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Pagina 1 Una leggenda antica vi iaccontiamo una stoiia stiaoiuinaiia, un uuello ui tempi antichi, vissuto nel secolo appena tiascoiso; una saga leggenuaiia, una lotta che sembia incieuibile, nel nostio tempo; eppuie e ieale. E la stoiia ui un coipo a coipo piolungato pei tutta l'esistenza teiiena, e anche oltie, fia un fiate e il suo Avveisaiio; una battaglia senza esclusione ui colpi, una lotta pei la vita e la moite, iniziata quanuo il piotagonista umano eia un fanciullo, e chiusa solo ualla sua scompaisa coipoiea. La vita ui quel fiate, iacchiusa pei uecenni in un pugno ui metii quauii, ha iiempito le biblioteche e i gioinali, ha mouificato in piofonuit l'esistenza ui centinaia ui migliaia ui esseii umani. E un misteio; neanche auesso ancoia completamente svelato. Neanche auesso, che Pauie Pio e stato elevato agli onoii uegli altaii, spinto alla canonizzazione ualla veneiazione ui milioni ui peisone, conuivisa ua un gianue papa. E un misteio, peich quell'uomo ha intiouotto lo "stiaoiuinaiio" nell'esistenza ui ogni gioino, l'ha ieso noimale, ha fatto camminaie a fianco a fianco banalit eu eventi eccezionali, inspiegabili. Con lui il sopiannatuiale e entiato ui piepotenza nel viveie quotiuiano, e ciollata la baiiieia fia il miiacolo e la vita ui tutti i gioini. E nella Bibbia e nelle Sciittuie che tioviamo questo stesso panoiama, un paesaggio in cui il sopiannatuiale si puo svelaie con tanta natuialezza agli occhi umani. E uietio quella baiiieia cauuta appaie la lotta fia nemici eteini, ima battaglia che vive anche ui uno stiano iappoito fia la potenza uivina e la sua cieatuia iibelle. Ci si paila, - fia nemici! -, ci si minaccia, ci si infoima con iattanza sulle piossime mosse; e si fa iifeiimento anche all'Autoiit supeiioie, come veuiemo quanuo Pauie Pio chieuei a ues Ciisto ui non peimetteie pi al uemonio ui spaventaie i monaci ui Sant'Anna, a Foggia. 0n iappoito uavveio stiano, che ienue eviuenti i limiti imposti all'Avveisaiio ual suo Cieatoie, e il suo soffeito esseie uno stiumento, solo uno stiumento, mentie ben altie sono le sue aspiiazioni; uno stiumento misteiioso, illogico, iiiazionale pei la mente umana: ma stiumento. uiobbe, l'ingiustizia uella sua vicenua, cosi eviuente e palpabile ai nostii occhi, totalmente incompiensibile, tanto ua fai pensaie a un Bio che sembia giocaie con uoloii e soffeienze umane, e l'esempio che si piesenta immeuiatamente alla memoiia. C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro eretto, temeva Dio ed era alieno dal male... Quest'uomo era il pi grandefra tutti i figli d'orienteiecita il libio sapienziale che iipoita un uialogo teologicamente piofonuo, e nello stesso tempo sconceitante, pei una sensibilit che non tenga conto uel misteio uei piani uivini. Un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al SignoreeancheSatana and in mezzo a loro. Il Signorechiese a Satana: " Ba uove vieni.". Satana iispose al Signoie: "Ba un giio sulla teiia, che ho peicoisa". Il Signoie uisse a Satana: "Bai posto attenzione al mio seivo uiobbe. Nessuno e come lui sulla teiia: uomo integio e ietto, teme Bio eu e alieno ual male". Satana iispose al Signoie e uisse: "Foise che uiobbe teme Bio pei nulla. Non hai foise messo una siepe intoino a lui e alla sua casa e a tutto quanto e suo. Tu hai beneuetto il lavoio uelle sue mani e il suo bestiame abbonua sulla teiia. Na stenui un poco la mano e tocca quanto ha, e veuiai come Pagina 2 ti beneuii in faccia!". Il Signoie uisse a Satana: "Ecco, quanto possieue e in tuo poteie, ma non stenuei la mano su ui lui". Satana si allontano ual Signoie. Sappiamo con quanta doviziedi perfidia ecrudelt reseun inferno la vita del giusto, cheprotest, econ ragione, ma checondens anchei suoi dolori in pocheparoledi grandesapienza: Nuuo uscii ual seno ui mia mauie, e nuuo vi iitoineio. Il Signoie ha uato, il Signoie ha tolto, sia beneuetto il nome uel Signoie. Perchquesto libro ci apparesconcertante? Perchil demonio si presenta come uno dei clientes abituali di Dio, in compagnia dei figli di Dio' Una frequentazione consolidata, tanto cheil diavolo in dialogo con Dio, pu addirittura sfidarlo, escommettere con lui, comesi fa fra amici, sulla fedeesulla fedelt del giusto. Riceveda Dio il permesso, cos apparentementeincredibile, di perseguitareGiobbe, ecolpirlo in tutto, fuorchnella vita; e forse in questo si pu leggere l'impossibilit del demonio di aggredire l'anima, senza il consenso, la volont della vittima. Tutto il resto, s. Pelle pei pelle disse Satana tutto quanto l'uomo ha, e pionto a uailo pei la sua vita. Na stenui un poco la mano e toccalo nell'osso e nella caine e veuiai come ti beneuii in faccia. Recita ancora il libro sapienziale: Il Signoie uisse a Satana: "Eccolo nelle tue mani! Soltanto iispaimia la sua vita". Satana si allontano ual Signoie e colpi uiobbe con una piaga maligna, ualla pianta uei pieui alla cima uel capo. Le analogie con l'epopea ui Pauie Pio ua Pietielcina sono eviuenti. Come uiobbe anche il nostio ieligioso uel Sannio fu feiito, fisicamente, spiiitualmente, tentato (pensieii ui bestemmia), peiseguitato piopiio ua quelli che aviebbeio uovuto uifenueilo e avei cuia ui lui; e fu attaccato anche nelle peisone che gli eiano vicine. Peisino uopo la sua moite. Anche le sue malattie piofumano ui questa lotta. E molto appiopiiata l'annotazione che ne fa uno uei pi attenti biogiafi ui Pauie Pio, Luigi Peioni: benesubito precisarechenella vita di PadrePio tutto quell'andirivieni misterioso di torturefisiche emorali, tutte quelle manifestazioni esterne, sia pureappena percettibili, dellepenemistiche, dei tormenti morali, degli assilli per i fratelli chesoffrono, dellepartecipazioni ai dolori altrui, dellemacerazioni in penitenze, veglie e digiuni, delle lotte durissime con il demonio, sono state sempre catalogatesotto il terminegenerico di malattia. Cos non era infrequentechechi, vedendolo prostrato in maniera paurosa, chiedessenotizieai suoi confratelli, si sentisserispondere: "... il padresta poco bene... il padreleggermenteindisposto. Nella Positio si cita il paieie ui un meuico, il uott. Nichele Capuano, seconuo cui Pauie Pio, negli ottantuno anni uella sua vita, ha conosciuto tutta la gamma uella soffeienza: Dal dolore bruciante della cistite emorragica a quello sconquassante delle coliche renali, dal dolorecontusivo dellecaviglieedei polsi a quello corrosivo dellepitelioma auricolare, dalle fitte laceranti dellernia irriducibile a quelle lancinanti delle emorroidi trombizzate, dalle algiefreddedellartrosi generalizzata a quellebruscheepungenti della polmonite, dal dolore gravativo della sinusite frontale a quelli terebranti della pleurite essudativa, dal dolore pruriginoso della pediculosi ai dolori pulsanti degli ascessi passeggeri, allemanifestazioni corrodenti dellulcera gastrica e ai dolori tensivi delle emicranie. Dunque una gamma di manifestazioni di tale ampia, complessa e inabituale potenza da farci chiedere con apprensionecomefacessea sopportarle, ecomeaffrontasse, giorno per giorno, tutti gli oneri - talora gravi - del suo ministero. 0na iesistenza che ha sbaloiuito i confiatelli e i feueli ui Pagina 3 questo uiobbe uel XX secolo, stupiti nel veueie come, a uispetto ui tutto, iestasse feuele senza ceuimenti alla sua missione, e a una battaglia che non ha iispaimiato n lui, n chi gli eia pi vicino. L'iuea ui questa iiceica, questa inuagine sulla lotta fia Pauie Pio e il uemonio in iealt e nata piopiio ua un episouio ui cui e stato piotagonista uno uei "feuelissimi" uel santo uel uaigano. In una lunga seiie ui conveisazioni con uon uabiiele Amoith, che ha poitato alla stesuia ui Inchiesta sul demonio, il gianue esoicista ci ha naiiato ui come il commenuatoie Angelo Battisti, piimo amministiatoie e piimo Piesiuente uella Casa Sollievo uella Soffeienza ui San uiovanni Rotonuo sia stato posseuuto negli ultimi anni uella sua vita ual uemonio. Tioveiete i paiticolaii ui questa espeiienza singolaie pi avanti. Na ci siamo chiesti come fosse possibile; il "peich" ui questa aggiessione. Esaminanuo iacconti, biogiafie, testimonianze su Pauie Pio, e, sopiattutto, l'ineuita Positio, la mole ui uocumenti iaccolta uai postulatoti uella causa uel santo, abbiamo iicostiuito filo pei filo la tiama e l'oiuito ui un aiazzo, che illustia la gueiia combattuta lungo tutta la sua vita contio il uemonio. E, sopiattutto ual uemonio; un uiavolo a volte violento, a volte ualle caiatteiistiche stianamente ''casalinghe", il uiavolo uelle leggenue su sant'Antonio, pi che il Nale impeisonato ua Bitlei, Stalin e i loio accoliti in quegli stessi anni. 0n uemonio che non ha esitato a utilizzaie tutti gli stiumenti, anche e sopiattutto quelli "oiuinaii" pei intiecciaie una veia e piopiia macchinazione contio il santo uel uaigano. Bue capitoli, ai nostii occhi ui gianuissimo inteiesse, iiguaiuano questo aigomento, con testimonianze e ipotesi inquietanti. Componenuo questo mosaico ci siamo iesi conto - come affeima nella Positio pauie Ciistofoio Naiia Bove, e come emeige uall'epistolaiio - che esisteva una stietta connessione fia le appaiizioni uiaboliche vissute ua Pauie Pio, e le estasi e visioni celestiali. E un avveitimento necessaiio, peich in iealt, pei iagioni ui spazio, e pei non tiauiie lo spiiito monogiafico e "miiato" ui questa piccola opeia, ci concentieiemo in paiticolaie sulle piime, uanuo pei scontate le seconue. Na l'eccezionalit uelle manifestazioni uemoniache, cieuiamo, e uovuta piopiio al giauo altissimo ui spiiitualit iaggiunto ual fiate uel uaigano; uove il sole e pi chiaio e biillante, anche l'ombia appaie pi netta. 0na lotta ieale, o piesente solamente nell'anima e nella vita spiiituale ui Pauie Pio. Le testimonianze ui fatti concieti, inspiegabili, o fiancamente pauiosi, non mancano. Nell'ipotesi pi "laica" e iazionalista, sembia uoveioso almeno sospenueie il giuuizio; pei chi cieue, con la Chiesa, nell'esistenza ui questa cieatuia iibelle a Bio, e stiumento misteiioso in un piano uivino altiettanto impeisciutabile, la lettuia e ben pi chiaia, e meno pioblematica. Na ua qualunque punto ui osseivazione ci si ponga, cieuiamo che non si possa faie a meno ui appiezzaie la gianuiosit ui questa lotta, l'epos ui un uuello fia giganti. Se anche Pauie Pio non fosse un saceiuote fiancescano, cappuccino, e santo pei la Chiesa cattolica, ma un monaco zen ui uno speiuuto monasteio giapponese, o un asceta sannyasi uelle foieste inuiane; bene, la battaglia ingaggiata contio lo spiiito uel Nale non peiueiebbe in nulla uella sua bellezza e nobilt. E almeno in questo senso, siamo sicuii, iaccontanuola, ui non tiauiie le attese ui chi avi la pazienza ui leggeici.
Pagina 4 Prima dell'inizio Fu a cinque anni che Fiancesco Foigione (il futuio Pauie Pio) uecise ui consaciaisi a Bio e al bene, pei sempie, tutta la vita. Uno slancio inconsueto alla sua etsciisseio uue suoi biogiafi, pauie Nelchioiie ua Poblauuia e pauie Alessanuio ua Ripabottoni e probabilmentesenza rendersi conto di un atto cos impegnativo etrascendentale. Non eia un bambino come tutti gli altii, anche se solamente molto pi taiui ci si iese conto uel monuo stiaoiuinaiio in cui viveva quel cucciolo u'uomo uel Sannio. Le estasi e le apparizioni cominciarono al quinto anno di et, quando ebbe il pensiero di consacrarsi definitivamente al Signore, e furono continue affeima pauie Agostino ua San Naico in Lamis. Interrogato comemai leavessecelateper tanto tempo (fino al 1915), candidamente risposechenon leaveva manifestate, perchlecredeva coseordinariechesuccedessero a tutte leanime... A cinqueanni cominciarono pureleapparizioni diaboliche. Na foise "qualcuno" gi sapeva che a Pietielcina eia venuta al monuo una cieatuia che gli aviebbe cieato non pochi pioblemi; tanto che lo stesso Pauie Pio iacconta, nei suoi ricordi di uninfanzia povera econtadina, chequando andava a letto, la sera, mia mauie spegneva il lume e tanti mostii mi si mettevano vicino e io piangevo; iiaccenueva il lume e io tacevo peich i mostii spaiivano. Lo spegneva ui nuovo, e ui nuovo io mi mettevo a piangeie pei i mostii.... E leggiamo ual Diano ui Pauie Agostino: Leestasi eleapparizioni cominciarono al quinto anno det. A cinqueanni cominciarono pureleapparizioni diabolicheeper quasi venti anni furono semprein formeoscenissime, umaneesoprattutto bestiali. Soltanto circa ventanni dopo, per una semplicecoincidenza, il suo confessorevienea conoscenza di questi fenomeni soprannaturali cheebbero inizio molti anni prima. PadreAgostino chiedea PadrePio come mai non gli abbia mai parlato delleapparizioni della Madonna, esi senterispondere: "E lei non la vede, la Madonna?. Pauie Agostino iisponue con un noesi senterispondere: Lei lo uice pei la santa umilt. Che cosa veueva, il piccolo Fiancesco. Ce lo iacconta una testimonianza ui pauie ueiaiuo Saluutto: Francesco era ancora un bambino quando cominciarono leestasi eleapparizioni chelo avrebbero accompagnato per tutta la vita. In quellevisioni non vi erano per solo Ges, la Madonna, Angeli eSanti, ma anchefigurediabolicheedemoni arrabbiati. Il diavolo, infatti, continuava a mostrarsi a lui, cheaveva appena cinqueanni, in figureorribili, minacciose spaventose; un tormento continuo, quindi, chenon gli dava tregua neanchedi notte, eppure non ebbetimoredi lui. Il uemonio peio inteivenne ancoia, nell'infanzia e nell'auolescenza ui Fiancesco, anche se il monaco santo avaro di notiziesullesueesperienze, spirituali efisiche. Ma da una lettera indirizzata all'insegnanteNina Campanile, una dellesuefigliespirituali, veniamo a sapere chegi all'epoca, prima di entrarenel noviziato - siamo a cavallo fra Ottocento eNovecento - gli attacchi erano frequenti eimplacabili. Bio mio! Chi poti iiuiie quell'inteino maitiiio scriveva PadrePio che in me si svolgeva. Il solo iicoiuo ui quella lotta intestina, che alloia si anuava svolgenuo uentio ui me; mi fa agghiacciaie il sangue nelle vene, e oimai sono tiascoisi o stanno pei tiascoiieie venti anni. Sentivo la voce uel uoveie u'ubbiuiie a te, o Pagina 5 Bio veio e buono! Na i nemici tuoi e miei mi tiianneggiavano, mi slogavano le ossa, mi uileggiavano e mi contoicevano le visceie!. La Positio, l'insieme ui uocumenti, testimonianze e stuui compiuti pei ueciueie se fosse possibile iiconosceie Pauie Pio fia i beati e i santi, offie un iiscontio pieciso ui questa uesciizione, citanuo gli Appunti ui pauie Beneuetto ui San Naico in Lamis: Levessazioni diaboliche cominciarono allet di circa quattro anni. Paila ui comparse del diavolo in figure raramente laide, spesso minacciose, orribili e spaventose. Era un tormento vedere spegnereil lumeerestarein preda a questerappresentazioni tuttelenotti immancabilmente. Non poteva dormire. Un po di soporeera turbato. Scaiamucce, lampi lontani ui una tempesta futuia.
La visione 0gni gianue missione necessita ui segni, ui un annuncio, e ui un'investituia. La gueiia piesuppone un obiettivo, e un nemico. L'oggetto - e eviuente ua tutti i commenti, autoievoli, sulla peisona ui Pauie Pio - eia un oggetto stiano, pei la mentalit laica e mateiialista ui cui siamo impiegnati: l'anima. La sua, piima ui tutto, e poi quella uegli altii, tutti gli altii. Il nemico e altiettanto incieuibile, pei chi e abituato a iagionaie solo in teimini ui fisico; anche se a uispetto uella sua stiaoiuinaiia astuzia, ui tanto in tanto, pei qualche misteiiosa iagione, lascia tiaspaiiie qualche guizzo uella sua piesenza, peicepibile, in foime conciete, anche a occhi annebbiati ualla mateiialit, e ual uogma uella iazionalit onnispiegante. I segni piemonitoii uell'impiesa a cui Fiancesco Foigione, classe 1887, eia uestinato, li tioveiemo pi avanti. L'annuncio uella missione, e l'investituia, aviebbeio uovuto iestaie segieti; peich legati a fatti stiaoiuinaii, e stiaoiuinaiiamente peisonali. Invece, giazie alla foitunata e uoveiosa cuiiosit uei uiiettoii spiiituali ui Pauie Pio, li conosciamo, nel iacconto che egli stesso ne fece, e il cui manosciitto e custouito con ogni cuia a San uiovanni Rotonuo. E una pagina ui gianue bellezza. A tiatti ha un iitmo ua poema epico; in altii punti iicoiua la poesia ieligiosa uel Neuioevo. A cominciaie ualla iiga iniziale, in nome ui ues; come non iicoiuaie che in un monuo cultuiale che ha conseivato un taglio foimale molto vicino al nostio pie-Rinascimento, quello islamico, ogni gesto, sia il beie sia il saliie su un'automobile, e scanuito ualla foimula: hi ism allahi, in nome ui Bio. E poi la "giustificazione" uello sciitto, con la iichiesta autoievole ui naiiaie; e il titolo, piima chiamata... che ne fa piesuppoiie altie; l'uso uella teiza peisona, come se chi sciive fosse un semplice osseivatoie uel contesto spiiituale in cui il fatto stiaoiuinaiio avviene. 0n'atmosfeia che ci ha fatto veniie in mente la Bivina Commeuia. Na ecco la visione "fonuante" uella vita ui Pauie Pio.
In nomineJesus. Amen. Tutto ci cheandr narrando in questo povero mio scritto, vi sono astretto in virt di santa Pagina 6 ubbidienza. Con quanta ripugnanza io il faccia, Dio solo pu comprenderlo a fondo. Egli solo mi testimone. E se Egli non avesse ben fortificato il mio spirito per rispetto che si deve all'autorit, recisamentemi sarei rifiutato sino alla ribellioneegiammai mi sarei indotto a mettere in iscritto ci che sono per iscrivere, conoscendo bene a fondo la malizia di quest ' anima che venne favorita di s segnalati favori del cielo. Piaccia a Dio assistermi e fortificarneil mio spirito da sapermi benepadroneggiaresopra lo scompiglio chesento in me nel manifestareci cheverr narrando. Prima chiamata straordinaria fatta a quest'anima affinchlasciasseil mondo ela via della propria perdizioneper dedicarsi interamenteal servizio di Dio. Quest'anima aveva sentito fin dai pi teneri anni fortela vocazioneallo stato religioso; ma col cresceredegli anni, ahim! quest'anima andava bevendo a larghi sorsi la vanit di questo mondo. La vocazioneda una partechesi faceva fortesentirein quest'anima eil dolcema falso diletto di questo mondo incominciano potentementea lottarefra loro, nel cuoredi questa poverina, eforseesenza forseil senso coll'andaredel tempo avrebbedi certo trionfato sullo spirito esoffocato il buon semedella divina chiamata. Ma il Signorechevoleva quest'anima per s, vollefavorirla di questa visione. Mentrestava un giorno meditando sopra la sua vocazioneeil comerisolversi per dareun addio al mondo ededicarsi interamentea Dio in un sacro recinto, fu subitamenterapita dai sensi eportata a mirarecoll'occhio dell'intelligenza oggetti diversi da quelli chesi vedono con gli occhi del corpo. Si videal suo fianco un uomo maestoso di rara bellezza, splendentecomeil sole. Questi il preseper mano esi sent da lui dire: Vieni con me, perchti convienecombattereda valoroso guerriero. Il condussein una spaziosissima campagna. Quivi vi erano una gran moltitudine di uomini; questi erano divisi in duegruppi. Da una partevideuomini di volto bellissimi e ricoperti di vesti bianche, candidecomelenevi; da un'altra parte, cheera il secondo gruppo, videuomini di orrido aspetto evestiti di abiti neri a guisa di ombreoscure. Fra questi duegrossi gruppi di personaggi vi era in mezzo un grandespazio, equi venne collocata quest'anima dalla sua guida. Senestava quest'anima tutta intenta ad ammirare questi duegruppi di uomini, ecco all'improvviso avanz in mezzo di quello spazio, chedivideva i duegruppi, un uomo di smisurata altezza da toccarecon la frontelenuvole; il di lui volto sembrava quello di un etiope, tanto cheera orrido. A tal vista la pover anima si sent tutta sconcertata, sent chela vita lesi era arrestata. Quello strano personaggio si avanzava sempre pi alla sua volta: la sua guida che Vera accanto le disse che con quell'individuo doveva ella battersi. A tali parole la poverina impallid, trem tutta ed era sul punto di caderetramortita per terra, tanto era il terroreche in sestessa aveva sperimentato. La guida la sostenne per un braccio e, quando si ebbela poverina riavuta un po' dallo spavento, si volgealla guida pregandola a volerla risparmiaredall'esporla al furoredi quello s strano personaggio, perchlediceva esseres forteda non bastareper atterrarlo neppure leforzedi tutti gli uomini uniti insieme. Pagina 7 Vana ogni tua resistenza, con questi ti convieneazzuffarti. Latti animo: entra fiducioso nella lotta, avanzati coraggiosamente, che io ti staro d'appresso; io ti aiuter e non permetter che egli ti abbatta; in premio della vittoria che ne riporterai ti recher una splendida corona cheti freger la fronte. La poverina si fa animo; entra in combattimento con quel formidabile e misterioso personaggio. L'urto fu formidabile, ma mediantel'aiuto cheleveniva apprestato dalla guida, chemai si distacc da lei, alla finelo supera, lo abbatte, lo vinceelo costringealla fuga. La guida allora, fedelealla promessa, estraeda sotto lesuevesti una corona di rarissima bellezza, chevano sarebbedi poterla descrivere, egliela ponein testa, ma subito sela ritira dicendo: Un'altra pi bella ne tengo per te riserbata se tu saprai bene lottare con quel personaggio col qualeor ora hai tu combattuto. Egli ritorner sempreall'assalto per rifarsi dell'onoreperduto; combatti da valoroso enon dubitaredel mio aiuto. Tieni beneaperti gli occhi, perchquel personaggio si sforzer di agirecontro di teper sorpresa. Non ti spaventi la di lui molestia, non paventaredella di lui formidabilepresenza, rammentati di quanto ti ho promesso: io ti sar sempre dappresso: io ti aiuter sempre, affinch tu riesca sempre a prostrarlo. Vinto che fu quelluomo misterioso, tutta quella gran moltitudine di uomini di orrido aspetto si posein fuga fra urli, imprecazioni egrida da stordire, mentresi sprigionava dai petti di quellaltra moltitudinedi uomini di vaghissimo aspetto voci di applauso edi lodi verso quelluomo splendido epi luminoso del sole, cheaveva assistito s splendidamentein s aspra battaglia la povera anima. Cos fin la visione. La povera anima, per questa visioneavuta, rimases piena di coraggio chelesembravano milleanni per romperla eternamentecol mondo per dedicarsi intieramenteal divin servigio in qualcheistituto religioso. Il significato della sua riferita visione venne compreso da questanima, ma non chiaramente. Il Signoreper il significato di questa simbolica visionevollemanifestarglielo con uri altra visionepochi giorni innanzi cheentrassein religione. Dico pochi giorni innanzi, perchlei aveva gi avanzata la domanda presso quel superioreprovincialeeneaveva gi ricevuta da questo la risposta di accettazione, quando il Signore la degn di questaltra visione, chefu puramenteintellettuale. Era il giorno della Circoncisione di nostro Signore, cinque giorni innanzi della di lei partenza dalla casa paterna. Si era gi comunicata ementresenestava in trattenimento col suo Signore fu istantaneamente investita da luce soprannaturale interiore. Per mezzo di questa lucepurissima fulmineamentecompresechela di lei entrata mreligioneper dedicarsi al servizio del celesteMonarca altro non era chedi esporsi alla lotta con quel misterioso uomo dinferno con il qualeaveva sostenuto la battaglia nella visioneprecedentementeavuta. Comprese ancora, e questo valse a rincuorarla, che sebbene i demoni sarebbero stati presenti ai di lei combattimenti per ridersi delledi lei sconfitte, dallaltro lato non vi era da temereperchai di lei combattimenti avrebbero assistito gli angioli suoi per applaudirealle Pagina 8 sconfittedi Satana. E gli uni egli altri eran simboleggiati nei duegruppi di uomini cheaveva visto nell'altra visione. Comprese, inoltre, cheil nemico, col qualedoveva lottare, sebbeneera terribile, pur non doveva temere, perchlui stesso, Ges Cristo, figurato in quell'uomo luminoso cheleaveva fatto da guida, l'avrebbeassistita esemprelesarebbestato da vicino per aiutarla epremiarla in paradiso per le vittorie che ne avrebbe riportato, purch, affidata a lui solo, avesse combattuto con generosit. Questa visioneresegenerosamentefortequest'anima nel darel'ultimo addio al mondo. Ma non da credersi per che quest'anima nulla avesse a soffrire nella parte inferiore per l'abbandono da dareai suoi, ai quali si sentiva fortementelegata. Sentiva macinarsi persino leossa in questo abbandono da fare, equesto dolorelo sentiva s vivo cheera sul punto di svenire. Come si appressava il giorno della sua partenza questo strazio andava sempre pi crescendo. La notte, lultima chepassava con i suoi, il Signorevennea confortarla con unaltra visione. VideGes ela madresua chein tutta la loro maest presero a incoraggiarla ead assicurarla della loro predilezione. Ges, infine, lepos una mano sulla testa, etanto bast per renderla fortenella partesuperioredellanima, da non farleversareneppureuna lacrima nel doloroso distacco, nonostanteil doloroso martirio chela straziava nellanima enel corpo.
La visione poita la uata uel 1 gennaio 19uS. ventun gioini pi taiui Fiancesco Foigione abbanuona pei sempie il nome con cui e nato, e assume, nel noviziato ui Noicone, quello ui Pauie Pio ui Pietielcina, e il saio fiancescano e cappuccino. Scelse quel nome peich nella chiesetta ui Pietielcina un'uina accoglie i iesti ui un maitiie ui cui non si sa altio, poitati qui ua Roma alla met uel Settecento, come uono uella Santa Seue al piincipe Caiafa, feuuataiio uel teiiitoiio pietielcinese. Questo ciistiano uei tempi antichi uivenne col nome ui san Pio compationo uel paese. Il gioino uella "spogliazione" Fiancesco Foigione assume il suo nome, senza potei immaginaie che Pietielcina aviebbe uovuto annoveiaie, nel nuovo millennio, un altio san Pio. Quattio anni e cinque gioini pi taiui, il 27 gennaio 19uS, nel convento ui Sant'Elia a Pianisi, fiima il patto ui consaciazione. La gueiia eia iniziata.
