I R
ROMANZI
Padri e figli
dal Nord
Petterson e Koch,
fughe e crimini
MORAZZONI P. III
NUMERO 1706
ANNO XXXIV
SABATO 20 MARZO 2010
UN NOBEL
DI BRIANZA?
CI VUOLE
UN GADDA
Fa bene la Lega
a onorare Carlo
Cattaneo, il profeta
del federalismo che
guardava all'esempio
magno degli Stati Uniti
d'America. Un grande
per le smisurate,
concrete competenze
politecniche, l'ampiezza
degli orizzonti (poteva
scrivere perfino
di Irlanda o di India),
e il rigore intransigente.
Odiatore dei piemontesi
statalisti e accentratori,
Cattaneo sognava un
Commonwealth europeo
a trazione austriaca.
Lo si studi come merita,
ma nella sua interezza,
senza furberie
strumentali.
Sempre alla ricerca
di padri fondatori,
la medesima Lega
raccoglie firme per
proporre ai giurati
del Nobel Eugenio Corti,
«cantore della Brianza»,
classe 1921, autore
di fluviali romanzi
storici nati dalla
drammatica esperienza
di alpino in Russia.
Fatica sprecata, visto
che a Stoccolma sono
schiavi di una loro idea
particolarmente
angusta del
politicamente corretto.
Se c'è bisogno dell'icona
di un «gran lombardo»,
meglio sparare altissimo
e puntare su Carlo
Emilio Gadda.
Non bastano l'amore
del paese natìo e
le buone intenzioni a
trasformare il locale
in universale. Vero che
bisogna scavare a fondo
nelle proprie radici per
riuscire a parlare a tutti,
ma ci vogliono polmoni
e muscoli (letterari)
d'acciaio.
ERNESTO FERRERO
TUTTOLIBRI
A cura di:
LUCIANO GENTA
con BRUNO QUARANTA
tuttolibri@lastampa.it
www.lastampa.it/tuttolibri/
LA STAMPA
SPECIALE RAGAZZI
Piccoli lettori
crescono
Parole e figure
in Fiera a Bologna
AUTORI VARI p. V- XI
tuttoLIBRI
E’ in uscita da Mondadori
il saggio di James Wood
Come funzionano i ro-
manzi. Breve storia delle
tecniche narrative per
lettori e scrittori pp. 192,
€ 18). James Wood, mem-
bro della redazione del
New Yorker, docente di
letteratura inglese e ameri-
cana ad Harvard, si misu-
ra con i suoi preferiti, fra i
critici del ’900 - Šklovskij
e Barthes - e con una effer-
vescente mole di esempi, ci-
tazioni e confronti, dai
classici dell’800 ai bestsel-
lers del ‘900, compone una
personalissima e antiacca-
demica guida alla lettura:
«In queste pagine - scrive -
cerco di porre alcune do-
mande chiave sull’arte del-
la narrativa. Il realismo è
realistico? Quando defi-
niamo una metafora riu-
scita? Che cos’è un perso-
naggio? Quando l’uso dei
dettagli ci appare geniale?
Che cos’è il punto di vista
e come funziona? Che cosa
significa immedesimarsi?
Perché i romanzi e i rac-
conti ci “prendono”?». An-
ticipiamo qui alcuni passi
dai capitoli «Flaubert e la
narrativa moderna» e
«Dettagli».
JAMES
WOOD
I romanzieri dovreb-
bero ringraziare Flaubert co-
me i poeti ringraziano la pri-
mavera: con lui tutto rina-
sce. C’è davvero un’epoca
pre- e un’epoca post-Flau-
bert. Fu lui a fissare una vol-
ta per tutte ciò che, per la
maggior parte dei lettori e
degli scrittori, è la narrazio-
ne realista moderna, e la sua
influenza è quasi troppo fami-
liare per essere visibile. A
malapena notiamo, nella buo-
na prosa, che essa caldeggia
La letteratura insegna
a notare ogni minimo
particolare, ci rende
migliori osservatori
della realtà e della vita
il dettaglio eloquente e bril-
lante; che privilegia un alto
grado di osservazione visiva;
che mantiene una compostez-
za asentimentale e sa indie-
treggiare, come un bravo val-
letto, di fronte al commento
superfluo; che giudica il bene
e il male con neutralità; che
cerca la verità, anche a costo
di disgustarci; e che le im-
pronte dell’autore su tutto
ciò sono, paradossalmente,
rintracciabili ma non visibili.
p Continua a pag. IV
TENDENZE DIARIO DI LETTURA
Siamo tutti La traversata
empatici di Padre Sorge
Rifkin ci crede, Dal Vaticano II
Bauman dubita al neopopolarismo
DEMICHELIS P. XIII QUARANTA P. XV
Anteprima Il critico del «New Yorker» esplora i meccanismi
delle tecniche narrative: una personalissima guida alla lettura
attraverso personaggi, dialoghi, intrecci, dai classici ai bestsellers
Il bel romanzo
vive di dettagli
LIBRI COME
IN FESTA A ROMA
«Libri come», ovvero come
nasce un libro, come si scrive,
come si legge, come si
traduce, come si pubblica un
libro. A Roma, Auditorium
parco della Musica, dal 25 al
28 marzo un viaggio
nell’officina dell’editoria, da
un’idea di Marino Sinibaldi.
Inaugura la rassegna di
incontri Boris Pahor, l’autore
di «Necropoli», raccontando
Boris Pahor
«Come si può scrivere
dell’orrore». Sono attesi, fra
gli altri, Abraham Yehoshua,
Cathleen Schine, Muriel
Barbery, Cees Nooteboom,
Irvine Welsh , Alberto
Arbasino, Andrea Camilleri,
Dario Fo, Niccolò Ammaniti,
Erri De Luca, Philip Forrest,
Gianrico Carofiglio, Fabio
Volo, i Wu Ming. Il motore di
«Libri Come» è considerato
«Il Garage», uno spazio di
2.200 metri quadrati, cinque
Muriel Barbery
sale (fiction, giallo,
nonfiction, Dams e
bambini/ragazzi) in cui i
lettori si possono addentrare
nella catena di montaggio del
libro, accanto a narratori,
poeti, saggisti, artisti,
illustratori, traduttori. I
TRE MOSTRE PER LETTORI E SCRITTORI La foto qui sopra è di Andrea Micheli e sarà esposta, nell’ambito laboratori nel «Garage» sono
gratuiti, ingresso per gli altri
della rassegna «Libri Come» all’Auditorium Parco della Musica di Roma, nella mostra «Lettori», immagini
che fissano nelle situazioni e negli ambienti più diversi il piacere (... la fatica e il riposo) della lettura. incontri a 2 €. Il programma
nel sito:
Si affianca ad altre due mostre, una di Gianni Berengo Gardin («Paesaggi di scrittura», un viaggio fra i www.auditorium.com
luoghi letterari italiani) e l’altra di autori vari, da Koch a Salgado («Scrittori», i volti di Bellow e Roth,
Pamuk e Grossman ecc.). Le tre mostre sono a cura di Alessandra Mauro, per la casa editrice Contrasto.
tel. 0680241574/231/228.
R

Scrittori italiani Tuttolibri

SABATO 20 MARZO 2010
II LA STAMPA

GOLIARDA SAPIENZA
La ribelle che sognava Gabin
= In Io, Jean Gabin di Goliarda Sapienza (Einaudi, pp.
124, € 17) la trama è esile ed evanescente: la piccola
Goliarda deve procurarsi i soldi necessari per vedere il
nuovo film di Jean Gabin, Il porto delle nebbie, e si
industria per rimediarli. Sognando Jean Gabin - il suo
cuore imperturbabile, il suo gelido distacco dalla
circostanza, ancorché immerso nella casbah di Pepé le
Moko - Goliarda Sapienza si vede «un ribelle», che guarda
pure le ragazze, va da sola al cinema, fa lavoretti manuali,
vive la strada, ma si ritrova incapace di tenersi a distanza
Goliarda Sapienza dalla vicenda umana e di resistere ai sentimenti, sicché
finisce per ammettersi «affettivamente dipendente» e per
deporre le armi della «bimba guerriera». Sogna Parigi, la
metropoli dove poter essere anonimi, ma vive la pienezza
della Civita, il quartiere storico di Catania pullulante di
malacarne e prostitute, la casbah siciliana rasa al suolo
qualche tempo dopo che Goliarda sarà andata via per
diventare presto la irrequieta Modesta di L'arte della gioia.
Scritto a 55 anni, il racconto esce ora grazie alla cura del
suo compagno, Angelo Pellegrino, e va a raggiungere
innanzitutto Lettera aperta, che piacque ad Angelo Rizzoli
dal quale l'irriverente scrittrice ebbe offerto un contratto
per sei romanzi che lei non si degnò neppure di valutare
non ritenendosi in grado di scrivere storie di bambini
gettati nel mondo. Senonché proprio Lettera aperta e il
suo sequel che è Io, Jean Gabin dimostrano che l'ha fatto,
ma sotto la cifra autobiografica. Tornano perciò qui tutti i
personaggi martogliani del primo romanzo, figure
comprese in macchiette, che colorano un mondo chiuso
entro il quale si rinserra la stessa Goliarda che vuole
immaginarsi restituita bambina alla sua Civita e rinchiusa
in essa a rimemorare bozzetti di vita quotidiana, siparietti
animati di vicoli concitati e crepitanti, entro un ideale
verghiano dell'ostrica. Risuona nella Sapienza - in questo
come negli altri suoi romanzi del ciclo testimoniale, a
segnarne infine l'insuccesso - la voce di un neorealismo
epigonale che le ispira il recupero del mito dell'infanzia e
dell'adolescenza , però ormai dismesso quando lei scrive.
Gianni Bonina

RENATO
BARILLI Santacroce Una creatura angelica, con gravi
DIALOGHI IN VERSI Fra tutti i brillanti
MAURIZIO CUCCHI narratori emersi negli Anni tare, costretta a nascondersi nella Città Perfetta
Novanta attorno alla formu-
la del cannibalismo, Isabel-

Un trentennio
pasoliniano
la Santacroce si è dimostra-
ta capace di un attivismo di-
namico, volto a elevare una
bella serie di inni alla condi-
zione della donna, affrontati
Quanto è noioso
il paradiso di Lulù
con intelligenti mutamenti
di pedale stilistico, ma in ge-
nere rivolti a investigare
La poesia viva e coerente di D’Elia, sulla nuova-nuova realtà
che ci circonda.
nel solco delle “Ceneri di Gramsci” La prova ad oggi più signi-
ficativa, Vietato ai minori di Isabella Lulù invece rappresenta
anni 18, si allontanava però Santacroce l'eccezione, la devianza, e dun-

U
na presenza già ormai
trentennale… Mi riferi-
sco a Gianni D’Elia,
una delle voci più vive della no-
stra poesia d’oggi. E coerenti.
D’Elia raccoglie proprio in
Trentennio (Einaudi, pp. 330,
€ 16,50) un’ampia scelta di suoi
versi scritti tra il 1977 e il 2003,
comprendendo poesie edite nei
suoi libri più noti ad eccezione
del più recente Trovatori - con
l'aggiunta di alcune traduzioni
dal francese e di un ricco capito-
lo di inediti 2006-2007. Possia-
mo dunque ripercorrere le stra-
de di un lavoro che si è venuto
sempre più orientando verso
una scelta netta di poesia civile,
ma che aveva avuto in alcune
importanti uscite tra Anni Ot-
tanta e Novanta, come soprat-
tutto Segreta e Notte privata,
l'impronta di una lirica condot-
ta su frammenti di reale, effica-
cemente còlti in un’atmosfera di
rarefatta sospensione.
D’Elia ha sempre cercato
una compostezza e un rigore for-
male anche nella divisione strofi-
ca dei suoi componimenti. Lo si
vede nella prevalenza assoluta
della quartina e della terzina.
Con il passare degli anni la sua
dichiarata assunzione dell’ope-
ra e del pensiero di Pier Paolo
Pasolini come riferimento mag-
giore, lo ha portato, oltre che a
una poesia di intervento sempre
più esplicito, anche al pieno re-
cupero di quella terzina classi-
ca, ma liberamente reinterpreta-
ta, che aveva caratterizzato la
poesia pasoliniana soprattutto al-
l’altezza de Le ceneri di Gramsci
e La religione del mio tempo.
Il doppio binario sul quale (ov-
viamente semplificando) si è mos-
sa la ricerca di D’Elia, nel suo co-
stante calore attivo, lascia aper-
ta, s'intende, la possibilità di una
scelta in un senso o nell’ltro da
parte del lettore. Ma resta decisi-
va, sempre, l'eleganza del tratto,
la piena padronanza del mezzo, e
dunque la naturalezza vocaziona-
le, la qualità, dell’opera di Gianni
D’Elia. Alla cui lettura invitiamo
anche i frequentatori di questa ru-
brica.
Come Riccardo Raimondo,
che oscilla tra prosa poetica e ver-
so. Pratica la prima con ritmi in-
calzanti, cercando di assecondare
l'ansia del sentimento. L'impres-
sione non è negativa, ma fa pensa-
re che un lavoro di maggior sele-
zione potrebbe ricondurlo al ver-
so, dove a volte sa muoversi con
estro: «Per questo cuore pieno di
giocattoli, / di bulbi addormenta-
ti, di tranelli di marzapane, / di gi-
randole fatate, cerco ghiande colo-
rate / per scoiattoli da metropoli-
tana...». Dianella Bardelli, inve-
ce, traccia percorsi lirici di una
certa acutezza e sintesi, con qual-
che facilitazione vagamente can-
zonettistica («Così spietato è oggi
il cielo / troppo d'azzurro pieno»),
ma anche con soluzioni più impre-
vedibili o incisive: «Dalla terra
s'alza un profumo / acido e caldo
insieme». Dovrebbe essere più esi-
gente, e dunque, più rigorosamen-
te autoselettiva.
dall’attualità e andava a fare
il verso a certe soluzioni set-
tecentesche, quasi riscriven-
do le Liaisons dangereuses, il
capolavoro di Choderlos de
Laclos, ma ponendo al centro
una perversa adolescente,
una collegiale che aveva ben
studiato il manuale del sadi-
smo e cercava di trarne esiti
velenosi, ma intinti in un pia-
cevole senso del grottesco.
Ora la Santacroce ci pro-
pone i casi di Lulù Delacroix,
La protagonista fa
il verso ad Alice, vive
in un mondo parallelo:
ma il suo è ingombro
di troppe presenze
insistendo allo stesso modo
su copioni quasi di stagionata
sapienza museale, ma tra le
due prove c’è la proverbiale
distanza che separa l'Inferno
dal Paradiso, e purtroppo
sappiamo che, a cominciare
dal grande esempio dante-
sco, le peripezie infernali ri-
sultano più gustose e palata-
bili rispetto alle asettiche pu-
rezze paradisiache.
Questo è il verdetto che si
deve trarre pure da questo
ennesimo mutamento di pe-
dale che ci offre la nostra au-
trice, la cui nuova protagoni-
sta è l'esatta antistrofe di
quella sua precedente cam-
pionessa dell’intrigo e della
malizia. La povera Lulù è cre-
Il titolo
p Isabella Santacroce
p LULÙ DELACROIX
p Rizzoli, pp. 468, € 18
Come Alice, la piccola Lulù
incontra una sequenza
di creature da favola,
dai nomignoli fantasiosi,
e dalle fattezze piene
anch’esse di devianze
o di mirabili incroci
è nata
a Riccione
nel 1970.
Esordì a meta
degli Anni
Novanta
con «Fluo».
Tra gli altri
suoi libri,
la prova
ad oggi più
significativa
è considerata
«Vietato
ai minori
di anni 18»
(Fazi)
atura angelica, in quanto nata
con gravi tare fisiche e psichi-
che, il suo corpicino, pur col
passare degli anni, non mette
fuori alcuna traccia di capiglia-
tura, la sua parola è impaccia-
ta, e quando finalmente la sa
usare, la inzeppa di improbabi-
li congiuntivi. Il guaio è che in-
vece la bambina nasce in Per-
fect city, in una città che si van-
ta di seguire in tutto e per tutto
le buone regole, tanto che ogni
casa vi rispetta un formato
d'obbligo, e un sindaco altezzo-
so e implacabile controlla i
comportamenti degli abitanti.
que le viene fatto divieto di mo-
strarsi in pubblico, il che rende
felici le due sorelle maggiori,
che ben volentieri si pongono
nei panni di aguzzine nei suoi
confronti. A Lulù, di conse-
guenza, non resta che prende-
re la via dell’evasione immagi-
naria, di varcare la frontiera
tra il mondo reale e il sogno. Il
che significa che in quest’occa-
sione la Santacroce, invece che
riscrivere le Liaisons dangereu-
ses, è indotta a fare il verso a
Alice nel paese delle meraviglie,
e ad assumere come nume pro-
piziatore una poetessa dal de-
stino anch’esso infelice, Emily
Dickinson, che nella lingua im-
pacciata della piccola martire
viene pronunciato Dipinson.
Come Alice, Lulù incontra
una sequenza di creature da fa-
vola, bambole, orsacchiotti,
cervi, pipistrelli, dai nomignoli
fantasiosi, e dalle fattezze pie-
ne anch’esse di devianze o di
mirabili incroci. Ciascuna di
queste creature aberranti è
ben ideata, viene da pensare a
una stanza dei giochi di pelu-
che, o ai mostri in chiave Pop
che escono dalla fantasia di un
artista come Jeff Koons, o dal-
le foto di David Lachapelle, ma
purtroppo il panorama si affa-
stella di troppe presenze in-
gombranti, senza un itinerario
dalle une alle altre che sia grati-
ficante in termini narrativi.
Il Paradiso, ahimè, è mono-
corde e noioso, speriamo che
presto Isabella si dia a qualche
nuova impresa infernale.
 Scrittori stranieri Tuttolibri
SABATO 20 MARZO 2010
LA STAMPA III

DAVID ELY, UN «VISIONARIO» ALLA ORWELL
Il mondo rischia l’inondazione
= In una società americana futuristica che ha
proibito il contatto fisico tra individui e abolito
l'istituzione famigliare e nella quale i figli vengono
creati in provetta, il sesso è una necessità smaltita
attraverso lo stimulator, e una Barriera – la più grande
opera dell'umanità - divide la nazione dal resto del
mondo. L’ingegnere William Fowke nota
un'infiltrazione salina che sarebbe meglio non vedere
nel comparto chilometri 44-56 cui è assegnato.
Un'infiltrazione che, una volta estesa, potrebbe
mettere a repentaglio l'asettica ma tranquillizzante
pace che tutto circonda. Fowke è un uomo che si pone
domande in un'epoca in cui i governi forniscono troppe
facili risposte, perciò denuncia il problema della falla:
nessuno vuole però badargli, i superiori cominciano
anzi a considerarlo un rompiscatole, il suo bisogno di
indagare la verità lo porta dapprima in carcere e poi tra
gli Esclusi – uomini e donne che si riproducono come un
tempo, che creano famiglie, che amano. E anche Fowke
si innamora di Julia, l'agente che dovrebbe arrestarlo...
Nel romanzo L’anno dell’inondazione (Cargo, pp.
272, € 18,50, traduzione di Francesco Francis) la
scrittura di David Ely, classe 1927, deve molto allo
stile visionario di illustri predecessori quali Orwell e
Philip K. Dick: ma la sua cifra stilistica si smarca da
quella di cotanti colleghi grazie a un senso del ritmo
impressionante e a descrizioni inquietanti e lapidarie:
di una testa rotta dice che «pareva uno straccio
bagnato»; fra il protagonista e Hilda, quella che è a
tutti gli effetti la sua compagna di vita «non c'è niente
di personale»; l'America esiste perché «ha rubato
spazio all'oceano, e l'oceano lo rivuole».
Anche se disseminato di ingenuità redazionali, L’anno
dell’inondazione è un ottimo esempio di narrativa alta
mascherata dai tessuti del genere, una coraggiosa
proposta di riflessione sulla reciprocità sempre meno
fisica e sempre più informatizzata, digitale, astratta che
stiamo volontariamente o meno plasmando.
Christian Frascella David Ely

MARTA «Father camere, telefonini e internet.

