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RITORNO A MONZA
MOSÈ
BIANCHI
RITORNO A MONZA
MOSÈ
L’Amministrazione Comunale Ringraziamenti:
di Monza GAM. Galleria D’Arte Moderna
BIANCHI
Milano
Dirigente Settore Turismo,
Cultura e Comunicazione Paola Zatti,
Laura Brambilla Alessandro Oldani
RITORNO A MONZA Giuseppina Ornaghi
7/5/2017 - 3/9/2017 Responsabile Servizio Attività Omar Cucciniello
e Beni Culturali
Elda Paleari Parrocchia San Bartolomeo
(Brugherio)
Mostra a cura di Parrocchia di Santa Maria
Dario Porta Nascente e San Carlo,
Supporto organizzativo Monza (Sant’Albino)
Francesca Milazzo Don Vittorino Zoia
Elisabetta Tiberi Don Alessandro Fusetti
Giorgio Pullano Paolo Polvara-Associazione Kairos
Daniela Gentile Grafica e catalogo
Cristina Biella Antonio Cornacchia
Fotografie Trasporti
Studio Saporetti Apice Milano srl
Assicurazioni
AXA Art
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MOSÈ È
motivo di grande soddisfazione soddisfazione, è poterlo fare nelle
per questa Amministrazione sale dei Musei Civici.
BIANCHI
terminare il mandato
amministrativo inaugurando una Aperti da soli tre anni nella nuova
mostra dedicata a Mosè sede di Casa degli Umiliati, i
Bianchi, certamente il Musei Civici cittadini si stanno
RITORNO A MONZA pittore che più di ogni confermando quale centro culturale
altro ha legato il suo vivo e dinamico, attento al dibattito
nome a Monza. culturale della contemporaneità ma
E, ulteriore allo stesso tempo luogo di custodia
motivo di della memoria identitaria cittadina.
La
mostra Mosè Bianchi. A questo vero e proprio “ritorno”
Ritorno a Monza intende di opere - seppur temporaneo- si
rinnovare il legame della aggiunge l’esposizione di cinque
città con il suo celebre pittore dipinti di Mosè Bianchi acquistati
riproponendo, in primis ai dal Comune di Monza sul mercato
monzesi, nel nuovo plesso londinese nel 1987 e da allora
museale di Casa degli Umiliati mai esposti al museo. Si tratta di
dove hanno trovato sede piccoli studi che ben completano
i nuovi Musei Civici e dove il panorama dei soggetti pittorici
sono già presentate alcune presenti in mostra. Vi sono poi, in
significative opere di Mosè aggiunta a questi, alcune prove
Bianchi, un corpus di giovanili del Bianchi - si tratta di
opere, appartenenti alla ritratti di commissione improntati a
Galleria d’Arte Moderna un solido verismo - provenienti dai
di Milano, che per depositi dei Musei Civici.
quattro decenni
furono esposte nella Sempre con il presupposto di
Pinacoteca Civica rinsaldare un antico rapporto di stima
BIANCHI
per la pittura della variegata e
densa stagione della seconda metà
dell’Ottocento, verrà presentato in
INTRODUZIONE
mostra il ritratto del parroco Gian rimando alla sede ove è collocata fortemente relazionate a luoghi e
Andrea Nova, dipinto giovanile di l’opera, consentendo così al visitatore figure cittadine, per esempio il grande
Mosè Bianchi recentemente ritrovato la possibilità di ritrovare i fili del cartone preparatorio dell’affresco
nel complesso edilizio della chiesa di racconto espositivo al di fuori del realizzato sul soffitto della Saletta
san Bartolomeo a Brugherio. Proprio perimetro della Casa degli Umiliati. Reale della Stazione ferroviaria di
nella frazione facente parte della Monza; per non parlare della scultura
parrocchia di Brugherio ma unita Da ricordare infine che, firmata da Luigi Secchi che ha ispirato
amministrativamente al Comune di sempre su questo la statua del pittore posta in piazza
Monza, nella chiesa di Sant’Albino, si presupposto di San Pietro Martire, occasioni e luoghi
trova uno dei più bei dipinti giovanili “apertura” verso la che rendono evidente le prerogative
di Mosè Bianchi, la Comunione di città, le sale dei Musei di “archivio” del sapere, aperto a chi
S. Luigi Gonzaga, una pala d’altare Civici espongono in ne voglia fare esperienza,
esemplificata in mostra da un permanenza opere di costituito dai Musei
richiamo didascalico e un M. Bianchi Civici di Monza.
MOSÈ M
osè Bianchi nasce a Monza permette di soggiornare a Venezia e
nel 1840. Il padre Giosuè, successivamente a Parigi, dove viene
BIANCHI
pittore di buon livello, avrà a contatto con la pittura imperante
grande influenza nella scelta del figlio all’epoca nella capitale francese;
di percorrere la carriera artistica. pittura spumeggiante, un po’ frivola, i
cui riferimenti facevano capo ai pittori
BIOGRAFIA A cavallo tra gli anni Cinquanta e Mariano Fortuny e Ernest Meissonier.
