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Prodotti Agroalimentari Tradizionali

(D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173)

Scheda identificativa

1. Categoria
Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

2. Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali


Capezzoli di Venere

3. Territorio interessato alla produzione


Legnago (Verona).

4. Descrizione sintetica del prodotto


Il prodotto dolciario Capezzoli di Venere è un bon bon liquoroso, da consumo fresco, a forma di noce, umbonata, per dare la
forma di “capezzolo”, di colore cacao.
Le materie prime impiegate sono: pasta di marroni, zucchero, cacao magro, liquore a base di Rum.

5. Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura


Gli ingredienti vengono esclusivamente impastati a mano immettendo in giuste quantità i componenti. La predisposizione di ogni
singolo pezzo e pure eseguita manualmente senza alcun ausilio d’attrezzatura per miscelare o per lo stampaggio. E’ un prodotto
fresco quindi non abbisogna di cottura o raffreddamento. Il confezionamento è fatto in vassoi e non viene eseguito l’
incartamento. Il prodotto, da consumare entro breve tempo, si conserva naturalmente senza aggiunta di conservanti e/o
additivi. Essendo produzione artigianale non necessita di stoccaggio di scorte, gli unici accorgimenti sono quelli di mantenere il
prodotto in un luogo fresco.

6. Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del prodotto
Normale arredo da laboratorio di pasticceria.

7. Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura


Normali ambienti destinati alla lavorazione artigianale di pasticceria.

8. Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e secondo
regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
La ricetta per la preparazione dei “Capezzoli di Venere” trova fondamento nella tradizione pasticcera della cittadina di
Legnago, nel veronese, e veniva utilizzata nella preparazione delle feste di compleanni e dei matrimoni.
Dimenticata alla fine degli Quaranta fu riscoperta quando tornò alla ribalta il musicista legnaghese Antonio Salieri (1750 –
1825) con il pezzo teatrale “Amadeus” di Pether Shaffer (1979) e l’omonimo film diretto da Milos Forman (1984). Già il XX
secolo aveva bollato salieri come assasino di Mozart, soprattutto con lo spettacolo drammatico di Alexander Puschkin “Mozart
e Salieri” (1830). Salieri da compositore ed autore musicale entrò sin da giovane nella corte di Vienna (1766) e nelle grazie dell
’Imperatore Giuseppe II. Ogni volta che il Salieri ritornava però alla sua Legnago era solito portare in dono alla corte viennese
dei dolci, con particolare riguardo a questi “Capezzoli di Venere” molto apprezzati. Questo non poteva essere altrimenti se
dobbiamo dar credito a Ignaz von Mosel (1772 – 1844) che nel 1827 scrisse “Sulla vita e le opere del Salieri”: “Salieri era
più di corporatura piccola che robusta…beveva solo acqua, ma amava molto pasticcini e dolci…”.
I titolari della Pasticceria Scarpato di Legnago, nel recuperare le antiche ricette di dolci veronesi e veneti hanno ridato nuovo
lustro a questo importante prodotto dolciario.

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