MORAZZONI
È dal tempo di Tur-
ghenev che le storie di padri e
figli occupano una parte consi-
stente nel mondo letterario.
Come lo occupino è un bell'ar-
gomento, soprattutto in questi
tempi di conflitti e debolezze
generazionali. Non a caso ha
suscitato molto e giusto inte-
resse Il maestro di cerimonie di
Grundberg, di cui qui abbiamo
parlato; e ora compaiono due
romanzi, se vogliamo di distan-
za siderale l'uno dall'altro, ma
che ruotano su un tema nel
profondo comune: Fuori a ru-
bar cavalli del norvegese Per
Petterson e La cena, autore
l'olandese Herman Koch.
Data per vera la convinzio-
ne che nel Nord norvegese co-
mandi la natura e invece
l'Olanda sia da secoli una real-
tà cittadina, consegue che i
due romanzi, costruiti su un te-
ma affine, percorrono vie del
tutto indipendenti. Passano
davvero anni luce tra il lento ri-
guadagnare il passato da par-
Figure», Come dire che al lettore
a sinistra, e
«The New
odierno, fruitore di internet più
ancora che del cinema, Koch
Bloc notes
Beetle», parla un linguaggio familiare, fa CI SCRIVE ARBASINO
opere dello uso di sequenze video e di un
scultore montaggio delle scene più che di
Poveri e belli
americano cadenze letterarie, insomma è il = Caro Tuttolibri,
Charles Ray: narratore di oggi. Dall'altra par- conversando con le
il rapporto te, nello stile di Petterson, c'è un scolaresche attuali, sembra
tra genitori e mondo letto e interpretato con inevitabile discorrere anche di
figli è al un linguaggio secco e elusivo, in Pasolini, a un certo punto.
centro dei apparenza, col quale conduce il Ma oggi a molti appare
due romanzi lettore nel puzzle degli anni. I ri- inverosimile che un termine
di Petterson e cordi affiorano e si dispongono come «pedofilia» - e la relativa
Koch, stili e a cerchi concentrici ma sempre nozione - fossero inesistenti ai
occhi diversi, più larghi, finché presente, pas- suoi tempi. Vennero in uso più
anzi opposti, sato remoto, passato prossimo, tardi, infatti; e adesso vengono
anche per in una carrellata temporale che addirittura menzionati per
gli ambienti corre tra gli anni della guerra e comunità più adulte, come le
in cui la fine del 1999, sono nel profon- caserme e gli uffici, accanto ai
collocano le do giustificati. collegi e ai conventi.
loro storie Scelgono, entrambi gli auto- Ma le epoche trascorse ora si
possono anche misurare sulle
«La cena»: il fulcro osservazioni di Pasolini circa i
ragazzini proletari: già belli
Petterson e Koch Due storie di famiglia è un delitto di cui quando erano poveri, secondo
allo specchio, tra la Norvegia e l’Olanda si viene a sapere tutto, lui, e poi imbruttiti giacché
imborghesiti dal consumismo
rivelando una tribù dopo il boom economico.
con una sua legge morale

Il padre che sparì

Ma i calciatori, allora? Nelle
te di un uomo che ha voluto la foto dei decenni passati, non
sua ultima casa deliberata- ri, un io narrante, perché la sog- risultano molto più brutti di
gettività domina; Petterson ci si quelli di oggi?
«Fuori a rubar cavalli»: addentra attraverso il contatto Alberto Arbasino
passato e presente con la natu-
un uomo anziano

ripensa alla fuga
misteriosa del genitore,
appena finita la guerra
mente lontano dal mondo, in
uno spazio per lui evocativo, e
il dramma vissuto con grande
leggerezza da due ragazzi, due
cugini di ottima famiglia (uno
figlio del candidato alla carica
di primo ministro in Olanda).
Dunque: natura e città. Pet-
terson, traduttore, libraio e
qui scrittore, pensa dentro un
tempo narrativo e uno stile di
analisi che nella natura trova,
più che una cornice, una so-
stanza. Non è solo convenzio-
ne e colore il fatto che il prota-
gonista, un uomo anziano, ri-
pensi alla figura del padre e al
suo misterioso abbandono del-
la famiglia poco dopo la fine
della guerra, in una dimensio-
ne di silenzi. Qui, in un mondo
e i figli criminali
piccolo di uomini e enorme di
spazi, il protagonista lascia che
la verità del suo passato, inspie-
gata per anni, gli venga incontro
per le mille strade possibili al ca-
so. Il tempo è sovrano per medi-
tare, per vedere là dove pareva
così buio.
Allo stesso modo non è con-
venzionale l'Amsterdam della
Cena, un romanzo che respira
nevrosi e nell'espediente del
giallo vuole aprire una questio-
ne dai risvolti inquietanti. Qui il
fulcro della narrazione è un de-
litto, di cui veniamo a sapere tut-
to, dinamica, colpevoli, moven-
te; ma l'interesse dello scrittore
è puntato sul rapporto che si sal-
da tra padre e figlio, sul linguag-
gio che attorno al crimine e alla
I titoli
p Per Petterson
p FUORI A RUBAR CAVALLI
p trad. di Cristina Falcinella
p Guanda,pp.244, € 16
Petterson è nato a Oslo nel
1952. E’ anche traduttore e
libraio.
p Herman Koch
p LA CENA
p trad. di Giorgio Testa
p Neri Pozza, pp. 286, € 16
Koch è nato nel 1953. Il suo
romanzo è ambientato ad
Amsterdam.
sua definizione i due, e la madre
con loro, costruiscono, un lin-
guaggio che reinterpreta i fatti
e se ne da una spiegazione a lato
della realtà fino a individuare
nella famiglia una tribù con una
sua legge morale.
Nell'impianto dei due roman-
zi le scelte e i tempi narrativi si
pongono a confronto per antite-
si e gioca un ruolo essenziale la
collocazione delle due storie. Il
paesaggio naturale ha sempre
un che di conservativo, la città
invece insegue il tempo: lento a
scorrere il primo, tirato al limite
della nevrosi il secondo! E diver-
si sono i modi di guardare: da
una parte un occhio libero da
strumenti di sorta, dall'altra
una continua mediazione di foto-
ra, là dove la memoria ritrova le
regioni di confine tra vite e mor-
te, facendo del non detto una
scelta affascinante di comunica-
zione. Nel romanzo di Koch il
tempo è compresso in una cena,
dall'aperitivo alla mancia, den-
tro il chiuso di un locale tra le
cui pareti, e con minimi sposta-
menti, si inquadra la storia ne-
vrotica di un microcosmo fami-
liare. Nel norvegese il tempo è
uguale a se stesso e l'uomo, se
vuole, ne fa parte; mentre per
Koch è una variabile quasi im-
pazzita, manipolata dagli stru-
menti che possono alterare la se-
quenza dei fatti, mettendo in
campo un meccanismo perver-
so e abile.
Da questa parte la compres-
sione, dall'altra una strana rare-
fazione, strana per noi oggi, ma
con un'apertura di spazi menta-
li e fisici su cui riflettere. Al letto-
re cercare la casa che gli è più
congeniale.
RADIO3 RAI
Per la poesia
= Domani giornata
mondiale della poesia.
Radio 3 Rai la celebrerà
affidando la conduzione dei
suoi programmi, dalle 6 a
mezzanotte,ad alcune fra le
nostre maggiori voci liriche.
Da Andrea Zanzotto a Valerio
Magrelli e Gianni d’Elia, da
Edoardo Sanguineti e Maria
Luisa Spaziani a Maurizio
Cucchi e Antonella Anedda.
TI PREMIO E TI PUBBLICO
Alga per inediti
= Un premio che si impegna
a pubblicare e distribuire (in
rete e su carta) i 5 vincitori.
Si chiama Alga, si può
partecipare fino al 31 marzo,
con manoscritti fino a 70 mila
parole. Il bando nel sito:
www.premioalga.it

LUIGI sa di sé e riassapora per un atti-

FORTE
Forse quel weekend
in una vecchia casa del Bran-
deburgo se lo immaginavano
tutti un po' diverso. A comin-
ciare da Christiane che aveva
appena riabbracciato il fratel-
lo Jorg uscito dal carcere do-
po oltre vent'anni con alcuni
Uno stonato weekend
Schlink Ritratto di una generazione perduta mo una realtà che le sue sciagu-
rate scelte gli avevano precluso.
che in Germania rievoca la sua lotta armata Intorno alla memoria, a ciò
che è stato e si è perso nel vuoto
di anni senza vita, Schlink scri-
ve le sue pagine migliori. E ten-
ta di risvegliare nel presente
sentimenti improbabili, come te-
nerezza e amore fra Henner e

con l’ex terrorista Raf

omicidi sulla coscienza come
ex terrorista della Raf. E poi
gli amici e i compagni di lotta
di un tempo invitati in campa-
gna per festeggiarlo e aiutarlo
a riprendere i contatti con la
realtà. Due mondi ormai lonta-
ni che si confrontano nel ro-
manzo dello scrittore e giuri-
sta Bernhard Schlink, Il fine
settimana: da una parte chi ha
finito per integrarsi nella so-
cietà borghese come il giorna-
lista Henner, l'insegnante Ilse,
l'avvocato Andreas; e poi Mar-
garete, l'imprenditore Ulrich
e il vescovo Karin. Dall'altra
Jorg, disorientato e assente, a
cui la galera ha insegnato che
la vita è altrove. E come non
bastasse, arriva anche il rivolu-
zionario dell'ultima ora, Marko,
che vorrebbe trasformare l'ex
detenuto nella «testa pensante
di un nuovo terrorismo».
Un cast ritagliato su misura
che dibatte sul dramma di una
generazione e di un Paese, su
pena ed espiazione, pentimento
e follia omicida. Peccato che
l'autore non abbia seguito il suo
primo impulso che avrebbe re-
so quel confronto più lucido e
asciutto: «Ciò che mi ha interes-
sato - confessò infatti a suo tem-
po - è una situazione da Kam-
merspiel, nella quale si interse-
cano voci diverse».
Purtroppo il romanzo ha re-
so quella polifonia greve e un
po' confusa, anche se è ammire-
vole lo sforzo di Schlink di riflet-
tere su aberrazioni ideologiche
e lotta armata. Non si dimenti-
chi che dietro Jorg si nasconde
Christian Klar, il terrorista di
seconda generazione della Raf
rimesso in libertà dopo ventisei
anni nel dicembre del 2008 e
che dalle polemiche che prece-
dettero il caso trae spunto lo
stesso romanzo. Al quale man-
ca la capacità di fondere storie
private e drammi collettivi in
un plot di avvolgente tensione
come nel bestseller dello stesso
autore A voce alta (Garzanti
1996) da cui Minghella ha tratto
il film The Reader. Ma anche in
precedenza, nel giallo L’ingan-
no di Selb (Garzanti 1992), af-
frontando già il tema del terrori-
smo degli Anni Settanta,
Schlink aveva esibito ben altro
ritmo e inventività.
Bernhard Schlink
Ad animare qui la scena ci
pensa dapprima Dorle, la figlia
di Ulrich, un'avvenente ninfetta
che vorrebbe sedurre Jorg, che
con il suo cancro alla prostata
ha ben altro a cui pensare, e poi
il figlio di quest'ultimo, Ferdi-
nand, che entra in scena ina-
spettatamente per affrontare
con durezza il padre che in clan-
destinità aveva abbandonato
sia lui che la madre. Tra i due
c'è un baratro incolmabile, ep-
pure il vecchio terrorista ricono-
sce nella rabbia del figlio qualco-
Margarete. Ma di qui non nasce-
rà l'idea di un mondo migliore
né la possibilità che quel gruppo
di vecchi amici ritrovi lo spirito
di un tempo prima della trage-
dia che ha diviso e inquinato le
loro esistenze.
Alla fine se ne vanno alla
spicciolata, con tanti interroga-
tivi su responsabilità e penti-
mento che Jorg continua a elu-
dere, ma che anche gli altri han-
no scordato. E non è bastato un
fine settimana per trovare ri-
sposte e riaccendere speranze.
p Bernhard Schlink
p IL FINE SETTIMANA
p trad. di Vito Punzi
p Garzanti, pp. 206, € 16,60
 Passato e presente
IV
CLAUDIO
FRANZONI
«Chi ci libererà dai
Greci e dai Romani?», lamen-
tava un poeta francese del se-
condo Settecento: erano anni
di crescente insofferenza ver-
so l'antiquaria e il nuovo classi-
cismo, e Diderot era arrivato a
dare del fanatico persino a
Winckelmann. È Valerio Ma-
grelli a ricordare quella do-
manda nell'intervista che fa
parte dell'Almanacco Bur de-
dicato alla Resistenza del Clas-
sico; la sua risposta è molto
semplice: siamo stati liberati,
e questa «liberazione» dai Gre-
ci e dai Romani è stata provvi-
denziale, perché ha consentito
un rapporto del tutto nuovo
con il loro lascito.
Proprio questo è il filo con-
duttore dell'Almanacco, come
chiarisce nell'introduzione il
curatore Roberto Andreotti;
non solo i classici non costitui-
scono più la norma, con i vin-
coli e i divieti che ne derivava-
no, ma neppure hanno valore
La «liberazione»
dai Greci e dai Romani
ci ha consentito
un rapporto del tutto
nuovo con il loro lascito
in ragione di una loro presun-
ta «attualità» o per le somi-
glianze tra il loro e il nostro
mondo; e anzi questa seconda
prospettiva - più radicata di
quanto si creda nel pensare co-
mune e, a volte, nello stesso in-
segnamento scolastico - è quel-
la che maggiormente svuota e
falsifica il rapporto col passa-
to, finendo per lasciarci solo
«arbitrarie decalcomanie de-
stinate a sparire in fretta, sen-
za lasciare traccia» (si pensi a
un certo tipo di cinema o a cer-
te fiction televisive).
Ciò che non sparisce, no-
nostante tutto, è proprio il
Classico: non sparisce e anzi
«resiste» nella cultura mo-
derna e contemporanea, spe-
cie quando mettiamo da par-
te un atteggiamento finta-
mente reverenziale, e ingag-
giamo, piuttosto, una sorta di
«corpo a corpo» con gli anti-
chi, nel tentativo di farli par-
lare «con noi e di noi».
Sono ancora parole di An-
dreotti nell'introduzione a Ri-
torni di fiamma, in cui racco-
glie recensioni a manuali, sag-
gi, mostre, edizioni e commen-
ti: una serie di «descrizioni di
I dettagli fanno romanzo
JAMES WOOD
p Segue da pag. I
Potete trovare l’uno o l’al-
tro di questi caratteri in De-
foe o Austen o Balzac, ma in
nessuno li troverete tutti fi-
no all’arrivo di Flaubert.
***
La letteratura si diffe-
renzia dalla vita in questo:
che la vita è piena di detta-
gli in modo amorfo, e rara-
mente ci guida verso di es-
si, mentre la letteratura ci
insegna a notare: a notare,
per esempio, come spesso
mia madre si strofini le lab-
bra appena prima di darmi
un bacio; che il diesel al mi-
nimo di un taxi londinese fa
un rumore da trapano; che
le vecchie giacche di cuoio
mostrano striature bianche
I classici Come far parlare «con noi e di noi» gli scrittori antichi
mettendo da parte sia la reverenza sia la loro presunta attualità
Un corpo a corpo
con Plutarco e Ovidio
descrizioni» con cui osservare
come le opere letterarie (ma an-
che le testimonianze archeologi-
che e artistiche) della Roma an-
tica dialogano oggi con la nostra
cultura.
L'Almanacco rappresenta
questa diseguale quanto ostina-
ta «resistenza» del Classico riu-
nendo autori dal diverso profilo
e affiancando contributi di ete-
rogenea tipologia: il saggio
scientifico, la prova di traduzio-
ne, la conferenza, il «personal
essay», l'intervista. Strumenti
diversificati per un percorso
tutt'altro che erratico, tanto
che il primo tema affrontato è
quello, ineludibile quanto pro-
blematico, della definizione di
classico, da Saint-Beuve a Eliot,
da Gadamer a Calvino.
Già in questa sezione, come
in quelle che seguono, entrano
in campo gli studiosi (non solo
antichisti), ma anche i poeti, e
proprio questo sovrapporsi di
punti di vista e di modi di opera-
re costituisce uno dei maggiori
pregi del volume: all'approccio
filologico degli addetti ai lavori
risponde così l'assoluta libertà
di itinerari degli autori moderni
(Tony Harrison, Seamus Hea-
ney, Robert Lowell, Magrelli,
Sanguineti); sotto questa sorta
di tiro incrociato gli antichi per-
dono ulteriormente quell'aria
«olimpica», e sempre di più sten-
tiamo a riconoscere nella loro
produzione letteraria solo «uni-
formità, saggezza, moderazione
e ragione», come voleva invece
Saint-Beuve a metà Ottocento.
Ma soprattutto esce meglio
allo scoperto la fittissima trama
che continua a tessere assieme
la letteratura classica e quelle
moderne: le citazioni, i richiami
testuali, le allusioni, le riprese di
immagini, le versioni o le paro-
die, i prestiti e i casi di vero e
proprio riuso; si tratta di una
trama tutt'altro che lineare, tan-
to più che le opere degli antichi
sono esse stesse legate tra loro
in un intreccio più che mai com-
plesso, basti pensare all'atteg-
giamento degli scrittori latini
verso il mondo greco o all'uso
simili alle strisce di grasso
delle fette di carne; come la
neve fresca «scricchioli» sot-
to i piedi; come le braccia di
un neonato siano così grasse
da sembrare legate con lo
spago (be’, gli altri sono miei,
ma quest’ultimo esempio vie-
ne da Tolstoj!).
Questo tutoraggio è dialet-
tico. La letteratura ci rende
migliori osservatori della vi-
ta; noi mettiamo in pratica
l’insegnamento nella vita
stessa; in tal modo diventia-
mo più bravi a notare i detta-
gli quando leggiamo; così im-
pariamo a leggere sempre
meglio la vita. E via di questo
passo. Basta insegnare lette-
ratura per rendersi conto
che la maggior parte dei gio-
vani lettori è costituita da os-
servatori mediocri.
I miei stessi vecchi libri,
sfrenatamente annotati
Statua di Augusto
con restituzione della policromia
(dal volume
«Il volto segreto di Roma»
di Gilles Sauron
edito da Jaca Book)
I titoli
La recensione di Claudio Franzoni
esamina in particolare due titoli
firmati da Roberto Andreotti, che ha
curato l’Almanacco Bur Resistenza
del classico (Rizzoli , pp. 375,
€ 24,50) e ha raccolto suoi scritti su
«Augusto, Virgilio, Ovidio
e altri classici» in Ritorni di fiamma
(Rizzoli BUR, pp. 284, € 11,50).
La Carocci annuncia una nuova
collana di classici greci e latini, primi
tre titoli: Baccanti di Euripide,
Donne al Parlamento di Aristofane,
Edipo re di Sofocle. Da Feltrinelli, I
poeti del canone lirico nella Grecia
antica (a cura di B. Gentili e e C.
Catenacci, pp. 384, € 11). Nella
collana «Scrittori e greci e latini»
della Fondazione Valla / Mondadori
continuano le Metamorfosi di Ovidio
(terzo volume, Libri V - Vi, a cura di G.
Rosati, trad. di G. Chiarini, pp. 360,
€ 30). Nei tascabili Newton, La
favola di Amore e Psiche di Apuleio
(a cura di G. D’Anna, pp. 152, € 6).
vent’anni fa, da studente, mi
dicono che allora usavo sotto-
lineare, in cerca di approva-
zione, dettagli e immagini e
metafore che oggi mi appaio-
no banalissimi, mentre passa-
vo tranquillamente sopra a
cose che mi sembrano oggi
meravigliose. Noi cresciamo,
come lettori, e a vent’anni si
è relativamente vergini. Non
si è ancora letto abbastanza
perché la letteratura ci abbia
insegnato a leggere davvero
la letteratura.
***
Riguardo i dettagli nella
narrativa confesso un’ambi-
valenza. Li assaporo, li consu-
mo, li medito. Difficilmente
passa giorno senza che ritor-
ni con la mente alla descrizio-
ne del sigaro del signor Rap-
paport in Bellow: «Il bianco
fantasma della foglia con tut-
te le sue venature e un più te-
nue afrore». Ma troppi detta-
gli mi soffocano e una tradi-
zione tipicamente postflau-
bertiana ne fa, ho l’impressio-
ne, un feticcio: mi sembra
che la deferenza iperestetica
verso i dettagli acuisca, in
forma leggermente diversa,
Quei particolari che
permettono al lettore
di immaginare
il personaggio
e diventarne cocreatore
quella tensione fra autore e
personaggio che abbiamo già
esplorato.
Se è possibile narrare la
storia del romanzo come lo
sviluppo dello stile indiretto
libero, è possibile narrarla
anche come l’ascesa del det-
taglio. Facciamo fatica a ri-
cordare quanto a lungo la
narrativa è stata schiava de-
gli ideali neoclassici, che fa-
vorivano la formula e l’imita-
zione piuttosto che l’indivi-
duale e l’originale.
Naturalmente, il dettaglio
originale e individuale non
può mai essere soppresso:
Pope e Defoe e anche Fiel-
ding sono pieni di ciò che
Blake chiamava «minuti par-
ticolari». Ma è impossibile
immaginare un romanziere
dire nel 1770 quello che Flau-
bert disse a Maupassant nel
1870: «In ogni cosa c’è un la-
to inesplorato, perché siamo
abituati a servirci degli occhi
solo con il ricordo di ciò che è
stato pensato prima di noi su
quello che ora guardiamo. La
minima cosa contiene un
punto d’ignoto».
***
Anni fa, mia moglie e io
eravamo a un concerto della
violinista Nadja Salerno-Son-
nenberg. Durante un pacato
ma difficile archeggio, lei ag-
grottò la fronte. Non si trat-
tava della solita estatica
Tuttolibri
SABATO 20 MARZO 2010
LA STAMPA
che gli scrittori tardoantichi fan-
no della letteratura precedente.
La questione del rapporto col
passato e con le opere preceden-
ti è del resto una questione aper-
ta anche per gli antichi; basta
prendere uno dei tanti epigram-
mi di Marziale (VIII, 69) dedica-
ti a tematiche letterarie, tradot-
ti nell'Almanacco da Jolanda In-
sana: «Non ammiri che i poeti
del passato / e lodi quelli morti. /
Scusami tanto: non mi va / di
morire per piacere a te».
Quello della traduzione è per
forza uno dei motivi ricorrenti e
ad essa è dedicata una sezione,
in una sorta di laboratorio che
coinvolge gli autori antichi -
Marziale, altri epigrammisti tar-
doantichi, Catullo e Virgilio - ma
anche poeti moderni che si sono
confrontati con la lingua latina
(Pascoli), con il mito greco (Hof-
mannsthal), o con testi di Ora-
zio e di Plutarco (Lowell).
A quali autori latini - è su Ro-
ma antica infatti che si concen-
tra l'attenzione - i moderni e i
contemporanei continuano a
Un dialogo ieri-oggi
attraverso versioni
o parodie, citazioni
e allusioni, prestiti
e vero e proprio riuso
guardare? Un caso speciale è
l'attrazione di Pound per i poeti
di età augustea e, in particolare,
quella sorta di processo di ris-
pecchiamento e di immedesima-
zione che il poeta avviò con Pro-
perzio. Quanto a Virgilio, Ales-
sandro Barchiesi osserva che la
sua ricezione continua a saldar-
si ai processi di cambiamento
nella sfera politica e religiosa;
ne danno una prova sia il saggio
di Heaney sulla vitalità della te-
matica pastorale, sia l'animatis-
simo testo di Harrison, esempio
di come un poeta di oggi possa
rivivere e ricombinare versi e
immagini antiche nella propria
esperienza reale.
Altre invece sono le ragioni
del revival ovidiano (tanto più
notevole se si tiene conto che si
tratta di un autore, nel frattem-
po, spesso trascurato a livello
scolastico): più che alla colta e
smaliziata tematica erotica del-
le elegie, è alla cangiante mate-
ria delle Metamorfosi - da sem-
pre potente cinghia di trasmis-
sione dei miti antichi - che la no-
stra epoca, alle prese con sem-
pre mutevoli immagini e rappre-
sentazioni del corpo, pare so-
prattutto guardare.
smorfia del virtuoso: era
l’espressione di un’irritazio-
ne improvvisa. Mia moglie e
io ne demmo, nello stesso mo-
mento, due letture del tutto
diverse. Più tardi Claire mi
disse: «Ha aggrottato la fron-
te perché non stava eseguen-
do quel pezzo abbastanza be-
ne». Io ho ribattuto: «No, ha
aggrottato la fronte perché il
pubblico faceva rumore».
Un buon romanziere
avrebbe lasciato quella fron-
te aggrottarsi senza aggiun-
gere nulla, e non avrebbe ag-
giunto nulla neanche ai no-
stri rivelatori commenti: che
bisogno c’è di annegare nelle
spiegazioni una scenetta co-
sì? Un dettaglio come que-
sto, che ci presenta un perso-
naggio ma si rifiuta di spie-
garlo, ci rende scrittori, oltre
che lettori; ci fa divenire qua-
si cocreatori dell’esistenza
del personaggio.
Traduzione di Massimo Parizzi.
© James Wood, 2008. © 2010 A.
Mondadori Ed. S.p.A., Milano. Titolo del-
l’opera originale «How Fiction Works». I
ed. marzo 2010.

