Sei sulla pagina 1di 1

Analisi del testo poetico: Eugenio Montale

Ciò che di me sapeste Restò così questa scorza


non fu che la scialbatura1, la vera mia sostanza;
la tonaca che riveste il fuoco che non si smorza
la nostra umana ventura. per me si chiamò: l'ignoranza.

Ed era forse oltre il telo Se un'ombra scorgete, non è


l'azzurro tranquillo; un'ombra - ma quella io sono.
vietava il limpido cielo Potessi spiccarla4 da me,
solo un sigillo. offrirvela in dono.

O vero c'era il falòtico2


mutarsi della mia vita,
lo schiudersi d'un'ignita3
zolla che mai vedrò.

1) Scrivi la parafrasi del testo proposto


2) Analizza il sistema delle rime
3) Nel testo si possono rilevare degli esempi di correlativo oggettivo, individuali e
commentali
4) Questo testo, come altri già analizzati, esprime la crisi dell’io lirico e la sua differenza
rispetto all’io lirico tradizionale; spiega perché anche riferendoti ai testi studiati.
5) Aggiungi, se vuoi, delle tue considerazioni personali sul testo

1
​scialbatura  s.  f.  [der.  di  ​scialbare​].  –  Imbiancatura,  intonacatura  a  calcina  di  muri  e  pareti;  nell’uso 
tosc.,  anche  sinon.  generico  di  ​intonacatura​,  talora  di  ​intonaco​,  e  riferito  per  estens.  anche  ad  altre 
superfici:  ​la  sc.  di  un  muro​,  ​di  una  facciata​;  ​se  [l’ombra]  ​fosse  ferma  si  direbbe fusa nella sc. del muro 
(Pea);  ​le finestre hanno ... persiane intonate alla sc. delle facciate (Pratolini); con uso fig.: ​Ciò che di me 
sapeste Non fu che la sc.​ (Montale), l’apparenza esteriore, più superficiale.
2
​falòtico  agg.  [der.  del  fr.  ​falot  «uomo  stravagante»]  (pl.  m.  -​ci​),  non  com.  –  Fantastico,  stravagante, 
balzano: ​un vecchio f​.; ​quel dolore f​. c ​ i conturba più di un dolore confessato​ (E. Cecchi).
3
​ignito  agg.  [dal  lat.  ​ignitus​,  part.  pass. di ​ignire «rendere infuocato, accendere», der. di ​ignis «fuoco»], 
letter.  –  Acceso,  infuocato:  ​i​.  ​strali  (V.  Monti);  per  lo  più  fig.,  splendente  a  guisa  di  fuoco:  ​ciascun 
s’affisse​, ​Ignito sì che vincea ’l mio volto​(Dante); o ardente, impetuoso: p ​ otenza i​. (Carducci).
4
​spiccare  [der.  di  ​appiccare​,  per  sostituzione del pref. ​s- (nel sign. 1) a ​a-​¹] (​io spicco​, ​tu spicchi​, ecc.). 
-  ■  v.  tr.  ​1.  a.​[separare  una  cosa  da  dove  è  attaccata,  specie  con  un  colpo  netto,  con  la  prep. ​da del 
secondo  arg.:  ​s.  un  frutto  da  un  ramo​,  ​un  fiore  da  una  pianta​]  ≈  cogliere,  (​lett.​)  precidere,  recidere, 
staccare. ↔ appendere, appiccare, attaccare, sospendere. 

Potrebbero piacerti anche