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S.

Tommaso d'Aquino
Opuscoli teologico - spirituali
Titolo originale dell'opera:
In symbolum apostolorum, scil. Credo in Deum, expositio.
In orationem dominicam, videlicet Pater noster, expositio.
In duo praecepta caritatis et in decem legis praecepta expositio.
In salutationem angelicam, vulgo Ave Maria, expositio.
Imprimatur : +Giovanni Canestri, Vicegerente Roma.
Quattro opuscoli ce sono la registra!ione stenogra"ica di cin#uantotto predice ce nell'ultimo anno
di vita san Tommaso d'$#uino volle tenere ai suoi universitari e alla popola!ione napoletana, dal
pulpito di %. &omenico 'aggiore.
(e risult) una delle #uaresime pi* singolari negli annali della predica!ione cristiana, sia per la "ama
di santit+ e la sicure!!a di dottrina, sia per la personalit+ del protagonista e per lo stesso "ilo conduttore
dei sermoni.
,omo pro"ondamente -serio. "ra Tommaso ideava gli scemi degli opuscoli minori e delle omelie
ce avre//e tenuto alla messa "estiva con la medesima coscien!iosit+ a cui si ispirava nei poderosi
trattati: evitando cio0 di proposito arti"i!i e pre!iosit+ retorice, curiose trovate oratorie e sorprese ad
e""etto, per puntare unicamente alla ricerca della Verit+ pura e semplice.
&urante la #uaresima del 1234 comincia a predicare al popolo in una "orma di catecesi organica.
5ascia da parte il latino, ce era lingua u""iciale per l'insegnamento della teologia e nelle disputae tra i
dotti, per esprimersi nel dialetto appreso al tempo della "anciulle!!a nel castello di Roccasecca.
Commenta il Credo, il 6adrenostro, l'$vemmaria e il &ecalogo. 5e ricce!!e teologali ed esisten!iali
della "ede e della %crittura ce la sostiene, emergono da -un linguaggio cali/ratissimo ma sempre alla
portata di tutti..
Cin#uant'anni appresso, alcuni testimoni daranno ancora l'impressione di trovarsi sotto il "ascino di
#uella sapien!a, ce era riuscita ad insegnare non solo le verit+ salvi"ice ma a porre in risalto i legami
tra teologia e vita.
$nce il lettore moderno, coinvolto in #uesta ricerca #uasi dialogica della verit+, prova simpatia e
gratitudine verso -maestro Tommaso..

INTRODUZIONE
La lunga uaresima del !"#$
7ra la prima volta ce 8dati i suoi impegni pro"essorali9 "ra Tommaso dei 6redicatori poteva tornare
al pulpito tutti i giorni, per un'intera #uaresima. :orse, #uest'uomo di #uarantotto anni, avvertiva dentro
di s; avan!are il male misterioso ce presto lo avre//e atterrato< ,n istinto soprannaturale pareva
sospingerlo a saldare nel miglior modo possi/ile il proprio de/ito sia verso la popola!ione studentesca,
8incom/eva su di lui come su #ualun#ue docente di teologia l'o//ligo di tenere ai discepoli cierici un
certo numero di sermoni9, sia verso la citt+ in cui, trent'anni avanti, aveva ini!iato gli studi superiori e
vestito l'a/ito domenicano 8124=->>9. Inoltre egli era tornato a (apoli, saltuariamente, ance nei dieci
anni 812?=-@A9 in cui e//e a esercitare il magistero in varie localit+ degli %tati della Ciesa.
$desso ce l'attivit+ universitaria gli concede un po' di respiro - essendo #ui il numero. degli iscritti
ai corsi in"eriore a #uello degli studenti parigini, e avendo perci) potuto eliminare dal programma le
pu//lice dispute -, san Tommaso concepisce un ampio scema predica/ile, intorno ai seguenti
argomenti: il Credo, il Pater, il Decalogo e, #uale /reve appendice, l'Ave Maria.
(e parla egli stesso, aprendo il ciclo sui dieci comandamenti messi a ra""ronto coi due precetti della
carit+: -6er conseguire la salve!!a, l'uomo deve conoscere alcune no!ioni di /ase: cosa de//a credere,
cosa desiderare e in"ine ce cosa "are. $lla prima esigen!a a risposto il '%im/olo', ce raccoglie gli
articoli "ondamentali della rivela!ione, alla seconda la pregiera del '6adre nostro', e alla ter!a, la legge
di &io. 819. %i pu) agevolmente rilevare la loro coinciden!a con l'oggetto delle tre virt* teologali: "ede,
speran!a, carit+. &un#ue diverse rela!ioni legano le varie parti in un tutto organico, in una sorta di
catecismo ragionato, nonc; avvalorato da innumerevoli cita!ioni della %crittura, adattissimo alla
mentalit+ e alla prepara!ione religiosa di #uei cristiani del /asso medioevo. Quattro, dun#ue, le serie di
collactiones dedicate dal nostro #uaresimalista alle verit+ salvi"ice 829.
Ce si tratti di predice raccolte dalla viva voce, e non gi+ di scritti didattici ne di promemoria o di
appunti destinati alla predica!ione stilati di propria mano da Tommaso 8#uale "u il caso delle
&ominicales, "estivas et #uadragesimales, predicate prima del I2@>9, ci risulta con sicure!!a. :ra 6ietro
da $ndria diciara ce la sua raccolta contiene solo la registra!ione di le!ioni o predice tenute dal
%anto: le ciuse sul tipo di -&io ci aiuti in #uesto. o -Il %ignore Ges* voglia condurci alla vita eterna.
riciamano le tipice "inali dei sermoni di ogni epocaB vi si aggiungano le testimonian!e raccolte, in tal
senso, durante i processi di canoni!!a!ione tenutisi rispettivamente il 21 luglio - 1A settem/re 141= nel
pala!!o arcivescovile di (apoli e, dal 1C al 2C novem/re, nell'a//a!ia di :ossanova.
Ci si domander+: ma la #uaresima non durava, ance allora, una #uarantina di giorni< $l ce
rispondiamo ce tanto allora #uanto oggi andre//e "atta una distin!ione: gli oltre #uaranta giorni ce
dal mercoledD delle ceneri 8detto altrimenti in c%pite &eiunii9 vanno al sa/ato santo costituiscono la
#uaresima strettamente peniten!iale, resa ancor pi* rimarcevole appunto dai digiuni, dalla astinen!a e
dalla piene!!a dei riti, sempre pi* signi"icativi, della settimana ce culmina con la 6as#ua. Tuttavia la
stessa #uaresima, preceduta com'era dalle tre settimane di settuagesima, sessagesima e #uin#uagesima,
veniva come a esser preparata a sua volta da un periodo di am/ienta!ione liturgica.
Or/ene, sapendo ce avre//e dovuto concludere le predice in ogni caso non oltre i primi due giorni
della settimana santa 8per le ragioni ce spiegeremo appresso9, san Tommaso ne tien conto per la
stesura di un preciso piano di lavoro.
7cco perc; egli sta/ilisce di ini!iare #uegli incontri con i discepoli, "uori dell'aula magna, e con la
gente dei popolosi rioni ce circondano la ciesa di %. &omenico 'aggiore, "in dalla lontana
settuagesima. %ta/ilire in #uale giorno preciso 0 di""icile, ma non impossi/ile. 7scludiamo intanto ce
possa aver cominciato il mercoledD delle ceneri. Tenendo presente ce lo sviluppo delle #uattro serie di
collactiones si articola per otto settimane e me!!o, contro le consuete sei, san Tommaso dedic) al
commento del Credo 1? incontriB 1C al Pater, 42 al Decalogo e 2 8o soltanto 19 all'AveB si ottiene il
totale di ?= 8o eventualmente ?A9 predice. 5a nota precisione di #uesto arcitetto del pensiero non si
smentisce neppure adesso.
Compiamo un passo indietro onde spiegare il motivo per cui il > aprile del 1234 si imponeva #uale
termine massimo. Il regolamento universitario di #uei tempi prevedeva un incontro di cultura religiosa
tra magister e studentes, al mattino della domenica o di altri giorni "estivi: e si aveva il cosiddetto
sermoB la sera poi esso veniva ripreso, magari succintamente, nella collactio o con"eren!a. Quando,
come nel caso dei temi #uaresimali napoletani, si partiva da un determinato testo da -esporre., ossia da
commentare in ciesa o nella sala capitolare, si aveva allora la expositio.
Qualun#ue "orma di predica!ione per) 8almeno in pu//lico9 era impossi/ile ad aversi negli ultimi
#uattro giorni della -settimana santa., a causa delle "un!ioni liturgice e in particolare del cosiddetto
-u""icio delle tene/re., ce ini!iava calato il vespro del mercoledD 849. Il nome traeva origine
dall'usan!a di recitare il mattutino riducendo progressivamente le luci, nel coro. %ul pres/iterio era
stato approntato un candeliere triangolare con #uindici ceriB "in dal primo salmo - in #uel triduo di
medita!ioni centrate sull'olocausto del Cristo -, a una a una le candele venivano smor!ate e, giunti al
#uinto salmo delle laudi, spentesi le luci nella navata, ance l'ultima "iammella spariva. &al canto del
'enedictus sino all'oremus conclusivo gli oranti restavano immersi cosD nella tene/ra completa.
Ci) detto, comprendiamo come, data la coinciden!a tra l'ora della predica!ione e #uella
dell'u""iciatura corale, si imponeva un anticipo sull'avvio: intorno alla domenica di settuagesima.
Tuttavia un'ultima considera!ione ci costringe a so""ermarci ancora sulla #uestione. E vero ce,
diciamo cosD, gra"icamente la stesura delle predice #uaresimali di "ra Tommaso occupa ?= se!ioni -
dalle parole con cui comincia l'expositio del -Credo. a #uelle ce ciudono il commento all'-$ve.. 'a
0 appunto la estrema /revit+ dell'ultima se!ione, dedicata al -/enedetto il "rutto del seno tuo., ce
induce a credere ce l'intero commento all'annun!io, dell'angelo a//ia occupato non gi+ due, /ensD una
sola predica. E vero ce notevolmente corta 0 ance l'esposi!ione del nono comandamento. 'a #uel
ce ci "a pensare a un ininterrotto discorso nel caso dell'-$ve. sono le parole stesse mediante cui le due
parti si legano: -Insomma, ella "u li/erata da ogni genere di maledi!ione . 8>9B e poi siccome 0 #uasi
impensa/ile ce l'ultima predica sia durata sD e no #uattro - cin#ue minuti, pre"eriamo pensare ce
l'intera #uaresima di Tommaso a//ia occupato 4A giorni di e""ettiva predica!ione. 5'appuntamento con
maestro Tommaso sotto il pulpito di %. &omenico 'aggiore e//e ini!io il lunedD di settuagesima 8@
"e//raio 12349, a meno ce non si pre"erisca pensare a un giorno intermedio di pausa.
Predica(ione dialettale
&al /iogra"o Guglielmo di Tocco sappiamo ce Tommaso predic), ance stavolta, in illo suo vulgari
natali soli, ossia nella lingua ce i d'$#uino parlavano alloro paese e nel territorio della contea. 5D per
lD siamo portati a concludere ce, in tal caso, doveva trattarsi del dialetto campanoB an!i il 'andonnet
si arriscia pi* oltre: per lui c)est le dialecte campanien ou napolitain 8?9. Ipotesi certo suggestiva
#uanto, del resto, la scoperta ce un genio della portata di maestro Tommaso non avesse potuto
s/ara!!arsi delle in"lessioni dialettali e di un parlare tra i pi* caratteristici e "ioriti della penisolaB ance
se ci), prosegue il cronista, dev'essere attri/uito -al suo diuturno concentrarsi nella contempla!ione..
5a materia 0 delicata e complessa, sicc; possiamo procedere al massimo per indu!ione, mancandoci
una diretta documenta!ione in materia.
In primo luogo rammenter) ce madonna Teodora, la madre di Tommaso, era una napoletana
-verace., ed 0 sicuramente un "atto ce avr+ in"luito come di consueto sui "igli. Tommaso a dun#ue
imparato le prime parole - e le a /al/ettate da parte sua in napoletano. ,n napoletano per) ce presto
dovette arriccirsi, e de"ormarsi, nei naturali contatti ce legavano al castello gli a/itanti di #uel "eudo
ce sorgeva nell'antica Terra di 5avoro 8@9. Ordinariamente, ripeto, si tende a classi"icare san Tommaso
tra i santi meridionali, #uando non ne "acciamo addirittura un concittadino di sant'$l"onso. 'a occorre
precisare ce $#uino e Roccasecca si trovano a met+ strada tra Roma e (apoli 8cento cilometri in
linea d'aria dalla primaB ottanta dalla seconda9, ad appena una trentina da :rosinone. Il ce ci porta in
Ciociaria 839. (on intendo con ci) "ar di Tommaso un romano, e neppure un la!iale in senso strettoB
vorrei soltanto porre sulla /ilancia i vari elementi della #uestione.
Teodora gli parla in napoletanoB ma se a Cassino i monaci insegnavano nella lingua di Cicerone, 0
"uori di du//io ce durante le ricrea!ioni i suoi compagni di collegio, provenienti in gran parte dal
/asso 5a!io e dall'alta Campania 8sen!a escludere il 'olise sud-occidentale9, avranno riempito i
ciostri dell'a//a!ia d'un pittoresco vociare dalle molte s"umature dialettali.
In "avore della preponderan!a del napoletano nel volgare di Tommaso per) c'0 un altro punto:
ricorderemo cio0 ce egli trascorse gli anni dellFadolescen!a a (apoli. %eguD la parentesi tedesca e,
soprattutto, "ranceseB Tommaso parla ormai e scrive nel suo -discreto. latino. &al 1232 0 di nuovo a
(apoliB e la pittoresca parlata materna - sia pure in"ramme!!ata di locu!ioni casertane e "orse ance
ciociare - si rin"resca in #uella memoria gi+ tanto salda e scattante.
Ci) detto a mo' di premessa e volendo cercar di soddis"are 8ma in maniera assai approssimativa9 la
curiosit+ di ci tentasse d'immaginarsi al vivo Tommaso sul pulpito di %. &omenico 'aggiore,
possiamo solo aggiungere ce un volgare italiano su""icientemente de"inito, in #uello scorcio del
&uecento ancora non esisteva.
%are//e "acile citare, poniamo dalla Cronaca di Partenope 8A9, vasti s#uarci di volgare due-
trecentesco, ma 0 linguaggio dotto, troppo aulico per la semplicit+ di "ra Tommaso. Tutt'al pi* egli vi
avr+ "atto ricorso - cercando di metter assieme #ualce periodo alla meno peggio - in circostan!e
straordinarie, come la volta ce, immersosi in contempla!ione durante il desinare ance alla presen!a di
un sovrano 8=9, dovette "ormulare le sue umili scuse.
%"ogliando a caso il codice suddetto, ci troviamo di "ronte un volgare pulito, ce a prima vista non
sapremmo distinguere dal toscanoB solo ogni tanto un termine, una preposi!ione, una silla/a "inale, ne
denun!iano la9 matrice campana. $ titolo di esempio: dintro, uillo, mastro *icola, dui, mo), viscovo,
maravigliusi, da+ll% et da+ua, celo.
&i contro va collocato un altro specimen, da una sacra rappresenta!ione risalente a circa la met+ del
GIV secolo 81C9. Qui i dialettismi sono romanesci o della provincia, e "an pensare all'in"lusso ce, dal
nord #uesta volta, dovettero premere su Tommaso raga!!o, a 'ontecassino: -HIaccaria e $nnaJ della
volont% de Dio se contentavano, e ll)uno et l)altro ann%vano... ,- c.omo t)aio ditto, /lysabetta toa
moglie te 0arr% o 0iglio...1 serr% sancti0icato, nanti c.e &esc.a del cuorpo, in eterno... ,o) vecc.ia
ragricciata... ,err% 0igliolo de Dio e de ti, Maria... 2u, 3ovanni piccioliello... Li 0ideli n)averanno pace1
noi &udei ne gannar4mo... Alegr4mo e cant4mo... Per lo mondo se ne esb-glia 5!!6 ,uesta 0ama s-
verace7 &amo tucti in bona pace, Dio ,ignore noi laud4mo..
Ora, 0 precisamente nello stesso periodo in cui nascevano i primi capitoli della Cronaca di
Partenope 8ossia intorno al 142?9 ce il giovane Koccaccio prende soggiorno a (apoli con suo padre,
/anciere di casa Kardi. 7//ene, avendo egli scritto a un amico una lettera semiseria e tutta in dialetto
napoletano 8129, ci piace ciudere #uesta parentesi linguistica citandone alcune espressioni ce "aranno
intendere al lettore non solo la notevolissima somiglian!a con la lingua ce ancora oggi si parla da
6iedi grotta al Vomero, da %paccanap)li alla Vicari+, ma l'idioma ce avr+ risonato per anni negli
orecci - assorti #uanto si voglia - di "ra Tommaso. ,n /im/o dun#ue vi vien descritto come -)no bello
0iglio m%scolo, ca dice la mamm%na c.e tutto s)assomiglia a lo patre...1 lo c.i8 bello purpo ca vid-ssivo
m%ie.. 7 sempre scer!ando, messer Giovanni conclude: -9iglio mio, va) sp-cciate, va7 ioca a la scola
co) li (itielli..
5a nostra indagine in #ualce modo "ilologica deve arrestarsi #ui, e "orse continuer+ a s"uggirci una
ciara risultante. Ognuno potr+ determinarla per proprio conto. Il lettore potr+ ora - se vuole - da s; dar
corpo e, meglio, voce a maestro Tommaso predicante se non in napoletano, almeno in un vernacolo
regionale /en accetto e "amiliare ai "edeli accorsi ad ascoltarlo nella #uaresima di %. &omenico
'aggiore.

Il ricordo dei testimoni
Tommaso 8cosD lo ricordava ci, durante #uella predica!ione, non gli stacc) lo sguardo di dosso9
parla pacatamente, come si addice alla materia e a un predicatore dal "isico massiccio, dal tratto
solenne, #uasi ieratico. Gli anno preparato sul pergamo uno sga/ello, ed egli parla seduto, con gravit+
magisteriale "acendosi per) intendere da ognuno.
Gli occi socciusi o, a tratti, "issi verso l'alto a leggere dentro misteriosi splendori, cominci) a
trasmettere, vorremmo dire a ri"rangere sui "edeli la luce della verit+ ce salva. 5a comunica al popolo
dopo averla esposta, nelle pagine dei suoi trattati, mediante sottili distin!ioni e argomenta!ioni
persuasive, per i dotti.
Quelle verit+ di "ede, rimaste nascoste ai massimi esponenti del ra!ionalismo d'ogni epoca,
ac#uistavano adesso un'eviden!a solare ance per la veccierella cristiana, a//andonata pi* ce mai
durante l'ascolto, alla divina provviden!a.
$rticolo dopo articolo, una pericope appresso all'altra, san Tommaso prese a illustrare le ricce!!e
teologali ed esisten!iali della "ede e dei passi scritturistici ce la sorreggono, in un linguaggio
cali/ratissimo ma sempre alla portata di tutti.
$l primo processo in"ormativo, troviamo tra i convenuti il giudice napoletano Giovanni di Kiagio: 0
il testimone ce diciarer+ d'aver sentito predicare -per oltre dieci anni. "ra Tommaso d'$#uino, e di
essere stato suo "amiliare ance in re"ettorio e nella cella del santo religioso.
6u) darsi ce Giovanni sia stato uno dei minutanti presso "a curia locale< %iccome poi il medesimo
giovane seguiva allora i corsi di diritto presso lo ,tudium retto dai domenicani, pu) darsi ce, dietro
compenso, avesse ottenuto di alloggiare nella "oresteria del convento< 7F un'ipotesi.
%ta di "atto ce Giovanni di Kiagio "orse pot; occupare davvero uno dei posti in "ondo al grande
re"ettorio, e pro/a/ilmente non avr+ disertato #uelle istru!ioni capitolari ce, ordinariamente riservate
ai religiosi e tenute dal priore, talvolta possono essere state demandate al dotto e /uon "ra Tommaso,
incapace di negarsi 8149.
&eponendo in #ualit+ di testimoni sulla vita di lui, Giovanni di Kiagio, 6ietro Kranca e Giovanni
Coppa - cin#uant'anni avanti, rispettivamente, uno studente in diritto, un militare e un salariato del
convento - pur trovandosi concordi nell'attestare le virt* di "ra Tommaso non sono altrettanto uni"ormi
circa gli argomenti trattati da lui in #uella lontana #uaresima del '34.
Ci pu) essere stata una pi* o meno conscia ampli0icatio veritatis, ma in ogni caso ci) non sem/ra
aver de"ormato la sostan!a dei ricordi poic; altre testimonian!e collaterali intervengono a ricomporre
l'e#uili/rio. 'entre cio0 da un lato il giudice ricorda d'aver ascoltato Tommaso predicare sull'-$ve. per
l'intera #uaresima, gli ultimi due rammentano 8sen!a per) escludere positivamente l'a""erma!ione
suddetta9 una inconsueta serie di sermoni #uaresimali sul tema del -6adre nostro.. (on ci pare ce la
contraddi!ione sia radicale. Volendo citare altri esempi del genere, in cui la verit+ si restaura
nell'apporto integrativo di passi paralleli, /aster+ riciamarci al passo dell'evangelista 'atteo 81>9:
-Ke""eggiavano HGes*J ance i ladroni ce erano stati croci"issi con lui., mentre sappiamo da 5uca,
con ricce!!a di particolari, ce gli insulti provennero soltanto da parte di -uno dei ladroni. 81?9.
Ci) ce conta, agli e""etti del valore testimoniai e, 0 la piena concordan!a nell'attestare ce san
Tommaso predic), l'anno 1234, argomenti peculiarmente catecetici. -6er dei giovani laici, sentire un
lungo commento sulle pregiere ce meglio conoscevano e ce recitavano o sentivano recitare pi*
spesso, doveva impressionarli pi* delle spiega!ioni del -%im/olo. e del -&ecalogo., con cui avevano
minor dimestice!!a. 81@9.
5'atten!ione di "ronte al primo gruppo di predice dev'essere stata su""icientemente vigile, per
smor!arsi magari verso il termine della seconda settimana. :re#uentare una #uaresima predicata 0 #uasi
sempre impresa per certi versi eroica, al tempo della giovine!!a... 7cco per) in cartello un tema meno
"uor del comune, ecco le dieci istru!ioni sul Pater, e possiamo immaginare ce l'applica!ione mentale,
cordiale, dei giovani uditori si sia "atta di /el nuovo solerte, da non perderne una parola.
I trentadue sermoni dedicati al commento dei dieci comandamenti li avranno interessati a intervalli,
specie #uando "ra Tommaso scende a una casistica ce sem/ra riguardare da vicino la loro vita,
goliardica e militare. I nostri amici, dall'aldil+, ci vorranno perdonare se ipoti!!iamo oltre a #uanto
detto "in #ui, ance talune eventuali assen!e a #uella ter!a "ase. Tuttavia non mancarono agli incontri
conclusivi: e di nuovo #ualcosa si imprime a "ondo nella loro memoria. $lla concisa ma densa
predica!ione mariologica ce prendeva lo spunto dall'-$ve., col passar degli anni 8e ne passarono una
cin#uantina9 dovettero associarsi tutti gli altri ri"erimenti a 'aria, ce noi stessi troveremo disseminati
in #uesto volume 8139. Il ricordo di #uell'-$ve., cosD magistralmente anali!!ata, non perse la sua
posi!ione di rilievo nelle ricordan!e del giudice, sovrastando altri particolari.
6otr+ "ar meraviglia in"ine ce, dopo aver dedicato cin#uantasette sermoni all'interpreta!ione
dell'insieme di verit+ ce costituiscono per il cristiano l'economia della salve!!a soprannaturale,
Tommaso a//ia sentito il /isogno di dedicare una o due predice sul saluto dell'angelo a 'aria. ,n tale
stupore non sare//e giusti"icato appena si ri"letta ce il &uecento 0 il secolo dell'Avemmaria, ce "in
dai primi decenni diventa pregiera universale nel mondo cristiano, su/ito dopo #uella rivolta al 6adre.
Il commento all'-$ve. costituisce la ciusa, non tanto logicamente #uanto devo!ionalmente
necessaria da parte di #uesto domenicano, devoto della 'adonna al punto da cominciare le pagine dei
suoi manoscritti con un attestato di a""etto per lei: $ve, 'aria 8vedi gli autogra"i della %umma contra
gentiles9. %e la /xpositio in salutationem angelicam non ci "osse pervenuta attraverso la
documenta!ione scritta, ne avremmo potuto supporre lo stesso, #uasi necessariamente, l'esisten!a 81A9.

:na nuova catec.esi per adulti
(apoli "aceva ressa attorno al pulpito di "ra Tommaso d'$#uino, attrattovi dalla "ama della sua
santit+ e della ecce!ionale dottrina.
7gli partiva dalla convin!ione ce il Credo rappresenti il compendio delle %critture sante, la sintesi
della rivela!ione, cui deve ri"arsi la "ede di ciascuno, dal teologo al semplice "edele. 5e verit+ contenute
nelle pagine della Ki//ia sono per), assai spesso, avviluppate in un contesto ampiamente discorsivo, n;
sempre "acilmente agevoli ad intendersi. 7cco dun#ue - spiegava maestro Tommaso - l'esigen!a di
raccogliere assieme i vari articoli in un -sim/olo. 81=9 onde le parti siano intimamente, connesse tra
loroB e laddove risultino pi* ardue e inevidenti, esse sono sottolineate da uno stacco. 5'articolo della
passione e sepoltura di Cristo 0 distinto da #uello circa la sua resurre!ione, essendo diverse le ragioni
ce ci conducono ad accettare la morte del &io incarnato, da #uelle ce "an da sostegno al suo risorgere
82C9.
Comincia a pro"ilarsi negli uditori l'ariosa e solida arcitettura del Credo: dai praeambula 0idei 8219
alle verit+ trascendenti ce si incentrano sulla grande!!a di &io, dall'unit+ e trinit+ delle divine 6ersone
alle opera!ioni -appropriate. a ciascuna di esse, #uali la crea!ione e l'a!ione molteplice della gra!ia
santi"icante.
Riguardo all'umanit+ del Cristo, passa in rassegna il concepimento e la sua nascita dalla /eata
VergineB la passione, la morte, la sepolturaB la discesa agli in"eri, la risurre!ione, l'ascensione al cielo e
l'attesa del suo ritorno in #ualit+ di giudice universale. 5o spirito %anto, la Ciesa, i sacramenti, le
prospettive escatologice... ,n a""resco possente, ce i cristiani convenuti al #uaresimale ammiravano
con un senso di tremore e di rinnovata responsa/ilit+.
Con l'ini!io delle predice sul 6ater il discorso si "0ce ancor pi* "amiliareB l'atten!ione dei presenti si
acuD nella #uotidiana scoperta di tanti e insospettati tesori dentro #uelle "ormule a/ituali e un tantino
strapa!!ate.
&al tempo della catastro"e compiutasi nel giardino dell'7den l'umanit+ non pregava, oppure
sciudeva le la//ra solo dinan!i a un idolo o per invocare i demoni. 7d ecco il Cristo insegnarci il
segreto della pregiera autentica, restituire all'uomo il diritto alla speran!a, la gioia ce solo un or"ano
cui venga concesso di ria//racciare il 6adre pu) comprendere, la tran#uillit+ di aver trovato nel Cristo
medesimo un maestro e un intercessore impareggia/ile.
7ppure, sen!a la parola di commento del santo teologo, la stessa pregiera al 6adre di""icilmente
sare//e intesa, da noi, oggi, come modello per"etto di prece "iduciosa, moderata e regolata nelle sue
aspira!ioni, "ervente e umile, cui anela "orse sen!a saperlo il cuore umano.
5a ter!a serie di sermoni si present) interessante per un altro verso: era il commento al codice pi*
in"ranto ma ance pi* sentito come vero e o//ligante, nel "ondo delle coscien!e. Tommaso e//e modo
cosD di toccare un'in"init+ di concrete situa!ioni e di scendere a conclusioni pratice d'ordine morale o
rituale, indispensa/ili per dare all'umanit+ - come 0 nei disegni di &io - il volto di una societ+ ordinata
dall'alto verso "ini supremi.
7ccolo, perci), prendere in esame tanto i precetti ce ognuno percepisce intuitivamente come dovere
ance solo alla luce della pura ragione naturale, #uanto gli altri comandamenti ce necessitano di pi*
sottile indagine sapien!iale, e soprattutto #uelli ce l'uomo conosce attraverso l'insegnamento del &io
rivelante.
:edelt+, rispetto, servi!io nei con"ronti del legislatore ce provvede all'umana collettivit+ sono
espressi dall'osservan!a dei primi tre comandamenti 8-(on avrai un altro &io., -(on nominare il nome
di &io invano., -Ricordati di santi"icare la "esta.9.
%eguono i doveri generali e #uelli speciali, ce ciascuno di noi a verso il prossimo: l'o//ligo della
riconoscen!a riguardo ai /ene"attori, riassunto nell'em/lematico -Onora il padre e la madre.B l'o//ligo
di non danneggiare i nostri simili attentando all'incolumit+ altrui, oltre ce alla propria 8-(on
uccidere.9, strumentali!!ando la verit+ 8-(on dire "alsa testimonian!a.9, o insidiando la persona legata
a un uomo dal vincolo dell'amore "isico-spirituale e dalla "un!ione responsa/ile di propagare la prole
8-(on commettere adulterio., -(on desiderare la donna d'altri.9B l'o//ligo, "inalmente, di rispettare i
/eni temporali ce non ci appartengono 8-(on ru/are., -(on desiderare la ro/a altrui.9.
(ei precetti della legge divina 0 racciusa la massima sapien!a, trasparente ance nell'ordine esatto
in cui essi si raccordano, poic; 0 proprio del sapiente disporre le cose nel de/ito ordine e nella
maniera pi* congrua possi/ile.
7sponendo i vari comandamenti dell'antica legisla!ione, Tommaso non trascura di indicarne il nesso
coi precetti della legge evangelica. Tutto si ricapitola in Cristo, e in lui tutto ac#uista nuovo valore dalla
li/ert+ e dall'amore dei "igli d'ado!ione.
7ra persuaso inoltre ce se la solenne proclama!ione della 6arola spettava al diacono, e al sacerdote
del medioevo la predica!ione Lerigmatica 8una "orma elementare di catecesi al popolo9, apparteneva
al vescovo e ai 0ratres praedicatores, ce lo a""iancano nel ministero pastorale, la predica!ione
omiletica, essen!ialmente dottrinale.
6erci), ciun#ue salga il pulpito, dovr+ essersi dedicato allo studio e alla contempla!ione delle verit+
salvi"ice. %an Tommaso nutriva ammira!ione per #uelle "igure ce, nella storia della salve!!a e della
Ciesa, potevano esser paragonate alla lucerna ce arde illuminando la notte. &i Giovanni il
precursore, "ra Tommaso aveva scritto: -Il suo animo, i suoi sentimenti erano in"ocatiB emanava "ervore
all'intorno... Taluni sono invece lucerne solamente in #uanto occupano un determinato posto nella
Ciesa, in #uanto "u assegnato loro un particolare o""icioB ma in "atto di intima partecipa!ione
Hall'impegno apostolicoJ sono lucerne spente. (on anno in s; il "uoco della carit+. ,na "onte di calore
in"atti, se c'0, la si avverte ancora prima di individuarla localmenteB cosD l'uomo ce possiede la verit+,
viene segnalato dal "ervore delle opere, innan!i ce cominci a parlare.
,na "iamma riscalda e splende... Giovanni possedeva la luce, essendo stato illuminato nel contatto
col Cristo, e poi la di""ondeva a gran voce, con"ermandola in"ine con la rettitudine della vita.
Il predicatore della 6arola deve possedere tre re#uisiti: Messer cio0 "edele al messaggio di verit+ ce
a ricevuto, ciaro nell'esposi!ione della medesima, consapevole di essere stato ciamato al servi!io di
&io, per cui eviter+ di "inali!!are il suo ministero in vista di vantaggi personaliN 8229.
(eppure #uei tempi di"ettavano di predicatori astrusi nel linguaggio o per le scelte degli argomenti.
%. Tommaso, al contrario, lasciati da parte i pre!iosismi e le tematice peregrine, si attenne per tutta la
#uaresima 1234 ai pilastri della "ede e della devo!ione cristiana.
,entire cum /cclesia
&i""icilmente si potre//e sospettare ce un testo poco esteso, #uale #uello della predica sull'-$ve.,
potesse o//ligarci a un'ultima sosta, dopo #uella occasionata dalla "amosa deposi!ione di Giovanni di
Kiagio. 5'importan!a dottrinale 0 adesso, sen!a paragone, assai maggiore. Il testo 8relativo al modo e al
momento in cui la santa Vergine "u santi"icata9 si trova a p. 2@A-@=, nota 2>, e pregiamo il lettore di
integrarlo con #uanto andremo #ui esponendo.
Or/ene, attraverso la consulta!ione accurata di 1= manoscritti - pienamente accreditata dal
'andonnet - pare possi/ile ricondurre il testo alla sua autenticit+: e il medesimo, dun#ue, andre//e
letto cosD: -H'ariaJ "u purissima sia #uanto alla minima colpa, giacc; non conobbe il peccato
d)origine e non commise alcun peccato, n; mortale n; venialeB sia #uanto alla pena.. 5'importan!a di
una simile ricostru!ione, in "avore della #uale interviene il peso di autorevoli teologi, da (or/erto del
6rado al 6almieri, al Reiser, al Garrigou-5agrange, a G.6. Rossi 8249, non a /isogno di esser da noi
sottolineata.
%i pu) a #uesto punto parlare di un progresso, di un vero e proprio ripensamento nel pensiero
mariano del santo dottore< Oa mai inteso egli negare a 'aria, positivamente e ine#uivoca/ilmente, il
privilegio dell'immacolato concepimento o non piuttosto, ance nei testi pi* controversi 8lasciando cio0
per ora da parte le a""erma!ioni ce potre//ero sonare risolutive, dello stesso Tommaso9 egli si rivela
preoccupato di nulla togliere all'a""erma!ione paolina, incontesta/ile, secondo cui -Cristo 0 il salvatore
di tutti. 82>9< (ella ,umma t.eologica ragiona a #uesto modo: la santit+ della /eata Vergine non si pu)
pensare anteriore alla sua anima!ione. 6rimo perc; la santi"ica!ione di cui parliamo 0 la puri"ica!ione
dal peccato originale, ma la colpa si pu) mondare solo mediante la gra!ia, ce pu) esser recepita
esclusivamente da una creatura ra!ionale. 7 poi, sempre considerandola prima dell'in"usione
dell'anima, la prole concepita non 0 suscetti/ile di colpa. %icc;, se "osse stata santi"icata allora, ossia
avanti ce possedesse un' entit+ come persona umana attraverso la rece!ione di una propria anima,
'aria non avre//e contratto il de/ito comune al resto degli uomini, n; avre//e avuto /isogno della
reden!ione e della salve!!a. &un#ue, non rimane ce porre tale santi"ica!ione di 'aria dopo la sua
anima!ione 82?9.
Vediamo d'intenderei meglio, riducendo per il lettore meno preparato la complessa #uestione in
termini accessi/ili. Visto nel contesto storico e dottrinale, ogni passo ce Tommaso ci a lasciato in
proposito 8ance se non sempre in maniera esplicita9 0 ordinato a porre in risalto l'opera del Cristo
redentore. %e l'anima della /eata Vergine non "osse stata destinata al contagio del p;ccato d'origine,
Cristo perdere//e la prerogativa di essere il salvatore di tutti, l'unico ce non a//ia avuto /isogno di
essere salvato.
Talvolta l'espressione suona rude e, a prima vista, tale da escludere riserve o incerte!!e, come nel
caso: -5a /eata Vergine contrasse il peccato originale, da cui per) "u mondata prima della sua nascita.
82@9. 'a prendere in considera!ione l'ipotesi del peccato #uale in"e!ione non gi+ e""ettivamente
contratta /ensD da cui non parre//e possi/ile scampare, non o""usca minimamente la persona di 'aria:
essa, in"atti, al pari di tutti noi, discendendo per via di genera!ione da altri "igli di 7va, nell'atto di
esistere in #uanto persona avre//e dovuto contrarre il debitum culpae, cui l'umanit+ era condannata.
,na inelutta/ilit+ riguardante ciascun mem/ro della stirpe umana 8escluso Cristo9, tranne il caso ce
non intervenga un #ualce speciale privilegio, capace di esplicare un e""etto li/eratore.
%i /adi, non un privilegio #ualun#ue. Il - 6recursore. 8Giovanni9 "u santi"icato anc'egli nel grem/o
materno, ma tre mesi dopo essere stato concepito: 'aria, l'unica - l'Immacolata Conce!ione come la
proclama solennemente la Ciesa cattolica -, "ruD del /ene"icio di una reden!ione preveniente.
5'$ngelico non adoper) mai, e neppure cono//e la "ormula a noi tanto "amiliare, di un intervento
divino -in previsione dei meriti di Cristo.B tuttavia, "in dagli ini!i della sua carriera di teologo,
Tommaso sem/r) nutrire nell'intimo un identico convincimento.
(el primo li/ro del suo commentario alle #uattro %enten!e di 6ietro 5om/ardo, il giovane pro"essore
aveva scritto: -5a /eata Vergine "u di tale immacolate!!a da autori!!arci a sostenere la sua immunit+
tanto dal peccato d'origine, #uanto da #uello attuale. 8239. 6osi!ione esplicita e netta, uscita dalla
penna di maestro Tommaso allo stesso modo di altre, opposte diametralmente ma solo allFapparen!a,
ce egli e//e il coraggio di "are in osse#uio alla dottrina u""iciale e a un'e#uanime indagine teologica.
%ino al riscio di venir "rainteso.
5a sua mente vigile dovette accorgersi presto, o addirittura su/ito, ce un'a""erma!ione tanto
inconsueta avre//e potuto condurre altri teologi a illa!ioni inaccetta/ili, almeno entro il contesto della
mariologia di #uell'epoca. (on sare//e parso, allora, ce 'aria "osse l'unica creatura a non /ene"iciare
della reden!ione ce sappiamo di portata universale - operata dal :iglio< 7 secondo #uale modalit+ la
Vergine poteva essere stata oggetto di santi"ica!ione prima del concepimento<
%an Tommaso sem/ra perci) pre"erire, per #uanto possi/ile, nelle dispute e negli scritti pi*
sistematici, l'astenersi da un pronunciamento - in un senso o nell'altro - di "ronte all'interrogativo sul
-#uando. preciso 'aria "u santi"icata. %e 0 costretto a "arlo, e lo si vedr+ nel testo seguente, si esprime
in modo da ri"erire pi* l'opinione corrente ce una personale convin!ione: -%i ritiene ce 'aria sia
stata santi"icata Pcito post conceptionem et animae in"usionemF. 82A9. Il suo creditur espone una
senten!a accettata da molti. Il ce corrispondeva a verit+, per la maggioran!a dei teologi "ino al secolo
GIII.
Tommaso proseguD la sua #uieta medita!ioneB #uieta e so""erta, per l'alternarsi "orse ora dell'una, ora
dell'altra prospettiva e delle rispettive implica!ioni. %er/) nitida la perce!ione di aver visto ciaro "in
dall'ini!io< 6rudente, con #uel senso della misura ce lo contraddistingue, pre"erD sacri"icarsi in materia
tanto delicata alla tradi!ione e all'atteggiamento pratico della Ciesa ce non cele/rava la "esta
dell'Immacolata< 82=9 7 cosa sicura ce "ino a #uel momento lo %pirito %anto non aveva inondato di
luce un segreto cosD arcano. 7 Tommaso sem/ra custodire dentro di s;, per se stesso e nel corso di
lungi anni, il convincimento. (e nutre una silente devo!ione. :ino a ce, giunto al termine della
para/ola terrena, #ualcosa o Qualcuno pare sospingerlo a ri/adire daccapo la primitiva, silen!iosa
certe!!a ce accuratamente aveva voluto disgiungere dal suo pro"ondo sentire cum /cclesia.
%otto le nuove "ormule ria""iora la certe!!a personale ce 'aria non soggiac#ue all'in"lusso del
peccato d'origine 8ance se, cosa /en diversa, ella doveva esser considerata inclusa nell'am/ito,
universale come il genere umano, dei discendenti da una coppia di progenitori moralmente "alliti, ce
avevano riversato sull'intera stirpe le conseguen!e di un debitum da saldare9. 'aria, possiamo /en
a""ermarlo in #uest'ordine di idee, e//e /isogno d'essere redenta: 0 #uesto il signi"icato vero dell'opera
redentrice di Cristo, ce santi"ic) sua 'adre nell'istante in cui essa veniva concepita. 'aestro
Tommaso optava per un sincrono con"luire dell'anima 8cui - in linea di principio - necessitava la gra!ia
santi"icante9 e della gra!ia stessa< &esideriamo con"ortare una simile tesi - sostan!ialmente
immacolatista - non cedendo a pregiudi!iali antistorice #uantun#ue in /uona "ede, ma limitandoci a
riportare gli ultimi testi di Tommaso, a poco pi* di un anno dalla sua morte. E in #uesta dire!ione ce
vogliono condurci i suoi dettati estremi<
%i apra il Compendium t.eologiae 81232-349, e vi troveremo: -H'ariaJ "u resa immune non solo dal
peccato attuale ma ance da #uello originale, )in 0or(a di uno speciale privilegio).84C9. In #uesto
termine, immunis, c'0 solo la li/era!ione -cito post Hconceptionem et animae in"usionemJ .8419 e in tal
caso come spiegare l'immunit+ sostenuta nel commento a 6ietro 5om/ardo< - 8429 o non piuttosto il
senso plenario di un aggettivo ce, in latino ancora pi* ce nella nostra lingua, #uando venga usato in
"orma assoluta importa esen!ione, privilegio, immunit+ da tutto ci) ce contamina, e #uindi
immacolate!!a< Il -cito post. di Tommaso a proprio ed esclusivamente valore temporale< E lecito
cio0, alla luce di #uanto detto "in #ui e di #uanto stiamo per aggiungere, eliminare dal -cito post. ogni
concomitan!a d'ordine divino-inten!ionale tra anima!ione del "eto e santi"ica!ione immuni!!ante< Il
privilegio soltanto allora sare//e davvero singolare, "acendo della sancti0icatio in utero l'estin!ione del
de/ito nell'istante medesimo in cui i meriti di Cristo compiono, su colei ce diverr+ sua madre, il primo
e""etto redentivo.
5a priorit+ temporale dell'in"usione dell'anima 8necessaria certo a costituire nel grem/o materno
#uel nuovo essere9 non 0 "orse compati/ile con una arcana co-priorit+ salvi"ica, in simultaneo
concorso< ,n interrogativo ce viene ad aggiungersi agli altri della vexata uaestio.
6rendiamo, in"ine, l'incompiuto commento di Tommaso al salterio 8tra l'otto/re 1232 e il @ dicem/re
successivo egli aveva commentato cin#uanta#uattro salmi9 dove, nell'esegesi del salmo 1> a//iamo,
testualmente: -In Cristo e nella Vergine 'aria non vi "u, assolutamente, la minima om/ra di peccato.
8449. O negiamo l'autenticit+ del testo 8e non 0 lecito almeno "inora9, oppure non possiamo pretendere
maggior ciare!!a: omnino sine macula, pu) tradursi in una sola maniera: non macciata,
assolutamente incorrotta, tanto da poter essere posta al "ianco del Cristo, il %anto, l'intemerato per
eccellen!a.
'a se non /astasse, poce pagine pi* in l+, nell'esporre il salmo 14, Tommaso riprende: -&icendo
dun#ue Hil salmistaJ: 'Oa sta/ilito nel sole la propria dimora' 8Q9 intende a""ermare ce HCristoJ a/it)
corporalmente nel %ole, ossia nella /eata Vergine, la #uale non cono//e a""atto l'oscurit+ del peccato:
#uae nullam .abuit obscuritatem peccati..
%crivendo ce 'aria non cono//e a""atto 8-non .abuit.9 oscurit+ di peccato 0 cosa /en diversa ce
se l'$#uinate avesse scritto: -non aveva pi* 8non a/e/at9. tale oscurit+ o intorpidimento morale nel
momento in cui concepiva il :iglio per virt* dello %pirito %anto. Interessante ance la rigorosa analogia
con la "ormula di un testo agostiniano, citato sovente da san Tommaso: -H&ominusJ constat nullum
peccatum .abuisse: sappiamo, cio0, ce il %ignore non cono//e assolutamente il peccato..
In entram/i i casi l'a""erma!ione 0 svincolata da #ualun#ue limite temporale. 'aria, allora,
splendette come il sole dall'istante medesimo in cui, concepita e con-santi"icata, incominci) a essere
'aria.
,alvati dalla verit%
5a lunge!!a delle #uattro collactiones varia in un rapporto diretto con le intrinsece di""icolt+,
dogmatice e morali.
,na semplice scorsa /aster+ poi a mostrare con ogni eviden!a ce l'ossatura di #uest'opera
composita 0 sostan!ialmente scritturistica: in #ueste pagine si possono contare oltre un migliaio di
cita!ioni /i/lice.
In e""etti, da testi privi all'apparen!a di #ualun#ue di""icolt+ e magari di peculiare interesse,
Tommaso sa isolare tre o #uattro termini, e d'incanto ecco ampliarsi l'ori!!onte e la portata dell'intero
discorso. Il lettore vedr+ da s; in #uale grado lF$#uinate possedesse l'arte di scegliere una determinata
auctoritas 8solitamente dalla %crittura o dalla patristica9, per servirsene come punto di appoggio o come
connessione dinamica.
5o troveremo sempre coerente con la prima regola ce egli raccomandava ai con"ratelli predicatori:
la salda adesione alla dottrina certa, onde non deviare dalla verit+. %i attiene alla parola rivelata, al
dogma e al sensus /cclesiae, deciso a svolgere il proprio ruolo di "edele interprete e di umile
divulgatore. %i a la sensa!ione netta ce Tommaso cerci la verit+ innan!itutto per un'insopprimi/ile
esigen!a personale. 7gli prova ripugnan!a di "ronte a ogni sorta di oscurit+. &i #ui la sua cura nel
dividere e suddividere, e il lettore moderno di /uon volere "inir+ per rilevarne l'intrinseco pregio.
(ell'esporre la sacra pagina, Tommaso si attiene il pi* possi/ile al senso letterale, cui "ar+ seguire un
giudi!ioso impiego del signi"icato morale e dei sim/olismi tradi!ionali. Tutto il pensiero cristiano di
Tommaso - la sua teologia - si edi"ica in un sapiente ricorso alla 6arola.
5a predica!ione viva si avvalora sul pulpito mediante l'uso dei gesti, delle in"inite tonalit+ della voce
umana, delle pause e degli stessi silen!i. CosD, i passaggi impliciti tra pensiero proprio e cita!ione
/i/lica, Tommaso li avr+ sottolineati con #uesti accorgimenti tanto naturali #uanto allusivi, ce tuttavia
nessuno stenogra"o avre//e potuto mai registrare.
6er #uesta ragione e al "ine di rendere pi* agevole la lettura ed espliciti i nessi riguardanti gli
innumerevoli ri"erimenti scritturistici citati da san Tommaso, a//iamo "atto ricorso a dei passaggi, a dei
legamenti nostri, nella misura pi* discreta possi/ile, sul tipo di -a""inc; non a//iamo a sentirci dire da
6ietro. 8e seguono le parole dell'apostolo9, o -perc; il pro"eta $mos non a//ia a rimproverarci., e via
dicendo.
(el commentare il -&ecalogo., Tommaso sostiene ce, per conseguire la salve!!a, l'uomo deve
conoscere talune no!ioni /asilari 8la -scientia credendorum., la -scientia desiderandorum. e la
-scientia operandorum.9. Costante, come si vede, il termine scientia: la conoscen!a.
(elle predice dedicate al -6adre nostro., poi, illustrava il signi"icato primario del termine
-salve!!a., #uale scampo dai pericoli ce attentano al conseguimento di un dato "ine. $vendo &io
creato l'uomo in ordine alla vita eterna, ci potremo dire salvi allorc; ci troveremo nelle condi!ioni di
ottenere la medesima.
7 sono le /uone opere - conclude nell'esegesi del -Credo. #uelle ce ci conducono alla vita eterna.
Ragion per cui ogni cristiano deve conoscere e riciamare costantemente alla memoria #ueste verit+, da
cui dipende la salve!!a. 7splicito, dun#ue, il rapporto tra conoscen!a della verit+ rivelata, della
salve!!a o""ertaci dal Cristo, e della vita eterna.
5a verit+ di &io 0 l'unica verit+ ce salva.
%I(T7%I KIOGR$:IC$ %, %$( TO''$%O &'$Q,I(O
122? 8o 122@9. (ascita di Tommaso nel castello di Roccasecca, al con"ine tra il 5a!io e la Campania.
124C. 5o ritroviamo all'et+ di cin#ue anni tra i pueri oblati, #ualcosa ce doveva somigliare a un
convitto per -interni., ma la cui "un!ione educativa e culturale mirava a "ormare dei "uturi monaci 8e
magari degli a/ati9.
124=. 'ontecassino su/isce la devasta!ione da parte delle truppe di :ederico II, e Tommaso ce ormai
#uattordicenne a seguito gli studi previsti dall'ordinamento scolastico del -trivio., ini!iando "orse
ance #uelli superiori, ritorna temporaneamente in "amiglia per poi scendere a (apoli e "re#uentarvi
l'universit+.
Vi conosce i domenicani e coltiva il proposito di aggregarsi all'Ordine dei 6redicatori.
12>4. Riceve l'a/ito di novi!io dalle mani del priore di %. &omenico 'aggiore, "ra Tommaso $gni da
5entini.
12>>. 'entre cerca di guadagnare 6arigi per s"uggire ai "ratelli ce lo inseguono inten!ionati a opporsi
ai progetti di "ra Tommaso e dei domenicani ce l'accompagnano, nei pressi di Kolsena viene raggiunto
e ricondotto indietro.
Trascorre un anno di segrega!ione nel castello di 'onte %an Giovanni Campano. Vi supera una
grave insidia contro la pure!!a, mediante cui si sperava di distoglierlo dalla voca!ione.
12>?. $rresisi i parenti di "ronte alla sua costan!a, "ra Tommaso viene li/erato e torna a (apoli.
Giovanni Teutonico, maestro generale dell'Ordine, lo a""ida ad $l/erto 'agno. 7 Tommaso si "orma
alla sua scuola, seguendolo nei viaggi tra Colonia e 6arigi.
6resto il giovane studente dimostra doti di prepara!ione dottrinale e capacit+ didattice talmente
accentuate da indurre i superiori ad avan!are la sua candidatura #uale /accelliere 8era detto
-/accellierato . il primo grado accademico, ce preludeva a #uello di pro"essore9 presso la cattedra di
teologia. Tommaso a appena ventisette anni e le di""icolt+ /urocratice o settarie creano accese
polemice, ce solo un diretto intervento del 6apa $lessandro IV pu) ridurre al silen!io.
12?3. Ottenuta la licentia docendi nell'anno precedente, Tommaso pu) ini!iare il suo insegnamento in
#ualit+ di magister all'universit+ parigina.
12?3-12?=. In #uegli anni altre polemice lo coinvolgono suo malgrado: ad esempio #uella capeggiata
da Guglielmo di %. $more ce, coi pro"essori laici o del clero secolare, tentava d'impedire agli Ordini
mendicanti la li/era docen!a universitaria.

12?=-12@A. Rientra in Italia, e durante circa dieci anni pu) dedicarsi a una prodigiosa attivit+
scienti"ica. Insegna presso lo ,tudium della curia romana a Viter/o, poi a Orvieto.
&al '@? al '@3 risiede nel convento romano di %. %a/ina con l'incarico di riordinarvi lo %tudio
generale.
Quando pu) appro"ittare delle pause ce la stesura dei trattati o l'insegnamento nei corsi scolastici gli
concedono, volentieri risale sui pulpiti a predicare.
7 nel periodo italiano ce san Tommaso compone le opere "ondamentali e sistematice del suo
pensiero teologico: la ,umma contro gentiles 812?=B 12@1-@>9 e la ,umma t.eologiae 812@@-'349, ance
se le aveva ideate gi+ molto tempo avanti e terminer+ la III pars di #uest'ultima, "orse, in :rancia.
12@=-1231. %em/ra per desiderio dello stesso 6onte"ice, san Tommaso ritorna a 6arigi e vi insegna per
due anni accademici consecutivi. 6eriodo di nuove dispute 8averroismo dilagante nella "acolt+ delle
arti, l'attacco "rontale al suo stesso orientamento aristotelico, la rinnovata polemica contro i religiosi
mendicanti e la loro presen!a nelle cattedre universitarie9.
1232. &eve accettare l'invito di Carlo d'$ngi) e si occupa dell'insegnamento presso lo ,tudium
dell'Ordine, a (apoli.
1234. Predica la uaresima nella c.iesa di ,. Domenico Maggiore.
123>. Convocato da Gregorio G a partecipare in veste di esperto al concilio di 5ione 8un tentativo per
rista/ilire l'unione tra greci e latini9, "u colpito da malore. Ciesta ospitalit+ all'a//a!ia di :ossanova,
Tommaso vi muore il 3 mar!o.
CO''7(TO $5 %I'KO5O &7G5I $6O%TO5I
8-CR7&O.9
Introdu(ione

