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MARCO TOSATTI

PABRE PI0 E IL BIAv0L0


Gabriele Amorth racconta...

























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Una leggenda antica
vi iaccontiamo una stoiia stiaoiuinaiia, un uuello ui tempi antichi, vissuto nel secolo
appena tiascoiso; una saga leggenuaiia, una lotta che sembia incieuibile, nel nostio tempo;
eppuie e ieale. E la stoiia ui un coipo a coipo piolungato pei tutta l'esistenza teiiena, e
anche oltie, fia un fiate e il suo Avveisaiio; una battaglia senza esclusione ui colpi, una lotta
pei la vita e la moite, iniziata quanuo il piotagonista umano eia un fanciullo, e chiusa solo
ualla sua scompaisa coipoiea. La vita ui quel fiate, iacchiusa pei uecenni in un pugno ui
metii quauii, ha iiempito le biblioteche e i gioinali, ha mouificato in piofonuit l'esistenza
ui centinaia ui migliaia ui esseii umani. E un misteio; neanche auesso ancoia
completamente svelato. Neanche auesso, che Pauie Pio e stato elevato agli onoii uegli
altaii, spinto alla canonizzazione ualla veneiazione ui milioni ui peisone, conuivisa ua un
gianue papa.
E un misteio, peich quell'uomo ha intiouotto lo "stiaoiuinaiio" nell'esistenza ui ogni
gioino, l'ha ieso noimale, ha fatto camminaie a fianco a fianco banalit eu eventi
eccezionali, inspiegabili. Con lui il sopiannatuiale e entiato ui piepotenza nel viveie
quotiuiano, e ciollata la baiiieia fia il miiacolo e la vita ui tutti i gioini.
E nella Bibbia e nelle Sciittuie che tioviamo questo stesso panoiama, un paesaggio in cui
il sopiannatuiale si puo svelaie con tanta natuialezza agli occhi umani. E uietio quella
baiiieia cauuta appaie la lotta fia nemici eteini, ima battaglia che vive anche ui uno stiano
iappoito fia la potenza uivina e la sua cieatuia iibelle. Ci si paila, - fia nemici! -, ci si
minaccia, ci si infoima con iattanza sulle piossime mosse; e si fa iifeiimento anche
all'Autoiit supeiioie, come veuiemo quanuo Pauie Pio chieuei a ues Ciisto ui non
peimetteie pi al uemonio ui spaventaie i monaci ui Sant'Anna, a Foggia. 0n iappoito
uavveio stiano, che ienue eviuenti i limiti imposti all'Avveisaiio ual suo Cieatoie, e il suo
soffeito esseie uno stiumento, solo uno stiumento, mentie ben altie sono le sue
aspiiazioni; uno stiumento misteiioso, illogico, iiiazionale pei la mente umana: ma
stiumento.
uiobbe, l'ingiustizia uella sua vicenua, cosi eviuente e palpabile ai nostii occhi,
totalmente incompiensibile, tanto ua fai pensaie a un Bio che sembia giocaie con uoloii e
soffeienze umane, e l'esempio che si piesenta immeuiatamente alla memoiia. C'era nella
terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro eretto, temeva Dio ed era alieno dal
male... Quest'uomo era il pi grandefra tutti i figli d'orienteiecita il libio sapienziale che
iipoita un uialogo teologicamente piofonuo, e nello stesso tempo sconceitante, pei una
sensibilit che non tenga conto uel misteio uei piani uivini. Un giorno i figli di Dio andarono
a presentarsi davanti al SignoreeancheSatana and in mezzo a loro. Il Signorechiese a
Satana:
"
Ba uove vieni.". Satana iispose al Signoie: "Ba un giio sulla teiia, che ho peicoisa".
Il Signoie uisse a Satana: "Bai posto attenzione al mio seivo uiobbe. Nessuno e come lui
sulla teiia: uomo integio e ietto, teme Bio eu e alieno ual male". Satana iispose al Signoie
e uisse: "Foise che uiobbe teme Bio pei nulla. Non hai foise messo una siepe intoino a lui
e alla sua casa e a tutto quanto e suo. Tu hai beneuetto il lavoio uelle sue mani e il suo
bestiame abbonua sulla teiia. Na stenui un poco la mano e tocca quanto ha, e veuiai come
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ti beneuii in faccia!". Il Signoie uisse a Satana: "Ecco, quanto possieue e in tuo poteie, ma
non stenuei la mano su ui lui". Satana si allontano ual Signoie. Sappiamo con quanta
doviziedi perfidia ecrudelt reseun inferno la vita del giusto, cheprotest, econ ragione, ma
checondens anchei suoi dolori in pocheparoledi grandesapienza: Nuuo uscii ual seno ui
mia mauie, e nuuo vi iitoineio. Il Signoie ha uato, il Signoie ha tolto, sia beneuetto il nome
uel Signoie. Perchquesto libro ci apparesconcertante? Perchil demonio si presenta come
uno dei clientes abituali di Dio, in compagnia dei figli di Dio' Una frequentazione
consolidata, tanto cheil diavolo in dialogo con Dio, pu addirittura sfidarlo, escommettere
con lui, comesi fa fra amici, sulla fedeesulla fedelt del giusto. Riceveda Dio il permesso, cos
apparentementeincredibile, di perseguitareGiobbe, ecolpirlo in tutto, fuorchnella vita; e
forse in questo si pu leggere l'impossibilit del demonio di aggredire l'anima, senza il
consenso, la volont della vittima. Tutto il resto, s. Pelle pei pelle disse Satana tutto
quanto l'uomo ha, e pionto a uailo pei la sua vita. Na stenui un poco la mano e toccalo
nell'osso e nella caine e veuiai come ti beneuii in faccia. Recita ancora il libro sapienziale:
Il Signoie uisse a Satana: "Eccolo nelle tue mani! Soltanto iispaimia la sua vita". Satana si
allontano ual Signoie e colpi uiobbe con una piaga maligna, ualla pianta uei pieui alla cima
uel capo.
Le analogie con l'epopea ui Pauie Pio ua Pietielcina sono eviuenti. Come uiobbe anche il
nostio ieligioso uel Sannio fu feiito, fisicamente, spiiitualmente, tentato (pensieii ui
bestemmia), peiseguitato piopiio ua quelli che aviebbeio uovuto uifenueilo e avei cuia
ui lui; e fu attaccato anche nelle peisone che gli eiano vicine. Peisino uopo la sua moite.
Anche le sue malattie piofumano ui questa lotta. E molto appiopiiata l'annotazione che ne
fa uno uei pi attenti biogiafi ui Pauie Pio, Luigi Peioni: benesubito precisarechenella
vita di PadrePio tutto quell'andirivieni misterioso di torturefisiche emorali, tutte quelle
manifestazioni esterne, sia pureappena percettibili, dellepenemistiche, dei tormenti morali,
degli assilli per i fratelli chesoffrono, dellepartecipazioni ai dolori altrui, dellemacerazioni
in penitenze, veglie e digiuni, delle lotte durissime con il demonio, sono state sempre
catalogatesotto il terminegenerico di malattia. Cos non era infrequentechechi, vedendolo
prostrato in maniera paurosa, chiedessenotizieai suoi confratelli, si sentisserispondere: "...
il padresta poco bene... il padreleggermenteindisposto.
Nella Positio si cita il paieie ui un meuico, il uott. Nichele Capuano, seconuo cui Pauie
Pio, negli ottantuno anni uella sua vita, ha conosciuto tutta la gamma uella soffeienza: Dal
dolore bruciante della cistite emorragica a quello sconquassante delle coliche renali, dal
dolorecontusivo dellecaviglieedei polsi a quello corrosivo dellepitelioma auricolare, dalle
fitte laceranti dellernia irriducibile a quelle lancinanti delle emorroidi trombizzate, dalle
algiefreddedellartrosi generalizzata a quellebruscheepungenti della polmonite, dal dolore
gravativo della sinusite frontale a quelli terebranti della pleurite essudativa, dal dolore
pruriginoso della pediculosi ai dolori pulsanti degli ascessi passeggeri, allemanifestazioni
corrodenti dellulcera gastrica e ai dolori tensivi delle emicranie. Dunque una gamma di
manifestazioni di tale ampia, complessa e inabituale potenza da farci chiedere con
apprensionecomefacessea sopportarle, ecomeaffrontasse, giorno per giorno, tutti gli oneri
- talora gravi - del suo ministero. 0na iesistenza che ha sbaloiuito i confiatelli e i feueli ui
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questo uiobbe uel XX secolo, stupiti nel veueie come, a uispetto ui tutto, iestasse feuele
senza ceuimenti alla sua missione, e a una battaglia che non ha iispaimiato n lui, n chi gli
eia pi vicino.
L'iuea ui questa iiceica, questa inuagine sulla lotta fia Pauie Pio e il uemonio in iealt e
nata piopiio ua un episouio ui cui e stato piotagonista uno uei "feuelissimi" uel santo uel
uaigano. In una lunga seiie ui conveisazioni con uon uabiiele Amoith, che ha poitato alla
stesuia ui Inchiesta sul demonio, il gianue esoicista ci ha naiiato ui come il commenuatoie
Angelo Battisti, piimo amministiatoie e piimo Piesiuente uella Casa Sollievo uella
Soffeienza ui San uiovanni Rotonuo sia stato posseuuto negli ultimi anni uella sua vita ual
uemonio. Tioveiete i paiticolaii ui questa espeiienza singolaie pi avanti. Na ci siamo
chiesti come fosse possibile; il "peich" ui questa aggiessione. Esaminanuo iacconti,
biogiafie, testimonianze su Pauie Pio, e, sopiattutto, l'ineuita Positio, la mole ui uocumenti
iaccolta uai postulatoti uella causa uel santo, abbiamo iicostiuito filo pei filo la tiama e
l'oiuito ui un aiazzo, che illustia la gueiia combattuta lungo tutta la sua vita contio il
uemonio. E, sopiattutto ual uemonio; un uiavolo a volte violento, a volte ualle
caiatteiistiche stianamente ''casalinghe", il uiavolo uelle leggenue su sant'Antonio, pi che
il Nale impeisonato ua Bitlei, Stalin e i loio accoliti in quegli stessi anni. 0n uemonio che
non ha esitato a utilizzaie tutti gli stiumenti, anche e sopiattutto quelli "oiuinaii" pei
intiecciaie una veia e piopiia macchinazione contio il santo uel uaigano. Bue capitoli, ai
nostii occhi ui gianuissimo inteiesse, iiguaiuano questo aigomento, con testimonianze e
ipotesi inquietanti.
