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Scheda identificativa
1. Categoria
Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
6. Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento del prodotto
Normale arredo da laboratorio di pasticceria.
8. Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e secondo
regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
La ricetta per la preparazione dei “Capezzoli di Venere” trova fondamento nella tradizione pasticcera della cittadina di
Legnago, nel veronese, e veniva utilizzata nella preparazione delle feste di compleanni e dei matrimoni.
Dimenticata alla fine degli Quaranta fu riscoperta quando tornò alla ribalta il musicista legnaghese Antonio Salieri (1750 –
1825) con il pezzo teatrale “Amadeus” di Pether Shaffer (1979) e l’omonimo film diretto da Milos Forman (1984). Già il XX
secolo aveva bollato salieri come assasino di Mozart, soprattutto con lo spettacolo drammatico di Alexander Puschkin “Mozart
e Salieri” (1830). Salieri da compositore ed autore musicale entrò sin da giovane nella corte di Vienna (1766) e nelle grazie dell
’Imperatore Giuseppe II. Ogni volta che il Salieri ritornava però alla sua Legnago era solito portare in dono alla corte viennese
dei dolci, con particolare riguardo a questi “Capezzoli di Venere” molto apprezzati. Questo non poteva essere altrimenti se
dobbiamo dar credito a Ignaz von Mosel (1772 – 1844) che nel 1827 scrisse “Sulla vita e le opere del Salieri”: “Salieri era
più di corporatura piccola che robusta…beveva solo acqua, ma amava molto pasticcini e dolci…”.
I titolari della Pasticceria Scarpato di Legnago, nel recuperare le antiche ricette di dolci veronesi e veneti hanno ridato nuovo
lustro a questo importante prodotto dolciario.