25-02-2021

Lizst Tasso Primo, vedi lezione precedente: prima parte analizzata fino a bb85. Il tema D da bb 1 266 ecc.
vedi diapositiva “00 Liszt Tasso”. Il tema B è la Melodia dei gondolieri di Rossini. Primo segmento 6 battute,
secondo di 8 battute, dopo di che la stessa melodia viene ripetuta diverse volte tra i vari strumenti. La
struttura dell’unico movimento è difficile da analizzare, il tema A è troppo breve, l’adagio può avere la
forma di un movimento lento ad esempio di una sonata. L’introduzione del movimento lento serve a
presentare elementi ritmici che verranno trovati dopo, come le terzine e frammenti di scale cromatiche. Al
violoncello c’è il tema C, che ha piccoli tratti in comune con il tema D. poi dai violoncelli passa il tema ai
violini. Meno adagio, di nuovo il tema dei gondolieri in MiM, allegretto mosso con grazia (quasi menuetto),
Liszt fa riferimento alla corte di Ferrara in cui Tasso si aggira ai margini della società, solitario durante un
ballo a corte. Siamo in Fa#M, tema costituito da 8 battute, percorso armonico T D, 2+2 battute + 4 bb
sviluppo e liquidazione del modello iniziale. Viene ripetuta la frase di 8 battute con lo stesso percorso
armonico sui violoncelli e poi su diverse altezze e aree armoniche e ad un certo punto con un diverso
timbro. Come se ripetessimo una coppia di frasi uguali: sempre LA che va al MI. Poi passa in SibM con lo
stesso tema ma con l’aggiunta di trilli, con accompagnamento ecc. i tre temi ascoltati vengono ripresi.

“la didascalia in cui si dice che la partitura prende un doppio carattere” in un nuovo ritmo troviamo ai fiati il
motivo della corte D, mentre gli strumenti ad arco hanno un carattere sentimentale (tristezza e solitudine
del poeta). Sovrapposizione del tema B e D, mentre in seguito i fiati riprendono il motivo più sentimentale
fino a quando non troviamo il motivo C che sfocia direttamente nella ripresa dell’allegro strepitoso con un
senso di ricapitolazione. Climax del trionfo. Torna il tema del minuetto in tempo ordinario, rapporto di 3 a 2
che viene continuamente ripetuto. RIELABORAZIONE DEL TEMA B. grande trionfo conclusivo.

Liszt si allontanava dall’uso degli schemi classici. Brahms (33-97) viene considerato un conservatore dagli
altri, mentre lui non si è mai considerato tale. Si è fatto sentire da Schumann, si lega anche a Clara
Schumann. Schumberg scrive agli inizi del novecento scrive un saggio “Brahms un progressivo”, il linguaggio
del compositore è tutt’altro che conservatore. Scrive molta musica per pianoforte, sia pezzi caratteristici sia
grandi composizioni per pianoforte. Scrive concerti, musica da camera per voce, non scrive teatro, scrive
musica sacra (requiem tedesco), talvolta l’attività compositiva è legata alle corali che dirige, ai lavori che ha.
Per 2 anni almeno è direttore della “società degli amici della musica” a Vienna. Lui fa anche molto studio su
Schubert con un suo allievo, Brahms non voleva pubblicare tutte le opere di Schumann, mentre l’allievo si,
alla fine viene pubblicato tutto. Lui alla fine della sua vita elimina tutti i suoi schizzi e abbozzi, in più scrive
nel suo testamento di eliminare tutto ciò che ha lasciato di bozze ecc. Scrive variazioni, soprattutto su
basso, variazioni da antichi, variazioni da Beethoven (classico-romantica), variazione di un tema in tutti i
suoi aspetti. E poi distingue la variazione dei moderni, o di un tema o di una melodia in maniera
superficiale. Dice che quei temi venivano solamente appesantiti. La fantasia in cui Liszt eccelleva non era
considerabile variazione per Brahms. Lui dice di voler mettere insieme la variazione su basso degli antichi
con quella Beethoveniana. Comincia con variazioni per piccoli complessi in un genere più ampio, sempre
per pianoforte, poi amplia gli organici e prendono posto di composizioni a sé stanti, fa sestetti, quartetti
come quarto movimento. Variazioni su tema di Haydn 1873 sono le ultime variazioni a sé stanti e per
orchestra. Dal 1806 che non si componevano a Vienna variazioni per orchestra, l’ultima era di Salieri.