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Ahmet Hamdi Tanpinar

Ahmet Hamdi Tanpinar nacque a Istanbul nel 1901, figlio di un giudice (kadi) di nome Hüseyin
Fikri Efendi, georgiano di origini, restò vedovo della moglie quando Ahmet aveva tredici anni.
Tanpinar nasce in uno degli storici quartieri mussulmani di Istanbul, situato dove c’è
l’insediamento principale dei mussulmani di quando la città venne conquistata. Figlio di un kadi
(giudice sciaraitico), anche tanpinar a causa del lavoro del padre e della necessità che questo
comportava di continui spostamenti, dovette imparare ad ambientarsi in diverse città, spostandosi tra
anatolia, siria, Iran e iraq. Tanpinar con questi spostamenti costruisce con Istanbul comportamenti
strani ed eleabora un immagine della sua città fortemente destabilizzata. Sfera emotiva dell’infanzia
da una parte e confronti con le altre città con la vastissima geografia del tardo imperiale. Il paesaggio
diventa il tratto principale e si allarga allo spazio imperiale turco-ottomano. Studia nelle scuole di
Istanbul, kirk e musu? A Musu un epidemia di tifo lo lascia orfano di madre, questo lascia una ferita
aperta in Tanpinar che per lui la madre era una figura importantissima. Dai 13 anni fino a quando non
uscirà di casa da adulto Tanpinar vivrà in una casa di lutto e tristezza, in cui non poteva ridere a
causa di questo padre cattivo. Questa ferita adolescenziale, imposizione di lutto costante, di lutto
della madre li lascia una traccia molto forte che andrà a sovrapporsi al trauma collettivo della caduta
dell’impero. Dopo aver abbandonato gli studi in veterinaria, si indirizzò alla facoltà di letteratura
presso l’università di Istanbul (completando gli studi nel 1923). Nel 1917 si diplomerà ad Antalia e
l’anno successivo si stabilirà a Istanbul e si iscriverà alla facoltà di lettere e vivrà tutta la cupezza
dell’occupazione straniera e della capitale. La iscrizione alla facoltà di lettere comporta la ricercata
coincidenza di avere Yahya kemal come professore di letteratura.
[Yahya kemal àAveva letto molti suoi scritti di Yahya kemal, sviluppando molto affascinazione
verso questo maestro. Messo al posto del padre, che fece di tanpinar un figlio ubbediente, dolce e
completamente diverso. Divenne per lui come una figura paterna dal momento in cui si
incontrarono nel 1918/19, e sarà il suo punto di riferimento per tutto storico, politico,
filosofico…ecc. Tanpinar sarà uno degli ultimi poeti ad avere una coscienza cosi diretta sui classici.
(vedi yahya kemal lo studio sui classici, sull’esempio della poesia..dei tulipani)].
Nel 1923 si laurea in lettere e inizia a insegnare nelle scuole di varie città finché nel 1939 entra
all'università di Istanbul per insegnare Letteratura turca moderna e contemporanea.
Nel 1942 diventa membro dell'Assemblea nazionale turca; rimane parlamentare fino al 1946 e in
questo periodo pubblica il suo primo libro di racconti.
Dal 1946 al 1948 ha l'incarico di ispettore per il ministero della Pubblica Istruzione, poi torna
all'università di Istanbul e da quel momento l'insegnamento accademico sarà la sua unica occupazione
oltre alla scrittura.
Nel 1949 pubblica il suo primo romanzo, Huzur (Serenità), che gli dà grande fama.
Nel 1953 passa sei mesi all'estero soggiornando in vari paesi d'Europa, tra i quali l'Italia. Nel 1955
pubblica un altro libro di racconti e nel 1961 il suo primo libro di poesia.