Prima: «Fieri di leggere»
Precede e accompagna la Fiera la rassegna «Fieri di leggere», incontri,
mostre, laboratori promossi a Bologna e provincia dal Comune con la
cooperativa Giannino Stoppani e la sua Accademia Drosselmeier. Tra le
mille iniziative, spiccano le mostre di Alexander Calder e Anthony Browne,
William Wilson, Octavia Monaco e quella di Iela Mari, organizzata da
Hamelin. Il programma dettagliato nel sito: www.fieridileggere.com
Speciale RAGAZZI
IN 1200
DA 60 PAESI
PER I LETTORI
DI DOMANI
Si apre martedì 23 marzo la
Fiera del libro per ragazzi a
Bologna, giunta alla sua
quarantesettesima edizione.
Proseguirà sino a venerdì 26
(martedì, mercoledì, giovedi
ore 9 /18,30; venerdì chiusura
ore 17). Rigorosamente
riservata agli addetti ai lavori
(e vietata ai minori di anni 18),
riunisce 1200 espositori, di
cui 1100 stranieri, provenienti
da oltre 60 Paesi.
GLI ILLUSTRATORI
Oltre agli stand degli
editori, vetrina
internazionale di novità e
tendenze nelle letture per i
ragazzi, la Fiera presenta
come sempre la grande
«Mostra degli illustratori»,
con 87 artisti (scelti fra le
quasi 2500 candidature,
giunte da 58 Paesi).
L’ospite d’onore quest’anno
sarà la Slovacchia.
I PREMIATI
Altra tradizione della Fiera
è il «Bologna Ragazzi
Award», premio assegnato
da una giuria presieduta da
Antonio Faeti. L’hanno
vinto: «De Boomhut» di
Ronald e Marije Tolòam
(Lemniscaat, Olanda) per la
fiction; «The Riverbank» di
Darwin illustrato da Fabian
Negrin (The Creative
Company, Usa) per la non
fiction; «Da» di Gita Wolf
(Tara Books, India) nella
sezione «New Horizons;
«There was an old lady who
swallowed a fly» di Jeremy
Holmes (Chronicle Books,
Usa) per l’opera prima.
V
Dopo: «Bolibri»
Per i ragazzi (che in Fiera, si sa, non entrano) la festa è in città (da
mercoledì 24) e continua dopo, dal 26 al 28, con «Bolibri», promosso da
BolognaFiere. In piazza Nettuno un grande bookstore curato da 5
librerie cittadine. E poi decine di incontri con autori, convegni, letture ad
alta voce, spettacoli e giochi, uno Zombie party e le Spy Girls, una mostra
di Mattotti, un omaggio a Rodari. Il programma nel sito: www.bolibri.it
tuttoLIBRI alla Fiera di Bologna
Le proposte degli editori italiani Se i «grandi» scelgono
quasi sempre un profilo commerciale, i «piccoli» continuano
a sperimentare e cercano, con coraggio e ambizione, nuovi talenti
Libri per bambini
GIORGIA
GRILLI
Ritorna la Fiera del li-
bro per ragazzi di Bologna, e for-
se si dovrebbe usare questa oc-
casione come spunto per riflet-
tere, in termini generali, su do-
ma non libri minori
ve sta andando, in Italia, la lette-
ratura per l’infanzia. Soffre,
questa letteratura, da sempre
di una forte emarginazione nel-
la considerazione generale, e io,
che la studio e la insegno come
disciplina all'università, mi bat- Sopra, illustrazione di Alessandro Sanna da «A B C Boccacce» in una libreria qualunque (non
to con passione per dimostrare (in uscita da Kilte); qui, l’immagine di Vanna Vinci le specializzate, troppo poche,
quanto sia sbagliato il pregiudi- per «Fieri di leggere», che festeggia i suoi primi 10 anni con un’offerta meditata) e diri-
zio che la vuole una letteratura germi nello spazio per bambini
minore, mostrando come al suo e ragazzi è diventata una soffe-
interno si trovino capolavori as- renza per il panorama che a
soluti che proprio e solo perché colpo d’occhio si presenta, fat-
sono stati scritti «per bambini» to di un’insostenibile bruttezza
sono potuti nascere, e come, an- e sciatteria, e per la ricerca
che al di là dei capolavori, essa sempre più vana di titoli e sto-
contenga libri belli e bellissimi, rie non banali, non sciocche,
non fra loro tutte uguali. Pochi
Luci e, purtroppo, i titoli solitari, pubblicati per-
ché valgono, molte invece le
ombre di una letteratura collane pensate con una formu-
per l’infanzia che la che si ripete inesorabile.
da anni gioca al ribasso
e insegue le mode p Continua a pag. IX
nonché unici (si pensi per esem-
pio allo spazio dato al suo inter-
no all'illustrazione) nell’ambito
di tutta la letteratura.
Però, da un po’ di tempo a
questa parte, mi pongo con più
dubbi di fronte a quella che per
me era stata una premessa
indiscutibile: cioè che la
letteratura per l'infan-
zia è uno scrigno,
semplice-
mente po-
co fre-
quentato, e
dunque poco no-
to, di tesori. Entrare
 VI Speciale Ragazzi alla Fiera di Bologna
UN «NASCONDINO» PER I PIÙ PICCOLI ROBERTO

Chi c’è nel prato verde?

DENTI Prima infanzia Come «tradurre» per i più piccoli
Le fiabe di tradizione
= Il Nascondino di Silvia Borando (Aliberti, pp. 30, € 11,90) è un orale, raccontate per millen- un tema scabroso: ci riesce «E con Tango siamo in tre»,
libro per bambini di quattro-cinque anni assolutamente diverso ni, erano destinate a un mon-
dagli altri. Infatti non contiene una storia o una descrizione di cose do in cui non esisteva dicoto- un album nella miglior tradizione della fiaba orale
o di animali: ha lo scopo di invitare il lettore a distinguere, per ogni mia fra adulti e bambini. Per
questi ultimi, con molti ad-

C’è un pinguino
doppia pagina, chi si nasconde in una fitta serie dello stesso
soggetto presentato con minime variazioni. In un prato verde dolcimenti, i fratelli Grimm
pieno di palloni gialli si nasconde un pulcino, in un cielo coperto di hanno trascritto le storie più
nuvole bianche e azzurre spunta il muso di una pecorella, in una antiche del mondo all'inizio
distesa di lecca-lecca avanza lenta una lumaca. Cosa si nasconderà del 1800. Ma gli argomenti
fra pomodori, fiori, tazze di cioccolata, ecc.? Silvia Borando decisivi per la formazione

che ha due papà

propone un divertente gioco di osservazione che si risolve in una della personalità umana so-
splendida sorpresa. L'utilizzo del coloratissimo albo richiede no rimasti integri attraverso
naturalmente la collaborazione dell’adulto. la metafora. Basti ricordare,
come esempio, le indicazioni
«PINA LA MOSCA», UNA RISCHIOSA SORPRESA di Cappuccetto Rosso (il ma-
schio che violenta), di Cene-
Un posto dove fare il bagno rentola (la scarpetta per la
= Pina la mosca, scritto e disegnato da Gusti (Il Castoro, pp. 34, monogamia), La bella addor-
€ 13,50) decide finalmente di fare un bagno. In un susseguirsi di mentata nel bosco (per il pas-
immagini di particolare evidenza figurativa e piuttosto fuori dalla saggio dalla fanciullezza alla
tradizione illustrativa, seguiamo i preparativi per la realizzazione maturità sessuale).
di questo importante programma di divertimento. Pina si munisce Le Edizioni Junior hanno
di una borsa con gli asciugamani, di crema abbronzante, di un tradotto dagli Usa un raccon-
telo da spiaggia e di un pallone. Arriva all'acqua, prova con una to - E con Tango siamo in tre -
zampetta se non è troppo fredda, poi si decide a fare il tuffo: il scritto da Justin Richardson
bagno è anche un momento di libertà e la mosca nuota felice. e Peter Pernell e illustrato
Purtroppo, all'improvviso, il cielo si oscura. Cosa succede dopo da Henry Cole, basato su un
non lo diremo, per non togliere la sorpresa del tutto imprevedibile fatto realmente accaduto
anche per bambini di tre anni. Forse Pina la mosca ha sbagliato il («Le fiabe sono vere» scrive-
luogo per fare il bagno… Testo di poche parole ma di una va Italo Calvino) in una for-
chiarezza esemplare supportato da figure altrettanto accattivanti. ma narrativa che ha l'affasci-
lo riparano durante la notte,
gli insegnano il richiamo per ri-
trovarli se dovesse perdersi.
«E tutti i bambini che veni-
vano a visitare lo zoo potevano
vedere Tango (questo il nome
che gli aveva dato il guardia-
no) e i suoi due papà giocare
con gli altri pinguini nella casa
dei pinguini». E' un fatto vero
che non ha bisogno di metafo-
ra. Letta a bambini nella pri-
ma infanzia, la storia di Tango
assume la stessa funzione del-
le fiabe di tradizione orale, più
sopra ricordate. Tocca agli
adulti leggere la storia a voce
alta e far leggere le figure sen-
za lasciarsi sopraffare da inuti-
li problematiche. Tango è un li-
bro essenziale e di profonda
umanità.
C'è un altro bel libro che
tocca un argomento sociale ed
ha un fascino del tutto partico-
lare: Quante famiglie. Lo ha
scritto Pico Floridi e illustrato
Amelia Gatacre. Protagonisti
tanti bambini, ciascuno con si-
tuazioni famigliari e sociali di-
verse ma tutti egualmente ca-
paci non solo di adattarsi a
cambiamenti inattesi ma di vi-
verli consapevolmente. Quan-
te famiglie può essere propo-
sto anziché nella prima infan-
zia (come Tango) all'età delle
prime classi della scuola ele-
mentare. E' un quadro della so-
cietà che oggi circonda i bam-
bini e che offre elementi con-
creti di comprensione con una
narrazione piacevole e diver-
tente. Un libro utile, forse indi-
spensabile.

«TUTTO DA ME», UNA MERAVIGLIA GRAFICA Un altro esempio:

L’incredibile Alison «Quante famiglie!» I titoli Sopra, i pinguini disegnati
da Henry Cole per
Una fa comprendere coppie «E con Tango siamo in tre»;
illustrazione p J. Richardson e P. Pernell
tratta e tribù «diverse» p E CON TANGO SIAMO IN TRE
qui un’illustrazione di Amelia
Gatacre per «Quante famiglie!»
dall’album nella società d’oggi p illustrazioni di Henry Cole di Pico Floridi
di William p Edizioni Junior, pp. 36, € 12
Wondriska nante sapore di una fiaba, p Pico Floridi
«Tutto da che affronta un tema concre- p QUANTE FAMIGLIE
me», to (scabroso?) con la caden- p illustrazioni di Amelia Gatacre
edito za orale della fiaba. p Il Castoro, pp. 34, € 13,50
da Corraini Roy e Silo sono due pin-
guini maschi che vivono nel-
lo zoo di New York assieme
ad altri numerosi pinguini
antartici. Ogni anno, sempre
nello stesso periodo, i pingui-
ni femmina cominciano a
guardare i pinguini maschio
= Incredibile cosa sappia fare la bambina Alison. Impariamo a e si formano le coppie, che si
conoscerla per quello che ci racconta e per una serie di piccole inchinano l'uno davanti all'al-
fotografie che ce la presentano nelle pose più impensate. Tutto da tra, camminano e nuotano as-
me di William Wondriska (Corraini, pp. 48, € 16) è stato sieme, cantano l'uno per l'al-
pubblicato negli Usa per la prima volta nel 1963: una stagione tro. Roy e Silo fanno le stesse
felicemente innovativa per i libri per la prima infanzia. Erano gli cose, ma quando è il momen-
anni di Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni e del Paese dei to di deporre l'uovo, loro pre-
mostri selvaggi di Maurice Sendak. Wondriska racconta la storia parano il nido e usano, per
della piccola Alison basandosi su elementi reali sia narrativi che imitazione, un sasso. Allora
grafici. Quando la protagonista elenca l'infinita serie di cose che sa al signor Gramzay, un guar-
fare è molto precisa: «guardare una formica… toccare una diano dello zoo, viene un'
foglia… sentire il fischio del treno…» e non c'è bisogno di idea: prende un uovo abban-
autorizzazioni. Ma quando ci dice che sa «tagliare l'erba» donato e lo mette nel nido dei
aggiunge in carattere tipografico più piccolo «con il mio due amici, che lo covano co-
tagliaerba giocattolo». Sincerità prima di tutto. L'uso della me fanno tutte le altre cop-
fotografia è determinante, ma Wondriska non rinuncia al segno pie. A tempo opportuno, dall'
grafico che diventa preponderante, ad esempio, quando la uovo nascerà un piccolo pin-
bambina ci informa che sa «guidare una parata», o «cavalcare un guino che avrà due papà, che
elefante» e anche «salpare con una nave». Il libro ha un lo nutrono con il loro becco,
meraviglioso e rassicurante finale: «e un giorno diventerò
grande… tutto da me!». Siamo di fronte a pagine assolutamente
nuove (anche per l'uso dei caratteri tipografici) che offrono al
bambino che ascolta leggere il libro e guarda le figure non FEDERICO
soltanto un grande divertimento ma anche una partecipazione
TADDIA Adolescenti Al bando i falsi
attiva (ce n'è molto bisogno in un mondo piatto e inerte) alle
emozioni che gli vengono sollecitate.
Questa è la realtà, ra-
gazzi: ora sta a voi scegliere se moralismi, linguaggio diretto I titoli
subirla o se cambiarla! E se p Loredana Frescura
«VORREI AVERE», DESIDERI D’INFANZIA questa è la realtà, allora af- e Marco Tomatis
Occhi di merlo, zampe di tigre
= Quanti desideri quando si è bambini piccoli, con la certezza di
vederli realizzati! Da adulti molte sicurezze si perdono. Per
esempio, mi piacerebbe avere gli occhi di un merlo per vedere ogni
frontiamola! Forse non si può
parlare di tendenza, ma non è
neppure una coincidenza se
tanti titoli per adolescenti scel-
gono di esplorare tematiche
I teenager p COME CHECCO DETTO
FINOCCHIO SI SALVO’
p Fanucci , pp. 185, € 15
p Chris Donner

navigano
p LETTERE DAL MARE
filo d'erba che cresce nel campo, oppure avere le zampe silenziose p Einaudi Ragazzi,pp. 91, € 12
di una tigre. Ma sarebbe bellissimo anche avere le ali dell’oca Problemi difficili
selvatica il giorno che parte per la migrazione o anche il nero della
pantera che si confonde nel buio o, perché no, lo sguardo come l’omosessualità,
la droga, il bullismo,
borderline
orientale del barbagianni, leggero come un fantasma. In Vorrei
avere… di Giovanna Zoboli, ill. Simona Mulazzani (ed. Topipittori,
pp. 28, € 16,00) ogni pagina ha un testo breve e preciso e le che spesso gli adulti
illustrazioni di Simona Mulazzani sono di assoluta bellezza, il non sanno affrontare
colore assume una particolare forza espressiva. Dai tre anni.
impegnative e borderline, ma si salvò, di Loredana Frescura e con un linguaggio vero, usando
«NON APRIRE QUESTO LIBRO», ALLEGRI IMPREVISTI che di fatto abbracciano la Marco Tomatis, è il libro che ha le parole che i ragazzi utilizza-
quotidianità dei teenager. Po- aperto questa stagione, non sen- no. Palesando proprio il dolore
Come viene l’ispirazione? co buonismo fine a se stesso, za qualche malumore tra librai che ci può stare dietro una paro-
p Nic Balthazar
p BEN X
= Non aprire questo libro di Michaela Muntean e Pascal niente falsi moralismi e un lin- e bibliotecari per via di quel «fi- la. Un libro scritto da chi dimo- p Giunti, pp. 123, € 6.50
Lemaitre (Il Castoro, pp. 36, € 13,50) è un albo illustrato destinato guaggio diretto che poco la- nocchio» nel titolo giudicato tan- stra di conoscere dal di dentro p John Boyne
ai 7-8 anni, all'età in cui a una curiosità concreta si può rispondere scia alla fantasia e alla inter- to furbo quanto irrispettoso e questa generazione e di saper p LA SFIDA
con un racconto fantasioso che riesce a non perdere basi logiche. pretazioni: questo è un po' il fi- fuorviante. Cinque amici, cin- anche padroneggiare gli stru- p Rizzoli, pp. 112, € 10
E' l'età nella quale i bambini chiedono agli scrittori «come ti viene lo conduttore di libri che non que compagni di classe, cinque menti per offrire scenari e futu- p Fabrizio Silei
l'ispirazione?» e non possono che ascoltare risposte certamente si accontentano di coinvolge- famiglie in un complicato rap- ri possibili. p BERNARDO
incomprensibili. E' un libro che si forma, pagina per pagina, sotto re il lettore, ma vogliono an- porto tra la scuola e «Tutto quel- Ha invece scelto una poesia E L’ANGELO NERO
gli occhi del lettore, il quale si trova di fronte situazioni allegre e che scuoterlo. Una sorta di lo», ovvero la periferia che ti av- tutta sua Chris Donner, per sfio- p Salani, pp. 186, € 13
sempre del tutto impreviste, con la richiesta finale di un «ceffone letterario», che diven- volge, ti annienta e ti assorbe. rare il tema dell’omosessualità p Paola Capriolo
coinvolgimento personale che integra una storia strutturata con ta stimolo per guardarsi intor- Droga, bullismo, sesso, violen- in Lettere dal mare. Una vacan- p NO
illustrazioni molto creative. no e prendere posizione. za, malattia: tutti i temi vengo- za estiva atipica, a tratti surrea- p Edizioni EL, pp. 91, € 10,50
schede a cura di Roberto Denti Come Checco detto finocchio no toccati in maniera diretta, li, descritta dalle lettere che Ma-
 Tuttolibri
SABATO 20 MARZO 2010
LA STAMPA VII

