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IBUoTICA Da. VIOLOIICUUSTA
EDIZIO NI ~ - RICOR DI
i!IBLIOTECA DEL VIOLONCELLISTA
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G. G. F. ,DOTZAUER
INTERAMENTE .RIFORMATO
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(B) Lire 50 __
109030

_ Proprietà dqli Editori. - Depoeto a nonna dei lraitatl lntenlalioalll.


Tutti I diritti della preaente ediÀOIII IIIDO riNnati.

G. RICORDI & C.
aDITO ■ l ·STAIIPATOal

MILANO · . ROMA · NAPOLI • PALERMO · LONDRA • LIPSIA · BUENOS-AIRES


PARIS - SOC, ANON. OES WITIONS RICORDI
NEW-YORK - O. RICORDI 6< C., INC.
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IN DI..CE
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Prefazione· (Lette~ all'Editore) . . Pag. 1

~ART E' PRIM: A.


3
Regola prima.. Condizioni preliminari indispensabili ad intraprendèr e lo studio del Violoncello
)t

Regola seconda.. Modo d'accol'd&rlo · . . · ~ . . . .' · . . . . . -. . )t

Regola terza. Modo di tenere il Vi'.oloncello » 4


\
Regola quarta. Posizione· delle dita, della mano e del braccio sinistro.
)t

Regola quinte.. Modo di tenere e condurre l'arco · ))

Tav'ole delle posizioni »7a3S


Dello stile . .
JI) 85
Studio dello stile in questa parte . » 36
42 Esercizi d'una difficoltà progressiva di G. G._"F. Dotzt.i.uer. ·
)t 88

PART E SECO NDA.

Della Scala diatonica cromatica e del ùlodo di impiegare il pollice o capotasto~


JI) 86
Dello stile del Violoncello in questa pM'te .
)) 86
Scale .
)t 87
Della Scala· cromatica
)) 89
bello Staccato, del Picchettato e del Martellato . »
))
90
Dell'Arpeggio .
»
Dei suoni flautati
Del Panicato •
)) 92
Degli abbellimenti appropriati al Violone.elio »
34 Esercizi di G. G. F. Dotzauer . )) 93

PART E TERZ A.

Quattro Meditazioni lugubri di Gaetano Braga . » 151


24 Esercizi in tutti i modi di G. O. F. Dotzauer » 169
18 Grandi Esercizi di O. O. F. Dotzauer n 219
Ancora dello ·stile del Violoncellista e dello studio dello stile in questa part.e D 257
La musica di genere ,, 2o8

109090
Milano, li 26 luglio 1873.

Mio cari~imo amico,

nle sentilo, """ pllÒ esswe


Un Metodo per Vi'olO#Cello, se è o,a 1111 bisogno gene,alme
a/me nle adottalo. Ven11e /Je#si edi'/o
una /Juqna speculazione per ,111 ediftwe ove non ve11ga gme,
i lasciali dal/'illNstre Ihlza ltn',· ma
coi tipi della tua Casa 11n Me/odo compilalo cogli Stud
llè i# bene i#leso o,din e g,-adllOle, d,:
tali .Studi #0# vi si trovano llè ,-,, quanlilà sujftcienle,
padr0#01lza di fJlll!Sf o dij/ici/e i'str11-
modocltè SO#O invalidi a g,,iria,e 'r allievo alla completa
mmto e a p,od, wre dei Vwloncellisli di vaglia.
,deco lli in #.11 Me/odo d,e possa
Gli Sfridi ed i consigli di Dotzauw non vennero fi#Of'a
io stesso, coadiuvalo dalla mia l#11p
dirsi compie/o; a tale opera mi sono -dun<JIII! accinto
li del mio ,,mf>ia11fo maes t,o Gaela1UJ
p,alica del Violoncello, dalla memoria dei prece/li serba
/i J/iolo11celli'sli miei conlemjxwalld. -
CiandeUi di Napoli ç dall'avere 11dilo hl/li i più g,-a,u
di "" fai Metodo completo, '" gmero-
Ajpe na _li parla i della necessità cl,e in Italia si aveva
a bella e /J#O,ra az,Olle io ti ,-,i,g ,ano
samente ti offristi di assumertene la pub/Jlicazione. Di qwst
,ecel/o si dedica. - Io /,o co,,.tdalo
in nome della gtoventù italiana elle allo st11dio del Violo
miei /#11gl,i sh«Ji.
questo Metodo co11 mie annolazio#i e c011s1gli ,accolli da'
cl,e gli sllld,osi vor,a n11o acèo-
_ Spero aduntJue di"° " aver /allo opera vana, e confido
in 0110,e la p,im à scwl a e le più ♦
glierla benig,,amenle, poicnè essa è intesa a ridtiama,,e
gioventù.
gran di lradiz,oni del ViolO#Cello, i11iziandovi la 11ostra
Ama ,1 luo atfez,onali'ssimo amico

GAE TAN O BRAGA.

