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Praticare una qualsiasi delle tecniche contenute nella sezione dedicata alla
sospensione del dialogo interno (capitolo VI, libro Gli Insegnamenti di Don Carlos, di
Victor Sanchez.).
MODIFICA DEL DIALOGO INTERNO
Praticare strettamente, per un periodo di tre giorni o pi una regola doro: non
criticare, non condannare, non lamentarsi.
Dato che molte delle nostre abitudini logoranti sono in rapporto con il parlare,
interrompere queste attivit normalmente risulta molto benefico, specialmente per i
chiacchieroni. Si raccomanda di essere molto attivi e di entrare il pi possibile in
relazione con altre persone (parlatori o meno) durante lesecuzione della tecnica.
IL DIALOGO INTERNO
IL NON-FARE
Tutto ci a cui ci riferiamo quando diciamo io fa parte della descrizione che abbiamo
assimilato e crea il sistema di pensiero chiamato Ego (o mente della scarsit e della
paura).
LEgo ci mantiene incatenati a un determinato modo di percepirci e di comportarci.
Questo modo, malgrado sembri assoluto e definitivo, pu essere interrotto o sospeso
del tutto, aprendo possibilit illimitate rispetto a ci che possiamo essere o fare. In tal
senso il non-fare, che sospende il flusso della descrizione, una porta verso la
libert e il cambiamento.
Quando, per mezzo dei non-fare interrompiamo il flusso della descrizione della
nostra persona, ci liberiamo dallincantesimo dellEgo, che consiste nel farci credere di
essere lui a costituire la nostra unica realt.
Possiamo riconoscere allora la nostra natura di campi di energia, liberi e fluidi, e
possiamo dedicarci al compito di reinventare noi stessi, in un modo volontario e
intenzionale, che ci permetta di rispondere liberamente alle situazioni che ci si
presentano di momento in momento.
Ogni essere umano viene al mondo con determinate caratteristiche ereditate dai suoi
antenati. Principalmente dai genitori, bench di fatto leredit venga da molto pi
indietro, includendo i nonni, i bisnonni e cos via (linfluenza degli antenati tuttavia
tanto minore quanto pi lontana la generazione in questione).
I genitori ci trasmettono non soltanto la loro eredit biologica, ma anche uneredit
energetica, quanta dipende da quanta energia possiedono e quanta ne cedono al
nuovo essere al momento del concepimento.
Se la persona viene concepita con un alto grado di passione il nascituro viene alla luce
forte. Se al contrario la persona viene concepita in un alto livello di civilizzazione
(sesso molto noioso), nascer con un livello di energia molto basso.
Fortunatamente, leredit energetica non lunico fattore che determina il nostro
livello di energia nella vita, ma conta molto anche la forma in cui la utilizziamo.
Cos chi ha poca energia, ma la utilizza in maniera ottimale, si trover sicuramente in
una situazione migliore di chi possiede molta energia superflua e fuori controllo.
Chi nato con poca energia, ma lavora per utilizzarla in modo adeguato
(impeccabilit), necessariamente la incrementa.
Chi nato con un alto livello energetico spesso diventa pigro e debole, a causa delle
facilitazioni che tale livello gli offre.
In ogni modo non esiste una regola generale e il risultato dipende solo dallo sforzo
personale di ciascuno, nessuno condannato dalla sua nascita o dal suo passato, pu
cambiare luso della sua energia, restaurarla o incrementarla.
LA DESTRUTTURAZIONE DELLEGO
I non-fare dellio personale sono unarea specifica di lavoro, inclusa allinterno dellarea
pi grande dellAgguato. Le sue mirano alla destrutturazione dellego individuale del
guerriero e quindi della sua visione ordinaria del mondo, poich, come gi sappiamo,
le due cose sono reciproche.