5a prima cosa necessaria al cristiano 0 la "ede. %en!a di essa nessuno di noi
potre//e, lealmente, dirsi cristiano.
'ediante la "ede:
I. l'anima si unisce a &io, per #uella sorta di matrimonio spirituale
descritto da Osea: -Ti "idan!er) con me in un patto "edele. 8Os 2, 229. 6erci)
nel /atte!!are una persona, le si ciede innan!i tutto ce diciari la propria
"ede: -Tu, credi in &io<. Il %ignore l'a detto: -Ci creder+ e sar+ /atte!!ato,
conseguir+ la salve!!a. 8'c 1@, 1@9, lasciando intendere ciaramente ce il
/attesimo da solo, sen!a la "ede, non giova. (essuno, ce si ri"iuti di
accettarne l'esisten!a, pu) riuscire gradito a &io, secondo l'insegnamento di
6aolo 8c". 7/ 11, @9. $gostino, commentando un passo della lettera ai
Romani, scrive: -&ove manci la conoscen!a della Verit+ eterna e
immuta/ile, risultere//ero inutili ance le virt* di un comportamento
irreprensi/ile..
2. 5a "ede produce come un germoglio di vita eterna, la #uale in sostan!a
altro non 0 ce il conoscere HsvelatamenteJ &io 8c". Gv 13, 49. Quaggi* ne
a//iamo una conoscen!a ini!iale mediante la "ede, ma in "uturo diverr+
per"etta, e conosceremo &io nella sua realt+. 5a "ede, cio0, sta alla /ase delle
realt+ divine in cui speriamo 8c". 7/ 11, 19. %icc;, nessuno potr+ giungere
alla /eatitudine derivante da una piena conoscen!a di &io, se prima non ne
accoglie l'esisten!a per me!!o della "ede 84?9.
4. 7ssa costituisce l'orientamento pi* sicuro nella vita. 6er poter viv0re
rettamente 0 necessario conoscere le regole "ondamentali della rettitudineB
ma se per apprenderle l'uomo dovesse a""idarsi alla pura ri"lessione, non vi
giungere//e mai o soltanto dopo lungissimo tempo. 5a "ede invece ci
insegna tutto #uesto, rassicurandoci sull'esisten!a di un &io ce premia gli
onesti e punisce i disonesti, nonc; sull'esisten!a di una vita "utura e altre
simili verit+, e""icaci a orientare la vita dell'uomo verso il /ene e a
distoglierlo dal maleB -il giusto - in"atti - vivr+ ispirandosi alla "ede. 8$/ 2,
>9.
Ci) trova con"erma nel "atto ce prima dell'avvento di Cristo, /asandosi
sul proprio ingegno - elevatissimo #uanto si voglia -, nessun sapiente giunse
a conoscere intorno a &io e ai me!!i atti a conseguire la vita eterna tanta
certe!!a #uanta ne possiede una veccierella cristiana, in "or!a appunto della
sua "ede. &opo l'avvento del %ignore si reali!!a #uanto pro"eti!!ato da Isaia,
ce cio0 &io si 0 reso conosci/ile per tutta l'estensione della terra 8c". Is II, =9.
Inoltre, mediante la "ede superiamo agevolmente le tenta!ioni. (on di rado
i santi anno vinto il contrasto coi potenti del mondo, gra!ie alla loro "ede
8c". 7/ II, 449. %appiamo ce #ualun#ue tenta!ione proviene dal diavolo o dal
mondo o dalla sensualit+ 84@9. %atana vorre//e indurre l'uomo a non
sottomettersi, disu//idendo ai precetti di &io. 5a "ede, al contrario, ci
ricon"erma ce egli 0 il sovrano %ignore, cui 0 sagge!!a u//idire. -Il vostro
avversario, il diavolo - ci avverte san 6ietro - si aggira come un leone alla
ricerca di #ualcuno da divorare. Voi resistetegli, saldi nella "ede. 8I 6t ?, A9.
Il mondo ci tenta allettandoci con le prosperit+, oppure spaventandoci col
timore delle tri/ola!ioni. $nce stavolta possiamo vincere gra!ie alla "ede, la
#uale ci addita un'esisten!a migliore di #uesta, e cosD possiamo superare i
pericoli nascosti nelle "ortune e nelle disgra!ie mondane. -5a vittoria ce
trion"a su #uesto mondo 0 la nostra "edeR. 8I Gv ?, >.9. 7 in pi*, essa ci
illumina circa disgra!ie ance maggiori, cio0 l'in"erno, ce 0 il peggiore dei
mali.
5a carne, in"ine, ci tenta invitandoci ai piaceri transitori della vita terrenaB
e ancora una volta la "ede ci trae in salvo mostrandoci come, se ci
attaccassimo a essi inde/itamente, potremmo perdere le eterne gioie del cielo.
5'utilit+ della "ede 0 #uindi evidente.
Taluno pu) giudicare una stolte!!a la "ede, il credere cio0 in #ualcosa ce
non cade sotto l'esperien!a dei sensi. E un du//io inconsistente, se appena
cominciamo a considerare i limiti dell'intelletto umano. (el caso potessimo
davvero conoscere per"ettamente tutte le cose visi/ili e invisi/ili, allora
sare//e un'autentica stolte!!a accettarle per pura "ede. 6urtroppo, per), la
nostra mente 0 tanto de/ole ce mai alcun "iloso"o 0 riuscito a sondare sino in
"ondo la natura d'una semplice mosca: vi "u ad esempio uno studioso ce
rimase isolato dal resto del mondo, per trent'anni, a investigare sulle a/itudini
delle api...
Quindi, se l'intelletto 0 cosD de/ole, non sare//e stolte!!a da parte nostra,
nell'investiga!ione di un soggetto altissimo #uale 0 &io, volerci "ermare a
#uelle elementari no!ioni ce la ragione giunge a "arsi in proposito< %i tratta
niente meno di #uel &io -cosD grande da restar misterioso di "ronte a ogni
nostra investiga!ione, come pure 0 impossi/ile contare gli anni della sua
eternit+. 8G/ 4@, 2@9.
$ll'o/ie!ione si pu) rispondere ance in #uest'altro modo. 'ettiamo ce un
maestro, competente nella propria materia, venga contestato da un pro"anoB
deve trattarsi, dir+ ciun#ue, di persona di poco senno. 7//ene, dato ce
l'intelletto angelico supera di gran lunga l'intelligen!a del pi* acuto "iloso"o
8assai pi* di #uanto il maestro di cui a//iam parlato non superi la limitata
capacit+ d'intendere di un ignorante9, sare//e /en poco savio colui ce
negasse credito a una verit+ recatagli da un angelo, e molto pi*, dun#ue, se
non volesse credere al &io ce si rivela. &i "atto, la "ede ci mani"esta
pareccie cose al di sopra della pura ragione umana 8439.
%e del resto #ualcuno volesse ostinarsi ad accogliere esclusivamente ci) di
cui a diretta esperien!a, un tale uomo potre//e vivere in #uesto mondo<
Come campare sen!a "idarsi dell'altrui esperien!a< Ci, per esempio,
potre//e essere certo di esser "iglio dell'uomo ce si dice suo padre<
Quindi 0 necessario ce ognuno presti "ede agli altri, l+ dove la personale
conoscen!a non arriva. 7 soprattutto do//iamo "idarci di &io, credi/ile pi* di
ogni altro. 6erci) l'uomo ce respinge le verit+ rivelate non si dimostra
intelligente, /ensD sciocco e orgoglioso 8c". 1 Tm @, >9B mentre ciun#ue si
"ida di &io e lo onora con il de/ito osse#uio, sperimenta una certe!!a
incrolla/ile 84A9.
7 si pu) ancora aggiungere ce &io non manca di avallare l'autenticit+
delle verit+ di "ede. Quando un re invia delle lettere contrassegnate col
proprio sigillo, nessuno pu) metterne in du//io l'autenticit+. $ltrettanto
possiamo dire a proposito del nostro assunto: le verit+ di "ede ce i santi
anno creduto e poi tramandato "ino a noi risultano autenticate da #uel sigillo
di &io ce sono i miracoli 8/en al di sopra della portata delle semplici
creature9, coi #uali Cristo a convalidato l'insegnamento degli agiogra"i e
degli apostoli 84=9.
Ce se tu volessi insistere, ce i miracoli stessi s"uggono alla diretta
esperien!a della maggior parte degli uomini, ti risponder): la storia -
comprese le "onti pagane - ci insegna ce l'intera umanit+ credeva negli idoli
mentre la "ede di Cristo veniva com/attuta. 'a da un certo periodo in poi il
mondo prese a convertirsi al vangelo. %apienti, no/ili, ricci, personaggi
cele/ri e autorevoli si convertono nell'ascolto di poci, semplici e poveri
predicatori evangelici.
7//ene, o #uesto 0 un "atto miracoloso, oppure no. (el primo caso, eccoti
la dimostra!ione ce cercavi. %e tu invece negassi ancora, ti "ar) notare ce
un miracolo pi* prodigioso di #uesto 0 addirittura inimmagina/ile: ce il
mondo si sia potuto, sen!a intervento divino, convertire a Cristo. 'i pare
a//astan!a ciaro.
Concludendo: nessuno pu) ragionevolmente du/itare delle verit+ rivelate
e, an!i, deve crederle pi* di ci) ce percepisce attraverso i sensi. 5a vista, ad
esempio, pu) ingannarsi, mentre la sapien!a di &io 0 assolutamente
in"alli/ile.
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra
%i tratta della verit+ "ondamentale. Considerando cosa signi"ici la parola
&io, possiamo dire ce essa indica colui ce assegna una "inalit+ alle sue
creature, e le provvede dei me!!i atti a conseguirla. Quindi crede davvero in
&io colui ce 0 convinto della sua opera sapiente e provviden!iale.
(on crede in &io, invece, ci pretendesse di "ar derivare le creature dal
caso. E #uasi impossi/ile amm;ttere ce taluno negi l'esisten!a di un ordine
nel creato, in cui ogni cosa appare indiri!!ata verso un preciso "ine: sono di
comune esperien!a numerosi cicli naturali, tra cui il ritorno delle stagioniB
vediamo sorgere e tramontare il sole, e la luna e le stelle percorrono or/ite di
assoluta precisione. &un#ue, esattamente il contrario del caso. %e #ualcuno
perci) "osse davvero convinto ce &io non esiste, deve trattarsi di uno stolto
8c". %al 14. 19.
Vi sono altri ce, pur ammettendo l'a!ione "inali!!atrice di &io sopra il
resto della natura, la escludono per #uanto riguarda l'uomoB le umane vicende
sare//ero per costoro, al di "uori di ogni intervento divino. $ sostegno della
loro tesi adducono il "atto ce in #uesto mondo HspessoJ i /uoni sono a""litti,
mentre i malvagi prosperanoB il ce dimostrere//e ce la divinit+ non si
occupa di noi. 5a %crittura ri"erisce le parole di uno di tali increduli: -Ce
cosa pu) conoscere Iddio< 6u) "orse giudicare Hle nostre coseJ attraverso la
caligine< 5e nu/i gli "anno velo, #uindi egli non vede in gi*. CosD, egli se ne
va a passeggio per la cercia dei cieliR. 8G/ 22, 14-1>9.
'a #uesta 0 una vera sciocce!!a. I loro giudi!i sono simili a #uelli di ci,
vedendo un medico somministrare, in /ase ai dettami dell'arte medica 8ce
essi ignorano9, ac#ua a un in"ermo e vino a un altro, concludono ce deve
trattarsi di una terapia cervellotica e di un procedere a caso.
&io, paragona/ile a un medico esperto, per #uelle giuste cause ce egli
conosce, dispone #uanto ritiene sia meglio per l'uomo, lasciando alcuni /uoni
nell'a""li!ione e altri, peccatori, nella loro prosperit+. 6ensare ce ci) denoti
disinteresse da parte di &io 0, ripeto, stolte!!a e presun!ione d'una creatura
ce pretende di dar consigli al Creatore. Contro costoro si legge in un salmo:
-Van dicendo: 'Il %ignore non vede' 8...9 Cercate di comprendere, stolti pi* di
ciun#ue altroR O insensati, #uando imparerete< Ci a "ormato gli orecci
non udr+< ci a plasmato gli occi, non vedr+<. 8%al =4, 3-=9.
&io vede tutto, non esclusi i pensieri e i desideri pi* incon"essati. (e
deriva per noi una vigile necessit+ di /en "are, dal momento ce ogni cosa
umana non a misteri per lo sguardo di &io. -Tutto 0 ciaro e svelato agli
occi di colui al #uale do//iamo render conto. 87/ >, 149.
(e segue poi ce #uesto &io, ce dispone HordinatamenteJ e governa
l'universo, de//a essere unico, l'unico possi/ileB ance per la ragione ce tra
miriadi di esseri l'ordine 0 per"etto #uando i medesimi siano governati da una
sola mente in grado di "arlo. 5a molteplicit+ dei governanti spesso induce il
disordine tra i sudditi. &un#ue, essendo in"initamente superiore a #ualun#ue
regime escogitato dagli uomini, 0 ciaro ce l'ordine riscontra/ile nel cosmo
non pu) dipendere da un collegio di d0i, ma da un'unica divina intelligen!a:
&io.
I motivi ce inducono a creden!e politeiste sono diversi.
I. 5a limitate!!a della mente umana. (on riuscendo a varcare i con"ini del
mondo materiale, gli uomini primitivi non sospettarono neppure l'esisten!a di
altre realt+ all'in"uori dei corpi sensi/ili. 7 tra #uesti supposero ce i pi*
pre!iosi e no/ili esercitassero svariati in"lussi sul creato. Giunsero a rendere
loro culti di adora!ione, come ad esempio nel caso del sole e d'altri corpi
celesti.
$ costoro accadeva un po' ci) ce si narra di #uel sempliciotto ce, entrato
nella reggia per vedere il sovrano, credette di trovarsi appunto in presen!a del
re non appena si im/att; nel primo "un!ionario di passaggio, decorosamente
vestito. Il sole, la luna e le costella!ioni stellari non sono, come erroneamente
"u creduto, i governatori di #uesto mondo 8c". %ap 14, 29. -,omini, ci esorta
la %crittura, al!ate gli occi al cielo e guardate in /asso la terra: i cieli
svaniranno come "umo, la terra si consumer+ come una veste Hdivorata dalle
tignoleJ, e i suoi a/itanti periranno come le mosceB la mia salve!!a invece
Hdice il %ignoreJ dura in eterno e la mia giusti!ia non potr+ mai esaurirsi. 8Is
?1, @9.
2. $nce l'adula!ione pu) aver avuto il suo peso. Volendo lusingare un
padrone o il proprio sovrano, taluni resero loro #uell'onore ce dev'essere
tri/utato a &ioB cosD li u//idirono ciecamente, si diciararono loro sciavi e,
col sopraggiungere della morte, elevarono un uomo al rango degli d0i, se gi+
non lo avevan "atto ancor prima, mentre era in vita. %ervano ad esempio in tal
senso le parole di Olo"erne: -Ci 0 dio se non (a/ucodonosor< 7gli mander+
le sue "or!e e li disperder+ dalla "accia della terra 8...9 e non li scamper+ il
loro &ioR. 8Gdt ?, 2=9.
4. ,n a""etto troppo carnale verso i "igli. o i parenti produce una sorta di
idolatria. (on 0 mancato ci dedicasse loro delle statue, con una liturgia
pseudodivina: -Imposero l'incomunica/ile (ome alle pietre e al legno. 8>C9.
>. 5a mali!ia del diavolo di sicuro non rimase inattiva. Colui, in"atti, ce
dal principio am/D d'e#uipararsi al suo Creatore dicendo: -%ormonter)
l'alte!!a delle nu/i, sar) simile all'$ltissimo. 8Is 1>, 1>9, non desistette
neance dopo Hil castigoJ. 7gli "a di tutto per essere adorato dagli uomini e
ottenerne o""erte sacri"icali. (on sa ce "arsene di un cane o di un gatto ce
vengono immolati in suo onore, ma gode di vedersi oggetto di #uella
riveren!a ce 0 dovuta a &io. Giunse a proporre al Cristo l'o""erta di tutti i
regni del mondo nella loro splendida magni"icen!a se, prostrato a terra-, lo
avesse adorato 8c". 't >, =9. 6er meglio ingannare gli uomini e conseguire il
culto cui am/ivano, i demoni presero ad a/itare gli idoli, emettendo oracoli.
E #ualcosa d'orri/ile l'idolatria, Hcelandosi dietro a essa il nemico di &ioJ,
eppure non sono poci #uelli ce, per una ragione o per l'altra, vi aderiscono.
$nce se non lo con"essano apertamente e non ne sono coscienti, tuttavia lo
danno a vedere con il loro comportamento.
Quanti ad esempio pensano ce gli astri siano in grado di in"luen!are le
decisione umane, o li consultano nella speran!a di ottenere risultati "elici in
/ase agli oroscopi, costoro dei"icano praticamente i corpi celesti, come #uelli
ce costruiscono gli astrola/i 8>19. Il timore di "ronte a prodigi celesti, #uali i
"enomeni naturali, devono indurre a un moderato timore, mentre i pagani,
attri/uendoli a inesistenti divinit+, se ne spaventano oltremisura 8c". Ger 1C,
29.
Ci u//idisce al sovrano pi* ce a &io, o in #ualcosa ce contrasta coi
divini comandamenti, ance costui pro"essa una "orma di idolatriaB e gli $tti
degli $postoli perci) ci ricordano ce -/isogna u//idire a &io piuttosto ce
agli uomini. 8$t ?, 2=9.
Ci predilige, al di sopra di &io, i consanguinei o, peggio ancora, ci
smodatamente ama il ci/o, ance costoro praticamente anno i loro idoli
personali. &i #uesti ultimi, scrivendo ai :ilippesi, san 6aolo dice ce -loro
dio 0 il ventre. 8:il 4, 1=9.
5e persone ce si occupano di "iltri e incantesimi attri/uiscono ai demoni
prerogative divine: ciedono in"atti agli spiriti del male determinati responsi
ce solo &io pu) dare, #uali la rivela!ione di cose nascoste o di avvenimenti
"uturi.
Tutto ci), allo scopo di ri/adire ce esiste un unico &io, cui competono le
suddette prerogative.
Ciarito ce vi 0 un solo &io, passiamo ora a mostrare come egli sia il
creatore e l'organi!!atore del cielo e della terra, delle realt+ visi/ili e di #uelle
invisi/ili.
5asciando da parte le dimostra!ioni sottili, porter) #ualce esempio
elementare. $ colui ce prende a considerare la realt+ di #uesto mondo
succede un po' come a ci, entrando in una casa, sentisse un certo grado di
calore ce vada aumentando col procedere verso le stan!e pi* interne. $nce
sen!a vedere la "onte da cui emana il calore, egli dir+ ce deve esservi un
"uoco acceso.
CosD, nell'universo vediamo ce le cose sono ordinate secondo una scala di
valori, come /elle!!a e no/ilt+ intrinsece 8>29. 5e pi* elevate sono ance le
pi* /elle e no/ili, e i corpi celesti sorpassano per dignit+ #uelli terreni, allo
stesso modo ce le sostan!e spirituali sopravvan!ano #uelle percepite dai
sensi. 6erci) 0 ragionevole concludere ce l'insieme del creato dipenda da un
unico. &io, il #uale d+ alle singole creature l'essere e un grado determinato di
no/ilt+. %tolti, dun#ue, son #uegli uomini -ce ignorano &io, e dai /eni ce
si vedono non an saputo risalire a colui ce 0: an!i, pur mirando le sue
opere, non ne ricono//ero l'arte"ice ma credettero d0i, governatori del
mondo, il "uoco o il vento o l'aria veloce, o il "irmamento stellato o le ac#ue
violente o gli astri del cielo. %e li ritennero d0i perc; attratti dalla loro
/elle!!a, cercino di capire #uanto pi* meraviglioso dev'essere il %ignore di
#uelle cose: ci le cre) 0 l'autore della stessa /elle!!a. %e poi li a colpiti
l'energia ce da esse sprigiona, comprendano #uanto pi* potente 0 colui ce
le a "atteB poic; la grande!!a e la /elle!!a delle creature svelano alla
ragione, per ri"lesso, l'identit+ del loro autore. 8%ap 14, 1-?9.
(essun du//io dun#ue per noi, ce &io sia l'autore dell'intero universo.
Tre errori da evitare in proposito.
I. Quello dei manicei, per i #uali il creato visi/ile 0 opera del diavolo,
mentre a &io andre//e attri/uita esclusivamente la crea!ione degli esseri
spirituali. 6artivano da una verit+: se &io 0 il sommo /ene 8e lo 0 in e""etti9,
tutto #uanto da lui deriva dovre//e somigliare a lui. &i #ui, con una logica
grossolana, deducevano ce #uelle cose ce in #ualce modo si rivelino
di"ettose o causa di un male contingente, "ossero decisamente cattive e opera
del maligno. 6er"ino il "uoco, per essi, era cattivo perc; /rucia, o l'ac#ua in
cui uno pu) a""ogare, e via dicendo. Ora, non esistendo al mondo nulla ce
possa dirsi per"ettamente /uono, ne conclusero ce l'insieme delle realt+
visi/ili dovesse trarre origine non da &io, /ont+ per essen!a, /ensD dallo
spirito del male.
$gostino ri/atte con l'esempio seguente. 7ntrando nell'o""icina d'un
artigiano #ualcuno inciampa contro un arnese e si "a del male: se concludesse
ce deve trattarsi sen!'altro di un'arma destinata a "erire, ragionere//e da
stolto, dal momento ce l'artigiano l'adopera esclusivamente per il proprio
lavoro. $ltrettanto sciocco 0 il dedurre, dal "atto ce possono nuocere in
determinate circostan!e, ce le creature siano intrinsecamente malvagie e
ordinate al male. 5a medesima cosa in"atti ce pu) nuocere ad uno, pu)
giovare ad altri.
,n simile errore 0 contrario alla dottrina della Ciesa. 6erci) nel Credo si
legge ce &io 0 creatore di tutte le cose: -delle creature visi/ili e di #uelle
invisi/ili.. &io a creato il cielo e la terra: tutto 0 stato "atto mediante il suo
Ver/o 8>49.
2. Il secondo errore, di #uelli ce sostengono l'eternit+ del mondo, deriva
dalla di""icolt+ di intenderne rettamente l'origine. Ri"erendosi a codesta
opinione, l'apostolo 6ietro cosD scrive: -&a #uando i padri Hcui venne "atta la
rivela!ioneJ sono morti, tutto 0 rimasto com'era "in dal principio della
crea!ione. 82 6t 4, >9. 7 Ra//i 'oSses dice ce a costoro succede come a un
/am/ino ce venisse relegato, su/ito dopo la nascita, in un'isola HdesertaJ.
(on avendo veduto mai una donna incinta n; sapendo nulla circa le modalit+
del parto, se da grande gli venisse detto ce egli stesso, un tempo, era stato
concepito e nutrito nel grem/o di sua madre, egli si ri"iutere//e di ammettere
ce un adulto come lui potesse esservi contenuto. CosD costoro, vedendo lo
stato attuale del mondo, non riescono a immaginarne il principio.
$nce #uesto 0 un errore contro la "ede cattolica. $//iamo perci), nel
Credo: -Creatore del cielo e della terra.. %e le creature sono state "atte, 0 lo
stesso ce dire c'e//ero un ini!io. $ un cenno del %ignore cominciarono a
esistere 8c". %al 1>A, ?9.
4. %econdo altri, &io avre//e "ormato il mondo partendo da una materia
preesistente. Vorre//ero "arsi un'idea della divina poten!a paragonandola alla
nostra. (oi, in"atti, non possiamo "ar nulla sen!a una materia su cui agireB e
lo stesso a""ermano di &io: cre) il mondo servendosi di una materia
predisposta.
E un errore. 5'uomo sD, essendo un agente di limitata poten!a, pu) solo
modi"icare la "orma della materia su cui agisce. &io per) 0 causa totale, in
grado di creare tanto la materia #uanto la "orma della medesima. &un#ue a
"atto tutto, dal nulla, il -creatore del cielo e della terra..
Creare e "are non sono sinonimi: nel primo caso si tratta di un ciamare
all'esisten!a partendo dal nulla, mentre il secondo ver/o indica le molteplici
modi"ica!ioni operate sulla materia.
7 se &io a "atto il tutto dal nulla, 0 credi/ile ce potre//e ri"are ogni cosa,
se #uesto mondo cessasse di esistereB e pu) dare a un cieco la capacit+ di
vedere della #uale era privo, nuova vita a un cadavere e "are miracoli di ogni
genere. -%ignore, 8...9 nelle tue mani sta il potere e puoi usarlo #uando tu
vuoi. 8%ap 12, 1A9.
(e derivano alcune conclusioni. 5'uomo viene orientato verso la
conoscen!a di un &io maestoso. ,n autore emerge sempre rispetto alle
proprie opere, e &io ce a//iamo ciamato -creatore dell'universo. risulta
in"initamente pi* grande delle sue creature. 5a grandiosit+ e la /elle!!a delle
opere divine non sono altro ce un pallido ri"lesso del Creatore 8c". %ap 14, 4-
>9. Qualun#ue cosa noi possiamo concepire o "antasticare, rester+ sempre
in"eriore alla realt+ di &io. Gio//e esclama con ragione: -7cco, &io 0 cosD
grande ce non possiamo adeguatamente comprenderlo... 5'Onnipotente, del
#uale non possiamo penetrare la "or!a, la rettitudine, la giusti!iaR. 8G/ 4@,
2@B c". i/. 43, 249.
5a nostra gratitudine riceve, dal considerare #uanto detto "inora, continuo
impulso: 0 evidente ce tutto ci) ce siamo o a//iamo, ci viene da &io. $lla
domanda rivolta all'uomo da san 6aolo: -Ce cos'ai, tu, ce non l'a//ia
ricevuta da &io<. 8I Cor >, 39 risponde il salmista: -&el %ignore 0 la terra con
#uanto essa racciude: il mondo e i suoi a/itatori. 8%al 24, 19. Quindi
do//iamo ringra!iarlo, ciedendoci continuamente: -Ce posso io rendere al
%ignore, per tutti i /ene"ici ce da lui o ricevuto<. 8%al 11?, 129.
$nce la pa!ien!a nelle avversit+ ne risulta accresciuta. Ogni creatura a
origine dal volere di &io, perci) 0 intrinsecamente /uona: se essa ci 0 causa
di #ualce danno o so""eren!a, do//iamo escludere ce voglia "arci del male,
colui ce EB 0 esente dal male in assoluto, e credere piuttosto ce #uanto egli
permette sia sempre ordinato al /ene. &o//iamo sopportare con pa!ien!a
ogni pena, in #uanto esse anno il potere di puri"icare l'uomo dai peccati,
umiliano il colpevole, spingono i retti a un pi* vivo amore di &io. -%e da &io
si accetta il /ene, il male Hce egli permette in ordine ai suoi "ini
provviden!ialiJ perc; non dovremmo accettarlo<. 8G/ 2, 1C9.
,na retta conoscen!a di &io ci induce a usare de/itamente delle cose
create, in linea con il "ine inteso dal Creatore: la sua stessa gloria e il nostro
vantaggio 8c". 6rv 1@, >B c". &t >, 1=9. In altre parole, do//iamo servirci dei
/eni creati in maniera da non contrastare la sua volont+, evitando di
macciarci col peccato, #ualora li indiri!!assimo verso "ini diversi dai suoi.
Qualun#ue cosa tu possieda - dalla scien!a alla /elle!!a, tu devi riconoscerla
da lui, e servirtene per rendergli gloria 8c". I Cr 2=, 1>9.
In"ine, la conoscen!a di &io, #uale 6adre e creatore dell'universo, ci guida
verso una maggior conoscen!a dell'umana dignit+. &i"atti la crea!ione venne
ordinata a #uella creatura ce, dopo gli angeli, pi* 0 simile a &io: l'uomo. $
lui a""id) il dominio del creato 8c". %al A, A9. (on "ece a sua immagine,
secondo la propria somiglian!a 8c". Gn I, 2@9 gli spa!i siderali o i corpi
celesti, /ensD l'uomo allorc; la nostra anima "u dotata di li/era volont+, ed 0
immortale. Ci) ci rassomiglia pi* di #ualun#ue altra creatura alla divina
essen!a.
5'uomo perci) va considerato come la creatura maggiormente elevata in
dignit+, dopo l'angelo. &o//iamo "ar sD ce i desideri immoderati verso /eni
a noi in"eriori non degr+dino #uesta dignit+. 5e creature sono al nostro
servi!io, ma occorre servirsene ragionevolmente, con"orme ai "ini sta/iliti da
&io.
7gli "ece l'uomo a""inc; governasse il creato ma restasse a lui soggetto.
&o//iamo #uindi disporre dei /eni creati rimanendo per) sottomessi al
Creatore, pronti a u//idirgli sollecitamente. $rriveremo in tal modo al
godimento di &io.
[Credo] in Ges Cristo, suo unico Figlio e Signore nostro
5a seconda verit+ di /ase cui i cristiani devono prestare "ede 0 #uesta:
Ges* 0 vero "iglio di &io. (on si tratta di leggenda ma di verit+ certa,
garantita dalla voce ce risuon) sul monte Hdella tras"igura!ioneJ. (e 0
testimone lo stesso 6ietro, trovatosi presente: -%iamo stati testimoni della sua
maest+. 5ass* HCristoJ a ricevuto da &io 6adre onore e gloria, #uando tra il
glorioso splendore gli "ece udire una voce, ce diceva: -Questi 0 il mio :iglio
diletto, in cui o riposto tutta la mia compiacen!a. 7 noi l'a//iamo udita
#uesta voce ce veniva dal cielo, #uando eravamo con lui sulla montagna
santa, sicc; ac#uista per noi una "or!a ancor maggiore la parola dei pro"eti.
82 6t I, 1@-1=9.
Ges* stesso, in diversi passi del Vangelo ciama &io -6adre mio., e si
de"inisce -:iglio di &io., cosicc; gli apostoli e i santi padri poterono
aggiungere tra gli articoli di "ede ce Ges* Cristo 0 vero :iglio di &io.
(on mancarono gli eretici, ce intesero erroneamente #uesta verit+.
:otino 8>>9 asseriva ce il Cristo pu) esser considerato "iglio di &io non
diversamente da un #ualun#ue uomo virtuoso ce, vivendo secondo i precetti
divini, si comporta 8per dirla con espressione meta"orica9 da "iglio adottivo di
#uel &io ce egli onora. CosD avre//e "atto Ges*: vivendo santamente in
osse#uio alla volont+ divina, merit) l'appellativo di -"iglio di &io.. &i pi*,
:otino sostenne ce il Cristo e//e esisten!a solo nel momento in cui venne
concepito dalla /eata Vergine.
Il suo ragionamento pecca doppiamente. 6er prima cosa egli erra nel non
credere ce Ges* sia :iglio di &io, consostan!iale col 6adreB poi
nell'attri/uirgli un'esisten!a puramente temporale. 5a dottrina cattolica
insegna invece ce Cristo 0 :iglio di &io in "or!a della comunione nella
divina natura, e pro"essa la "ede nell'eternit+ del Ver/o ce si incarna in
'aria. 5a sacra %crittura smentisce ampiamente le gratuite asser!ioni di
#uesto eretico. $d esempio, leggiamo del Cristo ce non solo 0 "iglio, ma
"iglio unigenito del 6adre 8c". Gv 1, 1A9. Ges* a""erma di s; stesso: -6rima
ce $/ramo nascesse, io gi+ esistevo. 8Gv A, ?A9. $/ramo visse assai prima
di 'aria. 7gli 0 perci) -"iglio unigenito di &ioB nato dal 6adre prima di tutti i
secoli..
%a/ellio 8>?9, pur ammettendo ce Cristo preesisteva a sua madre,
sostenne tuttavia ce non ci sono un 6adre e un :iglio. E il 6adre in persona a
incarnarsi. &ottrina ereticale, ce intacca il dogma della Trinit+, esplicito ad
esempio nel Vangelo di Giovanni: -(on sono solo - a""erma Ges* - perc;
con me o il 6adre, ce mi a inviato Hmediante l'opera dello %piritoJ. 8Gv A,
1@9. (essuno evidentemente pu) inviare se stesso. %a/ellio, #uindi, a torto.
(el Credo leggiamo cosD ce Cristo 0 -&io HprovenienteJ da &ioB 5uce da
5uce.: cio0, &io :iglio procede da &io 6adre, e il Ver/o 0 luce intellettiva
derivante dal lume divino ce 0 il 6adre.
$rio 8>@9 non commette gli errori precedenti, per) attri/uisce a Cristo tre
elementi inaccetta/ili: egli sare//e una creatura #uanto si voglia no/ilissima,
esistente non ab aeternoB e non avendo la medesima natura del 6adre, non
potre//e dirsi vero &io.
$nce #ui le autorit+ scritturistice parlano ciaro. -Io e il 6adre siamo
una cosa sola. 8Gv 1C, 4C9B evidente perci) l'unit+ di natura tra le persone
divine. 7 come il 6adre 0 vero &io, altrettanto lo 0 il :iglio. (on creatura, ma
-&io vero da &io vero.B non creato nel tempo, /ensD -generato. nell'eternit+
e -della stessa sostan!a del 6adre..
%iamo convinti ce Cristo 0 il :iglio unigenito del 6adre, a lui
consostan!iale e coeterno. Quaggi* noi pro"essiamo #ueste verit+ mediante
l'atto di "edeB nella vita eterna ne avremo la ciara visione. Intanto possiamo
render pi* con"ortevole l'attesa sviluppando #ualcuno dei punti sopra
accennati.
Il termine genera(ione pu) avere diversi sensi: &io in"atti genera in modo
assai diverso dai modi in cui si esplica il molteplice riprodursi delle creature.
Or/ene, se vogliamo "arci un'idea meno impropria della divina a!ione
generante, prendiamo in considera!ione #uella realt+ ce, nel campo della
nostra esperien!a, pi* si avvicina all'essere di &io. &o//iamo cio0 partire
dall'anima umana, la #uale, mediante i suoi concetti universali concepisce
appunto, o genera, un verbum ossia la parola dell'intelletto.
Il :iglio di &io altro non 0 ce il Ver/o, la 6arola del 6adre, non nel senso
di una delle nostre parole ce pronun!iandole situiamo al di "uori di noi
stessi. 7gli 0 piuttosto somigliante al concetto mentale ce resta interiori!!ato
nell'intelligen!a. Il Cristo 0 Ver/o intimo alla Trinit+, della medesima natura
del 6adre e dun#ue &io egli stesso. (el prologo del suo Vangelo, parlandoci
del Ver/o, san Giovanni respinge con un'unica espressione le tre eresie "in
#ui esaminate: -In principio era il Ver/o., contro #uella di :otinoB -e il
Ver/o era presso &io., contro %a/ellioB -e il Ver/o era &io., contro la
dottrina di $rio 8Gv I, 19.
7ssendo il ;erbum Dei la medesima realt+ ce il :iglio di &io - e ogni
parola di &io ne ri"lette in #ualce modo l'in"inita ricce!!a -, do//iamo:
19 ascoltarne volentieri il messaggio. E segno ce amiamo il %ignoreB
29 credere a #uanto egli dice. In tal modo il Ver/o di &io prende dimora in
noi, attraverso la "ede 8c". 7" 4, 139B
49 meditare continuamente sulle parole uscite dalla /occa di &io.
&iversamente la "ede non produrre//e i suoi "ruttiB e una tale medita!ione 0
assai e""icace contro il peccato, seguendo l'esempio del salmista ce scrive:
-Custodisco nell'intimo le tue parole per non peccare e o""enderti. 8%al 11A,
119, mentre in altro salmo 0 detto dell'uomo giusto ce -medita la legge di
&io giorno e notte. 8%al I, 29. &i 'aria, in"ine, narra san 5uca ce
-conservava ogni parola udita Hsul conto del :iglioJ, meditandola
attentamente. 85c 2, ?19.
>9 %i riciede inoltre ce l'uomo, nutritosi della divina dottrina, la
comunici ance agli altri, ammonendo o predicando con "ervore, per
l'edi"ica!ione del prossimo 8c". Col 4, 1@9. Il medesimo apostolo
raccomandava, scrivendo ai cristiani di Colosse: -5a parola di Cristo coi suoi
tesori a/iti in voiB istruitevi ed esortatevi a vicenda con tutta sagge!!a 8...9,
secondo ce la gra!ia v'ispira. 8Col 4, 1@9, mentre a Timoteo d+ un consiglio
valido per ciun#ue sia preposto al governo dei suoi "ratelli in Cristo:
-6redica il vangelo, insisti a tempo e "uori tempo, riprendi, minaccia, esorta,
sempre con pa!ien!a e integrit+ di dottrina. 82 Tm >, 2=9.
?9 5a 6arola di &io dev'esser principalmente tradotta in pratica, sD da non
meritare il rimprovero di Giacomo: -(on vi limitate ad ascoltarla,
ingannando voi stessi. 8Gc I, 229.
(el dare dalla propria carne un corpo al Ver/o divino, la /eata Vergine
'aria adempD tutto ci) per"ettamente. 5'ascolto della 6arola Hdi cui l'angelo 0
messaggeroJ: -5o %pirito %anto verr+ su di te, la poten!a dell'$ltissimo ti
coprir+ della sua om/ra. 85c I, 4?9. Il consenso della "ede: -7ccomi, sono
l'ancella del %ignore. 85c I, 4A9. 7ssa lo and) "ormando e custodD nel
grem/o. 5o diede alla luce. 5o nutrD col suo latte. 5a Ciesa pu) cantare di
lei: -Colma di celesti tesori, la Vergine 'adre allatta il re degli angeli..
Fu concepito per opera dello Spirito Santo. Nacque da Maria Vergine
Occorre credere poi nell'incarna!ione del Ver/o, seguendo l'evangelista
Giovanni ce, dopo averci rivelato Hnel prologo del #uarto VangeloJ verit+
ardue e su/limi, passa ad accennare all'incarna!ione del :iglio di &io: -7 il
Ver/o si 0 "atto uomo. 8Gv I, 1>9.
6er meglio intenderci, porteremo due esempi. $//iam detto ce non 0
possi/ile trovare un'altra immagine atta a rappresentarci il Ver/o del 6adre,
all'in"uori del pensiero concepito dalla mente umana. (essuno pu)
conoscerlo "inc; esso rimanga racciuso nell'anima di colui ce l'a pensato.
6ro"erendolo, egli lo comunica all'intorno. $nalogamente, "ino a #uando il
Ver/o rimase nella mente del 6adre, nessun altro oltre al 6adre pot;
conoscerlo. Incarnandosi 8come accade al nostro pensiero, reso sensi/ile non
appena si riveste di suoni intelligi/ili9, il Ver/o divino divenne mani"esto
ance per gli uomini. %imile alla sapien!a creatrice di cui parla il pro"eta
Karuc, il Ver/o HincarnatoJ -apparve sopra la terra. e a/it) in me!!o agli
uomini. 8Kar 4, 4A9.
$ltro esempio. 6ossiamo conoscere l'altrui pensiero mediante la parola
captata dall'organo dell'udito, ma non la si pu), per), n; vedere n; tanto meno
toccare, "inc; non venga scritta sopra una pagina: allora appare ai nostri
occi, assume una #ual certa consisten!a "isica.
CosD il Ver/o divino si rese visi/ile e tangi/ile, #uando "u come scritto
nella umana carne. (oi, ce usiamo ciamare parola del re la carta stessa su
cui 0 stilato il suo volere, indiciamo col nome di :iglio di &io l'uomo cui
ipostaticamente 8>39 venne a unirsi il Ver/o. (el Credo perci) si a""erma ce
egli "u -concepito per opera dello %pirito %anto, nac#ue da 'aria Vergine..
$nce su #uesta verit+ di "ede "urono in molti a errareB sicc; nel sinodo di
(icea 8>A9 i padri Hdella CiesaJ aggiunsero varie precisa!ioni contro le
nuove eresie, come si pu) vedere nell'antica "ormula!ione dogmatica.
Origene 8>=9, in"atti, insegnava ce Cristo era venuto al mondo per salvare
tutti, compresi i demoni. $lla "ine avre//ero conseguito la reden!ione gli
stessi spiriti del male. Il ce 0 contro la %crittura, la #uale registra a loro
riguardo la senten!a di Cristo giudice: -$ndate lontano da me, voi maledetti,
nel "uoco eterno preparato per il diavolo e i suoi sostenitori. 8't 2?, >19. &i
#ui l'aggiunta, nel %im/olo: -HIl Ver/o si 0 incarnatoJ per noi uomini, per la
nostra salve!!a 8non gi+ per #uella dei demoni9.. ,n segno di pi* dell'amore
ce &io a voluto riservarci.
:otino 8?C9, concesso ce Cristo era nato da 'aria, ne "aceva un semplice
uomo ce, vivendo rettamente nell'adempimento della divina volont+, merit)
d'essere elevato al rango di "iglio di &io, come del resto gli altri santi. Trova
per) smentita nelle parole di Ges* riportateci da Giovanni: -%on disceso dal
cielo non per "are la mia volont+, ma #uella di colui ce mi a mandato. 8Gv
@, 4A9. %e ne 0 disc;so, 0 segno ce vi si trovava, e un comune mortale non
a/ita nei cieli. 7gli invece veramente -discese dal cielo..
I manicei 8?19 sostenevano ce, pur essendo stato sempre :iglio di &io,
venendo sulla terra egli non assunse un corpo reale, ma solo apparente. Ci) 0
"also, ance perc; non era conveniente ce il 'aestro della verit+ ricorresse
agli inganni, ma soprattutto se consideriamo le parole di Ges* He la
conseguente testimonian!a degli apostoliJ: -Guardate le mie mani e i miei
piedi: son proprio io. 6alpatemi e osservatemi: uno spirito in"atti non a
carne e le ossa come vedete ce o io. 85c 2>, 4=9. 7satta, #uindi, la
"ormula!ione: -Il Ver/o si 0 incarnato..
7/ione 8?29 l'e/reo disse ce il Cristo, vero "iglio di 'aria, sare//e il
risultato di un normale rapporto coniugale. 'a l'angelo, rassicurando
Giuseppe, dice esplicitamente: -(on temere di prendere con te 'aria, tua
"idan!ata, perc; colui ce in lei 0 stato concepito 0 opera dello. %pirito
%anto. 8't I, 2C9. 7 il Credo annota "edelmente tale verit+.
Valentino ammette ce il Cristo "u concepito secondo le parole dell'angelo,
ma suppose ce l'opera dello %pirito %anto "osse consistita nel deporre nel
grem/o di 'aria #uella medesima Hno/ileJ sostan!a ce costituisce le
emana!ioni celesti 8?49, da cui e//e origine il corpo umano del Cristo. 5a
Vergine "u, per #uest'eretico, null'altro ce l'asilo vivente ce protesse il
/am/ino nei mesi della gesta!ione, un puro tramite ce gli permise di
comparire tra noi. 7ppure, ancora una volta l'angelo aveva parlato con
ciare!!a: -Il "iglio ce da te nascer+, il %anto, sar+ detto ':iglio di &io'. 85c
I, 4?9, e altrettanto ciaro scrive san 6aolo: -Trascorso ce "u il numero dei
secoli presta/iliti, &io mand) suo :iglio, "atto da una donna. 8Gal >, >9.
-(ato - perci) - da 'aria Vergine..
$rio 8?>9 e $pollinare 8??9 dicevano: Cristo 0 il Ver/o di &io, 'aria ne 0
veramente la madre, per) #uel "iglio non e//e un'anima propria, simile alla
nostra, essendo su""iciente ad animarlo la divinit+. Questa tesi va contro
diversi passi della %crittura. $d esempio: -$desso provo angoscia
nell'animaR. 8Gv 12, 239B oppure: -5a mia anima 0 triste, #uasi "ino a
morirne. 8't 2@, 4A9. $ evitare eresie in proposito, i 6adri aggiunsero nel
%im/olo: -%i 0 "atto uomo., dotato d'un'anima e di un corpo, integralmente
uomo, escluso il peccato.
5a "ormula in #uestione, circa la vera natura umana del Cristo, si 0
dimostrata valida ance contro gli errori di 7utice 8?@9 e #uelli di (estorio
8?39. Costui a""ermava ce il :iglio di &io ina/itava semplicemente l'uomo
Ges* 8ma leggiamo nel vangelo di Giovanni, letteralmente: -Voi cercate di
uccidere #uest'uomo ce sono io e v'o detto una verit+ ce o conosciuto
stando presso il 6adre. 8c". Gv A, >C9. Il primo, cio0 7utice, aveva
"antasticato nella persona del Cristo una mescolan!a delle due nature - #uella
divina e #uella umana, da cui per) sare//e risultato un essere ce,
propriamente parlando, non era n; &io n; uomo. Il Credo perci) sostiene ce
il Ver/o si 0 "atto uomo.
6ossiamo ormai trarre alcune conclusioni di notevole importan!a.
I. 5a "ede cristiana, considerando il mistero dell'incarna!ione viene a
essere ra""or!ata. %e #ualcuno raccontasse meraviglie a proposito di terre
sconosciute ce mai a visitato, gli daremmo credito "ino a un certo punto.
Qualcosa di simile accadde a proposito della rivela!ione: patriarci e pro"eti
e lo stesso Giovanni Kattista "uron creduti con un certo margine di riserva,
assai meno cio0 di #uanto non "u creduto il Cristo, l'inviato del 6adre, an!i
&io egli medesimo. 5a nostra "ede, /asata sul messaggio di Ges*, a #uindi
un ottimo "ondamento. 5'unigenito :iglio ce vive nel seno del 6adre ci a
"atto conoscere non la legge di 'os0 ma la gra!ia e la verit+ 8c". Gv I, 1AB
139. 7gli a illuminato molti misteri, "ino allora nascosti al genere umano.
2. 5a speran!a si eleva pi* "iduciosa, al pensiero ce il :iglio di &io 0
venuto tra noi, come uno di noi, per un non lieve motivo: al contrario, assunti
corpo e anima d'uomo, si degn) di nascere dalla Vergine per comunicare agli
uomini la propria divinit+. %i 0 "atto uomo per elevare l'uomo sino a &io.
-'ediante la "ede in Ges* Cristo a//iamo ottenuto l'accesso a #uesta gra!ia
in cui siamo, e ci gloriamo nella speran!a della gloria di &io. 8Rm ?, 29.
4. %i ravviva la carit+. (essun indi!io pi* evidente dell'amore ce &io ci
ser/a, #uanto il vedere il creatore dell'universo "arsi egli stesso creatura, il
%ignore "arsi nostro "ratello, il :iglio di &io diventare "iglio dell'uomo. -&io
a tanto amato il mondo da sacri"icare il proprio :iglio unigenito, a""inc;
ognuno ce crede in lui non perisca, ma a//ia la vita eterna. 8Gv 4, 1@9.
Come possiamo restare indi""erenti e non sentirci in"iammati d'amore, a
nostra volta<
>. %iamo stimolati a preservare l'anima dal peccato. 7ssa ac#uist) una
no/ilt+ somma dall'essere unita a &io e, nella persona del Cristo, elevata alla
comunione con la persona del Ver/o. Comprendiamo cosD perc;, avvenuta
l'incarna!ione, l'angelo non permise ce Giovanni lo adorasse 8?A9, mentre i
messaggeri celesti erano soliti ricevere #uesta sorta di osse#uio ance da
parte dei massimi patriarci.
Considerando de/itamente una simile eleva!ione, l'uomo deve avere in
orrore di a//assarsi nel peccato. %crive l'apostolo 6ietro: -&io 6adre ci a
ciamati alla "ede e 8...9 ci a messo in possesso dei pre!iosi e magni"ici /eni
promessi, a""inc; 8...9 diveniamo partecipi della natura divina "uggendo la
corru!ione ce esiste nel mondo a causa della concupiscen!a. 82 6t I, >9.
?. In"ine, sentiremo in"iammarsi il nostro desiderio di raggiungere Cristo
Hnella gloriaJ. %e il "ratello di un re stesse lontano, certo /ramere//e di poter
vivergli accanto. 7//ene, Cristo ci 0 "ratello: do//iamo #uindi desiderare la
sua compagnia, diventare un sol cuore con lui, imitando l'apostolo 6aolo ce
avre//e voluto morir su/ito per non tardare ulteriormente l'incontro col
%ignore 8c". :il I, 249. 'editando sul mistero dell'incarna!ione, s'accresce
#uesto desiderio.
Pat sotto Ponio Pilato, !u croci!isso, "or e !u sepolto
$ccolta la realt+ dell'incarna!ione del Ver/o nella persona di Cristo, il
cristiano deve credere alla sua vita so""erente, ce si concluse con la morte
Hin croceJ. Ce cosa ci avre//e giovato il nascere - si ciede san Gregorio -,
se poi non avessimo trovato un redentore <
Questo mistero, ce cio0 Cristo sia morto per noi, 0 talmente su/lime, ce
il nostro intelletto riesce a "arsene appena una pallida idea. Impossi/ile
penetrarlo sino in "ondoR &avvero, nella vicenda del Cristo si 0 compiuta
un'opera divina #uasi incredi/ile a raccontarsi 8c". $t 14, >1B $/ 1, ?9. 5a
gratuita carit+ di &io nei nostri riguardi 0 stata cosD muni"ica, ce stentiamo a
percepirne la portata.
(on do//iamo tuttavia credere ce, morendo il Cristo, sia morta la stessa
divinit+. :u soggetta alla morte la natura umana unita al Ver/o. Cristo morD in
#uanto uomo, non certo in #uanto era &io. Vediamo di spiegarci meglio.
Quando muore uno di noi, ossia #uando l'anima si separa dal corpo, 0 in
#uest'ultimo ce si spegne la vita, giacc; l'anima sopravvive. In Ges*
sopravvissero e l'anima e la divinit+.
%i a""accia a #uesto punto una o/ie!ione: se non uccisero la divinit+, i
giudei Hce decisero l'elimina!ione del CristoJ sono colpevoli di un semplice
omicidio. $l ce rispondo: se #ualcuno insudicia inten!ionalmente la veste
del sovrano, non viene considerato colpevole di reato allo stesso modo ce se
ne avesse im/rattato la persona< 6erci), se//ene non a//iano ucciso Cristo-
&io 8cosa impossi/ile9, gli autori HmoraliJ della morte di Ges* anno
meritato, in /ase alle loro inten!ioni, una gravissima condanna 8?=9.
7 poi, come si 0 detto, il :iglio di &io, 6arola dell'eterno 6adre,
incarnandosi s'0 reso in #ualce modo visi/ile, leggi/ile come uno scritto
davanti ai nostri occi. Ci lacerasse un decreto regio, attenta alla stessa
maest+ regaleB e #uindi il peccato di #uei giudei 0 di tentato deicidio.
$ltra possi/ile domanda: era necessario ce il Ver/o divino patisse per
noi< %D, era necessario, oltre ce opportuno.
&alla passione del Cristo deriva un rimedio molteplice, contro le
conseguen!e del peccato.
I. In"atti, peccando, l'uomo deturpa la propria anima dato ce la virt* 0
un'interiore /elle!!a, ce viene a essere im/ruttita dalla colpa. Rieceggia il
lamento del pro"eta: -6er #ual motivo, o Israele, sei in terra nemica, invecci
in un paese straniero, ti vai contaminando tra i morti, 8...9 tra coloro ce
discendono nell'a/isso<. 8Kar 4, 1C-119. 5a passione so""erta dal Cristo vi
apporta il giusto rimedio: il sangue sparso da lui 0 come un lavacro spirituale,
in cui i peccatori potranno puri"icarsi 8c". $p I, ?9. Il sacramento del
/attesimo ac#uista una "or!a rigeneratrice, in virt* appunto del sangue di
Ges*.
Ciun#ue pecci dopo il /attesimo, reca a Cristo una maggiore o""esa,
secondo la giusta ammoni!ione di 6aolo: -Colui ce a//ia violato la legge di
'os0 0 messo a morte - sulla deposi!ione di due o tre testimoni - sen!a
misericordiaB di #ual suppli!io pi* atroce pensate voi non sar+ degno colui
ce avr+ calpestato il :iglio di &io e reputa come immondo il sangue della
sua allean!a, col #uale 0 stato santi"icato, e avr+ "atto oltraggio allo %pirito
della gra!ia<. 87/ 1C, 2A-2=9.
2. 6eccando, o""endiamo &io. Come l'uomo carnale ama la /elle!!a "isica,
cosD egli predilige l'interiore armonia ce a//ellisce l'anima. Il peccato la
in#uina, &io ne rimane o""eso e ne prova disgusto: -Il %ignore odia in egual
misura l'empio e la sua empiet+. 8%ap 1>, =9.
Cristo pone rimedio a tale situa!ione, rendendo al 6adre #uella
soddis"a!ione ce l'uomo non avre//e mai potuto dargli. 5a carit+ del :iglio,
la sua u//idien!a anno superato la portata dello stesso peccato d'origine.
-%iamo stati riconciliati con &io, noi suoi nemici, mediante la morte del suo
:iglio. 8Rm ?, 1C9.
4. Cresce la nostra "ragilit+ morale. 6ossiamo illuderci di riuscire a evitare
nuove cadute, ma l'esperien!a ci convince "acilmente del contrario. $ seguito
del primo cedimento l'uomo risulter+ de/ilitato e proclive a cedere. Il peccato
ci domina gradualmente e, a//andonati a noi stessi, rassomigliamo sempre
pi* a ci si getta in un po!!o da cui non potr+ uscire se altri non lo aiuta.
5a natura umana 0 stata inde/olita e corrotta dal peccato d'origine, l'uomo
0 maggiormente incline a cadere. 7d ecco il Cristo, ce viene a ridurre la
portata di #uesta nostra in"ermit+ morale. 5a natura non 0 ricondotta allo
stato primigenio, ma l'uomo trae energia dai meriti della passione di Cristo,
mentre la "or!a del male 0 in #ualce modo sotto controllo di #uella gra!ia
divina ce ci proviene dall'uso dei sacramenti. I nostri s"or!i per risalire la
cina non saranno dun#ue pi* vani, come per l'uomo veccio, sciavo del
peccato 8c". Rm @, @9. 6rima ce Ges* si o""risse in olocausto, /en poci
saranno stati gli uomini cui riuscD di vivere sen!a colpe gravi. &opo, invece,
tantissimi son vissuti e vivono li/eri da tale sciavit*.
>. ,n altro e""etto del peccato 0 la conseguen!a penale ce trae seco. 5a
divina giusti!ia esige ce ciun#ue a//ia peccato de//a essere punito,
commisurando la pena sulla gravit+ della colpa. Ora, essendo praticamente
in"inita una colpa come #uella del peccato mortale - un attentato al /ene
in"inito ce 0 &io e ce viene gravemente o""eso dal trasgressore della legge
-, la pena dovr+ essere propor!ionata.
In "or!a dei suoi patimenti, Cristo ci a li/erati dall'o//ligo di saldare un
de/ito umanamente insolvi/ile. 6ag) egli stesso, al posto nostro, di persona.
7gli, secondo l'espressione apostolica, -a portato su di s; i nostri peccati:
nel proprio corpo croci"isso al legno della croce, a""inc; noi, separati da
tutto ci) ce 0 peccato, vivessimo secondo giusti!ia. %iete stati guariti al
pre!!o delle sue piage. 8I 6t 2, 2>9.
5a passione di Ges* "u di tale e""icacia, ce sare//e su""iciente a espiare i
peccati di tutto il mondo, "ossero pure in numero in"inito.
Questo 0 il motivo per cui, a contatto col sacramento, i /atte!!ati ricevono
la piena remissione delle loro colpe. E la passione del Cristo ce con"erisce al
sacerdote un potere assolutorio, e #uanto maggiormente una persona si
con"orma alla passione del Cristo, tanto pi* ampio 0 il perdono e pi*
a//ondante la gra!ia.
?. Il peccatore perde ogni diritto d'entrare nel regno dei cieli, secondo la
pena dell'esilio riservata ai colpevoli di lesa maest+. $damo, per primo, "u
scacciato dal paradiso HterrestreJ, e alle sue spalle venne s/arrato l'ingresso
ance di #uello celeste. Cristo lo riaprD gra!ie ai meriti della sua passione He
morteJ. Gli esuli videro revocato il divieto di rientrare in patria. 5a porta del
regno dei cieli "u di nuovo aperta nel momento in cui veniva s#uarciato il
"ianco al Cristo, spirato sulla croce. Versato ce "u il suo sangue, scomparve
la maccia del peccato, "u placato lo sdegno del 6adre, la "ragilit+ umana
trov) un rimedio, ed espiata la pena gli esuli sono riciamati in patriaR
$ uno dei due mal"attori Hmorente sul CalvarioJ venne "atta la promessa:
-Oggi stesso sarai con me in paradiso. 85c 24, >49. (on sono parole rivolte a
#ualcun altro, ad $damo per esempio, o ad $/ramo il patriarca o al re e
pro"eta &avid... Qui non si tratta di pro"e!ia ce dovr+ attendere per lungo
tempo d'essere adempiuta: -Oggi., gli dice, nel giorno stesso in cui la porta
dei cieli venne riaperta. Il delin#uente pentito ottenne sen!a dila!ioni il
perdono implorato. %periment) in #uel medesimo giorno ci) ce dice san
6aolo: -Gra!ie al sangue di Ges* Cristo, a//iamo la certe!!a di poter entrare
nel santuario. 87/ 1C, 1=9.
Quanti utili esempi, poi, ricaviamo dalla medita!ione del sacri"icio di
CristoR In"atti, come nota sant'$gostino, la passione di Ges* 0 su""iciente per
impostare di sana pianta l'umana esisten!a. Ciun#ue voglia vivere una vita
di per"e!ione, altro non dovr+ "are ce dispre!!are ci) ce il %alvatore
respinse "ino alla croce, e non amare #ualcosa di diverso da ci) ce egli am).
(on c'0 virt* ce dalla morte in croce del Cristo non tragga incentivo.
@. &i"atti, se cerci un esempio d'amore 8e nessuno ne a uno pi* grande di
ci sappia sacri"icare la vita per gli amici9 8c". Gv 1?, 149, vedi ce Cristo te
lo seppe dimostrare salendo al tuo posto in croce. %e #uindi a esposto la
propria vita nel suo "arsi olocausto d'amore, non do//iamo giudicare
eccessivo il so""rire le nostre croci per amor suo. (iente di pi* gradito potr)
o""rire al %ignore, in cam/io dei molti doni ce mi a elargito 8c". %al 11?,
129.
3. %e invece vi cerci mi esempio di pa!ien!a, la croce del Cristo 0 di per
s; la risposta pi* elo#uente. ,n uomo d+ prova di vera pa!ien!a #uando
accetta le grandi traversie della vita, oppure #ualora si esponga a gravi disagi
ce potre//e evitare.
7//ene, la pa!ien!a del Cristo "u magnanima specie sulla croce. $vre//e
potuto ripeterci: -O, voi tutti ce passate per la via, "ermatevi a considerare
se vi sia un dolore simile al mioR. 85am I, 129. Toller) pa!ientemente ogni
spasimo, e -ingiuriato, non rispondeva con ingiurie. 8I 6t 2, 249. &i lui aveva
pro"etato Isaia: -7ra maltrattato ma restava sereno, non diceva una parola,
simile a un agnello ce si porti a uccidereB come la pecora rimane muta
dinan!i a ci la tosa, egli non aprD la /occa per lamentarsi. 8Is ?4, 39.
$vre//e potuto "acilmente evitare tanta so""eren!a, ma pre"erD andarle
incontroB e a 6ietro ce aveva usato la spada per di"enderlo, ciedeva: -Credi
"orse ce io non possa pregare il 6adre mio, ce mi dare//e su/ito pi* di
dodici legioni di angeli< 'a allora come si adempire//ero le %critture,
secondo le #uali /isogna ce avvenga cosD<. 8@C9. Giudica tu, da te stesso, se
"u grande la pa!ien!a del Cristo in croce. 6erci), -corriamo Hance noiJ
nell'arena ce ci 0 aperta dinan!i, tenendo lo sguardo "isso all'autore e
per"e!ionatore della "ede, Ges*, il #uale an!ic; il gaudio di cui poteva
disporre, pre"erD sopportare la croce sen!a curarsi dell'ignominia. 87/ 12, 1-
29.
A. (el Croci"isso troverai il modello per la tua umilt+: &io ce si lascia
trascinare in tri/unale, dinan!i a 6on!io 6ilato, per su/irvi un Hini#uoJ
processo ed essere condannato a morte. 5a sua causa parve su/ito #uella di
un pregiudicato 8c". G/ 4@, 139, di un delin#uente della peggiore specie, cui
viene riservata una morte ignominiosa 8c". %ap 2, 2C9. Il %ignore ce si
espone a morire al posto del suo servoR Colui ce 0 vita degli angeli, si lascia
uccidere per noi uominiR
=. (on potresti trovare un pi* alto esempio d'u//idien!a, alla scuola di
colui ce "u u//idiente al 6adre sino a morireR 8c". :il 2, A9. 7 -come per la
disu//idien!a di un solo uomo gli altri sono stati resi peccatori, cosD per
l'u//idien!a di uno, gli altri saranno resi giusti. 8Rm ?, 1=9.
1C. 7 se in"ine vai cercando un per"etto esempio di dispre!!o delle cose
terrene, segui il Re dei re, il %ovrano dei sovrani, colui ce racciude in s; la
sapien!a in grado massimo: e tuttavia lo trovi spoglio sulla croce, dove
muore dopo essere stato scernito, oggetto di sputi, percosso e a//everato
con "iele e aceto...
(on attaccarti perci) eccessivamente a vesti e ricce!!e, di "ronte a Ges*
ce ti ripetere//e: -%i dividono tra loro gli a/iti mieiB tirano a sorte la mia
tunica. 8%al 21, 1=9B non attaccarti agli onori, giacc; Hl',omo dei doloriJ ti
ricorda: -Io o conosciuto gli insulti e le percosse. (on mirare alle posi!ioni
di prestigio, se a me "u riservata una corona di rami spinosi intrecciatiB non
alle cose ce danno gusto, se per me i carne"ici seppero trovare soltanto una
spugna im/evuta d'aceto..
Commentando il passo in cui l'$postolo considera i patimenti so""erti dal
:iglio di &io 8c". 7/ 12, 1-29, $gostino a scritto: -Ges* Cristo spregi) tutte
le cose terrene, per insegnarci a dispre!!arle..
Discese agli in!eri
#l tero giorno risuscit$ da "orte
5a morte di Cristo, s'0 visto, sopravvenne per la separa!ione dell'anima dal
corpo, come accade per tutti gli uominiB ma la divinit+, congiunta
indissolu/ilmente con l'uomo-Cristo, seguit) a pervadere nel modo pi*
completo sia l'anima ce il corpo dissociati. 6erci) il :iglio di &io "u nel
sepolcro assieme al corpo di Ges*, e ne accompagn) l'anima nella sua discesa
oltre la tom/a.
7gli vi and) per #uattro motivi.

I. 6er addossarsi interamente la pena relativa ai nostri peccati e, in tal
modo, espiarli del tutto. Il castigo comminato per la colpa originale non
consisteva soltanto nella morte "isica dell'uomo ma nelle so""eren!e ce
l'anima umana avre//e sperimentato trovandosi privata della visione divina.
:inc; una simile pena "osse rimasta valida, tutti gli uomini, compresi i
patriarci e i giusti dell'antica allean!a, morendo dovevano scendere nel
lim/o e restarvi "ino a #uando non "osse venuto in terra il Redentore, a
soddis"are ance #uesto de/ito. $llora, pre"iggendosi di estinguerlo
interamente, Cristo volle seguire in tutto il destino del genere umano: morire
e scendere nell'oltretom/a 8@19. Con #uesta di""eren!a: ce mentre gli altri vi
dimoravano in #ualit+ di prigionieri, Cristo vi giunse li/ero, da li/eratore.
2. 6ot; aiutare cosD nella maniera pi* per"etta i propri amici. (e aveva non
solo #uaggi*, ma nel lim/o dei giusti. Qui in terra suoi amici sono #uanti
vivono nella carit+B nell'aldil+ gli sono amici tutti coloro ce passarono da
#uesta vita amando &io e prot;si nella speran!a verso il 'essia venturo:
$/ramo, Isacco, Giaco//e, 'os0, &avid e altri uomini retti.
7ssendosi intrattenuto con gli amici viventi in #uesto mondo sino al giorno
in cui morD sulla croce, Cristo volle visitare ance gli eletti recando loro aiuto
nella dimora ultraterrena. Come la divina sapien!a cantata dall'7cclesiastico,
pot; ripetere: -6enetrer) nelle pi* pro"onde regioni del creato, getter) lo
sguardo sui dormienti e illuminer) ciun#ue a//ia riposto la propria speran!a
nel %ignore. 8%ir 2>, 2?9.
4. 5a discesa nell'oltretom/a costituD una compiuta vittoria sul diavolo.
(on si limit) a vincerlo sul campo di /attaglia ma lo inseguD, occupandone il
dominio e spodestandolo dal trono. %ulla croce, la vittoria: -il principe di
#uesto mondo. perde la sua prerogativa di dominatore assoluto 8c". Gv 12,
419. Il Cristo risorto lo volle incatenare nel regno in"ernale: vi penetr)
scardinando ogni cosa, strinse il nemico in ceppi e gli tolse di mano le anime
Hdei giustiJ ce teneva #uale preda di guerra. Il 6adre, mediante l'opera del
:iglio, spogli) i principati e le potest+ in"ernali e li espose alla pu//lica
derisione 8c". Col 2, 1?9.
&ominatore del cielo e della terra, Cristo estese il dominio "ino al regno
dei morti, in maniera ce si avver) #uanto proclama l'$postolo: -(el nome
di Ges* si piegi ogni ginoccio in cielo, in terra e negli in"eri, e ogni lingua
riconosca ce Cristo Ges* 0 il %ignore, a gloria di &io 6adre. 8:il 2, 1C9.
(ome, il suo, di illimitata poten!a, se ai discepoli inviati a predicare il
vangelo sare//e /astato pronunciarlo per mettere in "uga gli spiriti del maleR
8c". 'c 1@, 139.
>. Volle morire in"ine per li/erare Hcome si 0 accennato al n. 2J i santi ce
lo attendevano nel lim/o. $""rancati i viventi da una morte sen!a
risurre!ione, Cristo estese il /ene"icio ance ai de"unti. Il 'essia, il re
mansueto e paci"ico cantato dal pro"eta, in "or!a del sangue con cui sigl) la
nuova allean!a tra gli uomini e &io a "atto uscire -i prigionieri dalla "ossa
arida. 8c". Ic =, 119. 7gli pot; ripetere le parole pro"eti!!ate da Osea: -5i
li/erer) dal sepolcro, li salver) dal potere della morte. $ cosa son servite le
tue stragi, o morte, ce valgono i tuoi micidiali "lagelli, o in"erno<. 8Os 14,
1>9. H5'antica versione di #uesto passoJ dice: -Io sar) come un morso, per te,
o in"erno., poic; mentre egli pose "ine a una condi!ione di morte HeternaJ,
per l'ade "u una grave lacera!ione, in #uanto ce li/er) non tutti i prigionieri
ma solo #uelli ce vi si trovavano immuni dal peccato d'origine 8dal #uale
erano stati salvati individualmente per il rito della circoncisione9 e da altri
peccati mortali. &el resto, ance prima ce la circoncisione venisse praticata,
i piccoli innocenti conseguivano la salve!!a mediante la "ede dei genitori
Hverso il 'essia venturoJ, e gli adulti gra!ie alle o""erte sacri"icali e, sempre,
alla "ede.
5a maccia del peccato d'origine contaminava la natura stessa dell'uomo,
per cui l'intero genere umano avre//e trovato il suo li/eratore esclusivamente
nel Cristo. 7gli, dun#ue, lasci) nell'oltretom/a Hin"ernaleJ gli adulti, morti in
stato di colpa grave, e Hnel lim/o J i piccoli se incirconcisi 8@29.
&alla considera!ione di #uesto articolo del Credo si ra""or!a in noi la
speran!a d'essere accetti a &io. 6er #uanto possa trovarsi nell'a""li!ione,
l'uomo dovr+ sempre sperare nell'aiuto dell'$ltissimo, con"idare in lui. (ulla,
in"atti, vi 0 di pi* grave dell'in"ernoB ora, se Cristo provvide a li/erare
dall'oltretom/a le anime ce vi si trovavano, molto pi* il cristiano, amico di
&io, dovr+ con"idare ce sar+ li/erato dalle angustie. 5a %apien!a del 6adre
discese a con"ortare il giusto ce giaceva tra le mura del carcere, rimase al
"ianco di ci stava in catene, "inc; gli procur) lo scettro del regno, gli dette
potere sopra i suoi stessi tiranni, demolD la sicure!!a ostentata dagli avversari
e lo coron) di gloria immortale 8c". %ap 1C, 14-1>9.
7 poic; &io aiuta specialmente i suoi servi, deve sentirsi sicuro ciun#ue
si ponga al suo servi!io. -Ci teme il %ignore non a timori n; perde il
coraggio, poic; &io 0 la sua speran!a. 8%ir 4>, 1>9.
&o//iamo alimentare il timor Hdi &ioJ e respingere ogni presun!ione. 6ur
restando vero ce Cristo 0 sceso nell'oltretom/a per recare alle anime i "rutti
della reden!ione, 0 vero altresD ce egli non li/er) dal potere di %atana
ciun#ue vi si trovasse, ma solo #uanti lo attendevano privi di gravi colpe.
5asci) nell'in"erno coloro ce erano morti in peccato mortale. 6erci) non
s'illuda, ciun#ue entri in simili condi!ioni nell'aldil+. &ovr+ restare
nell'in"erno #uanto i giusti si tratterranno in paradiso: per l'eternit+. -I dannati
andranno all'eterno suppli!io, gli eletti invece all'eterna gloria. 8't 2?, >@9.
$ltro /ene"icio: la discesa di Cristo agli in"eri ci rende maggiormente
solleciti. 7gli in"atti vi and) per evitarci #uella ce, per noi, sare//e una
discesa sen!a ritorno. &o//iamo perci) andarvi "re#uentemente col pensiero,
considerando le pene ce vi si so""rono, sull'esempio di 7!ecia, il #uale
usava ripetere: -$ met+ della mia vita me ne dovr) andare, varcando la soglia
dell'aldil+. 8Is 4A, 1C9.
Ci vi si so""erma spesso con la ri"lessione, "acilmente eviter+ di dovervi
andare morendo. Convien "are un po' #uel ce vediamo "ar attorno a noi, da
#uanti cercano di non in"rangere il codice HpenaleJ considerandone le severe
san!ioni. Quanto pi* dun#ue do//iamo guardarci dall'agire male ri"lettendo
sulle pene in"ernali, ce superano ogni altra pena sia per la durata, sia per
l'aspre!!a e la variet+ dei tormenti. -In ogni a!ione pensa alla tua "ine, e non
pecceraiR. 8%ir 3, >C9.
Quale esempio, in"ine, di come do//iamo amare le anime dei de"unti,
Cristo scese agli in"eri per li/erare i suoi amici. (oi pure, con i su""ragi,
do//iamo a""rettare la li/era!ione dei nostri.
&a sole, nulla possono le anime del purgatorio, mentre possiamo alleviare
noi le loro so""eren!e. 'ostrere//e una grande dure!!a di cuore ci
trascurasse d'aiutare una persona cara rinciusa in un carcere. $ssai pi* lo 0 il
cristiano ce non porge il minimo aiuto agli amici ce stanno nel purgatorio,
non essendovi propor!ione tra le so""eren!e di #uesto mondo e #uelle del
purgatorio. Ciascun'anima ce vi si trova sem/ra ripeterci l'invoca!ione di
Gio//e: -6iet+ di me, piet+ di me, amici miei, c; la mano di &io mi a
percossoR. 8G/ 1=, 219. 6ietoso e utile, dun#ue, 0 il pregare per i de"unti,
a""inc; venga a""rettata la loro puri"ica!ione.
6ossiamo recare loro soccorso in tre maniere, come insegna sant'$gostino:
o""rendo il sacri"icio della 'essa, pregando, e distri/uendo elemosine in
su""ragio dei de"untiB san Gregorio vi aggiunge il digiuno. 'i sem/ra giusto
se pensiamo ce, ance in #uesto mondo, tra amici ci si aiuta l'un l'altro.
&un#ue, un nostro sacri"icio pu) valere a pro di un'anima ce stia espiando in
purgatorio. (on per i dannati.
5'uomo deve considerare due verit+ "ondamentali, circa la gloria
H/eati"icanteJ di &io e le pene in"ernali. $ttratti dal desiderio di una
immortalit+ gloriosa e atterriti dal pensiero degli eterni castigi, gli uomini
stanno pi* cauti e cercano di evitare i peccati. %i tratta, purtroppo di verit+
non "acilmente percepite dalla sola ragione naturale.
(el primo caso, 0 vero ci) ce leggiamo nel li/ro della ,apien(a: -$ stento
sappiamo comprendere ci) ce 0 terreno, conosciamo cosD poco persino le
cose ce a//iamo tra manoB #uindi, ci riuscir+ a capire le cose celesti<. 8%ap
=, 1@9. 7 la di""icolt+ cresce per l'uomo immerso nella realt+ mondana. &i lui
Ges* diceva: -Ci viene dalla terra, alla terra appartiene e parla secondo una
mentalit+ materialistica. 8Gv 4, 419. Invece l'uomo spirituale Ha imita!ione
del CristoJ a pensieri elevati. &al cielo, il Ver/o 0 sceso su #uesto mondo,
per svelarci le verit+ soprannaturali.
,gualmente di""icile "arsi una ciara idea dei castigi eterni. H&icono
moltiJ: -(essuno 0 mai tornato dall'oltretom/a. 8%ap 2, 19. 'a 0 un ritornello
ormai privo di senso poic; la medesima 6ersona ce venne in terra a
insegnarci la dottrina ce conduce alla vita eterna, 0 risuscitata dai morti per
con"ermare l'esisten!a di un aldil+ Hdove la giusti!ia divina punisce i
peccatoriJ. E necessario perci) credere ce &io non soltanto si 0 incarnato ed
0 morto in croce, ma -il ter!o giorno risuscit) dai morti..
%appiamo ce diverse persone vennero risuscitate, come 5a!!aro, il "iglio
della vedova Hdi (aimJ e la "igliola del caposinagoga Hdi Ca"arnaoJ. 'a tra
#ueste risurre!ioni e #uella del Cristo vi sono alcune HradicaliJ diversit+.
Intanto, la causa della risurre!ione. :u Cristo a operare direttamente #uesto
genere di miracoli, oppure essi e//ero luogo per l'intercessione di #ualce
santo. Cristo invece risuscit) per virt* propria: essendo nello stesso tempo
&io e uomo 8e la divinit+ del Ver/o non "u mai separata n; dall'anima n; dal
corpo9, egli pot; ricomporre gli elementi costitutivi della persona umana
#uando volle. 5'aveva predetto, del resto: -Io o il potere di cedere
spontaneamente la mia vita, e di riprenderla #uando mi piaccia. 8Gv 1C, 1A9.
'orD davvero, non per) HdirettamenteJ in seguito ai maltrattamenti o per
l'esaurirsi delle "or!e "isice: morD perc; permise ce la morte "acesse il suo
corso naturale. Ci muore ormai privo di vigore, si spegne in un ultimo
so""ioB Ges*, al contrario, nell'attimo in cui rese lo spirito nelle mani del
6adre grid) ad alta voce 8@49. Il centurione esclam) Hance per #uesto
motivoJ: -Costui era veramente il :iglio di &ioR. 8't 23, ?>9. 7 come tale,
Cristo e//e la "acolt+ di ritornare in vita #uando gli piac#ue. -Risuscit) dai
morti., non -venne risuscitato.. 6oteva dire, nel suo passare dalla morte alla
vita, le parole ce &avide disse ri"erendosi al normale sonno: -'i ero
adagiato per dormire e mi assopiiB dopo "ui nuovamente sveglio. 8%al 4, @9.
(on c'0 contraddi!ione con #uanto ri"eriscono gli Atti: -Costui 0 #uel Ges*
ce &io a risuscitato. 8$t 2, 429B in"atti il Cristo venne riciamato alla sua
integra vita d'uomo dal 6adre e dal Ver/o insieme. 5a loro divina poten!a 0
inscindi/ile.
&iverso, inoltre, 0 lo stato di vita nuova a cui giunsero Cristo e gli altri
risorti, poic; Ges* ini!i) un'esisten!a /eata e permanente -a gloria del
6adre. 8Rm @, >9B gli altri, come 5a!!aro, "urono riammessi a #uesta vita
terrena per un certo numero di anni.
,na ter!a di""eren!a si riscontra nella portata dei vari casi di risurre!ione.
Gli uomini riciamati in vita ne trassero un /ene"icio circoscritto alla propria
persona, mentre 0 in "or!a della risurre!ione di Ges* ce tutti potranno
risorgere. Ci) accade "in dal momento in cui Cristo morD. In"atti -molti santi
ce riposavano nei sepolcri, risuscitarono. 8't 23, ?29, e l'apostolo 6aolo lo
ciama -primi!ia dei risorti dal sonno della morte. 81 Cor 1?, 2C9.
:a' atten!ione, a #uesto punto, ce Cristo giunse alla gloria attraverso le
so""eren!e 8c". 5c 2@, 2@9, sicc; varr+ ance per noi l'insegnamento di 6aolo
e Karna/a, ce -0 inevita/ile passare per molte tri/ola!ioni prima di entrare
nel regno di &io. 8$t 1>, 219.
,n'ultima diversit+, tra la risurre!ione operata dal Cristo in s; medesimo e
la risurre!ione cui 0 destinato il genere umano. Quest'ultima, in"atti, 0
rinviata alla "ine del mondo, eccetto poci privilegiati come la /eata Vergine
e 8secondo ce si narra9 Giovanni evangelista. Cristo risuscit) tre giorni dopo
la morte.
Risurre!ione, morte e nascita di Ges* erano ordinate alla nostra salve!!a.
Volle perci) tornare in vita nel momento pi* opportuno al compimento
dell'opera redentrice.
%e in"atti "osse risorto poci istanti dopo essere spirato, sare//e rimasto il
du//io di una morte solo apparente. $l contrario, se avesse dila!ionato
troppo l'ora del suo risveglio dai morti, i primi discepoli avre//ero potuto
perdere la "ede, e il suo tanto patire sare//e risultato inutile.
Risuscit) il ter!o giorno a""inc; non restassero du//i circa la realt+ della
sua morte, n; la "ede di ci sperava in lui restasse delusa.
6er concludere, "acciamo #ualce ri"lessione applica/ile a ciascuno di noi.
I. %tudiamoci di risorgere con sollecitudine dalla morte spirituale prodotta
dal peccatoB torniamo a una vita virtuosa, mediante la peniten!a. Ci esorta
l'$postolo: -%v;gliati, tu ce dormiB risorgi dai mortiB e Cristo ti illuminer+.
87" ?, 1>9. E la prima risurre!ione, cui allude l'$pocalisse: -:elice e santo ci
partecipa della prima risurre!ioneR %u costui la seconda morte non a alcun
potere. 8$p 2C, @9.
2. (on rimandiamo Hla conversioneJ sino al momento della morte: -(on
indugiare a pentirti, non rimandare da un giorno all'altro. 8%ir ?, 39. :orse,
gravato dalle in"ermit+, non riusciresti a provvedere alla tua salve!!a. Oltre a
ci), perdi una parte dei meriti di cui si arriccisce la Ciesa, mentre
l'ostina!ione nel peccato aggrava l'in"ermit+ dell'anima. Quanto pi* a lungo
uno rester+ sotto il dominio del diavolo - osserva Keda il Venera/ile -, tanto
pi* di""icilmente %atana rinuncer+ alla preda.
4. Riottenuta la vita di gra!ia, vediamo di non contaminarla nuovamenteB
vi sia in noi cio0 il proposito di evitare le colpe mortali. %imili al Cristo ce,
risorto dai morti, pi* non si assoggetter+ alla morte 8c". Rm @, 2=9, -ance voi
- ci raccomanda san 6aolo - pensate ce siete morti nei con"ronti del peccato
e ce dovete vivere per Iddio in Ges* Cristo. (on regni dun#ue la colpa nel
vostro corpo mortale, in modo da tenervi tuttora soggetti alle sue
concupiscen!e. (on a//andonate le vostre mem/ra al servi!io del peccato, sD
ce non diveniate strumento di ini#uit+. O""ritevi interamente a &io, come
viventi, da morti ce eravate, e "ate servire a &io le vostre mem/ra, come
strumenti di giusti!ia. 8i/. 11-149.
>. %ia no/ile la nuova vita Hin gra!iaJ, evitando le occasioni ce portarono
la morte nell'anima. -Come Cristo 0 risuscitato dai morti a gloria del 6adre,
cosD noi pure do//iamo camminare in una vita nuova. 8Rm @, >9: una vita
ispirata alla giusti!ia HsoprannaturaleJ, ce rigenera l'uomo spiritualmente e lo
conduce alla gloriosa eternit+.
Sal al cielo, o%e siede alla destra di Dio, Padre onnipotente
Kisogna credere poi nell'ascensione del Cristo, avvenuta #uaranta giorni
dopo la risurre!ione. %i tratt) di un "atto su/lime, conveniente e utile.
Vediamone il perc;.
I. %alD il pi* in alto possi/ile. %opra #ualun#ue altra realt+ corporea,
oltrepass) i cieli pi* lontani, per primo, giacc; "ino a #uel momento i corpi,
nella cui composi!ione entrava l'elemento terra, non potevan trovarsi ce
circoscritti nell'am/ito su/lunare. $damo medesimo Hpur essendo ricco d'ogni
sorta di doniJ visse nel paradiso terrestre.
6ass) ancora oltreB oltre #uei cieli spirituali ce sono le gerarcie
angelice. -HIl 6adre celesteJ dimostr) la sua sovrana poten!a in Cristo,
risuscitandolo da morte e "acendolo sedere alla sua destra nell'alto dei cieli, al
di sopra di ogni principato, potest+, virt* e domina!ione, al di sopra di
#ualsiasi dignit+ o grande!!a ce possa esser nominata non solo lungo i
secoli ma nell'eternit+. 87" 1, 2CB c". 7" >, 1C9.
%i "erm) accanto al trono del 6adre. &aniele lo aveva veduto in visione, ed
esclamava: -7gli avan!) "ino all'7terno 8...9, ce gli con"erD potere, maest+ e
regno, sD ce tutti i popoli, le na!ioni e le genti.di ogni lingua lo servivano. Il
suo potere 0 un potere eterno, ce non verr+ meno, e il suo regno non sar+
mai distrutto. 8&n 3, 14-1>9. 5a pro"e!ia si avvera nella testimonian!a
dell'evangelista: -Il %ignore Ges*, dopo aver loro parlato, si elev) nel cielo, e
siede alla destra di &io. 8'c 1@, 1=9.
5'espressione -alla destra di &io. 0 evidentemente meta"orica: cio0, in
#uanto Ver/o di &io, il Cristo ottenne la per"etta eguaglian!a con luiB in
#uanto uomo, entr) in possesso dei /eni pi* grandi 8c". 7" I, 2C9. 7ra la
su/lime alte!!a di gloria /ramata da 5uci"ero: -%alir) "ino al cielo, innal!er)
il mio trono sopra le stelle di &ioB mi assider) sul monte dell'adunan!a nelle
estremit+ settentrionali. %alir) /en pi* in l+ delle nu/i: sar) simile
all'$ltissimoR. 8@>9.
'a a una tale sommit+ non pot; giungervi altri ce il Cristo. 7gli solo pu)
sedere alla destra del 6adre, ce lo invit): -%iedi alla mia destra. 8%al 1C=,
19.
2. Ragionevole, ossia giusta, "u l'ascensione del Cristo. Il cielo gli
apparteneva in "or!a della divina natura. E in"atti conveniente ce ciascuno
ritorni l+ da dove trasse origine, e il Ver/o di &io trasse origine dal 6adre,
l'$ltissimo. Ges* lo insegn) apertamente: -,scito dal 6adre, son venuto nel
mondoB ora lascio il mondo e mi accingo a tornare al 6adre. 8Gv 1@, 2A9.
Oppure, sempre nel vangelo di Giovanni: -(essuno 0 asceso al cielo, se non
colui ce ne 0 disceso, il :iglio dell'uomo ce 0 in cielo. 8Gv 4, 149.
$nce ai santi 0 concesso di salire al cielo, ma non come pot; "are il
Cristo, per virt* propria cio0: i santi salgono al cielo in #uanto attratti da
Cristo.
%i potre//e ance dire ce egli sia l'unico a penetrare davvero nei cieli: gli
altri vi pervengono nella loro #ualit+ di mem/ra di Cristo, ce 0 il capo della
Ciesa, suo corpo mistico.
Il cielo gli spettava #uale premio per la sua vittoria. Venuto #uaggi* per
lottare contro il diavolo, lo aveva scon"itto. 6er #uesto meritava d'essere
esaltato al di sopra dell'intera crea!ione. 5'Apocalisse ne riporta le parole
d'esultan!a: -Io, ce o vinto, mi sono assiso sul trono accanto al 6adreR.
8$p 4, 219.
5o aveva guadagnato, il cielo, con la sua umilt+. 'ai potr+ esservi
a//assamento pi* pro"ondo di #uello vissuto dal Cristo: &io, volle "arsi
uomoB dominatore, si "ece servo di tutti, u//idiente "ino alla morte 8c". :il 2,
A9B e scese ancora: negli a/issi del creato. 'erit) ampiamente di essere
innal!ato al trono dell'$ltissimo, avendo percorso Hper amoreJ tutta intera la
via dell'umilt+: -Ci si umilia sar+ esaltato. 85c 1>, 119.
4. 'olteplice, in"ine, l'utilit+ derivante dal mistero dell'ascensione.
5'umanit+ aveva smarrito il sentiero ce conduce al cielo, sicc; il Cristo vi
ascese "acendoci da guida, simile al condottiero ce cammina alla testa d'una
moltitudine 8c". 'ic 2, 149. 6er ra""or!are la nostra speran!a di aver parte al
regno dei cieli, vi entr) lui per primo: -Vado a prepararvi un posto. 8Gv 1>,
29.
5a speran!a diviene certe!!a, al pensiero ce Cristo si trova in cielo,
immortale e onnipotente, per intercedere in nostro "avore 8c". 7/ 3, 2?9.
6resso il 6adre a//iamo un avvocato: -Ges* Cristo il Giusto. 8I Gv 2, 19.
E asceso al cielo per attrarvi il nostro cuore, nel dispre!!o dei /eni ce
passano. %e Cristo vale pi* di #ualun#ue altro tesoro, il nostro spirito deve
ser/arsi in sintonia con lui 8c". 't @, 219. -%e siete risuscitati con Cristo -
conclude l'$postolo -, cercate le cose del cielo, dov'0 Cristo assiso alla destra
del 6adre: aspirate alle cose di lass* e non a #uelle ce son sulla terra. 8...9 5a
vostra vita 0 nascosta con Cristo in &io. 8@?9.
[Dal cielo] %err& a giudicare i %i%i e i "orti

