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Indice generale
IV STORIA DELLA MUSICA............................................................................................................1
28. Caratteri e tendenze del Novecento musicale............................................................................2
Il contesto storico e culturale......................................................................................................2
Il rapporto compositore-pubblico................................................................................................2
La diffusione della musica..........................................................................................................3
29. La musica in Francia nel primo Novecento...............................................................................4
La musica a Parigi tra Otto e Novecento....................................................................................4
G. Fauré.......................................................................................................................................5
E. Satie........................................................................................................................................5
C. Debussy..................................................................................................................................6
M. Ravel......................................................................................................................................6
I. Stravinskij, compositore russo in Francia................................................................................6
Il “neo-classicismo” di Stravinskij..............................................................................................6
30. Il primo Novecento in Italia.......................................................................................................7
La “generazione dell'Ottanta” e i primordi della musicologia italiana.......................................7
A. Casella e G.F. Malipiero.........................................................................................................7
I poemi sinfonici romani di O. Respighi.....................................................................................7
F. Busoni.....................................................................................................................................7
La generazione di mezzo: L. Dallapiccola e G. Petrassi.............................................................7
G.F. Ghedini e B. Bettinelli.........................................................................................................7
31. La seconda “Scuola di Vienna”..................................................................................................7
L' “espressionismo musicale” di A. Schonberg ..........................................................................7
La dodecafonia............................................................................................................................7
A. Berg e A. Webern...................................................................................................................7
32. La musica nell'Est europeo........................................................................................................7
B. Bartòk.....................................................................................................................................7
Russia..........................................................................................................................................7
Inghilterra....................................................................................................................................7
B. Britten.....................................................................................................................................7
Stati Uniti....................................................................................................................................7
33. Il jazz, la musica per film...........................................................................................................8
Cenni storici e caratteri stilistici del jazz....................................................................................8
La musica per film......................................................................................................................8
34. Il secondo Novecento.................................................................................................................8
Il contesto storico e culturale......................................................................................................8
I corsi estivi di Darmstadt...........................................................................................................8
La serialità integrale....................................................................................................................8
L'alea...........................................................................................................................................8
La musica elettronica..................................................................................................................8
Tendenze degli ultimi anni..........................................................................................................8
La musica italiana degli ultimi anni............................................................................................8
28. Caratteri e tendenze del Novecento musicale.
Il rapporto compositore-pubblico
L'assenza di un linguaggio comune, culturale e musicale in particolare, ha determinato la pressoché
completa frattura tra il compositore e il pubblico. In epoche precedenti il compositore aveva una
funzione precisa: servire una committenza. Ora l'artista tende a servire se stesso creando in molti
casi solo per colleghi artisti e per l'arte.
Molta musica nel Novecento esige dall'ascoltatore qualcosa mai chiesto prima, ossia un'attenzione
molto elevata e concentrata. Il linguaggio musicale della “Nuova musica” sfida le capacità ricettive
di un normale pubblico il quale la respinge come estranea alle sue aspirazioni e alla sua felicità
d'ascolto. È un'arte essenzialmente impopolare, perché i suoi mezzi di espressione si sono
trasformati in una specie di lingua occulta. La prima esecuzione di un pezzo di musica
contemporanea ha provocato in molti casi una dimostrazione di ostilità da parte del pubblico. La
prima rappresentazione (Parigi, maggio 1913) del Sacre du printempos di Stravinskij sollevò una
protesta sì assordante da parte del pubblico che si rese necessario l'intervento della polizia. Una
sommossa ancora più distruttiva fu quella provocata poco tempo prima a Vienna in occasione della
prima esecuzione degli Altenberglieder Op. 4 di A. Berg. Molti compositori si sentivano investiti di
una missione che doveva portare al rinnovamento totale dell'arte, a comporre per il futuro anziché
per il presente.
Si può dire che il linguaggio della “Nuova musica” discende direttamente e si sviluppa dalla musica
di Wagner, caratterizzata com'è da un tessuto architettonico musicale di grande ampiezza e
complessità veramente inestricabile e inesauribile, da sfumature sonore sempre diverse e pur tra
loro connesse. Per creare tensione drammatica Wagner inoltre estende ed espande su ampie
dimensioni, tramite le continue modulazioni, i cromatismi e le dissonanze, i momenti di forte
ambiguità armonico tonale. In Wagner tuttavia l'ascoltatore si familiarizza con fatti armonici di per
sé complessi grazie alla loro ripetizione in progressione. Egli stesso aveva spiegato i suoi sistemi
drammaturgico organizzativi, le arditezze del proprio stile, anche per legittimarlo e propagandarlo
sia presso gli intenditori sia presso il grosso pubblico. Sarà questa la tendenza poi prevalente nel
nostro secolo nel filone dei compositori d'avanguardia. I quali di fronte allo smarrimento degli
ascoltatori nei confronti delle loro creazioni, si premurano di offrire spiegazioni in programmi di
sala, manifesti estetici, dichiarazioni collettive. Ogni opera è un problema e come ogni problema
richiede una trattazione esplicativa.
Nelle partiture contemporanee di si moltiplicano le prescrizioni esecutive, con la proliferazione,
spesso mutevole da partitura a partitura, di nuovi segni grafici. Nella neo-avanguardia degli anni
Cinquanta-Sessanta vi è addirittura la tendenza a considerare la partitura come entità a sé stante,
come puro oggetto concettuale.