Componenuo questo mosaico ci siamo iesi conto - come affeima nella Positio pauie
Ciistofoio Naiia Bove, e come emeige uall'epistolaiio - che esisteva una stietta
connessione fia le appaiizioni uiaboliche vissute ua Pauie Pio, e le estasi e visioni celestiali.
E un avveitimento necessaiio, peich in iealt, pei iagioni ui spazio, e pei non tiauiie lo
spiiito monogiafico e "miiato" ui questa piccola opeia, ci concentieiemo in paiticolaie
sulle piime, uanuo pei scontate le seconue. Na l'eccezionalit uelle manifestazioni
uemoniache, cieuiamo, e uovuta piopiio al giauo altissimo ui spiiitualit iaggiunto ual
fiate uel uaigano; uove il sole e pi chiaio e biillante, anche l'ombia appaie pi netta.
0na lotta ieale, o piesente solamente nell'anima e nella vita spiiituale ui Pauie Pio. Le
testimonianze ui fatti concieti, inspiegabili, o fiancamente pauiosi, non mancano.
Nell'ipotesi pi "laica" e iazionalista, sembia uoveioso almeno sospenueie il giuuizio; pei
chi cieue, con la Chiesa, nell'esistenza ui questa cieatuia iibelle a Bio, e stiumento
misteiioso in un piano uivino altiettanto impeisciutabile, la lettuia e ben pi chiaia, e
meno pioblematica. Na ua qualunque punto ui osseivazione ci si ponga, cieuiamo che non
si possa faie a meno ui appiezzaie la gianuiosit ui questa lotta, l'epos ui un uuello fia
giganti. Se anche Pauie Pio non fosse un saceiuote fiancescano, cappuccino, e santo pei la
Chiesa cattolica, ma un monaco zen ui uno speiuuto monasteio giapponese, o un asceta
sannyasi uelle foieste inuiane; bene, la battaglia ingaggiata contio lo spiiito uel Nale non
peiueiebbe in nulla uella sua bellezza e nobilt. E almeno in questo senso, siamo sicuii,
iaccontanuola, ui non tiauiie le attese ui chi avi la pazienza ui leggeici.

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Prima dell'inizio
Fu a cinque anni che Fiancesco Foigione (il futuio Pauie Pio) uecise ui consaciaisi a Bio
e al bene, pei sempie, tutta la vita. Uno slancio inconsueto alla sua etsciisseio uue suoi
biogiafi, pauie Nelchioiie ua Poblauuia e pauie Alessanuio ua Ripabottoni e
probabilmentesenza rendersi conto di un atto cos impegnativo etrascendentale. Non eia
un bambino come tutti gli altii, anche se solamente molto pi taiui ci si iese conto uel
monuo stiaoiuinaiio in cui viveva quel cucciolo u'uomo uel Sannio. Le estasi e le
apparizioni cominciarono al quinto anno di et, quando ebbe il pensiero di consacrarsi
definitivamente al Signore, e furono continue affeima pauie Agostino ua San Naico in
Lamis. Interrogato comemai leavessecelateper tanto tempo (fino al 1915), candidamente
risposechenon leaveva manifestate, perchlecredeva coseordinariechesuccedessero a tutte
leanime... A cinqueanni cominciarono pureleapparizioni diaboliche.
Na foise "qualcuno" gi sapeva che a Pietielcina eia venuta al monuo una cieatuia che
gli aviebbe cieato non pochi pioblemi; tanto che lo stesso Pauie Pio iacconta, nei suoi
ricordi di uninfanzia povera econtadina, chequando andava a letto, la sera, mia mauie
spegneva il lume e tanti mostii mi si mettevano vicino e io piangevo; iiaccenueva il lume e
io tacevo peich i mostii spaiivano. Lo spegneva ui nuovo, e ui nuovo io mi mettevo a
piangeie pei i mostii....
E leggiamo ual Diano ui Pauie Agostino: Leestasi eleapparizioni cominciarono al quinto
anno det. A cinqueanni cominciarono pureleapparizioni diabolicheeper quasi venti anni
furono semprein formeoscenissime, umaneesoprattutto bestiali. Soltanto circa ventanni
dopo, per una semplicecoincidenza, il suo confessorevienea conoscenza di questi fenomeni
soprannaturali cheebbero inizio molti anni prima. PadreAgostino chiedea PadrePio come
mai non gli abbia mai parlato delleapparizioni della Madonna, esi senterispondere: "E lei
non la vede, la Madonna?. Pauie Agostino iisponue con un noesi senterispondere: Lei
lo uice pei la santa umilt.
Che cosa veueva, il piccolo Fiancesco. Ce lo iacconta una testimonianza ui pauie ueiaiuo
Saluutto: Francesco era ancora un bambino quando cominciarono leestasi eleapparizioni
chelo avrebbero accompagnato per tutta la vita. In quellevisioni non vi erano per solo Ges,
la Madonna, Angeli eSanti, ma anchefigurediabolicheedemoni arrabbiati. Il diavolo, infatti,
continuava a mostrarsi a lui, cheaveva appena cinqueanni, in figureorribili, minacciose
spaventose; un tormento continuo, quindi, chenon gli dava tregua neanchedi notte, eppure
non ebbetimoredi lui.
Il uemonio peio inteivenne ancoia, nell'infanzia e nell'auolescenza ui Fiancesco, anche
se il monaco santo avaro di notiziesullesueesperienze, spirituali efisiche. Ma da una lettera
indirizzata all'insegnanteNina Campanile, una dellesuefigliespirituali, veniamo a sapere
chegi all'epoca, prima di entrarenel noviziato - siamo a cavallo fra Ottocento eNovecento
- gli attacchi erano frequenti eimplacabili. Bio mio! Chi poti iiuiie quell'inteino maitiiio
scriveva PadrePio che in me si svolgeva. Il solo iicoiuo ui quella lotta intestina, che alloia
si anuava svolgenuo uentio ui me; mi fa agghiacciaie il sangue nelle vene, e oimai sono
tiascoisi o stanno pei tiascoiieie venti anni. Sentivo la voce uel uoveie u'ubbiuiie a te, o
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Bio veio e buono! Na i nemici tuoi e miei mi tiianneggiavano, mi slogavano le ossa, mi
uileggiavano e mi contoicevano le visceie!.
La Positio, l'insieme ui uocumenti, testimonianze e stuui compiuti pei ueciueie se fosse
possibile iiconosceie Pauie Pio fia i beati e i santi, offie un iiscontio pieciso ui questa
uesciizione, citanuo gli Appunti ui pauie Beneuetto ui San Naico in Lamis: Levessazioni
diaboliche cominciarono allet di circa quattro anni. Paila ui comparse del diavolo in
figure raramente laide, spesso minacciose, orribili e spaventose. Era un tormento vedere
spegnereil lumeerestarein preda a questerappresentazioni tuttelenotti immancabilmente.
Non poteva dormire. Un po di soporeera turbato.
Scaiamucce, lampi lontani ui una tempesta futuia.

La visione
0gni gianue missione necessita ui segni, ui un annuncio, e ui un'investituia. La gueiia
piesuppone un obiettivo, e un nemico. L'oggetto - e eviuente ua tutti i commenti, autoievoli,
sulla peisona ui Pauie Pio - eia un oggetto stiano, pei la mentalit laica e mateiialista ui
cui siamo impiegnati: l'anima. La sua, piima ui tutto, e poi quella uegli altii, tutti gli altii. Il
nemico e altiettanto incieuibile, pei chi e abituato a iagionaie solo in teimini ui fisico;
anche se a uispetto uella sua stiaoiuinaiia astuzia, ui tanto in tanto, pei qualche misteiiosa
iagione, lascia tiaspaiiie qualche guizzo uella sua piesenza, peicepibile, in foime conciete,
anche a occhi annebbiati ualla mateiialit, e ual uogma uella iazionalit onnispiegante. I
segni piemonitoii uell'impiesa a cui Fiancesco Foigione, classe 1887, eia uestinato, li
tioveiemo pi avanti. L'annuncio uella missione, e l'investituia, aviebbeio uovuto iestaie
segieti; peich legati a fatti stiaoiuinaii, e stiaoiuinaiiamente peisonali. Invece, giazie alla
foitunata e uoveiosa cuiiosit uei uiiettoii spiiituali ui Pauie Pio, li conosciamo, nel
iacconto che egli stesso ne fece, e il cui manosciitto e custouito con ogni cuia a San uiovanni
Rotonuo.
E una pagina ui gianue bellezza. A tiatti ha un iitmo ua poema epico; in altii punti iicoiua
la poesia ieligiosa uel Neuioevo. A cominciaie ualla iiga iniziale, in nome ui ues; come
non iicoiuaie che in un monuo cultuiale che ha conseivato un taglio foimale molto vicino
al nostio pie-Rinascimento, quello islamico, ogni gesto, sia il beie sia il saliie su
un'automobile, e scanuito ualla foimula: hi ism allahi, in nome ui Bio. E poi la
"giustificazione" uello sciitto, con la iichiesta autoievole ui naiiaie; e il titolo, piima
chiamata... che ne fa piesuppoiie altie; l'uso uella teiza peisona, come se chi sciive fosse
un semplice osseivatoie uel contesto spiiituale in cui il fatto stiaoiuinaiio avviene.
0n'atmosfeia che ci ha fatto veniie in mente la Bivina Commeuia. Na ecco la visione
"fonuante" uella vita ui Pauie Pio.

In nomineJesus. Amen.
