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D E L L U N I T A P A S T O R A L E
DI
N 716
5 LUGLIO 2015
SI SCANDALIZZARONO DI LUI
Ges annunciando il suo insegnamento nella sua citt suscita contraddizioni;
alcuni si stupiscono della sua sapienza, altri la rifiutano.
Il suo ministero in Galilea, con questo insegnamento di sabato nella sinagoga,
subisce un fallimento totale. Non per nulla, nella finale del racconto, Marco annota
che Ges "si meravigliava della loro incredulit".
Qual il motivo di questa chiusura nei suoi riguardi? La si intuisce molto bene
dalle reazioni riferite dall'evangelista: Donde gli vengono queste cose? Non
costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo?. Come pu
insegnare tutto questo? Chi pretende di essere?
E' nato da povera gente, niente formazione particolare da un grande rabbi, ha
imparato un mestiere nella bottega artigianale di Giuseppe. Tutti l'hanno visto
crescere.
La conoscenza diretta del suo ambiente familiare impedisce loro di riconoscere in
lui un inviato di Dio. Egli rimane sempre per loro soltanto "il falegname". A tutto
questo fa eco la famosa dichiarazione di Natanaele: "Da Nazaret pu mai venire
qualcosa di buono?"
La situazione poi precipita, quando Ges, notando questo forte rifiuto nei suoi
confronti, solennemente afferma: "Un profeta non disprezzato che nella sua
patria, fra i suoi".
Ges non fa nulla per accattivarsi la loro simpatia. E' troppo importante la scelta
di Dio per farne una merce di scambio al fine di ottenere popolarit e consenso.
Vale sempre l'agire del Signore: "Dio ha scelto ci che nel mondo debole per
confondere i forti".
Ges si mette davanti ad ogni uomo con la sua debolezza e con la sua proposta di
salvezza: tocca ad ognuno decidere se accoglierlo o rifiutarlo.
Una vita spesa per gli altri, per testimoniare anche quando era malata ormai
terminale, che lamore di Dio pi forte di qualsiasi altro problema.
E cos anche quando stava ormai per morire, Rosaria con il sorriso sulle
labbra diceva sempre: Metto la mia vita in mano al Signore, faccia di me ci
che vuole.
Presso Casa F.A.C.I stata allestita anche la cappella in ricordo di Suor
Maria Rosaria, dove si sono recate per darle lultimo saluto, gi pi di
trecento persone. La salma di Suor Rosaria partita poi per Capezzano
Pianore dove, domenica 28, alle ore 15, si sono celebrati i Funerali presieduti
dallarcivescovo di Lucca, Mons. Italo castella, con il Vescovo di Massa, il
fratello Don Paolo, pi di trenta sacerdoti concelebrati e alla presenza di un
tal numero di fedeli che la chiesa non era capace di contenere.
Non scorder mai Maria Rosaria, anche la malattia stata vissuta da lei con
dignit e non si mai lamentata, neanche in punto di morte per il dolore che
provava. Ha lavorato, servendo gli ospiti e i ragazzi
Immigrati, ospitati da noi, fino allo stremo delle sue forze. Di lei ora rimarr
un bellissimo ricordo, che accompagner tutti coloro che hanno avuto la
fortuna di conoscerla, conclude Claudio Pucciarelli responsabile del gruppo
daccoglienza immigrati.
Oggi...
n fame, n povert, n malattia,
n siccit, n guerra, n miseria:
oggi per me Pasqua!
Niente mi impedir di lodarti,
danzarti e cantarti.
Tu sei Risorto e io con te sono risorto,
tu sei Risorto e mi fai vivere.
Chi, meglio di me, potrebbe danzare?
Chi, meglio di me, pu percuotere il tamburo?
Oggi, Signore, sulle ceneri della mia vita,
sugli scheletri della guerra e della fame,
sull'aridit delle nostre siccit...
io ti canto, danzo per i miei fratelli e sorelle
che hanno perso il canto e la gioia,
che hanno smarrito il sorriso e la danza...
perch tu sei Risorto!
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