Alla Fiera di Bolo- DAL 2000 A OGGI, I PIÙ VENDUTI NELLE CLASSIFICHE DEMOSKOPEA
gna di quest'anno si Prìncipi & Princìpi Una nuova casa I bestsellers d’inizio millennio
presenta una casa
editrice nuova con un cata- (e nuove immagini) per i classici = I libri per ragazzi sono la Cenerentola delle classifiche. Salvo
logo molto ricco con libri, epocali eccezioni. Come Harry Potter. Le tabelle qui sotto,
tutti illustrati, dalla prima elaborate per noi da Demoskopea, riportano, dal 2000 al 2009, i
infanzia all'inizio dell'adole-
scenza: dalle fiabe di Per-
rault a UbuRe di Jarry.
Ha scelto di chiamarsi
Gran restyling 10 titoli junior più venduti ogni anno. L’ultima cifra a destra indica
il punteggio, in proporzione al100 assegnato al titolo più venduto
nella classifica generale (narrativa, saggistica, varia). E per tre volte
( 2001, 2003,2006) ha trionfato la Rowling, ponendo il decennio
Principi e Princìpi», la pro-
pone e la dirige Andrea Rau-
ch, personalità di eccellenza
nel campo dell'illustrazione
non solo in Italia.
da Pinocchio sotto il segno del fantasy. In sua assenza, regolarmente torna a
sostituirla il buon vecchio Piccolo Principe. O un altro classico,
come nel 2005, Le cronache di Narnia. In tutte le tabelle la partita
è comunque ristretta sempre a pochi nomi noti: Pennac e Dahl,

a Puccettino
Stilton, Paolini e Pulman, e tra gli italiani la Troisi e la Tamaro.
A Bologna sono presenti i
primi cinque volumi, fra i
quali fa spicco Le avventure
2 1 SAINT-EXUPÉRY IL PICCOLO PRINCIPE BOMPIANI 27

di Pinocchio illustrate da 0 2 ROWLING

3 ROWLING
HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE
HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI
SALANI
SALANI
25
25
Guido Scarabottolo (pp. 172,
€ 17). Scarabottolo è uno dei
Puccettino - conosciuto gene-
ralmente come «Pollicino»
tore di un importante libro
per adulti: Il mondo come desi-
0 4 ROWLING HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN SALANI 22

personaggi più noti nel cam- (pp. 32, € 17) e Il gatto con gli gn e rappresentazione (Usher, 0 5 CECCHI - TOGNOLINI FILASTROCCHE E CANZONI DELLA MELEVISIONE
6 VARI POKEMON. SCELGO TE
ERI
SPERLING & K.
4
4
po delle immagini, con una stivali (pp. 32, € 17). Le due pp. 263, € 40) in cui si parla di 7 VARI POKEMON. AVVENTURE PREISTORICHE SPERLING & K. 4
8 DAHL IL GGG SALANI 3
profonda cultura artistica e storie, sempre affascinanti ventisette fra i maggiori grafi-
9 PENNAC L’OCCHIO DEL LUPO SALANI 3
una rara capacità inventiva. trovano in queste illustrazio- ci e illustratori contempora- 10 PENNAC ABBAIARE STANCA SALANI 3
Pinocchio è un libro che non ni una continua esplosione di nei con i quali l'autore ha avu-
finisce mai di stupire per i si-
gnificati nascosti che ogni
forme e di colori sostenuta da to modo di collaborare, da Al-
tan a Folon, da Innocenti a Li-
2 1 ROWLING HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO SALANI 100

volta che lo si legge meravi- Debutta in Fiera onni, da Luzzati a Sendak. 0 2 ROWLING
3 ROWLING
HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE
HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI
SALANI
SALANI
95
56
gliano anche chi crede di co-
ideata e diretta
Ventisette maestri dell'imma- 0 4 ROWLING HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN SALANI 36
noscerlo a memoria. Il capo-
lavoro di Collodi ha trovato da Andrea Rauch,
gine «fondamentali per cam-
biare in modo nettamente
1 5 SAINT-EXUPÉRY
6 SHAPIRO
IL PICCOLO PRINCIPE
J.K.ROWLING:LA MAGA DIETRO HARRY POTTER
BOMPIANI 22
ALTRI EDITORI 6
7 COLFER ARTEMIS FOWL MONDADORI 4
in Scarabottolo un interpre- percettibile la nostra com-
te ideale: ogni immagine è a rivisitare Collodi prensione della realtà, il no-
8 PENNAC
9 DAHL
ABBAIARE STANCA
IL GGG
SALANI
SALANI
3
3
legata a una profondità di è Guido Scarabottolo stro modo di interpretare i 10 PENNAC L'OCCHIO DEL LUPO SALANI 3
lettura che sollecita momen- fatti della visione e di organiz-
Il monello
ti di emozioni inattese. Pi- una intensa cultura pittorica. zare le fila di un immaginario 2 1 ROWLING HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI SALANI 52
nocchio è un personaggio
estremamente complesso e
Rauch ha un profondo rispet-
to per la capacità dei bambini
consapevolmente moderno».
La maggioranza di questi au-
0 2 ROWLING
3 ROWLING
HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE
HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN
SALANI
SALANI
47
43

IL PICCOLO NICOLAS le sue vicende hanno sem- di accettare e penetrare im- tori ha dato un contributo fon- 0 4 ROWLING
5 SAINT-EXUPÉRY
HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO
IL PICCOLO PRINCIPE
SALANI
BOMPIANI
41
37
Cinque storie inedite
di Sempé e Goscinny
pre risvolti a più facce: Sca-
rabottolo riesce a stupire
magini di ogni tipo purché il
racconto sia in grado di soste-
damentale alle illustrazioni
per bambini e ragazzi: Rauch
2 6 SCAMANDRO NEWT GLI ANIMALI FANTASTICI: DOVE TROVARLI SALANI 10
7 WHISP KENNILWORTHY IL QUIDDITCH ATTRAVERSO I SECOLI SALANI 10
Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, per l'essenzialità del segno nere la loro insaziabile sete di spiega la loro personalità con 8 COLFER ARTEMIS FOWL MONDADORI 10
la famiglia come clan (la mamma e per lo spessore delle diver- curiosità. una splendida scelta delle lo- 9 STILTON VIAGGIO NEL TEMPO PIEMME 10
che è la più bella del mondo e il sificazioni interpretative. Andrea Rauch è anche au- ro opere. [R.D.] 10 BRUSSOLO PEGGY SUE E GLI INVISIBILI. IL GIORNO DEL CANE BLU FANUCCI 9
padre che dice al figlio: «Non ti Altrettanto importante è
sposare mai») è l’occasione per l'edizione di Alice nel paese 2 1 ROWLING HARRY POTTER E L’ORDINE DELLA FENICE SALANI 100
scoprire (ri-scoprire) l’eroe di
delle meraviglie (pp. 108, 0 2 SAINT-EXUPÉRY
3 STILTON
IL PICCOLO PRINCIPE
NEL REGNO DELLA FANTASIA
BOMPIANI
PIEMME
29
23
€ 15) illustrata da Andrea
Rauch che - come lui stesso
0 4 ROWLING HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO SALANI 19

afferma - «rivisita i disegni 3 5 ROWLING

6 ROWLING
HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN
HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE
SALANI
SALANI
18
15
dell'edizione originale di 7 ROWLING HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI SALANI 13
John Tenniel deformandoli 8 AUTORI VARI MANUALEDI TONIO CARTONIO E DEI FOLLETTILUMINOSI GIUNTI 8
9 AUTORI VARI ART ATTACK. DIVERTIRSI A CASA WALT DISNEY 8
e rendendo più allucinati e
10 STILTON IL TEMPIO DEL RUBINO DI FUOCO PIEMME 8
“acidi" i caratteri e le situa-
zioni». La storia di Alice ha
stravolto, già al momento
2 1 SAINT-EXUPÉRY IL PICCOLO PRINCIPE BOMPIANI 11

della sua pubblicazione nel 0 2 STILTON

3 STILTON
NEL REGNO DELLA FANTASIA
IL SEGRETO DEL CORAGGIO. CON GADGET
PIEMME
PIEMME
10
10
Goscinny disegnato da Sempé. 1865, il mondo della fantasia 0 4 ROWLING
5 PAOLINI
HARRY POTTER E L'ORDINE DELLA FENICE
ERAGON. L'EREDITÀ. VOL. 1
SALANI
FABBRI
7
6
L’editore Donzelli già nel 2008
aveva rilanciato qui in Italia «il
letteraria sia per bambini
che per adulti. Il libro di Car- 4 6 STILTON VIAGGIO NEL TEMPO PIEMME 5
monello più famoso di Francia» 7 ROWLING HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO SALANI 4
roll è legato a un linguaggio 8 TENEBRAX CHI HA RAPITO LANGUORINA? PIEMME 4
raccogliendone le avventure in un di particolare struttura in-
volumone di 600 pagine. Ora, in 9 ROWLING HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN SALANI 4
ventiva (difficilmente tradu- 10 ROWLING HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE SALANI 3
attesa del film di Laurent Tirard
cibile in altre lingue): le im-
che a Pasqua arriverà sugli
schermi, propone un librino con magini di Andrea Rauch aiu- 2 1 LEWIS LE CRONACHE DI NARNIA MONDADORI 27
cinque storie inedite - «Gli tano a penetrarne il testo e
le follie narrative.
0 2 SAINT-EXUPÉRY
3 PAOLINI
IL PICCOLO PRINCIPE
ELDEST. L'EREDITÀ. VOL. 2
BOMPIANI
FABBRI
24
22
Invincibili», «La casa di Geoffroy»,
«La maestra nuova», «Compiti a a Sempre di Andrea Rauch 0 4 STILTON
5 DAHL
ALLARICERCADELLAFELICITÀ.NELREGNODELLA FANTASIA.VOL.2 PIEMME
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO SALANI
22
18
casa» e «Come un grande» - nella
traduzione di Maria Vidale ( pp.
le edizioni «Principi e Prin-
cìpi» presentano due fiabe
5 6 PAOLINI ERAGON FABBRI 13
7 STILTON NEL REGNO DELLA FANTASIA PIEMME 11
59, € 12 ). Sapore di Anni Sessanta, famose nella lezione di Per- 8 ROWLING HARRY POTTER E L'ORDINE DELLA FENICE SALANI 11
candore, spensieratezza e arguzia
rault e nella traduzione, 9 ROWLING HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO SALANI 9
di nouvelle vague.
sempre attuale di Collodi: Il Puccettino di Collodi illustrato da Andrea Rauch 10 STILTON VIAGGIO NEL TEMPO PIEMME 8

2 1 ROWLING HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE SALANI 100

0 2 LEWIS
3 SAINT-EXUPÉRY
LE CRONACHE DI NARNIA
IL PICCOLO PRINCIPE
MONDADORI
BOMPIANI
20
17
thieu invia al fratello Chri-
stophe. Lettere istintive, diver-
dalla mamma di Danny, il prota-
gonista 13enne. Un ragazzo in
le, carattere sereno e pacifico:
non certo l'identikit ideale del 0 4 PAOLINI
5 PAOLINI
ERAGON
ERAGON. L'EREDITÀ. VOL. 1
FABBRI
FABBRI
11
9
tenti e colorate. Capaci di acca- coma, due famiglie che si trova- perfetto balilla, ma suo malgra- 6 6 DAHL LA FABBRICA DI CIOCCOLATO SALANI 8
rezzare quanto basta ed evoca- no a vivere la stessa disperazio- do deve recitare la parte del gio- 7 PAOLINI ELDEST. L'EREDITÀ. VOL. 2 FABBRI 7
re con serenità argomenti di cui ne, e gli occhi di Danny che se- vane fascista proprio perché fi- 8 PAOLINI ELDEST. L'EREDITÀ. VOL. 2 FABBRI (LIBRI ORO) 7
troppo spesso gli adulti non par- guono e fotografano le trame glio del capo locale del partito. 9 ROWLING HARRY POTTER E L'ORDINE DELLA FENICE SALANI 7
10 STILTON VIAGGIO NEL TEMPO. VOL. 2 PIEMME 7
lano. O non ne sanno parlare. che lo circondano: relazioni e Rispetto per il padre, paura di
Di fortissimo impatto emoti-
vo e stilistico è Ben X, di Nic Bal-
dialoghi ricchi di sfumature, di
cose non dette, di sospesi fami-
deluderlo e di tradirlo: senti-
menti che vengono messi in di-
2 1 SAINT-EXUPÉRY IL PICCOLO PRINCIPE BOMPIANI 17

thazar. Tratto da una storia ve- gliari mai risolti. E la sfida per scussione quando è proprio lui a 0 2 STILTON
3 PULLMAN
TERZO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
LA BUSSOLA D'ORO. QUESTE OSCURE MATERIE. VOL. 1
PIEMME
SALANI
11
9
ra terminata in tragedia, qui
l’autore vuole dare una seconda
un adolescente diventa riuscire catturare per caso Gabriel, un
paracadutista americano ferito.
0 4 TROISI
5 ROWLING
LEDUE GUERRIERE. LE GUERRE DEL MONDO EMERSO. VOL. 2
HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE
MONDADORI
SALANI
7
7
possibilità al protagonista in- Temi impegnativi Fare un prigioniero: ecco come 7 6 PAOLINI ERAGON. L'EREDITÀ. VOL. 1 FABBRI 6
7 TROISI UN NUOVO REGNO. LE GUERRE DEL MONDO EMERSO. VOL. 3 MONDADORI 6
ventando un finale diverso, per riscattare la propria immagine
trasformare un sentimento di come la malattia nei confronti di chi quotidiana- 8 HAWKING
9 TROISI
LA CHIAVE SEGRETA PER L'UNIVERSO
CRONACHE DEL MONDO EMERSO. LA TRILOGIA COMPLETA
MONDADORI
MONDADORI
6
6
sconfitta in un sentimento di e il coma, il rapporto mente lo sfotte e come riconqui- 10 GNONE IL POTERE DELLA LUCE. FAIRY OAK. VOL. 3 DE AGOSTINI 5
possibilità. Ben è un ragazzo au- stare la fiducia paterna. In uno
tistico: e il suo mondo, chiuso in con un padre fascista, scenario di guerra perfettamen- 2 1 ROWLING HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE SALANI 55
un corpo di un metro e novanta, il no al razzismo te narrato, il legame tra Bernar-
0 2 SAINT-EXUPÉRY
3 PAOLINI
IL PICCOLO PRINCIPE
BRISINGR
BOMPIANI
RIZZOLI
15
14
si scontra con il mondo esterno. do e Gabriel diventa lo spunto
Che non lo capisce e non lo ac- a resistere a tutto questo: trova- per dare una ripassata a senti- 0 4 PULLMAN LA BUSSOLA D'ORO. QUESTE OSCURE MATERIE. VOL. 1 SALANI 6
cetta. Anzi, lo punisce. Ben tro-
va una realtà nuova e accoglien-
re il proprio spazio e la propria
identità, comprendere il mondo
menti di odio e amicizia, lealtà e
vendetta, pregiudizi e onore.
8 5 ROWLING
6 STILTON
LE FIABE DI BEDA IL BARDO
TERZO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
SALANI
PIEMME
6
5
7 STILTON QUARTO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA PIEMME 4
te nella rete: lì incontra la perso- adulto e sperimentare qualcosa Ed è una pagina di storia, di 8 TROISI ILDESTINO DIADHARA.LEGGENDEDEL MONDOEMERSO.VOL. 1 MONDADORI 4
na che gli cambierà la vita. Un che vada al di là del desiderio storia vera, quella raccolta da 9 ROWLING HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE SALANI 4
testo volutamente violento, che della fuga. Paola Capriolo per dire no al 10 ROWLING HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE. VOL. 1 SALANI 4
sbatte in faccia senza filtri il Il rapporto con il mondo razzismo. Un No minimalista
dramma del bullismo. adulto è anche la fortissima sot- ma perentorio diventa quindi 2 1 SAINT-EXUPÉRY IL PICCOLO PRINCIPE BOMPIANI 32
E’ una famiglia apparente-
mente simile a tante altre il ful-
totraccia di Bernardo e l’angelo
nero, di Fabrizio Silei. Non sia-
il titolo di questa agile biogra-
fia dedicata a Rosa Parks, ban-
0 2 STILTON
3 TAMARO
QUINTO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA
IL GRANDE ALBERO
PIEMME
SALANI
13
11

Un’illustrazione da
«Mi ricci! L’amore ai tempi del T9»
di Alessandro Baronciani, in uscita da Rizzoli
cro de La sfida, il nuovo roman- mo più ai giorni nostri, ma que- diera della lotta contro i pre- 0 4 ROWLING
5 TROISI
HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE
FIGLIADELSANGUE. LEGGENDEDEL MONDOEMERSO. VOL.2
SALANI
MONDADORI
11
9
zo per ragazzi di John Boyne, sto Bernardo ha tutti i tratti del- giudizi razziali negli Stati Uni- 9 6 STILTON QUARTO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA PIEMME 8
che torna dopo il successo de Il l’adolescente contemporaneo ti. Pagine che scorrono veloce- 7 ROWLING LE FIABE DI BEDA IL BARDO SALANI 8
pigiama a righe. Una famiglia or- anche se si trova immerso nella mente, per accompagnare con 8 KINNEY DIARIO DI UNA SCHIAPPA IL CASTORO 8
dinaria che viene scossa da un realtà della seconda guerra ritmo ed empatia una rivolu- 9 STILTON NEL REGNO DELLA FANTASIA PIEMME 8
incidente in macchina, causato mondiale. Occhiali, fisico graci- zione ancora in atto. 10 KINNEY DIARIO DI UNA SCHIAPPA. LA LEGGE DEI PIÙ GRANDI IL CASTORO 8
VIII Speciale Ragazzi alla Fiera di Bologna
LE GREGUERÍAS DI GÓMEZ DE LA SERNA
Quante idee nel naso
= Precursore del Surrealismo e anima del Futurismo
spagnolo, Ramón Gómez de La Serna (1888-1963, noti e
seducenti, per gli adulti, i suoi Seni) si è inventato le
greguerías, colpi di luce verbali che si abbattono su
uomini, animali e oggetti terremotandone funzioni e
compiti. In I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal
naso (Giralangolo -EDT, pp. 64, € 13,50). Elena Rolla ne
ha scelte e tradotte, per i bambini, 61 illustrate con brio
da Allegra Agliardi: estrose capriole fra «La forchetta,
pettine degli spaghetti», «La giraffa, scala antincendio
degli animali», «La O, sbadiglio dell’alfabeto».
DIVULGARE LA SCIENZA
Tra Darwin e le nuvole
= L’evoluzione spiegata ai ragazzi. Alice è preoccupata. = Oscar Junior è la nuova collana Mondadori per
Il giorno dopo, a scuola, sarà interrogata sull’ostica teoria.
Ce la farà? Nel sogno le fa visita Charles Darwin,
illuminandola. Little Darwin di Maria Dompè e
Alessandro Blengino esce da Codice (pp. 93, € 16).
Paolo Sottocorona, meteorologo, organizza invece «un
viaggio per scoprire insieme che tempo fa», ovvero Cosa
sanno le nuvole? (Feltrinelli Kids, pp. 137, € 13). La casa
editrice Giunti vara una collana scientifica («Teste Toste»)
per gli under 14. In uscita, di Federico Taddia e Margherita
Hack, Perché le stelle non ci cadono in testa?
NUOVI CLASSICI NEGLI «OSCAR JUNIOR»
Da Buzzati a Grossman
ragazzi dai cinque agli undici anni. Primi tre titoli: Un
milione di anni fa di David Grossman, La famosa
invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati e La palla
innamorata di Jorge Amado. Nell’arco del 2010
usciranno altri trentadue titoli. Per i più piccoli, invece,
una serie di libri illustrati con storie seriali alla Geronimo
Stilton. Il nuovo personaggio è Il formichiere pilota di
Frediano Finucci. Prima avventura Il dentifricio degli
orsi: emergenza al Polo, si avvicina l’ora del letargo, i
plantigradi non sanno come lavarsi i denti...

