6528 Diritto Costituzionale, Professore Massimo del Pozzo
C210
Omnes christifideles, secundum propriam condicionem,
ad sanctam vitam ducendam atque ad Ecclesiae incrementum eiusque iugem sanctificationem promovendam vires suas conferre debent. Tutti i fedeli, secondo la propria condizione, devono dedicare le proprie energie al fine di condurre una vita santa e di promuovere la crescita della Chiesa e la sua continua santificazione.
Radici nel magistero conciliare.
Questo canone, affondale sue radici nella chiamata universale alla santit proclamata nel Concilio Vaticano II: La vocazione alla santit non un privilegio di alcuni, tutti nella Chiesa sia che appartengano alla gerarchia, sia che siano retti da essa, sono chiamati alla santit. (LG 39). Questa chiamata si svilupper lungo i vari documenti conciliare, soprattutto nel capitolo V della Lumen Gentium. Tanti testi conciliari trovano in questa dottrina la forza interna per il rinvigorimento della missione della Chiesa. Anche nel Codice di diritto Canonico si fogger nel C210, dal quale molti canoni trovano un sostegno, come fonti di obblighi e diritti della vita spirituale dei fedeli (C 199 3).
Esplicitazione della chiamata alla santit: ugualit nella diversit,
esercizio multiforme, diverse vie e mezzi. Il n. 40 di Lumen Gentium inquadra a tutti i fedeli come: chiamati da Dio, per medio della grazia giustificati in Ges Cristo, nel battesimo della fede fatti veramente Figli di Dio, compartecipi della natura divina, realmente santi. Il C210 conferma la ugualit tra tutti membri della chiesa, superando la antica concezione che la santit starebbe riservata soltanto ai religiosi e i clerici (C208-209). Nel n. 11, si parla di una santit come immagine dinamica che cresce fino a raggiungere la immagine del Padre, ammettendo la diversit della stessa chiamata, secondo la loro condizione (C213-214). Il esercizio multiforme della unica santit, in Lumen Gentium n. 41 si manifesta nei vari compiti e generi di vita (C204 1). I pastori, conformati al sumo sacerdote Cristo, compiano con santit e slancio, umilt e forza il proprio ministero, sar per loro un mezzo di santificazione (C387, C275 1, C276 1). I religiosi nel suo servizio, secondo i consigli evangelici e il suo amore tra di loro, saranno immagine di unit e amore (C 573 1, C 574 1). I genitori cristiano, sostenersi a vicenda nella fedelt dellamore con laiuto della grazia per tutta la vita (C226 1) e istruendo nelle virt evangeliche i figli che hanno accettato amorosamente da Dio (C226 2). Le persone chiamate
specialmente da Dio ad esercitare un apostolato nella chiesa (copie, celibi e
vedove) per lannunzio della salvezza si svolga con spirito di santit e carit fraterna (C 211). Tutti fedeli ogni giorno si santificano nelle condizioni, nei doveri o circostanze della loro vita per mezzo della sua fedelt a Cristo, contribuendo ad animare e perfezionare l'ordine delle realt temporali con lo spirito evangelico particolarmente nell'esercizio dei compiti secolari (C225 2). Nei diverse vie e mezzi per raggiungere la santit nominati in Lumen Gentium 42, ha il luogo primo e pi necessario la carit a Dio, sopra ogni cosa, e al prossimo per amore di lui. Questa carit si manifesta concretamente in adesione e comunione con la Chiesa (C205, C209 1) e anche con il sostegno per le necessit temporali della Chiesa (C222 1) promovendo la sua crescita. Ma perch la carit cresca si deve svolgere il battesimo di ogni fedele, nellascolto della parola di Dio, partecipare frequentemente ai sacramenti, soprattutto all'eucaristia, alle azioni liturgiche e applicarsi costantemente alla preghiera; Sodisfare questa necessit e un obbligo dei chierici e un diritto per tutti i fedeli (C 213, C214, C217). I fedeli sono pronti a rendere testimonianza d'amore davanti agli uomini, e specialmente davanti ai persecutori perci la massima testimonianza il martirio (C225 2). La chiesa si presenta giuridicamente come corporazione e lo proprio delle corporazioni il dovere collaborare alla finalit perseguite associativa. Finalit che, nella Chiesa, sono la salvezza individuale e collettiva al tempo esso (salus animarum).
Imprecisioni nello schema della Lex Eccelsiae Fundamentalis
Il C210, sottolinea che la santit deve essere perseguitata da ognuno secundum propriam condicionem ma con questa precisione non mette in chiaro la univoca realt della santit, che non ammise graduazione secondo la diversit della vita. Lumen Gentium precisa nei vari generi di vita e nei vari compiti una unica santit coltivata. Il C210 fu censurato per questa imprecisione nei primi schemi redazionale della LEF dove si precisava pro propria quisque conditione, intendendosi una santit che non sarebbe la stessa a tutti, a ogni condizione del fedele corrisponde una santit propria1. I redattori del canone conserveranno sostanzialmente, modificando il testo per chiarificarlo, come secundum propriam conditionem. La giustificazione di queste parole, emerge dal fatto che bisogna precisare il modo della unica santit, perch la santit non si trova in astratto se non in concreto quando si compie le 1 MARZOA A. - MIRAS J. RODRIGUEZ R., Comentario Exegtico al Cdigo de Derecho Cannico, Vol II/1, EUNSA, Pamplona 2002, p. 73
diverse esigenze de ogni vocazione e condizione di vita. Non esiste diversi gradi, sino ununica santit coltivata in qualunque modalit di vita.
Obbligo di incrementar la Chiesa e la sua continua santificazione
I battezzati solo tendono verso la santit rispondendo alla propria vocazione divina, che gli chiama a contribuire con tutte le forze della vita al incremento della Chiesa e la sua continua santificazione. Il accrescimento della Chiesa si realizza quando i fedeli compiono la pienezza della vita cristiana e la perfezione alla carit nella loro vita. Nel codice del 17, questo canone era riferito propriamente ai chierici, nella legislazione attuale si stende a tutti fedeli, che ha come fonte il battesimo. Nel caso dei chierici, non soltanto la dimensione battesimale se non anche quella che emerge del Ordine Sacro, i chierici sono costituiti istrumenti vivi di Cristo sumo sacerdote, a loro appartiene un obbligo speciale di perseguire la santit come amministratori dei misteri del Signore in servizio di tutto il popolo di Dio (C276 1).