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II PRELUDIO: Tonalità di Lam, anche se c’è la cromaticità delle parti interne che Chopin usa per creare
irregolarità metrico-ritmiche delle parti interne. L’accompagnamento per crome ad un certo punto si
vanifica, con le pause, verso la fine e intervengono le semiminime. “slendando”. Alla fine c’è una cadenza
quasi scolastico che va a rompere gli equilibri, fino ad ora 3+3+3 battute, mentre ora alla fine si raggiunge,
in un contesto di instabilità armonica si mette una cadenza perfetta scolastica. Il brano si basa su una
piccola melodia variata, ripetuta 3 volte: la prima alla V superiore, la seconda sulla IV superiore. La seconda
volta la figura metrico ritmica è contratta, mentre la terza volta viene di nuovo allungata. Trasportando alla
quarta superiore modifica lievemente gli intervalli della melodia e la rielabora in modo da ripetere le note
che troviamo all’interno della seconda ripetizione della melodia. Oltre alle 3 ripetizioni della melodia,
abbiamo un’eco della melodia per concludere.
Abbiamo un saggio in risposta a Fizner che oltre ad essere una risposta di tipo metodologica ovvero si deve
analizzare la musica, oltre a questo problema Berg mostra cosa può aiutarci a comprendere un’analisi di
sogno e quindi analizza questa pagina di musica. Il modo in cui è scritta questa analisi è lucida e chiara,
questo senso della forma non solo in Berg compositore ma anche in Berg in analisi. La posizione di sogno
nella raccolta: è al centro delle scene infantili. La tonalità è la prima delle scene infantili che usa tonalità con
Bemolli in chiavi e vi è un solo un altro brano così che è quello successivo al sogno, per il resto abbiamo
tonalità con Diesis in chiave. Poi procede con la forma che è come lui dice l’aspetto meno interessante di
sogno in quanto è una semplice forma bipartita, come se fosse un LIIDT AAB (ma i che ne so) e alla fine
della parte B abbiamo una ripresa della prima parta: forma bipartita circolare perché alla fine della seconda
parte riprende la prima. Potremmo anche dire che è ciclico perché usa poche idee che sono continuamente
variate, non c’è contrasto tra le due prime ma è come se fosse una A e una A’. dopodichè prosegue ad
analizzare la composizione secondo tutti i parametri: melodia, ritmo, ritmo armonico, armonia con cui
chiude.
LA MELODIA
Per Berg l’invenzione di questa melodia è … l’uso della nota di volta e quindi girare intorno al fa consente a
…
Quando il motivo si ripete ampia, riusa la nota di volta ma modifica gli intervalli.
… se arriviamo alla fine, la ripresa è simile (le prime quattro identiche, le ultime quattro no perché la prima
parte finisce sulla dominante e alla fine dobbiamo rientrare alla tonica) ciò che continua a corrispondere è
la nota di volta,… alla fine abbiamo però prima il modo congiunto e poi per la prima e unica volta un moto
disgiunto e le quattro crome non vengono riprese in progressione discendente ma vengono riprese uguali:
non sol e fa ma sol e sol. Stesse quattro note, cambia l’armonizzazione ed avendo sempre sentito quelle
quattro note prima su un tono e poi sulla posizione discendente, alla fine fa un grande effetto.
RITMO
Il massimo effetto è tratto dal raggiungimento del colmo melodico attraverso la sincome. Possiamo vedere
anche in quale posizione metrico ritmica pone le cadenza: qui ad esempio siamo sul do nel secondo tempo
della battuta, qui sul terzo tempo della battuta o il secondo ottavo del terzo tempo della battuta (batt 12) e
a battuta 16 addirittura sull’ultimo ottavo dell’ultimo quarto della battuta perché di nuovo abbiamo il
ritardo del si che viene risolto con il do.
RITMO ARMONICO
Contribuisce anch’esso all’irregolarità della melodia che sembra pacifica ma non lo è. A battuta 2 abbiamo
un accordo fermo per 5/4, qui per 3/4 poi abbiamo ¼ e 2/4 poi sulle due crome 1/8 e 1/8 e poi ¼ forse.
ARMONIZZAZIONE
Terza battuta accordo perfetto, sesta battuta accordo di settima, battuta 10 accordo di nona (nona minore
quindi accordo dominantico e non così dissonantico e tra l’altro il miB è preparato), l’ultimo è sulla 22esima
battuta abbiamo la nona maggiore e c’è pure la corona. L’ultima è quella maggiormente dissonante e quindi
di più impatto.