Gli illustratori L’autore di «Guardare le figure»

racconta l’esperienza di presidente della giuria
che ogni anno a Bologna premia i migliori album

Matite, chine
e tempere fanno
luce alle parole
ANTONIO
FAETI
Quando, quasi qua-
ranta anni fa, concludevo il
mio Guardare le figure con ri-
flessioni intrise del più nero
pessimismo, non pensavo
certo alla situazione mentale
in cui mi trovo oggi, dopo
aver presieduto per la dodi-
cesima volta la commissione
giudicatrice del «Bologna Ra-
gazzi Award». Perché le sor-
prese liete, le affettuose emo-
zioni, le partecipi riconferme
sono state tante da indurmi a
rovesciare il senso di quelle
antiche - e allora inevitabili -
astiose rimostranze.
Ho in mano un libro di
Atak, Verrückte Welt, edito
nel 2009 dalla Jacoby &
Stuart di Berlino, un’affasci-
nante rivisitazione attuale
del mito popolare del «mon-
do alla rovescia», e lo guardo
ammirato, desideroso di im-
parare. La tecnica mi affasci-
na, impedendomi di compie-
Il mondo di Atak
in bilico tra gli ex voto
e l’espressionismo,
Anne Brouillard ricrea
interni alla Bonnard
re quella decifrazione delle
segrete alchimie a cui vorrei
dedicarmi, perché le tavole
sono in bilico tra l’inquietan-
te, onirica alterità degli ex vo-
to e l’aggressiva potenza del-
l’espressionismo tedesco. E
anche i contenuti, senza l’uso
di parole, trovano, nella tra-
dizione del surrealismo, quel-
la sognante voluttà del para-
dosso che consente di collo-
care beatamente, fra i ghiac-
ci del polo, sorridenti leoni,
soddisfatti cammelli, ilari
coccodrilli. Un Topolino, ri-
fatto ma riconoscibile, ci gui-
da alla scoperta delle infinite
possibilità del rovesciamen-
to parodico, ci invita a una
tolleranza intelligente, per-
ché ci dice di accogliere con
serena accettazione proprio
chi capovolge il nostro punto
di vista.
Ho contratto, in questi an-
ni, un vero debito di ammira-
zione e di affetto nei confron-
ti dell’opera di Anne Brouil-
lard, di cui ritorno spesso a
guardare le finissime tempe-
L’autore
Maestro da sempre, Antonio Faeti,
(qui sopra in un ritratto di Grazia
Nidasio), dai banchi delle elementari
alla cattedra universitaria, decano
degli studi di letteratura per
l’infanzia, rabdomante di figure, segni
e sogni, senza soluzione di continuità
tra arte e massmedia, pittura, grafica
e fumetto. In Fiera saranno
presentate due sue raccolte di
lettore e critico instancabile.
Gli amici ritrovati (Rizzoli, pp. 320,
€ 10) riunisce le personalissime
introduzioni ai «grandi romanzi per
ragazzi», da lui via via presentati
nella collana «Delfini», prima
Bompiani, poi Fabbri: da Alice e
Cuore a Lord Jim e il Mago di Oz, da
Collodi e Salgari a Stevenson e
Molnar, ai nostri Milani e Manzi.
La prateria degli asfodeli (Bononia
University Press, pp. 308, € 35)
presenta invece i libri «nascosti,
scomparsi, perduti», titoli d’antan
come Sussi Biribissi o L’omino
turchino del Fanciulli, i Moschettieri
di Nizza & Morbelli e il Ciondolino di
Vamba: veri e propri saggi brevi,
ricostruzioni d’epoca, profili di generi
e autori, biblioteca di nostalgia, con
ricco corredo di illustrazioni.
re, gli insinuanti acquerelli, le
silenziose e profonde trame
narrative che non usano paro-
le mentre alludono a un collo-
quio intenso e raffinato. Con
La famille foulque, con La vieil-
le dame et les souris, entrambi
di Seuil jeunesse, Anne ha inte-
ramente rinnovato il linguag-
gio degno di essere rivolto ai
bambini: abbassa i toni nel ro-
boante clamore dei media, sa
di poter essere compresa, sa
di poter essere amata, con
quei suoi interni alla Bonnard,
con quei suoi giardini color
malva dove Marcel ha appena
finito di commentare La princi-
pessa di Clèves.
Avevo avvertito il senso pie-
no di una vera, grande svolta
quando, nel 2002, ero entrato,
memore e commosso, nelle pa-
gine di Avant la télé, di Yvan
Pommaux edito da L’école de
loisirs. Così, era proprio vero,
In alto, a sinistra,
ill. di Catherine Brighton da
«Keep your eye on the end. The
early years of Buster Keaton»
(Roaring Brooks Press,
New York 2008);
l’immagine al centro è una
doppia pagina dell’«opera
prima» di Jeremy Holmes
premiata al Bologna Ragazzi
Award: «There was an old
lady who shallowed a fly»
(Chronicle Books,
San Francisco)
quella mia grande preoccupa-
zione pedagogica, viva e tor-
mentosa in me fin dal mio pri-
mo giorno di scuola come mae-
stro, ovvero di come si potesse
offrire ai bambini le tracce di
una memoria repressa, uccisa,
trascurata, era risolta in quel-
Finn Graff ritrova
Seurat e Wolf Erlbruch
riscopre i fiamminghi,
Gary Kelley rende
omaggio a Hopper
le pagine dove i carbonai, i ven-
ditori di ghiaccio, le lattaie, le
telefoniste parlavano della sto-
ria più lontana, ben oltre i Fa-
raoni, quella dei miei anni del
dopoguerra, dei modi e delle
cose che mi videro bambino.
Il contenuto di un volume
edito a Oslo nel 1997 da
Aschehoug mi ha fatto scopri-
re l’arte di Finn Graff, il poeta
della citazione e della calcola-
ta incompiutezza. Con l’equi-
voco e ansiogeno lindore di
brevi trame a china toccate
qua e là da coloriture sapiente-
mente interrotte, Finn Graff ri-
trova Seurat, saluta i pittori
della Nuova Oggettività, spie-
ga ai giovanissimi quanto sia
complicato e amabile il labirin-
to delle figure.
Il magistero di Wolf Erlbruch
gli consente di riscoprire i fiam-
minghi, con le loro dubbiose qua-
resime, con i loro deformanti car-
nevali: osservando la storia del
suo lavoro di illustratore, si vede
anche quanto abbia influito sugli
autori più giovani. Perché Wolf
Erlbruch ci insegna che il com-
pito misterioso e salvifico del-
l’illustratore ha proprio quella
pregnanza didattica che colle-
ga Comenio con Epinal: il ve-
Qui a sinistra, ill. dal libro di Arild
Nyquist e Finn Graff «Gullens dron on
en oy» (Aschehouh, Oslo 1997);
a destra, ill. da «Verrückte Welt» di
Atak (Jacoby & Stuart, Berlin 2009)
ro, il colto illustratore sa crea- partecipe, per l’arte di Catheri-
re grandi icone e le sa colloca- ne Brighton, ma Keep Your Eye
re nella memoria di tutti, come on the End, ovvero la storia dei
spiegò limpidamente Sartre primi passi nella carriera di
nella Nausea. E tutte le volte Buster Keaton, edito dalla Ro-
che rivedo una tavola di Gary aring Brook Press di New
Kelley nel fascinoso contesto York nel 2008, dice che la
della Creative Educations, ho grande illustratrice sa comun-
davvero la tentazione di dare
un seguito, invitando Dumas, L’attonito nitore
a Guardare le figure, perché os-
servo i volti, gli occhi, le mani, di Catherine Brighton,
le gote con cui ha reso Pagani- che ripercorre i primi
ni e Maupassant, scopro i por-
tenti di questa sua tecnica inef- passi nella carriera
fabile che guarda alla Grande di Buster Keaton
Vienna, alla Secessione, pro-
prio mentre sa di rendere un que mettersi in discussione, sa
vero omaggio a Hopper e a tan- splendidamente oscillare tra
ti americani solitari e sapienti, le ragioni impellenti della mu-
e mi dico che occorre decifra- tevolezza e quelle della conser-
re, studiare, cercare di capire. vazione dello stile. Nel libro, la
In molti anni di affettuosa e Brighton si è data un attonito
ininterrotta osservazione, ho lindore, fondato su limpidi se-
sempre ribadito la mia ammi- gni, era invece l’alchemica do-
razione, da sempre intensa e minatrice del mezzotono, usa-
 Tuttolibri
SABATO 20 MARZO 2010
LA STAMPA IX

Ill. di John RIVISTE IN FIERA: ANDERSEN, LiBeR, LG
Lawrence
per «Treasure
Tutti per Rodari
Island» = Bologna è appuntamento d’obbligo per le
di R. L. riviste di letteratura per l’infanzia e giovanile,
Stevenson punto di appoggio essenziale per chi promuove la
(Walker lettura, a scuola e in biblioteca. Ognuna presenta
Books, un proprio numero speciale, tutte festeggiano
London 2009) Rodari, a trent’anni dalla morte. Andersen lo
porta in copertina ritratto da Alberto Ruggieri e lo
rievoca con testi, tra gli altri, di Schiaffino,
Fochesato, Denti, Buongiorno, Fatucci. In LG
Argomenti lo ricordano Faeti, Nobile, Mattia («da
Rodari al Grande Fratello») e il direttore Langella.
LiBeR presenta un Rodari «ortolano di civiltà»,
visto da Ongini: il progetto «Orti coltivati a libri»
ispirato alle Avventure di Cipollino, capofila il
Comune di Modena, orti da «animare» con
sagome, disegni, libri fatti dai bambini e scaffali,
costruiti con cassette della frutta, da riempire con
libri sull’orto, fiabe di ortaggi, ecc. Nello stesso
numero un rapporto sui titoli più venduti in libreria
e quelli più prestati in biblioteca negli ultimi 12
anni. Tutti i titoli di Rodari sono in catalogo nelle
edizioni Einaudi Rgazzi, EL e Emme: tra gli ultimi,
per i più piccoli, l’album Storia universale (pp. 26,
€ 13,50), una delle Favole al telefono, illustrata da
Bombo! (qui a fianco un suo particolare).

Il ricordo Il drammaturgo-poeta
di «Nane oca» rievoca la sua «festa»
in Fiera nel ’74, con Rodari e Orengo
GIULIANO logna e se la godeva a vedere

Quella volta
SCABIA
Tutto è nato perché
Ernesto Ferrero, Nico Oren-
go e Carla Sacchi, che allora
(1974) erano l’ufficio stam-
pa della casa editrice, vole-
vano fare festa alla Gramma-
tica della fantasia di Gianni
Rodari, alla Fiera del libro
che a Bologna
per ragazzi di Bologna. Mi
hanno chiesto: Inventeresti
qualcosa? Sì, ho detto. Per
Rodari e per quel libro bel-
lissimo proprio sì.
portai a spasso
Mi è venuta l’idea di fare
Gutenberg che va in visita
alla Fiera del libro e incon-
tra i ragazzi (credevo che al-
Gutenberg
«Non ci volevano far
entrare. Allora dissi:
Ma come, arriva quello
che vi ha inventati
e voi lo respingete?»
la Fiera ci fossero i ragazzi,
invece c’erano solo gli edito-
ri). Così abbiamo comincia-
to a costruire Gutenberg,
dalle parti di piazza Maggio-
re. A darmi una mano (anzi
due) c’era Stefano Stradiot-
to (che ha ritrovato le foto-
grafie), col quale l’anno pri-
ma avevamo fatto Marco
Cavallo a Trieste (insieme a
Vittorio Basaglia, Federico
Velludo, Ortensia Mele, Vit-
toria Basaglia). Collaborato-
ri Quadrumàno.
L’idea era quella di co-
struire un gigante costella-
to di lettere alfabetiche -
con occhiali - che dopo 500
anni arrivava nella dotta Bo-
tanti bei libri - e avrebbe sfo-
gliato e letto parti di quella
nuova grammatica detta del-
la fantasia. Era un Gutenberg
contento di aver inventato la
stampa.
Finito il gigante abbiamo
fatto un gran corteo - di uni-
versitari e ragazzi delle scuo-
le elementari. C’era la classe
del maestro Antonio Faeti -
l’autore del libro Guardate le
figure. Gianni Rodari sgam-
bettava e se la spassava.
Però quando siamo arriva-
ti alla Fiera è successo un
pandemonio.
Non ci volevano far entra-
re per via del gigante, dei
cappelli di carta, delle musi-
Cominciò con Marco Cavallo che, del corteo. Allora ho det-
to: Ma come, arriva Guten-
berg, che è quello che vi ha in-
ventati, e voi lo respingete?
Ci guardavano come se
fossimo matti, quelli della
Fiera. Per fortuna che c’era lì
Giulio Einaudi - che si è ar-
rabbiato, ha gridato e fatto
accogliere Gutenberg e noi
dovutamente. Rodari se la go-
deva beato.
Così Gutenberg ha fatto il
giro di tutti gli editori - li ha
salutati e si è compiaciuto.
Tutti erano contenti e rideva-
Giuliano Scabia ci ha regalato questo ricordo della Fiera del libro no - e capivano che ogni tanto
per ragazzi 1974. Lo scrisse per gli studenti del Dams di Bologna bisogna fare i matti e rompe-
(dove insegnò), in un quaderno di drammaturgia realizzato in re le righe - altrimenti anche i
collaborazione con Stefano Stradiotto (sopra, una sua foto del giochi, i libri, i teatri e tutto
pupazzo Gutenberg) . Giuliano Scabia, nato a Padova nel 1935, fra diventano tristi come la roba
gli iniziatori del nuovo teatro, ha raccontato per Einaudi in scatola - confezionata co-
l’esperienza teatrale vissuta nell’ospedale psichiatrico di Trieste me i morticini nelle casse.
con Franco Basaglia e i suoi pazienti («Marco Cavallo»). Sempre per Poi Gutenberg è uscito e
Einaudi è autore del ciclo fantastico di Nane Oca («Nane Oca l’abbiamo portato all’Univer-
rivelato» è l’ultimo volume, apparso nel 2009). sità - sperando che lo facesse-
ro Rettore come meritava.

GIORGIA GRILLI

p Segue da pag. V

Ai bambini il calcio e alle bam-

va le ombre come protagoni-
ste del suo ineffabile fraseggio.
Su Istvan Banyai dovrei
dire molto di più di quanto
riesco a dire: mi sembra che
i suoi contorni siano unici,
perché sono direttamente ri-
cavati da quelle matite e da
quelle chine, da quei pennini,
da quei pennellini che un
tempo componevano l’offici-
na del creatore di tavole da
collocare nei testi. E Istvan
Banyai fonda sui contorni
tutto se stesso, però calcola i
diversi spessori e sbalordi-
sce chi lo guarda, ponendo
una notazione impressioni-
sta entro lo spazio deforman-
te di un’ironia che graffia e
deride.
Vidi, nel 2004, Saint-Louis
du Sénégal di Merlin, edito da
Albin Michel, e ammirai le
sue tempere, i suoi collages, le
infinite soluzioni grafiche tro-
vate, pensate, sperimentate
con l’ambizione, sinceramen-
te premiata, di rendere le lu-
ci, le ombre, il carattere, la po-
esia di un mondo intero, fram-
mento dopo frammento. Non
è un caso che Merlin mi sem-
bri, attualmente, il disegnato-
re più copiato, più imitato,
più ricalcato.
E poi sono tanti, in ogni edi-
zione della Fiera, gli illustrato-
ri che ripercorrono la «via del-
la sgorbia» amata da Leo Lon-
ganesi: questo Treasure Island,
edito da Walker Books nel
2009, tutto trattato a sgorbia
da John Lawrence è semplice-
mente un capolavoro.
Dopo dodici anni, dopo
aver spiato, studiato, riguarda-
to migliaia e migliaia di libri
penso che un nuovo Guardare
le figure sia certo indispensabi-
le. E avrebbe un finale molto
ottimista, questa volta.
bine la danza, con una grafica
e delle copertine raccapric-
cianti, da chiedersi se non si
sia diffusa una forma di sadi-
smo o comunque di disprezzo,
nei confronti dell’infanzia. Si
notano sempre più nomi italia-
ni, tra gli autori e gli illustrato-
ri di romanzi e romanzetti, di
serie o fuori collana, e dispiace
constatare che la scelta è evi-
dentemente dovuta ai costi mi-
nori, da parte dell’editore (che
così risparmia sull’acquisto
dei diritti e sulla traduzione), e
non alla scoperta di reali talen-
ti nostrani.
Tutto sembra realizzato al
ribasso, tutto ha un sapore me-
stamente amatoriale, e al-
l’estremo opposto, in un’esage-
razione altrettanto lontana
dalla letteratura per l’infanzia
in sé, si realizzano prodotti in-
gegneristicamente sofisticati,
pop-up a effetti speciali pluri-
mi, spettacolari oggetti di car-
ta, più che libri, più che storie,
grazie alle quali crescere. Del-
le grandi case editrici non rie-
sco a salvare quasi niente,
Mondadori ha fatto una scelta
Non sono minori
totalmente commerciale; EL e
Piemme hanno adottato un visi-
vo che su tutta la linea - a parte
qualcosa del re-illustrato Roda-
ri - va dal brutto al non avvin-
cente; resta a galla Rizzoli per i
classici BUR e per l'unica colla-
na per adolescenti minimamen-
te seria (pur priva di titoli dav-
vero memorabili); mentre Sala-
ni, oltre al merito di contenere i
vecchi «Istrici», è l'unica casa
editrice che continua a fare scel-
te dignitose e ammirevoli, pa-
Per fronteggiare la crisi
forse converrebbe fare
meno titoli scadenti
invece di risparmiare
sulla qualità del libro
gando l'inevitabile debito col
Fantasy con una delle sue serie,
ma mostrandosi interessata poi
anche a ripescare autori e ripri-
stinare titoli diversi, particolari,
unici, che in questo panorama
omologato erano divenuti intro-
vabili. Qualche bella scelta, sem-
pre all’insegna della differenza
rispetto alle mode più imperan-
ti, negli ultimissimi anni l’hanno
fatta San Paolo e Giunti, portan-
doci autori come La Fombelle,
Bondoux, Di Camillo, Murail e
ora un controverso titolo di Lois
Lowry, The Giver. Il donatore.
Sono però le piccole case edi-
trici nell’ambito in particolare
degli albi illustrati, in questo pe-
riodo storico, le presenze più si-
gnificative, interessanti, speri-
mentali, coraggiose del mondo
dei libri per bambini.
Babalibri e Ippocampo tra-
ducono libri belli e importanti,
soprattutto dalla Francia, Il Ca-
storo pesca artisti come Emily
Gravett e Bruan Wildsmith dal
mondo britannico, Il Gioco di
Leggere nasce per portare in
Italia capolavori di altri paesi
che non erano ancora giunti fi-
no a noi, Donzelli acquista albi
stupendi e recupera vecchie fia-
be illustrate presentandole con
una cura filologica eccezionale.
E Orecchio acerbo e i Topi Pitto-
ri fanno, con raro zelo, libri pro-
pri, lavorando in tutte le fasi in-
sieme ad autori e illustratori,
mostrando di avere un progetto
editoriale serio, e di puntare
molto alto. Entrambe sono pre-
senti con albi meravigliosi in
questa fiera.
A loro vanno la nostra atten-
zione, il nostro plauso, l'incorag-
giamento e un ringraziamento,
perché se non fosse per i loro li-
bri lo scoramento di chi entra in
libreria sarebbe pressoché tota-
le, forse anche fatale - tale da far
dire che ha ragione chi ritiene i
libri per bambini prodotti mino-
ri, banali, incapaci di dire qual-
cosa di profondo, sulla vita e sul
mondo.
Poiché tra gli altri motivi per
spiegare lo sfacelo, parlando, si
sente addurre quello indubbio
della crisi finanziaria, che non
consente grosse spese, che co-
stringe a tagliare costi, che spin-
ge a realizzare libri più scaden-
ti, avrei una modesta proposta
da fare agli editori, per il bene
dei libri e dei lettori: fate meno
libri, tutti quanti, eliminate col-
lane insulse, pubblicate meno ti-
toli, ma fate in modo che, quelli
che escono, siano quelli che dav-
vero, onestamente, anche a voi
piacciono.
 X Speciale Ragazzi alla Fiera di Bologna
IL BAMBINO REMBRANDT, I COLORI DI BOB GILL MITI, EROI E ANIMALI NELL’ANTICA ROMA FAVOLA E GIOCO PER CAPIRE I «DISABILI»
Nell’atelier dei pittori La più grande città del mondo C’era una volta a Torlonia...
= Tutto cominciò a Leida, il 16 luglio 1606... L’infanzia e = Miti, dèi ed eroi dell’antica Roma raccontati da = «C’erano una volta, nel lontano regno di Torlonia...».
l’adolescenza di Rembrandt, i primi passi di un futuro maestro Giovanni Nucci e illustrati da Allegra Agliardi in E Un volume illustrato: Storia curiosa di re, principi e
dell’arte, una passione «forte e indomabile come il vento del fonderai la più grande città del mondo (Feltrinelli inventagiochi e un gioco-percorso pieghevole Che
Nord...»: Il bambino delle ombre di Giorgio Di Vita racconta Kids, pp. 157, € 12). Da Anchise, principe di Troia a talento. Giochiamo insieme nel curioso regno di
il grande pittore olandese (Giunti, pp. 377, € 12). Di Bob Gill, Enea, da Ercole e Caco a Giove sul Campidoglio. Torlonia. Con la favole di Mirella Cicala e le illustrazioni di
illustratore e grafico americano (a destra una sua ill.), Phaidon Un’arca di Noè l’allestisce Teresa Buongiorno per Cristina Gibellato, la Fondazione Paideia
ripropone un classico del 1962: Di che colore è il tuo Fatatrac, con le illustrazioni di Federico Maggioni: La (www.fondazionepaideia.it) e la casa editrice Carthusia
mondo? (pp. 32, € 9,95). Un giardiniere, ad es., direbbe lupa di Roma e le capre di Garibaldi (pp. 93, € 9,50). (www.carthusiaedizioni.it) mirano a sensibilizzare i bambini
semplicemente «verde». Ma per l’artista è diverso: lui può Dagli elefanti di Annibale a Lupetti&Coccinelle, sulla disabilità, la diversità e l’inclusione. Imparando a
decidere come colorare i suoi mondi. Gill sarà a Bologna il 27, dall’Agnello di Dio alle storie di Mamma Oca, dal cavallo conoscere e a superare gli ostacoli che quotidianamente
con un nuovo libro, Il regalo (Corraini, pp. 32, € 15). di Marco Aurelio alla colomba di Picasso. i piccoli meno fortunati incontrano.

