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2007 - XX edizione
Rapporto conclusivo
- Seconda wave -
* * * *
Premessa ………………………………………………………………………………………………….. 1
Obiettivi …………………………………………………………………………………………………….. 3
Metodologia ……………………………………………………………………………………………….. 8
Il campione ………………………………………………………………………………………………… 11
I
G. Analisi per cicli di vita …………………………………………………………………………. 71
G1. I cicli di vita: le caratteristiche ............................................................. 73
G2. I cicli di vita: i sentiment, il risparmio ed il credito al consumo ................ 75
G3. I cicli di vita: la relazione con il mondo bancario e finanziario .................. 80
G4. I cicli di vita: la relazione con il mondo assicurativo ................................ 83
II
PREMESSA
1
MULTIFINANZIARIA RETAIL MARKET: LA FINANZA DEGLI INDIVIDUI
Le informazioni relative al territorio di residenza sono desunte dai dati rilevati sul
capofamiglia.
2
OBIETTIVI
Per definire il quadro delle scelte e degli atteggiamenti delle famiglie italiane nella
gestione delle proprie risorse economiche, Multifinanziaria ha esplorato diversi temi,
corrispondenti ad altrettanti obiettivi operativi dell’indagine.
I temi
il profilo e le caratteristiche
gli investimenti:
9 le azioni intraprese
- sui valori mobiliari
- sugli investimenti immobiliari
- sui beni durevoli e beni rifugio
9 le propensioni
- al risparmio
- all’investimento reale vs. finanziario
3
- all’investimento azionario
- all’acquisto di immobili e beni rifugio.
L’area internet:
Le coperture assicurative:
i canali
il bacino potenziale.
le letture e l’esposizione ai mezzi (link con Sinottica GfK Eurisko e gli strumenti di
pianificazione e controllo degli investimenti)
gli influenti.
4
Gli strumenti di transazione:
I canali:
i canali tradizionali
i canali innovativi (“on line” nelle sue varie forme, negozi finanziari)
Mobile Finance.
Il promotore finanziario:
soddisfazioni ed attese
il potenziale inespresso.
l’approccio e i comportamenti
5
orizzonte temporale e logica dell’investimento in azioni
shareholders satisfaction.
Le privatizzazioni e le operazioni di OPV/OPA/IPO (comportamenti e
sensibilità in relazione all’identità dei proponenti):
i criteri di scelta
l’immagine e la soddisfazione
etica nel rapporto con la clientela: notorietà e percezione del “patto con i
consumatori” (Patti Chiari)
6
Le leve di acquisizione e fidelizzazione:
le logiche d’acquisto
il servizio
la propensione al rischio
tipologia di delega
Il segmento “private”:
prospettive di sviluppo
7
METODOLOGIA
Campione: 2.000 casi, nazionale per quote, con estrazione casuale dei nominativi
all’interno delle celle campionarie (metodo random road). Il campione è stratificato
in fase di assegnazione delle interviste per celle territoriali (regioni x ampiezza
centri) e sociodemografiche (sesso x età).
istruzione
professione
reddito familiare.
Rilevazione: effettuata nei mesi di Maggio e Giugno 2007, in 293 punti campione
distribuiti su tutto il territorio nazionale. Le interviste, di tipo personale, sono state
svolte presso il domicilio della famiglia da 295 intervistatori della rete GfK Eurisko,
sulla base di un questionario strutturato e messo a punto tenendo conto delle
osservazioni dei Sottoscrittori. Il questionario mantiene un’organizzazione interna
(temi, domande) il più possibile coerente con le edizioni passate per garantire la
massima confrontabilità dei dati, ma, al contempo, viene aggiornato mettendolo in
linea con tutti i fenomeni di innovazione del mercato.
E’ stata utilizzata (ormai dal 1998) la tecnica di rilevazione CAPI (Computer Aided
Personal Interview).
L’operato degli intervistatori è stato controllato da GfK Eurisko in conformità delle
normative ISO 9001:2000 di GfK Eurisko: 20% del personale coinvolto nella
rilevazione (e 5% delle interviste effettuate), con sorteggio dei nominativi da
sottoporre al controllo.
8
Elaborazione dei dati: condotta dall’EDP interno di GfK Eurisko, ha previsto:
analisi bivariate nella forma di tabulati statistici a doppia entrata che incrociano
tutti i dati rilevati nell’indagine per i principali parametri socio-demografici,
stilistici e settoriali;
Essa (la “Grande Mappa”) consente di stabilire un linguaggio comune ed evoluto fra
più fonti di informazione:
Market Share (il nuovo servizio di GfK Eurisko Finance che fornisce mensilmente
gli acquisti di prodotti/servizi finanziari sul territorio e presso i diversi target).
le ricerche ad hoc
La stessa “Mappa Finanziaria Europea”, introdotta nel 2003, è stata creata all’interno
di Sinottica (progetto Sinottica Europea) e si pone come un ulteriore linguaggio
comune di raccordo fra i diversi strumenti messi a disposizione da GfK Eurisko in
Italia e nei principali paesi Europei (GB, Ger, Fr, Sp, Ita) e, a tendere, nella New
Europe.
Tutta la documentazione statistica prodotta è riportata in CD-ROM di facile
consultazione.
1
Per approfondimenti su Sinottica e la Grande Mappa si rimanda all’appendice del presente volume.
9
Le opportunità di una rilevazione semestrale di Multifinanziaria Retail
Market
Fino al 2003 Multifinanziaria Retail Market riusciva, tramite l’unica rilevazione
annuale, a coprire le esigenze di lettura del mercato retail dei player finanziari: le
variazioni anno su anno erano sufficienti per comprenderne comportamenti, attese e
tendenze evolutive.
Sempre di più, però, l’opportunità di entrare nello specifico dei diversi periodi
dell’anno, nell’analisi dettagliata dei fenomeni, dei sentiment, dei trend, ha suggerito
di passare, dalla singola rilevazione annuale, alla rilevazione semestrale (Novembre/
Dicembre e Maggio/Giugno di ogni anno).
10
IL CAMPIONE
Come già accennato nelle note metodologiche, questa fase di ricerca (seconda wave
di rilevazione 2007) ha coinvolto un campione di 2.000 capifamiglia in età compresa
tra i 18 e i 74 anni, rappresentativo di un universo di 19 milioni di nuclei familiari. Il
profilo socio-demografico del campione è illustrato nelle tabelle che seguono.
Nord Ovest 29
Nord Est 19
Centro 19
Sud e isole 33
Ampiezza dei centri
Fino a 10 mila abitanti 32
10-100 mila abitanti 43
Più di 100 mila abitanti 25
Sesso
Maschi 80
Femmine 20
Età
Fino a 34 anni 15
35-54 anni 47
Oltre 55 anni 38
Elem./media inferiore 54
Media superiore 33
Laurea 13
Professione
Imprenditori/Liberi Professionisti 9
Altre professioni autonome 15
Dirigenti /Quadri 4
Impiegati/Insegnanti 20
Operai/Commessi 20
Pensionati 26
Altre posizioni non professionali 6
11
12
A. INTRODUZIONE AI RISULTATI DEL SECONDO SEMESTRE 2007
13
14
A1. I SENTIMENT DELLE FAMIGLIE
Con il passare dei mesi il malumore delle famiglie messo in luce in apertura d’anno si
solidifica e si traduce in giudizi particolarmente severi sull'operato delle Istituzioni,
percepite come poco in grado di risolvere i problemi economici del Paese, anzi.
Fig. 1 Giudizio sul contributo del Governo alle condizioni dei consumatori – Fonte Osservatorio climi di
consumo – GfK Eurisko - Giugno 2007 (valori %)
“In questi mesi secondo Lei, l’azione del Governo ha favorito o peggiorato le condizioni dei cittadini consumatori in Italia?”
Perché?”
Fig. 2 In trend discendente la quota di famiglie ottimiste circa la situazione economica italiana (valori
%)
80
70
60
50
39
40 “TESORETTO”
33
31
28 29 28
27 28 27 FINANZIARIA
30 24 Ottimisti per la
20 20 situazione economica
18 17 17
20 15 15 15 Italiana (prossimi 5 anni)
10
0
1987 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu.
2005 2005 2006 2006 2007 2007
15
Fig. 3 In contrazione anche la fiducia sul futuro dell’economia familiare nel breve periodo (valori %)
Pensache
Pensa chelalasituazione
situazioneeconomica
economicadella
dellaSua
Suafamiglia
famigliafra
fraun
unanno
annosarà
sarà…
…
7
3
0
-4 -4
-7
2004 2005 Gen. 2006 Giu. 2006 Gen. 2007 Giu. 2007
16
A2. I RISPARMI DELLE FAMIGLIE
Nel semestre si registra, infatti, un aumento della quota di famiglie che dichiarano di
risparmiare parte delle proprie entrate annuali, che si attesta oggi ben al di sopra di
7 su 10.
QUOTA%
QUOTA %DI
DICHI
CHIDICHIARA
DICHIARADI
DIRISPARMIARE
RISPARMIARE
100
90
76
80 72 73 71 73 72
70 70 69
67
70
58 58
60 + 4 p.p.
50
In crescita la % media di risparmio
40 12,7 %
vs. 12,1% di Gen. 2007
30
20
10
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007
Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu.
Il quadro emerso forse contrasta con quanto messo in luce dai media nei mesi
scorsi, che rientra in quella comunicazione mediatica e sociale altalenante cui si è
fatto riferimento nel paragrafo precedente. Ovviamente non si nega che ci siano
famiglie italiane in difficoltà e alla soglia della povertà, ma questo non può essere
considerato un fenomeno sociale allargato, ma solo una fotografia di una specifica
realtà.
Conferma questo assunto l’analisi della quota di famiglie che risparmia presso le
diverse fasce di reddito, che mette in luce, ovviamente, una diversità fra nuclei in
relazione ai redditi percepiti: presso le famiglie con alti redditi la quota di chi riesce
ad accantonare entrate è ovviamente superiore (8 su 10), rispetto alle famiglie con
redditi medio bassi (7 su 10), ma l’analisi evidenzia anche che il fenomeno della
crescita in giugno di nuclei che risparmiano sia trasversale fra i redditi, ed anzi,
percentualmente più spiccato presso le famiglie meno agiate (+ 10% a giugno di
17
famiglie che risparmiano nei redditi medio bassi vs. un +3% nelle famiglie con alti
redditi).
Fig. 5 In crescita la quota di famiglie che risparmiano presso tutte le fasce di reddito (valori %)
QUOTA%
QUOTA %DI
DICHI
CHIDICHIARA
DICHIARADI
DIRISPARMIARE
RISPARMIARE
Redditi familiari mensili netti
22% dei decisori 51% dei decisori 27% dei decisori
fino a 1050 € 1051 - 2400 € oltre 2400 € Tot Famiglie
100
90 83 83
80 81 81 80 Oltre 2.400 €
78
80
72 70 72 69 70 76 1.051–2.400€
70
70
69 Fino a 1.050 €
60 65 67
63 63
61
50 56
40
30
20
10
2004 2005 Gen. 2005 Giu. 2006 Gen. 2006 Giu 2007 Gen. 2007 Giu.
Fatto 100 chi dichiara di accantonare anche solo una piccola parte delle proprie
entrate, emerge una delle ataviche caratteristiche delle famiglie italiane: la ridotta
capacità di finalizzare il proprio risparmio. La prima e più importante motivazione del
risparmio dichiarata dalle famiglie è quella di “accumulare un capitale” quale riserva
di sicurezza per il futuro, non necessariamente orientandolo a prodotti finanziari
specifici, ma anche semplicemente mantenendolo come riserva di liquidità (la
trappola della liquidità di cui abbiamo molto parlato nel recente passato e nelle
precedenti edizioni di Multifinanziaria).
La seconda motivazione del risparmio è legata alla tutela del nucleo familiare
(progetto famiglia), inteso come aiuto economico ai componenti il nucleo, a livello
intergenerazionale (aiuto ai figli, nipoti, genitori,…). Questa motivazione è, inoltre, in
trend crescente rispetto al 2006. Al fenomeno possono essere date due differenti
interpretazioni:
18
dall’altro potrebbe essere letto, invece, come un fenomeno di allontanamento
e “marginalizzazione” del sistema finanziario, intendendolo come una
tendenza da parte delle famiglie a reperire le risorse finanziarie necessarie
per la famiglia e le sue necessità, all’interno del nucleo invece che all’esterno
(e cioè presso il sistema finanziario).
Questa seconda ipotesi non è del tutto priva di fondamento - lo vedremo nei
successivi capitoli -, e potrebbe costituire un primo segnale di allarme da non
sottovalutare proprio in visione di un possibile irrigidimento delle famiglie nei
confronti del credito a seguito dell’aumento dei tassi causato dal fenomeno dei
mutui sub-prime.
Le altre motivazioni del risparmio, più marginali nelle dichiarazioni, evidenziano una
finalizzazione del risparmio all’acquisto dell’abitazione - di cui tratteremo nel
paragrafo seguente - e alla costituzione di una sicurezza in terza età (previdenza),
che approfondiremo nei successivi capitoli. Molto meno diffuse risultano le altre
motivazioni dichiarate (consumi per il tempo libero, beni rifugio,…).
Fig. 6 Motivazioni del risparmio; cresce il “progetto famiglia” (Base: chi risparmia - valori %)
2007 2006
Giugno 2007
Gen. Giu.