E. Satie
Satie occupa una posizione iconoclastica, di violenta polemica, di aperto dissidio nei confronti di
concezioni, principi estetici, valori ritenuti fondamentali dall'opinione comune. La sua musica è
basata sulla totale rinuncia ad ogni connotazione soggettiva ed emozionale, ad una qualsivoglia
logica formale convenzionale. È una musica eccentrica e provocatoria concepita come antidoto
ideale al lirismo romantico, al wagnerismo magniloquente, ad ogni retorica ufficiale ed accademica.
Suscitò il crescente interesse dei circoli artistici d'avanguardia dadaisti e del compositore John
Cage.
Poverissimo si guadagnò da vivere come pianista nei cabarets di Montmartre. Dal 1891 al 1895
aderì alla confraternita della Rose-Croix. A 39 anni si iscrisse alla Schola cantorum d'Indy per
studiare contrappunto e fuga.
Nel 1888 scrisse tre brevi pezzi pianistici intitolati Gymnopédies (“Gimnopédie = feste dell'antica
Grecia caratterizzate dalla presenza di giovani danzatori nudi) e nel 1890 scrisse un gruppo di tre
Gnossiennes (il titolo enigmatico si riferisce forse a danze originarie di Gnosso, o Cnosso, città
dell'antica Creta). Sono brani che sorprendono per i tratti stilistici seguenti:
– totale libertà formale
– melodie quasi totalmente diatoniche
– armonia con spiccate inflessioni modali
– successioni di accordi senza rapporti tra di loro
– monotonia della pulsazione ritmica
– totale assenza di un qualsivoglia sviluppo tematico.
L'intento è di giungere alla completa staticità del movimento, alla soppressione del senso del tempo
nel mezzo “dinamico” per eccellenza, quello musicale. L'impressione è quella di una musica che
viene tenuta inchiodata sul posto. Nel corso delle Gnossiennes iniziano a comparire indicazioni
particolareggiate agli esecutori: Apri la testa, Non andar via, ecc.
A partire dal 1891 iniziò a comporre musica senza indicazioni di metro e senza stanghette di battuta.
Prefigurano, le armonie per moto parallelo, costruite su quarte sovrapposte, la ricerca armonica e
timbrica di Debussy. Primi esempi di queste tecniche nella musica di scena per Le fils des ètoiles
1891. Altra composizione per pianoforte a struttura iterativa è Vexations. È formata dalla ripetizione
incessante di un tema per 840 volte.
Questa è musica di sola durata, che si misura nello scorrere di unità singole o complesse, quelle che
Cage, nel suo saggio su Satie in Silence chiama “strutture musicali a livello zero”, “strutture
temporali senza eventi”. È un procedimento usato anche nella Musique d'ameublement (“Musica
d'arredamento”), una delle invenzioni più stravaganti di Satie: presentata nel marzo 1920 tre
clarinettisti, un trombone e un pianoforte collocati nei diversi angoli della sala ripetevano
incessantemente motivi di musica da ballo o comunque di sapore popolaresco che secondo il
desiderio dell'autore dovevano essere percepiti in margine ad altre attività e rientrare pertanto nella
sfera del quotidiano, dell'esistente.
Oltre a motivi da cabaret circo jazz Satie introdusse nella partitura certi rumori tipici della vita
moderna propri del futurismo musicale.
C. Debussy
Molteplici furono le esperienze che contribuirono alla formazione dello stile di Debussy. La base
musicale di partenza fu offerta dalle opere dei musicisti francesi del tempo e dalla tradizione
musicale europea di fine Ottocento di Wagner in primo luogo.
Per la musica di Wagner – del Tristan e del Parsifal che ascoltò a Bayreuth nel 1888-89 – Debussy
serbò una costante ammirazione, ma detestò le idee filosofiche del musicista tedesco. Subì l'influsso
dell'armonia non convenzionale dei musicisti russi, di Musorgskij. Nutrì interesse per il canto
gregoriano. Fu suggestionato dalla musica dell'Estremo Oriente che sentì all'Esposizione Universale
di Parigi bel 1889. Decisive per la sua formazione furono le frequentazioni con gli ambienti letterari
legati alla corrente simbolista.
La vita di Debussy cambiò notevolmente dopo il successo anche finanziario di Pelléas et
Mélisande. Tra le opere che mostrano il suo particolare talento nella ricerca di raffinati ed inediti
impasti timbrici figurano il Prélude à “L'aprés-midi d'un faune”.
La musica per pianoforte composta quasi tutta tra i l903 e 15 costituì un importante punto di
riferimento per tutta la musica del XX secolo. Debussy sviluppò un nuovo tipo di pianismo basato
soprattutto su un dinamico gioco di sonorità ottenute mediante l'utilizzo del pedale di risonanza.
M. Ravel
Il “neo-classicismo” di Stravinskij
30. Il primo Novecento in Italia
F. Busoni
La dodecafonia
A. Berg e A. Webern
B. Bartòk
Russia
Inghilterra
B. Britten
Stati Uniti
33. Il jazz, la musica per film
La serialità integrale
L'alea
La musica elettronica