enerale e di calcolo
INDICE
1 INTRODUZIONE ......................................................................
. ........................ 3
2 NORMATIVE, DO
OCUMENTAZIONE E SOFTWARE IMPIEGA
ATO................ 3
2.1 NORMATIV
IVE E RACCOMANDAZIONI ....................................
........................... 3
2.2 DOCUMENT
NTAZIONE DI RIFERIMENTO ................................
........................... 3
2.3 SOFTWARE
RE IMPIEGATI..........................................................
........................... 4
3 MATERIALI ........
........................................................................
........................ 4
3.1 CALCESTR
RUZZO ....................................................................
........................... 4
3.1.1 Control
olli ............................................................................
........................... 4
3.1.2 Tipi dii calcestruzzo
c ...........................................................
........................... 4
3.1.3 Classe
e di resistenza .........................................................
........................... 5
3.1.4 Classe
e di esposizione ambientale ....................................
........................... 5
3.1.5 Classe
e di consistenza .......................................................
........................... 5
3.1.6 Aggreg
gati ..........................................................................
........................... 5
3.1.7 Classe
e di contenuto in cloruri ...........................................
........................... 6
3.1.8 Coprife
iferro ..........................................................................
........................... 6
3.1.9 Messa
a in opera ................................................................
........................... 6
3.1.10 Stagion
onatura .....................................................................
........................... 6
3.2 ACCIAIO.....
..................................................................................
........................... 7
3.2.1 Acciaio
io per cemento armato ............................................
........................... 7
3.2.2 Acciaio
io in profilati..............................................................
........................... 8
3.2.3 Acciaio
io per bulloni classe 8.8 ...........................................
........................... 8
4 DESCRIZIONE DE
DEL PROGETTO E CARATTERISTICHE DEL EL
TRACCIATO IN GALLERIA
G ....................................................
........................ 8
4.1 CENNI SUL
L TRACCIATO STRADALE ....................................
........................... 8
4.2 ANDAMENT
TO PLANO-ALTIMETRICO ...................................
.......................... 8
4.3 CARATTER
RISTICHE GEOMETRICHE DELLA SEZIONE
TRASVERS
SALE DELLA GALLERIA ........................................
........................... 8
5 FASI PROGETTU
UALI ..............................................................
........................ 9
5.1 FASE CONO
NOSCITIVA ..............................................................
........................... 9
5.2 FASE DI DIA
IAGNOSI (ASSENZA DI INTERVENTI) .................
........................... 9
5.3 FASE DI TE
ERAPIA (INTERVENTI) ..........................................
........................... 9
6 FASE CONOSCIT
ITIVA ..............................................................
........................ 9
6.1 CENNI GEO
OLOGICI ................................................................
........................... 9
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6.2 CARATTER
RIZZAZIONE GEOTECNICA ..................................
....................... 11
7 FASE DI DIAGNO
OSI: PREVISIONE DEL COMPORTAMENTO O
DEFORMATIVO DELLA
D CAVITA’ IN ASSENZA DI INTERVEN
ENTI ............. 12
7.1 METODI PE
ER LA VALUTAZIONE DELLA STABILITÀ DELLA LA
GALLERIA ................................................................................
.. ......................... 12
7.2 IL METODO
O DELLE CURVE CARATTERISTICHE ................
......................... 13
7.2.1 Cennii tteorici ......................................................................
......................... 13
7.2.2 Applica
cazione del metodo alla galleria “Bomba” ................
......................... 16
7.3 PREVISION
NI DI COMPORTAMENTO DEFORMATIVO DELL
LLA CAVITÀ .... 19
8 FASE DI TERAPIA
IA: DEFINIZIONE DELLE SEZIONI TIPO .....
...................... 20
8.1 SEZIONE T
TIPO 2 .....................................................................
......................... 21
8.1.1 Campo
o di applicazione .....................................................
......................... 21
8.1.2 Interven
enti previsti al contorno del cavo .............................
......................... 21
8.1.3 Interven
enti di sostegno del fronte .......................................
......................... 21
8.2 FASI ESECU
CUTIVE ....................................................................
......................... 22
9 LE OPERE DI SO
OSTEGNO PROVVISIONALI .........................
...................... 22
9.1 CONSOLIDA
DAMENTO DI VERSANTE ......................................
......................... 22
10 PROGRAMMA DEL
DE MONITORAGGIO IN CORSO D'OPERA ................... 23
11 MODELLAZIONE
E NUMERICA DELLA GALLERIA NATURAL
LE ............... 23
11.1 ANDAMENTTO DELLA DEFORMAZIONE LUNGO L’ASSE DELLA DE
GALLERIA IIN CAMPO PLASTICO ..........................................
......................... 25
11.2 LE ANALISI
SI EFFETTUATE ......................................................
......................... 32
11.3 GEOMETRI
RIA DEL MODELLO .................................................
......................... 46
11.4 VERIFICHE
E IN CONDIZIONI SISMICHE ................................
......................... 48
13 VERIFICHE DI ST
TABILITÀ DEL FRONTE DI SCAVO ............
...................... 54
13.1 METODO D
DI TAMEZ (1985) ....................................................
......................... 54
13.2 VERIFICHE
E DI STABILITÀ DEL FRONTE CON IL METODO O
DELL'ANAL
LISI LIMITE .............................................................
......................... 55
14 CONCLUSIONI ........................................................................
... ...................... 57
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1 INTRODUZIONE
Nella presente relazione si descrivono
de gli aspetti progettuali, geotecnici e strutturali,
s relativi alla
realizzazione della galleria natuturale “Bomba” prevista nell”ambito della progetta ttazione definitiva della
nuova viabilità di accesso al po olo industriale posto in loc. Bomba nel Comune di Cavriglia (AR).
In particolare, dopo una prima ma descrizione sulle normative e i codici di calc alcolo utilizzati e sulle
caratteristiche dei materiali imp piegati, si passa alla illustrazione della metodolologia di sviluppo della
progettazione e all’analisi del quadro
q geologico/geotecnico di riferimento, descr critto in dettaglio nella
Relazione geologica; si descriv ivono quindi le sezioni tipo previste, considerando o per ciascuna di esse
il campo di applicazione, le fa fasi costruttive, gli interventi da eseguire; inoltre
re vengono delineati i
monitoraggi da effettuare in cororso d”opera.
Una parte significativa della relazione è dedicata alla presentazione deii risultati delle analisi
numeriche, svolte con il codic dice di calcolo commerciale FLAC2D, condotte e al fine di verificare
l’adeguatezza delle soluzioni prprogettuali adottate e tese, in particolare, a valutar
are le deformazioni del
cavo e della galleria e il comp portamento delle strutture provvisorie e definitiveve nelle fasi esecutive
previste. Infine, si riportano le
e verifiche dei rivestimenti di prima fase e definitiv
tivi, effettuate a partire
dalle sollecitazioni ottenute dalllle analisi numeriche.