Tutto ci cheandr narrando in questo povero mio scritto, vi sono astretto in virt di santa
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ubbidienza. Con quanta ripugnanza io il faccia, Dio solo pu comprenderlo a fondo. Egli solo
mi testimone. E se Egli non avesse ben fortificato il mio spirito per rispetto che si deve
all'autorit, recisamentemi sarei rifiutato sino alla ribellioneegiammai mi sarei indotto a
mettere in iscritto ci che sono per iscrivere, conoscendo bene a fondo la malizia di
quest
'
anima che venne favorita di s segnalati favori del cielo. Piaccia a Dio assistermi e
fortificarneil mio spirito da sapermi benepadroneggiaresopra lo scompiglio chesento in me
nel manifestareci cheverr narrando.
Prima chiamata straordinaria fatta a quest'anima affinchlasciasseil mondo ela via della
propria perdizioneper dedicarsi interamenteal servizio di Dio.
Quest'anima aveva sentito fin dai pi teneri anni fortela vocazioneallo stato religioso; ma
col cresceredegli anni, ahim! quest'anima andava bevendo a larghi sorsi la vanit di questo
mondo. La vocazioneda una partechesi faceva fortesentirein quest'anima eil dolcema falso
diletto di questo mondo incominciano potentementea lottarefra loro, nel cuoredi questa
poverina, eforseesenza forseil senso coll'andaredel tempo avrebbedi certo trionfato sullo
spirito esoffocato il buon semedella divina chiamata. Ma il Signorechevoleva quest'anima
per s, vollefavorirla di questa visione.
Mentrestava un giorno meditando sopra la sua vocazioneeil comerisolversi per dareun
addio al mondo ededicarsi interamentea Dio in un sacro recinto, fu subitamenterapita dai
sensi eportata a mirarecoll'occhio dell'intelligenza oggetti diversi da quelli chesi vedono con
gli occhi del corpo.
Si videal suo fianco un uomo maestoso di rara bellezza, splendentecomeil sole. Questi il
preseper mano esi sent da lui dire: Vieni con me, perchti convienecombattereda valoroso
guerriero. Il condussein una spaziosissima campagna. Quivi vi erano una gran moltitudine
di uomini; questi erano divisi in duegruppi. Da una partevideuomini di volto bellissimi e
ricoperti di vesti bianche, candidecomelenevi; da un'altra parte, cheera il secondo gruppo,
videuomini di orrido aspetto evestiti di abiti neri a guisa di ombreoscure.
Fra questi duegrossi gruppi di personaggi vi era in mezzo un grandespazio, equi venne
collocata quest'anima dalla sua guida. Senestava quest'anima tutta intenta ad ammirare
questi duegruppi di uomini, ecco all'improvviso avanz in mezzo di quello spazio, chedivideva
i duegruppi, un uomo di smisurata altezza da toccarecon la frontelenuvole; il di lui volto
sembrava quello di un etiope, tanto cheera orrido.
A tal vista la pover anima si sent tutta sconcertata, sent chela vita lesi era arrestata.
Quello strano personaggio si avanzava sempre pi alla sua volta: la sua guida che Vera
accanto le disse che con quell'individuo doveva ella battersi. A tali parole la poverina
impallid, trem tutta ed era sul punto di caderetramortita per terra, tanto era il terroreche
in sestessa aveva sperimentato.
La guida la sostenne per un braccio e, quando si ebbela poverina riavuta un po' dallo
spavento, si volgealla guida pregandola a volerla risparmiaredall'esporla al furoredi quello
s strano personaggio, perchlediceva esseres forteda non bastareper atterrarlo neppure
leforzedi tutti gli uomini uniti insieme.
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Vana ogni tua resistenza, con questi ti convieneazzuffarti. Latti animo: entra fiducioso
nella lotta, avanzati coraggiosamente, che io ti staro d'appresso; io ti aiuter e non
permetter che egli ti abbatta; in premio della vittoria che ne riporterai ti recher una
splendida corona cheti freger la fronte.
La poverina si fa animo; entra in combattimento con quel formidabile e misterioso
personaggio. L'urto fu formidabile, ma mediantel'aiuto cheleveniva apprestato dalla guida,
chemai si distacc da lei, alla finelo supera, lo abbatte, lo vinceelo costringealla fuga.
La guida allora, fedelealla promessa, estraeda sotto lesuevesti una corona di rarissima
bellezza, chevano sarebbedi poterla descrivere, egliela ponein testa, ma subito sela ritira
dicendo: Un'altra pi bella ne tengo per te riserbata se tu saprai bene lottare con quel
personaggio col qualeor ora hai tu combattuto. Egli ritorner sempreall'assalto per rifarsi
dell'onoreperduto; combatti da valoroso enon dubitaredel mio aiuto. Tieni beneaperti gli
occhi, perchquel personaggio si sforzer di agirecontro di teper sorpresa. Non ti spaventi
la di lui molestia, non paventaredella di lui formidabilepresenza, rammentati di quanto ti ho
promesso: io ti sar sempre dappresso: io ti aiuter sempre, affinch tu riesca sempre a
prostrarlo.
Vinto che fu quelluomo misterioso, tutta quella gran moltitudine di uomini di orrido
aspetto si posein fuga fra urli, imprecazioni egrida da stordire, mentresi sprigionava dai
petti di quellaltra moltitudinedi uomini di vaghissimo aspetto voci di applauso edi lodi verso
quelluomo splendido epi luminoso del sole, cheaveva assistito s splendidamentein s aspra
battaglia la povera anima.
Cos fin la visione.
La povera anima, per questa visioneavuta, rimases piena di coraggio chelesembravano
milleanni per romperla eternamentecol mondo per dedicarsi intieramenteal divin servigio
in qualcheistituto religioso.
Il significato della sua riferita visione venne compreso da questanima, ma non
chiaramente. Il Signoreper il significato di questa simbolica visionevollemanifestarglielo
con uri altra visionepochi giorni innanzi cheentrassein religione. Dico pochi giorni innanzi,
perchlei aveva gi avanzata la domanda presso quel superioreprovincialeeneaveva gi
ricevuta da questo la risposta di accettazione, quando il Signore la degn di questaltra
visione, chefu puramenteintellettuale.
Era il giorno della Circoncisione di nostro Signore, cinque giorni innanzi della di lei
partenza dalla casa paterna. Si era gi comunicata ementresenestava in trattenimento col
suo Signore fu istantaneamente investita da luce soprannaturale interiore. Per mezzo di
questa lucepurissima fulmineamentecompresechela di lei entrata mreligioneper dedicarsi
al servizio del celesteMonarca altro non era chedi esporsi alla lotta con quel misterioso uomo
dinferno con il qualeaveva sostenuto la battaglia nella visioneprecedentementeavuta.
Comprese ancora, e questo valse a rincuorarla, che sebbene i demoni sarebbero stati
presenti ai di lei combattimenti per ridersi delledi lei sconfitte, dallaltro lato non vi era da
temereperchai di lei combattimenti avrebbero assistito gli angioli suoi per applaudirealle
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sconfittedi Satana.
E gli uni egli altri eran simboleggiati nei duegruppi di uomini cheaveva visto nell'altra
visione. Comprese, inoltre, cheil nemico, col qualedoveva lottare, sebbeneera terribile, pur
non doveva temere, perchlui stesso, Ges Cristo, figurato in quell'uomo luminoso cheleaveva
fatto da guida, l'avrebbeassistita esemprelesarebbestato da vicino per aiutarla epremiarla
in paradiso per le vittorie che ne avrebbe riportato, purch, affidata a lui solo, avesse
combattuto con generosit.
Questa visioneresegenerosamentefortequest'anima nel darel'ultimo addio al mondo. Ma
non da credersi per che quest'anima nulla avesse a soffrire nella parte inferiore per
l'abbandono da dareai suoi, ai quali si sentiva fortementelegata. Sentiva macinarsi persino
leossa in questo abbandono da fare, equesto dolorelo sentiva s vivo cheera sul punto di
svenire.
Come si appressava il giorno della sua partenza questo strazio andava sempre pi
crescendo. La notte, lultima chepassava con i suoi, il Signorevennea confortarla con unaltra
visione. VideGes ela madresua chein tutta la loro maest presero a incoraggiarla ead
assicurarla della loro predilezione. Ges, infine, lepos una mano sulla testa, etanto bast
per renderla fortenella partesuperioredellanima, da non farleversareneppureuna lacrima
nel doloroso distacco, nonostanteil doloroso martirio chela straziava nellanima enel corpo.

La visione poita la uata uel 1 gennaio 19uS. ventun gioini pi taiui Fiancesco Foigione
abbanuona pei sempie il nome con cui e nato, e assume, nel noviziato ui Noicone, quello
ui Pauie Pio ui Pietielcina, e il saio fiancescano e cappuccino.
Scelse quel nome peich nella chiesetta ui Pietielcina un'uina accoglie i iesti ui un
maitiie ui cui non si sa altio, poitati qui ua Roma alla met uel Settecento, come uono uella
Santa Seue al piincipe Caiafa, feuuataiio uel teiiitoiio pietielcinese. Questo ciistiano uei
tempi antichi uivenne col nome ui san Pio compationo uel paese. Il gioino uella
"spogliazione" Fiancesco Foigione assume il suo nome, senza potei immaginaie che
Pietielcina aviebbe uovuto annoveiaie, nel nuovo millennio, un altio san Pio. Quattio anni
e cinque gioini pi taiui, il 27 gennaio 19uS, nel convento ui Sant'Elia a Pianisi, fiima il
patto ui consaciazione. La gueiia eia iniziata.