5a "acolt+ di giudicare spetta ai re e ai capi 8c". 6rv 2C, A9. Tornando perci)
nel proprio regno e sedendo alla destra del 6adre, 0 ciaro ce spetta al :iglio
- #uale %ignore di tutto il creato - giudicare i vivi e i morti. 5'avvenimento 0
adom/rato nelle parole rivolte dagli angeli agli uomini di Galilea: -Quel
Ges* ce, lasciandovi, 0 salito al cielo, verr+ Hdi nuovoJ. 8$t I, 119.
$ proposito di #uesto giudi!io "uturo possiamo considerare tre cose: la
persona del giudice, i convenuti in giudi!io e la materia del giudi!io
medesimo.
Cristo 0 stato costituito dal 6adre #uale giudice dei vivi e dei morti 8c". $t
1C, >29, e col nome di vivi possiamo indicare sia coloro ce vivono
rettamente, sia gli attuali a/itatori della terra Hprescindendo da ogni
considera!ioneJB invece morti, oltre ai de"unti in senso "isico, ance i
peccatori.
7gli 0 giudice in #uanto &io e in #uanto uomo, opportunamente. 5a
divinit+ 0 una realt+ cosD /eati"icante ce nessuno pu) trovarsi alla sua diretta
presen!a e non essere colmato di gaudio. Quindi 0 necessario ce il giudice
divino appaia nella persona del Cristo, in maniera da poter giudicare l'intera
umanit+ sen!a ce i repro/i gustino il sommo /ene.
Ges*, -"iglio dell'uomo. 8c". Gv ?, 239 a meritato l'incarico di giudice
universale, egli ce venne giudicato ingiustamente.
In pi*, sapendo ce dovranno incontrarsi con un giudice divino ma
dall'aspetto umano, gli uomini ser/eranno una certa #uale speran!a, ce non
potre//e sussistere se li attendesse per vagliare le loro a!ioni la pura divinit+.
'inore sar+ lo spavento allorc; gli uomini -vedranno un '"iglio dell'uomo'
venire sulle nu/i. 85c 21, 239. 7 nessuno degli uomini ce videro la luce del
sole, nessuno potr+ sottrarsi a #uel processo. In"atti -tutti #uanti do//iamo
comparire innan!i al tri/unale di Cristo, perc; ognuno riceva ci) ce 0
giusto per #uel ce avr+ "atto mentre viveva unito al corpo, sia in /ene ce in
male. 82 Cor ?, 1C9.
%an Gregorio 'agno prende in esame le di""eren!e ce intercorrono tra le
categorie di coloro ce saranno convocati al giudi!io "inale.
Tra i repro/i, un certo numero verr+ condannato sen!a ce si proceda
neppure a un esplicito di/attimento. %i tratta di coloro ce ri"iutarono il dono
della "ede. -Ci non crede 0 gi+ condannato, perc; non crede nel nome
dell'unigenito :iglio di &io. 8Gv 4, 1A9.
$ltri ascolteranno la senten!a ce li condanna, dopo la denun!ia delle loro
colpe: i credenti cio0 ce morirono in peccato mortale. 5a sola "ede non
/aster+ a salvarli, e riceveranno la paga del peccato - ce 0 la morte HeternaJ
-, di cui parla san 6aolo 8c". Rm @, 249.
$nce nel numero degli eletti vi saranno tal uni ce verranno invitati alla
destra di Cristo giudice sin dall'ini!io: #uanti vissero in spirito di povert+ per
amore di &io. 5eggiamo nel vangelo di 'atteo ce ciun#ue avr+ lasciato
case, o "ratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie, o "igli, o campi, per
seguire il %ignore non solo ricever+ il centuplo e avr+ in eredit+ la vita eterna,
ma sar+ ciamato a sedersi accanto al -:iglio dell'uomo. per giudicare con
lui il genere umano 8c". 't 1=, 2A9. Oltre ai dodici e agli altri discepoli ce
accompagnarono il 'aestro nel suo peregrinare terreno, una uguale sorte 0
ser/ata a tutti i poveri in spirito. (on potre//e esserne escluso l'apostolo
6aolo, ad esempio, ce si a""atic) pi* d'ogni altro, vivendo la povert+
evangelica. $ltrettanto varr+ per i discepoli degli apostoli e per tutti gli
uomini autenticamente apostolici. %an 6aolo esprime addirittura la certe!!a
ce gli eletti giudiceranno per"ino gli angeli HdecadutiJ 8c". I Cor @, 49. (el
giorno del giudi!io, gli eletti somiglieranno agli an!iani e ai principi del
popolo di &io, di cui parla Isaia 8c". Is 4, 1>9.
Gli uomini ce saranno stati colti dalla morte in uno stato di sostan!iale
e#uit+ /enc; non siano vissuti esenti da #ualce attaccamento ai /eni
temporali conseguiranno la salve!!a, ma ogni particolare della loro esisten!a
sar+ accusatamente soppesato: a!ioni, parole, e per"ino i pensieri. Ci avverte
p0rci) la %crittura: -%egui pure gli impulsi del tuo cuore e i desid0ri dei tuoi
occi. %appi per) ce per tutto #uesto &io ti ciamer+ in giudi!io. 8@@9. 7 il
%ignore: -Vi dico ce nel giorno del giudi!io gli uomini renderanno conto di
ogni parola vana ce avranno pro"erita. 8't 12, 4@9, mentre la ,apien(a
ri/adisce ce non s"uggiranno al giudice divino neppure i propositi ce
l'empio avr+ "ormulato credendosi al sicuro per"ino dallo sguardo di &io 8c".
%ap I, =9.
&i "ronte a un simile giudi!io il timore 0 /en giusti"icato.
I. %aremo esaminati da un giudice capace di penetrare l'intimo dell'anima.
7gli sa tutti i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre opere: -tutto 0 ciaro e
svelato agli occi di colui al #uale do//iamo rendere conto. 87/ >, 149. $llo
sguardo di altri uomini le nostre scelte potranno apparire oneste, ma il
%ignore scruta le pro"ondit+ dello spirito 8c". 6rv 1@, 29.
&io Hcome s'0 dettoJ conosce ogni parola da noi pronun!iata: come un
oreccio geloso, anc'egli ascolta tutto e non gli rimane nascosto neance il
sussurro delle mormora!ioni 8c". %ap I, 1C9. Ci legge nel pensiero. Il cuore
umano, certo, 0 pi* complesso d'ogni altra cosa, e mali!ioso. 7//ene, dice il
%ignore, -Io scruto i cuori, scandaglio i reni 8@39, per dare a ciascuno
secondo la sua condotta e il "rutto delle sue opere. 8Is 13, =9.
(on saranno assenti, nel giorno del giudi!io "inale, i testimoni. Teste
in"alli/ile, la coscien!a d'ognuno, secondo l'$postolo: -I dettami della legge
sono scritti nei loro cuori, come ne "a "ede la loro coscien!a coi suoi giudi!i,
la #uale, volta per volta li accusa o li di"ende. 7 #uesto diventer+ mani"esto
nel giorno in cui 8...9 &io giudicer+ per me!!o di Ges* Cristo le a!ioni
segrete degli uomini. 8Rm 2, 1?-1@9.
2. $ltro motivo di timore: la poten!a, o per meglio dire l'onnipoten!a del
giudice: -7cco il %ignore &io ce viene, con possan!aR. 8Is >C, 1C9. $vr+ per
alleati tutte le creature, poic; -l'universo com/atter+ con lui contro gli
insensati Hce gli si opposeroJ. 8%ap ?, 2C9. &iceva /ene Gio//e: -(on c'0
ci possa li/erarmi dalla tua mano. 8G/ 1C, 39B e il salmista: -%e ance
salissi al cielo, tu ci seiB s'io vado in "ondo agli a/issi, eccoti l+. 8%al 14A, A9.
4. 5a sua giusti!ia sar+ in"lessi/ile. $desso 0 tempo di misericordia, ma in
#uel giorno "inale vi sar+ posto soltanto per la giusti!iaB il momento attuale 0
nelle nostre mani, mentre allora sar+ nelle sue, esclusivamente. -Quando avr)
deciso di "arlo, emetter), con rettitudine, la mia senten!a. 8%al 3>, 49. In
preda al suo santo sdegno non perdoner+ nel dD della vendetta, non ascolter+
le implora!ioni di nessuno, non de"letter+ dal suo retto giudi!io neppure se
gli o""rissimo tutte le ricce!!e dell'universo 8@A9.
>. Terri/ile sar+ l'ira del Giudice supremo. $i giusti mostrer+ il suo volto
dolce e /eati"icante 8c". Is 44, 139, ma ai repro/i apparir+ in collera e tanto
tremendo, ce essi diranno alle montagne: -Cadeteci addosso, nascondeteci
dalla "accia di &io ce 0 assiso sul trono e dall'ira dell'$gnelloR. 8$p @, 1@9.
(on sar+, #uello, uno sconvolgimento emotivo Hnell'animo di Cristo giudice,
come #uando l'uomo si adiraJ, /ensD un modo di esprimere l'e""etto della sua
indigna!ione Hcontro gli ostinati ri/elliJ. Quel giorno 0 ciamato -giorno
dell'ira. 8@=9, #uando si consideri la pena in"litta ai peccatori: l'in"erno, per
l'eternit+.
&i "ronte a un cosD "ondato timore, ci sentiremo rianimati se:
- cerceremo di agire /ene, secondo l'esorta!ione dell'$postolo: -Vuoi non
aver da temere l'autorit+< :a' il tuo dovere, e ne avrai an!i la lode. 8Rm 14,
49B
- ricorrendo al sacramento della peniten!a e riparando gli errori,
con"essandoci cio0 con vera contri!ione, con sincero rincrescimento
nell'accusa e severe pratice peniten!iali come espia!ione HcommutativaJ
delle pene eterneB
- distri/uendo elemosine, ce completano la puri"ica!ione dell'anima.
-6rocuratevi amici con la disonesta ricce!!a, a""inc; #uando verr+ a
mancarvi, essi vi accolgano nella dimora eterna. 85c 1@, =9B
- vivendo nella carit+, ossia nell'amore verso &io e verso il prossimo: sar+
cosD ricoperta una moltitudine di peccati 8c". I 6t >, AB c". 6rv 1C, 2/9.
Credo nello Spirito Santo
$//iamo veduto ce il Ver/o di &io 0 suo :iglio, come il ver/o HmentaleJ
dell'uomo 0 il concetto della sua intelligen!a 83C9B ora accade talvolta ce si
tratti di concetti non vitali, di progetti inattuati per mancan!a di volont+
operativa. Il credente conosce le verit+ di "ede, ma spesso non agisce in modo
coerente. 5a sua, allora, 0 una "ede morta.
Il Ver/o di &io invece 0 HeternamenteJ vivo 8c". 7/ >, 129: 0 segno ce in
lui pulsa la volont+, l'amore.
Come il Ver/o 0 :iglio di &io, cosD il suo $more 0 lo %pirito %anto. (e
segue ce un uomo a in s; #uesto %pirito se ama &io. -5'amore di &io 0
stato di""uso in a//ondan!a nei nostri cuori dallo %pirito %anto ce ci 0 stato
donato. 8Rm ?, ?9.
(on mancarono tal uni ce, errando su tale materia, sostenevano ce lo
%pirito %anto era una semplice creatura, e, in #uanto tale, minore, rispetto al
6adre e al :iglio, loro servo e strumento. 6er respingere simili errori, i teologi
della ortodossia aggiunsero nel %im/olo cin#ue precisa!ioni intorno allo
%pirito %anto.
I. 7sistono altri esseri spirituali, gli angeli, la cui "un!ione 0 propriamente
#uella di esecutori del volere di &io: -spiriti al servi!io di &io., come si
legge nella lettera agli 7/rei 87/ I, 1>9 mentre, al contrario, lo %pirito %anto 0
%ignore, -0 &io. 8Gv >, 2>9 o, pi* esplicito, -lo %pirito %anto 0 %ignore. 82
Cor 4, 139. &un#ue, non su/isce coa!ioni, 0 li/ero, e dove ci sia lo %pirito, ivi
troviamo la vera li/ert+ 82 Cor 4, 139. 7gli, in"atti, attraendoci all'amore di
&io, ci li/era dagli attaccamenti mondani. 5o %pirito %anto 0 -%ignore..

2. 5a HveraJ vita dell'anima deriva dalla sua unione con &io, come 0 l'anima
a render vitale un corpo cui sia unita. &io si unisce all'uomo mediante il suo
$more, ce 0 lo %piritoB e lo vivi"ica: -0 lo %pirito ce d+ la vita
HsoprannaturaleJ 8Gv @, @49. 7gli, dun#ue, -ci d+ la Vita..
4. 5o %pirito %anto 0 della medesima sostan!a HdivinaJ ce il 6adre e il
:iglio. &i"atti, come il :iglio 0 Ver/o del 6adre, lo %pirito 0 l'$more
intercorrente tra il 6adre e il :iglio, procedente da entram/i e #uindi
partecipante dell'unica divinit+. 7gli -procede dal 6adre e dal :iglio.. (on 0,
evidentemente, #uella creatura ce #ualcuno disse.
>. Riguardo al culto Hce gli do//iamoJ, sta su un piano di uguaglian!a col
6adre e il :iglio.
Il /attesimo stesso ce applica all'uomo i "rutti della passione redentrice
del :iglio e procede dalla /enevolen!a del 6adre, si compie - accomunandolo
nel medesimo rito mediante l'e""usione dello %pirito 8c". 't 2A, 1=9. -Con il
6adre e il :iglio, Hlo %piritoJ 0 adorato e glori"icato..
?. $ con"erma dell'eguaglian!a delle tre 6ersone sta la divina ispira!ione
concessa ai pro"eti. 7 evidente ce se lo %pirito non "osse &io medesimo,
nessuno potre//e sostenere #uanto, ad esempio, a""erma san 6ietro: -,omini
retti, mossi dallo %pirito %anto, anno parlato da parte di &io. 8319. 7 Isaia
pot; ripeterlo di s; medesimo: -Il %ignore &io e il suo %pirito mi anno
mandato Ha pro"etareJ. 8Is @1, 19.
Risultano cosD in"irmate due tesi ereticali: l'errore cio0 dei manicei,
secondo i #uali l'$ntico Testamento non aveva &io per autoreB il ce 0 "also,
avendo parlato lo %pirito %anto per /occa dei pro"eti.
6oi l'errore di 6riscilla e di 'ont+no 8329, i #uali davano per certo ce i
pro"eti non trasmisero il pensiero dello %pirito %anto, /ensD i propri
vaneggiamenti.
&allo %pirito ci deriva una #uantit+ di "rutti spirituali.
7gli puri"ica l'anima dai peccati, spettando l'opera di restaura!ione
all'autore medesimo. Ora, l'anima umana 0 creata mediante lo %pirito %anto,
dato ce il 6adre crea ogni cosa per un atto del suo $more. -Tu ami tutte le
cose esistenti, e nulla dispre!!i di #uanto ai creato. 8%ap II, 2>9. 7 &ionigi
scrive ce l'$more non permise ce la divinit+ restasse in"econda.
6erci) 0 #uanto mai opportuno ce il cuore umano, devastato dalle
conseguen!e della colpa, venga rimesso a nuovo dallo %pirito. $nce in
senso spirituale vale la considera!ione del salmista : -Ridai Halle creatureJ il
tuo alito e le ricrei, e rinnovi la "accia della terra. 8%al 1C>, 4C9. 7d 0
per"ettamente convenevole ce in tale opera!ione puri"icatrice operi lo
%pirito, dal momento ce i peccati trovano remissione in "or!a dell'amore. -I
suoi numerosi peccati sono stati perdonati - dice Ges* della peccatrice -
poic; a molto amato. 85c 3, >39. 7 6ietro: -$//iate un'ardente carit+ gli
uni verso gli altri, perc; la carit+ copre un gran numero di peccati. 8349.
5o %pirito %anto illumina la nostra menteB tutto ci) ce conosciamo Hcirca i
misteri soprannaturaliJ proviene dalla rivela!ione dello %pirito. -5o %pirito
%anto ce il 6adre vi mander+ nel mio nome, egli vi insegner+ ogni cosa e vi
"ar+ comprendere tutto ci) ce vi o detto. 8Gv 1>, 2@B c". 1 Gv 2, 239.
Ci aiuta a osservare i divini precetti, esercitando su di noi una sorta di
HsoaveJ pressione. (essuno in"atti riuscire//e a osservare i comandamenti se
non amasse &io. -%e #ualcuno mi ama, metter+ in pratica le mie parole. 8Gv
1>, 249. 7 lo %pirito-$more ci induce a riamare. 7gli reali!!a la promessa
antica: -Vi dar) un cuore nuovo, in voi porr) un nuovo spiritoB toglier) il
cuore di pietra dal vostro corpo e lo sostituir) con uno di carne. 6orr) in voi
lo %pirito mio, "acendo si ce viviate secondo i miei statuti, mettendo in
pratica le mie leggi. 83>9.
Ci ra""or!a nella speran!a di poter conseguire la vita eterna, poic; egli ne
costituisce #uasi il pegno. &ice l'$postolo: -$vete ricevuto il suggello dello
%pirito %anto, ce era stato promesso, il #uale 0 caparra della nostra eredit+.
87" I, 14-1>9. 5a vita eterna in"atti viene promessa all'uomo ce Hmediante la
"ede in CristoJ diviene "iglio adottivo di &io, simile cio0 al Cristo per opera
dello spirito ce a/ita in Ges*, ed 0 lo %pirito %anto. -Voi non avete ricevuto
uno spirito da sciavi per ricadere nella paura, ma uno spirito da "igli adottivi
per me!!o del #uale possiamo gridare: Abb%, 6adreR' 5o %pirito stesso attesta
al nostro spirito ce siamo "igli di &io. 8Rm A, 1?-1@9.
-5a prova ce voi siete "igli, sta nel "atto ce &io mand) lo %pirito del
:iglio suo nei vostri cuori, il #uale grida: Abb%R', ce vuol dire 6adreR. 8Gal
>, @9.
In"ine lo %pirito %anto ci consiglia nelle situa!ioni di""icili, mostrandoci
#uale sia Hnel caso concretoJ la volont+ di &io. $ll'invito ce leggiamo
nell'$pocalisse: -Ci a orecci, ascolti ci) ce lo %pirito dice. 8$p 2, 39, "a
eco l'esemplare disponi/ilit+ del pro"eta Isaia: -5o ascolter), come Hil
discepolo ascoltaJ il maestro. 8Is ?C, >9.
[Credo nel]la santa C'iesa cattolica
%imile al nostro organismo, in cui l'anima di""onde la vita nelle varie parti,
la Ciesa cattolica 0 un corpo HmisticoJ, composto di numerosi mem/ri
vivi"icati dallo %pirito %anto. &o//iamo #uindi pro"essare l'atto di "ede nella
Ciesa, santa e cattolica, men!ionata negli articoli del sim/olo: 'Credo la
Ciesa'.
Il nome c.iesa signi"ica riunione, societ+, sicc; la Ciesa 0 l'assem/lea dei
"edeli come, dal canto suo, ciascun cristiano 0 mem/ro del corpo ecclesiale,
cui sem/ra "ar cenno il li/ro dell'7cclesiastico 8c". %ir ?1, 419.
Quattro sono le note essen!iali della Ciesa di Cristo: essa 0 una, santa,
cattolica 8 ossia universale9 e apostolica Hsalda, /en "ondataJ.
I. 6roprio il "atto ce le sette ereticali si siano succedute tanto numerose e
in contrasto l'una con l'altra gi+ le esclude dall'appartenere alla Ciesa,
armoniosa in se stessa e unica, simile alla -colom/a., l'amata dello %poso
8c". Ct @, A9.
5'unit+ della Ciesa promana dall'unica "ede, da un'identica speran!a e
dalla comunione nella carit+.
In"atti i cristiani, mem/ri di una stessa societ+, pro"essano le medesime
verit+ rivelate. Raccomanda loro l'apostolo 6aolo: -Tra voi non ci siano
divisioni ma siate per"ettamente uniti, d'uno stesso pensiero, concordi. 8I Cor
I, 1C9, sicc; mostriate d'avere -un solo %ignore, una sola "ede, un solo
/attesimo. ,n solo &io, 6adre di tutti. 87" >, ?9.
Ciascun "edele nutre la "erma aspira!ione di pervenire alla vita eterna:
unica 0 la speran!a verso cui siamo orientati mediante la voca!ione cristiana
8c". 7" >, >9.
I "edeli si ritrovano uniti ance nell'amore verso &io e in una vicendevole
carit+, sD da reali!!are il pro"ondo desiderio del Cristo, ce tutti i cristiani
siano - come il 6adre, il Ver/o e lo %pirito - una sola realt+.
Tale amore, #uando 0 autentico, si mani"esta attraverso una mutua
sollecitudine Hnel servi!io reciprocoJ e nella comprensione degli uni per gli
altri. &i particolare elo#uen!a #uesto passo dell'$postolo: -Vivendo secondo
un' autentica carit+, cerciamo di crescere sotto ogni aspetto, in colui ce 0 il
Capo, Cristo, dal #uale tutto il corpo HmisticoJ, /en compaginato e connesso,
mediante l'apporto d'ogni giuntura e secondo l'energia di ogni mem/ro, riceve
"or!a per crescere, in maniera da edi"icare se stesso nella carit+. 87" >, 1?-
1@9. &'ogni gra!ia ce &io ci concede do//iamo "arne partecipe il nostro
prossimo.
(essuno perci) deve prender alla leggera il meritare d'essere scacciato ed
escluso dalla Ciesa HcattolicaJ dove si trova la salve!!a, come non "u
possi/ile salvarsi per #uanti rimasero, al tempo del diluvio, "uori dell'arca.
2. $nce gli uomini orientati verso il male costituiscono una specie di
congrega, ed 0 l'allean!a dei malvagi ce &io a/orre 8c". %al 2?, ?9.
5a societ+ "ondata dal Cristo, al contrario, 0 protesa a reali!!are la
santi"ica!ione dei suoi mem/ri 83?9. E la -santa Ciesa..
I "edeli cristiani vengono santi"icati in pi* modi.
Quando un nuovo tempio vien consacrato, lo si comincia a lavare,
materialmenteB cosD i "edeli: entrando a "ar parte della Ciesa vengono
puri"icati Hmediante il /attesimoJ, gra!ie al sacri"icio cruento del Cristo. -
HGes*J ci a li/erati dalle nostre colpe con il suo sangue. 8$p I, ?9, egli ce
-per santi"icare il popolo col proprio sangue, patD "uori della porta della citt+.
87/ 14, 129.
Il rito di consacra!ione d'una nuova ciesa prevede poi l'un!ione
Hdell'altareJB e altrettanto i "edeli: essi in"atti ricevono l'un!ione del crisma,
attraverso cui agisce lo %pirito %anto nella sua opera santi"icatrice. %ono cosD,
poten!ialmente, resi simili al Cristo, l':nto 83@9 per eccellen!a.
&ovun#ue &io ina/iti, #uello diviene un luogo santi"icato dalla, sua
presen!a 8c". Gn 2A, 1@9 ed 0 conveniente ce il cristiano, tempio dello
%pirito, si custodisca irreprensi/ile 8c". %al =2, ?9.
In"ine, ance l'invocare &io a un'a!ione santi"icante. -Tu sei in noi,
%ignore, e sopra di noi 0 stato invocato il nome tuo. 8Ger 1>, =9.
%tiamo perci) /en attenti - considerando di #uali e #uante santi"ica!ioni sia
stata oggetto la nostra anima - a non o""uscare lo splendore di #uesto tempio
di &io. 7 grave la minaccia ce leggiamo in san 6aolo: -(on sapete ce siete
tempio di &io e ce lo %pirito di lui a/ita in voi< %e uno vDola il suo
santuario, &io lo distrugger+ 8I Cor 4, 139.
4. $ltra nota della Ciesa 0 la cattolicit+. 7ssa, cio0, 0 universale, nel senso
ce va di""ondendosi praticamente su tutta la terra, contro la tesi dei donatisti
8339. 5a testimonian!a di 6aolo nei con"ronti dei "edeli di Roma 8-5a "ama
della vostra "ede si espande nel mondo. 8Rm I, A99 0 una risposta alla
missione evangelica a""idata da Cristo agli apostoli: -$ndate per tutto il
mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. 8'c 1@, 1?9. 'entre in passato
il vero &io era noto solo entro i con"ini della Giudea, adesso la sua
rivela!ione a raggiunto le pi* lontane regioni della terra 83A9.
$ ci) s'aggiunga l'universalit+ ce dilata ulteriormente la Ciesa: essa
in"atti comprende, oltre alla terra, il purgatorio e il paradiso.
E universale, poi, #uanto alle diverse condi!ioni sociali delle persone
ciamate a "ame parte. (essuno ne 0 pregiudi!ialmente escluso, n; il servo n;
il padrone, n; l'uomo n; la donna.
,niversale ance riguardo al tempo. Certuni dissero ce la Ciesa avre//e
avuto soltanto una sua durata temporale, il ce 0 "also. 7ssa durer+, dal tempo
di $/ele 83=9, sino al concludersi della "ase terrena, assistita dal Cristo 8c".
't 2A, 2C9, per tras"ormarsi al"ine nell'unica Ciesa trion"ante in eterno.
>. 6ossiede la dote della sta/ilit+. ,n edi"icio pu) esser detto solido se
innan!i tutto poggia su /uone "ondamenta. 7//ene, la Ciesa 0 sorretta dal
Cristo. -(essuno pu) porvi un "ondamento diverso da #uello ce gi+ vi si
trova, ce 0 Cristo Ges*. 8I Cor 4, 119.
6oggia inoltre sugli apostoli e sulla loro dottrina. 5a celeste Gerusalemme
descrittaci dall'Apocalisse aveva dodici strati per "ondamenta, e su ognuno
v'era il nome dei dodici apostoli dell'$gnello 8c". $p 21, 1>9. 5a Ciesa 0
detta perci) apostolica, e 6ietro viene indicato espressamente #uale pietra di
/ase, onde sottolinearne la solidit+ 8AC9.
$ncora. ,na costru!ione merita d'essere giudicata sta/ile se regge #uando
sia soggetta a violente scosse. 7//ene, la Ciesa non 0 stata mai demolita:
non vi riuscirono i persecutori, an!i "u sotto il loro imperversare ce essa si
accre//e ulteriormenteB i persecutori invece e gli avversari d'ogni sorta
scomparvero uno dopo l'altro. -Ci cadr+ su #uesta pietra andr+ in pe!!iB e
#ualora essa cada su #ualcuno, lo stritoler+. 8't 21, >>9.
5e eresie produssero un e""etto analogo: col loro moltiplicarsi, o""rirono
occasioni per un ulteriore ciarimento della verit+. -HGli ereticiJ si
oppongono alla verit+ essendo uomini dissennati nel modo di giudicare, ce
anno perduto la "ede. Costoro per) non andranno molto innan!i perc; la
loro stolte!!a sar+ mani"esta a tutti. 82 Tm 4, A9.
Gli stessi assalti dia/olici non raggiungono miglior risultato: simile a una
torre, la Ciesa costituisce an!i un solido /aluardo entro cui trova riparo
ciun#ue si opponga all'avversario. Il giusto vi si ri"ugia ed 0 al sicuro 8c".
6rv 1A, 1C9.
6erci) il diavolo raddoppia i propri assalti contro la CiesaB ma non potr+
prevalere, avendo il %ignore assicurato ce -le porte degli in"eri non
riusciranno a riportare la vittoria su di essa. 8't 1@, 1A9. Quasi dica: la
/attaglia in"urier+ contro di lei, ma a vincere non saranno i tuoi nemici.
Comprendiamo meglio adesso come la sola Ciesa di 6ietro 8al #uale
tocc) l'Italia #uando i discepoli si misero a predicare il vangelo9 rest) sempre
salda nella HveraJ "ede. $ltrove, o la dottrina di Cristo 0 sconosciuta, oppure 0
in#uinata da errori. (on deve stupirci. $ 6ietro il %ignore a promesso: -Io
o pregato per te, ce la tua "ede non venga meno. 85c 22, 429.
[Credo nel]la co"unione dei santi e [nel]la re"issione dei peccati
Come in un organismo vivente l'attivit+ di un mem/ro torna a vantaggio
dell'insieme, #ualcosa di simile accade nel corpo mistico ce 0 la Ciesa. Il
/ene compiuto da uno, si comunica agli altri "edeliB in"atti -pur essendo
molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo
mem/ra gli uni degli altri. 8Rm 12, ?9. %icc;, tra le altre verit+ di "ede, gli
apostoli ci anno tramandato #uesta, della -comunione dei santi., ossia la
comunan!a nei /eni spirituali.
Cristo 0 il capoB la Ciesa ne costituisce il mistico organismo, secondo
l'espressione paolina: -H7gliJ 0 il capo di tutta la Ciesa, la #uale 0 il suo
corpo. 87" I, 22-249 e #uanto di /ene c'0 in lui, si di""onde nei cristiani
mediante i sacramenti. $gisce in essi l'e""icacia del sacri"icio di Ges*, la
gra!ia in remissione dei peccati.
Come sappiamo, i sacramenti sono sette.
I. Il /attesimo e#uivale a una rinascita spirituale. ,n uomo ini!ia la sua
esisten!a terrena con la propria nascita e cosD pure la vita spirituale comincia
in lui mediante la rinascita operata dal /attesimo. -%e uno non rinasce da
ac#ua e da %pirito, non pu) entrare nel regno di &io. 8Gv 4, ?9.
%i nasce una sola volta, e una sola volta si riceve il sacramento del
/attesimo. -Credo - perci) - in un solo /attesimo..
5a sua "un!ione consiste nel puri"icare l'uomo da #ualun#ue peccato, sia
riguardo alla colpa e sia alla HrelativaJ pena. Tant'0 vero ce ai neo-/atte!!ati
non viene imposta alcuna peniten!a riparatrice, si "osse pure trattato dei
peggiori uomini del mondo. 'orendo su/ito dopo il /attesimo, un uomo
entrere//e direttamente in paradiso. Questa 0 la ragione per cui, se//ene
spetti d'u""icio soltanto al sacerdote amministrare il /attesimo, in caso di
necessit+ pu) "are altrettanto ciun#ueB /aster+ osservare la "ormula
sacramentale: -Io ti /atte!!o nel nome del 6adre e del :iglio e dello %pirito
%anto..
5a virt* del primo sacramento promana dalla passione di Cristo: -(on
sapete ce #uanti siamo stati /atte!!ati in Cristo Ges*, siamo stati /atte!!ati
nella sua morte<. 8A19. 5a triplice immersione vuole sim/oleggiare i tre
giorni durante i #uali Ges* rimase entro il sepolcro.
2. Cresima o con"erma!ione. $ ogni essere ce nasce sono necessarie le
"or!e per poter agireB cosD l'uomo ce rinasce spiritualmente a /isogno di
essere corro/orato dallo %pirito %anto. Gli apostoli stessi, a""inc; la loro
a!ione risultasse vigorosa, ricevettero lo %pirito, dopo l'ascensione di Cristo
8c". 5c 2>, >=9.
$ noi, tale aiuto viene con"erito nel sacramento della con"erma!ione.
6erci), ci a cura dei "anciulli dev'essere molto diligente a""inc; vengano
cresimati, trattandosi di una gra!ia assai importante. Il cristiano ce muore
col sacramento della cresima - e #uindi dopo aver ricevuto un aumento di
gra!ia - riceve un maggior grado di gloria.
4. 7ucarestia. (ato ce sia e raggiunto un certo sviluppo, un essere umano
a necessit+ di assumere regolarmente ci/oB per la vita spirituale esso 0
costituito dal corpo di Cristo, in /ase alle sue stesse parole: -%e non mangiate
la carne del :iglio dell'uomo e non /evete il suo sangue, non avrete in voi la
vita soprannaturale. 8Gv @, ?>9. Quindi, secondo le norme sta/ilite dalla
Ciesa, ogni cristiano ricever+ almeno una volta all'anno l'eucarestia, dopo
essersi de/itamente preparato e puri"icato: ci in"atti -mangia il pane o /eve
il calice del %ignore in modo indegno. 8I Cor II, 239 - ossia con la coscien!a
d'esser in colpa grave, di cui non si sia con"essato n; si proponga di evitare in
"uturo - -mangia e /eve la propria condanna. 8A29.
>. Con"essione o peniten!a. %uccede ance al nostro organismo di
ammalarsi e - #ualora non intervenga a tempo un rimedio e""icace -, di
morire. (ell'ordine spirituale 0 il peccato ce produce le in"ermit+ Hspesso
gravissime, come nel caso del peccato mortaleJ 8A49. %icc;, per recuperare
la salute, 0 indispensa/ile una medicina: la gra!ia contenuta nel sacramento
della peniten!a. -7gli perdona tutte le tue colpe e ti risana dalle in"ermit+.
8%al 1C2, 49.
I re#uisiti di una /uona con"essione sono tre: il dolore per"etto dell'animo per
aver o""eso &io, un'accusa integrale dei peccati e la ripara!ione mediante
opere peniten!iali.
?. 7strema un!ione 8A>9. %ono tante le cause ce impediscono all'uomo di
puri"icarsi in maniera completa dalle conseguen!e HpunitiveJ del peccatoB e
siccome nessuno pu) partecipare della vita eterna se prima non sia
per"ettamente mondato, si rese opportuna la istitu!ione di un altro sacramento
in "or!a del #uale l'uomo gravemente ammalato sia puri"icato dalle colpe e, a
&io piacendo, riottenga la sanit+ del corpo. Il sacramento della estrema
un!ione prepara l'uomo all'ingresso nel regno celeste.
8Quando non si veri"ici l'e""etto di una guarigione "isica, ci) dipende dal
"atto ce un prolungamento della vita terrena non sare//e giovevole alla
salute spirituale9. (e parla di""usamente l'apostolo Giacomo: -Ci 0 malato,
ciami presso di s; i pres/iteri della Ciesa e pregino su di lui, dopo averlo
unto con l'olio, nel nome del %ignore. 7 la pregiera "atta con "ede salver+ il
malato: il %ignore lo rial!er+, e se a commesso peccati gli saranno
perdonati. 8Gc ?, 1>-1?9.
@. Ordine. &ovre//e risultare evidente, ormai, ce "acendo ricorso ai
cin#ue sacramenti "in #ui esaminati, il cristiano pu) condurre una
soddis"acente vita spirituale.
Occorrono ovviamente degli uomini ce li amministrino. 7cco il
sacramento dell'ordine sacro, ce a/ilita all'eserci!io della consacra!ione e
amministra!ione sacramentaria.
%e la loro vita HpersonaleJ non appare esemplare, do//iamo "ermare
l'atten!ione sulla virt* del Cristo, da cui i sacramenti traggono e""icacia.
Quanti anno ricevuto l'ordine sacro diventano -ministri di Cristo e
dispensatori dei misteri di &io. 8I Cor >, 19.
3. 'atrimonio. Gra!ie al settimo sacramento, i coniugi ce lo vivano
onestamente possono non soltanto salvarsi ma ac#uistare dei meriti. &i""icile
per loro evitare #uei peccati veniali causati dalla stessa concupiscen!aB ce se
poi non rispettassero i "ini del matrimonio la loro colpa diverre//e grave
8A?9.
I sette sacramenti per"e!ionano la remissione dei peccati, cui "a ri"erimento
il Credo.
:urono gli apostoli a ricevere la "acolt+ di concedere il perdono delle colpe
morali e da essi, come a loro volta essi medesimi dal Cristo, uguale potest+
viene con"erita ai ministri della Ciesa. 5a nostra "ede ci insegna ce
appartiene al 6apa il pieno potere -di sciogliere e di legare. e, secondo una
gradualit+, agli altri prelati.
I cristiani partecipano non solo all' e""icacia del sacri"icio di Cristo, ma ai
suoi meriti, e addirittura partecipano dei meriti dei santiB tali meriti si
propagano in tutti coloro ce vivono nella gra!ia, dal momento ce "ormiamo
assieme il corpo mistico di Cristo.
(e deriva ce, vivendo nella carit+, ciascuno di noi partecipa della sia pur
minima opera virtuosa ce si compia nel mondo. (e godranno per) in modo
particolare #uelle persone ce siano presenti nelle inten!ioni di ci "a il /ene.
,no potr+ pagare al posto di un altro, e lo si vede ad esempio nel caso delle
congrega!ioni religiose ce ammettono altri a valersi dei meriti di una data
"amiglia spirituale 8A@9.
In "or!a della comunione tra i santi, i meriti di Ges* sono distri/uiti a
ciascun "edele, e cosD i nostri meriti personali. Gli scomunicati, trovandosi a
essere estromessi dalla societ+ ecclesiale, perdono gran parte del tesoro dei
meriti comuni. 7 #uesto 0 un danno tutt'altro ce trascura/ile, giacc; supera
#ualun#ue altro "allimento nei /eni temporali.
Inoltre, mentre il diavolo si trova ostacolato nella sua opera male"ica
proprio dai su""ragi cui accenniamo, ci se ne priva "acilita l'a!ione deleteria
del Tentatore Hper tutto il tempo ce uno vive separato dalla CiesaJ.
$ccadeva spesso cosD, nella Ciesa primitiva, ce non appena #ualcuno era
scomunicato, immediatamente diveniva preda del diavolo, ance "isicamente.
(spetto la risurreione dei "orti
5o %pirito santi"ica la Ciesa non solo riguardo alle anime: in virt* del suo
intervento in"atti i nostri corpi risorgeranno. 7gli -a risuscitato dai morti
Ges* Cristo, nostro %ignore. 8Rom >, 2>9 e -in virt* di un uomo Hce 0
appunto Ges* CristoJ c'0 una risurre!ione dei morti. 8I Cor 1?, 219.
6erci), sorretti dalla "ede cattolica noi crediamo ce un giorno avverr+ la
risurre!ione Hdell'intero genere umanoJ. Il ce ci suggerisce alcune
considera!ioni: l'utilit+ derivante dal credere nella risurre!ione stessaB le
prerogative dei corpi risorti, in generaleB le #ualit+ dei giusti resuscitati, e
#uelle dei repro/i.
I. 5a "ede e la speran!a nella risurre!ione ci o""rono diversi vantaggi, e
prima di tutto la li/era!ione dalla triste!!a derivante dal pensiero dei morti.
In"atti, pur essendo impossi/ile non dolersi per la morte dei propri cari,
tuttavia la speran!a d'incontrarli nuovamente il giorno della risurre!ione
tempera notevolmente il dolore causatoci dalla separa!ione. Ci esorta
l'$postolo:
-(on vogliamo poi lasciarvi nell'ignoran!a, o "ratelli, circa i de"unti,
a""inc; non continuiate ad a""liggervi come gli altri ce non anno
speran!a. 81 Ts >, 1 49.
Cessa il timore per la morte Hce ci attendeJ. %e nel morire l'uomo non
sperasse in una vita migliore dell'attuale, sen!a du//io la morte risultere//e
tremendamente assurdaB e l'uomo si sentire//e autori!!ato a compiere ogni
sorta di ini#uit+, nel tentativo di s"uggire alla morte. 'a poic; siamo certi
ce esiste una vita migliore di #uesta, una vita cui approderemo attraverso la
morte, 0 ciaro ce nessuno a pi* motivi di temere, come pure, per timor
della morte, di compiere scelte immoraliB Cristo in"atti prese un corpo
HumanoJ -per ridurre all'impoten!a mediante la morte colui ce a il potere
della morte, cio0 il diavolo. 87/ 2, 1>-1?9.
,n tale pensiero, ci rende solleciti e diligenti nel compiere il /eneB se
in"atti l'uomo dovesse vivere solo #uesta vita temporale, non trovere//e in
ci) un e""icace incentivo a /en "are: #ualun#ue cosa gli sem/rere//e
inadeguata dal momento ce il desiderio umano non 0 vincolato ad alcuno dei
/eni particolari e per un tempo determinato, /ensD 0 rivolto alle realt+ eterne e
sen!a limita!ioni di sorta.
Ora, siccome noi crediamo ce tutto ci) ce andiamo compiendo sulla
terra ricever+ un'eterna ricompensa alla risurre!ione "inale, ci ingegniamo
d'agire rettamente. -%e riponessimo la nostra speran!a nel Cristo soltanto in
#uesta vita - scrive san 6aolo - siamo da compiangere pi* di tutti gli uomini.
8I Cor 1?, 1=9.
In"ine ci ritrae dal male. &i"atti, come induce al /ene la speran!a del
premio, cosD il timore delle pene ce sappiamo essere riservate ai repro/i ci
tien lontani dal peccato. Vedi il Vangelo: -Quelli ce anno operato il /ene
usciranno dai sepolcri per la risurre!ione di vitaB #uelli invece ce "ecero il
male, per una condanna. 8Gv ?, 2=9.
2. Riguardo poi alle prerogative dei corpi risorti, /isogna sapere ce talune
note interesseranno tutti indistintamente.
5'identit+ dei corpi risuscitati: riavr+ il so""io vitale lo stesso corpo ce
a//iamo ora 8stessa carne, stesse ossa ecc.9, se//ene tal'uno sostenga il
contrarioB ma 0 tesi ce si allontana dall'insegnamento dell'$postolo. 7gli
diciara in"atti: -7' necessario ce #uesto corpo corrutti/ile si rivesta
d'incorrutti/ilit+ e ce il nostro corpo mortale si rivesta d'immortalit+. 81 Cor
1?, ?49.
$nce altrove la sacra %crittura a""erma ce, per virt* divina, riprender+ a
vivere lo stesso e medesimo corpoB vedi <iobbe: -(uovamente rivestito della
mia pelle, attraverso #uesti sensi vedr) &ioR. 8G/ 1=, 2@9.
5a condi!ione dei corpi ce riprenderanno a vivere sar+ per) di""erente
dalla condi!ione terrena: /eati e repro/i riceveranno corpi incorrutti/ili,
senonc; i primi vivranno immersi nella gloria, i secondi per sempre nelle
pene Hin"ernaliJ. $//iamo gi+ citato l'espressione della lettera ai Corinti 81
Cor 1?, ?49. Trattandosi di corpo incorrutti/ile e immortale, non a senso
parlare pi* di ci/o n; di piaceri sessuali. %econdo l'evangelista -dopo la
risurre!ione non si ammoglieranno n; si mariteranno, ma saranno simili agli
angeli di &io in cielo. 8A39.
Questa 0 una verit+ HrivelataJ, contro le creden!e dei sadducei e dei
saraceni. -Ci scende nello s.eol pi* non ne risaleB non ritorna nella propria
casa. 8G/ 3, =-1C9.
Tutti, /uoni e cattivi, risorgeranno con #uella integrit+ corporale ce
attiene all'individuo. (on vi saranno pi* cieci, !oppi o menomati in altra
maniera. 5'$postolo scrisse ai Corinti: -I morti risorgeranno incorrotti. 8I
Cor 1?, ?29, ossia immuta/ili, rispetto alle presenti imper"e!ioni.
Riguardo all'et+, tutti risorgeranno in un'et+ congrua, sui trentadue-trentatr;
anniB e la ragione 0 #uestaB ci morD prima d'esservi giunto, non cono//e l'et+
ce esprime il vigore ideale dell'uomo, mentre i vecci riavranno la
per"e!ione della giovine!!a 8AA9. %ulla parola dell'$postolo -tutti arriveremo
allo stato di uomo per"etto, nella misura ce conviene alla piena maturit+ di
Cristo. 87" >, 149.
4. Circa la risurre!ione dei /uoni in particolare /isogna sapere ce li
attende una gloria speci"ica: i santi riceveranno dei corpi glori"icati, con
#uattro speci"ice #ualit+: lo splendore cui accenna 'atteo: -I giusti
splenderanno come il sole, nel regno del loro 6adre. 8't 14, >49. 5a
li/era!ione dal dolore o impassi/ilit+, secondo ce a""erma san 6aolo: -HIl
corpoJ seminato spregevole, risorge gloriosoB si semina de/ole e risorge
vigoroso. 8I Cor 1?, >49. 7 nell'Apocalisse: -7gli terger+ ogni lacrima dai
loro occi e non vi sar+ pi* la morte n; lutto n; lamento n; a""anno. 8$p 21,
>9. 7 l'agilit+: -(el giorno della loro ricompensa risplenderanno e
scorreranno leggeri, simili a scintille nella stoppia. 8%ap 4, 39. In"ine la
sottiglie!!a: -%i semina corpo materiale, risorge spirituale. 8I Cor 1?, >>9.
(on nel senso di puro spirito, /ensD di corpo materiale ma totalmente
assoggettato allo spirito.
>. $ proposito della condi!ione dei dannati, essa sar+ l'opposto della
condi!ione /eata: in essi si avr+ pena eterna, con le seguenti caratteristice.
Riceveranno corpi tene/rosi. Vi accenna Isaia: -I loro visi saranno visi riarsi.
8Is 14, A9. Corpi sensi/ilissimi Ha ogni so""eren!aJ, ce tuttavia mai potranno
ridursi in cenere, e pur ardendo eternamente non ne risulteranno consuntiB 0 il
concetto di Isaia: -Il loro "uoco non sar+ mai estinto. 8Is >@, 2>9. %aranno
inoltre, i loro, dei corpi estremamente materiati: di"atti l'anima rimarr+ come
reclusa in un carcere angusto. -I re - dice un salmo - saranno avvinti in
catene. 8%al 1>=, A9.
7 in"ine #uell'anima diverr+, come il corpo, in certo modo incarnita. %i
rammentino le parole di Gioele: -I giumenti "inirono per marcire tra i loro
stessi ri"iuti. 8A=9.
) [aspetto] la %ita eterna. ("en.
Queste parole concludono il %im/olo della "ede, alludendo al coronamento
di ogni desiderio del cuore umano, e cio0 la vita eterna.
7' una proposi!ione ce contraddice #uanti opDnano una morte dell'anima,
assieme a #uella ce la separa dal corpo. %e ci) "osse vero, la condi!ione
umana non sare//e diversa da #uella degli animali /ruti, ce morendo
ritornano nel nulla 8c". %al >A, 219.
5a nostra anima invece 0 #uasi un ri"lesso della immortalit+ di &io, e pu)
essere paragonata alle /estie solo per gli eccessi della concupiscen!a.
%ostenendo ce essa muoia assieme al corpo, ci si allinea con #uelli Ha//rutiti
dal peccatoJ di cui sta scritto: -(on conoscono i segreti di &ioB non sperano
ricompensa per il retto vivere n; credono a un premio destinato alle anime
pure. %D, &io a creato l'uomo per l'immortalit+B lo "ece a immagine della
propria natura. 'a la morte 0 entrata nel mondo per invidia del diavoloB e ne
"anno Hla pi* amaraJ esperien!a 8=C9 coloro ce gli appartengono. 8%ap 2, 22-
249.
Cos'0 la vita eterna<
7ssa 0 innan!i tutto la comunione Hper"etta e intermina/ileJ dell'anima con
&io, ce diviene cosD premio e coronamento di ogni nostra "atica. (el
signi"icato pi* ampio sar+ vera la sua promessa: -Io sono il tuo protettore e la
tua ricompensa in"initamente grande. 8Gn 1?, 19.
Questa "usione tra l'anima e &io si attua attraverso la per"etta visione della
divina essen!a. -$desso Hin"attiJ vediamo H&ioJ come in uno speccio, in
maniera con"usa, allora invece a "accia a "accia. 8I Cor 14, 129. 5a nostra
lode diverr+ anc'essa un cantico per"etto, poic; per usare le parole di
$gostino -vedremo, ameremo, loderemo. e nella visione /eati"ica troveremo
gaudio e allegre!!a, e l'anima sar+ tutta un inno di ringra!iamento e di lode
8c". Is ?1, 49.
6er"etta la sa!iet+ dei nostri desideri: nella vita eterna in"atti ogni /eato
avr+ /en pi* di #uanto possa desiderare e sperareB e la ragione 0 evidente:
#uaggi* 0 impossi/ile soddis"are l'umana /rama di "elicit+B #uaggi* non c'0
alcun /ene creato Hneppure l'intero universoJ ce sia capace di placare
appieno gli aneliti dell'uomo. &io soltanto vi riesce, an!i supera #ualun#ue
nostro desiderio, all'in"inito. $gostino a scritto con ragione: -Ci ai "atti per
te, o %ignore, e il nostro cuore non trover+ #uiete "in #uando non riposi in te..
Ora, i santi possedendo &io per"ettamente nella gloria /eati"ica, sono
sa!iati in ogni loro desiderio. 5a ricce!!a della gloria celeste sar+ sempre
superiore a ogni nostra aspettativa. Il servo /uono e "edele prender+ parte alla
gioia del suo %ignore 8c". 't 2?, 219 e, secondo ce osserva $gostino, non
sar+ tanto il gaudio divino a entrare nel cuore umano #uanto piuttosto l'uomo
e ogni sua "acolt+ a immergersi interamente nella stessa /eatitudine di &io.
Contempleremo il suo volto, ci sa!ieremo della sua presen!a 8c". %al 1@, 1?9,
in una giovine!!a eternamente rinnovata 8c". %al 1C2, ?9.
Tutto ci) ce di piacevole possiamo immaginare lo troveremo con la
visione /eati"ica, in maniera sovra//ondante. 5'uomo trova in &io - sommo
/ene - il massimo diletto: nell'Onnipotente avremo ogni deli!ia 8c". G/ 22,
2@9, gioia piena alla sua presen!a, dolce!!a sen!a "ine derivante dal trovarci,
tra gli eletti, alla sua destra 8c". %al 1?, l19.
Vi troveremo il pi* alto grado di onore. Gli uomini laici considerano il
massimo degli onori diventare re, i cierici am/iscono alla dignit+
episcopaleB e//ene, nella gloria celeste, sar+ piena la no/ilt+ regia e
sacerdotale dei "igli di &io 8c". $p ?, 1CB c". %ap ?, ?9.
5a sete di sapere ricever+ completa soddis"a!ione: i segreti della natura e
#ualun#ue verit+ ce vorremmo investigare, tutto #uello ce pu) essere
oggetto dell'umana conoscen!a l'avremo assieme alla vita eterna 8c". 6rv 1C,
2>9.
7ssa poi porter+ con s; #uella per"etta sicure!!a ce invano cerciamo #ui
in terra. Quanto pi* possediamo di /eni materiali o siamo insigniti di alte
carice, tanto pi* temiamo di perdere gli uni o le altre, e do//iamo "ar ricorso
a mille accorgimenti per di"enderne il possesso. (ella vita eterna, al
contrario, 0 sconosciuta la minima triste!!a, la minima angustia, il minimo
timore. Vi sar+ piena tran#uillit+ e sicure!!a da #ualun#ue apprensione 8c".
6rv I, 449.
In"ine, la vita eterna consiste nella /eati"icante conviven!a tra i /eati: la
pi* ama/ile delle societ+, essendovi la piena comunione dei /eni. 5+,
veramente, ognuno ama il prossimo suo come se stesso, e godr+ del /ene
posseduto da altri #uanto del proprio. (e deriva ce il gaudio generale
accrescer+ la leti!ia del singolo, in un vicendevole apporto di "elicit+ 8c". %al
A@, 39.
I santi godranno, in patria, di #uesti /eni accennati e di molti altri ce non
riusciamo a descrivere.
I repro/i, invece, cominceranno a vivere la morte eterna, so""rendo
nell'anima e nei sensi non meno di #uanto gli eletti godranno nella gloria.
Il loro tormento sar+ accresciuto:
- dalla separa!ione da &io e da #ualsiasi altro /ene. 7' la cosiddetta pena
del danno, correlativa all'avversione Hda essi nutrita durante la vita terrena
riguardo a &ioJ, e supera #uella dei sensi. Quaggi* il peccatore visse nelle
tene/re dello spirito, ma dopo il giudi!io "inale ance i suoi occi
conosceranno la totale priva!ione della luce: verr+ gettato nelle tene/re, tra il
pianto e lo stridere dei denti 8c". 't 2?, 4C9B
- dai rimorsi della coscien!a, ce Hin nome di &ioJ gli ripeter+: -Ti
rimprovero: ti pongo innan!i i tuoi peccati. 8%al >=, 219. Gemer+ sen!a sosta
il loro spirito tormentato 8c". %ap ?, 49. 'a un simile pentimento e i gemiti
pi* accorati saranno del tutto inutili non traendo ormai pi* origine dalla
compun!ione di aver peccato, /ensD dalle insosteni/ili peneB
- vi si aggiunga la pena riservata ai sensi, il "uoco in"ernale, capace di
tormentare e il corpo e l'anima. %ar+ una delle so""eren!e peggiori, e si
troveranno nella condi!ione di ci stia sempre sul punto di morire e invece
non muore mai. 7cco perc; la loro condanna si usa ciamarla morte eterna.
-Come pecore sono avviati agli in"eri, loro pastore sar+ la morte 8...9.
5'in"erno sar+ la loro dimora. 8=19.
7 li avvingier+ la dispera!ione nel sapersi irrimedia/ilmente perduti. %e
in"atti restasse in loro appena un /arlume di speran!a d'essere li/erati dalle
pene, gi+ #uesto costituire//e un lenimento del loro HeternoJ so""rire.
Venendo meno #ualun#ue ragionevole speran!a, tutto diviene pi* atroce.
Resta ciarita la radicale di""eren!a tra il /ene e il mal'operare: l'uno
conduce alla vita, l'altro alla morte HeternaJ. Gli uomini perci) dovre//ero
ricordarsi spesso di #ueste verit+ atte a stimolare al /ene e a "renarli dinan!i
al male.
7""icace la ciusa del Credo, col suo riciamo alla vita eterna, a""inc; si
imprima a "ondo nella memoria l'anelito verso la vita immortale, cui voglia
condurci il %ignore, Ges* Cristo, &io /enedetto nei secoli dei secoli. $men.
COMMENTO AL PADRE NOSTRO
#ntroduione
Il Pater 0 la pi* per"etta tra le "ormule di pregiera, avendo tutte e cin#ue
le doti ce un'ora!ione /en "atta dovre//e possedere.
I. Innan!itutto, essa deve elevarsi "iduciosa, sorretta cio0 da un tran#uillo
a//andono. 7' in"atti un accedere "idente al trono della divinit+, per
implorarne le gra!ie 8c". 7/ >, 1@9. &eve poggiare su una "ede ce non
conosca esita!ioni 8c". Gc l, 1@9.
7//ene, a /uon diritto la pregiera del 6ater 0 atta a in"ondere la massima
sicure!!a essendo stata composta dal nostro miglior di"ensore, sapientissimo
8c". Col 2, 49, ce sta in veste d'avvocato dinan!i al 6adre per placarne l'ira
accesa dalle continue trasgressioni: Ges* Cristo, il Giusto 8c". I Gv 2, 19. (el
suo commento al Pater san Cipriano ne deduce ce, dovendo noi implorare
perdono per le nostre colpe, nulla di meglio possiamo "are ce ripetere le
parole suggeriteci dal nostro patrono.
$ncor pi* sicura la rende il "atto ce, a ciedere nella maniera pi*
opportuna, ce l'a insegnato proprio colui ce assieme al 6adre esaudisce le
pregiere, adempiendo alle parole del salmo: -Grider+, rivolto a me, e io lo
esaudir). 8%al =C, 1?9. %empre san Cipriano de"inisce -amicevole, "amiliare
Halle sue oreccieJ e devota. #uella pregiera ce si rivolge al %ignore
servendosi delle sue stesse parole. (on 0 possi/ile #uindi ce un uomo
termini la pregiera del -6adre nostro. sen!a riportarne #ualce "rutto: come
minimo ne otterr+ - insegna sant'$gostino - la remissione dei peccati veniali.
2. Ogni pregiera, poi, dev'essere onesta, ossia deve cieder #ualcosa di
conveniente. Il &amasceno 8=29 la de"inisce, appunto, -una riciesta ce
a//ia le doti dell'accetta/ilit+.. 'olto spesso non siamo esauditi proprio
perc; alle nostre pregiere manca tale elemento condi!ionante 8c". Gc >, 49.
&'altra parte 0 assai di""icile sapere esattamente cosa sia opportuno
ciedere e cosa no, dal momento ce siamo in di""icolt+ di "ronte alla
sele!ione dei desideri. (e era consapevole l'$postolo scrivendo ai romani:
-Ignoriamo #uel ce Hin particolare e in un dato momentoJ ci convenga
ciedere. 8Rm A, 2@9. 'a c'0 ci pu) insegnarcelo, Ges*, cui gli apostoli si
eran rivolti: -%ignore, insegnaci a pregareR. 85c 11, 19. %icc;, #uanto entra a
"ar parte della pregiera del Cristo, 0 peti!ione irreprensi/ile. %e pregiamo
in modo giusto e opportuno #ualun#ue siano le "rasi ce andiamo dicendo
8conclude sant'$gostino9, nient'altro esprimiamo con esse di ci) ce si trova
in #uesta pregiera del %ignore.
4. Ci dev'essere un determinato ordine, nelle ricieste come nei desideri
ce esse esprimono. 6rima di tutto do//iamo anteporre le supplice ce
riguardino i /eni spirituali, e #uelle ce si reali!!ano in cielo a #uelle terrene:
-Cominciate a cercare il regno di &io e la sua giusti!ia, e il resto vi sar+ dato
per giunta. 8't @, 449. 7d 0 volont+ esplicita del %ignore, come si rileva
ciaramente dalle due se!ioni ce compongono il Pater.
>. :ervente ora!ione: la religiosit+ intensa, di"atti, rende gradito a &io il
sacri"icio dell'orante, come "aceva il salmista: -Invocando il tuo nome al!er)
le mie mani: come di midollo e di grasso, sia ripiena l'anima mia. 8=49.
%iccome per) non di rado la devo!ione si a""ievolisce a causa
dell'eccessiva lunge!!a di una pregiera, il %ignore ci a raccomandato
d'evitare le prolissit+: -(on ripetete maccinalmente le stesse parole. 8't @,
39. 7 $gostino, in una lettera a 6ro/a, ricorda ce -l'ora!ione non a /isogno
di lungi discorsiB per) non "acciamoci scrupolo d'insistere se il "ervore ci
sostiene.. $nce in tema di concisione, il Pater ci 0 di esempio.
5a devo!ione 0 un po' il "ervore della carit+, sia verso &io ce verso il
prossimoB ed entram/i vengono raccomandati nel 6ater.
Convinti ce egli ci ama, lo ciamiamo -6adre., mentre la carit+ ce
nutriamo per il prossimo vien espressa dall'aggettivo ce segue la parola
ini!iale: -nostro..
?. In"ine, la pregiera dev'essere umile poic; &io -ascolta le supplice
degli umili. 8%al 1C1, 1A9, come possiamo rilevare dall'episodio evangelico
ce a per protagonisti un "ariseo e un pu//licano 8c". 5c 1A, =-1>9, o nelle
parole di Giuditta: -$ te, %ignore, piac#ue sempre la pregiera degli umili e
dei mansueti. 8Gdt, =, 1@9.
5'umilt+ a un posto d'onore nel -6adre nostro., dato ce tale virt* pu)
dirsi autentica #uando un uomo, riconoscendosi inetto a compiere il /ene o Ha
meritare alcunc;9 con le proprie "or!e, si ripromette di conseguire tutto dalla
divina poten!a.
7cco adesso i vantaggi d'una pregiera /en "atta.
7' rimedio e""icace contro i mali, operando la li/era!ione dal peccato.
&avide ne 0 testimone: -Tu perdonasti l'empiet+ della mia colpaB perci) ti
preger+ ogni "edele. 8%al 41, ?-@9. In croce, il rapinatore implor) il perdono
e lo ottenne, e in #uello stesso giorno "u accolto in paradiso 8c". 5c 24, >49. Il
pu//licano, pregando HrettamenteJ, se ne torn) assolto a casa sua 8c". 5c 1A,
1>9.
Inoltre essa li/era dal timore di poter essere ancora H"atalmenteJ sciavi del
peccato, #uindi dall'angosce e dalle tri/ola!ioni Hce vi son connesseJ 8=>9.
%an Giacomo esorta: -C'0 #ualcuno tra voi ce so""re< 6regiR. 8Gc ?, 1?9.
7d 0 utile, #uale scampo dalle persecu!ioni dei nemici. 'entre gli avversari
lo calunniano e minacciano di morte, &avide, ad esempio, ricorre alla
pregiera 8c". %al 1CA, >9.
7' il me!!o pi* e""icace ad ottenerci le /uone cose ce desideriamo. %ta
scritto, in"atti: -Tutto ci) ce ciederete nella pregiera, a//iate "ede
d'ottenerlo e l'otterrete. 8'c 11, 2>9B ce se talvolta non siamo esauditi,
#uesto dipende o perc; non a//iamo ciesto con la necessaria insisten!a
laddove -/isogna pregare sempre, sen!a stancarsi. 85c 1A, 19, oppure perc;
non stavamo ciedendo ci) ce pi* conviene alla nostra salve!!a. Osserva in
proposito sant'$gostino: -Il %ignore 0 /uono a non dare, spesso, #uel ce
vorremmo, concedendoci in cam/io ci) ce pi* dovre//e starci a cuore.. 5o
si pu) dedurre HanceJ dal caso di 6aolo ce, pur avendo implorato in tre
diverse circostan!e la li/era!ione dal tormento ce l'a""liggeva nel corpo, non
venne esaudito 8=?9.
5a pregiera, in"ine, ci rende "amiliari a &io, e con maggior con"iden!a
potremo ripetere: -%alga come incenso, %ignore, la mia pregiera "ino a te.
8%al 1>C, 29.
Padre nostro
Vanno "atte #ui due considera!ioni: &io ci 0 -6adre. per diversi motivi.
Quali, allora, i nostri doveri di "igli<
7gli 0 nostro 6adre perc; a riservato a noi la singolare atten!ione di
crearci a propria immagine e somiglian!a, cosa ce non concesse alle
creature in"eriori. Ce lo rammenta la %crittura: -(on 0 lui il tuo 6adre, ce ti
a "atto esistere creandoti<. 8&t 42, @9.
$nce per il modo di governarci, egli agisce come un padre: non lo "a
#uasi ci considerasse suoi servi, /ensD padroni Hdelle nostre scelteJ. 5a sua
provviden!a guida verso un "ine tutte le cose, ma s'interessa di noi con molta
delicate!!a 8c". %ap 1>, 4B 12, 1A9.
%i dimostr) 6adre, ancora, nell'adottarci. Quel ce elargisce alle restanti
creature sem/rano, in con"ronto, dei regalucci: per noi -"igli ed eredi - c'0
l'eredit+ Hdel suo regnoJ 8c". Rm A, 139. 6ossiamo #uindi ciamarlo -$//a,
6adreR. 8Rm A, 1?9.
(e conseguono alcuni doveri, da parte nostra.
I. Onorarlo. 6ose egli stesso tale #uesito al suo popolo: -%e io sono il
6adre, dov'0 l'onore ce mi spetta<. 8'l 1, @9. Onorarlo con la lode devota in
#uanto &io 8-Ci o""re il sacri"icio della lode mi onora. 8%al >=, 249,
mediante parole ce sgorgino dall'intimo, non semplicemente con le la//ra
8c". Is 2=, 149 e conservandoci ance "isicamente irreprensi/ili 8c". I Cor @,
2@9 nonc; impar!iali nel giudicare il prossimo, come esige l'e#uit+ divina
8c". %al =A, >9.
2. &o//iamo poi imitarlo, come si segue l'esempio paterno. 7' il gran
desiderio di &io: d'essere riconosciuto 6adre e di non vedersi continuamente
a//andonato dai "igli d'ele!ione 8c". Ger 4, 1=9.
Ricalcando i suoi esempi, do//iamo -camminare nell'amore. 87" ?, 19 con
sincerit+ d'a""etto, ed essere concretamente misericordiosi 8c". 5c @, 4@9,
cercando in tutto la per"e!ione: -%iate per"etti come 0 per"etto il vostro 6adre
ce sta nei cieli. 8't ?, >A9.
4. :are #uanto ci ordina. -%e siamo u//idienti ai nostri padri terreni, non
saremo ancor pi* sottomessi al 6adre HcreatoreJ degli spiriti<. 8=@9. 6rima di
tutto gli u//idiremo perc; egli 0 il %ignore. &iremo ance noi, con 'os0:
-Tutto ci) ce il %ignore ci a ordinato lo eseguiremo, u//idienti. 87s 23, >9.
6oi per l'esempio datoci dal :iglio HunigenitoJ, u//idiente al 6adre sino
alla morte in croce 8c". :il 2, A9. 7 non va trascurato il vantaggio ce ne
deriva, sD ce potremo ripetere Hpartecipando a tanti /eni soprannaturaliJ:
-&an!er) davanti al mio %ignore, ce mi a eletto. 82 %am @, 219.
>. $ccettare, in"ine, pa!ientemente, i castigi ce avremo meritato. -:iglio
mio - dice l'autore dei Proverbi - non dispre!!are la disciplina di Tav0 e non
scoraggiarti #uando da lui sei castigato, perc; &io corregge ci ama e in
esso pone il proprio a""etto, come un padre nel suo "igliolo. 86rv 4, 11-129.
(ostro. Quest'aggettivo riassume i doveri ce a//iamo verso il prossimo:
amore e rispetto. $more in #uanto, essendo loro come noi "igli di &io, sono
nostri "ratelli 8c". I Gv >, 2C9. -(on a//iamo "orse un 6adre unico, noi tutti<
(on ci a creati un unico &io< 7 allora perc; ci comportiamo con reciproca
per"idia< . 8'l 2, 1C9. 7 alla voce del pro"eta si aggiunge #uest'altra,
dell'$postolo: -$matevi con vicendevole "raternit+. 8Rm 12, 1C9, "acendo a
gara nel mutuo rispettoB ce 0 dovuto a tutti i "igli di &io.
(on piccolo sar+ il "rutto, dal momento ce Cristo 0 divenuto, per ci
adempie ai suoi precetti, -causa di salve!!a eterna. 87/ ?, =9.

