anche con il supporto di ausili telematici.

3. Il Concistoro esprime le esigenze di partecipazione della


comunità dei fedeli alla vita della Chiesa e ve ne dà attuazione,
perseguendo gli scopi della CPI e dando attuazione alle
deliberazioni dell’Assemblea dei fedeli.

4. Il Concistoro svolge, di concerto con la Consulta nazionale,


la funzione di raccordo tra le strutture nazionali e locali della
Chiesa.

5. Il Concistoro ha il compito di eleggere la Guida spirituale


nazionale, di confermare o eleggere i reggenti di pannocchie e
diocesi.

6. Il Concistoro è investito dei più ampi poteri per la gestione


ordinaria e straordinaria Chiesa.

7. In particolare, può acquistare beni immobili, mobili e


immateriali, accettare donazioni ed eredità, conseguire legati,
alienare beni a trattativa privata, a licitazione privata, a
pubblici incanti, permutare beni, affrancare censi e canoni,
accendere mutui, atterrare piante di alto fusto, riscuotere e
impiegare capitali, locare immobili oltre i nove anni, fare fronte
alle liti, sia attive che passive, attinenti alla consistenza
patrimoniale dell’Organizzazione confessionale, chiedendo la
preventiva autorizzazione all’Autorità tutoria se l’organizzazione
è riconosciuta come ente morale di culto.

8. Inoltre, è compito del Concistoro:


A) eleggere il Presidente, il Tesoriere ed il Segretario
scegliendoli tra i propri membri;
B) tenere ed aggiornare i libri della CPI per quanto non
espressamente previsto negli articoli seguenti;
C) rilasciare certificazioni di soggiorno temporaneo in Italia
per i Ministri di Culto stranieri;
D) provvedere all’assegnazione di tutti gli incarichi operativi;
E) curare gli adempimenti in materia di tutela della privacy;
F) deliberare le attività nazionali e le prese di posizione
ufficiali;
G) indire di norma l’Assemblea, predisponendone il regolamento
assembleare, e sottoporre alla sua attenzione le questioni
di particolare importanza.

9. Il Concistoro può delegare parte delle proprie attribuzioni e


dei propri poteri ad uno o più dei suoi membri. Il Concistoro può,
quando ritenuto opportuno, nominare un Referente interno o
Delegato al trattamento dei dati personali con il compito di
compiere tutto quanto necessario, secondo i criteri, le modalità e
le istruzioni stabiliti nell’atto di nomina, ai fini di assicurare
il rispetto e la corretta applicazione, da parte della Chiesa,
degli obblighi, disposizioni e principi di cui al Regolamento U.E.
2016/679 (GDPR) e del d.lgs. n. 196/2003 e ss.mm.ii.

10. Le deliberazioni del Concistoro sono valide se prese con la


presenza della maggioranza dei membri in carica. Il Concistoro
delibera a maggioranza dei presenti.

11. Il Concistoro disciplina nel dettaglio le modalità di


esercizio delle funzioni e dei poteri di cui al presente articolo
con proprio Regolamento adottato a maggioranza dei due terzi dei
membri.

ARTICOLO 8. PRESIDENZA

1. Il Presidente o Scardinale presidente è il legale


rappresentante della CPI. È cittadino italiano.

2. Rappresenta la Chiesa e i fedeli di fronte al governo e ai


terzi.
3. Il Presidente è eletto dal Concistoro, scelto dai membri che ne
fanno parte.

4. La carica di Presidente è compatibile con quella di Guida


spirituale della Chiesa.

5. Dirige il Concistoro in modo che si provveda alla conservazione


del patrimonio dell’Ente, a soddisfare i bisogni religiosi,
culturali, sociali dei fedeli associati, a vigilare sulle sedi e
sull’amministrazione in genere, a tutelare gli interessi generali
e locali della Chiesa. Coordina l’esecuzione delle deliberazioni
del Concistoro e dell’Assemblea dei Fedeli.

6. Il Presidente convoca di norma il Consiglio direttivo, e


custodisce l’elenco degli enti e delle persone con i quali la CPI
intrattiene rapporti e ne decide la diffusione all’interno della
CPI stessa.

ARTICOLO 9. TESORERIA

1. Il Tesoriere o Scardinale tesoriere è eletto dal Concistoro,


scelto dai membri che ne fanno parte.

