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CONTATTORI O

TELERUTTORI
Contattore
• Secondo la Norma CEI 17-50, un
contattore o teleruttore è un dispositivo
meccanico di manovra, generalmente
previsto per un numero elevato di
operazioni, avente una sola posizione di
riposo, ad azionamento non manuale,
capace di stabilire, sopportare ed
interrompere correnti in condizioni di
sovraccarico.
• La posizione di riposo corrisponde
ordinariamente alla posizione di apertura
dei contatti principali (poli).
• Si distingue dal relè per il fatto che
quest'ultimo è impiegato per il comando di
potenze relativamente piccole o segnali,
mentre il contattore è impiegato per
alimentare carichi di potenze, anche molto
elevate.
Contattore
Il contattore è caratterizzato dalla INGRESSO
presenza di una bobina (1) che, nel
momento in cui viene percorsa da una
corrente, si attiva, attirando a sè un
dispositivo mobile (3) sul quale sono USCITA
posti i contatti principali o di potenza (4)
che si chiudono.

I contatti principali o di potenza sono


destinati alla manovra e collegati
all’utilizzatore.

La loro individuazione numerica è la


seguente: Three-phase contactor principle:
1. Coil, 2. Spring, 3. Armature,
• Ingresso (numeri dispari) 1-3-5
4. Moving contact
• Uscita (numeri pari) 2-4-6
Contatti principali e ausiliari
INGRESSO

La prima cifra indica


la posizione,
la seconda se 1-2 NC,
se 3-4 NO

USCITA

Bobina

Contatti principali
Contatti ausiliari
o di potenza
Contatti ausiliari
I contatti ausiliari, solitamente sono:
• NC (Normally Close) si aprono quando la bobina si "eccita" (cioè
viene percorsa da corrente).
• NO (Normally Open) si chiudono quando la bobina si "eccita" (cioè
viene percorsa da corrente).
L'avverbio "normalmente" sta a indicare la posizione dei contatti
quando la bobina è diseccitata, quindi "a riposo".

Il contattore può essere arricchito con altri contatti, applicando


dei «blocchetti aggiuntivi», i quali si aggiungono al contattore
frontalmente o lateralmente, grazie a un meccanismo a
incastro.
Al teleruttore possono essere collegati altri dispositivi, come il
relè termico, che ha lo scopo di proteggere il circuito di
potenza da sovraccorrenti, inoltre dispone almeno di un
contatto NC.
Relè di massima corrente
• In alternativa o talvolta in aggiunta ai fusibili, i
circuiti possono essere protetti da interruttori
automatici comandati da relè di massima
corrente.
• I relè di massima corrente controllano la
corrente che fluisce nel circuito
determinando, quando questa supera un
valore prestabilito, l’intervento dell’interruttore
o del contattore cui è devoluto il compito di
interrompere il circuito: il relè non interrompe
mai direttamente il circuito di potenza.
• I relais normalmente impiegati negli impianti
in bassa tensione sono di tipo termico o
elettromagnetico, talvolta i due sono
combinati in un relè magnetotermico.
Relè termici
• Sono essenzialmente costituiti da una lamina bimetallica che per
effetto dell’azione termica della corrente tende a curvarsi fino a
determinare, quando la corrente ha raggiunto un determinato valore
di taratura, l’apertura di un contatto mobile.
• Le lamine bimetalliche possono essere riscaldate direttamente, se
la corrente da controllare passa attraverso le lamine stesse, o
indirettamente se la corrente percorre una resistenza riscaldante
posta accanto alle lamine stesse. Il tempo di riscaldamento e quindi
d’intervento sarà legato al valore della sovracorrente: maggiore la
corrente, minore il tempo d’intervento.
Relè termici
• I relè termici non offrono alcuna
protezione contro i cortocircuiti in
quanto questi richiedono un
intervento immediato, mentre
risultano efficaci contro i
sovraccarichi che possono
essere sopportati dal circuito per
un tempo che corrisponde a
quello d’intervento del relè
stesso: il campo d’applicazione e
quello della protezione dei
motori elettrici.
Relè

Relè: 1. Coil, 2. Armature, 3. Moving


contact

avanti
Relè

indietro
Elettromagnete

indietro
Principali caratteristiche tecniche
Principali caratteristiche tecniche
Dati di targa del contattore
• Tensione nominale d’impiego (Ue) – E’ il valore di
tensione al quale sono riferite le prove applicabili e la
categoria di utilizzazione e che, congiuntamente alla
corrente di impiego nominale, fissa i limiti di utilizzo
dell’apparecchio stesso.

• Corrente nominale d’impiego(Ie) – E’ il valore di


corrente, indicato dal costruttore, che l’apparecchio può
portare ininterrottamente.

• Tensione di alimentazione a.c. o d.c.del circuito di


comando (bobina)
Tipi di servizio
• I servizi nominali di funzionamento normalmente considerati sono:
• Servizio di otto ore - Un apparecchio rimane con i contatti di
potenza chiusi percorsi da una corrente costante per un tempo
sufficiente a raggiungere l’equilibrio termico ma non superiore a otto
ore. In base a questo tipo di servizio viene specificata la corrente
termica dell’apparecchio.
• Servizio ininterrotto – I contatti di potenza dell’apparecchio,
percorsi da una corrente costante, rimangono chiusi in servizio
continuo senza interruzioni per tempi superiori alle otto ore.
• Servizio intermittente - I contatti principali di un apparecchio
vengono aperti e chiusi ad intervalli di tempo rimanendo chiusi per
intervalli di tempo tali da non consentire il raggiungimento
dell’equilibrio termico. Questo tipo di servizio influenzato dal valore e
dalla durata del passaggio della corrente e dal rapporto di
intermittenza cioè dal rapporto fra la durata del passaggio della
corrente e la durata dell’intero ciclo. Valori normali del rapporto di
intermittenza sono: 15 %, 25 %, 40 % e 60 %.
Tensioni di alimentazione bobina

Corrente continua 24, 48, 110 o 125, 230 o 250V


Corrente alternata 24, 48, 110 o 127, 230V
Circuito di comando

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