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S. Maria Assunta”
Via Castello - 86085 Pietrabbondante (IS)
Interno Chiesa Arcipretale “Santa Maria Assunta” - XVII Secolo - Pietrabbondante (IS)
LA SPERANZA
Per meditare
Una speranza sicura... .
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LA SPERANZA
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LA SPERANZA
(continua da pag. 3)
di Pietrabbondante, certamente atterrita dalla
Il vescovo mons. Bisnetti nominato terribile pestilenza di quei tempi, una delle quali
nell’epigrafe apparteneva all’Ordine dei Minori e così mirabilmente descritta dal Manzoni nei suoi
destinato alla diocesi di Trivento, ove rimase fino al Promessi Sposi, volle eleggere a suo protettore
1623, quando gli successe mons. Girolamo Di – forse il primo– San Carlo Borromeo: C’è da
Castanzo. considerare in proposito che tuttora l’iscrizione
E’ doveroso innanzi tutto far notare che San si trova murata nella parte più alta dell’altare
Carlo Borromeo, canonizzato solo nel 1610, venne dedicato a San Rocco. Questo santo di origini
proclamato protettore di Pietrabbondante per volontà francese, vissuto nel XIV secolo, diede tanta e
di popolo come la stessa epigrafe conferma, così tale assistenza agli appestati che venne
come stabilirà appena un ventennio dopo (1642) la considerato in fama di taumaturgo, tanto che
bolla universale emanata dal pontefice Urbano VIII. San Sebastiano lo proclamò protettore della
Del resto, già alla fine del 1600, ancor prima cioè pestilenza facendogli acquistare notevole
della sua canonizzazione, avvenuta solo nel 1610, popolarità. E’ generalmente rappresentato
nella chiesa di Pietrabbondante era già stato eretto un come un pellegrino che indica la piaga prodotta
altare in onore di San Carlo. Evidentemente, come dalla peste sulla coscia scoperta. Non manca il
l’iscrizione lascia presumere, solo nel 1618– dopo cane che, secondo la leggenda, gliela leccava.
cioè l’avvenuta canonizzazione, venne eretto un Poiché San Rocco acquistò notevole popolarità
nuovo e più e più degno altare in onore di San Carlo non è casuale l’aver voluto in tempi più recenti
in clima di tutta ufficialità. accostare la venerazione per San Carlo a quella
E’ qui appena il caso di ricordare che il suo di San Rocco a causa del’assistenza loro data
culto si diffuse così rapidamente anche perché il ai malati di peste, morbo che continuava
cugino di San Carlo cardinal Federico, fondatore sempre più a mietere vittime fra la popolazione
d e l l ’ Ac c a d e m i a A mb r o s i a n a , p a t r o c i n ò di quei tempi, atterrita a tal punto da essere
numerosissime manifestazioni artistiche relative alla considerata sorella della guerra e della fame.
