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Salve, lì 28 Dicembre 2012

Al Signor Sindaco del Comune di Salve


C/O Sede Municipale

Al Dirigente del Servizio Demanio e Patrimonio


Assessorato alla Trasparenza e
Cittadinanza Attiva della Regione Puglia
Via Caduti di tutte le Guerre, 15
70125 BARI

OSSERVAZIONI E PROPOSTE ALLA RICOGNIZIONE FISICO-


GIURIDICA DEL DEMANIO MARITTIMO DI SALVE

PREMESSA

L'amministrazione comunale di Salve il 19 Ottobre u.s. ha incontrato la cittadinanza


per illustrare il redigendo PIANO COMUNALE DELLE COSTE, con particolare riferimento
alla ricognizione fisico-giuridica del demanio marittimo e ha poi pubblicato tutto il materiale
in formato digitale sul portale web del comune.
Tenuto conto che:
• IL BENE COMUNE “SPIAGGIA-DUNE” COSTITUISCE UNA RISORSA
COLLETTIVA, PATRIMONIO UNICO E INSOSTITUIBILE, CHE LA COMUNITA’
SALVESE DEVE PROTEGGERE E GESTIRE SECONDO CRITERI DI
SOLIDARIETA’ E DI ACCESSIBILITA’ PER TUTTI, TENENDO CONTO ANCHE
DELLE GENERAZIONI FUTURE.
• “Il Piano comunale della costa è lo strumento di assetto, gestione, controllo e
monitoraggio del TERRITORIO COSTIERO…” ecc. e non solo del demanio;
• La ricognizione pubblicata sul sito web del Comune interessa solo la fascia di
territorio demaniale, anzi, vi è più di 1 km di costa dove la dividente demaniale si
trova: sulla spiaggia, nel mare o è addirittura inesistente, quindi in questo tratto,
la spiaggia e le dune non sarebbero interessate dalla pianificazione costiera
comunale!;
• ….......... il livello di degrado è tale, per intensità e ampiezza, che il problema non
è più quello di cercare usi ottimali delle aree ancora libere, ma piuttosto quello di
innescare un processo di recupero e risanamento complessivo” …..............
(pag.3 del Piano Regionale delle Coste).
il locale circolo di Legambiente, data l'importanza dell'argomento ritiene opportuno
una approfondita valutazione del lavoro presentato ed ha pertanto elaborato le seguenti
osservazioni e proponendo anche dei suggerimenti per la progettualità successiva.

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OSSERVAZIONI
Diciamo subito che, la ricognizione fisico - giuridica del demanio marittimo, eseguita
ai sensi del PRC – vedi l'art. 4 delle NormeTecniche di Attuazione e indirizzi generali per
la redazione del Piano comunale delle coste, non ci appare congrua né tantomeno
completa in ogni sua parte; pertanto di seguito elenchiamo alcune criticità.

1. A proposito della individuazione lungo tutta la costa comunale dei livelli di criticità
all'erosione e di sensibilità ambientale:
Nell'elaborato B.1.1b (Classificazione normativa della linea di costa utile):
• ad alta criticità (C1) solo 2 zone per un totale di 750 mt di fronte mare ( 8,7%):
a) la prima si estende da circa 50 mt a Sud dall’abitato di Torre Pali fino al
chiosco “Tropical “; Linea tratteggiata rossa (C1/S2 alta criticità/media sensibilità)
per solo circa 320mt.
b) la seconda si estende da circa 40 mt a Sud della concessione “Picchio Hotel”
fino al chiosco “Bambù”; Linea tratteggiata giallo scuro (C1/S3 alta criticità/bassa
sensibilità!) circa 430 mt.. Concessioni Tamborrini, Negro & Arefa si trovano in
questa zona insieme ad altri operatori turistici;
• Le “5 Vele” e “La Pajara” si trovano in zona C2/S2 (media criticità/media sensibilità)
che rappresentata una classificazione impropria dato che in corrispondenza delle
“5 Vele” fino ad arrivare alla concessione del “Picchio Hotel” ci troviamo di fronte ad
altissima criticità-sensibilità con erosione dello stato argilloso sottostante le dune e
larghezza della spiaggia (di ciotoli) di appena 3 metri anche durante l’estate;
In diversi tratti gia’ indicati come C1 o C2 insistono attivita’ commerciali
autorizzate dal Comune in contrasto con le direttive regionali e con una
evidentemente sottovalutazione del livello di criticità e sensibilità.
Da molte stagioni estive numerosi operatori turistici, privi di qualsivoglia
concessione demaniale, occupano illecitamente ampi tratti di spiaggia; dal
punto di vista ambientale, il gran numero di chioschi, parcheggi, varchi aperti
nelle dune e tutte le opere connesse con questi attività commerciali hanno
avuto un impatto deleterio (vedi devastante) sulla costa ... problemi che
evidentemente la ricognizione fisico-giuridica svolta non sembra avere
osservato.