MORTE: Muore a Istanbul nel 1962 per un infarto poco dopo aver completato il suo
capolavoro, L'Istituto per la Regolazione degli Orologi (pubblicato da Einaudi nel 2014). Postumi
escono altri tre suoi romanzi e vari volumi di saggi.
La figura di Tanpinar
Lo scrittore Tanpinar viene visto come una figura autorevole. Considerato uno dei primi scrittori
di epoca repubblicana ad avere consacrato la sua agenda.

Testimone anche del passaggio dall’impero alla repubblica. Tanpinar è un testimone del
tramonto ottomano e della nascita della nazione ma questa da sola non è sufficiente. Da una
parte molti studiosi lo definiscono come il magnifico Tanpinar e dall’altro altri studiosi e critici
letterari come Yakup Kadri appare come il misero e tetro Hamdi (che è il suo primo nome).

- Figuraà Poeta nostalgico e estremamente incline al decadentismo, un umanista profondo,


esteta molto raffinato però un uomo estremamente fragile e tormentato. Non solo come
personalità ma anche come prospettiva estetica. Lui è caratterizzato dall’estrema cura degli
aspetti formali e stilistici.
Il lato più importante che uno scrittore cerca nella letteratura era prestarsi come strumento
didattico. Tanpinar in questo senso si distanzia e si avvicina nei suoi predecessori ottomani
di arte classica. Dall’altra parte questa profonda sensibilità estetica è anche sopportato da un
fine e spirito critico.
Per tanto tempo non ha seguaci. Il suo volume di storia della letteratura del XIX secolo è un
libro dove troviamo tutte le informazioni che tuttora ci sono fondamentali su cosa è stata la
letteratura moderna. Tanpinar non è definibile come un romanziere, ne come un poeta o ne
come critico storico letterario, ma ha dato esempi di grandissimo valore. Ma lo si considera
comunque come un avanguardista. Nelle sue poesie troviamo questo suo lato maggiormente
fragile e problematico, le sue paure di non essere all’altezza.
Nelle sue poesie emerge la sua soggettività.
Quando guardiamo nella prosa e nella saggistica troviamo il suo lato più canonico e più da
professore. Si ha più spazio alle politiche canoniche e culturali.
In tanpinar c’è un costante riferirsi al passato, costante rimpianto per la scelta della
repubblica di tagliare i ponti con il passato imperiale.

- Due tanpinar Da una parte molti studiosi lo definiscono come il magnifico Tanpinar e
dall’altro altri studiosi e critici letterari come Yakup Kadri appare come il misero e tetro
Hamdi (che è il suo primo nome).
1) Grande Tanpinar per i suoi romanzi
2) Tapino hamdià totalmente disilluso, una vita passata sperando di andare a Parigi, anche
in riferimento al suo grande maestro Yahya Kemal che si è fatto a Parigi.

- Non credo si possa definire come il padre del modernismo, poiché non prende una vera
posizione tra oriente e occidente, ma ci espone questo momento tra il rimanere attaccati alle
radici e allo stesso:
dell’Oriente immobile che non può tradire se stesso e le sue radici e aspetta all’infinito,
dell’Occidente che si trasforma, corre e sta andando incontro alla Seconda guerra
mondiale.
E non riesce a buttare questo continuo viaggiare, nostalgie e cose varie e la realtà del suo
momento di cui non è mai contento (mumtaz infatti è rappresentazione piena della sua
personalità).
Definizione di nazione:
Gokalp à nella sua definizione di nazione individuava l’aspetto etnico e linguistico culturale.
Turan il mitico paese dei turchi che si estendeva fino ai paesi scandinavi. Con queste idee che
gokalp aveva preparato, il terreno che aveva preparato era al rifiuto della tradizione islamica.

Yahya Kemal à aveva concepito la genesi della nazione turca all’interno e quindi aveva inserito
anche l’elemento islamico e quindi non era come quello di Gokalp che era etnico e linguistico.
Yahya kemal aveva un impostazione diversa da quella di Gokalp che accetta l’impostazione
dell’impero. Ne Kemal ne Tanpinar quando parlano del cosmpopolitismo e della cultura imperiale
intendono peso uguale che debba avere la cultura delle minoranze ebraiche o silamiche. Questa
etereogenità

Ataturkà Noi dobbiamo essere puri turchi, via arabi, via….