Gian Burrasca Baedeker degli usi e costumi

O Il calabrone orbo di
150 Che birbanterie borghesi, attuale fino alla svolta degli Anni 60

Una storia inedita per i nipotini

(ma al rosolio)
Libri d’Italia
Verso il 2011
GIANANDREA
PICCIOLI
Il giornalino di Gian
Burrasca è un Baedecker de-
gli usi e costumi della borghe-
sia italiana dall'epoca umber-
tina fino alla mutazione antro-
pologica iniziata negli Anni
Sessanta del secolo scorso e
sfociata nella società piccolo-
borghese di massa e globaliz-
zata di oggi.
Chi ha più di sessant'anni
ricorda le parentele numero-
se, le zie nubili, le figlie in ansia
di zitellaggio, con annessa ri-
cerca di buoni partiti, i vecchi
accuditi in casa, magari mal
sopportati ma pur sempre in-
tegrati nel contesto familiare, i
rapporti stretti tra città e cam-
pagna, l'eco perdurante dell'
epopea risorgimentale (che
scavallando guerre e dittature
veniva ricollegata, a seconda
delle opzioni, o con la vicenda
partigiana e la lotta contro il
nazifascismo o con retoriche
nazionalistiche).
In quell'universo le cui trac-
ce si possono ancora intrave-
dere nella lunga durata, o nel-
L’eroe di Vamba come
un pesce rosso sguazza
nella vasca colma di zie
nubili, buoni partiti,
echi risorgimentali
porad in offset (tecnica allora
all'avanguardia), splendidamen-
Per leggerlo te illustrato a colori (da Vamba
stesso, Dudovich, Rubino, Tofa-
no, Brunelleschi, Angoletta…),
con collaboratori quali Capua-
Gian Burrasca prende alla lette-
ra i «valori» di cui gli adulti fan-
no sfoggio e ne rivela l'incoeren-
za coi comportamenti effettivi.
Anche considerando che
prendere le parole alla lettera
può significare soprattutto in-
fantile mancanza di accortez-
za, o, al contrario, furbizia volpi-
na, è indubbio che il nostro è
consapevolissimo del proprio
atteggiamento contestatario
ante litteram: «E' inutile: il vero
torto di noi ragazzi è uno solo:
quello di pigliar sul serio le teo-
rie degli uomini (…) i grandi in-
segnano ai piccini una quantità
di cose belle e buone… ma guai
se uno dei loro ottimi insegna-
menti, nel momento di metter-
lo in pratica, urta i loro nervi, o i
loro calcoli, o i loro interessi!».
E l'urlo strozzato in gola, men-
tre i parenti lo picchiano (allora
usava) per le conseguenze mon-
La collana in cui apparve il racconto di Carlo Fruttero «La
Un piccolo mondo che creazione» ospita ora un racconto di Franco Lucentini,
l’altra «anta» di una coppia storica della nostra letteratura.
cela, allora come oggi, E, di fatto, inscindibile, come rivela la storia di questa
la meschinità storia, «Il calabrone che ci vedeva poco». Accadde che
di chi non sa misurarsi Fruttero immaginò per il nipote Matteo una trama che si
con la sua realtà
danamente disastrose di qual-
che gaffe, è un drammatico:
«Ma io ho detto la verità!». Interviste Quattro autori italiani
A tutto ciò il nostro conte-
statore da tinello aggiunge un che «reinventano» i soliti generi
gusto cattivo, alla Franti, quan-

Tra passato
na, D'Annunzio, Pascoli, Deled- do si bea con crasse risate an-
la cronologia profonda del quo- da, De Amicis, Salgari, Ojetti, che davanti agli esiti meno in-
tidiano, che ha un passo diver- Fucini… Tiratura media di nocui delle sue imprese. Ma al-
so da quello degli eventi della 36.000 copie. Qui, tra il 1907 e il trettanto spesso Giannino si vi-
storia, sguazza come un pesce 1908, uscì in 55 puntate il Gian ve come un eroe carbonaro e
rosso nella vasca Giannino
Stoppani, protagonista assolu-
to e io narrante del libro che
Luigi Bertelli (Firenze 1858 -
Burrasca, pubblicato poi in volu-
me nel 1915 e da allora ininter-
rottamente ristampato. Con
Cuore e col grandissimo Pinoc-
addirittura, quando viene rele-
gato in camera senza cena, si
identifica con Marcantonio
Bragadin, il veneziano che a Ci-
e presente
1920) scrisse sotto lo pseudoni-
mo, per lui abituale, di Vamba,
dal nome del giullare dell'
Ivanhoe di Scott.
chio costituì la triade obbligata

Bertelli, scrittore e giornali-
sta, fu autore di poesie (spesso
scurrili) in vernacolo toscano
e di numerosi scritti satirico-
politici. Usa un italiano pulito
e piano, screziando con remini-
scenze manzoniane gli idioti-
smi toscaneggianti (ragazzet-
taccio, strappucchiato, piacci-
chiccio, bioccoli, sbuzzata fuo-
ri…). Suo un delizioso e surrea-
le nonsense composto per la vi-
sita a Umberto I del re del
Siam Chulanlongkorn Para-
mindo che si conclude rossi-
nianamente: «Paramindo mi-
rapando/ mira al pando e para
il mindo/ ma però rapariman-
do/ pari pari tira il pindo / e mi-
raparaparindo/ viva il Parata-
marindo».
Fondò, e diresse fino alla
morte, Il giornalino della dome-
nica, uno dei primi periodici
per ragazzi, stampato da Bem-
Luigi Bertelli (Firenze 1858 -
1920, nella foto) scrisse il
Giornalino di Gian Burrasca
sotto lo pseudonimo di Vamba,
dal nome del giullare
dell'Ivanhoe di Walter Scott.
Varie le edizioni del Giornalino.
A cominciare dalla più recente
ristampa, per Giunti Junior (pp.
212, € 8,90). Il Giornalino»
compare, fra l’altro, nei
cataloghi Rizzoli Bur (€ 9), Il
Castoro (€ 9,90), Einaudi
(€ 10,50), De Agostini (10,90),
Mondadori Scuola (€ 11,10).
Il libro accompagnato da un Cd
audio formato MP3 è proposto
da Il Narratore Audiolibri
(€ 15,99). Famosa la sua
versione tv, con Rita Pavone
(Gian Burrasca, Pinocchio &
company. Il racconto televisivo
per ragazzi 1954-1994, Rai Eri).
Un atteggiamento
contestatario
ante litteram
che smaschera
l’ipocrisia degli adulti
per l'alfabetizzazione di varie ge-
nerazioni di ragazzi, anche se, a
differenza degli altri due, è una
sorta di romanzo di non forma-
zione: il protagonista non cre-
sce, non evolve e alla fine non è
iniziato alla società degli adulti.
Il Giornalino è la cronaca di
pochi mesi della vita di Gianni-
no, detto Gian Burrasca «per-
ché sei peggio della grandine»
come gli spiega la madre. Le sue
«birbanterie», pur al rosolio se
paragonate alle prodezze del
bullismo di oggi, hanno il merito
di smascherare l'ipocrisia del
mondo adulto. Come il bambino
di Andersen che vede nudo l'im-
peratore e lo proclama alla folla,
pro resistette per mesi all'asse-
dio dei Turchi, o con Silvio Pel-
lico allo Spielberg.
Nella prosopopea eroica si
rinserra il piccolo mondo di un'
Italia che allora come oggi cela
dietro la posa del tenore al pro-
scenio la meschinità di un paese
che stenta a confrontarsi con la
sua realtà. Evadiamo nel lazzo
comico o nell'effusione del senti-
mento: commedia dell'arte e
melodramma, raramente ci mi-
suriamo con la razionalità della
parola. Nonostante tutto, nono-
stante la sua mancata integra-
zione (era previsto un seguito al-
le sue avventure, in cui sarebbe
scappato di casa per evitare di
essere rinchiuso dal padre in ri-
formatorio), Gian Burrasca sa-
rà sempre soltanto un eversore
goliardico, vendicativo e furba-
stro, di un ambito inesorabil-
mente casalingo. E quindi, a di-
spetto di tutte le grandi mutazio-
ni sociologiche e delle finte mo-
dernizzazioni, possiamo, forse,
ancora rispecchiarci in lui.
oltre il fantasy
FERDINANDO esitanti, trova nella spregiudica-
ALBERTAZZI
ta intraprendenza dell'amico Ga-
Quali percorsi e quali bri la forza di provarsi durante
ambiti esplora la letteratura un'estate «da maggiorenni, ma il
per ragazzi del dopo-Fantasy? bello è proprio che non lo sia-
Nonostante non manchino nuo- mo».
vi titoli e collane-ogm del gene- Beatrice Masini, penna d'ec-
re, è comunque un fatto che la cellenza per la scrittura esatta e
sua annosa e appiattente ege- rivelatrice, nella scintillante ma-
monia vada da qualche tempo trioska di metafore Bambini nel
sfilacciandosi, concedendo co- bosco (Fanucci, pp. 200, € 14) ri-
sì i riflettori alla varietà di gene- lancia valenze e peso delle parole
ri e di stili che risaltano in altre sfarinate dall'arrogante futilità
proposte. Ecco ad esempio vigente.
quattro protagonisti della Fie- Con Senza nulla in cambio
ra da tenere d'occhio (qui a (San Paolo, pp. 396, € 18) Anna
fianco le loro interviste, n.d.r.). Lavatelli e Anna Vivarelli si con-
Guido Sgardoli riaggalla la fermano convincenti fautrici del
centralità della famiglia e la «ritorno» del romanzo storico,
complicità scardinante dell' mentre con Ben tornato, Mister!
amicizia tracciando un cattu- (pp. 168, € 11) Luigi Garlando va
rante percorso di formazione di nuovo in «Gol!» , la fortunata
in O sei dentro o sei fuori (El, pp. Serie sul calcio targata Piemme
188, € 10,50) dove il sedicenne con un suo sito di dialogo con i
Franz, slanci ingessati e voglie lettori.
 Tuttolibri
SABATO 20 MARZO 2010
LA STAMPA XI

FERRERO, D’ARZO, MUSSAPI
Una voliera di storie
= E’ un giallo metropolitano l’ultima storia di Sergio
Ferrero, lo scrittore scomparso due anni fa (da Il giuoco
sul ponte a La valigia vuota): Operazione canarino,
ambientato a Milano (con Parigi l’altra città di Ferrero)
esce da Salani (pp. 107, € 12). Di Silvio D’Arzo (Casa
d’altri, il suo capolavoro), l’editore Mup propone Il
pinguino senza frac (pp. 69, € 13, illustrazioni di
Roberto Meli). Un poema in versi e in prosa è
L’incoronazione degli uccelli nel giardino di Roberto
Mussapi (Salani, pp. 109, € 12). Ogni cent’anni gli uccelli
eleggono il loro re. Il conclave alato si svolge a Milano...
FRA GIORNALI E RADIO
Frottole in pagina e via etere
= E se il questore non fosse stato rapito? Pareva che... E
così la voce (la notizia) finì in prima pagina, venendo, il
giorno dopo, ripresa e amplificata, non controllandola.
Siamo nella redazione di L'Eco della frottola (Rizzoli, pp.
316, € 18) di Fabrizio Gatti, ovvero una narrativa
meditazione sul giornalismo esemplare e non. Notizie via
etere in Radio niente di Francesco D'Adamo (De Agostini,
pp. 266, € 12,90): storie metropolitane mandate in onda
nella notte disabitata, ragazzi che non le ascoltano
passivamente, ma si danno una mossa per «accendere il
nostro fuoco, prima che rimanga spento per sempre».
QUANTI FRANTI NELLA LETTERATURA
Un secolo di bulli di carta
= I cattivi sui banchi di scuola. Un secolo di storia, di
orme lasciate nella letteratura. Il catalogo (ragionato) è
questo, compilato da Enrico Badellino e da Francesco
Benincasa (psicoterapeuta) per Sei Frontiere (Bulli di
carta, pp. 230. € 13,50, introduzione di Vincenzo
Jacomuzzi). Da Dickens (Oliver Twist) al deamicisiano
Franti («odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro»),
dal ragazzo di strada di Collodi ai ragazzi della via Pal, dal
Törless di Musil ai ragazzi di vita pasoliniani, a William
Golding e Stephen King. Dai birichini ai delinquenti,
un’antropologica metamorfosi (d’autore).

chiaro, talvolta un po' ricerca-

Lucentini (e Fruttero) I TESORI DEL BIBLIOFILO

MASSIMO ROMANO
to, ma lontano dallo stile enfati-
co e retorico dell'epoca, adatto
a suscitare, grazie anche all'effi-
cacia delle illustrazioni, la cu-
riosità dei ragazzi. Furono chia-

Tutti in fila mati a collaborare scrittori fa-

mosi, da Diego Valeri a Marino
Moretti, da Milly Dandolo a
Mary Tibaldi Chiesa.

sulla Scala d’Oro Ogni volume, dalla coperti-

na cartonata grigioverde con
un'illustrazione a colori in bas-
so su fondo più chiaro e la scala
Dai Moschettieri a Ivanhoe, ritorna formata da gradini-volumi in
quarta, presenta all'interno mol-
la gloriosa collana Utet Anni Trenta te illustrazioni in bianco e nero e
alcune a colori. Le prime 5 serie

L
a De Agostini rilancia a
Bologna «La Scala
d'Oro», primo titolo Ali-
ce di Carroll. Nata nel 1932, edi-
ta dalla torinese Utet, la collana
rappresentò il progetto più soli-
do e articolato dell'editoria ita-
liana per l'infanzia e l'adole-
scenza, insieme alla «Biblioteca
dei miei ragazzi» della Salani.
Diretta da Vincenzo Errante,
germanista e traduttore, e Fer-
nando Palazzi, autore di un for-
tunato Dizionario della lingua
italiana, la collana, ordinata in
otto serie, graduate dai 6 ai 13
anni, a scandire un percorso di
crescita culturale, pubblica 92 ti-
toli fino al 1936. La tiratura ini-
ziale è di 20.000 copie, seguita
da diverse edizioni e ristampe, a
testimonianza del successo du-
raturo della collana, su cui si
formarono tre generazioni di let-
tori. Altri 6 titoli si aggiungono
risolveva, per il calabrone, tragicamente. Se non che il p Franco Lucentini nell'immediato dopoguerra.
fanciullo non mostrò di gradire «quella fine». E così p IL CALABRONE CHE CI VEDEVA POCO Nel 1957 nasce la «Nuova
Fruttero - lo ricorda nella postilla - passò la storia all’amico p Illustrazioni di Germano Ovani Scala d'Oro» in 10 serie e 143 ti-
Franco, «universalmente considerato buonissimo. E Franco p con una postilla di Carlo Fruttero toli, con una veste editoriale più
p Gallucci, pp. 28, € 13. In libreria dal 24 marzo agile (il cartonato viene sostitui-
rigirò tutto da capo a piedi, anzi, da piedi a capo, e arrivò a
to da un semplice cartoncino),
un bel finale che fece contento Matteo». ma più povera nella grafica.
La «Scala» disegnata da Gustavino
Alle opere di carattere divul-
gativo, che spaziano dalla vita
degli animali alle curiosità
scientifiche agli episodi della
storia, presenti nelle prime se-
rie, dai 6 agli 8 anni, si affianca-
no i capolavori della letteratura
e dell'epica, da I tre moschet-
tieri a Il capitan Fracassa, da
I Miserabili a Guerra e pace,
dalla Gerusalemme liberata a
Tartarino, da Ivanhoe a Da-
vid Copperfield. Non erano ov-
viamente edizioni integrali, ma
versioni ridotte, «rinarrate»
con un linguaggio limpido e
sono di grande formato (21x25
cm), le altre 3 in formato piccolo
(15x19 cm). Nell'occhiello un'ele-
gante volpe in marsina ammic-
ca al lettore aprendo il sipario,
mentre nei risguardi, firmati da
Gustavino, una doppia scala si
erge verso un cielo plumbeo do-
ve volteggiano un aeroplano e
due ippogrifi, simboli rispettiva-
mente di progresso tecnico e fan-
tasia ariostesca.
La cura del dettaglio e la fi-
nezza della grafica si devono an-
che al contributo di grandi illu-
stratori, il già citato Gustavino,
presente in sedici volumi a parti-
re da La storia di Peter Pan del
1932, Filiberto Mateldi, dal se-
gno gioioso ed essenziale, il rus-
so Nicouline, Carlo Nicco, Mau-
ro Pinochi e Piero Bernardini.
Questi volumi non sono trop-
po difficili da reperire sul merca-
to, sia su Internet che in banca-
rella o nelle librerie dell'usato,
ma spesso si trovano in cattivo
stato per la fragilità dei dorsi. I
prezzi sono accessibili e variano
dai 10 ai 40 euro, a seconda del-
lo stato di conservazione, dell'
edizione e dell'illustratore.

