TRANSITI POETICI
Volume XVIII
Antologia
a cura di Giuseppe Vetromile
Gli Autori
Introduzione
Avendo recuperato un vecchio libro che per il suo contenuto mi entusiasmò quando
ero agli ultimi anni dell’Istituto Tecnico Industriale, desidero aprire questo
diciottesimo volume dell’Antologia con alcune considerazioni di carattere scientifico,
cosa che, da un po’ di tempo a questa parte (nell’introdurre il precedente volume parlai
del tempo e del movimento…), mi intriga molto, ispirandomi, se vogliamo dire così, a
cercare una qualche connessione tra il mondo fisico con le sue leggi, le sue invarianze,
il suo intrinseco funzionamento, e il mondo dell’invenzione artistica con le sue
creazioni, con la sua potenzialità direi infinita e completamente avulsa da leggi e
meccanismi che ne determinino la realizzazione, almeno per quanto concerne l’idea
nascente (posso scrivere liberamente una poesia, senza che questa venga influenzata o
addirittura determinata dalla forza di gravità o dall’intensità di luce del momento…).
Oppure non è proprio così?
Il libro in questione si intitola: Mister Tompkins, l’atomo e l’universo (di George Gamow,
Biblioteca Moderna Mondadori, 1962). In sintesi, narra la storia di un semplice
impiegato di banca, il quale di notte sogna di assistere a diverse conferenze scientifiche.
Questi sogni lo conducono in un mondo fantastico, in cui le normali leggi che regolano
l’universo sono stravolte e i valori di alcune costanti universali, quali ad esempio la
costante di Planck e la velocità limite della luce, non sono gli stessi di quelli del mondo
in cui viviamo. In un sogno, il nostro protagonista si trova sbalzato in un mondo
immaginario dove la velocità della luce ha un valore molto inferiore a quello che noi
tutti conosciamo; ciò provoca degli strani effetti, ad esempio correndo in bicicletta,
egli si accorge che per quanto si sforzi a pedalare, non riesce a superare la velocità
limite che vige in quel mondo, e che nel frattempo tutto il paesaggio circostante si
“appiattisce” e il tempo rallenta visibilmente. In un altro sogno, il nostro impiegato
viene a trovarsi in un mondo in cui la costante di Planck (di fondamentale importanza
nella meccanica quantistica) ha anch’essa un valore molto inferiore: racchiudendo
(confinando) alcune biglie in una scatola, si accorge che queste si agitano velocemente,
fino a formare una “nuvola” informe in cui non è possibile individuare la posizione di
ciascuna, anzi, addirittura capita che qualcuna di queste biglie riesca a “sfuggire” oltre
la scatola che la conteneva.
Questo lungo preambolo scientifico, anzi di squisita attinenza al mondo della
meccanica quantistica, per riflettere, per analogia, sull’”indeterminazione” dell’arte, e
in particolare della poesia. Esiste una “costante universale” anche in poesia, che ne
Giuseppe Vetromile
Originaria della provincia di Udine, dove attualmente risiede, Doris Emilia Bragagnini
si dedica all’attività letteraria con grande impegno e competenza, collaborando a
diverse riviste e rinomati siti letterari online. Singolare è la sua ricerca poetica, che
traspare evidente nelle sue due raccolte edite, delle quali vengono qui proposti alcuni
brani. Il suo dettato poetico, infatti, basato su un linguaggio alquanto forbito ed
accurato, tende a ricreare una atmosfera quasi surreale, in cui la parola poetica è
protagonista, in un verso che si illumina e si moltiplica in diversi altri significanti.
Angelique
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L’amaca fenice
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Sbuffo capitale
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Poco prima
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ANTONIO BUX
(testi inediti)
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ANTONINO CAPONNETTO
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Fonda è la notte
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Οι δαιμονισμένοι
[Gli indemoniati]
LUCIA CUPERTINO
Lucia Cupertino
Dov’è l’albero che regge il cosmo?, si chiede Lucia Cupertino, generosa poetessa di origini
pugliesi. La sua esperienza letteraria è vasta, svolgendo la sua intensa attività lavorativa
e artistica tra l’America latina e l’Italia; notevoli sono infatti i suoi studi e le sue
traduzioni di autori esteri. In questi brani poetici la nostra poetessa pone l’accento sulla
fragilità del mondo, anzi sul precario equilibrio in cui si trova, specialmente dal punto
di vista ecologico e sociale. I suoi versi accorati denotano un rimpianto e nello stesso
tempo alludono ad una possibile speranza di redenzione.