Nell'elaborato A.1.8. (Cordoni dunali):


• La Tav. 4 – individua 100 mt. di duna in erosione (di fronte all’Isola della Fanciulla);
• Le Tavv. 5,6 e 7 – individuano il cordone dunale in erosione per circa Km. 1,2 tra
Torre Pali e la Cabina;
• Le Tavv. 8, 9, 10 e 11 - individuano il cordone dunale in erosione “oggetto di
ripristino” per circa Km. 2,1 (dal “ex-Kaibo” fino a “Lido Venere”).
Segnaliamo che gran parte gli interventi di ripristino (vedi staccionata lato
mare) sono andati distrutti dalla mano dell’uomo e dalle mareggiate.
Pertanto con circa 4 km di cordone dunale soggetto ad erosione importante,
non si può che parlare di una situazione di altissima sensibilità.
Il sistema dunale costituisce la difesa naturale della spiaggia, ogni piccolo
varco nella duna (peggio quelli larghi 30 metri come in prossimità della struttura
“Le Maldive”) è una ferita per l'ecosistema spiaggia-dune-retrodune; Troppi

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chioschi = troppi varchi e nessuna regolamentazione è stata attuata per limitare un
uso improprio degli accessi alla spiaggia. Fino ad oggi poco serie le misure di
conservazione del cordone dunale intraprese.
Lo stato di erosione naturale e antropica del litorale salvese è in continuo
peggioramento (vedi anche delibera di Giunta comunale n. 138/2012) e gli interventi
sul cordone dunale effettuati nel 2002-2003 non apportano ormai alcuna protezione.
Pertanto ribadiamo le nostre osservazioni presentate al Piano regionale delle
coste (che della presente fanno parte integrante e sostanziale a suo tempo inviate)
dove riteniamo predominante la fascia di criticità-sensibilità pari al livello C1/S2.

2. A proposito della individuazione delle aree sottratte alla competenza comunale


Nell'elaborato B.1.:
• le Tavv. B.1a8 – B.1a13 individuano un ampio tratto di spiaggia (1181 ml – pari al
14,12% della costa utile) con la seguente dicitura “Tratto costiero non
concedibile (dividente demaniale 2010 in mare) – Tratto costiero privo della
definizione del limite demaniale 2010”; è evidente che si tratta di un tratto di
spiaggia dove l'erosione è stata tanto marcata che ha prodotto un arretramento così
evidente della linea di costa.
Detto tratto di spiaggia non essendo area demaniale, non rientrerebbe nella
quota del fronte mare da considerare “concedibile” (pari al 40% della spiaggia
fruibile ai fini della balneazione).
Riteniamo impensabile che detto tratto di spiaggia sia da sottrarre alla
disciplina del “Piano Comunale delle Coste” e pertanto invitiamo il comune ad
attivarsi urgentemente per restituire ai salvesi un tratto di spiaggia così importante,
apparentemente sottratto al demanio, senza cedere passivamente alle pretese di
singoli che vogliono far valere i propri interessi privati con gravi danni alla
collettività.

3. A proposito della dete5rminazione degli attuali rapporti tra le lunghezze delle “linee di
costa in concessione” rispettivamente per Stabilimenti Balneari e Spiagge Libere con
Servizi, e la lunghezza della “linea di costa utile”;
MANCA LA RELATIVA TABELLA

4. A proposito della determinazione della lunghezza della “linea di costa complessiva


comunale” e della lunghezza della “linea di costa utile”; quest'ultima, rispetto alla
precedente e al netto della porzione di costa inutilizzabile e non fruibile ai fini della
balneazione ….......... , di quella portuale e di quella riveniente dall'applicazione dei divieti
assoluti di concessione (art. 16-comma 1 – della L.R. 17/2006)
Dalla tabella B.1.1 desumiamo che la “costa utile” netta, è pari a ml. 2.210.
Per determinare la lunghezza della spiaggia concedibile si è sottratto, alla
lunghezza complessiva indicata di ml. 8.808, l'area con divieto assoluto di
concessione (le foci Nord e Sud del canale di bonifica, il fronte dei canali Fano e
Muscio e dell’area portuale) pari a ml 1.594, il tratto ritenuto privato (ml 1.181), il
tratto di costa rocciosa (ml 2.860) e il tratto di costa inferiore a 15 metri di profondità
(ml 963).
Di ciò che rimane (ml. 2.210), solo il 40% può essere concedibile e cioè 884
metri, a questo sottraiamo i 622 ml già concessi e rimangono ml 262 metri di
spiaggia da poter ancora dare in concessione.

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Nel conteggio di cui sopra, bisognerebbe considerare gli ambiti demaniali di
più facili accesso in corrispondenza dei centri abitati di: Torre pali, Pescoluse e
Posto vecchio, dove dovrebbero essere individuati tratti di spiaggia libera (art. 5.3
delle N.T.A.), mentre nell'elaborato B.1 risulta quasi per intero concedibile.
Qualche riserva inoltre si esprime in merito alla consistenza della spiaggia
con profondità inferiore a mt. 15 – non è chiaro come si sia ricavato il dato.