Yahya kemal e tanpinarà Noi veramente siamo mussulmani, abbiamo sviluppato questo
misticismo che ci ha aiutato a assimilare tutti gli altri all’interno di questa cultura, cosa dobbiamo
cercare di diventare puri? Puri di che?
Il desiderio di recuperare e eguagliare l’esempio occidentale che era stato percepito. Ma fare questo
mantenendo integra la propia identià , yahya kemal lo tradusse come un estetica pura nel tentativo
nel condurre l’essenza.
Istanbul rappresentava la possibilità di riattualizzare la istanbul caduta.
Passerà tanto tempo con Tanpinar in cerca di questi panorami. Come succede infatti in serenità
quando ci descrive i momenti di passeggiata tra mumtaz e nuran mentre vanno a visitare questi
posti nascosti e sognano immaginano tante cose.

Due temi: Definizione di uno stile che sia nazionale e abbia la continuità con il passato
Tutte e due queste funzioni definiscono degli imperativi estetici che restano legati a yahya kemal,
ne prosegue. In questa ottica che questa la città si presenta come un terreno di costante vanifica…..

In cui si colloca il dramma esistenziale di mumtaz, diviso tra le.. e una visione profondamente
estetizzata… che lo porta a staccarsi…
Serenità (Huzur)
Come evidenziato durante le nostre lezioni e come definito da Orhan Pamuk questo è il più grande
romanzo su Istanbul che sia mai stato scritto.
Questo romanzo è ambientato a Istanbul nel 1939, possiamo dire allo sfociare di un nuovo conflitto
mondiale. Questo romanzo (grande poema lirico in prosa, ambientato nella Turchia della prima
metà del 900) ci mostra un’immagine perfetta della Turchia nella difficile transizione
dall’Impero ottomano alla Repubblica.
Ogni capitolo è denominato da un tema dominante che si sviluppa.
Diviso in 4 capitoli, o tempi:
1) Ishan à molti credono che rappresenti la figura di yahya kemal per tanpinar, la figura di
padre)
2) Nuran à Nuran incarna proprio questa idea di felicità di una sola estate. Nuran ha alle
spalle un matrimonio fallito

3) Suat (è la nemesi di Mumtaz)à Suat è un nichilista, ha un rapporto problematico con la sua


spiritualità, ha un rapporto conflittuale con la nostra storia, radici e musica turca.
Loro entrano e c’è i suoni di Beethoven e trovano suat impiccato. Così da far vedere loro
che non avrebbero ai avuto un futuro.

4) Mumtaz àVEDI FOGLIO

I protagonisti di questo romanzo sono precisamente due:


1) Il tempo inafferrabile
2) Istanbul

Metafore:
1. L’idea della madre (la mdrea di mumtaz che è morta e la figura di Nuran che è madre)
2. Mumtaz e ishan (= tanpinar e yahya kemal)
3. Mumtaz e ishan (= l’amore per la storia).

Loro cercano una casa nei quartieri però europei nonostante finora abbiano viaggiato sull’antico,
canti turchi antichi, quartieri

Tutti hanno creduto alla necessità della nazione (il maggiore yaku kadri) (tutti gli altri uguali ma se
ne sono comunque andati)
Punti fondamentali in Serenità:

Ø La figura della madre


Ø Istanbul à tema centrale.
La vera protagonista nonché il teatro che ospita quest’opera è Istanbul e l’autore riesce
davvero a disegnarla con le parole. Raramente (anzi, forse, mai) ho incontrato un autore
capace di farti vedere ciò di cui parla. Nelle descrizioni, nelle metafore e nelle similitudini
Tanpınar è immenso. Ogni sua frase è una poesia, un dipinto, una suggestiva fotografia.
Si legge “Serenità“, ma sfogliando le pagine si respira aria di Istanbul.