C'e sei nei cieli
5a "iducia occupa un posto eminente tra i re#uisiti di ci voglia /en
pregare, a""inc; il suo risulti un ciedere -sen!a om/ra di perplessit+. 8Gc I,
@9. 6erci), volendo insegnarci la pregiera per"etta, il %ignore comincia da
#uei motivi ce possono generare la "iducia, e cio0 la /enignit+ del 6adre, e il
suo illimitato potere. H6arlando alla "olla, Ges* diceva:J -%e voi, ce pure
siete cattivi, sapete dare cose /uone ai vostri "igli, guanto pi* sapr+ darle il
6adre celeste a ci gliele ciede<. 85c 11, 149. 7 #uesto -6adre., se sta -nei
cieli., avr+ di certo una grandissima poten!a 8c". %al 122, 19.
%ono varie le considera!ioni ce possiamo "are sull'espressione -ce sei
nei cieli..
I. 7' un pensiero ce dispone l'anima alla pregiera, secondo l'invito
dell'7cclesiastico 8c". %ir 1A, 249, e ce suggerisce all'orante l'idea della gloria
in cui a/ita la divinit+.
5a nostra prepara!ione alla pregiera deve prender l'avvio dalla coscien!a
di ci) ce in noi stessi a//iamo di originario del cielo Hcio0 l'impronta di &io
nel nostro spiritoJB come in"atti portiamo in noi la natura dell'$damo terreno,
cosD do//iamo riprodurre, imitandolo, l'immagine di #uello celeste 8c". I Cor
1?, >=9.
5a medita!ione delle realt+ soprannaturali Hci dispone ancor meglioJB tutti
noi torniamo "re#uentemente col pensiero dove stanno i nostri genitori e altre
persone care 8-&ov'0 il tuo tesoro, lD c'0 pure il tuo cuore.9 8't @, 219.
I nostri desideri, in"ine, rivolti al cielo, ciederanno dal 6adre ce vi a/ita,
di pre"eren!a -le cose di lass*. 8Col 4, l9.
2. -Ce sei nei cieli. pu) ance, ri"erito al 6adre comune, indicare la
compiacen!a con cui egli ci ascolta: egli ce ci 0 accanto HoltretuttoJ per la
sua ina/ita!ione nelle anime in gra!ia. -Tu, o %ignore, a/iti in noi. 8Ger 1>,
?9, esclama il pro"eta, mentre #uei -cieli ce narrano la gloria di &io. di cui
parla l'autore di un salmo possono esser presi, #ui, in senso "igurato: i santi,
cio0, testimoni della /ont+ e maest+ divina 8c". %al 1A, 19.
&io a/ita nel giusto mediante la "ede di costui 8c". 7" 4, 139, mediante la
carit+ 8c". Gv >, 1A9 e l'osservan!a dei comandamenti 8c". Gv 1>, 249.
4. 5'espressione -ce sei nei cieli. pu), in"ine, riciamare alla nostra
mente la poten!a di colui ce ci ascolta. 6rendendo i -cieli. nella loro realt+
"isica 8ma non certo nel senso ce #uesti riescano a delimitare l'7ssere
in"inito 8c". I Re A, 2399, a""iora l'immagine del &io dalla vista acutissima,
propria di ci pu) considerare le cose da molto in alto: onnisciente, oltre ce
onnipotente ed eterno 8=39. $ristotele medesimo rileva come, per
l'immuta/ilit+ 8=A9, tutti gli uomini anno indicato il cielo #uale sede degli
esseri spirituali.
CosD, le parole -ce sei nei cieli., ci in"ondono una "iducia Hpi* saldaJ
nell'atto del pregare. In"atti un 6adre ce a/ita nei cieli ci ispira con"iden!a in
virt* del suo potere e della /ont+ con cui esaudir+ ogni conveniente desiderio.
5a poten!a dell'7ssere cui rivolgiamo le pregiere 0 adom/rata nel testo di
Geremia: -(on riempio "orse, io, il cielo e la terra< . dice Tav0 8Ger 24, 2>9.
%apere ce egli pervade gli spa!i stellari d+ la sensa!ione della divina maest+,
di una su/lime natura. &iviene cosD inattendi/ile la tesi di #uanti sostengono
ce tutto accada per "atalit+ di un destino governato dagli astri: in tal caso,
sare//e per"ettamente inutile rivolgere a &io una #ualun#ue pregiera. 'a
pensarla a #uesto modo 0 da stolti, proprio perc; &io sta nei cieli
precisamente in #ualit+ di signore degli spa!i celesti e dei corpi astrali 8c". %al
1C2, 1=9.
$ltro errore 0 #uello di coloro ce non riescono a pregare sen!a "are
ricorso a immagina!ioni sensi/ili della divinit+B e//ene, a""ermando ce &io
-0 nei cieli., ossia al di sopra della crea!ione terrestre, la pregiera del Pater
rivela la natura su/lime di un &io ce trascende #ualun#ue altra realt+,
compresi i pensieri e i desideri degli uomini. Qualsiasi cosa riescano a
concepire il cuore o la mente umana, sar+ sempre al di sotto della su/lime
realt+ ce 0 &io. Gio//e ne era convinto: -7cco, &io 0 grande e sorpassa la
nostra intelligen!a. 8G/ 4@, 2@9, mentre un salmo lo ciama -eccelso sopra
tutta l'umanit+. 8%al 112, >9.
$nce la "amiliarit+ di &io Hverso gli uominiJ 0 messa #ui in risalto, se
vogliamo intendere per -cieli. le anime dei giusti. $vendo insegnato taluni
ce &io, a motivo della propria trascenden!a, non potre//e a//assarsi per
prendersi cura delle vicende umane, Hmediante #uesta interpreta!ione mistica
ma "ondataJ egli stesso ci rassicura ce ci 0 vicino, an!i 0 intimo nostroR E nei
cieli, negli uomini cio0 santi"icati dalla gra!ia 8==9.
5a "iducia dell'uomo in pregiera se ne avvantaggia per due ragioni:
sappiamo in"atti ce -il %ignore 0 vicino a #uanti lo invocano. 8%al 1>>, 1A9B
e addirittura, raccomandando di raccoglierci in ora!ione dentro la stan!a pi*
segreta, il %ignore allude alla possi/ilit+ di incontrarlo nell'intimit+ del cuore
8c". 't @, @9.
Inoltre, siamo incoraggiati a pregare "iduciosamente sapendo ce potremo
ottenere #uanto desiderato gra!ie al patrocinio di altri, davvero santi, nei
#uali &io ina/ita "amiliarmente 81CC9.
,lteriore capacit+ impetratoria ac#uista la pregiera se diamo al termine
-cieli. - in cui &io a/ita - il signi"icato di /eni spirituali, eterni, nei #uali
consiste la nostra "elicit+. 6er due motivi. 5e aspira!ioni umane tenderanno
cosD verso l'alto, dove sappiamo di avere un 6adre e la sua eredit+. %an 6aolo
ci esorta in tal senso a ricercare -le cose di lass*. 87" 4, 19 e l'apostolo 6ietro
/enedice &io, -6adre del nostro %ignore Ges* Cristo, il #uale, con"orme alla
sua grande misericordia, ci a rigenerati 8...9 ordinandoci al godimento di
un'eredit+ incorrutti/ile, immacolata e inaltera/ile, riservata per voi nei cieli.
8I 6t I, >9.
5'umana esisten!a vien cosD sollecitata a rendersi degna del cielo e del
6adre ce sta nei cieli 8c". 1 Cor 1?, >A9.
&esideri elevati e vita di per"e!ione rendono l'uomo in pregiera degno
d'essere esaudito. 5a supplica non rester+ sen!a risposta.
Sia santi!icato il tuo no"e
7' la prima delle sette domande rivolte al 6adre, ed esprime il nostro
desiderio di poter conoscere He "ar conoscereJ in una luce sempre pi* ciara il
nome di &io.
(ome meraviglioso, capace di operare meraviglie, "ino a mettere in "uga
gli spiriti del male 8c". 'c 1@, 139.
(ome ama/ile, dato ce -non esiste nel creato un altro nome dal #uale gli
uomini possano attendersi la salve!!a. 8$t >, 129: e salvarsi 0 desiderio
universale. In sant'Igna!io martire 81C19 trovi uno splendido esempio d'amore
per il nome di Cristo. Invitato dall'imperatore Traiano a rinnegarlo, rispose
ce nessuno sare//e riuscito nell'intento, neppure se 8come l'imperatore
minacciava di "are9 gli avessero mo!!ato il capo. -6otresti sigillarmi le
la//ra, sen!a togliermi nondimeno Cristo dal cuoreB lo porto scolpito in me:
#uindi l'invoca!ione al Cristo 0 incessante.. &esiderando di veri"icare #uanto
aveva sentito, "attolo decapitare, Traiano comand) ce gli strappassero il
cuore. 7 ognuno pot; vedere ce Igna!io recava davvero in s;, scritto a
lettere d'oro, il nome di Cristo.
(ome degno di venera!ione, a tal punto ce -ogni ginoccio in cielo, in
terra e nell'in"erno si dovr+ piegare nel sentirlo. 8:il 2, =-1C9. In cielo, gli
angeli e i /eatiB #ui in terra, dove gli uomini adorano il Cristo mossi dal
desiderio di conseguire la /eatitudine HeternaJ o, #uanto meno, dal timore di
esser condannatiB nell'in"erno, i repro/i ce vedono nel Cristo giudice l'autore
della divina giusti!ia 81C29.
(ome ce nessuno potr+ mai pienamente interpretare a "ondo, neppure gli
angeli. %i ricorre perci) a delle meta"ore. CosD viene detto pietra per indicare
la sta/ilit+ su cui, ad esempio, si sostiene la Ciesa 8c". 't 1@, 1A9. Oppure lo
paragoniamo al 0uoco, nel senso ce come la "iamma separa le scorie dal
metallo, cosD &io puri"ica il cuore dei peccatori. 5eggiamo nel
Deuteronomio: -Il %ignore, tuo &io, 0 simile a un "uoco divoratore. 81C49. $
volte 0 ciamato luce. Il nome divino 0 in"atti capace di risciarare le tene/re
dell'umano intelletto. Toccante l'invoca!ione Hn; rester+ sen!a rispostaJ: -&io
mio, illumina le mie tene/reR. 8%al 13, 2=9.
(oi stessi Hripetendo -sia santi"icato il tuo nome.J ciediamo ce il nome
di Dio H6adreJ sia noto, a tutti e, #uindi, tenuto nella venera!ione dovuta alle
sacre realt+.
,anto pu) prendersi secondo vari signi"icati He tutti convengono al nome di
&ioJ.
I. 7' santo ci) ce 0 stato sancito, diciarato inviola/ile 81C>9. In tal senso,
i /eati del cielo, con"ermati nell'eterna /eatitudine son detti per #uesto
motivo santi. Quaggi*, soggetti come siamo all'insta/ilit+ terrena, nessuno
pu) esser detto santo. 5o riconosceva $gostino, scrivendo: -%on andato alla
deriva, %ignore, lontano da teB troppo spesso o s/agliato strada, sviandomi
dalla via maestra ce sei tu, ove avrei potuto procedere con passo sicuro..
2. %anto pu) e#uivalere ance a tutto ci) ce non 0 terreno, e nei santi ce
sono in cielo manca ogni attaccamento ai /eni mondaniB "in d'ora ci cerca di
santi"icarsi e 6aolo, tra gli altri - si priva di tanti vantaggi e prerogative, e le
stima come spa!!atura pur di guadagnare Cristo con tutti i suoi /eni 81C?9. $l
contrario, con il nome -terra. Hnella %critturaJ vengono designati i peccatori:
di"atti, come il terreno non coltivato germiner+ soltanto spine e tri/oli 8c". Gn
4, 1A9, l'anima dell'empio - "inc; non sia lavorata dalla gra!ia altro non
produrr+ ce tormenti e acuti rimorsi. &i pi*, come la terra 0 scura e non si
lascia attraversare dalla luce, l'anima in peccato 0 ottene/rata e resiste
all'opera della gra!ia. 7' in"ine un elemento asciutto, tendente a polveri!!arsi
se l'umidit+ dell'ac#ua non le dia compatte!!a. $ltrettanto pu) dirsi del
peccatore: la sua anima sem/ra essersi "atta arida e assetata. (e "ece &avide
l'esperien!a: -&inan!i a te, l'anima mia 0 come il deserto ce a sete di
pioggia. 8%al 1>2, @9.
4. ,na ter!a etimologia della parola 'santo' la "are//e risalire a: tinto nel
sangue 81C@9. %i applica in particolare ai santi ce sono in paradiso, dei #uali
l'Apocalisse dice: -Costoro anno superato la grande tri/ola!ione HterrenaJ e
an lavato le loro stole, puri"icandole gra!ie al sangue dell'$gnello. 8$p 3,
1>9B di Cristo, cio0, ce amando ci -a operato la li/era!ione dai nostri
peccati, mediante il proprio sangue. 8$p I, ?9.
H&un#ue, il tuo nome, %ignore, 0 degno d'essere venerato #uanto merita:
nome santo e santi"icanteJ.
Venga il tuo regno
$//iam detto ce lo %pirito %anto ci indiri!!a Hcon la pregiera del PaterJ
ad amare, desiderare e ciedere rettamente, oltre ce ispirarci un santo
timore, in "or!a del #uale domandiamo ce il nome di &io venga santi"icato.
%egue, #ui, un altro dono, il dono della piet+: dolce e devoto a""etto verso
ci ci a generati, nonc; verso ciun#ue si trovi in condi!ioni di miseria.
7ssendo &io il nostro 6adre, come si 0 dimostrato, noi lo do//iamo non
solo riverire e temere, ma verso di lui nutrire una devota tenere!!a. E #uesto
sentimento ce ci inclina a ciedere la venuta del regno di &io. (ella lettera a
Tito si legge: -Viviamo nel presente con modera!ione, giusti!ia e piet+... in
attesa della /eata speran!a e della gloriosa mani"esta!ione del grande &io e
nostro salvatore, Ges* Cristo. 8Tt 2, 12-149.
6otremmo ciederci: -'a, dato ce il regno di &io 0 a lui coeterno, ce
senso a cieder ce venga<. Invece pu) avere un triplice signi"icato.
I. Innan!i tutto pu) accadere ce un re a//ia l'autorit+ sovrana, la "acolt+
cio0 di dominare sen!a ce in e""etti il suo dominio si eserciti
compiutamente, perc; non tutti gli si sono assoggettati. In tal caso il suo
regno potr+ dirsi reali!!ato appieno solo allorc; i sudditi ne sosterranno la
sovranit+.
6er sua natura &io 0 il %ignore universale, come pure lo 0 Cristo per
l'unione ipostatica. &i lui a scritto &aniele: -Gli venne con"erito il potere, la
maest+ e il regno, sD ce tutti i popoli, le na!ioni e le genti di ogni lingua lo
servivano. 8&n 3, 1>9.
Quindi 0 giusto ce ogni cosa stia sotto il dominio di colui ce 0 il %ignoreB
siccome per) non si tratta d'una realt+ attuale, lo diverr+ HpienamenteJ al
dissolversi di #uesto mondo. Ce lo con"erma san 6aolo: -7' necessario ce
Cristo governi Hla CiesaJ '"ino a ce non a//ia de/ellato tutti i nemici'.
81C39.
6erci) glielo ciediamo, dicendo -venga il tuo regno., con tre intenti :
HceJ la conversione dei giusti si rinnovi incessantemente, HceJ i peccatori
ricevano il castigo 81CA9 e la morte sia annientata. Volenti o nolenti, gli
uomini de//ono sottomettersi al Cristo. 6oic; la volont+ divina 0 di tale
e""icacia da conseguire un completo successo - ed essendo sta/ilito ce tutto
ceda il passo alla sovranit+ del 'essia -, i casi sono due: o l'uomo "ar+ la
volont+ di &io spontaneamente, sottomettendosi ai suoi voleri - ed 0 #uanto
"anno i giustiB oppure &io compir+ lo stesso i propri disegni a dispetto dei
suoi nemici, punendo gli ostinati peccatori alla "ine dei tempi. &ice
pro"eticamente il salmo 1CA: -%iedi alla mia destra, mentre ce io pongo gli
oppositori come sga/ello sotto i tuoi piedi. 8%al 1CA, 19.
6er i giusti, ciedere ce venga il regno di &io, ossia disporsi nel modo pi*
per"etto a compiere la divina volont+, 0 cosa gradita. 'a ai peccatori una
simile riciesta incute spavento, coincidendo con 1'esecu!ione in"lessi/ile
della senten!a condannatoria. $mos li avverte: -Guai a voi ce state in attesa
del giorno di &ioR $ ce potr+ giovarvi, #uel giorno< %ar+ giorno di tene/re,
non di luce... Giorno d'oscurit+, sen!a splendoreR. 8$m ?, 1A9.
7 nel medesimo istante verr+ annientata la morte, #uesta nemica della vita.
(ella prima lettera ai Corinti 0 detto: -5'ultimo avversario a essere distrutto
sar+ la morte. 8I Cor 1?, 2@9, e ci) accadr+ nel momento della risurre!ione
"inaleB l'istante in cui, secondo l'espressione dell'$postolo: -Ges* Cristo
tras"ormer+ il nostro miserevole corpo rendendolo simile al suo corpo
glorioso, per me!!o della poten!a ce egli a di assoggettarsi ogni cosa. 8:il
4, 219.
2. Regno dei cieli, poi, 0 lo stesso ce dire gloria del paradiso, e non deve
"ar meraviglia dal momento ce l'idea del regno sottintende #uella di
governo. Ora il miglior regime si a dove non esistono motivi d'opposi!ione
contro ci governa. 6rincipale intento di &io 0 di procurare agli uomini la
salve!!aB egli desidera ce tutti si salvinoB e ci) sar+ vero soprattutto in
paradiso, dove non pu) trovarsi alcunc; di avverso al /ene dell'uomo.
$ccadr+ #uanto dice l'evangelista: -Gli angeli elimineranno dal suo regno
tutti gli scandali e #uelli ce avranno compiuto ini#uit+. 8't 14, >19.
Quaggi*, invece, sono tante le cose ce minacciano la salve!!a dell'uomo.
6erci), #uando ciediamo -venga il tuo regno., stiamo pregando d'essere
"atti partecipi del regno celeste e della gloria del paradiso.
Tre caratteristice Hdel regno celesteJ ci devono spingere a desiderarlo
intensamente:
6er la somma giusti!ia ce vi regna. (e sottolinea la portata Isaia: -Il tuo
popolo sar+ un popolo di giusti. 8Is @C, 219. Quaggi* in"atti i cattivi sono
"rammisti ai /uoni, mentre lass* non si trover+ un solo malvagio, un solo
peccatoreB
6er la li/ert+ autentica Hce vi si godeJ. In terra non c'0 una vera li/ert+,
se//ene tutti vi aspirino istintivamenteB l+, invece, la li/era!ione da ogni
"orma di condi!ione servile sar+ assoluta, secondo la promessa di 6aolo: -Il
mondo Hsoggetto "ino a #uel momento alle leggi della disgrega!ioneJ ne verr+
a""rancato. 8Rm A, 219. 7 ciascuno non soltanto diverr+ li/ero, ma somiglier+
a un reB attesta l'$pocalisse: -Ci ai "atti, per il nostro &io, re e sacerdotiB e
regneremo sopra la terra HrinnovataJ. 8$p ?, 1C9. 7 #uesta 0 la ragione: ce
ognuno sar+ concorde col divino volere: &io vuole ci) ce vogliono i santi, e
i santi ci) ce a lui piace. %icc; nel compiere la volont+ di &io si adempir+
il volere dei singoli, e &io sar+ come il diadema ce cinger+ la "ronte del
giusto: la -splendida corona, il serto magni"ico. di cui parla Isaia 8Is 2A, ?9.
In"ine, Hil regno celeste 0 oggetto di desiderioJ per la sua meravigliosa
ricce!!aB una ricce!!a tale da "ar dire al pro"eta: -(essun oreccio a mai
sentito, nessun occio a veduto mai un altro &io "ar tanto per coloro ce in
lui an riposto la propria speran!a. 8Is @>, >9B e il salmo 1C2 rassicura ce
-7gli sa!ier+ di /eni i tuoi giorni e tu rinnoverai, come l'a#uila, la tua
giovine!!a. 8%al 1C2, ?9.
(ota inoltre ce l'uomo trover+ in &io, esclusivamente, e nella misura pi*
eccellente e per"etta, ci) ce #uaggi* ora va elemosinando.
Tu cerci la gioia< (e troverai, in &io, una insupera/ile. Krami le
ricce!!e< In lui le avrai da soddis"arti, c; son ricce!!e divine.
(elle Con"essioni, $gostino a scritto: -:inc; s'intor/ida staccandosi da
te, %ignore, l'anima cercer+, ma non in te, cose limpide e pure, ce non
riuscir+ a trovare se non #uando ti si sar+ riaccostata..
4. 5'avvento del regno Hdi &ioJ va implorato inoltre perc;, sia pure
temporaneamente, tra gli uomini regna il peccato ogni volta ce uno di noi
segue, acconsentendo, i suoi istinti sregolati. (el vostro essere mortale - ci
raccomanda san 6aolo - non lasciate ce regni la concupiscen!a 8c". Rm @,
129B deve regnare &io, nel tuo cuore 8c". Is ?2, 39. 7 #uesto sar+ vero se ti
mostrerai pronto a u//idire a &io, mettendo in pratica. i suoi precetti:
dun#ue, #uando ciediamo ce venga il suo regno, esprimiamo il desiderio
ce su di noi non regni il peccato, ma &io stesso.
$ttraverso #uesta peti!ione attingiamo HanceJ #uella /eatitudine ce il
%ignore riserva ai miti 81C=9.
%econdo la prima interpreta!ione del passo, in"atti, desiderando ce &io sia
il %ignore universale, l'uomo non provveder+ da s; a vendicarsi delle o""ese
ce avesse ricevuto, ma ne lascia a &io il compito. %e ti "acessi giusti!ia da te
medesimo, non sare//e segno ce tu /rami davvero l'avvento del regno di
&io.
In /ase poi alla seconda interpreta!ione Hce a//iamo segnalatoJ, se tu
attendi la venuta del regno - cio0 la gloria del paradiso -, non ti devi dolere
per la perdita di un #ualce /ene terreno. 6aolo poteva lodare i cristiani della
Giudea, per aver accettato con gioia la con"isca dei /eni da parte delle
autorit+ civili 811C9.
(el ter!o signi"icato su esposto, se ciedi ce in te regni &io, assieme al
Cristo ce "u mitissimo, ance tu devi essere mansueto, prendendo esempio
da lui 8c". 't 11, 2=9.
Sia !atta la tua %olont&, co"e in cielo cos in terra
Il ter!o dono Hconnesso con le invoca!ioni del PaterJ 0 il dono della
scien!a. 5'a!ione dello %pirito %anto non soltanto rende l'uomo riverente e
a""e!ionato nei con"ronti di &io, ma lo "a diventare saggio. 7ra #uanto
desiderava &avide: -Insegnami la /ont+, una condotta disciplinata e il
discernimento Hper agire nel migliore dei modiJ. 8%al 11A, @@9. %i tratta
dun#ue della sapien!a ce insegna a /en vivere.
Tra le cose ce concorrono a renderci sapienti, #uesta superiore sagge!!a
"a sD ce l'uomo non con"idi troppo nel proprio parere. $nce il li/ro dei
6rover/i ammonisce: -(on appoggiarti Holtre il ragionevoleJ alla tua
intelligen!a. 81119. Quelli, in"atti, ce presumono eccessivamente di s; al
punto da non "ar conto dei consigli altrui, comportandosi da stolti, sono
giudicati come tali. -Oai visto di #uelli ce si credono persone sagge< ,no
stolto pu) pi* di loro nutrire speran!a Hdi rinsavireJ. 86rv 2@, 129. Ce invece
l'uomo non "accia credito HesclusivamenteJ a se stesso, 0 segno di umilt+, e
#uindi di sapien!a 81129. I super/i, al contrario, san pieni di s;.
'ediante il dono della scien!a, lo %pirito ci insegna dun#ue a pre"erire la
volont+ di &io alla nostra. 6erci) ciediamo ce ogni divina inten!ione si
reali!!i, appieno, nel cielo e sulla terra. 7cco il dono della scien!a. &iciamo:
-%ia "atta la tua volont+. allo stesso modo in cui un malato, rivolgendosi al
medico sen!a una precisa idea Hdi #uale sia il rimedio opportunoJ,
semplicemente si rimette al parere dell'esperto. Volersi imporre a #uest'ultimo
sare//e una sciocce!!a.
CosD, da &io non do//iamo ciedere altro ce #uesto: ce - in #ualun#ue
situa!ione ci troviamo implicati a//ia il sopravvento il suo volereB ce la sua
volont+ si compia per intero.
5'animo umano 0 in regola #uando si accorda con la divina volont+. Cristo
"ece a #uesto modo: -Io son disceso dal cielo per eseguire non la mia, ma la
volont+ di ci mi a inviato. 8Gv @, 4A9.
In #uanto &io egli stesso, la sua volont+ coincideva con #uella del 6adreB
distinta invece la "acolt+ volitiva del Ver/o da #uella dell'uomo Ges* 81149.
7d 0 di #uest'ultima, ce egli parla allorc; a""erma ce intende con"ormarsi
alla volont+ del 6adre. &i conseguen!a insegna, ance a noi, a pregare: -%ia
"atta, o 6adre, la tua volont+..
5eggendo per) in un salmo 8c". %al 14>, @9 ce il %ignore compie tutto ci)
ce vuole, viene spontaneo ciederci: se ogni cosa, in cielo e sulla terra, si
compie con"orme a #uanto egli a sta/ilito, ce senso pu) avere il nostro
0iat<
Kisogna sapere in proposito ce &io desidera, per il /ene degli uomini, tre
coseB #uelle appunto di cui, nel 6ater, noi ciediamo il compimento.
I. 5a vita eterna. Ciun#ue tenda verso un #ualsiasi "ine, dispone ance i
me!!i adatti a conseguirlo. 7 cosD &io, creando l'uomo, non poteva avviarlo
verso il nulla. - E possi/ile ce tu, %ignore, a//ia creato l'umanit+ sen!a uno
scopo<. 8%al AA, >A9. 'a nostro "ine Hspeci"icoJ non potranno mai essere i
piaceri sensi/ili, ce ance i /ruti appetisconoB /ensD una vita H"eliceJ ce non
a//ia termine. 7cco cosa vuole &io, per l'uomo: ce giunga a godere la vita
eterna.
Quando un essere raggiunge lo scopo al #uale era destinato, diciamo ce 0
riuscito a salvarsi 811>9B mentre all'opposto, di #ualun#ue realt+ ce non
arrivi a /uon "ine, do//iamo concludere ce sia andata in rovinaB la
consideriamo perduta. $vendoci &io creati in ordine alla vita eterna,
ciun#ue di noi ce la raggiunga a conseguito la salve!!a. 7d 0 #uanto il
6adre desidera, sulla parola di Ges*: -Questa 0 la volont+ del 6adre mio ce
mi a mandato: ce #ualun#ue persona giunga a conoscere il :iglio e accetti
di credere in lui, a//ia la vita eterna. 8Gv @, >C9.
Tale suo desiderio si 0 di gi+ reali!!ato negli angeli e nei santi, in cielo, i
#uali vedono &io, lo conoscono e vi trovano la loro /eatitudine. (oi,
ciedendo ce sia "atta la sua volont+, desideriamo ce essa ci trovi
disponi/ili ad attuarla, come accade negli spiriti /eati.
2. 6oi, &io desidera da noi l'osservan!a dei suoi comandamenti. Ci si
pre"igge un "ine, vuole ance i relativi me!!i. %imile al medico ce, in ordine
alla salute da riac#uistare prescrive la dieta, le medicine e altre necessit+ del
caso, &io ciede ce osserviamo i suoi precetti se ci sta a cuore la vita eterna
8c". 't 1=, 139. In un testo paolino, la volont+ del 6adre 0 de"inita -/uona,
gradevole e per"etta. 8Rm 12, 29.
Volont+ /uona, ossia tutta indiri!!ata a nostro vantaggio, come si rileva da
diversi passi della %crittura 811?9. Volont+ accettevole, ce ad altri apparir+
ripugnante, non per) a colui ce ama Hil %ignoreJ: luce, cio0, per il giusto,
leti!ia per ci possiede un animo retto 8c". %al =@, 119. Volont+ per"ettiva, ce
rendendo per"etto l'uomo, gli con"erisce /elle!!a interiore. -Cercate d'essere
per"etti, come per"etto 0 il 6adre vostro celeste. 8't ?, >A9.
&icendo: -%ia "atta la tua volont+. ciediamo di saper compiere #uanto
&io si attende da noi. I giusti s'ingegnano di "arlo, non altrettanto i peccatoriB
e i primi riciamano alla mente l'idea del cielo, i secondi #uella della terra
Hpesante e oscuraJ 811@9. Vogliamo #uindi ce la volont+ di &io sia reali!!ata
-in terra., ossia dai peccatori, come lo 0 -nei cieli., gra!ie al retto agire dei
giusti.
C'0 per noi - sotteso alla "ormula di cui parliamo - un insegnamento. In"atti
non dice 0ai Htu, PadreJ, e neppure noi HuominiJ 0aremo, ma -sia "atta.. 6er
meritare la vita eterna sono necessarie due cose: gra!ia di &io e /uon volere
da parte dell'uomo. %e//ene a//ia saputo crearlo sen!a ce l'uomo
HinesistenteJ vi cooperasse, &io non ti salver+ se non colla/ori alla tua propria
salve!!a 81139. 7splicita, nelle parole del pro"eta, la condi!ione:
-Convertitevi a meR ... CosD io mi volger) a voi. 8Ic I, 49. 7 altrettanto ciaro
il pensiero dell'apostolo 6aolo: -%on #uel ce sono per misericordia di &ioB e
una tale gra!ia io non l'o ricevuta invano. 81 Cor 1?, 1C9.
6erci) non esser presuntuoso, ma "ai assegnamento sull'aiuto della gra!iaB
d'altra parte non mostrarti negligente ma sollecito Hnel metterla a "ruttoJ.
(on usa, inten!ionalmente, la "ormula 0aremo, noi HuominiJ perc; non si
pensi ce l'a!ione della gra!ia sia a""atto super"luaB e neance HPadreJ 0ai tu,
interamente da te, #uasi ce la nostra volont+, il nostro sacri"icio non conti
per nulla.
-%ia "atta., invece, mette /ene in luce la coopera!ione tra gra!ia divina e
li/ero ar/itrio nel reali!!arsi della volont+ del 6adre.
4. &io vuole ce l'uomo sia reintegrato in #uella dignit+ in cui "u creato il
capostipite del genere umano. ,n dominio tale da "ar sD ce lo spirito,
l'anima, non su/isse violen!a alcuna da parte della sensualit+ 811A9.
:inc; l'anima si tenne a &io sottomessa, la carne rest) soggetta allo
spirito da non sentire la minima corru!ione - ini!io di morte -, nessuna
in"ermit+ o passione. Quando invece lo spirito, 8medio tra &io e la carne9
insorse peccando contro il Creatore, ance il corpo si ri/ell) allo spirito: e
l'uomo speriment) malattie, morte, e la continua rivolta dei sensi contro lo
spirito 811=9. -Vedo - ammetteva san 6aolo - un'altra legge nelle mie mem/ra
ce "a guerra alla legge della mia mente. 8Rm 3, 249, poic; -la carne a
desideri contrari allo spirito e lo spirito li a contrari alla carne. 8Gal ?, 139.
&iuturno con"litto, tra la carne e lo spiritoB e l'uomo si logora
progressivamente nel peccato.
6ertanto 0 volont+ di &io ce l'uomo ricon#uisti lo stato originario, in
maniera ce nulla, da parte della carne, si opponga alle esigen!e dello spirito.
-5a volont+ di &io 0 #uesta: la vostra santi"ica!ione. 81 Ts >, 49.
,n restauro del genere non pu) trovare piena reali!!a!ione durante #uesta
vita terrena, /ensD con la risurre!ione dei santi, #uando cio0 i corpi glori"icati
cominceranno a esistere incorrutti/ili e no/ilissimi 8c". 1 Cor 1?, >49.
Tuttavia H"in d'oraJ il volere santi"icante di &io si attua nei giusti mediante
una vita saggia, in"ormata ai dettami della giusti!ia. (el Pater cosD,
pregiamo a""inc; la sua volont+ si adempia ance adesso, nella nostra
condi!ione mortale.
5o spirito umano 0 #uasi un ri"lesso del cielo, come la carne riciama il
pensiero della terra Hda cui trasse origineJ. 5a tua volont+, dun#ue, %ignore, si
compia in terra, ossia nel nostro corpo, come in cielo, nello spirito ce - come
0 giusto - a te si sottomette.
:acendo la volont+ del 6adre sperimentiamo, in me!!o alle a""li!ioni, la
/eatitudine di cui parla 'atteo: -Keati gli a""litti, poic; saranno consolati.
8't ?, ?9. In"atti: se davvero desideriamo la vita eterna, l'attesa dovre//e
risultare cosD pungente da indurci al pianto. (on esclamava il salmista:
-$im;, perc; il mio peregrinare si prolunga tanto<. 8%al 11=, ?9. (ei santi
#uesto desiderio 0 tanto intenso da spingerli HtalvoltaJ a /ramare #uella morte
ce, di per s;, anc'essi dovre//ero a/orrire. -%apendo ce mentre siamo nel
corpo, siamo come esiliati e lontani dal %ignore... pieni di "iducia vorremmo
dipartirci dal corpo e a/itare accanto al %ignoreR. 82 Cor ?, A9.
Conoscono l'a""li!ione ance #uanti osservano la legge di &io, nel senso
ce, cara allo spirito, #uesta costituisce per) una continua macera!ione per la
carne. %i applica /enissimo il versetto del salmo: -$ndavano camminando e
piangevano - morti"icando le passioni dei sensi -B ma tornando, verranno con
allegre!!a per la gioia ce l'anima ne ricava. 8%al 12?, @9.
In"ine, un altro motivo di so""eren!a deriva dalla lotta continua tra la carne
e lo spirito: 0 impossi/ile ce, nel com/attimento, l'anima non rimanga in
#ualce modo scal"ita Hper cosD direJ dal peccato venialeB e tutto ci) si risana
nella compun!ione. 5e parole di &avide: -Ogni notte /agner) di pianto il
mio giaciglio. 8%al @, 39 sono vere: la -notte. rappresenta l'oscurit+ prodotta
dai peccati e il -giaciglio. corrisponde alla coscien!a.
Ci coltiva #uesto senso di compun!ione giunger+ in patria. Ce &io
voglia accompagnarci, lass*.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
(on di rado si d+ il caso di uomini ce restano come impacciati Hdavanti
alla realt+ concretaJ, a causa della grande cultura e della sapien!a Hentro la
#uale sono immersiJ. $""inc; non crollino nel con"ronto con certe di""icolt+,
0 loro necessaria #uella "or!a d'animo ce 0 dono dello %pirito %anto. Il dono
precisamente della "orte!!a, ce -d+ energie allo stanco, e a #uelli ce
vengono meno accresce resisten!a e vigore. 8Is >C, 2=9. $nce il pro"eta
7!eciele speriment) -una "or!a ce - egli scrive - mi rimise in piedi. 87! 2,
29.
Gra!ie a #uest'altro dono, il cuore dell'uomo non si sgomenta nel timore di
non riuscire a procurarsi le tante cose necessarie a noi mortali. 7gli
riac#uister+ "iducia, nel convincimento ce #uanto 0 indispensa/ile gli verr+
assicurato dalla provviden!a divina. 5o %pirito %anto perci) ci induce a
ciedere, al 6adre: -&acci oggi il nostro pane #uotidiano.. CosD c'insegna lo
%pirito ce rinvigorisce Hl'uomo, nel corpo e nell'animoJ.
:in #ui a//iamo preso in esame le tre peti!ioni spirituali ce #uaggi*
vengono soddis"atte par!ialmente, mentre troveranno pieno esito nella vita
eterna. Ciedendo, di"atti, ce sia -santi"icato il nome di &io, desideriamo
ce ne venga mani"estata a ciun#ue la santit+B #uando pregiamo ce venga
il suo regno, mostriamo di /ramare d'essere annoverati tra gli eletti ce
avranno parte alla vita /eataB e allorc; desideriamo ce sia "atta la volont+
divina, ci disponiamo noi stessi a eseguirla. (o/ili desideri, ma reali!!a/ili
pienamente solo nella vita "utura.
7ra giusto perci) ce un'ora!ione per"etta H#ual'0 #uesta, rivolta al 6adreJ
considerasse in pari tempo alcune naturali esigen!e, appaga/ili #uaggi* per
intero. 5o %pirito %anto cosD ci esorta a ciedere certe cose d'ordine
temporale, di cui non possiamo "are a meno. &io provveder+ ance a #uesto.
'ediante le parole con cui ciediamo il pane #uotidiano il %ignore ci
ammaestra come evitare i cin#ue errori pi* comuni, derivanti dall'appetito
delle cose transitorie.
I. 6rimo eccesso in materia 0 una voglia smodata di /eni temporali, ce
sorpassa le giuste esigen!e della propria condi!ione sociale. Il soldato sogna
di poter indossare la divisa d'u""icialeB il cierico non si contenta della
HdisadornaJ talare e invidia i paludamenti del vescovo. Tale avidit+ distoglie
gli uomini dagl'interessi dello spirito, invisciandoci nella p+nia dei /eni
e""imeri.
Il %ignore ci aiuta a evitare un simile s/aglio insegnando a ciedere il
-pane., ce sim/oleggia i /eni sostan!iali, necessari alla condi!ione terrena
di ciun#ue. (on cose delicate, non la loro variet+ e ricercate!!a, ma
semplicemente il pane. 5'essen!iale per poter sopravvivere, l'unico /ene ce
ci accomuna. -5e prime necessit+ della vita umana sono l'ac#ua e il pane.
8%ir 2=, 2A9B e scrivendo a Timoteo, san 6aolo aggiunge: -Quando a//iamo
vitto e vestito, possiamo dirci contenti. 8I Tm @, A9.
2. $ltra a/itudine riprovevole: pur di accumulare /eni temporali, vi son
molti ce non esitano a toglierli, con la violen!a o con la "rode, al prossimo.
E una maniera d'agire assai pericolosa, dal momento ce 0 poi di""icile
restituirli 812C9. Questa colpa - della sottra!ione inde/ita - non pu) trovare
assolu!ione se, come insegna $gostino, non si restituisca il maltolto.
-&acci - perci) - il pane nostro., non gi+ #uello ce appartiene ad altri.
Ci ru/a o commette rapina, non mangia di certo un pane ce possa dirsi suo,
avendo lo sottratto al prossimo.
4. $ltro errore sta nell'avere il culto del super"luo: c'0 in"atti ci non 0 mai
contento di ci) ce possiede e vorre//e avere sempre di pi*. Questa
sollecitudine 0 eccessiva, dato ce i desideri vanno commisurati alle
necessit+. ,n savio dice al %ignore: -(on concedermi grandi "ortune e
scampami Hnel medesimo tempoJ dalla mendicit+: dammi #uel ce 0
necessario per vivere. 86rv 4C, A9. 6ane -#uotidiano. 0 #uello del giorno
corrente, #uello propor!ionato ai /isogni dell'oggi.
>. 5'immoderata voracit+ spinge altri a consumare in un giorno ci) ce
potre//e /astare a lungo: neppure costoro cercano il pane #uotidiano ma
#uello di... dieci giorni consecutivi 81219. Con delle spese pa!!e, sciupano i
patrimoni. -Ci passa la vita a s/eva!!are e organi!!ando /ancetti "inir+ in
rovina. 86rv 24, 219B -,n operaio u/riacone non diverr+ mai ricco. 8Qo 1=,
19.
?. 5'ingratitudine, in"ine. Quando #ualcuno si sente importante per via
delle ricce!!e ce possiede e non riconosce di averle ricevute da &io in
usu"rutto, "a #ualcosa di assai scorretto. Ci) ce possiamo avere - materiale o
spirituale ce sia - 0 tutta ro/a ce appartiene al %ignore 8c". I Cr 2=, 1>9.
Giustamente ci "a ripetere -dacci. e -il pane nostro., a""inc; ci ricordiamo
ce tutto il -nostro. 0, in ultima analisi, suo.
&el resto 0 un "atto sperimenta/ile, appena vediamo #ualcuno ce,
proprietario di grandi ricce!!e, non ricava da esse un vero vantaggio ma
solo danni e spirituali e materiali. 6i* d'uno 0 morto proprio per colpa delle
sue "ortune. &ocumenta una simile verit+ la lunga esperien!a del Qo0let. -C'0
un altro guaio ce o riscontrato sotto il sole, ed 0 "re#uente tra gli uomini. $
un tale, &io a permesso ricce!!e e sostan!e e onoriB nulla gli manca di tutto
ci) ce il suo cuore desidera. 'a &io non gli permette di goderne, per cui un
estraneo gli divora ogni cosa, ,na delusione, una vera disdetta. 8Qo @, 1-29.
7 a #uesto mondo non di rado accade ce i /eni, gelosamente custoditi dal
padrone, d'un tratto si sciupano Himpiegati in un cattivo a""areJ.
&o//iamo ciedere perci) Hla gra!iaJ ce il /enessere, se capita, concorra
al nostro Hspirituale o comun#ue onestoJ pro"itto. :avorisce tale disposi!ione
d'animo il ripetere: -&acci HoggiJ il nostro pane H#uotidianoJ., nel senso di:
rendi giovevoli i /eni di cui potr) disporre. Ce non de//a dirsi ance di noi
#uanto a scritto Gio//e, dell'empio in"elice: -7gli vomiter+ le ricce!!e ce
a divorato... 6orter+ le conseguen!e del male ce a "atto... in propor!ione
alla totalit+ dei suoi HdisonestiJ guadagni egli dovr+ so""rire. 6erc; egli
oppresse e spogli) i poveri, e rapD la casa ce non aveva edi"icato. 7 il suo
ventre non ne "u sa!ioB e #uando avesse tutto #uello ce /ramava, non potr+
tenerlo. 8G/ 2C, 1?B 1A-2C9.
(on sar+ inutile tornare sul di"etto della sollecitudine eccessiva 81229. C'0
di #uelli ce si preoccupano, oggi, di a""anni ce saranno reali soltanto di #ui
a un anno. Vivono nell'in#uietudine. 'a Ges* ci ricorda: -(on state a
preoccuparvi, dicendo: 'Cosa mangeremo<', oppure: '$vremo da /ere<' o '&i
ce ci vestiremo<'. 8't @, 419. 7gli vuole cio0 ce si cieda, oggi, il pane
dell'oggi, #uello ce "a /isogno al presente.
'a vi sono altre due specie di pane, oltre a #uello HpuramenteJ materiale:
l'eucaristia e la parola di &io. -Io sono il pane venuto dal cielo. 8Gv @, ?19.
Ciediamo dun#ue #uesto pane sacramentale, ce ogni giorno 0 approntato
sugli altari, e riceviamolo de/itamente, come esige un /ene HsacroJ ordinato
alla salute dello spirito. &iversamente -ci ne mangia... sen!a discernere Hdal
pane comuneJ il corpo del %ignore, mangia... la sua propria condanna. 8I Cor
11, 2=9.
5'altro pane Hdi cui a "ame il nostro spiritoJ 0 la parola di &io. -5'uomo
non vive di solo pane, ma d'ogni parola ce esce dalla /occa di &io. 8't >,
>9. (el -6adre nostro. ciediamo ce ci venga somministrato anc'esso.
(e deriver+ la /eatitudine ce risponde alla "ame di Hun'esisten!a ispirata
allaJ giusti!ia. -Keati gli a""amati e gli assetati di giusti!ia, perc; saranno
sa!iati. 8't ?, @9. I /eni spirituali in"atti pi* si anno e pi* sono /ramati: una
"ame ce 0 no/ile desiderio, cui seguir+ il pi* completo appagamento nella
vita eterna.
) ri"etti a noi i nostri de*iti, co"e noi li ri"ettia"o ai nostri de*itori
Vi sono uomini di una viva intelligen!a e intrepidi ma eccessivamente
sicuri di s;, sicc; "iniscono per comportarsi in maniera non saggia e non
sempre conducono in porto le loro imprese. -I progetti traggono nuovo
slancio dai HsaggiJ consigli. 86rv 2C, 1A9. 7//ene, lo %pirito %anto ci d+, oltre
ce il dono della "orte!!a, ance #uello del consiglio. Ogni savia
determina!ione, pro"ittevole all'umana salve!!a, proviene da lui. (e a//iamo
/isogno, specie in me!!o alle miserie Hdello spiritoJ, come del consulto
medico #uando cadiamo in"ermi. %piritualmente malati a causa del peccato,
a//iamo necessit+ di conoscere come poter riac#uistare He ser/areJ la /uona
salute Hdell'animaJ. H7cco il consiglio del pro"eta &aniele al re
(a/ucodonosor:J -Cancella i tuoi peccati con l'elemosina. 8&n >, 2>9.
In e""etti, sono ottimi - tra gli altri rimedi - l'elemosina e le diverse opere di
misericordia. 5o %pirito %anto suggerisce ai peccatori di pregare cosD:
-Rimetti a noi i nostri de/iti..
$ &io va restituito ci) ce, dei suoi diritti, possiamo avere illegalmente
sottratto. 7 diritto "ondamentale del %ignore 0 ce si adempia, piuttosto ce il
nostro, il suo volere. (oi "acciamo l'opposto ogni volta ce pre"eriamo agire
discordi dalla sua legge. Questo 0 il peccato, e -nostri de/iti. sono
precisamente le nostre colpe. Ciedere ce ci vengano condonati i de/iti 0,
appunto, cieder perdono d'aver peccato.
$ #uesto punto "aremo alcune considera!ioni, indagando sul motivo della
peti!ione in esame, in #uale modo essa trovi esaudimento, e a #uali
condi!ioni.
I. Kisogna sapere ce risultano utilissime all'uomo viatore le virt* del
timor di &io, dell'umilt+ He della speran!aJ 81249.
(on 0 mancato ci sostenesse ce l'uomo pu) vivere, nella sua condi!ione
di creatura decaduta, evitando il peccato sen!a l'appoggio della gra!ia. 'a
#uesto si 0 veri"icato esclusivamente nel Cristo, il #uale e//e in s; lo %pirito
Hconnaturale al Ver/oJ 812>9, e nella Vergine 'aria - la piena di gra!ia -
immune dalla minima colpa. ,sava dire sant'$gostino ce in materia di
peccato egli non ammetteva neppure ce si "acesse il nome di 'aria.
,n simile privilegio, di evitare per"ino i peccati veniali, non "u concesso
neance ai pi* grandi tra i santi. 5o stesso Giovanni Hil discepolo prediletto
da CristoJ con"essava umilmente: -%e dicessimo - me compreso - d'essere
immuni da colpa, inganniamo noi stessiB non parliamo secondo verit+. 8I Gv
I, A9.
5a peti!ione di cui trattiamo ne 0 una riprova. Tutti, si sa, non esclusi gli
uomini di santa vita, ripetono la pregiera del Pater, con il suo -rimetti a noi
i nostri de/iti.. &un#ue, ognuno si riconosce "alli/ile, de/itore almeno nei
riguardi di &io. 7 allora, se sai d'essere tale, devi temere la divina giusti!ia.
7ppoi HoccorreJ vivere nella speran!a. E vero, siamo peccatori, ma non
do//iamo lasciarci a//attere da #uesta verit+, col riscio di a//andonarci poi
ad altre e "orse pi* gravi colpe. E #uanto Hdescrivendo le miserevoli
condi!ioni dei paganiJ scrive san 6aolo: -6rivi di speran!a 812?9, si sono
a//andonati all'impudici!ia, "acendo a gara ogni sorta di a!ioni in"ami. 87"
>, 1=9.
Quindi 0 assai utile non rinunciare mai a nutrire "iducia ce &io, vedendo
contrito il peccatore e sinceramente disposto alla conversione, gli conceda il
perdono. 5a speran!a si ravviva con le parole: -rimetti a noi i nostri de/iti..
'orti"icarono tale speran!a i nova!iani 812@9, insegnando ce le colpe
commesse dopo il /attesimo erano destinate a restare sen!a condono. E "also,
in #uanto la loro dottrina contrasta con le parole di Ges* Hverit+ per essen!a,
nella para/ola dei servi de/itoriJ: -Io ti o condonato il de/ito per intero.
8't 1A, 429.
Qualun#ue sia il tuo peccato, se sarai sinceramente pentito, troverai
misericordia da parte di &io 81239. Timore, #uindi, e speran!aB contriti e
"identi, tutti gli uomini saranno accolti dalla misericordia divina.
(on poteva mancare nella pregiera del %ignore #uesto invito a sperare.
2. (el peccato vi sono due componenti: la colpa, come o""esa di &io, e la
pena ce ne deriva. Ora, la colpa 0 perdonata per e""etto della contri!ione
dell'uomo ce sta/ilisca di con"essarsi nonc; di riparare de/itamente.
&avide propose, tra s;: -Riconoscer) la mia ini#uit+, sen!a aver riguardo a
me stesso. 8%al 41, ?9, e il %ignore gli accord) il perdono.
(essun motivo, #uindi, di lasciarsi prender dallo scon"orto, sapendo ce
per la remissione della colpa /astano un dolore per"etto Hunito al
proponimento di non ricadereJ 812A9, e l'inten!ione "erma di ricorrere #uanto
prima al sacramento della peniten!a.
Qualcuno potr+ o/iettare: -'a se la contri!ione 0 tanto essen!iale da
ottenerci il perdono, allora a ce serve il con"essore<..
Rispondiamo ce &io, appre!!ando il pentimento di ci lo aveva o""eso,
gli perdona la colpa, commutando del pari la pena eterna in un'altra,
temporanea. 7d a #uest'ultima, da soddis"are, ce resta o//ligato il peccatore
HassoltoJ. %e egli morisse prima d'aver potuto "ar ricorso al sacramento della
peniten!a 8purc; non vi sia dispre!!o della medesima, ma solo un'imprevista
mancan!a di tempo9, la sua anima andre//e in purgatorio. 5e cui pene,
avverte sant'$gostino, son tutt'altro ce trascura/ili.
$llorc; invece ti con"essi, in virt* del potere delle ciavi 812=9 il
sacerdote ti assolve dalla HresiduaJ pena. Oa detto agli apostoli il %ignore:
-Ricevete lo %pirito %anto. $ ci rimetterete i peccati, saranno rimessi, e a ci
li riterrete saranno ritenuti. 8Gv 2C, 22-249. &i conseguen!a, con"essandoci,
la pena ci vien rimessa un po' ogni voltaB e potre//e darsi ce essa risulti
estinta per intero, nel corso di susseguenti con"essioni 814C9.
I successori degli apostoli anno ideato altri modi ancora per "acilitare
l'estin!ione della pena HtemporaleJ: il /ene"icio Had esempioJ delle indulgen!e
ce, per un'anima gi+ rientrata nel rapporto di gra!ia, anno #uel determinato
valore indicato caso per caso, e nella misura in cui saranno adempite le
relative condi!ioni.
Ce ci) rientri nelle "acolt+ ponti"icie 0 a//astan!a ciaro. &i molti santi
sappiamo ce vissero evitando la colpa grave e - compiendo an!i opere
altamente meritorie. Il pro"itto eccedente torna in "avore del corpo mistico di
Cristo, ce 0 la Ciesa, assommandosi ai meriti del Cristo e della /eata
Vergine, in un unico tesoro Hdi gra!ieJ. Quindi il sommo 6onte"ice, e #uelli a
cui egli conceda la "acolt+, possono distri/uire i suddetti meriti secondo i
nostri /isogni.
Resta cosD appurato ce i peccati trovano remissione non solo #uanto alla
colpa, /ensD riguardo alla pena: mediante il sacramento della peniten!a e le
indulgen!e.
4. (oi, da parte nostra, do//iamo perdonare al prossimo le o""ese ce ci
avesse "atto. %'arriccisce il signi"icato del -rimetti a noi i nostri de/iti..
&iversamente &io non condonere//e i nostri. -,n uomo ser/a rancore verso
un proprio simile e ciede a &io ce lo guarisca Hnell'animaJ<. 8%ir 2A, 49.
-6erdonate - piuttosto -, e sarete perdonati. 85c @, 439. $ #uesta sola
domanda del Pater 0 posta accanto una condi!ione: ciedendo d'essere assolti
dalle nostre mancan!e come noi Hcio0 se noiJ perdoneremo al prossimo,
condi!ioniamo da noi medesimi l'esaudimento ce ci sta a cuore.
6otresti tentare, "orse, una scappatoia. 6ensare cio0: -&ir) Hal 6adreJ:
'Rimetti i nostri de/iti', evitando per) di pronun!iare la "rase successiva..
7 tu credi di riuscire a ingannare il Cristo< %tai tran#uillo ce non ti
riuscir+. 7gli sa a mente la pregiera ce a composto per noi... 7 allora, se la
dici, dilla Hper interoJ, col cuore e coi propositi pi* concreti.
$ltra #uestione. $mmesso ce taluno decida nel suo intimo di negare il
perdono a un altro, deve, costui, o no, aggiungere: -Come noi li rimettiamo ai
nostri de/itori<. %em/rere//e meglio di no, altrimenti dir+ una men!ogna.
'a il suo 0 uno scrupolo "uori luogo, dato ce Hpur astenendosi
dall'aderirvi personalmenteJ egli continua la pregiera Hdel -6adre nostro.J
#uale mem/ro della Ciesa, ce non sar+ delusa Hnei suoi desideriJ. Vi era
una /uona ragione, dun#ue, per esprimere ance #uesta peti!ione al plurale.
In"ine, va tenuto presente ce il perdono si pu) concedere in due maniere:
#uella pre"erita dai migliori ce, divenendo oggetto d'o""esa, cercano di
promuovere essi stessi la riconcilia!ione con l'o""ensore, seguendo il
suggerimento: -Cerca la pace e restale assiduamente vicino. 8%al 44, 1?9.
5'altro modo, pi* comune impone l'o//ligo a ciascuno di noi di non negare il
perdono a ciun#ue lo cieda. -6erdona al tuo prossimo ce ti a "atto un
torto: e allorc; pregerai, ti saranno rimessi i peccati. 8%ir 2A, 29.
(e proviene la /eatitudine della misericordia: -Keati i misericordiosi. 8't
?, 39. Troveremo misericordia, in cam/io della misericordia HceJ ci dispone
ad aver piet+ delle altrui miserie e de/ole!!e.
) non c+indurre in tentaione
C'0 della gente ce desidera ricevere il perdono dei peccati di cui si
con"essa, sen!a "are peraltro un proposito su""icientemente "ermo d'evitar
nuove cadute. Il ce non 0 /ello: ce cio0 da una parte si pianga nel ciedere
venia e nondimeno, dall'altra, si accumuli materia di rinnovate lacrime.
Rivolto a tal genere di persone, Isaia diceva: -5avatevi, mondatevi, togliete
dagli occi miei le vostre malvagie inten!ioni: smettetela di agire male. 8Is I,
1@9.
Tenendo presente #uesto contegno errato, dopo averci insegnato a cieder
la remissione delle colpe, Cristo ci indica #ui come do//iamo domandare ce
ci venga concesso d'evitarle. -(on c'indurre in tenta!ione., ce potre//e
signi"icare una premessa di peccato.
Vediamo su/ito cosa sia la tenta!ione in se stessaB in #uanti modi - e da
parte di ci - l'uomo sia oggetto di tenta!ioneB come possa esserne li/erato.
Tentare altro non 0 ce saggiare, mettere alla prova il valore HmoraleJ di un
individuo. 5a virt*, in"atti, a come "ine il retto operare e la "uga dal
disordine. E il concetto espresso in sintesi dal salmista: -7vita il male e "ai
ci) ce 0 /ene. 8%al 44, 1?9. CosD, l'uomo 0 sottoposto a veri"ica, in entram/i
i sensi.
'esso alla prova, si vedr+ se un uomo 0 incline ad astenersi da determinati
/eni 81419. 6uoi considerarti virtuoso se con la de/ita pronte!!a "ai #uel ce 0
giusto "are. Con #uesto intento &io mette alla prova la virt* di taluni giusti:
non certo nel senso ce egli ignori le loro #ualit+, #uanto piuttosto per
renderle note agli altri uomini, additando i primi #uale esempio. 'ise cosD
alla prova Hla "ede diJ $/ramo e Hla pa!ien!a diJ Gio//e.
Questa ancora 0 la "inalit+ in vista della #uale permette ce i giusti siano
tentati: a""inc;, sopportando essi virtuosamente le tri/ola!ioni, servano da
modello, ed essi stessi crescano ulteriormente in virt*. -Il %ignore, vostro
&io, vi mette alla prova a""inc; si veda se lo amate, o no, con tutto il cuore.
8&t 14, 49.
Inoltre, l'umana virt* su/isce il suo collaudo dal contatto con il male. %e
l'uomo resiste egregiamente, ri"iutandosi di accordare la propria adesione, si
pu) dire ce la sua virt* 0 stata grandeB in caso contrario, se egli cede, essa 0
inesistente.
&io non tenta mai nessuno nella seconda maniera: -&io non cerca di
sedurre nessuno al male. 8Gc 1, 149.
Tuttavia l'uomo trova un simile incentivo nella propria carne, oltre ce da
parte del diavolo e del mondo.
I. 5a carne ci sollecita al male nella sua ricerca insa!ia/ile di soddis"are i
sensi, e spesso #ui si annida il peccato. %e non altro ci indugia nei godimenti
del corpo trascura necessariamente le esigen!e dello spirito. CosD -ognuno 0
adescato dalla concupiscen!a ce reca in s;. 8Gc l, 1>9.
Quasi non /astasse, le tenta!ioni della carne ci stornano dal /ene ce, per
innata tenden!a, l'anima cercere//e diletto nei /eni spiritualiB
appesantendola, la sensualit+ ne ra""rena gli slanci. -Il corpo corrutti/ile -
leggiamo nella %crittura - aggrava lo spirito. 8%ap =, 1?9, e san 6aolo, pur
desiderando di restar sottomesso alla legge di &io, sperimentava un'attra!ione
da parte degli istinti corrotti, ce cercavano in tutti i modi di renderlo sciavo
del peccato 8c". Rm 3, 22-249.
Questo tipo di tenta!ione proveniente dalle nostre mem/ra 0 #uanto mai
pericoloso, trattandosi di un'insidia ce cova dentro di noi. Koe!io osserva in
proposito ce non esiste peggior "lagello di un nemico ce si nasconda tra le
pareti domestice 81429. Kisogner+ vigilare e pregare assiduamente 8c". 't
2@, >19.
2. Il diavolo poi 0 peritissimo nell'arte del tentare. %e un uomo a saputo
respingere gli assalti della carne, ecco "arsi avanti un altro nemico - il
Tentatore - contro cui il con"litto si "a ancor pi* drammatico. 5a lotta
coinvolge i -dominatori di #uesto mondo pieno di tene/re Hintellettuali e
moraliJ. 81449. %atana 0 indicato come -il tentatore. per antonomasia 814>9.
7gli 0, ripeto, astutissimo. Ricorre alla tattica d'un consumato condottiero
ce, cinto d'assedio un castello, studia #uali siano i punti pi* vulnera/ili delle
mura. CosD "a %atana, ce porta la tenta!ione dove sa ce l'uomo 0
particolarmente indi"eso. (el caso di individui ce, ad esempio, a//iano
ac#uistato l'autocontrollo sopra gli impulsi della sensualit+, li smuove
mediante altre passioni, come l'ira, l'intemperan!a nel parlare e altri vi!i ce
pi* da vicino interessano lo spirito, verso i #uali sono maggiormente proni.
(el tentarci, il diavolo - ce san 6ietro paragona a un leone avido di preda
8c". 1 6t ?, A9 - agisce in modo accorto: innan!itutto provvede a celare sotto
una #ualce apparen!a di /ene il "ine cattivo cui vorre//e piegarci. In tal
modo ottiene di smuovere #uasi impercetti/ilmente la volont+B dopo di ce la
seduce, ormai sen!a riparo. %atana a saputo, una volta di pi*, tras"igurarsi
-in angelo di luce. 82 Cor 11, 1>9.
Quando la colpa 0 stata commessa, allora egli a""erra saldamente il
peccatore impedendogli in tutte le maniere di rial!arsi. &apprima ci piega con
l'inganno, #uindi rinsalda la sciavit* del peccato.
4. $nce il mondo possiede svariati sistemi di sedu!ione: da un eccessivo,
smodato desiderio di /eni temporali -Radice di tutti i mali 0 l'amore al
denaro. 8I Tm @, 1C9, al terrore esercitato da tiranni e persecutori 8-Quelli
ce vogliono vivere secondo la dottrina di Ges* Cristo, conosceranno la
persecu!ione.9 82 Tm 4, 129. 'a non do//iamo temere coloro ce sono in
grado di "ar del male unicamente al corpo 8c". 't 1C, 2A9.
:inora a//iamo esaminato in ce consista la tenta!ione He da #uali e #uanti
nemici essa ci provengaJ. Resta da sapere in ce modo l'uomo pu) superarla.
Cristo - si /adi - non ci esorta a pregare di non esser tentati, /ensD di
Haiutarci aJ non soccom/ere alla prova. &i"atti, se l'uomo vince, 0 proprio in
"or!a della tenta!ione superata ce egli merita d'esser premiato. -%timate un
motivo di gioia, "ratelli miei - scrive l'apostolo Giacomo -, l'im/attervi in
prove d'ogni genere, /en sapendo ce ci) ce mette alla prova la vostra "ede
contri/uisce a rendere pi* "erma He meritoriaJ la vostra pa!ien!a. 8Gc I, 29.
Gi+ nelle pagine dell'antico Testamento, il savio ammoniva: -:iglio, se ti
impegni nel servi!io del %ignore, disponi la tua anima alla prova. 8%ir 2, 19,
cui "a eco la /eatitudine enunciata da Giacomo: -Keato l'uomo ce sopporta
pa!ientemente una prova perc;, una volta collaudato, ricever+ la corona
della vita, ce il %ignore promise a #uelli ce lo amano. 814?9.
5a pregiera del Pater ci insegna a ciedere d'esser assistiti, nel corso della
prova, a""inc; non acconsentiamo agli allettamenti del male.
7sser tentati - e &io non permetter+ ce lo siamo al di sopra di #uanto un
uomo Hcon in pi* il soccorso della gra!ia9 possa reggere 8c". 1 Cor 1C, 149 -,
esser tentati 0 con"orme alla umana natura. &ia/olico 0 l'aderire
ostinatamente all'errore.
'a 0 mai possi/ile ce &io, stando alle parole ce diciamo 8-(on indurci
in tenta!ione.9, induca al male<
%i dice ce &io induce al male volendo intendere ce lo permette. Ci)
risalta meglio nel caso di ciun#ue a//ia a//ondantemente peccato. &io
sottrae la gra!ia HprevenienteJ e l'uomo cade ancor pi* in /asso. 6ossiamo
adattare le parole del salmi sta: -Quando verranno meno le mie "or!e, tu non
mi a//andonare, %ignore. 814@9.
6oi H&ioJ sostiene l'uomo mediante il "ervore della carit+: per #uanto
piccola, la carit+ pu) opporsi al peccato 81439. 7 lo sorregge col lume della
retta ragione, per cui discerniamo il male dal /ene. $nce per $ristotele,
in"atti, ciun#ue erra, agisce con la mente in #ualce modo o""uscata. &avide
"aceva /ene perci) a implorare: -&ai luce ai miei occi, perc; non mi
addormenti nella morte e il mio nemico possa dire: '5'o sopra""atto'. 8%al
12, 4-?9.
%iamo esauditi gra!ie al dono dell'intelletto. 7 non acconsentendo alla
tenta!ione, ser/iamo integro il cuore, meritando perci) la visione di &io.
-Keati i puri di cuore, perc; vedranno &io. 8't ?, A9.
Ma li*eraci dal "ale
Il %ignore - dopo averci sollecitati a ciedere la remissione dei peccati e
indicato in #ual modo si possano vincere le tenta!ioni -, c'insegna a ciedere
d'essere salvati dal male. 6eti!ione di carattere #uanto mai vasto, contro
#ualsiasi tipo di male: contro il peccato He le sue causeJ, le in"ermit+ H"isiceJ,
le avversit+ e le a""li!ioni Hdello spiritoJ, per citare $gostino.
$vendo gi+ parlato delle prime due categorie, adesso tratteremo delle
contrariet+ e delle altre cause di tormento, ce l'uomo sperimenta nel mondo.
&io ce ne pu) li/erare in una di #ueste #uattro maniere.
I. Impedendo ce Havversit+ e tri/ola!ioniJ si veri"icino. ,n caso assai
raro, dato ce #uaggi* an da portare la loro croce per"ino i santi. -Quanti
vogliono vivere "edelmente al seguito di Cristo Ges*, saranno perseguitati.
82 Tm 4, 129. Talvolta - simile al medico ce non prescrive rimedi troppo
violenti a un in"ermo eccessivamente de/ilitato -, &io concede la cessa!ione
o il lenimento della prova, #uando giudica un soggetto incapace di resistere
oltre. E il 6adre ce, come il :iglio di cui parla l'apostolo Giovanni, pu)
ripetere a ciascuno di noi: -%o ce le tue "or!e non sono molte. 8$p 4, A9.
,n simile ristoro ci sar+ per tutti gli eletti, poic; in cielo il dolore 0
sconosciuto. -7gli ti salver+ da sei tri/ola!ioni, e alla settima il male non ti
toccer+. 8G/ ?, 1=9. 5e sei tri/ola!ioni possono prendersi #uale sim/olo
delle sei et+ in cui pu) dividersi la vita terrena 814A9. 5a settima et+ 0
l'esisten!a eterna. Gli eletti -non so""riranno pi* la "ame n; la sete. 8$p 3,
1>9.
2. Consolando HinteriormenteJ nel me!!o delle stesse a""li!ioni, altrimenti
l'uomo "inire//e per soccom/ere. $nce san 6aolo narra d'essere stato
oppresso oltre misura Hnell'$sia proconsolareJ, al di sopra delle sue "or!e, al
punto da disperare per"ino di salvare la vita 814=9B e tuttavia, aggiunge: -&io,
ce in"onde coraggio ai miseri, ci consol). 82 Cor 3, @9. 6rima di lui era
accaduto all'autore del salmo =4: -Quando son molte le mie ansie interiori, le
tue consola!ioni rallegrano l'anima. 8%al =4, 1=9.
4. Concedendo agli a""litti una tale a//ondan!a di /eni, da "ar dimenticare
loro le tri/ola!ioni appena trascorse. -Tu, %ignore, dopo la tempesta "ai
tornare il sereno. 8T/ 4, 229. Quand'0 cosD, le disgra!ie e i patimenti terreni
non sono tali da giudicarsi intollera/ili, se &io ci d+, insieme, consola!ioni di
spiritoB eppoi saranno sempre temporanee. -5a nostra tri/ola!ione,
momentanea e tollera/ile Hcon l'aiuto della gra!iaJ, ci procura un premio di
gloria eterna al di sopra d'ogni misura. 82 Cor >, 139.
>. 5e tenta!ioni e gli a""anni possono tramutarsi in occasioni di un /ene
HmaggioreJ. (on diciamo Hnel 6aterJ d'essere esentati dalla tri/ola!ione Hcosa
del resto impossi/ileJ, /ensD: -li/eraci dal male.. 5e croci sono via ce
conduce alla gloria, e i santi, considerando ce esse potranno procurare loro
la corona, si rallegrano al tempo delle tri/ola!ioni. 7 non solo producono un
collaudo della virt* 8c". Rm ?, 4B T/ 4, 149 ma ci ottengono la remissione
delle colpe Hprecedentemente commesseJ e delle pene.
In #uesti diversi modi, &io li/era l'uomo dal male e dalle a""li!ioniB cosD
"acendo egli mani"esta la sua sapien!a giacc; 0 prerogativa del sapiente
ordinare il male all'edi"ica!ione del /ene. 5a pa!ien!a nelle prove reali!!a
#uesto prodigioB in"atti mentre le altre virt* si esercitano sopra determinati
/eni 81>C9, la pa!ien!a aumenta nel HpositivoJ con"ronto con il male. Quindi 0
tanto necessaria. -&alla pa!ien!a si conosce il valore di un uomo. 86rv 1=,
119.
5o %pirito %anto, mediante il dono della sapien!a, ci induce a ciedere:
-5i/eraci dal male.. $""rontando saviamente le prove della vita arriveremo
alla /eatitudine, ce #ui incomincia Ha gustarsiJ con la pace dell'anima.
Gra!ie alla virt* della pa!ien!a conosceremo la #uiete interiore sia nei
momenti tran#uilli, sia nei periodi dell'avversit+.
(ella /eatitudine evangelica i paci"ici sono detti -"igli di &io. 8't ?, =9, in
#uanto rassomigliano a lui, conservandosi impertur/a/ili tra le /u"ere
dell'esisten!a. -Keati i paci"ici - dun#ue -, perc; saranno ciamati "igli di
&io ..
5'amen 81>19, in"ine, sigilla - una per una - le peti!ioni del Pater.