ACCUMULO
(riserva di sicurezza per il futuro/per 63 64 63
quando sarò anziano/in caso di malattia)
PROGETTO FAMIGLIA
(tutela per il futuro di figli e nipoti/ 41 37 36
aiutare economicamente i familiari)
PROGETTO CASA
(Acquisto casa / arredamento 24 23 24
elettrodomestici/ ristrutturazioni)
PROGETTO PREVIDENZA 24 24 19
ACQUISTI PER IL
TEMPO LIBERO 9 8 8
(abbigliamento/scarpe/accessori/
viaggio o vacanze/macchina o moto)
SALDARE I DEBITI 5 5 5
19
20
B. IL CREDITO AL CONSUMO ED IL MUTUO
21
22
B1. IL CREDITO IMMOBILIARE
I temi del risparmio ben si coniugano con l’analisi relativa al mercato del credito al
consumo e del mutuo immobiliare.
Il mercato sembra aver seguito questo trend di offerta. Risulta infatti in crescita la
durata media del mutuo rispetto al 2006, che sale a oltre 14 anni rispetto ai 13 dello
scorso anno, ed in particolare negli ultimi 18 mesi si registra in aumento la quota di
famiglie che dichiara di aver stipulato un mutuo di oltre 20 anni.
Il fenomeno mette in luce, quindi, una positiva risposta del mercato alle evoluzioni
proposte dall’offerta, che intravede in queste soluzioni un valido aiuto per la
sostenibilità delle spese da esso derivanti. Accanto a questo trend ne emerge, però,
un altro, ancora in accenno, costituito dalla progressiva riduzione della quota
percentuale del mutuo rispetto al valore dell’immobile acquistato, che dal 63% del
2004 scende all’attuale 60%. Il segnale potrebbe indicare, in linea con quanto
evidenziato in tema di risparmio, la tendenza delle famiglie a trovare le risorse
necessarie per l’acquisto della casa, per quanto possibile, al di fuori del sistema
finanziario e in particolare all’interno del nucleo di origine.
40
35
30 60%
13 13 13 Mutuoinincorso
Mutuo corso
15 12 12 12 11 11 11
10
105.000 €
101.000 €
5
Importo medio del mutuo* 94.000 €
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Gen. Giu.
2007 2007
23
Conferma quanto affermato l’analisi della provenienza del capitale utilizzato per
l’acquisto della casa (anticipo contante), che risulta attinto da risorse finanziarie
familiari (aiuto di amici/parenti) in misura maggiore rispetto al passato già a partire
dal gennaio scorso.
Da queste analisi emergono quindi due temi centrali per l’offerta finanziaria: la
necessità di intercettare questo possibile deflusso delle famiglie dal Sistema
Finanziario (effetto “marginalizzazione”) e, a fronte della ridotta propensione verso
gli investimenti finanziari puri delle famiglie, puntare maggiormente su strumenti di
finalizzazione del risparmio per l’acquisto della casa di abitazione, come già avviene
in misura diffusa negli altri paesi europei.
Fig. 2 Presso chi acquista casa cresce l’autofinanziamento familiare e lo switch dagli investimenti (Base:
proprietari di casa - valori %)
LAPARTE
LA PARTEDI
DICASA
CASAPAGATA
PAGATAIN
IN
CONTANTIPROVIENE
CONTANTI PROVIENEDA…
DA…
Gen.
Giugno 2007 2006 2005 2004
2007
… i propri 56 54 54 53 55
risparmi/investimenti
… vendita di immobili 12 13 11 11 10
… aiuto dei
15 14 11 11 11
genitori/parenti
… trattamento di fine
2 2 2 3 3
rapporto
24
Questo rallentamento è già stato prospettato dalla BCE nel bollettino di primavera, in
cui emergeva che «la domanda netta di mutui alle famiglie per l'acquisto di
abitazioni si è notevolmente ridotta nel primo trimestre» dell'anno.
Praticamente di oltre un quarto: meno 28% nell'indagine di aprile contro il
meno 10% di gennaio. La motivazione è anche nel «brusco deterioramento delle
valutazioni delle prospettive del mercato degli immobili residenziali». Ciò significa
che anche nei prossimi mesi la tendenza molto probabilmente non si modificherà:
«Per il secondo trimestre – conferma il bollettino – le banche non prevedono
variazioni sostanziali» nell’erogazione di nuovi mutui.
Fig. 3 Mutuo: tiene il “progetto casa”, anche se con qualche incertezza in più (valori %)
La famiglia ha in progetto di
acquistare una casa 18 16 17 19 17 18
Æ 3.4 mln
nei prossimi 3 anni
Certamente lo farà 4 4 4 6 5 6
Æ 0.8 mln
Forse lo farà 14 12 13 13 12 12
Æ 2.6 mln
Completiamo l’analisi sul mercato della domanda con i dati di offerta relativi ai
volumi sviluppati dal settore del credito immobiliare negli ultimi anni, che
confermano una riduzione dei tassi di crescita dei flussi del settore dopo il picco
toccato nel 2004, e confermano, quindi, il rallentamento che sta interessando questo
settore nei giorni recenti.
Fig. 4 I volumi sviluppati dal credito immobiliare negli ultimi 5 anni - seppur positivi - nel 2006
rallentano la crescita (Fonte: Osservatorio sul credito al dettaglio Assofin – Crif – Prometeia)
CREDITO IMMOBILIARE
Tassi di crescita in flussi
+20
+17 +17
+13
25
B2. IL CREDITO AL CONSUMO
Anche il mercato del credito al consumo evidenzia segnali di stallo rispetto al recente
passato.
In primo luogo le dimensioni del bacino degli user credito presso le famiglie, che si
attesta su una quota pari al 30% dei nuclei familiari italiani e che registra, in giugno,
anche una lieve contrazione. Il fenomeno di lieve riduzione del bacino degli
utilizzatori del credito è confermato anche da altri osservatori GfK Eurisko Finance
(Osservatorio Assofin e Osservatorio proprietario GfK Eurisko Finance sul credito al
consumo).
45
40 36
34 ~ 5,7 mln
33 33 33 ~ 5,3 mln
35 31 30 30 30
28
30
25
29
20
15
10
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 Gen. Giu. 2006 Gen. Giu. 2007
2006 2007
26
Fig. 6 I volumi sviluppati dal credito al consumo negli ultimi 5 anni - seppur positivi - nel 2006 rallentano
la crescita (Fonte: Osservatorio sul credito al dettaglio Assofin – Crif – Prometeia)
CREDITO AL CONSUMO
Tassi di crescita in flussi
+21
VARIAZIONI % +17
+15
+14
PROPENSIAD
PROPENSI ADACQUISTARE
ACQUISTARE
50 BENI/SERVIZI
BENI/SERVIZI
NEIPROSSIMI
NEI PROSSIMI12
12MESI
MESI
~ 6,8 mln
~ 6,0 mln ~ 6,3 mln ~ 6,3 mln
40
35 36 36
33 33 32 33 33
30
21 20 20 21 20
18 19 19
20
~ 3,9 mln ~ 3,8 mln
~ 3,6 mln ~ 3,6 mln
PROPENSIAARICORRERE
PROPENSI RICORREREAAFORME
FORME
10 DICREDITO
DI CREDITOAL
ALCONSUMO
CONSUMOPER
PERII
PROPRI ACQUISTI
PROPRI ACQUISTI
0
2004 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007
Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu.
27
B3. I MUTUI SUB-PRIME
Delle vicende esplose nel fenomeno mediatico delle code davanti alla Northern Rock,
gli italiani hanno compreso solo a tratti il tema centrale e di alta finanza legato alle
ricadute significative sulla liquidità e solvibilità del sistema bancario nazionale ed
internazionale, fenomeno vissuto come “lontano” e che potrebbe coinvolgere solo
marginalmente l’Industry nazionale.
Quello che le famiglie hanno recepito da questa nuova crisi del sistema finanziario
riguarda principalmente le conseguenze più dirette e concrete sul piano privato e
della finanza familiare: l’aumento dei tassi e quindi del costo del ricorso al credito al
consumo ed immobiliare (aumento della rata del mutuo/ del prestito). È su questo
aspetto che si giocheranno sentiment e propensioni del mercato verso il credito nei
prossimi mesi.
28
L'analisi di periodo ci rivela, quindi, una famiglia italiana disorientata dal contesto e
ripiegata sulla sua microeconomia domestica che tenta, con la saggezza del "buon
padre di famiglia", di guidare la propria barca tra le onde delle incertezze imperanti,
facendo ricorso ad una buona dose di buonsenso nel gestire spese e risparmi,
affrancandosi per quanto possibile dalla “dipendenza” dalle istituzioni finanziarie (per
l’acquisto della casa, il pagamento di spese/acquisti importanti, …).
29
30
C. GLI INVESTIMENTI DELLE FAMIGLIE
31
32
C1. LE DINAMICHE
Prodotti d’investimento
(amministrati/gestiti )
31% = 31% - 5 p.p. 36% - 2 p.p. 38 38
POSSIEDONO:
Solo C/C
bancario/postale
51% 49% 46% 44 45
5% 7% 6% 7 6
Non possiedono niente
Variazioni rispetto al Gen. 2007
33
Se quindi le dinamiche legate alla fuoriuscita delle famiglie dagli investimenti
sembrano essersi arrestate, non si è però ancora bloccato il fenomeno della
razionalizzazione dei portafogli iniziato il semestre scorso. Come negli eventi tellurici
in cui dopo le scosse principali - che determinano i più rilevanti crolli e distacchi -
seguono minime scosse di assestamento, così sta avvenendo in relazione alla
composizione dei portafogli di investimento degli italiani.
28% 11%
29% 11%
2006 21 12 4 36%
33% 16%
2005 22 12 4 38%
34% 16%
2004 22 12 4 38%
34% 16%
34
recenti rendimenti dei Bot), emerge anche dall’analisi in trend della presenza dei
differenti prodotti di investimento nei portafogli. A fronte di una costante contrazione
della quota di nuclei titolari di prodotti dell’area gestito e di titoli azionari, solo i
prodotti amministrati (titoli di stato, obbligazioni e prodotti postali) risultano in
tenuta nell’anno.
30
23 30 30
19 18 19 19 1817
20 16 16 17 15 20 17
15 15 20 16 16
12 14 13 12 131111
11 11 11
8 9 8 9 8 8 7 9 8
10 10 10 6
30 30 30
22 22
19 16 1716 17
20 16 16 17 20 20
1414 13 1515 1616
14 15 14
12 12 11 1210 11 12 11 12 10 10
9 9
10 10 10
4 5
0 0 0
‘87 ‘96 ‘99 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 Gen. Giu. ‘87 ‘96 ‘99 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 Gen. Giu. ‘87 ‘96 ‘99 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 Gen. Giu.
‘07 ‘07 ‘07 ‘07 ‘07 ‘07
35
C2. IL MERCATO POTENZIALE DEGLI INVESTIMENTI
TOTALEFAMIGLIE
TOTALE FAMIGLIE
19,0mio
19,0 mio
INVESTITORIATTUALI
INVESTITORI ATTUALI NON INVESTITORI
NON INVESTITORI
(amministrato/gestito)
(amministrato/gestito)
31%
31% 6 mio
~~6 mio 69% ~~13
69% 13 mio
mio
“POTENZIALENUOVO
“POTENZIALE NUOVOMERCATO”
MERCATO”
propensiad
propensi adinvestire
investirenei
neiprossimi
prossimimesi
mesi
(voto
(voto si+forse)
si+forse)
10%~~2,0
10% 2,0mio
mio
(+2%rispetto
(+2% rispettoa aGen.
Gen.2007)
2007)
36
Fig. 5 Il mercato attuale e potenziale degli investitori: profilo dei target (valori %)
INVESTITORI ATTUALI Æ 31% - 6,0 mio POTENZIALE NUOVO MERCATO Æ 10% - 2 mio
maggiore presenza al Nord (Est e Ovest) maggiore presenza al Centro (in media il
età matura (over 55 anni) Nord Ovest)
scolarizzazione superiore (laurea sopra età giovane o centrale (fino a 44 anni)
media) scolarizzazione media/media inferiore
professioni dipendenti di alto livello
professioni autonome (imprenditori e
(dirigenti/funzionari/quadri), ma anche
professionisti, ma anche commercianti/artigiani)
pensionati
Stili Finanziari caratterizzanti: Stili Finanziari caratterizzanti:
“Elite e Relazionali “(Innovatori), “Finanza di base” e “Accumulatori”
“Facoltosi”, “Accumulatori”
reddito Medio Alto/Alto reddito in media Italia
Affluent e Top, ma anche Middle Market patrimonio finanziario Main Market
(patrimonio medio 232.000 €)
L’analisi economica e finanziaria del bacino mette in luce in questo target una
visione complessivamente più ottimista verso la situazione finanziaria nazionale e
personale, una buona capacità di risparmio - molto superiore alla media nazionale -,
ed anche orientamenti finanziari molto definiti e diretti alla crescita del proprio
capitale e alla redditività (investimento azionario).
Un mercato potenziale risulta quindi interessante sia per ciclo di vita, che per
approccio e mentalità finanziaria.