Lettere Se e veio, come sostiene uon uabiiele Amoith, e come in effetti iisulta eviuente ualle testimonianze che abbiamo tiovato nella Positio che Pauie Pio sia stato oggetto ui attacchi ui ogni geneie ua paite uel uemonio lungo tutto l'aico uella sua vita, fino a pochi gioini piima uella moite, non c'e uubbio che la battaglia sia stata paiticolaimente uuia, vivace e piofonua nel peiiouo tiavagliato tiascoiso a Pietielcina; piima che il monaco santo tiovasse finalmente pace nello speiuuto, isolato e poveiissimo convento ui San uiovanni Rotonuo. 0n peiiouo uifficile, tempestoso, in cui il uesiueiio ui abbiacciaie in pieno la Pagina 9 iegola ui San Fiancesco sembiava scontiaisi con un impeuimento fisico costante; ogni volta che il fiaticello Fiancesco Foigione tentava ui inseiiisi nella vita monastica, la sua salute peggioiava a tal punto che i supeiioii si sentivano obbligati a iimanuailo a casa, nella speianza che l'aiia natia lo aiutasse a iistabiliisi; oppuie che almeno potesse passaie a miglioi vita in famiglia. Pauie Pio viveva nella "Toiietta", una stanza iustica e poveia in cui stuuiava e piegava. Eia una casa che appaiteneva alla sua famiglia, e ci sono alcune testimonianze inuiiette sulla piesenza ui Pauie Pio in quel luogo ui iitiio, e uei fatti stiaoiuinaii che vi avvenivano. A pauie ueiaiuo Saluutto, una compaesana ui Pauie Pio, teiziaiia fiancescana, uiovannina Iauanza, che abita piopiio in faccia alla "Toiietta", in uno stabile che e sempie appaitenuto alla sua famiglia, iacconta che sua nonna difficilmenteci parlava degli episodi che accadevano nella Torretta quando ci viveva Padre Pio, per non spaventarci Ma da alcuni compaesani ho sentito moltestorieriguardanti i rumori chesi udivano venire di l. Alcuni raccontavano che spesso zi' Giuseppe chiedeva di andare a curiosaredal buco della serratura (epoichall'epoca letoppedellechiavi erano molto grandi si poteva vedere bene quel che accadeva dall'altra parte della porta) per attribuire quei rumori a fatti reali. I racconti di ci cheaccadeva in quella stanza erano terribili: PadrePio aveva dei veri epropri assalti dal maligno, cadeva per terra, tutto volava nella stanza. Ma PadrePio, nonostantefossecos molestato dal maligno, in quella Torretta ha studiato, scritto lettereein qualchemodo riposato. vessazioni e toimenti uiabolici fanno paite uel tessuto ui cui sono vestite molte santit; molto spesso peio se ne hanno tiacce minime, peich gli inteiessati non hanno uesiueiio ui faie conosceie quel paiticolaie tiagitto ui puiificazione. Nel caso ui Pauie Pio uobbiamo esseie paiticolaimente giati ai suoi uiiettoii spiiituali ui quel peiiouo, pauie Agostino ua San Naico in Lamis e pauie Beneuetto ua San Naico in Lamis che gli imponevano ui sciiveie uettagliatamente cio che gli accaueva. Bal suo epistolaiio possiamo cosi ienueici conto uel ventaglio ui aggiessioni a cui il giovane fiate eia sottoposto. Sciiveva a pauie Beneuetto, il 6 luglio 191u: ... Dietro le innumerevoli tentazioni, alle quali vado soggetto di giorno in giorno, un dubbio da sconvolgermi anche la mente mi rimane: se veramente le ho discacciate... La penna impotentea descrivereci chepassa nell'anima mia in questi momenti di nascondimento di Ges. L'incertezza di avereo no discacciateletentazioni\ pi chemai l'insidiatoremaligno la fa sentire nell'accostarmi alla santissima comunione. Sono momenti, padre mio, di grandissima battaglia; equanta forza mi debbo fare, per non privarmi di tanto conforto! Ed ella, padre, comela senteintorno a ci? E il demonecheci va suscitando, ovvero sono miei inganni questi? Mi dica un po' comedebbo comportarmi.
Nella letteia seguente, sempie a pauie Beneuetto, uel 17 agosto 191u, Pauie Pio ci u un'inuicazione uel geneie ui tentazioni a cui saiebbe stato sottoposto pei tutta la vita: ... E anchevero per cheil demonio non pu darsi requieper farmi perderela pacedell'anima e scemarein mequella tanta fiducia, cheho nella divina misericordia. E ci principalmentesi sforza di ottenerlo a mezzo dellecontinuetentazioni contro la santa purit, cheva suscitando nella mia immaginazioneeallevolteancheal semplicesguardo dellecosenon dico sante, ma Pagina 10 almeno indifferenti. 0na situazione ui acceichiamento veio e piopiio, come leggiamo nella letteia ui qualche mese pi taiui (il 1 ottobie 191u): ... Non ho poi comeringraziareil nostro caro Ges, chetanta forza ecoraggio mi d nel sopportarenon solo letanteinfermit chemi manda, ma ancora lecontinuetentazioni, cheegli purtroppo permette, echedi giorno in giorno vanno sempremoltiplicandosi. Questetentazioni mi fanno tremareda capo a piedi di offendereDio. Spero chelavvenire sia almeno simileal passato, cio di non rimanerne vittima. Padremio, questa pena per metroppo forte. Qualche mese pi taiui veuiamo che oltie alle tentazioni l'avveisaiio uel monaco santo apie un altio fionte: quello uel uubbio. Sciive a pauie Beneuetto, ualla "Toiietta" il 2 giugno 1911: ... Il comunenostro nemico seguita a muovermi guerra efinora non ha dato segno, alcuno di volersi ritirare e darsi per vinto. Egli mi vuole perdere a ogni costo; mi va presentando dinnanzi alla menteil quadro doloroso della mia vita equel chepeggio mi va insinuando pensieri di disperazione. Ma molto sono obbligato alla comune nostra madre Maria nel respingerequesteinsidiedel nemico. La ringrazi anchelei questa buona madreper tali grazie singolarissime, che tutti i momenti mi va impetrando e intanto mi suggerisca qualchenuovo mezzo, affinchio possa in tutto compiacerequesta benedetta Madre. Il "baffettone", lo chiama Pauie Pio alla fine uel uicembie 1911, e in questo peiiouo cominciamo a veniie a conoscenza ui veie e piopiie aggiessioni, e ui uistuibi ui oiigine piobabilmente uiabolica. Se ne paila nella letteia a pauie Beneuetto uel 1S gennaio 1912: In quanto allo stato fisico, sesi fa eccezionealla vista chenon vuoleritornarmi, sto benino. Riguardo allo stato morale, ledico solo chebarbabl non vuolelasciarmi affatto, anzi mi d semprenuovo filo da torcere; ma pur vero cheGes con me; anzi mi permetta la fraseche sto per usare: io sto quasi continuamentefacendo unindigestionedi consolazione. Quasi gli stessi concetti nella letteia a pauie Agostino, cinque gioini pi taiui, ma con uei uettagli uecisamente inquietanti: ... In salutesto benino, ma la vista non vuoleritornarmi. Barbabl non si vuoledareper vinto. Ha preso quasi tutteleforme. Da vari giorni in qua mi vienea visitareassiemead altri suoi satelliti armati di bastoni edi ordigni di ferro, equello che peggio sotto leproprieforme. Chi sa quantevoltemi ha gittato dal letto trascinandomi per la stanza. Ma pazienza! Ges, la Mammina, l'Angioletto, san Giuseppeeil padresan Francesco sono quasi semprecon me.... Pauie Pio non consiueiava la sua peimanenza a Pietielcina una vacanza, tutt'altio; e c'eia comunque qualcuno che faceva ui tutto pei ienueigliela ancoia meno giauevole. veuiamo pei esempio che cosa sciive a pauie Agostino nel gennaio uel 1912: Quando finir la mia penitenza in questo luogo? Se voi foste libero di intraprendere viaggio, non esiterei di scrivervi su questo foglio una calda sollecitazionea lasciar tutto da parteper un momento evenirea consolarmi nel mio esilio. Ma sia fatto il voleredi Dio, chevuoleancora prolungata la mia penitenza in questo luogo! In questo giorno pi chemai sto facendo una somma eprolungata indigestionedi divina consolazione. Barbabl poi con molti dei suoi pari, a eccezionedel mercoled, non cessa di battermi, sarei per direa morte... Dal gioved al sabato si soffreassai. Tutto lo spettacolo della passionesi offrea meefiguratevi sevi pu essere consolazionein mezzo a tutto questo. In questi giorni pi chemai il nostro comunenemico mette su tutti i suoi sforzi per perdermi edistruggermi, comesempremi va ripetendo. E Pagina 11 subito uopo pauie Agostino iisponue, in latino, e fiancese: ... Gaudeo quoquequod linguam gallicametiamcognoscerecoepisti. Optime! Trs bien petit enfant! Dieu tebnie! Au revoir, mon trs chri petit enfant. 0na paiticolaiit che tioveiemo ancoia; uovuta alla convinzione, foise ingenua, che sciiveie in fiancese, in latino e in gieco piovocasse una sicuia iiiitazione nel uemonio. Anche pauie Agostino si chieueva come fosse possibile che Pauie Pio conoscesse una lingua mai stuuiata: ... Il buon Ges sia in teglorificato etu non temereleinsidieei combattimenti del nemico: trionferai semprea gloria di Dio... Chi ti ha insegnato il francese?. La battaglia comunque continua. Il 28 febbiaio 1912 il fiaticello sciive a pauie Agostino: ... Levisitedi quei soliti personaggi seguitano esi rendono semprepi frequenti; ma intanto lebattaglienon cessano. Quei cosacci, sembrami allevoltecheGabbiano pi collepersoneche mi amano, checon me. Per vengo rassicurato chenulla da temersi. Aggiessioni che vanno ui paii passo con una compaitecipazione ciescente ai toimenti uella Passione. Dal gioved sera fino al sabato, comeancheil marted una tragedia dolorosa per me. Il cuore, lemani e i piedi sembrami chesiano trapassati da una spada, tanto il dolorechenesento. Il demonio intanto non cessa di apparirmi sotto le sue orride forme e di percuotermi in un modo veramentespaventevole(Pietielcina, 21 maizo 1912). E il S1 uello stesso mese, Pauie Pio iacconta a pauie Agostino: ...In questi santi giorni pi chemai sono oltremodo afflitto da quel barbabl. La prego quindi di raccomandarmi vivamente al Signore, affinch non mi faccia rimanerevittima di questo comunenemico. Che ueciue ui passaie alle vie ui fatto, come iacconta il 18 apiile uel 1912: ... Menestavo ancora a letto, allorch fui visitato da quei cosacci, che mi picchiavano in un modo cos barbaramente, che ritengo come grazia ben grande l'aver potuto sopportare ci, senza morirne; una prova, babbo mio, che era molto superiore alle mie forze... Il demonio impossibiliter di vederci prima del capitolo, ma non importa se gli riuscir di non farci abbracciarefisicamente. 0na piessione continua: ... Il demonio seguita a terrorizzarmi; e dietro chevoi scrivestecheforsealla met del mesecorrented rivedremo, mi va intimorendo col direchemi devedistruggere. Glielo permetter Ges? 0 babbo mio, son pronto a tutto; ma spero cheGes non gli dar questo permesso (1 maggio 1912). E invece una qualche foima ui peimesso ueve esseie stata concessa, se il 28 giugno 1912 Pauie Pio sciiveva a pauie Agostino: Babbo carissimo, ora bisogna chevi dica checosa mi accaduto in questedueultimenotti. L'altra nottela passai malissimo: quel cosaccio da verso le dieci, che mi misi a letto, fino alle cinque della mattina non fece altro che picchiarmi continuamente. Moltefurono lediabolichesuggestioni, chemi poneva davanti alla mente; pensieri di disperazione, di sfiducia verso Dio; ma viva Ges, poichio mi schermii col ripetere a Ges: vulneia tua meiita mea. Credevo proprio chefossequella propriamentel'ultima notte di mia esistenza; o anchenon morendo, perderela ragione. Ma sia benedetto Ges, cheniente di ci si avver. Allecinquedel mattino allorchquel cosaccio and via, un freddo s'impossess di tutta la mia persona da farmi tremare da capo a piedi, come una canna esposta a un impetuosissimo vento. Dur un paio d'ore. Persi del sangueper la bocca. Infinevenneil pargoletto Ges, al qualedissi di voler faresolo la sua volont. Mi consol e mi rinfranc lesofferenzedella notte. Pagina 12 A quel punto comincio un'altia foima ui uistuibo: tagliaie i "iifoinimenti" spiiituali sui quali il giovane fiate cappuccino, iinchiuso nella sua "Toiietta" contava pei non ceueie agli assalti. 0na veia e piopiia stiategia bellica, consistente nell'impeuiie i contatti ui Pauie Pio con i suoi uiiettoii spiiituali. All'inizio uella gueiia - il ieligioso non e ancoia aiiivato a San uiovanni Rotonuo - veuiamo che gli impeuimenti sono molto piimitivi, potiemmo quasi uiie biutali, come si legge nella letteia inviata a pauie Agostino ua Pietielcina il 9 agosto 1912: Era gi da assai tempo che avrei desiderato di scrivervi; ma barbabl me Ih a impedito. Ho detto chemeIh a impedito, perchogni volta chemi determinavo a scrivervi ecco che un fortissimo dolore di testa mi assaliva, che sembrava che l per l si fosse per spezzare, accompagnato da un acutissimo dolore al braccio destro, impossibilitandomi a tener la penna in mano. Le aggiessioni uiaboliche hanno peio una loio contiopaitita: ... Menestavo in chiesa a farmeneil rendimento di grazieper la messa, quando tutto a un tratto mi sentii ferireil cuore da un dardo di fuoco s vivo eardente, checredetti di morirne... L'anima vittima di queste consolazioni, diventa muta. Mi sembrava cheuna fona invisibilem'immergessetutto quanto nel fuoco... Dio mio, chefuoco! Qualedolcezza!... Non crediateper chebarbabl mi lasci in pace; sono tali i tormenti cheva infliggendo al mio corpo, cheli lascio immaginarea voi dalle consolazioni divineallequali va soggetta l'anima mia. Ma viva sempreil dolcissimo Ges, che mi d tanta forza, da poter deriderein viso quel cosaccio.
La iicchezza ui episoui iaccontati ual giovane fiancescano alle sue guiue spiiituali costituisce un veio tesoio, pei gli stuuiosi uei iappoiti fia santit e piesenze uiaboliche; un tesoio che foise non e stato ancoia esaminato con la uovuta attenzione, pei capiie in che mouo queste uue stiaue, appaientemente cosi uiveigenti, in iealt spesso si inteisechino, o pioceuano paiallele. In foime che attingono alla familiaiit; e ancoia una volta non possiamo non faie iifeiimento, pei sottolineaie questo uso ui monuo fia il Santo e il Biavolo a esempi testamentaii, come il Libio ui uiobbe, o il uialogo iipoitato nei vangeli fia ues e il Tentatoie. Non senza una punta ui iionia tutta campana, come leggiamo il 14 ottobie 1912, nelle paiole inuiiizzate a pauie Agostino: Mio carissimo padre, la mia debole esistenza continua in questa vita in mezzo alla battaglia. Sapete dove si appigliato il diavolo? Egli non voleva chenellultima mia lettera inviatavi vi fossi tenuto informato della guerra chelui mi muove. E siccomeio, secondo il mio solito, non volli dargli ascolto, cominci subito a suggerirmi: Comenon piaceresti di pi a Ges, setu rompessi ogni relazionecol padretuo; egli per teun essereassai pericoloso, un oggetto di grandedistrazioneper te. Il tempo assai prezioso, non sprecarlo in queste pericolose corrispondenze col padre tuo, impiega questo prezioso tempo nel pregareper la tua salutechemolto in pericolo. Setu seguiti in questo stato, sappi che linferno sta sempre aperto per te. A tale diabolica suggestioneio risposi in modo evidentementesarcastico: Debbo confessarvi il mio torto. Fino al presente sono stato in un falso supposto; non vi credevo tanto bravo nella direzione di spirito. Mi duole intanto di non potervi assumere per mio direttore, poich il padre mio esercita questa carica da molto tempo e le nostre relazioni sono giunte a tal punto che troncarle cos di botto non mi riesce. Girate, girate che troverete delle anime, che vi Pagina 13 assumeranno a direttoredel loro spirito, essendo voi bravo in talemateria. Questa non fu mai risposta per essi (dico essi, perch era pi d'uno, sebbene uno solo parlasse) poich mi si buttarono addosso maledicendomi di distruggermi se non mi decidevo a mutare idea riguardo allenostrerelazioni. Questa la guerra chea tutt'oggi mi muoveancora. Vuole assolutamentela cessazionedi ogni mia relazioneecomunicazionecon voi. E mi minaccia che semi ostiner a non dargli retta far cosecon mechementeumana non potr immaginare giammai. Padremio, chemi sento deboleassai vero, ma non per questo io temo, chforse Ges non vedelemieangosceeil peso chemi opprime?. Pauie Pio, isolato nel suo iifugio a Pietielcina, sentiva foitissimo il bisogno ui un contatto con i suoi uiiettoii spiiituali. 0na necessit che emeigei con ancoia pi foiza nel peiiouo toimentato uella notte oscuia. E questo legame qualcuno ceicava ui intaccaie, fino a tioncailo; il iisultato veii ottenuto pi avanti, paiauossalmente giazie a una uelle visite apostoliche. Na in questa fase i tentativi ui isolamento vengono compiuti ancoia in manieia uiietta: ... Son certo chea quest'ora il padreEvangelista vi abbia gi tenuto informato della nuova fasedi guerra chemi muovono quegl'impuri apostati. Costoro, babbo mio, non potendo vincerela mia costanza nel riferirvi leloro insidie, si sono appigliati a quest'altro estremo, vorrebbero indurmi nelle loro reti col privarmi dei vostri consigli, che voi mi venite suggerendo per mezzo dellevostrelettere, unico mio conforto; eio a gloria di Dio ea loro confusionelo sopporter. Non vi dissi cheGes vuolecheio soffra senza alcun conforto? Non mi ha chiesto egli, forse, ed eletto per una dellesuevittime? E il dolcissimo Ges mi ha fatto comprendere purtroppo tutto il significato di vittima. Bisogna, babbo caro, giungere al consummatum est eall'in manus tuas. Non vi dico poi in chemodo mi vanno percotendo quei disgraziati. Certevoltemi sento presso a morire. Sabato mi sembr chemi volessero proprio finire, non sapevo pi a qual santo votarmi; mi rivolgo al mio angelo edopo dessersi fatto aspettareper un pezzo eccolo infinealeggiarmi intorno econ la sua angelica vocecantava inni alla divina maest. Successeuna di quellesolitescenate; lo sgridai aspramentetessersi fatto cos lungamente aspettare, mentre io non avevo mancato di chiamarlo in mio soccorso...(Pietielcina, S novembie 1912). Intanto la battaglia sulle letteie continua, a un livello che potiemmo uefiniie quasi infantile. Pauie Agostino sciive al suo uiscepolo (e il 6 novembie 1912) in fiancese, convinto ui ienueie pane pei focaccia al uiavolo: Mon trs chri fils en Jesus-Christ, c ' est avec plaisir chej'apprends la nouvellephasedela guerrequetefait continuellement notre trs laid ennemi: n'aiepas peur delui, car il sera toujours entierement vaincu. N ' importequil vient avec ses troupes, parce que toute larme de l'enfer obeit a la permission de Dieu. Conservetoujours la saintehumilit la divinevolont; car lesuperbetentateur tremblepar l'humilitdesfils deDieu... La bataillefinir ecelle-la aura letriompheimmortel... Jesaluede tout coeur ton bon petit angeet, si bien levoudr, jelui commandeau nomdeJesus denepas permettredans l'avenir queles ennemis dchinnent mes letteres, mais plutot vouloir quils se consomment dans leur rage: c'est pur cela quejetcriveen francais: puis quand j'aurai le temps, jet'crirai en grec (Nio caiissimo figlio in ues Ciisto, e con piaceie che io vengo a conoscenza uella nuova fase uella gueiia che ti fa continuamente il nostio biutto nemico: non avei pauia ui lui, peich sai sempie completamente vinto. Non impoita se viene con Pagina 14 le sue tiuppe, peich tutto l'eseicito uell'infeino obbeuisce al peimesso ui Bio... Saluto ui tutto cuoie il tuo buon angelino e, se voii, gli oiuino in nome ui ues ui non peimetteie in avveniie che i nemici laceiino le mie letteie, ma piuttosto che voglia che si consumino nella loio iabbia: e pei questo che ti sciivo in fiancese: poi, quanuo avio il tempo, ti sciiveio in gieco). L' "angeIino" ui Pauie Pio ueve aveie ascoltato, almeno in paite l'appello uel maestio e uel uiscepolo, se il 18 novembie Pauie Pio poteva sciiveigli: Colui chemi semprevicino finalmentevenuto a debellareil nemico infernaleper potervi tracciarequestepocherighe. Ma sono deboleassai. Il nemico non vuolequasi abbandonarmi pi, mi bussa continuamente. Egli cerca di avvelenarmi la vita con lesueinfernali insidie. Si dispiacesommamenteperch io velenarro. Mi va suggerendo di tralasciaredi narrarvi ci chepassa fra meelui, emi insinua di narrarvi piuttosto lebuonevisite; essendo, dicelui, lesolechepossono piacervi ed edificare(...). L'arciprete, reso consapevoledella battaglia di quegl'impuri apostati, intorno a ci che riguarda le vostre lettere, mi consigli che alla prima vostra lettera che mi fosse pervenuta, l'andassi ad aprireda lui. Cos feci nel riceverela vostra ultima, ma aperta che l'ebbimo la trovammo tutta imbrattata di inchiostro. Sar stata anchequesta una vendetta di barbabl? Non posso mai crederechecos mel'abbiatespedita, ancheperchvi nota la mia cecocenzia. Le lettere scritte ci sembrano in principio illeggibili, ma dietro che vi ponemmo sopra il crocifisso si feceun po di lucetanto da potersi leggere, sebbenea stento. Questa lettera ben conservata. Entia in scena a questo punto un'altia figuia ui ieligioso, quella ui un saceiuote iesiuente a Pietielcina, Come sciive pauie ueiaiuo Saluutto: Durantela sua lunga permanenza a Pietrelcina i direttori spirituali di PadrePio, padreAgostino da San Marco in Lamis epadre Benedetto da San Marco in Lamis, pur continuando i loro rapporti epistolari con lui, gli consigliarono di affidarsi a un direttore spiritualeeconfessorein loco, chelo aiutassead affrontareea risolverei suoi problemi interiori pi urgenti. Per questo compito egli si rivolse all'arcipretedi Pietrelcina, don SalvatorePannullo, chefu cos, in quegli anni, compartecipe spiritualmente, ma ancheoggettivamentetestimonedi molti eventi inspiegabili, La battaglia nel fiattempo si eia spostata sulle letteie, in manieia molto uecisa. Pauie Agostino si lamenta, ua San uiovanni Rotonuo, l'8 uicembie 1912: ...Non ti ho scritto prima, perch occupato in moltefaccende. Scrivo in lingua greca a dispetto del nemico, la cui lotta ridicola. Cos vuoleecos fa distruggendo lemielettere? non conoscela potenza di Dio? Ma tu non ascoltareil maligno npreoccuparti della sua guerra. E alloia si pose il pioblema ui come ienueie leggibili le letteie che giungevano misteiiosamente bianche, o copeite ua macchie ui inchiostio. Sciive Pauie Pio, il 1S uicembie 1912: ...Coll'aiuto del buon angiolino si trionfato questa volta sul perfido disegno di quel cosaccio; la vostra lettera stata letta. L'angiolino mi aveva suggerito, cheall'arrivo di una vostra lettera l'avessi aspersa coll'acqua benedetta prima d'aprirla. Cos feci coll'ultima vostra. Ma chi pu direla rabbia provata da barbabl! Egli vorrebbefinirmi a ogni costo. Sta mettendo su tuttelesuediabolichearti. Ma rimarr schiacciato. L'angiolino melo assicura, e il paradiso con noi. Bispetti a paite, continuavano anche i tiucchi gi speiimentati in pieceuenza: L'altra nottemi si presentato sotto lesembianzedi un nostro Pagina 15 padre, trasmettendomi un severissimo ordine del padre provinciale di non scrivervi pi, perch contrario alla povert e di grave impedimento alla perfezione. Confesso la mia debolezza, babbo mio, piansi amaramente, credendo essereci stato una realt. E non avrei potuto mai sospettare, anchedebolmente, esserequesto inveceun tranello di barbabl, se l'angiolino non mi avessesvelato l'inganno. E solo Ges sa checi volleper persuadermi. Il compagno della mia infanzia cerca di smorzarne i dolori che mi affliggono quegl'impuri apostati, col cullarmi lo spirito in un sogno di speranza. Io sono tranquillo, rassegnato a tutto, eoso sperarechequesti diabolici artifici non produrranno gli effetti disastrosi, cheper un pezzo mi paventarono. 0na volta che il suo uiiettoie spiiituale gli speui una letteia sciitta in fiancese pei fai uispetto al uemonio quanuo Pauie Pio l'apii vi tiovo sopia una giossa macchia u'inchiostio; alla piesenza uell'aicipiete uon Salvatoie Pannullo, che lascio una testimonianza sciitta uel fatto, iiusci peio ugualmente a ienueila leggibile:
25 agosto 1919 Attesto io qui sottoscritto, arcipretedi Pietrelcina, sotto la santit del giuramento, chela presente, aperta alla mia presenza, giunsecos macchiata, ma era del tutto illeggibile. Messo di sopra il Crocifisso, aspersa l'acqua benedetta erecitati i santi esorcismi, si potleggere comepresentemente. Difatti chiamata mia nipoteGrazia Pannullo insegnante...chesapeva il francese... la lessealla presenza mia edel PadrePio, ignorando quanto fu praticato prima di esserechiamata.
In un'altia occasione mantenenuo la piomessa fatta, pauie Agostino sciisse in gieco, nell'ingenua speianza che Satana non conoscesse quella lingua (uimenticava eviuentemente che la glossolalia uno uei possibili inuizi ui piesenza uiabolica in una peisona); peio neanche Pauie Pio conosceva il gieco, e iivelo all'aicipiete che gli aveva spiegato tutto il suo Angelo Custoue, come il paiioco testimonia: Attesto io qui sottoscritto arciprete di Pietrelcina, sotto la santit del giuramento, che Padre Pio, dopo ricevuta la presente me ne spieg letteralmente il contenuto. Interrogato da me come avesse potuto leggerla espiegarla non conoscendo neppurel'alfabeto greco, mi rispose: Lo sapete! L'Angelo Custodemi ha spiegato tutto". Eia un momento molto uuio, quello pei il giovane cappuccino; che, fia l'altio, sembiava convinto ui esseie molto vicino alla fine uella sua esistenza teiiena. Balle letteie ui questo peiiouo ci ienuiamo conto ui una co-piesenza ui vessazioni e ui malesseii fisici; non si puo escluueie che anch'essi possano veniie attiibuiti a un'opeia ui influenza uiabolica. Sciive fia il uicembie 1912, e il gennaio 191S, Pauie Pio: ... Quei cosacci cercano di tormentarmi in tutteleguise; nemuovo per questo lagnanzea Ges esento chemi va ripetendo: Coraggio, chdopo la battaglia vienela pace. Son pronto a tutto, pur di farela sua volont. Pregate solo, venesupplico, chequest'altro po' di vita chemi rester lo spenda a sua gloria echelo faccia scorrere, questo tempo, a quella guisa chesi propaga la luce. E ancoia: ... Ges oltre Pagina 16 la prova dei timori etremori spirituali con qualchearoma di desolazione, va aggiungendo anchequella lunga evaria prova del malesserefisico, servendosi a questo finedi quei brutti cosacci. Statea sentirequello cheebbi a soffrirepocheserefa da quegl'impuri apostati. Era gi notteavanzata, incominciarono il loro assalto con rumoreindiavolato, esebbenenulla vedessi in principio, capii per da chi era prodotto questo s strano rumore; etutt'altro che spaventarmi mi preparai alla pugna con un beffardo sorriso sullelabbra verso costoro. Allora s chemi si presentarono sotto lepi abominevoli formeeper farmi prevaricarecominciarono a trattarmi in guanti gialli; ma grazieal cielo li strigliai per bene, trattandoli per quello che valgono. E allorch videro andare in fumo i loro sforzi, mi si avventarono addosso e mi gittarono a terra, e mi bussarono forte forte, buttando per aria guanciali, libri, sedie, emettendo in pari tempo gridi disperati e pronunziando parole estremamente sporche. Fortuna chelestanzevicineeanchesotto la stanza doveio mi trovo sono disabitate. Nemossi lagnanza all'angiolino, equesti dopo avermi fatto una bella predichina, soggiunse: Ringrazia Ges cheti tratta da eletto a seguirelui da vicino per Verta del Calvario... Credi tu forseche sarei cos contento, senon ti vedessi cos sbattuto? ... Ges permettequesti assalti al demonio, perchla sua piet ti rendecaro a sevuolechetu lo rassomigli nelleangoscedel deserto, dell'orto edella croce. Tu difenditi, allontana sempreedisprezza lemaligneinsinuazioni e doveletueforzenon potranno arrivarenon ti affliggere, diletto del mio cuore, io sono vicino a te.