,iassunto del Padre nostro
Volendo esporre in sintesi la pregiera del 6ater, /aster+ osservare ce in
essa sono elencate tanto le cose ce l'uomo deve desiderare, #uanto #uelle
ce dovremo e vorremmo evitare.
Tra le prime ci sono ovviamente #uelle ce risultano pi* ama/ili per
l'animo umano, e &io al primo posto. 6erci) trovi, in apertura, la peti!ione
riguardante la gloria di &io: -%ia santi"icato il tuo nome..
Ti deve star a cuore ce &io esaudisca tre Hdei tuoi moltiJ desideri:
ce ti conduca alla vita eterna 8e tu, per #uesto, dici: -Venga Hance in meJ
il tuo regno.9.
Ce - in ordine a #uanto ora detto - tu sappia compiere la volont+ divinaB
ce 0 una vita ispirata alla giusti!ia: -%ia "atta la tua volont+, come in cielo
cosD in terra ..
Ce non venga a mancarti #uanto 0 necessario per sostentare la tua
esisten!a terrena: -&acci oggi il nostro pane #uotidiano..
Ges* stesso riassume tutto ci) nell'espressione: -Cercate prima di tutto il
regno di &io 8e ti riciama alla mente la prima domanda rivolta al 6adre9B
HpraticateJ la sua giusti!ia, 80 la seconda9 e tutte #ueste cose vi saranno date
per giunta. 8't @, 449, 8ed ecco la ter!a9.
Occorre poi "uggire da tutto ci) ce non reali!!a il /ene ce, innan!i tutto,
0 rappresentato:
dalla gloria di &io, ce nulla e nessuno potranno impedire. &isse 7li*d a
Gio//e, in proposito: -%e tu pecci, ce cosa "ai contro di lui< %e moltiplici
i tuoi delitti, gli reci "orse un danno< 7 se ti comporti da giusto, ce gli dai<
cosa riceve, lui, dalla tua mano<. 81>29. 7d 0 vero, nel senso ce - sia ce
punisca, sia ce premi - il male e il /ene tornano sempre a gloria di &io
81>49.
&alla vita eterna cui si oppone il peccato, giacc; ogni diritto a goderne si
perde con la colpa HgraveJ. 6er esserne li/erati, diciamo allora: -Rimetti a noi
i nostri de/iti, come noi li rimettiamo ai nostri de/itori..
&alla giusti!ia e dalle opere /uone. 5e tenta!ioni in"atti ci vorre//ero
allontanare dal retto agire. Contro #uesto pericolo, diciamo: -7 non ci indurre
in tenta!ione ..
In"ine, a//iamo /isogno di altri /eni 81>>9, ce invece vengono a esserci
sottratti dalle avversit+ e dalle tri/ola!ioni. Ciediamo cosD di esserne
scampati, ripetendo le parole: -HmaJ li/eraci dal male.. $men.

CO''7(TO $I &,7 6R7C7TTI &755$ C$RIT$'
7 $I &I7CI CO'$(&$'7(TI

Introduzione
6er conseguire la salve!!a, l'uomo deve conoscere alcune no!ioni di /ase:
cosa credere, cosa desiderare e in"ine ce cosa "are. $lla prima esigen!a a
risposto il %im/olo, ce raccoglie gli articoli della rivela!ioneB alla seconda,
la pregiera del -6adre nostro.B e alla ter!a, la legge Hdi &ioJ.
6artendo da #uesta indagine circa le cose ce /isogna praticare Hin ordine
alla salve!!aJ, ci troviamo di "ronte a #uattro tipi di legge.
Innan!itutto c'0 la legge naturale, ce altro non 0 se non il lume della
ragione di cui ci a dotato il Creatore, e in /ase al #uale possiamo conoscere
ci) ce va "atto e ci) ce invece do//iamo evitare.
Questa luce orientativa "u inserita nella natura umana all'atto della
crea!ioneB e tuttavia molti credono d'essere scusati circa l'inosservan!a della
legge appellandosi all'ignoran!a della medesima. Il pro"eta H&avideJ, dopo
aver riportato ci) ce essi dicono a propria discolpa 8-Ci ci mostrer+ il /ene
ce do//iamo "are<. 8%al >, @9, risponde loro dicendo: -%u di noi 0 impressa,
o %ignore, la luce della tua /ont+. 8%al >, 39: il lume cio0 della retta ragione.
(essuno in"atti ignora ce non 0 /ene "are ad altri #uanto noi stessi non
vorremmo su/ire, e norme "ondamentali del genere.
6er), mentre &io ci a "atto dono della legge naturale, in un secondo
tempo il diavolo a scatenato nell'uomo un'altra legge: #uella della
concupiscen!a 81>?9. :ino a #uando l'anima dei nostri progenitori rimase
soggetta a &io e osse#uiente ai divini precetti, ance la parte "isica dell'uomo
rest) sottomessa ai dettami della ragione. $llorc;, suggestionandolo 81>@9, il
diavolo distolse l'uomo dall'osservan!a del volere di &io, ance la carne si
ri/ell) allo spirito 81>39. 7 da #uel momento accadde ce, pur desiderando di
compiere il /ene indicatogli dalla ri"lessione, l'uomo si sente tuttavia spinto
dalla concupiscen!a a muoversi in senso opposto. 7ra il lamento di san
6aolo: -%econdo l'uomo interiore, provo diletto nella legge di &ioB ma vedo
nelle mem/ra un'altra inclina!ione ce lotta contro la legge della mia mente e
mi rende sciavo della legge del peccato, ce 0 nelle mie mem/ra. 81>A9.
%i spiega cosD perc; tanto spesso l'impeto della sensualit+ rende vana la
voce della coscien!a, ossia la corretta valuta!ione di ci) ce 0 /ene e di ci)
ce 0 male.
In tale stato di cose si rendeva necessario un recupero della persona
umanaB e ai "ini di allontanare l'uomo da una condotta vi!iosa, la legge
promulgata dalla %crittura "u #uanto mai opportuna.
Ricorderemo in proposito ce egli pu) essere distolto dal mala""are, e
indotto al /ene, attraverso due metodi: o #uello del timore, o #uello
dell'amore.
&i"atti il deterrente pi* e""icace per strappare un individuo dal peccato 0 la
paura dell'in"erno Hce accogliere//e il peccatoreJ dopo l'estremo giudi!io.
-6rincipio di sagge!!a 0 il timor di &io. 8%ir I, 1@9 giacc; scaccia la
tenta!ione del peccare 8c". %ir I, 239. %e//ene non possa considerarsi
sen!'altro un giusto colui ce evita di incorrere in colpa per il solo timore dei
castigi, tuttavia la sua ria/ilita!ione prende di #ui l'avvio.
Questa era la prassi attraverso cui, nella legge mosaica 81>=9, l'uomo
veniva dissuaso dal crimine e invogliato a vivere onestamente. I suoi
trasgressori potevano essere condannati a morteB in"atti -se uno vDola la legge
di 'os0 81?C9, sulla deposi!ione di due o tre testimoni 0 messo a morte sen!a
misericordia. 87/ 1C, 2A9.
'a un tale modo d'agire 0 insu""iciente, sicc; la legge data tramite 'os0
rimase valida per un certo periodo. %e arrivava a "renare la mano, non
riusciva a dominare nell'intimo l'attaccamento al male.
Vi 0 per) un'altra possi/ilit+ d'intervento: #uella da parte dell'amore. Tale 0
la legge di Cristo: la legge della carit+ evangelica.
Varie le di""eren!e tra legge dell'amore e legge del timore. Questa rende
servile 1'animo di ci la osserva, mentre la prima crea degli uomini li/eri
81?19. Ci si comporta /ene soltanto per paura del castigo, si comporta da
servoB ci si ispira all'amore "a invece come i "igli, come l'uomo ce sia
padrone delle proprie a!ioni 81?29. -&ove 0 lo spirito del %ignore, ivi c'0
li/ert+. 82 Cor 4, 139.
$ltro contrasto tra le due leggi l: ci osservava i precetti della legge
mosaica otteneva per ricompensa determinati /eni temporali 81?49. Vedi ad
esempio, in Isaia: -%e sarete docili e u//idirete Hdice il %ignoreJ, potrete
godere delle risorse del paese. 8Is I, 1=9, ma ci praticer+ gli insegnamenti
del vangelo avr+ la sua por!ione di /eni celesti. Osservando i precetti della
legge e della carit+ entreremo nella vita eterna 8c". 't 1=, 139B con l'avvento
del regno dei cieli ance la peniten!a dovr+ ispirarsi all'amore.
5a ter!a di""eren!a sta nel "atto ce ogni legge /asata sul timore 0 gravosa.
&urante il concilio di Gerusalemme, 6ietro scongiura la "rangia giudai!!ante
di non voler imporre -sul collo dei "ratelli un giogo ce n; i nostri padri, n;
noi a//iamo potuto portare. 81?>9, mentre dal canto suo 6aolo, scrivendo ai
"edeli di Roma, ricorda loro come non a//iano ricevuto uno spirito ce rende
sciavi, ce li condurre//e a un rapporto di timore nei con"ronti del 6adre
8c". Rm A, 1?9.
&un#ue, sono #uattro le leggi sotto cui pu) trovarsi l'uomo: della ragione
naturale, della concupiscen!a, dell'$. T. e in"ine la legge della carit+ - o della
gra!ia - predicata da Cristo.
E ciaro ce non tutti possono dedicarsi agli studi Hlungi e severiJB per
#uesto la legge di Cristo 0 #uanto mai /reveB ciun#ue pu) con "acilit+
ritenerla a mente e nessuno ritenersi scusato, se non l'osserva, adducendo il
motivo ce si tratta di una legge complessa.
7stremamente semplice, la legge divina dell'amore costituisce la norma di
#ualun#ue atto umano. (el campo dei manu"atti, giudiciamo /en riuscito
#uello ce meglio corrisponde alle caratteristice del relativo progettoB in
maniera analoga, un'a!ione umana 0 de"inita retta, virtuosa, #uando concorda
con le regole dell'amore divinoB al contrario, #uella stessa a!ione non 0
classi"ica/ile come /uona, retta e ordina/ile alla per"e!ione nella misura in
cui si discosta dalla suddetta norma. 5e scelte umane, per esser ciamate
davvero /uone, devono concordare con la regola della carit+.
(ell'uomo ce la osserva, essa produce #uattro e""etti, assai desidera/ili.
I. 5a carit+ Hce ispira la nuova legge di CristoJ accende nell'uomo una vita
spirituale. In"atti ciun#ue ama a come in s; la cosa o la persona amataB e
#uindi se amiamo &io, a//iamo &io in noi stessi: -Ci sta nell'amore sta in
&io, e &io sta in lui. 8I Gv >, 2@9.
5'amore a poi la propriet+ di assimilare colui ce ama all'oggetto di tale
amore, sicc; se amiamo realt+ vili e caduce "iniamo col divenire noi stessi
mescini e insicuri. 7ra #uanto lamentava Osea: -HI "igli d'Israele, deportati
in esilioJ diventarono a/ominevoli come l'oggetto delle loro /rame. 8Os =,
1C9. $mando &io invece siamo #uasi divini!!ati poic; -ci s'unisce al
%ignore, diventa un solo %pirito con lui. 8I Cor @, 139.
%ant' $gostino precisa ce come l'anima d+ vita al corpo, cosD &io 0 vita
HsoprannaturaleJ per l'anima stessa. &icendo ce un corpo 0 vivo, intendiamo
attri/uire ogni suo movimento, ogni opera!ione, all'in"lusso dell'anima, tant'0
vero ce non appena essa si distacca dal corpo, #uest'ultimo cessa #ualun#ue
attivit+.
%imilmente, l'anima opera nel migliore dei modi allorc; attua le varie
virt* in "or!a della carit+, mediante la #uale &io a/ita in lei. 'ancando la
carit+, l'anima non compie nulla di HvalidamenteJ virtuoso. $n!i, -ci non
ama rimane nella morte. 8I Gv 4, 1>9.
,no potre//e possedere ance tutti i doni dello %pirito: e//ene, se non a
insieme la carit+, costui non a la vita divina. Questa non pu) esserci
trasmessa dal dono delle lingue 81??9 n; da #uello della "ede 81?@9 o da
#ualsiasi altro carisma. ,n cadavere rimane tale ance se lo si riveste d'oro e
di pietre pregiate. 5a vita soprannaturale, dun#ue, 0 il primo risultato del
rapporto a""ettivo tra noi e &io.
2. 7ssa poi rende possi/ile l'osservan!a dei precetti divini. %econdo ce
scrive san Gregorio, -l'amore di &io non 0 mai o!ioso.: ci lo possiede
compie grandi cose, altrimenti 0 segno ce la carit+ in lui 0 estinta. 'ani"esto
indi!io ce amiamo &io 0 la sollecitudine ce poniamo nel "are la sua
volont+. Ogni innamorato 0 "elice di compiere cose grandi e di""icili per la
persona amata. Quindi, se uno ama Ges* ne osserva la dottrina 8c". Gv 1>,
249. 7 si /adi: ci adempie il precetto "ondamentale della legge divina ce 0
la carit+, costui a onorato l'intera legge. I precetti di &io sono in"atti di due
specie: taluni positivi 81?39, ed 0 la carit+ ce ce ne ispira l'osservan!a dal
momento ce solo l'amore verso &io pu) render possi/ile il rispetto della
legge in cui si articola compiutamente il suo volere. $ltri invece sono
proi/enti, e ancora una volta 0 la carit+ a sostenerci Hnelle delicate e
molteplici rela!ioni col nostro prossimoJ 81?A9.
4. 5a carit+ costituisce un valido presidio di "ronte alle avversit+: ci la
possiede non rester+ danneggiato ma, all'opposto, trarr+ pro"itto dalle stesse
sventure. Ce lo ricorda san 6aolo: -Ogni cosa concorre al /ene di coloro ce
amano &io. 8Rm A, 2A9B an!i - a ci ama davvero - per"ino le cose avverse e
di""icili appaiono #uasi soavi, ed 0 un'esperien!a ce ognuno pu) "ar da s;
81?=9.
>. Conduce alla "elicit+, essendo l'eterna /eatitudine una promessa ser/ata
per ci avr+ vissuto nella pratica della carit+. Tutto il resto non conta, se
manca l'amore soprannaturale 81@C9. Ormai prossimo al martirio, l'apostolo
6aolo con"idava di poter ricevere la corona ce il %ignore, giudice giusto,
dar+ nell'ultimo giorno -a tutti #uelli ce avranno vissuto con amore l'attesa
della sua venuta. 82 Tm >, A9.
5a /eatitudine sar+ concessa in grado maggiore o minore, in rapporto al
grado di carit+ e non alla per"e!ione con cui pot; essere praticata un'altra
virt*. Tanto 0 vero ce si potre//ero citare non poce persone ce condussero
una vita di maggior astinen!a rispetto agli apostoli, eppure #uesti sorpassano
ciun#ue altro nel grado di /eatitudine avendo superato ciascuno di noi per
l'ardore della carit+, essi ce - come 6aolo scrisse ai romani - godettero per
primi dei doni dello %pirito 81@19.
Questi i principali vantaggi ce derivano dalla pratica della carit+B ma ve
ne sono ance altri, ce 0 /ene non trascurare.
?. Ci ottiene la remissione dei peccati. 5o sappiamo tutti ce se uno a
o""eso una persona ma poi comincia a volerle /ene di cuore, certamente sar+
perdonato. 7 lo stesso "a &io verso i peccatori, appena cominciano ad amarlo.
-5a carit+ riesce a nascondere un gran numero di peccati. 8I 6t >, AB c". 6rv
1C, 129, #uasi ce &io non volendo punire ci adesso lo ama, distolga lo
sguardo dalle precedenti mancan!e. 7 non ne nasconde solo -un gran
numero., ma la totalit+ delle colpe ce una persona a//ia potuto commettereB
e l'esempio pi* lampante lo vediamo nel caso della 'addalena. &i lei disse il
%ignore: -I suoi tanti peccati sono stati rimessi, poic; costei a molto
amato. 85c 3, >39.
Qualcuno potre//e pensare: -$llora, per ottenere il perdono dei miei
peccati /asta la carit+: non c'0 /isogno di ricorrere alla peniten!a.. 7 un "atto
per) ce nessuno ama davvero, se davvero non si pente. Cio0, #uanto pi*
amiamo #ualcuno, tanto pi* ci rattrista l'idea di averlo potuto o""endere: e
#uesto 0 segno di carit+.
@. 5a carit+ illumina il nostro spirito. Tutti noi, secondo l'espressione di
Gio//e -siamo avvolti dalle tene/re. 8G/ 43, 1=9: assai spesso non sappiamo
se sia /ene ci) ce vorremmo "are od ottenere, ed ecco la carit+ ce ci
insegna #uanto 0 veramente necessario in ordine alla salve!!a. Questo 0 il
senso delle parole di Giovanni: -5'un!ione dello %pirito vi "ar+ lume, in ogni
#uestione. 8I Gv 2, 239. &ov'0 lo %pirito %anto c'0 ance viva la carit+B ed
egli, l'Onnisciente, ci condurr+ per la via maestra 8c". %al 14A, 2>B c". %al 1>2,
A9. Raccomanda inoltre il li/ro del %iracide: -Voi ce temete il %ignore
amatelo, e la luce splender+ nei vostri cuori. 8%ir 2, 1C9.
3. Con"erisce piene!!a alle gioie dell'uomo. (essuno pu) illudersi di
conoscere la "elicit+ se non vive nell'amore di &io. Ci in"atti desidera una
cosa, non si rallegra n; si d+ pace "inc; non l'a//ia ac#uistata, ma mentre
nelle cose temporali accade ce le /ramiamo #uando non si posseggono e poi
invece cominciamo ad averle in uggia, il contrario succede coi /eni dello
spirito. Ci ama &io, lo possiede: per #uesto l'animo di colui ce lo ama e
desidera amarlo ancor pi* trova, in #uesto moto dell'anima, il proprio riposo.
-Ci sta nella carit+ sta in &io, e &io in lui. 8I Gv >, 1@9.
A. 6roduce, in altri termini, una pace per"etta. Come si era detto, nelle cose
terrene, cosD spesso /ramate, l'animo non trova re#uie per averle ottenute:
avuta una cosa, su/ito ne vorre//e un'altra. Il nostro cuore somiglia spesso a
#uel mare in tempesta di cui parla l'agiogra"o: -un mare ce non pu)
calmarsi, i cui Rutti rigettano sciuma e "ango. 8Is ?3, 2C9. (on ci sar+ pace
per ci non a &io nel proprio cuore 8c". Is ?3, 219.
Ci invece lo ama, gusta una pro"onda pace. -Gran pace a ci ama la tua
legge, e non teme inciampi. 8%al 11A, 1@?9. &io soltanto /asta a riempire
ogni nostro desiderio, &io ce 0 /en pi* vasto del nostro cuore 8c". I Gv 4,
2C9. -Ci ai "atti per te, %ignore - esclama $gostino -, e il nostro cuore sar+
in#uieto "inc; non si riposa in te.. 7gli ce, leggiamo nel salmo, -sa!ier+ di
/ene le tue /rame. 8%al 1C2, ?9.
=. In"ine, la carit+ comunica all'uomo una superiore dignit+. Tutte le
creature, certo, rendono testimonian!a alla maest+ del Creatore come le opere
arti"iciali sono soggette al loro arte"ice. Con #uesta di""eren!a per), ce la
carit+ rende l'uomo, da servo ce era, li/ero e amico di &io, sulla parola del
%ignore: -(on vi ciamo pi* servi ma amici. 8Gv 1?, 1?9.
%i dir+: -'a come, 6aolo non "u servo di Cristo<.. 7 ance gli altri
apostoli si "irmavano con #uesto appellativo. Kisogna allora sapere ce si
danno due generi di servit*: una 0 /asata sul timore, penosa e non meritoria.
$stenersi dal peccato soltanto per paura di doverne pagare le conseguen!e
non d+ certo diritto a un premio, ed 0 comportamento servile. &iverso il caso
di ci agisce /ene non per timore della giusti!ia ma per l'amore ce si porta a
&ioB #uesto 0 il comportamento della persona interiormente li/era. %e il
%ignore non ci vuol ciamare servi, ci) deriva dal "atto ce siamo stati
oggetto di soprannaturale ado!ione 81@29. Il timore dun#ue non pu)
convivere con la carit+ "iliale 8c". I Gv >, 1A9, ce ci tras"orma in "igli di &io
8c". I Gv 4, 19.
,n estraneo, in"atti, viene assunto al rango di "iglio adottivo allorc; gli
venga concesso il diritto all'eredit+B nel caso nostro, amando ac#uistiamo il
privilegio di aver parte alla stessa eredit+ di &io, ce 0 l'eterna vita. (e parla
l'apostolo 6aolo: -%iamo "igli di &io, #uindi ne siamo ance erediB eredi di
&io e coeredi con Cristo, se per) so""riamo con lui, per essere con lui
glori"icati. 8Rm A, 1@-139. 7 il li/ro della %apien!a ri"erisce lo stupore degli
empi nel vedere glori"icato e a testa alta il giusto, da essi tante volte deriso:
eccolo annoverato tra i "igli di &io 8c". %ap ?, ?9.
Ormai dovre//ero essere evidenti i vantaggi derivanti dalla carit+, da
indurci a "ar di tutto per ac#uistarla e tenercela cara.
(on 0 tuttavia impresa ce un uomo possa condurre avanti con le sole sue
"or!e: essa 0 dono esclusivo di &io, ce - come scrive san Giovanni - -per
primo ci a amati. 8I Gv >, 1C9. (on possiamo certo a""ermare ce egli ci
a//ia amato dopo essere stato oggetto d'amore da parte nostra, dal momento
ce #uesta medesima capacit+ di riamarlo ci proviene da lui.
Inoltre, se//ene ogni dono di cui godiamo tragga origine dal -6adre della
luce. 8Gc 1,139, #uesto in particolare si rivela eccellente. &i"atti altri doni
potremmo averli pure disgiunti dalla carit+ e dalla presen!a in noi dello
%pirito, ma ci vive nella carit+ a necessariamente in s; lo %pirito %anto.
-5'amore di &io U cosD lF$postolo - 0 stato di""uso con a//ondan!a nei nostri
cuori dallo %pirito %anto ce ci 0 stato dato. 8Rm ?, ?9. Invece HripetoJ il
dono delle lingue o delle scien!e o delle pro"e!ie pu) aversi ance sen!a lo
%pirito o la gra!ia Hsanti"icanteJ.
Quantun#ue sia un dono divino, per ottenere la carit+ occorrono da parte
nostra le de/ite disposi!ioni: pi* precisamente, due per ac#uisirla, altre due
per custodirla.
I. 5'ascolto diligente della divina parola, come del resto accade nell'ordine
naturale delle cose: sentendo parlare /ene di #ualcuno, siamo portati a
volergli /ene ance noi. $lla stessa maniera, ascoltando la 6arola ci
sentiremo presi dall'amore, tanto pi* ce si tratta di un linguaggio capace pi*
d'ogni altro d'in"iammare il cuore degli uomini 8c". %al 11A, 1>CB c". %al 1C>,
1=9. 6erci) i due discepoli Hsulla strada di 7mmausJ si dicevano l'un l'altro:
-(on sentivamo arderci il cuore, #ua dentro, mentre ci parlava per la via,
spiegandoci le %critture<. 85c 2>, 429. 5o stesso e""etto si rileva dagli $tti,
ce cio0 6ietro ancora non aveva "inito di parlare -e lo %pirito %anto scese
sopra #uelli ce lo ascoltavano. 8$t 1C, >>9. 7 #ualcosa di simile pu)
succedere tutt'oggi durante le predice: la gente ce vi si era accostata col
cuore indurito, poi si trova ad ardere d'amore verso &io, nel contatto con la
sua 6arola...
2. E poi necessaria una continua ri"lessione, ce aiuti il "uoco a divampare
nell'intimo 8c". %al 4A, >9. &un#ue, se desideri /ruciare di amore verso &io,
medita gli innumerevoli /ene"ici ce &io ti a elargito 81@49. 'ostrere//e di
possedere un animo del tutto insensi/ile una persona ce, ripensando ai doni
avuti, ai pericoli da cui "u miracolosamente scampata e, in"ine, alla
/eatitudine ce &io le promette, non si sentisse ardere di carit+... &ure!!a
d'animo dell'uomo ce, pur non mettendo ostacoli all'ini!iativa divina,
neppure si s"or!a di ricam/iare con la riconoscen!a. 'a in generale, come i
sentimenti perversi distruggono la carit+, cosD i /uoni pensieri ce la
procurano, la nutrono e di"endono. &un#ue, -"ate cessare le vostre cattive
a!ioni dai miei occi. 8Is I, 1@9, raccomanda il %ignore, mentre nel li/ro della
%apien!a ci vien ricordato ce -i pensieri malvagi allontanano da &io. 8%ap
I, 49.
4. $d aumentare la carit+ ce gi+ si possiede contri/uisce il distacco del
cuore dai /eni terreni. 7sso non pu) occuparsi interamente di realt+ tra loro
contrapposte: nessuno cio0 potr+ mai amare insieme e &io e il mondo.
Quindi, nella misura in cui l'anima si li/era dall'attaccamento per le cose di
#uaggi*, tanto pi* si consolida nella predile!ione per la vera carit+. %crive
sant'$gostino ce 0 veleno per la carit+ ogni prospettiva d'entrare in possesso
o di starsene attaccati ai /eni temporali, mentre tale virt* trae alimento dalla
diminu!ione della cupidigiaB essa trova la suprema per"e!ione nella totale
rimo!ione di ogni /ramosia, poic; #uesta 0 la radice di tutti i mali.
&un#ue, ci desidera nutrire la carit+, si ingegni di im/rigliare le proprie
voglie mondane.
Cos'altro 0 la cupidigia, se non il desiderio s"renato di accumulare /eni
temporali< Questa tenden!a comincia a esser contenuta dal timor di &ioB ma
non 0 ce l'ini!io, poic; &io va amato #uanto merita. :un!ione d'ogni "orma
di culto 0 di sottrarre l'animo umano alla tirannia dei /eni mondani,
corrutti/ili, per elevarlo verso le realt+ divine. E un concetto, #uesto, /en
sim/oleggiato nella storia dei 'acca/ei: -Il sole, ce prima era oscurato
dalle nu/i, "ece /rillare i suoi raggi. 82 'ac I, 229. 5'intelletto nostro 0 simile
al sole nascosto dietro le nuvole, "inc; sta immerso nelle cose transitorieB
prende a ri"ulgere non appena lo si sottrae e allontana dagli amori terreni.
$llora splende, allora s"olgora compenetrato dall'amore di &ioR
>. In"ine, ad aumentare la carit+ contri/uisce la "orte!!a di "ronte alle
avversit+. E noto a ciun#ue in"atti ce, #uando accettiamo di portare il peso
della tri/ola!ione per amore di #ualcuno, #uel sentimento ce ci a sostenuti
viene a esserne rin"or!ato. 5e -grandi ac#ue. di cui parla il Cantico dei
Cantici - ossia le pi* varie tri/ola!ioni - -non poterono spegnere l'amore, n; i
numi sommergerlo. 8Ct A, 39.
6er #uesto, i santi ce sopportano le prove della vita per amore di &io, ne
escono rinvigoriti, con una carit+ pi* accesa, un po' come l'artista ce
predilige l'opera su cui maggiormente si 0 a""aticato. In modo analogo,
#uanto pi* an da so""rire per mantenersi "edeli a &io nelle angustie, di tanto
i giusti si elevano nella scala della carit+. 6u) applicarsi loro l'espressione
/i/lica: -5e ac#ue cre//ero e sollevarono l'arca, la #uale si al!) al di sopra
della terraB ingrossarono e cre//ero ancora... e l'arca galleggiava alla
super"icie. $ndarono ancor pi* aumentando... di modo ce tutte le montagne
ce sono sotto il cielo "urono coperte... (on scamp) ce (o0 con #uelli ce
erano insieme a lui nell'arca. 8Gn 3, 139. 7//ene, -l'arca. - si intenda la
Ciesa o l'anima del giusto - rimarr+ a galla sotto l'imperversare delle prove,
gra!ie proprio alla carit+.
-+a"ore %erso Dio
Cristo, poco prima di o""rirsi in sacri"icio, interrogato dai dottori della
legge su #uale "osse il primo e principale comandamento, rispose: -$merai il
%ignore &io tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la tua
mente: 0 #uesto il pi* grande, il primo dei comandamenti. 8't 22, 439.
7 davvero #uesto 0 il massimo, pi* no/ile e utile tra tutti, come "acilmente
si rileva da #uanto premesso. &alla sua osservan!a risulteranno adempiuti
ance gli altri precetti.
'a a""inc; l'adempimento della prima norma possa dirsi per"etto, devono
concorrere #uattro elementi.
I. Innan!itutto vanno tenuti nella de/ita considera!ione i divini /ene"ici,
dato ce ogni cosa - l'anima, il corpo, i /eni esteriori - l'a//iamo ricevuta da
&io. Quindi 0 giusto ce usiamo di #uesti doni per il suo servi!io, riamandolo
di cuore. Troppo ingrato sare//e l'uomo ce, cosciente d'essere stato
/ene"icato, non ama il /ene"attore. -Tutto da te proviene, e noi altro non
"acciamo ce restituire ci) ce ricevemmo dalle tue mani., cosD &avide
ringra!ia &io, nel li/ro delle Cronace 8I Cr 2=, -1>9. ,n modello di
riconoscen!a lo trovi ance nelle parole del %iracide: -H&avideJ di tutto cuore
lod) il %ignore, e am) il &io ce l'aveva creato. 8%ir >3, A9.
2. $ltro re#uisito per una autentica osservan!a Hdel precetto d'amare &ioJ 0
la considera!ione della sua - assoluta superiorit+: egli 0 in"initamente pi*
vasto del nostro spirito 8c". I Gv 4, 2C9B per cui ance #uando l'avremo servito
con il massimo impegno, non avremo saldato ancora il de/ito per intero. Ci
raccomanda la %crittura: -7saltate il %ignore #uanto pi* potete, perc; sar+
sempre al di sopra della vostra lode. (ell'esaltarlo raddoppiate il vostro
slancio, e non vi stancate, poic; mai giungerete a dargli una lode ce sia
degna di lui. 8%ir >4, 42-449.
4. Kisogna poi rinun!iare Halla priorit+ dataJ ai /eni terreni, poic; reca
non piccola ingiuria a &io ciun#ue lo a//assi al livello di una cosa creata.
6reso dallo sgomento, ciedeva il pro"eta: -$ ci lo avete paragonato, &io<.
8Is >C, 1A9. 7ppure 0 proprio #uel ce tentiamo di "are ogni volta ce
vorremmo amare, a un tempo, e &io e le cose temporali, corrutti/iliB ma 0
pretesa assurda, a proposito della #uale si pu) ripetere: -Il letto 0 cosD
angusto ce uno dei due dovr+ cadere, e la coperta corta non pu) /astare a
coprire l'uno e l'altro. 8Is 2A, 2C9. 7 il cuore umano ce #ui 0 paragonato a
#uel giaciglio troppo stretto e a #uella coltre eccessivamente piccolaB e lo 0
veramente. Quando nel tuo cuore alloggi #ualcos'altro al posto di &io, 0 lui
ce ne scacci. 7gli non tollera di trovare nell'anima #ualcosa o #ualcuno a
"argli concorren!aB somiglia in ci) a uno sposo ce non ammette altri amanti
accanto alla propria donna. &ice in proposito egli stesso: -Io, il %ignore tuo
&io, sono un &io geloso. 87s 2C, ?9.
>. In"ine, per un amore per"etto, 0 necessaria la "uga totale dal peccato.
(essuno, in"atti, ce si trovi in colpa grave, pu) amare &io nel contempo.
-(on riuscirete a servire a &io e insieme le Hini#ueJ ricce!!e. 8't @, 2>9B e
se siete caduti in peccato non potete a""ermare d'aver amato &io Hcol
massimo impegnoJ.
Isaia, ce lo amava, poteva ripetere: -Ricordati, %ignore, te ne prego, ce
o camminato "edelmente davanti a te, con cuore sincero, compiendo ci) ce
0 gradito ai tuoi occi. 8Is 4A, 49. 7lia Hal popolo sviato si dietro a KaalJ
poteva ciedere: -7 "ino a #uando /arcollerete da entram/i i lati<. 8I Re 1A,
219. %imile allo sciancato, ce oscilla ora da una parte ora dall'altra, cosD il
peccatore si a//andona al peccato e su/ito appresso vorre//e credere d'esser
"edele a &io. &ice /ene il %ignore, nel li/ro di Gioele: -Ritornate a me con
tutta l'anima. 8Gl 2, 129.
Vanno contro il precetto Hdell'amore verso &ioJ due categorie di uomini.
Coloro ce mentre evitano un genere di peccati - mettiamo, la lussuria - ne
compiono altri di diversa specie, come l'usura. %ono riprovevoli, poic; -ci
avr+ mancato su un solo punto, contesta il valore legale dei rimanenti. 8Gc 2,
1C9 81@>9.
6oi vi sono #uelli ce mani"estano i propri peccati soltanto in parte, oppure
un po' a un con"essore e un po' a un altro. (eance #uesti sono da lodare,
an!i peccano cosD "acendo, dal momento ce vorre//ero ingannare &io e
mostrano poca riveren!a nei con"ronti di cosa tanto sacra. Qualcuno a scritto
in proposito: -7F #uasi un sacrilegio sperare da &io un perdono a met+., ed 0
sempre valido l'invito: -&avanti a lui e""ondi il tuo cuore. 8%al ?1, =9, ossia
rivelati per intero nella con"essione, sen!a riserve.
$//iamo mostrato "inora come l'uomo de//a darsi a &io integralmente.
Vediamo adesso ce. cosa donargli Hin particolareJ. Il cuore, l'animo, la mente
e le energie H"isiceJ. Questo ciede il %ignore: -$merai il %ignore &io tuo
con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente e con tutte le tue
"or!e. 8't 12, 439.
6er cuore si intendono #ui, le inten!ioni. Il loro in"lusso 0 tale da
riguardare #ualun#ue a!ioneB sicc;, ogni /ene ce venga compiuto con
intenti non retti, diventa cattivo: -%e il tuo occio 8e #ui sta per inten!ione,
sguardo interiore9 sar+ semplice, ne risulter+ illuminato tutto il corpoB se poi
sar+ perverso, tutta la persona risulter+ ottene/rata. 85c 11, 4>9: l'insieme
delle opere "iniranno con l'essere intor/idite.
6erci), #ualun#ue cosa "acciamo, la nostra inten!ione deve essere rivolta al
%ignore: -%ia ce mangiate, sia ce /eviate, "atelo per amore di &io. 8I Cor
1C, 419.
Tuttavia la retta inten!ione non 0 su""iciente, dato ce deve attuarsi con
pro/it+B 0 #uello ce #ui indiciamo con il termine di anima. %pesso, in"atti,
accade ce uno "accia progetti Hin se stessiJ rispetta/ili ma non per #uesto
opportuni, mancando in essi l'onest+ dei me!!i. 'etti il caso di uno ce
ru/asse col proposito di s"amare i poveri: l'intento 0 lodevole, mentre 0
immorale l'a!ione Hcon cui si vuole raggiungere lo scopoJ, non potendosi
giusti"icare alcun "ine, per #uanto /uono, ce de//a reali!!arsi "acendo
ricorso a espedienti immorali. %an 6aolo ci invita a non imitare coloro ce
pensano: -:acciamo HanceJ il male, purc; ne venga del /ene. 8Rom 4, A9.
7 giusta, conclude l'$postolo, una loro condanna.
Il /uon volere 0 accompagnato dalla retta inten!ione #uando concorda con
la divina volont+, ed 0 ci) ce ciediamo ogni giorno: -%ia "atta la tua
volont+, come in cielo cosD in terra. 8't @, 1C9. CosD, in un salmo si legge:
-&i me sta scritto nel rotolo Hdella %critturaJ c'io "accia la tua volont+. O
mio &io, 0 #uesto ce io voglio, e la tua legge l'o come incisa nel cuore.
8%al 4=, 1=9.
7cco, dun#ue, il senso di #uel -con tutta la tua anima., giacc; nella
%crittura l'anima 0 indicata col termine -volont+.B vedi ad es.: -HIl giustoJ
vivr+ di "edeB se tornasse indietro, egli non piacere//e all'anima mia. 87/ 1C,
A9.
Talvolta, ancora, c'0 la retta inten!ione e il /uon volere, eppure
nell'intelligen!a pu) annidarsi #ualcosa di peccaminoso. 5'intelletto #uindi va
sottomesso interamente a &io, -"acendo sciavo ogni pensiero, riducendolo
all'u//idien!a di Cristo., secondo ce scrive san 6aolo 82 Cor 1C, ?9.
'olti, in"atti, non peccano esteriormente, e tuttavia si pascono di continuo
d'oggetti malsani. Contro costoro a parlato Isaia: -&alla vostra mente
eliminate i pensieri perversi. 8Is I, 1@9.
Vi sono altri ce, con"idando troppo in una propria "iloso"ia, ricusano
d'assentire alla "edeB la mente di tali persone non accetta di assoggettarsi a
&ioB #uindi sono rivolte loro le parole dei 6rover/i: -(on /asarti sulla tua
sagge!!a. 86rv 4, ?9.
7 d'altronde neance #uesta Hulteriore o""erta d'una parte del nostro essereJ
pu) /astare, poic; occorre dedicare al %ignore tutte le rimanenti energie.
&o//iamo dire: -Voglio riporre in te la mia "or!a. 8%al ?A, 1C9, diversamente
da #uelli ce usano del proprio vigore per peccare, e lo ritengono una
mani"esta!ione di poten!aB li ammonisce il pro"eta: -Guai a #uelli ce son
/ravi nel mescere il vino e valenti nel versare li#uori ce ine/riano. 8Is ?,
229.
C'0 pure ci ostenta /ravura e "or!a nel "ar del male al prossimo, mentre
ci) dovre//e servire per portare soccorso. -5i/era l'innocente ce 0 condotto
a morteB salvalo dal riscio d'essere ucciso. 86rv 2>, 119.
E dun#ue evidente ce la vera carit+ verso &io esige l'o""erta delle
inten!ioni, della volont+, della mente e delle proprie "or!e.
-+a"ore %erso il prossi"o
$lla domanda su #uale dei precetti "osse il pi* importante, Ges* diede due
risposte: -$merai il %ignore, tuo &io. 8e di ci) a//iamo parlato "inora9 e:
-H$meraiJ il prossimo tuo, come HamiJ te stesso.. Ci li osserva entram/i,
costui si dimostra osservante dell'intera legge, sulla linea di san 6aolo ce
a""erma: -Tutti i comandamenti si compendiano in #ueste parole: '$merai il
prossimo tuo, come te stesso'. 5'amore non "a del male al prossimo. Il
compimento della legge 0 dun#ue l'amore. 8Rm 14, =/-1C9.
Quattro cose possono condurci ad amare il prossimo.
I. 5'amore ce portiamo a &io, innan!itutto. %e uno in"atti dicesse di amare
&io mentre odia il proprio "ratello, costui -0 un /ugiardo. 8I Gv >, 2C9 alla
stregua di ci, dopo aver a""ermato di voler /ene a una data persona, non
avesse riguardo verso il "iglio o il corpo di essa. 7 noi, credenti nel medesimo
&io, siamo suoi "igli HadottiviJ e mem/ra del corpo HmisticoJ del Cristo. -Voi
siete il corpo del Cristo insegna l'$postolo -, e sue mem/ra, ciascuno con
una sua "un!ione. 8I Cor 12, 239. (e segue ce ci 0 sdegnato col prossimo,
non pu) dire di "ar cosa gradita a &io.
2. 5'espresso desiderio del %ignore. Cristo, in"atti, in vista del suo ritorno
al cielo, raccomand) ai discepoli, tra tutti i precetti evangelici, #uello
dell'amore. Giovanni ne 0 testimone: -Questo 0 il comandamento ce pi* mi
sta a cuore: ce vi amiate scam/ievolmente, come io o amato voi. 8Gv 1?,
129. Ciun#ue odia un altro, non "a #uanto &io desidera, mentre l'amore Hnei
con"ronti di ciun#ueJ 0 la controprova d'una reale osservan!a della legge
divina. Giovanni ri"erisce in proposito il pensiero di Ges*: -&a #uesto
conosceranno tutti ce siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli
altri. 8Gv 14, 4?9. (on dice: -Vi crederanno miei imitatori #uando
riciamerete in vita #ualce morto, oppure #uando compirete altri grandiosi
prodigi.B no, la dimostra!ione pi* evidente sar+ solo #uesta: -%e cercerete
di trattarvi con amore scam/ievole.. 'editando su #ueste parole del %ignore,
Giovanni scriveva nella sua prima lettera: -%appiamo ce siam passati dalla
morte alla vita.. 7 il motivo< -6erc; amiamo i nostri "ratelli. Ci non ama
rimane nella morte. Ciun#ue odia il proprio "ratello, 0 un omicida. 81 Gv 4,
1>9.
4. Ci sospinge ad amarci, inoltre, la comunan!a nella stessa natura, in /ase
alla #uale gli uomini, come del resto gli altri esseri viventi 8c". %ir 14, 1=9,
devono /ene"icarsi vicendevolmente. 5'odio, di conseguen!a, non soltanto va
contro la volont+ di &io ma ance contro la legge naturale.
>. 7 in"ine, l'utilit+ ce ne deriva, poic; in "or!a della carit+ i /eni dell'uno
diventano utili a un altroB ed 0 sempre la carit+ ce unisce i cristiani
"acendone una Ciesa, nella pi* ampia comunione di tutto ci) ce 0 /uono.
6i* del salmista, noi possiamo ripetere: -%ono il compagno di tutti #uelli ce
ti temono, H%ignoreJ, e osservano i tuoi voleri. 8%al 11A, @49.
-$merai il prossimo tuo come te stesso.. Questo, dell'amore del prossimo,
0 il secondo precetto della legge di &io. :in #ui si 0 visto #uanto de//a
estendersi #uesto amoreB resta adesso da vedere la maniera in cui conviene
esprimerlo: e gi+ vi accenna #uel -come te stesso..
6ossiamo "are al riguardo ulteriori considera!ioni.
$meremo davvero il prossimo come amiamo noi stessi, allorc; potremo
dire di volere il suo /ene, e non il nostro Ha sue speseJ. Vi sono tre specie di
amore, delle #uali le prime due solo apparenti. ,na si a #uando amiamo in
vista di un guadagno. -Vi 0 l'amico ce ti 0 compagno a mensa, ma non lo
trovi pi* nei giorni della sventura. 8%ir @, 1C9. (on c'0 du//io ce in #uesto
caso non possiamo parlare neppur lontanamente di amore. ,n semplice
rapporto ce Hessendo /asato sul tornacontoJ cessa non appena venga meno il
proprio utile. $llora 0 evidente ce non stavamo volendo /ene al prossimo,
ma piuttosto a noi stessi.
$ltra "orma di amore apparente: #uello ce si regge sul piacere, ed 0 "also
#uanto il precedente dato ce cessa di esistere appena l'amico non ci d+ pi*
gusto. &i nuovo, non era il /ene la ragione principale dei nostri rapporti,
/ensD la mia incontenta/ile avidit+.
C'0 per) una ter!a "orma di amore, "ondata sopra un no/ile motivo, e solo
#uest'ultima merita il nome di amore. $miamo in tal caso il prossimo non in
"un!ione nostra ma del suo stesso /ene.
5'amore poi deve essere /en ordinato, sD da non "arci amare nessuna
creatura al di sopra di &io o alla pari con lui: il prossimo va amato in
con"ormit+ col divino volere, come del resto do//iamo amare noi medesimi.
&i #uesta su/ordina!ione il %ignore "a cenno esplicito nel vangelo secondo
'atteo: -Ci ama il padre o la madre pi* di me, non 0 degno di meB e ci
ama il "iglio o la "iglia pi* di me, non 0 degno di me. 8't 1C, 439.
In"ine, il /ene ce vogliamo al nostro prossimo deve essere concretamente
e""icace. Tu non ti ami soltanto a parole: ti dai da "are per procurarti molte
cose /uone, e i "astidi li "uggi con altrettanta sollecitudine. Kene, devi
comportarti cosD ance verso il tuo prossimo. -(on amiamo solo con la
lingua, a parole, ma coi "atti e nella sincerit+. 81 Gv 4, 1A9. Certo, ancora
peggio "anno #uelli ce, cordiali all'apparen!a, gli sono nemici nell'intimo,
simili a coloro di cui parla il salmista: -6arlano di pace col prossimo, mentre
covano malvagit+ in cuore. 8%al 23, 49. 5a vera carit+ non ammette "in!ioni
8c". Rm 12, =9.
7 /isogna essere perseveranti nell'amare gli altri, come non ci stanciamo
Htroppo "acilmenteJ di noi stessi. Ci ricorda la %crittura ce -l'amico ama in
ogni tempo.: tanto nel momento delle avversit+ #uanto in #uello della
prosperit+B an!i 0 proprio nel sopraggiungere delle prime ce egli si rivela:
-nelle angustie potrai veri"icare la sua "raternit+. 86rv 13, 139.
6er ser/are a lungo un'amici!ia sar+ /ene tenere a mente due utili norme.
6a!ien!a prima di tuttoB in"atti -car/one sulla /race e legna sul "uoco, tale 0 il
litigante nell'eccitare la rissa. 86rv 2@, 219. Quindi umilt+, ce "a essere
pa!ienti. 5'orgoglioso invece non "a ce suscitare litigi 8c". 6rv 14, 1C9B col
suo credersi al di sopra di tutti e guardare gli altri dall'alto in /asso, non pu)
sopportare i di"etti.
Il prossimo va amato con"orme alle esigen!e della giusti!ia e della santit+,
ossia eliminando ogni secondo "ine peccaminoso: tu stesso non potresti
amarti sino a perdere - o""endendolo - l'amici!ia con &io. Il %ignore ci invita
a restare suoi amici 8c". Gv 1?, =9, nella pi* tenera a""ettuosit+ 8c". %ir 2>, 2>9.
-$merai il prossimo tuo come te stesso.. ,n concetto, #uesto, ce giudei e
"arisei non riuscivano a intendere rettamente, pensando ce &io comandasse,
con l'amore verso gli amici, l'odio del nemico. %icc; per loro era
-prossimo. soltanto l'amico. $ppunto tale errata interpreta!ione volle
disapprovare Cristo, dicendo: -$mate HanceJ i vostri nemici, "ate del /ene
HanceJ a ci vi odia. 8't ?, >>9.
Kisogna sapere ce ciun#ue nutre dell'odio verso un suo "ratello, non
contri/uisce in tal modo alla propria salve!!a: -ci pensa d'essere nella luce e
odia il "ratello, 0 ancora nelle tene/re. 8I Gv 2, 119.
6u) costituire di""icolt+ il "atto ce talvolta i santi diciararono la loro
avversione per #ualcuno. 'a il salmista parla di -un odio estremo. ce egli
nutre verso i nemici del suo %ignore, violenti o /estemmiatori 8%al 14A, 229.
7 Ges* medesimo a""erma di non considerare suo discepolo ci non sia
disposto a pre"erire lui a ciun#ue altro 8c". 5c 1>, 2@9.
In #uesta, come in #ualun#ue situa!ione umana, il comportamento del
Cristo assume per noi valore di esempio. 7gli ama nell'uomo ci) ce 0
radicalmente /uono, ossia la natura nostra, mentre detesta ci) ce
moralmente 0 riprovevole, le scelte non /ene ordinate. Quindi se ci
augurassimo ce #ualcuno "inisca all'in"erno, certo avremmo in odio la sua
naturaB al contrario, se c'0 una cosa da odiare, #uesta 0 il peccato, e nutrire
simile ripugnan!a e#uivale ad amare il prossimo. $nce il %ignore detesta la
cattiva condotta dei mal"attori 8c". %al ?, 39B non a/orrisce nulla di #uanto a
creato 8c". %ap 11, 2?9, nulla tranne il peccato.
6u) succedere ce taluno possa "ar del male ad altri sen!a ce ci)
costituisca una colpa: allorc; compie #ualcosa di non gradito al prossimo
ma per il /ene del medesimo. &io "a altrettanto. %i d+ il caso di persone
sviate ce, colpite dalla malattia, ritrovano il giusto sentieroB oppure il caso
del malvagio ce cam/ia vita passando dalla prosperit+ alla sventura. (on di
rado in"atti il dolore "a ritrovare il senno 8c". Is 2A, 1=9.
$ltro caso: non pecci se, animato dall'amore per la Ciesa, desideri la
caduta del persecutore: prima ti deve stare a cuore il /ene della Ciesa ce
non la vita di un tiranno. -In ogni cosa sia /enedetto il nostro &io - dissero i
'acca/ei -, ce a consegnato Halla morteJ gli empi. 82 'ac I, 139.
Questa avversione al male ciascuno di noi deve non solo auspicarla, ma
alimentarla concretamente. (e 0 peccato l'esecu!ione capitale di un
mal"attore, dopo un e#uo processo 81@?9B i giudici, secondo l'espressione di
6aolo, sono in tal caso -esecutori del potere di &io. 81@@9, e non agiscono
contro la carit+ dato ce la condanna a valore di castigo, oppure serve a
#ualce "inalit+ superiore. Vale in"atti di pi* il /ene di un'intera citt+ Hli/erata
dall'ini#uo dominatore J, ce l'esisten!a "isica di costui.
(on /asta d'altra parte astenersi dall'odiare il prossimo, avendo noi
l'o//ligo di desiderare il suo vero /ene, cio0 ce si converta e possa
conseguire anc'egli la vita eterna.
&ue sono i modi: possiamo amare #ualcuno in senso generico, in #uanto 0
creatura di &io e poten!iale candidato alla vita eternaB pi* in particolare,
possiamo amarlo se 0 nostro amico e nostro compagno di "ede.
&a un amore di "ondo non possiamo escludere alcuna persona: /isogna
pregare per tutti ed esser pronti a /ene"iciare ciun#ue si trovasse in estrema
necessit+. (on esiste invece un o//ligo di trattare "amiliarmente ance ci ti
avesse maltrattato, a meno ce non a//ia ciesto di perdonargli, c; in tal
caso egli rientra nella cercia degli amici. %e tu ti ri"iutassi, saresti uno ce
respinge ci ti vuol essere Hdi nuovoJ amico.
(el Vangelo puoi leggere ce -se perdonate agli uomini i loro "alli, il
Vostro 6adre celeste perdoner+ ance a voiB ma se voi non perdonate agli
uomini, nemmeno il 6adre vostro perdoner+ i vostri peccati. 8't @, 1>-1?9B e,
nella pregiera dettata dal %ignore: -Rimetti a noi i nostri de/iti, come noi li
rimettiamo ai nostri de/itori. 8't @, =9.
-$merai il prossimo tuo come te stesso.. $//iamo detto ce, non
concedendo venia a ci te la ciede, sei tu ce pecci, e sai pure ce una
carit+ alla ricerca della per"e!ione ti spinger+ a trovar la maniera di
riavvicinare l'o""ensore, /enc; tu non ne a//ia il dovere. 6er indurti a "are
#uesto passo, considera #uante ragioni ne indicano la convenien!a.
I. 5a tutela della propria dignit+. $ ciascun grado di no/ilt+ corrisponde
una particolare insegna, e nessuno deve rinunciarvi. 5a maggiore di tutte le
dignit+ umane 0 #uella d'essere "igli di &io. Il /lasone ce ci distingue 0
precisamente l'amore esteso ance all'avversario. -$mate i vostri nemici...
a""inc; siate "igli del 6adre vostro ce sta nei cieli. 8't ?, >>->?9.
Restringere l'a""etto unicamente all'amico non pu) essere la prova decisiva a
"avore della "ilia!ione divina, tant'0 vero ce ance i pu//licani e i pagani
sanno "arlo 8c". 't ?, >@9.
2. Il desiderio di vincere, ce 0 #ualcosa di connaturato in ciascuno di noi.
O tu con#uisti alla causa dell'amore, mediante la /ont+, la persona ce ti a
o""eso 8e allora sei tu a superarlo9B oppure 0 l'altro ce riesce a coinvolgerti
sul sentiero dell'odio, e tu perdi la /attaglia Hassieme a luiJ. Tu dun#ue -non
lasciarti vincere dal male, ma vinci il male col /ene. 8Rm 12, 219.
4. I vantaggi ce ne derivano, come il "arsi degli amici. Ricordandoci ce
la vendetta spetta al giudice divino, l'apostolo 6aolo raccomanda: -%e il tuo
nemico a "ame, dagli da mangiare, se a sete dagli da /ere, poic; cosD
"acendo radunerai car/oni ardenti sopra la sua testa. 81@39. %ant'$gostino
prosegue: -(essun invito pi* e""icace all'amore, ce cominciare noi per primi
a mostrare /enevolen!a. (essuno sar+ cosD insensi/ile, per #uanto deciso a
non prender l'ini!iativa di "ar la pace, da respingere il /uon esempio.. ,n
amico ce resta "edele ance se messo a dura prova, si mostrer+
impareggia/ile 8c". %ir @, 1?9B e #uando il %ignore a gradito la condotta di un
uomo, gli riconcilier+ per"ino i nemici 8c". 6rv 1@, 39.
>. 5e tue pregiere troveranno pi* "acilmente ascolto. 6erci),
commentando il passo di Geremia: -%e si presentassero a me 'os0 e
%amuele, ecc.. 8Ger 1?, 19 san Gregorio "a notare ce #uesti due personaggi
son ricordati in particolare perc; essi intercedettero per i propri nemici
81@A9. $nce Cristo lo "ece, dicendo: -6adre, perdona loro. 85c 24, 4>9, e
cosD pregando, %te"ano procur) alla Ciesa un vantaggio straordinario: la
conversione di 6aolo.
?. 6i* "acile risulter+ la "uga dal peccato, il ce deve starci pareccio a
cuore. Talvolta in"atti pecciamo, e ci scordiamo di &ioB allora egli ci attrae a
s; daccapo servendosi di una in"ermit+ o di espedienti consimili. 6ur di
sospingerci sul retto sentiero, egli ciuder+ coi rovi della so""eren!a ogni
altro varco di cui parla Osea 8c". Os 2, @9. CosD %aulo divenne prigioniero del
Cristo, e l'autore di un salmo si "a portavoce del peccatore pentito: -%ono
andato errando #ual pecora smarrita: vieni in cerca del tuo servo, o %ignore.
8%al 11A, 13@9, o, la sposa nel Cantico: -6rendimi con te: corriamoR. 8Ct 1,
49.
7//ene, otterremo Hpi* agevolmenteJ #uesto risultato allorc;, "acendo il
primo passo verso la riconcilia!ione, apriamo le /raccia verso ci si era reso
nostro nemico. -%ar+ usata per voi la stessa misura di cui vi sarete serviti.
85c @, 4A9, e poco avanti: -6erdonate e sarete perdonati. 85c @, 439, mentre
'atteo ci annun!ia la /eatitudine della misericordia: -Keati i misericordiosi,
perc; otterranno misericordia. 8't ?, 39.
(on vi 0 misericordia superiore a #uella di o""rire il perdono a ci ci a//ia
o""eso.
1. -*on avrai altri d4i oltre a me. 8/sodo 2C, 49
%'0 veduto ce tutta la legge di Cristo 0 /asata sulla carit+, e #uesta a sua
volta si esprime compiutamente nei due precetti dell'amore, verso &io e verso
il prossimo.
Consegnando a 'os0 il decalogo, &io gli present) due tavole di pietra,
sulla prima delle #uali erano incisi i tre precetti relativi all'amore verso &io,
sulla seconda i rimanenti sette, relativi all'amore verso il prossimo. 5'intera
legge, dun#ue, veniva riassunta nei due o//ligi "ondamentali Hdella carit+J.
-(on avrai altri d0i..
6er comprendere il perc; di #uesto primo comandamento /isogna sapere
ce gli antici violavano in vari modi tale diritto Hesclusivo del vero &ioJ.
Vi era ci rendeva un culto ai demoni. -Gli d0i pagani sono spiriti
malvagi. 8%al =?, ?9, perci) #uesto 0 il peggiore e pi* orri/ile dei peccati.
$ncora oggi sono in molti a trasgredire il primo comandamento, ossia tutti
coloro ce si dedicano alle opere della magia per indovinare il "uturo, e ai
sortilegi. 7ntram/e presuppongono, come osserva sant'$gostino, un patto
d'intesa col demonio. $nce 6aolo raccomandava: -(on voglio ce voi siate
in comunione coi demoni. 8I Cor 1C, 2C9B e, ancora: -non potete partecipare
alla mensa del %ignore e a #uella degli spiriti maligni. 8I Cor 1C, 219.
$ltri adoravano i corpi celesti, considerando gli astri #uasi altrettanti d0i.
Vedi, nel li/ro della %apien!a: -Credettero d0i, governatori del mondo, il
"uoco o il vento o l'aria veloce, o il "irmamento stellato, o le ac#ue violente o
i luminari del cielo. 8%ap 14, 29. :u per #uesto motivo ce 'os0 raccomand)
agli israeliti di non starsene troppo a osservare il "irmamento, nel timore ce
"inissero con l'adorare il sole, la luna e le stelle. 7cco il testo: -Quando tu
al!erai gli occi al cielo e vedrai lass* il sole, la luna e le stelle e tutti gli astri
del "irmamento, non ti lasciar sedurre al punto di prostrarti davanti a tali
creature per adorarle. 8&t >, 1=9. Ri/adisce lo stesso concetto ance in altro
passo del &euteronomio 8c". &t ?, 3-A9.
Contro il primo comandamento peccano gli astrologi, i #uali sostengono
ce gli uomini siano guidati dai corpi celesti 81@=9, mentre in realt+ si tratta
semplicemente di creature destinate a servire. %oltanto &io 0 il nostro
signore.
(on son mancati neppure adoratori degli elementi terrestri, gente ce
credette il "uoco, il vento o l'aria mani"esta!ioni degli spiriti invisi/ili 8c". %ap
14, 29. 7 cadono in un errore consimile #uanti usano dei /eni in"eriori,
nutrendo per i medesimi eccessivo attaccamento. 5'avaro ad esempio 0 un
idolatra 8c". 7" ?, ?9.
$ltri anno adorato gli uccelli, oppure gente come loro o magari se stessi,
mossi da diversi motivi: un a""etto carnale, l'adula!ione, l+ vana ostenta!ione
di s;.
5eggiamo, #uanto ai primi, nella %crittura, ce -un padre grandemente
a""litto per l'immatura morte del "iglio, ne "ece riprodurre l'immagine, poi
l'onor) come &io mentre non era ce un morto, istituendo per i suoi un culto
con proprie cerimonie. 5'empia a/itudine si di""use in seguito e s'osserv)
come legge. 8%ap 1>, 1?9.
%ervi adulatori an reso un culto ad altri uomini, venerandoli pi* ce &io
stesso e non solo in loro presen!a ma dinan!i a immagini ce li
riproducevano 8c". %ap 1>, 139. Il %ignore a avvertito: -Colui ce ama il
padre o la madre pi* di me, non 0 degno di me. 8't 1C, 439, e il salmo 1>? ci
ammonisce: -(on riponete "iducia nei potenti, uomini Hcome voiJ incapaci di
provvedere alla vostra salve!!a. 8%al 1>?, 2-49.
In"ine, spinti dalla presun!ione certuni si "ecero ciamare -d0i., come si
pu) vedere nel caso di (a/ucodonosor. 813C9. 7 in 7!eciele leggiamo,
d'uno di essi: -Il tuo cuore si 0 inorgoglito e tu ai detto: 'Io sono un dio, e
a/ito nella dimora di un dio, nel cuore del mare'. 87! 2A, 29. 7 #ualcosa del
genere "anno #uelli ce si attengono pi* alle proprie idee personali ce ai
divini precetti. 6raticano verso se stessi un'autentica religione: nella continua
ricerca di piaceri carnali, mostrano di adorare come un dio il proprio corpo. E
di essi ce l'$postolo a scritto: -Il ventre, per loro, 0 la divinit+. 8:il 4, 1=9.
&a tutto ci) e da costoro do//iamo tenerci lontani.
-Oltre a me.. &o//iamo adorare esclusivamente l'unico vero &io. 7d
eccone le ragioni.
I. 5a dignit+ di &io. $nce nei suoi con"ronti, cosD come succede tra noi,
negandogli l'osse#uio dovuto gli si "a ingiuria. Ciun#ue occupi un rango
elevato a diritto a un particolare rispetto, tanto ce verre//e considerato
traditore del re #uell'uomo ce gli ri"iutasse un atto di riveren!a.
7//ene, vi sono taluni ce si comportano cosD di "ronte a &io Hnegandogli
l'adora!ioneJ. -Oanno sostituito la gloria di &io incorrutti/ile, con immagini
di uomini mortali. 8Rm I, 249, il ce spiace a lui, sommamente, avendo
proclamato per /occa di Isaia: -Io sono il %ignoreB #uesto 0 il mio nome: non
dar) la mia gloria a nessun altro, n; agli idoli l'onore ce 0 dovuto a me. 8Is
>2, A9.
,no dei punti su cui si "onda la dignit+ divina deriva dalla sua
onniveggen!aB lo stesso suo nome sem/ra trarre origine dal ver/o -vedere.,
dal vedere tutto e tutti, prerogativa della deit+. Il pro"eta poteva perci) s"idare
i "alsi d0i: -$nnun!iate ci) ce accadr+ in avvenire, e noi riconosceremo ce
siete d0i. 8Is >1, 249. -(essuna cosa al mondo s"ugge allo sguardo di &io,
ma tutto 0 ciaro e svelato agli occi di colui al #uale do//iamo rendere
conto. 87/ >, 149.
$ttentano a simile capacit+ ce loro non compete gli indoviniB contro i
#uali dice Isaia: -Vi pare serio ce un popolo de//a consultare #ualcun altro
ce non sia il proprio &io, e per i vivi interpellare i morti<. 8Is A, 1=9.
2. ,n ulteriore motivo di osse#uio ce lo o""re la generosit+ del %ignore. &a
&io ci proviene ogni /ene. 7gli 0 il muni"ico creatore. -Tu allargi la mano, e
tutti sono provvisti di /eni. 8%al. 4, 2A9. $nce #uesta dote HuniversaleJ pare
sia contenuta nel nome -&io.: il donatore per eccellen!a, colui ce riempie
di /ont+ il creato.
&aresti a vedere di esser pareccio ingrato, se non ammetti ce tutti i /eni
ti provengono da luiB an!i "iniresti per inventarti un altro dio, come #uegli
israeliti ce, rientrati dall'7gitto, si costruirono un idolo. $ndiamo dietro
all'oggetto del nostro cuore 8c". Os 2, ?9, imitando i "igli di Israele, ogni volta
ce riponiamo la speran!a non in &io ma in #ualcun altro. Invece -/eato 0
lFuomo ce "a assegnamento su &io. 8%al 4=, ?9, e l'apostolo 6aolo
interrogava in proposito i cristiani della Gali!ia: -Ora ce avete conosciuto
&io an!i, ce siete stati amati e conosciuti da lui -, come mai vi rivolgete di
nuovo a #uei de/oli e misera/ili elementi, dei #uali volete ancora essere
sciavi<. 8Gal >, =-1C9.
4. 5a "edelt+ alle promesse "atte. (oi a//iamo rinun!iato al diavolo,
promettendo d'impegnarci solo dalla parte di &io, e non do//iamo mancare
di parola. $ssai grave 0 il riscio ce si incorre, secondo ce ricorda
l'$postolo: -%e uno viola la legge di 'os0, in /ase alla deposi!ione di due o
tre testimoni morr+ sen!a alcuno scampoB #uanto pi* acer/i suppli!i pensate
voi ce si meriti ci avr+ calpestato il :igliolo di &io, e avr+ tenuto come
pro"ano il sangue del testamento gra!ie al #uale "u santi"icato, e avr+ "atto
oltraggio allo %pirito<. 87/ 1C, 2A-2=9. 7 aggiunge ce -una donna sar+
ciamata adultera se, vivendo ancora il marito, essa diventa la donna d'un
altro. 8Rm 3, 49 e secondo la legge mosaica costei avre//e meritato d'essere
mandata al rogo. 6erci), stia attento il peccatore ce crede di poter /attere
due strade, ce !oppica da entram/i i lati 8c". I Re 1A, 219.
>. 5'inclemen!a del dominio dia/olico, adom/rata nelle parole di
Geremia: -%ervirete giorno e notte ad altri d0i, ce non vi daranno re#uie.
8Ger 1@, 149. Il tentatore in"atti non si contenta di "ar cadere una sola volta
ma, piuttosto, si ingegna di moltiplicare le cadute. -Ci "a il peccato 0
sciavo del peccato. 8Gv A, 4>9, e san Gregorio commenta: -5'errore ce non
vien cancellato dalla peniten!a, presto ne trascina altri con s;..
5a sottomissione al %ignore 0 /en diversa. I suoi precetti non risultano
opprimenti: -Il mio giogo 0 soave, Hdice il %ignoreJ e leggero il mio peso.
8't 11, 4C9. 6u) considerarsi a//astan!a soddis"atto l'uomo ce prende a
dedicarsi al servi!io di &io con l'assiduit+ ce poneva nel peccare.
$i cristiani, 6aolo rivolge #uesto appello: -Come un tempo avete messo le
vostre mem/ra a servi!io dell'impurit+ e dell'ini#uit+ per soddis"are le
concupiscen!e, cosD ora mettete le vostre mem/ra a servi!io della giusti!ia,
per raggiungere la santit+. 8Rm @, 1=.9.
I servi del diavolo diranno invece: -Ci siamo allontanati dalla via della
verit+... Ci stancammo, percorrendo le vie dell'ini#uit+ e della rovina, e
attraversammo deserti impratica/ili. 8%ap ?, 39. &avvero, conclude Geremia,
-si consumarono in una vita ini#ua. 8Ger =, ?9.
?. 5'immensit+ del premio. &a nessun altro vengono promesse ricompense
su/limi come #uelle derivanti dalla osservan!a della legge di Cristo. $i
musulmani si dice sian riservati "iumi di latte e di miele, ai giudei una terra
promessa, ma ai cristiani la stessa gloria degli angeli. -HGli elettiJ saranno in
cielo simili agli angeli di &io. 8't 22, 4C9. Tenendo presente #uesta
prospettiva, 6ietro pot; esclamareB -%ignore, da ci potremmo andare< Tu ai
parole di vita eternaR. 8Gv @, @=9.