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Monteverde
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Fiume Cauca
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Dall’altra parte
Nota dell’Autrice
Le poesie qui presenti sono inedite. Essendo una poeta bilingue (italiano-spagnolo), ho pensato di
condividere poesie originariamente scritte sia in italiano che in spagnolo. I confini, infatti, non sono poi
così netti, in quanto l’autotraduzione da una lingua (o meglio, voce) all’altra è un elemento significativo
del processo creativo dei testi.
Cinzia Della Ciana è una valente scrittrice e poetessa toscana; accanto alla sua attività
professionale di avvocato, frequenta con successo il mondo artistico letterario ed
anche musicale, con all’attivo diverse pubblicazioni di racconti e di sillogi poetiche,
premiate in importanti concorsi. La sua poesia è fortemente caratterizzata da una
consapevolezza della precarietà della vita, così regolata e costretta in lassi di tempo
sfuggenti e irrecuperabili: un’esistenza scandita dai gesti usuali e ripetitivi dell’uomo,
inconfutabili e ineluttabili. La sua preghiera di far tacere le campane, metafora di questo
fluire cadenzato del tempo, è canto lirico di alto significato etico.
Dio mio
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La vie en rose
(Laguna di Orbetello)
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La grande carestia
SILVANA KÜHTZ
Sabato 21°giorno
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giovedì 26°giorno
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lunedì 30°giorno
PAOLA MANCINELLI
Di origini tarantine, Paola Mancinelli è valente e poliedrica artista che spazia dalla
poesia alle installazioni di arte contemporanea e alle sperimentazioni visive. La sua
poesia è un canto che inneggia alla genuinità e alla solarità del vivere quotidiano, in una
visione intima e colma di sentimento di un mondo fatto anche di piccoli gesti, abbracci,
ricordi: “Ti faccio casa, pane nel forno quando arrivi”. Sono versi pervasi da una calda liricità,
in cui la ricerca dei valori autentici è sottintesa con morbide e illuminanti forme
espressive.
***
Ti faccio casa
pane nel forno quando arrivi
faccio spazio
varco nel petto
miracolo quotidiano
tra le delusioni del giorno
ti dico tutte le cose accadute
e quelle che ancora non sono.
Metti il tuo poco nel mio
facciamoci largo
in questa pasta di cielo
l’abbraccio non ha peso
ma è aria di fiamma
che trema
come prima di un incontro
il bacio che ti devo
per essere viva.
***
Tu lo sai
non ho che questi occhi vigili da offrire
e queste mani
che lavorano la scena
di te che parli delle mie mani
e dei miei occhi, e mi chiedi del tempo
di come cambia le cose
come fa la goccia con la roccia.
E poi ti amo piano
come una silenziosa rivoluzione.
***
***
***
Cura ci vuole
e un pizzico di attenzione
affezione
nutrire la fame della bocca
e del mistero
(piccolo vortice quotidiano)
essere
la levità del cristallo
in trasparenza
tagliare di colore
la luce
indirizzarla
al tintinnìo di una gioia
nei giorni senza voce
con quella tenerezza terribile
delle cose fragili
piccolissime.
CHIARA MUTTI
Chiara Mutti, da Roma, è artista a tutto tondo, voce poetica di spessore in ambito
nazionale, apprezzata e premiata in diversi importanti concorsi letterari nazionali e
tradotta in altre lingue, ed inoltre il suo impegno nel campo dell’arte trova spazi
significativi anche nella fotografia. La sua linea poetica segue percorsi aerei e luminosi,
alla ricerca di verità trascendenti, nello stupore di un creato immenso, dove l’uomo
appare piccola cosa ma degna della vita che le è stata concessa. I suoi versi fluiscono
in un canto dolce e melodico.
***
***
Ci sono forze
che non sappiamo fronteggiare
perché il dolore
(per quanto osceno)
ha una sua forma di attrazione
DENATA NDRECA
Ti leveranno il nome,
ma sei senza terra
Sii uomo
fatto di
ossa,
sangue,
lealtà.
