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Cari fratelli e sorelle, oggi il Signore manda i suoi discepoli a diffondere la buona novella e dà loro

alcuni consigli.
1 – “non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada” – Dice a riguardo Sant’Ambrogio che
“Anche Eliseo, quando mandò il servitore a deporre il suo bastone sul corpo del piccolo morto, gli
disse di non salutare nessuno per strada (cf. 2R 4,29): gli ordinò di far presto, perché potesse
compiere l’incarico relativo alla risurrezione da effettuare, perché nessuno scambio di parole con
qualche passante ritardasse la missione che doveva eseguire. Dunque, anche qui non si tratta di
abolire la reciproca cortesia del saluto, ma di togliere di mezzo l’ostacolo che potrebbe intralciare
l’incarico; in presenza del divino, l’umano deve essere temporaneamente messo da parte. È bello il
saluto: ma il compimento delle opere divine è tanto più bello quanto più è rapido, e il ritardarlo
spesso genera scontento”1.In altre parole si deve avere prontezza nel fare ciò che Dio ci chiede,
lasciando da parte ciò che è secondario,
2 – Inoltre, sia che i discepoli vengano accettati, sia che vengano respinti, Cristo dice di ricordare
che il regno di Dio è vicino. Questo ci fa capire innanzitutto una cosa semplice: sia che noi lo
vogliamo, sia che noi non lo vogliamo, Dio stabilirà il suo Regno. E facendo questo tutti i nodi
verranno al pettine, ci verrà chiesto conto di ciò che abbiamo fatto e ciò che dovevamo fare, per
questo il Regno di Dio assume un doppio significato: è un premio per chi accetta Cristo, ma una
punizione per chi lo rifiuta. Oltre a questo Gesù ci insegna ad annunciare il Vangelo anche nelle
difficoltà, anche quando nessuno lo accetta, cosa che San Paolo insegna a Timoteo: “annunzia la
parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna”2
3 – Di ritorno i discepoli gioivano per sottomettere i demoni nel nome di Cristo, ma Gesù li
ammonisce e dice loro di gioire piuttosto perché il loro nome è scritto nei cieli. Questo tante volte
capita anche a noi. Ci rallegriamo e gioiamo cercando le cose straordinarie. Certo Dio può dare
doni e grazie soprannaturali, ma questa non è la cosa più importante. Dio ci ha dato la salvezza, la
grazia, ci ha aperto le porte del Paradiso. Tutto questo è molto più importante di cose come visioni
o profezie. Per questo dobbiamo ricordarci che ciò che veramente conta, ciò per cui dobbiamo
veramente gioire e rallegrarci, Dio ce l’ha già dato e l’ha dato a ognuno di noi. Sta a noi, quindi,
col suo aiuto, di doverlo conservare e proteggere. Questo è importante, questo ha valore, di
questo dobbiamo gioire!
Chiediamo allora alla Vergine Maria di vivere sempre in grazia, anche nelle difficoltà, per poter
essere poi accolti in Paradiso. Sia lodato Gesù Cristo!

1
Ambrogio, In Luc., 7, 59.62 s
2
Tm 4,2

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