2. -(on nominare il nome del %ignore tuo &io invano. 87sodo 2C,39
Come non esiste ce un unico &io da adorare, cosD ve n'0 uno soltanto al
#uale do//iamo il massimo rispetto. Il suo nome va pronun!iato con
de"eren!a, mai vanamente. Ora, il termine vano pu) avere tre signi"icati.
7#uivale in certi casi a "alsoB vedi ad es. il salmo 11: -Ciascuno a detto al
suo prossimo cose ce nascondevano inganni. 8%al 11, 49. %tai usando
sconsideratamente il nome del %ignore allorc; vorresti servirtene per
rendere credi/ile un discorso "atto di /ugie. -(on giurare il "also, poic; io
odio tutto #uesto, dice il %ignore. 8Ic A, 139. 7, ancora nel medesimo
pro"eta: -Tu morrai perc; ai pre"erito men!ogne nel nome del %ignore.
8Ic 14, 49.
5'uomo insincero o""ende &io, "a danno a s; medesimo e agli altri.
%e in"atti il giurare per Iddio 0 un ciamarlo a testimone, #uando tu giuri a
giusti"ica!ione della "alsit+, o credi ce egli non conosca come stiano
e""ettivamente le cose 8e allora tu non lo consideri onnisciente mentre tutto 0
aperto e ciaro dinan!i al suo sguardo 8c". 7/ >, 149B oppure supponi ce egli
possa sopportare la men!ogna, proprio lui ce l'a in a/ominio e punisce i
/ugiardi 8c". %al ?, 39B o in"ine ti ritieni al sicuro dalla sua collera, #uasi ce
non ti possa punire come meriti.
,sando invano il nome di &io l'uomo si "a del male, condannandosi a
su/ire il giudi!io divino. &ire: -Ti assicuro, per Iddio, ce 0 come sostengo
ioR. altro non e#uivale ce a: -%e sto mentendo, &io "ar+ /ene a punirmi.R
7 arreca danno agli altri. (on 0 possi/ile in"atti ce sussista tra le persone
un rapporto durevole, se non su una /ase di reciproca "iducia. 'a 0 appunto
in caso di sospetto ce si ricorre al giuramento 8c". 7/ @, 1@9, sicc; ne deriva
in sostan!a un'o""esa a &io, un castigo di pi* per noi stessi e scapito per una
serena conviven!a.
Vano, in altro senso, sta per inutile. -Il %ignore conosce i pensieri degli
uomini, e sa ce sono inconcludenti. 8%al =4, 119. Quindi, se adoperiamo il
suo nome a con"erma di cose "rivole, lo nominiamo invano.
$""inc; gli uomini non giurassero il "also, ci) "u proi/ito nell'antica
legge. $d esempio: -(on pronun!iare invano il nome del %ignore, Iddio tuo,
poic; il %ignore non riterr+ innocente ci avr+ pro"erito il suo nome, sen!a
ragione. 8&t ?, 119. Cristo, invece, dispone ce non si giuri a""atto: -%apete
ce "u detto agli antici: '(on spergiurare'. Io per) vi dico di non giurare mai,
n; per il cielo, perc; 0 trono di &ioB n; per la terra, c; 0 sga/ello dei suoi
piedi. 8't ?, 44-4>9. 7 la ragione 0 semplice: nell'uomo non c'0 parte ce sia
corriva a mal"are #uanto la lingua: nessuno, come a scritto Giacomo, potr+
domarla per"ettamente 8c". Gc 4, A9B e potremmo esser portati con "acilit+ a
giurare solennemente Hsen!a motivo propor!ionatoJ. -Il vostro parlare sia: sD,
sDB no, no. 8't ?, 439.
Rettamente inteso, il giuramento va usato come le medicine: "arvi ricorso
#uale rimedio davvero inevita/ile. -Quel ce v'0 di pi* Hnei vostri discorsi9, 0
ispirato dal 'aligno. 8't ?, 439. -(on avve!!are la tua /occa al giuramento,
n; prender l'a/itudine di pronun!iare il nome santo... Ci giura e nomina
continuamente &io, non rimarr+ immune da colpa. 8%ir 24, =9.
Il peccato Hin genereJ o l'ingiusti!ia vengono talvolta indicati col nome
vano. -:igli degli uomini, perc; avete duro il cuore e amate la vanit+<. 8%al
>, 49. CosD, una persona ce giurasse per compiere pi* agevolmente #ualcosa
di illecito, usa invano #uel nome sacro.
&ue sono le parti della giusti!ia: "are il /ene, astenersi dal male. CosD, se tu
ai giurato di compiere un "urto o #ualcosa del genere, ai gi+ violato la
giusti!ia, e se//ene un simile giuramento non sia vincolante, tu sei spergiuro.
:u il caso di 7rode nei con"ronti di Giovanni Kattista 8c". 'c @, 24, 2@9.
,gualmente va contro la virt* della giusti!ia ci con giuramento si
impegnasse di non "are un determinato /ene, come l'entrare a "ar parte della
Ciesa o di un Ordine religioso. $nce #ui, pur non dovendosi tener "ede alla
parola data, ci lo avesse giurato diverr+ spergiuro.
In conclusione, non si deve giurare in assen!a di una causa propor!ionata,
n; circa una materia illecita. &ice /ene la %crittura: -Giurerai per la vita del
%ignore con sincerit+, ponderate!!a e giusti!ia. 8Ger >, 29.
,n ultimo possi/ile signi"icato della parola vano potre//e aversi usandolo
nel senso di sciocco. -%tolti per principio sono tutti #uegli uomini ce
vogliono ignorare &io. 8%ap 14, 19. &el pari, ci adopera il nome di &io
stoltamente, come "anno i /estemmiatori, lo pronuncia invano. -7 ci avr+
/estemmiato il nome del %ignore, sia messo a morte. 85v 2>, 1@9.
-(on nominare il nome del tuo &io invano.. &el nome divino, non si pu)
"are un vario uso.
I. Come si 0 veduto, per dare maggior "or!a al discorso, ossia nel
giuramento. 7 un'implicita ammissione ce &io 0 la verit+ per essen!a, ed 0
allora una maniera di riconoscerne le prerogative: la legge perci) prescriveva
ce, dovendosi giurare, lo si "acesse ciamando &io a testimone 81319. (on
s/aglia #uindi ci, avendo a impegnarsi solennemente, si appella ad altri.
-(on giurate pronun!iando il nome degli idoli. 87s 24, 149.
$d ogni modo, ance nel caso ce si giurasse su una #ualun#ue creatura, in
"ondo 0 sempre &io a essere coinvolto. Giuri sopra la tua vita, sulla tua testa<
Kene: tu metti l'una o l'altra a riscio di su/ire il castigo da parte di &io. 'a
Hcon tran#uillit+J l'$postolo poteva scrivere: -Io ciamo &io in testimone
contro la mia vita Hse non o detto la verit+J. 82 Cor 1, 249.
$ltrettanto si dica #uando giuri sopra il Vangelo: giuri su colui ce ne 0
l'ispiratore. Ciun#ue a//ia l'a/itudine di giurare su &io o su suo Vangelo
con leggere!!a, pecca.
2. Il nome santo pu) essere invocato per santi"icare le cose. 5o "acciamo
nel con"erire il /attesimo, del #uale san 6aolo dice: -H7ravate esclusi dalla
eredit+ del regno di &io, maJ siete stati mondati, siete stati santi"icati, siete
stati giusti"icati nel nome del %ignore nostro Ges* Cristo. 8I Cor @, 119. Il
sacramento riceve la propria e""icacia esattamente in "or!a dell'invoca!ione
della Trinit+. 7 Geremia invocava sul popolo il nome del %ignore 8c". Ger 1>,
=9.
4. 5o adoperiamo per scacciare l'$vversario. 6rima di somministrare il
/attesimo si procede alla rinun!ia d'ogni rapporto con il diavolo. ,n tuo
ritorno al peccato e#uivarre//e al vano uso del nome salvi"ico.
>. ,sarlo HcorrettamenteJ 0 lo stesso ce enunciare la propria "ede in &io.
-Come Hi paganiJ invoceranno uno in cui non credono Hper non averne
sentito parlareJ<. 8Rm 1C, 1>9. Invece -ciun#ue invocer+ il nome del
%ignore Hcon "edeJ sar+ salvo. 8Rm 1C, 149.
5a nostra diciara!ione di "ede pu) essere ver/ale, #uando parliamo della
gloria di &io: -%ono creature ce mi glori"icano tutti coloro ce invocano il
mio nome. 8Is >4, 39. ,si male del suo nome se denigri la gloria ce spetta al
%ignore.
5a "ede pu) esprimersi concretamente, nel compimento di #uelle opere ce
tornano a gloria di &io. -5a vostra luce risplenda davanti agli uomini,
a""inc; essi vedano le vostre /uone opere e glori"icino il 6adre vostro ce 0
nei cieli. 8't ?, 1@9. :anno il contrario coloro di cui parla l'$postolo: -6er
colpa vostra il nome di &io 0 oggetto di derisione tra i pagani. 8Rm 2, 2>9.
?. E un valido ri"ugio. -%olida torre 0 il nome del %ignore: il giusto vi
cerca riparo e si sente al sicuro. 86rv A, 1C9. Ges* promette la vittoria sui
demoni a ci invocer+ con "ede il proprio nome 8c". 'c 1@, 139, l'unico
nome di cui gli uomini possano disporre per conseguire la salve!!a 8c". $t >,
129.
@. In"ine, nel nome di &io si concludono egregiamente le imprese umane.
Ce lo raccomanda l'$postolo: -Qualun#ue cosa si compia da parte vostra, in
parole o in opere, tutto "ate nel nome del %ignore Ges* Cristo, rendendo per
me!!o suo, gra!ie a &io 6adre. 8Col 4, 139. -(ostro aiuto 0 il nome del
%ignore, ce a creato i cieli e la terra. 8%al 124, A9.
Quindi, se uno comincia a "are #ualcosa nel nome di &io e poi non la porta
a compimento, come nel caso di un voto inadempiuto, ance costui a "atto
un uso inde/ito del nome santo. -Quando ai "atto un voto a &io, non
indugiare a soddis"arlo poic; egli non ama gli stolti: #uello ce ai
promesso, adempilo. 7 meglio non "ar voti, ce "arli e poi non mantenerli...
6erc; dar motivo a &io di sdegnarsi per le tue parole<. 8%ir ?, 4B c". 3?, 129.
4. -=icordati del giorno di riposo, per santi0icarlo. 8/sodo 2C, A9
Occupa convenientemente il ter!o posto, dato ce prima do//iamo
venerare &io col cuore, indi con le parole, e prestargli in"ine il dovuto
osse#uio nell'agire. 6er #uesto egli a sta/ilito ce gli uomini avessero un
giorno determinato, in cui dedicarsi Hpi* interamenteJ al suo servi!io.
Tale opportunit+ 0 /en motivata.
I. Il comandamento del giorno sa/atico 81329 doveva con"utare l'errore -
previsto dallo %pirito %anto - di #uei "iloso"i ce avre//ero sostenuto
l'esisten!a ab aeterno del creato. -(egli ultimi giorni verranno degli uomini
/e""ardi, scernitori, ce vivono secondo le loro passioni. 7 diranno: dov'0 la
promessa della sua venuta< 6oic;, da #uando i padri sono morti, tutto 0
rimasto come era "in dal principio della crea!ione. 'a essi a /ella posta
vogliono ignorare come in principio vi erano i cieli e una terra, ce la 6arola
di &io aveva "atto emergere dalle ac#ue. 82 6t 4, 4-?9.
&io a voluto ce, a ricordo della crea!ione operata in sei tempi - nonc;
del settimo, in cui egli cess) dal ciamare altre creature all'esisten!a -,
osservassimo ance noi un giorno di riposo. E appunto il -ricordati di
santi"icare la "esta..
I giudei cele/ravano di sa/ato la memoria della prima crea!ione. Cristo
oper) la seconda proprio il giorno in cui si concludeva la settimana
HgiudaicaJ. &a #uesta seconda crea!ione non e//e origine l'uomo terrestre,
/ensD l'uomo spirituale: la nuova creatura, #uella ce a valore agli occi del
6adre 8c". Gal @, 1?9. 7ssa prese a vivere in "or!a della risurre!ione di Ges*
8c". Rm @, >-?9. Ora, la risurre!ione del %ignore avvenne nel giorno ce i
cristiani anno a lui dedicato. 6er #uesto noi cele/riamo la domenica Hgiorno
della risurre!ione, o della nuova crea!ioneJ, come i giudei avevano il sa/ato
in venera!ione.
2. 7sso a valore di insegnamento religioso intorno al redentore, il cui
corpo nel sepolcro "u esente dal processo di decomposi!ione. 5a sua carne,
secondo il salmista, ripos) nella speran!a 8c". %al 1?, =9, ossia nella certe!!a
ce -il %anto. non sare//e stato a//andonato alla corru!ione della morte 8c".
%al 1?, 1C9. Con la #uiete del giorno "estivo 0 sim/oleggiata la sua
deposi!ione dalla croce, come i sacri"ici ne pre"igurarono la morte. (oi non
praticiamo pi* i riti sacri"icali dell'antica allean!a per il motivo ce,
sopraggiunta la realt+ messianica, i sim/oli anno perso il loro signi"icato.
Col sorgere del sole svaniscono le om/re notturne. Tuttavia veneriamo il
sa/ato in onore della gloriosa Vergine ce pure in tal giorno ser/) la "ede nel
Cristo, se//ene Hcome uomoJ lo sapesse morto.
4. 6oi Htale precettoJ a il compito di dar maggiore e""icacia alla promessa
#uiete HeternaJ, allorc; si avverer+ #ualcosa di assai pi* grande e durevole di
#uanto pro"etava Isaia ai deportati in Ka/ilonia: -Il %ignore ti dar+ riposo
dalla tua pena, dai tuoi a""anni e dalla dura servit* in cui eri tenuto. 8Is 1>, 49
e a/iteremo in un soggiorno di pace, in dimora sicura, in luogi di per"etta
#uiete 8c". Is 24, 1A9.
5'uomo attende di potersi riposare sia dal peso della vita terrena, sia dagli
assalti delle tenta!ioni, sia dalla dipenden!a da satana. Cristo a promesso
tutto ci) a coloro ce seguiranno lui: -Venite a me voi tutti ce siete a""aticati
e stanci, e io vi dar) completo riposo. 6rendete su di voi il mio giogo e
imparate da me, perc; sono mite e umile di cuoreB e troverete pace per le
anime vostreB poic; il giogo 0 soave, e leggero il mio peso. 8't 11, 2A-4C9.
&o//iamo ri"lettere sul "atto ce se il Creatore oper) in sei "asi 81349,
riposandosi in #uella successiva, lo "ece per mostrarci ce ogni cosa
dev'essere compiuta nel miglior modo possi/ile. $nce se avremo "aticato
poco, troveremo un a//ondante riposo 8c". %ir ?1, 4?9, poic; l'eternit+
eccede sen!a paragone il tempo presente: assai pi* ce mille anni di "ronte
alla durata di un giorno 8c". %al A=, >9.

>. 7sso si rivela #uale me!!o adattissimo ad alimentare l'amore verso &io.
&a un lato 0 vero ce -il nostro corpo corrutti/ile 0 di peso all'anima, e
#uesta a/ita!ione di argilla grava la mente nei suoi pensieri. 8%ap =, 1?9,
ossia l'uomo tende sempre a cose ce sono in"eriori a lui per natura, se non
cerca di sottrarsi al loro "ascino. Opportuno #uindi un giorno ce "aciliti
#uesta eleva!ione.
Vi sono uomini ce sta/ilmente si dedicano alla #uiete Hdella
contempla!ioneJ, ce sem/rano ripetere in continua!ione: -Kenedir) il
%ignore in ogni tempo. 8%al 44, 29 e "an proprio l'invito dell'$postolo di
pregare sen!a intermissione 8c". I Ts ?,139: vivono #uasi un lungo giorno
consacrato a &io.
$ltri ve ne sono, ce "anno #uesta o""erta del loro tempo a intervalli
regolari. $d esempio, lodano il %ignore sette volte al dD Hnella recita del
divino u""icioJ. $""inc; i rimanenti uomini non si scordassero di &io
completamente, 0 stato necessario assegnar loro un giorno sta/ilito: l'unico
modo per evitare ce il loro amore verso di lui si ra""reddi troppo. $nc'essi
potranno gustare le deli!ie dell'incontrarsi con &io, venerandolo almeno nel
giorno del riposo 8c". Is ?A, 14-1>9, e con Gio//e troveranno gioia
nell'Onnipotente, nel sollevare il volto e il cuore verso di lui 8c". G/ 22, 2@9.
Il giorno della "esta non 0 stato istituito perc; l'uomo lo trascorra per
intero nei divertimenti, /ensD per rendere pi* intensa la lode e la pregiera
813>9. %ant'$gostino sosteneva ce arare in giorno di "esta sare//e stato un
male minore ce immergersi sen!a "reno nei passatempi.
?. Con esso ci viene "ornita la possi/ilit+ di esercitare le opere di
misericordia. E sempre esistita in"atti gente ce, disumana verso s; e verso
gli altri, non smettere//e mai d'a""aticarsi pur di accumulare nuovi guadagni.
Ordina perci) il %ignore: -Osserva il giorno del riposo santi"icandolo, come
il %ignore, Iddio tuo, ti a comandato. 5avora sei giorni... ma al settimo c'0
riposo, 0 sacro al %ignore, Iddio tuoB non "are nessun lavoro, n; tu, n; tuo
"iglio, n; tua "iglia, n; il tuo sciavo, n; la tua sciava... a""inc; anc'essi
possano prender "iato al pari di te. 8&t ?, 12-1>9.
-Ricordati di santi"icare il giorno del riposo.. $//iamo detto ce, mentre i
giudei cele/ravano il sa/ato, noi cristiani dediciamo al %ignore la domenica
e altre "este tra le principali. Vediamo adesso come convenga vivere tali
giornate.
Cominciamo intanto col "ar notare ce la %crittura non dice semplicemente
-osserva., /ensD -ricordati di santi"icare. il giorno di "esta.
%anto si pu) intendere in due sensi. Indica ci) ce 0 puro 8-Voi siete stati
lavati, siete stati santi"icati. 8I Cor @, 1199, o una cosa consacrata al culto di
&io 8e pu) dirsi santo un luogo, un determinato tempo, le vesti e i vasi sacri9.
7//ene, la "esta do//iamo cele/rarla tenendo presenti entram/i i signi"icati
del termine. &o//iamo cio0 dedicarci al giorno del riposo con animo puro,
attendendo in prevalen!a al divino servi!io. Kisogner+ astenersi da alcune
cose, e "arne invece alcune altre.
7vitare cio0 tre generi di occupa!ioni, cominciando dai lavori servili.
-$//iate cura... di non portare un peso in giorno di sa/ato... In tale giorno
non "ate alcun lavoro. 8Ger 13, 229B altrettanto prescriveva il 5evitico: -(on
"arete in #uel giorno alcuna opera servile. 85v 24, 2?9. 6er opera servile deve
intendersi #uella ce a""atica il corpo: in"atti l'attivit+ li/erale 0 propria
dell'anima, come il pensare e simili occupa!ioni pi* spirituali, riguardo alle
#uali l'uomo non pu) su/ire costri!ioni.
Tuttavia, #uattro scusanti possono giusti"icare il lavoro "isico nel giorno
"estivo.
5a necessit+: il %ignore stesso di"ese i discepoli ce Hper s"amarsiJ
coglievano spige di sa/ato 8c". 't 12, 1-29. 6er l'utilit+ della Ciesa: cosD il
Vangelo narra ce i sacerdoti in #uel giorno compivano tutto ci) ce era
riciesto dai sacri"ici cultuali 8c". 't 12, 1-?9. 6er aiutare il prossimo: Ges*
cur) di sa/ato l'uomo dalla mano inaridita, e ridusse al silen!io #uei giudei
ce lo avevano contestato, portando loro l'esempio della pecora tratta in salvo
8c". 't 12, 1C-149. 6er ordine della superiore autorit+: ad esempio, il %ignore
ordin) ce gli israeliti praticassero la circoncisione ance di sa/ato 8c". Gv 3,
22-249.
6oi dovremo astenerci Hpi* ce mai nel giorno sacroJ dalle colpe. %i pu)
#ui applicare l'avverten!a di Geremia: -%e volete salva la vita, non portate
pesi di sa/ato. 8Ger 13, 219, poic; il peccato 0 un tremendo "ardello per
l'anima, ce "aceva sospirare &avide: -5e mie ini#uit+... come un grave peso
mi opprimono. 8%al 43, ?9.
Or/ene, ance il lavoro servile pu) costituire peccato, una specie di
sciavit* interiore 8c". Gv A, 4>9. Cosicc; l'invito a non compiere lavori
servili nel tempo della "esta, pu) intendersi come un ulteriore invito a non
cadere in peccato. Viola #uindi #uesto precetto ci pecca nel giorno di "esta.
6otre//e ripeterci il pro"eta, a nome del %ignore: -I vostri sa/ati e le
adunan!e rituali non le posso so""rire. 8Is I, 14-1>9. 7 sapete perc;< 6er il
"atto ce -il vostro 0 un ritrovarsi ce sa d'ini#uo. 8Is I, 14-1>9. 6er #uesto
Tav0 diciarava di odiarle, d'essere stanco di sopportarle.
Va evitata l'iner!ia totale. -5'o!io 0 il maestro di tutti i vi!i. 8%ir 44, 2=9,
per cui Girolamo raccomandava a Rustico: -$//i sempre #ualcosa da "are, in
modo ce il demonio ti trovi continuamente occupato.. (on sare//e nel
giusto ci si contentasse di osservare le "este principali, per poi restarsene in
o!io nei rimanenti giorni. -:a onore al re osservare la giusti!ia. 8%al =A, >9,
nel nostro caso il discernimento. (ella storia dei 'acca/ei si racconta ce
alcuni israeliti si erano nascosti e, 8convinti ce. non "osse lecito neppur
di"endersi di sa/ato, #uando i nemici irruppero su di loro li massacrarono 8c".
I 'ac 2, 2=-4A9. $ccade #ualcosa di simile a molti ce trascorrono inerti i
giorni della "esta. -5a videro i suoi nemici, e risero dello stato di a//andono
Hin cui giaceva GerusalemmeJ. 85am I, 39. 7ra assai meglio imitare #uegli
altri giudei ce sta/ilirono, prudentemente: -Ciun#ue venga a /attaglia
contro di noi in giorno di sa/ato, com/atteremo contro di lui, per non morire.
8I 'ac 2, >19.
-Ricordati di santi"icare la "esta.. %in #ui si 0 veduto ce santo pu) avere
il senso di cosa monda o consacrata a &io. 7 a//iamo esaminato pure da
#uali pratice ci si de//a astenere per la durata del giorno "estivo.
Vediamo adesso #uali siano le speci"ice occupa!ioni dei giorni santi.
E conveniente innan!itutto attendere all'o""erta del sacri"icio. Tav0
prescrisse ce ogni giorno gli "ossero immolati due agnelli, uno al mattino,
l'altro all'ora del v;spro. 'a di sa/ato l'o""erta doveva essere raddoppiata 8c".
(m 2A, =9. 7 #uesto indica ce nel giorno "estivo do//iamo o""rire a &io in
sacri"icio, per intero, il nostro essere. -Tutto proviene da te, e noi non
"acciamo ce restituirti #uello ce la tua mano ci a dato. 8I Cr 2=, 1>9.
Rimettiamo nelle sue mani la nostra anima, dolendoci dei peccati
commessi 8-%acri"icio a &io 0 uno spirito contrito. 8%al ?C, 1=99 e
ringra!iandolo dei /ene"ici 8-%'innal!i la mia pregiera come un incenso al
tuo cospetto. 8%al 1>C, 299. Il giorno "estivo in"atti 0 particolarmente idoneo a
procurarci #uella leti!ia spirituale ce promana dalla pregiera, per cui in tal
giorno dovremo moltiplicare il nostro dialogo col %ignore.
E giusto a""liggere il corpo, Htra l'altroJ mediante il digiuno 8-Vi esorto, o
"ratelli, per la misericordia di &io, ad o""rire i vostri corpi #uale ostia viva.
813?9 oltre ce mediante la lode 8-5'o""erta della lode mi onorer+. 8%al >=,
2499B perci) nel giorno "estivo vengono moltiplicati i canti.
:arai /ene a sacri"icare #ualcosa dei tuoi averi, distri/uendo il super"luo.
-(on vogliate dimenticarvi della /ene"icen!a e della comunione Hnella
carit+J, poic; con tali vittime si guadagna la /enevolen!a di &io. 87/ 14,
1@9. ,na carit+ operosa e pi* a//ondante ce negli altri giorni della
settimana, "acendo sD ce la leti!ia divenga generale. -'andate una parte Hdei
vostri ci/i e delle vostre /evandeJ a #uelli ce non an potuto preparare nulla,
perc; #uesto giorno 0 sacro al %ignore. 8(e A, 1C9.
&o//iamo inoltre dedicarci alla medita!ione delle divine verit+, come
"anno tuttora gli e/rei. -Gli oracoli dei pro"eti si leggono tutti i sa/ati. 8$t
14, 239. &un#ue, i cristiani, ce devono mostrarsi pi* per"etti di loro, devono
"re#uentare la ciesa per ascoltarvi la parola di &io e i canti della liturgia.
-Ci 0 da &io, ascolta le parole di &io. 8Gv A, >39.
Il nostro parlare dev'essere Hpi* ce maiJ teso alla edi"ica!ione del
prossimo: -(on esca dalla vostra /occa alcun cattivo discorso, ma tale ce
sia atto a insegnare le verit+ della "ede e risulti utile a coloro ce ascoltano.
87" >, 2=9. Ci), assieme alla ri"lessione sulla divina parola, "a del /ene a ci
vive nel peccato, poic; mutano in meglio le sue disposi!ioni interiori. -5a
mia parola non 0 "orse come il "uoco, dice il %ignore, come il martello ce
"rantuma le pietre<. 8Ger 24, 2=9.
(on ne ricavano "rutto invece #uei /uoni ce non si preoccupano di
comunicare ad altri la 6arola ce anno ascoltato, oppure non l'ascoltano essi
stessi. -I cattivi discorsi corrompono i costumi virtuosi. %tate all'erta, voi
giusti, e non peccate. 8I Cor 1?, 44-4>9B e un salmo ci esorta alla continua
medita!ione della legge di &io, #uale me!!o validissimo per evitare di
o""enderlo 8c". %al 11A, 119. 5a dottrina Hdel %ignoreJ in"atti istruisce ci non
sa 8-5a tua parola 0 una lampada dinan!i ai miei piedi, una luce sui miei
sentieri. 8%al 11A, 1C?9, e in"ervora il tiepido: -5a parola del %ignore lo
in"iamm). 813@9.
In"ine, sar+ utile dedicarci alle pratice ce alimentano la piet+, come
"anno i pi* progrediti Hnella vita spiritualeJ. -:ate esperien!a di #uanto sia
soave il %ignore. 8%al 44, =9. (e trarr+ vantaggio l'anima, innan!i tutto:
l'anima ce desidera #uei momenti di #uiete, non meno ce il corpo
a""aticato. 7 non c'0 luogo in cui lo spirito si senta rinascere, meglio ce
accanto al %ignore. -%ii per me un &io protettore e un luogo in cui sentirmi al
riparo. 8%al 4C, 49. Resta in vigore Hance per noi cristianiJ un giorno in cui
poter riposare: ci partecipa del riposo di &io, trova ristoro dalle proprie
"atice 8c". 7/ >, =-1C9. Rientrati nella #uiete dello spirito, ci riposeremo in
compagnia della %apien!a 8c". %ap A, 1@9.
6rima per) di poter giungere a #uesta pace, l'anima deve puri"icarsi da tre
motivi d'in#uietudine. &al travaglio ce 0 "rutto del peccato 8-Il cuore
dell'empio 0 simile a un mare in tempesta, ce non riesce a calmarsi.9 8Is ?3,
2C9B dalle passioni della carne, giacc; -la carne a desideri opposti a #uelli
dello spirito e lo spirito desideri contrari a #uelli della carne. 8Gal ?, 139B
dalle occupa!ioni pro"ane. -'arta, 'arta tu t'in#uieti e ti a""anni per troppe
cose. 85c 1C, >19.
&opo, sD, l'anima pu), sen!a impacci, riposare in &io, stare nell'intimit+ del
suo %ignore 8c". Is ?A, 14-1>9.
7cco perc; i santi anno pre"erito sempre staccarsi da tutto: #uesta Hpace
dell'animaJ 0 simile alla perla di gran valore, di cui parla 'atteo: il mercante
ce ne a scoperto l'esisten!a si d+ da "are, e investe in essa il suo capitale
pur di entrarne in possesso 8c". 't 14, >@9.
E Hun anticipo delJla vita eterna, HdelJ gaudio intermina/ile. E il luogo del
nostro riposo, dove a//iamo scelto di a/itare per sempre 8c". %al 141, 1>9. 7
ce &io ci accompagniR
>. ->nora tuo padre e tua madre, a00inc.? siano prolungati i tuoi giorni
sopra la terra c.e il ,ignore, tuo Dio, ti d%. 8/sodo 2C, 129
5a per"e!ione dell'uomo, dun#ue, consiste nell'amare &io e il prossimo. I
primi tre comandamenti riguardanti la carit+ verso &io erano incisi sulla
prima delle tavole di pietraB sulla seconda, i rimanenti sette, relativi alla carit+
verso se stessi e gli altri uomini.
(on possiamo limitarci a esprimere solo ver/almente #uesto nostro amore:
come raccomanda l'apostolo Giovanni, do//iamo mani"estarglielo in
concreto e con sincerit+ 8c". I Gv 4,1A9, evitando di nuocergli e, al contrario,
"acendo gli tutto il /ene possi/ile. 7cco perc; tra i comandamenti ne
troveremo alcuni ce invitano a /en "are, altri invece ce vietano di recar
danno al prossimo.
%i noti per) ce mentre rientra nei limiti delle nostre capacit+ il cercar di
non ledere il prossimo, mai riusciremmo a /ene"iciare tutti #uanti i /isognosi.
&ice in proposito sant'$gostino ce tutti devono esser oggetto del nostro
amore, ma non siamo tenuti ad aiutare ciascuna persona in particolare.
5a preceden!a spetta ai congiunti, poic; -se uno non a cura dei suoi, e
massimamente di #uelli della propria "amiglia, a rinnegato la "ede ed 0
peggiore di un in"edele. 8I Tm ?, A9. 6rimi "ra tutti, nostro padre e nostra
madre. %crive $m/rogio ce -&io va amato per il primo, ma su/ito appresso
vengono i genitori.. 7 $ristotele ce ne "ornisce la ragione: mai potremo
ricam/iare interamente la somma di /ene"ici ce, in #uanto "igli, a//iamo
ricevuto dai nostri genitori. O""eso gravemente, un padre potre//e giungere a
scacciare suo "iglio, mentre costui non potr+ "are altrettanto, in nessun caso.
I genitori danno ai "igli tre sorta di /eni. 5'ini!io della terrena esisten!a.
-Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare le pene so""erte da tua
madre. Ricordati ce sen!a di loro mai saresti venuto al mondo. 8%ir 3, 23-
2A9. Il nutrimento e tutto il resto ce 0 necessario per vivereB un "iglio nasce
nudo, e riceve dai genitori riparo e vesti. 7ssi, in"ine, provvedono alla sua
educa!ione. -6er precettori a//iamo avuto i nostri parenti carnali. 87/ 12, =9.
-Oai dei "igli< $llevali /ene. 8%ir 3, 249.
&ue sono gli insegnamenti di /ase ce occorre dare ai "igli il pi* presto ce
si pu), considerando ce -a/ituato il "anciullo a una /uona condotta, egli non
l'a//andoner+ nemmeno #uando comincer+ a invecciare. 86rv 22, @9. E un
/ene ce l'uomo si avve!!i al giogo Hdella disciplinaJ "in da piccolo 8c". 5am
4, 239.
Queste due raccomanda!ioni "ondamentali son le medesime ce To/ia
dava al proprio "igliolo: il timor di &io e la "uga da ogni specie di ingiusti!ia
8c". T/ >, @9. ,na simile imposta!ione esemplare condanna #uei genitori ce,
all'opposto, godono delle male"atte dei propri "igli. H&al canto loroJ -i "igli
nati da unioni illegittime, nel giorno del giudi!io attesteranno l'immoralit+ dei
genitori. 8%ap >, @9, e talvolta &io punisce il peccato dei genitori nella loro
prole 81339.
7 allora evidente ce, ricevendo la vita, il nutrimento e l'educa!ione, noi
do//iamo avere nei loro riguardi un rispetto maggiore di #uello ce si a
verso gli altri superiori da cui otteniamo determinati /eni temporali. &opo
&io, ce ci a dato l'anima, vengono i genitori. -Ci teme il %ignore, onora
suo padre, e serve i propri genitori come suoi signori: essi lo anno generato,
ed egli Hli ricam/iaJ coi "atti e le parole, con grande condiscenden!a. :iglio
mio, onora tuo padre... a""inc; riposi su di te la sua /enedi!ione. 8%ir 4, A-
1C9.
CosD "acendo, tu onori te stesso. &i"atti, come a""erma la %crittura, -la
gloria di un uomo sta nell'onore di suo padre, mentre "a vergogna a un "iglio
un padre disonorato. 8%ir 4, 149.
7ssi provvidero alle nostre necessit+ per tutto il tempo della "anciulle!!aB
#uindi do//iamo pensare a essi, al sopraggiungere della tarda et+. -:iglio,
soccorri tuo padre nella sua vecciaia e non lo contristare durante la sua vita.
$nce se gli vien meno la mente, a//ine compassione: non dispre!!arlo
vantandoti del tuo vigore. 8%ir 4, 1>-1?9. -Quanto spregevole 0 ci trascura
suo padreR e ci disgusta sua madre 0 maledetto da &io. 8%ir 4, 1A9.
Cassiodoro, per umiliare certi "igli snaturati, narra ce le giovani cicogne
usano ricoprire con le proprie penne i genitori ce, a causa dell'et+, le anno
perdute, e li nutrono dividendo con loro il ci/o, non essendo #uelli pi* in
grado di procurarselo. ,na commovente delicate!!a, #uesto restituire #uanto
si ricevette in dono nei primi anni della vitaR
7ssi ci anno dato un'educa!ione, e do//iamo u//idire. -:iglioli, siate
u//idienti in tutto ai genitori. 8Col 4, 2C9: in tutto, tranne ovviamente in ci)
ce "osse peccato. In tal caso la sola, vera piet+ H"ilialeJ sar+ il mostrarsi
irremovi/ili, come san Girolamo consiglia a 7liodoro. &el resto, conosciamo
tutti le parole di Ges*: -%e uno non ama meno di me il padre e la madre, non
0 degno di me. 85c 1>, 2@9. &io in"atti 0 il nostro padre pi* vero: "orse non 0
lui -ce t'a procreato, colui ce t'a "atto e per cui tu sussisti<. 8&t 42, @9.
-Onora tuo padre e tua madre.. %olo a #uesto comandamento "a seguito
una postilla: -a""inc; ti siano prolungati i giorni sopra la terra., onde cio0
rassicurarci ce se//ene si tratti di precetto con"orme a natura, gli 0 stato
annesso un premio da parte di &io.
Ken cin#ue Han!iJ sono i /eni destinati a #uanti tengono nel dovuto
osse#uio i propri genitori.
I. 5a gra!ia, attualmente, e in "uturo l'eterna gloria: due cose desiderate in
sommo grado. 5a /enedi!ione paterna accompagner+ il "iglio rispettoso sino
alla "ine 8c". %ir 4, =-1C9, mentre assai diversa 0 la sorte di ci oser+ insultare
i genitori: sono maledetti, tali "igli, per"ino della legge, come si pu) vedere
nelle pagine del &euteronomio 8c". &t 23, 1@9.
5'evangelista 5uca ci ricorda ce -ci 0 ingiusto nelle piccole cose, 0
ingiusto ance nelle grandi. 85c 1@, 1C9B or/ene, la vita "isica 0 #uasi un
nulla a paragone della vita di gra!ia. 6erci), se ti mostri ingrato riguardo al
/ene"icio primario ce ricevesti dai tuoi genitori, ti rendi indegno di esser
ammesso alla vita soprannaturale della gra!ia 8maggiore della precedente9, e
assai pi* indegno della vita eterna di gloria, massimamente desidera/ile.
2. $ltra cosa ce gli uomini /ramano 0 la longevit+. 5a %crittura promette
una vita pi* lunga a ci onora i genitori 8c". %ir 4, 39. :a atten!ione per) ce
una vita 0 veramente lunga #uando 0 piena di HautenticiJ /eni. 7ssa non si
misura, in"atti, in /ase alla durata temporale /ensD all'attivit+, come insegna il
"iloso"o 8$ristotele9. ,n'esisten!a ricca di opere virtuose. Quindi pu) dirsi
con verit+ ce l'uomo onesto, e Htanto pi*J il santo, a vissuto a lungo ance
se morisse giovane. E per lui l'elogio della ,apien(a: -&ivenuto per"etto in
/reve tempo, compD le opere di una lunga vita. 5a sua anima era gradita a
&io. 8%ap >, 14-1>9.
:a degli ottimi a""ari #uel tale ce in una giornata riesca a com/inare
#uanto ad altri riesce di concludere nell'arco di un anno intero. 7 non
dimenticiamo neppure ce, alle volte, un protrarsi dell'esisten!a terrena pu)
condurre a una HtristeJ morte e "isica e spirituale, vedi il caso di Giuda.
Ci tri/ola i genitori raccoglie "rutti morti"eri. &ai nostri genitori
ricevemmo la vita, come gli uomini d'arme anno in custodia dal re un "eudo.
7 se 0 giusto ce, in pena del loro tradimento, i "eudatari perdano la signoria
di cui godevano, cosD non sono degni di vivere #uei "igli ce sono ingiusti
verso ci li mise al mondo. -5'occio ce scernisce il padre e dispre!!a l'et+
della madre, sia cavato dai corvi della valle e lo divorino i "igli dell'a#uila.
86rv 4C, 139. 85e giovani a#uile possono ra""igurare i re e i principi, i corvi
gli u""iciali su/alterni9.
%e non sempre la morte precoce viene a punire i "igli ingrati, non per
#uesto potranno sperare d'essere s"uggiti alla morte spirituale.
&al canto suo, un padre non deve eccedere nel lasciare ai "igli troppa
li/ert+B non dovr+ mai rinun!iare interamente all'autorit+ paterna 8c". %ir 44,
21B 2C9.
4. Ci a saputo onorare i propri genitori, avr+ in sorte a sua volta "igli
riconoscenti e ama/ili. 7 nell'ordine delle cose ce un padre accumuli /eni
per i "igli. (on altrettanto sicura 0 la gratitudine da parte di #uesti ultimi.
6er) -ci avr+ rispettato suo padre, sar+ allietato dai "igli. 8%ir 4, @9. $nce
#ui pu) ripetersi: -(ella misura in cui avrete misurato, sar+ misurato a voi.
8't 3, 29.
>. (e deriva una /uona "ama. -5a gloria di un uomo sta nell'onore di suo
padre. 8%ir 4, 149 e, al contrario, -#uanto 0 spregevole colui ce non si cura
Hdelle necessit+J di suo padre. 8%ir 4, 1A9R
?. :orse verranno ance le ricce!!e. -5a /enedi!ione del padre consolida
le "amiglie nate dalla sua proleB la maledi!ione della madre ne sradica le
"ondamenta. 8%ir 4, 119.
-Onora tuo padre e tua madre., dun#ue. %i noti per) ce il rispetto 0
dovuto non solo a coloro ce ci anno "isicamente generato, /ensD a ciun#ue
possa dirsi nostro padre o nostra madre per altri titoli. $nc'essi meritano
l'osse#uio da parte nostra.
Ciamiamo in"atti padri gli apostoli e altri santi ce anno alimentato la
nostra "ede con la dottrina e l'esempio. -Quand'ance aveste migliaia di
maestri in Cristo, non avreste tuttavia molti padri. &i"atti io vi o generati in
Cristo Ges* per me!!o del vangelo. 81 Cor >, 1?9. $nce altrove la %crittura
ci invita a tessere l'elogio degli uomini pii, ce anno contri/uito ad
alimentare in noi l'amore per la vita integra 8c". %ir >>, 19. 'a ce sia una
lode "atta non semplicemente di /elle parole. Imitiamoli, con la maggiore
"edelt+ possi/ile. -Ricordatevi dei vostri capi spirituali, ce vi predicarono la
parola di &io: e considerando #uale "u il termine della loro vita, imitatene la
"ede. 813A9.
Ciamiamo giustamente padri ance i nostri superiori. &o//iamo
venerarli in #uanto ministri di &io. Oa detto Ges*, rivolto a essi: -Ci ascolta
voi, ascolta meB ci vi dispre!!a, 0 me ce dispre!!a. 85c 1C, 1@9. Venerarli
mediante l'u//idien!a. -,//idite a coloro ce vi guidano e siate disciplinati,
perc; essi vegliano sulle vostre anime e dovranno renderne conto. 87/ 14,
139. E giusto, inoltre, contri/uire al loro sostentamento.
%otto un analogo pro"ilo vanno considerati ance i nostri governanti. $d
esempio, i servi si rivolsero a (aam, capo dell'esercito del re dell'$ram, con
l'appellativo di -6adre. 82 Re ?, 149, e ci) in #uanto Hi sovrani e i loro
ministriJ anno il compito di promuovere il /ene dei sudditi. Comportiamoci,
a nostra volta, da sudditi leali. Insegna l'apostolo 6aolo: -Ognuno sia
soggetto alle autorit+ superiori poic; non c'0 autorit+ ce non venga da &io.
Ci si oppone all'autorit+, resiste all'ordine sta/ilito da &io. 8Rm 14, 29. 7
non gi+ in #uanto mossi dal timore, non per la sola paura del castigo, ma
spinti dall'amore Halmeno del /ene comuneJ, secondo una retta coscien!a. Il
motivo lo si 0 visto, poic; come a detto l'$postolo, il potere trova in &io la
sua origineB #uindi 0 un de/ito da soddis"are, in diversi modi: -$ ci 0 dovuta
l'imposta Hsia versataJ l'impostaB a ci la ga/ella, la ga/ella. $ ci HspettaJ la
riveren!a, la riveren!aB a ci l'onore, l'onore. 813=9. -:iglio mio, temi il
%ignore e il re. 86rv 2>, 219.
Oanno diritto a una particolare /enevolen!a, i /ene"attori. 7ssi ascoltarono
l'invito del %ignore 8c". %ir >, 1C9, aiutando ci come "a un padre, perci) noi
siamo tenuti a ricam/iare. -(on dimenticare - ad esempio - la /ont+ di ci ti
0 stato garante: egli a esposto la sua vita per te. 8%ir 2=, 2C9. $gli ingrati
potranno applicarsi le parole della %apien!a: -5a speran!a dell'ingrato
svanir+ H#uando egli torner+ a trovarsi nel /isognoJ come /rina invernale e si
disperder+ come inutile ac#ua ce passa. 8%ap 1@, 2=9.
C'0 in"ine una paternit+ ce deriva dalla cani!ie. Gli an!iani contri/uiscono
al tuo sapere, insieme ai genitori 8c". &t 42, 39. -$l!ati in piedi davanti a ci
a gi+ i capelli /ianciB onora i vecci. 85v 1=, 429. -In me!!o ai grandi non
ritenerti pari e #uando uno Hdi essiJ parla non prender tu la parola. 81AC9B e
ancora: -$scolta in silen!io: in cam/io del rispetto ce dimostri, sarai /en
voluto. 8%ir 42, =9.
Tutti costoro, dun#ue, devono esser trattati con particolare onore: anno in
s; un #ualce ri"lesso del 6adre ce sta nei cieli. $vendo in mente ance loro,
Ges* a detto: -Ci dispre!!a voi, dispre!!a me. 85c 1C, 1@9.
?. -*on uccidere. 8/sodo 2C, 149
Tra i diversi mali da cui la legge divina intende tenerci lontani, il massimo
ce possiamo recare al prossimo 0 #uello di privarlo della vita. Ci) 0
espressamente proi/ito dal #uinto comandamento.
Vi sono state in proposito tre erronee interpreta!ioni.
Taluni sostennero ce non sia lecito uccidere neppure le /estie. 'a 0 "also,
dato ce non vi pu) essere alcun male nel HrettoJ uso delle creature ce sono
soggette al dominio dell'uomo. Rientra nel disegno naturale ce le piante
siano alimento per gli animali, come taluni di #uesti serviranno a nutrire gli
altri, e tutto ci) ce 0 commesti/ile 0 ordinato al sostentamento del genere
umano. -Tutto ci) ce si muove e ce a vita vi servir+ da ci/o: io vi do tutto
#uesto, come vi detti l'er/a verde. 8Gn =, 49. $nce $ristotele insegna, nel
suo trattato di Politica, ce la caccia va considerata alla stregua d'una giusta
guerra.
$nce san 6aolo ci rassicura: -'angiate di tutto #uello ce si vende al
mercato, sen!a preoccuparvi di niente per scrupolo di coscien!a, perc; 'del
%ignore 0 la terra con tutto #uello ce essa contiene'. 8I Cor 1C, 2?B c". %al
24, 19. Quindi il -non uccidere. e#uivale a non uccidere l'uomo.
$ltri anno creduto di vedere nel precetto in #uestione il divieto assoluto
di #ualsiasi condanna a morte. %are//ero degli omicidi, secondo costoro, gli
stessi giudici secolari ce comminassero, a norma di legge, la pena capitale.
5i contraddice per) $gostino, "acendo notare come &io non pu) perdere, a
motivo del #uinto comandamento, i suoi diritti sopra la vita umana. -%on io
ce posso "ar morire, e sempre io l'unico capace di ridar la vita. 8&t 42, 4=9.
&i conseguen!a 0 lecito ance a coloro ce, per mandato divino, esercitano la
giusti!ia. $giscono in rappresentan!a di &io, dato ce ogni HgiustaJ legge
promana da lui: -E nel mio nome ce regnano i re, e i magistrati applicano il
diritto. 86rv A, 1?9. CosD ragiona l'$postolo: -Vuoi non aver paura
dell'autorit+< Comportati /ene e riceverai la sua approva!ione. %e invece
agisci male, temiB non per nulla porta la spadaB essendo ministra di &io, deve
punire ci opera il male. 8Rm 14, 4->.9. $nce a 'os0 "u raccomandato Hper
il /ene del popolo elettoJ: -(on permettere ce viva ci si 0 rivelato nocivo.
81A19. :acolt+ analoga appartiene ai rappresentanti di &io, ce ne ricevano da
lui il mandato. In altri termini, se &io, autore della legge, non in"range la
medesima in"liggendo la pena di morte prevista per determinati peccati 81A29,
non pecca ci ne esegue il volere. %enso autentico del precetto 0 dun#ue:
-(on uccidere 8di tua ini!iativa9..
(el comandamento -non uccidere. altri vollero vederci la proi/i!ione di
attentare alla vita altrui: il suicidio cosD risultere//e lecito. Citavano il caso di
%ansone 8c". Gdc, 1@, 2A-4C9, di Catone 81A49, e di un certo numero di
vergini HcristianeJ ce, come racconta $gostino nel De civitate Dei, si
gettarono tra le "iamme Hper s"uggire agli aggressoriJ. 'a 0 lo stesso dottore
della Ciesa ce "ormula un giudi!io negativo: -Ci si uccide, uccide una
persona umana.. Ora, se non 0 lecito privare alcuno della vita, tranne ce per
comando divino, neppure pu) esser consentita l'uccisione di se stessiB a meno
ce non sia ancora &io a ordinarlo o Hlo consentaJ mediante un impulso dello
%pirito, come si crede avvenisse a %ansone. &iversamente: non uccidere e
non ucciderti.
,n uomo pu) divenire omicida in diversi modi. :isicamente,
macciandosi le mani di sangue 8c". Is I, 1?9, il ce non solo va contro il
dovere di amare il prossimo come amiamo noi stessi 8e un omicida si priva
della gra!ia ce 0 seme di vita eterna 8c". I Gv 4, 1?9, ma va contro l'istinto
naturale. &i"atti -ogni essere vivente 0 attratto da #uelli della sua specie. 8%ir
14, 1=9. 6er #uesto, &io prescrisse a 'os0 di mettere a morte ci avesse
percosso un altro, da "arlo morire 8c". 7s 21,129. 5'assassino 0 pi* crudele del
lupo, del #uale si legge ce ri"iuta di ci/arsi della carne di un suo simile
81A>9.
$nce con la /occa si pu) dare la morte, ad es. istigando #ualcun altro a
commettere omicidio, oppure ricorrendo alla provoca!ione, accusando
HingiustamenteJ o calunniando. E proprio vero ce HspessoJ -gli uomini
anno lance e saette al posto di denti, e per lingua una spada acuta. 8%al ?@,
?9.
&ando man"orte a ci non esita a versare il sangue. 7d e#uivale a
condividere la responsa/ilit+ nel crimine 8c". 6rv 1, 1?9 il "re#uentare uomini
malvagi.
5o stesso si dica di ci approva l'operato di un HingiustoJ uccisore. -Ci "a
cose ini#ue - e "ra le altre ini#uit+ c'0 l'omicidio - 0 degno di morteB e non
solo ci le "a, ma ance ci le approva. 8Rm 1, 429. 7 /ada ce tu dai il
consenso #uando, potendo intervenire, non "ai nulla per sventare un delitto.
-5i/era ci HinnocenteJ 0 condotto a morte. 86rv 2>, 119. Casi analogi: se ne
ai i me!!i ma, per negligen!a o avari!ia, negi il tuo soccorso a ci sta nel
/isogno. -&ai da mangiare, scrive sant'$m/rogio, a ci muore di "ame: se ti
ri"iuti, ai "inito d'ucciderlo ..
$//iamo parlato di ci uccide una persona "isicamente. C'0 ance ci
spegne nell'anima la vita della gra!ia, col trascinarla nel peccato mortale.
%atana -"u omicida dal primo momento. 8Gv A, >>9, sospingendo l'uomo
appunto verso la colpa grave. C'0 pure ci nel medesimo tempo, uccidendo
una donna incinta, danneggia il /im/o #uanto alla vita "isica, e #uanto ai
diritti della sua anima 81A?9. ,guale danno "a a se stesso il suicida.
-(on uccidere.. (el vangelo secondo 'atteo, Cristo ci a lasciato #uesto
ammaestramento: ce la nostra giusti!ia dev'essere superiore a #uella ispirata
dall'antica legge 8c". 't ?, 21-229. I cristiani cio0 devono osservare con
impegno maggiore i precetti evangelici, di #uanto i giudei non praticassero le
prescri!ioni legali. ,na "atica pi* grande meriter+ migliore ricompensa,
poic; -ci semina poco mieter+ poco, mentre ci semina molto, mieter+
ance molto. 82 Cor =, @9. (ella legge HmosaicaJ erano promesse ricompense
temporali e terrene: -%e sarete docili e u//idirete, avrete in premio i /eni del
paese. 8Is 1, 1=9B invece nella legge evangelica vengono assicurati /eni
celesti ed eterni. Quindi la giusti!ia di un uomo, consistente nell'osservan!a
della divina volont+, dev'essere pi* per"etta, in propor!ione dei /eni superiori
Hce vi sono connessiJ.
,n precetto del vangelo #ui viene esaminato a parte. -Voi avete udito ce
"u detto agli antici: '(on uccidereB e ciun#ue avr+ ucciso sar+ condannato
in giudi!io'B ma io vi dico ce sar+ condannato in giudi!io ciun#ue va in
collera con suo "ratello. 8't ?, 21-229, ossia dovr+ su/ire la pena sta/ilita
dalla legge. -%e - ad esempio - uno trama contro il suo prossimo per
ucciderlo con inganno, ance dal mio altare lo strapperai a "or!a, per "arlo
morire. 81A@9.
Ognuno di noi deve guardarsi dall'ira, con molta atten!ione.
1. (on lasciamoci, innan!i tutto, trasportare troppo "acilmente dalla
collera. -Ognuno sia pronto ad ascoltare, ma lento a parlare e cauto
nell'a//andonarsi all'ira, poic; l'uomo adirato non compie ci) ce 0 giusto
dinan!i a &io. 8Gc 1, 1=9. E un peccato, l'ira, e &io la punisce.
$ #uesto punto si impone un pro/lema: #ualun#ue specie d'ira 0 contraria
alla virt*< Gli stoici sostennero ce nessuna passione pu) giungere a
dominare il savio, e a""ermavano an!i ce la vera virt* consiste nella
impertur/a/ilit+ dello spirito. I seguaci di $ristotele 81A39 invece ritenevano
ce il sapiente potesse adirarsi, purc; in misura contenuta. Tra le due,
#uest'ultima 0 l'opinione pi* prossima al vero.
Il vangelo in"atti ci documenta la presen!a di codesto e altri simili moti
nell'animo del Cristo 81AA9, in cui allo stato sorgivo si trovava la per"etta
sapien!a.
&el resto la stessa ragione ci dice ce se tutte le passioni 81A=9 "ossero di
per s; incompati/ili con la virt*, alcune "acolt+ dell'anima risultere//ero
inutiliB la loro presen!a nell'uomo sare//e addirittura nociva, non potendosi
esprimere sempre in maniera opportuna. Gli appetiti 81=C9 irasci/ile e
concupisci/ile avre//ero solo l'apparen!a dell'utile.
&o//iamo concluderne piuttosto ce vi 0 una sorta d'ira ce si pu) e si
deve condannare, e una virtuosa indigna!ione.
Vi pu) essere ira semplicemente a livello del giudi!io, sen!a ripercussioni
sensitive: e #uesta, pi* ce ira vera e propria, 0 riprova!ione critica. CosD,
diciamo ce il %ignore si adira nel castigare i cattivi. -%opporter) le
conseguen!e dell'ira del %ignore, poic; l'o o""eso. 8'ic 3, =9.
,na "orma d'ira pi* strettamente e""etto di passione scaturisce dall'appetito
sensitivo 81=19. 7ssa 0, a volte, controllata dalla ri"lessione come nel caso di
uno ce si adira nel momento opportuno, in una misura adeguata alle
concrete circostan!e e per un ragionevole motivo. %i tratta allora di un atto
virtuoso, ed e#uivale allo !elo 81=29. Il "iloso"o 8$ristotele9 scrive in"atti ce
la mansuetudine non 0 HtantoJ l'astensione dall'ira H#uanto piuttosto la
capacit+ di temperare i propri interventiJ 81=49.
In"ine c'0 una irasci/ilit+ ce s"ugge al dominio della ragione ed 0 sempre
peccato, veniale o mortale, secondo i casi, in rapporto con il movente.
6u) essere peccato grave sia in se stessa, sia per gli elementi ce
l'accompagnano. 5'omicidio 0 grave di sua natura, in #uanto vDola
direttamente 81=>9 un comandamento di &io. 6u) darsi ce talvolta, a un
moto ce di per s; costituire//e trasgressione grave della legge, non segua il
consenso 8metti il caso di un impulso sensuale inducente alla "ornica!ione,
cui per) non si aderisca9: non vi 0 gravit+ di peccato.
,n ragionamento del genere vale per l'ira ce, dovendola de"inire, 0 un
moto dell'animo teso a vendicare un'o""esa su/Dta. Questa 0, sostan!ialmente,
l'ira. Or/ene, se tale impulso 0 tanto violento da travolgere al tutto la ragione,
si avr+ peccato mortaleB mancando invece il deli/erato consenso, la
mancan!a 0 leggera. Tanto pi* se poi la rea!ione non 0 neppure esagerata: il
consenso non ne aggravere//e la valuta!ione morale.
5e parole: -Ciun#ue va in collera col suo "ratello sar+ condannato in
giudi!io. 8't ?, 229 vanno intese come riprova!ione del proposito di
danneggiare #ualcuno in grave misura. 6otre//e essere, se c'0 consenso,
colpa grave. &io sapr+ giudicare ogni nostra a!ione, egli ce -ciamer+ in
giudi!io a rispondere su tutto ci) ce 0 occulto, /ene o male ce sia. 8Qo, 12,
1>9.
Oltre a ci), non do//iamo adirarci con leggere!!a considerando il
desiderio ce ciascuno di noi nutre per la li/ert+ e #uindi la ripugnan!a a
divenire sciavi. 7//ene, un uomo in preda all'ira non 0 certo padrone di s;.
-Il "urore 0 capace di crudelt+ e la collera 0 impetuosa. 86rv 23, >9B o,
ancora: -%on pesanti le pietre e la sa//ia, ma la "uria dello stolto 0 pi*
insopporta/ile dell'una e dell'altre. 86rv 23, 49.
2. 5'ira va controllata ance per evitare di su/ire troppo a lungo la sua
in"luen!a. -%e vi adirate, non lasciate ce l'ira stessa vi trasporti al peccato.
8%al >, ?9. 6erci) -non tramonti il sole sul vostro risentimento. 87" >, 2@9.
(el Vangelo, Ges* medesimo ci spiega il perc; ci convenga tentare la
riconcilia!ione con il nostro avversario, "inc; siamo a tempo 8c". 't ?, 2?9.
4. Tutt'altro ce trascura/ile il riscio di scendere a vie di "atto. 5'ira
comincia con invadere il cuore, "ino a mutarsi in odio. &a rea!ione istintiva,
essa si tras"orma in uno stato di persistente malanimo. 5'apostolo Giovanni ci
avverte: -Colui ce odia il proprio "ratello 0 un Hpoten!ialeJ omicida. 8I Gv
4, 1?9B an!i e#uivale in #ualce modo a un dare la morte ance a se stesso,
privando l'anima della vita di gra!ia. %ant'$gostino, nella sua regola
ceno/itica, a scritto in proposito: -:ate in modo di non aver mai liti tra voi,
o almeno "initele al pi* presto, perc; l'ira non a//ia a crescere sino a
tras"ormarsi in odio e, "acendo una trave da un semplice "uscello, renda
l'anima omicida. 81=?9. 7 Giaco//e, ciamati i "iglioli attorno al giaciglio,
maledisse la violen!a di %imeone e di 5evi, la loro vendetta crudele 8c". Gn
>=, 39.
>. &a un risentimento covato nell'intimo possono venire le o""ese ver/ali.
-5o stolto mani"esta su/ito la sua collera. 86rv 12, 1@9, mediante parole
ingiuriose o un contegno alte!!oso.
Riguardo a ci insulta il suo prossimo, Ges* a emesso una severa
senten!a: -Ci avr+ detto al suo "ratello 'raca', sar+ condannato nel sinedrioB
e ci gli avr+ detto 'pa!!o', sar+ condannato al "uoco della Geenna. 81=@9.
Invece -una risposta dolce placa l'ira, proprio come una parola pungente
eccita la collera. 86rv 1?, 19.
?. 6i* ce mai l'ira va tenuta sotto controllo a""inc; non ci spinga a "orme
di rappresaglia "isica. %empre /isogna stare attenti ce nel nostro agire sia
salva la giusti!ia e la misericordia. 5a collera tende a impedire l'eserci!io di
entram/e le virt*. In"atti, come insegna san Giacomo, -l'uomo adirato non
compie ci) ce 0 giusto dinan!i a &io. 8Gc 1, 2C9B se ance volessimo, non
potremmo giudicare e#uamente. Rispose /ene perci) un certo "iloso"o al suo
o""ensore: -Ti punirei, se non mi trovassi in preda all'ira.. 7 ance la
misericordia 0 inattua/ile "inc; si 0 in collera 8c". 6rv 23, >9. (on poci
uomini giunsero a divenire omicidi, spinti dal "urore 8c". Gn >=, @9.
7cco le ragioni per cui Cristo ci insegna ad astenerci non soltanto
dall'omicidio, ma dalla stessa ira Hce pu) provocarloJ. Il /ravo medico non
si limita a estirpare #uei mali ce vede a "ior di pelle, /ensD li rimuove dalla
radice, onde evitare una ricaduta. In altri termini, il %ignore vuole ce ci
asteniamo da ci) ce 0 incentivo di Hsempre pi* graveJ peccato. &all'ira,
#uindi, ce 0 il "omite dell'omicidio.
@. -*on commettere adulterio. 8/sodo 2C, 1>9

&opo #uella di uccidere, segue la proi/i!ione di adulterare l'unione
matrimonialeB ed 0 logico, dal momento ce con le no!!e l'uomo e la donna
diventano #uasi un'unica persona: -%aranno, dice il %ignore, una sola carne.
8Gn 2, 2>9. 6erci), dopo l'ingiuria Homicida, o comun#ue lesivaJ contro un
individuo non ve n'0 altra pi* atroce di #uella ce o""ende la persona ce
maggiormente gli 0 congiunta.
5'adulterio 0 vietato tanto alla donna, #uanto all'uomo. Vediamo prima
per) la trasgressione da parte della donna, dato ce in lei sem/ra assumere
una particolare gravit+.
I. Con una rela!ione eVtraconiugale, la donna commette tre gravi peccati,
come si pu) rilevare da una pagina del ,iracide: -5a donna ce lascia il
marito... prima a disu//idito alla legge dell'$ltissimo, poi a mancato
contro il suo sposo, in"ine s'0 macciata d'adulterio e H"orseJ a avuto prole
da un uomo non suo. 8%ir 24, 42-4>9.
7ssa pecca #uindi da incredula, nel senso ce non a voluto adeguarsi alla
legge di &io emanata espressamente contro l'adulterio. -(on divida, la
creatura, #uello ce &io a congiunto. 8't 1=, @9.
Trasgredisce all'impegno solenne, da lei concluso di "ronte alla Ciesa e
per il #uale venne invocato &io #uale testimone e garante del vincolo di
"edelt+. :acile applicare al caso ci) ce segue: -Il %ignore 0 testimone tra te e
la donna della tua giovine!!a, verso la #uale ora ti mostri in"edeleB eppure
ella era la tua compagna e la donna nei con"ronti della #uale ti sei
impegnato. 8't 2, 1>9.
6ecca di tradimento, voltando le spalle all'uomo Hcui 0 legata da un sacro
rapporto d'amici!iaJ. %e la donna maritata non si appartiene pi* ma 0 del
marito 8e similmente l'uomo ammogliato divide con la sposa la potest+ su se
stesso9 tanto ce san 6aolo "a notare come la pratica della astinen!a coniugale
da parte di uno di essi ricieda il consenso dell'altro 8c". 1 Cor 3, >9, per
#uesto la donna adultera non 0 leale: si consegna illecitamente a un altro,
simile a ci muta proprietario di sua ini!iativa. -7ssa a a//andonato il
marito avuto nella giovine!!a, dimenticando il patto giurato al proprio &io.
86rv 2, 139.
6ecca in"ine commettendo un "urto, nel caso avesse "igli dall'unione
illegittima: un "urto non certo lieve perc; sottrae l'asse ereditario alla
legittima prole. In un caso del genere, la donna dovre//e cercare di a""idare a
un convento o a un monastero i "igli naturali 8o sistemarli in #ualce altra
maniera adatta9 81=39 sD da escludere una loro compartecipa!ione alla
successione nei /eni ereditari.
'acciandosi d'adulterio perci) una donna agisce da sacrilega, ed 0 rea di
tradimento e ladra.
2. Quantun#ue spesso ci si illuda del contrario, i mariti adulteri peccano
non meno ce le precedenti.
In"atti, sulla /ase della %crittura sopra citata 8-(eppure lo sposo 0 padrone
assoluto del proprio corpo. 81 Cor 3, >99 i coniugi si trovano su un piano di
parit+ giuridica: n; l'uno, n; l'altra pu) gestire l'uso del matrimonio
prescindendo dal consenso della controparte. 6er "arcelo meglio
comprendere, &io non trasse la donna da un piede o, ce so io, dalla testa di
$damo, /ensD dal suo "ianco 81=A9. 'a solo con l'avvento del Cristo il
matrimonio ac#uist) la piene!!a dei valoriB "ino a #uel momento un giudeo
poteva prendersi diverse mogli, mentre la donna non godeva di analogo
privilegio. 7ra tollerata perci) una disparit+ di trattamento.
5'uomo dovre//e riuscire pi* agevolmente a controllarsi, se si considera la
tipica passionalit+ "emminile. %an 6ietro ricorda ai mariti il dovere di trattare
con comprensione la sposa, -sapendo ce la donna 0 un essere pi* de/ole. 81
6t 4, 39.
Quindi, se pretendi dalla tua sposa una "edelt+ ce tu per) non intendi
osservare, vai contro l'impegno Hce pure ti sei assuntoJ.
7ppoi, godendo di una maggiore autorit+ 8lui ce 0 una guida per sua
moglie, ce da lui prender+ ciarimenti in materia di "ede9 8c". 1 Cor 1>, 4>-
4?9, l'uomo deve proporsi a modello. $nce per #uesto, &io a""id) a un uomo
- 'os0 - il precetto di cui parliamo.
,n sacerdote ce venga meno al dovere speci"ico di istruire pecca pi* ce
un semplice laico, e il vescovo pi* del sacerdote. $nalogamente, nel
compiere lFadulterio pecca Hpi* gravementeJ l'uomo, in #uanto egli viene a
mancare alla parola data e al dovere del /uon esempio.
&al canto loro le mogli tengano a mente la raccomanda!ione di Cristo:
-Osservate e "ate tutto ci) ce Hdi /eneJ essi vi dicono: ma non agite secondo
le opere loro. 8't 24, 49.
-(on commettere adulterio.. 5a proi/i!ione, si 0 detto, riguarda tanto
l'uomo, #uanto la donna. Ora /isogna aggiungere l'opinione di certuni ce,
pur dicendo si convinti ce l'adulterio costituisca un HgraveJ peccato, non
credono ce lo sia ance la "ornica!ione. 'a li con"uta apertamente san
6aolo: -&io giudicer+ i "ornicatori e gli adulteri. 87/ 14, >9. -(on sapete
ce gli ingiusti non possiederanno il regno di &io< $ttenti a non illudervi: n;
"ornicatori, n; adulteri... saranno eredi del regno di &io. 81 Cor @, =9. &ato
ce nessuno viene escluso dal regno dei cieli, tranne ce a causa di gravi
viola!ioni della legge divina, evidentemente ance la "ornica!ione 0 da
considerarsi tale.
'agari per) tu vuoi dire ce di gravit+ non pu) parlarsi, come nel caso
dell'adulterio, poic; "ornicando non si svilisce HnecessariamenteJ il corpo di
una donna coniugata. $llora ti rispondo ce l'oltraggio riguarda, #ui, un
corpo ancora pi* no/ile: il corpo HmisticoJ di Cristo, del #uale "ai parte tu e il
tuo prossimo, o i vostri stessi corpi ce "urono consacrati dal /attesimo. -(on
sapete ce i vostri corpi sono mem/ra di Cristo< - ci domanda l'apostolo
6aoloB e prosegue: -7 io potrei prendere le mem/ra di Cristo per "arne
mem/ra d'una meretrice< (on sia maiR. 8I Cor @, 1?9. Quindi s/aglia ci dice
ce la "ornica!ione non 0 peccato mortale.
(e concludiamo Han!iJ ce il sesto comandamento intende proi/ire non
solo l'adulterio He la "ornica!ioneJ, ma #ualun#ue dissolute!!a carnale, "uori
dell'unione matrimoniale.
$ltro errore 0 #uello di #uanti a""ermano ce i rapporti coniugali non siano
mai esenti da colpa. &iversamente 6aolo non dire//e: -Il matrimonio sia da
tutti tenuto in onore. 87/ 14, >9. 5'unione tra gli sposi dun#ue non soltanto
non costituisce in se stessa alcuna viola!ione morale, ma 0 altresD meritoria
ogni volta ce gli sposi si trovino in stato di gra!ia. Talvolta le loro
dimostra!ioni d'a""etto potranno comportare delle venialit+, e #ualce altra
volta raggiungere la colpa grave 81==9.
%e il reciproco e""ondersi nell'amore si accompagna all'intento di
procreare, i coniugi agiscono virtuosamente, ed 0 atto di giusti!ia rendere il
de/ito coniugaleB allorc;, invece, pur non eccedendo i limiti propri del
matrimonio, si a//ia di mira unicamente la soddis"a!ione della sensualit+,
avremo ance un peccato veniale. %uperati invece i suddetti limiti 8magari sul
piano della semplice "antasia9, la colpa 0 grave.
E /ene inoltre conoscere i vari motivi in /ase ai #uali sono vietati
l'adulterio e la "ornica!ione.
1. 5a vita spirituale ne riceve una "erita pro"onda. -5'adultero - in"atti - 0
corto di senno: solo ci vuole rovinarsi agisce come lui. 86rv @, 429.
5'espressione della Volgata propter cordis inopiam sottolinea /ene
l'inaridimento della sensi/ilit+ di spirito, nell'uomo carnale.

