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Relazione di laurea in
MATEMATICA
APPLICAZIONI DEL CALCOLO
DIFFERENZIALE IN AMBITO MILITARE
RELATORI:
Prof.ssa Federica GALLUZZI
CANDIDATO:
S.Ten. c. Marco LEOPIZZI
Sommario
Introduzione ....pag.3
Modelli matematici ....pag.4
a. Generalit...pag.4
b. Costruzione di un modello matematico ....pag.5
3. Le equazioni differenziali pag.9
a. Generalit ...pag.9
b. Le equazioni differenziali del primo ordine ...pag.11
c. Le equazioni differenziali del primo ordine a variabili
separabili...pag.14
d. Le equazioni differenziali del primo ordine lineari..pag.16
e. Le equazioni differenziali del secondo ordine..pag.17
f. Le equazioni differenziali del secondo ordine a
coefficienti costanti ......pag.18
4. La resistenza dellaria..pag.23
a. La velocit limite di un corpo ..pag.23
b. La caduta di un paracadute ..pag.27
c. Esempio di caduta di un paracadute....pag.29
5. Il volo dei proiettili....pag.31
a. Il volo orizzontale..pag.31
b. La cavitazione di una pallottola sferica ...pag.37
1.
2.
1. Introduzione
Nellambito del corso di studi in scienze strategiche, che ho frequentato prima
presso lAccademia Militare di Modena in qualit di Allievo Ufficiale e poi
presso la Scuola di Applicazione ed Istituto di Studi Militari dell Esercito di
Torino in qualit di Ufficiale frequentatore, sono state affrontate innumerevoli
materie. Quelle che mi hanno interessato maggiormente sono stata quelle
legate alla matematica, la base di tutte le scienze.
Tra gli strumenti studiati mi ha particolarmente interessato lo studio delle
equazioni differenziali perch sono largamente applicabili ed applicate al
mondo reale, in ambiti anche in antitesi tra loro. Per esempio, grazie a delle
semplici equazioni differenziali possibile formalizzare il decadimento di
elementi radioattivi, oppure, analizzare dei modelli del sistema economico, la
resistenza dellaria e molto altro. In questa relazione ho affrontato
lapplicazione delle equazioni differenziali in alcuni campi pi inusuali e
strettamente inerenti allambito militare.
Nella prima parte si riportano dei brevi cenni sui modelli matematici, mentre
nella seconda, si descrivono le equazioni differenziali utilizzate. Nellultima
parte infine, partendo dallanalisi della resistenza dellaria, si studiano il tempo
di volo di un paracadutista in caduta e alcuni problemi di balistica molto vicini
a noi militari, infatti grazie alle equazioni differenziali dimostro, per esempio,
come un proiettile di un certo calibro presenti alcuni vantaggi rispetto ad un
altro o qual la profondit di penetrazione di una pallottola allinterno di un
bersaglio solido.
3
2. Modelli matematici
a. Generalit
Le equazioni differenziali sono molto importanti nelle scienze applicate
perch riescono a esprimere in termini matematici leggi e fenomeni del
mondo reale.
Ci vuol dire che, per mezzo delle equazioni differenziali, riusciamo a
simulare certi fenomeni reali, ovvero creiamo un modello matematico.
Un modello matematico infatti una rappresentazione esemplificativa di un
sistema reale, in cui vengono prese in considerazione e schematizzate le sole
componenti che interessa analizzare, attraverso una serie precisa di regole
che legano tra di loro i parametri (grandezze che non si possono manipolare),
le sollecitazioni (variabili indipendenti come gli ingressi) e le uscite ( che sono
variabili dipendenti).
Quando la rappresentazione delle grandezze viene fatta attraverso funzioni
il modello matematico viene detto esplicito; esso consente lo studio
qualitativo di un sistema perch offre tutte le indicazioni che descrivono il suo
comportamento anche in condizioni diverse.
In genere, si adottano due tipi di modelli matematici:
fisiche
le
grandezze
proprie
dei
materiali
presi
in
metodi esatti;
metodi numerici;
metodi analitici approssimati.
Si evince quindi che questo metodo si usa quando non si sa in che modo
trovare la soluzione esatta di un'equazione differenziale data.