Sessanta Mosè frequenta i corsi di
Giuseppe Bertini a Brera, dove avrà Da queste basi Mosè Bianchi elabora
modo di conoscere e confrontarsi una sintesi personale attenta alla
con alcuni dei protagonisti della ricostruzione ambientale e alla
Scapigliatura milanese, incontri che definizione psicologica dei personaggi,
si riveleranno determinanti nel suo teatralmente messi in scena in sfondi
affrancarsi dalla pittura di storia allusivi di una realtà più immaginata
e la ritrattistica accademica che che vera. La sua pittura mossa
connotano i suoi esordi giovanili e a tocchi rapidi di colore e i suoi
(vedi i ritratti di Giacinta e Innocenta soggetti gradevoli, spesso di gusto
Galimberti e la pala della Comunione di aneddotico, incontrano il favore del
san Luigi Gonzaga, esposti in mostra). pubblico e gli assicurano una grande
Nel 1867 la vincita del Concorso notorietà a livello nazionale. Sul finire
del Pensionato Pietro Oggioni per degli anni ‘70 la ricerca di atmosfere
la pittura, indetto dall’Accademia particolari lo porta Chioggia, dove
di Brera, di durata triennale, gli soggiornerà a più riprese e darà
corso a un vasto repertorio di da personaggi appena abbozzati, ritrova la cerchia famigliare di artisti
soggetti di ambientazione lagunare, tratteggiati da rapide pennellate e pur che lo hanno avuto come maestro e
carichi di suggestione luminosa e capaci di rendere il senso vitalistico riferimento: il fratello Gerardo, i nipoti
partecipazione emotiva. Sono anche della città. Di Gignese conosciamo Emilio Borsa, Pompeo Mariani, Rino
gli anni in cui Mosè Bianchi mette i soggetti dedicati a raffigurare Bianchi.
a prova la sua capacità tecnica tipologie locali, rese eteree e senza
misurandosi con l’affresco. È del tempo da un consolidato ricorso Muore nel 1904, le sue spoglie si
1877 il ciclo di affreschi della villa all’aneddotica e in virtù di una trovano al Cimitero di Monza, la
Giovanelli a Lonigo di Vicenza, ispirato indiscussa bravura tecnica. città lo ricorda con un monumento
a modi che la critica definisce “neo- realizzato una ventina di anni dopo la
tiepoleschi”. Nel 1883 gli viene Il 1898 coincide con un periodo sua scomparsa, in piazza San Pietro
assegnato dal Comune di Monza il di difficoltà economiche e un Martire.
compito di affrescare il soffitto della ripensamento sulla propria opera.
Saletta reale della Stazione ferroviaria Accetta un incarico di docenza presso
di Monza. l’Accademia Cignaroli di Verona,
assumendone ben presto la direzione.
Altri due luoghi caratterizzano L’intenso lavoro di insegnamento
l’attività del maestro monzese lascia poco spazio alla pittura e di
in età matura: Milano e Gignese, questo periodo sono note poche
piccolo borgo montano affacciato sul opere. L’anno successivo Mosè
Verbano. La metropoli lombarda viene Bianchi viene colpito da un ictus
mirabilmente descritta in scenari che lo lascia infermo. Abbandona
notturni, spesso innevati, animati Verona per Monza, città natale dove
1954-1994. N
el 1935 si aprono i Musei Civici Pinacoteca, allora già chiusa da quasi
di Monza nell’ala nord della un decennio a causa del degrado
DELLA GAM,
della Pinacoteca Civica, e sono per disponibilità del museo milanese.
lo più quadri entrati nelle collezioni
GALLERIA
come deposito dalla Congregazione di Delle 32 opere pervenute in deposito
Carità. dalla GAM e schedate nel catalogo
D’ARTE
Electa dei Musei Civici di Monza, edito
Solo nel 1954, in occasione di una nel 1981 a cura di Luciano Caramel,
nuova mostra dedicata al pittore, 29 sono ora esposte in mostra.
MODERNA nella ricorrenza del cinquantenario
della sua morte, un consistente 11 di esse per l’occasione sono
GIAN ANDREA
della Parrocchia San Bartolomeo di di San Gerardo a Monza. Ebbe così
Brugherio. Riconosciuto al Bianchi in modo di conoscere e diventare amico
NOVA base alla firma e ad alcune evidenze di Giosuè Bianchi e fu forse proprio
E LA PALA
documentali, il dipinto è stato in virtù di questa reciproca stima
sottoposto a un prezioso lavoro di che fu affidata al promettente Mosè
NELLE
di Mosè Bianchi. Pervenuti in nell’esposizione permanente della
deposito dalla Congregazione di Casa degli Umiliati e insieme con i
RACCOLTE Carità di Monza (poi E.C.A.), i ritratti dipinti del padre Giosuè, del fratello
CIVICHE
delle sorelle Giacinta e Innocenta Gerardo, dei nipoti Pompeo Mariani,
Galimberti, realizzati nel 1861, a Emilio Borsa e Rino Bianchi, esposti o
soli 21 anni e quasi certamente conservati nelle raccolte dei depositi
su commissione, risentono degli museali, disegnano con sufficiente
insegnamenti accademici di Giuseppe approssimazione l’identità monzese
Bertini, suo maestro di pittura di questa piccola “scuola” artistica
all’Accademia di Brera. In essi è locale che ha segnato una stagione
tuttavia già evidente, nell’attenzione culturale importante di Monza e della
ai particolari fisionomici, una Brianza.
tendenza alla raffigurazione realistica
e più libera rispetto alla ritrattistica
ufficiale d’impronta accademica. Tale
autonomia è ravvisabile anche nel
Ritratto di Felice Spreafico, della metà
degli anni Settanta, dove lo sguardo
dell’effigiato ravviva un dipinto
realizzato secondo schemi consueti
della ritrattistica documentaria.
Ritratto di Felice Spreafico, 1875
Inventario Musei Civici def 0396
Olio su tela cm 73 x 59
Ritratto di Giacinta Galimberti, 1861
Inventario Musei Civici def 0468
Olio su tela cm 60 x 46
Ritratto di Innocenta Galimberti, 1861
Inventario Musei Civici def. 0379
Olio su tela cm 60 x 46
5 Presentazione
7 Introduzione
10 Biografia
13 1954-1994. Il deposito
della GAM, Galleria d’arte moderna
di Milano
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