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Il termine Risorgimento nacque dall'idea che la nazione Italiana dovesse risollevarsi dallo

Stato di decadenza e di servitù in cui giaceva per riprendere il suo cammino progressivo.
Quest'idea, che ebbe nel Risorgimento stesso una notevole efficacia propagandistica,
risponde solo in parte all'effettiva realtà della precedente storia italiana, perché proprio il
processo di formazione della nazione Italiana era stato nei secoli passati lento, faticoso e
incompleto e la coscienza nazionale si era manifestata soprattutto in forma letteraria.
Comunque, nonostante questa origine ideologica, la parola Risorgimento, entrata ormai
nell'uso comune, può essere usata senza danno delle esatta comprensione storica per
indicare la rivoluzione Borghese nazionale italiana, purché non si accompagni ad una
visione mitologica del Risorgimento stesso (...)
Questa concezione, ancor viva negli odierni continuatori della scuola storiografico-
idealistica liberale, porta con sé un giudizio ottimistico sulla classe dirigente liberale
uscita dal Risorgimento, non solo rispetto ai vecchi gruppi dirigenti reazionari, ma anche
riguardo al modo con cui essa governò l'Italia fino alla Prima guerra mondiale. La
debolezza di questa concezione storiografica appare chiaramente nell'interpretazione
delle crisi politiche sociali che hanno travagliato lo Stato Italiano e soprattutto della più
grave di essa culminata nel fascismo (...)
D'altra parte le concezioni storiografiche radicali o radicaleggianti, che hanno
rappresentato pessimisticamente il Risorgimento come "rivoluzione fallita" o "tradita'" ed
hanno insistito nel mettere in luce soprattutto gli aspetti oligarchici e le tendenze
autoritarie della classe dirigente liberale, ricollegando così in un certo senso il fascismo
al Risorgimento, hanno anche esse delineato delle immagini parziali della conclusione
del Risorgimento della storia dell'Italia unita.
La comprensione storica dello sviluppo dell'Italia moderna può fare dei passi avanti solo
se si evita l'idealizzazione del Risorgimento e al tempo stesso la tendenza a metterlo
"sotto processo" per una pretesa non rispondenza di esso ad un modello ideale; per
questo è necessario anzitutto rafforzare la consapevolezza critica dei nessi che
collegano il Risorgimento all'Italia unita e la storia dell'Italia a quella dell'Europa e del
mondo.

(Da G. Candeloro, Storia dell’ Italia moderna, vol. V,1860-1871, Feltrinelli, Milano 1968)

Facendo riferimento ai fatti storici e ai principali protagonisti del Risorgimento italiano il


candidato individui ed argomenti:

1) Le tesi storiografiche criticate dal Candeloro e le loro matrici ideologiche


2) La tesi sostenuta dall' autore
3) I riferimenti letterari citati all' inizio del brano

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