Non verme
che si trascina –
schiacciato
dal peso della verità
L’abbraccio
Le vedi
le costole
tutte rotte?
Aspettano te,
in un abbraccio
ad essere raccolte
***
Accade,
brevemente accade
un attimo di felicità.
Un attimo di dimenticanza
di terra
di provenienza
bandiera
e razza.
Accade…
Accade
brevemente accade
un attimo
di uguaglianza.
***
Le dame di carità
***
Il corpo –
mai lo vidi fatto di carne.
Forma da dare, scolpire
marmo – ossa,
fiori da accarezzare –
anima in posa.
Tra i denti
le parole che
non ti ho detto,
i baci che
ho tenuto
ben stretto.
VALENTINO RONCHI
***
***
Giuseppe Vetromile
Doris Emilia Bragagnini è nata in provincia di Udine, dove attualmente risiede. Suoi
testi sono presenti in riviste letterarie, antologie e poemetti collettivi, in vari lit-blog tra
cui “Neobar” e “Giardino dei poeti”, dove collabora in entrambi come redattrice. Il
suo libro d’esordio è Oltreverso (Zonacontemporanea, 2012), seguito da “Claustrofonia”
(Ladolfi, 2018) segnalato al Premio Lorenzo Montano (2017 inedito/ 2019 edito),
segnalato al Premio Bologna in Lettere (2019), selezionato tra i venti editi finalisti al
Premio Pagliarani 2019, segnalato al Premio Umbertide xxv Aprile (2020).
Il suo blog https://inapparentecremisi.wordpress.com/
Antonio Bux
Antonio Bux (Foggia, 1982) ha pubblicato, tra l’altro, Trilogia dello zero (Marco Saya,
2012, rosa premio Montano, vincitore premio Minturnae); Kevlar (Società Editrice
Fiorentina, 2015, premio Alinari); Naturario (Di Felice, 2016, rosa premio Viareggio);
Sativi (Marco Saya, 2017, selezione premio Città di Como); Sasso, carta e forbici
(Avagliano, 2018, premio Alfonso Malinconico), e il recente La diga ombra
(Nottetempo, 2020). In spagnolo ha pubblicato 23 – fragmentos de alguien (Buenos Aires,
2014), El hombre comido (Buenos Aires, 2015), Saga familiar de un lobo estepario (Toledo,
2018) e in vernacolo foggiano la silloge Lattèssanghe (Le Mezzelane, 2018; selezione
premio Città di Ischitella – Pietro Giannone). Nel 2014 gli è stato conferito a Firenze
il premio Iris. Come traduttore ha curato i volumi Finestre su nessuna parte (Gattomerlino
Superstripes, 2015) di Javier Vicedo Alós; Bernat Metge (Joker, 2020) di Lucas Margarit
e Contro la Spagna e altri poemi non d’amore (Nessuno editore, 2020) di Leopoldo María
Panero. Ha fondato e dirige il blog Disgrafie e alcune collane per le Marco Saya Edizioni
e per l’editrice RPlibri.
Antonino Caponnetto
Antonino Caponnetto è nato nel 1950 a Catania, dove ha vissuto, salvo una breve
pausa romana, fino al 1980. Dal 1981 vive a Mantova.
Per l’Editore Campanotto di Udine ha pubblicato tre raccolte di poesie: Forme del
mutamento (1998), La colpa del re (2002) e Come un libro mai scritto (2020). Per le Edizioni
Kolibris, la silloge Miti per l’uomo solo (Bologna, 2009). Per l’Associazione Culturale
Pellicano di Roma, Agonie della luce - Poesie 2012-2015 (2015); Il sogno necessario (Niente
guardiani, prego, alla Parola), poesie con testo inglese a fronte, traduzione di Alessandra
Bava (2017) e Prima d’ogni altra cosa (2018).
Per la rivista Zeta News, dal 2002 in poi, insieme a Giancarlo Sammito ha curato per
qualche tempo l’inserto poetico-letterario “Atti barbari”.