All'Editore Tito di Gio. Ricordi.


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3

I PA RT E PR IM A
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REGO LA PRIM A

Condiz ioni prelim inari indispe nsabili ad intrapr endere


lo studio del Violoncello.
Non ai può incominciare lo studio del Violoncello; 110 prima. non si conosce perrettamente la grunm&·
tic~ musica.le (A1iol1). È d'uopo 11&per leggere a. prima vista le chiavi di Violino, di Tenore e di Baa110;
ed_
esercitars i, anche con cattiva voce, nei Solfeggi di Cr111c11ntini o di Luigi La!Jlaelas. È necessario pure
che
il maestro ai accerti se l'allievo possiede un buon orecchio musica.le. È meglio prendere un'altra
via. che
suonare il Violoncello quando non si ha. una. felice intonazione o una buona. organizzazione musicale.
Per
suona.re il Violoncello si raccomanda in tutto questo Metodo il canto. Con qualunque voce l'allievo
deve
cantare sempre.
Non a ca.so i nostri vecchi padri na.politani ci tramanda.vano il detto: t:Ai canta intuona, • cAi dioitw
1uona ....
Nel suonare il Violoncello, la. chiave di Violino si legge un'ottava. più buu. quando la. si trova i110l&-
tamente, ed all'unisono del suo registro quando segue le chiavi di Tenore o di Basso, oppure indicandon
e s.•

REGO LA SECO N .DA

Modo d'acco rdarlo.


La Re Sol Do
Il Violoncello si accordii per quinte come 2 ° I I I. 0
0
Accordandolo bisogna condurre
-&
l! 2~ 3~ 4~
l'
~r: con calma e leggerezza, tirandolo da un punto all'altro. Appoggiando troppo sarebbe difficile accordare
perchè la corda forzata non rende il vero 11uono. Per accordare il La. ai prende il bischero in ma.-

Dl~r:-
~u • be il pollice stia dirimpetto al La, tra i blaeberi del Sol e del Do, per il R11 dirimpetto ed al
disotto
eh ro del Sol. Le due prime dita e.ccomodandoai alla direzione del bischero, l'obbligano a girare, men-
de :: -~ ollice appoggiato fortemente dirimpetto lo impedisce di scendere. Per i bischeri del Sol
1 e del Do,
t:-8cc :ave servire di contrappeso, poaa.ndo tra quelli del Lo e del R•. perehè il pollice, l'indice ed il
1 aou1: ~ occupati a far girare il bischero. Se il disopra del bischero ai trova voltato orizzontalmente,
8000
~rzo ~ ndere la corda, ma non farla salire: in questo ca.so bisogna stringere l'istrumento fra le ginoo-
81 può ardsce . bischero con tutta la ·mano sinistra, maniera poco raccomand
chia, pren ere •1 abile, perché se il manioe> non
. · ·schia da romperlo forandolo do. un solo lato .
I>. sobdo, sa r1 .
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I nostri padri da.vano il nome di capotasto a.I pollice che serve di tastier:a. mobile, posandosi sempre
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su due cbrde che forma.no una quinta, e s'indica cosl: Q. Le quattro dita 1,: 2, 3, 4, e la corda. vuota da O.
Per i suoni flautati ordina.ria.mente si ma.rea il dito necessario al disotto dell' O. Se un passo deve eseguirsi ·i
sClpra una soli. corda, s'indica per la sua durata con J.•, 2.•, ecc. Cosl del ca.pota.sto. '
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. REGOLA TERZA

Modo di" te-nere il ViolonceJlo (Tavoia J,-ima).


Bisogna scegliere una sedia adatta all'altezza. dell'allievo, la qua.le non sia. nè soffice, nè el~tica, ma
dura e piana.- · .
Sedersi presso il margine della. sedia. e colloca.re l' istrµmento un pochino inclinato a. sinistra.
Bisogna accurata.mente evita.re di non troppo allunga.re i piedi, o di piegarli sotto la sedia. L' uno e
l'altro eccesso è di cattivo gusto. U piede sinistro avanzerà un poco più del diritto.
Il Violoncello deve posarsi fra le gambe dell'allievo così: l'estremità sinistra. e l'inferiore parte della
tavola al disotto del!' istrumento sul polpaccio dell& g1'mba. sinistra. dell'allievo. L'estremità diritta e l'inferiore
-parte della tavola. di sopra. sul polpacc~o dellà gamba diritta ( Vedi Tavola prima).
Acciò l'arco non tocchi il ginocchio sinistro si avrà cura di tenere il Violoncello alquanto elevato.
Anche il Violoncello deve scegliersi secondo la sta.tura dell'allievo.
Perché l'allievo non si curvi ma.i bisogna. scegliere un leggio un mezzo palmo più alto dell'allievo seduto.
È di cattivo gusto ·pendere dall'uno o dall'altro fianco, ed il dimena.re il corpo. ' ~)

