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G2kitchen Speciale Natale PDF
G2kitchen Speciale Natale PDF
Elga
Genny
Photofood
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L’ORA
DEI REGALI
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Chi siamo
GENNY GALLO
Studentessa, moglie, lavoratrice e sognatrice....con tante idee per la testa, forse a volte troppe, con sempre cento cose da fare, ma mille da
progettare, anche quando dovrei fermarmi non ci riesco davvero…Dal 2009 gestisco il blog Al cibo commestibile, mio piccolo rifugio dove
immortalare e mostrare i frutti delle mie due passioni, la fotografia e la cucina.
http://www.alcibocommestibile.com
SILVIA LUPPI
La Fotografia, oltre ad essere il mio lavoro, è anche la mia passione più grande.
Reportage, architettura, still life..... ogni sfaccettatura mi affascina!
La mia voglia di imparare e scoprire ogni stile mi ha portato ad avvicinarmi anche al mondo del Food e ad aprire un mio blog su internet.
Inizialmente era nato tutto come un gioco, un diario di cucina e di ricordi, ma la passione cresceva ogni giorno di più, spingendomi a studiare
seriamente questa strada che mi sta regalando molte soddisfazioni e che mi da la possibilità di mettermi alla prova quotidianamente vivendo
esperienze diverse che mi fanno crescere personalmente e professionalmente.
http://basilicoepinoli.blogspot.com
EDDA ONORATO
Vivo a Parigi da qualche anno. Di padre italiano e di madre francese, sono cresciuta in mezzo ai sapori ed ai profumi di queste due magnifiche
culture gastronomiche.
Appassionata-ossessionata di cucina e di tutto cio’ che gira intorno al cibo, gli ingredienti, la loro storia...mi sono recentemente innamorata della
fotografia ed in particolare della fotografia culinaria. Sono l’autrice del blog bilingue (francese e italiano) Un déjeuner de soleil, una colazione di
sole, (espressione francese che significa qualcosa d’effimero) dove condivido le mie scoperte, i miei esperimenti e i miei piatti nell’attesa d’invitare
tutti ad una degustazione su un terrazzo pieno al sole. Collaboro con case editrici come autrice di ricette e fotografa.
http://undejeunerdesoleil.com/
TIINA RINKINEN
Sono Tiina Rinkinen , editor , fotografa e blogger, vivo in Finlandia e sono autrice di Sparklinink, food&home blog dedicato alla mia passione per
il cibo e il simple living, uno stile di vita caratterizzato dall’abbandono del superfluo.
I miei piatti sono ispirati dalla freschezza degli ingredienti di stagione e dalla semplicità della cucina scandinava.
Divertirmi sperimentando nuove ricette, cucinare con ingredienti semplici e di qualità, e ritrovarmi intorno alla tavola a gustarli con parenti e
amici è cio’ che rende speciale quello che preparo.
http://www.sparklingink.com/
ALESSANDRA GENNARO
Ho imparato a leggere su vecchi Topolino, ai tempi dell’asilo- e da allora non ho più smesso. Negli anni, i libri sono diventati una parte di me, il mio basso continuo, la
spina dorsale della mia vita, la cassa di risonanza dei miei incontri e delle mie passioni. Fra queste, quella per la cucina, nata fra le quattro mura di casa e poi cresciuta, in
un dilatarsi di spazi, prima fisici e poi virtuali, dalla biblioteca tematica al blog. Quarantaquattro anni, genovese, sempre in giro per il mondo, dedico il tempo che avanza
dagli impegni della famiglia e della professione a leggere, scrivere e parlare di cibo, ora negli ambiti più ufficiali dell’editoria, ora in quelli più domestici della mia cucina,
da sempre luogo di sperimentazioni culinarie più o meno riuscite. Da oggi, lo farò anche da qui, ripercorrendo la storia di una passione attraverso i suoi protagonisti,
dai più insigni ai meno famosi che, con la loro curiosità, il loro entusiasmo e la loro voglia di osare hanno permesso alla cucina di diventare quello che oggi è: un luogo
di incontro, di scambio, di confronto, che trae dalle radici del suo passato la linfa per rinnovarsi ogni giorno, nel presente.
http://menuturistico.blogspot.com/
SARKA BABICKA
Vivo a Londra dal 2008 , dove mi occupo di fotografia e foodstyling , Ma sono nata e cresciuta a Praga, nella Repubblica Ceca.
La mia passione per la fotografia è nata con il primo scatto fatto per il mio blog di cucina Cook Your Dream , circa un anno fa.
Amo gli impasti, la cucina, i viaggi e la fotografia.
http://www.cookyourdream.com/
ALICIA MANAS
Mi chiamo Alicia, sono spagnola però da 5 anni abito a Milano. Una laurea in lingue e l’amore mi hanno portato in Italia, un amore che si è am-
pliato verso la fotografia e la cucina italiana.
L’interesse per la cucina arriva da lontano, da quando avevo 10 anni e mia mamma mi comprò i primissimi libri di cucina che ancora oggi ho ed
utilizzo per alcune ricette leggendarie.
Con l’arrivo di internet e la blogosfera mi sono sempre appassionata di più. Due blog (uno in italiano ed uno in spagnolo), e tante foto su Flickr,
di cibo e non, sono il risultato di questa avventura.
http://erborina.blogspot.com - http://amiloquemegustaescocinar.com
CLAUDIA SCARPALEGGIA
Mi chiamo Claudia, ho vent’anni e studio Tecnologie Alimentari all’Università di Firenze.
Ho scelto questo indirizzo perché sono incuriosita da tutto quello che riguarda il cibo, dalla coltivazione biologica, allo studio delle sue proprietà
chimiche… e ovviamente mi piace mangiare cose buone e sane! Oltre a questo, amo viaggiare, fare fotografie e sono appassionata di trekking.
Vi aggiornerò ad ogni stagione su cosa potete piantare e raccogliere, se anche voi volete il vostro orticello, e su tutte le proprietà salutari delle
vostre verdure fresche!
ELGA CAPPELLARI
Mi chiamo Elga, italianissima, 37enne mamma di tre bambini e appassionata di cucina, semplicemente un’appassionata autodidatta.
Credo “nel siamo quello che mangiamo” perciò mi diverto a sperimentare e indirizzare i miei figli a una cultura gastronomica che li stimoli alla
ricerca del gusto.
Folgorata dalla fotografia, adoro immortalare quello che colpisce i miei occhi e che mi emoziona, sia in cucina che durante i nostri viaggi.
Cuoca a domicilio a tempo perso, gestisco il mio blog Semi di papavero, con dedizione ed entusiasmo, perchè in esso ho trovato la mia giusta
dimensione.
http://www.semidipapavero.net/
CAROLINA CENNI
Mi chiamo Carolina ed ho 27 anni. Sono nata e cresciuta a Firenze, ma adesso vivo a Londra.
Ufficialmente mi sono laureata in Sociologia e collaboro con un giornale.
Ufficiosamente, invece, mi trovate costantemente in cucina con mani e pensieri “in pasta” tra spezie, farine, bilance e il mestolo, che è la mia
bacchetta magica.