Lettere
Se e veio, come sostiene uon uabiiele Amoith, e come in effetti iisulta eviuente ualle
testimonianze che abbiamo tiovato nella Positio che Pauie Pio sia stato oggetto ui attacchi
ui ogni geneie ua paite uel uemonio lungo tutto l'aico uella sua vita, fino a pochi gioini
piima uella moite, non c'e uubbio che la battaglia sia stata paiticolaimente uuia, vivace e
piofonua nel peiiouo tiavagliato tiascoiso a Pietielcina; piima che il monaco santo
tiovasse finalmente pace nello speiuuto, isolato e poveiissimo convento ui San uiovanni
Rotonuo. 0n peiiouo uifficile, tempestoso, in cui il uesiueiio ui abbiacciaie in pieno la
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iegola ui San Fiancesco sembiava scontiaisi con un impeuimento fisico costante; ogni
volta che il fiaticello Fiancesco Foigione tentava ui inseiiisi nella vita monastica, la sua
salute peggioiava a tal punto che i supeiioii si sentivano obbligati a iimanuailo a casa, nella
speianza che l'aiia natia lo aiutasse a iistabiliisi; oppuie che almeno potesse passaie a
miglioi vita in famiglia. Pauie Pio viveva nella "Toiietta", una stanza iustica e poveia in cui
stuuiava e piegava. Eia una casa che appaiteneva alla sua famiglia, e ci sono alcune
testimonianze inuiiette sulla piesenza ui Pauie Pio in quel luogo ui iitiio, e uei fatti
stiaoiuinaii che vi avvenivano. A pauie ueiaiuo Saluutto, una compaesana ui Pauie Pio,
teiziaiia fiancescana, uiovannina Iauanza, che abita piopiio in faccia alla "Toiietta", in uno
stabile che e sempie appaitenuto alla sua famiglia, iacconta che sua nonna difficilmenteci
parlava degli episodi che accadevano nella Torretta quando ci viveva Padre Pio, per non
spaventarci Ma da alcuni compaesani ho sentito moltestorieriguardanti i rumori chesi
udivano venire di l. Alcuni raccontavano che spesso zi' Giuseppe chiedeva di andare a
curiosaredal buco della serratura (epoichall'epoca letoppedellechiavi erano molto grandi
si poteva vedere bene quel che accadeva dall'altra parte della porta) per attribuire quei
rumori a fatti reali. I racconti di ci cheaccadeva in quella stanza erano terribili: PadrePio
aveva dei veri epropri assalti dal maligno, cadeva per terra, tutto volava nella stanza. Ma
PadrePio, nonostantefossecos molestato dal maligno, in quella Torretta ha studiato, scritto
lettereein qualchemodo riposato.
vessazioni e toimenti uiabolici fanno paite uel tessuto ui cui sono vestite molte santit;
molto spesso peio se ne hanno tiacce minime, peich gli inteiessati non hanno uesiueiio
ui faie conosceie quel paiticolaie tiagitto ui puiificazione. Nel caso ui Pauie Pio uobbiamo
esseie paiticolaimente giati ai suoi uiiettoii spiiituali ui quel peiiouo, pauie Agostino ua
San Naico in Lamis e pauie Beneuetto ua San Naico in Lamis che gli imponevano ui
sciiveie uettagliatamente cio che gli accaueva.
Bal suo epistolaiio possiamo cosi ienueici conto uel ventaglio ui aggiessioni a cui il
giovane fiate eia sottoposto. Sciiveva a pauie Beneuetto, il 6 luglio 191u: ... Dietro le
innumerevoli tentazioni, alle quali vado soggetto di giorno in giorno, un dubbio da
sconvolgermi anche la mente mi rimane: se veramente le ho discacciate... La penna
impotentea descrivereci chepassa nell'anima mia in questi momenti di nascondimento di
Ges. L'incertezza di avereo no discacciateletentazioni\ pi chemai l'insidiatoremaligno la
fa sentire nell'accostarmi alla santissima comunione. Sono momenti, padre mio, di
grandissima battaglia; equanta forza mi debbo fare, per non privarmi di tanto conforto! Ed
ella, padre, comela senteintorno a ci? E il demonecheci va suscitando, ovvero sono miei
inganni questi? Mi dica un po' comedebbo comportarmi.

Nella letteia seguente, sempie a pauie Beneuetto, uel 17 agosto 191u, Pauie Pio ci u
un'inuicazione uel geneie ui tentazioni a cui saiebbe stato sottoposto pei tutta la vita: ... E
anchevero per cheil demonio non pu darsi requieper farmi perderela pacedell'anima e
scemarein mequella tanta fiducia, cheho nella divina misericordia. E ci principalmentesi
sforza di ottenerlo a mezzo dellecontinuetentazioni contro la santa purit, cheva suscitando
nella mia immaginazioneeallevolteancheal semplicesguardo dellecosenon dico sante, ma
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almeno indifferenti. 0na situazione ui acceichiamento veio e piopiio, come leggiamo nella
letteia ui qualche mese pi taiui (il 1 ottobie 191u): ... Non ho poi comeringraziareil
nostro caro Ges, chetanta forza ecoraggio mi d nel sopportarenon solo letanteinfermit
chemi manda, ma ancora lecontinuetentazioni, cheegli purtroppo permette, echedi giorno
in giorno vanno sempremoltiplicandosi. Questetentazioni mi fanno tremareda capo a piedi
di offendereDio. Spero chelavvenire sia almeno simileal passato, cio di non rimanerne
vittima. Padremio, questa pena per metroppo forte.
Qualche mese pi taiui veuiamo che oltie alle tentazioni l'avveisaiio uel monaco santo
apie un altio fionte: quello uel uubbio. Sciive a pauie Beneuetto, ualla "Toiietta" il 2 giugno
1911: ... Il comunenostro nemico seguita a muovermi guerra efinora non ha dato segno,
alcuno di volersi ritirare e darsi per vinto. Egli mi vuole perdere a ogni costo; mi va
presentando dinnanzi alla menteil quadro doloroso della mia vita equel chepeggio mi va
insinuando pensieri di disperazione. Ma molto sono obbligato alla comune nostra madre
Maria nel respingerequesteinsidiedel nemico. La ringrazi anchelei questa buona madreper
tali grazie singolarissime, che tutti i momenti mi va impetrando e intanto mi suggerisca
qualchenuovo mezzo, affinchio possa in tutto compiacerequesta benedetta Madre.
Il "baffettone", lo chiama Pauie Pio alla fine uel uicembie 1911, e in questo peiiouo
cominciamo a veniie a conoscenza ui veie e piopiie aggiessioni, e ui uistuibi ui oiigine
piobabilmente uiabolica. Se ne paila nella letteia a pauie Beneuetto uel 1S gennaio 1912:
In quanto allo stato fisico, sesi fa eccezionealla vista chenon vuoleritornarmi, sto benino.
Riguardo allo stato morale, ledico solo chebarbabl non vuolelasciarmi affatto, anzi mi d
semprenuovo filo da torcere; ma pur vero cheGes con me; anzi mi permetta la fraseche
sto per usare: io sto quasi continuamentefacendo unindigestionedi consolazione. Quasi gli
stessi concetti nella letteia a pauie Agostino, cinque gioini pi taiui, ma con uei uettagli
uecisamente inquietanti: ... In salutesto benino, ma la vista non vuoleritornarmi. Barbabl
non si vuoledareper vinto. Ha preso quasi tutteleforme. Da vari giorni in qua mi vienea
visitareassiemead altri suoi satelliti armati di bastoni edi ordigni di ferro, equello che
peggio sotto leproprieforme. Chi sa quantevoltemi ha gittato dal letto trascinandomi per la
stanza. Ma pazienza! Ges, la Mammina, l'Angioletto, san Giuseppeeil padresan Francesco
sono quasi semprecon me....
Pauie Pio non consiueiava la sua peimanenza a Pietielcina una vacanza, tutt'altio; e
c'eia comunque qualcuno che faceva ui tutto pei ienueigliela ancoia meno giauevole.
veuiamo pei esempio che cosa sciive a pauie Agostino nel gennaio uel 1912: Quando
finir la mia penitenza in questo luogo? Se voi foste libero di intraprendere viaggio, non
esiterei di scrivervi su questo foglio una calda sollecitazionea lasciar tutto da parteper un
momento evenirea consolarmi nel mio esilio. Ma sia fatto il voleredi Dio, chevuoleancora
prolungata la mia penitenza in questo luogo! In questo giorno pi chemai sto facendo una
somma eprolungata indigestionedi divina consolazione. Barbabl poi con molti dei suoi pari,
a eccezionedel mercoled, non cessa di battermi, sarei per direa morte... Dal gioved al sabato
si soffreassai. Tutto lo spettacolo della passionesi offrea meefiguratevi sevi pu essere
consolazionein mezzo a tutto questo. In questi giorni pi chemai il nostro comunenemico
mette su tutti i suoi sforzi per perdermi edistruggermi, comesempremi va ripetendo. E
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subito uopo pauie Agostino iisponue, in latino, e fiancese: ... Gaudeo quoquequod linguam
gallicametiamcognoscerecoepisti. Optime! Trs bien petit enfant! Dieu tebnie! Au revoir,
mon trs chri petit enfant. 0na paiticolaiit che tioveiemo ancoia; uovuta alla
convinzione, foise ingenua, che sciiveie in fiancese, in latino e in gieco piovocasse una
sicuia iiiitazione nel uemonio. Anche pauie Agostino si chieueva come fosse possibile che
Pauie Pio conoscesse una lingua mai stuuiata: ... Il buon Ges sia in teglorificato etu non
temereleinsidieei combattimenti del nemico: trionferai semprea gloria di Dio... Chi ti ha
insegnato il francese?.
La battaglia comunque continua. Il 28 febbiaio 1912 il fiaticello sciive a pauie Agostino:
... Levisitedi quei soliti personaggi seguitano esi rendono semprepi frequenti; ma intanto
lebattaglienon cessano. Quei cosacci, sembrami allevoltecheGabbiano pi collepersoneche
mi amano, checon me. Per vengo rassicurato chenulla da temersi. Aggiessioni che vanno
ui paii passo con una compaitecipazione ciescente ai toimenti uella Passione. Dal gioved
sera fino al sabato, comeancheil marted una tragedia dolorosa per me. Il cuore, lemani e
i piedi sembrami chesiano trapassati da una spada, tanto il dolorechenesento. Il demonio
intanto non cessa di apparirmi sotto le sue orride forme e di percuotermi in un modo
veramentespaventevole(Pietielcina, 21 maizo 1912). E il S1 uello stesso mese, Pauie Pio
iacconta a pauie Agostino: ...In questi santi giorni pi chemai sono oltremodo afflitto da
quel barbabl. La prego quindi di raccomandarmi vivamente al Signore, affinch non mi
faccia rimanerevittima di questo comunenemico.