GUIDO SGARDOLI BEATRICE MASINI ANNA VIVARELLI LUIGI GARLANDO

«C’è un bisogno «Senza più parole
di famiglia e amici» si è tutti smarriti»
Lei ha meritato il Premio
Andersenia 2009 per la
partecipe acutezza con
cui scandaglia l'Universo
Ragazzi. Di cosa hanno bi-
sogno, mentre sono pro-
iettati verso l'adultità?
«Della famiglia: le radici della
formazione sono dentro casa
anche con genitori separati
purché siano sorgenti-riceventi, con tanto di
bocca e soprattutto di orecchie; l'importante è
che i ragazzi non si sentano circondati dall'indif-
ferenza che azzera la voglia di provarsi e spegne
il cuore. Poi di compagni di strada: non delle figu-
re ectoplasmatiche incrociate su face-book o in
chat ma della fisicità di persone in carne e ossa,
fatta di odore e sudore».
Secondo lei, poliedrico «attraversatore» di ge-
neri letterari, cosa cercano nelle loro letture?
«L'Avventura, che è il motore dell'adolescenza.
Tuttavia i ragazzi non leggono “per generi”: per
appassionarli occorrono storie che siano "abiti
su misura", cioè con personaggi credibili e nei
quali possano identificarsi, all'interno di intrecci
ben costruiti e con un pizzico di suspense».
Con quali inneschi?
«A volte basta una frase, tipo "la vita è la vita, la
specie è la specie" che il Gabri della mia storia ha
letto in un libro di Kerouac. Non sa cosa voglia
dire ma l'ha colpito: diventa l'incipit della sua ri-
cerca, una luce che illumina il suo percorso. Ke-
rouac, Steinbeck e Faulkner, sono stati i pilastri
della mia formazione letteraria, quindi la citazio-
ne è una sorta di passaggio di testimone».
Le fiabe sono uno spec-
chio in cui riflettersi per ar-
rivare alla consapevolezza
di sé?
«Le fiabe sono il posto delle
parole e del passaggio delle
parole: senza le parole giuste
non si definiscono le cose,
non si possiede il mondo. I
bambini della mia storia sono
smarriti perché non hanno più le parole, prima
possedute poi dimenticate; chi le ricorda ne pro-
va dolore, perché sono le schegge di una vita per-
duta; ma solo attraverso questo dolore si ritrova
il senso del mondo e di sé nel mondo».
Nella quotidianità, in quali specchi vitalizzan-
ti dovrebbero riflettersi i ragazzi? Quali, al
contrario, risultano oscuranti?
«Nei libri prima di tutto; così è successo a me.
Ma anche nel cinema, nel teatro, nella musica: in
ogni forma di espressione dentro cui ci si cerca e
ci si trova. Gli specchi bui sono quelli che invece
di rimandare a ciascuno la propria immagine -
pur rifratta, scomposta, inquietante - offrono a
tutti la stessa, invitando a somigliarle».
Ragazzi spersi e abulici, dicono le cronache.
Cosa reclamano, che ne accenda valenze e de-
sideri lungo il percorso di formazione?
«Suggerimenti e suggeritori. Adulti discreti,
presenti e parlanti, ma capaci anche di fare un
passo indietro, tacere e ascoltare. Hanno biso-
gno di fiducia per poter correre rischi; devono
imparare ad andarsene ma anche sapere di po-
ter tornare tutte le volte che vogliono a un amo-
re che si dà sottovoce ed è sempre lì per loro».
«Una Storia che
infonda passione»
Sei storie per i bambini
scritte in collaborazione
con Anna Lavatelli, poi la
decisione di puntare sul
romanzo storico…
«Scrivendo insieme, la no-
stra sintonia si è affinata e ab-
biamo scoperto di essere en-
trambe attratte dalle narra-
zioni di ampio respiro, accu-
ratamente documentate, ricche di personaggi
scolpiti a tutto tondo e scevre da pedagogismi
che eclisserebbero il piacere della lettura».
Perciò?
«Perciò due anni fa abbiamo ambientato il "viag-
gio di formazione" Chiedimi chi sono nell'Italia
del Settecento. E adesso nell'Ottocento della To-
rino teatro delle battaglie tra monarchia e au-
striaci da una parte e rivoluzionari dall'altra, la
pagina storica di una sconfitta raccontata dai
vinti, gli insorti appunto. Spiccano figure femmi-
nili di stampo dickensiano ma dalla psicologia
contemporanea in un fluire di eventi "assorbi-
to", per così dire, da Dumas».
Cosa caratterizza i vostri personaggi?
«La passione e la capacità di giocarsi tutto a fon-
do perduto, per un ideale come per un amore».
Una miccia, per i ragazzi…
«Non si butta il cuore oltre l'ostacolo senza la
passione che alimenta la fiducia in se stessi; non
si saprebbe nemmeno quanto si valga e il cammi-
no verso l'età adulta sembrerebbe impossibile.
Magari la sola passione non basta per vincere,
come peraltro succede nella nostra storia, ma è
senza dubbio un modo di porsi vincente».
«Ho fatto gol con
chi leggeva poco»
Seicentomila copie vendu-
te con 16 titoli della sua
serie «Gol», presto anche
in edicola. Eppure la squa-
dra delle Cipolline scende
in campo per il gusto di
giocare senza l'assillo del
risultato: è di questo che i
ragazzi hanno bisogno?
«Hanno bisogno di allenatori
come il Gaston Champignon delle Cipolline, che
si pone quale maestro di vita e psicologo, attento
agli stati d'animo dei suoi atleti, che cerca di irro-
bustire nel carattere e nel temperamento».
Ma così voltano le spalle ai valori dominanti
del mondo in cui crescono, che esalta la com-
petizione e il risultato a ogni costo…
«I bambini diventano grintosamente competiti-
vi perché assillati dai genitori e dagli allenatori:
uno stress devastante, in un momento psicologi-
co di crescita tanto delicato».
Sulla «Gazzetta dello Sport» lei tiene una se-
guitissima rubrica, «Tanto è un gioco», di ri-
flessioni intorno al calcio, quasi un filo diret-
to con i libri di «Gol!».
«Insisto sul recupero del senso ludico del calcio,
difatti le Cipolline hanno fatto proprio l'articolo
9 della Carta dei diritti dei ragazzi allo sport che
sottolinea “il diritto di non essere un campione".
La mia soddisfazione più grande è l'aver conqui-
stato alla lettura, anche grazie a queste asserzio-
ni, tanti bambini che non avevano mai preso in
mano un libro: si sono resi conto che leggere è
piacere e divertimento, e che in più aiuta a muo-
versi con le proprie gambe».
 Idee e società
LELIO
DEMICHELIS
«La società non esi-
ste, esistono solo gli indivi-
dui», sosteneva anni fa l'in-
glese Margaret Thatcher.
Un'idea che contraddiceva
secoli di pensiero sull'uo-
mo come «animale sociale
e socievole». Ma che confer-
mava l'idea, opposta, per
cui l'uomo sarebbe per na-
tura aggressivo, da discipli-
nare ma anche da dirigere
nelle direzioni volute dal
potere: nella guerra, nel la-
voro, nella competizione di
mercato, oggi in Amici e nei
reality show. Ma cos'è que-
sta empatia che oggi sta co-
noscendo grande fortuna,
grazie a quella rete che sa-
rebbe socializzante ed em-
patica in sé?
Empatia: accade quando
ci si immedesima in un altro
essere vivente, condividen-
done sentimenti, emozioni,
pensieri, gioie, dolori. Em-
patia è la nuova parola-chia-
ve - dalla medicina alla ge-
stione delle risorse umane,
Accade quando
ci si immedesima
in un altro essere,
condividendone gioie,
pensieri, dolori
dalla politica ai social
network - per definire la na-
tura umana (siamo «natu-
ralmente» empatici). Ed è
nel titolo anche di questo
nuovo saggio di Jeremy Ri-
fkin, La civiltà dell’empatia.
Una storia dell'umanità ri-
letta attraverso il concetto
di empatia e giocata sul rap-
porto tra ragione e natura,
mitologia religione e psico-
logia; e infine: tra reti infor-
matiche e «capitalismo di-
stribuito», premesse per
questa empatia verso gli al-
tri e verso la biosfera neces-
saria per uscire da quell'ec-
cesso di entropia (dissipa-
zione, spreco crescente di
energia e di risorse natura-
li) che minaccia la sopravvi-
venza del pianeta e di noi
stessi. Per la nascita dell'ho-
mo empaticus.
Empatia. Da poco sono
stati scoperti i neuroni spec-
chio («neuroni dell'empa-
tia», secondo Rifkin), che di-
mostrerebbero scientifica-
mente la nostra predisposi-
zione all'empatia - per altro
riaccendendo il dibattito su
«natura» o «ragione», per-
ché se siamo «naturalmen-
te» empatici dove finisce il
nostro libero arbitrio? Giu-
sto però stimolare e riattiva-
re l'empatia e per questo
esiste una «pedagogia» che
parte dal rapporto dei geni-
tori coi figli. In realtà, anche
religioni, ideologie, totalita-
rismi - e oggi brand, merci,
artisti, leader politici, televi-
sione e rete - cercano di pro-
durre empatia, giocando
sulla naturalità coinvolgen-
te delle emozioni/relazioni
che producono. Non siamo
forse più empatici con un
leader, una marca, un social
network, che con i clandesti-
ni, i poveri o l'ambiente?
Rifkin è ottimista. «L'
idea convenzionale che in-
terpreta le transazioni di
mercato come scontri tra
avversari è stata sconfessa-
ta dalle reti collaborative,
basate su strategie di benefi-
cio reciproco. La cooperazio-
ne vince sulla concorrenza».
Staremmo dunque «assi-
stendo alla più forte ondata
di estensione empatica che
si sia mai verificata nella sto-
Empatia La nuova parola-chiave, dalla medicina
ai social network, per definire la natura umana
«Il
compimento»
di Klimt,
particolare
dal fregio
per Palazzo
Stoclet,
1905-1909,
Vienna
(Österreichi-
sches Museum
für
angewandte
Kunst)
Embrassons-nous
i tuoi sentimenti
sono anche i miei
ria dell'uomo».
I dubbi sono legittimi. Ri-
fkin ammette però che questa
empatia è ancora «largamen-
te limitata alle ricche popola-
zioni delle nazioni più svilup-
pate e alle frange delle classi
medie dei Paesi in via di svi-
luppo». E, se grande è la sua
fiducia nelle reti, deve ricono-
scere che producono anche ef-
fetti negativi (soprattutto: il
rischio di un analfabetismo re-
lazionale e culturale che de-
pauperi «le nostre capacità
linguistiche e gli strumenti
che le persone utilizzano per
comunicare e interpretare i
propri sentimenti e pensieri e
quelli degli altri») e chiude
con una domanda non retori-
ca: «Riusciremo ad acquisire
una coscienza biosferica e un'
Rifkin ottimista:
«la cooperazione vince
sulla concorrenza»,
i neuroni specchio
lo dimostrerebbero
empatia globale in tempo uti-
le per evitare il collasso plane-
tario?».
Domanda che rimanda a
Zygmunt Bauman, al saggio
L’etica in un mondo di consu-
matori (uno dei suoi libri mi-
gliori, tra gli ultimi) e da leg-
gere insieme a quello di Ri-
fkin perché Bauman è più pes-
simista e dunque più realista.
E perché, scrive, «la possibili-
tà di popolare il mondo con
persone più attente al prossi-
mo e di indurre la gente a pre-
stare più attenzione agli altri
è assente dal panorama dell'
utopia consumistica» che quo-
tidianamente viviamo.
Il modello prevalente - ap-
punto consumistico e televisi-
vo - ribadisce ossessivamente
(per il proprio funzionamento
I titoli
Jeremy Rifkin
LA CIVILTÀ DELL'EMPATIA
traduzione di Paolo Canton
Mondadori, pp. 634, € 22
Zygmunt Bauman
L'ETICA IN UN MONDO
DI CONSUMATORI
traduzione di Fabio Galimberti
Laterza, pp. 235, pp. 235, € 16
Jeremy Rifkin
Zygmunt Bauman
Alvin e Heidi Toffler
LA RIVOLUZIONE
DEL BENESSERE
traduzione di Marella Imparato
Casini, pp. 678, € 24,90
Tra gli altri titoli sul tema:
Lynn Hunt La forza dell'empatia.
Una storia dei diritti dell'uomo
(Laterza ); Massimo Recalcati
L'uomo senza inconscio
(Raffaello Cortina ); Michel
Foucault Biopolitica e liberalismo
(Medusa ) e Sorvegliare e punire
Einaudi ); Wolfgang Sofsky In
difesa del privato (Einaudi); Nadia
Urbinati Individualismo
democratico (Donzelli; John
Cacioppo e William Patrick
Solitudine. L'essere umano e il
bisogno dell'altro (Il Saggiatore);
Frank Furedi Il nuovo
conformismo (Feltrinelli).
ad entropia crescente) che
«la fiducia, la compassione, la
pietà sono un suicidio». Erro-
ri di comportamento da ban-
dire. La forma-merce ha oggi
contaminato la vita intera. Ri-
sultato: «Impegnati a guada-
gnare di più per comprare co-
se che sentono come indispen-
sabili per poter essere felici,
uomini e donne hanno meno
tempo per l'empatia».
Ma quale empatia? Meglio
tornare all'idea illuministica
di «emancipazione», premes-
sa per uscire dalla tirannia di
quella società consumistica
che mette a rischio l'intera
biosfera. Per la cui salvaguar-
dia, Bauman - citando Kant -
rivendica l'ospitalità. E l'ami-
cizia. Concetti diversi (e mi-
gliori) dell'empatia.
Bauman pessimista:
«Un mondo con
persone più attente
al prossimo non rientra
nell’utopia consumistica»
Un libro denso ma leggibi-
lissimo, come tutti quelli di
Bauman. Complesso e non
semplicistico, come invece
sembra essere La rivoluzione
del benessere dei coniugi Tof-
fler, futurologi del business e
guru della new economy.
Nelle premesse è un'inda-
gine sulla globalizzazione, de-
lineando le soluzioni per una
vera «rivoluzione del benesse-
re» partendo dalle trasforma-
zioni tecnologiche in atto (le
reti; la conoscenza da condivi-
dere - empaticamente?), in re-
altà appare come un libro
grosso di pagine, ma con mol-
te ripetizioni e tanta retorica.
Da leggere comunque come
esempio di un certo modo di
guardare la società e di pensa-
re agli uomini.
Serge
Latouche
(Vannes, 1940)
insegna scienze
economiche
all’università
Paris-Sud ed è
diventato
famoso per
la sua teoria
della
decrescita:
il progresso
non è
l’aumento del
Pil
Latouche Le più celebri teorie
economiche rilette per smascherare
le loro «invenzioni» ideologiche
Ma il lavoro
non è naturale
MARCO
AIME
Qualcuno lo aveva ac-
cusato di troppa ideologia, di es-
sere un utopista, di essersi tra-
sformato in una sorta di profeta
che annunciava La fine del sogno
occidentale (un saggio del 2000,
ora riproposto da Eleuthera). E
allora sembra di vederlo, Serge
Latouche, togliersi il berretto
da marinaio bretone, impugna-
re la penna come un timone di
nave e dire: «ora vi faccio vede-
re io». Ed ecco nascere un nuo-
vo libro tanto solido quanto raffi-
nato, colto ed elegante che po-
trebbe apparire come una sorta
di anti-manuale di economia.
Percorrendo tutte le tappe
fondamentali del pensiero eco-
nomico, disciplina che ha inse-
gnato per anni all'Università di
Paris XI, da Aristotele alla glo-
balizzazione, Latouche ci ac-
compagna lungo un sentiero
spesso parallelo a quelli classici,
rileggendo e spesso decostruen-
do molte delle teorie più celebri,
con un approccio metodologico
fondato su un diverso posiziona-
mento dello studioso di fronte ai
fatti dell'economia e dell'econo-
mico in sé. E fin dall'inizio emer-
ge un'ambiguità di fondo tra
l'economia come pratica reale e
l'economia come campo teorico
di studio dell'economico.
Prassi e teoria finiscono per
diventare due facce della stessa
medaglia, ponendo le basi delle
diverse «invenzioni» smasche-
rate da Latouche. L'autorefe-
renzialità degli studi economici
crea un circuito chiuso, che in-
fluenzerà in modo radicale l'im-
maginario economico occiden-
tale, fino a colonizzarlo comple-
tamente.
Tutto ruota attorno al perno
della «naturalizzazione», del far
apparire naturale e pertanto
inevitabile ciò che naturale non
è affatto, ma frutto di costruzio-
ne umana. Come nel caso del la-
voro, invenzione della borghe-
sia industriale utile a distingue-
re chi guadagna faticando da
chi, come gli aristocratici, acca-
parrava risorse indebitamente
e senza sforzo.
Non che il lavoro prima non
esistesse, ma quell'attività di
trasformare la natura a proprio
uso e consumo non era ideologi-
camente connotata come ele-
mento a se stante, faceva parte
della vita, come le preghiere,
l'amore e le molte alte espressio-
ni della società umana. Sarà
l'economia politica a trasforma-
re il lavoro, basandosi sui tre fat-
tori che Latouche ritiene neces-
sari per il suo sviluppo: naturali-
Tuttolibri
SABATO 20 MARZO 2010
LA STAMPA XIII
smo, edonismo e individualismo.
Il primo serve a rendere inelut-
tabile il lavoro e l'economia stessa
nel suo insieme, il secondo giustifi-
ca, e alla luce del primo, legittima
la propensione al soddisfacimen-
to di ogni bisogno, ottimizzando il
rapporto fra costi e benefici. Infi-
ne, l'individualismo, che diventa il
tratto più specifico dell'Occidente
a partire dal Rinascimento, epoca
in cui, secondo Latouche, nasce
l'idea dell'economico. Questo indi-
vidualismo è figlio dell'idea che
l'umanità sia composta una plura-
lità di esseri identici, che si trova-
no di fronte a una natura fonda-
mentalmente ostile. La sopravvi-
venza di questi esseri passa attra-
verso la lotta contro la natura e la
sua trasformazione aggressiva.
Lotta che abbiamo finito per chia-
mare «lavoro».
Lavorare per soddisfare
l'amore per se stessi (self-love),
ecco cosa spingerà Mandeville a
Nel «sogno occidentale»
si è posto a fondamento
l’individualismo
egoista e l’etica
è stata accantonata
esaltare i vizi quali motori dell'
economia. Cinico e provocatore
l'autore della Favola delle api,
getta le basi di un'idea dell'eco-
nomia che può tranquillamente
fare a meno dell'etica e che si fon-
da sull'individualismo egoista.
L'opulenza inglese è per lui la
prova concreta della fecondità
dell'egoismo. Se troppo cinismo
risultava ostico da accettare, ec-
co accorrere in suo aiuto Hume e
Smith a rivestirlo con «gli orpelli
della morale». In particolare il
secondo che «annegando il self-
love nell'acqua di rose della sim-
patia», finirà per escludere la
morale dell'economia, creando
un doppio universo che le tiene
separate.
Affilata, attenta, radicale e
profonda l'analisi di Serge Latou-
che ripercorre le diverse fasi del
pensiero economico con uno
sguardo critico e originale. Attra-
verso questi spezzoni di storia ci
offre numerosi e interessanti
spunti di riflessioni su ciò che oggi
accade attorno a noi, in campo
economico e non solo.
p Serge Latouche
p L'INVENZIONE DELL'ECONOMIA
p trad. di Fabrizio Grillenzoni
p Bollati Boringhieri, pp. 237, € 18
p Serge Latouche
p LA FINE DEL SOGNO OCCIDENTALE
p trad. di Eva Civolani
p Eleuthera, pp. 200, € 15
.

Classifiche Tuttolibri
SABATO 20 MARZO 2010
XIV LA STAMPA

I
l valore dei 100 punti ristagna, intorno alle 5000 copie.
AI PUNTI Così è bastato poco a Guccini, una chiacchierata dal-
LUCIANO GENTA l’amico Fazio in tv, per balzare in cima alla classifica e
scalzare Carofiglio, che lì dominava da due mesi. E così fa
scendere dal podio della «varia» anche la Parodi, a lungo
Guccini conta cuoca regina. Tranquillo e pacioso, tornato nella sua Pava-
na, con l’eskimo nel guardaroba e la chitarra in un angolo,
il cantautore della via Emilia, ormai contastorie, cesella ri-
e Maigret cordi: compiuti i 70 anni, conserva, con mite e ferrea coe-
renza, immagine e idee, oggi come ieri. Né rimpianti, né ri-
della settimana nella tabella dei primi 10. L’ispettore è uno
che sa far cantare gli altri, ha la calma dei forti, anche se
con Il caso Nahour deve aggirarsi - gli succede spesso - in
un ambiente che non gli è congeniale, giocatori d’azzardo e
avventurieri - «una sorta di massoneria..., e non solo del de-
naro, bensì di un certo stile di vita», dove è di casa la men-
zogna e diventa difficile capire chi e perché ha sparato una
pallottola in gola, trovare le prove, inchiodare l’assassino e
fino all’ultimo si ha il timore di non riuscirci, di non esserci
riuscito. Nella narrativa italiana sale ancora Vitali ed en-
re Gorilla, alter ego di Dazieri, che di tossici ben s’intende.
Mentre nella straniera appaiono l’ex poliziotto surfista di
Winslow e l’agente federale di Lehane, che nel film di Scor-
sese (e in copertina) ha il volto atterrito di Di Caprio. In
saggistica le novità sono: il dialogo tra Scaglia e il vescovo
Paglia, pure lui «fazioso» in tv quanto equanime in pagi-
na; un Rifkin che infonde fiducia; il viaggio di Alajmo in
una Sicilia, maestra nell’«arte di annacarsi», muoversi re-
stando immobili. Come fanno certi figuri delle cronache,
cui si addicono - domani è la giornata della poesia - i versi

fa cantare morsi, la pacata convinzione di aver fatto la propria parte.

Non è poi molto diverso dal buon Maigret, nuovo ingresso
trano in tabella il cantante cocainomane di Sorrentino, ri-
tratto di un Paese che più si fa e più si disfa, e l’investigato-
di Ungaretti: «S’incrinano e pullulano / in giochi di mora /
tra tracanni di trani». Meglio il lambrusco di Guccini.