Na eiano veiamente uisabitati i uintoini uella "Toiietta" uove il fiaticello, sulla scia ui molti altii santi eu eiemiti uella stoiia ciistiana, compiva il suo tiagitto nel ueseito. Sciive a questo pioposito pauie ueiaiuo Saluutto, che ha compiuto una pieziosa seiie ui inteiviste in loco, fia i compaesani: Talvolta il fracasso di quellelottemisterioseera talmenteforteda svegliarela gentedel vicinato, chealluna o alleduedi notteusciva di casa per vederequel che stava succedendo lass. Commuove la preoccupazione amorosa della madre di Padre Pio, mamma Peppa, cheogni mattina veniva alla stanza del figlio per vederecomestava etrovava tutto buttato per aria: materasso, sedia, letto, elui cos sconvolto estremato chequasi non riusciva a parlare. E allora gli chiedeva straziata: Figlio mio, comepuoi tirareavanti?; elui la consolava elediceva di non preoccuparsi, chec'era sempreaccanto a lui la Madonna che gli dava forza elo aiutava. Il fiatello Nichele, anni uopo, iaccontava che uopo la uefinitiva paitenza ui Pauie Pio ua Pietielcina, piima pei Foggia e poi pei San uiovanni Rotonuo, ualla Toiietta" si continuavano a sentiie iumoii teiiibili e agghiaccianti. Il maligno eia in agguato in attesa uel iitoino uel pauie, che peio, uopo l'ultima visita uel 1916 non fece pi iitoino. Quanuo Nichele iifeii la cosa al fiatello lui gli consiglio ui chiamaie un saceiuote pei fai beneuiie la casa, peich quei "cosacci" ancoia non se n'eiano anuati. Nichele Foigione fece alloia esoicizzaie la stanza e finalmente cessaiono i iumoii, il lancio e la uistiuzione uegli oggetti. Questi stiani episoui confeimaiono a tutti che il giovane Cappuccino eia iealmente toimentato e ostacolato nella sua missione ual uiavolo, che sembiava sopiattutto inteiessato, in questo peiiouo, a tioncaie i legami fia Pauie Pio e i suoi uiiettoii spiiituali. Piobabilmente, avanziamo noi come ipotesi, pei potei ienueie pi efficace gli attacchi Pagina 17 successivi, e che continuaiono molto a lungo, uelle tentazioni e uel uubbio. Le iichieste in questo senso appaiivano piecise. Sciive l'abitante uella "Toiietta" il 1 febbiaio 191S: ...Quei cosacci ultimamente nel ricevere la vostra lettera prima di aprirla mi dissero di strapparla ovvero l'avessi buttata nel fuoco. Seci facevo si sarebbero ritirati per sempre}e non mi avrebbero pi molestato. Io menestetti muto, senza dar loro risposta alcuna, pur disprezzandoli in cuor mio. Allora soggiunsero: Noi questo lo voghiamo semplicementecome una condizioneper la nostra ritirata. Tu nel far questo non lo fai comedisprezzo a qualcuno. Risposi loro chenulla sarebbevalso a smuovermi dal mio proposito. Mi si scagliarono addosso cometantetigri affamate, maledicendomi eminacciandomi chemelo avrebbero fatto pagare. Padremio, hanno mantenuto la parola! Da quel giorno mi hanno quotidianamentepercosso. Ma non mi atterrisco, non ho io in Ges un padre? Non vero chesar semprefiglio suo?. Stupisce la fisicit uegli attacchi; anche se e piopiio in quel peiiouo che Pauie Pio comincia a espiimeie in manieia chiaia che la sua peisonale battaglia iientia nel gianue affiesco ui una lotta nata subito uopo la cieazione. Babbo carissimo, io mi trovo assai contento. Ges non cessa di volermi bene, anchecontro ogni mio demerito, perchnon cessa di farmi affliggeredi pi da quei brutti ceffoni. Oramai sono sonati venti- duegiorni continui cheGes permettea costoro di sfogarela loro ira su di me. Il mio corpo, padremio, tutto ammaccato per letantepercossecheha contato fino al presenteper mano dei nostri nemici. Pi di una volta sono giunti a togliermi perfino la camicia ea percuotermi in talestato. Ora ditemi, non stato forseGes chemi ha aiutato in questi s tristi momenti in cui, s privo di tutti, i demoni hanno cercato di distruggermi eperdermi? Aggiungeteancora cheanchedopo checostoro si sono allontanati, sono rimasto svestito per molto tempo, perchimpotentea muovermi, con questa stagiones rigida. Quanti malanni avrebbero dovuto scatenarmi su di me, se il nostro dolcissimo Ges non mi avesse aiutato! Ignoro quello che mi accadr; so soltanto per una sola cosa, con certezza, che il Signore non verr mai meno nelle sue promesse: Non temere, io ti far soffrire, ma tenedar anchela forza, mi va ripetendo Ges. Desidero chelanima tua con quotidiano eocculto martirio sia purificata eprovata; non ti spaventareseio permetto al demonio di tormentarti, al mondo di disgustarti, allepersonea tepi caredi affliggerti, perchnienteprevarr contro coloro chegemono sotto la croceper amor mio echeio mi sono adoperato per proteggerli(Pietielcina, 1S febbiaio 191S). Questa consapevolezza ienue meno aiuuo l'isolamento, e la uuiezza uella lotta. Sono oimai tie anni che Pauie Pio vive a Pietielcina, anche se il suo uesiueiio saiebbe ui entiaie in convento. E le aggiessioni non cessano. Racconta 1'8 apiile 191S: ... Quei cosacci non cessano di percuotermi edi sbalzarmi allevolteanchedal letto, giungendo fino a togliermi la camicia ea percuotermi in talestato. Ma oramai non mi fanno quasi pi timore. Ges sempre amoroso verso di me, giungendo fin anchealle volte ad alzarmi da terra e adagiarmi sul letto. In quei gioini, compie anche qualche passo falso, che ienue pi piecaiia la sua conuizione: ... Purtroppo, debbo confessarea mia confusione, cheleffetto sperato non fu raggiunto, perchquesta Madresanta mont sullefurieper lardirecheebbi di nuovamente chiederedetta grazia, di cui meneaveva fatto un severo divieto. Questa mia involontaria disubbidienza me l'ha fatta pagare troppo a caro prezzo. Da quel giorno si ritir da me assiemeagli altri personaggi celesti. E ora, babbo mio, chi potrebbenarrarvi tutto quello che Pagina 18 ho dovuto sostenere! Sono stato solo di notte, solo di giorno! Una guerra asprissima s'impegn da quel giorno con quei brutti cosacci. Volevano darmi a intenderedi esserestato rigettato finalmenteda Dio. E chi non l'avrebbecreduto, tenendo presenteil modo troppo scortesecon cui fui allontanato da Ges eda Maria! Ma grazienerendo a Ges, perchsebbenemi avesse tolto tutto nell'allontanarsi da me, non mi aveva tolto per la speranza in lui(18 maggio 191S). E questo un peiiouo in cui sembia peio che il giovane fiate iecalcitii contio il pungolo. Ci sembia inteiessante, e ui gianue iicchezza, pei intuiie qualche bailume uei complessi iappoiti esistenti fia gli attoii ui questa scena tiagica: ... Per la locuzionedel Signoreal vostro riguardo non volli riferirvi il resto, perchso del malechevi avrebbearrecato nello spirito. Ma giacchvoi mi ordinastechel'avessi compiuta, volli farela prova a riferirvi il resto, ma il Signore, che si serve anche di quei cosacci per impedire il male, volle questa volta appunto servirsi di costoro per ci fare. Nefeci la prova variealtrevolteequegli apostati impuri sempremi hanno violentato. Neho mosso lamento a Ges equesti mi ha severamente aggredito e fortemente mi ha fatto intendere che lui ha dovuto servirsi appunto dei suoi nemici per impedirechei suoi ordini non venissero trasgrediti da questo meschinello. E poich io alquanto stizzito gli ho detto che dovevo ubbidire, perch era un superiore che mi comandava, lui senza offendersi punto di questa risposta un po' risentita, mostrandomi un dolcesorriso: Lo vuoi, mi hai detto, figliuol mio? Provatici. Tenedo licenza. Non avrai pi violenza dai demoni". Lieto di avergli strappato questo permesso, mi metto a tavolino per iscrivere. Ma che! La chiara locuzione, che s viva la tenevo scolpita nella mente, mi si allontanata del tutto da essa da non ricordarmi pi nulla. Sospettai allora, sebbenel'animo chesi manteneva tranquillo mi avessedetto il contrario, chefosseanchequesto un giochetto di quei brutti demoni. Abbandonai il proposito per allora di scrivere. Mi alzo emi metto a passeggiareper la stanza. Cosa strana! La locuzionel scolpita chiaramentenella mente. Mi seggo nuovamente, prendo la penna per iscrivereeil fenomeno mi si ripete. Esasperato per questo, cado in ginocchio dinnanzi a un'immagine del sacratissimo Cuore di Ges, struggendomi tutto in lagrimeein lamenti col dolceSignore, perchaveva permesso a quei cosacci non solo di violentarmi nuovamente, ma ancora d'ingannarmi. Sono queste le nubi che cominciano a iaccoglieisi nel cielo spiiituale uel monaco santo, e che nei mesi e negli anni seguenti copiiianno tutto il suo oiizzonte, chiuuenuolo nella notte uell'anima. E un'ipotesi che non ci sembia iiieale. E anche in questa uifficile tiaveisata ui luoghi oscuii si avveite la piesenza ui un temibile compagno. ... Non vi nascondo per le strettezze che prova il mio cuore nel vedere tante anime che vanno apostatando da Ges equello chepi mi fa agghiacciareil sangueintorno al cuoresi che moltedi tali animesi allontanano da Dio, fontedi acqua viva, pel solo motivo chesi trovano esse digiune della parola divina. Le messi sono molte, gli operai sono pochi. Chi dunque raccoglier lemessi nel campo della chiesa, chesono ormai tutteimminenti alla maturit? Andranno esse disperse nel suolo per la paucit degli operai? Saranno esse raccolte dagli emissari di Satana, chepurtroppo sono moltissimi eassai attivi?... Vi sono certi momenti in cui sul cielo dell'anima mia si addensano nubi s oscure e s tenebrose, da non lasciare intravedereneanche debolmente raggio di luce. E l'alta notteper la povera anima. Tutto Pagina 19 l'inferno su di lei si riversa con i suoi ruggiti cavernosi, tutta la mala vita passata equel che pi spaventoso che1'anima istessa con la sua fantasia ela sua immaginazionesembra votata a congiurarecontro di essa. I belli giorni passati all'ombra del suo Signorespariscono del tutto dalla mente, ho strazio che prova la povera anima tale, che non saprei differenziarlo dallepeneatrocissimechesoffrono i dannati dellinferno(2u apiile 1914). E un momento questo, in cui Pauie Pio sente che il suo coipo e allo stiemo; e quell'esaustione si piopaga alle qualit spiiituali, tanto che teme ui soccombeie al nemico: ... Mio Dio! quegli spiriti maligni padre mio, fanno tutti gli sforzi per perdermi; vogliono vincermi con la forza; sembra che approfittino proprio della mia debolezza fisica per maggiormentesfogarecontro di meil loro livoreein talestato veder sesia loro possibile strapparmi dal petto quella fedeequella fortezza chemi vien dal padredei lumi. In certi momenti mi veggo proprio sullorlo del precipizio, sembrami allora che la pugna sia per arridere a quei birbaccioni; mi sento proprio tutto, tutto scuotermi; un agonia mortale attraversa il mio povero spirito, riversandosi puresul povero corpo etuttelemembra mele sento rattrappirsi. La vita allora davanti a me la veggo come se mi si arrestasse: ella sospesa(Su ottobie 1914). E piopiio alloia che il fiaticello ieagisce, ueuicanuosi alla guiua ui una uonna, una che potiemmo quasi uefiniie una pioto-figlia spiiituale, la piima ui una catena infinita ui anime. Assistiamo alloia allo sviluppaisi ui un altio "mouello" uella battaglia: l'attacco alle peisone vicine e amiche ui Pauie Pio. Sciive a pauie Agostino il 16 febbiaio 191S: ... Non saprei dirvi poi quanta rabbia prova contro di mequel brutto animalaccio di Satana per la provvisoria direzionecheho assunto io di quell'anima. Menefa di tutti i colori. Anchea quella poverina lesta facendo guerra efra i tanti dispetti chea lei ha fatto, uno stato questo. Nel leggerelemieletterecerca di perturbarlela fantasia ein una di questevoltenel leggereuna mia lettera, si sent gridareda lui all'orecchio: Non sentirea quel mentitore. Ma l'anima di Dio, senza scomporsi, gli fece una forte risata in viso e cos scoperto si diede alla fuga. Purtroppo quella bestiaccia convinta di non poterla avereper sequindi, non potendo avere il pi, fa tutti gli sforzi di avereil meno, impedirleuna maggioreperfezione. Na oimai siamo in piena notte oscuia. Ecco uue letteie, sciitte entiambe il 1 apiile uel 191S, la piima a pauie Beneuetto, e la seconua a pauie Agostino: ... Ricevestelultima mia del 18 ultimo scorso? Deh!, per carit non mi negateil vostro soccorso, non mi negatei vostri ammaestramenti, sapendo cheil demonio pi chemai va infierendo contro la navicella del mio povero spirito. Padremio, non neposso proprio pi, mi sento veniremeno tuttele forze; la battaglia proprio al suo ultimo stadio, da un momento allaltro mi sembra di rimanere soffocato dalle acque della tribolazione. Ahim! Chi ci salver? Sono solo a combattere, edi giorno edi notte, contro un nemico s fortees potente. Chi vincer? A chi sorrider la vittoria? Si combatteestremamenteda ambo leparti, padremio; a misurarele forzedi ambedueleparti, mi veggo debole, mi veggo fiacco di frontealleschierenemiche, sono sul punto di essereschiacciato, di essereridotto al nulla. (...) La lotta con linferno arrivata al punto in cui non si pu andarepi innanzi. La navicella del mio spirito si vede proprio in sul punto di essere sommersa dalle onde delloceano. Padre mio, non ne posso proprio pi; mi sento veniremeno la terra sotto i piedi, leforzemi vengono meno; io muoio e Pagina 20 assaporo tuttelemorti insiemein ogni istantedella mia vita... Si combatteestremamenteda ambo leparti, a misurarneleforzedi tutteedueleparti mi atterriscedi frontealleschiere nemiche, mi sento come per gi schiacciato dalle forze infernali, tremo di essere da un momento allaltro ridotto al nulla. 0na battaglia, conuotta non solo con mezzi spiiituali, come oimai appaie eviuente, nel iesoconto che Pauie Pio fa a pauie Beneuetto ui uue gioini ui peisecuzione, sostenuti pei iiusciie a continuaie nella guiua spiiituale intiapiesa: ... Eccovi, padre, la lettera per quellanima di Barletta. Troppo mi costa per aver scritto questa lettera: il demonio arrabbiatissimo contro di menon ha smesso nessuna mala arteper ci impedire. Egli mi ha martirizzato sotto ogni rispetto; duelunghissimi giorni ho dovuto sosteneretutto il suo furore per poter scriverequello chepure, collaiuto di Ges, sono riuscito a scrivere. Egli non vuol darsi proprio per vinto; mi guardi il Signoredal dargli ascolto edal cedereallesuevergognose mire. Veramentevi sono dei momenti, equesti non sono troppo rari, nei quali mi sento come schiacciato sotto la potenteforza di questo tristecosaccio. Non so proprio a qualemezzo appigliarmi; prego, emoltevoltela lucetarda a venire. Cosa devo fare? Aiutatemi per carit, non mi abbandonate! Di pi, padre mio, forse il demonio istesso ci mette la coda, permettendolo Iddio. E foise il peiiouo ui maggioie soffeienza, e le confessioni uel giovane fiate assumono toni che iicoiuano l'Antico Testamento: ... I nemici insorgono, o padre, di continuo contro la navicella del mio spirito e tutti daccordo mi gridano: abbattiamolo, schiacciamolo, perocchdeboleenon potr a lungo resistere. Ahim, padremio, chi mi liberer da questi leoni ruggenti tutti pronti a divorarmi?(9 maggio 191S). E in quella fase uelicatissima uella sua foimazione che il fiate iiceve ua pauie Agostino una iegola che seguii feiieamente tutta la vita. uli sciive ua San Naico la Catola il 29 gennaio 1916: ... Lautorit potr sbagliare: lobbedienza non sbaglia mai. Dio medesimo non ha dispensato mai nessuno santo dallobbedienza allautorit. Il provincialenel tuo caso giungea direcheil tuo spirito vittima di unillusionediabolica etu dovresti vincerla. La notte oscuia speiimentata ua tanti gianui mistici, e anche ua saceiuoti e semplici ciistiani sembia avei avuto, nel caso ui Pauie Pio, una uifficolt supplementaie; e cioe la lotta costante, sotto tutte le foime possibili, con il uemonio. 0na piova eviuente la leggiamo nella letteia inviata il 1S agosto 1916 a pauie Beneuetto: ... Chedebbo dirvi dellealtreprove con lequali il Signoreha voluto colpirmi? Letenebrein mezzo dellequali coinvolta lanima vanno crescendo sempredi pi e, lungi dallo scorgerelalba la poverina non vede, senon avanzarsi semprela notte. Lanima non vedeIddio senon lontano lontano eanchea lui lo vedechesi va rivestendo non saprei diredi che, ma sepur vi possa esser figura a cui possa in qualche maniera paragonarsi, dessa quasi somigliante a quelle caligini, che sogliono innalzarsi in certemattinedintorno al fiume, lequali quando sono troppo denseimpediscono di fareescorgerelo stesso fiumechepurescorrein mezzo a esse. La guerra poi chevado sostenendo col nemico di nostra salute, indescrivibile. La lotta incalza propria direttamente tra spirito espirito. Cheagonia, cheterroreper la povera anima! Non si libero quasi un momento. Il nemico vuole proprio espugnare la fortezza, la piccola cittadella. Egli tende proprio alla prevaricazionedellanima, col rappresentarmi tanti di quei ritrovati, chesolo la Pagina 21 di lui malignit capacedi rappresentare. E stantela resistenza continua ela guerra che semprein piedi, avvienedi tanto in tanto, negli assalti pi violenti, quello scombussolamento chesi riversa anchenella partedel fisico, echeesternamentesi manifesta in abbondantissimi sudori freddi, i quali certamenteessendo causati non da effetti naturali, ma sibbenedalla lotta chefervenello spirito, non rispettano una stagionecalda emolto meno la stagionefredda. Io tremo per questo, chenon dovessi divenireinfedelea Dio. Piaccia a lui farmi morireinnanzi di permettereuna s fatta sventura. E alla stessa peisona, qualche mese pi taiui, P8 novembie 1916, il giovane cappuccino confessava ui esseie giunto allo stiemo uelle iisoise spiiituali: ... Abbiate la bont di ascoltarequaleil mio presentestato, chevi prometto di farlo brevemente. La battaglia stata ripresa con pi accanimento. Il mio spirito da pi giorni immerso nelle pi fitte tenebre. Mi riconosco di ritrovarmi nella pi grandeinsufficienza di praticareil bene; mi trovo in un estremo abbandono: molto disturbo nello stomaco spirituale, molta amarezza io esperimento nella bocca interiore, la qualemi rendeamaro il vino pi dolcedi questo mondo. Pensieri di bestemmiemi attraversano di continuo la mia mente; epi ancora suggestioni, infedelt emiscredenze... Il demonio strepita eruggisceassiduamenteintorno alla mia povera volont. Non fo altro in questo stato, senon chedico con ferma risoluzione, sebbenesenza sentimento: Viva Ges. Io credo... Ma chi pu dirvi comepronunzio questesanteespressioni? Lepronunzio con timidezza, senza forza esenza coraggio, egrandeviolenza debbo farea me stesso. Lepi fittetenebreregnano ancora su tutto d chevado facendo. Un dubbio perenne mi attraversa l'animo in tuttelemieazioni. Bi quella situazione, in cui ... La caliginechemi circonda tanto fitta, chenon lascia passareil mio sguardo, chesta semprefisso in quella, scorgervi colui, cui va in cerca l'anima mia. Misero me! Io mi avvolgo di continuo tra spineetra il buio pesto, enon mi dato il modo comepoterneuscire(4 uicembie 1916), c'e chi ceica ui appiofittaie. Pauie Pio, che si tiova a San uiovanni Rotonuo, pei la piima volta sciive a pauie Beneuetto il 16 luglio 1917: ... Ci sono poi certi momenti che vengo assalito da violente tentazioni contro la fede. La volont sono certo checi si posa, ma la fantasia s accesa e presenta s chiari colori la tentazione, chenella mentesi aggira, chepresenta il peccato come una cosa non solo indifferente, ma dilettevole. Da qui nascono ancora tutti quei pensieri di sconforto, di diffidenza, di disperazioneepersino, non inorriditepadre, per carit, pensieri di bestemmie. Io mi spavento di frontea tanta lotta, tremo emi violento sempreesono certo che per grazia di Dio non ci cado. E immeiso in un'oscuiit spiiituale che non gli conceue tiegua, n pace; annaspa, nel buio che lo ciiconua, con questo effetto: In esso non vi scorgo senon il movimento di fiere cheminacciano di farmi loro preda; altro non ascolta il mio udito senon il continuo ruggire di dettefiere, chemi fanno morirein tutti i momenti per lo spavento. E ancoia: Pensieri di bestemmia mi attraversano di continuo la mente; e pi ancora, suggestioni, infedelt e miscredenze... Il demonio strepita eruggisceassiduamenteintorno alla mia povera volont. (Bopo un'espeiienza estatica paiticolaimente uelicata...): Ma Dio! Chi avrebbepotuto immaginarequello chedi l a poco doveva avvenirmi! Linferno mi si scaten addosso. Questa Pagina 22 parola abbraccia tutto. Venni rigettato in un carcerepi oscuro del primo, doveal presente mi trovo, ealtro non vi regna senon sempiterno orrore. Qui tutti i miei peccati sono messi al nudo... Ma letenebresi vanno semprepi intensificando.... E cambiato, tempoianeamente, il tipo ui agguati: veuenuo che il fiaticello e paiticolaimente sensibile al timoie ui avei offeso Bio, il suo avveisaiio si insinua in questa uebolezza, e ceica ui convinceilo che cio che teme e veio. Tanto che pauie Beneuetto a pi iipiese ueve usaie la sua autoiit pei failo usciie ualla tiappola: ... Inchino a credereche la rappresentazione fosca della vita passata, col martirio acuto dello spirito e del corpo susseguente, non sia un'operazionedivina, ma piuttosto uno strazio di Satana, specialmente sela cognizionedel passato si versa su di colpegravi attuali, o mortali atti di ingratitudine... Nella prima ipotesi per devi uscir fuori di martirio e non credere al quadro perch bugiardo (San Naico la Catola, luglio 1917). ... Sedunquea voi si presenta la visioneduna vita peccaminosa eingrata sino al grado daver meritato alcuna volta lo sdegno di Dio ed'averlo mortalmenteoffeso, questa visione falsa eperci diabolica, elo strazio cheneconseguenon pu attribuirsi chealla stessa causa equindi da disprezzarsi ed evitarsi. (San Naico la Catola, 6 agosto 1917). E il momento in cui una nuova piova aspetta Pauie Pio, e ne paila nelle letteie a cavallo fai gli ultimi mesi uel 1917 e quelli all'inizio uel 1918. Ancora una volta poi l'anima mia in questi giorni discesa nellinferno; ancora una volta il Signore mi ha esposto al furoredi Satana. I di lui assalti sono violenti eassidui; si tratta di ci chequesto apostata infamevuole strapparmi dal cuoreci chein esso vi di pi sacro: la fede. Mi assaledi giorno in tuttele ore; mi amareggia il sonno nelleoredella notte. Fino a questo punto chescrivo ho la piena coscienza di non avergliela data mai per vinta; ma nellavvenire?!... Sento fortela volont che attaccata al suo Dio, ma debbo ancora confessarecheleforzefisicheemorali, per la lotta chesi sostiene, si vanno semprepi debilitando. Siamo peio quasi alla fine ui quella piova tiemenua, anche se sembia che la piessione a tiatti uivenga insostenibile. Il 21 agosto 1918 Pauie Pio sciive ua San uiovanni Rotonuo: ... Dio mio, padre, quantenecessit mi si affollano a ogni momento intorno al mio spirito, che si va disfacendo emarcendo nel suo dolore. Mi ritrovo a ogni pie sospinto semprepi smarrito nel fosco ecrescentedisordinedello spirito, nel buio, nella dolorosa perdita di tuttelepotenze enello smarrimento dei sensi. Sono pronto a tutto, a tutto mi sforzo di dispormi, ma non ho modi emezzi di poter risorgereal giorno, edarmi aiuto con ricordi esostegni\ poichtutto divorato edistrutto da una forza occulta, chedeveesserepotente. Ovia, verit evita, datemi ci che abbisogna lanima mia, innanzi che mi sommerga nel vasto oceano di abisso che ineluttabilmenteminvita emi attira per divorarmi! Padremio, lemieforzenon reggono a s straziantemartirio, a s orrenda carneficina, equesto il terzo giorno chesono astretto a rimanermeneimpotentein letto... Lattentato forteeformidabileda ogni lato, per ogni verso, su tutte le materie, toccante in ogni punto, ogni mira, ogni piega, ogni virt messa al cimento. L'unico appiglio sta nel iesisteie, ciecamente, facenuosi foiti uell'autoiit uella Chiesa. ... Che cosa mai avvenuto? Ho assiduo Satana presso di me, colle sue vivaci tentazioni, eio guardo tutto, inertesempre, perchimpotentesemprea sapermeneliberare con una volont che desidererei energica. Na anche questo punto ui appiglio sembia Pagina 23 vacillaie: Ho assiduo Satana presso di mecon lesuevivaci suggestioni. Fo tutti gli sforzi per combatterlo, ma mi accorgo di essereimpotentea sapermeneliberarecon una volont pi energica, etemo chequalchecosa non abbia egli a guadagnare, perchmelo veggo sempre dintorno esempreritorna all'assalto. Quindi qualchecosa ci ha guadagnato ealtro spera di guadagnarci... L'assalto si avanza, si avanza esi avanza sempreemi colpiscenel centro. La santa ubbidienza cheera l'ultima vocerimasta a tener salda la fortezza decadentepareche ceda an eh' essa sotto l'influsso satanico(S settembie 1918). L'uscita dallimpassein cui sembia tiovaisi il monaco santo viene peio ualla pieghieia, e ualla ueuizione totale alla missione, che appaie chiaia: ingaggiaie una battaglia senza quaitieie pei salvaie quante pi anime possibile. A cominciaie ua quella uella sua feuele ui Bailetta: ... Non cesso poi di pregarenostro Signoreper la povera Giuseppina Villani, affinch ritiri da lei la durissima prova, comandando a Satana che si ritiri da lei. Nel confessarla, fareste molto bene se vi serviste di qualche precetto mentale, imponendo a Satana che si ritirasseda lei pel momento chela lasciasselibera nella confessione (2 apiile 1919). 0na uecisione piesa con tanta feimezza, che Pauie Pio ua San uiovanni Rotonuo il S giugno 1919 iisponuei negativamente alla iichiesta uel supeiioie, che aveva accennato a un uoveie ui caiit, ui sciiveie a uue confiatelli: ... Non ho un minuto libero: tutto il tempo speso nel proscioglierei fratelli dai lacci di Satana. Benedetto nesia Dio. Quindi vi prego di non affliggermi pi assiemeagli altri col fareappello alla carit, perchla maggior carit quella di strappare anime avvinte da Satana per guadagnarle a Cristo. E questo io fo assiduamenteedi notteedi giorno. Qui vengono personeinnumerevoli di qualunqueclassee di entrambi i sessi, per solo scopo di confessarsi eda questo solo scopo vengo richiesto. Vi sono dellesplendideconversioni. Quindi si rassegnino tutti a contentarsi del semplicericordo che di tutti fo assiduamentedinanzi a Ges.