Fig. 6 Il mercato attuale e potenziale degli investitori: orientamenti in area finanziaria (Indici di
Concentrazione)
INDICI DI CONCENTRAZIONE: Totale Famiglie (19 mio) = 100
INVESTITORI “POTENZIALE
ATTUALI NUOVO MERCATO”
(31% - 6 mio) (10% - 2 mio)
37
C3. IL RISPARMIO GESTITO: SODDISFAZIONE E RUOLO DEI FRONT
LINE
38
Fig. 7 Investitori nel gestito: redimenti in positiva tenuta e soddisfazione in crescita; bacino stabile
(Base: investitori nel gestito - valori %)
(Valori %)
65
% tra “rendimenti positivi” e “negativi” 60 61
60
55
47
50 44
45
38
40
33
35
30
25
18 19
20 16 17 16 15 15
15
Investitori 11 11
10 nel Gestito
5 12
0
-5
-1 -13
-10
-15
-20
2002 2003 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007
Gennaio Giugno Gennaio Giugno Gennaio Giugno
Indice medio di
soddisfazione per la
Società
Società di Gestione 45.0 44.7 44.9 48.9 49.9 51.4 51.4 53.8 55.1
(media delle valutazioni
di area compreso overall)
Fig. 8 Investitori nel gestito: la crescita della soddisfazione è trainata “solo” dalla chiarezza delle
informazioni ricevute (Base: investitori nel gestito - valori % - voto sì)
80
Chiarezza delle
69 72 informazioni +
70 65
62 59
62
66
66 Sicurezza investimenti =
58 61 Capacità coprire le
60
54 58
61 61 esigenze =
57 57 Rapporto
56 55 rischio/rendimento
50 53
55 =
51
45 46
40 42
30
20
10
0
2003 2004 2005 2006 2007 2007
Gen. Giu.
39
A completamento del quadro di soddisfazione del cliente-investitore e di analisi della
situazione pre-MiFid, è importante analizzare anche la percezione delle figure di front
line, quali vettori di relazione e figure chiave anche in ambito MiFid.
Fig. 9 In crescita l’immagine e al soddisfazione verso il referente di fiducia per gli investimenti (Base: chi
si avvale di un consulente per gli investimenti - valori % - voti 7+8)
40
37 OVERALL SATISFACTION
36
35 35 Mi dà consigli/suggerimenti
35 33 Interessanti
34
32 Mi segue, è facilmente
32 reperibile
31 31
30 30 31 È dalla mia parte
30
29
29 29
27 28
25
25
20
15
2004 2005 2006 2007 2007
Gen. Giu.
Tra le diverse figure di front line si registrano, però, significative differenze in termini
di soddisfazione da parte del cliente, frutto anche di realtà relazionali molto
diversificate.
40
finanziaria, a differenza dei referenti bancari, erano riuscite a riprendere il dialogo
con il cliente dopo la crisi dei mercati; ed anche nel giugno di quest’anno), ma
altrettanto decisamente scende di intensità quando il referente non riesce ad
allinearsi pienamente ai bisogni del cliente (il 2006 fino al gennaio 2007).
Fig. 10 Rilassata e con soddisfazione in crescita la relazione con il front line; Promotori “in allungo” e
sempre in vantaggio (Base: chi si avvale delle rispettive figure di consulente per gli investimenti –
valori % - voti 7+8)
Giugno 2007
OVERALL SATISFACTION VERSO IL CONSULENTE
PER INVESTIMENTI
60 (base: user ciascuna tipologia di consulente)
55 53 Promotore
50 50
45 43
42
41 41 Gestore Bancario
40 38
38
35
35
33
30 Sportellista
29
28
25 27
23
20
21
15
2004 2005 2006 2007 2007
Gen. Giu.
Simile negli andamenti, anche se con livelli di soddisfazione inferiori, la curva che si
registra nei confronti della figura dello Sportellista, che forse si accomuna con il
Promotore dal punto di vista della forte relazione con la clientela, anche in
considerazione del frequente turn-over dei gestori all’interno delle filiali bancarie. Il
ruolo di questa figura professionale sembra quindi divenire anche più importante
oggi rispetto al passato, per due ordini di motivi: la clientela si sta orientando - come
anticipato – verso soluzioni di risparmio amministrato per la cui scelta il referente di
sportello è più che adeguato; ma anche proprio perché la stessa clientela intravede
in questa figura un punto di riferimento quasi più importante del gestore sul piano
relazionale, e quindi lo ricerca maggiormente rispetto al passato.
41
42
D. LA RELAZIONE CON IL SISTEMA BANCARIO
43
44
D1. L’IMMAGINE E LA RELAZIONE CON IL SISTEMA BANCA
Fig. 1 Overall Satisfaction bancaria in lieve ripresa (Base: clienti di banche – valori % - voti 7+8)
59 59 58
56 57
60
55 55
52 51
49
50
40
30
20
2000 2001 2002 2003 Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu.
2005 2005 2006 2006 2007 2007
45
L’analisi puntale della Brand Image dell’Industry Bancaria evidenzia nel semestre
trascorso un complessivo innalzamento della percezione di immagine, delineando in
particolare il profilo di un sistema banca più innovativo, attento al cliente, efficiente
ed anche trasparente e corretto.
Questi significativi avanzamenti nel semestre, registrati sulle aree cruciali della
relazione con la clientela, sono confermati anche dall’innalzamento dell’indice di
Brand Equity del Sistema che si registra in Multifintrack GfK Eurisko nel periodo (il
Tracking sul monitoraggio della comunicazione e della Brand Equity del mercato
finanziario).
Fig. 2 Brand Image delle Istituzioni Bancarie: percezione in crescita su tutti gli asset rispetto allo scorso
semestre (Base: clienti di banche – valori % - voti 7+8)
20 30 40 50 60 70 80 90
Gen. Giu.
Fa fronte a tutti i 2007 2007
bisogni del cliente
Accesso multicanale +
Internazionale/visione
globale dei mercati
Dinamica / moderna
Prestigio / serietà
Attenzione al cliente +
Trasparente/corretta +
Efficiente / ben organizzata
+
Offre prodotti interessanti
L’analisi dell’immagine del Sistema Bancario a totale 2007, a confronto con i tre anni
precedenti (2004-2006), rende conto della positiva evoluzione del percepito
dell’Industry rispetto alla criticità registrata nel 2004, su tutti gli asset esplorati.
Ciò che invece ancora il mercato non percepisce in misura significativa – sempre a
livello di trend annuale – sono tre asset di immagine specifici su cui il settore dovrà,
quindi, ancora lavorare per consolidare i risultati raggiunti nel semestre, ed in
particolare:
l’attenzione al cliente
il patto (trasparenza/correttezza)
il prestigio/serietà.
46
Questi aspetti sono quindi i più difficili da far percepire al mercato in quanto, seppur
veicolati dalla comunicazione, sono soggetti ad una costante verifica sul campo da
parte della clientela e quindi alla reale rispondenza dell’operato della banca a questi
criteri di correttezza e vicinanza alle effettive esigenze dal mercato. Si tratta inoltre,
di aree di attenzione che richiedono osservazioni in un periodo medio-lungo per
essere riconosciute ampiamente dal cliente.
Fig. 3 Brand Image delle Istituzioni Bancarie: anche a totale anno i segnali di miglioramento si fanno più
visibili rispetto al 2006, ma il “patto” fatica a risalire” (Base: clienti di banche – valori % - voti
7+8)
Attenzione al cliente
Trasparente/corretta
47
D2. I DRIVER DI SCELTA DELLA BANCA E LA NUOVA MAPPA DEI BRAND
Come di consueto l’analisi dei driver di scelta della banca - che analizzano il
comportamento di chi ha cambiato o scelto una banca negli ultimi tre anni -
raccoglie in aree concettuali i differenti motivi citati dal consumatore (con possibilità
di citare più di una motivazione, sulla base di una lista predefinita), in 6 aree
principali:
comunicazione: intesa sia come advertising classico, sia come word of mouth;
Fig. 4 I driver di scelta della Banca (Base: clienti di banche ultimi 3 anni - valori %)
Trend 2001-
2001-2007
80
70
70
63 64 64
61 61 62
60 Scelta di prossimità
(vicinanza, comodità, conoscenze…)
49
50
41 42 42
Prezzo (costi minori)
39
40 37 41 Contenuti di servizio
40 39
33 32 (prodotti, personalizzazione, qualità, …)
30 Comunicazione
30 26 26 28 27
(word of mouth, advertising)
27
26 18 Brand Identity
20 16 21 15 (Serietà/affidabilità)
14
10
12 9 9 Personale
10 12
9 12 10 (disponibile, professionale…)
12 9
5 4
0
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
48
Questo “traguardo” è stato ovviamente anche stimolato dal Sistema nel modo di
proporsi al mercato negli ultimi anni, sia tramite le attività di comunicazione, sia
nella proposizione commerciale, quasi totalmente incentrata su prodotti caratterizzati
dal good value for money, ma molto essenziali nella gamma e qualità del servizio
offerto, in logica di posizionamento mass market.
L’offerta di più alto standing è stata, infatti, riservata ai target di alto profilo (Affluent
e Top) disposti ad apprezzare - e quindi sostenerne l’onere economico relativo - il
valore del servizio e della personalizzazione. Presso questi target, infatti, la qualità
del servizio costituisce ancora uno dei primari driver di scelta della banca.
Fig. 5 I driver di scelta della Banca: il target Top (Base: clienti di banche ultimi 3 anni - valori %)
TOTALE 2007
Totale TARGET TOP
(decisori con patrimonio
famiglie finanziario superiore ai
250.000 Euro)
Scelta di prossimità 62
(vicinanza, comodità, conoscenze…) =
Contenuti di servizio 41
(prodotti, personalizzazione…) +
Comunicazione
(word of mouth, advertising) 27 -
Brand Identity
(Serietà/affidabilità )
18 =
Personale 12
(disponibile, professionale…) =
49
Fig. 6 In crescita l’attenzione alla Comunicazione e alla Brand Identity (Base: clienti di banche ultimi 3
anni – valori %)
80
70
60
50
40
32
30 31 Comunicazione
30 26 26 28
(word of mouth, advertising)
23
22 Brand Identity
20 15 (Serietà/affidabilità)
14 14
10
12 9
10
5 4
0
2001 2002 2003 2004 2005 2006 Gen. Giu.
2007 2007
Questo processo costante di aggregazione sta, infatti, sostituendo codici noti con
altri nuovi, di cui il consumatore finanziario conosce poco o nulla e che dovranno
quindi essere sostenuti in termini di awareness e veicolati nella loro mission e value
proposition anche attraverso attività di comunicazione.
Fig. 7 Le evoluzioni del mercato bancario: i main player
2000 2007
Quota
Visibilità
mercato
Spontanea
BANCA AGRICOLA
DI CEREA
21% 10%
Gr. Intesa 30%
Gr. Sanpaolo 39%
rebranding
crt
Banca
dell’umbria C.r.carpi 18%
C.r.di trieste
4%
3%
I PLAYER ESTERI
50
E. LA RELAZIONE CON IL SISTEMA ASSICURATIVO
51
52
E1. L’IMMAGINE E LA CUSTOMER EXPERIENCE NEL SETTORE
ASSICURATIVO
Tale maggiore attenzione all’area assicurativa, e gli sforzi compiuti dai singoli attori,
sono stati premiati in termini di ricadute sull’immagine del settore che, rispetto a
quanto rilevato in gennaio, evidenzia importanti passi avanti su molti asset. Le
Istituzioni Assicurative risultano, in giugno, maggiormente percepite:
Fig. 1 Brand Image delle Compagnie Assicurative: in crescita rispetto allo scorso semestre (Base: clienti
di compagnie – valori % - voti 7+8)
20 30 40 50 60 70 80 90
Gen. Giu.
Fa fronte a tutti i 2007 2007
bisogni del cliente +
Accesso multicanale +
Internazionale/visione
globale dei mercati +
Dinamica / moderna +
Prestigio / serietà +
Attenzione al cliente
Trasparente/corretta +
Efficiente / ben organizzata
53
Questi positivi avanzamenti registrati nel semestre, pur premiando nel breve
l’impegno del Sistema, non sono però ancora sufficienti per determinare un
cambiamento significativo dell’immagine del settore a livello annuale. Se
confrontiamo la Brand Image Assicurativa 2007 (totale anno) con quanto registrato
in relazione agli ultimi due anni (2006 e 2005), si evidenzia una sostanziale
invariabilità nelle percezioni, indice della necessità di perseverare nell’impegno
intrapreso al fine di far depositare in misura più decisa le positive evoluzioni
registrate negli ultimi mesi.
Fig. 2 Brand Image delle Compagnie Assicurative: stabile nel medio periodo (Base: clienti di compagnie
– valori % - voti 7+8)
20 30 40 50 60 70 80 90
2005
Fa fronte a tutti i
2006 bisogni del cliente
2007
Accesso multicanale
Internazionale/visione
globale dei mercati
Dinamica / moderna
Prestigio / serietà
Attenzione al cliente
Trasparente/corretta
54
Fig. 3 In lieve ripresa la soddisfazione verso le Compagnie Assicurative (Base: clienti di compagnie –
valori % - voti 7+8)
60 Compagnie
58
50 55 55 54 55
52 52
49 50
48
40
CRESCITA TRAINATA DELL’INCREMENTO
DELLA VALUTAZIONE TOP DI SCALA
(voto 8 + 3 p.p.)
30
20
2000 2001 2002 2003 2004 2005 Gen. Giu. Gen. Giu.
2006 2006 2007 2007
55
E2. L’INDENNIZZO DIRETTO: NOTORIETÀ, PERCEZIONI ED
ESPERIENZA
Fig. 4 Indennizzo diretto: in crescita notorietà e vantaggiosità percepita (Base: assicurati auto – valori
%)
Notorietà
della legge 2007
Giugno 2007 Gen.
