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N. 2
GIUGNO 2008
PSICHIATRIA
DI COMUNIT
LA RIVISTA DEI DIPARTIMENTI DI SALUTE MENTALE
EDITORIALI
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ARTICOLO RICHIESTO
DOCUMENTO
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ARTICOLI
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A EL D
E I C I N E : U N A N A L I S I C R I T I C A
A I C O N F I N I D E L L E V I D E N C E -EBDAI ST EODR IM
Andrea Angelozzi
Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale, Padova
Introduzione
La Evidence-Based Medicine (EBM) rappresenta ormai un riferimento culturale di enorme impatto sulle
pratiche attinenti la cura della salute, ivi compresa la
salute mentale. Nasce negli anni 70-80 alla McMaster
University in Canada, dove la Clinical Epidemiology,
valutando prassi attraverso studi su popolazioni di
pazienti (Charlton & Miles, 1998; Haynes, 2002), si
incontra con il problema, sollevato da Archibald Cochrane, dellutilizzo talvolta dannoso di interventi di non
provata efcacia e il conseguente uso del randomized
controlled trial (RCT) per testare le terapie (Cohen
et al., 2004). La denizione Evidence-Based Medicine,
comparsa in un editoriale di Guyatt nellACPJC del
1991, trova descrizione nel Journal of the American
Medical Association nel 1992 (Anonymous, 1992) in cui
il gruppo della McMaster diventa The Evidence-Based
Medicine Working Group. LEBM viene denita un modello per la formazione e la pratica medica, portatore
di tale novit rispetto al passato da potersi considerare
un nuovo paradigma in senso kuhniano; si sottolinea
come i medici utilizzino spesso informazioni derivanti
dalla teoria siopatologica, da clinici autorevoli o dalla
tradizione, senza usare criticamente una letteratura
ormai troppo vasta (Rogers, 2004; Davidoff et al., 1995).
Anche in psichiatria molti trattamenti sono legati ad
autorit culturali in quella che, ironicamente, viene
chiamata FB (Faith-Based) Medicine (De Simone, 2006).
Risultati importanti richiedono anni prima di trasferirsi
nella pratica e di fatto, anche in psichiatria, il 25% dei
pazienti riceve trattamenti dannosi e il 40% cure di
non dimostrata efcacia (Drake et al., 2003; Gray &
Pinson, 2003; Doherty, 2005a).
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dai membri di una data comunit che indica le strutture di fondo in cui si organizza la visione del mondo
e la connessa conoscenza scientica. Costituisce un
contesto condiviso (come la teoria cellulare, quella
infettiva o lomeostasi) allinterno del quale si lavora su
problemi e rompicapi. Dopo periodi di scienza normale,
i rompicapi evidenziano tali anomalie da portare alla
rottura di un paradigma, a nuove condivisioni, a un
nuovo paradigma, incommensurabile con il precedente,
e a nuovi rompicapi.
Queste condizioni non si applicano allEBM, che
tende a normare metodologie ritenute nuove, ma
relative al paradigma attualmente dominante (quello
bio-medico) e a proporre un modo pi efcace e accurato per utilizzare il sapere disponibile (Gupta, 2003;
Benitez-Bribiesca, 1999). Parlare di novit signica
(Benitez-Bribiesca, 1999) ignorare la storia della medicina, che illustra la costante ricerca per ottenere la
migliore efcacia in rapporto allepoca e che la indica
come un classico fenomeno della scienza normale
(Maier, 2006).
Limiti epistemologici
Tra le varie critiche, quelle epistemologiche mettono in dubbio lassetto scientico (Cohen et al., 2004)
sulla base del complesso rapporto tra osservazioni e
teoria e tra fatti scientici e neutralit obiettiva.
Fatti, teorie e induzione
Anche se non viene mai esplicitato (Shahar, 1997),
lEBM si richiama a unepistemologia neopositivistica, ove si pensa di poter eliminare le distorsioni per
raggiungere descrizioni fattuali neutrali e oggettive,
in grado di fornire verit assolute (Federspil & Scandellari, 2006; Goldenberg, 2006; Harari, 2001). Questo
approccio, in cui i fatti sono arredi naturali del mondo,
dopo le critiche di Popper e dellepistemologia postpopperiana non appare pi sostenibile.
