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COME LEGGERE LANTICO TESTAMENTO

Il biblista gesuita Jean-Louis Ska suggerisce cinque principi per leggere lAntico
Testamento, che riportiamo in sintesi e in modo semplificato1.

1. La verit come un canto polifonico.


A differenza del Nuovo Testamento, che copre un tempo limitato (allincirca un secolo), fu
scritto in una cinquantina danni e parla di un unico evento: la vita di Ges e la predicazione
del suo Vangelo da parte dei primi discepoli...
...lAntico Testamento copre quasi due millenni (senza contare il periodo che va dalla
Creazione ad Abramo), raccoglie testi scritti nellarco di un millennio e pur parlando di una
sola grande storia: quella di Dio con Israele racconta moltissimi eventi, accaduti in luoghi
diversi, vissuti da persone diverse e scritte da autori diversi (spesso anonimi), con culture,
sensibilit e interessi diversi.
Ognuno ha ovviamente parlato di Dio a partire dalla propria esperienza e quindi in maniera
diversa...
...esattamente come succede in un coro polifonico, dove bassi, tenori, soprani... cantano
ciascuno con la propria voce e quindi con timbri diversi, ma il risultato nellinsieme un
canto bellissimo.
Nellinsieme non significa per che presi a due a due i testi siano sempre coerenti o
conciliabili; a volte sono anzi profondamente contraddittori e inconciliabili.
Cos se talvolta Dio appare come un Padre premuroso o un amante tenerissimo, altre
sembra piuttosto un giudice implacabile o un feroce guerriero...
Allora cosa pensare: Dio che cambia dumore o sono gli uomini che se lo raffigurano in
modi completamente diversi?
Vi sono dunque diverse voci nellAntico Testamento ed importante sapere come e quando
ogni voce ha cantato2.

2. Considerare testo e contesto


Linterpretazione di ogni testo deve tener conto del contesto storico e del contesto letterario
del racconto... cio: del momento in cui stato scritto e del motivo per cui stato scritto. Per
evitare due pericoli:
1. confondere il racconto con un resoconto accurato di un evento realmente accaduto
2. trarre dal testo alcune lezioni sbagliate.
Es: la caduta di Gerico (Gs 6,1-27)
1
2

Jean-Louis Ska, Il cantiere del Pentateuco 2. Aspetti letterari e teologici, EDB, Bologna 2013
op. cit. p. 18

3. La Bibbia parla il linguaggio degli uomini


Il linguaggio della Bibbia obbedisce a tutte le regole di qualsiasi linguaggio umano.
Contiene quindi oscurit, ambiguit, imperfezioni; inoltre, il testo stato ogni tanto
trasmesso o ricopiato male. Contiene quindi alcuni errori di trascrizione3.
In altre parole, necessario conoscere i diversi generi letterari (vedi sotto) usati dalla
Bibbia per interpretare correttamente quello che vuole dire un certo autore in un determinato
testo.
Es: un episodio del ciclo del profeta Eliseo (2Re 2,23-25)
Un racconto biblico va quindi interpretato secondo le regole e le convenzioni del suo
linguaggio e non del nostro4.

4. Lo scopo del racconto non insegnare qualcosa, ma far fare una esperienza
Altri due pericoli della lettura di un testo:
1. assolutizzarne un aspetto, mentre il vero messaggio nellinsieme.
2. cercare unidea astratta: una verit da imparare a memoria o una lezione morale da
mettere in pratica, mentre il vero scopo spingere con quello che si ha a disposizione a
fare unesperienza.
Luis Alonso Schkel: il problema non leggere la Bibbia, il vero problema leggere.
Es: il passaggio del mare (Es 14,1-31)
Cosa davvero accaduto non lo sapremo mai perch il racconto non contiene indicazioni
precise sul come e sul quando avvenuto... anche perch non questo che importava
allautore.
Lo scopo un altro e lautore lo svela al termine: Israele vide la grande potenza con cui il
Signore aveva agito contro gli egiziani. Il popolo perci ebbe timore del Signore, credette nel
Signore e nel suo servo Mos. (Es 14,31)
Il racconto non dice quindi che Israele deve credere nel Signore e come deve crederci; non
dice nemmeno che deve e come deve crederci il lettore. Racconta semplicemente come
giunto a credere...
... passando dalla paura degli egiziani al timore del Signore. E timore non significa paura,
ma rispetto e venerazione.
Lo fa per con un lungo racconto, in cui il lettore come in un giallo coinvolto nella
suspense: in alcuni momenti sente persino pi paura il lettore dei protagonisti, che non si
accorgono ancora di niente.

3
4

op. cit. p. 22
op. cit. p. 24

Poi scopre come, nel momento di massimo pericolo, Mos si fida di Dio contro ogni
evidenza e Dio li salva.
La lezione per Israele e per il lettore allora la stessa: in ogni momento della vita e tanto pi
in quelli che sembrano pi pericolosi e disperati bisogna sempre fidarsi di Dio, perch il
Signore non abbandona mai quelli che si affidano a lui.
Come e quando, e se proprio le cose andarono cos allautore non interessa per niente. Suo
scopo usare quellepisodio per spingerci a fare anche noi nella nostra vita, oggi la
stessa esperienza di Dio.

5. La verit sta nellinsieme non nei dettagli


Presi singolarmente, ci sono un sacco di testi che contengono dettagli inverosimili.
Soprattutto per quanto riguarda i numeri, che solitamente rispondono a criteri pi simbolici
che di calcolo...
Ancora una volta per, se ci ostinassimo a leggere questi testi coi nostri criteri e non con
quelli dei rispettivi autori andremmo fuori strada.
Per questo, a volte, la Bibbia viene criticata con pretese scientifiche da molti che
avanzano obiezioni fondate in quella prospettiva, semplicemente perch non hanno
compreso la prospettiva che invece le propria.
Il guaio che spesso viene difesa in modo surreale da altri che non avendola compresa
nemmeno loro dicono cose ancor pi infondate.
E cos assistiamo a dibattiti del tipo: La Bibbia mente perch scientificamente parlando non
mai esistito un diluvio universale. No, la Bibbia aveva ragione perch larcheologo x ha
trovato i resti dellarca di No... e se provi a spiegare a certi cattolici che effettivamente si
tratta di un racconto sapienziale e non di una cronaca storica rischio di vederli andare in
crisi, pensando: allora non vero niente. Come se la nostra fede fosse fondata sugli
animali entrati nellarca e non sulla resurrezione di Ges!
La verit della Bibbia non da cercare nelluno o nellaltro degli elementi che la
compongono... ma nella composizione finale che raccoglie tutti gli elementi e ne fa una sola
opera organica. Questa composizione finale il frutto di una lunga ricerca e di una serie di
risposte alle stesse domande: Chi siamo? Qual il nostro futuro? Tutto lAntico Testamento
prova a rispondere, in ogni epoca, a quelle domande e il Nuovo testamento dar le ultime
risposte, sempre a queste domande5.

op. cit. p. 30

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