MERCOLEDÌ — 17 FEBBRAIO 2021 – IL RESTO DEL CARLINO 19 ••

Urbino
La città e il nuovo governo: non solo i ministri sono legati a Urbino

«Mario Draghi insegnò a Urbino. Sempre elegante e tutto d’un pezzo»

Il ricordo Giovanni Ioni, ex direttore generale della Sogesta, società di formazione dell’Eni, fondata nel 1974

«Mi ricordo benissimo di Mario A sinistra, la Sogesta negli anni

Draghi, come potevo non notar-
lo?». Giovanni Ioni, ex direttore
generale della Sogesta, società
del gruppo Eni, negli anni Ottan-
ta aveva familiarizzato con l’at-
tuale presidente del consiglio.
«All’epoca – ricorda Ioni – era
un giovane professore. Mi ricor-
do quando arrivava da Roma,
sempre elegante, tutto d’un pez-
zo, gentilissimo con tutti, anche
con gli impiegati. Lo vedevo
spesso perché ad ogni presen-
za a Urbino mi doveva portare la
nota per liquidargli le spese di
viaggio da Roma. In quel perio-
do da noi arrivavano personag-
gi al suo livello, molti dei quali
poi sono finiti all’Università di
Urbino, come i prof Lupini, Gar-
dini e Stefanini».
Ma cosa spingeva Mario Draghi
a venire proprio a Urbino per in-
segnare? «All’epoca l’Eni voleva
fare una superscuola dedicata
alla “Vita del petrolio“. I centri
di formazione erano lo Iafe a
Grottaferrata e la Sogesta a Ur-
Settanta e Draghi negli anni ’90
bino. Si creavano dei “superlau-
reati“, ma per dare valore legale
a quel titolo si ricorreva all’Uni-
versità che all’epoca era libera,
ovvero privata. Con il fior fiore
degli intellettuali italiani che arri-
vavano a Urbino c’era appunto
il giovane Mario Draghi. E non
mancava neanche Guido Carli.
Draghi poco più che 30enne si
notava perché era educato, gen-
tile, dai capelli scurissimi. Poi
un giorno tutto finì. Il 1° gennaio
1994 la Sogesta si chiuse. E an-
cora Urbino non ha capito quan-
to grande sia stato quel danno».