Ricorda novità di legge in
46 20
tema di risarcimento danni
Non ricorda 20 26
Non sa 34 54
Lanuova
La nuovalegge
leggeininmateria
materiadidiincidenti
incidentid’auto
d’autoprevede
prevedeche
cheda
daFebbraio
Febbraio2007
2007l’assicurato
l’assicuratonon
nonresponsabile
responsabiledel
del
sinistro o responsabile in parte, riceva il risarcimento direttamente dalla propria compagnia. Lei pensa che
sinistro o responsabile in parte, riceva il risarcimento direttamente dalla propria compagnia. Lei pensa che
questa legge sarà più o meno vantaggiosa per l’assicurato rispetto ad oggi?
questa legge sarà più o meno vantaggiosa per l’assicurato rispetto ad oggi?
Vantaggiosità Giugno 2007 2007
per gli assicurati
Gen.
Non sa 16 23
Variazioni rispetto al Gen. 2007
56
Medesimo atteggiamento di sostanziale scetticismo si registra in relazione alle
possibili ricedute sulla convenienza delle polizze derivanti della regolamentazione
basata sull’indennizzo diretto: solo 3 assicurati su 10 ritengono oggi che, a tendere,
questa novità potrà determinare effetti significativi su questo fronte.
Fig. 5 Indennizzo diretto: mercato scettico sulla possibile incidenza in termini di riduzione del prezzo
delle polizze (Base: assicurati auto – valori %)
Pensache
Pensa chequesta
questanovità
novitàdeterminerà
determineràunaunariduzione
riduzione
delprezzo/premio
del prezzo/premiodelle
dellepolizze
polizzeassicurative
assicurativeauto
auto
2007
Giugno 2007
Gen.
CERTAMENTE SI 4 2
33% 27%
~ 5.6 mio 25 ~ 4.5 mio
PROBABILMENTE SI 29
PROBABILMENTE NO 38 39
CERTAMENTE NO 16 19
NON SA 13 15
57
Fig. 6 Indennizzo diretto: quanti ne hanno fatto esperienza dall’entrata in vigore della legge (Base:
assicurati auto – valori %)
Esperienza di indennizzo
diretto
97
No, ha avuto esperienza
di indennizzo diretto
58
E3. I DRIVER DI SCELTA DELLA COMPAGNIA ASSICURATIVA
Completiamo l’analisi relativa al Sistema Assicurativo con l’esame dei driver di scelta
della compagnia che, come avviene per il settore bancario, analizza il
comportamento di chi ha cambiato o scelto una compagnia negli ultimi tre anni e
raccoglie in aree concettuali i differenti motivi citati dal consumatore (con possibilità
di indicare più di una motivazione, sulla base di una lista predefinita), in 6 aree
principali:
Come già anticipato, pur a fronte di importanti passi avanti compiuti dal settore
assicurativo nel semestre, l’analisi di medio periodo (anno su anno) non rende
ancora merito al Sistema degli sforzi compiuti.
Fig. 7 I driver di scelta della Compagnia (Base: clienti di compagnie ultimi 3 anni - valori %)
Trend 2001-
2001-2007
80
70
60
51 Prezzo (costi minori)
51
48 49
50 47
44 50 Scelta di prossimità
48
(vicinanza, comodità, conoscenze…)
44 44
40
40 Comunicazione
37
35 27 28 28 26 (word of mouth, advertising)
30
22 23 23 Contenuti di servizio
26 (prodotti, personalizzazione…)
24 26 25
20 22 22 21
10
Brand Identity
9 8 (Serietà/affidabilità )
10 6 6
5 5 Personale
7 6 7 (disponibile, professionale…)
4 4 3
0
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
59
In particolare è importante segnalare come, rispetto a quanto messo in luce per il
mondo bancario, nel settore assicurativo la ricerca da parte del consumatore della
qualità e personalizzazione del servizio sia molto più contenuta, forse anche perché
molto meno percepibile all’esterno.
Infatti, la ricerca di mondi di marca e dei modelli di servizio (riassumibili nel concetto
di Brand Identity) risulta essere molto esigua per il mercato assicurativo rispetto a
quanto si registra per quello bancario. Questo fenomeno può derivare anche da una
maggiore disattenzione del mercato, ma principalmente origina dalla minore capacità
del comparto di far emergere le specificità dei brand, che risultano poco differenziati
agli occhi del consumatore.
Fig. 8 I driver di scelta della Compagnia: confronto con i driver bancari (Base: clienti rispettivamente di
compagnie e di banche ultimi 3 anni – valori %)
TOTALE 2007
Totale DRIVER SCELTA
famiglie BANCA
Scelta di prossimità
(vicinanza, comodità, conoscenze…) 50 62
Comunicazione
(word of mouth, advertising) 26 27
Contenuti di servizio
(prodotti, personalizzazione…) 25 41
Brand Identity
(Serietà/affidabilità ) 8 18
Personale
(disponibile, professionale…) 7 12
La scarsa distintività dei brand assicurativi emerge in misura molto evidente anche
da Multifintrack (il Tracking di GfK Eurisko Finance per il monitoraggio della
comunicazione e della Brand Equity del sistema finanziario), che registra una
percezione di immagine dei diversi attori molto omogenea e poco caratterizzante.
60
nell’analisi dei motivi di scelta della compagnia. Si registra infatti, nel semestre, un
incremento del vettore comunicazione fra le leve attivate per selezionare la
compagnia, ma buona parte di questa crescita è veicolata dal word of mouth e
quindi dal consiglio del circuito primario, che acquisisce un ruolo importante e di
garante rispetto alla affidabilità e valore del Brand, poco noto nelle sue dimensioni
più fini.
Fig. 9 I driver di scelta della Compagnia: in crescita nel semestre il “passaparola“ (Base: clienti di
compagnie ultimi 3 anni – valori %)
IN CRESCITA IL
WORD OF MOUTH (+8pp)
80
70
60
50
40
Comunicazione
27 28 30 (word of mouth, advertising)
30
22 23
26
20
21 23
10
0
2001 2002 2003 2004 2005 2006 Gen. Giu.
2007 2007
61
62
F. LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
63
64
F1. L’ORIZZONTE PREVIDENZIALE: LE REAZIONI DEL MERCATO
Certo è che questa quota di preoccupati risulta ancora molto contenuta rispetto
all’importanza del tema: solo il 17% dei lavoratori in target di riforma previdenziale
si dichiara seriamente impensierito su questo fronte.
Fig. 1 Si mantiene contenuta, anche se in crescita, la preoccupazione per il proprio futuro in età
pensionabile (Valori %)
80
70 Target Previdenza
(lavoratori dipendenti settore privato fino a 54 anni)
20
60 17
15 14 14
15 16
50
10
40 2005 2006 Gen. 2006 Giu 2007 Gen. 2007 Giu.
30
19 18 19 18 Molto preoccupati
16 16 17
20 14 14 14 14 14 per il proprio futuro
12 11 11 Economico
10 9
7 (in età pensionabile)
10
0
1987 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu.
2005 2005 2006 2006 2007 2007
65
La presa in carico del tema previdenza da parte del mercato è, infatti, strettamente
correlata con la capacità del sistema Italia di trasmettere ai cittadini la sua centralità
nella progettazione del proprio futuro e soprattutto nel facilitarli ad adottare la
“giusta” soluzione.
Nel semestre appena trascorso sono state poste in essere dalle Istituzioni e da alcuni
player, attività di sensibilizzazione sociale volte principalmente ad informare il
lavoratore sul ventaglio di scelte da lui attivabili e sull’importanza di esprimere una
decisione entro il termine di legge (fine giugno).
Fig. 2 A regime la notorietà della Riforma delle Pensioni (Base: lavoratori dipendenti del settore privato
in età fino a 54 anni - Valori %)
Conosce bene/ 59 33 28 26
abbastanza bene
2007
Gen
CONOSCE LA SCADENZA
DEL 30 GIUGNO 88 67
66
F2. LA SCELTA PREVIDENZIALE: TRA CERTEZZE E PERPLESSITÀ
Gli orientamenti dai lavoratori espressi ad inizio giugno in relazione alla destinazione
del TFR, delineano con sufficiente chiarezza l’esistenza di una spaccatura fra due
tipologie di lavoratori:
Fig. 3 Cresce in giugno la propensione a lasciare il TFR in azienda (Base: lavoratori dipendenti del
settore privato in età fino a 54 anni - valori %)
Lavoratori in Aziende
Non sa indicare/ 32 27 20
24
Non farà nulla (3%)
Æ 1,3 mio
Fondo APERTO 5 8 4 7
Æ 0,2 mio
Piano Individuale 3 1 1
1
di Previdenza
Variazioni rispetto al Gen. 2007
Non indica: 4%
67
Questa inversione di rotta registrata in giugno, messa in luce anche da altre ricerche
condotte sul tema da GfK Eurisko Finance (Monitoraggio Assogestioni) evidenzia
tutta la difficoltà che l’anticipo dell’entrata in vigore ha causato sia ai lavoratori, sia
agli operatori finanziari.
una difficoltà del lavoratore a scegliere la soluzione più adeguata alla propria
personale situazione, dovendo effettuare una scelta senza la necessaria
formazione e consulenza in relazione alle soluzioni attivabili.
Infatti, pur a fronte di una chiara percezione degli strumenti attivabili e dei tempi per
agire evidenziata nel precedente paragrafo, al lavoratore è mancato il supporto
consulenziale adeguato per affrontare una decisione così importante per il proprio
futuro nella terza età.
Ecco quindi che una quota importante di lavoratori ha deciso di “prendersi” quel
periodo di tempo necessario per decidere che l’anticipo della riforma aveva loro
negato.
68
F3. I CANALI DI ACQUISTO DEI PRODOTTI PREVIDENZIALI
Questo cambiamento di quadro è da ascriversi anche alla differente capacità dei due
settori di attivarsi nel contatto con il mercato in logica di pressing commerciale. Dalle
dichiarazioni raccolte presso le famiglie, il settore Assicurativo risulta, infatti, in
contrazione in termini di proposizione commerciale rispetto al passato.
Fig. 4 Canale di acquisto di prodotti previdenziali (Base: lavoratori dipendenti del settore privato in età
fino a 54 anni e lavoratori autonomi - Valori %)
Compagnia assicurativa 32 33 28 26 36
Banca 27 21 22 23 28
BancoPosta 7 4 7 8 5
Non sa indicare 29 39 24 26 26
69
70
G. ANALISI PER CICLI DI VITA
71
72
G1. I CICLI DI VITA: LE CARATTERISTICHE
A completamente del quadro annuale dello scenario del mercato retail proponiamo
un’analisi che distingue le famiglie italiane per ciclo di vita, finalizzata a mettere in
evidenza le caratteristiche, gli atteggiamenti, i comportamenti e le attese dei diversi
target e quindi intercettarne bisogni differenziati.
“I SINGLE” 13% (12% nel 2004) “LA FAMIGLIA GIOVANE 27% (26% nel 2004)
(età fino a 44 anni, vive coi genitori / vive da solo) (coppia giovane senza figli / con figli piccoli)
9 Si accentua la presenza di donne 9 Si accentua la presenza di uomini
9 Scolarizzazione elevata (laurea/media superiore) 9 età centrali (fino a 44 anni la quota prevalente)
9 Scolarizzazione medio-alta/alta (diploma; laurea sopra
9 Imprenditori/liberi professionisti, ma anche media)
Impiegati e Operai. Si accentua la presenza di
studenti e disoccupata. 9 Professioni di livello medio alto e medi basso
(imprenditori/liberi professionisti, dirigenti, ma anche
9 Redditi contenuti : Reddito Medio 1.700 € operai)
(redditi bassi – fino 1.050 - sopra media) 9 Redditi in medi Italia: Reddito Medio 2.100 €
9 Patrimonio finanziario: in media 64 mila € 9 Patrimoni finanziari Main Market: in media 52 mila €
9 Stili Finanziari caratterizzanti: “Spensierati” e 9 Stili Finanziari caratterizzanti: “Innovatori” (Finanza
“Finanza di base” di base e Elite) e “Spensierati”; qualche Aspirante
73
Le dimensioni dei tre target risultano sostanzialmente stabili nel corso degli ultimi
quattro anni, fatto salvo una lieve riduzione delle Famiglie Mature in favore sia delle
Famiglie Giovani sia dei Single.
50
30 26 26 26 27
5,1 Mln
20
“I SINGLE”
(fino a 44 anni
vive con i genitori Æ 5%
10 vive da solo Æ 8%)
12 12 13 13
2,5 Mln
0
2004 2005 2006 2007
74
G2. I CICLI DI VITA: I SENTIMENT, IL RISPARMIO ED IL CREDITO AL
CONSUMO
L’analisi del clima verso la situazione economica italiana e familiare registra, presso i
tre target di ciclo di vita, andamenti omogenei rispetto a quanto messo in luce per il
totale famiglie, evidenziando quindi una maggiore quota di incertezza e pessimismo
rispetto recente al passato.
Fig. 3 I Cicli di Vita: la percezione della situazione economica del Paese fra 5 anni (Valori %)
39
40
33
31
28 29 28
27 28 27
30 24 Ottimisti per la
20 20 situazione economica
18 17 17
20 15 15 15 Italiana (prossimi 5 anni)
10
0
1987 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu.