Che ueciue ui passaie alle vie ui fatto, come iacconta il 18 apiile uel 1912: ... Menestavo
ancora a letto, allorch fui visitato da quei cosacci, che mi picchiavano in un modo cos
barbaramente, che ritengo come grazia ben grande l'aver potuto sopportare ci, senza
morirne; una prova, babbo mio, che era molto superiore alle mie forze... Il demonio
impossibiliter di vederci prima del capitolo, ma non importa se gli riuscir di non farci
abbracciarefisicamente. 0na piessione continua: ... Il demonio seguita a terrorizzarmi; e
dietro chevoi scrivestecheforsealla met del mesecorrented rivedremo, mi va intimorendo
col direchemi devedistruggere. Glielo permetter Ges? 0 babbo mio, son pronto a tutto; ma
spero cheGes non gli dar questo permesso (1 maggio 1912).
E invece una qualche foima ui peimesso ueve esseie stata concessa, se il 28 giugno 1912
Pauie Pio sciiveva a pauie Agostino: Babbo carissimo, ora bisogna chevi dica checosa mi
accaduto in questedueultimenotti. L'altra nottela passai malissimo: quel cosaccio da verso
le dieci, che mi misi a letto, fino alle cinque della mattina non fece altro che picchiarmi
continuamente. Moltefurono lediabolichesuggestioni, chemi poneva davanti alla mente;
pensieri di disperazione, di sfiducia verso Dio; ma viva Ges, poichio mi schermii col ripetere
a Ges: vulneia tua meiita mea. Credevo proprio chefossequella propriamentel'ultima notte
di mia esistenza; o anchenon morendo, perderela ragione. Ma sia benedetto Ges, cheniente
di ci si avver. Allecinquedel mattino allorchquel cosaccio and via, un freddo s'impossess
di tutta la mia persona da farmi tremare da capo a piedi, come una canna esposta a un
impetuosissimo vento. Dur un paio d'ore. Persi del sangueper la bocca.
Infinevenneil pargoletto Ges, al qualedissi di voler faresolo la sua volont. Mi consol e
mi rinfranc lesofferenzedella notte.
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A quel punto comincio un'altia foima ui uistuibo: tagliaie i "iifoinimenti" spiiituali sui
quali il giovane fiate cappuccino, iinchiuso nella sua "Toiietta" contava pei non ceueie agli
assalti. 0na veia e piopiia stiategia bellica, consistente nell'impeuiie i contatti ui Pauie Pio
con i suoi uiiettoii spiiituali. All'inizio uella gueiia - il ieligioso non e ancoia aiiivato a San
uiovanni Rotonuo - veuiamo che gli impeuimenti sono molto piimitivi, potiemmo quasi
uiie biutali, come si legge nella letteia inviata a pauie Agostino ua Pietielcina il 9 agosto
1912: Era gi da assai tempo che avrei desiderato di scrivervi; ma barbabl me Ih a
impedito. Ho detto chemeIh a impedito, perchogni volta chemi determinavo a scrivervi
ecco che un fortissimo dolore di testa mi assaliva, che sembrava che l per l si fosse per
spezzare, accompagnato da un acutissimo dolore al braccio destro, impossibilitandomi a
tener la penna in mano.
Le aggiessioni uiaboliche hanno peio una loio contiopaitita: ... Menestavo in chiesa a
farmeneil rendimento di grazieper la messa, quando tutto a un tratto mi sentii ferireil cuore
da un dardo di fuoco s vivo eardente, checredetti di morirne... L'anima vittima di queste
consolazioni, diventa muta. Mi sembrava cheuna fona invisibilem'immergessetutto quanto
nel fuoco... Dio mio, chefuoco! Qualedolcezza!... Non crediateper chebarbabl mi lasci in
pace; sono tali i tormenti cheva infliggendo al mio corpo, cheli lascio immaginarea voi dalle
consolazioni divineallequali va soggetta l'anima mia. Ma viva sempreil dolcissimo Ges, che
mi d tanta forza, da poter deriderein viso quel cosaccio.

La iicchezza ui episoui iaccontati ual giovane fiancescano alle sue guiue spiiituali
costituisce un veio tesoio, pei gli stuuiosi uei iappoiti fia santit e piesenze uiaboliche; un
tesoio che foise non e stato ancoia esaminato con la uovuta attenzione, pei capiie in che
mouo queste uue stiaue, appaientemente cosi uiveigenti, in iealt spesso si inteisechino,
o pioceuano paiallele. In foime che attingono alla familiaiit; e ancoia una volta non
possiamo non faie iifeiimento, pei sottolineaie questo uso ui monuo fia il Santo e il
Biavolo a esempi testamentaii, come il Libio ui uiobbe, o il uialogo iipoitato nei vangeli fia
ues e il Tentatoie. Non senza una punta ui iionia tutta campana, come leggiamo il 14
ottobie 1912, nelle paiole inuiiizzate a pauie Agostino: Mio carissimo padre, la mia debole
esistenza continua in questa vita in mezzo alla battaglia. Sapete dove si appigliato il
diavolo? Egli non voleva chenellultima mia lettera inviatavi vi fossi tenuto informato della
guerra chelui mi muove. E siccomeio, secondo il mio solito, non volli dargli ascolto, cominci
subito a suggerirmi: Comenon piaceresti di pi a Ges, setu rompessi ogni relazionecol
padretuo; egli per teun essereassai pericoloso, un oggetto di grandedistrazioneper te. Il
tempo assai prezioso, non sprecarlo in queste pericolose corrispondenze col padre tuo,
impiega questo prezioso tempo nel pregareper la tua salutechemolto in pericolo. Setu
seguiti in questo stato, sappi che linferno sta sempre aperto per te. A tale diabolica
suggestioneio risposi in modo evidentementesarcastico: Debbo confessarvi il mio torto. Fino
al presente sono stato in un falso supposto; non vi credevo tanto bravo nella direzione di
spirito. Mi duole intanto di non potervi assumere per mio direttore, poich il padre mio
esercita questa carica da molto tempo e le nostre relazioni sono giunte a tal punto che
troncarle cos di botto non mi riesce. Girate, girate che troverete delle anime, che vi
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assumeranno a direttoredel loro spirito, essendo voi bravo in talemateria. Questa non fu mai
risposta per essi (dico essi, perch era pi d'uno, sebbene uno solo parlasse) poich mi si
buttarono addosso maledicendomi di distruggermi se non mi decidevo a mutare idea
riguardo allenostrerelazioni. Questa la guerra chea tutt'oggi mi muoveancora. Vuole
assolutamentela cessazionedi ogni mia relazioneecomunicazionecon voi. E mi minaccia che
semi ostiner a non dargli retta far cosecon mechementeumana non potr immaginare
giammai. Padremio, chemi sento deboleassai vero, ma non per questo io temo, chforse
Ges non vedelemieangosceeil peso chemi opprime?.
Pauie Pio, isolato nel suo iifugio a Pietielcina, sentiva foitissimo il bisogno ui un contatto
con i suoi uiiettoii spiiituali. 0na necessit che emeigei con ancoia pi foiza nel peiiouo
toimentato uella notte oscuia. E questo legame qualcuno ceicava ui intaccaie, fino a
tioncailo; il iisultato veii ottenuto pi avanti, paiauossalmente giazie a una uelle visite
apostoliche. Na in questa fase i tentativi ui isolamento vengono compiuti ancoia in manieia
uiietta: ... Son certo chea quest'ora il padreEvangelista vi abbia gi tenuto informato della
nuova fasedi guerra chemi muovono quegl'impuri apostati. Costoro, babbo mio, non potendo
vincerela mia costanza nel riferirvi leloro insidie, si sono appigliati a quest'altro estremo,
vorrebbero indurmi nelle loro reti col privarmi dei vostri consigli, che voi mi venite
suggerendo per mezzo dellevostrelettere, unico mio conforto; eio a gloria di Dio ea loro
confusionelo sopporter. Non vi dissi cheGes vuolecheio soffra senza alcun conforto? Non
mi ha chiesto egli, forse, ed eletto per una dellesuevittime? E il dolcissimo Ges mi ha fatto
comprendere purtroppo tutto il significato di vittima. Bisogna, babbo caro, giungere al
consummatum est eall'in manus tuas. Non vi dico poi in chemodo mi vanno percotendo quei
disgraziati. Certevoltemi sento presso a morire. Sabato mi sembr chemi volessero proprio
finire, non sapevo pi a qual santo votarmi; mi rivolgo al mio angelo edopo dessersi fatto
aspettareper un pezzo eccolo infinealeggiarmi intorno econ la sua angelica vocecantava
inni alla divina maest. Successeuna di quellesolitescenate; lo sgridai aspramentetessersi
fatto cos lungamente aspettare, mentre io non avevo mancato di chiamarlo in mio
soccorso...(Pietielcina, S novembie 1912).
Intanto la battaglia sulle letteie continua, a un livello che potiemmo uefiniie quasi
infantile. Pauie Agostino sciive al suo uiscepolo (e il 6 novembie 1912) in fiancese,
convinto ui ienueie pane pei focaccia al uiavolo: Mon trs chri fils en Jesus-Christ, c
'
est
avec plaisir chej'apprends la nouvellephasedela guerrequetefait continuellement notre
trs laid ennemi: n'aiepas peur delui, car il sera toujours entierement vaincu. N
'
importequil
vient avec ses troupes, parce que toute larme de l'enfer obeit a la permission de Dieu.