I PRIMI DIECI INDAGINE DEMOSKOPEA

100 83 71 69 65
1 2 3 4 5
Non so che Le perfezioni Cotto e La mamma Il peso
viso avesse provvisorie mangiato del sole della farfalla

GUCCINI CAROFIGLIO PARODI VITALI DE LUCA

MONDADORI SELLERIO A. VALLARDI GARZANTI FELTRINELLI

58 56 56 53 48
6 7 8 9 10
Il tempo Maigret e il La Bianca come Ad personam
che vorrei caso Nahour malapianta il latte, rossa
come il sangue TRAVAGLIO
CHIARALETTERE
VOLO SIMENON GRATTERI; NICASO D’AVENIA
MONDADORI ADELPHI MONDADORI MONDADORI

Narrativa Narrativa Saggistica Varia Tascabili Ragazzi

italiana straniera
1. Le perfezioni provvisorie 83 1. La principessa di ghiaccio 45 1. La malapianta 56 1. Non so che viso avesse... 100 1. Maigret e il caso Nahour 56 1. Il ladro di fulmini 21
CAROFIGLIO 1 LÄCKBERG 3 GRATTERI; NICASO 4 GUCCINI 2 SIMENON - RIORDAN 3
14,00 SELLERIO 18,50 MARSILIO 17,50 MONDADORI 18,00 MONDADORI 9,00 ADELPHI 17,00 MONDADORI

2. La mamma del sole 69 2. La compagna di scuola 44 2. Ad personam 48 2. Cotto e mangiato 71 2. È una vita che ti aspetto 32 2. Il piccolo principe 21
VITALI 4 WICKHAM 2 TRAVAGLIO 3 PARODI 1 VOLO 2 SAINT-EXUPERY 2
18,60 GARZANTI 19,00 MONDADORI 16,90 CHIARELETTERE 14,90 A. VALLARDI 9,00 MONDADORI 7,50 BOMPIANI

3. Il peso della farfalla 65 3. L’ipnotista 38 3. Così in terra, come in cielo 43 3. I sogni fanno rima. «Amici» 41 3. L’ombra del vento 29 3. Diario di una schiappa (III) 17
DE LUCA 2 KEPLER 4 GALLO 1 CARONE - RUIZ ZAFÓN 5 KINNEY 1
7,50 FELTRINELLI 18,60 LONGANESI 17,00 MONDADORI 15,50 MONDADORI 13,00 MONDADORI 12,00 IL CASTORO

4. Il tempo che vorrei 58 4. L’umiliazione 37 4. In cerca dell’anima.... 33 4. La forza del cuore 30 4. Un posto nel mondo 24 4. Alice in Wonderland 11
VOLO 3 ROTH 1 PAGLIA; SCAGLIA - GUERRITORE 20 VOLO 5 SUTHERLAND 4
18,00 MONDADORI 17,50 EINAUDI 19,00 PIEMME 17,50 MONDADORI 12,00 MONDADORI 14,90 WALT DISNEY ITALIA

5. Bianca come il latte, ... 53 5. La pattuglia all’alba 35 5. Se niente importa... 29 5. Dizionario bilingueitaliano-cane... 24 5. Il gioco dell’angelo 23 5. Alice nel paese delle meraviglie... 10
D’AVENIA 5 WINSLOW - FOER 2 MARCHESINI; CUVALIER 4 RUIZ ZAFÓN 8 CARROLL 8
19,00 MONDADORI 18,50 EINAUDI 18,00 GUANDA 13,90 SONDA 13,00 MONDADORI 7,00 SALANI

6. Acciaio 34 6. L’eleganza del riccio 34 6. La civiltà dell’empatia 25 6. Che Litti che Fazio. 2.2 DVD. Con libro 21 6. Il giorno in più 23 6. James Cameron’s Avatar 8
AVALLONE 9 BARBERY 5 RIFKIN - LITTIZZETTO; FAZIO 8 VOLO 4 WILHELM; MATHISON 6
18,00 RIZZOLI 18,00 E/O 22,00 MONDADORI 22,00 MONDADORI 12,00 MONDADORI 19,50 RIZZOLI

7. Sotto cieli noncuranti 33 7. Il ranch della giumenta perduta 32 7. La vita autentica 24 7. E’ facile smettere di fumare... 20 7. Esco a fare due passi 21 7. Quinto viaggio nel regno ... 8
CIBRARIO 6 SIMENON 6 MANCUSO 5 CARR 3 VOLO 9 STILTON 18
16,00 FELTRINELLI 18,00 ADELPHI 13,50 CORTINA 10 EWI 9,00 MONDADORI 23,50 RIZZOLI

8. Hanno tutti ragione 33 8. Ritorno a Ford County 31 8. Libera scienza in libero stato 19 8. THE SECRET 14 8. 1984 18 8. Alice nel paese delle meraviglie... 8
SORRENTINO - GRISHAM 7 HACK 6 BYRNE 11 ORWELL 6 CARROLL 7
18 MONDADORI 20,00 MONDADORI 16,50 RIZZOLI 18,60 MACRO EDIZIONI 9,00 MONDADORI 6,00 NEWTON COMPTON

9. La bellezza è un malinteso 30 9. L’uomo sul tetto 23 9. Scintille 16 9. Dizionario bilingueitaliano-gatto... 13 9. Il giovane Holden 17 9. Il diario segreto di Patty 7
DAZIERI - SJÖWALL; WAHLÖÖ 8 LERNER 8 CUVALIER 5 SALINGER 1 AUTORI VARI 16
17,50 MONDADORI 13,00 SELLERIO 15,00 FELTRINELLI 12,90 SONDA 12,00 EINAUDI 16,50 SPERLING & KUPFER

10. Il bastone dei miracoli 21 10. L’isola della paura 23 10. L’arte di annacarsi 14 10. Il conto dell’ultima cena 10 10. Le avventure di Alice 16 10. Il segreto dei tre samurai 7
NIFFOI 7 LEHANE 17 ALAIMO - OVADIA; DI SANTO 10 CARROLL - STILTON -
18,00 ADELPHI 17,00 PIEMME 16,00 LATERZA 16,00 EINAUDI 10,00 MONDADORI 8,50 PIEMME

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALL’ISTITUTO DEMOSKOPEA DI MILANO, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 120 LIBRERIE A ROTAZIONE, DI CUI 80 EFFETTIVE. SI ASSEGNANO I 100
PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA CIFRA FRA PARENTESI, SOTTO IL PUNTEGGIO, INDICA LA POSIZIONE IN CLASSIFICA NELLA SETTIMANA PRECEDENTE.
LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DALL’8 AL 14 MARZO.

B F
asterebbero 10 milioni di
euro dallo Stato per intra-
prendere tra i bambini
una campagna quinquennale di
promozione della lettura che da-
rebbe frutti sicuri». Lo diceva
Gian Arturo Ferrari, da gran ca-
po della Mondadori. Adesso, neo-
presidente del Centro per il Libro
e la Lettura, ribadisce, nel primo
dei 7 punti del suo progetto: «Il fo-
cus è stato individuato nei bambi-
ni e ragazzi sotto i 14 anni (4,7 mi-
lioni), il cui mercato in Italia è for-
temente arretrato, fanalino di co-
da dopo Spagna e Francia».
Concordi molte voci del setto-
re dove peraltro si lavora con as-
soluta competenza-passione.
«Aderisco alle posizioni di Ferra-
ri, individuando purtroppo nella
scuola la prima responsabile di
questa situazione». Lo dice una
pioniera come Grazia Gotti, occu-
patissima in questa vigilia della
Fiera di Bologna dove si festegge-
ranno i 10 anni del programma
«Fieri di leggere» nato per inizia-
tiva sua e di alcune collaboratri-
PROSSIMA
MENTE
MIRELLA APPIOTTI
Da 10 anni
«Fieri
di leggere»
ci, con l’appoggio di enti locali e,
fondamentale, della Giannino Stop-
pani, ormai storica libreria e editri-
ce per ragazzi fondata nel 1983 dal-
la stessa Gotti con Tiziana Roversi,
Silvana Sola, Giampaola Tartari-
ni, tutte ex allieve di Antonio Faeti.
Impegnata nell’Accademia
Drosselmeier che, dal 2003 con il
nome del celebre personaggio dello
«Schiaccianoci», è Centro studi e
Scuola di formazione, e nel frequen-
tatissimo blog «Zazienews», per la
Gotti «Fieri di leggere» è l’occasio-
ne per portare la lettura fuori dalle
mura cittadine. In senso letterale:
eventi, mostre, novità, autori, illu-
stratori, impegnati, ad ogni prima-
vera, sul territorio e molto oltre i
giorni della Fiera in librerie (specie
le indipendenti, punto centrale di
ogni iniziativa di cultura), bibliote-
che, circoli.
Se 10 anni fa i ragazzi leggeva-
no di più, gli insegnanti nel com-
plesso erano più preparati e «c’era
più allegria -commenta la Gotti- og-
gi, nonostante il generale e concla-
mato disastro del nostro Paese,
stiamo raggiungendo concretamen-
te nel nostro settore uno dei tra-
guardi più ambiti, la capacità di fa-
re rete, anche sul piano nazionale».
Un’avventura difficile quanto affa-
scinante la cui molla «è pedagogi-
ca: ovvero principalmente politi-
ca». Ci pensino i «signori» di Roma
che tengono nel cassetto da decenni
la legge del libro...
acciamoci del male, guar-
diamo i dati. 431: sono i mi-
lioni di euro stanziati dal
ministero spagnolo della cultura
per la promozione del libro e della
lettura, per gli anni dal 2007 al
2014. 431! In Spagna il 75 % dei
giovani fra i 14 e i 24 legge; il 92%%
dei bambini fra i 10 e i 13 legge (qui
siamo intorno al 60%). Nonostan-
te la crisi, l'editoria infantil-giova-
nile è in perenne crescita, al 12%
della produzione complessiva.
Il prossimo congresso dell'IB-
BY (International Board on Boo-
ks for Young People; l'equivalente
spagnolo si chiama OEPLI, senza
l'h) sarà, a settembre, a Santiago
de Compostela. Fra il 2000 e il
2008, i titoli per bambini e ragaz-
zi sono raddoppiati, per quasi ses-
santa milioni di copie annue or-
mai, e le case editrici dedicate al-
meno in parte ai niños sono passa-
te da 261 a 582. Fra il 2007 e il
2008, cioè dopo la legge per il libro
(con i famosi 431 milioni stanzia-
ti), il settore ha registrato un
+26%. Ottime e in crescita le espor-
CHE LIBRO FA
...IN SPAGNA
GIOVANNA ZUCCONI
Impazzano
streghe
e maghi
tazioni. Sovvenzioni pubbliche
2004-2009: 1,5 milioni. Sol-e.com è
un poderoso servizio di orientamen-
to bibliografico, per fasce d'età (ge-
nitori e insegnanti inclusi).
Fare paragoni, confrontarsi con
l'estero è inutile? O forse addirittu-
ra non vale davvero la pena di pro-
muovere, animare, stimolare la let-
tura; soprattutto nell'età formati-
va, soprattutto dei futuri italiani?
Comunque. Anche in Spagna
vanno forti streghe e maghi, sia
d'importazione sia indigeni. Fra le
novità imminenti si strombazza pa-
recchio Retrum. Cuando estuvi-
mos muertos di Francesc Miralles,
thriller di ambientazione goticheg-
giante. Alfaguara pubblica tre anto-
logie di racconti sentimental-para-
normali, da Stephenie Meyer a Me-
lissa Marrz (i titoli sono tutto un
programma: Vacaciones en el in-
fierno, Noches de baile en el infier-
no e Amor en el infierno, olè!). Fuo-
ri dal fantasy, He jugado con lobos
di Gabriel Janer Manila racconta la
storia vera di un uomo sopravvissu-
to per dodici anni fra le montagne
della Sierra Córdoba, con gli anima-
li come unica compagnia.
Infine. Moccia (a proposito di let-
ture teen) è quarto in classifica con
Perdóname pero quiero casarme
contigo. Ai primi tre posti, tre spa-
gnoli: Venganza en Sevilla di Mati-
lde Asensi, El tiempo entre costu-
ras di María Dueñas, El asedio di
Arturo Pérez-Reverte.
 Diario di lettura
BRUNO
QUARANTA
Sempre un passo
avanti, padre Sorge, come lo
ammoniva e insieme lo inco-
raggiava Montini. E così non
diverrà patriarca di Venezia.
Papa Luciani lo voleva fortissi-
mamente. Il conservatore arci-
vescovo di Milano Colombo vi
si opponeva. Il neosuccessore
di Paolo VI riuscì infine ad otte-
nerne l’assenso. Ma nel volge-
re di poche ore lo sorprese so-
rella morte. «Sarà per un’altra
volta», di lì a qualche mese Gio-
vanni Paolo II assicurerà il ge-
suita. Correva il 1978, la porpo-
ra sfumerà definitivamente.
Sic transit, no? La traversa-
ta (Mondadori, pp. 224,
€ 18,50) è il diario di mezzo se-
colo e oltre di una figura cardi-
nale (se non il sostantivo, l’ag-
gettivo gli appartiene) della
Chiesa (e della società) italia-
ne. Naturaliter in mare aperto,
sorretto dalla fede che «non
praevalebunt». Né la corruzio-
ne in partibus fidelium (né in
partibus infidelium) lo depri-
me, ne scalfisce l’evangelico
impeto: «Duc in altum». Il gian-
senista de La via Lattea, dialo-
gando (duellando) con lui, ne
uscirebbe almeno ammaccato.
Già direttore di La Civiltà
Cattolica e dell’Istituto di for-
mazione politica Pedro Arru-
pe di Palermo, Padre Sorge è a
«Il popolarismo, ovvero
una politica laica
e insieme trascendente,
è il vero antidoto contro
il populismo odierno»
Milano dal 1997, responsabile
del «San Fedele». In corso i re-
stauri del Centro, il suo quar-
tier generale è divenuto la ge-
suitica cittadella «Leone XIII»,
il Papa della Rerum novarum,
così intonato a colui che è con-
siderato il maggiore esperto di
dottrina sociale della Chiesa.
E’ monacale la stanza di pa-
dre Sorge. Il letto, un tavolo, il
computer, un frammento della
biblioteca arata nella lunga mi-
lizia intellettuale. Lo sguardo è
all’insegna di un’affabilità che
smentisce la «nona addizione»
di Ignazio di Loyola (gli Eserci-
zi spirituali meditati da Bar-
thes e da Calvino): «Tenere gli
occhi a freno, salvo che per ri-
cevere una persona o per con-
gedarsi da lei».
Una vita sui libri, tra i libri,
la sua, ancorché non libre-
sca.
«Negli anni Settanta fui invita-
to a visitare l’America. Via via
mi venivano formulate le do-
mande di rito: quale piatto pre-
ferisce, ama la musica classi-
ca, che hobby ha? Incompren-
sibile, oltroceano, che un indivi-
duo non abbia hobby. “Il mio
hobby - li stupii (l’invito mi era
giunto dal governo statuniten-
se) - è la preghiera”. Dovetti co-
munque assoggettarmi al co-
pione del tempo libero visitan-
do il Gran Canyon e le cascate
del Niagara».
Libro dei libri, la Bibbia. Di-
venuto grazie al Concilio -
lei plaude - da «libro sigilla-
to» a libro per tutti.
«Della Bibbia prediligo il
vangelo di Giovanni, i capito-
li dal quattordicesimo al di-
ciassettesimo, dove più lumi-
nosa è la rivelazione della di-
vinità di Cristo».
Lei diventa sacerdote
nel 1958, alla vigilia del
Concilio.
«Nel 1960 approdai a La Civil-
tà Cattolica. E dire che inizial-
mente avrei dovuto dividermi
fra l’insegnamento della filoso-
fia a Gallarate e la formazione
spirituale dei gesuiti. Venni
chiamato alla rivista, io giova-
Bartolomeo Sorge
Il gesuita politologo
La vita. Padre Bartolomeo Sorge è nato a Rio Marina nel 1929. Ordinato sacerdote nel 1958, ha diretto «La Civiltà
Cattolica» dal 1973 al 1985. Dal 1986 al 1996 ha diretto, a Palermo, l’Istituto di formazione politica Padre Arrupe. A
Milano è ora responsabile del Centro «San Fedele».
Le opere. Esce da Mondadori «La traversata. La Chiesa dal Concilio vaticano II a oggi». Altri titoli: «Introduzione
alla dottrina sociale della Chiesa» (Queriniana), «Uscire dal tempio» (Marietti), «Quale Italia vogliamo?» (Ancora)
I PREFERITI Il Padre, già direttore de «La Civiltà Cattolica»
e protagonista della «primavera di Palermo»:
f esce la sua «Traversata» nel post-Concilio
LA BIBBIA
DI GERUSALEMME
“Italia politica
senza valori:
EDB, pp. 3064, € 105
«Prediligo il Vangelo di
Giovanni, dove più
luminosa è la rivelazione
della divinità di Cristo»
si torni a Moro”
f mie lezioni. Un testo, in parti-
ne, diradandosi le energie matu-
re. Ironia della sorte: mi sarà af-
fidata, a Milano, la direzione di
Aggiornamenti sociali mancando
I DOCUMENTI energie giovani. Un vecchio rici-
DEL CONCILIO VATICANO II clato, insomma!».
Paoline, € 15,50 «La Civiltà Cattolica»...
«Ebbene: i superiori mi diedero
«Ci vorrà ancora tempo cinque anni per studiare le mate-
prima che il Concilio venga rie politiche. Nel ’62, padre Tuc-
recepito dall’intero popolo ci, allora direttore della rivista,
di Dio e dagli stessi pastori» mi spedì a Napoli, al congresso
della Dc. Là Aldo Moro tenne un
discorso di sei ore - con la pausa
prandiale - che avrebbe condot-
f to al centro-sinistra. Non capii
nulla, tutto subito».
In seguito...
«L’”enciclica” di Moro, come
sarà battezzato quel discorso,
risalterà quale passaggio cru-
ciale nella storia del cattolicesi-
mo democratico, attraverso la
ALESSANDRO MANZONI riscoperta delle sue radici, me-
I promessi sposi ditando e attualizzando l’eredi-
tà di Sturzo e di De Gasperi».
Garzanti, pp. XXXI-540, € 9
Nel 1959, sei giorni prima
«Fra i libri immortali, che Roncalli indicesse il Con-
perché libri di verità. cilio, Sturzo celebrò il quaran-
Non di rado vi ricorro nelle tesimo anniversario dell’ap-
mie omelie» pello «ai liberi e ai forti».
«Il popolarismo, ovvero: la di-
mensione trascendente della
politica; la laicità, l’aconfessio-
nalismo; le autonomie locali. Il
popolarismo è il vero antidoto
contro il populismo odierno».
Un populismo - Berlusconi &
C. - che la Chiesa non sembra
contrastare. E’ dilagato nel-
l’era di Ruini segretario gene-
rale della Cei. Lei osserva che
il potere concentrato così a
«Montini è il mio Papa,
la sua scelta religiosa
è profetica, testimoniò
l’agonia della vita,
non della morte»
lungo nelle mani di una sola
persona non ha favorito la
crescita «di un laicato matu-
ro e responsabile».
«La diplomazia ha non di rado
preso il sopravvento sulla pro-
fezia, uccidendola. Occorre ri-
trovare il coraggio, la parresìa
della denuncia - non si svende
la testimonianza per un piatto
di lenticchie -, affiancandole la
proposta».
Il cattolicesimo democratico
come timone.
«Nel solco di Moro, che per pri-
mo capì il tramonto delle ideo-
logie, De Gasperi, Sturzo. Be-
ninteso, scomparsa la Dc, l’ide-
ale va storicamente tradotto
in forme nuove. La risposta al-
le odierne sfide non può essere
fornita dalla cultura liberal in-
dividualistica, per cui i valori
non contano, ma l’efficienti-
smo, la politica del fare. L’op-
zione marxista è franata con il
Muro di Berlino. E la nuova cri-
stianità secondo Maritain è
stata superata dal Concilio».
Il cattolicesimo democrati-
co, in sintonia con la «scel-
ta religiosa» di Montini, il
suo Papa.
«Sì, per santità e intelligenza il
maggiore fra i pontefici del No-
vecento. Ha antevisto la secola-
rizzazione e la globalizzazione.
Come dimostra la Populorom
progressio alla quale si ricolle-
ga Ratzinger nella Caritas in
veritate».
Montini - lei dice - muore
portando «nel cuore l’ango-
scia che il post-concilio gli
Tuttolibri
SABATO 20 MARZO 2010
LA STAMPA XV
stesse sfuggendo di mano».
Si aggiunga l’angoscia per la
morte di Moro. E’ il Papa che
interpreta l’agonia del cri-
stianesimo, da Pascal a Una-
muno.
«Direi, citando san Paolo, che
Papa Montini visse in stato di
parto: era il travaglio della vi-
ta nuova che nasce, non quel-
lo della morte».
Nel 1985, lei lasciò «La Civil-
tà Cattolica» per Palermo,
dove dirigerà l’Istituto di
formazione politica Padre
Arrupe.
«Mi avvicinò una signora:
“Grazie, Padre”. “Di che co-
sa? - le obiettai -. Non ho anco-
ra fatto nulla”. “Grazie di esse-
re venuto in questa città, che
in tanti abbandonano”. E poi,
sottovoce: “Perché qui c’è la
mafia”. Successivamente, fio-
rita la primavera di Palermo,
sarà una folla a contrastare,
ad alta voce, la mafia».
La mafia (e non solo) che ispi-
ra la sentenza di Sciascia:
«La Sicilia irredimibile».
«La primavera di Palermo è fra
le vicende che fondano la speran-
za. Ho conosciuto Sciascia, am-
mirandone la rettitudine laica».
Tra i laici tout court della
«Traversata», Pertini, che le
confida quanto gli siano di
conforto le parole di Giovan-
ni Paolo II: «La coscienza è
trascendenza».
«A proposito di laici socialisti:
incontrai pure Bettino Craxi.
Lui stesso mi domandò un collo-
quio. Lo ricevetti nella sede di
La Civiltà Cattolica. Uno scam-
bio di opinioni durato un paio
d’ore. Non mancò di rievocare il
«Nutrimento delle
mie lezioni è anche
Bobbio, dove riflette sulla
democrazia incapace
di autoalimentarsi»
suo remoto passato di chieri-
chetto. Lo riaccompagnai in via
del Corso con la mia 850».
Da Palermo a Milano, la città
di un gesuita maior come il
cardinal Martini, arcivescovo
nella stagione di Tangento-
poli. In merito, lei rivendica:
«Si direbbe che la Chiesa sia
l’unica autorità morale che è
rimasta in piedi nella crisi del-
l’autorità politica, degli idea-
li e dei valori». Ma a dare
l’esempio, allora, si distinse-
ro anche laici come Bobbio.
«Bobbio, sicuramente. Che
non di rado è nutrimento delle
colare: Il futuro della democra-
zia. Se ne evidenzia la crisi:
non è in grado di autoalimen-
tarsi, ne sono rigeneratori in-
dispensabili la coscienza reli-
giosa e la coscienza civile. Op-
pure è la disgregazione delle
regole, il loro svuotamento».
Lei è responsabile di «San Fe-
dele». Il «giansenista» Man-
zoni muore dopo essere ca-
duto sulla scalinata della ge-
suitica chiesa...
«I promessi sposi, fra i libri im-
mortali perché libri di verità. Al
Manzoni mi capita di ricorrere
nelle omelie. C’è un brano che si
staglia. Renzo e Lucia sposi
pranzano nel palazzotto del mar-
chese erede di don Rodrigo. Il
nobile aiutò a servirli, ma non de-
sinò con loro. Perché di umiltà
“n’aveva quanta ne bisognava
per mettersi al di sotto di quella
buona gente, ma non per istar lo-
ro pari”. Come le signore impel-
licciate che allestiscono il pran-
zo di Natale dei poveri!».
Stendhal milanese, Julien Sorel
in Il rosso e il nero («Ah! se tro-
vassi un prete, un vero prete!»),
di cui conversavano Guitton e
Montini, non busserebbe inva-
no alla monacale stanza di pa-
dre Sorge.