2 NORMATIVE, DOCUME
ENTAZIONE E SOFTWARE IMPIEGATO
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3 MATERIALI
3.1 Calcestruzzo
3.1.1 Controlli
Il calcestruzzo, secondo quan nto previsto dalle Norme tecniche vigenti, deve e essere prodotto da
impianti dotati di un sistema di controllo permanente della produzione, certifica
icato da un organismo
terzo indipendente riconosciuto
to.
È’ compito della DL accertarsi
si che i documenti di trasporto indichino gli estremmi della certificazione.
Nel caso in cui il calcestruzzo
o sia prodotto in cantiere occorre che, sotto la so
sorveglianza della DL,
vengano prequalificate le misciscele da parte di un laboratorio ufficiale (di cuii all’art. 59 del DPR
380/2001). Sul calcestruzzo dodovrà essere eseguito il controllo di accettazione di tipo A o di tipo B
secondo quanto previsto dal ca apitolo 11 delle Norme tecniche.
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3.1.6 Aggregati
Gli aggregati devono essere marcati CE secondo la norma UNI EN 12620 20 con un sistema di
attestazione 2+ e devono esser ere conformi alla norma UNI 8520-2.
Il diametro massimo dell’aggreg egato grosso prescritto tiene conto degli spessori,i, delle geometrie e dei
copriferri e interferri degli eleme
enti strutturali.
In funzione della disponibilità delle
d pezzature reperibili dai produttori di calcesstruzzo in zona, sono
accettabili solo diametri massim imi minori o uguali a quelli prescritti.
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3.1.8 Copriferro
I valori dei copriferri sono statiti stabiliti secondo la norma UNI EN 1992- 1-1 (sesezione 4), in funzione
delle classi di esposizione ambi bientali.
Si ricorda che il valore del co opriferro è misurato dal filo esterno delle staffe, per cui se verranno
utilizzati distanziatori fissati alle
al barre longitudinali occorrerà sommare al valore va fornito anche il
diametro delle staffe e il raggi gio della barra. Le tolleranze di esecuzione deii ccopriferri sono quelle
previste dalla norma EN 13670 70:2008: è stata considerata una tolleranza (+) ∆c ∆ dev di 10 mm, come
proposto dalla norma UNI EN 1992-1-1.
1
3.1.10 Stagionatura
Il calcestruzzo, dopo il getto,, deve essere protetto contro la veloce evaporaz razione dell’acqua, dal
gelo, dagli agenti atmosferici.
Nei getti verticali, la stagionatu
tura consiste nel mantenimento delle casseforme, e, per i getti orizzontali
nell’applicazione di teli di plastic
tica e per il tempo necessario fissato dalle tabelle
e sotto
s riportate.
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3.2 Acciaio
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4 DESCRIZIONE DEL P
PROGETTO E CARATTERISTICHE DEL
L TRACCIATO IN
GALLERIA
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due banchine con l’allargamen nto in curva necessario; la sezione policentrica risulta
ri costituita da un
primo arco di raggio pari a 6,4 ,45 m alle reni per una ampiezza di ≈ 55° e da a un secondo arco di
calotta di raggio pari a 7,10 m per una ampiezza di ≈ 114° con centro tras aslato di ≈ 0,55 m in
direzione orizzontale e di ≈ 0.35
35 m in quella verticale.
Le coperture misurate rispetto o alla chiave di calotta della galleria variano tra un minimo di 6 m ≈ e
un massimo di 28 m ≈ a circa a 136 m dall’imbocco nord.
La galleria naturale insiste suu terreni scarsamente edificati per cui l”interferen enza con insediamenti
abitativi non è particolarmente
e significativa;
s ciò rende poco rilevanti eventuali pro
roblematiche legate al
controllo dei cedimenti in super
erficie ed alla limitazione delle vibrazioni prodotte dallo
d scavo.
5 FASI PROGETTUALI
La metodologia di lavoro e sta tata sviluppata secondo l’approccio del metodo A ADECO- RS (Lunardi,
2000), al quale si fa riferimento
to anche per la terminologia delle fasi adottata dii sseguito e può essere
riassunta nei seguenti tre stepss progettuali:
6 FASE CONOSCITIVA
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Rinviando per una trattazione e completa degli aspetti geologici alla relazione e geologica e relativi
allegati, si riassumono brevem mente i caratteri geologici salienti delle formazi zioni interessate dallo
scavo della galleria.
Il bacino del Valdarno Superior iore è riempito da sedimenti di origine fluvio - lacucustre di età compresa
tra il Pliocene ed il Pleistocene e superiore, con spessori massimi nell'ordine dei ei 550 m, appartenenti
al Sistema del Valdarno Supe periore (Supersintema dei Bacini intermontani) e originati durante lo
sviluppo di tre fasi deposizional ali separate da altrettante discordanze, hiatus e susuperfici di erosione; è
strutturato su un substrato dii arenarie oligoceniche appartenenti alla formazio zione del Macigno nel
margine sud - occidentale meno m inclinato e arenarie di poco più giovan ani, appartenenti alla
formazione del M. Falterona, affioranti
af nel margine orientale (Sintema del Valdar arno Superiore).
Durante la sua evoluzione si sono succedute tre fasi sedimentarie distinte te e i relativi depositi
risultano separati da discordanz nze angolari:
Prima successione: depositi fluv luvio - lacustri di Castelnuovo;
Seconda successione: depositi iti palustro - lacustri e di delta-conoide di Montevar
archi;
Terza successione: depositi fluvluviali di Monticello e depositi delle conoidi alluvionnali del Ciuffenna.
Queste successioni si riferisconono a tre fasi caratterizzate da differenti ambienti d deposizionali:
Prima fase fluvio - lacustre ((Sub-Sintema di Castenuovo) (Pliocene Medio--Superiore): si ha la
formazione di due bacini poco o estesi che occupano le zone di Castelnuovo e P Palazzolo. Detti bacini
sono riempiti da depositi fluvio io-lacustri della successione di Castelnuovo, costi stituita dai Ciottolami e
Sabbie di Spedalino (cS), Argil gille di Meleto (aM) e Sabbie di S. Donato in Avan ane (sSD). Nella parte
bassa della successione delle A Argille di Meleto sono localizzate intercalazioni di lignite che risalgono
all’accumulo di sostanze organ niche vegetali nella torbiera formatisi presso il bacino
ba di Castelnuovo.