Conservetoujours la saintehumilit la divinevolont; car lesuperbetentateur tremblepar
l'humilitdesfils deDieu... La bataillefinir ecelle-la aura letriompheimmortel... Jesaluede
tout coeur ton bon petit angeet, si bien levoudr, jelui commandeau nomdeJesus denepas
permettredans l'avenir queles ennemis dchinnent mes letteres, mais plutot vouloir quils se
consomment dans leur rage: c'est pur cela quejetcriveen francais: puis quand j'aurai le
temps, jet'crirai en grec (Nio caiissimo figlio in ues Ciisto, e con piaceie che io vengo a
conoscenza uella nuova fase uella gueiia che ti fa continuamente il nostio biutto nemico:
non avei pauia ui lui, peich sai sempie completamente vinto. Non impoita se viene con
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le sue tiuppe, peich tutto l'eseicito uell'infeino obbeuisce al peimesso ui Bio... Saluto ui
tutto cuoie il tuo buon angelino e, se voii, gli oiuino in nome ui ues ui non peimetteie in
avveniie che i nemici laceiino le mie letteie, ma piuttosto che voglia che si consumino nella
loio iabbia: e pei questo che ti sciivo in fiancese: poi, quanuo avio il tempo, ti sciiveio in
gieco).
L' "angeIino" ui Pauie Pio ueve aveie ascoltato, almeno in paite l'appello uel maestio e
uel uiscepolo, se il 18 novembie Pauie Pio poteva sciiveigli: Colui chemi semprevicino
finalmentevenuto a debellareil nemico infernaleper potervi tracciarequestepocherighe.
Ma sono deboleassai. Il nemico non vuolequasi abbandonarmi pi, mi bussa continuamente.
Egli cerca di avvelenarmi la vita con lesueinfernali insidie. Si dispiacesommamenteperch
io velenarro. Mi va suggerendo di tralasciaredi narrarvi ci chepassa fra meelui, emi
insinua di narrarvi piuttosto lebuonevisite; essendo, dicelui, lesolechepossono piacervi ed
edificare(...). L'arciprete, reso consapevoledella battaglia di quegl'impuri apostati, intorno a
ci che riguarda le vostre lettere, mi consigli che alla prima vostra lettera che mi fosse
pervenuta, l'andassi ad aprireda lui. Cos feci nel riceverela vostra ultima, ma aperta che
l'ebbimo la trovammo tutta imbrattata di inchiostro. Sar stata anchequesta una vendetta
di barbabl? Non posso mai crederechecos mel'abbiatespedita, ancheperchvi nota la
mia cecocenzia. Le lettere scritte ci sembrano in principio illeggibili, ma dietro che vi
ponemmo sopra il crocifisso si feceun po di lucetanto da potersi leggere, sebbenea stento.
Questa lettera ben conservata.
Entia in scena a questo punto un'altia figuia ui ieligioso, quella ui un saceiuote iesiuente
a Pietielcina, Come sciive pauie ueiaiuo Saluutto: Durantela sua lunga permanenza a
Pietrelcina i direttori spirituali di PadrePio, padreAgostino da San Marco in Lamis epadre
Benedetto da San Marco in Lamis, pur continuando i loro rapporti epistolari con lui, gli
consigliarono di affidarsi a un direttore spiritualeeconfessorein loco, chelo aiutassead
affrontareea risolverei suoi problemi interiori pi urgenti. Per questo compito egli si rivolse
all'arcipretedi Pietrelcina, don SalvatorePannullo, chefu cos, in quegli anni, compartecipe
spiritualmente, ma ancheoggettivamentetestimonedi molti eventi inspiegabili, La battaglia
nel fiattempo si eia spostata sulle letteie, in manieia molto uecisa. Pauie Agostino si
lamenta, ua San uiovanni Rotonuo, l'8 uicembie 1912: ...Non ti ho scritto prima, perch
occupato in moltefaccende. Scrivo in lingua greca a dispetto del nemico, la cui lotta ridicola.
Cos vuoleecos fa distruggendo lemielettere? non conoscela potenza di Dio? Ma tu non
ascoltareil maligno npreoccuparti della sua guerra.
E alloia si pose il pioblema ui come ienueie leggibili le letteie che giungevano
misteiiosamente bianche, o copeite ua macchie ui inchiostio. Sciive Pauie Pio, il 1S
uicembie 1912: ...Coll'aiuto del buon angiolino si trionfato questa volta sul perfido disegno
di quel cosaccio; la vostra lettera stata letta. L'angiolino mi aveva suggerito, cheall'arrivo
di una vostra lettera l'avessi aspersa coll'acqua benedetta prima d'aprirla. Cos feci
coll'ultima vostra. Ma chi pu direla rabbia provata da barbabl! Egli vorrebbefinirmi a ogni
costo. Sta mettendo su tuttelesuediabolichearti. Ma rimarr schiacciato. L'angiolino melo
assicura, e il paradiso con noi. Bispetti a paite, continuavano anche i tiucchi gi
speiimentati in pieceuenza: L'altra nottemi si presentato sotto lesembianzedi un nostro
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padre, trasmettendomi un severissimo ordine del padre provinciale di non scrivervi pi,
perch contrario alla povert e di grave impedimento alla perfezione. Confesso la mia
debolezza, babbo mio, piansi amaramente, credendo essereci stato una realt. E non avrei
potuto mai sospettare, anchedebolmente, esserequesto inveceun tranello di barbabl, se
l'angiolino non mi avessesvelato l'inganno. E solo Ges sa checi volleper persuadermi. Il
compagno della mia infanzia cerca di smorzarne i dolori che mi affliggono quegl'impuri
apostati, col cullarmi lo spirito in un sogno di speranza. Io sono tranquillo, rassegnato a tutto,
eoso sperarechequesti diabolici artifici non produrranno gli effetti disastrosi, cheper un
pezzo mi paventarono.
0na volta che il suo uiiettoie spiiituale gli speui una letteia sciitta in fiancese pei fai
uispetto al uemonio quanuo Pauie Pio l'apii vi tiovo sopia una giossa macchia
u'inchiostio; alla piesenza uell'aicipiete uon Salvatoie Pannullo, che lascio una
testimonianza sciitta uel fatto, iiusci peio ugualmente a ienueila leggibile:

25 agosto 1919
Attesto io qui sottoscritto, arcipretedi Pietrelcina, sotto la santit del giuramento, chela
presente, aperta alla mia presenza, giunsecos macchiata, ma era del tutto illeggibile. Messo
di sopra il Crocifisso, aspersa l'acqua benedetta erecitati i santi esorcismi, si potleggere
comepresentemente. Difatti chiamata mia nipoteGrazia Pannullo insegnante...chesapeva
il francese... la lessealla presenza mia edel PadrePio, ignorando quanto fu praticato prima
di esserechiamata.

In un'altia occasione mantenenuo la piomessa fatta, pauie Agostino sciisse in gieco,
nell'ingenua speianza che Satana non conoscesse quella lingua (uimenticava
eviuentemente che la glossolalia uno uei possibili inuizi ui piesenza uiabolica in una
peisona); peio neanche Pauie Pio conosceva il gieco, e iivelo all'aicipiete che gli aveva
spiegato tutto il suo Angelo Custoue, come il paiioco testimonia: Attesto io qui sottoscritto
arciprete di Pietrelcina, sotto la santit del giuramento, che Padre Pio, dopo ricevuta la
presente me ne spieg letteralmente il contenuto. Interrogato da me come avesse potuto
leggerla espiegarla non conoscendo neppurel'alfabeto greco, mi rispose: Lo sapete! L'Angelo
Custodemi ha spiegato tutto".
Eia un momento molto uuio, quello pei il giovane cappuccino; che, fia l'altio, sembiava
convinto ui esseie molto vicino alla fine uella sua esistenza teiiena. Balle letteie ui questo
peiiouo ci ienuiamo conto ui una co-piesenza ui vessazioni e ui malesseii fisici; non si puo
escluueie che anch'essi possano veniie attiibuiti a un'opeia ui influenza uiabolica. Sciive
fia il uicembie 1912, e il gennaio 191S, Pauie Pio: ... Quei cosacci cercano di tormentarmi
in tutteleguise; nemuovo per questo lagnanzea Ges esento chemi va ripetendo: Coraggio,
chdopo la battaglia vienela pace. Son pronto a tutto, pur di farela sua volont. Pregate
solo, venesupplico, chequest'altro po' di vita chemi rester lo spenda a sua gloria echelo
faccia scorrere, questo tempo, a quella guisa chesi propaga la luce. E ancoia: ... Ges oltre
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la prova dei timori etremori spirituali con qualchearoma di desolazione, va aggiungendo
anchequella lunga evaria prova del malesserefisico, servendosi a questo finedi quei brutti
cosacci. Statea sentirequello cheebbi a soffrirepocheserefa da quegl'impuri apostati. Era
gi notteavanzata, incominciarono il loro assalto con rumoreindiavolato, esebbenenulla
vedessi in principio, capii per da chi era prodotto questo s strano rumore; etutt'altro che
spaventarmi mi preparai alla pugna con un beffardo sorriso sullelabbra verso costoro. Allora
s chemi si presentarono sotto lepi abominevoli formeeper farmi prevaricarecominciarono
a trattarmi in guanti gialli; ma grazieal cielo li strigliai per bene, trattandoli per quello che
valgono. E allorch videro andare in fumo i loro sforzi, mi si avventarono addosso e mi
gittarono a terra, e mi bussarono forte forte, buttando per aria guanciali, libri, sedie,
emettendo in pari tempo gridi disperati e pronunziando parole estremamente sporche.
Fortuna chelestanzevicineeanchesotto la stanza doveio mi trovo sono disabitate. Nemossi
lagnanza all'angiolino, equesti dopo avermi fatto una bella predichina, soggiunse: Ringrazia
Ges cheti tratta da eletto a seguirelui da vicino per Verta del Calvario... Credi tu forseche
sarei cos contento, senon ti vedessi cos sbattuto? ... Ges permettequesti assalti al demonio,
perchla sua piet ti rendecaro a sevuolechetu lo rassomigli nelleangoscedel deserto,
dell'orto edella croce. Tu difenditi, allontana sempreedisprezza lemaligneinsinuazioni e
doveletueforzenon potranno arrivarenon ti affliggere, diletto del mio cuore, io sono vicino
a te.