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I REGOLA QUARTA
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Posizione delle dita, della mano e del braccio sinistro.
Il manico del Violoncello deve trovarsi fra. le dita ed il poUice della ma.no sinistra.. Il pollice dev'essere
tra. l'indice ed il dito medio, non dirimpetto all' indice (come dice Dotza.uer) ( Vedi Tavola seconda). Per arri-
vare ad una. bella naturalezza. bisogna. che il braccio non sia sollevato molto, e lasciarlo andare, e che la.
· forza. delle dita non si comunichi a.I braccio, altrimenti sarà impossibile ogni agilità.
Le dita debbono posare sulle corde, in maniera. che la parte più carnosa di esse prema le corde con
forza. Le unghie non debbono mai tocca.re le ·corde.
Mostra delle dita sulle corde. (Taoola ter~a).
Mostra della mano isolata.mente come deve posarsi sul manico. (Taoola quarta).

REGOLA QUINTA

Modo di tenere e condurre l'arco.


· Come dice Dotzauer, questa è la. regola più difficile ad eseguirsi ed a descriversi. Com·p reso della sua
giusta opinione, credo più opportuno forza.re l'allievo a leggere le belle teorie di quel grande maestro, ma
di applicarne diversamente i principi. ·
Malgrado che gli autori non sia.no d'accordo riguardo al peso che l'arco deve -avere è necessario sa-
persi che deve essere di grammi 80. '
La lunghezza dalla punta alla bietta di centimetri r.l,
La maniera di stendere i crini è affare d'abitudine. Però nell'orchestra i crini devono essere più tesi
che nel 1olo.
lll0080
li polpastrello del pollice diri r,
tto, vicino all'unghia pre me rà
condotto per la forza dell'in la bie tta dell'arco che -sar à prin
dice, del medio, del l'an ula re cipalmente
che tta del l'ar co. Per otte ner ed anche un pochino del mig
e a che l' ave.mbraccio,· il bra nolo posati sulla bac -
condotta. dell'arco bisogna fare ccio e la spalla dir itta siano
molti e molti esercizi, perchè quasi est ran ei alla
ma nda all'allievo di non mai questo è lo studio più lungo.
suonare quando la stanchezza Intanto si rac co-
del suo polso ed all'accompag l'ab bia colto; ciò -sarebbe fato
namento gentile che deve ave .le alla flessibilità
quasi immobilità della sua spa re la sua mano, l'avambracci
lla. diritta. o, il braccio, e li\
Posizione della mano coll'arco.
(Taoola q11i11ta).
Arco dal la bietta sul La. (Ta
t,ola 1B1ta).
Arco in mezzo sul La. (Taool
a aettima).
Arco in pun ta sul La. (To.t,o
la oltot,a).
Dotzauer dice che piegando
troppo indietro il pollice ver
leggerezza. La par te superio so la pri ma falange, la. mano
re dell'avambraccio d~ve ess perde la sua
rot ond a senza sforzo. L'indic ere un poco pih bassa della
e sar à un poco piegato ma me bac che tta e la mano
lar e ed il mignolo poseranno no degli altr i; il dito medio sfio
con comodità sulla bacchetta; rerà i crini, l'an u-
affettazione, nè troppo vicini, in generale si avr à cur a di me
nè troppo lontani l'un dall'al tter e le dita senza
del l'ar co deve essere inclina tro. Quando si suo na sul La,
ta verso il ponticello, e la bac lte e Sol, la pun ta
rebbe difficile farlo vib rar e chet.ta ver so la tastiera. Al con
bene, senza che i crini fossero trar io sul Do, so..-
aum ent are la pressione del pol a piombo. Quando si desidera
lice e dell'indice sulla. bacche mo lto suono bisogna
ed il polso che deve muoversi tta. Si raccomanda per ò di non
con la più grande flessibilità. ind uri re il pugno,
Le tran saz ion i da una cor da . .
a.ll'a.ltra. si faranno col polso,
cri ni toc che ran no le corde rett e l'ar co con ser ver à sempre
angola.rmente più che si potrà. il suo posto. 1
lent.e suono. È difetto pessim Que~to è uno dei seg reti per
o con dur re la. pun ta dell'a.rco ott ene re un ecc e\- .
Ord ina riam ent e si fissa l'arco ora. a.I ponticello ed ora. alla
a due o tre pollici dal pontice tas tier a.
della ma no sinistra.. Quello llo, ma ciò dipende da.Ha for
che avr à il polso della mano za muscolare
al ponticello, così tire rà un molto vigoroso, pot rà fissare
buon suono; mentre l'allievo il suo a.reo più vicino
un po' più lungi, senza di ciò che avr à il tatt o più debole,
si avr à un suono stridulo. Dip sar à obbligato fissarlo
il posto, onde il suono sia. ende dunque dal suonatore che
rotondo, puro e vibrant.e. D'a egli stesso cerchi
l'ar co al ponticello, ed allonta ltronde è constatato che pel
narlo nel paano. fort e biso gn11. avv icin are
Si me tta l'ar co sulla cor da Do,
vicmo la bietta, inclinando la
col polso solamente, senza tira bacchetta verso il ponticello;
re, sulle corde Sol, Re e La , si giri l'arco
cor da ver so 10. tas tier a. È in e si ved rà l'arco dirigersi da sè stesso
questo senso che bisogna stu su cia scu nà
l'ar co sul La vuoto, e tirando diare pel tocco delle qua.ttro
ir, seguito, la mo.no si tro va corde. Appoggiando
Nella continuazione del tiro.re cosl: (Tat,ola nona).
l'ar co non bisogna con dur re
pun ta e più il braccio deve l' a.reo indietro; anzi più si
essere steso in modo che, qua avvicina a.Ila
spa lla e della pun ta dell'arco ndo l' arc ata è finita, i tre punti .del
debbano trovarsi nelle posizio polso, della
ni rispettive indicate dalla seg
uente fl.gura.