Un fatto scientico descrive pezzi di realt, prevedendo attributi e relazioni comprensibili e controllabili
solo allinterno di una teoria. I fatti non sono innocenti
registrazioni di eventi, ma solo artefatti, costantemente modicati attraverso costruzioni e demolizioni
teoriche; non sono dati per sempre, ma nascono (come
linconscio o la cellula) e muoiono (il ogisto, letere)
e la loro vita le teorie che ne parlano (Antiseri &
Timio, 2000).
Le teorie rimangono costruzioni convenzionali, che
suggeriscono pi unintersoggettivit che una verit
Un nuovo paradigma?
LEBM riteneva di rappresentare un nuovo paradigma nel senso di Kuhn (1978), in quanto modica
radicale nelle strutture di fondo del pensiero e della
prassi medica. Questa pretesa svela (Doherty, 2005)
idee vaghe sul concetto di paradigma, quale intera
costellazione di credenze, valori, tecniche condivise
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Ulteriori critiche riguardano (Sharpe, 1997) la pretesa di assolutezza delle metanalisi e la maniera con cui
sembrano chiudere aspetti di ricerca, dando comunque
scarsa attenzione ai trial negativi e alla loro ricchezza
problematica.
Eysenk ha sottolineato come le metanalisi siano
una somma matematica senza mente di studi non
connessi senza considerazioni teoriche; altri difendono
che questo non insito negli aspetti concettuali del
metodo, ma deriva da come viene applicato.
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Emerge inoltre il rischio di una medicina semplicata, dove non occorre capire le variazioni individuali
da cui dipende il gap tra pazienti e popolazioni e gli
aspetti non quanticabili e non esplicitabili (ma non
per questo irrilevanti) che segnano il solco epistemologico tra ricerca e pratica. Paradossalmente, questo
divario ha esaltato fonti diverse del sapere (Norman,
2003) e ha mostrato come le variazioni individuali non
quanticabili siano importanti per i pazienti e una
loro svalutazione svaluti gli individui cui destinata
la cura.
Eppure, nonostante la consapevolezza nel carattere
arbitrario dellEBM e dei suoi limiti (Tonelli, 1998;
Maier, 2006), deviare dalle sue evidence rimane sospetto
e richiede giusticazioni. La sua regola deterministica
del trattamento simile per casi simili viene costantemente negata da una complessit che apre a ragionamenti probabilistici e a risposte differenti in situazioni
apparentemente simili (Maier, 2006). Ma anche sul
terreno della salute di popolazione le effettive ricadute
dei trial sono discutibili: nessuna patologia ha avuto
probabilmente tanti trial come larteriopatia coronarica,
ma un confronto della situazione di rischio tra il 1995
e il 2000 ha mostrato solo un fallimento collettivo, con
incremento di tutti i fattori di rischio nella popolazione
(Horton, 2001).
al primato dellinformazione e della statistica, connotando lesperto solo per le doti di sistematic reviewer di
ricerche fatte da altri, che lo elevano ad arbitro nale,
senza rapporto con lesperienza clinica. Si rischia (Tonelli, 1998) di produrre una generazione di terapeuti
che pratica la medicina come se maneggiasse un libro
di ricette di cucina, senza la capacit di interpretare le
situazioni e di rispondere a quella variabilit che porta
a conclusioni diverse in casi apparentemente simili.
LEBM crea unalleanza dei manager e dei tecnocrati statistici per denire la migliore pratica con lesito
di gestire pareri clinici e di dichiarare la fondatezza e la
possibilit degli interventi (Charlton & Miles, 1998). E
anche se questo problema non intrinseco, ma riguarda il suo uso, certo aggravato (Gupta, 2003) dal suo
autoprescriversi e dal blindarsi contro le critiche.