Na eiano veiamente uisabitati i uintoini uella "Toiietta" uove il fiaticello, sulla scia ui
molti altii santi eu eiemiti uella stoiia ciistiana, compiva il suo tiagitto nel ueseito. Sciive
a questo pioposito pauie ueiaiuo Saluutto, che ha compiuto una pieziosa seiie ui inteiviste
in loco, fia i compaesani: Talvolta il fracasso di quellelottemisterioseera talmenteforteda
svegliarela gentedel vicinato, chealluna o alleduedi notteusciva di casa per vederequel che
stava succedendo lass. Commuove la preoccupazione amorosa della madre di Padre Pio,
mamma Peppa, cheogni mattina veniva alla stanza del figlio per vederecomestava etrovava
tutto buttato per aria: materasso, sedia, letto, elui cos sconvolto estremato chequasi non
riusciva a parlare. E allora gli chiedeva straziata: Figlio mio, comepuoi tirareavanti?; elui
la consolava elediceva di non preoccuparsi, chec'era sempreaccanto a lui la Madonna che
gli dava forza elo aiutava.
Il fiatello Nichele, anni uopo, iaccontava che uopo la uefinitiva paitenza ui Pauie Pio ua
Pietielcina, piima pei Foggia e poi pei San uiovanni Rotonuo, ualla Toiietta" si
continuavano a sentiie iumoii teiiibili e agghiaccianti. Il maligno eia in agguato in attesa
uel iitoino uel pauie, che peio, uopo l'ultima visita uel 1916 non fece pi iitoino. Quanuo
Nichele iifeii la cosa al fiatello lui gli consiglio ui chiamaie un saceiuote pei fai beneuiie
la casa, peich quei "cosacci" ancoia non se n'eiano anuati. Nichele Foigione fece alloia
esoicizzaie la stanza e finalmente cessaiono i iumoii, il lancio e la uistiuzione uegli oggetti.
Questi stiani episoui confeimaiono a tutti che il giovane Cappuccino eia iealmente
toimentato e ostacolato nella sua missione ual uiavolo, che sembiava sopiattutto
inteiessato, in questo peiiouo, a tioncaie i legami fia Pauie Pio e i suoi uiiettoii spiiituali.
Piobabilmente, avanziamo noi come ipotesi, pei potei ienueie pi efficace gli attacchi
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successivi, e che continuaiono molto a lungo, uelle tentazioni e uel uubbio. Le iichieste in
questo senso appaiivano piecise. Sciive l'abitante uella "Toiietta" il 1 febbiaio 191S:
...Quei cosacci ultimamente nel ricevere la vostra lettera prima di aprirla mi dissero di
strapparla ovvero l'avessi buttata nel fuoco. Seci facevo si sarebbero ritirati per sempre}e
non mi avrebbero pi molestato. Io menestetti muto, senza dar loro risposta alcuna, pur
disprezzandoli in cuor mio. Allora soggiunsero: Noi questo lo voghiamo semplicementecome
una condizioneper la nostra ritirata. Tu nel far questo non lo fai comedisprezzo a qualcuno.
Risposi loro chenulla sarebbevalso a smuovermi dal mio proposito. Mi si scagliarono addosso
cometantetigri affamate, maledicendomi eminacciandomi chemelo avrebbero fatto pagare.
Padremio, hanno mantenuto la parola! Da quel giorno mi hanno quotidianamentepercosso.
Ma non mi atterrisco, non ho io in Ges un padre? Non vero chesar semprefiglio suo?.
Stupisce la fisicit uegli attacchi; anche se e piopiio in quel peiiouo che Pauie Pio
comincia a espiimeie in manieia chiaia che la sua peisonale battaglia iientia nel gianue
affiesco ui una lotta nata subito uopo la cieazione. Babbo carissimo, io mi trovo assai
contento. Ges non cessa di volermi bene, anchecontro ogni mio demerito, perchnon cessa
di farmi affliggeredi pi da quei brutti ceffoni. Oramai sono sonati venti- duegiorni continui
cheGes permettea costoro di sfogarela loro ira su di me. Il mio corpo, padremio, tutto
ammaccato per letantepercossecheha contato fino al presenteper mano dei nostri nemici.
Pi di una volta sono giunti a togliermi perfino la camicia ea percuotermi in talestato. Ora
ditemi, non stato forseGes chemi ha aiutato in questi s tristi momenti in cui, s privo di
tutti, i demoni hanno cercato di distruggermi eperdermi? Aggiungeteancora cheanchedopo
checostoro si sono allontanati, sono rimasto svestito per molto tempo, perchimpotentea
muovermi, con questa stagiones rigida. Quanti malanni avrebbero dovuto scatenarmi su di
me, se il nostro dolcissimo Ges non mi avesse aiutato! Ignoro quello che mi accadr; so
soltanto per una sola cosa, con certezza, che il Signore non verr mai meno nelle sue
promesse: Non temere, io ti far soffrire, ma tenedar anchela forza, mi va ripetendo Ges.
Desidero chelanima tua con quotidiano eocculto martirio sia purificata eprovata; non ti
spaventareseio permetto al demonio di tormentarti, al mondo di disgustarti, allepersonea
tepi caredi affliggerti, perchnienteprevarr contro coloro chegemono sotto la croceper
amor mio echeio mi sono adoperato per proteggerli(Pietielcina, 1S febbiaio 191S).
Questa consapevolezza ienue meno aiuuo l'isolamento, e la uuiezza uella lotta. Sono
oimai tie anni che Pauie Pio vive a Pietielcina, anche se il suo uesiueiio saiebbe ui entiaie
in convento. E le aggiessioni non cessano. Racconta 1'8 apiile 191S: ... Quei cosacci non
cessano di percuotermi edi sbalzarmi allevolteanchedal letto, giungendo fino a togliermi la
camicia ea percuotermi in talestato. Ma oramai non mi fanno quasi pi timore. Ges sempre
amoroso verso di me, giungendo fin anchealle volte ad alzarmi da terra e adagiarmi sul
letto. In quei gioini, compie anche qualche passo falso, che ienue pi piecaiia la sua
conuizione: ... Purtroppo, debbo confessarea mia confusione, cheleffetto sperato non fu
raggiunto, perchquesta Madresanta mont sullefurieper lardirecheebbi di nuovamente
chiederedetta grazia, di cui meneaveva fatto un severo divieto. Questa mia involontaria
disubbidienza me l'ha fatta pagare troppo a caro prezzo. Da quel giorno si ritir da me
assiemeagli altri personaggi celesti. E ora, babbo mio, chi potrebbenarrarvi tutto quello che
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ho dovuto sostenere! Sono stato solo di notte, solo di giorno! Una guerra asprissima s'impegn
da quel giorno con quei brutti cosacci. Volevano darmi a intenderedi esserestato rigettato
finalmenteda Dio. E chi non l'avrebbecreduto, tenendo presenteil modo troppo scortesecon
cui fui allontanato da Ges eda Maria! Ma grazienerendo a Ges, perchsebbenemi avesse
tolto tutto nell'allontanarsi da me, non mi aveva tolto per la speranza in lui(18 maggio
191S).
E questo un peiiouo in cui sembia peio che il giovane fiate iecalcitii contio il pungolo.
Ci sembia inteiessante, e ui gianue iicchezza, pei intuiie qualche bailume uei complessi
iappoiti esistenti fia gli attoii ui questa scena tiagica: ... Per la locuzionedel Signoreal
vostro riguardo non volli riferirvi il resto, perchso del malechevi avrebbearrecato nello
spirito. Ma giacchvoi mi ordinastechel'avessi compiuta, volli farela prova a riferirvi il resto,
ma il Signore, che si serve anche di quei cosacci per impedire il male, volle questa volta
appunto servirsi di costoro per ci fare. Nefeci la prova variealtrevolteequegli apostati
impuri sempremi hanno violentato. Neho mosso lamento a Ges equesti mi ha severamente
aggredito e fortemente mi ha fatto intendere che lui ha dovuto servirsi appunto dei suoi
nemici per impedirechei suoi ordini non venissero trasgrediti da questo meschinello. E poich
io alquanto stizzito gli ho detto che dovevo ubbidire, perch era un superiore che mi
comandava, lui senza offendersi punto di questa risposta un po' risentita, mostrandomi un
dolcesorriso: Lo vuoi, mi hai detto, figliuol mio? Provatici. Tenedo licenza. Non avrai pi
violenza dai demoni". Lieto di avergli strappato questo permesso, mi metto a tavolino per
iscrivere. Ma che! La chiara locuzione, che s viva la tenevo scolpita nella mente, mi si
allontanata del tutto da essa da non ricordarmi pi nulla. Sospettai allora, sebbenel'animo
chesi manteneva tranquillo mi avessedetto il contrario, chefosseanchequesto un giochetto
di quei brutti demoni. Abbandonai il proposito per allora di scrivere. Mi alzo emi metto a
passeggiareper la stanza. Cosa strana! La locuzionel scolpita chiaramentenella mente. Mi
seggo nuovamente, prendo la penna per iscrivereeil fenomeno mi si ripete. Esasperato per
questo, cado in ginocchio dinnanzi a un'immagine del sacratissimo Cuore di Ges,
struggendomi tutto in lagrimeein lamenti col dolceSignore, perchaveva permesso a quei
cosacci non solo di violentarmi nuovamente, ma ancora d'ingannarmi.
Sono queste le nubi che cominciano a iaccoglieisi nel cielo spiiituale uel monaco santo,
e che nei mesi e negli anni seguenti copiiianno tutto il suo oiizzonte, chiuuenuolo nella
notte uell'anima. E un'ipotesi che non ci sembia iiieale. E anche in questa uifficile
tiaveisata ui luoghi oscuii si avveite la piesenza ui un temibile compagno. ... Non vi
nascondo per le strettezze che prova il mio cuore nel vedere tante anime che vanno
apostatando da Ges equello chepi mi fa agghiacciareil sangueintorno al cuoresi che
moltedi tali animesi allontanano da Dio, fontedi acqua viva, pel solo motivo chesi trovano
esse digiune della parola divina. Le messi sono molte, gli operai sono pochi. Chi dunque
raccoglier lemessi nel campo della chiesa, chesono ormai tutteimminenti alla maturit?