Successivamente i depositi di questa successione sono stati soggetti a mo ovimenti tettonici che
hanno riattivato le faglie princip
ipali e ampliato il bacino;
Seconda fase fluvio – lacust stre (Sub-Sintema di Montevarchi) (Pliocene terminale-Pleistocene
t
inferiore): nel lago molto più esteso e poco profondo si depositano, in rapp pporto di discordanza
angolare con la precedente su uccessione, i sedimenti della successione di Mon ontevarchi. Nella parte
centrale del bacino si hanno de epositi palustro - lacustri che comprendono i Limii di Terranuova (lT), le
Argille del Torrente Ascione (aA aA) ed i Limi e le Sabbie del Torrente Oreno (lO).. L Le zone marginali del
bacino, caratterizzate da sedim dimenti di delta-conoide, sono costituite da due e unità: i Ciottolami e
sabbie di Caposelvi e le Sabb bbie di Palazzetto ubicati a sud - ovest dell’Arno no e i Ciottolami della
Penna (cP), i Ciottolami e sab abbie di Casa la Querce (cCQ)e le Sabbie di Bo orro alle Cave (sBC),
ubicati a nord-est;
Terza fase fluviale (Sub-Sint intema di Monticello - Ciuffenna) (Pleistocene e Medio): in leggera
discordanza con quelli della lla seconda successione, si depositano i sed edimenti fluviali della
Successione di Monticello - Ciuffenna
Ci che comprendono i Ciottolami di Laterin rina (cL), le Sabbie di
Levane (sL), i Limi di Latereto ((lL), i Ciottolami di Loro Ciuffenna (cLC), le Sabbi bie del Tasso (sT) ed i
Limi di Pian di Tegna (lPT).
Il rilevamento geologico di un u ampio intorno della zona oggetto d'interven ento ha permesso di
constatare che i terreni interesessati dal dissesto appartengono al Sub - Sintem ema di Montevarchi; si
tratta dunque di terreni depositsitati durante la seconda fase lacustre avvenuta ne nel Pliocene superiore
– Pleistocene inferiore ed in paparticolare sono costituiti dalla Formazione delle “Sabbie
“S di Palazzetto”
su cui giacciono i depositi dellala Formazione dei “Limi di Terranuova”.
In sintesi si ricostruisce, nel trtratto di competenza dell'opera di progetto, la seguente
se successione
stratigrafica di riferimento:
Limi di Terranuova:
Limi sabbiosi e con sabbia colo
lor grigio alternati ad argille limose e con limo colo
lor grigio azurrognolo.
Sono presenti nella porzione e sommitale della collina interessata dall'opera a di progetto ma non
vengono direttamente interessa
sate dalle opere in galleria
Sabbie di Palazzetto
Sabbie limose e sabbie argillos ose giallastre e grigio azzurrognole alternate a oriz
rizzonti limoso argillosi
e argilloso limosi color grigio e g
grigio azzurrognolo. Presenti stratigraficamente ala di sotto dei depositi
attribuibili ai Limi di Terranuovva sono, nel settore di interesse dell'opera costit
tituiti dall'alternanza di
sedimenti eterometrici a geom metria tabulare e pseudo-lenticolari con immersio ione verso i quadranti
settentrionali e inclinazione ma assima di circa 5°. Si riconoscono partendo dall'a
l'alto della successione
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stratigrafica depositi prevalente temente costituiti da argille sabbioso limose (stra trato 3 della seguente
caratterizzazione geotecnica – Asl) di color grigio azzurrognolo prevalente e da a limi con argilla e limi
argilloso sabbiosi (strato 1 – Lssa) di colore grigio azzurrognolo.
Le argille sabbioso limose del ello strato 3, scendendo lungo la serie e avanza zando da sud verso il
settore d'imposta dell'imbocc cco nord della galleria, lasciano il posto a depositi costituiti
prevalentemente da sabbie co on limo e limi con sabbia argillosi (strato 2 – Sla la) di colore da giallo
ocraceo, talora rossastro, a g grigio verdastro azzurrognolo. Le sabbie dello llo strato 2 dapprima
prevalenti, in particolare in co corrispondenza dell'imbocco nord della galleria, a, successivamente si
alternano ripetutamente a depo positi costituiti da argille con limo e argille limoso o sabbiose (strato 4 –
Als) di color grigio azzurrogno nolo che talora divengono prevalenti; e, scende dendo ancor più nella
successione, talora si ritrovan no nuovamente orizzonti costituiti da sedimentiti costituiti da limi con
argilla e limi argilloso sabbiosii did colore grigio azzurrognolo dello strato 1.
In particolare il tracciato sot otterrano della galleria di progetto, partendo dall'imbocco
d nord e
procedendo verso sud incontrer rerà i seguenti depositi e litologie:
da progr. 0+000 a progr. 138+5 +500 m: alternanza di orizzonti costituiti da sabbie bie con limo e limi con
sabbia argillosi (strato 2 ) e da a orizzonti costituiti da argille con limo e argille lim
imoso sabbiose (strato
4). Generalmente i primi inter teressano principalmente la porzione medio-alta ta della sezione della
galleria e calotta, mentre i secocondi le porzioni medio-basse della sezione della g galleria e i settori al di
sotto dell'arco rovescio.
da progr. 138+500 a progr. 239 39+900 m: prevalenza di depositi costituiti da arg rgille con limo e argille
limoso sabbiose (strato 4) con n alternati subordinati orizzonti costituiti da sabbiebie con limo e limi con
sabbia argillosi (strato 2). In q questo intervallo la porzione medio-bassa della sezione s di scavo e il
settore di arco rovescio sono p prevalentemente interessati dalla presenza di oriz rizzonti principalmente
costituiti da limi con argilla e lim
imi argilloso sabbiosi (strato 1).
da progr. 239+900 a progr. 310 10+000 m: tornano prevalenti i depositi costituitii d da sabbie con limo e
limi con sabbia argillosi dello strato
s 2, con subordinati orizzonti costituiti da arg
rgille con limo e argille
limoso sabbiose dello strato 4.. La porzione centrale della sezione di scavo sarà rà interessata da livelli
a prevalenza limoso argillosa ap appartenenti allo strato 1.
Nell'area di studio sono inoltre e presenti:
p
talora lungo i versanti vi sono o coperture eluvio-colluviali e coltri di frana cos ostituiti da accumuli di
materiale eterogeneo ed eterom ometrico con evidenze di movimenti in atto o recen nti.
nel fondovalle, al piede del ve versante in corrispondenza dell'imbocco sud del ella futura galleria, da
quota 139.0 m s.l.m., depositii a alluvionali costituiti da limi argillosi con poca ghiai
iaia o da sabbie limose
con ghiaia.
Da un punto di vista idrogeolo logico il quadro generale è contraddistinto da un contesto geologico
caratterizzato dalla presenza di d terreni costituiti dalla alternanza di orizzontiti costituiti da litologie
diverse (da sabbie ad argille ille) generalmente compatti e talora cementatiti e con una buona
percentuale di frazione argillos osa e/o limosa che conferisce una scarsa permea eabilità all'insieme dei
terreni; tuttavia la presenza di d livelli e orizzonti sabbiosi scarsamente comp patti e/o debolmente
cementati e il fatto che gli orizzonti
or coesivi talora risultano interessati da un reticolo di fratture,
consente una certa circolazion one idrica nei livelli più superficiali ove gli stati tensionali
te favoriscono
l'apertura dei giunti. In questo to modo a scala dell'ammasso si possono avere re significativi battenti
piezometrici correlati alla meteo eora.