Il mio blog “Semplicemente Pepe Rosa” è nato nell’aprile del 2009 e rappresenta una buffa collezione di racconti, fotografie e ricette. Il mio blog
è il modo per condividere il cibo con tutti voi, che è una delle cose che mi rendono più felice in assoluto…
http://www.semplicementepeperosa.com/
CHIARA BIAGIONI
Sono Chiara, per molti Kia... potrei dirmi un grafico, una decoratrice, di tutto e con tutto, un’ aspirante pittrice o un’impiegata col compromesso
della testa tra la nuvole e la voglia di muovere le mani o semplicemente una mamma...o forse tutte queste cose insieme!!
Mi piace esprimermi usando ogni mezzo che la creatività mette a disposizione, che siano fascinosi pennelli o un freddo mouse, che siano pentole
e padelle o tessuti e fili!
Creatrice di grafiche per blog e siti web, mi lancio con pazienza ed entusiasmo in questa nuova avventura!
http://www.kiabia.it/
Buon Natale!
Giulia e Claudia
Per decorare:
100 g cioccolato fondente
250 ml panna
2 cucchiai zucchero a velo
Per il tetto: unire questa volta 7 savoiardi lato a lato con la crema di burro, per avere
uno degli spioventi del tetto. Ripetere per il secondo spiovente e mettere in congela-
tore per circa 10 minuti. Nel frattempo sciogliere il cioccolato a bagnomaria, toglie-
re gli spioventi del tetto dal congelatore e spennellarli con il cioccolato fuso. Lasciar
freddare in frigo per circa 30 minuti.
Decorare la casetta.
Aggiungere la panna montata solo alla fine. Montare la panna a neve ben ferma
con 2 cucchiai di zucchero a velo, poi riempire una sac-a-poche e decorare gli spio-
venti del tetto e la superficie di appoggio della casetta. A piacere la casetta può
essere decorata con zuccherini colorati, cioccolatini e biscotti. Si conserva in frigo
per qualche giorno senza la panna montata.
14 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
Mi ricordo ancora il Natale in cui la preparai,
nella cucina di nonna con la tv di sottofondo e nonna e mamma a
guardare incantate quella casetta che prendeva forma parete dopo parete.
Quest’anno io e Claudia abbiamo deciso di rivivere quel momento
e costruire la nostra casetta di biscotti!
In una ciotola capiente, montare il burro e lo zucchero con un mixer elettrico a medio-
alta velocità per 30 secondi. Aggiungere il lievito e il sale. Montare fino a che non è tutto
omogeneo, rimuovendo l’impasto dai bordi della ciotola con una spatola, se necessario.
Mescolare le uova e la buccia d’arancia fino a che non è tutto combinato. Unisci tutta la
farina che puoi, sempre mescolando con il mixer.. Usando un cucchiaio di legno, unire
la farina rimanente. Dividere l’impasto a metà. Disporre ciascuna metà della pasta su un
grande foglio di pellicola trasparente, la forma in un disco di forma quadrata e avvolgere
con la pellicola trasparente. Raffreddare la pasta per circa 1 ora, o fino a che non è facile
da trattare. Mettere una porzione di impasto tra due fogli di carta da forno e stender-
la in un quadrato di 25 centimetri. Spalmare metà della Nutella sulla pasta lasciando 1
centimetro di bordo. Avvolgere la pasta in maniera stretta a formare una spira-
le, poi pizzicare insieme le estremità per sigillare il rotolo. Avvolgere il
rotolo in carta oleata o nella pellicola di plastica. Ripetere il
processo con la seconda porzione di pasta. Far riposa-
re la pasta in frigorifero da 4 a 24 ore o fino a quan-
do non è abbastanza solida per essere affettata.
Preriscaldare il forno a 190°C. Foderare una teglia di
grandi dimensioni con carta da forno. Tagliare ra-
pidamente gli involtini in fette di1 o 2 centimetri,
ruotando il rotolo dopo ogni taglio per evitare
che si appiattisca sotto il peso del coltello. Se il
rotolo diventa troppo morbido durante la pro-
cedura del taglio, avvolgerlo di nuovo in carta
oleata e metterlo nel congelatore per 10 mi-
nuti o finché non si rassoda. Mettere le fette
separate da 5 centimetri di spazio sulla car-
ta da forno.
Cuocere i biscotti in forno preriscaldato
per 11 - 13 minuti, o finché i bordi sono
ben fermi e il fondo leggermente dora-
to. Lasciar raffreddare nella teglia per 1
minuto e poi il trasferirli su una griglia
per finire il raffreddamento.
Perchè i bambini
E la cucina
Possono andare d’amore e
d’accordo...
ANCHE A NATALE!
N
el Villaggio di Natale fervono i preparativi!
Mancano solo tre giorni alla Vigilia e Babbo Natale inizia a
scalpitare per la grande notte che lo attende. Dentro alla
casa di legno tutta illuminata vi è un gran correre di elfi, svelti e in-
daffarati e impacchettare i regali, mentre il Mastro Elfo Beruk dirige
i lavori con un grande sorriso. Fuori nevica e la bianca coltre ha qua-
si coperto la stalla dove le otto renne stanno riposando.
Babbo Natale sta sorseggiando la sua cioccolata calda accomodato
sulla grande poltrona rossa nel centro del salone, mentre tre piccoli
elfi vestiti di verde e rosso gli stanno lucidando i grandi scarponi
neri. Risuona una melodia di campanelli argentati e regna un gran
fervore per i preparativi…ma improvvisamente succede qualcosa!
La musica rallenta trascinando un suono lento e noioso e gli elfi
piano piano in sequenza iniziano a sedersi, ad accasciarsi o addi-
rittura a sdraiarsi sul pavimento!! Alcuni persino si addormentano
russando sonoramente!!
Babbo Natale si alza svelto dalla sua poltrona ed esclama “ Elfi! Cosa
mi combinate? Non potete fermarvi adesso! C’ è ancora molto lavo-
ro da fare!! Che vi succede?” In un angolino l’ elfo Rubus disse con
un filo di voce “ Ma Babbo natale siamo stanchi! Siamo esausti dal
troppo lavoro! Abbiamo bisogno di riposo…lasciaci dormire un po-
chino!”
Babbo Natale preoccupato inziò a camminare avanti e indietro per
il salone cercando disperatamente una soluzione…Non poteva far
saltare il Natale a tutti i bambini del mondo! Dalla cucina arrivò in-
curiosita dall’ improvviso silenzio la cuoca Lucilla, che preoccupata
per l’ improvvisa mancanza di energie dei suoi elfi, iniziò a pensare
a come poteva aiutarli… Corse quindi in cucina , aprì la dispensa e
ne tirò fuori tante uova quante erano gli elfi. Le ruppe in una grande
terrina argentata e vi aggiunse “La mattina della Vigilia di Natale pre-
parate ai vostri bambini una colazione
tanto zucchero appena macina- robusta e golosa che li aiuterà ad af-
frontare la lunga di giornata di festa, e
to e latte appena munto . sedetevi con loro concedendovi il lusso
di assaporare questo momento”.