5. A proposito dell'analisi dei sistemi di accesso e di parcheggio esistenti e/o previsti


dagli strumenti urbanistici;
MANCA DEL TUTTO TALE ANALISI - appare evidente che il redigendo Piano
Comunale delle Coste si dovrà relazionare con la programmazione della fascia di
territorio fino alla strada litoranea e pertanto tale analisi è indispensabile.

6. A proposito dell'analisi dell'attuale sistema di mobilità, con particolare riferimento a


quello ecocompatibile (pedonale e ciclabile)
MANCA DEL TUTTO TALE ANALISI – che come prima detto è indispensabile.

7. A proposito dell'analisi dei sistemi strutturanti il territorio costiero, articolati nei


sottosistemi: (a) dell'assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico; (b) della copertura
botanico -vegetazionale, colturale e presenza faunistica; (c) della stratificazione storica
dell'organizzazione insediativa
MANCA DEL TUTTO TALE ANALISI

8. A proposito dell'analisi dei sistemi dei vincoli con specifica perimetrazione degli
ambiti tutelati, o da sottoporre a monitoraggio
Nell'elaborato A.1.3 (Carte dei vincoli):
• Nella Tav. A.1.4.1 - si evidenzia che il chiosco “ex-kaibo” è ubicato nell’area
golenale del “canale Fano” e altri due chioschi sono ubicati nella fascia di
pertinenza fluviale dello stesso canale;
• Nella Tav. A.1.4.2. - si evidenzia che il chiosco “la pajara” è ubicato nell’area
golenale del “canale Muscio” e il chiosco “la Cicala” è ubicato nella fascia di
pertinenza fluviale dello stesso canale;
• Nelle Tavv. A.1.5.5, 6 e 7 - dall’abitato di Torre Pali fino alla foce Sud del canale di
bonifica, 4 - 5 chioschi risultano ubicati in zona vincolata a macchia, annessa al
corso d’acqua e zona umida;
• Nelle Tavv. A.1.5.1-12 - si evidenzia che quasi tutti i chioschi sono stati installati in
aree annesse a zona a macchia (fascia di rispetto mt. 100);
Infine si evidenzia che, il percorso originario-naturale del “canale Muscio” non risulta
essere quello riportato nella tavola A.1.4.2 bensì quello riportato nella carta
idrogeomorfologica della Regione Puglia – foglio 536;

PROPOSTE
Suggeriamo che il PIANO COMUNALE DELLE COSTE sia redatto in conformità ai
seguenti principi:
• salvaguardia, tutela e uso eco-compatibile dell'ambiente;
• accessibilità ai beni del demanio marittimo e al mare territoriale per la loro libera
fruizione;

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• la staccionata protettiva sia ripristinata, i varchi abusivi chiusi, i passaggi pedonali
per l’accesso alla spiaggia pianificati, dotati di passerella con recinti;
• Il divieto assoluto di prelevamento di sabbia delle dune sia rispettato;
• salvaguardare le aree di maggiore pregio ambientale interessate dalla presenza di
macchia e zona umida (tratto tra Torre Pali e Lido Marini e tratto a Sud dell'abitato
di Torre Pali).

Il PCC “deve assicurare che l’attività antropica sia compatibile con la capacità
rigenerativa degli eco-sistemi, delle risorse, della salvaguardia della biodiversità (richiesta
area SIC) e di un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica.”
Il Comune proceda urgentemente all’aggiornamento dei dati delle particelle catastali
dell’area demaniale e delle concessioni che su esse sono state rilasciate perché le aree di
arretramento dovuto all’erosione diventino, dopo una procedura amministrativa, di
demanio pubblico.
Tramutare le concessioni date finora da metri quadrati a metri lineari, solo così il
comune potrà, all’inizio della stagione balneare, pubblicare la “Cartografia della Fascia
Costiera” con l’indicazione delle spiagge libere e delle concessioni demaniali marittime.
Una moratoria per 5 anni sulle nuove concessioni demaniali e su attività
commerciali che comportino l'utilizzo della spiaggia;
Tutti i manufatti (chioschi ecc) “ devono essere installati e/o reinstallati ad una
distanza di almeno 20 mt. dal piede dunale.

Regolamentazione della mobilità (parcheggi-accessi) rispettando i seguenti principi:

• tutela dell’ambiente naturale e conservazione del carattere rurale e agricolo del


paesaggio;
• ripristinare gli accessi per disabili;
• favorire piste ciclabili, pedonali e i trasporti collettivi;
• pianificare il bisogno di posti auto rispetto alla vera capacità di persone che la
spiaggia può sopportare;
• ubicare i parcheggi in corrispondenza degli accessi al mare già esistenti al fine di
evitare l'apertura di nuovi accessi nel cordone dunale;
• i parcheggi devono avere dimensioni contenute per limitare l’impatto ambientale;
• vi deve essere una alternanza tre parcheggi privati e parcheggi pubblici per un’equa
distribuzione dei benefici economici.

Il Direttivo

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