Con Pellicano ha collaborato per alcuni anni (fino allo scioglimento dell’Associazione,
avvenuto il 31 dicembre 2018) come responsabile della collana poetica internazionale
“Poetry by the Planet”, dove ha curato, tra le altre opere, Canto d’amore, prima
pubblicazione in traduzione italiana (realizzata da Stefano Strazzabosco), della
poetessa rumena Elena Liliana Popescu, il libro Elisir del poeta kosovaro Fahrehdin
Shehu, e ha inoltre curato e tradotto in italiano un’ampia antologia del poeta
colombiano Fernando Rendón: Qual era la domanda? (¿Cuál era la pregunta? – Poemas
1986-2016 – 2016).
Lucia Cupertino
Silvana Kühtz
Mi piace leggere le biografie, sono storie che superano l’immaginazione, che superano
qualsiasi romanzo, che superano il confine di ciò che crediamo possibile come esseri
umani.
Poi invece quando parlo di me mi ritraggo. Ho vissuto tante vite, come molti di noi e
preferisco che a dire siano le azioni, le poesie, gli spettacoli, i seminari, le lezioni. Mi
sembra sempre un po’ arrogante dire IO ho fatto questo e quello, IO sono così ed ho
queste medaglie. Sono fatta di luce e ombra, ferite e cura. Sono grata a tutto ciò che
mi ha portato qui dove sono adesso, agli errori che ho fatto e che non rifarei,
all’ineluttabile, all’invisibile.
Un indirizzo lo lascio, www.poesiainazione.it
Paola Mancinelli
Paola Mancinelli è nata a Taranto nel 1974. Approfondisce gli studi filosofici e teologici
ottenendo il titolo di Magistero in Scienze Religiose. Artista visuale, la sua ricerca si
rivolge alla poesia e alle installazioni di arte contemporanea. Opera nel campo della
ricerca e della sperimentazione visiva tra parola e immagine. Ha esposto in mostre
personali, collettive e di gruppo. Ha pubblicato il libro d’artista Poesia, tempo presente. La
parola e il tempo (Print Me Editore, Taranto 2014). È presente nell’antologia poetica
Parole Sante (Kurumuny Edizioni, Calimera, Lecce, 2015) e nell’antologia poetica Il
corpo, l’eros (Giuliano Ladolfi Editore, 2018). È presente nel testo Close up. 0.10 Atti
introspettivi, di Sara Liuzzi (Gangemi Editore, Collana Contemporanea, 2018). Suoi
inediti sono presenti nell’antologia poetica Sud. I poeti. Volume sesto, a cura di Bonifacio
Vincenzi (Macabor Editore, 2019). Ha pubblicato il libro di poesie La resa del grazie
(Giuliano Ladolfi Editore, 2019, con la prefazione di Giovanna Rosadini). Suoi testi
sono presenti nell’antologia poetica Sud. Viaggio nella poesia delle donne. Volume secondo
(Macabor Editore, 2020). Suoi aforismi sono presenti nelle edizioni 2020 e 2021
dell’Agenda BookPusher di Giulio Perrone Editore. Suoi testi sono stati pubblicati
online sulla rivista di poesia Atelier, su Versante Ripido, su Perìgeion. Vive a Taranto dove
svolge la professione di docente. Fa parte della redazione online della rivista Atelier,
trimestrale di poesia, letteratura e critica, per la quale cura il progetto di arte e poesia
Visuale sul Novecento.
Chiara Mutti
Chiara Mutti è nata a Roma nel 1964. Nel giugno 2012 ha pubblicato la sua prima
raccolta di poesie, La fanciulla muta (Lepisma Edizioni), con la quale ha conseguito il
Premio della Giuria al “Roberto Farina”, 2014. Il suo secondo libro di poesie, Scatola
nera, edito da FusibiliaLibri, Roma, luglio 2016, è stato tradotto in rumeno e pubblicato
per le edizioni Editura Anomis ed ha conseguito il Premio speciale della Presidenza al
“Lago Gerundo”, 2017. Per poesia singola, ha vinto il 1° Premio al concorso dedicato
a Pier Paolo Pasolini, “Autori di vita”, 2010; il Premio “Giorgio Belli”, 2011; il Premio
della Giuria al “Don Luigi di Liegro”, 2012. Nel settembre 2018 ha ricevuto il “Trofeul
de Excelenţă” al Festival Internazionale “Europoesia” di Brăila-Cahul (Romania-
Moldavia). Il suo ultimo libro di poesie Archeologie del cielo (Terra d’ulivi editore, 2019)
ha vinto il primo premio al “Roberto Farina” 2019. Come fotografa ha esposto alla
“Galleria il Marzocco” di Roma, al “Lavatoio Contumaciale” di Tomaso Binga, Roma,
e al FotoFilmFest di Bracciano (RM).