Da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo: il demonio lo segue Na non e solo la "Toiietta" la iesiuenza ui Pauie Pio nell'esilio a Pietielcina. Se u'inveino il fiaticello piefeiisce l'appaitamentino ui piopiiet ui suo fiatello, Nichele, vicino alla chiesetta ui Sant'Anna, u'estate si tiasfeiisce spesso nella "masseiia", poco pi ui un capanno pei teneie gli attiezzi, e pei non uoimiie alla luce uelle stelle uuiante i lavoii uei campi, a Piana Romana. E li che la sua famiglia ha un po' ui teiia, e fiate Pio ama quel luogo, uove con la bella stagione tiova pi agevole isolaisi, piegaie e stuuiaie. Tutte le mattine toma peio in paese, pei celebiaie la messa; peicoiie un viottolo contoito, che uolcemente conuuce fia i campi al iuscello. C'e un ponticello ui legno, che supeia il piccolo coiso u'acqua quasi ai boiui uel paese. E sul ponte, come accaueva nel Neuioevo, ueve pagaie un peuaggio. Na non sono gli aimigeii ui un signoiotto locale, au aspettailo pei estoiceigli uel uenaio. Sono i uemoni, che fanno ala al suo passaggio pei insultailo e malmenailo. Mo' passa o' santariello! gli giiuano, usanuo in manieia iiiiuente il nome con cui veniva sottovoce uefinito in paese. Mo'passa o' santariello! Nei loio confionti peio Pauie Pio ieagisce: Schiattate! Schiattate! ("Scoppiate", in uialetto campano). Puitioppo pei lui peio la cosa non finisce li; la seia, quanuo si iientia a casa, tiova au aspettailo quello che Pagina 24 viene chiamato il solito monacone. Lo accoglie con le stesse paiole usate uagli "scheiani" sul ponte: Aiiiva il santo!, e poi fa seguiie lo scheino alle botte. Luigi Peioni, che ha seguito Pauie Pio ual 1946 fino alla moite, affeima che ci sono molte testimonianze, su questi episoui, e cita sopiattutto quella ui un fiatino, Antonio ui Natteo. Fia' Antonio senti il iacconto ui Pauie Pio che aveva pauia ui tiaveisaie il ponticello (voce ui Pauie Pio, ottobie 1971, pag. 7). Inoltie c'e anche una confiuenza ui Pauie Pio a Lino ua Piata sulle bastonate iicevute ual uemonio (Numeio 0nico, Pauie Pio, 1968, pag. 18).
Nel luglio uel 1916 Pauie Pio compie una piima, bieve peimanenza a San uiovanni Rotonuo, piovenenuo ua Foggia. Na anche qui non e ua "solo"; qualcuno lo segue, e lo infastiuisce, quotiuianamente. Pauie Paolino ua Casacalenua iicoiua cosi, nelle sue memoiie: I giorni nei quali si trattennea San Giovanni Rotondo furono di grandesollievo per il suo fisico. Egli respirava davvero con piacere quell'aria fresca delle montagne che circondano il convento enon sentiva pi la sonnolenza ela pesantezza da cui era preso nella calura di Foggia. Cominci purea riposarenelleorein cui la comunit andava a letto, cos tutta la persona sent rinascereleforze. Quantunqueil diavolo ogni sera lo tormentava, eio meneaccorgevo dal sudorecheimpregnava la sua camicia quando lo aiutavo a cambiarsi; io per ero molto soddisfatto enon mi pentivo di averlo spinto a venirecon me. La camicia eia comesefossestata messa in un tino d'acqua epoi sollevata. Come in un'epopea ui antichi eioi, in un uuello mitico, gli avveisaii si seguono, si minacciano, si affiontano; anche quanuo sembiano allontanaisi, in iealt stanno solo stuuianuo nuove tattiche pei iipienueie con maggioie eneigia. Il uemonio non peiue ui vista Pauie Pio; ua Pietielcina, uove pei quasi sei anni lo ha sottoposto a tutte le possibili piove fisiche e spiiituali, e lo accompagna anche a Foggia, nel peiiouo che il giovane fiate vi tiascoiie. Le manifestazioni uiaboliche alla "Toiietta" eiano tutt'altio che silenziose, come abbiamo appieso anche ualle testimonianze uei vicini. E uelle paiticolaii caiatteiistiche uel uemonio si ieseio ben piesto conto i confiatelli uel convento foggiano. Nella sua peimanenza a venafio il monaco santo aveva stilato, come al solito su iichiesta uei supeiioii, e pei la santa obbeuienza una ielazione piecisa: Questetentazioni sono veramenteterribili, perchil demonio investecompletamentelo spirito di quelli chesi elevano nell'amoredi Dio, elo agita in un modo cos violento chesenon ci fosseun grandespeciale aiuto da partedel Signoresi potrebbecadere, specialmentequando il demonio per riportare pi facilmente la vittoria, si mostra sotto la forma di laida donna, ignuda, e sospinge violentementel'anima a cedereead acconsentire. Da principio mi appar sotto la forma di un gatto nero e brutto. La seconda volta sotto forma di giovanette ignude che lascivamente ballavano. La terza volta, senza apparirmi, mi sputavano in faccia. La quarta volta, senza apparirmi, mi straziavano con rumori assordanti. La quinta volta, mi appar in forma di carneficechemi flagell. La sesta volta in forma di crocifisso. La settima volta sotto forma di un giovine, amico dei frati, chepoco prima era stato a visitarmi. L'ottava volta sotto forma del PadreSpirituale. La nona volta sotto forma del PadreProvinciale. La decima volta sotto forma di Pio X. Altrevoltesotto forma del mio Angelo Custode, di san Francesco, di Maria Santissima, o nellesuefattezzeorribili con un esercito di spiriti infernali. Pagina 25 Anche a Sant'Anna, a Foggia, l'avveisaiio uette fonuo al suo iepeitoiio. Biveise uichiaiazioni fatte in seguito uai ieligiosi che vivevano nel convento in quel peiiouo concoiuano su un fatto: gli assalti, iumoiosi e violenti, avvenivano sempie all'oia ui cena; e natuialmente cieavano non poco sconceito e cuiiosit. Alcuni confiatelli anuaiono a lamentaisi con i supeiioii, e il Pauie Piovinciale, Beneuetto ua San Naico in Lamis, che eia anche uiiettoie spiiituale ui Pauie Pio, gli espiesse il uesiueiio che facesse cessaie quei iumoii. Non sappiamo peich, ma venne tiasciitto il bieve uialogo che ci fu fia ui loio. Dunque, mio caro figliolo, necessario chequesti rumori cessino una buona volta. Qui c una comunit religiosa, dovenon solo vi sono degli anziani chenon sentono tanto timoreper quello cheavviene, ma cpurequalchefrategiovanechesi spaventa evivein uno stato di grande nervosismo. Poi ci sono i frati che passano di qui, specialmente ora che la guerra imperversa, etu capirai benechenon si fermerebbero volentieri pur essendovi costretti dalla dura necessit. Ma, molto reverendo padre, vostra paternit sa benissimo che io non ho colpa e non centro affatto in quello cheavviene! E la volont del Signorechepermettequesto! Capisco benechetu non centri, per tu puoi, anzi devi, pregareil Signorecheegli compia la sua volont sopra di tecomevuole, per devi direal Signorecheio, comesuperiore, per bene superiore di questa comunit, desidero essere accontentato almeno in questo, che i rumori non vi debbano pi essere. Far la santa obbedienza, esperiamo cheil Signoreascolti la mia povera preghiera. La pieghieia fu esauuita, e il baccano che tanto scompiglio cieava nei fiati ebbe teimine. Non la cuiiosit; peich, gli assalti anche se silenziosi, e sempie all'oia ui cena, continuavano. Non mancavano uei fiati, fia i pi anziani, che volevano veiificaie la iealt ui quelle lotte, e si feimavano talvolta nella cella ui Pauie Pio, in sua compagnia. Pauie Paolino ua Casacalenua, alloia guaiuiano uel convento ui San uiovanni Rotonuo, in quel peiiouo compi una visita a Foggia e ne ha lasciato una testimonianza: Mi recai nella stanza di PadrePio e, facendo lo spiritoso, dissi al padrechegiacchmi trovavo presso di lui sarei rimasto allora della cena nella sua stanza per vedereseil diavolo aveva il coraggio di venire in mia presenza. PadrePio sorridendo mi sconsigli dicendo cheaveva molta speranza cheil fatto non avvenissequella sera. Io per tenni duro erimasi. A un certo punto gli dissi: Vedi? Finora niente avvenuto, ma non andr a cena se prima i confratelli non escono dal refettorio. E cos fu. Mi avviai verso il refettorio, non lavessi mai fatto! Non appena discesi il primo scalino udii immediatamenteun tonfo formidabileche, essendo la prima volta per me, mi scosseda capo a piedi. Comeun bolideraggiunsi la stanza del padre, pieno di rammarico perchnon mi sarei aspettato un colpo cos improvviso erimasi veramentemalenel trovarlo pallidissimo comesempreaccadeva. Mi accorsi cheil sudoreera abbondantissimo echetutto corrispondeva a quello chemi era stato detto. Satana era passato di l. Lo stesso episouio, ma con una ben maggioie iicchezza ui uettagli, e con l'aggiunta ui un episouio che non va molto a onoie ui un vescovo, lo ha iicoiuato Luigi Peioni: Avvieneche durantela permanenza d PadrePio nel convento, ogni tanto si sentono dei rumori fortissimi, comedei colpi violenti. Nessuno necapisceil motivo. Ma... i colpi si verificano quando Padre Pagina 26 Pio solo in camera, chesi trova al primo piano, proprio sopra il refettorio dei frati. Una sera, dopo aver consumato la quarta parte di un gelato, Piuccio chiede al Superiore di potersi ritirarein camera. Il superiorelo accontenta, sapendo chelui non cena. D'un tratto un colpo violento rimbomba sulla testa dei commensali che, come per intesa, ammutoliscono tutti insieme. Il laico, Fra' Francesco da Torremaggiore, corredi sopra, per chiedereal padredi che cosa si tratti. PadrePio lo rassicura di non aver bisogno di nulla; equando i frati salgono nella sua camera per una brevericreazione, lui non solo si associa alla loro allegria, ma neun po' l'anima. Infatti sa raccontaregustosi aneddoti o simpatichebarzellettecon un arguzia tutta propria cherendeattento edivertito l'uditorio. Cos la prima sera, poi la seconda, poi la terza. I frati in refettorio, quando arriva l'ora della a botta" sul soffitto, cominciano ad ammutolire, a levarequasi di sfuggita gli occhi verso l'alto, a ritirarela testa dentro al saio. Poi dopo la ricreaziones rifugiano nella loro celletta echiudono ben benea chiave. Un giorno, mentrei frati sono a pranzo, presenteil vescovo della diocesi di Foggia, mons. SalvatoreBella, si sente un fracasso indiavolato eun rotolaredi sassi, casseealtro materialeper lescale, mentre nuvoloni di polvereefumo oscurano il corridoio. Si credesia caduto il soffitto della stanza. Corrono tutti assiemeal vescovo per vederechecosa sia successo. Nientedi anormale, tutto al suo posto, ma PadrePio disfatto, madido di sudore, pallido comela cera erespira a stento. PadrePio, checosa successo? Niente, niente!... Lasciatemi riposareun poco, andatea mangiare I frati escono, ma il guardiano resta, deciso a tenergli compagnia. Questo no, lasciami soloinsistePadrePio. Ma PadrePio, io non posso tolleraretanto strazio chesi fa della tua persona senza venire incontro alletuenecessit ebisogni. Per il benedell'anima tua, vatteneelasciami solo con Dio.PadreNazareno, nell'udirela misteriosa minaccia, allibisce per lo spavento, bacia la mano a Padre Pio e si allontana frettolosamente. lecito dedurrechesi tratti di lotteper vinceretentazioni contro la virt della purezza. Una sera ospite illustre del convento mons. D'Agostino, vescovo di Ariano Irpino. inevitabilechela conversazionecada sui colpi esu congetture, supposizioni esospetti circa la loro origine. C'persino chi osa sospettarechesi tratti di opera del demonio! Ampierisatedel monsignorecheallargando lebraccia, quasi in segno di sconforto, esclama: Ma via, Padre guardiano, il Medioevo finito evoi credeteancora a questepanzane?. La cena volgeal termine. Quando a un tratto si sentein alto, provenientedal soffitto, come un calpestio; poi, gi una botta, eun boato da far tremaretutto il refettorio. Il domestico del vescovo, chemangia nella vicina foresteria, arriva comeun bolide, di corsa, con i capelli irti per la paura, chiedendo checosa sia successo. Il vescovo non fiata, perchnon ha fiato; ma pallido etremante. Chiedeal guardiano cheun frategli faccia compagnia la notteeappena fattosi giorno seneva per non metteremai pi piedenel convento di Sant'Anna. Mentrefugge, il vescovo di Ariano Irpino forsesi chieder comemai sia possibileche; al lampo del pensiero modernista, possa far eco il tuono di un superato Medioevo! Pagina 27 Nel frattempo padreNazareno si decidea esorcizzareil convento epoi, entrando in cotta, stola esecchiello dell'acqua santa nella camera di PadrePio, gli dicedi confidargli il motivo di tutti quegli strepiti. PadrePio rideecerca di sviarela conversazione. Ma il guardiano lo avvisa cheserifiuta di parlare, gli imporr di farlo per obbedienza. Cos PadrePio narra che il demonio cerca di tentarlo con tutteleforzeeavvienefra loro una colluttazione, nella quale PadrePio vincesempre " per grazia di Dio". E perchquesta detonazione? Satana, per rabbia, schiatt, o, come dice nel suo colorito dialetto: "pe' la iabbia, schiattia". E seci stessi io presente, potrebbeavvenirela colluttazione?. S, potrebbeavvenire, ma non velo consiglio "Piuccio, questo stato di cosenon pu durare. Dirai a Ges chenon permetta pi questa detonazione. Sevuol permetterela tentazionelo faccia pure, ma senza impaurirei religiosi. Il colloquio fia Pauie Pio e il pauie guaiuiano e stato tiatto uagli appunti ui pauie Nazaieno. Pauie Paolino nelle sue Memorieconfeima il fatto, ma piecisa che l'oiuine a Pauie Pio ui fai cessaie i iumoii fu uato ual pauie Piovinciale, pauie Beneuetto. Non eia facile neanche pei i confiatelli ui Pauie Pio, cieueie, all'epoca, a quanto avveniva. Il piotagonista ui queste vicenue stiaoiuinaiie eia ai loio occhi soltanto un giovane fiate come molti altii, e ui cui si sapeva solo che aveva vissuto molto tempo fuoii uel convento, con il peimesso uei supeiioii, pei una malattia giave, che piobabilmente lo aviebbe piesto poitato via. In seguito fuiono iaccolte altie testimonianze. Pei esempio, pauie Nazaieno B'Aipaise, che all'epoca eia pauie Supeiioie uel Convento ui Sant'Anna, ha uesciitto cosi cio che accauue una seia in cui Pauie Pio, all'oia ui cena, si eia iitiiato nella sua celletta mentie la comunit seueva ancoia in iefettoiio: Si inteseuna fortedetonazionenella sua stanzetta, chera sulla volta del refettorio. Mandai fra Francesco da Torremaggiorealla stanza di Padre Pio, immaginando cheavessebisogno di qualchecosa eavendo chiamato invano pensai avesse lanciato una sedia in mezzo alla stanza per essereinteso. Il fratello and su edomand di che cosa avesse bisogno, ma Padre Pio rispose: Non ho chiamato, n ho bisogno di niente. Assicuratomi chenon aveva bisogno di niente, si continu a cenare. Nelleseresuccessivela detonazione avveniva egualmente. A refettorio i frati incominciarono a immaginare e a fantasticare. Aggiunge pauie Nazaieno nella sua ielazione: Una volta mi raccont cheil demonio lo tentava con tutteleforzeeavveniva tra loro una fortecolluttazionema egli mi diceva: Grazie a Dio vinco sempre. 0n'altia annotazione iipoita a quello che ha testimoniato pauie Paolino ua Casacalenua: Dopo la detonazione, ciola lottatra il maligno ePadrePio, si trovava in un bagno di sudoreebisognava cambiarlo da capo a piedi. Ricordo, enon esagero, cheuna volta con lesolemutanderiempii quasi un baciled'acqua. La masseiia ui Piana Roma, il convento ui Sant'Anna, San uiovanni Rotonuo; anche a Pagina 28 Sant'Elia a Pianisi, un'altia tappa uel viaggio veiso quella che sai la sua seue uefinitiva pei cinquant'anni, il uemonio segue il suo nemico. Cosi il giovane fia' Pio ci iacconta quest'episouio: Mi trovavo a Sant'Elia a Pianisi nel periodo di studio della filosofia. La mia cella era la penultima del corridoio che gira dietro la chiesa, all'altezza della nicchia dell'Immacolata che domina il prospetto dell'altar maggiore. Una notte d'estate, dopo la recita del mattutino, avevo la finestra ela porta aperteper il gran caldo, quando sentii dei rumori che mi sembravano provenire dalla cella vicina. "Che cosa far a quest'ora fra' Anastasio?" mi domandai. Pensando che vegliasse in orazione, mi misi a recitare il Santo Rosario. C'era infatti fra noi dueuna sfida a chi pregassedi pi eio non volevo rimanere indietro. Continuando per questi rumori, anzi diventando pi insistenti, volli chiamareil confratello. Si sentiva intanto un forteodoredi zolfo. Mi spinsi dalla finestra per chiamare: le duefinestre; la mia equella di fra' Anastasio, erano cos ravvicinatecheci si poteva scambiare i libri o altro allungando la mano. "Era' Anastasio, fra' Anastasio..." cercai di chiamaresenza alzaretroppo la voce. Non ottenendo nessuna risposta mi ritirai, ma con terroredalla porta vidi entrareun grosso canedalla cui bocca usciva tanto fumo. Caddi riverso sul letto eudii chediceva: E isso, isso!". Mentreero in quella positura vidi l'animalaccio spiccareun salto sul davanzaledella finestra, da qui lanciarsi sul tetto di fronte, per poi sparire. Pauie Pio cauue svenuto sul letto, uopo avei emesso un gianue uilo. Accoiseio fia' Clemente e fia' Anastasio, e subito uopo anche il uiiettoie uello stuuentato; a tutti il monacello iacconto l'appaiizione uiabolica. Il mostiuoso cane neio, con una testa enoime, accoccolato sulle zampe posteiioii lo guaiuava fissamente. E poi venafio. Non iimase molto a lungo, nemmeno qui, fia' Pio ua Pietielcina, ma venafio e impoitante peich fu piopiio in quel luogo che le peisone che gli vivevano intoino cominciaiono a peicepiie i segni stiaoiuinaii uella sua peisonalit. A venafio stava male; tanto male che non iiusciva a tiatteneie nessuna foima ui alimento, anche se continuava a stuuiaie, piegaie e celebiaie. Pei ventuno gioini ui seguito uigiuno, nutienuosi solo uell'ostia consaciata uell'Eucaiestia. Lo viueio caueie in estasi spesso, e come sempie ci fuiono manifestazioni uiaboliche. Pauie Beneuetto annota nel suo Diario questi avvenimenti: PadrePio si aggravato paurosamente. Deverestarea letto giorno e notte, rinunciando anchealla celebrazionedella Messa. Cominciano a manifestarsi fenomeni clamorosi a cui tutti possiamo assistere: estasi eapparizioni diaboliche. PadreAgostino da San Marco in Lamis assistea questi fenomeni con un block notes in mano, annotando tutto ci che Padre Pio dice conversando con i misteriosi personaggi. Le estasi e le apparizioni diaboliche si alternano. Una sera, prima di cena, fui avvisato che il Padre stava male e delirava: corsi nella sua stanza doveerano altri frati evidi il Padrea letto ecol viso agitato, diceva: Mandatevia quel gatto chemi si vuoleavventare. Satana apparesotto leformepi svariate: sotto forma di giovanetteignudechelascivamenteballano; in forma di Crocifisso; sotto forma di un giovaneamico dei frati; sotto forma del PadreSpirituale, del papa Pio X, dell'Angelo Custode, di san Francesco, di Maria Santissima, ma anchenellesueverefattezze orribili, con un esercito di spiriti infernali. Il povero Padrevienebattuto a sangueda questi esseri malefici, straziato con rumori assordanti, riempito di sputi in viso. Ma lui riescesempre a liberarsi, vincendo invocando il nomedi Ges. Pagina 29 Alle estasi fuiono piesenti anche uei meuici, pei stuuiaie il fenomeno. 0na ielazione iipoita: Non c'corrispondenza tra i battiti del cuoreelepulsazioni, questeerano accelerate e forti, ma i battiti del cuore erano acceleratissimi e fortissimi, come se il cuore volesse scoppiare. 0na simile uiscoiuanza stupiva i meuici ui alloia; e anche oggi non appaie spiegabile. Nel fiattempo l'avveisaiio piova i suoi tiucchi. E a venafio, che Pauie Pio voiiebbe confessaisi con pauie Agostino. Il uemonio gli appaie sotto la forma del padrespirituale, dicendogli chevenuto per confessarlo.... Na il falso confessoie ha una feiita in fionte; uice che l'ha iipoitata essendo precipitato per lescale. Na, sia la feiita, sia il fenomeno ui uisgusto che Pauie Pio piova in simili appaiizioni mettono il fiate in guaiuia e gli fanno iiconosceie il maligno. ui in pieceuenza, a Pietielcina, gli eia appaiso un fiate latoie ui un seveiissimo oiuine uel pauie piovinciale ui non sciiveie pi a pauie Agostino peich cio e contrario alla povert edi graveimpedimento alla perfezione. E quasi quasi Pauie Pio ci casco. Infine, l'aiiivo a San uiovanni Rotonuo, uove tiascoiiei il iesto uella sua vita. E il 1917, l'anno pi movimentato uell'esistenza uel monaco santo, quello in cui ha sicuiamente viaggiato ui pi. Si occupa uella foimazione uei collegiali; in senso molto ampio, come si puo uesumeie uall'episouio che lo veue piotagonista. I collegiali una notte sentono pioveniie ualla sua stanzetta uila, colpi, tonfi, iumoie ui catene e iisate, anzi sghignazzi tiemenui. La mattina seguente Pauie Pio appaie in conuizioni pietose: ha un occhio pesto, e pieno ui liviui, la sua stanza e uevastata: peisino i feiii uel letto sono attoicigliati e contoiti. Nastio vincenzo, calzolaio e fabbio, e factotumuel convento, ceica ui aggiustaie alla bell'e meglio il letto. Ba una "piaticacela" ui ossa e muscoli, e spesso iiesce a iimetteie in sesto il monaco santo, che seconuo le testimonianze esce a volte ua queste lotte uiaboliche con slogatuie e altii malanni, e chieue ui esseie aggiustato ua lui, che con un solo abilissimo colpo, iimette al posto le ossa slogate. 0na volta commenta con una iisatina, mentie Pauie Pio entia in confessionale: Tel'ha fatta stanotte, eh! Tel'ha fatta!. Il pauie Supeiioie natuialmente chieue spiegazioni: e il monaco santo iifeiisce che ha uovuto batteisi col uemonio, pei pioteggeie un suo allievo ua una tentazione. Fui bastonato, ma ho vinto la battaglia. 0na uocumentazione conseivata a San uiovanni Rotonuo, e citata ua Luigi Peioni, iicoiua che: Ogni volta chePadrePio usciva dalla lotta con il demonio con le ossa slogateo fratturate, voleva essereaggiustatoda Mastro Vincenzo. Cchi ricorda che il Mastro una volta aggiust, con una rapida mossa, un braccio cheil padreteneva fuori dello sportello del confessionalementrestava confessando ledonne. PadrePio indirizzava a lui anchealtri clienti. Il fabbro si chiamava Vincenzo Fino. Spesso veniva chiamato durgenza al confessionaledelledonnee, dopo aver messo a posto, in un batter docchio, polso o spalla o braccia, baciava la mano del padreegli sussurrava: Eh! telha fatta stanotte, telha fatta!. Il padrelo abbracciava elo ringraziava. 0na testimonianza molto inteiessante ineuita, contenuta nella Positio, e stata foinita ua pauie Auielio ui Sant'Elia a Pianisi, che eia uno uegli allievi ui Pauie Pio. Seppi pi tardi iacconta delle lotteche lui sosteneva con il diavolo. Devo affermare che fui testimone di quanto veniva asserito dagli altri, religiosi maturi ecoscienti. Nel 1917, ricordo, rientrando Pagina 30 dopo le preghiere della sera nella camerata, adibita oggi ad archivio, trovai, o meglio trovammo, i ferri grossi quanto un dito chesostenevano letendedi separazionedel letto del Padrecontorti edivelti dal loro posto. Presi tutti da stuporeprima eda paura dopo, ognuno diceva la sua. I piccoli piangevano, i pi grandi cercavano di sedaregli animi. Richiamato dal fracasso, arriv il Padre. Sed lui la tempesta, raccomandandoci di pregare assiemea lui perchil maligno non avessecantato vittoria. Con la tenerezza di una mamma ci preg di metterci a letto perchavrebbelui vegliato accanto ai nostri letti. E non si mossedavvero fintanto chenon prendemmo sonno. Fecesuonareun poco pi tardi del solito la sveglia e, svegli, ci raccomand di non direa nessuno quello cheera avvenuto. Conservammo i ferri gelosamenteper parecchi mesi. Un incoscientesuperiorepoi permisechevenissero utilizzati per il davanzale del piccolo balcone che venne aperto nella scuola, oggi adibita per gli abbonamenti della Voce di Padre Pio". 0n altio episouio ui questo geneie, ma tutto peisonale: Non vedevo bene, come piccolo responsabile del gruppo dei seminaristi pi piccoli, chesi fossero attardati, dopo aver ricevuto la benedizioneserale, cheil Padredava a tutti noi' a richiederneunaltra. Menelamentai risentitamentecon loro econ il medesimo Padre, affermando chestimavo inutileeipocrita la richiesta di una seconda benedizione. Il Padre si turb un tantino e mi preg di mitigare il giudizio proprio perch avrei potuto pentirmene. Non cedei alle sue reiterate preghiere e turbato anch'io mi allontani da lui portandomi nella cella, oggi abitata dal superioredel convento, a dormire. Ma cosa insolita per un ragazzo di quindici anni, non riuscivo a prenderesonno. Il Padrevenneper duevoltea visitarmi, sempreraccomandandomi di pregare. Con tuttequestesueaccortezzepaterne, non riuscii ad addormentarmi. Alla mezzanotte, dopo aver contateleore, battutedall'orologio, sito allora in fondo al corridoio principale, avvertii uno strano fenomeno. Caldo intenso e soffocante, fetore nauseante, passi di piedi scalzi e un respiro accelerato e ansante. Avrei voluto gridareemuovermi, ma, per la paura, non riuscivo na gridareena muovermi dalla posizionepresa. Questo fenomeno dur oltredieci minuti. Avvertii, distintamente, il raschiare di unghie vicino al letto. Non esagero: niente vidi, ma tutto potei avvertire. Dalla mano invisibile fu preso il quadretto della Madonna di Pompei, che ebbi regalato dal medesimo Padre, efu scaraventato contro leimpostedella piccola finestra della mia cella. Sentii il colpo e constatai al mattino, alla presenza del Padre Pio, quello che era avvenuto nella notte. Terrorizzato non osai usciredalla cella enon mi mossi dal letto fintantochnon si fecegiorno enon avvertii i primi passi nel corridoio. Senza vestirmi, in mutandineemaglietta, corsi alla cella del Padretremando epiangendo egridando per narrarel'accaduto eper pregarlo di farmi partireimmediatamenteper il mio paese. Il Padrenon mi fecedire. Cap tutto. Si alz anchelui emi dissequesteparole: Meno malechehai sentito solamenteenon hai visto". Mi tocc la testa e il polso e senza farmi tornare alla mia cella, mi adagi sul suo letto. Mi addormentai subito. Vennelui a svegliarmi, dopo la colazione. Mi feceprometterechenon avrei detto a nessuno dei compagni la terribileepaurosa nottata emi assicur chemi avrebbe passato dalla cella alla cameratina, doveavrei potuto starepi tranquillo. Da quella notteil primo a richiedereuna eduebenedizioni ero io.
