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5/2/2021 Antonio Giolitti - Wikipedia

Antonio Giolitti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Antonio Giolitti (Roma, 12 febbraio 1915 – Roma, 8 febbraio


Antonio Giolitti
2010) è stato un politico e partigiano italiano. È stato ministro
della Repubblica e Commissario europeo.

Indice
Biografia
Studi e famiglia
Partecipazione alla Resistenza Italiana
Sottosegretario per il PCI e l'uscita dal partito
Adesione al PSI e ministro nei relativi governi
L'impegno presso la Commissione europea
La polemica col segretario e le dimissioni dal PSI
Decesso e funerali
L'impegno intellettuale
Commissario europeo per la Politica
Riconoscimenti
Regionale
Opere
Durata mandato 6 gennaio 1977 –
Traduzioni
5 gennaio 1985
Scritti su Antonio Giolitti
Presidente Roy Jenkins
Onorificenze Gaston Thorn
Note Predecessore George Thomson
Altri progetti Successore Grigoris Varfis
Collegamenti esterni (Relazioni con il
Parlamento e
Politiche
Biografia Regionali)

Ministro del bilancio e della


Studi e famiglia
programmazione economica
Nipote dello statista liberale Giovanni Giolitti, dopo la laurea in Durata mandato 27 marzo 1970 –
legge nel 1940 si iscrisse al Partito Comunista Italiano (PCI) 17 febbraio 1972
allora in clandestinità. Nel 1941 fu arrestato dalla polizia con Presidente Mariano Rumor
l'accusa di attività eversiva, ma venne successivamente assolto
Emilio Colombo
dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943) per
insufficienza di prove. Predecessore Giuseppe Caron
Successore Paolo Emilio
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Partecipazione alla Resistenza Italiana Taviani

Da quel momento in poi il suo impegno nella Resistenza Ministro del bilancio
antifascista divenne ancora più intenso[1].
Durata mandato 4 dicembre 1963 –
Insieme a Giancarlo Pajetta fu uno dei fondatori delle brigate 22 luglio 1964
Garibaldi, che diedero un contributo fondamentale alla Presidente Aldo Moro
Liberazione e alla lotta antinazista e antifascista in Italia e, in
Predecessore Giuseppe Medici
particolare, in Piemonte. Commissario politico di una Brigata
Garibaldi, fu gravemente ferito in un incidente motociclistico Successore Giovanni
nel 1944, e si fece curare in Francia. Tornato in Italia nell'aprile Pieraccini
del 1945, riprese l'impegno politico.
Sottosegretario di Stato del
Solamente dopo la sua morte, la figlia Rosa ha rintracciato un
diario di Giolitti scritto durante l'esperienza partigiana, che è Ministero degli affari esteri
stato pubblicato nel 2015.[2]. Durata mandato 21 giugno 1945 –
10 dicembre 1945

Sottosegretario per il PCI e l'uscita dal partito Presidente Ferruccio Parri


Predecessore Eugenio Reale
Nel 1945 fu sottosegretario agli Esteri nel governo di Ferruccio Successore Celeste Negarville
Parri. Venne quindi eletto membro dell'Assemblea costituente
nel 1946 e deputato del PCI dal 1948 al 1957.
Deputato dell'Assemblea
Nel 1957, in seguito ai fatti di Ungheria del 1956, si dimise dal Costituente
mandato parlamentare e abbandonò il PCI. Il discorso che Durata mandato 25 giugno 1946 –
pronunciò al Congresso del PCI nel 1956, accanto ad un attonito 31 gennaio 1948
Palmiro Togliatti, fu per anni ricordato come il richiamo etico
contro la politica.[3] Legislature AC
Coalizione CLN (1946)