Generalmente l'area in esam me è caratterizzata, nella sua porzione collinar are, a varie quote di
profondità da una serie di tavole t d'acqua discontinue e disgiunte prese enti in particolare in
corrispondenza di livelli sabbio biosi sostenuti da orizzonti coesivi e negli strati ati più superficiali che
divengono saturi in relazione al alle precipitazioni.
Nel settore in esame le inform mazioni piezometriche consentono di stimare la quota q piezometrica a
circa -1.0/-2.0 m di profondità d dal p.c nel settore di fondovalle e a profondità est stremamente variabile,
anche in funzione dell'andamen ento morfologico dei luoghi, nelle porzioni collinari. ri.
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enerale e di calcolo
Nella Tabella 6-I si riportano i parametri utilizzati nelle analisi numeriche svolt
olte per la galleria; tali
valori, che rappresentano valor
lori caratteristici, coincidono con quelli desunti dalla
da caratterizzazione
geotecnica di cui sopra.
Il comportamento del cavo e del d fronte è infatti funzione, oltre che delle caratte
tteristiche meccaniche
dei materiali attraversati, dellee caratteristiche geometriche della cavità stessa, delle
d coperture, e dei
carichi litostatici cui è soggetta.
a.
Il comportamento del fronte te di scavo, al quale è legato quello della cavità, può essere
sostanzialmente ricondotto alle a seguenti tre categorie di comportament nto, in accordo alla
classificazione proposta dal me etodo ADECO-RS (Lunardi, 2000):
Categoria A: galleria a fronte stabile
st
Se il fronte di scavo è stabile,, lo stato tensionale al contorno della cavità in prossimità
pr del fronte si
mantiene in campo prevalente temente elastico e i fenomeni deformativi osserv rvabili sono di piccola
entità e tendono ad esaurirsii rapidamente.
r In questo caso anche il comportam
tamento del cavo sarà
stabile, mantenendosi prevalen lentemente in campo elastico e non si rendono o necessari interventi
preventivi di consolidamento,, se s non localizzati e in misura molto ridotta. Il ririvestimento definitivo
costituirà allora il margine di sicicurezza per la stabilità a lungo termine.
Categoria B: Galleria a fronte stabile
st a breve termine.
Questa condizione si verifica qu quando lo stato tensionale indotto dall'apertura de ella cavità approssima
la resistenza del materiale al fronte,
fro che si allontana progressivamente da un co comportamento di tipo
elastico per passare ad un co omportamento di tipo elastoplastico. I fenomenii deformativi connessi
con la ridistribuzione delle ten ensioni risultano più accentuati che nel caso precedente
pre e possono
produrre nell’ammasso al front nte una riduzione delle caratteristiche di resisten nza con decadimento
verso i parametri residui. La a decompressione indotta dallo scavo può ess ssere opportunamente
controllata e regimata con ade deguati interventi di preconsolidamento al fronte te e/o al contorno del
cavo. In tal modo si fornis isce un opportuno contenimento all’ammasso o, che manterrà un
comportamento stabile. Nel ca aso non si prevedano opportuni interventi, lo stat
tato tensio-deformativo
può evolvere verso situazioni di d instabilità con il procedere dell’avanzamento. Ancora
A il rivestimento
definitivo costituirà il margine di sicurezza a lungo termine.
Categoria C: Galleria a fronte in instabile.
L'instabilità progressiva del frontefr di scavo è attribuibile ad una accentua uazione dei fenomeni
deformativi che risultano imme mediati e più rilevanti, manifestandosi prima anc ncora che avvenga lo
scavo, oltre il fronte stesso. Tali
Ta deformazioni producono un incremento dell’e estensione della zona
dell'ammasso decompressa in corrispondenza del fronte, dove si sviluppa un n progressivo e rapido
decadimento delle caratteristicche meccaniche del materiale. L’espansione dell ella fascia di materiale
decompresso al contorno dell cavo c deve essere contenuta prima dell'arrivo d del fronte di scavo, e
richiede pertanto interventi dii preconsolidamento sistematici in avanzamento to, che consentano di
creare artificialmente l”effetto o arco capace di far evolvere la situazione ver erso configurazioni di
equilibrio stabile.
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enerale e di calcolo
Per comportamento del terreno no di tipo elastico, è possibile ricavare in formaa chiusa l'espressione
della curva caratteristica not
oto il sistema di equazioni differenziali comp posto dalle leggi di
comportamento in campo elasstico, dall'equazione di equilibrio assialsimmetric rico, dalle equazioni di
congruenza delle deformazioni,
ni, ponendo le opportune condizioni al contorno.
Il legame sforzi-deformazionii d
di un materiale a comportamento elastico è descritto,
de in campo di
deformazioni piano, dalle equaz
azioni:
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enerale e di calcolo
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In campo plastico, alle equ uazioni che descrivono la legge sforzi-deform rmazioni della teoria
dell'elasticità, vengono sostituite ite le seguenti due equazioni:
- il criterio di rottura del terreno;
o;
- il potenziale plastico.
Adottando il criterio di rottura ra lineare di Mohr-Coulomb ed ipotizzando valid lida la legge di flusso
associata (si assume che l'incr cremento della deformazione plastica sia ortogon onale alla superficie di
cedimento), è possibile ottene nere una soluzione del problema in forma chiu hiusa [Lembo-Fazio e
Ribacchi, 1986], valida per pressioni p interne inferiori alla pressione critica
ica Pcr e modello di
comportamento elasto-plastico o ideale.
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enerale e di calcolo
Tenuto conto della variabilità d degli strati interessati dallo scavo, i parametri geotecnici
ge adottati nel
calcolo sono quelli relativi allala media dei valori caratteristici degli strati Sla e Als della formazione
delle Sabbie di Palazzetto (c.f c.f.r. Tab. 6-I). Nelle tre figure seguenti sono rap appresentate le curve
caratteristiche in prossimità e lontano
lo dal fronte per le 3 sezioni indagate.
Nel caso della sezione 4 (Fig.. 7-III), posta a circa 38 m dall’imbocco nord della lla galleria naturale, si
osservano, per galleria non sos ostenuta, fenomeni deformativi importanti, con con onvergenze dell’ordine
di 22 cm al fronte e di oltre 50 cm c lontano dal fronte (collasso); il raggio di plastic
ticizzazione raggiunge
valori di circa 3 volte il raggio della
de galleria; il comportamento risulta quindi di tipo
ipo C (fronte instabile).
La sezione 7 (Fig. 7-IV) corris rrisponde ad un avanzamento di circa 138 m ris rispetto all’imbocco in
naturale ed è situata in corris rispondenza del tratto a massima copertura; i fenomenif deformativi
appaiono qui ancora più rilevan anti, con convergenze che già in prossimità del fro fronte risultano di poco
inferiori (40 cm) a quelle della ssezione 4 mentre lontano dal fronte si raggiungon ono valori di
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in questo caso minori ma anco cora importanti, con convergenze che, al fronte,, non n raggiungono i 10
cm mentre lontano da questo to si attestano su valori dell’ordine dei 19 cm. La fascia plasticizzata
risulta avere raggio di poco sup uperiore al doppio di quello della galleria. Il compoportamento è pertanto
classificabile come C o in subor ordine B (fronte instabile o in subordine stabile a bbreve termine).