Denata Ndreca
Denata Ndreca è nata a Scutari (Albania) nel 1976. Poeta, scrittrice, giornalista,
traduttrice. Laureata in Scienze della Formazione, Pedagogia. Ha studiato all’Università
di Scutari e Firenze. Le sue prime poesie vengono pubblicate già dal 1989 sulle riviste
nazionali e le antologie per i giovani. Lascia l’Albania nel 1999 e si stabilisce
definitivamente nella sua Firenze, città dove tuttora vive e scrive. Ha pubblicato diversi
volumi di poesia. Intorno a me, Senza Paura, Un faro nella nebbia, Tempo negato, Calicanto,
La ragazza del Ponte Vecchio; testi di letteratura per ragazzi: La carrozzina magica, Sono io.
È stata tradotta in francese, inglese, albanese, thailandese, spagnolo. I testi per i ragazzi
sono stati inseriti nel programma scolastico nelle città di Sakon Nakhon e Chiang Rai
in Thailandia. Tutte le sue opere hanno ricevuto importanti riconoscimenti e premi
letterari internazionali e nazionali. Si occupa di diritti umani. Collabora con vari
quotidiani e radio. È promotrice sociale e di cultura, direttore del Festival fiorentino
per bambini Gelatarium Poesia. È membro accademico dell’Accademia Artistica “La
Pergola Arte Firenze” e dell’Accademia Internazionale Vesuviana. Fa parte di varie
Antologie di poeti contemporanei italiani.
Valentino Ronchi
Valentino Ronchi (Milano 1976) ha pubblicato L’epoca d’oro del cineromanzo (nottetempo,
2016) e Primo e parziale resoconto di una storia d’amore (nottetempo, 2017); Buongiorno ragazzi
(Fazi, 2019). Premio Montale nel 2004, Carducci nel 2013, Fogazzaro nel 2016. Ha
diretto la Collana di poesia Festival per l’editore Lampi di stampa e attualmente cura
la Collana di poesia Quai de Boompjes per l’editore Pequod. Collabora con “Gradiva”,
Rivista internazionale di letteratura italiana. Con Roberto Manzotti cura, per la
Biblioteca Vittorio Sereni di Melzo, la manifestazione Sotto il segno di Sereni.
Giuseppe Vetromile
Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Attualmente svolge la sua attività
letteraria a Sant'Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti
sia per la poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali.
Numerosissimi sono stati i primi premi.
Ha pubblicato più di 20 di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile
approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni
del Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni, 2013), Congiunzioni e
rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà
dell'attesa (RPlibri, 2020), ed il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti
con (Kairos, 2010).
Ha curato diverse antologie, tra le quali, recentemente, Percezioni dell'invisibile, L'Arca
Felice Edizioni di Mario Fresa, Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro
quotidiano (2018) per la Scuderi Editrice di Avellino. È il fondatore e il responsabile del
Circolo Letterario Anastasiano. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari
nazionali. Organizza incontri ed eventi letterari, tra cui le rassegne letterarie Il London
Park Letterario a Sant'Anastasia, in collaborazione con Vanina Zaccaria, e Un caffè da
Mancini presso la Libreria Mancini di Napoli in collaborazione con lo scrittore Gennaro
M. Guaccio.
È l’ideatore e il coordinatore del Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia".
È presente in rete con diversi blog letterari (Circolo Letterario Anastasiano, Transiti
Poetici, Taccuino Anastasiano, Selezione di Concorsi Letterari), ed inoltre collabora
attivamente con altre associazioni e operatori culturali del territorio nella realizzazione
di eventi letterari di rilievo, prodigandosi anche nella ricerca di nuovi “talenti” poetici.
Indice
Introduzione Pag. 4
Giuseppe Vetromile “ 43
5 Dicembre 2020