DISCORSO DELLA MONTAGNA IV Thursday 21 January

2021

DISCORSO DELLA MONTAGNA IV1

Le beatitudini

1 - Testo Evangelico: (Matteo 5, 1-12)

“Vedendo la folla, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi
discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che piangono,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta
di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la
vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di
voi”.

2 – Interpretazione del testo Evangelico:

• Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché essi saranno saziati (Mt 5, 6).
La legge di causa ed effetto creatasi dalle nostre proprie mancanze, concede a chi non riesce
ad adattarsi al bene, angosce, dolori e frustrazioni. In questo senso, chi ha fame e sete di
giustizia sorgono nello scenario reincarnatorio come gli antichi trasgressori della Leggi di
Dio. Equivocati nelle loro esperienze passate, rinascono oppressi, stanchi, affamati e assetati
della Giustizia Divina in modo da poter sistemare, la loro camminata evolutiva.
Allan Kardec spiega a proposito:
La legge umana individua e punisce certe colpe. Si può dunque dire che il
condannato subisce le conseguenze di ciò che fa; ma la legge umana non
individua e non può individuare tutte le colpe. Essa colpisce soprattutto quelle
che danneggiano la società, e non quelle che pregiudicano gli individui che la
commettono. Ma Dio vuole il progresso di tutte le sue creature ed è per questo
che la sua legge non lascia impunita nessuna deviazione dalla retta via. Non
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FEDERAZIONE SPIRITICA BRASILIANA - Studio Approfondito della Dottrina Spiritica - Libro II - Insegnamenti
e Parabole di Gesù - Modulo II - Insegnamenti diretti di Gesù – Le Beatitudini.
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c’è un solo errore, per leggero che sia, una sola infrazione alla Sua legge, che
non abbia inevitabili conseguenze più o meno proporzionate alla causa che la
generata. Tutto ciò dona esperienza all’individuo, rendendolo consapevole
della differenza tra il bene e il male, avendo sempre la libertà di scegliere.
Ma l’esperienza talvolta giunge in ritardo, quando la vita è stata sprecata,
irrequieta e le forze esaurite, il male ormai è senza rimedio.
Allora l’uomo si dice:
“ Se all’inizio della vita avessi saputo ciò che so adesso, quanti errori avrei
evitato; se potessi ricominciare, agirei in tutt’altro modo, ma ormai non c’è
più tempo!”. Come il lavoratore pigro dice: “Ho perso la mia giornata”, così
anche lui dice “Ho perso la mia vita”. Ma come per il lavoratore, anche per lui
il sole sorge il giorno seguente, e una nuova giornata incomincia
permettendogli di recuperare il tempo perduto. Anche per lui, dopo la notte
dell’aldilà, brillerà il sole di una nuova vita nella quale potrà mettere a profitto
le esperienze del passato e le sue buone risoluzioni per il futuro. 2

Il grido degli affamati e assetati di giustizia nasce dal desiderio di una vita felice, anche se,
né sempre siamo meritevoli dell’aiuto che bramiamo. È attraverso questo filo di speranza,
con la comprensione delle cause delle nostre sofferenze e con la volontà di sforzarsi nella
miglioria interiore, che finiremmo per raggiungere la condizione di sazi.
Ma chi sono i sazi?
Sono quelli soddisfati. Quando siamo giusti e gli altri sono giusti con noi, sentiamo come
che alimentati spiritualmente parlando. Quando c’è ingiustizia, esperimentiamo una
sensazione di mancanza, abbandono. Al contrario invece, sentiamo appagamento.
“Beati chi si ribella contro l’ingiustizia, ma con rassegnazione e tranquillità.
Ha molta diversità tra rassegnazione e indifferenza.
La rassegnazione è la concordanza attiva negli inevitabili avvenimenti della
vita.
L’indifferenza è la sottomissione passiva alle ingiustizie.
La rassegnazione è piena di amore, di sentimenti nobili e di elevate passioni.
L’indifferenza nullifica l’amore, annienta la nobilita d’anima, distrugge la
virtù e sminuisce la morale.
La rassegnazione nelle prove è umiltà e comprensione dei disegni di Dio.
Il rassegnato è santo, perche la rassegnazione nasce dalla pazienza, e la
pazienza è figlia diletta della Carità.
È coraggio nella virtù, che eleva, rende degno e santifica. È comprendere che a
volte il “buon combatte” è nel silenzio, nella meditazione e nella preghiera”. 3

“Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”.(Mt5,7)

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Allan Kardec – Il Vangelo Secondo lo Spiritismo cap.5 Item 5
3
Caibar Schutel – Parabole e insegnamenti di Gesù – Cap Rassegnazione e Indifferenza
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Essere misericordioso è la proposta benedetta per quelli che identificati con l’imperativo
della collaborazione e della carità, sono convocati a metterla in pratica nel suo quotidiano.
Gli Spiriti Superiori ci chiariscono:
La misericordia è il complemento della serenità, perciò quelli che non sono
misericordiosi non potranno essere sereni e pacifici. La misericordia consiste
nell’oblio e nel perdono delle offese.4
Ma che cosa è essere misericordioso?
o Avere compassione del dolore altrui.
o Comprenderne i bisogni.
o Sapere perdonare senza umigliare.
o Stare attento perché possiamo fare del bene senza esseri buoni, ma è impossibile
essere buoni senza fare del bene.
o Essere caritatevole è amare il prossimo, essere buoni è amare a Dio.

Così, la capacità per amare e operare nel bene, sta alla base di tutto il sistema di elevazione
verso Dio.
Beati i misericordiosi, perché hanno compassione dei giusti e degli ingiusti,
dei ricchi e dei poveri, dei buoni e dei cattivi, comprendendo che non esistono
creature senza problemi, sono sempre disposti a lavorare all’opera dell’aiuto
fraterno a tutti, perché se un giorno proverà difficoltà, avranno anche’essi il
sostegno e la collaborazione di cui hanno bisogno.5
Se siamo carenti di misericordia, abbiamo bisogno, per poter riceverla, esercitarla con
parenti, amici e nemici, superiori e subalterni, perché come dice san Francesco; “è dando
che si ricevi”, ossia, quello offriamo alla vita, la vita ci restituisce. Praticando il perdono,
esperimentiamo la consolazione di essere perdonati. Come noi siamo tutti debitori davanti
alla Legge, la misericordia da noi operata ritornerà in nostro beneficio, attenuando, a sua
volta, i nostri debiti.
Come ricevere misericordia?
o Quello che diamo alla vita la vita ci ritorna.
o L’attitudine di donazione orizzontale crea le condizioni necessarie per ricevere
verticalmente.
o I misericordiosi riceveranno misericordia, non necessariamente dagli uomini, ma da
Dio.
Per essere degno di riceverla è necessaria una lotta costante con i nostri vizi e diffetti. E il
Vangelo è il manuale sicuro per farcela. “Il Vangelo, nella sua totale espressione, è un vasto
cammino ascensionale, la cui fine noi non possiamo attingere, legittimamente, senza la
conoscenza e l’applicazione di tutti i dettagli.
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Allan Kardec – Il Vangelo Secondo lo Spiritismo cap.4 Item 10
5
Chico Xavier/Humberto de Campos – Lettere e Croniche
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Molti studiosi presumono di aver raggiunto la fine della lezione del Maestro, con una
semplice lettura vagamente razionale. Questo, tuttavia, è un grave errore. Il messaggio del
Cristo ha bisogno di essere conosciuto, meditato, sentito e vissuto”.6
Grazie
Chico Xavier/ Emmanuel – Rinunzia
Allan Kardec – Il Vangelo Secondo lo Spiritismo
Chico Xavier/Humberto de Campos – Lettere e Croniche
Caibar Schutel – Parabole e insegnamenti di Gesù – Cap Rassegnazione e Indifferenza
Leila Brasilia Karin Bombazar de Andrade

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Chico Xavier/ Emmanuel – Rinunzia
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