Si tenga poi presente che l’ado dozione in zona plasticizzata di parametri residui, i, che nelle precedenti
simulazioni non è stata fatta, aggraverebbe
ag ulteriormente il comportamento dell’all’ammasso.
Sebbene le analisi condotte e debbano ritenersi solo delle indicazioni orien ientative in quanto le
condizioni reali dell’ammasso o si discostano in misura considerevole dalle ipo potesi poste alla base
della teoria (c.f.r. par. 7.2.1),), pur tuttavia forniscono, almeno per le tratte p più interne, delle utili
indicazioni sugli effetti dello sca
cavo non sostenuto sull’ammasso che circonda la a cavità.
c
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8 FASE DI TERAPIA: DE
EFINIZIONE DELLE SEZIONI TIPO
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10 PROGRAMMA DEL MO
ONITORAGGIO IN CORSO D'OPERA
Per la descrizione del piano d di monitoraggio geotecnico strutturale in corso d’opera si rinvia alla
specifica relazione (c.f.r. elab.:.: PDRLA3A33) nella quale si delineano i criteri ri e le specifiche a cui
attenersi per il controllo deglili effetti indotti dallo scavo, sia degli imbocchi che
ch della tratta a foro
cieco, al territorio circostante e ai manufatti ivi presenti.
11 MODELLAZIONE NUM
MERICA DELLA GALLERIA NATURALE
Nel presente capitolo vengon ono descritti con maggior dettaglio i principalii risultati delle analisi
numeriche eseguite al fine di valutare il comportamento della galleria natur urale in oggetto, e di
descrivere l'evoluzione dei fe fenomeni tensio-deformativi indotti dallo scavo e costruzione della
galleria.
Le analisi tenso-deformative p presentate nel seguito, sono state condotte imp piegando il codice di
calcolo FLAC 2D V. 5.0 (Fastt L Lagrangian Analysis of Continua), sviluppato da a ITASCA Consulting,
largamente impiegato nel ccalcolo delle strutture sotterranee, la cuii affidabilità è stata
preliminarmente accertata esa saminando la documentazione a corredo dell software contenente
informazioni sulle basi teoriche e, sugli algoritmi impiegati e una sezione con casi si svolti e commentati.
Il suddetto codice consente dii affrontare problemi di meccanica del continuo,, d determinando gli stati
tensionali e deformativi in un d dominio bidimensionale, le cui caratteristiche sonono definite da leggi di
comportamento, di tipo elastico ico o plastico, e da imposte condizioni al contorn rno, implementando il
metodo delle differenze finite.. TTale metodo si basa sulla discretizzazione delle e equazioni differenziali
che governano il problema fis fisico in esame (equazioni derivanti dal teorema a della divergenza di
Gauss), attraverso la sostituzioione delle derivate con quozienti di differenze finite
ite. In questo modo, le
equazioni differenziali vengono o trasformate in equazioni algebriche, da risolvers
ersi in successivi passi
di calcolo. L’algoritmo di ca alcolo segue uno schema lagrangiano denom minato “esplicito per
integrazione diretta nel tempo“o“ (explicit time marking), il quale è in grado di lavvorare agevolmente e
molto velocemente per sistem mi con grandi deformazioni, con stati di collasso o molto avanzati e in
condizioni di instabilità (la pos
ossibilità di giungere al collasso non è infatti limitata
lim da problemi di
stabilità numerica, quale l’inve ertibilità di matrici). L’adattamento del metodo alle
al differenze finite a
casi di griglia di forma qualunqu
que segue l’approccio di Wilkins M.L.
La discretizzazione viene opera rata sovrapponendo alla porzione di continuo con onsiderata, un reticolo,
in genere di maglie quadrilaterere (elementi quadrilateri e/o triangolari), nei cui n nodi (gridpoints) sono
definite le grandezze in gioco. o. E’ allora possibile approssimare la derivata prima
pr di una funzione
rispetto a una variabile indipend
ndente, con il rapporto tra la variazione subita dalla
lla funzione stessa nel
passare da un nodo ad uno con ontiguo, e la corrispondente variazione della variab abile indipendente.
La legge costitutiva del materiaiale viene espressa nella seguente forma:
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∂u u it+1, j − u it , j
σ= E⋅ ⇒ σ i,j = E ⋅
t
∂x ∆x
Il codice di calcolo FLAC usa u uno schema di soluzione “esplicito condizionatam tamente stabile”, la cui
sequenza di calcolo iterativo puòpu essere così sommariamente descritta:
per ogni nodo della griglia si va valuta la massa m, la risultante delle forze estern rne Fe (gravità, carichi
esterni ...), la risultante dellee forze interne Fi, calcolata per integrazione de egli sforzi nelle zone
collegate al nodo stesso, così sì che è possibile determinare la forza squilibrata ta agente sul nodo Fu
(unbalanced force Fu=Fe-Fi); affinché
aff il sistema sia in equilibrio, tale forza deve e essere nulla.
Il processo iterativo ha termine e qualora si ottenga una forza squilibrata che abbi bia un valore minore di
una tolleranza prestabilita. In gegenerale l’analisi può essere terminata quando la “unbalanced force” è
pari allo 0.1% o all’1% della for orza iniziale agente sul nodo.
Nell’analisi condotta, per l’am ’ammasso, si è assunto un modello di com mportamento elastico
perfettamente plastico con crite erio di rottura di Mohr-Coulomb.
Nella simulazione si tiene conto to della presenza del manto di impermeabilizzazio ione, che impedisce la
trasmissione degli sforzi di tagliota fra rivestimento di prima fase e rivestim timento definitivo pur
consentendo la trasmissione degli d sforzi normali, inserendo un’interfaccia in corrispondenza del
contatto fra i due elementi strutt
utturali.
Gli elementi rappresentativi de dei rivestimenti sono attivati “free stress” (senza ssforzi iniziali) e sono
soggetti al peso proprio e aglili spostamenti
s indotti dalle variazioni di rigidezza e di sollecitazione che
intervengono nello stesso step p di calcolo e nei successivi.
Le analisi sono state condotte tte in condizioni di deformazione piana (PLANE NE STRAIN), ma con
accorgimenti tali, da rappresen entare il progressivo passaggio dal problema tridim dimensionale, vicino al
fronte, a quello piano, lontano o dal
d fronte. L’effetto del fronte di scavo è stato co considerato nel calcolo
con una progressiva riduzione ne delle “forze di scavo”, forze applicate in direz ezione radiale ai nodi
appartenenti al profilo di scavo vo (con verso uscente). Tali forze, scomposte vettorialmente
v in due
componenti, in direzione degl gli assi di riferimento x ed y, vengono calcola late, nella condizione
geostatica, per integrazione del elle tensioni geostatiche σxx e σyy, nelle zone colleg legate al nodo stesso.
