·0 Sul piano disciplinare il Concilio di Trento avvia una risoluta riforma negli assetti
organizzativi della Chiesa locale
·1 Il ministero petrino e la curia romana non sono oggetto delle riforme tridentine
si rimette la disciplica dei concili a livello di diritto particolare, afin che la riforma
comincia dal basso.
L’Ufficio Ecclesiastico
·10 si comincia a dire chi fa che cosa!!
·14 Il sistema beneficiale riformato nei suoi problemi principali diviene il fulcro del
sostentamento del clero
·16 obbligo di residenza per tutti i benefici con cura di anime contro il diffuso
malcostume dell’assenteismo
·18 richiamo ai titolari di diritti di patronato ad esercitarlo per il bene della Chiesa
·19 come funziona il diritto di patronato, diritto di scegliere una persona per
svolgere un ufficio ecclesiastico, una persona idonea non soltanto una persona
a beneficio del patrono ma a beneficio del bene comune.
·21 Quale risposta all’eresia protestante che nega l’esistenza di una gerarchia per
volontà divina, si formula in maniera organica la dottrina sul sacramento
dell’ordine: l’ordine sacro imprime il carattere e dà potestà spirituale intorno alla
quale si edifica la Chiesa
Il concilio rimane apperto la discussione sulla natura del sacramento del episcopato. si
crea una soluzione mediata, e una questione ancora apperta la distinzione tra la potesta
di ordine e la potesta di giuridizione
·25 Il processo informativo per la nomina dei vescovi rimesso a norme da stabilirsi dai
Concili provinciali. Successivamente la materia sarà regolata in modo uniforme
dalla legislazione pontificia. si stabiliscono delle requisiti per il episcopato,
Il Vescovo Diocesano
·26 rafforza la figura del vescovo diocesano.
·27 Il Concilio di Trento opera un generale rafforzamento del potestà vescovile anche
nei confronti delle istituzioni esenti. Così il principio dell’unità di governo (nel
vescovo) pastorale inizia ad affermarsi contro le spinte centrifughe dei “corpi”
intermedi.
·29 Nella sfera amministrativa: gestione ultima dei beni ecclesiastici e dei luoghi pii
(ospedali, scuole, confraternite, fabbricerie)
·30 l'obligo della visita canonica strumento principale attraverso il quale il vescovo
governa la diocesi. il compito della visita, INFORMARE, CORREGERE E
RIFFORMARE.
si crea la struttura Papa, Vescovo e diocesi, questo mal intesso porterà alla
visione piramidale della chiesa. accentuazione della idea della potestà di giuridizione
deriverà la concezione dei vescovi come esecutori del Romano Pontefice.
·38 Si giunge così ad una sostanziale unificazione del governo delle chiese locali,
superando le spinte autonomistiche dei vari corpi ecclesiali quindi un sostanziale
accentramento della vita diocesana
La parrochia
la vita concreta del cristiano si svolge nella chiesa nel quartiere o borgo
ci sono nelle città e nei luogi dove ci sono delle parochie ecclesiastiche, alcune con il
proprio rettore ma non hanno confini certi. i rettori delle proprie chiese non hanno un
popolo proprio ed admnistano i sacramenti a chi le richiede. il santo sinodo ordina ai
vescovi per una maggiore perficacia salvezza delle anime affidate, ordina che un distinto
popolo per una distinta parrochia certa sea asignado, affinche sia in grado di conoscerle
queste anime dal parroco, e che le anime possono ricevere da lui solo i sacramenti. o de
otro modo provedere per peculiare cirnostanze non si possa provedere, ma che
raggiungia lo stesso fine. (Problema non si sa chi deve governare, questi sacerdoti li
danno i sacramenti a coloro che si lo chiedono, questo non va venne, ciascun fedele deve
avere pastore proprio). l
il parroco si sostene del beneficio ecclesiastico, una especie de trast, il parroco può
ammitrate il beneficio e guadgnare le rendita. il diritto di stola bianca o nera, offerte per i
sacramenti.
le cause della sviluppo dell parrochia sono: crescità socio-demografica dei secc. xii-xiii
allontanamento dalla chiesa rurale ed anche l crescità esponenziale dei fedeli rendono
necessaria la creazione di nuove parrochie.
opposizione delle vecchie parrochie che temono di perdere patrimonio e fedeli (cioè
entrate ad es. decime e sepoltura)
il diritto di patronato
comporta i favore del titolare (detto fondatore) una serie di diritti: in primo luogo la
presentazione al vescovo del cantidato per la nomina.
patroni sono sia laici che escclesiasitici,si persone fisiche sia corpi morali. rufino
individua tre titoli su cui si poteva fondare il diritto di patronarro: La possessio, o
Constructio, Locupletio.
non di meno varie grazie o risere condizionano o tolgon0 al cllatore ordinario la nomina.
il papa stesso interviene a sipplenza del collatore ordario:
L’Ufficio di Parroco
·48 Con Trento la Chiesa particolare diviene realmente una Chiesa fondata sulle
parrocchie
·51 Catechesi
·54 Il parroco assume un ruolo centrale nella celebrazione del matrimonio (cfr. decreto
Tametsi dell’11 novembre 1563)
La Santa Sede
·55 Con Trento il Romano Pontefice da capo della Chiesa (Dominus beneficiorum)
diviene sempre più guida spirituale della stessa
·65 Preparazione di testi sicuri, cioè, fissati e dichiarati autentici dal Romano
Pontefice: autenticità come categoria giuridica (non storica)
·66 La nuova Curia romana: Sisto V, Immensi aeterni Dei (22 gennaio 1588).
·67 Nonostante vari aggiustamenti nel corso dei secoli, l’ossatura rimarrà sino al 1870.
·68 A causa del sovrapporsi di competenze tra i vari Dicasteri (governo della Chiesa,
Stati Pontifici, diplomazia) la Curia sarà sempre un organismo farraginoso, lento e
costoso
·69 Nel corso dei secoli si susseguiranno ristrutturazioni parziali non organiche
·75 Definitivo esautoramento del Concistoro, la potestà risiede nei cardinali preposti al
Dicastero.
·76 Si elimina ogni forma di collegialità al vertice della Chiesa. Gli organi di curia
divengono così meri strumenti nelle mani del Papa
·77 Ciò permette di consolidare la dimensione universalistica, i funzionari non sono
portatori di interessi propri, ma lavorano per il bene della Santa Sede e quindi
della Chiesa universale
·78 La dilatazione delle competenze della Curia e dei suoi meccanismi ha tuttavia due
lati negativi
·79 da un lato condiziona e limita la stessa libertà del Pontefice nel suo governo
pastorale
·81 Le Congregazioni hanno competenza tanto sulle materie spirituali che temporali
degli Stati Pontifici
·82 In genere è composta da tre a sei cardinali, che ben possono appartenere a più
Congregazioni
·83 La direzione spetta al Prefetto, salvo che il Papa la riservi direttamente a sé. Le
decisioni sono collegiali
·84 Le riunioni si tengono una volta a settimana nei palazzi vaticani o a casa dei
cardinali. Per questioni particolarmente delicate si tengono coram Sanctissimo