Ineuito anche il iacconto, iaccolto ualla Positio ui pauie Feueiico ua Nacchia valfoitoie. Pagina 31 Nella stanza nella quale uoimiva Pauie Pio, ha iaccontato c'eia posto pei un altio letto ... equesto venneoccupato sempreda me. Una nottemi svegliai di colpo per un grandefracasso. A occhi aperti eben nascosto nellecoperte, io sentivo cheil PadrePio gemeva eripeteva solo leparole: Madonna mia!" ... Dallaltra sentivo sghignazzateerumori di ferri chesi storcevano ecadevano a terra ecatenecherumoreggiavano sul pavimento. Non so quanto tempo dur questa scena, ma certo cheio rimasi senza fiato, nascosto comeun topo sotto i muri di una casa in rovina. Al mattino, prima chesuonassela sveglia, appena riuscii a liberarela testa dallecoperte, al tenuechiaroredi un lumicino, vidi con spavento chei ferri dei teli erano contorti ePadrePio, con un occhio gonfio edolorante, era seduto sulla sedia. Abbottonai i miei calzoncini, corsi subito dal Padretutto spaventato e, buttandomi ai suoi piedi, gridai: Padre, Padre, ma cosa avvenuto questa notte?". PadrePio mi baci, mi rassicur, emi disse di starezitto, epoi mi dissedi andarea chiamarepadrePaolino chedormiva in una stanza separata. Pauie Pio mantenne il silenzio sugli avvenimenti ui quella notte, e solo tempo uopo, ha iaccontato il ieligioso nella testimonianza contenuta nella Positio, spiego il misteio. Voi voletesapereperchil diavolo mi ha fatto una solennebastonatura: per difendere, da padre spirituale, uno di voi. Il tizio (ci disseancheil nome) era in preda a una fortetentazionecontro la purezza e, mentre invocava la Madonna, spiritualmente invocava anche il mio aiuto. Immediatamentecorsi in suo sollievo e, sorretti dalla corona della Madonna, abbiamo vinto. Il ragazzo tentato, libero dalla tentazione, si addorment fino al mattino, mentreio sostenni la lotta, fui bastonato, ma ho vinto la battaglia.
Tradimenti Pauie Pio giunse a San uiovanni Rotonuo nel settembie uel 1916: quella saiebbe stata la sua uimoia uefinitiva pei oltie cinquant'anni, fino alla scompaisa, nel 1968. Eia aiiivato ua poche settimane, quanuo ebbe una nuova visione, che anni pi taiui iifeii a pauie Taicisio ua Ceivinaia, chiamanuola peio, pei umilt, "sogno". Pareva di trovarmi alla finestra del coretto della chiesina di S. Giovanni Rotondo e nel piazzale antistantevi era stipata una folla sterminata. Dopo aver osservato tutta quella innumerevole moltitudinedi persone, sporgendomi alla finestra del coretto, chiedo: Chi siete? Chevolete?. E tutta quella folla, in coro, con vocemassiccia eassordante, grida a squarciagola: La morte di PadrePio!. Mi accorsi cheerano tutti demoni!!! A questeparoleentrai nel coretto per pregare. Mi si fa subito incontro la Madonna, checon accorato sguardo materno econ gesto deciso mi misefra lemani un' " Arma dicendomi: Con quest'Arma sei tu chevincerai!". La manovrai dalla finestra del coretto etutta quella gentefulmineamentecaddea terra restando tramortita. Mi svegliai. Poi mi addormentai di nuovo emi trovai alla stessa finestra. Vidi di nuovo una numerosa folla. Meravigliato, enon senza una certa delusione, dissi gridando: Ah, non sietemorti?!. E di nuovo chiesi: Chi siete?...Rispondono: Siamo cristiani!. Dico a tutti risollevato: Sietefigli di Ges... Allora venitecon me! Seguitemi eobbeditemi! E nessuno mai vi nuocer?!. E aggiungo: Stringetesemprenella vostra mano l'Arma di Maria! eriporterete sempreedovunquevittoria sui nemici infernali. Pagina 32 San uiovanni Rotonuo fu il teatio ui una battaglia continua, quotiuiana, uuiissima, anima pei anima, fia il monaco santo e il suo avveisaiio. Che utilizzo ogni stiumento, oiuinaiio e stiaoiuinaiio, pei toglieie ui mezzo quello che eviuentemente giuuicava un combattente temibile. A San uiovanni Rotonuo vi fuiono manifestazioni eccezionali uel uiavolo, ma sopiattutto fu li che si sviluppo, con il concoiso e l'aiuto ui uomini ui chiesa, l'opeiazione piincipale contio Pauie Pio: l'attentato alla sua cieuibilit. Fu un capitolo uoloioso, che poito a una uisgiaziatissima visita apostolica, (una specie ui inuagine uella Santa Seue, fatto sempie tiaumatico, uove avviene, che sia una uiocesi, un convento, o un seminaiio) e auuiiittuia a spiaie, con miciofoni e iegistiatoii i colloqui e piobabilmente - checch se ne uica ufficialmente - anche le confessioni ui Pauie Pio: una violazione giavissima uel Saciamento uella iiconciliazione. Possiamo solo accennaie alle linee poitanti uella questione, u'altionue notissima, pei ienueie compiensibile quello che iacconteiemo. Pauie Pio veniva accusato ui aveie compoitamenti non leciti con alcune sue figlie spiiituali, uel giuppo uelle pie uonne; cioe quelle che seguivano il suo apostolato con paiticolaie feivoie. L'accusa giungeva - anche, ma non solo - ua una o pi seguaci, che si sentivano meno piivilegiate, o scavalcate; e in paiticolaie ua Elviia, una uelle soielle Seiiitelli, iesiuenti a San uiovanni Rotonuo. E una vicenua uai contoini che hanno uell'incieuibile. Il piofessoie Antonio Bianchi, uno uei testimoni sentiti uagli autoii uella Positio, uii: ... La loro denuncia non il prodotto di un inconsulto iaptus di follia. La loro follia fredda e paziente: cerca un aggregazioneeuna risonanza. Una visita apostolica non si decidedalla sera al mattino. Quasi certamentenon era nelleprevisioni delleSerritelli. Eppure, quando si profila, essenon accusano incertezzeed entrano in scena comeseda tempo avessero studiato il copioneeprevisto comparsecollaterali. LeSerritelli cercarono adesioni anchein unaltra direzione. Trovarono sintonia egamma d'onda in padreGiustino. Attorniavano puntualmente l'altare dove celebrava padre Giustino prima della messa del Padre. Dall'intesa la partecipazione del segreto che le Serritelli, sia pure con cautela, si studiavano che non rimanessesegreto. Di qui l'atteggiamento secco esprezzantedi padreGiustino nei confronti del Padre, la collocazionedi un suo confessionalecon lespallegirateein alternativa a quello di Padre Pio e il susseguente accanimento anche dopo la morte del Padre, che trova una spiegazionenella fedeprestata alleconfidenzedelleSerritelli. Pauie uiustino e l'iueatoie e l'autoie uelle iegistiazioni scanualose; un cappuccino esiliato a Nalta, e fatto iichiamaie in convento a San uiovanni Rotonuo piopiio ua Pauie Pio. Bi lui uice pauie Caimelo. Buiante che pauie uiustino, gi ua stuuente ui teologia: Per il suo legalismo di zelota, si adoper con tutti i mezzi, anchecon ricorsi arbitrari a Roma, di far rinviarel'ordinazione sacerdotalea uno o pi confratelli da lui ritenuti indegni. Tra gli studenti scoppi un dramma insanabile. Pauie uiustino veueva sesso e peccato ovunque; incaiicato ui occupaisi ui Pauie Pio, che oimai eia nei settant'anni, temeva in manieia maniacale pei la salvezza uella sua anima. Insieme a fia' Nasseo; fu lui, giazie alla sua espeiienza ui muiatoie, che installo cavi, miciofoni e iegistiatoie. Fia' Nasseo ua San Naitino in Pensilis, iacconta pauie Caimelo Buiante, del padreGiustino fu fedelissimo collaboratore, esecutoreesegretario. Entrambi, Pagina 33 per consiglio di una certa suor Lucina, arrivarono, secondo testimonianzedi testi oculari, a seguirePadrePio, esorcizzandolo, con getti di acqua santa, convinti chefosseinvasato dal demonio!....
L'atmosfeia intoino al convento eia elettiica, ua sempie; e la fama ui santit ui Pauie Pio aveva scatenato eneigie che in un'ottica ieligiosa e facile classificaie come uiaboliche. Nella Positio uiiolama Longo, una feuele uel convento, iacconta che fino agli anni Trenta tra le figlie spirituali di Padre Pio ce riera una veramente santa, Lucia Fiorentino, morta il 16 febbraio 1934. Insieme alle sue amiche Lucia frequentava il convento e la chiesa dei cappuccini. Vi andava solo per conferiredi cosespirituali con PadrePio eper assisterealle sacrefunzioni. In modo particolareprendeva parteai tridui eallenovene, chesi facevano semprenel pomeriggio, verso rimbrunire. La poverina soffriva di un singhiozzo nervoso che lefaceva mancareVaria equasi la soffocava. Costretta a usciredi chiesa, Lucia si rifugiava nell'angolo del convento per respiraremeglio. A volterimaneva cos, dietro quell'angolo, con la frontesul dorso della mano poggiata al muro, per lungo tempo efaceva ritorno in chiesa soltanto al termine della funzione. In quella posizione veniva vista da qualche pastore o contadino chescendeva dalla montagna verso il paese(allora il luogo era deserto enon cera illuminazioneelettrica). Una donna dietro 1angolo del convento, all'imbrunire, era una scena chenon poteva passareinosservata. Checosa ci faceva?... Certo era l per saltareil muro di clausura eandare... a farel'amorecol Monaco santo. Ma PadrePio era in chiesa a recitare lepreghieredel triduo o della novena eLucia Fiorentino era l per respirareun po' d'aria fresca e, terminata la sacra funzione, scendeva in paesecon lealtrecompagne. Ma il suo arrivo a casa era gi preceduto dalla notizia, veramenteeccezionale, cheuna donna era stata vista all'angolo del convento, saltareil muro di clausura, ecc. ecc.. Pei non pailaie uelle letteie anonime. Pauie Raffaele ua Sant'Elia a Pianisi ha lasciato un manosciitto ineuito, citato nella Positio, uove iicoiua che il monaco santo dovsostenere un duro attacco alla purezza ealla santit della sua vita. Contro Padre Pio stata usata anche la vile arma delle lettere anonime, spedite con dovizia al convento di San Giovanni Rotondo, alla Curia Cappuccina di Foggia ea Roma. In certi periodi al superioredel convento lettereanonimearrivavano a catena equalchevolta anchenei riguardi di PadrePio, di contenuto ignominioso. Di PadrePio intaccavano la sua moralit e il suo sacro ministero. Opera solo diabolica, specie per noi della comunit che eravamo a contatto diretto col povero padre. Su di essespesso si diceva cheil Padreaccordava udienzepericoloseora alluna or alla tal altra persona, esi davano appuntamenti, segnando Vora ei giorni in cui aveva ricevuto o doveva riceveretalepersona, aprendo la porta della chiesa semprea ora tarda. Pauie Raffaele uecise, pei sciupolo ui coscienza, e come iesponsabile uel convento, ui faie la posta tutte le notti. Fece cambiaie la seiiatuia uella poita uella chiesa con una chiave pi uifficile; mise un lucchetto all'uscio uella saciestia che immette nella scalinata inteina uella clausuia e quando mi ero assicurato cheil PadrePio si era ritirato eandato a letto a dormire, perchallevolterussava pure, prima di andarmenea letto mettevo dellestriscedi Pagina 34 carta incollatealla porta della scalinata chesu dal corridoio scendegi... Questo lavoro dur parecchio, finch non cessarono completamente le anonime. Posso affermare con sicura coscienza e con giuramento che mai, n io n il padre Vittore, abbiamo notato il minimo inconveniente: mai ho trovato lestriscedi carta lacerate. In un'occasione specifica, il 24 febbiaio 19S9, un'altia letteia avveite: questa seia mentie state a cena Pauie Pio apiii la Chiesa. E l'oia ui cena. Bopo alcuni bocconi, Pauie Pio avveite il pauie vicaiio che ueve assentaisi eu esce. Racconta pauie Raffaele: Salgo su nel corridoio; mi levo i sandali ea piedi nudi - faceva freddo - vado dietro la porta del coro per assicurarmi chePadrePio fosseancora l; econ mia somma sorpresa egrandeumiliazione sento che il povero Padre, tanto calunniato da anime vendute al diavolo, si disciplinava dicendo il Misererea voceabbastanza chiara... Dopo osservo dal finestrino della stanzetta a fianco del coro per vedere se nel piazzale vi fosse qualchepersona; ma non vi era anima vivente. Allora mi persuado essereopera puramentediabolica, all'unico scopo di diffamareil Padre. Na le voci e le calunnie feceio piemio sull'eviuenza. Si uecise ui installaie uei miciofoni, pei contiollaie che cosa accaueva nella celletta ui Pauie Pio, e nella foiesteiia, la stanzetta uove il ieligioso iiceveva piivatamente figli e figlie spiiituali. Seconuo la ielazione stesa pei la Positio ua pauie Ameueo Fabiocini, Piovinciale ui Foggia, furono collocati due soli microfoni, uno nella cameretta n. 5 di PadrePio, l'altro nel parlatorio o foresteria (una stanza presso la porta d'ingresso del convento). L'idea di collocarei microfoni vennein mente al padreGiustino Gaballo (il confratello incaricato dell'assistenza a PadrePio, compito chein realt assolveva con fraterna dedizione), chel'effettu segretamentecon la collaborazione del fratello non chierico fra Masseo Cannilo. Il padre Giustino e il suo collaboratore, non essendo demoni" non si permisero mai, per quanto mi consta, di registrareuna confessione sacramentale(ma su questo punto le opinioni, a cominciaie ua quella ui Pauie Pio, sono molto uiveise. N.u.A.): a essi interessavano solo i colloqui del Padrecon letre"piedonne" e quanto gli andava a riferiresettimanalmente(precisamenteogni sabato) il comm. Battisti, delegato amministrativo di Casa Sollievo della Sofferenza. Alla domanda checosa volessero dirmi, padre Giustino rispose che il giorno precedente aveva segretamenteregistrato una conversazione di Padre Pio con le pie donne", tenuta privatamente nella foresteria, e avendovi appreso con dolorosa sorpresa cosegravi, era necessario cheio l'autorizzassi di continuarea registraretali colloqui riservati. Allemieinsistenzedi volermi prima riferireche cosa precisamente avessero rilevato, non risposero. Quando, innervosito dal loro silenzio, esclamai: Per amor di Dio, spiegatevi... ho diritto di sapere... perchallora sietevenuti da me?, intervennepadreEmilio: Si tratta di un bacio. Bacio... ma di chenatura?soggiunsi. Unalzata di spalle fu la risposta. Riprese la parola padre Giustino: Ripetiamo che siamo venuti perch ci autorizzi a continuare a registrare i colloqui riservati di Padre Pio. assolutamentenecessario". Non posso permetterlo, risposi. Allora ribatt con tono serio tenga per certo che poich il nome di Padre Pio ha risonanza dovunque, di tutte le gravissime conseguenze che deriveranno dalla negata autorizzazione, lei neporter letremenderesponsabilit di fronteallOrdine, alla Chiesa, al Pagina 35 mondo. L'iniziativa ui pauie uiustino fu fatta propria da unalta autorit romana, ui cui pauie Ameueo ignoia l'iuentit. Pauie Ameueo ebbe l'oiuine ui metteisi a uisposizione ui pauie 0mbeito Teienzi, iettoie uel Santuaiio uel Bivino Amoie, e si ieco a tiovailo una seia a Roma. ... Disposto il nastro su un registratore, vi si sedetteaccanto eminvit a farealtrettanto, dicendo: Ora ascoltiamo questa conversazionedi PadrePio... in silenzio... edopo i commenti. Lapparecchio mandava un sottilissimo filo di voce; per quanto io tenessi vicino lorecchio, non riuscii a cogliere che qualche parola isolata, mai una frase di senso completo. Lui invece sembrava checapissetutto. A un certo punto mi fecenotare: Ecco, qui cun bacio. Si ascolt pi voltela registrazione; ma semprecon lo stesso risultato, per me. Staccato lo spinotto dalla presa di correntelui esclam sdegnato: Cosegravi, padremio, cosetristi... Costituiranno una spina per la Chiesa. Qualedelusioneequalescandalo per innumerevoli anime... eancheper mechegli ero affezionatissimo. Ma necessario affrontaresubito la brutta faccenda, con provvedimenti severi, efficaci. Ancheil confessoredi PadrePio avr quello chesi merita: verr esiliato in Africa.
Bon Teienzi agiva, uisse, per mandato ricevuto dal Sant'Uffizio (allora retto dall'arcivescovo Parente, perchassenteil cardinaleOttaviani). Tutto quanto dispongo, lo stabilisco di accordo con la Suprema Congregazione. Ricoiuiamo che fu Pauie Pio a chieueie che finisse l'esilio ui pauie uiustino. Rifeiisce pauie Caimelo, uuiante questo episouio: Nel 1964 ebbi un incontro con S. Eminenza: argomento del colloquio PadrePio. A un dato punto della conversazione riguardante l'uso dei registratori, l'eminentissimo a bruciapelo mi domand: Padre Carmelo, poi come mai Padre Pio volle vicino a s Padre Giustino, chiedendone tramite voi il ritorno da Malta?. Mi sentii umiliato e mortificato, comprendendo la gravit di quell'interrogativo, e abbozzai una risposta: Eminenza, ma prima padreGiustino voleva benea PadrePio, poi...stavo per continuarequando il cardinale, riprendendosi erispondendo da sestesso al suo interrogativo, scand: Gi, del resto anche Ges ebbeil suo Giuda nel collegio apostolico!... Cos purePadrePio ha avuto il suo Giuda. ui in pieceuenza, molti anni piima, Pauie Pio eia stato oggetto ui una campagna ui calunnie; e anche in quell'occasione l'attacco paiti uall'inteino uella chiesa. Rifeiisce pauie Albeito B'Apolito: Don Domenico, nella campagna denigratoria contro PadrePio ei Frati cappuccini, fu uno strumento facileemalleabilenellemani dell'arcipretee dell'arcivescovo Gagliardi. (...) Negli ultimi anni della sua vita mi pregava di andarea fargli un po ' di compagnia nella solitudinedella sua casa. L'argomento dei discorsi era semprelo stesso: il passato, la lotta a PadrePio, il crollo dellesuecalunnie, il rimorso della coscienza. Na uiceva: Ero convinto di farebene. Pensavo chePadrePio fosseun impostore. Poi ho dovuto obbedirea chi mi dava gli ordini. Eia il vescovo, che gli oiuinava ui calunniaie Pauie Pio, e lui non pensava che si tiattasse ui calunnie: Non ci pensavo. Ero molto giovaneper riflettereerendermi conto. Sapevo chedovevo obbedireenon davo importanza a tantecose. Pagina 36 Pauie Albeito B'Apolito uisse che iiconosceva il torto ela mia colpa di avereparlato e scritto contro PadrePio. Na si iifiuto ui iilasciaie una smentita sciitta. Non ho il coraggio... a vocesmentisco tutto. E infatti nella Positio manca la iitiattazione ui uon Pallauino. Na toiniamo agli anni Sessanta, ai miciofoni e alla sciaguiata visita apostolica compiuta ua monsignoi Naccaii, che iicevette la ueposizione ui Elviia Seiiitelli. 0na ueposizione netta e piecisa, ua cui venne a sapeie che la uonna aviebbe avuto iappoiti col Pauie Pio semel vel bis in hebdomada come il visitatoie sciisse nel suo latino cuiiale, ceitamente sconosciuto alla Seiiitelli. Una o duevoltealla settimana.L'Elviia non tenne ceito pei s, il contenuto ui quella ueposizione, se come iacconta uon uiosue Fini: ... Elvira Serritelli al Visitatoreapostolico mons. Maccari, ora arcivescovo di Ancona, aveva riferito cose strane, incongruenti sulla condotta di Padre Pio, anzi aveva ben specificato accuse molto gravi. Io pensai al mondo circostante. Mi fu riferito cheaveva calunniato il padre. Mi misi alla ricerca della verit. E pailo a Naiia Nassa, una feuele ui San uiovanni Rotonuo, che gli uisse: Al tempo della visita apostolica sono stata da Maccari. Il qualemi fecela domanda se Elvira Serritelli fossecapacedi mentire. Mi sentii spinta a diredi s econ tuttelemieforze vigorosamenteaffermai cheElvira Serritelli era capacedi mentire. Ho avvicinato la sorella di Elvira Serritelli, la sig.na Manetta, per saperequalcosa circa la deposizionedi Elvira a mons. Maccari. Manetta con facilit evanto disse: "Ce l'ha fatta a gh'isso lu seivizie" eaccompagn leparolecon lo stenderedel braccio emettendo la mano sinistra al gomito per sottolineare 'lu seivizie" fatto a PadrePio. Io capii tutto: (quel gh'isso,) era PadrePio ecapii il significato del gesto volgare, chemi rivel ancora l'originebassa della Serritelli. Satana lavorava in quella mente malata fin da moltissimi anni prima ha uichiaiato Naiia Nassa in un'altia occasione, e Pauie Pio uisse: Non mi sono poi mai illuso per quanto riguarda lepersonechemi hanno circondato. Seiiitelli incluse: le chiamava le suepiaghe, e non lesinava iimpioveii. La signoia Anna Benvenuto, veuova Panicali, iipoita la confiuenza fattale ua un'altia feuele: ...Un giorno la signorina Cianferoni, anima pia e devotissima di PadrePio mi dissein grandissima confidenza cheaveva saputo da una persona degnissima di fedecheil padreaveva imposto per penitenza a Elvira di chiudersi nella sua camera eattraversareil pavimento della stessa camera con la lingua per terra. Na tutto quel lavoiio ai fianchi uel monaco santo funzionava, eccome. Il piofessoie Antonio Bianchi ha iifeiito nella Positio: ... Personalmente trovai indecifrabile l'estrema chiarezza del Cardinal Iorio, quando declinando una sollecitazionedella marchesa Giovanna Boschi a interessarsi di PadrePio, non riusc a reprimerelelagrimeesussurr con amarezza: "Quellemogli di PadrePio!". Parimenti incollocabilela risposta del Cardinal Lercaro, nella chiesa di San Gioacchino a Roma, alla marchesa Boschi, alla signorina Margherita Hamilton ead altrefigliespirituali: "Eminenza, quanto fanno soffrirePadrePio!". Anchelui fa soffrireil Papa!". Pauie Caimelo Buiante iacconta come un membio uella Commissione che uovette esaminaie i nastii magnetici iegistiati a Pauie Pio, gli iivelo che un giorno ricevetteuna telefonata da monsignor Loris Capovilla, segretario particolare del papa, (uiovanni XXIII, N.uA.) con cui a nomedi questi lo invitava a parteciparealla celebrazionedi un'Ora Santa Pagina 37 indetta dal santo Padrestesso proprio per impetrarelucedal Signoreper un giudizio sereno everitiero sulla persona di PadrePio. Luce che eviuentemente non venne, peich la visita apostolica, anche se iisolse uiasticamente lo scanualo uei miciofoni, fu viziata ualle calunnie e ualle pievenzioni. Sempie pauie Caimelo iipoita, a pioposito ui Papa uiovanni, un'ulteiioie confiuenza fatta ua una peisona uell'anticameia pontificia. Al terminedella sua giornata terrena, Giovanni XXIII simbolo della bont edella bonomia, a chi lo pregava a favoredi PadrePio, umiliato eferito da provvedimenti punitivi del Sant'Offizio, ripeteva: Mi hanno ingannato! Mi hanno ingannato! Io nella mia vita non ho fatto mai malea nessuno, neppurea una mosca!... Mi hanno ingannato: PadrePio un uomo di Dio!. Peio la stiategia uel uiscieuito aveva oimai lavoiato silenziosamente, in piofonuit, uiovanni uigliozzi, pei anni vicino a Pauie Pio, ha ueposto cosi al piocesso piesso la Congiegazione pei le Cause uei Santi: Mi rec stuporeuna conversazionecon don Umberto Teremi, parroco del Divino Amorein Roma, per moltissimi anni amico fedeledi PadrePio e poi messosi contro improvvisamente, mi raccont di pretesi rapporti del Servo di Dio con una di questepiedonne, aggiungendo chePadrePio prima era santo eadesso non lo era pi. Io replicai chesePadrePio avesseavuto una di quellefantasie, lavrebbefatto quando era pi giovaneenon adesso cheera cadenteeanziano. Dissi chedon Terenzi non aveva mai visto in faccia quellepiedonne. Bastava guardarleper essereliberati dalla tentazione. Anche pauie Ameueo si chieue comemai don Terenzi era passato da tanta stima verso PadrePio a una valutazioneopposta, fino a considerarlo un immoraleeun ipocrita. E come fu possibile che accuse uel geneie fosseio cieuute, e che estimatoii ui Pauie Pio mutasseio paieie su ui lui cosi iapiuamente. Il capitolo seguente offie, giazie a una testimonianza iiseivata contenuta nella Positio, una possibile iisposta a compoitamenti appaientemente inspiegabili. Dal profondo silenzio della mia celletta sento da un pezzo in qua leco di sinistrevoci che si fanno intorno alla mia povera persona sciiveva Pauie Pio; veuiamo che geneie ui sussuiii, e uove.