La loro introduzione comporta l’l’eliminazione del nucleo di materiale all’interno de del profilo di scavo.
Successivamente vengono rido dotte progressivamente, secondo la curva di Vlach hopoulos e Diederichs
(2009), opportunamente tarata a come indicato nei successivi paragrafi.
In particolare le analisi sono statate condotte, per le condizioni statiche, con i segu guenti scopi:
prevedere indicativamente ill comportamento
c tensionale e deformativo dell cavo in assenza di
interventi, al fine di individuare
e le tratte a comportamento geomeccanico omoge geneo lungo il tracciato
(analisi in fase di diagnosi);
verificare l”adeguatezza degli in interventi adottati (analisi in fase di terapia) attraveverso la valutazione:
− degli spostamenti e delle deformazioni della galleria e del terr rreno circostante, in
corrispondenza delle condizioni
co più gravose;
− delle sollecitazioni suii rrivestimenti provvisionali e definitivi.
Infine nel Paragrafo 11.1 e seg egg. si descrivono sinteticamente i principali risu ultati di alcune analisi
numeriche svolte sia in condiz dizioni statiche che in condizioni sismiche, per u un sisma di progetto
corrispondente allo Stato Limitite di Salvaguardia della Vita. Le analisi svolte n nei casi sismici sono
finalizzate alla determinazione e delle sollecitazioni sul rivestimento definitivo e alla a verifica strutturale
dello stesso.
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Tale impostazione teorica è lim imitata a gallerie con sezione circolare, in terrenii o
omogenei ed isotropi
in cui il criterio di rottura a tag
aglio è elastico perfettamente plastico. Viene per erciò utilizzata in fase
preliminare per stimare i param metri di progetto necessari al predimensionament nto della galleria e per
tarare il modello completo alle d differenze finite realizzato con il programma FLAC
AC2D (ver. 5.0).
I parametri di ingresso sono calcolati
c come i parametri medi del terreno e st stimando un diametro
equivalente della galleria per ciascuna
cia sezione analizzata.
Applicando tali formule alle sez ezioni in esame è possibile ricostruire l’andamentonto della deformazione
lungo il profilo della galleria.
La stima del valore del tasso di d deconfinamento λ può essere stimata mediante te la formula proposta
all’interno della Raccomandazio zione AFTES GT7R6F1, 2001:
COPE
PERTURA de
SEZIONE NS λe rp/r0
[m] [m]
λ=0,2 0,78
λ=0,4 0,89
TIPO 2 10 8,38 0,541 1,71 λ=0,6 1,06
λ=0,8 1,37
λ=1,0 2,28
(no confinamento
to)
λ=0,2 0,79
λ=0,4 0,91
TIPO 2 20 15,66 0,502 1,33 λ=0,6 1,11
λ=0,8 1,52
λ=1,0 3,22
(no confinamento
to)
λ=0,2 0,79
λ=0,4 0,92
TIPO 2 28 29,94 0,483 1,20 λ=0,6 1,15
λ=0,8 1,63
λ=1,0 4,65
(no confinamento
to)
in cui:
− NS rappresenta il numero di d stabilità della galleria
− λe rappresenta il tasso oltre
re il quale il terreno si plasticizza
− de rappresenta la distanzaad dal fronte oltre la quale il terreno si plasticizza
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TIPO 2 (copertura
ra 10m) TIPO 2 (copertura 20m)
2
Tasso di deconfinamento Tasso di deconfinamento
1,0 1,0
0,9 0,9
0,8 0,8
0,7 0,7
0,6 0,6
0,5 0,5
λ
λ
0,4 0,4
0,3 0,3
0,2 0,2
0,1 0,1
0,0 0,0
0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1
d/r0 d/r0
0,4
0,3
0,2
0,1
0,0
0 0,2 0,4 0,6 0,8 1
d/r0
TIPO 2 (copertura
ra 10m) TIPO 2 (copertura
(c 20m)
Andamento tensioni radiali Andamento tensioni radiali
0,6 0,6
0,5 0,5
0,4 σ0 0,4 σ0
σ [MPa]
σ [MPa]
0,3 σρ 0,3 σρ
0,2 (λ=0.2) 0,2 (λ=0.2)
σρ σρ
0,1 (λ=0.4) 0,1 (λ=0.4)
σρ
0,0 σρ 0,0 (λ=0.6)
(λ=0.6)
-0,1 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 -0,1 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5
r/r0 r/r0
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0,2 σρ (λ=0.6)
σρ (λ=0.8)
0,1
σρ (λ=1.0)
0,0
-0,1 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5
r/r0
I tre grafici mostrano l’andame mento delle tensioni radiali σρ (nel caso elasto-pplastico) a partire dal
bordo della galleria fino ad una na distanza pari a r/r0 =5, in funzione del tasso d
di deconfinamento. Si
noti che a tale distanza il reg egime delle tensioni non risulta più influenzato dalla presenza della
galleria, in quanto i valori di σρ convergono alla tensione verticale geostatica σ0 in condizioni naturali.
Si noti inoltre che, come ci sii attende, le tensioni radiali si annullano in pross
ssimità del bordo della
galleria nel caso di deconfiname mento totale (λ = 1,0).
In rosso viene riportato a titolo di confronto l’andamento relativo al caso c elastico senza
confinamento.
TIPO 2 (copertura
ra 10m) TIPO 2 (copertura
(c 20m)
Andamento tensioni tangenziali Andamento tensioni tangenziali
1,2 1,2
σ0 σ0
1,0 1,0
σθ
σθ
0,8 0,8
σ [MPa]
σ [MPa]
(λ=0.2)
(λ=0.2) σθ
0,6 σθ
0,6 (λ=0.4)
(λ=0.4) σθ
0,4 σθ 0,4 (λ=0.6)
(λ=0.6)
0,2 0,2
0,0 0,0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5
r/r0 r/r0
σθ (λ=0.4)
0,6 σθ (λ=0.6)
0,4 σθ (λ=0.8)
σθ (λ=1.0)
0,2
0,0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5
r/r0
Nei grafici precedenti si mostr tra l’andamento delle tensioni tangenziali σθ a pa partire dal bordo della
galleria fino ad una distanza pari
pa a r/r0 =5, in funzione del tasso di deconfinamen ento. Si noti che a tale
distanza dalla galleria il regimee delle tensioni non risulta più influenzato dalla pre
presenza della galleria,
in quanto i valori di σθ convergo
gono alla tensione verticale σ0 presente nel sito in condizioni
c naturali.
In rosso viene riportato a titolo
o di
d confronto l’andamento relativo al caso elasticoco senza confinamento
(si osservi che σθ risulta pari a 2σ
2 0).