vita ed ai miracoli alle quali parteciparono i più noti Non a caso nei salmi penitenziali e nelle Litanie
artisti. Sin dall’epoca della prima segnalazione del dei Santi si diceva: a peste, fame et bello libera
rinvenimento epigrafico la notizia suscitò grande nos, domine.(liberaci, o Signore, dalla peste,
interesse per cui si avverte ancora la necessità di dalla fame e dalla guerra). E’ quindi possibile
indagare in merito. In verità la notizia non sarebbe pensare che nel corso dei tempi alla
dovuta sembrare tanto strana ove si fosse venerazione per San Carlo si sia sostituita
considerato che il limitrofo comune di Pescolanciano quella di San Rocco, tanto da dedicargli quella
ha da tempo immemorabile come protettore San statua ancora esistente ed il relativo altare nello
Carlo Borromeo insieme a san Sebastiano e a San stesso posto– l’iscrizione lo fa pensare– ove
basilio Magno) e non a caso il 4 novembre , giorno una volta vi era stato quello dedicato a San
della sua commemorazione, si tiene tuttora una Carlo. Va ricordato ancora che
importantissima fiera di merci varie e di bestiame. precedentemente all’attuale statua di San
Tuttavia , anche per appagare la mia Rocco ne esisteva an’altra molto più piccola,
curiosità, ho voluto approfondire sul caso ricerche detta di San “ Recquille”. A suffragare tale
storiche allo scopo di dare una valida risposta ai tanti ipotesi si ricorda che nell’Archivio Storico
interrogativi che la scoperta ha suscitato. Innanzi Diocesano di Trivento si conserva un
tutto è doveroso ricordare che san Carlo Borromeo, documento dal quale si rileva che già alla fine
uno degli appartenenti più noti di quella nobile del 1600, cioè appena una quindicina di anni
famiglia patrizia milanese, unitamente al cardinal dalla sua morte, avvenuta nel 1584, nella
federico ricordato da Alessandro Manzoni nei suoi chiesa di Pietrabbondante era “ l’altare di San
Promessi Sposi, era nipote del pontefice Pio IV Carlo con quadro della Sua immagine, si dice
(istituì la festa della Madonna del Rosario a ricordo essere stato eretto dall’Università di questa
della vittoria di Lepanto) in quanto figlio della Terra di Pietrabbondante; non è consacrato,ha
sorella duchessa Anna Amelia. Nato nel 1538 venne per dote 12 carlini l’anno, delli quali
creato cardinale alla giovanissima età di 22 anni e dall’Arciprete se ne celebra una Messa al mese,
subito destinato a Milano quale arcivescovo. l’Uiversità predetta è tenuta a mantenerlo
Fu uno dei principali artefici del concilio di adornato e provvedendo delle cose necessarie”.
Trento, promosse studi, istituì orfanotrofi e ricoveri Da notare che gli impegni assunti dalla
per i poveri distinguendosi in modo particolare nel Università stanno certamente a significare che
corso di quella terribile pestilenza che ai suoi tempi quella per San Carlo è una venerazione ….tutta
devastò gran parte dell’Italia. Forse proprio per particolare).
queste sue prove di carità cristiana la popolazione (Continua a pag. 6)
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n questo Spazio si elencano i nominativi dei nati negli anni 1902 e 2002
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90
80
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60
Nascite
50
Decessi
40
Matrimoni
30
20
10
0
1902 2002
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L’esperienza di un giovane
Il corso giovani per me non è una novità: Il mio compito è più difficile, è ora qui, nel
infatti questa è stata la mia terza partecipazione quotidiano: sorridere alla bambina triste al
e conosco ormai bene i meccanismi, ma ogni semaforo, aiutare la signora anziana che vive
volta diviene sempre una vivace e fresca alla stazione, fare una carezza ai miei nonni,
scoperta. Ogni anno si rinnova in me la gioia e dire “vi amo” ai miei genitori. Insomma essere
la meraviglia per ciò che questa esperienza Costruttore di una Civiltà dell’Amore.