Adesione al PSI e ministro nei relativi governi Collegio Collegio unico


nazionale
Aderì quindi al Partito Socialista Italiano (PSI), nelle cui liste fu Incarichi parlamentari
rieletto deputato dal 1958 al 1976, quando si dimise nel 1977, in
seguito alla nomina a commissario europeo.
Sottosegretario agli esteri nel governo
Fu ministro del Bilancio dal 4 dicembre 1963 al 22 luglio 1964, Parri
nel primo governo di centrosinistra con la partecipazione di Sito istituzionale (http://legislature.camera.i
ministri socialisti. A causa del raffreddarsi dell'impegno
t/chiosco.asp?cp=1&position=Assemblea%
riformista, rifiutò di far parte del successivo secondo governo
20Costituente\I%20Costituenti&content=alt
Moro.
re_sezioni/assemblea_costituente/composi
Contrario all'unificazione socialista, fino al 1969 mantenne un zione/costituenti/framedeputato.asp?Deput
atteggiamento critico nei confronti della dirigenza del partito ato=1d2930)
ma, una volta ricostituito il gruppo socialista alla camera
nell'agosto 1969, accettò di assumerne la presidenza[4]. Dal 27
Deputato della Repubblica Italiana
marzo 1970 al 17 febbraio 1972 e dal 7 luglio 1973 al 23
novembre 1974 fu ministro del Bilancio e della Durata mandato 8 maggio 1948 –
Programmazione economica nei governi di centrosinistra 11 gennaio 1977
organico guidati da Mariano Rumor e da Emilio Colombo. Legislature I, II, III, IV, V, VI,
Giolitti fu uno dei principali ispiratori della programmazione VII (fino al 1977)
https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Giolitti 2/6
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economica avvalendosi della collaborazione di Giorgio Ruffolo Gruppo PCI (1948-1958),


in qualità di Segretario Generale alla Programmazione.. parlamentare PSI (1958-1977)
Coalizione FDP (1948, 1953)
L'impegno presso la Commissione europea Collegio CUN
Incarichi parlamentari
Dal 1977 al 1985 fu commissario presso la Comunità economica
europea, con la responsabilità della politica regionale europea.
In tale qualità, seguì con particolare interesse la strategia Ministro del bilancio nel governo Moro I;
dell'allargamento della Comunità Europea nei confronti di Ministro del bilancio e della
Spagna e Portogallo, instaurando un rapporto diretto con
programmazione economica nei Governi
l'allora Primo Ministro spagnolo, il socialista Felipe González.
Rumor III, Colombo, Rumor IV e Rumor
V;
La polemica col segretario e le dimissioni dal PSI Sito istituzionale (http://legislature.camera.i
t/chiosco.asp?cp=1&position=VII%20Legisl
Nel 1985, in polemica con Bettino Craxi e la sua politica,
atura%20/%20I%20Deputati&content=dep
abbandonò pubblicamente il PSI, da cui aveva incominciato a
utati/legislatureprecedenti/Leg07/framedep
prendere le distanze nel 1982[5], e nel 1987 ritornò ad
avvicinarsi al PCI, nelle cui liste fu eletto senatore come utato.asp?Deputato=d2930)
indipendente. Al termine della legislatura nel 1992 si ritirò
definitivamente dalla politica attiva. Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato 2 luglio 1987 –
Decesso e funerali 22 aprile 1992
Legislature X
Morì l'8 febbraio 2010 pochi giorni prima di compiere 95
Gruppo PCI (1987-1992)
anni[6][7]. Le orazioni funebri furono tenute presso la Camera dei
parlamentare
Deputati, alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano,
da due noti esponenti della corrente giolittiana: Giorgio Ruffolo Collegio Pavia
e Giuliano Amato. Sito istituzionale (http://www.senato.it/leg/1
0/BGT/Schede/Attsen/00001144.htm)
L'impegno intellettuale
Dati generali
Oltre all'impegno politico, Giolitti ebbe anche un fecondo Partito politico PCI (1940-1957)
impegno intellettuale, iniziatosi con la collaborazione con la PSI (1957-1987)
Giulio Einaudi Editore. Grazie alla sua padronanza di diverse Ind. nel PCI (1987-
lingue (inglese, tedesco e francese), suggerì spesso la traduzione
1991)
di saggi di economia. Fu lui stesso traduttore di alcuni saggi: tra
di essi i saggi di Max Weber sulla politica e la scienza come Titolo di studio Laurea in
professione. Sua moglie, Elena D'Amico in Giolitti, fu anche lei Giurisprudenza
traduttrice dal francese per l'Einaudi di varie opere, tra le quali Professione Consulente
Sodoma e Gomorra, uno dei sette volumi della Ricerca del editoriale
tempo perduto di Marcel Proust.