Si privilegiano nanziamenti dalle case farmaceutiche, misconoscendo la distorsione introdotta nella
metodologia e nei risultati e senza considerare che
linteresse del privato non coincide necessariamente
con quello del paziente o della collettivit. Viene creata
la falsa illusione che i processi sociali che conducono
allEBM e ne conseguono siano irrilevanti, quando poi
lEBM (Goldenberg, 2005) stata utilizzata in USA
per rafforzare la privatizzazione della salute e lautorit
scientica ormai in gran parte passata alle grandi case
farmaceutiche (Norman, 2003).
In ambito psichiatrico (Williams & Garner, 2002),
poi, il rapporto terapeutico stato impoverito e gli
aspetti sociali e psicologici trascurati, con il rischio di
creare una nuova ortodossia utilitarista.
I limiti etici
LEBM prometteva che la migliore evidence per la
cura e la prognosi promuovesse anche una pi informata e giusticata formulazione di decisioni etiche (Goldenberg, 2005), afdando cos a procedimenti tecnici la
determinazione delle azioni giuste e mostrando una
confusione tra gli obiettivi della scienza e quelli della
pratica medica (Haynes, 2002), soprattutto sul singolo
paziente (Gupta, 2003; Tonelli, 2006). Nessuna quantit di dati sullefcacia degli outcome ci pu mai dire
che cosa dovremmo fare in una particolare situazione
poich la scelta delloutcome non empirica, ma etica
e specica per quellindividuo.
Sono invece emersi limiti etici negli RCT (Sehon &
Stanley, 2003), relativi alle modalit discutibili con cui
taluni trial sono condotti su popolazioni emarginate o
senza fornire adeguate informazioni e garanzie cliniche
o ancora portando a esiti nulli se non dannosi. I limiti
metodologici, poi, non consentono di escludere che
ostacoli interventi efcaci a favore di interventi poco
efcaci. Individuare nei database la migliore guida per
la clinica rischia di condurre (Charlton & Miles, 1998)
EBM e managerialit
La promessa di cure ottimali non ha coinvolto solo
terapeuti e pazienti, ma anche manager della sanit
(Haynes, 2002), trasformandosi in un marchio che
ha ottenuto massicci nanziamenti e una posizione
di autorit nel Servizio pubblico (Charlton & Miles,
1998). La promessa di una base per allocare risorse
senza sprechi ha offerto la legittimazione oggettiva
che cercavano politici e manager della salute e lascia il
dubbio se la promessa di liberarci dallautorit (Jenicek,
2006) abbia in realt aperto le porte a forme diverse e
pi inquietanti di potere.
Lo stretto legame (Charlton & Miles, 1998) con
talune riviste, in primo luogo il British Medical Journal
(Miles & Loughlin, 2006), ha favorito la credibilit
accademica necessaria per una garanzia di qualit
nel regolare lintero servizio della salute, sposandosi
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Esistono alternative?
Viene da domandarsi se davvero le uniche alternative siano quelle ironicamente proposte da Isaacs &
Fitzgerald (1999): la eminence-based, la vehemence-based,
la eloquence-based, la providence-based, la difdence-based,
la nervousness-based e la condence-based medicine. LEBM
rimane una storia non conclusa, ove critica non signica
un riuto a favore dellimprovvisazione e dellapprossimazione clinica e gestionale, ma un pensare a che
cosa si pu fare di meglio. Sarebbe errato negare la sua
importanza nellindicarci i limiti nella ricerca siopatologica, nel costituire uno strumento sperimentale che
mette alla prova teorie e fornisce nuove strade e nuove
ipotesi operative per la pratica medica. E, soprattutto,
lEBM costringe a ragionare sui motivi che supportano
le scelte operative, dando alle pratiche della medicina
una loro capacit di argomentarsi e di essere rigorose
e limitando prassi prive di basi suffragate solo da autoreferenza, ideologia o improvvisazione.
Daltro canto, non pu rappresentare lunico riferimento e la collocazione nel suo ruolo adeguato
richiede la consapevolezza dei tanti limiti che abbiamo visto e prendere atto che formazione, diagnosi e
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D IITCO
HRE I?A LL A
Massimo Musicco
Istituto di Tecnologie Biomediche, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Segrate (MI).
Fondazione IRCCS Santa Lucia, Roma
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