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LEZIONE 3 del 18-02-2021

Schumann oltre ad essere in relazione a Chopin per coincidenze degli anni di nascita, scrive recensioni alle
composizioni dei suoi colleghi contemporanei. Recensisce molti lavori di Chopin, la più importante è quella
a Berlioz “La sinfonia fantastica”. Fa la recensione della riduzione per pianoforte della composizione fatta
da Liszt.

Berlioz, 1803-1869, è più grande di età, francese, abita già a Parigi. Non suonava il pianoforte, non aveva
un’elevata educazione musicale. Aveva un approccio letterario, soprattutto per il teatro, i suoi fari sono
Victor Hugo, Shakespeare, cioè il teatro dell’irrazionale, con poche regole. Berlioz rispecchiamento della
vita nell’arte in maniera letteraria. Nel 1830 vince il Prix De Rome, poi lo vincerà De Bussy. Berlioz
trascorrerà dunque un anno in Italia. Arriva in Italia nel 1830, poco dopo scrive la continuazione della
fantastica: l’Elio, voce recitante + accompagnamento di un’orchestra sinfonica, in Italia ha esperienza della
musica di Paganini. Nel 1834 compone l’Aroldo, sinfonia con una parte di viola solista su commissione di
Paganini per dargli un po’ di ossigeno economico. Era sempre in difficoltà economiche perché non
pubblicava le sue opere perché vuole averne l’uso esclusivo per un determinato periodo. Non era abituato
a comporre al pianoforte e poi orchestrare tutte le parti, ma parte direttamente da lì effetto timbrico, ecco
perché non le pubblica subito, ma ogni volta che le esegue cambia in base al contesto (luogo, musicisti
ecc.). scrive infatti anche un manuale di orchestrazione. Dà impulso all’utilizzo del sassofono. Compone
Grand Operà (Melodrammi).

SINFONIA FANTASTICA: 5 MOVIMENTI:

I Largo-allegro agitato (Dom-DoM) “Fantasticherie, Passioni”

II Scherzo LaM “Un ballo”

III Adagio FaM “Scena campestre”

IV Allegretto ma non troppo Solm “Marcia del supplizio”

V Larghetto-Allegro DoM “Sogno di una notte di sabba”

relazioni con le Sinfonie di Beethoven. Ripensamenti sulla posizione degli scherzi e dei movimenti lenti, tra
secondo e terzo. L’altra questione riguarda l’ultimo movimento che in epoca “classica” corrisponde al primo
ecc. però è in funzione di scioglimento. Ma dalla sinfonia 9 di Beethoven l’ultimo movimento è il germe da
cui sorgono tutti gli altri 3, è il punto culminante della sinfonia. La sinfonia fantastica è totalmente
differente da tutte le altre sinfonie che abbiamo fino ad ora perché tutti i movimenti hanno un titolo e una
storia: un programma che in teoria la musica illustrerebbe. Illustrazione extra musicale. Berlioz pubblicava il
programma, distribuendolo al pubblico prima dell’esecuzione. Prima lettera maiuscola è il paese F (Francia),
la seconda il paese (Parigi), la terza indica la biblioteca (N nazionale). Si ispira a Shekspare e Hugo. Circa 4
stesure dell’opera fino almeno al 34 di notevole importanza. Oltre all’autografo c’è la copia delle parti che
anch’esse contengono correzioni e autografi, abbiamo anche le bozze delle edizioni con correzioni e
varianti. Una volta che il lavoro è pubblicato una copia minimo va al compositore e ci sono correzioni del
compositore anche di queste. Inoltre come fonte c’è la riduzione dell’opera per pianoforte da parte di Liszt.
Il programma parla dell’amore del compositore per una donna, nella realtà un’attrice, si sposeranno e poi si
lasceranno. La sinfonia ruota attorno all’idea fissa (l’amata) e come tale è una grande melodia. Ricompare
ciclicamente ogni volta che il protagonista vedrà o immaginerà la donna amata. Nella prima parte vede la
ragazza e se ne innamora, nella seconda parte lui si trova in una festa e la immagina essere lì. Nella terza
parte vede in una notte i pastori ecc. e pensa a lei. Nella quarta pensa che l’amore non è corrisposto e si
avvelena con l’oppio, non muore e sogna che uccide l’amata e poi è condannato ad assistere alla sua
condanna a morte. L’ultima parte l’artista si vede la sua morte e il ritorno dell’amata come strega.
Nella recensione di Schumann vede il primo movimento come forma sonata. Ammette che sia una forma
sonata un po’ eccentrica, ma comunque resta di tale convinzione. Soprattutto lo pensa per la ciclicità del
materiale e i segni di ripetizione (2 esposizione e 2 sviluppi o 1 esposizione e 3 sviluppi). Relativizzazione dei
principi compositivi e delle categorie formali-strutturali, qualsiasi schema viene seguito solamente per
orientamento, in base al contesto, anche se non si trova proprio tutto a puntino. Melodia di circa 30 battute
in 4 segmenti, i primi 2 formano un’unità periodica. Dal I al V grado e poi dal V al I grado. A ripetizione del
motivo, ma con il rovesciamento del percorso armonico. Molto chiuso tranne che per l’irregolarità metrico-
ritmica: infatti non fa 8+8 battute, ma 8+7 battute, per evitare il senso di chiusura circolare. Viene meno per
avere 7 battute: tutte le battute pari non risuona il primo tempo della battuta che viene prolungato dalla
battuta precedente: 1 forte, 1 debole, 1 forte, 1 debole ecc. si ricomincia allo stesso modo, ma finisce con
una battuta forte e si prosegue poi con un altro segmento. Si comincia sul re, con il fa# si prepara una
modulazione, il fa# prepara il sol che però viene armonizzato con l’accordo di DO. Questo viene considerato
errore dai compositori dell’epoca. Dopo continua con un modello di 4 battute in progressione ascendente,
cromaticamente. 4 volte lo schema di 4 battute, tranne che l’ultima è diversa, come prima, costituisce il
culmine. 8+8+7 4+4+5 poi 2 battute ad altezza differente e poi 4 battute fino alla cadenza in do, dunque
2+2+4 battute. Le ultime 4 battute sono di sviluppo e liquidazione, struttura compositiva più dinamica.

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