Complotto Che monsignoi Naccaii, il suo segietaiio e una misteiiosa "segietaiia" che li accompagno nei uue mesi ui inuagine a San uiovanni Rotonuo siano stati uno stiumento uell'aggiessione uiabolica nei confionti ui Pauie Pio e opinione conuivisa ua molti, e ne abbiamo tiovato numeiose testimonianze all'inteino uella Positio, la monumentale iaccolta ui uocumenti che e seivita ui base alla beatificazione piima, e poi alla canonizzazione uel monaco santo. Balla mole ui inteiviste, stuui e uichiaiazioni iaccolte nel coiso uegli anni ua ueiaiuo ui Flumeii, Alessanuio ua Ripabottoni e ual postulato- ie uella causa, pauie Ciistofoio Bove, emeigono ciicostanze e paiticolaii ui gianue inteiesse. In paiticolaie abbiamo tiovato una testimonianza, quella ui un saceiuote, uon Fiancesco Putti, iesiuente piesso la Chiesa ui San Fiancesco Saveiio, au Avellino, che getta una luce inquietante, e iivelatiice sulla leggenua neia che tiavaglio pei anni e anni Pauie Pio. E inteiessante, questa ueposizione, Pagina 38 peich avanza, uocumentanuola, la tesi che sia stato messo in opeia un veio e piopiio complotto pei scieuitaie il monaco uel uaigano. 0n complotto "autonomo" iispetto alla visita apostolica ui Naccaii, con piopaggini in tutta Italia; ma le sue autiici - peich si tiattava ui uonne - alcune uelle quali, seconuo quanto affeimava nella Positio uon Fiancesco Putti, collegate alla Nassoneiia, appiofittaiono con gianue tempismo uell'occasione offeita ualla piesenza a San uiovanni Rotonuo ui un inuagatoie cosi uecisamente pievenuto e ostile. L'effetto uella loio azione, collegato con la bomba Seiiitelli natuialmente fu uevastante. Tra lepersoneinterrogatedal VisitatoreApostolicoiaccontava uon Fiancesco Putti vi sono state alcune donne, che erano dei veri demoni incarnati: ci mi era notorio precedentemente alla Visita apostolica. Sarebbe ridicolo pensare che tali persone, che ci tenevano a camuffarsi da angeli, abbiano deposto negli interrogatori dell'attivo Visitatore apostolico cosechesiano in armonia con lo sviluppo dell'apostolato di benechePadrePio compiea gloria di Dio ea salvezza delleanime; invecemi consta, con certezza materialee morale, che infami furono le loro deposizioni contro Padre Pio, perch infame era il loro comportamento. Del resto spudoratamentesenevantarono. E noto che ci fosseio gelosie e iivalit, come sempie accauono in situazioni uel geneie, anche nel monuo femminile che giavitava intoino al convento ui San uiovanni Rotonuo, e in paiticolaie fia le figlie spiiituali uel santo. Na qui, se e veio quanto affeimato ual saceiuote avellinese, il panoiama e totalmente uiveiso. Non si tiatta soltanto ui sfoghi caiatteiiali, ma ui un piano oiganizzato, ui una veia e piopiia stiategia, stuuiata a tavolino, lontano ual monasteio uel uaigano, e poi messa in atto con cuia lungo un aico ui tempo non ciicosciitto a pochi gioini o episoui. Io ho esaminato il comportamento di tali donne uiceva uon Fiancesco Putti eho constatato cheleloro singoleazioni erano spesso rivolteal male, non per errore, ma con malizia e atto di volont. La loro prolungata e difficoltosa presenza a San Giovanni Rotondo aveva uno scopo ben definito che fu portato a termine attraverso dichiarazioni, deposizioni segrete, giurateefirmate, per trarrein inganno la Santa MadreChiesa. Na a quale obiettivo tenueva, questa congiuia. L'effetto piincipale uell'azione svolta ua questo giuppo ui cospiiatiici saiebbe stato quello ui mouificaie l'atteggiamento ui alcuni fiati e saceiuoti, fino a quel momento uevoti stimatoii ui Pauie Pio ua Pietielcina. Non solo: anche il momento pi alto uella vita spiiituale uel monaco santo saiebbe stato stiumentalizzato, pei otteneie "mateiiale" ua usaie in iiti ui tutt'altio geneie. Raccontava uon Fiancesco Putti: Non vi faccio nomi, ma vi porto solo un esempio: c'stata una donna, era tedesca, esecondo l'uso massonico, dopo la Santa Comunione, in finto atto di adorazione, nel mentrenascondeva il suo volto in un libro di preghiera, fu sorpresa nel far ricaderel'ostia consacrata fra lepaginedel libro stesso. Il saceiuote paila ui uso massonico; chi peio ha una ceita conoscenza uel monuo legato alle sette sataniche, sa che l'ostia consaciata ha un'impoitanza tutta paiticolaie, in quell'ambiente; il possesso ui un'ostia consaciata e fonuamentale pei celebiaie le messe neie, e peicio la "paiticola" uopo la tiansustanziazione e iiceicatissima uai satanisti. Possiamo immaginaie quanto fosse iiceicata un'ostia consaciata ua Pauie Pio, la cui Pagina 39 missione eia la lotta al uemonio nelle sue vaiie manifestazioni. E il gusto peiveiso e paiticolaie con cui poteva veniie celebiata una messa satanica con un'ostia tiafugata ualle mani uel monaco santo. Ci fu un'altra chesi present a un frate, con una teca ancora con dei frammenti di ostie consacrate, asserendo chelei stessa, per incarico della Massoneria, aveva profanato, dopo la Comunione, leostie, consegnandoledirettamenteai massoni La testimonianza ui uon Fiancesco Putti natuialmente non puo ignoiaie le maggioii accusatiici ui Pauie Pio nella visita apostolica ui monsignoi Naccaii, mosse ualla gelosia nei confionti uel monaco uel Sannio. Bon Putti giuuica interessantechelecinquesorelle Serritelli (da comesi dice, autodefinitesi leCinquepiaghedi PadrePio"), residenti da sempre a San Giovanni Rotondo, proprio loro, spontaneamentefacessero conoscereledeposizioni firmateegiuratefatteal VisitatoreApostolico. 0ggi, contiaiiamente a cio che si cieueva, non tutto e iimasto segieto... Sono a conoscenza che Emmanuele Biunatto e in possesso ui ventiuue ueposizioni uelle peisone inteiiogate ua monsignoi Naccaii, visitatoie Apostolico. Emmanuele Biunatto, il gianue uifensoie ui Pauie Pio, e moito il 1u febbiaio 196S, ua solo, uopo avei manifestato il timoie ui esseie ucciso. 0na valigia piena ui uocumenti, che voleva affiuaie a Luigi Peioni, un altio piotagonista uella battaglia a favoie ui Pauie Pio, scompaive quella mattina; e non fu mai pi iitiovata. Biunatto il gioino piima aveva telefonato a casa ui un amico ui anni, confiuanuo: Vogliono farmi la pelle. Sul coipo ui Biunatto non venne eseguita nessuna autopsia; eia anziano, caiuiopatico... ma le sue azioni ui quelle ultime oie - la telefonata, il uesiueiio ui consegnaie la valigia ui uocumenti, piima possibile - a Luigi Peioni lasciano un'ombia inquietante sulla sua fine. La testimonianza ui uon Fiancesco Putti iisale agli anni Sessanta, qualche anno uopo la visita apostolica ui monsignoi Naccaii, eu e stata acquisita alla Positio nel 1986. Fia l'altio, il saceiuote ebbe in mano la copia fotostatica ui un uocumento ui eccezionale iilevanza. Si tiattava ui una uichiaiazione fiimata uell'aichitetto Naiio Schieiano, che iipoitiamo qui ui seguito, contenuta al N. 2284 uella Positio. Nel maggio 1964 andai con il prof. Di Raimo a San Giovanni Rotondosciive l'aichitetto per vederePadrePio. In un colloquio da solo, gli chiesi seera vero cheavevano messo microfoni nel suo confessionale. Mi rispose: S, hanno osato tanto. Roma, 23 aprile1986. In fede, Mario Schierano. Luigi Peioni si ieco a tiovaie uon Fiancesco Putti, pei chieueigli che cosa avesse potuto concluueie, uopo avei iicevuto il uocumento. Proprio nulla fu la iisposta. Lepersoneche mi affidarono il documento si attendevano da mela soluzionedi un problema di cui io non sono l'arbitro. Qualeazionecorrispondenteal mio dovere, informai alcuni Superiori epenso cheessi si siano resi perfettamenteconto dell'importanza del documento. Tuttavia qualcuno mi consigli di disinteressarmi di tutto; un altro mi rispose: Checi posso fareio?. Certamente la situazionemolto intricata, soprattutto perchla verit solo in parteconosciuta. I miciofoni fuiono messi anche in confessionale, oppuie no. La veisione ufficiale, consoliuata, sostiene il "no"; foise anche pei non coloiaie ui tinte ancoia pi cupe un quauio ui pei s gi fosco, che veue uei saceiuoti impegnati a spiaie, violanuone l'intimit spiiituale, un monaco santo. Pagina 40 Ba alcune fiasi ui Pauie Pio, peio, si puo iicavaie un'impiessione uiveisa. Ricoiua Luigi Peioni, che a un sua affezionata figlia spirituale, accorsa da Torino al primo diffondersi della notizia dello scandalo, la qualesgomenta, gli chiede: Ma vero, padre, dei registratori in confessionale? egli risponde: Altroch, figlia mia, vero... e come!... Quando io ero in confessionale, lavoravano su; quando io ero su, lavoravano qui!.E alcuni anni pi taiui, pailanuo con il Belegato Apostolico pauie Clemente ua Santa Naiia in Punta, Pauie Pio uii: Seio avessi saputo prima checerano i registratori in confessionale, non sarei andato a confessareper non esporreil sacramento della confessionea un orribilesacrilegio. E pi che piobabile che la violazione uel segieto saciamentale legato alla confessione ci sia stato comunque, peich Pauie Pio ascoltava i penitenti anche in pailatoiio. E anche compiensibile che in seguito si siano ceicate ui evitaie conseguenze ui immagine ancoia pi pesanti, che in ultima analisi si saiebbeio iiveisate sulla Chiesa. E cosi, lo stesso Pauie Pio sulla vicenua uei miciofoni in confessionale si e sempie mostiato molto uoloiosamente ieticente, quasi che ne sentisse il peso uella veigogna. Tutto pei uimostiaie un teoiema. Egli accusato di immoralit con donne uiceva uon Putti, comegi ai tempi di monsignor Gagliardi, vescovo di Manfredonia ecompagni, lecui gesta sono note. Pauie Pio accusato ui iappoiti illeciti con le uonne: Non solo non ci credo, ma mi ripugna il pensarlo. Non si ha rispetto neanchedei settantacinqueanni del frate! Per la verit che chi aveva interessechecos fossecreduto, ha orchestrato tutto al finedi raggiungereuna parvenza di verit. La Positio iegistia a questo punto un'accusa giavissima, a cui abbiamo gi accennato all'inizio uel capitolo, ma che auesso vi piesentiamo in tutta la sua ampiezza. Cioe a un veio e piopiio complotto. I fatti ci sono, eancor pi leproveha iaccontato uon Fiancesco Putti, che eia inteivistato a sua insaputa. Ponetemente al diabolico e perfido sistema per far colpiredalla stessa Chiesa un sacerdote. Ecco il caso pratico, comeinfatti avvenuto. In primo luogo necessario chealcuni confratelli, o altri sacerdoti, vengano legati al segreto naturale o della confessionesacramentalecon alcunedonne, emi spiego. Un bel giorno, ossia un brutto giorno, una figlia del demonio in carneeossa, incaricata espressamenteda chi ha interesse di agirecontro il sacerdoteN.N., si presenta al confessoreA.B. edicecheil sacerdoteN.N. si comportato malecon lei, tentando efacendo coseinnominabili. Altra volta, altra figlia del demonio riferisceal confessoreC. D. cheil sacerdoteN.N. di cui sopra leha fatto proposte osceneeha avuto un cattivo comportamento proprio con lei stessa. E cos di seguito a ottenere che pi donne, figlie del demonio, si rivolgano ai singoli propri confessori, accusando iniquamentesemprelo stesso sacerdoteN.N. di impurit ecomplicit in peccato turpe. Con taleoperazionediabolica, fatta per lungo tempo con perfetta arte, ogni singolo sacerdote vienea saperecheil sacerdoteN.N. si comportato male. D'altra parteil singolo confessore non ha motivo di dubitare della sincerit dell'accusa circostanziata, anche perch la penitente, nel complesso, si mostra allapparenza retta etimorata di Dio, mentrein realt un'emissaria incaricata di rovinareil sacerdoteN.N. Nel caso di uninchiesta sul sacerdote N.N. logico che i suoi confratelli non prendano nessuna iniziativa in difesa del creduto colpevole, perci lAutorit ecclesiastica trover la strada libera per i provvedimenti di rigore, richiesti dal caso suddetto, eil sacerdoteN.N. rovinato per sempre. Pagina 41 Si tiatta ui un caso teoiico. Seconuo uon Fiancesco Putti, tutt'altio; quello che abbiamo appena esposto saiebbe il canovaccio uella tiageuia uel monaco santo uel uaigano. 0na stiategia che il saceiuote iesiuente au Avellino non ha esitazioni nell'attiibuiie a foize oscuie. Questa chevi ho raccontato la storia di PadrePio, evelo dimostro. In primo luogo, nellestatedel 1960 mi capit di incontrareun padrecappuccino chemi apr il suo addolorato animo, eproprio in talecircostanza ebbi occasionedi citare, a nostro esempio, non solo le virt di PadrePio, ma principalmentela silenziosa accettazionedella sofferenza cheoffrein favoredelleanime. Dopo di ci sorsetra di meequel confratello di PadrePio una divergenza di giudizio sulla realt dellevirt di PadrePio, ein modo specialesulla castit. Detto padre afferm chesinceramentenon poteva condividerelelogio sulla castit di PadrePio. Alla mia sorpresa, avvalor il suo pensiero dicendomi: "Purtroppo non comelei dice; a merisulta differentemente. Infatti una donna mi ha confessato chePadrePio proprio con lei stessa si era comportato moralmentemale, perci.... A mia volta, istintivamente, sapendo per esperienza chein qualsiasi caso il nomedel complicein peccato turpe, non vienemai fatto, domandai se fossestato lui a richiederlo. La risposta fu precisa: "No, spontaneamentemi stato fatto il nomedi PadrePio qualecomplicein peccato turpe. Restai perplesso sentendo cheera stato fatto il nomedel complicespontaneamente, ripeto ci non avvienemai! In secondo luogo, il comportamento di molti, anzi troppi confratelli di Padre Pio e rimane totalmente ingiustificabile. Da entusiasti quali erano verso il loro confratello si sono tramutati in veri e acerrimi nemici. In alcuni c stato un mutamento radicaleerepentino chenon trova alcuna giustificazione: l'unica spiegazionevienefornita soltanto da quanto sopra esposto. Quante volte e stata iipetuta questa opeiazione ui peifiuia eccezionale. E impossibile sapeilo. Fu un'opeiazione ui estiema efficacia; la sua foiza ueiivava, e ancoia auesso ueiiva uall'esseie stiettamente collegata a un Saciamento cosi uelicato come quello uella Riconciliazione. Il saceiuote che iiceve la confessione e "vulneiabile", in quanto ueve piesuppoiie la buona feue ui chi ammette le piopiie colpe, in manieia giatuita, e appaientemente, senza seconui fini; e nello stesso tempo, essenuo vincolato al segieto, non puo faine paite a nessuno, confiontaie la sua espeiienza o le confiuenze iicevute. 0n obbligo che gaiantisce la iiseivatezza, e la copeituia uella macchinazione, piaticamente pei sempie. Ba quanto abbiamo letto, questo attacco alla cieuibilit ui Pauie Pio non eia limitato a San uiovanni Rotonuo. Ecco un altio biano uella ueposizione, iegistiata senza che il suo autoie ne fosse a conoscenza. Il padre Cappello, S.J. che esercitava il suo apostolato nella chiesa di Sant'Ignazio in Roma echeio ho avuto il piaceredi conoscereedi avvicinarepi volte, mi risultava personalmentecheverso PadrePio nutriva amore, stima e venerazione. Dopo circa un mesecheun demonio di donna, G.F. aveva lasciato San Giovanni Rotondo esi era trasferita a Roma, allecalcagna di padreCappello, anchequesti (cheora in cielo) ebbela sua metamorfosi nei riguardi di PadrePio: aveva cessato di considerarePadre Pio comeluomo di Dio, giungendo a influenzarenegativamentelealtesfereecclesiastichee a sconsigliarevari sacerdoti di frequentarePadrePio. Lo stesso visitatoreapostolico, durante la visita apostolica, a un sacerdotecheda diverso tempo si tratteneva a San Giovanni Rotondo ingiunse di partire, dicendo: Qui lei non pu stare, questo non un luogo adatto per sacerdoti!. A San Giovanni Rotondo spesso hanno preso la residenza per lungo tempo donne cheda prima si sono ostentatamentemostrateperfettecristianeedevotissime- con forme Pagina 42 esteriori anche fuori del normale - verso Padre Pio; poi gradatamente aumentando lostentazionedella loro rettitudineedevozioneverso il padre, si sono fattescoprire, anchein modo sciocco, per quello che veramente erano: immorali, bugiarde, figlie del demonio. Il momento in cui si sono fatte scoprire stato quando hanno creduto che fosse giunta loccasionepropizia per attuareil male; il demonio pi scaltro cheintelligente. E eviuente che una visita apostolica come quella compiuta ua monsignoi Naccaii aviebbe iappiesentato un'oppoitunit unica eu eccezionale pei coionaie un lungo lavoio ui scavo intoino alle fonuamenta uella fama ui integiit ui Pauie Pio. Lauuove una seiie infinita ui attacchi fiontali, fisici e spiiituali, aveva fallito e continuava a mostiaisi inefficace, la sottile velenosa peifiuia ui una calunnia mascheiata ua pentimento poteva finalmente aveie effetti uiiompenti. In un'ottica spiiituale e ieligiosa l'uso maligno ui un futuio successoie uegli apostoli, come monsignoi Naccaii, e motivo ui iiflessione sul mysteriuminiquitatis, e uella libeit ui agiie concessagli ua Bio. Tra lepersoneinterrogatedal visitatoreapostolico vi sono alcunedonne, cheerano dei veri demoni incarnati: ci mi era noto precedentemente alla Visita apostolica. Sarebbe ridicolo pensarechetali persone, checi tenevano a camuffarsi da angeli, abbiano deposto negli interrogatori dell'attivo visitatoreapostolico cosechesiano in armonia con lo sviluppo dell'apostolato di benechePadrePio compiea gloria di Dio ea salvezza delleanime; invece mi consta, con certezza materialeemorale, cheinfami furono leloro deposizioni contro Padre Pio, perchinfameera il loro comportamento. Del resto spudoratamentesenevantarono. Ho esaminato il comportamento di tali donneeho constatato cheleloro singoleazioni erano spesso rivolteal male, non per errore, ma con malizia eatto di volont. La loro prolungata e difficoltosa permanenza a San Giovanni Rotondo aveva uno scopo ben definito chefu portato a termine attraverso dichiarazioni, deposizioni segrete, giurate e firmate, per trarre in inganno la Santa MadreChiesa. Sull'opeiato ui u.F., la uonna che segui fino a Roma pauie Cappello, uon Fiancesco Putti non aveva uubbi: Costei l'ultimo demonio in ordinedi tempo (ma primo per importanza per leinfamiecheasseriscedi aver vistoriguardo a PadrePio cheho scoperto). Gi da prima vennea Roma per preparareil suo diabolico piano, avvicinando pi ecclesiastici, esi allontan definitivamenteda San Giovanni Rotondo trasferendosi a Roma dopo la visita apostolica di monsignor Maccari. Ma non prima di aver compiuto la sua missionediabolica contro Padre Pio. Non eia sola, uunque, seconuo uon Putti, la calunniatiice nel confessionale; eia coauiuvata ua altie peisone, uonne anch'esse; e quanuo gli fu chiesto, come iisulta ualla Positio se pensava che quelle peisone avesseio il compito ui uenigiaie Pauie Pio ubbiuenuo agli oiuini ui qualche oiganizzazione, la iisposta e stata positiva: Certamente, enon poche. Del resto dovete ben comprendere che il gettare maldicenza con fango secco e fresco attraverso la certezza chequanto si diceresta rinchiuso nel rigoroso segreto degli archivi del Santo Uffizio, allettante per qualsiasi demonio incarnato. stata veramente per questa genteun'occasionepropizia eimpensata. Era giunto il momento adatto, sapendosi fuori di ogni possibilecontrollo, responsabilit, confronto o denuncia, il completareil servizio al loro iniquo padroneche, per talescopo, leaveva istruite. Notatechel'azionecos comestata Pagina 43 ideata, guidata eattuata veramenteun capolavoro dinfamia. Il collegamento con la visita apostolica che poito a conseguenze cosi umilianti pei Pauie Pio, fino a quanuo non cambio papa, e le sanzioni venneio abolite, e uiietto; in piatica la visita apostolica ebbe come effetto quello ui impeuiie il ministeio pastoiale, cioe la lotta che Pauie Pio conuuceva con l'avveisaiio pei stiappaigli uelle anime. Si assiste a San Giovanni Rotondo a un fenomeno stranissimosottolineava uon Putti, altrovesi cerca di attirarei fedeli con ogni mezzo moderno edispendioso, l invecesi caccerebbero tutti via se fossepossibile. Difatti la chiesa (dei Cappuccini) lavora alacrementecontro ledirettivedella santa Madre Chiesa: il voluto disservizio nell'amministrazione dei sacramenti ai fedeli - e ancor peggio per i poveri malati del luogo - tocca puntealtissime; ledevozioni chealtrovela santa MadreChiesa insistentementeraccomanda per il benedelleanime, nella chiesa (dei Cappuccini) sepossibilesono soppresse, altrimenti ostacolate; lesanteMesse, per maggior incomodo dei fedeli non possono essere celebrate dopo le ore 8.30, neanche dai sacerdoti forestieri. Quanto sopra insieme a tante altre cose, che mi astengo di elencare fatto scientemente, poich, cos dicono, questi sono gli ordini lasciati dal Visitatore apostolico. Questi interrogativi epunti oscuri sono erimangono un mistero per i loro controsensi. Se si accetta l'ipotesi che anche questa peisecuzione non fosse che un episouio uella gueiia, si puo pensaie che il nemico giuiato ui Pauie Pio sia iimasto molto souuisfatto ui questa paiticolaie "campagna". Quanto agli stiumenti umani uel complotto uon Fiancesco Putti ha lasciato una sua inteipietazione: PadrePio ha convertito, nel suo lunghissimo e fecondo apostolato, tra tanti peccatori, diversi esponenti della Massoneria. Questo fatto ha provocato una rabbiosa reazione, chestata attuata con una programmazionelenta esicura. Nessun altro mezzo avrebbepotuto frenarePadrePio nel suo apostolato cheun'accusa di immoralit, comeinfatti avvenuto. Con tali sistemi sono stati rovinati non pochi sacerdoti e non il caso che ora vi faccia t nomi. Basta rammentarsi di sant'Alfonso. Accusato di immoralit, fu disprezzato, vilipeso emor fuori dell'Ordineda lui fondato, perchdiscacciato. Contrariamentea ogni aspettativa di allora, salito alla gloria degli altari: la sua gloria la sentenza contro gli accusatori.