2005 2005 2006 2006 2007 2007
75
Fig. 4 I Cicli di Vita: la percezione della situazione economia della famiglia fra 1 anno (Valori %)
Pensache
Pensa chelalasituazione
situazioneeconomica
economicadella
dellaSua
Suafamiglia
famigliafra
fraun
unanno
annosarà
sarà…
…
27 26
17 “SINGLE” 16
12 11 12 14 “FAMIGLIA
6 9 GIOVANE”
4
-2
7 7
3 TOTALE MERCATO 3
0 0
-4 -4 -4 -4
-7 -7
TOTALE MERCATO
2004 2005 Gen. 2006 Giu. 2006 Gen. 2007 Giu. 2007 2004 2005 Gen. 2006 Giu. 2006 Gen. 2007
7 TOTALE MERCATO
3
0
-4 -4
-7
-1
-4
-9 -11
-12 -13 “FAMIGLIA
MATURE”
2004 2005 Gen. 2006 Giu. 2006 Gen. 2007 Giu. 2007
Come registrato per il totale famiglie, anche i diversi target di ciclo di vita
evidenziano, a fronte di un dato di clima in peggioramento e di insicurezze crescenti,
una maggiore capacità di risparmio.
QUOTA%
QUOTA %DI
DICHI
CHIDICHIARA
DICHIARADI
DIRISPARMIARE
RISPARMIARE
100
90
76
80 72 73 71 73 72
70 70 69
67
70
58 58 + 4 p.p.
60
50
10
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007
Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu.
76
Se fino ad ora l’analisi dei tre target ha messo in luce atteggiamenti abbastanza
simili fra i diversi cicli di vita, l’analisi degli obiettivi di risparmio inizia, invece, a
mettere in luce le specificità dei segmenti.
“Famiglia “Famiglia
Giugno 2007 “I Single”
Giovane” Matura”
ACCUMULO
(riserva di sicurezza per il futuro/per 63 56 65 63
quando sarò anziano/in caso di malattia)
PROGETTO FAMIGLIA
(tutela per il futuro di figli e nipoti/ 41 16 49 43
aiutare economicamente familiari/amici)
PROGETTO CASA 29 30 19
(Acquisto casa / arredamento 24
elettrodomestici/ ristrutturazioni) 38% tra chi vive
con i genitori
PROGETTO PREVIDENZA 24 29 24 22
ACQUISTI PER IL
TEMPO LIBERO 9 11 9 9
(abbigliamento/scarpe/accessori/
viaggio o vacanze/macchina o moto)
SALDARE I DEBITI 5 4 8 4
77
L’analisi evidenzia, a livello di totale famiglie, la forte incidenza sul bilancio familiare
delle spese alimentari e per la casa, seguite da quelle telefoniche (compresa la
telefonia mobile). In posizione intermedia si registrano le voci riferite a consumi
personali (igiene personale, abbigliamento e accessori) e alle spese scolastiche.
Molto meno impattanti le spese relative alle passività (rate di mutui/prestiti), al
tempo libero (viaggi, pasti fuori casa, musica/lettura) e a giochi/scommesse. Questo
ranking è sostanzialmente analogo a quello risultante dai dati forniti dall’Istat.
L’analisi per cicli di vita evidenzia una Famiglia Giovane molto sotto pressione in
termini di spese familiari e rimborsi delle rate finanziarie (mutuo/prestito), ed un
target Single, al contrario, molto auto-riferito ed out-door, in cui i consumi
“voluttuari” sono più incisivi rispetto al target Famiglia.
Spesa alimentare/bevande 5 36 22 44 35
Spese per la casa 6 32 28 38 29
(affitto, spese condominiali, gas ecc..)
Spese telefoniche 3 21 17 27 20
Igiene personale 2 17 19 22 15
Prodotti per la casa
(detersivi, deodoranti, biancheria per la casa ecc…) 2 16 9 19 17
Abbigliamento/scarpe/accessori 2 14 19 20 10
Spese scolastiche per i figli
(tasse scolastiche, libri, cancelleria ecc…) 2 14 3 22 12
Rata di mutuo/prestiti 3 11 10 19 7
Pasti fuori casa 2 10 18 13 7
Elettrodomestici/Mobili/Arredamento/Tv ... 1 9 12 11 7
Viaggi/vacanze 1 8 11 9 7
Letture/Musica/Films/Dvd/Giochi ... 1 6 7 7 5
Sport/Palestre 14 6 4 4
Lotto/Lotterie/Scommesse 14 5 4 4
L’analisi si completa con l’esame del ricorso al credito al consumo presso i diversi
target di ciclo di vita, che conferma il segmento Famiglia Giovane quale maggiore
user del credito fra i tre analizzati, e mette in luce che la lieve contrazione registrata
a livello di totale famiglie in termini di bacino user del credito (28% rispetto al 30%
di gennaio) sia da imputare al target Single, unico segmento che evidenzia una
lieve contrazione di utilizzatori del credito rispetto a gennaio.
78
Fig. 8 I Cicli di Vita: il ricorso al credito al consumo (Valori %)
45
40 36
34 ~ 5,7 mln
33 33 33 ~ 5,3 mln
35 31 30 30 30
28
30
25
20
“I SINGLE” 28%
15
“FAMIGLIA GIOVANE” 38%
10
“FAMIGLIA MATURA” 23%
5
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 Gen. Giu. 2006 Gen. Giu. 2007
2006 2007
79
G3. I CICLI DI VITA: LA RELAZIONE CON IL MONDO BANCARIO E
FINANZIARIO
PRODOTTI D’INVESTIMENTO
31 23 26 35
13%
49% (amministrati/gestiti )
7%
ALMENO UN FONDO/PAC 8 7 6 9
AZIONI/PARTECIPAZIONI 6 5 5 6
TITOLI DI STATO 12 9 9 14
OBBLIGAZIONI 9 7 8 10
PRODOTTI POSTALI
(Libretti, Buoni) 17 15 13 19
Il segmento degli investitori (pari al 31% del totale famiglie) è presente in misura
superiore alla media solo presso la Famiglia Matura, unico target in cui gli asset
finanziari sono significativi (anche se concentrati su poche famiglie) e quindi
giustificano una presenza nel settore investimenti.
La Famiglia Giovane mette in luce una fuoriuscita dal segmento degli investitori
rispetto a gennaio, con conseguente allocazione della liquidità sul conto corrente che
infatti aumenta la quota di possessori presso il target. Si registra, però, anche una
interessante propensione ad investire nel prossimo futuro.
La relazione con il mondo bancario, già descritta come positiva a livello di totale
famiglie, evidenzia intensità di soddisfazione differenti fra i target: la Famiglia
Giovane risulta il segmento più soddisfatto e con valutazioni in crescita rispetto a
gennaio, seguito dai Single, anch’essi in trend positivo di soddisfazione. La
Famiglia Matura risulta, invece, il segmento più stabile in termini di customer
satisfaction e con overall in linea con la media nazionale.
80
Fig. 10 I Cicli di Vita: Overall Satisfaction bancaria (Valori %)
59 59 58
56 57
60 55 55
52 51
49
50
“I SINGLE” 57%
30 “FAMIGLIA GIOVANE” 61%
“FAMIGLIA MATURA” 56%
20
2000 2001 2002 2003 Gen. Giu. Gen. Giu. Gen. Giu.
2005 2005 2006 2006 2007 2007
L’analisi relativa alla relazione con il mondo bancario si conclude con l’esame dei
driver di scelta della banca (per la spiegazione delle aggregazioni delle motivazioni si
veda il Capitolo D) da parte di chi ne ha scelto una negli ultimi tre anni.
81
Fig. 11 I Cicli di Vita: i driver nella scelta della Banca (Base: clienti di banche ultimi tre anni - Valori %)
Scelta di prossimità 62 63 53 68
(vicinanza, comodità, conoscenze…)
Contenuti di servizio 41 39 43 39
(prodotti, personalizzazione…)
Comunicazione 28 26 27
(word of mouth, advertising) 27
Brand Identity
(Serietà/affidabilità )
18 17 21 16
Personale 12 11 12 12
(disponibile, professionale…)
82
G4. I CICLI DI VITA: LA RELAZIONE CON IL MONDO ASSICURATIVO
Il portafoglio assicurativo dei target non evidenzia differenze molto marcate tra i cicli
di vita. La Famiglia Giovane si contraddistingue per una maggiore diffusione di
coperture assicurative rispetto agli altri segmenti, sia nell’area danni, sia vita, ma
con quote di penetrazione non molto superiori rispetto al totale famiglie italiane.
POLIZZA CASA 25 19 26 26
POLIZZA INFORTUNI 21 25 24 18
RC FAMIGLIA 11 6 14 10
SPESE MEDICHE 7 5 8 6
POLIZZE VITA
PIP/FIP 3 1 4 2
UNIT/INDEX LINKED 1 1 2 1
83
Fig. 13 I Cicli di Vita: Soddisfazione complessiva verso le Compagnie (Base: assicurati - Valori %)
“I SINGLE” 55%
“FAMIGLIA GIOVANE” 55%
“FAMIGLIA MATURA” 55%
60
Compagnie
58
50 55 55 54 55
52 52
49 50
48
40
30
20
2000 2001 2002 2003 2004 2005 Gen. Giu. Gen. Giu.
2006 2006 2007 2007
Concludiamo l’analisi del mondo assicurativo nei differenti cicli di vita con l’esame dei
driver di scelta della compagnia, raccolti presso chi ha cambiato o scelto una nuova
compagnia negli ultimi tre anni (per i criteri di aggregazione delle motivazioni di
scelta si veda il Capitolo E).
A fronte di due driver primari che caratterizzano la scelta delle Compagnie da parte
delle famiglie, costituiti dal prezzo e dalla prossimità (spaziale/relazionale), si
registra:
84
Tutti i target registrano, però, una ridotta valorizzazione del driver legato alla Brand
Identity, segnale dello scarso valore oggi attribuito alle caratteristiche di marca nella
scelta della compagnia, ed indicatore della necessità della creazione di maggiore
distintività e Brand Equity fra i player di mercato.
Fig. 14 I Cicli di Vita: i driver nella scelta della Compagnia (Base: clienti di compagnie ultimi tre anni -
Valori %)
Scelta di prossimità 50 59 48 46
(vicinanza, comodità, conoscenze…)
Comunicazione 26 31 24 26
(word of mouth, advertising)
Contenuti di servizio 25 20 28 26
(prodotti, personalizzazione…)
Brand Identity 8
(Serietà/affidabilità )
9 5 9
Personale 7 9 5 8
(disponibile, professionale…)
85
86
H. RIFLESSIONI FINALI
87
88
H1. IL RITORNO ALL’AMMINISTRATO E IL DESTINO DELLA
CONSULENZA
Questa nuova tendenza del ritorno al risparmio amministrato toglie, però, un po’ di
ossigeno al mondo della consulenza alle famiglie, proprio nel momento in cui la
direttiva MiFid chiede al Sistema Finanziario nazionale di farsi portatore di garanzie e
tutela per il risparmiatore, chiedendo in cambio fiducia e collaborazione.
Se questo può essere il futuro assetto del mercato, allora è doveroso rilevare che,
pur partendo da elementi di customer experience positivi (la soddisfazione per gli
investimenti è in trend positivo), il bisogno di consulenza non è ancora pienamente a
regime dal punto di vista del cliente sui temi di fondo: capacità di intercettare le
esigenze, rapporto rischio-rendimento, etc. Solo l’area informativa (le comunicazioni
89
dell’Istituzione) registra significativi passi avanti in termini di customer satisfaction e
questo rappresenta il vero segnale di allarme proprio in vista dell’entrata in vigore
della direttiva MiFid, che porterà il cliente a valutare l’istituzione con cui si relaziona
per la gestione dei propri risparmi anche, e soprattutto, per come sarà in grado di
cogliere e soddisfare le sue esigenze in termini di gestione finanziaria e quindi anche
per le capacità consulenziali che saprà mette in campo.
90
H2. IL REBRANDING NEL MERCATO FINANZIARIO
91
H3. IL SETTORE ASSICURATIVO
Seppur positivi, questi segnali richiedono, però, ancora tempo ed impegno al Settore
per consolidarsi presso l’intero mercato, e saranno quindi meglio leggibili nel corso
delle prossime edizioni di Multifinanziaria.
Per completare l’analisi del Comparto, non può essere però elusa una riflessione sul
tema della “partita previdenziale”. Su questo versante ciò che emerge dai dati del
semestre è un visione piuttosto miope e di breve periodo del Settore, forse sorpreso
dalla repentina anticipazione dell’entrata in vigore della riforma.
Come messo in luce dai dati, queste azioni tattiche e misurate nella durata, la
proattività di pochi e non di tutti (ricordiamo le campagne Generali, Alleanza, Reale
Mutua), non riescono a spostare in modo significativo la base-line di un Sistema, da
tempo impegnato a lavorare nei propri laboratori, ma poco orientato a condividere
con il mercato le direzioni e le strategie future che vuole intraprendere.
Alla fine dei “giochi” il Sistema Assicurativo avrà comunque il suo vantaggio, ma una
maggiore sinergia fra operato interno e segnali inviati all’esterno potrebbe
contribuire a rinforzare quel valore di Brand che determina il presidio del mercato
anche in termini di business ed acquisition.
92
APPENDICE: MAPPA FINANZIARIA E SCHEDE DESCRITTIVE STILI
FINANZIARI
93
94
1. INTRODUZIONE
Fra i tanti strumenti offerti da Multifinanziaria, quelli scelti da GfK Eurisko per rappresentare
sinteticamente il mercato finanziario delle famiglie italiane, le sue logiche di segmentazione e
la loro evoluzione nel tempo, sono due:
DIM. 2
ATTENZIONE/INTERESSE
ATTENZIONE AUTONOMIA
DIM. 1
MARGINALITA’ CENTRATURA
ECONOMICA ECONOMICA
(BASSA COMPETENZA (ELEVATA COMPETENZA
FINANZIARIA) FINANZIARIA)
DISINTERESSE DELEGA
DELEGA/DISINTERESSE
95
Polo inferiore (a sinistra della mappa): marginalità economica/bassa cultura finanziaria. Vi si
posizionano i segmenti poco dotati di cultura e reddito e, quindi, con un possesso di prodotti
finanziari inferiore alla media.