Si notano tre forme principali d non-fare dellio personale:
Quando dico ego, voglio significare tutto ci a cui ci riferiamo quando pronunciamo la
parola io. Lego pi o meno sentiamo che si trova nella testa, dietro gli occhi, non il
mio corpo , sentiamo il corpo ma qualcosa che io possiede e usa, per spostarsi, per
mostrarsi agli altri e per varie altre cose. Per questo dico: il mio corpo. Non la mia
energia, non si identifica col campo di energia che il nostro essere e che si estende
al di l dei limiti della nostra pelle. Come gente comune, non possiamo nemmeno
concepire una cosa del genere, figuriamoci considerare questo campo parte dell`io.
Di cosa fatto allora questo io? La risposta assurda ma vera: di niente. Ecco alcune
risposte tipiche di una persona normale:
Bene, io, in realt, come dire ah, ecco!
Sono una persona molto sincera.
Sono il figlio di mia madre. Sono un buon marito.
Sono un po pigro.- Sono timido con le donne.
Sono, bla, bla, bla.- Sono, eccetera, eccetera.
Esatto. Lego tutte queste cose. questa descrizione. Precisamente. Lego una
descrizione. Nientaltro. Parole, solo parole. Non ha una realt specifica. O meglio,
lego una massa specifica di nulla, la cui quasi-realt deriva dalla nostra insistenza
nel comportarci come se fosse reale. La verit che un essere umano non nulla di
ci che contenuto nella descrizione del suo ego, bench creda di esserlo e per
quanto si comporta in accordo a quella descrizione.
Le sue abitudini, sono lespressione attiva del contenuto della descrizione che si
chiama ego: per provarlo basta praticare i non-fare dellio personale. Praticando il non-
fare ci si scopre capaci di realizzare una quantit enorme di azioni considerate
impossibili dalla descrizione. E questa certamente una buona notizia.
La maniera in cui luomo comune utilizza la sua energia non frutto del caso o di una
scelta, ma determinata dal suo passato.
Anche se luomo moderno crede di essere libero, in realt la possibilit di scegliere si
applica solo a una piccola parte delle sue azioni. Determinano il nostro esistere
quotidiano il condizionamento biologico, e quello della nostra storia (classe sociale,
nazionalit, sesso, carattere, personalit, religione, ideologia politica, complessi e
traumi). In realt, quando crediamo di decidere, non stiamo facendo altro che
compiere le azioni per le quali il nostro passato ci ha programmato, come una
macchina che effettua solo le operazioni per le quali stata progettata. Cos vengono
determinate le nostre credenze, i desideri, le scelte, le limitazioni, le debolezze e i
talenti. Non scegliamo con chi parlare, con chi entrare in rapporto, i luoghi che
frequentiamo o quelli che evitiamo, perch dietro ognuna di queste scelte sta la
nostra storia personale, il nostro ego ne lespressione.
Ego e storia personale sono intimamente connessi, lEgo lespressione operativa
della storia personale. infatti il nostro Ego che ci costringe quotidianamente a
sostenere la storia personale e ad agire secondo i suoi dettami. Cos la storia si
rinnova e lEgo ne risulta rafforzato. Luso che facciamo della nostra energia come
persone comuni, cio le azioni che realizziamo, risponde a una determinazione del
nostro passato, nella quale normalmente non interviene la volont.
Allo stesso modo classifichiamo tutti coloro che conosciamo, secondo etichette simili
che deriviamo dalla loro storia personale, reale o immaginaria. Poich non possiamo
trattare con il mistero, preferiamo trattare con delle etichette. per questo che
nessuno ci sorprende. Pi siamo rapidi nellappiccicare etichette, pi ci crediamo sicuri
di noi stessi. Se volete liberarvi dal fardello di ci che gli altri pensano di voi
cancellatevi, create intorno a voi una nebbia che vi trasformi in un essere misterioso e
imprevedibile. Lo stratagemma non diretto solo verso gli altri. Bisogna cancellarsi
fino a diventare sconosciuti anche per se stessi.