2. 'ette a riscio la stessa vita "isica, poic; stando alla legisla!ione
mosaica, gli adulteri erano passi/ili della pena capitale 8c". 5v 2C,1C-12B c".
&t 22, 229. 7 ance se attualmente un tale riscio non esiste, la cosa si risolve
sempre a danno del colpevole: se in"atti il massimo castigo veniva accettato
con rassegna!ione, otteneva al reo il perdono della colpaB invece, restando
#ui impunita, essa dovr+ essere espiata nella vita ultraterrena.
4. Questo genere di peccati, conduce allo sperpero delle proprie sostan!e:
l'esempio pi* convincente l'a//iamo nel "igliol prodigo, il #uale -scialac#u)
tutto il suo patrimonio con una vita dissoluta. 85c 1?, 11-149. $nce il
,iracide avverte: -(on a//andonarti nelle mani di una cortigiana, se non
vuoi rovinare te stesso e le tue "ortune. 8%ir =, @9.

>. ,milia i "igli nati da una illecita unione. -I "igli degli adulteri non
giungeranno a maturit+ e sparir+ il seme di un letto illegittimoB eppoi, ance
se vivessero a lungo, non godranno di nessuna stima, e la loro vecciaia sar+
sen!a onore. 8%ap 4, 1@-139. $nce tra le "ila del clero #uesti s"ortunati non
troveranno posto, "inc; sia possi/ile reclutare cierici privi di demerito
82CC9.
?. 5a persona coinvolta nell'adulterio, e specialmente la donna, ne esce
degradata. -5a donna adultera sar+ considerata come un ri"iuto ce si
calpesta per la strada. 8%ir =, 1C9, mentre di un uomo ce sia incorso nel
medesimo "allo leggiamo nella %crittura: -H5'adulteroJ non raccoglier+ ce
/attiture e in"amiaB la sua vergogna non sar+ dimenticata. 86rv @, 449. 7 san
Gregorio H'agnoJ pone in"ine in rilievo come, pur costituendo un crimine
minore rispetto ai peccati in cui prevale la perversione dell'intelligen!a,
tuttavia i peccati della carne rivestono un aspetto di particolare ignominiaB e
la ragione 0 semplice: essi avviliscono l'uomo al livello della /estia. 5'uomo
cio0, non avendo compreso a #uale onore &io l'a//ia innal!ato, si 0 a//rutito,
simile nel modo di vivere agli animali in"eriori 8c". %al >A, 219.
3. -(on ru/are. 87sodo 2C, 1?9
Con la sua legge, &io proi/isce ripetutamente il danneggiamento del
prossimo: nella persona 8-non uccidere.9, nel congiunto cui 0 legato da un
sacro vincolo 8-non commettere adulterio.9 e, come stiamo vedendo, nei /eni
esteriori 8-non ru/are.9.
Il divieto si estende a #ualun#ue sottra!ione inde/ita, sotto #ualsiasi "orma.
I. Costante del "urto 0 ce lo si e""ettua HgeneralmenteJ di nascostoB
nessuno si lascere//e vuotare la casa, se potesse indovinare in #uale
momento il ladro passer+ all'a!ione 8c". 't 2>, >49. ,n modo d'agire
esecra/ile, il suo, ce lo accomuna al tradimentoB e H#uando egli viene
scopertoJ sar+ additato al pu//lico dispre!!o 8c". %ir ?, 139.
2. C'0 per) ci ru/a con aperta violen!a 82C19, e ovviamente accresce la
gravit+ del "atto. 6rincipi e re sono HspessoJ classi"ica/ili entro #uesta
categoria, e il pro"eta %o"onia adopera parole s"er!anti: -5e autorit+ Hdi
GerusalemmeJ sono in me!!o a lei come leoni ruggentiB i suoi giudici son
come lupi della sera, ce non lascian niente per il mattino. 8%o" 4, 49.
7ssi agiscono contro i disegni del %ignore, ce vuol trovare rettitudine
negli uomini investiti di pu//lica autorit+, onde poter ripetere: -7 in mio
nome ce regnano i re e i magistrati applicano il diritto. 86rv A, 1?9.
$nce costoro s'impadroniscono dei /eni altrui, o nascostamente o col
sopruso, "acendo concorren!a ai ladri e correndo dietro ai donativi 8c". Is I,
249B oppure raggiungono i propri intenti emanando leggi Hini#ueJ e9 e
sta/ilendo tasse gi+ destinate in parten!a ad alimentare il reddito personale.
Tanto ce $gostino si ciede ce altro siano i regni, se non latrocini su vasta
scala. &i sicuro lo sono, perlomeno, le ini#ue pu//lice amministra!ioni.
4. %i ru/a col trattenere il salario dovuto all'operaio. 6erci) il 5evitico
raccomanda ce la paga giornaliera del /racciante non rimanga a lungo tra le
mani dell'amministratore 8c". 5v 1=, 149.
E sottinteso, una volta di pi*, l'o//ligo di dare a ciascuno il suo, si tratti
Hdel servo oJ del padrone, del cierico o del suo prelato. 7 l'invito alla
giusti!ia ce san 6aolo rivolge a tutti: -Rendete a ognuno #uanto gli 0
dovuto: a ci l'imposta, l'impostaB a ci la ga/ella, la ga/ellaB a ci la
riveren!a, la riveren!aB a ci l'onore, l'onore. 8Rm 14, 39. %iamo tenuti in"atti
a versare il nostro contri/uto a #uanti amministrano il /ene comune 82C29.
>. $ riprova!ione delle H"re#uentiJ "rodi commerciali, dice il %ignore:
-(ella tua sacca non nascondere due pesi, uno esatto e l'altro pi* grande. (on
avere in casa due misure, #uella giusta e #uella ce ai manipolato. 82C49B
-(on commettere ingiusti!ie... nelle misure di lunge!!a, di peso e di
capacit+. ,sate /ilance giuste, "ate pesi giusti, siano esatti l'e0a e l'.in. 82C>9B
o ancora, tra i Proverbi: -&oppio peso 0 in a/ominio presso &ioB /ilancia
"alsa non 0 cosa /uona. 86rv 2C, 249.
,n discorso del genere vale ovviamente per #uegli osti ce mescolano
l'ac#ua al vino. 7 viene condannato ance l'interesse eccessivo riciesto nelle
usure. 5'usuraio Hassieme agli altri operatori di "rodeJ riscia d'essere escluso
dal regno dei cieli 8c". %al 1>, 19. 5'avvertimento riguarda /ancieri e
cam/iavalute, ce com/inano im/rogli d'ogni sorta, e i venditori di panni e
l'intera classe dei nego!ianti...
6revedo un'o/ie!ione: -'a perc; non dovrei esser li/ero di dare Ha
interesseJ il denaro ce mi 0 stato ciesto in prestito, come "accio #uando
consegno a nolo un cavallo oppure in a""itto una casa<..
Ti rispondo ce, se in tale genere di a""ari c'0 peccato, esso deriva dal
volersi "ar pagare due volte una stessa e identica cosa. (ei /eni immo/ili
in"atti, o comun#ue aliena/ili, vanno distinti il /ene preso in se stesso, dal
suo uso. 6osso perci) "ar pagare una #uota d'a""itto a ci si serve della mia
a/ita!ione, restandone io proprietario. 7 altrettanto dicasi in casi consimili.
Ove per) esistano /eni ce si risolvono nell'uso dei medesimi - cio0 come
me!!o per e""ettuare gli scam/i -, non ce ne possiamo servire per ricavarne
un usu"rutto 82C?9. 'entre in"atti usiamo il "rumento impiegandolo Hper la
semina o l'alimenta!ioneJ, il denaro esaurisce il suo ruolo nel mediare lo
scam/io di altri /eni. CosD se vendi il tuo denaro, vendi Hla medesima cosa, di
cui ai gi+ ricevuto l'e#uivalenteJ due volte.
?. (ello stesso peccato Hdi appropria!ione inde/itaJ cadono #uanti si
comprano #ualce carica onori"ica, temporale o HpeggioJ di natura spirituale.
&el primo caso leggiamo nella %crittura: -Ingoi) ricce!!a e la vomiter+,
gliela ricaccer+ dal ventre Iddio. 8G/ 2C, 1?9. I tiranni e tutta la genDa di
signorotti ce servendosi della violen!a si sono posti a capo di un regno, di
una provincia o di un "eudo, sono dei ladri e in #uanto tali anno l'o//ligo di
restituire il maltolto.
$ ci si 0 procacciato /ene"i!i ecclesiastici a suon di #uattrini, Ges* a
detto: -Ci non entra nell'ovile per la porta ma vi sale da un'altra parte, 0
ladro e /rigante. 8Gv 1C, 19. %imoniaci, dun#ue, uguale a ladri.
-(on ru/are.. 'olte le ragioni ce ci devono indurre a evitare #ualun#ue
tipo di viola!ione del settimo comandamento.
%pesso 0 un autentico crimine, paragona/ile all'omicidio. &iciara Ken
%irac 82C@9: -,ccide il prossimo ci gli sottrae il ci/o, e sparge sangue ci
priva l'operaio della sua mercede. 8%ir 4>, 2?9B e #ualce versetto pi* avanti:
-,n assassino e uno ce campa de"raudando l'operaio sono "ratelli Hdegni
l'uno dell'altroJ. 8%ir 4>, 239.
Il "urto poi comporta non poci risci. :orse nessun altro peccato 0 cosD
pericoloso. 6erc; una colpa venga perdonata si riciede il pentimento e una
corrispondente soddis"a!ione. (ella maggior parte dei casi, il pentimento
sopraggiunge presto: prendi, ce so, un delitto compiuto per impulso dell'iraB
oppure la "ornica!ione, al placarsi della concupiscen!a, e via dicendo.
Ora, ance ammesso ce il ladro si penta, non 0 detto ce egli sia
egualmente pronto a rendere la re"urtivaB e in pi* si aggiunga il dovere di
risarcire gli eventuali danni causati al legittimo proprietario, oltre alla
peniten!a ce gli verr+ imposta per il peccato stesso... 6er #uesto esclamava
un pro"eta: -Guai a colui ce accumula ro/a non suaR Quando la smetter+ di
a""ondare nella melma<. 8$/ 2, @9. &al "ango denso di un pantano 0 di""icile
tirarsi "uori.
Il "rutto dei latrocini si rivela sterile. (on giova certo allo spirito: -(on
tornano utili i tesori di mal ac#uisto. 86rv 1C, 29. 5e ricce!!e in"atti
producono un guadagno spirituale solo nella misura in cui vengono date in
elemosina o per o""rire sacri"ici di culto 8c". 6rv 14, A9B ma di ci) ce si
possiede ingiustamente sta scritto: -Io, il %ignore, amo il Hrispetto delJ diritto,
e odio la rapina ce vorre//e alimentare gli olocausti. 8Is @1, A9. $naloga
riprova!ione la trovi in una pagina del ,iracide: -Ci o""re un sacri"icio
pagandolo col denaro dei poveri, somiglia a ci sgo!!a il "iglio sotto gli occi
di suo padre. 8%ir 4>, 2>9.
(; ci si pu) illudere ce giovino a lungo: -Guai a ci compie illecite
rapine nella speran!a di mettere in alto il suo riparo e s"uggire ai colpi della
sventuraR... Certo, grideranno Hcontro di luiJ le pietre dei muri, e "aranno loro
eco le travi dei /astioni. 82C39.
-Ci accresce le sue ricce!!e con usura e interessi, le accumula Hnon per
s; maJ per ci sente piet+ verso i poveri. 86rv 2A, A9. In altri terminiB -5a
ricce!!a del peccatore passa nelle mani del giusto. 86rv 14, 229.
In"ine, il "urto cagiona un danno ai /eni gi+ posseduti Hmagari
onestamenteJ: li manda in rovina, un po' come il "uoco ce cade sopra la
paglia. -Il "uoco divorer+ la tenda dell'uomo venale. 8G/ 1?, 4>9.
7 tieni presente ce un ladro non danneggia solo la propria anima, ma
l'esisten!a dei suoi "igli, o//ligati spesso a rimetterci di tasca Hnell'indenni!!o
delle vittimeJ.
A. -(on dir "alsa testimonian!a contro il tuo prossimo. 87sodo 1C, 1@9
&opo il divieto di nuocere al prossimo mediante a!ioni ingiuste, il %ignore
ci comanda di non "argli del male nemmeno con le parole, deponendo il "also
contro di lui, sia di "ronte a un giudice, sia nei rapporti a/ituali.
(el corso di un processo, possono violare il precetto tre categorie di
persone.
Innan!itutto, colui ce accusa "alsamente un altro. -(on andar seminando
la di""ama!ione tra il tuo popolo - si legge nel 5evitico - e non portare accuse
in"ondate contro il prossimo, per attentare alla sua vita. 85v 1=, 1@9. 7rra
ance ci a l'o//ligo di parlare, e non lo "a: manca al dovere della
corre!ione "raterna 82CA9.
Il "also testimone non rimarr+ impunito 8c". 6rv 1=, ?9. 7 possono aver
connessione con Hla non-osservan!a delJl'ottavo comandamento tutti gli altri
precetti "in #ui esaminati: si de"orma la verit+, spesso, per coprire un
omicidio, un "urto e via dicendo.
5a pena cui essi HanticamenteJ andavano incontro 0 descritta nel
Deuteronomio: -I giudici "aranno una diligente inciesta, e se troveranno ce
#uel testimone mentisce e a deposto il "also contro un suo "ratello, trattate
lui come aveva pensato di "are al "ratello... Il tuo occio non si muova a
compassione: gli "arai pagare vita per vita, occio per occio, dente per
dente, mano per mano e piede per piede. 8&t 1=, 1A.1=B 219.
7d 0 giusto il principio, dal momento ce -una ma!!a, una spada, un'acuta
saetta 0 il delatore del prossimo con le sue "alse accuse. 86rv 2?, 1A9.
Incorre nella medesima riprova!ione la persona del giudice ce si pone al
servi!io dell'ini#uit+. -(on commettere ingiusti!ia nel giudicareB non
guardare se uno 0 povero e non aver pre"eren!e per ci 0 grande, ma giudica
con impar!ialit+ il tuo prossimo. 85v 1=. 1?9.
(el parlare #uotidiano, "acilmente vanno contro l'ottavo comandamento le
seguenti persone.
I maldicenti. Ci sparla del prossimo non 0 gradito a &io 8c". Rm I, 4C9,
an!i gli d+ disgusto poic; nulla l'uomo a di pi* caro, ce la propria H/uonaJ
"ama. Il /uon nome 0 meglio di un unguento pre!ioso o di grandi ricce!!e
8c". Qo 3, 2B c". 6rv 22, 19, e i detrattori cercano di toglierceli. -%e il serpente
morde prima d'essere incantato, non c'0 nulla da "are per l'incantatore. 8Qo
1C, 119. (on provvedendo a riparare dopo aver leso in maniera grave l'altrui
"ama, costoro non si salvano.
6oi viene ci d+ "acile credito al maldicente. Raccomanda la %crittura: -:a
siepe di spine alle tue oreccie, non ascoltare una lingua "acile a dir male
degli altriB e alla tua /occa metti un ciavistello. 8%ir 2A, 2A9. 5'uomo
HassennatoJ non deve ascoltare volentieri #uesti tali: deve an!i mostrarsi
accigliato, severo. 6u) darsi ce si ottenga #uanto, "iguratamente, dicono i
Proverbi: come il vento di tramontana dissipa la pioggia, cosD un ascoltatore
dallo sguardo carico di rimprovero pu) costituire un "reno per la lingua del
maldicente 8c". 6rv 2?, 249.
%eguono le persone pettegole, pronte a riportare tutto ci) ce an raccolto
in giro. 7ppure -vi sono sei cose ce il %ignore detesta, an!i sette ce il suo
spirito a/ominaB He #uest'ultima 0 rappresentata daJ ci semina discordie tra i
"ratelli. 86rv @, 1@9. -'aledetto il delatore... ce manda in rovina #uanti
vivono in pace... ,n colpo di s"er!a produce una piaga ma un colpo di lingua
guasta pi* a "ondo. 8%ir 2A, 1?9.
&ei cortigiani Hnel senso peggiorativoJ, ossia degli adulatori un salmo
ri"erisce la mentalit+: -Il peccatore vien lodato per i suoi progetti Hin"amiJ, e
l'ini#uo 0 applaudito. 8%al 1C, 49. -Kada, popolo mio, ce ci ti ciama
'/eato' ti sta illudendo. 8Is 4, 129. 6erci) il savio si augura di essere
rimproverato, nei suoi errori, con misericordiaB pre"erisce essere sgridato
piuttosto ce lasciarsi ungere il capo con l'olio pro"umato dei malvagi 8c". %al
1>C, ?9.
5a mormora!ione, per concludere, cosD "re#uente nei sudditi. 5a %apien!a
ci esorta: -Guardatevi dalle vane mormora!ioni e trattenete la lingua dalla
critica "acile. 8%ap I, 119, tanto pi* ce Halle volteJ -un superiore si lascia
piegare dalla pa!ien!a, e una parola moderata pu) vincere la dure!!a. 86rv
2?, 1?9.
-(on dir "alsa testimonian!a contro il tuo prossimo., in sintesi, proi/isce
ogni sorta di de"orma!ione della verit+. -Guardati dalle men!ogne, perc;
l'avve!!arsi a #uesto errore non 0 a""atto un /ene. 8%ir 3, 1>9. 7 ci) per
#uattro motivi.
I. Il mentire ci rassomiglia al diavolo. Come un uomo lo si riconosce dal
suo modo di parlare, dalla particolare caden!a, tipica di una regione o di un
paese 8c". 't 2@, 349, vi sono uomini ce potremmo ciamare dia/olici, "igli
del demonio, per l'enormit+ o la sottiglie!!a dei loro raggiri. Il diavolo 0
men!ognero, padre dell'inganno, egli ce per primo os) alterare la verit+:
-(o, voi non morreteB Han!iJ diventereste come &io, ac#uistando la
conoscen!a del /ene e del male. 8Gn 4, >9.
Ci invece 0 veritiero si comporta da "iglio di &io, verit+ per essen!a.
2. %i guastano i rapporti sociali. %ar+ impossi/ile una paci"ica conviven!a
#ualora venga a mancare la "iducia reciproca. 5'apostolo 6aolo perci) "a
appello alla sincerit+: -Ognuno parli col prossimo sen!a doppie!!a, giacc;
siamo tutti mem/ra Hdel corpo mistico di CristoJ. 87" >, 2?9.
4. (e va di me!!o oltre tutto la propria "ama. &i"atti non si concede
"acilmente credito a un uomo ce racconta "rottole come se niente "osse. (on
gli credi neppure #uando dice la verit+. -&a ci) ce 0 sporco si pu) ricavare
#ualcosa di pulito< 7 come ottenere, da un /ugiardo, la verit+<. 8%ir 4>, >9.
>. 5'anima ne su/isce detrimento. Il /ugiardo, ossia una /occa
men!ognera, -uccide l'anima. 8%ap I, 119. Tu H%ignoreJ detesti He ti proponi
di annientareJ ci trama insidie ai danni del prossimo 8c". %al ?, 39. (on di
rado, #uindi, la men!ogna 0 peccato mortale.
%i impone una valuta!ione morale dei diversi tipi di /ugie: ve ne sono di
assai gravi, ma ance di leggere.
7 colpa mortale sostenere l'errore circa le verit+ di "ede. &evono
guardarsene Hin particolareJ i teologi, specie se in vista, e i predicatori. 7 la
pi* grave, tra le altera!ioni della verit+, denunciata "in dal tempo
dell'apostolo 6ietro, ce scrive: -Come ci "urono in me!!o al popolo
HisraeliticoJ dei "alsi pro"eti, ci saranno pure in me!!o a voi HcristianiJ dei
"alsi dottori, ce introdurranno con astu!ia delle sette rovinose. 82 6t 2, 19.
C'0 ci sostiene il "also, per desiderio di apparire sapiente Hsempre in
materia di "edeJ. %e costoro arrivassero a /urlarsi dei credenti e a mettere in
ridicolo la loro osservan!a 8c". Is ?3, >9, potre//ero peccare ance
mortalmente, assieme a ci danneggia in modo grave il prossimo, con le sue
men!ogne.
$ltri, invece, se non dicono il vero, lo "anno sen!a danneggiare gli altri: ad
esempio, per un senso di male intesa umilt+, nel con"essarsi. 5i disapprova
sant'$gostino: -Come /isogna ammettere #uello ce uno a compiuto, cosD
non /isogna inventare ci) ce non si 0 "atto.. ,na /ugia non "a mai piacere a
&io, ce non a /isogno delle nostre "avole 8c". G/ 14, 39. 7gli sa /ene in"atti
ce -c'0 il perverso ce si umilia a /ella posta, mentre a l'animo pieno di
inten!ioni malvage. 8%ir 1=, 249. 7 c'0 ance il giusto ce eccede nell'avvilire
se stesso.
%i dicono pure le /ugie nel timore d'essere umiliati, come accade a ci
inavvertitamente a//ia a""ermato #ualcosa di erroneo e, resosene conto, si
vergogna di retti"icare. Tu per) -non arrossire nell'ammettere ce ai
s/agliato. 8%ir >, 4C9.
(on manca ci ricorre al raggiro onde ottenere ci) ce vuole, oppure per
evitarsi un castigo. %i ri"ugiano nella men!ogna, -si sono trincerati nella
"rode., secondo una espressione di Isaia 8Is 2A, 1?9. 7""icace una senten!a dei
6rover/i: -Ci cerca di costruire sopra la men!ogna, si pasce di vento. 86rv
1C, >9.
Qualcuno giura il "also nel tentativo di rendersi utile verso #ualce amico,
per scamparlo da morte o da altra incresciosa situa!ione. Kisogna ance #ui
andar molto cauti: -(on aver riguardo di #ualsiasi persona con tuo danno,
HmaJ neppure devi mentire a spese dell'anima tua. 8%ir >,2@9.
C'0 ci racconta /ugie solo per giocoB per) /isogna starci ugualmente
attenti, c; l'a/itudine non conduca pian piano a viola!ioni gravi del
comandamento. In"atti -il "ascino della "rivole!!a oscura il /ene, e
nell'impeto della passione rester+ travolto l'animo semplice. 8%ap >, 129.
=. -*on desiderare la casa del tuo prossimo... n? il suo servo n? la sua serva,
n? il suo bue o il suo asino, n? alcun)altra cosa c.e appartenga al tuo
prossimo. 8/sodo 2C, 139
5a di""eren!a "ondamentale tra legge divina e legge umana 0 #uesta: ce
mentre la seconda decide su parole e "atti esteriori, la prima giudica per"ino i
moti dell'animo. Il legislatore umano potr+ valutare sempre e soltanto
l'aspetto esterno d'una vicenda, invece &io vede ogni cosa di "uori e di
dentro. (on s/aglia &avide nel ciamarlo: -&io del mio cuore. 8%al 32, 2@9.
5'uomo si "erma alle apparen!e, ma &io scruta in "ondo all'animo 8c". 1 %am
1@, 39.
Vedremo adesso perci) un comandamento ce riguarda i pensieri, gli
a""etti e i desideri del cuore umano. $gli occi di &io, ac#uista valore morale
ance una semplice inten!ione. Quindi egli ci proi/isce non solo di sottrarre
al prossimo la ro/a ce gli appartiene, ma ance di considerarla nostra
/ramandola ardentemente. 7 i motivi Hce ispirano un tale precettoJ sono
tanti.
1. 5a concupiscen!a 0 insa!ia/ile. ,na sorta di appetito sen!a "ine. 5'uomo
saggio per) deve pre"iggersi un limite in tutto, essendo inoltre un'assurdit+
avviarsi per una strada ce non a termine. -Ci ama il danaro, mai di danaro
0 sa!io. 8Qo ?, =9, e avuta una casa se ne sogner+ una seconda, ci si vorr+
impadronire con ogni me!!o di un terreno da aggiungere agli altri
possedimenti, divenendo da soli i proprietari di un me!!o paese 8c". Is ?, A9.
5'unica spiega!ione ce dia un perc; a tanta insa!ia/ilit+ sta nel "atto ce
l'animo umano 0 stato adeguato a ricevere &io. -Ci ai "atti per te, %ignore -
esclama sant'$gostino -, e il nostro cuore sar+ irre#uieto "in #uando non si
a//andoner+ in te.. Tutto ci) ce non 0 &io, non pu) essere su""iciente a
colmare #uesto vuoto interiore. -%oltanto lui sa!ia di /eni ogni tuo anelito.
8%al 1C2, ?9.
2. Questa /rama continua, ci priva della #uiete, di cui a//iamo tanto
/isogno. Ci gi+ possiede #ualcosa, nutre in s; la cupidigia di ac#uistare
dell'altro, e sta continuamente all'erta per custodire i suoi /eni. -5a sa!iet+
del ricco non lo lascia dormire. 8Qo ?, 119, poic; il suo cuore veglia accanto
ad essi 8c". 't @, 219. (on per nulla, Cristo a paragonato le ricce!!e alle
spine Hdelle preoccupa!ioniJ di cui a scritto l'evangelista 8c". 5c A, 1>9, come
osserva san Gregorio.
4. 5a cupidigia svilisce le ricce!!e, dal momento ce l'avaro, nel timore
di perderle non le utili!!a: n; per s;, n; Htanto menoJ a "avore del prossimo.
Tutto consiste nel tenerle sottociave. $ ce altro in"atti gli servono i tesori<
8c". %ir 1>, 49.
>. Rende di""icile l'eserci!io dell'e#uit+ e della giusti!ia 82C=9. 5a
raccomanda!ione ce possiamo leggere nell'7sodo vale sempre e per
ciun#ue: -(on accettare regaliB poic; il regalo acceca ance coloro ce
anno la vista ciara e perverte le parole dei giusti. 87s 24, A9. In"atti ci 0
condi!ionato dai doni ce riceve, non rester+ impar!iale 8c". %ir 41, ?9.
?. %o""oca la carit+ verso i /isogni altrui. %ant'$gostino a sottolineato il
rapporto ce esiste tra amore del prossimo e amor del denaro: pi* 0 "orte
#uest'ultimo, pi* si attenua il precedenteB e viceversa. -(on cam/iate un
amico per un po' di denaro, e un "ratello HnemmenoJ per l'oro di O"ir. 821C9.
$ltrettanto vale a proposito della carit+ verso &io: come non si pu) servire
nel medesimo tempo a due padroni, cosD neppure e al %ignore e alle ricce!!e
8c". 't @, 2>9.
@. In conclusione Hl'avidit+J 0 "onte di svariati errori, radice di tutti i mali,
"ino a condurre al "urto, all'omicidio e a crimini ance peggiori 8c". I Tm @,
1C9. %crive san 6aolo: -Contentiamoci di pocoB poic; #uelli ce vogliono
arriccire, cadono nella tenta!ione Hdi agire sen!a scrupoliJ, nel laccio del
diavolo, HossiaJ in molti desideri inutili e nocivi, ce travolgono gli uomini
nella rovina e nella perdi!ione. 8I Tm A-=9.
(ota ce la cupidigia si con"igura #uale colpa grave se l'invidiare l'altrui
/enessere non a attenuanti di sorta, ce lo rendere//ero meno grave.
1C. -*on desiderare la donna del tuo prossimo. 8/sodo 2C, 139
(ella sua prima lettera, san Giovanni a scritto ce -tutto ci) ce 0 nel
mondo 0 concupiscen!a della carne, licen!iosit+ degli occi e super/ia di
vita. 8I Gv 2, 1@9. 5'oggetto dei nostri desideri rientra sempre in #uesta s"eraB
e gi+ due di tali "omiti Hossia l'insa!ia/ilit+ degli sguardi e il desiderio
smodato di primeggiareJ risultano proi/iti dal nono comandamento: -(on
desiderare la casa Ho altre propriet+J del tuo prossimo.. In"atti una residen!a
Hsontuosa o, almeno, vastaJ viene considerata dagli uomini #uale espressione
di grande!!a, cio0 di #uell'appetito di denaro e di gloria di cui parla il salmo
111 8c". %al 111, 49. (on si desidera una /ella casa sen!a vageggiare insieme
una posi!ione privilegiata.
Quindi, dopo il divieto di porre gli occi sugli splendidi pala!!i altrui e di
invidiarne gli onori, segue #uest'altro, ce intende ra""renare i desideri
carnali. -(on desiderare la donna del tuo prossimo..
In seguito al peccato originale, nessuno, oltre al Cristo e alla Vergine
'aria, s"ugge ai riciami della concupiscen!a. 5'acconsentirvi non 0 mai una
scelta morale indi""erente: come minimo comporta #ualce venialit+ e, se
arriva a dominarci, allora la colpa 0 grave. -(on regni il peccato nel vostro
corpo destinato alla morte, divenendo sciavi delle sue concupiscen!e. 8Rm
@, 129. 5'apostolo 6aolo non si "a illusioni, conosce /ene e ammette la
presen!a della sensualit+ nelle proprie mem/ra 82119.
Il peccato si impossessa dell'uomo #uando la concupiscen!a gli occupa il
cuore, mediante il consenso. $llora diveniamo sciavi dei piaceri 8c". Rm @,
129. In concreto, -ciun#ue avr+ guardato una donna, per desiderarla, a gi+
commesso adulterio con lei, nel suo cuore. 8't ?, 2A9, poic; &io, in una
inten!ione volontaria, vede il germe dell'a!ione.
6oi traduce in parole i pensieri ce a coltivato nell'animo. 5a /occa
in"atti -parla per la sovra//ondan!a del cuore. 82129B di #ui il riciamo di
6aolo: -&alle vostre la//ra non esca alcun cattivo discorso...B #ualun#ue
amare!!a e animosit+, e arrogan!a, maldicen!a e ogni sorta di mali!ia sia
rimossa da voi. 87" >, 2=9.
(on 0 sen!a responsa/ilit+ morale il comporre can!oni vane, per"ino
secondo antici saggi pagani, tanto ce si giunse a mettere al /ando dalle
citt+ gli autori di poesie erotice.
6assa in"ine all'a!ione, asservendo le mem/ra ai propositi della
concupiscen!a, ossia alla sciavit* della carne 8c". Rm @, 1=9.
6er non cadere in #uesto genere di peccato /isogner+ impegnarsi
seriamente, trattandosi di un'insidia latenteB ed 0 sempre un'ardua impresa
spuntarla su un nemico ce ti si nasconde in casa.
Vi sono tuttavia diversi sistemi per riuscirvi.
I. :uggire le occasioni ce puoi avere attorno, le amici!ie pericolose e tutto
ci) ce "ortuitamente potre//e "acilitare la resa. Quindi -non "issare una
vergine, per non restare a""ascinato dalla sua avvenen!a... (on guardare a
destra e a sinistra per le vie della citt+ Hsempre per la suddetta ragioneJ,
girellando per le pia!!e. &istogli i tuoi occi da una donna "ormosa e non
"issare una /elle!!a ce non ti appartiene. 'olti si sono traviati per una
donna piacente: il desiderio divampere//e, come un incendio. 8%ir =, ?-=9.
-7F mai possi/ile - si legge nei Proverbi - mettersi il "uoco in grem/o e non
/ruciarsi le vesti<... Tale 0 colui ce vuol godere la donna del prossimo:
ciun#ue la tocca non rester+ sen!a danno. 86rv @, 23-2=9. 6erci) "u giusto
l'ordine impartito a 5ot, di allontanarsi dai dintorni della regione HmaledettaJ
82149.
2. (on dar adito ai pensieri ce "orniscono incentivo al risveglio della
concupiscen!a. Ci si riesce morti"icando i sensi. In /ase alla propria
esperien!a, l'apostolo 6aolo poteva scrivere: -Castigo il mio corpo. e lo tratto
come uno sciavo. 8I Cor =, 239.
4. Insistere nella pregiera, dal momento ce -se non 0 il %ignore a
custodire la citt+, "aticano inutilmente #uelli ce vogliono custodirla. 8%al
12@, 19. -Oo capito ce non potrei ser/armi casto, se &io non mi d+ gra!ia.
8%ap A, 219. 7 insomma #uel genere di -demoni. ce -non si pu) scacciare
altro ce con la pregiera e col digiuno. 8't 13, 2C9. %e ti trovassi di "ronte a
due ce si stanno a""rontando e tu vuoi aiutare uno di loro, mentre dai una
mano a #uest'ultimo, devi negare al primo #ualun#ue appoggio. Ora, tra la
carne e lo spirito c'0 una guerra incessanteB perci), se vuoi la vittoria dello
spirito, /isogna ce tu gli dia il soccorso necessario: e lo "ai mediante la
pregiera. Kisogna ance "iaccare la ri/ellione dei sensi: e a ci) provvede il
digiuno, ce "rena Hgli eccessi delJ la carne.
>. :arsi trovare sempre impegnato in #ualce /uona "accenda, poic;
-l'o!io 0 il maestro d'ogni sorta di mali. 8%ir 44, 2=9 e, come spiega
/(ec.iele, -#uesta "u la colpa di %odoma: super/ia, sovra//ondan!a di ci/o e
lo star sen!a "ar nulla. 87! 1@, >=9. %an Girolamo raccomanda Hin una lettera
a 6aolinoJ 821>9: -:a' sempre #ualcosa di /uono, a""inc; il diavolo ti trovi
gi+ occupato.. Tra tutte, la migliore occupa!ione consiste nello studio della
Ki//iaB e prosegue, il santo: -$ma lo studio della %critturaB non troverai
allora tanto incantevoli le deprava!ioni della carne..
6ossiamo ormai concludere. $//iamo preso in esame il decalogo, di cui il
%ignore Hrispondendo a un giovane ce lo aveva interrogatoJ disse: -%e vuoi
entrare nella vita HeternaJ, osserva i comandamenti. 8't 1=, 139.
$lla radice dei singoli precetti troverai sempre l'amore verso &io e #uello
verso il prossimo.
$ll'uomo ce vuole amare &io si impongono tre doveri: non avere altre
deit+ 8perci) sta scritto: -(on adorerai gli d0i stranieri.9. $l vero &io va reso
il dovuto onore, #uindi -non nominare invano il suo nome.. Trova in lui, di
/uon grado, il tuo ristoro: -Ricordati del giorno di riposo, per santi"icarlo..
6er mostrare poi al prossimo un amore autentico, l'uomo deve esercitare la
riconoscen!a Hspecie nei con"ronti dei principali /ene"attoriJ: -Onora tuo
padre e tua madre.B non danneggiarne la persona "isica: -(on uccidere.B n;
"are oltraggio alle persone ce a lui sono care: -(on commettere adulterio.B
o portargli via i /eni di "ortuna: -(on ru/are.. (on deve "argli del male con
le parole - HsoprattuttoJ -non dire "alsa testimonian!a. -, e neppure con
desideri illeciti. 6erci) -non desiderare n; la ro/a n; la donna del tuo
prossimo..
CO''7(TO $55'$V7 '$RI$
Ave Maria, piena di gra(ia
(ella pregiera dell'$ve si distinguono tre parti: la prima venne
pronun!iata dall'angelo, cio0: -$ve, piena di gra!ia, il %ignore 0 con teB tu sei
/enedetta tra le donne. 85c 1, 2A9. 5'altra da 7lisa/etta, madre di Giovanni
Kattista, #uando disse: -Kenedetto il "rutto del seno tuo. 85c 1, >29. 5a ter!a
"u aggiunta dalla Ciesa: il vocativo -'aria. 821?9. &i"atti l'angelo non
disse: -$ve, 'aria., /ensD: -$ve, piena di gra!ia.B ma vedremo come il
nome -'aria., nei suoi vari signi"icati, si addica al saluto dell'angelo.
In antico era considerato un grande onore il "atto ce gli angeli si
mostrassero agli occi umani, e sommo titolo di lode l'essersi potuti prostrare
dinan!i a #uei messaggeri di &io. Tant'0 vero ce a lode di $/ramo vien detto
ce egli ospit) gli angeli nella propria tenda, rendendo loro la de/ita
venera!ione 821@9.
'a del tutto insolito risulta ce sia stato un angelo a incinarsi davanti a
creatura umana, "ino al momento in cui Ga/riele salut) la /eata Vergine,
devotamente: -$ve. 82139.
5a ragione per cui mai prima d'allora un angelo si era a//assato di "ronte a
persona umana 0 #uesta: ce egli la sopravan!a per tre motivi: #uanto a
dignit+, a "amiliarit+ con &io e al pieno splendore della gra!ia divina Hce
ri"ulge nelle sostan!e angeliceJ.
5'angelo 0 in"atti di natura spirituale, come attesta il salmo 1C4: -Tu ai
creato i tuoi messaggeri come spirito. 8%al 1C4, >9, mentre l'uomo 0
corrutti/ile per natura. &isse in tal senso $/ramo: -Io, ce sono polvere e
cenere, parler) al mio %ignore<. 8Gn 1A, 239. (on era #uindi opportuno ce
una creatura spirituale e incorrutti/ile si umiliasse dinan!i ad altra creatura,
caduca, #ual'0 l'uomo.
5'angelo 0 "amiliare con &ioB un suo assistente: -'ille migliaia Hd'angeliJ
lo servivano, e miriadi di miriadi stavano in piedi di "ronte a lui. 8&n 3, 1C9.
$l contrario, l'uomo 0 come uno straniero, dopo essersi allontanato dal trono
dell'$ltissimo con la colpa d'origine. Ognuno di noi pu) ripetere: -7cco, me
ne son "uggito lontano. 8%al ?>, A9. 6erci) 0 assai pi* naturale ce sia l'uomo
a mostrarsi de"erente nei con"ronti dell'angelo, intimo "amiliare del celeste
sovrano.
7 in"ine, gli angeli partecipano largamente del lume divino. HKildad lo
%uLitaJ si domandava: -7F possi/ile "ar un censimento delle sue mili!ie< e
c'0 #ualcuno tra loro ce non 0 investito dal divino "ulgore<. 821A9. 6er
#uesta ragione, l'angelo si mani"esta sempre come un essere luminosoB gli
uomini, invece, ance #uando siano in #ualce modo toccati da #uel lume di
gra!ia, restano in una sorta di semioscurit+. (on era conveniente ce l'angelo
prestasse un atto d'osse#uio o riveren!a all'uomo "inc; non si "osse trovato
nelle umane genera!ioni #ualcuno ce lo superasse - per spiritualit+,
"amiliarit+ con &io e nel pieno splendore della gra!ia. CosD "u l'angelo ce
rese omaggio a 'aria, salutandola: -6iena di gra!ia..
5a /eata Vergine, dun#ue, super) gli angeli per tre motivi, a cominciare
dalla piene!!a di gra!ia ce, in lei, 0 superiore ce non in #ualun#ue spirito
/eatoB e per sottolineare ci), Ga/riele le rese omaggio ciamandola: -6iena
di gra!ia., #uasi volesse dire: -Ti osse#uio poic; mi vinci per
sovra//ondan!a di gra!ia..
I. 5a /eata Vergine 0 detta -piena di gra!ia. innan!i tutto riguardo alla
propria anima, satura di gra!ia divina. Tale dono viene concesso per due
"inalit+: onde "arci /en operare ed evitare il male. 'aria e//e il duplice
ausilio in misura per"etta. 7lla evit) il peccato meglio ce #ualun#ue altro
santo, seconda soltanto rispetto al Cristo.
7siste il peccato, ce 0 di due specie. &a #uello originale 'aria venne
mondata "in dal grem/o maternoB e "u esente da #ualsiasi peccato personale,
ance il pi* lieve. %i legge nel Cantico dei Cantici: -Tu sei tutta /ella, amica
mia, e in te non 0 possi/ile trovare alcuna macciaR. 8Ct >, 39. 7
sant'$gostino, nel trattato su La natura e la gra(ia, aggiunge: -7sclusa la
santa Vergine 'aria, se la totalit+ dei santi e delle sante "osse stata interrogata
durante la loro vita terrena, se si stimassero immuni da colpa, avre//ero
esclamato concordi: 'Quando dicessimo di non avere in noi l'esperien!a del
peccato, inganneremmo noi stessi: non ci sare//e la verit+ nelle nostre
paroleR' 8I Gv I, A9. Tutti. 7ccetto #uesta santa Vergine ce, come dico, non
dev'esser neppure nominata in tale #uestione, per l'onore dovuto a &io.
%appiamo in"atti ce le venne concessa tanta gra!ia da poter vincere la
minima tenta!ione, #uanto ne riciedeva il suo merito di concepire e dare alla
luce colui ce di certo non cono//e om/ra di peccato..
Cristo, d'altronde, super) la /eata Vergine: egli "u concepito sen!a la colpa
d'origine mentre la Vergine santa, pur nascendo sen!a peccato, ne "u s"iorata
appena, all'atto del concepimento Hnel grem/o di sua madre, $nnaJ 821=9.
7lla esercit) inoltre tutte le virt*, invece i santi ri"ulsero solo in tal une di
esse: ci "u particolarmente umile, ci casto, ci misericordiosoB
singolarmente considerati, essi ci son d'esempio per #ualce virt* speci"ica
8come san (icola ce vien citato a modello di misericordia, ecc.9. 5a vergine
'aria 0 esemplare in ogni singola virt*: di"atti trovi in lei esempio d'umilt+,
#uando dice: -7ccomi, sono l'ancella del %ignore... 7gli a guardato alla
poce!!a della sua serva. 85c 1, 4AB >A9. :u modello di castit+ 8-(on o Hn;
intendo avereJ esperien!e matrimoniali.9 822C9B e cosD di seguito, per le
rimanenti virt*. %icc; la /eata Vergine "u piena di gra!ia sia in ordine al
/ene da compiere, sia #uanto al male da evitare.
2. &i pi*, ricevette la piene!!a della gra!ia ance allo scopo di "ar
ridondare l'eccesso Hdella medesimaJ, dall'anima, nel proprio corpo.
E gi+ mira/ile cosa ce i santi a//iano #uel tanto di gra!ia su""iciente a
santi"icarli nell'animaB ma lo spirito della Vergine ne "u cosD ricolmo da
tra/occare nel suo "isico, da cui doveva prender ini!io il concepimento del
:iglio di &io. &ice al riguardo ,go da san Vittore: -&ato ce l'amore dello
%pirito %anto ardeva nell'animo suo in misura singolare, produsse meraviglie
nella sua carne, "acendo germinare da lei l',omo-&io.. E un appropriato
commento a #uanto aveva scritto san 5uca: -Il /am/ino ce da te nascer+
sar+ santo, e verr+ ciamato '"iglio dell'$ltissimo'. 85c l, 4?9.
4. 'aria "u piena di gra!ia ance in ordine alla compartecipa!ione del
dono a tutti gli uomini. %e 0 un "atto ammira/ile ce un santo a//ia
posseduto la gra!ia in misura tale da procurar la salve!!a di molti altri, il
possederne in #uantit+ su""iciente da provvedere alla salve!!a spirituale del
mondo intero, #uesto e#uivarre//e ad aver la gra!ia in grado massimo: ed 0
#uel ce si veri"ica in Cristo e nella Vergine /eata.
In #ualun#ue "rangente ti trovassi, tu potrai scamparne gra!ie alla gloriosa
Vergine. 6er sim/oleggiarne la poten!a, pu) applicarsi a lei ci) ce si pu)
leggere nel Cantico. -Innumerevoli cora!!e - ossia ripari contro ogni pericolo
- la circondano. 8Ct >, >9. 7 puoi averla al tuo "ianco, ad aiutarti nel
compimento di ogni opera virtuosaB in #uesto secondo senso 0 applica/ile
alla santa Vergine un'altra cita!ione /i/lica: -In me si trova ogni speran!a
HnecessariaJ alla vita e alla virt*. 8%ir 2>, 2?9.
&un#ue, 'aria 0 piena di gra!ia, da eccedere per a//ondan!a gli angeli
stessi. 6erci) 0 ciamata convenientemente -'aria., ce signi"ica: -Colei
ce a in s; la luce.. 5a sua anima, in"atti, per riportare alcune parole del
pro"eta, -risplende nelle tene/re. 8Is ?A, 119: luce ce si irradia sopra l'intera
umanit+. 7cco perc; 'aria vien rassomigliata al sole e alla luna.
7lla supera gli angeli ance #uanto a "amiliarit+ con &io. Volle metterlo in
risalto l'angelo: -Il %ignore 0 con te.B #uasi dica: -Ti rendo osse#uio giacc;
tu sei pi* intima con &io, di #uanto non lo sia io stesso. Il %ignore in"atti 0
'con te': &io 6adre e il suo Ver/oR. (essun angelo n; alcun' altra creatura
potr+ ripetere altrettanto. -Colui ce nascer+ da te, sar+ detto ':iglio di &io'.
85c 1, 4?9. (el tuo grem/o, il :iglio unigenito del 6adre. 6erci), 'aria,
-esulta e giu/ila... ce a/iter+ in te, possente, il %anto d'Israele. 8Is 12, @9.
Il %ignore sta con la /eata Vergine ance in altro senso, rispetto al suo stare
assieme agli angeli. H&iverso il rapporto:J &io, ce si rende "iglio di 'aria,
resta %ignore delle sciere angelice.
5o %pirito %anto dimora in lei come in un tempio, sicc; essa riceve
giustamente l'appellativo di -tempio del %ignore, sacrario dello %pirito
%anto.. 'aria concepD Hil CristoJ in virt* dello %pirito %anto, ce scese su di
lei con la poten!a dell'$ltissimo 8c". 5c 1, 4?9. ,n'intimit+ col creatore pi*
pro"onda di #ualun#ue altra, cui possa aspirare una creatura: sono in lei &io
6adre, &io :iglio e &io %pirito %anto, l'indivisa Trinit+B per #uesto si canta
della Vergine: -O no/ile triclinio della Trinit+. 82219B e l'espressione: -Il
%ignore 0 con te. 0 la pi* no/ile ce si possa pro"erire. Giustamente l'angelo
s'incina davanti a 'aria: 0 la madre del suo %ignore, e dun#ue %ignora lei
medesima. 5e si addice HanceJ perci) il nome -'aria. ce, in siriaco, viene
interpretato -signora..
In"ine, la /eata Vergine supera gli angeli nella pure!!a, dal momento ce
"u pura non soltanto in se stessa, ma dispensatrice di pure!!a per tanti altri.
:u purissima sia #uanto alla minima colpa - giacc; non contrasse il peccato
d'origine, n; commise alcun peccato, mortale o veniale -, sia #uanto alla pena
82229.
$ causa del peccato Hd'origineJ erano stati comminati tre generi di castigo.
5a donna avre//e concepito d'allora in poi con pregiudi!io della verginit+,
portato avanti nel disagio la gravidan!a, e partorito tra le doglie.
'a la /eata Vergine "u esente da tutto ci): concepD sen!a danno della
propria integrit+, tutta consolata port) in grem/o il :iglio e tra gaudi
inenarra/ili diede alla luce colui ce 0 il %alvatore. 5e si possono adattare le
parole d'Isaia: -%i coprir+ di "iori..., "iorir+ simile al narcisoB esulter+ piena di
contente!!a e cantando laudi. 8Is 4?, 29.
$ltra pena, data all'uomo: avre//e dovuto guadagnarsi il pane col sudore
della "ronte. (e "u esclusa la Vergine /eata, secondo la senten!a
dell'$postolo: -5e vergini si danno pensiero HunicamenteJ delle cose ce
riguardano il %ignore. 81 Cor 3, 4>9.
5a ter!a 0 comune agli uomini e alle donne, il cui corpo deve tornare Ha
risolversiJ in polvere. 5a /eata Vergine ne "u risparmiata, essendo stata
assunta in cielo, anima e corpo, #uasi aderendo all'invito: -50vati, %ignore,
verso la tua dimora: tu, e l'arca tua santa. 8%al 141, A9.
Insomma, ella "u li/era da ogni genere di maledi!ioniB -/enedetta tra le
donne ., lei ce - tolta di me!!o la maledi!ione - ci don) la /enedi!ione Hnel
CristoJ e aprD l'accesso al paradiso. 5e si addice cosD il nome di -'aria. nel
signi"icato di -stella del mare.. Come in"atti, gra!ie alla stella HpolareJ, i
naviganti si orientano ritrovando la rotta verso il porto, similmente i cristiani
son guidati da 'aria alla patria celeste.
'enedetto il 0rutto del tuo seno 85c I, >29
Talvolta il peccatore cerca nei /eni un godimento ce non gli riesce
d'ottenere, mentre il medesimo viene concesso al giusto. 7 detto nel li/ro dei
Proverbi: -5e sostan!e dell'empio sono ser/ate per l'uomo retto. 86rv 14,
229. 7va, ad esempio, mangi) del "rutto Hproi/itoJ sen!a tuttavia trovarci
#uanto aveva sperato. 5a /eata Vergine invece trov) nel "rutto del proprio
grem/o ci) ce 7va aveva cercato invano.
I. Il diavolo le aveva ingannevolmente promesso ce Hlei e $damoJ si
sare//ero tramutati in d0i, capaci di 'conoscere il /ene e il male': -%arete -
promise #uel /ugiardo - simili alla deit+. 8Gn 4, ?9. (aturalmente mentiva,
poic; 0 men!ognero, ispiratore d'ogni "alsit+.
5'aver mangiato del "rutto vietato non rese 7va simile a &io, /ensD
dissimile, giacc; peccando s'allontan) dall'unico ce poteva salvarla. Venne
cacciata dal paradiso.
Il contrario accadde alla /eata Vergine ed a ciascun cristiano: in "or!a della
nostra unione al Cristo 82249 siamo congiunti e resi simili a &io: - Quando in
noi sar+ attuale Hlo splendore della vita divinaJ, saremo simili a lui, e lo
vedremo #uale egli 0. 8I Gv 4, 29.
2. $ncora. 5a donna aveva sperato di appagare il proprio desiderio
mangiando di #uel "rutto ce le sem/rava cosD appeti/ile. 'a non ne trasse
piacere, perc; all'istante si ritrov) spogliata Hdi tanti doniJ e in preda
all'angoscia. (el "rutto della Vergine HmadreJ troviamo invece soavit+ e
salute. 5'a detto la Verit+ incarnata: -Ci mangia la mia carne, partecipa
della vita eterna. 8Gv @, ??9.
4. Il "rutto /ramato da 7va, in"ine, era /ello all'apparen!a, ma assai pi*
/ello 0 il "rutto della Vergine 'aria, tanto ce gli angeli /ramano di poterlo
contemplare. &i lui canta il salmista: -Tu splendi per /elle!!a tra i "igli
dell'uomoB so""use di gra!ia sono le tue la//ra. 822>9, ed 0 un e""etto della
gloria del 6adre.
7va, al pari d'ogni altro peccatore, non pot; conseguire ci) ce sperava dal
peccato. 7 allora, #uel ce desideriamo cerciamolo nel :iglio della Vergine.
E un "rutto /enedetto da &io, ce lo arriccD d'ogni gra!ia, tanto da "arla
tra/occare sino a noi appena gli porgiamo il nostro osse#uio. -7gli ci a
/enedetti in Cristo, dall'alto dei cieli, con ogni genere di /enedi!ioni
spirituali. 87" I, 49. 7 /enedetto dagli angeli: -5ode, gloriaB sapien!a,
rendimento di gra!ie, onore, poten!a e "or!a al nostro &io, nei secoli dei
secoliR. 8$p 3, 129. Kenedetto dagli uomini, ce ripetono: -Ogni lingua
riconosca ce Cristo Ges* 0 il %ignore, a gloria di &io 6adre. 8:il 2, 119, e:
-Kenedetto colui ce viene nel nome del %ignore. 8Gv 12,14B c". %al 113,
2@9.
Kenedetta di sicuro la Vergine santa, ma ancor pi* /enedetto il "rutto del
suo grem/o.
WWW
Note


819 Vedi commento ai due precetti della carit+ e ai dieci comandamenti pi* avanti.
829 5a collactio era una /reve istru!ione ce aveva luogo nel tardopomeriggio 8un'ora circa prima del
tramonto9 poco avanti la cena "rugale a cui, nei tempi di digiuno, sare//e seguita la recita di
-compieta.. $ proposito della collactio super ,ymbolum, il manoscritto 41 dell'Oriel College di OV"ord
annota: Ooc non scripsit sanctus Tomas, sed ali#uis post eum predicantem collegit. 7 il manoscritto
vaticano n. ACA con"erma ce i testi da noi presentati -vennero raccolti mentre "ra Tommaso li andava
predicando in volgare.. %uccessivamente "urono tradotti in latino.

849 Il computo di #uesti giorni tra i pi* singolari dell'anno liturgico veniva come ritmato da un tramonto
all'altro: mercoledD-giovedD, giovedD-venerdD, venerdD-sa/ato. 7 il crepuscolo vespertino del sa/ato
santo pareva presagire l'al/a di risurre!ione.

8>9 -%ic ergo immunis "uit a/ omni maledictione..

8?9 '$(&O((7T, 5e Car0me de %aint Tomas d'$#uin, c". pp. 1C-14, Tip. $. 'anu!io, Roma 1=2>.
8@9 ,na vasta !ona dell'Italia centromeridionale, /agnata dal Volturno, ce corrisponde in gran parte al
territorio della provincia di Caserta. E da identi"icarsi con i Campi Laborini o Campi Laboriae citati da
6linio. Tra i suoi centri principali, Caserta e Capua.
839 Ce storicamente apparteneva alla Campania.
8A9 Colle!ione novanti#ua, 2esti napoletani dei secoli @III e @I;, a cura di $. $5T$',R$, pp. 1?1-
1?3, 6errella, (apoli 1=>=.
8=9 5udovico, re di :rancia.
81C9 Lauda in nativitate de sancto 3oanni 'aptista, in %tudi e testi n. >, pp. 4@->=, Roma 1=C1.
8119 %i destaB si spande.
8129 $rcivio storico, III, pp. 422-24, (apoli 1=?3.

8149 6i* d'uno dei nostri lettori conoscer+ l'episodio accaduto a Kologna, allorc; Tommaso, di gi+
magister in sacra pagina, seguD docilmente a lungo un altro "rate in giro per le compere, ce lo aveva
scam/iato per un oscuro e s"accendato ospite 8c". G,I5575',% &7 Tocco, ;ita ,. 2.omae Auinatis,
cap. 2?9.
81>9 't 23, >>.
81?9 c". 5c 24, 4=->1.
81@9 '$(&O((7T, Le Careme de ,aint 2.omas d)Auin, p. 11, Tip. $. 'anu!io, Roma 1=2>.
8139 Vedi, tra l'altro, pp. ??-@2B 2@4-231.
81A9 &el tutto in"ondato 0 il timore ce possa trattarsi di un'intrusione apocri"a, e la sua autenticit+ 0
consacrata da tempo nel catalogo u""iciale 8'$(&O((7T, 'ibliograp.ie t.omiste, 5e %aulcoir, Oain
1=21B 'ICO75IT%CO, 2.omas ,e.ri0ten, vol. I, p. 1A3, Gra!. 1=14B GR$K'$((, Die ec.ten
,e.ri0ten des .l. 2.omas von Auin, 4 ed., pp. 41=-421, 'unster 1=>=9.
Circa il progressivo sviluppo della piet+ mariana nel secolo di
Tommaso, lo Tungmann sottolinea come -nel 122@, il Capitolo generale dei domenicani a Tr0ves
imponesse la regola seguente: 'ogni volta ce, secondo la consuetudine, i "ratelli laici recitano il Pater
noster, vi devono aggiungere il saluto a 'aria' H ... J . CosD, un po' per volta, dopo dieci $ve, "u inserito
un 6adre nostro. 8Aistoire de la pri4re c.r?tienne, pp. 1C=-11C, :aSard, 6aris 1=329. 'a vi 0 di pi*: un
documento del 11=A, per la diocesi di 6arigi ma certo divulgato presto dovun#ue, prescriveva di
associare l'$ve alle "ormule da sapersi a memoria e da recitarsi lungo la giornata 8Pater e Credo9.
81=9 :ormula!ione compendiosa e autorevole delle "ondamentali verit+ di "ede.
82C9 c". ,um. t.eol. II-II, #. I, a. @.
8219 %ono le verit+ religiose ce la ragione pu) accettare ancor prima ce la "ede in"usa e la gra!ia
santi"icante le avvalorino mediante l'autorit+ del &io ce le con"erma nella rivela!ioneB tra esse:
l'esisten!a di &io partendo dalla considera!ione del creato e i motivi di credi/ilit+ come miracoli,
pro"e!ie reali!!ate, santit+ ecce!ionale di Ges*, sta/ilit+ della Ciesa nonostante le persecu!ioni.
8229 c". Comment. in 3oann., c. ?B Comment. in Mat.., c. ?. C". T. &, :O5GO7R$, ,aint 2.omas et la
pr?dication, Genia tomistica, vol. II. pp. ?A4-=?, Roma 1=2?.
8249 Vedi per #uest'ultimo, &ivus Tomas, pp. >>?->3=, 6iacen!a 1=4=.
82>9 I Tm >, 1C.
82?9 c". ,um. t.eol. III, #. 23, a. 2.
82@9 ib. 'a non si pu) sostenere, come "a il Roscini 8mariologo peraltro di tutto rispetto9 ce si tratti
dell'ultima posi!ione di san Tommaso. Vedi Mariologia vol. I, p. 42A, 'ilano 1=>1.
8239 IV ,ent. li/. I, dist. >>, #. I, a. 4, ad 4um.

82A9 Buodl. VI, a. 3. Ricordiamo incidentalmente ce lo scritto potre//e risalire al 12@=-3C.
2=9 -5a Ciesa romana, se//ene non cele/ri la conce!ione HimmacolataJ della /eata Vergine, tollera
tuttavia la consuetudine di alcune Ciese di cele/rare tale "esta. 8,um. t.eol. III, #. 23, a. 2, ad 4um9.
84C9 >puscula omnia t. II, cap. 23, pp. 1@A-1@=, 6arigi 1=23.
8419 Buodl. VI, a. 3.
8429 IV ,ent. li/. I, dist. >>, #. I, a. 4.
8449 In C.risto et in virgine Maria nulla omnino macula 0uit. >pera omnia, t. 1A, pag. 22>, ed. :rett;.
84>9 I/idem. Corpus suum CC.ristusD )posuit in sole), idest in beata ;irgine, uae nullam .abuit
obscuritatem peccati. &i proposito non a//iamo addotto il testo: -%ic ergo H'ariaJ immunis "uit a/
omni maledictione. nel novero degli argomenti in "avore d'un orientamento immacolatista in san
Tommaso. 7sso si prestere//e in"atti alla critica, legittima, ce #ui egli si ri"erisce di certo ai castigi
connessi col peccato originale. $""ermando invece ce in ;irgine Maria nulla omnino macula 0uit e c.e
nullam .abuit obscuritatem peccati, l'accento ci sem/ra spostato sen!a possi/ilit+ di e#uivoco
sull'immunit+ dalla maccia d'origine e dal conseguente "ornite.
Rimandiamo il lettore ce volesse prender visione degli originali latini 8da noi tradotti in uno stile
divulgativo ma insieme aderente al testo e al pensiero dell'$ngelico9 agli >puscula t.eologica, vol. II
-&e re spirituali., 'arietti, Torino 1=?>.
$ tradu!ione compiuta ci si 0 presentata provviden!ialmente l'opportunit+ di poter consultare il testo
critico, in prepara!ione, degli opuscoli In orationem dominicam e In salutationem angelicam. &i ci)
siamo grati, con il lettore, agli esperti ce lavorano al completamento della -7di!ione 5eonina..

84?9 Cele/re l'espressione assiomatica di san 6aolo: -Ci si accosta a &io deve credere nella sua
esisten!a, e ce egli premia #uelli ce lo cercano. 87/ 11, @9. 7stranee al contesto del /rano citato, ma
ugualmente "ondamentali, sono altre verit+ rivelate, #uali la "ede nella Trinit+ e nella incarna!ione del
Ver/o.

84@9 Ossia, il complesso delle realt+ di -#uesto mondo ove trascorre la nostra vita "uggevole. 86aolo
VI, Pro0essione di 0ede9 - /eni temporali, appetiti e sregolate!!e - ce costituisce un mondo in
"re#uente opposi!ione col retto vivere. &a #ueste tre radici anno origine tutte le in"ra!ioni al codice
divino.

8439 c". %ir 4, 2?. -Questi due nomi '7ssere' e '$more' esprimono ine""a/ilmente la stessa realt+ di
Colui ce a voluto darsi a conoscere a noi e ce 'a/itando in una luce inaccessi/ile' 81 Tm @, 1@9 0 in
s; stesso al di sopra di ogni nome, di tutte le cose e di ogni intelligen!a creata. &io solo pu) darci la
conoscen!a giusta e piena di s; stesso, rivelandosi come 6adre, :iglio e %pirito %anto. 8dalla
Pro0essione di 0ede, di 6aolo VI9.

84A9 c". 2 Tm l, 12B c". %ir 2, A. 5'-7cclesiastico., uno dei sapien!iali dell'$.T. a come autore uno
scri/a di Gerusalemme vissuto intorno all'anno 2CC a.c. e ciamato Ken %irac. %i 0 pre"erito perci)
indicare la sua opera come -5i/ro del ,iracide. o semplicemente %iracide, meno e#uivoco, per la
mentalit+ moderna, del titolo latino, ceB italiani!!ato, era divenuto il -5i/ro dell'7cclesiastico..
84=9 Con il termine sancti, preso nella sua acce!ione maggiormente estensiva, san Tommaso intende
prima di tutto gli scrittori divinamente ispirati dell'$. T., sino agli evangelisti, al collegio apostolico, a
6aolo e agli altri autori delle -lettere cattolice., sen!a escludere i successivi dottori della Ciesa, i
#uali ri"ulsero per santit+ di vita oltre ce per ortodossia.

8>C9 %ap 1>, 21. 6er gli orientali il nome de"iniva l'essen!a del portatore, #uasi parte integrante della
persona. Identit+, dun#ue, tra il nome e la persona divina. (ome, il suo, non imponi/ile ad alcuna
creatura, unico come 0 unico &io. C". Is >2, A: -Io sono il %ignore: #uesto 0 il mio nomeB non dar) ad
altri la mia gloria, n; ai simulacri l'onore ce mi 0 dovuto..