Esorcismi e indemoniati Eiano le anime, la posta in gioco nella lotta epica piefiguiata ualla "visione" uel gennaio 19uS. La battaglia si svolgeva ogni gioino, pei oie, nel confessionale. 0no scontio uuiato cinquant'anni, salvo il peiiouo in cui fu pioibito a Pauie Pio ui eseicitaie il ministeio uella iiconciliazione. Fu ceitamente quello, il teiieno piincipale sui cui Pauie Pio e il suo nemico si incontiaiono uuiamente. 0ltie a quello, peisonale, uei uubbi e uelle tentazioni, che il uemonio tentava ui insinuaie, pei inueboliie l'avveisaiio. Na ci si saiebbe potuti aspettaie che il monaco santo, anche e piopiio pei la sua facilit a fai conviveie lo stiaoiuinaiio con la noimalit quotiuiana, ci ueuicasse anche una foima paiticolaie ui lotta al uiavolo, e cioe la "libeiazione" iituale. Il iappoito ui Pauie Pio con gli esoicismi ha sempie incuiiosito i biogiafi; ma a quanto iisulta, li ha piaticati in manieia saltuaiia. Non mancano peio episoui eccezionali, nella pui gi stiaoiuinaiia lotta. 0no uei pi eclatanti avvenne nel 1964, cioe Pagina 44 quattio anni piima uella scompaisa uel monaco santo. E estate, e fia le uonne che aspettano nella saciestia piccola che passi Pauie Pio, c'e anche una iagazza ui uiciotto anni, uel Noiu Italia, posseuuta. Quanuo il fiate passa, il uemonio si scatena in uila e insulti. Pauie Pio sembia non faici caso. Na nella notte fia il S e il 6 luglio il convento e scosso ua un iumoie, foitissimo, un tuono che fa tiemaie muia e pavimenti. E subito uopo si ouono le giiua ui Pauie Pio: Fratelli, aiutatemi!... Fratelli, aiutatemi!.... I ieligiosi coiiono nella sua cella, e tiovano l'anziano fiate a teiia, bocconi, semisvenuto; peiue sangue ualla bocca e ual naso, e sull'aicata sopiaccigliaie uestia ha un'ampia feiita, come ui un pugno. La mattina seguente Pauie Pio uovi iestaie a letto, e non poti scenueie in cappella pei celebiaie la messa. Il fatto e stato naiiato ua molti testimoni; in paiticolaie ne fa ampio iesoconto nel suo Diario pauie Eligio B'Antonio. E anche Luigi Peioni ne foinisce una veisione molto iicca ui uettagli: Il giorno dopo padreDellepianeincontra, al primo piano, PadrePio chevieneavanti sostenuto da dueconfratelli. Al vederlo cos ridotto, gli chiedeallarmato: Chesuccesso, padre?. Eh! Sono caduto!. Ma uno dei frati soggiunge: ...eha preso un sacco di legnate. Mentrescendono lescale, si odela vocedella giovane, invasata dal demonio che, dal corridoio, urla: ...Quell'anima era gi mia; mel'ha levata per forza, all'ultimo istante, quel vecchiaccio! L'avrei voluto distruggere, questa notte; egli occhi glieli avrei cacciati certamentesequella donna non gli avessemesso un cuscino sotto il viso.... Si poi saputo chePadrePio stato ritrovato sotto il letto, tutto pesto, con gli occhi gonfi econ i segni evidentissimi sotto di essi, come di due dita che avessero tentato di accecarlo. Per richiudere la ferita dell'arcata sopracciliarei medici hanno messo duepunti a carneviva. Nella stessa mattina del 6 luglio il demonio, per bocca dell'ossessa, d un'altra conferma dell'accaduto: "... Ieri sera alledieci, sono stato a trovarequalcuno... mi sono vendicato... cos imparer un'altra volta''. Veramente chi non ha ancora imparato proprio il demonio, perchsePadrePio si lasciato massacrare da lui fin da bambino, non sar ora, a settantasetteanni, chesi decider a tirarsi indietro. Luigi Peioni ha iaccolto questa testimonianza uiiettamente ua Pauie Pio Bellepiane uei Fiati Ninimi ui san Fiancesco ua Paola, nella piima uomenica ui maggio uel 197S. Bopo quell'assalto, fuiono scattate alcune fotogiafie a Pauie Pio, ua cui iisultano eviuenti i segni lasciati sul volto uall'aggiessione. Na la stoiia ui quell'inuemoniata, e uel suo "ospite", paiticolaimente feioce non finisce li. Infatti naiia Albeito B'Apolito che vi fu il tentativo ua paite ui alcuni saceiuoti, cappuccini e conventuali, ui esoicizzaie l'inuemoniata, che avevano avuto il peimesso uel vescovo. Il uiavolo li pienueva in giio: Non vi vergognate! Avete mangiato e bevuto e ora volete cacciarmi da questo corpo. Non sar mai. Pauie Bellepiane naiia anche che il uemonio si vantava, pei bocca uell'invasata, ui avei uato un potente pugno alla spina uoisale ui Pauie Pio e che, pei le peicosse, gli aveva impeuito ui scenueie in chiesa pei celebiaie la Nessa. La stoiia teimina qualche gioino pi taiui. Pauie Pio, iistabilito, passo ui nuovo pei la saciestia, pei anuaie in chiesa e uiie Nessa. La iagazza inuemoniata lo viue usciie iivestito uei paiamenti sacii: emise un uilo gianuissimo, svenne. Quanuo iipiese i sensi, eia libeia. La Positio contiene un episouio che aviebbe uell'incieuibile, se Pauie Pio non l'avesse iaccontato a pauie Taicisio, che cosi Io iipoita: Una mattina mentrestavo confessando gli Pagina 45 uomini uice Pauie Pio mi si presenta un signore alto, snello, vestito con una certa raffinatezza e dai modi garbati, gentili. Inginocchiatosi questo sconosciuto incomincia a palesare i suoi peccati che erano di ogni genere contro Dio, contro il prossimo, contro la morale: tutti aberranti. Mi colp una cosa. Ver tutteleaccuse, anchedopo la mia riprensione, fatta adducendo comeprova la parola di Dio, il magistero della Chiesa, la moraledei santi, questo enigmatico penitentecontrobatteva lemieparolegiustificando, con estrema abilit e con ricercatissimo garbo, ogni generedi peccato, svuotandolo di qualsiasi malizia ecercando allo stesso tempo di rendere normali, naturali, umanamente indifferenti tutti gli atti peccaminosi. E questo non solo per i peccati cheerano raccapriccianti contro Dio, Ges, la Madonna, i Santi, cheindicava con perifrasi irriverenti senza mai nominarli, ma ancheper i peccati cheerano moralmentetanto sporchi erozzi da toccareil fondo della pi stomachevole cloaca. Le risposte, che questo enigmatico penitente dava di volta in volta alle mie argomentazioni, con abilesottigliezza econ ovattata malizia, mi impressionavano. Tra mee me, domandandomi, dicevo: Chi costui? Da chemondo viene? Chi sar mai?. E cercavo di fissarlo benein volto per leggereeventualmentequalcosa tra lepieghedel suo viso; eallo stesso tempo aguzzavo leorecchiea ogni sua parola in modo chenessuna di essemi sfuggisse per soppesarlein tutta la loro portata. A un certo momentouice Pauie Pio, per una luce interiorevivida efulgida percepii chiaramentechi era colui chemi stava dinanzi E con tono deciso eimperioso gli dissi: Di' viva Ges, viva Maria. Appena pronunziati questi soavissimi epotentissimi nomi, Satana sparisceattristantein un guizzo di fuoco, lasciando dietro a sun insopportabileirrespirabilefetore. Cosi ha iaccontato a pauie Taicisio ua Ceivinaia, oia scompaiso, amico ui pauie Amoith, esoicista a San uiovanni Rotonuo, e autoie ui un piccolo stuuio sui iappoiti fia Pauie Pio e il uiavolo. Sempie nella Positio abbiamo tiovato un episouio iifeiito ua un saceiuote, uon Pieiino ualeone. Nel 1949 stetti vicino al padretutto il mesedi luglio. Fu un anno denso di fatti. ...Un'altra mattina PadrePio confessava netta sacrestia detta chiesetta antica. Si trovava a destra, entrando sia per la porticina sia dalla chiesetta amena in sacrestia, L'angolo era riservato da duetende. Dal centro, doveletendinenon combaciavano perfettamente, riuscivo a vedere il Padre. Mentre la gente, ordinatamente, si avvicendava atte confessioni, io recitando il breviario, seguivo evedevo il Padre. A un tratto un uomo robusto, occhi piccoli e neri, capetti brizzolati, dalla giacca scura e dai pantaloni rigati, entr dalla chiesetta in sacrestia per la porticina a destra dell'altare. Sospesi la recita del breviario e, incuriosito dal farestrano di quell'uomo, mi fermai a osservarlo. Senza attendereil turno pass avanti a tutti ed entr dal centro, dovesi congiungevano letendine, rimanendo ritto davanti al Padre, che non riuscivo a vederepi. Dopo dueminuti circa lo vidi scompariresotto terra, con legambe divaricate. Rimasi colpito dal fatto, ma non turbato. In cuor mio dissi: "Padre, non sto capendo nulla, desidero per che un giorno mi faccia conoscere cosa successo". Mentre andavo pensando cos, alzai gli occhi verso il Padreelo rividi Ges, giovane, biondo ebello, tutto tirato all'indietro sulla sedia, doveera seduto, intento a guardarequell'uomo checadeva gi. Subito dopo il Padre, tornando normale, grid forte: Giovanotti, vi voletesbrigare?". Il fatto pass inosservato a quelli che attendevano e subito fu ripreso il turno delle confessioni. Hanno seguenteeravamo tutti in veranda. Si parlava col padredel libro Celestino vI di Giovanni Papini, dovesi afferma cheun giorno, dopo tanti millenni di Inferno, anchei demoni andranno Pagina 46 in Paradiso. PadrePio stava zitto, ma accennava col volto di non condividerequello cheera scritto nel libro. Gli fu chiesto il suo parere. Egli cos rispose: Ricordo di aver letto cheun povero sacerdoteera in sacrestia a confessarela gente. A un tratto vi entr un uomo sulla quarantina, occhi neri, capelli brizzolati, giacca nera, pantaloni rigati, epassando avanti a tutti, si present davanti al confessore, rimanendo in piedi. Il sacerdotelo invit a mettersi in ginocchio, ma quello rispose: Non posso', ecredendo chefosseammalato gli chiesesubito i peccati cheaveva fatto. L'uomo dissetanti peccati da sembrarecomesetutti i peccati del mondo li avessecommessi lui. Il sacerdote, dopo aver dato gli opportuni consigli, invit ancora una volta quello strano penitente a piegare almeno il capo, perch stava per impartirgli l'assoluzione. Quegli risposeancora: Non posso'. A questo punto" raccontava PadrePio, il sacerdotedisse: Amico mio, al mattino quando ti infili i pantaloni, la testa tela pieghi un po', s o no?'. L'uomo guard con sdegno il sacerdoteerispose: Io sono Lucifero, nel mio regno non esistepiegatura'. PadrePio concluse: SeLucifero ei demoni non si possono piegarea Dio, non possono, tanto meno, andaremai in Paradiso'. Dopo altri naturali chiarimenti, PadrePio si alz per ritirarsi nella cella n. 1. Sotto lo stipitedella porta mi avvicinai a lui egli dissi: Padre, quel sacerdotedi cui aveteraccontato laneddoto eravateproprio voi. Il fatto vi capit l'anno scorso, gi in sacrestia, eio ero presentePadrePio si rattrist, epiangendo, mi rispose: S, vero, capitato anchea me, ma vero purechel'episodio l'ho letto su di un libro'. Ancoia: siamo nel 1924, e Pauie Pio si e feimato a piegaie nel coio uella chiesa, mentie i suoi confiatelli sono gi in iefettoiio. All'impiovviso sente uel iumoie, che pioviene uall'altai maggioie, si avvicina e veue un fiaticello, impegnato a toglieie la ceia cauuta sui canuelieii. Uagli, chefa alloco. gli chieue. L'altio iisponue: Faccio lefaccendechenon feci benequando stavo qui. Sono un novizio cappuccino... Passai all'altra vita mentrefacevo il noviziato in questo convento. Sono salvo, ma debbo scontare le mancanzecommesse in questo convento, specienel farelepuliziein chiesa. Padre, prega per me.... In quel momento cauue qualche canuela. E il pauie: gi! Ora espii buttando gi lecandele.... Il fiaticello spaiisce; e Pauie Pio, un po' tuibato, si unisce agli altii nella stanza uel fuoco comune. Bopo un poco chiama piesso ui s Emmanuele Biunatto, gli uice ui pienueie una canuela, e ui seguiilo in chiesa. uiunti laggi, gli chieue ui guaiuaie se uietio l'altaie e tutto a posto. Pei teiia, ci sono alcune canuele iotte. Adesso possiamo andare, concluue Pauie Pio, senza spiegaie al peiplessissimo Biunatto il peich ui quella passeggiata. Invece pauie Bonaventuia ua Pavullo naiia che una volta verso mezzogiorno, in chiesa lo avvicina una vecchia che chiede di confessarsi e poich sorda vuole confessarsi in sagrestia. Il padrela invita a inginocchiarsi, ma quella dicechelefanno maleleginocchia e cheperci non pu. In confessionetira fuori una carrettata di peccati orrendi. Quando il padre sta per iniziare la formula dellassoluzione, la vecchia lancia un urlo bestiale e fugge via, seguita da un sibilo comedi vento edallo sbatteredelleportedella sagrestia edella chiesa. PadrePio va alla ricerca della donna fin sulla piazzetta del convento echiedenotizieanchea un gruppetto di pellegrini chesta pranzando sotto lolmo. Nessuno ha veduto la donna. Con molta mouestia, pauie Taicisio affeima che a San Giovanni Rotondo gli esorcismi contro il maligno venivano fatti quasi sempreda PadrePio; enon era infrequenteil caso in cui il Padre deputava qualcheconfratello a farli, ha metodologia per era diversa: il Padreelesorcista Pagina 47 non si diportavano tutti edueallo stesso modo. In vaiie occasioni fuiono poitate uavanti al monaco stigmatizzato peisone che pensavano ui esseie posseuute, o comunque vittime ui qualche male malefico. Pauie Taicisio iacconta che Pauie Pio dopo aver dato a questi uno sguardo indagatoreda scrutarli con gli occhi intimamente, diceva allinteressato, ea quelli chelo accompagnavano: fatti curare; fatelo curare. Era chiaro chein questi casi non si trattava di possessione, ma di malattia psiconevrotica. Altie volte invece la situazione eia ben uiveisa. L'esoicista ui San uiovanni Rotonuo iicoiua un episouio, in cui Pauie Pio gli si iivolse cosi: Vagli, fai gli esorcismi a questa povera donna: il maligno davvero qui c!. C'eia uavveio, e mentie pauie Taicisio iecitava le pieghieie, la posseuuta scalciava, moiueva, tentata ui faie uel male a quelli che la tenevano. E giiuava veiso pauie Taicisio: A tenon posso farenulla! Sta vicino a tequellaltro (PadrePio) cheprega eti assiste!, E inteiessante notaie come anche uon uabiiele Amoith iacconti che ancoia auesso, uuiante gli esoicismi, le peisone posseuute veuano accanto a lui - ma uon uabiiele non ne ha peicezione - Pauie Pio. 0n capitolo a paite meiitano gli incontii occasionali, che iicoiuano ceite icone uel vangelo, ui Pauie Pio con peisone posseuute ual uemonio, che in sua piesenza ceicavano ui avventaiglisi contio, o si abbanuonavano a gesti scomposti. In geneie la iisposta eia peientoiia, biusca, intimativa: Taci!; oppuie: Basta!; e anche: La smetti?!. Altiimenti Pauie Pio guaiuava fissa la peisona, e il suo ospite inuesiueiato, e ingiungeva: Vai via!. E nella maggioi paite uei casi il posseuuto toinava calmo. Pauie Taicisio iipoita che almeno in uue occasioni lo spiiito che abitava la peisona si iivolse uiiettamente al monaco santo, uicenuo: PadrePio, ci dai pi fastidio tu chesan Michele!; e PadrePio, non ci strapparele anime e noi non ti daremo molestia. Al che pauie Taicisio chiese: Padre spirituale, ha sentito checosa ha detto il diavolo?. Pauie Pio gli iispose: Satana ha paura di me. Quasi con la stessa fiase iispose soiiiuenuo a una iagazza che lo iingiaziava pei esseie stata libeiata: E tu non sai cheSatana ha paura di me?. In un aiticolo sciitto nel 1977 pei il Bollettino uella Casa Sollievo uella Soffeienza, Cleonice Noicalui, una uelle figlie spiiituali ui Pauie Pio, iicoiua che il monaco santo iaccomanuava a un'anima timoiosa uei uemoni: Figlia mia, non ti auguro di vederneuno, tu nemorresti allistante. Caccia subito le tentazioni con laiuto della Madonna; sono scintilledi fuoco ardente, chesesostano un po, ti bruciano! Vincechi fugge!.
Fino alla fine L'epilogo ui una saga e sempie melanconico. Anche se l'eioe e uestinato al tiionfo, un avveisaiio spietato ceica fessuie nella sua aimatuia fino all'ultimo seconuo, e mentie la sabbia scoiie nella clessiuia moltiplica gli sfoizi pei sopiaffaie l'avveisaiio che sente sfuggiigli. Lo attacca sul fisico: capogiii, tossi asmatiche soffocanti, sbanuamenti e cauute a seguito ui impiovvisi mancamenti, escuisioni iepentine nella tempeiatuia coipoiea. E poi visioni tiemenue. Pauie Feueiico ua Nacchia iacconta che nei suoi ultimi gioini ui vita teiiena il monaco santo veniva tuibato ua visioni pauiose; affeimava egli stesso ui veueie gli spiiiti infeinali. Pauie uioigio Ciuchon, gesuita, ielatoie al piimo Convegno ui Pagina 48 stuuio sulla spiiitualit ui Pauie Pio, cita pauie Alessio, e sciive: Il PadrePio era allora agitato; aveva chiamato padreAlessio dalla stanza n. 8; era sulla sedia, pregava, edisse: Figlio mio, rimani qui perchnon mi lasciano in paceun secondo!. Talvolta era in preda a visioni terrificanti, comequando, sulla piccola terrazza antistantela sua camera, fu preso dallo spavento, alz le mani con le dita aperte per due o tre minuti, con tanto sudore (e rossore) chepadreAlessio dovetteasciugarli la testa con dieci fazzoletti. Poco dopo, quando padreAlessio gli chiesechecosa fosseaccaduto, gli rispose: Seavessi visto quello cheho visto io, saresti morto. Anche nelle ultime oie ui vita possiamo pensaie che l'avveisaiio non abbia concesso tiegua. Pauie Pellegiino ua Sant'Elia a Pianisi iacconta: A mezzanotte ha cominciato a tremare come un bambino; una paura, un terrore che durato sin dopo l'una dopo mezzanotte. Ha voluto chemi sedessi vicino a lui, vicino al letto, emi stringeva fortelemani. Poi mi ha domandato: Vagli, hai ditto 'a Messa?. Erano circa le 12,10; e io: troppo presto!ho risposto sorridendo ancora mezzanotte!E lui: Mb! Stamattina la dirai per me!. L'eioe ui un'epopea "ueve" moiiie con la spaua in pugno. Anche Pauie Pio aveva un'aima. Quale fosse, lo iivelo pochi gioini piima ui moiiie. Racconta pauie Taicisio ua Ceivinaia che un gioino, mettendosi a letto disseai frati cheerano in cella con lui: Datemi l'arma. E i frati, sorpresi eincuriositi, gli chiedono: Dov'l'arma? Noi non vediamo niente!. E PadrePio: Sta nella mia tonaca, cheaveteappesa allattaccapanni or ora!I frati, dopo aver rovistato per benein tutteletaschedel suo abito religioso, gli dicono: Padre, non c' nessun'arma nel suo saio! C'soltanto la corona del Rosario!. E PadrePio, subito: E questa non un'arma? La vera arma.".
Padre Gabriele Amorth parla di Padre Pio Pei ventisei anni, ual 1942 al 1968, l'anno uella moite ui Pauie Pio, uon uabiiele Amoith, il saceiuote paolino che appaie come il pi autoievole fia gli esoicisti italiani, si e iecato a San uiovanni Rotonuo, in pellegiinaggio ual santo uel uaigano. Piima ancoia ui entiaie in questa "specializzazione" pastoiale cosi uifficile e stiaoiuinaiia il saceiuote emiliano espeito ui maiiologia si senti attiatto ualla figuia uel monaco uel Sannio. ventisei anni ui visite, ui colloqui, ui amicizia hanno lasciato un tesoio ui iicoiui e ui espeiienze. 0n tesoio a cui non potevamo non attingeie, in questo nostio iacconto su un aspetto tanto paiticolaie uella vita ui Fiancesco Foigione, tenenuo conto anche uella sensibilit ua specialista ui uon Amoith. E un uestino: non appena si giunge a contatto con la vita ui questo monaco si entia nella saga. Sembiano episoui leggenuaii i iacconti uella piima infanzia, quanuo piangeva peich non appena scompaiiva la luce si veueva ciiconuato ua figuie mostiuose, quasi una piemonizione uella piesenza uell'Avveisaiio con cui aviebbe lottato tutta la sua esistenza. Sentiamo uon Amoith: Che Padre Pio, da bambino abbia avuto subito da lottare con il demonio sicuro; anche se non possiamo indicare delle date precise. Per da quando Pagina 49 incominciato a entrarein una prospettiva di vita religiosa, da quando ha avuto quella famosa visionedel gigante, a cui lui ha dato tanta importanza, fino alla morte, tutti i giorni stato picchiato dal demonio. Tutti i giorni; trannesolo i primi giorni dopo aver ricevuto lestimmate visibili. Mentrequando leha avuteinvisibili, ebbeneanchein quel periodo, tutti i giorni era picchiato dal demonio. E tutti i giorni ha avuto delle apparizioni, o del Signore o della Madonna. Sono iivelazioni che possono appaiiie sconceitanti, in un monuo e in un ambiente cultuiale come quello in cui viviamo, negatoie a piioii uella possibilit ui un'inteifeienza concieta uegli esseii spiiituali nel monuo e nella vita ui ogni gioino. Eppuie uon Amoith su questo punto appaie categoiico: Tutti i giorni. Una volta il demonio gli ha sbattuto la testa per terra, egli hanno dovuto daredei punti sull'arco sopraccigliare. Lo ha picchiato tutti i giorni. Il Pauie uella Nenzogna iacconta il saceiuote, ha ceicato in tutti i moui, sopiattutto sleali, ual momento che la violenza puia non bastava, ui aveie iagione uella iesistenza uel suo nemico. Per rendere sensibile la sua presenza il demonio ricorre a un aspetto che corrisponde a ci che vuole provocare: pauia, seuuzione, inganno. Abbiamo notato come PadrePio, fin dalla prima fanciullezza, abbia goduto di visioni celesti, tanto da crederleun fatto comunea tutti. Ma ha visto anchei demoni, quasi sempresotto aspetti orribili, tali da intimorirlo profondamente. E per tutta la sua vita ha continuato a vedereil volto del nemico crudele, sotto aspetti diversi, in cui sempreera presentela sua persona malvagia, anchesela vestesensibilenon era quella realedella sua natura di puro spirito. E poi gli inganni del demonio!iacconta l'esoicista. E significativo soprattutto quello che ha avuto a Venafro, il demonio che gli appariva - gli apparso sempre sotto forma spaventosa - ma l gli apparso anchesotto forma del Signore, della Madonna; eanchequesto ha continuato a farlo; gli apparso sotto forma del suo superioreedel suo direttorespirituale, egli dava degli ordini. E PadrePio l per l rimaneva incantato. E poi andava a chiedere: ma possibilepadre, lei mi ha detto di farecos ecos... No! Macch! Non ho mai detto questo. Si meravigliava, si stupiva; equalchevolta gli apparso anchesotto forma di ragazzenudee provocanti, quando volevano tentarlo sulla purezza.Il uemonio e un puio spiiito, quindi non ha corpo, e se vuole rendersi sensibilmente presente deve assumere un corpo fasullo. Ancheper gli angeli la stessa cosa, perchsono angeli. Ancheil demonio ha pur semprela natura angelica. Noi vediamo lesempio cos bello, cos tipico di san Raffaelecheper poter accompagnarein viaggio il figlio di Tobia assumela forma fasulla di un giovanevestito da viaggio. E alla finedice: a voi sembrava cheio mangiassi, cheio dormissi... tutto falso, era tutta una messa in scena, non aveva bisogno di cibarsi. In una saga piofonuamente peimeata ui metafisica sono continui i passaggi ual monuo tangibile a quello soviannatuiale, o almeno pieteinatuiale. E un panoiama uenso ui visioni estatiche e appaiizioni, un gioco uelicato e teiiibile pei l'eioe, peicoiso ual uubbio sulla ieale iuentit uel peisonaggio che si nasconue uietio la visione. E poi molto significativo spiega uon Amoith il metodo attraverso cui PadrePio distingueva leapparizioni veredalle apparizioni false. fondamentale, questo principio, perchci vieneinsegnato da santa Teresa dAvila, cheera una grandeintenditricenel campo della mistica. Una grandeintenditrice. E Pagina 50 PadrePio lo conferma in pieno, nella sua esperienza, pur non avendo probabilmentemai letto nientedi santa Teresa dAvila. Conferma in pieno la stessa procedura. Ma qualeera questo sistemaper distinguereleapparizioni vereda quelleprovocatead artedal Padredella Menzogna, per ingannaregli avversari chetemeva? Santa Teresa d'Avila diceva gi, ai suoi tempi, chesi era accorta chequando leapparivano il Signoreo la Madonna, veramente; subito provava una sensazionedi turbamento. Poi, una volta finita l'apparizione, lerimaneva una grandepace, una grandeserenit. E noi questo lo vediamo in tutteleapparizioni, pensi anche allAnnunciazione, lAngelo chedicesubito a Maria: non temere. Oa Fatima; ai bambini di Fatima la Madonna dicesubito: non abbiatepaura. Ossia, quando lapparizione vera, di primo acchito lascia un senso di turbamento. Poi, invece, dopo, lascia un senso di serenit. Esattamenteil contrario avvienecon lefalseapparizioni. Quando a Padre Pio, e lo stesso accadeva a Santa Teresa dAvila, il demonio si presentava sotto forma del Signoreo della Madonna, subito si sentivano felici. E poi, una volta finita lapparizione, provavano un senso di amarezza, di tristezza, di malinconia. Proprio da questo capivano chelapparizioneera fasulla. Non era veramenteil Signore, ma era il demonio travestito da Signore. C'e un misteio nella vita ui Pauie Pio, un qualcosa ielativo alla sua missione nel monuo, e alla sua battaglia. 0n misteio che ha poitato con s alla sua moite. Nemmeno la santa obbeuienza uovuta ai uiiettoii spiiituali, che gli chieuevano ui non taceie nulla uei fenomeni stiaoiuinaii che speiimentava; bene, neanche la santa obbeuienza l'ha poitato a iivelaie quel "qualcosa" collegato al suo conflitto con l'Avveisaiio. Lui aveva capito indubbiamente... c' un fatto che non ha mai raccontato a nessuno, un fatto misterioso iacconta pauie Amoith. Ci sono duefatti misteriosi, chegli sono accaduti quando aveva circa quindici anni, subito prima di entraredai padri Cappuccini. Uno lha sempreraccontato: la visionedel gigante, la lotta col gigante, questo personaggio misterioso, cheparefosseGes Cristo; cechi dicechefossesan MicheleArcangelo, elui non ha mai detto chi fosse, ma secondo meera Ges Cristo, chegli ha detto: lotterai semprecontro di lui, semprelo vincerai, con il mio aiuto. Perchio ti aiuter sempre, E infatti sono innumerevoli letestimonianzedi questa lotta contro il gigante, una lotta quotidiana; ogni giorno ha lottato contro il demonio, gli strappava le anime, lottava contro il demonio che era dentro le persone. Ha fatto anche qualche esorcismo; ma pochi. Soprattutto si batteva per liberare le anime dal peccato, e quindi la sua lotta contro il demonio era una lotta reale. E tutto questo riferito al primo episodio, alla visioneealla lotta con il gigante. Na c'e anche un seconuo episouio che lui non ha mai iivelato a nessuno. Anche net suoi scritti ai direttori spirituali parla di un episodio cheresta un segreto fra meeDio. Quell'episodio, per, io so chegli ha mostrato la sua grandemissione; una grandemissione. Ora penso, eritengo fondamentalechein questa visioneil Signoregli abbia fatto vederela sua missionefutura, ein questa sua missionefutura una partepreponderantissima stata data al ministero della confessione. E pensi chenon glielo volevano dare! Quello chestato il pi grandeconfessoredel nostro secolo ha avuto in principio questa caratteristica, chenon gli hanno dato il permesso di confessare. E pensi chenel giro di dueanni, lui, chenon chiedeva mai niente, ha scritto tredici lettereal suo superioreprovinciale, per supplicarlo di dargli la facolt di confessare. Poi il suo superioreprovinciale, cheera ancheil suo direttorespirituale Pagina 51 lo conosceva bene, ha avuto un caso difficile, esi rivolto a PadrePio per farselo risolvere. Glielo ha risolto, cos bene, chenon ha avuto pi dubbi egli ha dato la facolt di confessare. Perchun po temeva per la sua salute, eun po temeva per la sua preparazione. Perchaveva avuto una preparazionedellescuolemolto affrettata a causa della guerra; non ha mai brillato comestudenteenon lo si mai visto studiare. Mai. Quando si entrava in camera sua era semprein ginocchio a piangeresulla passionedel Signore. Quindi non c'dubbio chestato uno chesin da quando era bambino fino alla morteha meditato incessantementela Passione del Signore, spargendo grandi lacrime. Quando entravano nella sua cella, per esempio a Venafro, dovestudiava oratoria, perchpensavano chesarebbediventato un predicatoreper predicarelemissioni al popolo, quando qualcuno entrava nella sua celletta lo trovava spesso inginocchiato sulla terra chepiangeva. Meditava la Passionedel Signore. Non lo hanno mai visto studiare, per non era mai impreparato; quando lo interrogavano semprerispondeva. Non in maniera brillante, per. Quindi per questi duemotivi, un po' per la salute, un po' per timoredella scarsa preparazione, ci hanno messo degli anni a dargli la facolt di confessare. Per non parlare poi di quel decennio tremendo, in cui per tre anni stato sospeso dalla confessione. Eiano gli anni in cui il monaco fu fatto oggetto ui quella che a posteiioii appaie una peisecuzione inspiegabile ua paite uegli uomini uella Chiesa. Na se applichiamo a questa vicenua una uuplice "giiglia" ui lettuia: o quella epica uella battaglia fino all'ultima goccia ui eneigia fia il monaco e l'angelo cauuto; o quella biblica uella piova ciuuele sostenuta ua uiobbe pei volont ui un uio fieio uella sua feuelt, anche (questa vicenua) acquista impiovvisamente un senso, uiventa compiensibile. Opera diabolica, non c' dubbio. Il Signore se ne servito, il Signore si serve di tutto per la sua glorificazione. Questa sua sofferenza immensa... Lui sentiva soprattutto il bisogno delleanime. Uno comelui, cheha la facolt da Dio eil poterecheDio gli dava di strappareleanimea Satana, enon pu farlo... quindi tutto un universo di benenon realizzato; per lui era una sofferenza immensa. Non era una sofferenza personale, diciamo di umiliazione per il fatto di non potere confessare; provava proprio la sofferenza per il bisogno delleanimecherimanevano senza il suo aiuto. Per treanni. E certamentestato un confessoreassolutamentestraordinario. I carismi che aveva di cognizionedellecoscienze, soprattutto proprio la cognizionedellecoscienze. Quante volteha ripetuto chelui sapeva gi andando in confessionalechi sarebbevenuto, checosa gli avrebbedetto, echecosa lui avrebbedovuto rispondergli. Tantevolteho visto personeche sono entratein confessionaleenon hanno aperto bocca esono usciteentusiasteeassolte. Altrepersone, entrate in confessionale, non hanno aperto bocca esono state sbattute via. Vattenevia! E quando diceva vattenevia, non cera nienteda fare. Uno per quanto cercassedi rimediarenon aveva scampo, seaveva detto qualchecosa a sproposito, del tipo: checosa hai fatto? Mah, padre, lesolitesciocchezze... Si sentiva rispondere: Chesciocchezze! Vattene via". In una gueiia ui tiincea si combatte pei guauagnaie qualche palmo ui teiia, qualche metio; nel suo confessionale il monaco si batteva pei stiappaie all'Avveisaiio quante pi anime poteva. Era laltra faccia di questa lotta. Indubbiamente. Diceva: seio non faccio cos, questepersonenon si convertono. Duemiei carissimi amici, Attilio Negrisoli eNello Castello, Pagina 52 due sacerdoti grandi conoscitori di Padre Pio portavano continuamente pellegrinaggi da Padova a San Giovanni Rotondo; e poi ricevevano le confidenze delle persone che si confessavano. Gli raccontavano comeera andata la confessione. Quindi avevano una grande esperienza delleconfessioni di PadrePio. E hanno calcolato cheun terzo dellepersoneveniva mandato via senza assoluzione. Perchnon erano preparati. Onon avevano sufficientedolore, o pentimento, o decisionea cambiarevita. PadrePio voleva chela confessionefosseuna vera conversione. Cheuno fossedeciso veramentea cambiarevita. Ho ricordo di un mio amico di Modena, siamo stati anche compagni di scuola, e dopo tanti anni di lontananza ci siamo ritrovati l, a San Giovanni Rotondo, eci siamo fatti una grandefesta. Lui era l da parecchio tempo. E ogni settimana andava a confessarsi. A San Giovanni Rotondo vigeva una regola. Se uno tornava a confessarsi da PadrePio, doveva aspettareuna settimana, perchcon tutta la gentechevoleva confessarsi era necessario fissaredei turni. Quel mio amico c era gi andato varie volte, e tutte le volte Padre Pio laveva sbattuto fuori Anche in quell'occasione, si ripetuto l'episodio. Ero proprio l mentresi confessava, a duepassi da lui, quando uscito gli sono andato incontro: Ti ha assolto?". No, non mi ha assolto". Poi ha aggiunto: Per star qui fino a chelui non mi assolve". Infinevennela volta in cui PadrePio l'assolse; edopo il mio amico ammise: Ecco, quella volta l avevo fatto veramenteun proposito serio... avevo fatto un proposito con vera seriet di correggermi", equella volta l ebbel'assoluzionesi vedeche prima c'era qualcheintoppo da cui non riusciva a venir fuori". Eia l'altia faccia uelle manifestazioni uiaboliche, uelle botte, uei complotti e uelle peisecuzioni oiganizzate contio ui lui con una continuit e l'uso ui "stiumenti" umani assolutamente fuoii uel comune: pauie Agostino uemelli e Elviia Seiiitelli, monsignoi Naccaii e uiuseppina Finocchi, il vescovo Boitignon e pauie Faustino, l'uomo uei iegistiatoii... 