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V. Vidotto, Guida allo studio della storia contemporanea, Roma-Bari, Laterza, 2005, p. 16.
Luso pubblico della storia, a cura di N. Gallerano, Milano, Franco Angeli, 1995, p. 7.
Ibidem, p. 22.
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N. Gallerano, Storia e uso pubblico della storia, in Luso pubblico della storia, cit., pp. 17-
41.
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Revisionismo
La dimensione del dibattito storico, come gi avvenne in Germania ai
tempi della Historikerstreit, oggi largamente fuoriuscita dagli ambiti
scientifici, per interessare attraverso i mezzi di comunicazione un pubblico
molto pi vasto di non specialisti.
La tendenza a divulgare prevalentemente messaggi semplificati e
rassicuranti
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Ernst Nolte
Le posizioni revisioniste di Ernst Nolte hanno avuto in Italia una larga
diffusione e hanno trovato un posto tuttaltro che marginale allinterno del
dibattito storiografico. Gli aspetti centrali delle tesi di Nolte riguardano la sua
spiegazione
causale
del
nazismo
dello
sterminio
il
suo
P.P. Poggio, La ricezione di Nolte in Italia, in Fascismo e antifascismo, cit., pp. 377-413.
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Renzo De Felice
Lopera di Renzo De Felice stata per lungo tempo fonte di unaspra
polemica storiografica sul fascismo, che ha trovato ampio spazio su stampa
e televisione ed stata resa disponibile a un vasto pubblico10. De Felice,
anche se lui stesso ha sempre negato la sua appartenenza al revisionismo,
considerato il maggior interprete del revisionismo storiografico in Italia, e a
lui si sono richiamati quanti, fra storici, giornalisti e politici si collocano
appunto allinterno della corrente revisionista. Daltra parte, nessuno storico
prima di lui era intervenuto cos apertamente nel dibattito politico,
auspicando una riscrittura della Costituzione repubblicana per superare la
sua
pregiudiziale
antifascista
per
promuovere
labolizione
del
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Nel corso degli anni Settanta, le posizioni storiografiche di De Felice trovarono eco sullo
stampa soprattutto per merito di un breve testo, intitolato Intervista sul fascismo, che si
rivolgeva appunto al grande pubblico; cfr. R. De Felice, Intervista sul fascismo, a cura di M.
A. Ledeen, Roma-Bari, Laterza, 1975.
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Per le posizioni critiche di alcuni storici nei confronti dellopera storica di De Felice, si
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3)
4)
5)
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attribuita
alla
questione
antisemita,
che
nel
fascismo
Negazionismo
Con il termine negazionismo si indica la tesi secondo cui la Shoah,
ovverosia il genocidio praticato dalla Germania nazista nei confronti degli
ebrei, non sia mai esistita, ma sarebbe una menzogna inventata dagli alleati
per estorcere alla Germania pesanti riparazioni di guerra con cui finanziare
lo Stato di Israele. Questa tesi, anche nota come la menzogna di
Auschwitz, pur avendo ottenuto una certa risonanza, non ha alcuna dignit
storiografica. Gli storici che la sostengono si definiscono revisionisti, mentre
la storiografia ufficiale preferisce chiamarli negazionisti, poich mentre ogni
storico in una certa misura revisionista, in quanto disposto a mettere in
discussione i risultati da lui acquisiti di fronte allevidenza di nuovo materiale
documentario, il negazionista colui che nega levidenza stessa delle prove
e insinua il dubbio che dietro la ricostruzione storica ci sia un complotto
sionista che alteri la verit dei fatti. Se dunque il revisionista sostiene le sue
tesi a partire da una base storiografica accettata, come lavvenuto sterminio
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degli ebrei, il negazionista rifiuta questa base e propone una rilettura storica
della seconda guerra mondiale che non tiene conto dei documenti e delle
testimonianze che dimostrano senza alcun dubbio lesistenza dello
sterminio.
Il problema posto da una simile tesi, fondata su argomentazioni
inaccettabili, anche di metodo e pone a tema la questione della
interpretazione dei documenti e della mancanza di prove che attestino con
certezza lo sterminio degli ebrei. I negazionisti sono infatti accomunati da
una lettura paranoica delle fonti, che sospetta la presenza di segreti
nascosti dietro ogni parola13. Il negazionista opera innanzitutto isolando le
testimonianze che attestano lesistenza delle camere a gas dal loro
contesto, quindi va alla ricerca delle inesattezze formali e delle eventuali
contraddizioni presenti nel testo, interpretando gli errori come menzogne,
come chiari segni che dimostrano che i testimoni hanno mentito. Dopo aver
insinuato il dubbio nei lettori, mettendo in discussione lattendibilit dei
documenti, il negazionista arriva a sostenere che gli errori presenti nelle
testimonianze non sono casuali, bens il frutto di una precisa volont
manipolatoria che risponde a un piano di complotto.
Rimozione
Il termine rimozione, preso in prestito dal linguaggio psicanalitico,
indica la difficolt di fare i conti con il passato e la tendenza a rimuovere
appunto quanto di esso pu essere motivo di turbamento.
Si pensi per esempio al mito del cosiddetto bravo italiano, e cio
allidea che gli italiani, per loro natura, siano in fondo incapaci di compiere
efferatezze. Un mito che servito a difendersi dalla memoria delle tante
violenze compiute dalle truppe italiane nei territori occupati, soprattutto nei
Balcani.
questo un caso di rimozione in cui la verit storica viene sacrificata
a beneficio di una ricostruzione pi edulcorata dei fatti. Le cause delle
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