Polo superiore (in alto nella mappa): attenzione/interesse alla gestione del denaro. L’interesse
verso i temi della gestione del denaro si caratterizza in modo differenziato in relazione
all’incrocio con la prima dimensione della mappa: come “attenzione” costante alle entrate ed
uscite familiari nei segmenti di basso reddito, come “autonomia e professionalità” nelle
decisioni finanziarie nei segmenti di cultura e reddito elevati.
Polo inferiore (in basso nella mappa): delega/disinteresse. Anche il significato assunto da
questo polo della dimensione si differenzia in relazione all’incrocio con l’asse reddito/cultura
finanziaria: si parla di “disinteresse” per i segmenti di bassa cultura e reddito, di “delega” per i
segmenti elevati.
La mappa creata dall’incrocio delle due dimensioni rappresenta l’intero universo di riferimento
dell’indagine, costituito da 19.0 milioni di nuclei familiari, ed è suddivisa in quattro quadranti.
Ogni quadrante rappresenta un segmento di famiglie caratterizzate da analoghe
caratteristiche per quanto riguarda le due dimensioni di segmentazione.
Area dell’autonomia (quadrante nord est): è l’area che coniuga il reddito e la cultura
finanziaria elevata con l’interesse verso i temi finanziari in generale. In quest’area si trova la
massima apertura verso le innovazioni e la minima propensione alla delega nella gestione dei
propri risparmi. Si concentrano in questo quadrante i tre stili che compongono gli Innovatori:
Élite, Finanza di base e Relazionali. In posizione di confine tra questo quadrante e quello della
delega è il gruppo dei Previdenti: lo stile dei lavoratori autonomi, caratterizzati da una buona
cultura d’uso dei prodotti finanziari (assicurativi soprattutto).
Area della delega (quadrante sud est): è un’area di elevato reddito e buona cultura
finanziaria, ma tradizionalista nella scelta dei prodotti e particolarmente orientata alla delega
nella gestione del denaro familiare. Si concentrano in quest’area soprattutto gli stili di
Accumulatori e Facoltosi. Leggermente più sbilanciato verso questo quadrante è anche lo stile
degli Spensierati, poco interessato, per la sua giovane età, ai temi della gestione finanziaria.
Area dell’attenzione (quadrante nord ovest): è l’area della bassa cultura e reddito coniugati
tuttavia con una costante attenzione ai temi finanziari. Vi si trovano i Nullatenenti, gruppo in
cui la povertà di risorse impone il controllo attento di tutte le uscite familiari, e gli Aspiranti: lo
stile della povertà dove le spese, costantemente superiori alle entrate della famiglia, diventano
uno strumento di rincorsa sociale.
Area del disinteresse (quadrante sud ovest): è l’area della mappa nella quale la bassa
cultura finanziaria si abbina ad un totale disinteresse e distacco verso i temi della gestione del
denaro. Il tipico stile di quest’area di mercato è quello dei Distaccati: un segmento di bassa
96
cultura ma reddito sufficiente a non rendere assillante il controllo delle entrate e delle uscite
familiari.
Gli Stili Finanziari rappresentano una modalità di segmentazione del mercato particolarmente
interessante, basata sull’analisi di numerose informazioni rilevate in Multifinanziaria, relative
non solo al profilo socio-demografico degli intervistati, ma anche ai loro comportamenti ed
atteggiamenti in campo finanziario.
Presentiamo nelle prossime pagine una descrizione degli Stili Finanziari. Il valore percentuale
riportato accanto a ciascuno di essi indica l'ampiezza del segmento registrata nell’edizione
2007 dell'indagine.
E' lo stile finanziario della povertà di risorse, sia economiche sia culturali, al quale
appartengono le persone che hanno il reddito e la scolarizzazione più bassi di tutto il
campione, di età matura e residenti per la maggior parte nel Sud e nelle isole. I Nullatenenti
rappresentano quella fascia della popolazione lontana dalle grandi correnti di sviluppo, poco
interessata ad interagire con il mondo finanziario, anche perché prevalentemente costituita da
anziani e poveri. Un gruppo che conta esclusivamente su uno stipendio o su una pensione che
vengono parsimoniosamente distribuiti su voci di sussistenza, quali l'affitto, il pagamento delle
bollette e qualche piccolissimo svago. Le scarse disponibilità economiche e culturali
determinano, insieme, un rapporto col denaro di tipo arcaico: massima oculatezza nelle spese,
risparmio tenuto gelosamente sul libretto, distanza dalla banca e dalle istituzioni finanziarie in
genere. La relazione dei Nullatenenti con il mondo economico è minimale, venata di
diffidenza, paura, estraneità. L'informazione di questo segmento sui temi del risparmio e degli
investimenti è nulla e non c'è nemmeno il desiderio di crearsela. I membri di questo stile,
gelosamente attaccati al loro piccolo gruzzolo, si ritengono buoni amministratori del proprio
denaro non esprimendo nessuna possibilità di delega ad altri.
I Distaccati nascono come un sottogruppo dei Nullatenenti, con i quali hanno in comune lo
stesso scarso interesse e la carenza di scelte in campo finanziario. A differenza dei
Nullatenenti, che uniscono alla limitatezza degli orizzonti culturali anche l'assenza di risorse da
spendere o investire, i Distaccati hanno una disponibilità economica nella media Italia, ma
gestiscono il denaro secondo canoni molto conservatori. Gli appartenenti a questo stile sono
per lo più pensionati e casalinghe.
97
Aspiranti: 5.1% (1,0 milioni di nuclei familiari)
Si tratta di un gruppo numeroso e sostanzialmente stabile negli ultimi anni, che può essere
considerata la fascia alta del medesimo ciclo di vita del gruppo precedente. Vi è rappresentata
una famiglia giovane, composta generalmente da due componenti che lavorano entrambi,
senza figli, appartenente al ceto medio impiegatizio, in una fascia di età tra i 25 e i 35 anni,
residente in tutta Italia, con una certa prevalenza di concentrazione tra il Centro e il Nord.
Queste persone hanno un livello culturale più alto degli Aspiranti e un reddito buono. Si
rivelano molto orientati alle spese e poco interessati al risparmio e agli investimenti; ma pur
non possedendo prodotti finanziari, rappresentano per il mercato un segmento piuttosto
interessante per quello che riguarda i servizi bancari e le carte di credito. Hanno infatti una
grande attività di conto corrente, sul quale viene accreditato lo stipendio: si servono quindi
frequentemente di assegni per le proprie spese e dimostrano una spiccata familiarità con le
plastic-cards. E' bassa, tra gli Spensierati, una specifica propensione verso l'area
dell'investimento e del prodotto assicurativo.
98
interessato all'area degli investimenti ed esprime questa attenzione leggendo i giornali,
seguendo l'andamento della Borsa, le quotazioni dei fondi di investimento, ma anche
stabilendo un'ottima relazione con la propria banca, dalla quale si fa volentieri consigliare e
della quale sostanzialmente si fida. Oltre ad avere i classici prodotti base: il libretto, il conto
corrente, il bancomat e le varie plastic-cards, gli individui appartenenti a questo stile svolgono
una discreta attività di investimento, molto prudente, su prodotti bancari, magari scegliendo
anche qualche fondo di investimento e puntando sull'investimento di lungo periodo, sicuro più
che vantaggioso. Gli Accumulatori sono dunque accomunati dall'essere all'apice dell'attività
lavorativa e quindi dal disporre del massimo dei guadagni possibili. Ottimi clienti di banche,
grandi fruitori di Bot, rappresentano infine la parte più stabile e positiva della cultura
finanziaria italiana. Costituiscono, cioè, quella parte della popolazione che risparmia con
tenacia e fatica, ma riesce anche a non spaventarsi né per il crollo della Borsa, né per i
terremoti economico-finanziari del paese, né per l'instabilità politica. Sono investitori che non
entrano in fibrillazione per la crisi del mercato, permeati di buon senso, con poca inclinazione
ai consumi e alle avventure finanziarie.
E' questo uno stile fortemente caratterizzato dalla presenza di professioni autonome
prevalentemente concentrate al Nord, con reddito decisamente medio-alto. Nell'assenza di
protezioni statali, privi per la gran parte di previdenza e contributi pensionistici, i Previdenti
esprimono un atteggiamento "filo-assicurativo". Presso questo stile è infatti elevata l'incidenza
di prodotti assicurativi, anche di quelli opzionali; dalla polizza pater familias che protegge dalle
responsabilità civili, all'assicurazione malattia e infortuni, ma soprattutto di polizze vita.
Intensa è anche la relazione con la banca e con i suoi prodotti. Prevale tuttavia nella gestione
del portafoglio di risparmio familiare la tendenza a pagare in primo luogo per la loro sicurezza
e per la tranquillità del futuro. Il loro è poi uno stile assolutamente trasversale a tutte le età,
legato quindi, non a un ciclo di vita, ma alla professione che svolgono. La cultura finanziaria di
questo segmento è discreta, implementata con letture, informazioni e attenzione a tutto ciò
che si dice e si stampa. Per le decisioni i Previdenti si affidano volentieri a persone esperte ed
affidabili.
Gli Innovatori costituiscono lo stile di punta della cultura finanziaria italiana. In questo
segmento di reddito superiore alla media e composto prevalentemente da giovani con una
buona posizione professionale e un titolo di studio elevato e concentrati nei grandi centri
urbani, sono confluite negli anni molte famiglie italiane. Finanziariamente rappresenta lo stile
più evoluto e attivo: gli Innovatori mostrano infatti grande familiarità con il mondo economico,
competenza ed elasticità nell'uso di tutti i prodotti e servizi, ma, oltre ad investire dalla Borsa
ai titoli, fino ai fondi italiani o esteri, e in diverse valute, non disdegnano affatto di chiedere
prestiti alle banche in una logica di credito al consumo molto diversa da quella dei gruppi
precedenti. Innanzitutto perché il denaro circola con gran disinvoltura in questo stile. Si
guadagna e si spende molto: è tuttavia uno stile che non ha nel denaro il suo massimo valore
di status. Gli Innovatori credono nel primato dell'estetica, non in quello della ricchezza o del
benessere puramente materiale. Da questo punto di vista ciò che possono conseguire con il
99
denaro riguarda quindi piuttosto la piacevolezza delle situazioni e non i segni di un
tradizionale sfarzo economico. A questo punto della piramide sociale appare dunque
nettissima la distanza dalla cultura del contante, da una vecchia idea per la quale contrarre un
debito rappresentava un'azione sconveniente e colpevole. Qui i soldi diventano una realtà
immateriale: al loro posto si usano le plastic-cards. E' un segmento interessante ma difficile:
non ama la delega a scatola chiusa, si affida alle istituzioni ma verifica costantemente. Non è
disposto a lasciarsi sedurre, ma è il più sensibile e aperto all'innovazione finanziaria.
Il segmento degli Innovatori ha, al suo interno, tre differenti anime, simili tra loro
per l’elevata apertura al nuovo, ma diverse per struttura dei bisogni,
caratteristiche e soluzioni adottate.
Elite: 8.2% (1,6 milioni di nuclei): rappresenta il vero core target degli Innovatori, il
segmento nato come “Vip” alla fine degli anni ’80, vera essenza di un’élite finanziaria e
culturale, caratterizzato dall’approccio più professionale alla finanza. Sono in grado (o si
sentono) di gestire in autonomia le proprie finanze, hanno buone risorse culturali per farlo
(gestiscono aziende per professione) ma hanno anche la passione per il gioco finanziario, la
sfida, il rischio. Ricorrono comunque senza problemi alla delega (conoscono perfettamente i
vantaggi di una specializzazione professionale…), ma quando delegano sono fortemente
valutativi di tutti gli aspetti del mix offerto: capacità del front line, dei gestori, dei prodotti, dei
prezzi e delle performance. La delega è di solito “attiva” e più ampia sull’operatività: sulle
strategie si aspettano di essere – perlomeno - informati preventivamente su scelte,
motivazioni e conseguenze. Il segmento si identifica con decisori finanziari in età centrale, di
alto status e caratura finanziaria.
Presso questo segmento è elevata la concentrazione nei territori del Nord Ovest e nelle
metropoli. La quota di laureati è pari a circa la metà del segmento versus un 12% di
media mercato, e prevalgono le professioni di alto standing (liberi professionisti e
dirigenti).
