Sei sulla pagina 1di 3

Corso Ars Praedicandi

22-02-2017

Retorica Classica

La retorica comincia, quando si spieghi qual cosa che non evidente. Quando doviamo
convincere a qualcuno di un argomento che non evidente. Se la cosa non evidente non facile
capirla.
Caratteristica tipica della retorica, nel supposto che non posso confermare la verita perche non ho
evidenza ne ho conoscenza. La Fiducia la caratteristica che apre alla persona a ricevere gli
argomenti. Nella prima ricopilazzione retorica, la retorica di Aristotele secolo IV, appunti delle sue
lezioni di retorica. Primo libro si domanda: se la retorica fiducia i mezzi per convincere a
qualcuno sono mezzi di fiducia (Pistis), sono tre: 1. Logos, 2. Pathos, 3 Ethos.
1. Logos: significa due cose allo stesso tempo, Parola e ragione. la parola razionale, la
argomentazione razionale parlata, messa in lingua. Che convinci? Una parola, la parola che mi da
luce, che mi fa vedere.
2. Pathos: una difficolt, spesso la conosciamo per le malattie. Io poso avere i piu belli
argomenti, se laltro non si apre ai mie argomenti, rimango solo. La questione, Come si pu aprire
un altro al mio discorso? La retorica tratta, come il altro si pu aprire.
3. Ethos: la sua personalit. Quello che convince la persona. Quando questa persona mi da la
fiducia. Visto dal punto di vista del mittente, prima di parlare mi guardo nello specchio, o devo
cambiare qualcosa della mia vita.
Non lo otterrete se non lo sentite, se non vi viene dal cuore, non si in temporra il vostro
ascoltatore con sintonia di cuore. Tuttavia nel occhio e dove si vede. La ragione il buon senso
non ha bisogno di una grande arte.
Cato: Rem tene verba sequentur. Se la cosa se tiene, le parole se conseguono
Tutta persona umana ha una disponibilit retorica naturale. C una retorica naturale, tutti
abbiamo una base di retorica. (Retorica fondamentale). Dopo verr il arte, di sviluppare potenzialit
umana che abbiamo di parlare.
La retorica vera avere un argomento, volerlo trasmetterlo con il cuore e trasmetterlo.Questo gi
arte.
La questione pi interessate della predicazione, che gi liturgica un atto sacramentale.
Quando il sacerdote predica, sta portando alla persona allo stesso Dio, la parola che presenta il
sacerdote non la sua, la parola di Dio.
Manca 26:30.
Lummen Cordis, significa che la persona che vuole predicare, una persona che vede di pi, che
ha pi luce nel cuore. Non vuole dire di cominciare a leggere e a leggere. Se non aprissi a Dio,
perch Dio illumini il suo cuore, prima di parlare, ragiona prega si apre a Dio.
Pascal, parlava delle ragione del cuore, il cuore ha ragione che la ragione non capisce. Che non
ragione pura. Quando uno trasmette a Dio, questo si vede con il cuore, no soltanto un sapere
logico, un sapere del cuore. Quello significa un Logos del cuore, cio vivo questo o non lo capisco.
La storia de Maria Antonieta, che tiene tutto e vedeva il suoi pinture, e le domandano Il popolo ha
fame, che facciamo? E lei risponde: Dateli dolce da mangiare. Lei non capiva che cosa vuole dire
Fame.
Abbiamo bisogno delle Tre, per fare retorica.
Noi volgiamo dire la parola di Dio, ma la parola la nostra. la mia, non il modello di un altro.
Non siamo ripetitori di nessuno. Della quale prediamo la responsabilit. Noi non possiamo dire
tutto di un tema, io devo scegliere le mie idee. A differenza, noi siamo porta voci dello Spirito
Santo, e allo stesso modo siamo responsabile di quello che parliamo.
Come so che questo non la mia parola, se non la parola di Dio. La purezza di intenzione,
Perch parlo Io? Voglio fare un servizio? Che cosa voglio? Purifichiamo prima la nostra intenzione,
la preghiera. Gi la unione di trasmettere la parola di Dio ed essere responsabile delle mie parole.
Sempre quando uno delle tre comincia a diventare assoluta, comincia ad avere problemi. Quando
il Pathos cresce e cresce, si pu diventare populisti. Parlare di quello che la gente vole ascoltare e
non lasciare spazio alla critica. Questa una assolutizzazione del Pathos.
Il Ethos assolutizzato, Io sono il grande che parla, ascoltatemi.
Larte come combinare le tre, sono le tre internazionalizzate.
Prima di approfondire nel Logos.