La sua uscita dal Pci dopo i fatti d'Ungheria provocò notevole dibattito, anche intellettuale, nella sinistra
italiana, anche a causa dell'autorevolezza e della sobrietà di Giolitti[8]. Negli anni sessanta diresse,
sempre per l'Einaudi, la prestigiosa Serie di politica economica. Intorno alla sua corrente socialista si
raccolse un gruppo di audaci intellettuali riformisti, tra i quali Giuliano Amato, Franco Archibugi,
Luciano Cafagna, Manin Carabba, Giuseppe Carbone, Federico Coen, Furio Diaz, Gino Giugni, Franco
Momigliano, Carlo Ripa di Meana, Giorgio Ruffolo, Luigi Spaventa e Paolo Sylos Labini. Tra il 1958 e il
https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Giolitti 3/6
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1960 fu il promotore della rivista Passato e Presente. Giolitti collaborò anche a numerose riviste
politiche e culturali, tra le quali Il calendario del popolo, Rinascita, Mondoperaio e Lettera
internazionale.

Antonio Giolitti scrisse importanti saggi politici. Nel 1992 pubblicò Lettere a Marta (Il Mulino), un
volume autobiografico di riflessioni e ricordi personali indirizzati alla nipote Marta Craveri, che spesso lo
interrogava sulle vicende storiche alle quali egli aveva partecipato.

Riconoscimenti
Nel 2006, in occasione dell'anniversario dei fatti d'Ungheria del 1956, Antonio Giolitti ricevé l'omaggio
del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale, recandosi personalmente nella sua
abitazione romana, riconobbe che cinquant'anni prima la ragione stava dalla sua parte. Nel 1956 Giolitti
e Napolitano erano entrambi membri del Partito Comunista Italiano[9] e, nel relativo dibattito
sviluppatosi nella sinistra italiana, presero posizioni opposte.

Opere
Il Partito comunista e i ceti medi, Roma, L'Unità, 1945.
Riforme e rivoluzione, Torino, Einaudi, 1957.
Il comunismo in Europa. Da Stalin a Krusciov, a cura di, Milano, Garzanti, 1960.
Un socialismo possibile, Torino, Einaudi, 1967.
La questione socialista. Per una possibile reinvenzione della sinistra, a cura di e con Vittorio Foa,
Torino, Einaudi, 1987. ISBN 88-06-59419-2.
Lettere a Marta. Ricordi e riflessioni, Bologna, Il Mulino, 1992. ISBN 88-15-03741-1.
Di guerra e di pace. Diario partigiano (1944-45) (http://www.donzelli.it/catalogo/reply/eyJxIjoiZ2lvbGl
0dGkiLCJ3aGVyZSI6eyJ0eXBlb2YiOiI9OmJvb2tzIn19/p1), a cura di Rosa Giolitti e Mariuccia
Salvati, Roma, Donzelli editore, 2015. ISBN 978-88-6843-172-3

Traduzioni
Otto von Gierke, Giovanni Althusius e lo sviluppo storico delle teorie politiche giusnaturalistiche,
Torino, Einaudi, 1943.
Julius Binder, La fondazione della filosofia del diritto, Torino, Einaudi, 1945.
Max Weber, Il lavoro intellettuale come professione, Torino, Einaudi, 1948.

Scritti su Antonio Giolitti


Sergio Dalmasso, 1945-1958. Il Caso Giolitti e la sinistra cuneese, Cooperativa libraria La Torre,
Cuneo, 1987. URL consultato il 13 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2019).
Giuseppe Carbone (a cura di), La virtù del politico, Marsilio, Roma, 1996.[10]
Gianluca Scroccu, Alla ricerca di un socialismo possibile. Antonio Giolitti dal PCI al PSI (http://www.c
arocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&isbn=9788843065578&Itemid=72),
Carocci, Roma 2012.
Giuliano Amato (a cura di), Antonio Giolitti. Una riflessione storica, Viella, Roma, 2012 (con scritti di
Claudio Pavone, Giorgio Ruffolo, Eugenio Scalfari, Giorgio Napolitano, Luisa Mangoni, Tommaso
Munari, Carlo Ripa di Meana, Alfredo Reichlin, Franco Archibugi, Manin Carabba, Luigi Spaventa,

https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Giolitti 4/6
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Gian Paolo Manzella, Giuseppe Zanni, Marco Gervasoni, Andrea Ricciardi, Massimo Guerrieri, Nerio
Nesi).