La cuoca Lucilla, aveva trovato la
soluzione! Con le sue omelette
farcite di frutta poteva ricaricare
gli elfi in un battibaleno! Corse
nel salone con un vassoio carico
di cibo e avvicinandosi a Babbo
Natale gli disse” Babbo, sveglia-
mo gli elfi e diamo loro questa
omelette di Natale, vedrà come
correranno dopo!” . Babbo Na-
tale sgranò gli occhi e subito
iniziò a chiamare per nome tutti
OMELETTE
gli elfi addormentati, che pian della
piano si svegliarono stiracchian- VIGILIA
dosi e lamentandosi del troppo
breve riposo…ma annusarono 3 uova
1 cucchiaio di burro
anche il delizioso profumo delle 30 ml di panna fresca
omelette! Fu così che si raduna- 3 cucchiai rasi di cocco rapè o di cioccola-
to bianco grattugiato
rono intorno a Lucilla e a bab- Frutti di bosco
bo Natale mangiando con gran Granella di zucchero
Zucchero a velo
gusto la nutriente colazione.
Con le mani impiastricciate di In una padella antiaderente far scioglie-
re il burro e farlo colorire. Versare le uova
marmellata e i baffi di zucche- sbattute e appena si rapprendono i bor-
ro a velo tornarono nel salone a di, sollevarli con una paletta di silicone
per far scivolare il composto di uova al
impacchettare i regali! E mentre di sotto, per una cottura più omogenea.
la musica dei campanelli ripren- Versare la panna in una ciotola e mesco-
larvi il cocco rapè o il cioccolato crean-
deva il suo ritmo, Babbo natale do una crema densa. Versarla sull’ome-
abbracciò Lucilla dicendole in lette ancora nella padella, farcire con
frutti di bosco e granella di zucchero e
un orecchio “ Grazie amica mia, richiuderla su se stessa.
hai salvato il Natale!” . Sistemare l’omelette su un piatto e spol-
verare abbondantemente con zucchero
a velo.
22 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
Fatti aiutare da un grande a creare
Lucilla e l’elfo affamato, stampa que-
sta pagina e segui le istruzioni!!!
* *
PIEGARE I PIEDINI IN AVANTI
* *
* *
*
*
Luc
ill
a
RITAGLIARE LUNGO LE LINEE CONTINUE E PIEGARE LUNGO IL TRATTEGGIO. INCOLLARE DOVE è IL SIMBOLO (*)
Foto e testi di Silvia Luppi
http://basilicoepinoli.blogspot.com/
FIG. I
24 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
a scuola di...
Photofood
Pronti per il reportage natalizio?
A cura di Silvia Luppi
SENSIBILITA’ E DIAFRAMMA
Utilizzate una sensibilità ISO alta (dai 500 agli 800 ISO)
perché siete al chiuso e sicuramente l’ambiente è poco
illuminato (però giostratevi voi, se è una giornata di sole
e l’ambiente è luminoso è sempre meglio tenere la sen-
sibilità più bassa possibile!).
Il diaframma tutto aperto! Perché oltre ad entrare più luce
avrete anche quello sfuocato tanto adatto a questo tipo
di situazione! Esempio: mettete a fuoco il vostro piatto e
come sfondo avrete le persone che vi siedono di fronte
sfuocate o il loro piatto, o le candele (foto A)…il sogget-
to della foto sarà a fuoco e tutto il resto apparirà come
un’immagine evanescente che darà un suggerimento
dell’atmosfera che c’è intorno (quindi non sottovalutate
mail anche la parte sfuocata, perché renderà magica la FIG. A
vostra fotografia!)
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 25
IL TEMPO
INQUADRATURE
Se siete vicino alla finestra (quindi avete una fonte luminosa accanto,
siete stati fortunati) dovete solo scegliere l’inquadratura che più vi pia-
ce, magari mettendo a fuoco il vostro piatto tenendo sfuocato quello
di chi vi sta difronte oppure semplicemente scattando un dettaglio
FIG. D
della pietanza. (foto A e E)
Se la luce non è un granché (non potete portare a tavola i pannelli
riflettenti o addirittura le lampade!) dovrete sfruttare il punto di vista
e quindi essere creativi, magari scattando il vostro piatto dall’alto (in
pianta) scegliendo un taglio geometrico e fantasioso! (foto F)
FIG. G
FIG. L
FIG. H
Semplicità
e tradizione
Per la tostatura: 3 chiodi di garofano, 4 grani di pepe, ½ ba- Ingredienti per la glassa al cioccolato bianco e mascarpo-
stoncino di cannella ne:
125 g di mascarpone
Scaldare l’aceto e immergerci i peperoncini per circa 30 125 g di cioccolato bianco
minuti. Tagliare la carne di maiale in pezzi di circa 5 cm, 5 cucchiaini di latte
cospargerli di sale e mettere da parte. Macinare le spe- ¼ cucchiaino di noce moscata
zie secche in una polvere finissima. A questa polvere,
aggiungere i peperoncini con l’aceto, l’aglio e lo zenzero Sciogliere il cioccolato bianco nel latte a bagnoma-
e macinare fino ad ottenere una pasta liscia. Asciugare ria. Mettere da parte a raffreddare. Mescolate il ciocco-
la carne di maiale, coprire con la miscela di spezie e ma- lato raffreddato al mascarpone per avere un composto
rinare per una notte. cremoso. Aggiungere la noce moscata. Mettere da par-
Macinare le cipolle fino ad ottenere una purea e aggiun- te fino a che la torta non è pronta.
gere alla carne di maiale. In una padella, arrostire chiodi Montare burro e zucchero fino ad ottenere un com-
di garofano cannella e pepe in grani fino a che non rila- posto leggero e spumoso. Aggiungere i tuorli uno alla
sciano i loro aromi. Aggiungere la carne di maiale con volta, e mescolare bene. Aggiungere la pasta di vani-
la sua marinata e far cuocere per 2-3 ore a fuoco bas- glia. Setacciate insieme gli ingredienti secchi e aggiun-
so aggiungendo meno acqua possibile e mescolando gerli al composto di uovo. Incorporare anche il caramel-
ogni tanto. lo. Montare gli albumi a neve. Incorporare un terzo degli
È preferibile mangiare il Vindaloo il giorno dopo, dal albumi montati al composto di farina per ammorbidir-
momento che i sapori si fondono meglio. Può essere lo. Aggiungere delicatamente gli albumi rimasti, e infine
servito come piatto principale con riso o pane. noci e frutta al brandy.
Per fare delle coppette di pasta, stendere i fogli di pasta Versare il composto in una teglia a cerniera di 20 cm
sfoglia in quadrati di 30 cm. Ricavare da ogni foglio di di diametro, precedentemente imburrata e foderata di
pasta sfoglia nove quadrati da 10 cm di lato e foderare carta da forno. Cuocere a 180°C per 45 minuti finché la
degli stampini da cupcake. Riempire con il maiale e in- torta non è ben ferma. Lasciar raffreddare su una gri-
fornare a 200°C per 15 minuti finché la pasta sarà gonfia glia per 10 minuti, poi rimuovere dalla teglia e lasciare
e dorata. Servire con un cucchiaio di panna acida o pan- a temperatura ambiente. Quando la torta è completa-
na e spolverare con le erbe. mente fredda, spalmare uno spesso strato di glassa al
cioccolato bianco e mascarpone sopra la parte superio-
re della torta. Decorare con lamponi freschi.