La finanza di base: 9.2% (1,7 milioni di nuclei): è il volto più giovane del
segmento dell’innovazione nel nostro paese, un nuovo “ceto medio” italiano cresciuto negli
anni 50/60, caratterizzato da buona scolarizzazione (il diploma), età medio giovane,
professioni da “white /blu collar”. Un profilo che rimanda non certo ad una élite culturale, ma
ai segmenti che hanno assorbito la forte modernizzazione del nostro paese negli ultimi
100
decenni (al nord ma anche al sud). Ai segmenti che hanno imparato senza traumi a convivere
con computer (in fabbrica o in ufficio ancora prima che in casa) e cellulari. E’ questo il
segmento che, per la sua storia, ha maturato buona familiarità con gli elementi di base
dell’innovazione ed evidenzia apertura al nuovo anche in area finanziaria. Tuttavia per le sue
stesse caratteristiche esso non esprime sofisticati bisogni finanziari. E’ caratterizzato ad
esempio da bassi patrimoni finanziari: per queste famiglie medio giovani, l’accumulo
finanziario, quando presente, è stato finalizzato all’acquisizione del bene base della casa di
proprietà. Dunque, la sua disponibilità all’innovazione si esplica più nelle condizioni di base
(pc in casa, dota-zione di cellulari) e nell’interesse per gli strumenti finanziari più semplici
(segmento orientato alla smaterializzazione del denaro attraverso l’uso delle carte di
pagamento). La stessa propensione verso strumenti on line in area finanziaria sembra più
frenata da una concreta riflessione sulla utilità immediata (“quanto mi è veramente essenziale
un controllo on line del c/c se le entrate sono fisse e le uscite le posso sempre verificare al
bancomat al momento del prelievo?”) che da una indisponibilità a priori.
101
Fig. 2 Il posizionamento degli Stili Finanziari sulla Mappa del mercato finanziario
Spensierati: 21,0% (4.0 mio) Accumulatori: 14,7% (2.8 mio) Previdenti: 2,1% (0.4 mio)
Giovani, di buone risorse, Impiegati, artigiani con reddito medio- Piccoli imprenditori fortemente
fortemente bancarizzati. alto. Segmento interessato ai temi assicurati. L'investimento mobiliare
Attenzione modesta verso i finanziari, ma poco autonomo. non è la loro caratteristica tipica
temi finanziari. Il baricentro del mercato fin. Italiano. (si investe in azienda).
Stime: Stime: Stime:
Reddito netto annuo: 26.300 € Reddito netto annuo: 28.200 € Reddito netto annuo: 32.400 €
Quota patrimonio> 50.000 €: 4% Quota patrimonio > 50.000 €: 27% Quota patrimonio > 50.000 €: 28%
Fig. 3 Il posizionamento delle “tre anime” degli Innovatori sulla Mappa del mercato finanziario
102
Fig. 4 L’evoluzione degli stili finanziari - Trend 1987 – 2007 (valori %)
INNOVATORI (TOT.) 22.2 25.0 25.2 25.6 25.3 21.3 22.6 3.6
- FINANZA BASE 9.2 10.4 10.0 8.2 9.9 7.7 8.9 n.r.
PREVIDENTI 2.1 2.8 2.7 2.4 2.4 2.4 3.0 4.0
103
104
APPENDICE: CELLE DELLA GRANDE MAPPA DI SINOTTICA
105
106
Cos’è Sinottica
sulla sua esposizione ai mezzi; Sinottica è infatti anche una indagine MULTIMEDIA.
La Grande Mappa
La Grande Mappa, è la mappa generale della popolazione italiana attraverso la quale poter
inquadrare ed interpretare una qualsiasi caratteristica della popolazione stessa, sia essa
strutturale, o piuttosto relativa ad atteggiamenti o comportamenti (consumo di prodotti,
mezzi, servizi).
La mappa è ottenuta grazie ad una procedura di analisi fattoriale delle variabili descrittive
della persona. Le dimensioni verticale ed orizzontale rappresentano la sintesi più discriminante
possibile di tutte le fenomenologie esaminate. Gli assi sono calcolati in modo da garantire
l’uniformità distributiva della popolazione su ognuna di esse; sulla mappa generale quindi
(come in tutte le altre mappe di Sinottica) ad aree eguali corrispondono gruppi di individui
rappresentati approssimativamente eguali.
107
Le due dimensioni della mappa
La dimensione genitoriale “maschile” viene posta in orizzontale, con il polo positivo a destra:
gli individui che stanno sulla destra della mappa - non necessariamente uomini - sono quindi
molto caratterizzati da questa dimensione, al contrario di quelli che stanno a sinistra.
La dimensione genitoriale “femminile” viene invece posta in verticale, con il polo positivo in
alto: gli individui che stanno in alto - non necessariamente donne - hanno quindi in misura
forte questa caratterizzazione, al contrario di quelli che stanno in basso.
Dimensione orizzontale (genitore “maschile”) : è la dimensione dei “tratti duri”, cioè del
confronto sociale, della competizione, dell’affermazione di sé, del protagonismo,
dell’aggressività. L’interesse è sul mondo, sul fuori casa, sulla professione, sugli
avvenimenti e circostanze che danno sensazioni forti. L’attenzione è sulla sostanza e sulla
concretezza delle cose. E’ la dimensione dell’agire e della tensione verso il successo;
appartiene più alla cultura maschile, anche se non in modo esclusivo.
Nelle pagine seguenti sono riportate le schede descrittive delle 16 celle che compongono la
Grande Mappa di Sinottica
Elites
Contesti
adulti femminili
Contesti
adulti maschili 1 2 3 4
Contesti
giovanili
5 6 7 8
9 10 11 12
13 14 15 16
Marginalità
socioculturale
108
CELLA n. 1
Aree di residenza: prevalentemente al sud con una accentuazione nei centri medio-grandi.
Autoprofilo: Sebbene conducano una vita abbastanza semplice e ordinata, presentano come
tratto caratterizzante l’ansia, si scoraggiano di fronte alle difficoltà e manifestano una
strisciante insicurezza e una latente preoccupazione per il domani.
Qualità della vita: una buona soddisfazione per la vita matrimoniale, sentimentale e
familiare, in generale per ciò che rientra nell'ambito domestico; meno per ciò che va oltre:
amicizie e livello di istruzione.
Esposizione ai mezzi: buon ascolto della tv, soprattutto Canale 5 e Rete 4 ma anche le reti
Rai, sottomedia pay tv e tv satellitari. Tra i generi preferiti troviamo programmi eterogenei:
informazione, attualità intrattenimento, varietà, fiction, telenovelas, telefilm, musicali e reality.
Non sono seguite invece le trasmissioni sportive. Accentuata la lettura dei settimanali:
femminili, hobbies, gossip, ma soprattutto familiari, televisivi e salute/fitness. Sottomedia il
cinema così come la fruizione di radio, dei quotidiani e dei mensili (a parte i mensili di lavori
femminili e di servizio).
109
CELLA n. 2
Qualità della vita: presentano in generale una buona soddisfazione per la propria vita. Le
aree di maggior soddisfazione sono il matrimonio, le amicizie e la vita sentimentale, ma anche
il proprio livello di istruzione, la propria casa e la situazione economica familiare.
110
CELLA n. 3
Profilo sociale: istruzione alta o medio alta; reddito alto o medio-alto, status alto; impiegate,
dirigenti, funzionari, studentesse.
Qualità della vita: il livello di soddisfazione è tendenzialmente elevato e riguarda vari ambiti
della vita: il livello di istruzione, sé stesse, le amicizie, la vita sentimentale, la propria
abitazione, il lavoro e il reddito familiare.
111
CELLA n. 4
Sesso ed Età: uomini e donne (quest’ultime in prevalenza) di età media o giovane (ma non
giovanissima).
Profilo sociale: l'istruzione è la più alta di tutte le celle; lo stesso dicasi del reddito e dello
status; sono dirigenti, funzionari, professionisti, imprenditori.
Autoprofilo: si presentano come persone di buona stabilità interiore, che sanno realizzare ciò
che si propongono, che non temono il rischio e posseggono capacità di leadership. Amano le
novità sono estroverse e si considerano persone di successo.
Qualità della vita: Il lavoro, il livello d'istruzione, il proprio reddito e le amicizie, sono gli
elementi della loro vita di cui sono più soddisfatti.
Stili di vita: stili di alto profilo. Protagonisti, Elite femminile ed Elite maschile.
112
CELLA n. 5
Profilo qualitativo: una buona salute, un corpo ancora efficiente e un po’ di tranquillità
sono ciò che desiderano nella propria vita. In ambito sociale chiedono la difesa dei redditi e la
valorizzazione dello stato sociale.
Qualità della vita: non sono particolarmente soddisfatte della propria qualità della vita,
esprimono gli apprezzamenti più positivi per i propri risparmi, il proprio orizzonte domestico.
Stili di vita: Signore aperte, Resistenti, Pacate e Insoddisfatte. Presenti anche alcune
Sognanti.
Esposizione ai mezzi: la fruizione del mezzo televisivo è molto intensa, tutto il giorno, ma
soprattutto la mattina. Rete 4 e Canale 5 innanzitutto ma anche le reti Rai sono i canali più
seguiti; in termini di programmi, le telenovelas, quiz e giochi, fictions, reality, programmi
d'intrattenimento, varietà sono i generi più seguiti. Sopramedia la lettura di settimanali, con
particolari accentuazioni per quelli femminili, di gossip, familiari e di costume. La fruizione
della radio è sotto la media così come quella del cinema. Ulteriormente sottomedia la lettura
di quotidiani e mensili (accentuati solo i mensili di cucina e lavori femminili).
113
CELLA n. 6
Profilo sociale: l'istruzione, il reddito e lo status si attestano su valori medio bassi; si tratta
di operaie, studentesse e non occupate.
Profilo qualitativo: non pretendono molto dalla vita, il raggiungimento delle sicurezze di
base le appagherebbe già molto, meglio se accompagnato dalla libertà dai doveri e da una
componente di piacere e divertimento. Le loro attese in ambito sociale non sono
particolarmente spiccate: un interesse per la lotta alla droga e qualche richiesta a favore della
situazione lavorativa dei giovani.
Qualità della vita: non esprimono eccessivo entusiasmo nemmeno per la qualità della
propria vita salvo qualche generico riferimento alla propria salute. Nessuna dimensione è
fonte di particolare soddisfazione.
Stili di vita: Sognanti e Resistenti. Presenti anche alcune Solide, Frizzanti e Signore Aperte
Esposizione ai mezzi: il mezzo più seguito sono i settimanali (femminili, familiari, "gossip",
costume, salute e televisivi), nella media, invece, la lettura di mensili (particolari accentuazioni
per quelli femminili). Sottomedia l’ascolto televisivo, Italia 1 e Canale 5 sono le uniche reti
seguite con una certa assiduità. Leggermente sopramedia l’ascolto della radio (preferite le
radio private) mentre la fruizione del cinema è sottomedia. Poco letti i quotidiani di
informazione e sportivi.
114
CELLA n. 7
Aree di residenza: soprattutto al Centro, in media il nord Italia. Prevalentemente nei centri
di medio-grandi dimensioni.
Qualità della vita: sono ragionevolmente soddisfatti della propria vita: soprattutto delle
amicizie, della salute, del proprio livello d’istruzione, dei propri risparmi e di sé in generale.
Stili di vita: Pre Elite Progettuale, Ragazzi Evolutivi e Donne Doppio Ruolo .
Esposizione ai mezzi: buona la fruizione in generale per quasi tutta la carta stampata:
quotidiani di informazione (sottomedia, invece, quelli sportivi), settimanali (soprattutto
newsmagazine, magazine femminili, femminili A e gossip) e mensili (soprattutto arredamento,
natura/viaggi, salute e scienze). Poco seguito, almeno nella modalità classica, il mezzo
televisivo. Buono, invece, il possesso di decoder, l’abbonamento a Sky, le tv satellitari e
l’antenna parabolica. Radio e cinema sono decisamente sopramedia. Sono buoni utenti di
internet che utilizzano soprattutto da casa e da scuola/università.
115
CELLA n. 8
Profilo sociale: l'istruzione è alta o medio-alta; il reddito è medio-alto o alto, lo status è alto;
sono soprattutto dirigenti, professionisti, imprenditori, ma anche impiegati e lavoratori
autonomi.
Qualità della vita: esprimono apprezzamento pressoché per tutte le dimensioni della propria
esistenza, ma soprattutto per il proprio lavoro, per il livello d'istruzione, il reddito, le amicizie e
la vita sentimentale.
116
CELLA n. 9
Profilo qualitativo: attribuiscono importanza ad una meritata tranquillità, alla salute, alla
cura del proprio corpo, alla famiglia, all’orientamento religioso. La sopravvivenza dello stato
sociale è la loro pressoché unica richiesta alla società.
Qualità della vita: manifestano una generale e trasversale insoddisfazione per la qualità
della propria vita che reputano decisamente insufficiente.
117
CELLA n. 10
Premessa: si tratta di una cella particolare che, per via della sua posizione centrale, di
confine, ad un primo esame mostra più aspetti polarizzati che convergenze; ad un’analisi più
attenta, invece, emerge un substrato culturale e sociale comune che funge da trait d’union,
restituendo omogeneità alla cella stessa. La particolarità risiede nella presenza, all’interno
della cella, di due anime contigue: quella dell’inizio di un ripiegamento tardo-adulto e quella
degli strati giovanili provenienti da un tessuto sociale tendenzialmente deprivilegiato.
Ambedue, per motivi differenti, esprimono un po’ di scoraggiamento, disimpegno e distanza
dalla vita sociale e culturale, investendo in aspettative e bisogni prevalentemente basici ed
autocentrati. Tutto ciò sfocia nella manifestazione di atteggiamenti e comportamenti similari,
che danno ragione della loro compresenza in questa cella. Tenendo questa “matrice” comune
come riferimento, procediamo nella descrizione delle due parti della cella, ottenute dividendo
la parte superiore destra da quella inferiore sinistra lungo la diagonale.
Profilo sociale: titolo di studio medio-basso, reddito medio-basso o basso e status basso;
nella quasi totalità studenti e non occupati.
Profilo qualitativo: le mete e le attese sociali sono piuttosto basiche ed autoriferite: lavoro
sicuro, divertimento, stare con gli amici, lo sport.