Mumtaz, ricorda ossessivamente il suo passato: la morte dei genitori, il proprio peregrinare
di ragazzino tra l'Anatolia e Istanbul, una scena erotica vissuta come in un sogno, lo zio che
lo cresce con molteplici insegnamenti, le discussioni con gli amici nei quartieri vecchi della
città, e soprattutto la storia d'amore con Nuran, iniziata nel modo più romantico in un
traghetto sul Bosforo e finita poi malamente. Mumtaz è un uomo malinconico combattuto
fra l'Istanbul del passato e quella nuova dei suoi giorni, fra tradizione e modernità, Oriente e
Occidente, felicità individuale e responsabilità sociale. Non trova risposte che lo
appaghino né nella religione, né nella cultura occidentale, né nell'amore, e l'unica cosa
che offre "serenità" ai suoi intimi dissidi è la bellezza di Istanbul, che percorre quasi
angolo per angolo nelle sue peregrinazioni sconsolate. Intorno a lui una folla di splendidi
personaggi minori. Quindi possiamo dire che tutto ciò scompare e l’unica cosa , l’unico
amore che poi li rimane è il suo amore per Istanbul.

Istanbul ha una visione diversa a seconda della prospettiva, di come la si osserva. Tanpinar
parla molto di Istanbul e la sua civiltà urbana. Lo possiamo vedere anche in un altro
libro “cinque città” e si capisce che la città è fondamentale per lui.
Istanbul è stato il cuore della cultura e di tutti i cambiamenti che si sono susseguiti. E fino
agli anni 50, Istanbul era il tema principale di qualunque scrittore.
Se si parla di Istanbul all’estero tutti dicono subito Orhan Pamuk ma in realtà dobbiamo
subito pensare a Tanpinar, è lui quello più e prima preso da Istanbul*.

Ø LA TURCHIA NEL 1939 (verso la Repubblica)


*ma anche uno spaccato bellissimo della Turchia nel periodo che va dalle guerre
greco-turche allo scoppiare della seconda guerra mondiale (Il primo perido di Atatürk,
dunque, quando il paese erede della cultura e della potenza ottomana ha dovuto trovare un
equilibrio tra le tradizioni e le ricchezze del glorioso passato e l’urgenza di modernità (di
stampo occidentale).
L’arrivo della seconda guerra mondiale, della preoccupazione dei personaggi, che
avvertono che un qualcosa di catastrofico sta per avvenire in Europa.
Questo tema è affrontato in modo più esplicito nel finale, ma in realtà aleggia
sempre… e ciò che c’è di bello (una consolazione) è leggere come tutti i personaggi (di
un romanzo pubblicato nel ’49) disprezzino le idee folli di Hitler.
Ø Collegamento con le letterature
Ø Collegamento caduta dell’impero ottomano con la caduta della sua famiglia.
Ø Romanzo d’amore
Serenità è anche un romanzo d’amoreà «la più semplice storia d’amore del mondo,
tanto semplice da ricordare quanto un’equazione algebrica».
la osteggiata/contrastata storia d’amore tra una madre divorziata, Nuran, e Mümtaz, un
giovane uomo di poco più piccolo di lei, pieno di ideali e amori artistici e filosofici.
Ø la musica antica turca e la musica francese (= la Mahûr Beste)
Ø Inquietudine costante di Mumtaz, Suat Nuran e Ishan.
L’inquietudine che colpisce tutti i personaggi è la rottura che la repubblica kemalista ha
adottato sui fenomeni culturali e religiosi.
Viene laicizzato e cambia tutto. Vedi che succede con Kemal.
Dalla musica alla poesia, abbiamo visto il peso della religione non necessariamente libresca.
Ha lasciato in piedi solo l’islam sunnita, ma non è giusto.
Le persone potevano andare a pregare alla moschea.
Il laicismo turco è sostanzialmente come quello francese.
(invece l’islam mistico era di grande …e permetteva anche una comunicazione anche con
altre fedi).
il processo di modernizzazioneà i padri che hanno imposto questa nimesi cosi
problematico.