34 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
Asha Pagdiwalla
Io sono sempre stata un’amante del cibo. Coccolata da due generazioni di cuochi di
talento a casa dal lato materno, ho sempre avuto un palato molto esigente. Cinque
anni fa, quando mi sono trasferita a New York City, il mio palato ha preso le ali e si è li-
brato in una ricerca avventurosa della cucina mondiale. Due anni fa, quando una piega
inaspettata del destino mi lasciò con più tempo di quello che sapevo come impiegare,
ho deciso di convogliare le mie energie nel ricreare i sapori del mondo nella mia cuci-
na, per quanto piccola fosse. Lungo il percorso, ho scoperto una passione latente per
creare esperienze legate al cibo e condividerle con amici e familiari. Sono felicissima di
pianificare un pranzo durante il weekend da gustare con calma, in buona compagnia.
Ho anche scoperto una passione per la fotografia e lo styling degli alimenti e sono os-
sessionata dal collezionare props ed oggetti vintage. Io scrivo un blog, Fork Spoon Knife,
che alimenta ancor di più tutte le mie passioni ed è diventato un modo meraviglioso per
connettermi con ancor più appassionati di cibo!
http://www.forkspoonnknife.com/
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 35
foto di Sarka Babicka
36 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 37
Il Natale Ceco
e il suo tradizionale pane
8 g lievito secco
120 g burro
80 g zucchero
3 tuorli d’uovo
un pizzico di sale
la buccia grattata di ½ limone
1 cucchiaio di vaniglia
500 g farina
250 ml latte
70 g uvetta, ammollata in 2 cucchiai di rum
60 g mandorle intere pelate, tritate grossolanamente
¼ cucchiaino di noce moscata grattata
1 uovo, per glassare
circa 20 mandorle per la decorazione
Per la crema
100g di burro a pomata
200g di crema alla nocciola spalmabile
Per la copertura
250g panna fresca
50g di zucchero a velo*
Scaldare la panna su di un bagnomaria, una volta calda aggiungere il cioccolato, sciogliere bene. Lasciare raf-
freddare leggermente e aggiungere la farina e le spezie a piacere. Metter in frigo e far rassodare per una notte
intera. Quando l’impasto è ben sodo formare i tartufi, aiutatevi con un cucchiaino. In varie ciotole preparate il
cacao, i pistacchi etc. Con un cucchiaino prentete un po’ di impasto, arrotolatelo tra le mani e poi passatelo in
uno delle farine preparate.
Anna Esposto
Mi chiamo Anna, ho 36 anni e sono un infermiera. La mia passione per la cucina è
nata circa 15 anni fa da quando ho scoperto la celiachia. Ho fatto mille esperimenti
per rendere più appetibili i piatti senza glutine ad oggi posso dire con successo.
Il mio blog creato 4 anni fa è nato per far capire alle gente che senza glutine non
significa senza gusto!
www.ilricettariodianna.com
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 47
Il Sapore di casa
il calore di casa
Detto tra noi, se il vostro pepino non sarà promosso a pieni voti alla prova
forno... poco grave... c’è sempre una soluzione... giù nel vinsanto... la prova
inzuppo la passa sicuro!
Disegnare su un cartoncino un po’ resistente due cerchi di circa 7 cm con un secondo cerchietto al centro
di circa 1,5 cm . Ritagliarli a creare due “ciambelline di carta”.
Accoppiare i due cerchi, legarvi il capo di una matassina di lana (delle dimensioni non piuù grosse del
foro dei cerchietti) e iniziare a girare intorno al foro a coprirne tutta la superficie. Ricordate che quanta
più lana girerete intorno al cerchio, quanto più cicciotto risulterà il nostro angioletto.
Una volta ricoperta la superficie del cerchio, anche per più strati, entrare con la punta della forbice tra i
due cerchietti in carta, tenendo però saldamente la insieme la lana con due dita proprio sul foro, e taglia-
re la lana lungo tutto il perimetro.
Sempre facendo attenzione che la lana esca dal suo posto, inserire tra i due strati di carta un filo della
stessa lana del pompon e fare un nodo stretto e resistente.
Estrarre i due cerchietti con la dovuta attenzione, ed otterrete il pompon che farà da pancia al nostro
angioletto.
prendere un nastrino di raso alto 3 mm metterlo a doppio, fare un nodino a formare una cappiolina di
circa 2 cm (servirà per appendere l’angelo) poi insirire il nastro dentro ad una pallina di vetro, plastica,
poliestere... insomma ... quella che riuscite a trovare (la mia è di poliestere trasparente e sfaccettata, ma
andrà bene anche una perlona per esempio, l’importante è che abbia un foro centrale e che la sua di-
mensione sia proporzionata a quella del pompon che avete realizzato) .
A questo punto con l’ausilio di ago e filo cucite il nastro al pompon in modo da lasciare i lembi del raso
liberi per poter successivamente farvi un fiocco. I lembi del fiocco saranno le ali del vostro angioletto.
Osservazioni:
Per un tocco più esotico, la mousse si può arricchire con 100 g di ginger
candito e spezzettato o la buccia candita di un arancio, oppure si posso-
no aggiungere spezie a piacimento (caffè, coriandolo, curry, cannella).
Per avere il sapore e la consistenza ottimale, la mousse al cioccolato deve
riposare in frigo per una notte prima di essere servita.
Scaldare il forno a 190 gradi. Bucare le patate in più punti con una forchetta. Ungerle di olio, salarle e peparle. Metterle in
forno appoggiate direttamente sulla griglia posizionata in mezzo e cuocere per 90 minuti. Tagliare i gamberi a pezzetti e
mescolarli con la ricotta e la creme fraiche, salare e pepare. Mescolare 3 cucchiai di olio con un pizzico di sale e il matcha.
Quando le patate sono cotte disporle sui piatti e delicatamente inciderle a metà per il lungo. Ripartirvi la crema di gamberi
e disporre a fianco le foglie di spinaci. Condire con l’olio al matcha.
Purè di pastinaca con capesante agli
anacardi per 4 persone
Tritare i funghi secchi e metterli a bagno nel latte tiepido. Tagliare a pezzetti la pastinaca. Porla in una pentola,
salare e unire 5 dl di acqua. Cuocere per 20 minuti con il coperchio. Verificare la cottura quindi unire il latte e
frullare fino ad avere un purè. Preriscaldare il forno a 200 gradi. Tritare finemente gli anacardi con sale e pepe.