Qualità della vita: il riferimento a se stessi viene sottolineato anche nei riguardi delle poche
e poco marcate soddisfazioni che traggono dalla loro vita: le amicizie, la propria salute e il
livello di istruzione.
Esposizione ai mezzi: l’attenzione per la stampa è contenuta, fatta eccezione per pochi
settimanali (femminili, gossip, sportivi) e mensili (spettacolo, scienze e femminili). L’ascolto TV
è leggermente sopra la media (in particolare Italia 1 e Canale 5), e tendenzialmente orientato
verso i programmi di intrattenimento: varietà, programmi musicali, fictions, telefilm, talk
show. Leggermente sopramedia anche il possesso di decoder, l’abbonamento a Sky e il
collegamento tramite antenna parabolica. Buono l’ascolto della radio (in particolare le
emittenti private), mentre la fruizione del cinema è in media. Risultano poco coinvolti nelle
nuove tecnologie, soprattutto alla luce della loro giovane età che dovrebbe favorire un
rapporto privilegiato con i new media. Si collegano, ma non abitualmente, ad internet,
soprattutto da casa e da scuola/università.
118
CELLA n. 10 (segue)
Aree di residenza: risiedono in centri medio-grandi, nel nord Italia e nel centro.
Profilo sociale: titolo di studio medio-basso o basso, mentre reddito e status si attestano su
valori medi; pensionati e non occupati.
Autoprofilo: conducono una vita semplice, orientata alla tranquillità. Un po’ introversi,
manifestano sentimenti di ansia con tendenza a scoraggiarsi di fronte alle difficoltà.
Qualità della vita: tendenzialmente poco soddisfatti della propria esistenza, riversano nel
matrimonio le aspettative di gratificazione.
Esposizione ai mezzi: Sopramedia l’ascolto televisivo (poco vista solo Italia 1) orientato
prevalentemente all’intrattenimento. Sopramedia anche la lettura dei quotidiani di
informazione e di settimanali (soprattutto familiari, magazine, costume/personaggi). Il cinema
e la radio sono decisamente poco seguiti.
119
CELLA n. 11
Profilo qualitativo: un buon lavoro e le sicurezze di base per una vita che conceda un
adeguato spazio ai piaceri e ai divertimenti. In ambito sociale sostengono che ci sia bisogno di
una maggiore partecipazione politica, di più potere ai lavoratori, un'accresciuta sensibilità
ecologica e anche una valorizzazione dell'iniziativa economica.
Qualità della vita: moderatamente soddisfatti della propria esistenza. Le amicizie, una
buona salute e l’essersi accettati sono i veri pilastri di questo appagamento.
Stili di vita: Lavoro e Svago, I Ragazzi Evolutivi, Pre-elite progettuale e Maschio Pre-
Culturale.
120
CELLA n. 12
Autoprofilo: si tratta di persone attive, con una positiva stabilità interiore, capaci di mettersi
in gioco e di rischiare, e che hanno già avuto modo di conseguire almeno qualche
soddisfazione in ambito lavorativo o professionale.
Qualità della vita: esprimono una buona soddisfazione soprattutto per il lavoro, la salute, le
amicizie, per se stessi e per il proprio livello di istruzione.
Esposizione ai mezzi: sono buoni lettori sia di quotidiani (d'informazione e sportivi) che di
mensili (motoristici, scienze, spettacolo, costume giovanile). La lettura di settimanali è invece
sottomedia (fatta eccezione per quelli motoristici, economici e newsmagazine). L’ascolto
televisivo è piuttosto contenuto, ma molto accentuati risultano l’abbonamento a Sky, le tv
satellitari, il collegamento tramite antenna parabolica e il possesso di decoder.
121
CELLA n. 13
Profilo qualitativo: salute, tranquillità e orientamento religioso sono le mete più ambite. In
ambito sociale le loro preoccupazioni si indirizzano soprattutto verso lo stato sociale.
Qualità della vita: sono i più insoddisfatti della qualità della propria vita: la famiglia, la
propria casa e la città in cui vivono sono le aree di cui si lamentano di meno.
122
CELLA n. 14
Sesso ed Età: uomini di età matura o anziana (ma anche qualche giovanissimo)
Aree di residenza: una leggera accentuazione per il sud Italia, in centri piccoli o medio
piccoli.
Profilo sociale: l'istruzione è bassa; il reddito è medio-basso o basso come anche lo status;
sono in gran parte pensionati (qualche non occupato).
Qualità della vita: non sono particolarmente soddisfatti della propria vita a parte il proprio
matrimonio e la sfera affettiva in generale.
123
CELLA n. 15
Qualità della vita: sono abbastanza soddisfatti della propria vita: soprattutto di sè stessi,
della propria salute e della sfera familiare in generale.
Esposizione ai mezzi: l’ascolto televisivo è in media. La rete che più caratterizza l'ascolto di
coloro che appartengono a questa cella è Italia 1. Buon ascolto di programmi sportivi, musicali
e programmi per bambini. Sopramedia il possesso di decoder e le tv satellitari. Radio e
soprattutto cinema sono invece seguiti meno della media. Anche la carta stampata è poco
fruita: lo sport è pressoché l’unico argomento seguito su quotidiani, settimanali e mensili
(Gazzetta dello sport, Autosprint, Motosprint). Scarsi utenti di internet, si collegano
prevalentemente con modalità “tradizionali” soprattutto da scuola/università e da casa di
amici.
124
CELLA n. 16
Autoprofilo: manifestano un buon rapporto con gli aspetti rischiosi della vita; un po’
introversi ma abbastanza sicuri dei propri mezzi.
Qualità della vita: esprimono una pacata soddisfazione per la propria esistenza e, da un
punto di vista comparativo, sono il proprio lavoro, la propria salute e la vita affettiva gli aspetti
di cui sono più contenti.
125
126
QUESTIONARIO
127
128
Ind. n. 19136
QUESTIONARIO SECONDA WAVE
NON RICORDA
SI, DUE O PIÙ
SI, 1 POLIZZA
TIPO DI POLIZZA
PERSONALE
RICORDA
UNICO RICORRENTE EURO 1.300 EURO 1.300
NON
(fino a circa (da 1,5 a 2,5 EURO
1,5 milioni di milioni di (oltre 2,5
lire) lire) milioni di
lire)
2. Polizza Vita Tradizionale 0 2 1 1 2 0 1 I_I 1 2 3 4 5
- è attenta alle esigenze dei clienti h. … in farmacia (es. per polizze area salute) 8
- SI 1 1
C9. LEI HA UN FIDO / SCOPERTO DI C/C (PER I SUOI USI PERSONALI NON
- NO 2 2 Æ C13C
DI LAVORO) ? SE SI’, LO HA UTILIZZATO NEGLI ULTIMI 12 MESI ?
- no 0 Se possiede carta Bancomat/Postamat abilitata a prelievi dall’estero
- si, non usato 1
- si, usato 2 C13B. NEGLI ULTIMI 12 MESI LEI HA UTILIZZATO LA SUA CARTA
BANCOMAT/POSTAMAT ALL’ESTERO PER … (citare) ?
BANCOMAT POSTAMAT
BANCOMAT/POSTAMAT SI NO SI NO
PARLIAMO ORA DI BANCOMAT/PAGOBANCOMAT/POSTAMAT. - prelevare denaro agli sportelli automatici 1 0 1 0
C10. LEI HA UNA CARTA BANCOMAT/POSTAMAT INTESTATA A SUO - effettuare pagamenti in negozi, ristoranti, 1 0 1 0
NOME ? SE SI QUANTE ? …
BANCOMAT POSTAMAT
A TUTTI – Presentare cartellino n. A
- No 1 1
C13C. IMMAGINI ORA DI NON ESSERE CLIENTE DI BANCHE/ISTITUZIONI
- Si e cioè:
CHE OFFRONO CONTI CORRENTI E DI SCEGLIERE UNA BANCA
- 1 carta 2 2
OGGI. LEI QUANTO SAREBBE PROPENSO, IN RELAZIONE AI SUOI
- 2 carta 3 3
BISOGNI, A DIVENTARE CLIENTE DI … (citare, ruotare le banche) ?
- 3 o più carte 4 4
PROPENSIONE
se non possiede nessuna carta Æ dom. C10A non
PER conosce/
Se possiede carta bancomat/postamat NULLA
MOLTO
non sa
rispondere
PARLIAMO ORA DELL’USO DELLA SUA TESSERA BANCOMAT/POSTAMAT.
(se ne possiede più di una fare riferimento a quella principale, quella usata - Banca di Roma 3 4 5 6 7 8 0
più spesso) - Banca Intesa Sanpaolo 3 4 5 6 7 8 0
C11. OGNI QUANTO TEMPO LE CAPITA DI USARLA ? - Banca Mediolanum 3 4 5 6 7 8 0
BANCOMAT POSTAMAT
- Banco Popolare di Verona e Novara 3 4 5 6 7 8 0
- più di 6 volte al mese 1 1 0
- BancoPosta 3 4 5 6 7 8
- 5 – 6 volte al mese 2 2
- BNL/Banca Nazionale del Lavoro 3 4 5 6 7 8 0
- 2 – 4 volte al mese 3 3
- Credito Emiliano/Credem 3 4 5 6 7 8 0
- circa 1 volta al mese 4 4
- Monte dei Paschi di Siena/ MPS 3 4 5 6 7 8 0
- meno di 1 volta al mese 5 5
- RasBank 3 4 5 6 7 8 0
- la posseggo ma non la uso 6 6 0
- UniCredit Banca 3 4 5 6 7 8
C12. IN PARTICOLARE, LEI USA LA CARTA BANCOMAT / POSTAMAT PER - Unipol Banca 3 4 5 6 7 8 0
PRELEVARE DENARO AGLI SPORTELLI AUTOMATICI DELLE - Banca Fideuram 3 4 5 6 7 8 0
BANCHE/DELLA POSTA ? Se si: OGNI QUANTO TEMPO ? 0
BANCOMAT POSTAMAT
- Banca principale (citata a dom. C3a, (se 3 4 5 6 7 8
- la uso : - più di 6 volte al mese 1 1 diversa da quelle sopra elencate)
- 5 – 6 volte al mese 2 2
- 4 volte al mese 3 3
- 3 volte al mese 4 4
- 2 volte al mese 5 5
- 1 volta al mese 6 6
- meno di 1 volta al mese 7 7
- non la uso per prelevare 8 8
A TUTTI A TUTTI
G32. QUALI FONTI DI INFORMAZIONE CONSULTA PER CONTROLLARE H1H. PARLIAMO ORA DEL SERVIZIO RESO DA BANCOPOSTA AI TITOLARI
L’ANDAMENTO DEI SUOI INVESTIMENTI ? SE PIU’ DI 1: DI QUALE SI DI CONTO BANCOPOSTA. PER LA SUA ESPERIENZA (SE TITOLARE
FIDA DI PIU’? DEL CONTO BANCOPOSTA) O LA SUA OPINIONE, IL SERVIZIO RESO
CONSULTA SI FIDA DI PIU’
DA BANCOPOSTA AI TITOLARI DEL CONTO, RISPETTO A QUELLO
RESO DALLE BANCHE È MIGLIORE, UGUALE O PEGGIORE IN
- leggo i giornali/stampa 1 1 RELAZIONE A… (citare)
- leggo le comunicazioni che la banca / società di 2 2 MIGLIO UGUALE PEGGIO NON
gestione mi manda a casa RE RE SA
- chiedo al mio consulente 3 3 - assistenza fornita al momento della scelta di 1 2 3 4
- Internet 4 4 prodotti finanziari e di investimento
- televideo 5 5 - rapidità nel fornire i servizi allo sportello /assenza 1 2 3 4
- amici/parenti 6 6 di code
- Altro X X - preparazione/competenza del personale 1 2 3 4
A chi cita il consulente come fonte informativa - cortesia/gentilezza del personale 1 2 3 4
G32A. IL CONSULENTE CHE LEI CONSULTA È … (citare)? - giorni ed orari di apertura comodi 1 2 3 4
- Consulente bancario 1 - assistenza/ consulenza successiva alla vendita dei 1 2 3 4
- Promotore finanziario 2 prodotti
- Promotore assicurativo 3
L - ESPOSIZIONE AI MEZZI
H. BANCOPOSTA L1A. NEGLI ULTIMI 3 MESI LE E’ CAPITATO DI ANDARE AL CINEMA ?
Ai titolari di conto BancoPosta (vedi dom. C1) - sì 1 - no 2
H1A. LEI MI HA DETTO DI ESSERE TITOLARE DI UN CONTO
BANCOPOSTA. DA QUANTO TEMPO POSSIEDE QUESTO CONTO? L1. E NELL’ULTIMO MESE È ANDATO AL CINEMA ? (SE SÌ) QUANTE
VOLTE ?
- Da 1 anno o meno 1 - da 4 – 5 anni 4
- No 0 - 5 volte 5
- Da 2 anni 2 - da oltre 5 anni 5
- da 3 anni 3 - non sa indicare 6 - 1 volta 1 - 6 volte 6
- 2 volte 2 - 7 volte 7
Ai NON titolari di conto BancoPosta (vedi dom. C1)
H1D. LEI CONOSCE, HA MAI SENTITO PARLARE DEL CONTO CORRENTE - 3 volte 3 - 8 volte 8
BANCOPOSTA DI POSTE ITALIANE? - 4 volte 4 - 9 o più volte 9
- No, non conosce 1 Æ DOM. H1H
- Si, conosce, ma ne ha solo sentito 2
parlare
- Si, conosce abbastanza bene/bene 3