2. Il Tesoriere:

A) amministra il patrimonio della CPI secondo le deliberazioni


del Concistoro;
B) predispone il bilancio consuntivo e lo sottopone
all’Assemblea dei fedeli per l’approvazione;
C) provvede alla tenuta dei registri e della contabilità della
Chiesa, nonché alla conservazione della documentazione
relativa.

ARTICOLO 10. SEGRETERIA

1. Il Segretario o Scardinale segretario è eletto dal Concistoro,


scelto dai membri che ne fanno parte.

2. Il Segretario:
A) tiene ed aggiorna i Libri della Chiesa;
B) redige e custodisce i verbali delle riunioni dell’Assemblea e
del Concistoro;
C) dà adeguata pubblicità alle deliberazioni assunte;
D) gestisce le mailing list dei fedeli.

ARTICOLO 11. LA CONSULTA NAZIONALE

1. La Consulta nazionale è composta da un consiglio di Ministri di


Culto con responsabilità provinciali.

2. I membri della Consulta nazionale vengono indicati con


l’appellativo di Frescovi.

3. La Consulta nazionale è composta di diritto dai Ministri di


culto che reggono le diocesi.

4. L’Organo di controllo, di cui all’art. 13, può nominare membri


aggiunti della Consulta in numero non superiore a 10, scegliendoli
tra i fedeli ritenuti idonei a dare un contributo in termini di
esperienza e di saggezza e a costituire un qualificato raccordo
tra la Chiesa e le realtà locali/pannocchie.

5. La Consulta nazionale dura in carica due anni. Viene rinnovata


e aggiornata con delibera congiunta del Concistoro e dell’Organo
di controllo.

ARTICOLO 12. LA CONSULTA NAZIONALE: FUNZIONI E POTERI.

1. La Consulta nazionale coadiuva il Concistoro nella funzione di


raccordo tra le strutture nazionali e locali della Chiesa,
svolgendo attività di mediazione tra le pannocchie e il
Concistoro.

2. Annualmente, o comunque ogni volta che si palesi necessario,


ciascun Frescovo è tenuto a sentire in audizione i Ministri di
culto delle pannocchie che rientrano nella propria diocesi.
L’esito delle audizioni viene raccolto dalla Consulta in una
relazione da riportare al Concistoro.
ARTICOLO 13. L’ORGANO DI CONTROLLO: COMPOSIZIONE

1. L’Organo di controllo è costituito da tre fedeli eletti


dall’Assemblea tra coloro che siano iscritti nel Registro dei
fedeli da almeno due anni o tra i soci fondatori della Chiesa
Pastafariana Italiana.

2. L’Assemblea elegge altresì un fedele, con le medesime


caratteristiche, come membro supplente del Collegio. Egli subentra
ai membri in carica in caso di morte, dimissioni o impedimento
permanente di uno di essi.

3. L’Organo di controllo e il membro supplente restano in carica


tre anni.

4. Non possono far parte dell’organo di controllo i membri del


Concistoro e della Consulta nazionale.

5. L’Organo di controllo elegge al proprio interno un presidente.

ARTICOLO 14. L’ORGANO DI CONTROLLO: FUNZIONI E POTERI

1. L’Organo di controllo delibera:

A) sulle controversie sottopostegli dal Concistoro o dalla


Consulta nazionale;
B) per dirimere i conflitti di competenze tra gli organi della
Chiesa;
C) sulle controversie insorte tra i fedeli e gli organi della
Chiesa;
D) sui ricorsi proposti dai fedeli contro i provvedimenti di
esclusione e di sospensione adottati dal Concistoro

2. L’Organo di controllo verifica la regolare tenuta delle


scritture contabili ed esamina annualmente il bilancio consuntivo
trasmessogli dal Tesoriere, controllandone la correttezza
contabile e la sua corrispondenza con le scritture. Essi redigono
ogni anno una relazione in merito e ne danno lettura in Assemblea.
3. L’Organo di controllo è convocato dal proprio presidente o da
uno dei suoi membri in caso di impedimento del presidente.

4. In caso di controversie l’Organo di controllo deve deliberare


entro sessanta giorni dalla richiesta.

5. Per agevolare il proprio compito, l’Organo di controllo può


discutere e deliberare anche con il supporto di ausili telematici.

6. Le deliberazioni dell’Organo di controllo sono valide se prese


con il parere favorevole di almeno due suoi membri, e sono
inappellabili.

ARTICOLO 15. L’ASSEMBLEA DEI FEDELI: COMPOSIZIONE, CONVOCAZIONE E


DELIBERAZIONI

1. L’Assemblea rappresenta i fedeli della comunità pastafariana ed


è il supremo organo decisionale. Essa è composta di diritto da
tutti i fedeli che siano iscritti nel relativo Registro.