Impanare le capesante con la polvere di anacardi, ungere la teglia e infornare per 10 minuti. Servire le capesante
con il purè caldo
3 pompelmi rosa
2 arance
30 g di zenzero candito tagliato a pezzettini
piccoli
1 stecca di vaniglia
4 cm di stecca di cannella
2 cucchiai di zucchero
Chiara Bellasio
L’amore per la cucina, e intendo la tensione interiore che mi da gioia quando tra-
sformo gli ingredienti in un piatto, che ne colleziona sapori e profumi, credo me
l’abbia trasmesso mia madre. I colori mi incantano e mi ispirano. E così nel 2005 è
nato questo spazio, Il pranzo di Babette un convivio di sapori speziati e racconti di
viaggio che mi piace immaginare sia letto sorseggiando una tazza di tè.
http://www.ilpranzodibabette.com/
foto di Genny Gallo
64 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 65
1
8
2
3 4
E’’
7 L’ORA
6
DEI REGALI
REGALI SPECIALI
Ely ama cucinare e cucire, nella sua cucina ci sono farine e bottoni in egual mi-
sura, e sul suo blog si alternano piattini succulenti a bellissime creazioni fatte
con stoffe e fili colorati. Per noi questa volta ha lavorato con il feltro, creando
dei bellissimi dolcetti...ma sul blog vedrete bor sine coloratissime, comode
pantofole, tutto per i bebè... Se volete contattarla, scrivete pure a eliscrap@
gmail.com o cercatela nella sua cucina
http://nellacucinadiely.blogspot.com/
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 67
nina Jeyam Fimo Creations
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Il Fimo è un pasta sintetica che si modella con il calore delle mani e si cuoce in
forno per ottenere una creazione solida come la ceramica. E’ molto versatile
e oltre a mescolare i vari colori per ottenere nuove sfumature o effetti unici
è possibile pure creare effetti e nuove tecniche usando oggetti comunissimi
come carta vetrata, pennelli, stuzzicadenti, tappi, alluminio, ecc..
Nina disegna e scrive.A volte pensa di farlo non solo per lei, oltre il suo senti- Inoltre grazie alla morbidezza e versatilità è possibile lavorare a mano pure
mento. Nascono così le CartoNine,per condividere e far viaggiare quei segni, quantità piccolissime di pasta per creare dettagli e dare alle creazioni quell’ef-
forse comuni, forse carezze riconoscibili, affinché ciò che sembra passeggero fetto realistico e stupefacente.
attraversi davvero lo spazio e il tempo come vorremmo, a segnare l’aria che Questa piccola collezione natalizia è basata sulla dolce atmosfera del Natale:
muove. Le CARTONINE sono i disegni di Nina (alias Francesca Ballarini) Son biscotti, cupcakes e torte curate nei minimi particolari per dare sempre a chi li
messaggi in bottiglia da lasciare in mare, o conchiglie raccolte e poi donate. indossa la gioia caratteristica del periodo natalizio!
E i disegni possono anche crescere, e diventare quadri, stampe... Lavoro la pasta Fimo da 3 anni puntando da sempre al realismo e ai dettagli
Oppure raggrupparsi e si trasformano allora in splendide agende. delle mie miniature, creando soprattutto cibi e piatti di ogni tipo che fanno
http://Cartonine.blogspot.com venire l’acquolina in bocca a guardarli e indossarli!
http://sinfonina.blogspot.com/2010/09/vi-racconto-una-storia.htm Jessica Montanelli per “Jeyam Fimo Creations”
www.jeyam-art.com
http://www.facebook.com/pages/Jeyam-Fimo-Creations/120189247997475
Per informazioni e richieste - jeyam.creativity@gmail.com
Valeriatelier
Similaire
Philippe Conticini –
Sensation
Che il ragazzo facesse sul serio lo si era intuito da
un po’, ma è con questo libro che viene spazzato via
ogni dubbio. Conticini, infatti, è uno che va oltre: oltre
le forme, oltre la tradizione, oltre la modernità: “avan-
guardia” è la sua parola d’ordine, affidata ad una ricerca
condotta sul filo del gioco e della scoperta, in nome di
una creatività a cui tutto è asservito, a cominciare dalle
forme che riaccendono curiosità per creazioni obso-
lete e pertanto ingiustamente trascurate, dalla Saint
Honorè in versione quadrata al bignè cubico. Se non
ci credete, sfogliate le pagine di quest’opera, la Summa
delle sue creazioni suddivise in base alle sensazioni che
esse suscitano al nostro gusto. Un surplus di lavoro per
le nostre papille, una gioia per gli occhi, un godimento
allo stato puro per l’intelletto, un’ode ad una genialità
che non conosce freni o confini. Sensazionale, insom-
ma....
Per tutti quelli che “La France c’est la France, Paris c’est
Paris e ad un Hermès preferisco un Hermè
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 73
Paul Bocuse,
La Cucina del Mercato
Al pari delle star, anche i grandi chef ogni tanto sentono il bisogno
di farci sapere che anche loro, in fondo, sono come noi: portano i fi-
gli a scuola (di lusso), fanno le code all’aereoporto (businness class) e,
soprattutto, vanno a fare la spesa al mercato. Lo ha fatto anche Paul
Bocuse, nel lontano 1976, consegnandoci uno dei testi sacri della let-
teratura gastronomica mondiale che la Guido Tommasi ha recente-
mente ripubblicato, in un’edizione meno costosa dell’originale (ma
più cara di quella economica, oggi introvabile). Nel frattempo, Bocuse
ha consolidato la sua fama di Re Mida delle Stelle , trasformando in un
firmamento Michelin tutto quello che tocca, e Les Halles di Lione si
sono rifatte il look, diventando un vero paradiso per gourmand, anche
grazie al traino del suo avventore più illustre, a cui sono state dedicate,
in barba ad ogni giustificabile scaramanzia. Ciò che sempre rimasto
uguale a se stesso, invece, è questo libro che, in barba ai suoi venticin-
que anni e all’ancora intatta fiducia nel verbo dela nouvelle cousine,
è fresco, come un prodotto di giornata: ognuna delle milleduecento
ricette qui raccolte parla di cucina sana, di tecniche essenziali, volte a
valorizzare e non a mortificare la qualità della materia prima, in una
ricerca di innovazione che non tradisce ma semmai omaggia la tra-
dizione, secondo un messaggio che è quanto mai attuale e che fa da
cornice a tutta l’opera, rendedola un classico della cucina. E pazienza,
se ha poco meno di venticinque anni.
Per tutti quelli che “dalle 9 alle 5 orario continuato”ma caschi il mondo,
se non vado al mercato.
Benedetta Parodi
Cotto &Mangiato:
“libro di cucina” è una parola grossa. Però, di sicuro è infallibile. A
meno che non siate così sfortunati da incappare nella scatola di fa-
gioli che non si apre o nel foglio di frolla scaduto, al banco frigo del
Super. Perchè è questa la non cucina che ci ammannisce ogni giorno
Benedetta Parodi: un inno al preconfezionato ed al precotto, un’ode
al “famolo veloce” che tutto travolge, dal rispetto per le materie prime
all’amore per un’arte di cui, in questo libro, non c’è traccia. Eppure, è
il caso editoriale dell’anno, con centinaia di migliaia di copie vendute,
inflessibili critici gastronomici che si stracciano le vesti per difenderla
in TV e tutti che si lambiccano il cervello alla ricerca del segreto del
suo successo: c’è chi lo indica nel cognome dell’autrice, chi nel traino
del suo programma televisivo, chi nelle strategie editoriali del colosso
Mondadori, chi in un mix di tutte e tre le cose- e nessuno invece, che
si soffermi sull’idea portante di tutto il libro: e cioè, che chi millanta la
vince, sempre e comunque. E la cucina-ahinoi- non fa eccezione
Per tutti quelli che il lifting col finanziamento e le Mauritius con le rate.
porcini, porri
4 porri
100 g circa di pangrattato
50 g di nocciole tritate grossolanamente
e nocciole
2 spicchi d’aglio
8 g di porcini secchi ridotti in farina
brodo vegetale
vino bianco secco
olio extravergine
peperoncino secco sbriciolato
timo
Preparare le pappardelle con le farine, i porcini e acqua
quanto basta.