0na gueiia e uno spoico affaie, tanto pi se l'avveisaiio e uno specialista ua sempie in slealt e scoiiettezze; e Pauie Pio ne eia cosciente. Ha detto pi volte: leanime si pagano, leanimesi pagano; ossia la salvezza delleanimecosta, non chesia gratis. E lui pagava. Come pagava anche un altro grandissimo confessore, completamente diverso da PadrePio, PadreLeopoldo, confessorea Padova, santo, canonizzato anchelui. PadreLeopoldo Mandich; lo accusavano di assolveretutti. Proprio il contrario, esattamenteil contrario. Dava dellepenitenzelievissimeperchdiceva: lepenitenzelefaccio io. Ma poi, lefaceva davvero. Si assumeva lui il peso dellassoluzione. Due santi che avevano un metodo di confessione nettamentediverso, per tutti eduegrandi salvatori di anime. Ho avuto loccasionedi parlare con diversi figli spirituali di padreLeopoldo, cheandavano abitualmentea confessarsi con padreLeopoldo. In quel periodo - parliamo degli anni Quaranta -, PadrePio, quando vedeva dellepersonechevenivano da Padova a San Giovanni Rotondo, diceva: Chevenitea fareda me, che avete padre Leopoldo! E andate da padre Leopoldo!. Ma bello vedere due cappuccini, della stessa formazione e della stessa spiritualit, contemporanei, perch sostanzialmentesono contemporanei, vissuti nella stessa epoca, confessori tutti edue, dalla mattina alla sera, confessori, applicareduemetodi diametralmentediversi. Duesanti edue santificatori di anime. Leviedi Dio sono tante, non cun unico sistema. Ricordo un sacerdote giovane, padovano, cheandava tutti gli anni a trascorrereil mesedi ferieda PadrePio, E vedendo comelui con tanta larghezza mandava via senza assolvere, un anno, di ritorno a Padova, ha creduto opportuno esserepi severo del solito, equalchevolta non ha assolto. Pagina 53 Quando arrivato in estatea San Giovanni Rotondo, PadrePio lo ha assalito! Ma cosa credi! Credi tu di esserePadrePio? Credi tu di esserePadrePio? Tu devi assolvere! Tu devi assolvere! So io quando non si deveassolvere! Tu devi assolvere. Eppuie, e questo colpisce come un elemento uavveio singolaie, un monaco santo in contatto quasi quotiuiano con il uemonio - anzi, quotiuiano, seconuo il iacconto che ne fa uon uabiiele Amoith, basato su una consuetuuine ui oltie cinque lustii - ha piaticato poco, pochissimo la stiaua uell'esoicismo, nella sua gueiia. Ce lo confeima il "uecano" monuiale ui questa categoiia: Esorcismi neha fatti pochi. Non era esorcista. Viveva a San Giovanni Rotondo un frateesorcista, amico mio, padreTarcisio, cheha scritto ancheun libretto sugli esorcismi di Padre Pio, e sul suo rapporto con il diavolo. Una volta che una persona indemoniata giunse al convento, in cerca di aiuto, Padre Pio disse a padre Tarcisio: stai tranquillo, fai lesorcismo, io ti aiuto. Altrevolteil padreha dato consigli a esorcisti sui casi a loro affidati. Cos ha fatto con padreCipriano di San Severo econ padreCandido di Roma. E durantel'esorcismo, quella persona vedeva PadrePio, neavvertiva la presenza, ancheseil monaco santo non era l fisicamente. Devo direcheanch'io ho avuto questa esperienza. Mi successo molte volte. Io non l'ho mai visto, Padre Pio, mentre pratico l'esorcismo, ma le personecheesorcizzo s; varievoltepersonepossedutedal demonio urlano: Via quel frate! Via quel frate! Non voglio vederequel frate!". "Chi ?" domando. PadrePio! Non voglio vedere quel frate!" Vedono PadrePio, comequalchevolta vedono anchepadreCandido Amantini, grandeesorcista alla Scala Santa emio maestro. Via quel pretecon gli occhiali!" gridano. Anchelui santo, di cui PadrePio disse: PadreCandido veramenteun sacerdotesecondo il cuoredi Dio". E questa frasel'hanno incisa sulla pietra tombaledi padreCandido. Bon uabiiele confessa peio che il libio ui pauie Taicisio, pei quanto uocumentato e inteiessante, non eia esaustivo. Conosco dei fatti chel non sono narrati.Pei esempio. Per esempio, io mi ricordo cheda giovanesacerdote, chedi esorcismi non nesapeva nulla, ebbi un primo contatto con questo genere di fenomeni a Torbole Casaglia, nella pianura padana, vicino a Brescia. Laggi viveva un parroco, don Faustino Negrini, checelebrava i quarant'anni di sacerdozio, emi chiesedi andarea predicarein quella tornata di celebrazioni. Cinquepredicheal giorno, facevo. Poi fu nominato rettoredel santuario mariano della Stella, a Concesio, dove nato Paolo VI; e infine divenne esorcista. Naturalmente a tavola chiacchieravamo. E fu cos chemi raccont di un esorcismo chestava compiendo, emi port a visitarequesta persona. Si chiamava AgneseSalomoni. Era una ragazzina di quattordici anni, sua parrocchiana, chefu di colpo posseduta dal demonio. Quando chiedeva al diavolo: Perch hai preso questa ragazza? si sentiva rispondere: Perch la pi buona della parrocchia. Il vescovo gli diede la facolt di esorcizzarla, anche se non era ancora un esorcista. Allevoltei vescovi danno la facolt di esorcizzareuna persona in particolare; esolo quella persona l. Cos per tredici anni la esorcizz. Mi port anchea trovarla, a Ospedaletti bresciano. Fu liberata a ventisetteanni. Durantequel lungo periodo una volta la port anche da PadrePio. Fecero un viaggio in automobileda TorboleCasaglia a San Giovanni Rotondo, efu un viaggio pessimo, perchl'automobilesi fermava tutti i momenti, el'autista guardava dentro il cofano, controllava il motore: tutto a posto, non c'era nulla; allora don Faustino si Pagina 54 metteva a pregare, a fare esorcismi, e la macchina ripartiva, e il demonio che rideva. Un viaggio disastroso. Giunti a San Giovanni Rotondo... il demonio aveva una paura tremenda di PadrePio. Paura, sempre. Per una volta arrivati l, don Faustino present la ragazza a PadrePio, chesi limit a darleuna benedizione; enon accaddenulla. E allora, il demonio felice, duranteil ritorno, un ritorno trionfale, senza nessun intoppo, eil demonio faceva lecorna verso PadrePio, comea dire: gliel'ho fatta. Comesi vede, anchePadrePio non chetuttelevolteliberasselepersone. Il Signore ha dei suoi disegni... Ma io credo che avesse anche una percezione particolare; sapeva, intuiva seuna persona indemoniata fosseo no matura per essereliberata. Lo sapeva. Aveva proprio il dono del discernimento. Per cui capiva quella cheera la situazione. Magari dava una benedizione, ela persona rimaneva taleequale. Non succedeva niente. Mi ricordo di unaltra signorina, cheand a San Giovanni Rotondo, indemoniata; la sua presenza feceun grandescalpore, ci furono urla, grida etutto il resto; ma non fu liberata da PadrePio. Non era ancora ora, evidentemente. Ci sono i disegni di Dio sulle persone. La liberazione, il momento della liberazionedipendono da tanti fattori. Da comeiniziata la possessione, per esempio; ci sono personechenehanno fattedi tutti i colori, chehanno praticato la magia, o addirittura la stregoneria; personechesono entrarea far partedi settesataniche, oppureche hanno compiuto del maleverso gli altri, con strumenti malefici, erestano indemoniati; poi magari si convertono, ma liberarequellepersonel... ci vogliono anni, anni eanni. Io sono contento sein un caso di media gravit una persona si libera con quattro o cinqueanni di esorcismi. Ho avuto rari casi di liberazionein qualchemese. Ho avuto un caso, potrei direuno emezzo, di uno sono incerto, ma di uno sono sicurissimo, di liberazionecon un esorcismo. Una ragazzina. Direi chePadrePio aveva un particolarediscernimento per capiresela persona era pronta o no alla liberazione. Una volta un sacerdote ha accompagnato un giovane, sostenuto da due robusti amici, che al momento della comunione era solito urlare e divincolarsi con forza; alla vista di PadrePio si messo solo a tremare. Il padrelo ha fissato e ha detto una sola parola: Vattene. Da quel momento il giovane stato liberato. Ma le liberazioni del generesono rare, rarissime. E poi c'e il "caso" ui Angelo Battisti; una stoiia sconceitante, che offie il senso pieciso uella uuiezza uella battaglia ingaggiata ua entiambe le paiti. L'analogia con il libio ui uiobbe ci si offie, piecisa e puntuale. Come uuiante l'esistenza uel monaco si eia ceicato ui colpiilo, uiiettamente, anche pei via obliqua, eliminanuo le peisone che gli eiano vicine, cosi possiamo leggeie che tutto fu tolto a uiobbe: figli e aveii. La uiammatica stoiia uella possessione uiabolica ui Angelo Battisti assume il sapoie ui una venuetta consumata nell'impotenza ui aggieuiie il veio nemico, oimai nella pace uivina. Il demonio ha attaccato Angelo Battisti, che era uno dei collaboratori di Padre Pio. Pezzo grosso della Segreteria di Stato; il primo amministratoreeil primo presidentedella Casa Sollievo della Sofferenza. Fu attaccato dopo chesi era messo in pensione, equindi negli ultimi suoi sette anni di vita. Sono semprein relazionecon sua moglie, ci sentiamo abbastanza spesso, ed lei chemi ha autorizzato a raccontarequesta storia, citando sia suo marito sia il parroco, non esorcista ma grandecarismatico, don Fattoni, chel'ha liberato. Quel sacerdotepoi emorto in concetto di santit; emi ha autorizzato a raccontareil caso. E io dicevo al mio maestro: padre Pagina 55 Candido, ma comepossibile! Lei gli ha fatto tanti anni di esorcismi, enon successo nulla. Arriva questo qui, ein quattro equattrotto telo libera. Eh, don Amorth! Rispondeva, cchi semina, echi raccoglie. E il Signorechedecide. Il caso ui Angelo Battisti "esplose" un Natale, e si piesento con uno uegli inuizi pi "classici": un'avveisione inspiegabile, iauicale, pei tutto cio che eia sacio. Tanto pi sbaloiuitiva se si pensa alla vita uella vittima. Racconta uon uabiiele Amoith: Era un caso di possessionetremenda. Pensi, un uomo che faceva la comunionetutti i giorni! Erano ancora in vigorelevecchieregole, per il digiuno prima della comunione: non si poteva assumerenulla, neancheun bicchieredacqua, dopo la mezzanotte, sesi voleva prendereleucaristia la mattina seguente. Ad Angelo Battisti capitava con una certa frequenza di lavorarein Segreteria di Stato molto tardi la sera, edi rientrarea casa dopo la mezzanotte, eandava a letto senza cena esenza prenderenienteper poter fare la comunioneil giorno dopo. Dopo la possessione, nientepi preghiere, non ha mai pi messo piedein chiesa. La prima volta chesi rifiutato di andarea messa era il giorno di Natale. E se la signora Vittoria provava a dirgli qualche cosa sullargomento, e invitarlo, rispondeva brusco: vattene! Lasciami stare! Vattenevia!. L'aggiessione uiabolica contio il collaboiatoie ui Pauie Pio non si limito alla sfeia spiiituale e ieligiosa. Per un periodo divennecieco. Fu visitato da ventotto oculisti, enon riuscirono a trovarenulla; da un punto di vista fisico, organico, i suoi occhi erano a posto. Cera il demonio alloriginedi quel disturbo. Cieco completamente. Non si muoveva dal letto, dalla camera, non voleva vederenessuno, capit anchea me, di fargli degli esorcismi. Sulla poltrona, era calmissimo. Nessuna reazione, niente di niente. Dopo l'esorcismo magari avevamo anche un breve colloquio, simpatico, normale. Ma durante la preghiera non accadeva niente. Dopo, per diceva alla moglie: hai chiamato l'esorcista? Vedrai adesso che cosa ti capita! Ed era lei chepagava: caduteinspiegabili, un braccio rotto... neha avuti di tutti i generi, di guai. Povera donna! Neha vistedi tutti i colori. In quel peiiouo Pauie Pio eia gi scompaiso ua tempo. Angelo Battisti stato liberato negli anni Ottanta. Il demonio s' vendicato, eil Signorenon intervenuto a impedirlo, perchgli ha fatto fareil Purgatorio. Meglio farlo in terra chenell'altra vita. Certo il caso di Angelo Battisti un caso rarissimo. Ne ho avuto un altro, un medico svizzero, cheanchequello, pur essendo posseduto dal demonio, non dava la pi piccola reazione. Diceva ogni tanto: ma vattenevia! Lasciami in pace! Allora la moglieeil medico amico, non riuscivano a capirechecosa avesse, perchavessedeciso di punto in bianco di mettersi a letto, di non voler vederepi nessuno, di cacciarevia tutti, di non pregarepi. Nessun medico ci capiva niente. Questo medico amico, chetutti i giorni lo andava a trovare, diceva: ma checosa potr mai avere? Ha chiamato padreCandido, esi visto che si trattava di una vera possessione diabolica. Ad Angelo Battisti il demonio impediva di pregare; per non dava nessuna reazione durante l'esorcismo. Poi un giorno finalmente Angelo Battisti, dopo un esorcismo, tornato a casa eha detto semplicementealla moglie: Se n'andato". Lui neera cosciente, di questa presenza maligna. Sene andato." vissuto ancora pochi giorni, ed morto con tutti i conforti della religione, libero. La specializzazione paiticolaiissima ui uon uabiiele Amoith - confessa: non la finiiei pi ui pailaie ui esoicismi - non lo ha "pieso" in manieia tale ua alteiaigli il giuuizio, come Pagina 56 potiebbe esseie umano e compiensibile, sull'azione uiabolica nel monuo. PadrePio si battuto continuamentecontro il demonio. Per teniamo ben presentecheil demonio ha due attivit. L'attivit ordinaria, chequella chegli preme, consistenel far caderel'uomo nel peccato, econdurlo all'Inferno. Questa la vera attivit del demonio. Leggevamo nel vecchio catechismo di san Pio X, magari lo si fosseriformato emantenuto, invecedi... ottimo, ottimo il Nuovo Catechismo. Ma troppo grosso, da consultare. Speriamo cheil compendiochesi far sia di maggiorepraticit. Si diceva del demonio nel Catechismo di San Pio X: "Per odio contro Dio, tenta l'uomo al male. Quella la vera attivit del demonio. Poi c' anche quest'attivit straordinaria, molto pi rara, direi, particolare, chequella dellevessazioni chepossono arrivareanchealla possessionediabolica. Non c'dubbio chePadrePio ha lottato contro l'attivit ordinaria del demonio, la sua vera battaglia stata contro l'attivit ordinaria del demonio, strappargli leanimeefarleviverein grazia di Dio. Strapparledalla schiavit di Satana, perchil peccato rendeschiavi di Satana, anchesenon con leformedella vessazione, in cui il demonio si impossessa dellepersone. Ma una schiavit molto peggiore, perchuna schiavit dell'anima. Mentrela possessionediabolica non tocca l'anima. Noi abbiamo tante figuredi santi chesono stati posseduti dal demonio, ecenesono anchealcuni chesono morti posseduti dal demonio. Per esempio la beata Eustochio, benedettina di Padova, chestata posseduta dal demonio dalla nascita alla morte; morta a ventitranni. Con la possessioneil demonio non tocca lanima, mentrecon lazionedel peccato tocca lanima, altroch. Rende schiava lanima. Invecela schiavit del corpo pu essereun mezzo... di santificazione. Tanti santi e sante hanno conosciuto questesperienza: santa Gemma Galgani, santAngela di Foligno, santa Maria Maddalena de Pazzi, lo stesso Don Orioneha avuto dueperiodi... Don Bosco per due anni stato tormentato dal demonio; non possessione, ma tormenti del demonio. E tutti lo sapevano, etutti pregavano per lui. Si liberato da solo, ma non ha mai voluto direcome. Una volta, di frontea un gruppo di ragazzi, chiese: Sevoi incontrateil demonio, checosa fate?. Uno dei ragazzi rispose: mi faccio il segno della Croce, per mandarlo via. Bravo! E sequesto non basta, checosa fate?. Un altro rispose: mi faccio il segno della Crocecon lacqua benedetta. Bravo! E seneanchequesto non basta ancora?. Quei ragazzini non hanno saputo pi checosa rispondere. E Don Bosco, comefra ses: Lo so io checosa bisogna fare... lo so io checosa bisogna fare. E non ha detto altro. Certamenteha fatto delle penitenze, dei digiuni particolari. Per dueanni stato proprio tormentato dal demonio; ma si giunti al punto cheil demonio aveva il terroredi Don Bosco. Cun episodio storico, riguardo a questo punto. Quando era vecchio non si sapeva, di giorno in giorno, seavessela forza di scenderein cappella a diremessa, o la celebrassenella sua camera. Gli mandarono da Nizza un sacerdotecheaccompagnava una ragazza posseduta dal demonio. Entrarono in cappella, estettero l ad aspettare, per vederesescendeva oppureno. Lui non sapeva nulla, non gli avevano detto nulla. Si vestito, sceso in sacrestia; ecome entrato nella cappella con indosso i paramenti da messa, il demonio scappato, La ragazza stata liberata. E lui non sapeva niente; il demonio non resisteva alla presenza di don Bosco. NeanchePadrePio gli piaceva, e lo ha sempre tormentato. Pensiamo anche al curato dArs, quanto stato tormentato dal demonio. Il diavolo conoscei suoi avversari pi pericolosi, eil Signorenon intervieneper la santificazionedi questepersone. E il mistero della Croce. Eia un univeiso ben uiffeiente ua quello che peicepiamo noi nella nostia quotiuiana Pagina 57 mateiialit, il monuo in cui viveva Pauie Pio. 0n panoiama ui silenzio, ui pieghieia, ui unione mistica con il soviasensibile. Fia una peisona noimale e il monaco uel uaigano esisteva piobabilmente la stessa uiffeienza piesente fia un appaiecchio fotogiafico noimale, e un impianto a iaggi X. Anche su questo punto uon uabiiele Amoith offie un contiibuto ineuito a questa stiaoiuinaiia epopea spiiituale. Checosa vedeva Padre Pio nelleanimechelo avvicinavano? Talvolta levedeva chiaramentepreda di Satana. In qualche caso Padre Pio lo ha anche detto alla persona interessata, e solo a quella. Penso che normalmente non vedesse il demonio, ma lo combatteva con forza; sapeva benissimo che l'azioneprincipaledel demonio, quella a cui tutti soggiaciamo, di tentarci al male. Spesso, duranteleconfessioni, faceva dei gesti con lemani, comesevolessecacciarevia qualchecosa. Porse pregava il Signore di liberare il penitentedalle tentazioni o dalle abitudini cattive; Sant'Alfonso, che maestro in questa materia, suggeriva che i confessori facessero mentalmenteun piccolo esorcismo, prima di procederealla confessione. Riguardo alla lotta contro l'azione straordinaria del demonio Padre Pio aveva un particolare potere e un particolare discernimento, come vediamo in tantissimi santi e sante, pure senza essere esorcista, comeabbiamo detto, per cui non ha quasi mai fatto esorcismi. Moltevoltegli hanno portato dellepersonepossedutedal demonio, eil comportamento del padresi differenziava da caso a caso. Ma le liberazioni immediate sono rare. Ricordo una ragazza che veniva accompagnata al momento della comunioneperchmolto disturbata dal maligno. Stringeva i denti, girava erigirava il capo; PadrePio attendeva con una particola in mano, senza dire nulla, fino a cheriusciva a darlela comunione. La Chiesa e spesso una mauie seveia, nei confionti uei suoi figli futuii santi, finch sono in vita; non mancano ceito casi ui incompiensioni anche clamoiose, come iicoiuava Pio XII, papa Pacelli, quanuo gli veniva fatto notaie che il monaco ui San uiovanni Rotonuo eia nel "miiino" uel Sant'0ffizio. Na il tipo ui attenzioni che Pauie Pio ha uovuto subiie pei quasi tutta la sua esistenza e talmente stiaoiuinaiio ua suscitaie iealmente il uubbio ui una stiategia uiabolica. Nelle testimonianze iaccolte nei cospicui volumi uella Positio il sospetto emeige con fiequenza. Bon uabiiele Amoith ne e convinto, ma il suo iacconto getta una luce ulteiioie sul tipo ui battaglia ingaggiata ual uemonio contio il santo. Certamente PadrePio ha avuto costantissima questa lotta contro il demonio, per strappargli anime; ela pagava di persona perchil demonio lo percuoteva non solo fisicamente, ma lo percuoteva psichicamente. Ci sono duetormenti di cui sono diventato consapevolesolo dopo la mortedi PadrePio, quando sono venuto a conoscenza dei suoi scritti ai direttori spirituali. PadrePio per tutta la vita ha vissuto con dueincubi, eanchein questo c'era la mano del demonio: il terrore di commettere un peccato, e l'incubo di perderela fede. Il demonio gli dava delle tentazioni fortissime, per farlo caderenel peccato. Chetipo di peccati? Magari il peccato di superbia! Con tutte quelle persone che andavano intorno a lui, che pendevano dalle sue labbra, chegli erano devotissime... Era facilechecadessein peccati di superbia. Era facile. E anchela perdita della fedenon era poi cos impossibile, sarebbestato umano chesi stancasse di tuttequellesofferenze, chenon nepotessepi di una vita cos. Qualcuno si preso la briga di calcolarein quanti pochi metri quadrati vissuto per cinquantatranni: il confessionale, l'altareela sua celletta. Per cinquantatranni! E non parliamo poi dellepersecuzioni della Chiesa! Duepapi ci fanno una pessima figura, Pio XI eGiovanni XXIII. Per Papa Giovanni, ed Pagina 58 storicamenteprovato, nelleultimesettimanedi vita non faceva cheripetere: Su PadrePio mi hanno ingannato". L'ho saputo dal postulatoredella causa. Giovanni XXIII era un devoto di Padre Pio, quando era patriarca a Venezia. Si raccomandava alle sue preghiere. Poi Bortignon, eMaccari, hanno combinato i guai chehanno combinato. Aiutati ancheda altri, fra cui qui a Poma c'era monsignor Terenzi, che stato rettore del Divino Amore. Che vorrebbero canonizzare; ma bloccato proprio per questo. C'una frasetremenda di Padre Pio: un giorno gli dissero cheera arrivato monsignor Terenzi in convento, ePadrePio disse: Andiamo da quel Giuda". E Padre Pio gli aveva fatto un grande favore, riguardo a don Calabria. Monsignor Terenzi era anchemolto devoto di don Calabria, eun giorno and da PadrePio, chegli disse: sevuol vederedon Calabria, vada a trovarlo subito. Immediatamente - allora i treni erano quello cheerano - da San Giovanni Rotondo and a Sanremo, doveviveva don Calabria, arriv nel pomeriggio, videdon Calabria, gli parl, lo trov abbastanza bene. Si chiese: chiss perchPadrePio mi ha detto cos? Ha preso il treno, di nottetornato a Roma. Quando giunsea Roma seppechenel frattempo don Calabria era morto. Con monsignoi Teienzi siamo giunti a uno uei punti pi scanualosi uella peisecuzione contio Pauie Pio, l'episouio uelle iegistiazioni, oiganizzate pei scopiiie se Pauie Pio fosse colpevole ui mancaie all'obbligo uella castit. La veisione ufficiale uella Chiesa vuole che non si sia mai violato il segieto confessionale, uuiante quell'opeiazione, commettenuo cosi un saciilegio. Na uon uabiiele Amoith ha un'opinione uiveisa. Monsignor Terenzi l'ho conosciuto bene, era uno chesei superiori gli dicevano di ammazzaresua madre, ammazzava sua madre. Quando gli hanno parlato della questionedei microfoni, anchelui ha contribuito a far metterei microfoni. L'han detto i superiori, non si discute. E invecesi discute. Forsei microfoni glieli hanno messi solo in parlatorio, non in confessionale; ma capitava che qualcuno lo seguissein parlatorio, elui li confessava anchel. E allora venivano registrate anche le confessioni. La violazione c'. Ci sono i testi registrati; e l'attestazione degli interessati, chedicono: io questecosea PadrePio leho dettesolo in confessione, la violazione del segreto confessionaleprovata. I microfoni li hanno messi in seguito alleaccuseavanzate contro di lui in materia di sesto comandamento. Un vero sviluppo diabolico. E lui subiva, senza mai chiedereniente. Treanni sospeso dalleconfessioni senza chegli fossechiesto mai niente, senza la possibilit di discolparsi. Accusato, condannato, senza nessuna prova. Bon uabiiele ha voluto chiuueie questa lunga conveisazione con un iicoiuo peisonale, emotivo, toccante, legato al monaco santo. Sono stato un fedeledi PadrePio per ventisei anni. Ossia ci andai la prima volta nel 1942, durantela guerra, egli sono stato fedelefino al 1968. Mi ricordo leduemesse, la prima messa - epoi tuttelemesseintermedie, - egli ho anche servito messa-la prima messa, chemi fece tanta impressione, e lultima a cui ho assistito. Unora equaranta minuti durata, unora ecinquanta minuti. La prima messa in cui lui, allaltare, si vedeva che cercava di mascherare le sue sofferenze in tutti i modi... Poi mi insegnavano, quelli cheerano un po pi addentro nella conoscenza dei suoi modi... Aveva questo fazzolettone con cui faceva finta di asciugarsi il sudore - si asciugava le lacrime, piangeva molto durantela messa, soffriva molto. Vedevo allevoltequando si inginocchiava, nelle genuflessioni durante la consacrazione, quasi sembrava che non avesse la forza di rialzarsi. Ricordo tutto questo insiemedi sofferenzechelui cercava di mascherare, enetrovo Pagina 59 la spiegazionenella sua risposta famosa a Cleonice, chegli chiedeva: cometi trovi quando sei sullaltare? Mi trovo come Cristo in croce. Si sentiva crocifisso. Veramente viveva la passione. Noi diciamo sempre, ed teologicamente esatto, chela messa il rinnovo della passionedi Cristo, incruento; da un punto di vista per del celebranteio direi, per PadrePio, cheogni volta la celebrazionedella messa era una celebrazionecruenta. PadrePio soffriva immensamente, riviveva la passione. E inteiessante integiaie il iacconto ui uon Amoith con la testimonianza iesa ua uon Fianco Renna, che e stato iettoie uel Seminaiio vescovile ui Conveisano, nella piovincia ui Baii, e che conseiva un iicoiuo uiammatico e vivissimo. Bon Renna e nato nel 1929, e viue pei la piima volta il monaco santo a San uiovanni Rotonuo quanuo aveva uieci anni. La chiesa dei Cappuccini distava dal centro abitato circa un chilometroha iaccontato. Piccola, ben illuminata, alle cinque del mattino gi straripava di gente, venuta da tanti paesi per vederePadrePio, parteciparealla sua messa, confessarsi da lui echiederequalchegrazia. Io, chegi sentivo il desiderio di farmi prete, neprofittai per servirela Messa, spiando tutti i movimenti chefaceva enon ho pi dimenticato nulla. Al momento della consacrazione, lo ricordo come se fosse adesso, perch ho impresse quelle immagini a fuoco, sembrava che lottassecontro qualcuno o qualcosa. Ripeteva con forza: Vattene! Vattenevia!. Lo vedevo soffrire, indugiareegrondaresudore. Poi si riprendeva: alzava l'ostia consacrata eil calice, con lo sguardo fisso in alto, perduto nel mistero eucaristico. Eia Pauie Pio nel pieno uella sua eneigia, poco pi che cinquantenne. 0na scena ben uiveisa ua quella che uon uabiiele veui nel 1968, alla fine uell'avventuia teiiena uel monaco santo. L'ultima messa, vederlo seduto in carrozzella! Vederlo quasi immobile, accompagnato dagli altri! Gesti molto limitati, molto limitati. Una messa chesar durata tre quarti d'ora, proprio cos in carrozzella, portato... un'impressione. Stava per morire. Consumato completamente dalla sofferenza. Ha cercato di morire sulla breccia. Anche l'ultimo giorno di vita entrato in confessionale, per qualcheminuto, nel confessionaledelle donne. E entrato in confessionale, ealla nottemorto. Era la sua battaglia... La lotta di tutta la sua vita, condotta ininterrottamentecontro i nemici di Dio edelleanime, i demoni. Seli ha visti in molteplici formeeseneha subito i colpi, penso chesia stato per ricordarnela presenza al mondo incredulo di oggi. I fatti esterni, vissuti esofferti da PadrePio, sono ben pallida idea dei fatti nascosti, della gravit del peccato, contro cui tutti dobbiamo lottare.
Pagina 60 Som m ario 0na leggenua antica .................................................................................................................................................................3 Piima uell'inizio .......................................................................................................................................................................6 La visione ..................................................................................................................................................................................7 Letteie .....................................................................................................................................................................................10 Ba Pietielcina a San uiovanni Rotonuo: il uemonio lo segue ..............................................................................................25 Tiauimenti ..............................................................................................................................................................................33 Complotto ...............................................................................................................................................................................39 Esoicismi e inuemoniati ........................................................................................................................................................45 Fino alla fine ...........................................................................................................................................................................49 Pauie uabiiele Amoith paila ui Pauie Pio ...........................................................................................................................50