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ra 10m)
TIPO 2 (copertura TIPO 2 (copertura
(c 20m)
Spostamenti radiali Spostamenti radiali
1,0 1,0
0,9 ur (r0) EL 0,9 ur (r0) EL
0,8 0,8
ur (r0) EL-
0,7 PL
0,7
0,6 0,6
1 −λ
1 −λ
0,5 0,5
0,4 0,4
0,3 0,3
0,2 0,2
0,1 0,1
0,0 0,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
ur (r0) [cm] ur (r0) [cm]
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
ur (r0) [cm]
TIPO 2 (coper
ertura 10m) TIPO 2 (cope
pertura 20m)
Spostamenti radiali Spostamenti radiali
80 80
70 70
60 60
ur (r0) [cm]
ur (r0) [cm]
50 50
40 40
30 30
20 20
10 10
0 0
-30,0 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 -30,0 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0 30,0
x [m] x [m]
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ur (r0) [cm]
50
40
30
20
10
0
-
-30,0 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0 30,0
x [m]
- SPRITZ-BETON (spess
ssore 25cm)
SEZIONE
[MPa] [MPa] [MPa] [MPa] [MPa]
TIPO 2
168 318 486 0,290 1,051
(copertura 10m)
TIPO 2
177 334 511 0,305 1,104
(copertura 20m)
TIPO 2
177 334 511 0,305 1,104
(copertura 28m)
Si riporta infine nel grafico segguente la combinazione della curva caratteristica a e del rivestimento al
fine di evidenziare il punto di equilibrio,
eq in corrispondenza del quale si ottiene la pressione agente sul
rivestimento.
TIPO 2 (copertura
ra 10m) TIPO 2 (copertura
(c 20m)
Curva caratteristica CENTINA + SPRITZ-
SPRITZ Curva caratteristica CENTINA + SPRITZ-
SPRITZ
0,6 0,6
BETON BETON sigmar (r0) EL
sigmar (r0) EL 0,5
0,5
0,3 0,3
0,2 0,2
0,1 0,1
0,0 0,0
0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00
ur (cm) ur (cm)
0,5
0,4
σ r (r0)
ur (cm)
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Dal confronto di tale pressionne con le pressioni precedentemente calcol olate, si evince che il
rivestimento di prima fase è am
mpiamente in grado di sostenere tali spinte del terr
rreno.
TIME 1 - Geostatico
In questa prima fase di calcolo lo vengono applicati i pesi propri del terreno; vie iene cioè ricostruita in
termini di sforzi e di deformazio
ioni la situazione iniziale preesistente alla costruzio
zione della galleria.
In tale fase si assume già realiz
lizzata la formazione dell’anello di terreno consolidlidato al contorno della
galleria.
Prima di effettuare lo scavo a piena
p sezione, si attiva la fascia consolidata al contorno
co del perimetro
di scavo secondo la geometria ia di progetto, assegnando i parametri di resisten nza propri del terreno
consolidato con jet grouting.
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Cedimenti
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Cedimenti
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Cedimenti
Viene simulato lo scavo a pien na sezione fino ad una distanza dal fronte di scav
avo pari a 3m, la posa
in opera delle centine ed il g getto dello spritz-beton. In funzione di tale dista
stanza si effettua una
riduzione delle forze di scavo rip
riportata in tabella.
Si è considerato un modulo el elastico del rivestimento di prima fase, ipotizzand
ndo per lo spritz-beton
una maturazione di 24 ore e ten
enendo conto del contributo delle centine.
Di seguito sono riportati la riduzione
r delle forze di scavo per tale distan
tanza e i valori delle
deformazioni raggiunte in queststa time di calcolo:
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Viene simulato l’avanzamento o dello scavo fino ad una distanza del fronte di scscavo dalla sezione di
calcolo, pari a 7.0 m; in funzi zione di tale distanza si effettua una riduzione e delle forze di scavo
riportata in tabella. Si è consid
iderato un modulo elastico del rivestimento di prim ima fase, ipotizzando
per lo spritz-beton una resistenenza prossima a quella massima e tenendo conto to del contributo delle
centine.
Di seguito sono riportati la riduz
uzione delle forze di scavo per tale distanza, i valo
alori delle deformazioni
raggiunte in questa time di calclcolo:
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Cedimenti
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Cedimenti
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Il modello geometrico conside iderato nelle analisi numeriche delle tre sezion oni di studio ha una
estensione di 40m in direzionee x. Tale distanza consente di minimizzare gli effetfetti di bordo, in quanto
è stata modellata una zona dii terreno
t con distanza superiore a 2 diametri dalla
la galleria. In direzione
y invece tale dimensione è vari
ariabile in funzione delle coperture adottate da un n minimo di 40 m a un
massimo di 80 m.
I dati geometrici sono riassuntiti nella seguente tabella.
La larghezza del dominio è su sufficiente per escludere eventuali fenomeni di bordo,b mentre la sua
altezza (spessore in direzione e y) è stata valutata tenendo conto della tipologia gia della galleria, delle
sue dimensioni verticali, e dellalla modesta influenza della profondità del limite infnferiore del terreno sui
fenomeni indotti dallo scavo.
La discretizzazione al contorno no della galleria è stata effettuata in modo da m modellare la presenza
dell’anello di terrreno consolida ato, il cui spessore è stato prudenzialmente assun nto pari a 1 m.
ll rivestimento provvisorio costistituito da centine e spritz beton, e quello definitivivo - costituito da arco
rovescio, piedritti e calotta - son
ono stati discretizzati con elementi rivestimento (lin
liner).
Come già detto, si è tenuto contoco della impermeabilizzazione che impedisce e la trasmissione degli
sforzi di taglio al contatto fra rivestimento
riv di prima fase e rivestimento definitivo
vo, pur consentendo la
trasmissione degli sforzi norma mali, inserendo un’interfaccia in corrispondenza del d contatto fra i due
elementi strutturali.
12 VERIFICHE STRUTTUR
RALI DEL RIVESTIMENTO PROVVISORIO
O E DEFINITIVO
12.1 Generalità
Le norme tecniche utilizzate per le verifiche dei rivestimenti provvisori e definitivi d sono quelle
approvate con decreto 14/01/2 /2008 dal Ministero delle Infrastrutture e denomina inate “Norme Tecniche
per le Costruzioni” (NTC2008).
Si ribadisce che nel problema ma in esame, che comporta una forte interazio ione terreno-struttura,
l'approccio Al-C2 conduce a risultati assolutamente irrealistici, come peraltr ltro chiaramente - ed
autorevolmente - evidenziato da AFTES con riferimento alla progettazione di gal allerie.
Le sollecitazioni sui rivestiment
nti sono state determinate dai risultati delle analisi
lisi numeriche condotte
con il codice di Calcolo FLAC 2 2D V.5 e valutate - secondo quanto descritto in p precedenza - a partire
dai valori caratteristici dei pa
parametri di resistenza del terreno assunti par ari a quelli medi. Le
sollecitazioni cosi ottenute sonono da intendersi come valori caratteristici, Ek,, e sono state quindi
moltiplicate per i coefficientii parziali
p per le azioni permanenti sfavorevoli (1 (1,3) - prescritti nelle
NTC2008 - al fine di determinar arne i corrispondenti valori di progetto.
