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Livorno, 25/11/2009

Spett.le CORRIERE di LIVORNO


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Direzione Provinciale di Livorno
Redazione di LIVORNO
Fax 0586 958044
olo
OGGETTO: replica agli articoli pubblicati il 12 e 14.11.2009.

Spettabile Redazione,

con la presente intendo replicare agli articoli pubblicati sul Corriere di Livorno del 12 e del 14
novembre scorso sul tema del calcolo dell’importo spettante a titolo di Cassa integrazione, per
affermare la totale correttezza dell’operato dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
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Le disposizioni fornite dall’INPS ai datori di lavoro, in ottemperanza alle disposizioni di
legge, per il calcolo e quindi per la corresponsione anticipata dell’integrazione salariale per conto
dell’Istituto stesso, sono le seguenti:
- al lavoratore spetta l’80% della retribuzione globale che spetterebbe in caso di normale attività per
le ore non prestate entro il limite contrattuale (in ogni caso non oltre le 40 ore settimanali – art. 2,
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L20 maggio 1975, n. 164);


- la retribuzione settimanale è costituita dal lordo mensile (comprensivo di maggiorazioni di turno,
indennità varie, tredicesima, premi ecc.), tuttavia il valore di cassa da erogare non può superare il
limite massimo mensile stabilito annualmente con decreto ministeriale; dal 3 .1.1994 (art.1, c.6,
D.L. n. 40 del 18.1.94) sono applicabili 2 massimali;
- per il 2009 i massimali (validi sia per la cassa integrazione ordinaria che per la straordinaria) sono
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i seguenti:
- € 886,31 (da cui dedurre le trattenute previdenziali pari al 5,84% come stabilito dalla L
296/2006 e l’IRPEF) nel caso in cui la retribuzione lorda mensile sia inferiore o pari a € 1.917,48;
- € 1.065,26 in relazione a retribuzioni lorde mensili superiori a € 1.917,48;
sono inoltre previsti ulteriori massimali per il settore edile e lapidei.
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In pratica per calcolare l’integrazione salariale si divide la retribuzione globale che si


sarebbe dovuta erogare per un divisore pari al monte ore contrattuale; l’80% del quoziente così
ottenuto deve essere moltiplicato per le ore di integrazione autorizzate. L’importo che ne risulta
deve poi essere fatto rientrare nel massimale stabilito per l’anno in corso. Infine sull’importo lordo
devono essere operate le sopra menzionate ritenute previdenziali ed erariali di legge.
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Dal momento che nell’articolo del 12 novembre è citata una “presunta vittima” di cui si
vuole mantenere l’anonimato, sottolineo che per fare ulteriore chiarezza sulla singola questione è
necessario avere a disposizione una serie di elementi dettagliati quali i dati retributivi, l’orario
contrattuale, le ore autorizzate, il relativo periodo ecc. riferiti alla singola lavoratrice, per verificare,
dati alla mano, che non vi siano anomalie nel percorso seguìto per il calcolo del trattamento
spettante nel singolo caso. A tale scopo ho pregato il legale della Sede affinché inviti la collega
professionista Avv. Sinno per un confronto reciprocamente proficuo e costruttivo.
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Sento infine il dovere di respingere decisamente quanto letto in chiusura nell’articolo citato,
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secondo cui l’INPS “…userebbe come schermo i datori di lavoro ….”, affermazione che, in
aggiunta all’intero contesto del medesimo articolo, rischia di provocare un polverone mediatico
senza costrutto alcuno, né per la singola lavoratrice né per gli altri lavoratori che sono in cassa
integrazione o che vi si troveranno: nell’attuale contingenza è più che mai necessario che i
lavoratori possano riporre fiducia nelle Istituzioni e quindi nella trasparenza dell’azione di
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protezione sociale svolta dall’INPS al servizio del Paese. E’ in questa direzione che procede
pragmaticamente l’impegno quotidiano dei lavoratori dell’Ente.

Ringrazio anticipatamente per lo spazio che si vorrà dedicare alla presente replica.

Distinti saluti,
olo
Annamaria Gasparri
direttore provinciale
Ri
sp

57123 Livorno Vie Tacca, 1


Tel.: 0586/821111
Fax.: 0586/82 1329
C.F. 8007 87 50 587 P1021 21151001
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