2. L’Assemblea è convocata in via ordinaria almeno una volta


l’anno dal Concistoro, che ne dà preavviso ai fedeli con almeno
trenta giorni di preavviso.

3. L’Assemblea può essere convocata anche in via straordinaria dal


Concistoro, previo parere dell’Organo di controllo e con preavviso
ai fedeli di almeno sette giorni.

4. L’Assemblea è convocata quando ne faccia richiesta almeno un


quarto dei fedeli.

5. L'Assemblea delibera a maggioranza semplice salva diversa


disposizione del presente Statuto e dei Regolamenti della Chiesa.

6. Ciascun fedele ha diritto di esprimere un voto nell'Assemblea.

7. Il Regolamento di assemblea disciplina nel dettaglio le


modalità di convocazione, di discussione e di votazione,
osservando il principio democratico. Il Regolamento di assemblea è
predisposto dal Concistoro e, previo parere motivato dell’Organo
di controllo, sottoposto a discussione, eventuali proposte di
modifiche e votazione nella successiva Assemblea, che delibera su
di esso a maggioranza dei due terzi dei fedeli presenti.

8. Il Regolamento di assemblea disciplina altresì le modalità per


proporre, discutere e votare successivi emendamenti.

ARTICOLO 16. L’ASSEMBLEA DEI FEDELI: COMPETENZE

1. L’Assemblea dei fedeli in seduta ordinaria:

A) Approva annualmente il bilancio consuntivo;


B) Approva annualmente la relazione del Concistoro sulle
attività svolte;
C) Approva annualmente raccomandazioni sulle attività che dovrà
realizzare il Concistoro;
D) Elegge, con cadenza triennale, i membri del Concistoro;
E) Elegge, con cadenza triennale, i membri dell’Organo di
controllo;
F) Approva il Regolamento di assemblea e le modifiche di questo;
G) Delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge,
dall'atto costitutivo o dallo Statuto.

2. L’Assemblea dei fedeli in seduta straordinaria:

A) Delibera sulle modificazioni dello Statuto e


sull’approvazione e le modifiche del Regolamento interno;
B) Delibera l’estinzione della Chiesa e la devoluzione del
patrimonio.

ARTICOLO 17. LA GUIDA SPIRITUALE

1. La Guida spirituale è scelta dal Concistoro tra i fedeli di


indubbia fede pastafariana.

2. La Guida Spirituale viene chiamata con l’appellativo di Pappa o


Pastefice.

3. Ha la direzione spirituale della comunità dei fedeli e supporta


pubblicamente gli scopi della Chiesa. Divulga la conoscenza dei
precetti pastafariani e promuove l’incremento della cultura
religiosa.

4. La carica di Pappa è compatibile con le altre cariche


dell’Ente.

5. La carica di Pappa si rinnova contestualmente al rinnovo del


Concistoro. Questo, durante la sua prima seduta, provvede alla
nomina di un nuovo Pappa, ovvero a confermare quello in carica e
comunica la propria decisione a tutti i fedeli

5. Il Pappa può rinunciare alla propria carica, facendone espressa


richiesta al Concistoro.

6. Al termine del proprio mandato, il fedele che ha ricoperto la


carica di Pappa assume l’appellativo di “Pappa emerito”.

ARTICOLO 18. I MINISTRI DI CULTO

1. I Ministri di culto sono nominati tra i membri della comunità


di fedeli, a seguito di percorso di studio e formazione. Essi si
distinguono per esperienza di fede, conoscenza e comprensione dei
principi del Pastafarianesimo, per l’interessamento di ciascuno
per le esigenze della comunità dei fedeli.

2. I Ministri di culto officiano i Riti, presiedono le cerimonie


di culto della Chiesa, svolgono funzioni di assistenza spirituale
nei confronti della comunità di fedeli loro affidata, e assolvono
agli altri compiti affidati loro dal Concistoro.

3. Il Regolamento per i titoli religiosi della Chiesa Pastafariana


italiana definisce i requisiti necessari per la nomina a Ministro
di culto, nonché i limiti di tempo dell’incarico di Ministro.

4. Qualora ai loro atti si vogliano attribuire effetti civili, è


chiesta l’approvazione della nomina all’Autorità governativa nei
termini e nei modi prescritti dalle vigenti disposizioni
legislative in materia.
ARTICOLO 19. PATRIMONIO E MEZZI FINANZIARI

1. La Chiesa è titolare dell’intero patrimonio immobiliare e


mobiliare dalla stessa acquistato a qualunque titolo o
pervenutogli per donazione o per testamento.