L'ultimo passo nella costruzione di un modello matematico quello della
validazione del modello, che consiste in altre parole nell'analizzare
dettagliatamente i risultati per verificare l'attendibilit del modello.
3. Le equazioni differenziali
a. Generalit
Nelle applicazioni della matematica sorgono spesso alcuni problemi in cui
quello che si vuole determinare la relazione in base alla quale alcune
variabili dipendono da altre, ovvero ci sono problemi in cui lincognita una
funzione.
La determinazione di tali funzioni legata alla risoluzione di equazioni che si
definiscono per questo motivo funzionali.
Fra le equazioni funzionali particolare importanza rivestono le equazioni che
coinvolgono una funzione f e le sue derivate.
Unequazione differenziale dunque unequazione che esprime un legame
fra x, y e almeno una delle sue derivate.
Unuguaglianza della forma :
dove F una funzione numerica nota di n+2 variabili reali indipendenti si dice
equazione differenziale di ordine n.
Si definisce ordine di unequazione differenziale il massimo ordine delle
derivate che in essa compaiono.
La
derivata
seconda
deve
esserci,
ma
potrebbero
10
11
4=0
12
Otteniamo :
= 4 +
con
13
14
= ()*
() =
x
1 + Cx
15
* + 1 + + 2 = 3 *
* + 1
+ 2 = 3 *
4 +
* + 1
16
Assegnando
particolare:
4 + 3
* + 1
17
con p e q
Nel caso in cui lequazione lineare a coefficienti costanti del secondo ordine
non fosse omogenea,
19
20
Esempio :
5 + 4 =
*
5
*
+ 4() =
= 78 * + 8 9 +
5 1
+
16 4
21
1 8 (1 + 11 7 ) 1 78 (11 + 4)
5 1
=
+
+
+
4
4 7
16
4 7
16 4
22
4. La resistenza dellaria
a. La velocit limite di un corpo
Un oggetto che cade raggiunger una velocit costante, quando c' una forza
trattenente, come la resistenza dell'aria. La forza esercitata dalla gravit
vicino a un corpo massiccio per lo pi costante, ma forze come laria
aumentano la resistenza quanto pi velocemente l'oggetto cade. Se in
caduta libera per un tempo sufficiente, un oggetto che cade raggiunger una
velocit tale che la forza di trascinamento diventer uguale a quella di gravit,
annullandosi a vicenda e facendo cadere l'oggetto a velocit costante fino a
quando colpir il suolo. Questa chiamata velocit limite.
Lo studio molto complicato, per questo daremo solo alcuni cenni. La prima
importante osservazione che la forza di attrito varia con la velocit. In
maniera sommaria facciamo riferimento alla velocit di propagazione del
suono nell'aria che circa v=340m/s. Per velocit fino a circa un decimo,
cio circa 30m/s, l'attrito direttamente proporzionale alla velocit ed
dovuto principalmente alla viscosit dell'aria. Per velocit superiori, fino a
circa 80m/s, l'aria viene mescolata violentemente e l'attrito cresce con il
quadrato della velocit. Per velocit ancora superiori, dette transoniche o
supersoniche lo studio diventa molto complicato ed esula dallo scopo di
questo lavoro.
23
@ =
A
B
A
B
KL
KM
(1)
trasformando,
1
(2)
24
Come gi accennato, per corpi poco densi e con una superficie ruvida
estesa, come i fiocchi di neve e le piume, si ha n = 1 e la (2) diverrebbe
A
NO
(3)
(4)
dove w indica il peso specifico del materiale oppure il peso per ogni unit
di volume. Se ipotizziamo che k abbia lo stesso valore per due palle sferiche
dello stesso materiale, ma di differente diametro, vediamo dalla (4) che la
velocit limite varia in funzione della radice qudrata del diametro. Quindi, la
velocita limite di una sfera di piombo dal diametro di 0,64 cm sar
solamente la met di una sfera dal diametro di 2,56 cm. Nella realt, la
velocit limite della sfera pi piccola risulta essere minore della met di
quella con diametro maggiore.
