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Le fibre veloci di tipo IIa sono innescate nel meccanismo anaerobico lattacido:
- sono reclutate da stimoli di bassa frequenza,
- esprimono medi livelli di forza,
- ma hanno una resistenza alla fatica molto elevata.
Le fibre veloci di tipo IIb sono innescate nel meccanismo anaerobico alattacido:
- sono reclutate da stimoli di alta frequenza,
- esprimono alti livelli di forza,
- ma hanno una scarsa resistenza alla fatica.
Le fibre veloci di tipo IIc hanno invece delle particolari proprietà biochimiche
e sono valutate diversamente da varie teorie:
- secondo la teoria di Ribacchi hanno una funzione plastica(sostituiscono cioè le fibre
danneggiate,Ribacchi,86);
- secondo Howald sono delle fibre che sono maggiormente modificabili con
l'allenamento, anche se la trasformazione è più difficile da lente a veloci(Howald,89).
La contrazione muscolare
All'interno di una fibra muscolare,come detto,vi sono filamenti proteici
di actina e miosina. Lo scorrimento dei filamenti di actina su quelli di miosina
determina la contrazione muscolare. Essa,nello specifico,avviene per effetto
dell'azione dei c.d. ponti actomiosinici. I ponti actomiosinici sono delle estroflessioni
proteiche dei filamenti di miosina. Essi in un primo momento(FASE I) sono distesi
sul filamento di miosina,inibiti dalla troponina C(che è appunto una proteina
"inibitoria");in seguito allo stimolo neurale,si sprigiona Calcio(CA++),il quale fa
cessare l'effetto inibitorio della troponina, e fa "alzare" il ponte(FASE II);il
ponte,elevandosi,aggancia il filamento di actina,e lo fa scorrere in maniera trasversale
al filamento di miosina,facendo quindi contrarre il muscolo(FASE III);quando lo
stimolo è terminato,il ponte torna a distendersi sul filamento di miosina,di nuovo
sottoposto all'effetto della troponina C(FASE IV=FASE I);questo vero e
proprio ciclo ha la durata brevissima di 44/200 microsecondi.
L'unità fondamentale della contrazione muscolare è il sarcomero.Il sarcomero viene
individuato in quella parte delimitata dalla c.d. linea Z,che è quella linea che unisce
trasversalmente i filamenti di actina.
Contrazione isotonica:
Relazione forza-velocità
Relazione forza-velocità nel muscolo scheletrico nell’intervallo di forza tra 0 e 2 P0
La potenza massima viene sviluppata a 1/3 di P0 e si ha a circa 1/3 V max
Nel muscolo scheletrico rapido dell’uomo V max = 6 l0/s
P0 è intorno a 280 KPa
Determinanti della velocità muscolare
1) Lunghezza della fibra/muscolo (n di sarcomeri in serie)
2) Disposizione delle fibre nel muscolo (pennato/fusiforme)
3) Carico applicato
4) Diametro della fibra/ventre muscolare (massima forza isometrica)
5) Tipo di ATPasi miosinica (MHC-I, MHC-IIa, MHCIIx)
Fonti energetiche della fibra muscolare
Metabolismo anaerobico alattacido
Metabolismo
anaerobico
lattacido
IL SARCOMERO
Le fibre muscolari a loro volta sono formate da sottili filamenti chiamati miofibrille
che a loro volta contengono l’unità funzionale del muscolo: il sarcomero
FIBRE MUSCOLARI E GRANDEZZA DEI MOTONEURONI
Le fibre muscolari si distinguono nelle seguenti categorie:
- Tipo I = fibre muscolari rosse a contrazione lenta e grande resistenza alla fatica;
sono innervate da piccoli motoneuroni e possiedono una ricca vascolarízzazione
capillare;
- Tipo II B = fibre muscolari bianche a contrazione rapida e poco resistenti alla
fatica; sono innervate da grossi motoneuroni e caratterizzate da una attività intensa
ma per un tempo breve;
- Tipo II A = fibre muscolari a contrazione rapida, dotate di una maggiore resistenza
all'affaticamento rispetto a quelle di tipo II B
UNITA’ MOTORIA
L'unità funzionale del muscolo è l'unità motoria: è l'insieme del motoneurone e
delle fibre muscolari che esso innerva.
Il punto di innesto o terminazione della fibra nervosa motrice è detto placca
motrice o sinapsi neuromuscolare.
POTENZIALE DI MEMBRANA
Esistono due metodi fondamentali mediante i quali i potenziali di membrana
prendono origine:
la "pompa sodio - potassio" ATP dipendente (meccanismo di trasporto attivo di ioni
contro il gradiente elettrico e quello di concentrazione, sostenuta dall'acido
adenosintrifosfato o ATP), che provoca uno sbilanciamento tra cariche negative e
positive presenti ai due lati della membrana: gli ioni sodio vengono portati
dall'interno verso l'esterno e quelli potassio dall’esterno all'interno;
la diffusione di ioni attraverso la membrana, conseguente ad una differenza di
concentrazione tra i due lati della membrana stessa.
PARAMETRI DI STIMOLAZIONE
1. L’intensità dello stimolo
2. La durata dello stimolo
Entrambi questi fattori devono essere considerati; infatti è il loro rapporto
(rapporto intensità-durata) ad essere determinante nell’eccitazione del tessuto.
“Tale rapporto inoltre non è costante per tutti i gruppi muscolari, ma varia in
funzione dei distretti corporei in cui i muscoli si trovano”.
TETANO MUSCOLARE
Se una fibra muscolare viene stimolata ripetutamente a brevi intervalli di tempo ne
risulterà una fusione delle singole scosse, fino a formare una contrazione continua
detta ”tetano muscolare”, di gran lunga maggiore di quella della singola scossa.
Le fibre muscolari lente dei muscoli rossi richiedono 20 stimoli al secondo per
formare il tetano, mentre quelle rapide dei muscoli bianchi da 60 a 100 stimoli al
secondo.
RECLUTAMENTO DELLE FIBRE MUSCOLARI
L'ordine di reclutamento dei motoneuroni risponde al principio della grandezza:
minore è il loro diametro e più facile risulta la loro attivazione (più bassa soglia di
attivazione).
Le fibre muscolari di tipo lento sono innervate da motoneuroni più piccoli e sono le
prime ad essere attivate nel movimento volontario.
Durante le normali attività i motoneuroni più piccoli, a più bassa soglia, scaricano a
bassa frequenza per lunghi periodi di tempo, mentre i motoneuroni a più alta soglia,
innervanti le fibre di tipo veloce, vengono attivati solo occasionalmente in brevi
scariche ad alta frequenza.