8>19 $ntici strumenti portatili, #uasi sempre di rame o d'ottone, coi #uali gli astronomi e gli astrologi
seguivano i moti delle stelle. Qui evidentemente sono oggetto di condanna in #uanto potevano essere
usati per scopi cultuali o magici.

8>29 &a vero sapiente, Tommaso alterna alle subtiles rationes della teologia speculativa #ualce
esempio elementare 8uodam rudi exemplo9, come nel caso del paragone di cui si serve per rendere
accessi/ile ai "edeli raccolti intorno al pulpito la "amosa #uanto ardua uarta via, sui gradi di
per"e!ione dell'ente.

8>49 c". Gn I, 1B c". Gv I, 4. %ui manicei, vedi nota n. ?1.

8>>9 Vescovo eretico, di %irmioB "u condannato dal concilio di $ntiocia 84>?9, ed esiliato.

8>?9 7retico del III sec., sostenitore di una dottrina antitrinitaria. I suoi seguaci erano detti ance
patripassiani, sostenendo ce, data la identit+ tra il 6adre e il Ver/o, nella persona di Ges* avre//e
patito il 6adre.

8>@9 Teologo a"ricano nato alla "ine del secolo IIIB sostenitore di Origene, "inD per ridurre il
cristianesimo a un sistema di elementi ra!ionali, svuotandolo di ogni contenuto religioso

8>39 ,nione ipostatica 0 #uella delle due nature, umana e divina, nella persona del Cristo.
8>A9 Il concilio ce nel 42? venne indetto per di"endere l'ortodossia dagli attacci dell'arianesimo - ce
tra l'altro negava la consostan!ialit+ del :iglio al 6adre -, mediante un sim/olo conclusivo, o -"ede di
(icea..
8>=9 Origene 81A? circa - 2?> circa9 0 tra i maggiori eruditi e tra i primi e pi* geniali apologeti del
cristianesimo antico. Tuttavia alcuni punti del suo sistema teologico si sono prestati a sviluppi inesatti,
tra cui ricorderemo una certa su/ordina!ione del Logos 8o Ver/o9 al 6adre, la crea!ione ab aeterno, la
preesisten!a delle anime.

8?C9 Vescovo eretico, di %irmioB "u condannato dal concilio di $ntiocia 84>?9, ed esiliato.

8?19 %i riallacciavano a 'ani, e pro"essavano una visione dualistica del mondo, predicando la
coesisten!a e il con"litto dei due opposti principi, il /ene e il male. Il pi* cele/re convertito da #uesta
suggestiva teoria resta sant'$gostino.

8?29 :orse il nome di 7/ione deve essere considerato nome comune 8#uindi dovremmo leggere: -un
e/reo, della setta e/ionita.9. Oltre per) al movimento ereticale, vi erano degli e/ioniti giudeo-cristiani
nei limiti dell'ortodossia.

8?49 6er Valentino, "iloso"o gnostico del II secolo, dall'accentuata conce!ione mistico-visionaria della
realt+, lo stesso Cristo sare//e stato uno - e certo il pi* alto - degli -eoni. 8ossia delle emana!ioni
divine, intermedie tra &io e l'uomo9, cui "u riservato il compito di presentare la rivela!ione.

8?>9 Teologo a"ricano nato alla "ine del secolo IIIB sostenitore di Origene, "inD per ridurre il
cristianesimo a un sistema di elementi ra!ionali, svuotandolo di ogni contenuto religioso.
8??9 $pollinare il Giovane, vescovo di 5aodicea, vissuto al tempo di $gostino neo-convertito. :u
condannato ripetutamente per la sua errata dottrina sull'incarna!ione.

8?@9 $rcimandrita di un monastero greco 84>A->?> circa9, avversario delle tesi nestoriane, cadde
nell'errore opposto, negando l'esisten!a di una vera natura umana nel Cristo.
8?39 6atriarca di Costantinopoli, morto intorno al >?1, 0 "amoso tra l'altro per la controversia sul
termine di t.eotEFos 8madre di &io9, ce egli negava alla Vergine 'aria.

8?A9 (el concludere il racconto delle visioni dell'$pocalisse 822, A-=9, Giovanni cade in ginoccio con
l'intento di prostrarsi ai piedi dello spirito celeste ce gli a mostrato la nuova Gerusalemme. 'a
l'angelo gliel'impedisce.

8?=9 -Tutto #uanto il popolo rispose Ha 6ilatoJ: 'Il sangue di costui HricadaJ su di noi e sui nostri "igli'.
8't 23, 2?9. $i commentatori ce "anno notare come neppure #uarant'anni dopo la splendida capitale
sar+ distrutta e i poci scampati alla morte verranno dispersi - #uasi come indu/ita/ile castigo per
l'indu/ita/ile tentato deicidio -, altri "anno notare ce la "olla, osannante il -giorno delle palme., pot;
mutare il proprio atteggiamento nei con"ronti di Ges* in maniera radicale solo a seguito della in"uocata
campagna denigratoria svolta dai sommi sacerdoti e dagli an!iani. (elle ultime ore in"atti essi anno
di""uso tra #uella gente "anaticamente religiosa la "rase di Ges* contro il tempio e l'accusa di
/estemmia 8'c 1?, 2=9. -5a "olla, gelosa dell'onore di &io e del suo santuario, ne 0 pro"ondamente
colpita e reagisce contro il 'aestro, reclamando la sua croci"issione. 8:. ,RICCOIO - G. %T$(O in:
;angelo sec. s. Marco, 'arietti 1=@@, pp. @1A-@1=9.
$ssai di recente l'episcopato "rancese a precisato, in un testo di orientamento pastorale, ce -0
errore teologico, storico e giuridico ritenere il popolo e/raico indistintamente colpevole della passione
e morte di Cristo, e de"initivamente spogliato della sua ele!ione.. 8c". Concilio Vaticano II, ($, n. >9.

8@C9 Commentando #uesto passo di 't 2@, ?> san Tommaso ci insegna ce &io conosce le cose in se
stesse sia prevedendo eventi "uturi, sia sta/ilendoli egli stesso 8salva sempre la li/ert+ umana9. %i dice
ce le pro"e!ie -dicono ce una cosa dovr+ accadere. nel senso ce i pro"eti, vedendo l'evento "uturo
sul li/ro della prescien!a divina, anno percepito un ri"lesso, un /arlume della prescien!a medesima. 7
Ges*, per"ettamente conscio dei disegni provviden!iali attraverso cui si reali!!a la salve!!a dell'uomo,
ne accetta ogni dettaglio, con"ermando cosD l'onniscien!a di &io e la credi/ilit+ dei pro"eti. 8c". Comm.
in Matt.aeum 2@, ?>B c". ,um. t.eol. II-II #. 134, a. IB i/. #. 13>, a.I9.

8@19 c". %al A3, >. %olo con la rivela!ione del (.T. si 0 "atta su""iciente luce circa la retri/u!ione
ultraterrena, potendosi ormai discernere nell'oltretom/a 8s.eol9 il lim/o, il purgatorio e l'in"erno, di
contro al regno dei cieli 8seno di Abramo9.

8@29 5a circoncisione indicava a un tempo separa!ione dagli idolatri, appartenen!a al popolo eletto
discendente da $/ramo, e costituiva il sim/olo pro"etico del /attesimo puri"icatore.
Riconsiderando i pro/lemi connessi con la tradi!ionale dottrina sul lim/o dei /am/ini, alcuni teologi
si orientano oggi verso nuove solu!ioni. Il cristianesimo - religione ce estende al massimo le
possi/ilit+ di conseguire la salve!!a e la "rui!ione della visione /eati"ica -, come "a notare T. G$5OT
non 0 unicamente -una religione di adulti.. 7gli pone in rilievo ce -il /attesimo 0 principalmente un
atto della comunit+, e il voto del /attesimo Hcome, analogamente, #uello della circoncisione, (dtJ 0
sempre comunitario prima d'essere individuale: la Ciesa 0 sempre la prima a desiderare il /attesimo e
#uesto desiderio concerne tutti gli esseri umani. (el caso dei /am/ini 0 la comunit+ ecclesiale ce
supplisce all'assen!a di volont+ personale.. 5'estensione della salve!!a concessa ai piccoli, morti sen!a
/attesimo, Ho sen!a circoncisione, (dtJ si accordere//e meglio con la paterna /ont+ di &io 8c". Civilt+
Cattolica 1=31, II, pp. 4>?-4>@9.

8@49 6er san Tommaso #uel grido vorre//e mettere in risalto le energie latenti, rimaste intatte ance
dopo il suppli!io della croce in #uello straordinario soggetto dell'unione ipostatica.

8@>9 Is 1>, 14. -Il versetto contiene la somma espressione dell'orgoglio anti divino. 7 per 'monte
dell'assem/lea o dell'adunan!a' Isaia si ri"+ a una conce!ione mitologica "enicia, secondo la #uale
un'altissima montagna del settentrione era la dimora degli d0i. 8*uovissima versione della 'ibbia,
Isaia, Roma 1=@A9.

8@?9 Col 4, I. -5a vita soprannaturale a cui siete risuscitati 0 nascosta in &io, perc; 0 una
partecipa!ione della vita gloriosa del Cristo, la #uale 0 sottratta agli occi del mondo. 'entre voi in"atti
siete "igli di &io, il mondo non vede in voi ce "igli di $damo a""litti, de/oli, perseguitati, ecc. 'a non
sar+ sempre cosD, poic; #uando Cristo comparir+ alla "ine dei tempi in tutto lo splendore della sua
gloria, allora ance in voi la vita soprannaturale si mani"ester+ pienamente nella gloria non solo
dell'anima, ma ancora del corpo. 8'. %$57%, *uovo 2estamento, vol. II, Torino 1=1>9.

8@@9 c". Qo II, =B c". %ir 12, @. Il nome e/raico Qo;let 0 ormai su/entrato all'uso antico, per indicare
uno dei li/ri sapien!iali pi* discussi e suggestivi dell'$.T. l'7cclesiaste.

8@39 :orse per la loro colloca!ione nella cavit+ addominale e su una linea mediana ce idealmente
attraversi il corpo umano, i reni venivano considerati sim/olo dell'intimo da cui procedono desideri e
passioni e in cui si ripercuotono i sentimenti di gioia, odio e triste!!a.

8@A9 c". 6rv @, 4>. -$ndranno alla vita eterna coloro ce anno risposto all'amore e alla misericordia di
&io, e andranno nel "uoco inestingui/ile coloro ce "ino all'ultimo vi anno opposto il loro ri"iuto.
86aolo VI, Pro0essione di 0ede9.

8@=9 5e espressioni -collera di Tav0. 82 %am 2>, I9, l'-ira ce deve venire. predicata dal Kattista 8't
4, 39, il -calice dell'ira. ce dovr+ spandersi sui peccatori 8$p 1>, 1C9, lo sdegno di &io ce si scatener+
nel giorno del giudi!io universale anno ispirato la se#uen!a del Dies irae, allorc; sar+ operata una
e#ua discrimina!ione retri/utiva tra giusti e peccatori.

83C9 Concetto in"atti dice idea concepita dalla mente, cosD come ver/o 0, innan!itutto, la parola -
espressa o inespressa - dell'intelligen!a.

8319 2 6t I, 21. $lla cita!ione di 6ietro, san Tommaso ne "a seguire una seconda. Il testo masoretico a:
-Il %ignore &io e il suo %pirito mi anno mandato., il ce esprime una verit+ indu/ita/ile e
ampiamente dimostra/ile nel caso di ciascun pro"etaB ma nel contesto di Isaia 8>A, 1@9 non essendo
ciaro se sia ancora Tav0 ce paria oppure il pro"eta o, cosa inverosimile, Ciro #uale esecutore del
volere di &io, si 0 pre"erito "ar ricorso a una annota!ione in calce.

8329 'ont+no, dopo la sua conversione al cristianesimo, sostenne di esser la voce del 6araclito 8%pirito
%anto9 e di aver avuto visioni preannun!ianti il non lontano ritorno di Cristo. 6redicava "antasie
pseudoreligiose accompagnato da due pro"etesse, 6riscilla e 'assimilla 8e secondo taluni da una certa
Quintilla9.

8349 1 6t >, A. %opraggiungendo come un valido intercessore ce, interpostosi "iguratamente tra le
nostre colpe e &io, lo induce al perdono.

83>9 7! 4@, 2@. Il cuore ce s'indurisce, nella letteratura e/raica, denota la volont+ ri/elle dell'uomoB
perci) con la meta"ora del cuore di pietra ce torna a essere sensi/ile e vi/rante si vuole esprimere, ed 0
il caso della cita!ione di 7!eciele, il ritorno a &io, la conversione.

83?9 c". 1 Cor 4, 13. - 7ssa - secondo la meditata "ormula di 6aolo VI - '0 santa pur comprendendo nel
suo seno dei peccatori, giacc; essa non possiede altra vita se non #uella della gra!ia: appunto vivendo
della sua vita i suoi mem/ri si santi"icano, come, sottraendosi alla sua vita, cadono nei peccati e nei
disordini ce impediscono l'irradia!ione della sua santit+. 6erci) la Ciesa so""re e "a peniten!a per tali
peccati, da cui peraltro a il potere di guarire i suoi "igli con il sangue di Cristo e il dono dello %pirito
%anto'. Questo inestrica/ile intreccio di gra!ia e di peccato, #uesta orditura di "edelt+ e di tradimenti,
dalla trama della vita secolare a""iora sul tessuto della stessa CiesaB la #uale, santa in se stessa e per
l'apporto dei "igli migliori, si deve pur riconoscere peccatrice in tanti di noi ce la reali!!iamo. 8R.
%ORGI$, Ma lo conosci davvero il Papa<, Cantagalli, %iena, 1=31, p. 2149.

83@9 %inonimo di 'essia, 6erci) il servo di 3a.v4, come ogni uomo consacrato al servi!io di &io, 0
sacro e inviola/ile.

8339 %eguaci dello scismatico vescovo a"ricano &onato, contemporaneo di sant' $gostino.
83A9 -7rede delle promesse divine e "iglia di $/ramo secondo lo spirito, per me!!o di #uell'Israele di
cui custodisce con amore le %critture e venera i patriarci e i pro"etiB "ondata sugli apostoli e
trasmettitrice, di secolo in secolo, della loro parola sempre viva e dei loro poteri di pastori nel
successore di 6ietro e nei vescovi in comunione con luiB costantemente assistita dallo %pirito %anto, la
Ciesa a la missione di custodire, insegnare, spiegare e di""ondere la verit+ ce &io a mani"estata in
una maniera ancora velata per me!!o dei pro"eti e pienamente per me!!o del %ignore Ges*. 86aolo VI,
Pro0essione di 0ede9.

83=9 5'interiore religiosit+, la sua morte - tipo del sacri"icio di Cristo innocente - e primi!ia dei martiri
per la causa della giusti!ia lo accomunano idealmente al popolo di &io ce 0 la Ciesa santa.

8AC9 %crive san 5eone il Grande, commentando la ricorren!a liturgica della cattedra di 6ietro: -Il diritto
di #uesto potere pass) sen!a du//io ance agli altri apostoli e la costitu!ione di #uesto decreto
pervenne a tutti i principi della CiesaB ma non sen!a un motivo viene a""idato a uno solo, #uello ce a
tutti viene imposto. 6erci) il potere 0 concesso in modo particolare a 6ietro perc; la "igura di 6ietro
viene preposta a tutti i reggitori della Ciesa..

8A19 Rm @, 4. 5a "orma /attesimale cui "a cenno su/ito dopo prevalse "ino al secolo GII.

8A29 I Cor II, 2=. -(oi crediamo ce la Ciesa 0 necessaria alla salve!!a, perc; Cristo, ce 0 il solo
mediatore e la sola via di salve!!a, si rende presente per noi nel suo corpo HmisticoJ ce 0 la Ciesa. 'a
il disegno divino della salve!!a a//raccia tutti gli uomini: e coloro ce, sen!a propria colpa ignorano il
vangelo di Cristo e la sua Ciesa ma cercano sinceramente &io e sotto l'in"lusso della gra!ia si s"or!ano
di compiere la sua volont+ riconosciuta nei dettami della loro coscien!a, anc'essi, in un numero ce
solo &io conosce, possono conseguire la salve!!a. 86aolo VI, Pro0essione di 0ede9.
8A49 5'in"usione della carit+ in un'anima 0 paragona/ile al sole nell'atto di illuminare l'aria. 6erci) come
cessa la luce nell'aria non appena si "rapponga un ostacolo all'a!ione illuminante dei raggi solari, cosD la
carit+ cessa di pervenire nell'anima non appena Hcome nel caso della colpa graveJ #ualcosa ne
impedisca l'a""lusso. Il "atto ce un uomo pre"erisca "inali!!arsi su un /ene contingente piuttosto ce
restare "edele al proprio &io, a come conseguen!a la perdita dell'a/ito della carit+. $nce per un solo
peccato mortale. 8c". ,um. t.eol. II-II #. 2>, a. 129.

8A>9 Oggi 0 indicata pi* opportunamente col nome di un(ione degli in0ermi.

8A?9 5'$#uinate non a a""atto una visione manicea del matrimonio cui, ance se #ui si limita a un
/reve cenno, nella %omma teologica dedica le #uestioni >1-@A del -%upplemento..
6er san Tommaso, il matrimonio in #uanto 0 ordinato alla procrea!ione della prole, "u istituito prima
del peccato originaleB in #uanto invece 0 un rimedio alle "erite del peccato stesso 8rendendo onesta la
concupiscen!a9 entr) in vigore al tempo della legge di natura 8c". #. >2, a. 29.
-6i* l'amici!ia 0 grande, pi* dev'essere salda e durevole. Tra marito e moglie dev'esserci
logicamente la pi* grande amici!ia dato ce essi si uniscono... per condividere tutti i momenti e le "asi
della vita domestica. 8,um. contra gent. li/. 4, c. 1249.
Keni del matrimonio sono la prole 8ce i coniugi cristiani intendono generare e educare, in una
specie di esisten!iale culto di &io9, la "edelt+ reciproca, e la sacralit+ ce lo rende indissolu/ile e
meritorio.
Oltre ce un dovere sociale, il matrimonio 0 sacramento della nuova allean!a, cui si o""re a modello
l'unione del Cristo con la Ciesa: del Cristo ce -accett) la passione per unire a s; la Ciesa. 8#. >2, a.
I, ad 4um9.
%an Tommaso dun#ue considera nella giusta luce il settimo sacramento, intuendo tra l'altro i due
signi"icati essen!iali - -unitivo e procreativo. - dell'atto coniugale ri/adito nell'enciclica Aumanae
vitae di cui riportiamo un passaggio signi"icativo: -,sare di #uesto dono divino distruggendo, ance
soltanto par!ialmente, il suo signi"icato e la sua "inalit+ 0 contraddire alla natura dell'uomo come a
#uella della donna e del loro pi* intimo rapporto, e perci) 0 contraddire ance al piano di &io e alla sua
volont+. ,su"ruire invece del dono dell'amore coniugale rispettando le leggi del processo generativo
signi"ica riconoscersi non ar/itri delle sorgenti della vita umana, ma piuttosto ministri nel disegno
sta/ilito dal Creatore. 8Aumanae vitae, n. 149.

8A@9 Intendi, ad esempio, ter!iari e /ene"attori.

8A39 't 22, 4C. (ella religione /i/lica 0 l'analogo soggiorno dei morti ciamato ade dai greci e in0eri
dai latini. 8Vedi ance nota I, a pag. 329. 5o stesso termine in"erno designava il sotterraneo paese delle
om/re, la casa dei morti, compresi i giusti in attesa del 'essia redentore e li/eratore.

8AA9 (ell'esporre il pensiero escatologico della teologia medievale e suo proprio, san Tommaso d+
prova d'una discre!ione ancor pi* accentuata del solito, e /asandosi sulle rare indica!ioni scritturistice
passa in rassegna le #ualit+ dei risorti traendone congetture o conclusioni di ra!ionale convenien!a 8c".
,um. t.eol. ,upplem. ##. 3=-A@9.

8A=9 Gl I, 13. Oggi viene o""erta come pro/a/ile la lettura: -%ono marciti i semi sotto le !olle.,
#uantun#ue gli esegeti aggiungano ce tre o #uattro dei voca/oli e/raici presenti in #uesta "rase non
appaiono altrove nella Ki//ia 8.%pax legEmena9.

8=C9 %i allude #ui non alla morte corporale cui "ar+ s;guito la risurre!ione, /ensD alla condi!ione di
estrema amare!!a e di de"initiva esclusione dei repro/i dalla vita eterna.

8=19 %al >A, 1?. Con il termine "uoco, nota altrove san Tommaso, innan!itutto -viene designato
#ualsiasi tormento, #uando 0 gagliardo. 8,um. t.eol., ,upplem. #. =3, a. I9, e #uindi pu) indicare
l'insieme delle pene in"ernali. Come entit+ "isica, tuttavia non illuminer+ l'am/iente 8tra le tene/re, il
river/ero d'una "iamma apportere//e di gi+ un #ualce sollievo9B ma se vi sar+ un minimo di ciarore,
esso dovre//e attenuare l'oscurit+ -#uel tanto ce /asta per lasciar vedere le cose capaci di tormentare
HulteriormenteJ l'anima. 8i/., a. >9. 6otre//e somigliare a #uel "uoco tor/ido ce, appiccato allo !ol"o,
/rucia lentamente producendo un "umo denso 8c". i/., a. @9. (ondimeno, ricordiamo ce -
misteriosamente alimentato - esso non consumer+ il corpo dei dannati.

8=29 Giovanni il &amasceno 8ossia nativo della citt+ di &amasco9 0 uno dei padri e dottori della CiesaB
vissuto tra il @?C e il 3?C, occupa un posto eminente ance nella poesia liturgica /i!antina.

8=49 %al @2, ?-@. Queste parti di un animale commesti/ile erano considerate dagli e/rei le pi* gustose.
(el "ervore della pregiera, l'anima visitata da &io si sentiva come saturata da un ci/o delicatissimo.

8=>9 Tra le in voca!ioni liturgice, la Ciesa ne a inserito una mediante cui ciediamo d'essere li/erati
sia dal pericolo sempre incom/ente di peccare, sia dai castigi e dalle conseguen!e meritati a causa
delle precedenti trasgressioni.

8=?9 c". 2 Cor 12, A. Varie le interpreta!ioni circa la natura dello stimulus carnis 8o angelus satanae9. %u
#ueste due meta"ore esprimenti una medesima realt+ si sono avan!ate le pi* disparate spiega!ioniB pi*
pro/a/ile pare l'allusione a una malattia ce a""liggeva l'apostolo e doveva essere nota ai destinatari
della lettera. In ogni caso, va messo in eviden!a l'insegnamento di "ondo: &io se ne serve per
mantenere 6aolo 8ce a sperimentato le pi* vertiginose alte!!e mistice9 nella umilt+ ce 0 coscien!a
della dimensione creaturale.

8=@9 7/ 12, =. Creatore, cio0, dell'anima umana e delle sostan!e angelice.

8=39 c". %al 1C1, 2C. 6i* sotto c". i/. 23-2A e %al 2A, 4C.
8=A9 c". %al 1C2, 1=. $l di sopra di #uesto mondo in cui tutto ci) ce esiste per via di genera!ione 0
destinato, attraverso successive "asi, a corrompersi "ino al dissolvimento nei suoi principi sostan!iali,
stava - per la cultura greca - ci) ce 0 immo/ile, imperituro, eterno.

8==9 %anti possono dirsi tutti i cristiani in #uanto messi a parte per il servi!io di &io mediante la
voca!ione elettiva. &al gruppo dei testimoni presenti alla pentecoste, il termine si estese a tutti i
credenti della Giudea e in"ine a ciascun "edele, compresi i convertiti dal paganesimo. %anti, cio0, in
#uanto puri"icati e incorporati al Cristo, nonc; avviati al processo di personale santi"ica!ione ce 0 la
-met+noia. 8radicale mutamento nel modo di pensare, di giudicare e di sentire, e #uindi conversione
incessante secondo gli orientamenti dei precetti o dei consigli evangelici9.

81CC9 c". G/ ?, l. $nce se nel contesto la "rase rivolta a Gio//e dall'amico 7lipa! 0 in #ualce modo
ironica e "orse va ri"erita agli angeli, rimane il senso di /ase e documenta l'anticissima consuetudine di
ricorrere al patrocinio dei migliori.
&i "ede 0 l'e""icacia impetratoria e soddis"atoria dei vivi per altri vivi, valida pure nel rapporto di
carit+ tra noi e le anime del purgatorio.
$nce l'apostolo Giacomo raccomanda la vicendevole carit+ della pregiera, tra pres/iteri, comunit+
e singoli "edeli 8c". Gc ?, 1@9.

81C19 Vescovo d'$ntiocia martiri!!ato a Roma, Igna!io 0 autore tra l'altro di un epistolario, /reve ma
"ondamentale documento del cristianesimo antico.

81C29 ,miliatosi al di sotto della propria su/lime dignit+ - col su/ire i pi* ini#ui giudi!i umani,
so""rendo i patimenti e la morte da cui era esente ance in #uanto uomoB sopportando insulti e
derisioniB sperimentando la permanen!a nel sepolcro e nell'oltretom/a -, Cristo a meritato #uattro tipi
di esalta!ione: la risurre!ione gloriosaB l'ascensione al cieloB l'innal!amento alla destra del 6adre e il
potere di giudicare sull'intero creato 8c". ,um. 2.eol., III, #. >=, a. @9.

81C49 &t >, 2>. 5'allean!a col popolo eletto 0 concepita da Tav0 in termini nu!iali, per cui l'idolatria a
sapore di adulterio e provoca l'ira contro i colpevoli, simile a un incendio dalle "iamme puri"icatrici.

81C>9 %ancire 0 lo stesso ce "issare solennemente, rendendo irrevoca/ile un decreto e inviola/ile un
impegno. In tal modo, la cosa o la persona diveniva -sanc8i9ta., sancta.
81C?9 c". :il 4, A. $lla prima tra le sette domande rivolte al 6adre, corrisponde la /eatitudine evangelica
-Keati i poveri in spirito, perc; di essi 0 il regno dei cieli. 8't ?, 49, e il dono del timore.

81C@9 5'etimologia di sanctus -#uasi san Hguine tinJ ctus. riciama ovviamente lo stile e "orse
l'ispira!ione di Isidoro di %iviglia, per il #uale i voca/oli rivelano signi"icati emergenti dalla loro stessa
natura oppure, spesso, dalla necessit+ di trovare dei sostegni per una determinata intui!ione, di carattere
per lo pi* apologetico.

81C39 I Cor 1?, 2?. 5a cita!ione paolina si ri"+ al versetto di un salmo messianico 8%al 1C=, I9: -Il
%ignore H&io 6adreJ a detto al mio %ignore Hcio0 al Ver/o incarnatoJ: '%iedi alla mia destra "ino a ce
io non avr) sistemato i tuoi nemici a sga/ello dei tuoi piedi'..
81CA9 5'in"erno non 0 una vendetta di &io, /ensD la "accia scoperta del peccato, il ri"iuto del dialogo,
radicali!!ato sino al rigetto d'ogni compromesso tra un uomo e la divinit+, nonc; del Cristo in
"un!ione di mediatore.
&i notevole e""icacia, #uindi, la "ormula!ione olandese dell'in"erno come -peccato eterno.: uno stato
d'indurimento morale in un'anima dove &io e la sua gra!ia non riescono pi* a trovare il minimo
spiraglio attraverso cui, per cosD dire, possa "iltrare l'a!ione salvi"ica. 5'in"erno 0 #ui rivelato nel
de"initivo auto isolamento del peccatore.
%i aggiunga ce &io non gode delle pene cui la sua giusti!ia, stando cosD le cose, deve lasciare li/ero
corso. $n!i -per"ino nella danna!ione dei repro/i appare la misericordia, non gi+ sotto "orma di
indulgen!a Hdel resto ri"iutataJ ma per una certa clemen!a, poic; punisce meno di #uanto sare//e
dovuto. 8%um. Teol. I-II, #. 21, a. >9.

81C=9 't ?, >. -Keati i mansueti, poic; possiederanno la terra.. Questa non-violen!a evangelica
reali!!a l'opposi!ione all'orgoglio, all'ira, alla vendetta.
811C9 c". 7/ 1C, 4>. 5'apostolo si ri"erisce a una delle prime persecu!ioni su/ite dai giudei convertitisi
al cristianesimo. %eguirono all'arresto l'esposi!ione degli imputati allo scerno popolare, il se#uestro di
ogni propriet+, il carcere e, per molti di loro, la morte.

81119 6rv 4, ?. 5'uomo ce non riconosce altri maestri all'in"uori di se stesso - cosD san Kernardo -, -si
pone alla scuola di un discepolo pericolosamente imperito..

81129 c". 6rv 11, 2. &oti dell'uomo sapiente sono pruden!a ed e#uili/rio, matura consapevole!!a dei
propri limiti ed esperien!a delle cose umane.

81149 Il :iglio di &io a preso una umana natura per"etta, cui competono le "acolt+ intellettiva e
volitivaB tuttavia, nel Cristo, la natura umana non a su/ito alcuna minora!ione rispetto agli attri/uti
divini. 7gli agD dun#ue #uale strumento li/ero della personale volont+, ce si determinava mediante
l'adesione ai disegni del 6adre nella piene!!a della carit+ 8c". ,um. t.eol. III #. 1A, a. I9.

811>9 Questa della salve!!a 0 #uasi un luogo comune, tra molti altri ce ricorrono nella "raseologia
cristiana, e assieme ad altri capisaldi del messaggio rivelato corre i risci del logoramento, "in #uando
se ne parli sen!a una conveniente comprensione. 6erci) san Tommaso in#uadra l'argomento con
notevole incisivit+B e gli esempi ce ognuno poteva "acilmente intuire sono di un'eviden!a solare,
specie se contrariet+ o nemici 8il mare in tempesta, per i navigantiB un incidente di maccinaB una
epidemia di germi patogeni9 attentano all'integrit+ di /eni essen!iali alla vita, o alla conserva!ione della
vita medesima.

811?9 Tra le tante, riportiamo #uesta di Isaia 8>A, 139: -Io, il %ignore &io tuo, t'insegno #uel ce ti giova
e ti dirigo per la strada ce vai percorrendo..

811@9 %i avverte #uasi un oscuro legame con la maledi!ione pronun!iata nel paradiso terrestre: perduto
il privilegio preternaturale ce lo sottraeva alla morte, $damo 8e dopo di lui, ognuno dei suoi
discendenti9 torna a essere una "ragile creatura, #uanto al corpo: polvere modellata, ce tende a dis"arsi
in un pugno di polvere.
81139 Cele/re pensiero di sant'$gostino.

811A9 (e riciamiamo il senso generico: passione intemperante 0, spesso, predominio della materia
sullo spirito. Vedi nota 1A=.
811=9 (ella ,umma, Tommaso osserva ce il peccato d'origine elimin) interamente il dono della
originale giusti!ia e diminuD l'inclina!ione naturale alla virt* 8#uest'ultima resta addirittura per"ino nei
dannati, altrimenti in essi non ci sare//e il rimorso - ormai sterile della coscien!a9.
Tra le piage in"erte dal primo peccato alla nostra natura c'0 dun#ue la "ragilit+, l'ignoran!a, la
mali!ia e la concupiscen!aB sopravvenne la morte, preceduta a sua volta da altre miserie corporali. Vi si
aggiunta in"ine, per inciso, la diminu!ione dei /eni -meta"isici. della misura, /elle!!a e ordine 8c".
,um. t.eol. I-II #. A?, a. I9.

812C9 5a restitu!ione 0 assolutamente necessaria - in re vel in voto, cio0 in e""etti o almeno come
sincero proposito - per #uanti a//iano leso gravemente uno stretto diritto altrui.

81219 %i avverte #ui un impercetti/ile /arlume di /uon umore, connaturale del resto con la tipologia di
Tommaso e tutt'altro ce sconveniente in un incontro didattico ce aveva numerose anime semplici e
giovani studenti tra gli uditori.

81229 &'un tratto gli -errori., da cin#ue ce erano stati enun!iati, divengono sei... Questo inatteso passo
indietro per desiderio di sviluppare l'argomento gi+ trattato al n. 4 8p. 1>39 0 un'ulteriore riprova ce la
expositio in #uestione nac#ue come un autentico predica/ile, tanto risente della viva sensi/ilit+ di un
predicatore capace d'avvertire i #uesiti ce la stessa semina dottrinale poteva suscitare nell'intelligen!a
dei presenti.

81249 Quest'ultima servir+ a temperare l'eventuale eccesso di prostra!ione o di angoscia ce pu)
derivare all'uomo dalla consapevole!!a della "ragilit+ umana.
812>9 (ei testi evangelici lo %pirito 0 continuamente messo in rela!ione col Cristo poic; -le loro
attivit+ sono unite e i loro scopi coincidono. 8G. GOIK7RTI9 come si pu) rilevare dall'ini!io della vita
di Ges* e lungo l'intero arco della sua missione salvi"ica. C". Gv @, 4A.

812?9 Quantun#ue la le!ione dei codici greci sia pre"eri/ile 8-privi, cio0, di ogni senso HmoraleJ.9,
rimane vero ce essere sen!a speran!a e idolatrare l'immoralit+ sono i due volti di un'unica realt+. 5o
con"erma san 6aolo, scrivendo sempre agli /0esini 82, 129: -Voi pagani H...J eravate un tempo sen!a
'essia H...J, estranei alla speran!a della promessa e sen!a &io in #uesto mondo..

812@9 I seguaci del vescovo (ova!iano si autodesignavano col nome di -puri., in opposi!ione ai
mem/ri della Ciesa cattolica macciata 8secondo la loro accusa9 dalla comunione coi peccatori
recidivi.

81239 E stolte!!a e riscio estremo il rimandare, di giorno in giorno, la conversione -a domani.: un
domani ce, in pratica, 0 mera utopia.

812A9 &eciso atto della volont+ attraverso cui l'uomo determina d'interrompere un rapporto "uturo,
inten!ionale, col peccato. 6ur non essendo una vera e propria promessa, 0 pi* ce un semplice
desiderio vago e irresoluto di emendarsi. %e ne pu) dedurre la consisten!a della contri!ione.

812=9 5a potest+ con cui Cristo, la sera stessa della risurre!ione 8Gv. 2C, 22-249, con"erisce agli apostoli
il potere di riconciliare 8riaprendo loro il regno dei cieli9 i peccatori con &io, mediante il sacramento
della peniten!a.

814C9 Teoricamente 0 possi/ile, #uantun#ue la condi!ione stessa dell'uomo viatore lo porti a ricadere
per lo meno in colpe veniali. 6articolare importan!a ac#uista perci) la gra!ia di poter "ruire, nell'atto di
presentarci al giudi!io particolare, del sacramento della peniten!a o degli e""etti derivanti dall'un!ione
degli in"ermi.

81419 5'ac#uisto progressivo della per"e!ione cristiana importa un addestramento sia riguardo alla
repressione di ci) ce ostacola il progresso spirituale 8ascesi negativa9, sia -#uegli eserci!i ce mirano
direttamente allo sviluppo della vita soprannaturale 8ascesi positiva9 ... Ra""or!ando l'energia "atti va
del cristiano ..., l'ascesi a sempre un contenuto costruttivo. 8&. '$(I%7, in: Di(ionario di teologia
morale, a cura di :. ROK7RTI-6. 6$5$III(I, Roma, 1=@A, p. 1C>.
Il testo critico elimina, come interpola!ione successiva, le parole -ut ad ieiunandum el .uiusmodi..
6erci) spostiamo #ui in nota #uesto ri"erimento al digiuno e ad altri eserci!i di ascetica, riportata dalle
edi!ioni correnti.

81429 $ncor peggiore della pestilen!a ce, preannunciata dalle voci del contagio nei dintorni, poteva
concedere la possi/ilit+ o almeno il tentativo di cercare scampo altrove.

81449 7" @, 12. Gli spiriti maligni ce, almeno temporaneamente, anno il proprio campo d'a!ione sul
creato.
814>9 c". 1 Ts 4, ?. %atana 8-l'avversario, il nemico. come suona in e/raico9 0 la personi"ica!ione del
male, l'opposi!ione irriduci/ile a &io.

814?9 Gc I, 12. $i vincitori nella lotta e nella corsa era destinata una corona, di "ronde verdi intrecciate
e san 6aolo, ce ricorre volentieri a #ueste similitudini tratte dai gioci sportivi, se ne serve #ui per
indicare la vita eterna.

814@9 %al 3C, =. (arra il /iogra"o Guglielmo di Tocco ce san Tommaso, specie negli ultimi anni, si
commoveva "ino alle lacrime #uando sulle note del gregoriano il cantore ripeteva, durante la liturgia
#uaresimale: *e proicias nos in tempore senectutis.
81439 Carit+ in"atti - e la gra!ia ce ra""or!a il /uon volere "anno sD ce l'uomo ami &io al di sopra
delle creature, e #uindi si opponga a tutto ci) ce potre//e o""enderlo.

814A9 &'ordinario si citano #uattro et+ della vita umana: in"an!ia, giovine!!a, maturit+, vecciaia. %an
Tommaso considera ance le "asi intermedie, attraverso le #uali l'uomo conduce l'esisten!a terrena: dal
/am/ino ancora incapace di parlare o ce a appreso a "arlo di recente 8#uindi "in verso i sei anni9 al
"anciullo 8sulla soglia dei tredici9B dall'adolescente al giovaneB dall'an!iano al veccio.

814=9 2 Cor I, A. 6otre//e ri"erirsi, tra i molti episodi della sua travagliata esperien!a apostolica
incentrata a 7"eso, al tumulto suscitato dall'argentiere &emetrio nel timore ce la predica!ione paolina
potesse recare pregiudi!io al "iorente commercio dei tempietti di &iana, assai riciesti da "edeli e
curiosi 8$t 1=, 24->C9.

81>C9 &i"atti, oggetto della pa!ien!a 0 tutto ci) ce in #ualsiasi maniera ci contraria, ci "a so""rire e
rattrista.

81>19 &al signi"icato originario della radice e/raica )mn - e#uivalente al nostro -certo, davvero, sD. -
l'amen a ac#uistato #uello di approva!ione a un comando, o d'augurio per l'adempimento di una
pregiera o di una pro"e!ia. (el concludere il Pater, #uindi, esso esprime la "iduciosa certe!!a ce ogni
singolo desiderio sar+ accolto e soddis"atto.

81>29 G/ 4?, @-3. $nce se Gio//e non a inteso dire ce la virt* non giova all'uomo dal momento ce
&io non gli risparmia le tri/ola!ioni, 7li*d sa ce un simile convincimento 0 assai di""uso. 6erci),
dopo aver "atto notare ce l'immoralit+ umana non scal"isce il cielo, soggiunge ce non si pu) supporre
ce &io - /en pi* alto dei cieli si lasci guidare nei propri giudi!i da considera!ioni d'interesse
personale.
-Il male ce "ai - osserva &$I( COO7(75 - nuoce a te e agli uomini come teB il /ene 0 utile a te e
agli altri. &io nel giudicare non guarda dun#ue altro ce ci) ce 0 strettamente retto e giusto, e non
agisce a capriccio ... 7gli vuole ce, per il /ene delle creature, le sue leggi siano osservate... Kisogna
vivere alla sua presen!a e attendere, poic; non sempre egli mani"esta #ui in terra la sua giusti!ia
punendo l'ini#uit+.. 8La ,acra 'ibbia, vol. IG, (apoli 1=4>9.
81>49 5a misericordia e la verit+, #uale sinonimo di giusti!ia, sono presenti in ogni opera di &ioB in"atti
egli non pu) "ar niente ce non sia con"orme alla sua sapien!a e /ont+, come pure agisce secondo
l'ordine e la misura convenienti. $nce ci) ce noi a/itualmente ciamiamo -dovuto. a una creatura,
&io lo concede per sua /ont+ e con maggior large!!a rispetto allo stretto indispensa/ile. 7 altrettanto 0
vero ce nell'esercitare la giusti!ia, &io si contenta di meno di #uanto potre//e pretendere 8c". ,um.
t.eol. I, #. 21, a. >9. ,n simile modo d'agire torna #uindi a gloria di &io, tanto pi* se si ri"lette ce nulla
&io desidera oltre la sua stessa /ont+ ce s'irradia nell'opera creativa, salvi"ica, santi"icante e
/eati"icante. Torna pure a sua gloria il "atto ce, nel volere la giusti!ia, voglia la pena #uale me!!o per
conservare l'ordine della natura e dei suoi disegni provviden!iali 8c". i/., #. 1=,. a. =9.
81>>9 Come, ad esempio, un giusto /enessere e l'assen!a o la modera!ione degli a""anni, delle malattie,
dell'angoscia e, in ogni caso, il sollievo in me!!o a #ueste inevita/ili prove dell'esisten!a.

81>?9 %. Tommaso stesso, nella ,umma t.eologiae 8c". I-II, #. A2, a. 49 e nella uaestio disputata De
malo. 8>, a. 29, de"inisce la concupiscen!a una predisposi!ione o attitudine istintiva a desiderare un
determinato /ene prescindendo dal giudi!io critico della ragione.
6er e""etto della volont+ -disordinata., dalla s"era dell'ordine psico"isico la concupiscen!a ac#uista
una dimensione morale solitamente negativa.
81>@9 6sicologicamente, il peccato si spiega come possi/ilit+ di scegliere un /ene in"eriore rispetto a un
altro, dal #uale la volont+ 0 stata attratta. (el caso dei nostri progenitori sem/ra spiegarsi come
tentativo assurdo di autodivini!!a!ione. In #uesta prospettiva dovette /rillare dinan!i alla loro mente -
almeno in con"uso - non tanto le scalata al divino, #uanto l'occasione 8utopistica9 di ria""ermare la
propria autonomia, esprimente una radicale propensione all'indipenden!a.
81>39 7rano dotati di una per"etta intelligen!a, di scien!a in"usa, di gra!ie e carismi. (ell'atto di
disu//idien!a 8-aversio a Deo, conversio ad bonum commutabile.B una conversione a rovescio,
dun#ue9 cessa l'e#uili/rio delle passioni e la sogge!ione della carne. 5'uomo, ra!ionale, non riesce
sempre ad agire ra!ionalmente. 5'intelligen!a, la volont+, l'appetito concupisci/ile e #uello irasci/ile
rivendicano una loro, assai spesso anarcica, autonomia.
81>A9 Rm 3, 24. 5a pi* drammatica e universale -con"littualit+ permanente. ce gli uomini de//ono
sperimentare.

81>=9 5a tor+, o pentat0uco 8raccolta di cin#ue li/ri: Genesi, 7sodo, 5evitico, (umeri e
&euteronomio9, costituisce per il popolo e/raico la legge di Tav0, detta comunemente legge mosaica,
per eccellen!aB essa raccoglie il complesso materiale legislativo ce si svilupp) intorno agli eventi
dell'$llean!a, dalla rivela!ione sul %inai alla vigilia dell'ingresso nella terra promessa.
81?C9 'os0 0 lo strumento principale dell'a!ione salvi"ica di Tav0 e mediatore dell'allean!a, -colui ce
ance nel passare delle genera!ioni resta il maestro del suo popolo. 8K. 5IV7R$(I, in: ,c.ede
biblic.e pastorali, Mos4, 7d. &eoniane, Kologna9.

81?19 %econdo l'acce!ione cristiana, li/ert+ dal peccato 0 la nuova condi!ione in cui l'uomo,
adeguandosi alla legge della carit+, 0 sottratto al dominio di %atana, dell'amor proprio, della
concupiscen!a e degli in"lussi materialistici di #uesto mondo terreno.
81?29 Libero e 0iglio sono sinonimi nella lingua latina indicando sia l'uomo socialmente non soggetto a
dominio altrui, sia "igli ce costituivano la parte li/era della 0amilia ossia dell'intera casa, cui
presiedeva il pater 0amilias.

81?49 Classica la prospettiva /i/lica di una terra 0luens lac et mel. E "ormula ce ricorre di "re#uente
nei testi antici della Ki//ia per indicare e descrivere, in termini idilliaci, la terra promessa. (on solo vi
si trover+ con "acilit+ e in a//ondan!a latte e miele 8c". 7s 4, A. 13B 14B 44,3B c". (m 14, 23B 1>,AB c". &t
A9 ma -torrenti e "ontane e ac#ue sotterranee ce scaturiscono nella valle e nella montagnaB paese di
"rumento e d'or!o, di vigne, di "ici e melograniB paese di olivi e di mieleB paese nel #uale non avrai il
pane misurato, ma dove non ti mancer+ nullaB paese nel #uale le pietre contengono "erro, e dai suoi
monti potrai estrarre il /ron!o. 8&t A, 3-=9.

81?>9 $t 1?, 1C. $nce gli insegnamenti e i precetti di Ges* sono indicati con un e/raismoB -giogo.,
indicante la disciplina, l'indiri!!o legale di un maestroB ma a di""eren!a della legge ra//inica, essi sono
leggeri e li/eratori, se portati con amore 8c". 't 11, 4C9.

81??9 E la glossolalia, il carisma ce porta a lodare e pregare &io in una lingua misteriosa e in uno stato
di esalta!ione o e//re!!a estatica.
81?@9 (on si intende #ui la "ede-virt* teologica, /ensD il dono della "ede operatrice di miracoli, oppure
#uello di saper proporre convenientemente le verit+ della "ede, o ance una maggiore certe!!a nella
"ede stessa.

81?39 %i ciamano precetti talune norme della legge divino-positiva o di #uella ecclesiastica, mediante
cui la Ciesa, applicando i comandamenti di &io, prescrive particolari atti di religione o determinate
astinen!e ai "edeli.
81?A9 Caritas non agit perperam 8I Cor 14,>9. Citando #uesto pensiero paolino, ce possiamo tradurre
-la carit+ non manca di riguardo verso gli altri., san Tommaso intende riciamare alla mente del
cristiano la descri!ione dei #uindici caratteri attraverso cui la carit+ per"etta costruisce un rapporto
ideale col prossimo e mette in "un!ione tutte le virt*.

81?=9 -HCon laJ vera e santa pa!ien!ia - a scritto santa Caterina da %iena, nel suo 7pistolario - non
vedrete grandi le pDcciole cose, ma Han!iJ le grandi vi parranno pDcciole a sostenere per Cristo
croci"isso. 87pistolario, vol. I, p. 4->, %iena 1=149.
81@C9 Indu//iamente, essendo il peccato grave un'o""esa di &io tale da escludere l'uomo dalla vita
eterna, nessuno pu) meritarsela se prima non provvede a riconciliarsi, ottenendo la remissione dei
peccati ce si consegue con la gra!ia 8c". ,um. t.eol. I-II #. 11>, a. 29.

81@19 c". Rm A, 24. $ cominciare dalla gra!ia ce ci rende giusti e ci costituisce "igli adottivi di &io in
attesa d'entrare nel possesso della eredit+.

81@29 In "or!a dello -spirito di ado!ione. 8Rm A, 1?9 ce 0 dono dello %pirito, sapendoci considerati da
&io #uali suoi "igli, ci rivolgiamo a lui ciamandolo -6adre., disposti altresD a eseguire in tutto la sua
paterna volont+.

81@49 Tommaso #ui rimedita un pensiero agostiniano.

81@>9 Il virtuoso segue la regola della ragione e, mediante la pruden!a, si dispone a esercitarsi nella
pratica delle singole virt*. I /eni cui mira l'intento di commettere una #ualun#ue in"ra!ione alla legge
morale sono disparati, e talora incompati/ili tra loro. &all'unit+ della retta ragione e del suo autore,
l'uomo ce pecca si lascia attrarre dagli in"initi miraggi delle creature, voltando le spalle all'unico
legislatore. In"rangere un solo punto della legge 0 come contestare la validit+ dell'intero codice 8c".
,um. t.eol. I-II #. 34, a. I9.

81@?9 (elle senten!e emesse dai tri/unali terreni la pena di morte 0 comminata solo in #uei casi ce
recano danni particolarmente gravi o irrepara/ili, o anno #ualcosa in s; di particolarmente orrendo. In
linea con la legisla!ione /i/lica e con la morale del suo tempo, san Tommaso sentiva una particolare
repulsione per il culto idolatrico 8gravemente lesivo del 1X comandamento9, come per il "urto sacrilego,
"urto cio0 speci"icato da una precisa aggravante. 5e leggi civili d'allora giungevano a punire il
sacrilegio applicando la pena di morteB la Ciesa, invece, -ce non in"ligge mai la morte corporale.,
"aceva ricorso alla scomunica o a pene pecuniarie 8c". ,um. t.eol. II-II #. @@, a. @, ad 2umB #. A?, a. 2B #.
==, a. >9.
81@@9 Rm 14, @. $//iamo pre"erito tradurre cosD, onde evitare l'espressione am/igua -ministri di &io.,
ormai riservata a indicare i sacerdoti.

81@39 Rm 12, 2C. Riportiamo il commento del %$57%: -Con #uesta condotta verso il tuo nemico, tu lo
"ai riempire di con"usione e poscia di pentimento, e di un dolore cosD grande come se tu avessi radunati
car/oni ardenti sulla sua testa, e cosD egli sar+ condotto a peniten!a e a conversione. 8Il *uovo
2estamento, vol. II, Torino 1=1>9.

81@A9 Gli episodi pi* signi"icativi, di #uest'incessante opera di riconcilia!ione col popolo e di mediatori
presso Tav0, si possono trovare in 7s 42, 11. 41B (m 11, 11 ss.B I Re 3, ? ss.B 12, = ss.

81@=9 Vedi sopra al commento al ''Credo''.

813C9 $ Olo"erne - si legge in Gdt 4, 14 - era stato a""idato il compito di distruggere tutto ci) ce
riguardava il culto delle divinit+8templi e /oscetti sacri9 delle popola!ioni stan!iate lungo il litorale
palestinese alle "alde settentrionali, "ino a 7sdrelonB ma ci) allo scopo -ce tutte le genti dessero culto
al solo (a/ucodonosor e tutte le lingue e tri/* lo invocassero come &io..

81319 c". &t @, 14. 5a legisla!ione mosaica prevedeva l'uso del giuramento, mettendo in guardia nel
contempo dall'a/uso 8%ir 24, =-119 e punendo severamente lo spergiuro 87s 2C, 3B 5v 1=, 1=B Ger ?, 2B
3, =B Ic ?, >B 'l 4, ?9.

81329 %otto l'esagerato legalismo e rigorismo dei "arisei 8i testi evangelici testimoniano del loro
scandalo perc; gli apostoli strappano delle spige per s"amarsi 8c". 't 12, 1-29, o perc; un in"ermo
miracolato porta il suo lettuccio 8c". Gv ?, 1C9, e, sistematicamente, per la li/ert+ con cui Ges* compie
le guarigioni in giorno di sa/ato 8c". 5c 14-1>9, il senso "ondamentale del -sa/ato riservato a Tav0.
8c". 7s 41, 1?B 4?, 29 conserva il suo valore altamente religioso a riconoscimento della sovranit+ del
%ignore.

81349 5a parola iEm 8giorno9 non indica necessariamente uno spa!io di 2> ore. 7, nella Ki//ia, assai
spesso indeterminato. (on poci autori moderni ritengono ce i -giorni. del <enesi possano
corrispondere a lungi periodi di tempo, coincidenti all'incirca coi periodi geologici.

813>9 *on enim ad )ludendum) Hper divertirsiJ ordinetur talis dies, sed ad )laudandum) Hper la lodeJ el
orandum Dominum Deum. In #uanto attratti pi* di Tommaso dall'arte della retorica, eccellevano in
#uesti gioci di parole assonanti sant'$gostino e san Kernardo. 7 si tratta proprio d'una cita!ione
implicita del vescovo di Ippona.

813?9 Rm 12, I. &a un antico ver/o latino 8.ostio Y "erisco9 deriv) il voca/olo ce indica la vittima
o""erta nei sacri"ici espiatori.

813@9 %al 1C>, 1=. Cristo ci a insegnato - cosD 6aolo VI nella sua Pro0essione di 0ede - -la via delle
/eatitudini del vangelo: povert+ in spirito, mite!!a, dolore sopportato nella pa!ien!a, sete della
giusti!ia, misericordia, pure!!a di cuore, volont+ di pace, persecu!ione so""erta per la giusti!ia. 8n. 129.

81339 c". 7s 2C, ?. -$l "ine di maggiormente allontanare gli e/rei dal trasgredire la legge - #uesto il
commento del %$57% - minaccia loro di punirli in #uel ce anno di pi* caro, cio0 nei loro "igli. CosD
almeno per amore dei "igli saranno indotti a mantenersi "edeli a &io. E noto in"atti ce la morte, le
malattie, ecc., dei "igli sono spesso pei genitori pi* dolorose ce la morte propria... E ciaro per) ce se
i "igli imitano le ini#uit+ dei loro padri, allora non solo porteranno il peso di #ueste, ma saranno puniti
ance per le loro proprie colpe... In generale &io vuol dire ce la in"edelt+ d'Israele non rimarr+
impunita, e ce se il castigo pu) talvolta tardare esso non mancer+ tuttavia a suo tempo d'essere
in"litto. 8Il ;ecc.io 2estamento, Torino 1=1=9.

813A9 7/ 14,3. Tali guide anno o""erto alla comunit+ esempi degni d'imita!ione, ma il pi* e""icace lo
diedero, al momento d'uscire da #uesta vita, o con un testamento di singolare pregio o meglio
a""rontando eroicamente le persecu!ioni e la morte.

813=9 Rm 14, 3. %ono nominate #ui due specie di imposte: il tributum sulla persona e i /eni sta/iliB il
vectigal sulle merci importate ed esportate.

81AC9 %ir 42, 14. (on vi si cerci un dispre!!o verso i giovani, /ensD la voce dell'esperien!a ce deve
riconoscere nell'et+ giovanile una naturale precipita!ione e la pretesa di saper giudicare correttamente
su #ualun#ue pro/lema.

81A19 7s 22, 1A. E un articolo penale ce colpisce gli stregoni e le mage, il cui operato veniva a
intaccare gravemente l'edi"icio teocratico ce Tav0 andava costruendo tra il suo popolo.
81A29 (ella convin!ione ce &io, legislatore supremo, a//ia autori!!ato la pena di morte #uale estremo
riparo del codice, il giurista e/reo l'applicava 8#uando vi "osse su""iciente certe!!a di colpa9. mirando a
eliminare dal popolo elementi pericolosi, a produrre una puni!ione socialmente esemplare e a puri"icare
la comunit+ ria/ilitandola a ricevere il perdono divino.

81A49 'arco 6or!io Catone, detto l',ticense. %i uccise per amore di patria nel >@ a. C.

81A>9 6er #uanto suggestiva, l'allusione a #uesta -"raternit+. tra lupi 8peraltro su""ragata dal prover/io
popolare ce -lupo non mangia lupo ... .9 o a una certa #ual mansuetudine nel lupo ce 8secondo una
versione latina d'un testo di $vicenna9, preso a sassate, si contenta di atterrare e impaurire il colpevole,
non trova riscontro o/iettivo nel De animalibus di $ristotele ed 0 da imputarsi a una corru!ione dei
manoscritti.

81A?9 (on solo vi 0 il delitto di procurato a/orto e l'uccisione di una donna inerme, ma - secondo la
dottrina sul 5im/o, se inevita/ile per i non /atte!!ati - la priva!ione della gloria /eati"ica a danno della
piccola vittima.

81A@9 7s 21, 1>. (el versetto precedente Tav0 sta/ilisce un luogo di ri"ugio dove l'autore di un
omicidio preterinten!ionale potesse trovare asilo e scampo. &apprima tale luogo "u l'altare, poi sorsero
le citt+-ri"ugio 8c". (m 4?, =-2A9.

81A39 I seguaci di $ristotele erano ciamati a #uel modo 8peripatetici9 dall'a/itudine ce il loro maestro
aveva di tener le!ioni e discussioni "iloso"ice, passeggiando nel porticato interno del 5iceo d'$tene,
detto peripatos.
81AA9 %. Tommaso tratta l'argomento dell'esisten!a o meno delle -passioni. umane nel Cristo 8c". ,um.
t.eol. III, #. 1?, a. 49. &opo aver "atto notare - a proposito dell'ira - ce il desiderio di vendetta 0
peccato #uando lo si intenda in maniera di""orme dalla retta ragione 8e una simile ira non poteva esserci
nel Cristo9, -altre volte tale desiderio di vendetta non 0 peccato, an!i 0 lodevole, come #uando si cerca
la vendetta #uale espressione di vera giusti!ia ... 7 tale ira poteva esserci in Cristo..
81A=9 %i pu) de"inire -passione. una persistente e spesso violenta emo!ione o impulso reattivo, ce
attenua la lucida ra!ionalit+ e l'o/iettivit+B ma non sempre ogni passione reali!!a la valuta!ione
negativa ce il termine reca in s;. (ella ,um. t.eol. 8I-II ##. 22->A9, san Tommaso ne enumera undici:
amore, odio, desiderio, avversione, gioia, triste!!aB speran!a, dispera!ione, audacia, paura, collera.
81=C9 5'appetito, genericamente considerato, 0 uno -stimolo accentuato a raggiungere il proprio
appagamentoB impulso, inclina!ione naturale ce impegna i sensi e l'immagina!ione. 8&7VOTO-O5I,
;ocabolario illustrato della lingua italiana, 'ilano 1=@39.

81=19 Vedi sopra, nota 1A=
81=29 5'esempio pi* autorevole lo a//iamo 8in tema di ira ragionevole, di virtuosa indigna!ione9
nell'episodio in cui Ges* scaccia dal tempio i mercanti 8Gv 2, 1>-1@9.

81=49 In"atti, "un!ione primaria della mansuetudine 0 il moderare gli eccessi di una ragionevole ira.
81=>9 Questo precetto, teso a proteggere la vita degli individui e dei popoli, scaturisce dalla volont+ di
&io, espressa in 7s 2C, 14 8-(on amma!!are.9 e implicita in 5v l =, 1A 8-$ma il tuo prossimo come te
stesso.9.

81=?9 c". 6rv 1?, 1A. 'entre il non-violento si adopra a spegnere sul loro nascere le contese, l'uomo
iracondo le alimenta.

81=@9 't ?, 22. =%a, letteralmente, signi"ica "atuo, vuoto, sciocco. *ab%l era ci vive come se &io non
esistesse: #uindi empio, ri/elle alla divinit+, rinnegato. O""esa di estrema gravit+, considerata la
sensi/ilit+ religiosa del popolo e/raico.

81=39 5e comunit+ religiose del passato sostituivano in parte gli istituti assisten!iali della societ+
moderna, e costituivano un ri"ugio per tanti sventurati, assai pi* sicuro del resto ce arruolarsi nella
mili!ia in #ualit+ di mercenari.
81=A9 c". Gn 2, 21-24. -5a donna non "u tratta dalla testa di $damo acci) non si credesse a lui
superiore, n; "u tratta dai piedi acci) non venisse riguardata come serva o sciava, ma "u "ormata dalla
costa, acci) venisse ritenuta compagna di vita. 8'. %$57%, Il ;ecc.io 2estamento, vol. I, Torino
1=4>9.

81==9 Vedi nota A?.

82CC9 %pecie dopo le paurose epidemie ce nel medioevo e nel rinascimento spopolavano citt+ e
conventi, si era costretti in un certo senso a spalancare le porte di #uesti ultimi, accogliendo cosD le
nuove reclute per la vita religiosa o destinate al clero secolare sen!a guardar troppo per il sottile.
82C19 c". G/ 2>, =-1C. Gio//e "a un nutrito e impressionante elenco di empiet+ ce appaiono come
insulto ai /isogni elementari degli uomini e una s"ida all'imprevedi/ile giusti!ia divina. 6er"ino gli
or"ani sono spogliati sen!a piet+, e ai lavoranti ce an "aticato l'intera giornata nella mietitura,
vengono strappate di mano le poce spige ce anno radunato a stento...

82C29 5ett.: 2enemur enim regibus custodientibus pacem nostram dare mercedem. Ogni governante
dovre//e per) sapersi meritare #uesto titolo altamente onori"ico di -custode della nostra pace..
$nticamente #uesto rapporto tra privati e autorit+ costituita era, almeno in teoria, pi* vivo nelle
coscien!e di #uanto non lo sia oggi: il re provvedeva al mantenimento dei "un!ionari e dell'esercito, alla
di"esa della na!ione, nonc; a promuovere il /ene comune, restando per) ar/itro praticamente
incontrollato sull'opportunit+ di imporre nuovi oneri "iscali e sull'impiego dei medesimi.
82C49 &t 2?, 14. %i pu) intendere, ance: uno pi* grosso, per le compereB uno pi* piccolo per le
vendite.
82C>9 5v 1=, 4?-4@. 7rano due capacit+ di misura, una per i solidi, l'altra per i li#uidi.

82C?9 -Il prestito a interesse 0 stato condannato da tutta l'anticit+ classica 8$ristotele, Catone9, ance
perc; praticato largamente in "orme vessatorie e crudeli. 8%. K$,%$(I in: Di(ionario di teologia
morale, a cura di ROK7RTI-6$5$III(I, vol. I, p. A>>.
$ltrettanto "ecero i padri della Ciesa, il codice giustinianeo, il diritto canonico e il Corano. Tuttavia
-non veniva condannato ogni specie di onesto interesse ma la degenera!ione dell'usura ce era
caratteristica dei tempi. 8i/.9. 5a Ciesa a superato la teoria della -sterilit+ della moneta. e riconosce
ce negli scam/i commerciali moderni 0 cam/iata totalmente la natura del contratto di prestito.

82C@9 E l'autore del %iracide 8o 7cclesiastico9. Vedi nota 1@, p. >4. 1=9 %ir 4>, 2.?.

82C39 $/ 2, =, 11. 6ersoni"ica!ione di una coscien!a tormentata dai rimorsi.

82CA9 c". 't 1A, 1?-13. Correggere ci, peccando, pu) avere leso o scandali!!ato altri 0 un dovere di
giusti!ia il cui compito 0 di -custodire Ho ripristinareJ la rettitudine nei rapporti reciproci.. 'a il
peccato costituisce ance un male per ci lo a commesso o stia per ricaderviB e siccome evitare un
male 0 lo stesso ce /ene"icare ci poteva esserne oggetto. la carit+ ce ci muove a soccorrere gli amici
in pericolo ci spinge ancora alla loro corre!ione "raterna. -Con essa cerciamo d'allontanare da un
"ratello #uel male ce 0 il peccatoB ... perci) la corre!ione "raterna 0 un atto di carit+ superiore alla cura
delle malattie "isice e alle elemosine ce attenuano l'indigen!a. 8c". ,um. t.eol. II-II #. 44. a. I9.

82C=9 5'0#uit+ viene de"inita spesso -giusti!ia del caso particolare.. %iccome la giusti!ia, per ovvie
ragioni d'ordine sociale, tende a essere rigida e uni"orme, si sente il /isogno di un'altra norma ce tenga
conto di tutti gli elementi della concreta situa!ione umana. 6ossiamo dire ce l'e#uit+ corregge il diritto
vigente nel senso ce attua una "orma superiore di giusti!ia. %uggestiva la de"ini!ione data
dall'Oostiensis: -iustitia dulcore misericordiae temperata. 8giusti!ia, cio0, il cui rigore 0 temperato da
una sensi/ilit+ verso le miserie altrui9.

821C9 %ir 3, 2C. Il nome >0ir indica la regione in cui si estraeva un oro di #ualit+ superiore, tanto ce
giunse a essere usato #uale sinonimo di oro.

82119 c". Rm 3, 1A. ,omo come tutti noi, egli si sentiva inclinato maggiormente verso il male piuttosto
ce verso il /ene. 5a gra!ia soltanto pu) contrastare il dominio della concupiscen!a.

82129 't 12, 4>. $nce se rimanga nascosto nel nostro intimo, un proposito contiene le premesse di
un'a!ione.

82149 c". Gn 1=, 13. (ella sua conclusione san Tommaso pone assieme - dato il loro rapporto di causa
ed e""etto - l'avvampare delle passioni carnali specie contro natura 8c". Gn 1=, >-=9 e il "uoco ce
sare//e piovuto sopra %odoma e Gomorra 8i/., 2>-2?9.

821>9 Qui Girolamo sviluppa un analogo consiglio suggerito all'altro suo corrispondente, Rustico.

821?9 6i* la se!ione conclusiva: -%anta 'aria, madre di &io, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora
della nostra morte. $men.. Il nome -Ges*. era stato annun!iato dall'arcangelo 85c 1, 419.
821@9 E l'episodio della visita e""ettuata da angeli in "igura umana, ad $/ramo accampato in 'amreB
una delle pagine pi* /elle della Ki//ia.
82139 5c 1, 2A. Il saluto dell'angelo 8in e/raico s.alEm HleF%J, ossia -pace Ha teJ.9 corrisponde al greco
F%ire, -rall0grati., -stai contenta.. 5e parole di Ga/riele vi/rano di una trepidante allegre!!a
messianica.

821A9 G/ 2?, 4. Kildad 0 uno dei tre amici ce intervengono nel di/attito sulla giusti!ia morale.

821=9 &evotissimo della 'adonna ma, insieme, preoccupato di salvaguardare le prerogative - unice -
del Cristo, san Tommaso ragiona cosD: se l'anima della /eata Vergine non "osse stata mai contagiata dal
peccato d'origine, Cristo perdere//e la peculiarit+ di essere il %alvatore universale. 6erci) la pure!!a di
'aria "u la pi* grande, ma al di sotto di #uella di Cristo. (ell'atto di concepire il :iglio, la madre, di gi+
modello di pure!!a, "u resa ancor pi* santa e immacolata. 5a -reden!ione preservativa. interverr+,
dun#ue, a conciliare l'a!ione universalmente salvi"ica di Ges* e, -in vista dei meriti di lui.,
l'immacolato concepimento di 'aria. 6er una sintesi del pensiero di Tommaso a tal proposito,
rimandiamo il lettore alle pp. 22-4C dell'Introdu!ione.

822C9 Questo il senso delle parole: -In ce modo pu) accadere, #uesto, dal momento ce io Hper il voto
di perpetua verginit+J non conosco uomo<. 85c l, 4>9.

82219 &a un'antica liturgia mariana.
82229 Cio0, non solo "u esente dal peccato e dal "ornite della concupiscen!a ma dalle sue conseguen!e.
5a sottra!ione totale del "ornite 8ce altro non 0 se non la sregolata attivit+ nella s"era dell'appetito
sensi/ile9 "u concessa alla /eata Vergine per la piene!!a della sua gra!ia, producendo in lei tanta
armonia tra le "acolt+ della sua anima da impedire ce #uelle in"eriori potessero mai operare sen!a il
controllo oculato da parte della ragione. 5'immacolato concepimento perci) a restituito 'aria al
livello della giusti!ia originale. 5etteralmente il testo critico della edi!ione 5eonina 0: -Ipsa enim
purissima 0uit, et uantum ad culpam, uia nec originale, nec veniale, nec mortale peccatum incurrit.
Item uantum ad poenam. ecc.

82249 Oltre al testo "ondamentale per la dottrina del corpo mistico, di Gv 1?, 1-2,>-?, raccomandiamo
la lettura di Rm 4, ? e, soprattutto, di Gal 4, 2@-23: -Tutti siete "igli di &io per la "ede in Cristo Ges*.
In"atti 8ed ecco la ragione della suddetta "igliolan!a9, voi tutti ce siete stati /atte!!ati in Cristo vi siete
rivestiti di Cristo..

822>9 %al >>, 4. 5'inconsueta, inimita/ile /elle!!a della sua parola, ce a "atto ammettere agli inviati
dei "arisei: -(essuno a mai parlato come #uest'uomoR. 8Gv 3, >@9.

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