Onorificenze
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 27 ottobre 2006[11]

Note
1. ^ Si veda il profilo biografico dell'Istituto Piemonte per la storia della resistenza e della società
contemporanea http://metarchivi.istoreto.it/biografie/p_bio_vis.asp?id=625. Si veda anche il profilo
dell'ANPI http://www.anpi.it/donne-e-uomini/antonio-giolitti/
2. ^ Antonio Giolitti, Di guerra e di pace. Diario partigiano (1944-45) (http://www.donzelli.it/libro/9788868
431723), a cura di Rosa Giolitti e Mariuccia Salvati, Roma, Donzelli editore, 2015. Si veda anche la
recensione di Mirella Serri, Antonio Giolitti, la Resistenza dal buco della serratura (http://www.lastam
pa.it/2015/02/27/cultura/antonio-giolitti-la-resistenza-dal-buco-della-serratura-DPW1jTvMPLI91R0cUj
d1xK/pagina.html), La Stampa, 27 febbraio 2015. La presentazione del volume (https://www.youtube.
com/watch?v=bxEAsqyLNWw), cui hanno partecipato Giuliano Amato, Giorgio Napolitano e Alfredo
Reichlin, presso l'Enciclopedia Treccani, si è svolta il 23 febbraio 2015
3. ^ Il discorso fu ripubblicato successivamente sulla rivista MicroMega: L'intervento di Antonio Giolitti al
congresso del Pci nel 1956 (http://temi.repubblica.it/micromega-online/lintervento-di-antonio-giolitti-al
-congresso-del-pci-nel-1956/), n.2, 2006.
4. ^ Antonio Giolitti: Lettere a Marta - Ricordi e riflessioni, Il Mulino 1992, pagg. da 143 a 149 e da 158
a 167
5. ^ « Antonio Giolitti e la banda degli onesti », La Repubblica, 21 novembre 1996. (http://ricerca.repub
blica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/11/21/antonio-giolitti-la-banda-degli-onesti.html)
6. ^ Morto Antonio Giolitti, padre della Costituzione ed ex ministro (http://www.lastampa.it/redazione/cm
sSezioni/politica/201002articoli/52012girata.asp) Archiviato (https://web.archive.org/web/2010021004
2501/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201002articoli/52012girata.asp) il 10
febbraio 2010 in Internet Archive., La Stampa
7. ^ Morto a Roma Antonio Giolitti (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/02/08/visualiz
za_new.html_1701473716.html), ANSA
8. ^ Si veda, per esempio, Il carteggio Cantimori-Giolitti a cura di Dario Borso, 'Italia Contemporanea',
n. 265, 2011, DOI: 10.3280/IC2011-265003
9. ^ Fabrizio Roncone, L'autocritica di Napolitano: Ungheria, Nenni aveva ragione (http://archiviostorico.
corriere.it/2006/agosto/30/autocritica_Napolitano_Ungheria_Nenni_aveva_co_9_060830125.shtml),
Corriere della Sera, 30 agosto 2006.
10. ^ Si veda, su questo volume, la recensione di Francesco Erbani, Antonio Giolitti e la banda degli
onesti (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/11/21/antonio-giolitti-la-banda-d
egli-onesti.html), La Repubblica, 21 novembre 1996.
11. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato. (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.as
px?decorato=195711)

Altri progetti
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g=it)

Collegamenti esterni

Antonio Giolitti, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


Antonio Giolitti, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Antonio Giolitti, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze
Archivistiche.
Antonio Giolitti, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
Antonio Giolitti, su senato.it, Senato della Repubblica.
(NL) Antonio Giolitti, su parlement.com, Parlement & Politiek.
È morto Antonio Giolitti (http://tg24.sky.it/tg24/politica/2010/02/08/antonio_giolitti.html), SKy TG24, 8
febbraio 2010.
Giuliano Amato, I novant'anni di Antonio Giolitti, lungimirante e impolitico (http://www.italianieuropei.i
t/it/la-rivista/item/812-i-novant-anni-di-antonio-giolitti-lungimirante-e-impolitico.html), Italianieuropei,
Lunedì 3 gennaio 2005.
Jacopo Perazzoli, Antonio Giolitti, riformista coerente (https://www.academia.edu/3773671/Antonio_
Giolitti_riformista_coerente_Mondoperaio_giugno_2013_Recensione_a_G._Scroccu_Alla_ricerca_di
_un_socialismo_possibile._Antonio_Giolitti_dal_PCI_al_PSI_Carocci_Editore_Roma_2012_)
Mondoperaio, n. 6, 2013.
VIAF (EN) 113859282 (https://viaf.org/viaf/113859282) · ISNI (EN) 0000 0000 8181 8381 (ht
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