Non c un discorso, in senso puro, abbiamo tipi di discorsi,


abbiamo genera dicendi, si fa la distinzione:
genus iudiciale (genero dei giudici): dimostrare la prova nel momento giusto, le prove in giudizio.
genus demostrativum (genero inaugurativo, salutare, celebrativo): per fare una alabanza di alcuno si
devono de dire esempi concreti fatti, anecdoti.
genus deliberativum (comparazione tra il positivo e il negativo). Omelie, meditazione, catechesis.
Non sono appellazioni, soppesare. Lo strumento necessario del genus Deliverativo,
largomentazione. La gente che ascolta sono ragionevole, gente che ragiona. Questo ilumina il
Lumen Cordis. Un buon discorso, secondo quello che succede nelle menti degli ascoltatori. Che
argomento pu trovare che illumini il cuore degli altri.

Ognuno ha le sue caratteristiche.

scopi del discorso, dove voglio arrivare


Delectare
Docere
Muovere

Delectare sta al servizio del docere, e queste due sono connessi al muovere. Che cosa muove al
interesse, che quello che io sto parlando mi utile. Cosa succede quando il delectare, si comincia a
attivare, questa la condizione necessaria per il docere. Trasmettere uno conoscimento,
impossibile se non si attiva il delectare. Lo scopo del professore trasmetter la voglia di studiar,
quello che la gente stessa comincer a studiare.
Nihil volitur, nisi praecognitum
io non posso volere una cosa, che non mi stata chiara. Che la mia luce, si possa accendere nelle
persone. Questa persona si muove da sola con i ostri aiuti.

Formazione del oratoria


natura - studium -exercitatium-imitatio.
Natura, la naturalezza di ognuno, la capacit retorica che si ha, il arte lo sviluppa. Predicare
come le persone che siamo. Sapendo che questo nostra forma pu diventare meglio, senza diventare
un altra persona.
Studium, quello che si studia. Il retorico non nasce, cresce. Una persona che si sviluppa tutta la
vita. Migliorata di pi, passo a passo. La formazione del oratore uno scopo per tutta la vita.
Prendere gli occhiali retorici, la realt.
Exercitatio, sono moltissimi cose da fare, il 90% va da solo, non doviamo pensare a tutti gli passi.
Si fa in automatico, come guidare una macchina. A questo giova il esercizio.
Imitatio, la persona che parla mette davanti a tutti le cose che li piacevanno, avere un banco dati
delle apotegmi che abbiamo.

larte sarebbe, prendere quello che va con la nostra natura. Con la nostra persona, e non altre
cose, anche se ci sono molto belle.

Cose pratiche, in riferimenti al Logos:


Quale il tipo del discorso, quale il mio scopo, la formazione permanente del retorico.
Come fare questo tutti giorni? Senza cadere nel perfezionismo. Se io devo predicare ogni giorno,
la perfezione della predica non la mia preparazione, la preghiera e lo Spirito Santo che fa la
predicazione. Una cosa molto importante, la riduzione didattica. Ogni giorno, solo svolgo una idea,
non posso dire due. Che cosa voglio dire OGGI, per fare un servizio alla assemblea. Una piccola
riflessione nel tempo della mia preghiera. Mai si pu dire tutto di un solo tema. Quale la
tranquillit che quello che noi sentiamo, perch volevamo dire tutto, questo solo lo sento io, la gente
ha vissuto qualche cose da bello.
Per conoscere se stesso, necessario un direttore, uno entrenatore, abbiamo bisogno di una altro
che ci vedi di fuori. La pi bella perfetta preghiera, ascoltare come mi vede Dio e che cosa vole Dio
da me.
La cosa pi importante del Logos, non quello che noi diciamo, se non quello che vede laltro.
Una attivazione al altro. Quando io faccio domande la gente si attiva e comincia a pensare. Una
attivazione cognitiva, con il mio aiuto il ascoltare si attiva. Il Logos, risultato lattivazione cognitiva
del altro.

Potrebbero piacerti anche