riesce a creare. Potrei quindi soffermarmi sulle Riccardo
innumerevoli nuove emozioni e sensazioni o
sulle diversità riscontrate, ma preferisco parlare
di quello che secondo me, in fondo, à alla base
del corso: Gesù. L’amalgama tra la Parola di
Dio e le esperienze attuabili al giorno d’oggi
sono un’alchimia insostituibile. Il corso infatti ( continua
non si basa su parole astratte o utopie, ma da pag.6)
rende l’animo forte e preparato per Ancora un’altra notizia può documentare la capillare
influenza che il casato Gonzaga ebbe nella nostra
intraprendere, ciascuno secondo le proprie
regione nella seconda metà del VI secolo e nella
capacità e inclinazioni, ciò che Dio vuole per prima del successivo: la parentela con i Carafa,
tutti noi. chiara ed illustre famiglia del patriziato napoletano
Il Centro Nazaret attira ogni anno decine discendente, si vuole, dai Caracciolo. Furono
di giovani (e meno giovani) che decidono di possessori di numerosi feudi, fra i quali la stessa
“sacrificare” il Ferragosto caro a molti loro Pietrabbondante. I Carafa, infatti, ne furono più volte
coetanei per dedicarsi ad un momento di titolari: 1)- nel 1352 Andrea Carafa sposò Maria dei
pace.Prima di partire molti amici e conoscenti Corvay, figlia del noto giurista Andrea D’Isernia, che
chiedono sempre il perché di tale decisione o portò in dote Pietrabbondante, 2)- Nel 1398 Carlo
Carafa successe a Carlo Cantelmo, principe di
perché non spendo le mie energie in qualcosa
Popoli. Sarà importante ricordare che per volontà
di più divertente e piacevole, non sapendo che testamentaria a Carlo successe il figlio Adriano nel
la vera felicità è conoscere Gesù. Molti anni fa 1492, il quale dichiarò di possedere Pietrabbondante
un sacerdote mi disse, facendo propria una “ con i casali di S. Maria in Salceto ( sarà poi detto
frase di Madre Teresa, di essere una “goccia Colle Meluccio a ricordo dell’acquirente ), Santo
pulita”. Quello che possiamo fare è portare Nicola di monte Rigone, l’Arco, Stampamiglio, Santo
gocce di questa pace nel mare che è la nostra Pietro e Santo Silvestro”. Questa notizia è di somma
vita e quella degli altri, fatta di piccoli rancori, importanza ai fini di una eventuale revisione ella
odio reciproco e di incomprensioni.Portare pace giurisdizione territoriale di Pietrabbondante , così
come altrove proposto. Fra gli altri numerosi feudi
vuol dire amare il prossimo come te stesso, ed
posseduti dai Carafa si ricordano quelli
è stato il tema portante dell’incontro 2003. territorialmente a noi più vicini: Agnone, Castel di
“Nuova Generazione di Costruttori di una Civiltà Sangro, Pescolanciano, ecc. Erano anche possessori
dell’amore”, titolo ambizioso, ma quanto mai del feudo allora abitato di Santa Lucia della Posta
intrigante. La freneticità ci impedisce un unitamente al bosco omonimo) del quale attualmente
approccio razionale ai problemi e ci limita la non esiste altro che la piccola cappella omonima,
visuale all’immediato, al subito, rendendoci frequentata all mese di giugno da numerosi
miopi verso il poi, verso il futuro. Così durante i pellegrinaggi. Possedevano anche i feudi rurali di
giorni trascorsi a Roma ho capito il “farsi Staffoli e di San Mauro. Ritengo di aver
sufficientemente illustrato, sia pure con la l brevità
Costruttori”. Portare Amore nella vita di tutti i
che l’economia del lavoro richiede, quali furono , a
giorni, riscoprire in noi quel farsi servo che il mio avviso, le circostanze che diedero origine alla
Cristo ci ha insegnato a sue spese. L’Amore proclamazione di San Carlo Borromeo a protettore di
porta Amore, solo così è possibile spezzare Pietrabbondante : alla rapida notorietà del santo
quelle catene che il mondo d’oggi ci impone, certamente non fu estranea quella folta
privandoci di possibilità e di aiuti reciproci. rappresentanza del patriziato dell’epoca che in quei
Grazie agli “incontri vivi con Gesù nel Vangelo”, alle tempi governava la nostra regione. Si consideri
varie “sfide”, alla parola dei sacerdoti e di chi mi soltanto che i nostri antenati venerarono San Carlo
stava vicino, grazie anche alla semplice convivenza già prima della sua beatificazione, come è stato già
con gli altri ho capito ed ho rafforzato in me la detto. Avvenne alll’incirca quello che ai nostri tempi è
convinzione di non essere un superuomo, ho capito di avvenuto per Padre Pio.
non poter e dover salvare il mondo dai mille problemi che lo (Antonino Di Iorio)
affliggono, ho capito che il servo degli uomini è già sceso
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P. Faber
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