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Pe r questo effetto bisogna apr
~.
de ll' ar eo •, .

ire il gomito. Sulla cor da del


praticabile, pe1·rhè potrebbe
toccare il La o il Re; per tan
R,, come in quella del Sol, ciò non è mo
to quando l'arco si approssim lto
avrà. cur a di apr ire il gomito, erà alla sua. punta, si
con la differenza. sola.mente,
-parallelo al ponticello, invece che il pugno, col polso ttessibi
di avanzarsi. È facile convin le, tire rà r arco in
piega.to in fuo_ri, e sul Do, in cer si, suonando sul La , che il pug
dentro. Di ciò puossi persuader no deve essere
e spi nge ndo in seguito sul Do e ognuno tirando l'arco smo
; poichè l'avambraccio solo alla pun ta sul La,
die tro bra cci o deve avan1are non bas ta per lmpiegai·ti l'ar
spingendo, come è obbliga.to co sino alla punta, il
d'essere indietro tirando.
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Sulla corda Do, come l'indica la Taoola nona, s1 metterà la mano piegandola sull'avambraccio, . ed
eleTaodò il pugno. ,
\
Mostra dell'lll'CO aul Do vicino alla bietta (Ta'OOla ftOftO).
Moatra sul Do in mezzo (Tavola deci,nq).
Mostra'sul Do aulla punta (Taoola vfltlffima).
li: difettoso rar udire il cambiamento d'arco, sia nel tirarlo, che nello spingerlo.
In questa parte e nelle altre raro precedere in testa a molti esercizi di Douaùer varie mie annotnzioni.
E come poc'ansi diceva, profitterò dei aaggi consigli dell'illustre maestro, per facilitare lo studiò di questo
difficile iatr.umento alla gioventù. '

Ogni Scala facilitata che si troverà 'in testa di ciascuno stadio di questa parte, deve suonani nelle tre !
aeguenti maniere:
Jlwofao: sottoToce.
.,,.,..o: piano, crescendo, e diminuendo il àuono.
Ano: ribattere quattro volte la stesa&, nota, tirando, e apiogendo in tutta la sua lunghezza e con forza.
SUODUldo aempl'e il più -lento pouibile.
Il maestro farà bene d'avere un Violoncello durante la lezione, acciò di tanto in tanto aiuti l'allievo a
raddrizzarli nel suono e nell'intona.ztone. Si raccomanda che l'allievo non sia con sè medesimo tanto facile,
ed il maestro condiscendente coli' allievo. . ,
Specialmente in questa parte è necessario suonare spesso_innanzi· ad uno specchio, che più facilmente
farà acorgere i difetti nel suonatore. ·
Mostra generale del Violoncellista ( Taoola dodie,sima).

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