Inoltre, la velocit limite di una pallottola di forma cilindro-ogivale circa il
doppio di quella di una pallottola sferica dello stesso diametro, a causa del
maggior peso (circa il triplo o il quadruplo) della ogiva allungata.
Le considerazioni effettuate dimostrano come mai, per esempio, le gocce
di pioggia durante un acquazzone arrivano al suolo con grande velocit
mentre nel caso di una leggera pioggerella discendono tranquillamente.
Infine, i dati utilizzati nel presente capitolo saranno utili in seguito nella
presentazione di altri modelli matematici.
26
b. La caduta di un paracadute
Verr illustrato ora un modello che permette di calcolare alcuni dati inerenti
la caduta di un paracadutista.
La resistenza dellaria offerta ad un paracadute aperto in caduta data
dalla formula:
= 0,7 *
dove
v = velocit in metri al secondo
= densit dellaria
A = proiezione dellarea del paracadute su un piano perpendicolare alla
direzione del moto espresso in metri quadrati
R = resistenza dellaria in Newton.
NB
V
(5)
A
B
KL
KM
28
ovvero 748 36 * =
si
Z[
\,Z
ottiene
80
9.8
il
valore
della
velocit
limite,
Per calcolare, invece, il tempo necessario alla vela per aprirsi e per
rallentare il paracadutista fino alla velocit di 6,5 metri al secondo si
procede nel modo seguente.
Poniamo =
K
KM
784 36 * =
80
9,8
29
1
80
=
*
784 36
9,8
lo
velocit di
6,5
metri
al
secondo,
e si ha lequazione
784 36 * =
80
9,8
30
31
da cui
(6)
dove
Come gi affermato, per corpi poco densi e con una superficie ruvida
estesa, come i fiocchi di neve e le piume si ha n = 1. Per questo motivo non
considereremo il caso per n = 1, ma inizieremo subito ad analizzare il caso
per n = 2 che si riferisce a corpi pi densi come le gocce di pioggia, le palle
da baseball, piccole pietre e proiettili.
Ld
=
[
32
(7)
Dove =
4BN
(8)
<
,
ovvero,
9 = *
hi j
k
l
l
o
mn ml
33
Ora poniamo
(9)
Dalla ipotesi m > 1 si evince, che lesponente di e nella (9) risulta negativo
e di conseguenza
Quindi
<
34
il
diametro.
Dunque,
il
peso
e
delle
, mentre d
sfere
.
Inoltre, poniamo che
(10)
Anche in questo caso, poich m > 1, lesponente di e negativo e
quindi 9 < * . Di conseguenza, una sfera di cemento avr una velocit
inferiore ad una sfera di acciaio dello stesso diametro e con identica
velocit iniziale. Come dimostra la (10), a parit di dimensioni e di velocit
iniziali, un corpo con peso maggiore risulta avere una velocit maggiore
durante la traiettoria e tutto ci si traduce in termini di maggiore energia
cinetica. In ambito militare, questo si traduce nellimpiego
delluranio impoverito per produrre i proiettili in quanto ha un peso
specifico maggiore degli altri metalli normalmente utilizzati.
Infine, se si vuole confrontare le velocit di due proiettili sferici di diametri e
densit differenti, si pu applicare la relazione
-
35
36
,
ovvero
+
=-
,
37
da cui si ottiene
X=
dove
(11)
dove w indica il peso specifico (peso per unit di volume) del proiettile.
Sostituendo tale valore di W nella (11), abbiamo
X=
38
39
Bibliografia:
- M. Stoka, Corso di Matematica - Quinta ed., CEDAM, Padova, 2000;
- R. Penrose, La strada che porta alla realt: le leggi fondamentali
delluniverso, Rizzoli, Milano, 2005;
- J. B Scarborough, Differential equations and applications for students of
mathematics, physics, and engineering, Baltimore, Waverly Press,1965
Sitografia:
-
http://www.mateliber.it/fisica/Fisica077.html#toc81
http://www.francescopoli.net/Classe_V_file/Equazioni%20differenziali%20
del%20primo%20ordine%20a%20variabili%20separabili.pdf
http://www.grc.nasa.gov/WWW/K-12/airplane/termv.html
http://armiestrumenti.com/2011/02/28/elementi-di-balistica-terminale/
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