2. I mezzi finanziari per il raggiungimento delle finalità della


Chiesa sono costituiti dagli eventuali proventi dei beni mobili e
immobili della Chiesa, da contributi volontari, offerte,
elargizioni, donazioni o lasciti testamentari degli appartenenti
alla Chiesa, e dai finanziamenti sia pubblici che privati.

ARTICOLO 20. VIGENZA E MODIFICA DELLO STATUTO

1. Le norme del presente Statuto e del relativo Regolamento


interno sono immediatamente vincolanti per tutti i fedeli.

2. Le norme del presente Statuto e del Regolamento interno possono


essere modificate, su proposta di un terzo fedeli o del
Concistoro, solo previa delibera dell'Assemblea dei fedeli assunta
a maggioranza dei due terzi dei fedeli presenti e con diritto di
voto.

3. Le proposte di modifica del presente Statuto devono essere


presentate al Segretario entro e non oltre trenta giorni dallo
svolgimento dell'Assemblea dei fedeli per il loro obbligatorio
inserimento nell'ordine del giorno dell'Assemblea.

ARTICOLO 21. REGOLAMENTO INTERNO

1. Il presente Statuto sarà accompagnato da apposito Regolamento


interno.

2. Il Regolamento sarà approvato o modificato con delibera


dell'Assemblea dei fedeli assunta a maggioranza dei due terzi dei
fedeli presenti e con diritto di voto, entro un anno dalla
fondazione della Chiesa.
ARTICOLO 22. ESTINZIONE E DEVOLUZIONE DEL PATRIMONIO

1. L’estinzione volontaria della Chiesa è deliberata con il voto


favorevole dei tre quarti dei fedeli.

2. Nel caso di estinzione della Chiesa, per qualsiasi causa, il


suo patrimonio sarà devoluto ad altra istituzione operante in
Italia o all’estero, avente scopi analoghi e retta dai principi
che guidano la CPI, fermo restando quanto previsto da disposizioni
di legge.

3. I beni provenienti da donazioni saranno restituiti ai donatori


o ai loro successori legittimi se questa condizione sia
espressamente stabilita nei relativi atti di donazione, e comunque
saranno devoluti nel rispetto della volontà del donatore.

ARTICOLO 23. NORMA TRANSITORIA

1. I Membri del comitato direttivo e del collegio dei Probiviri


del biennio 2018-2020 della Associazione Chiesa pastafariana
italiana (che cambierà a breve il suo nome in “Ciurma
pastafariana”) saranno membri di diritto nel primo Concistoro
della Chiesa e nel primo organismo di controllo della Chiesa.

2. I primi organismi dirigenti e di controllo avranno durata


limitata al conseguimento dei seguenti obiettivi:

A) creazione del registro dei fedeli e promozione dello stesso;


B) creazione della piattaforma per la votazione degli organi
dirigenti e di controllo;
C) creazione del regolamento elettorale;
D) indizione di nuove elezioni;
E) nomina del nuovo Concistoro.

3. In ogni caso la durata dei primi organismi dirigenti e di


controllo non sarà superiore ad un anno.

4. Nelle successive elezioni i membri del comitato direttivo della


Associazione Chiesa pastafariana italiana non potranno, per
incompatibilità, candidarsi agli organi direttivi dell’Ente.

5. Nel caso in cui un fondatore si dimettesse prima del


raggiungimento degli obiettivi sopra indicati o comunque prima di
un anno, l’Associazione Chiesa pastafariana italiana farà un
sondaggio tra i propri soci per raccogliere candidature e poi
sorteggerà tra i candidati lo scardinale per la sostituzione del
dimissionario.

6. Alla scadenza del primo Direttivo, e cioè al massimo dopo un


anno dalla costituzione, saranno indette elezioni generali per la
nomina degli organismi dirigenti e di controllo. Successivamente,
dopo due anni dalle prime elezioni, saranno indette le elezioni
generali per il rinnovo del solo organismo di controllo. Da questo
momento in poi gli organismi dirigenti e di controllo saranno
eletti, come da norma di Statuto, ogni tre anni. In questo modo si
creerà uno sfalsamento temporale di un anno tra l’elezione degli
organismi dirigenti, allo scopo di assicurare continuità nella
gestione della Chiesa.

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