Rosolare i porri mondati e tagliati a fettine con 1 spicchio
d’aglio tritato e 2 cucchiai di olio. Sfumare con un goccio di
vino, aggiungere 1/2 bicchiere di brodo e cuocere per 30
minuti, finché i porri diventano tenerissimi.
Lessare le pappardelle in abbondante acqua salata.
Nel frattempo soffriggere 1 spicchio d’aglio in abbondante
olio, quindi eliminarlo. Aggiungere il pangrattato, le noc-
ciole e peperoncino a piacere. Far dorare il tutto.
Saltare brevemente le pappardelle con i porri e servirle
cosparse con il pangrattato e qualche fogliolina di timo
fresco.
Ingredienti:
600 g di yogurt di soia al naturale
400 g di zucca tagliata a pezzi di 1 cm
Crumble di zucca
60 g di mandorle tritate
60 g di farina
4 foglie di salvia
2 spicchi d’aglio
olio extravergine
sale
peperoncino
Preparare la salsa frullando tutto il prezzemolo, meno un cucchiaio che servirà per gli sformati, con i capperi, 1/2 spicchio
d’aglio, l’aceto di mele, olio quanto basta, sale e pepe.
Tritare finemente lo scalogno e soffriggerlo con 1 spicchio d’aglio, rosmarino, salvia e 3 cucchiai di olio. Unire il cumino, le
noci e rosolare per qualche minuto finché risultano dorate. Sfumare con il vino ed eliminare gli aromi. Riunire in un mixer
noci, ceci, lenticchie. Condire con pepe e circa 1 cucchiaino e 1/2 di sale. Frullare tutto finemente ed aggiungere il prezze-
molo rimasto. Bagnare con acqua il pane carasau, lasciarlo riposare qualche minuto finché diventa morbido e spennellarlo
d’olio. Usarlo per rivestire 4 stampi di 8 cm di diametro, lasciando la parte unta verso l’esterno. Riempirli con il composto
di noci e legumi comprimendo bene e ricoprire con altro pane, eliminando quello in eccesso. Spennellare d’olio anche la
superficie. Cuocere gli sformati per circa 20 minuti a 180° e servirli tiepidi con la salsa al prezzemolo.
Alice Martini
Italianissima e vegan per scelta etica, vivo a Verona con tre turbolenti micioni ed un
compagno che amo prendere per la gola.
Le mie passioni? Prima che la cucina, il cibo: sono un’inguaribile golosa!
Mia madre ama raccontare delle mie prime parole: mamma, papi e mimì. Mimì nel
mio lessico infantile stava per... formaggio. Mi racconta sempre di quando, praticamen-
te in fasce, mi mettevo davanti al frigorifero di casa battendo sullo sportello chiaman-
do “mimì, mimì!” per farmene dare un pezzetto. Come per molti, appena ho iniziato a
leggere ho scoperto il Manuale di Nonna Papera e con esso sono arrivati i primi pasticci,
i primi biscotti bruciati e duri come mattoni, i piatti incrostati di caramello che non sape-
vo come pulire, nascosti sotto il letto per evitare che la mamma si accorgesse che in sua
assenza ne avevo combinata una delle mie. Uscita dalla famiglia la mia casa ha iniziato
ad affollarsi di riviste e libri sull’argomento, potevo finalmente gestire in modo autono-
mo la mia spesa toccando, annusando e scegliendo ciò che sarebbe passato dalla mia
dispensa… poi pian piano è arrivato il web ed infine il mio blog, con cui ho scoperto
un’altro modo per corteggiare il mio amato: la fotografia.
http://www.kitchenbloodykitchen.com/
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 83
84 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
foto di Giulia Scarpaleggia
Un Pomeriggio di Natale
per rallentare e rilassarsi
Per il Ripieno
**Questo è il bello delle rotelle a piacere: poter lasciare quel tratto inconfondibile, maga-
ri neanche troppo perfetto, ma sicuramente inimitabile. Una firma, una confessione, un
ritratto.
“ah guarda! ho beccato quello della zia… no il tuo è quello della nonna…vedi come gira
bene…”
Ma soprattutto, durante la vera e propria abbuffata familiare, poter affermare con proprio orgoglio,
suscitando l’altrui ammirazione: “Fermi tutti, quello più grosso l’ho appena trovato io… quest’anno ho
vinto io!!!”
Claudia Castaldi
Claudia Castaldi, alias Pyondi, è una fotografa biondina e confusamente food stylist.
Visibilmente toscana, instancabilmente foodie. Laureata in fotografia- Facoltà di Archi-
tettura presso l’Università degli Studi di Firenze, vive e lavora come freelance a Milano
dal 2005. Attualmente fotografa e foodstylist a tempo pieno, collabora con agenzie,
case editrici, chef e catering per documentare eventi e realizzazioni di ricette.
Sempre inseguendo quello che realmente succede fuori e dentro la cucina: la fatica,
lo stress, le risate, la rabbia… la gente si incontra, nascono o si tramandano storie, se-
greti, pettegolezzi, dove ci si ritrova anche da soli a prendersi cura di sè, per raccontare
e raccontarsi.
www.claudiacastaldi.com come esperienza personalissima e soggettiva legata alla cucina
www.tourdefork.net dove il cibo è il legame ed il veicolo tra creatività, società e cultura.
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 95
Novy God Capodanno in Russia
Lessare il grano saraceno. Tritare la cipolla, rosolarla nel burro, aggiungere la pancetta e i funghi e cuocere 5
minuti. Mescolare con il grano saraceno.
Salare e pepare l’oca, farcirla con il grano saraceno e cucire.
Infornare a 200° per 1,5-2 ore, ungendo spesso l’oca con il proprio grasso.
Giulia Nekorkina
Sono Giulia, alias Rossa di sera, moscovita di nascita, romana di adozione e food
addict per vocazione.
Amo cucinare e mangiare, preferibilmente in compania, ma anche fotografare,
viaggiare e parlare della mia Russia!
http://www.rossa-di-sera.com/
foto di Giulia Nekorkina
Dulce navidad dall’inizio alla fine
per la sfoglia:
300 g di farina
3 uova
per il ripieno:
1 uovo
grattugia di 1 limone
grattugia di noce moscata q.b.
25 g di burro fuso
200 g di parmigiano grattugiato
Per il ripieno
2 melette o 1 mela grande
80g di uvetta di corinto (o uva passa)
20 g di pinoli
90gr zucchero di canna
1 cucchiaino di quettrospezie in polvere
2 cucchiai di whisky
Rossella Venezia
Mi chiamo Rossella ed ho 33 anni. Sono metà marchigiana e metà lucana, vivo a
Roma e amo Parigi, sono architetto e paesaggista. Cucinare mi scarica e mi diverte.
Fotografare mi è sempre piaciuto, ma il tema culinario è arrivato a popolare le mie
foto solo di recente, da quando ho aperto il blog “Vaniglia, storie di cucina”.