Ø Gli uomini nelle barchette con i remi


Ø La canzone che i nonni di Nuran cantavanoà La mahûr Beste (VEDI p.68/69)
Ø HUZUN
Vale a dire, la ricerca della serenità, ciò a cui ogni umano aspira. E’ uno stato difficile
da raggiungere perché, come fa saggiamente notare Ahmet Hamdi Tanpınar, l’uomo è in
realtà il suo più grande nemico. Ed è vero sia in amore che in politica – nella vita – a
volte abbiamo le soluzioni più facili a portata di mano e, invece, preferiamo le vie più
tortuose. L’uomo ha anche una carica masochistica in sé. Le avversità hanno il loro fascino
e la stasi e la troppa sicurezza, d’altro canto, non soddisfano a lungo l’essere umano, che
spesso si fa male da solo.
..e invece l’essere umano è sconfitto fin dal giorno della nascita, e ha bisogno di affetto.

Il termine hüzün ha radici arabe e compare cinque volte nel Corano per indicare tanto un
sentimento di profonda perdita spirituale quanto una sorta di tristezza mistica, una
malinconia non del tutto ombrosa, perché la sola tristezza che può affligere chi cerca Allah
dipende dalla sua incapacità di avvicinarvisi.
(=Saudade)

Ø Identificazione profonda con il suo Io.


Fare una propria autobiografia parallelamente ad una biografia della città.
Sia la prof che Pamuk sono della 3 generazione (Pamuk 1952 e prof 1954). Suo nonno si era
arricchito costruendo una delle ferrovie fondamentali e da cui ha fatto soldi.
Generazione abbastanza problematica, soprattutto coloro che hanno fatto molto soldi in
questo processo.
Punti in comune con Tanpinar:
- la figura della madre
- Istanbul à tema centrale
- Collegamento con le letterature

Collegamento con altri scrittori:


Prospettiva Joyceiana rispetto alla cittàà Dublino per Joyce è uno spazio personale, e così per
Pamuk.
Tanpinar cme Joyce, dostov, e proust
= Benjamin??? IMPORTANTE (il flanneur)

In Serenità si trova fusa una varietà di caratteri europei: l’uomo tempestoso alla Dostoevskij, il
raffinato memore alla Proust, il rimuginatore erratico alla Joyce. Il suo autore, Ahmet Hamdi
Tanpınar, benché sia stato chiamato «il bambino infelice del modernismo turco», è diventato di
fatto un padre, una figura imprescindibile per gli scrittori del suo paese, a cominciare proprio da
Pamuk. Nei suoi romanzi – in particolare Il libro nero o Il museo dell’innocenza – non si avrà
difficoltà a riconoscere Serenità come un antenato, vuoi perché la vera protagonista di tutti questi
romanzi è sempre la stessa, Istanbul, vuoi perché la città è sempre popolata da uomini malinconici
che vagano per le stesse strade, alla perenne ricerca di donne che non possono avere. Per quanto:
non si può dire che le cerchino davvero. Piuttosto le vagheggiano con melodrammatica ossessività,
camminando in un vicolo buio o contemplando le navi che transitano nel Bosforo.
Più che una ricerca, la loro sembra una forma di indulgente rassegnazione, di torpido abbandono al
ricordo di ciò che si è perduto o che comunque si perderà. Atteggiamento che un Occidentale può
trovare irritante o comunque poco comprensibile, perché sembra appartenere a chi vede nella
perdita e nel dolore che ne deriva non un qualcosa a cui porre rimedio o da superare ma una scelta.

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