Le verifiche di sicurezza sono o state effettuate in tre differenti condizioni di caric
rico nelle condizioni di
carico più gravose:
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MS NS MR Verifica
ca Verifica
Asta n° Posizione [KNm] [KN] [KNm] MS<MR VS<VR
Sezione tipo 2 – Hc=10 m - sen
enza sisma
44 chiave 6 728 294.1 SI 0,0 <343,0
da 53 a 63 reni 11 756 296.5 SI 3,4 <343,0
da 68 a 73 fianchi 17 671 289.3 SI 3,6 <343,0
86 attacco piedritt
ritto 35 74 235.8 SI 54,6 <343,0
Sezione tipo 2 - Hc=20 m - sen
enza sisma
41 chiave 4 1326 325 SI 0,0 <343,0
da 50 a 55 reni 23 1125 317.8 SI 13,3 <343,0
da 60 a 65 fianchi 36 1526 329.3 SI 34,9 <343,0
80 attacco piedritt
ritto. 65 880 305 SI 99,9 <343,0
Sezione tipo 2 - Hc=28 m - sen
enza sisma
41 chiave 5 1765 321.4 SI 0,0 <343,0
da 50 a 55 reni 33 1955 309.9 SI 19,2 <343,0
da 60 a 65 fianchi 60 2064 303.2 SI 46,1 <343,0
80 attacco piedritt
ritto. 100 1309 324.5 SI 155,6 <343,0
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Figura 12-V - Sezione tipo 2 Hcc = 10 m statica a lungo termine (senza prerivestim
timento)
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Figura 12-VII Sezione tipo 2 Hcc = 28 m statica a lungo termine (senza prerivestim
timento)
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13 VERIFICHE DI STABILI
ILITÀ DEL FRONTE DI SCAVO
Come noto e precisato nei cap apitoli precedenti, la corretta valutazione del comp portamento del fronte
di scavo di una galleria riveste e notevole importanza; è qui infatti che si verifican no i maggiori problemi
di stabilità, in quanto la posa in n opera delle strutture di sostegno avviene quand ndo comunque si è già
verificata una certa aliquota dii deformazione. Nel presente progetto, la stabilità tà del fronte di scavo è
stata valutata:
- indirettamente, attraverso unana serie di “indicatori” forniti dalle analisi numeriche
he condotte e descritte
nel Capitolo 11. Tra tali indicatotori, si citano:
a) l'estensione delle zone plastisticizzate;
b) le convergenze del cavo, qua uantitativamente valutate nelle varie fasi di calcololo.
I risultati ottenuti e descritti in precedenza permettono di affermare con cert rtezza che il fronte di
scavo risulta stabile per tutte le sezioni analizzate.
-direttamente sia attraverso il m metodo dell’Equilibrio Limite proposto da Tame ez (1985), per alcune
delle sezioni della galleria in og
oggetto ritenute più significative e rappresentative e delle varie condizioni
di carico (si veda in proposito l’Al’Allegato 1 al Fascicolo dei calcoli - elab.: PDRLS S5A14 nel quale sono
compendiate le verifiche effettu ttuate sul fronte per 9 sezioni lungo l’intero svilupp po della galleria sia in
condizioni naturali che in presesenza del consolidamento del fronte con barre in V VTR), sia attraverso il
metodo dell’analisi limite secon ondo l’approccio suggerito da Ribacchi (1993) su sulla base di numerosi
studi effettuati da più Autori (Caquot
(C e Kerisel, 1956; Leca e Dormieux, 1990;; Leca e Panet, 1988;
Chambon e Corté, 1990) i cuii risultati
ri sono riportati nel seguito.
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Una condizione limite approssimsimata può essere ottenuta come combinazione lin lineare delle condizioni
limite corrispondenti all'applica
cazione separata dei singoli carichi. Linearizzand do il dominio plastico
convesso nello spazio dei caricrichi agenti (peso del terreno γ e carico in superfici
icie qs), con riferimento
alla geometria schematizzata in figura, la pressione di stabilizzazione in galler eria, qt, prevista per le
condizioni limite può essere espspressa dalla seguente relazione lineare:
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Leca e Panet (1988) e Leca e D Dormieux (1990) hanno inoltre osservato che Q** s diviene trascurabile
per valori della copertura magg ggiori di 1-2 diametri. L’abaco di Figura 13-III rip
iporta l’andamento del
fattore adimensionale Q*γ in fun
unzione dell’angolo di attrito del terreno, secondo quanto
q proposto nella
letteratura specializzata da diffe
fferenti Autori.
Fig. 13-III - Valori del fattore Q**γ al fronte in funzione dell”angolo di attrito del terr
rreno.
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14 CONCLUSIONI
Nella presente relazione si son no individuate le sezioni tipo e le tecniche di avan nzamento previste per
l'esecuzione della Gallería natu aturale “Bomba” nell”ambito della realizzazione de della nuova viabilità di
accesso al nuovo polo industria riale posto in Cavriglia, loc. Bomba -2° lotto.
Per ciascuna delle sezioni indagate in si è definito il campo di applicazio ione, gli interventi di
consolidamento, pre-consolidam amento e rivestimento ritenuti più idonei e le fasi si costruttive; le attività
di monitoraggio da effettuare in corso d”opera sono invece delineate in apposit sita relazione separata
oltre che negli elaborati grafici.
La validità delle sezioni tipo adodottate e stata appurata attraverso simulazioni num umeriche condotte con
il codice di calcolo alle differen
enze finite FLAC 2D V.5.0. Dai risultati di tali ana alisi numeriche si può
concludere che, adottando le soluzioni
s progettuali previste, realizzando a perfe
rfetta regola d'arte tutti
gli interventi di consolidamento to e sostegno e seguendo scrupolosamente le varie rie fasi esecutive:
- non si manifestano cinematitismi di collasso e si garantisce adeguata sicure rezza nei confronti di
fenomeni di instabilità durante tutte
t le fasi esecutive;
- le sollecitazioni agenti sui riveestimenti sono compatibili con la resistenza dei rivestimenti
riv stessi;
- le convergenze massime stim imate risultano accettabili per entrambe le sezionii ttipo adottate tenendo
anche presente che il modello,, prudenzialmente, non tiene conto di alcuni asp spetti favorevoli quali il
preconsolidamento del nucleo in avanzamento e la presenza delle armature metalliche m al contorno
dell’anello di terreno consolidato
ato di calotta che certamente hanno un effetto bene nefico nei confronti del
comportamento deformativo de ella cavità;
- i cedimenti verticali assoluti chche si manifestano al piano campagna sono comp patibili con il contesto
circostante; tenendo poi conto o cche i cedimenti differenziali che possono verifica arsi in corrispondenza
di un manufatto esistente in superficie
su sono ben minori di quelli assoluti, i va alori delle subsidenze
previste appaiono decisamente te compatibili con la funzionalità delle strutture preeesistenti.
Va comunque evidenziato che he, non potendo tenere conto di fattori difficilmen ente schematizzabili e
modellabili - quali anisotropia,, a asimmetria, condizioni geomeccaniche particolar lari e localizzate, effetti
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