Ogni cibo ha una storia, ed ogni storia porta alle mille declinazioni di una singola
ricetta. La cucina, il giardino, il soggiorno e la biblioteca… credo che ogni spazio in
una casa non possa essere progettato senza immaginare chi lo vive, cosa vi si cuci-
na e vi si mangia, e tutte le innumerevoli storie che vi ruotano intorno
http://vanigliacooking.blogspot.com/
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 109
foto di Rosa Mayland
110 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 111
Dulce navidad Pacchi regalo con carta DIY
idee regalo
La vigilia. Sciogliere il cioccolato a bagno maria. Far bollire 60 g di panna poi versare in tre volte
sul cioccolato bianco in modo da incorporarla in modo omogeneo. Versare il resto della panna
fredda (60 g), l’acqua di fiori d’arancio e mescolare delicatamente. Coprire di pellicola a contatto
diretto con la crema e conservare in frigorifero per una notte (o, comunque, almeno 5 ore).
L’indomani, montare la crema ben fredda con la frusta, come fosse panna (deve formare una
punta sulla frusta). Si ottiene cosi’ la ganache montata. Con l’aiuto di un sac à poche, formare dei
tartufini. Lasciar asciugare in frigorifero almeno un’ora prima di servire. Si conservano un giorno
al fresco.
Nota: naturalmente, si puo’ sostituire l’acqua di fiori d’arancio con dell’acqua di rose o del liquore
come il Grand Marnier o il rum ad esempio. Oppure si puo’ speziare il tartufo omettendo l’aroma
ma lasciando delle spezie (cannella, vaniglia, cardamomo... meglio se in polvere) in infusione
nella panna fredda per almeno un’ora prima dell’uso.
Foderare uno stampo da plum cake con due strati di pellicola trasparente. In una grande ciotola
con le fruste elettriche o con la planetaria montare i tuorli con lo zucchero semolato fino a che
non sono molto densi e pallido, circa 8 minuti. In un’altra ciotola montare la panna insieme con
i semini della bacca di vaniglia. Unire delicatamente i due composti. Versare il composto nello
stampo da plum cake e coprire con la pellicola trasparente. Congelare per circa 1 - 2 ore. Scoprire
e unire mescolando una parte dei pezzettini di Hokey Pokey, lisciare la parte superiore, ricoprire e
lasciar in congelatore per altre 3 o 4 ore. Per servire, togliere il semifreddo dallo stampo, rimuove-
re la plastica e tagliare a fette spesse. Servire 2 fette con una manciata di frutti di bosco freschi e i
rimanenti pezzettini di Hokey Pokey.
Bron Marshall
Sono una scrittrice freelance, fotografa e stylist specializzata in prodotti alimen-
tari. Sono uno chef qualificato con la New Zealand National Certificates in Profes-
sional Cookery e ho lavorato in diversi ristoranti in tutta la South Island della Nuova
Zelanda.
Quando non sono immersa nel cibo e nella la fotografia, mi si può trovare ad inse-
gnare a casa alle mie due figlie o a gestire la nostra piccola fattoria di 5 acri con mio
marito a North Canterbury, Nuova Zelanda.
http://bronmarshall.com - http://bronmarshall.org
Channukkah
festa delle luci
Le sufganyot
(per 10 sufganyot)
3/4 di un bicchiere di latte
1 uovo + un tuorlo
2/3 di un cucchiaio di zucchero
1 presa di sale
30 g di lievito di birra
30 g di margarina a temperatura ambiente
farina q.b. (circa 250 g)
olio per friggere
Fare intiepidire il latte; in una ciotola, unire il latte, il lievito e un cucchiaio di farina,
poi lasciare riposare 15 minuti.
Aggiungere nella ciotola tutti gli altri ingredienti e farina abbastanza da ottenere un impasto morbido e legger-
mente elastico: impastare bene, a mano o con la planetaria.
Lasciare lievitare l’impasto per 2 ore in un luogo tiepido e non ventilato.
Stendere l’impasto col mattarello e ritagliare dei cerchi spessi circa 1,5 cm; mettere tra due cerchi d’impasto un
cucchiaio di crema o marmellata e poi fare aderire bene i bordi dei due cerchi, in modo tale che poi friggendo
non scappi fuori il ripieno: spennellare con un po’ d’acqua facilita il compito.
Lasciare lievitare le sufganyot per altre due ore, poi friggerle in olio ben caldo.
Per evitare l’odore di fritto è consigliabile aggiungere nella padella della frittura anche un paio di fettine di mela:
è un ottimo rimedio contro l’odore del fritto.
Quando le sufganyot sono di un bel colore marroncino dorato,
tirarle fuori dall’olio e lasciarle scolare bene
su un foglio di carta assorbente o scottex.
Una volta raffreddate, spolverare le sufganyot
con lo zucchero semolato e servire.
latkes
(per 4 latkes)
4 patate grosse
1 cipolla
1 uovo (ma se l’uovo è di quelli piccoli e bio come le mie fate
anche 2 uova)
1 cucchiaino di farina
sale e pepe
Sbucciare 4 patate crude, poi grattugiarle o tagliarle a julien-
ne con l’apposito attrezzo e metterle a scolare dentro a uno
strofinaccio per un’oretta, affinchè perdano la loro acqua.
Tritare finemente la cipolla, versarla in una ciotola capiente
e impastarla con l’aiuto di una forchetta insieme alle patate
grattugiate, l’uovo e la farina: deve venire fuori un intruglio
denso ma non troppo. Aggiustare sale e pepe.
Scaldare un po’ d’olio in una padella e friggere un mestolo di
impasto per volta, avendo cura di lasciarlo colorire bene da
un lato prima di girarlo, con l’aiuto di una spatola.
Scolare i latkes su un foglio di carta assorbente o scottex,
poi servire.
I latkes sono deliziosi con la panna acida, ma in mancanza
essa il philadephia va benissimo; l’abbinamento perfetto è
quello col salmone affumicato e il timo o l’erba cipollina.
Jasmine Guetta
Mi chiamo Jasmine, ho 21 anni e da un anno - insieme al mio amico Manuel - scrivo
un blog di cucina, Labna.it.
Ho cominciato a cucinare illuminata dall’idea di Ratatuille che “tout le monde peut
cuisiner” e da allora non mi sono più allontanata dai fornelli. Mi piacciono i piatti ita-
liani, ma anche quelli della tradizione ebraica e orientale che appartengono alla mia
famiglia: per questo, in effetti, il mio blog è un miscuglio di tante culture gatronomiche.
http://www. Labna.it
questo possa diventare un po’ opprimente (dato che oggigiorno iniziano a riempire gli scaf-
fali nel mese di ottobre) non impedisce ai miei occhi di brillare come le luci di Natale. Il cibo,
ovviamente, occupa gran parte della mia pianificazione natalizia. Passo un sacco di tempo
a decidere il menu e a pensare ai temi, ai colori (argento luccicante, bianchi acceso e viola
pastello) e a tutti i sapori e le esperienze che voglio trasmettere ai miei ospiti. È bellissimo il
delle brioche alla cannella fatte in casa che riempie tutte le stanze nei nelle prime ore fredde
della mattina. Il Natale è un’occasione per fermarsi e passare del tempo di qualità con i propri
caldarroste e sorseggiando abbondante vino rosso con Lo schiaccianoci che suona in sotto-
fondo.
Crescere in Libano significa che abbiamo sempre avuto un meraviglioso Buche de Noel sul
tavolo la sera della vigilia di Natale. So cosa state pensando ... Questo non è libanese! Ma, dal
periodo francese, molti nel paese hanno adottato questa tradizione e così per questa edizio-
Per preparare la pasta genoisePreriscaldare il forno a 200°C. Ungere lo e foderarlo con la carta forno.
In una ciotola mescolare tutti gli ingredienti secchi, tranne lo zucchero. Quindi unire la farina, il cacao, i lievito.
In un’altra ciotola, mescolare gli ingredienti umidi insieme: burro e vaniglia In una ciotola capiente, sbattere i tuor-
li e lo zucchero per circa 1 minuto o giù di lì.
In un’altra ciotola pulita, utilizzando le fruste, montare gli albumi finché sono spumosi mettere da parte.
Unire gli ingredienti secchi e gli ingredienti umidi (tranne le chiare montate) e montare con delicatezza per circa
1 minuto. Ora incorporare gli albumi montati a neve con il resto degli ingredienti, mescolando bene.
Stendere l’impasto uniformemente sulla teglia e infornare per 10 minuti.
Posare un panno umido su un piano di lavoro e mettere un foglio di carta da forno su di esso.
Togliere la torta dal forno e capovolgerla delicatamente sulla carta da forno, poi delicatamente e lentamente
rimuovere la carta.
Utilizzandolacartadafornoepartendodallatolungo,arrotolarelatortaaformareuntroncoelasciareriposarearaffred-
dare per circa 2-3 ore, con la piega laterale in basso.Per preparare il ripieno di crema alla castagna e brandy:Mescolare
la purea di castagne una volta con un frullatore a immersione solo per assicurarsi che non abbia dei grumi. A questo
punto aggiungere la crema al brandy e lo zucchero e frullare per circa un minuto o due. In una tazza, aggiungere l’ac-
qua tiepida e poi versare la gelatina, mescolando continuamente fino a quando la gelatina si scioglie. Ciò dovrebbe
richiedere circa un minuto o giù di lì. In un’altra ciotola pulita montare gli albumi a neve (usando una frusta pulita).
Unisci gli albumi al resto del composto e lascia a riposare per 1-2 ore o fino a che non è fermo.
Put it all togetherSrotolare delicatamente il dolce raffreddato. Spalmare in modo uniforme la pasta genoise con il
ripieno di brandy e castagne, ma fino ai bordi, altrimenti uscirà quando si arrotola. Arrotolare di nuovo in forma di
tronco, sistemare con la piega laterale verso il basso, coprire con la pellicola e lasciar riposare in frigo per 2 ore o fino
al momento di servire. Quando si è pronti a servire, tagliare una fetta sottile da ogni estremità, abbastanza per mo-
strare il motivo del ‘legno’, e poi mettere su un piatto da portata, cospargere di zucchero a velo e… lasciarsi andare!
Buone vacanze a tutti, fate baldoria e siate felici!
Vivo costantemente nel villaggio preso dalla frenesia del sabato di leopardiana memoria,
lavoro tanto per arrivare alle mete e una volta raggiunte, quando ci arrivo, non me ne godo il
Detto questo capirete che la mia vera festa non è tanto il Natale, quanto la Vigilia.
Sono ancora un bimba curiosa, e consumo le ore che mi dividono dalla mezzanotte intenta
a scrutare i pacchetti sotto l’albero, quelli che si potranno aprire solo la mattina seguente,
davanti a una fetta di panettone per far sentire alle papille gustative che è giorno di festa.
Il 24 invece, terminata la frenesia del lavoro, si va a casa, veloci , e poi ci si fionda dalla mam-
ma…non ci sono grandi cose sulla tavola, quelle verranno apparecchiate l’indomani, nel
pranzo ufficiale:D…
Quello che non puo’ certo mancare sono le patate: bollite, in insalata, semplicissime e povere,
aprono il pasto come da tradizione a casa Gallo, come vuole mio padre da sempre, a memo-
ria di quel che gli veniva servito sulla tavola del collegio da piccolo, quando questo era forse
il solo segno di festa, la sola cosa che rendeva il Natale differente da tutti gli altri giorni…
E poi di solito segue un primo:una pasta, ricca , piena, magari proprio con del pesce e passata
Con in tempo ho imparato ad apprezzarla la festa. Ho imparato che quei momenti che pos-
sono sembrare noiosi e ripetitivi,uguali anno dopo anno,in fondo, sono proprio gli stessi in
Far bollire i conchiglioni in acqua salata. Scolarli e raffreddarli velocemente passandoli in acqua ghiacciata.
Con un coltello ben affilato tritaree per bene il salmone, mescolarlo con la ricotta e aggiustare di sale e pepe.
Affettare finissimi i carciofi e farli saltare con un filo di olio e uno spicchio di aglio in una padellina, fino a che sa-
ranno morbidi.
Preparare la besciamella: scaldare il burro, unire la farina e far cuocere il roux qualche minuto.Diluire con il latte
freddo, riportare sul fuoco e far addensare.
Assemblare il piatto: disporre qualche cucchiaio di besciamella sul fondo della pirofila, versare metà dei carciofi,
adagiarvi i conchiglioni riempiti con il salmone , e coprire con i carciofi e un po’ di besciamella . Gratinare in forno
per pochi minuti
134 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
G2KITCHEN | DICEMBRE 2010 - 135
136 - G2KITCHEN | DICEMBRE 2010
foto di Genny Gallo
Simply London
Il natale
a Londra
Provate a pensare al Natale a Londra. Cosa vi
viene in mente? Sì, esatto! Il Natale da queste
parti è proprio così, ma non solo…
Ho pensato a lungo ad un unico aggettivo
che potesse racchiudere le mille sfaccettature
legate al periodo dell’anno più magico in que-
sta metropoli, ma vi confesso che non è stato
facile! Però alla fine l’ho trovato. Lo definirei:
variegato.
Questa città “pazzerella” che riesce ad accon-
tentare sempre tutti, perchè di fatto ne ha per
tutti i gusti, è capace persino di offrire un Nata-
le estremamente variegato…
Così si passa dallo slow living della Chirstmas
Fair e dei mercatini natalizi all’aperto, al Natale
scintillante e accativante di Oxford Street e de-
gli immensi department store. Cosa preferite?
Da una parte vi sembrerà di lasciare Lon-
dra per qualche oretta e di immergervi in
una realtà senza tempo e senza luogo per-
vasa da profumi di arancia, cannella e vani-
glia. Dove tante signore che sembrano delle
buffe Beatrix Potter senza il coniglio Peter vi
servono zucchero filato, caramelle dolcissi-
me che si attaccano ai denti e magiche candy
apples. Gli addobbi di Natale per l’albero e la
casa più ricercati faranno da cornice a tutto ciò
e vi faranno sospirare ad ogni bancarella.
Dall’altra, invece, saprete benissimo dove sie-
te. A Londra, ovviamente! Sì, perché un Natale
così sfarzoso è realizzabile in poche città e lei è
sicuramente una di queste. Più di 4 km di sug-
gestivi addobbi, magiche luci e dolcissimi jingle
Distinti saluti
foto di Giulia Nekorkina
G2kitchen
Speciale Natale, anno 2010
www.g2kitchen.com
scrivici:
info@g2kitchen.com
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