Andranno esse disperse nel suolo per la paucit degli operai? Saranno esse raccolte dagli
emissari di Satana, chepurtroppo sono moltissimi eassai attivi?... Vi sono certi momenti in
cui sul cielo dell'anima mia si addensano nubi s oscure e s tenebrose, da non lasciare
intravedereneanche debolmente raggio di luce. E l'alta notteper la povera anima. Tutto
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l'inferno su di lei si riversa con i suoi ruggiti cavernosi, tutta la mala vita passata equel che
pi spaventoso che1'anima istessa con la sua fantasia ela sua immaginazionesembra
votata a congiurarecontro di essa. I belli giorni passati all'ombra del suo Signorespariscono
del tutto dalla mente, ho strazio che prova la povera anima tale, che non saprei
differenziarlo dallepeneatrocissimechesoffrono i dannati dellinferno(2u apiile 1914).
E un momento questo, in cui Pauie Pio sente che il suo coipo e allo stiemo; e
quell'esaustione si piopaga alle qualit spiiituali, tanto che teme ui soccombeie al nemico:
... Mio Dio! quegli spiriti maligni padre mio, fanno tutti gli sforzi per perdermi; vogliono
vincermi con la forza; sembra che approfittino proprio della mia debolezza fisica per
maggiormentesfogarecontro di meil loro livoreein talestato veder sesia loro possibile
strapparmi dal petto quella fedeequella fortezza chemi vien dal padredei lumi. In certi
momenti mi veggo proprio sullorlo del precipizio, sembrami allora che la pugna sia per
arridere a quei birbaccioni; mi sento proprio tutto, tutto scuotermi; un agonia mortale
attraversa il mio povero spirito, riversandosi puresul povero corpo etuttelemembra mele
sento rattrappirsi. La vita allora davanti a me la veggo come se mi si arrestasse: ella
sospesa(Su ottobie 1914).
E piopiio alloia che il fiaticello ieagisce, ueuicanuosi alla guiua ui una uonna, una che
potiemmo quasi uefiniie una pioto-figlia spiiituale, la piima ui una catena infinita ui
anime. Assistiamo alloia allo sviluppaisi ui un altio "mouello" uella battaglia: l'attacco alle
peisone vicine e amiche ui Pauie Pio. Sciive a pauie Agostino il 16 febbiaio 191S: ... Non
saprei dirvi poi quanta rabbia prova contro di mequel brutto animalaccio di Satana per la
provvisoria direzionecheho assunto io di quell'anima. Menefa di tutti i colori. Anchea quella
poverina lesta facendo guerra efra i tanti dispetti chea lei ha fatto, uno stato questo. Nel
leggerelemieletterecerca di perturbarlela fantasia ein una di questevoltenel leggereuna
mia lettera, si sent gridareda lui all'orecchio: Non sentirea quel mentitore. Ma l'anima di
Dio, senza scomporsi, gli fece una forte risata in viso e cos scoperto si diede alla fuga.
Purtroppo quella bestiaccia convinta di non poterla avereper sequindi, non potendo avere
il pi, fa tutti gli sforzi di avereil meno, impedirleuna maggioreperfezione.
Na oimai siamo in piena notte oscuia. Ecco uue letteie, sciitte entiambe il 1 apiile
uel 191S, la piima a pauie Beneuetto, e la seconua a pauie Agostino: ... Ricevestelultima
mia del 18 ultimo scorso? Deh!, per carit non mi negateil vostro soccorso, non mi negatei
vostri ammaestramenti, sapendo cheil demonio pi chemai va infierendo contro la navicella
del mio povero spirito. Padremio, non neposso proprio pi, mi sento veniremeno tuttele
forze; la battaglia proprio al suo ultimo stadio, da un momento allaltro mi sembra di
rimanere soffocato dalle acque della tribolazione. Ahim! Chi ci salver? Sono solo a
combattere, edi giorno edi notte, contro un nemico s fortees potente. Chi vincer? A chi
sorrider la vittoria? Si combatteestremamenteda ambo leparti, padremio; a misurarele
forzedi ambedueleparti, mi veggo debole, mi veggo fiacco di frontealleschierenemiche,
sono sul punto di essereschiacciato, di essereridotto al nulla. (...) La lotta con linferno
arrivata al punto in cui non si pu andarepi innanzi. La navicella del mio spirito si vede
proprio in sul punto di essere sommersa dalle onde delloceano. Padre mio, non ne posso
proprio pi; mi sento veniremeno la terra sotto i piedi, leforzemi vengono meno; io muoio e
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assaporo tuttelemorti insiemein ogni istantedella mia vita... Si combatteestremamenteda
ambo leparti, a misurarneleforzedi tutteedueleparti mi atterriscedi frontealleschiere
nemiche, mi sento come per gi schiacciato dalle forze infernali, tremo di essere da un
momento allaltro ridotto al nulla.
0na battaglia, conuotta non solo con mezzi spiiituali, come oimai appaie eviuente, nel
iesoconto che Pauie Pio fa a pauie Beneuetto ui uue gioini ui peisecuzione, sostenuti pei
iiusciie a continuaie nella guiua spiiituale intiapiesa: ... Eccovi, padre, la lettera per
quellanima di Barletta. Troppo mi costa per aver scritto questa lettera: il demonio
arrabbiatissimo contro di menon ha smesso nessuna mala arteper ci impedire. Egli mi ha
martirizzato sotto ogni rispetto; duelunghissimi giorni ho dovuto sosteneretutto il suo furore
per poter scriverequello chepure, collaiuto di Ges, sono riuscito a scrivere. Egli non vuol
darsi proprio per vinto; mi guardi il Signoredal dargli ascolto edal cedereallesuevergognose
mire. Veramentevi sono dei momenti, equesti non sono troppo rari, nei quali mi sento come
schiacciato sotto la potenteforza di questo tristecosaccio. Non so proprio a qualemezzo
appigliarmi; prego, emoltevoltela lucetarda a venire. Cosa devo fare? Aiutatemi per carit,
non mi abbandonate! Di pi, padre mio, forse il demonio istesso ci mette la coda,
permettendolo Iddio.
E foise il peiiouo ui maggioie soffeienza, e le confessioni uel giovane fiate assumono
toni che iicoiuano l'Antico Testamento: ... I nemici insorgono, o padre, di continuo contro
la navicella del mio spirito e tutti daccordo mi gridano: abbattiamolo, schiacciamolo,
perocchdeboleenon potr a lungo resistere. Ahim, padremio, chi mi liberer da questi
leoni ruggenti tutti pronti a divorarmi?(9 maggio 191S).
E in quella fase uelicatissima uella sua foimazione che il fiate iiceve ua pauie Agostino
una iegola che seguii feiieamente tutta la vita. uli sciive ua San Naico la Catola il 29
gennaio 1916: ... Lautorit potr sbagliare: lobbedienza non sbaglia mai. Dio medesimo
non ha dispensato mai nessuno santo dallobbedienza allautorit. Il provincialenel tuo caso
giungea direcheil tuo spirito vittima di unillusionediabolica etu dovresti vincerla.
La notte oscuia speiimentata ua tanti gianui mistici, e anche ua saceiuoti e semplici
ciistiani sembia avei avuto, nel caso ui Pauie Pio, una uifficolt supplementaie; e cioe la
lotta costante, sotto tutte le foime possibili, con il uemonio. 0na piova eviuente la leggiamo
nella letteia inviata il 1S agosto 1916 a pauie Beneuetto: ... Chedebbo dirvi dellealtreprove
con lequali il Signoreha voluto colpirmi? Letenebrein mezzo dellequali coinvolta lanima
vanno crescendo sempredi pi e, lungi dallo scorgerelalba la poverina non vede, senon
avanzarsi semprela notte. Lanima non vedeIddio senon lontano lontano eanchea lui lo
vedechesi va rivestendo non saprei diredi che, ma sepur vi possa esser figura a cui possa in
qualche maniera paragonarsi, dessa quasi somigliante a quelle caligini, che sogliono
innalzarsi in certemattinedintorno al fiume, lequali quando sono troppo denseimpediscono
di fareescorgerelo stesso fiumechepurescorrein mezzo a esse. La guerra poi chevado
sostenendo col nemico di nostra salute, indescrivibile. La lotta incalza propria direttamente
tra spirito espirito. Cheagonia, cheterroreper la povera anima! Non si libero quasi un
momento. Il nemico vuole proprio espugnare la fortezza, la piccola cittadella. Egli tende
proprio alla prevaricazionedellanima, col rappresentarmi tanti di quei ritrovati, chesolo la
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di lui malignit capacedi rappresentare. E stantela resistenza continua ela guerra che
semprein piedi, avvienedi tanto in tanto, negli assalti pi violenti, quello scombussolamento
chesi riversa anchenella partedel fisico, echeesternamentesi manifesta in abbondantissimi
sudori freddi, i quali certamenteessendo causati non da effetti naturali, ma sibbenedalla lotta
chefervenello spirito, non rispettano una stagionecalda emolto meno la stagionefredda. Io
tremo per questo, chenon dovessi divenireinfedelea Dio. Piaccia a lui farmi morireinnanzi
di permettereuna s fatta sventura.
E alla stessa peisona, qualche mese pi taiui, P8 novembie 1916, il giovane cappuccino
confessava ui esseie giunto allo stiemo uelle iisoise spiiituali: ... Abbiate la bont di
ascoltarequaleil mio presentestato, chevi prometto di farlo brevemente. La battaglia
stata ripresa con pi accanimento. Il mio spirito da pi giorni immerso nelle pi fitte
tenebre. Mi riconosco di ritrovarmi nella pi grandeinsufficienza di praticareil bene; mi trovo
in un estremo abbandono: molto disturbo nello stomaco spirituale, molta amarezza io
esperimento nella bocca interiore, la qualemi rendeamaro il vino pi dolcedi questo mondo.
Pensieri di bestemmiemi attraversano di continuo la mia mente; epi ancora suggestioni,
infedelt emiscredenze... Il demonio strepita eruggisceassiduamenteintorno alla mia povera
volont. Non fo altro in questo stato, senon chedico con ferma risoluzione, sebbenesenza
sentimento: Viva Ges. Io credo... Ma chi pu dirvi comepronunzio questesanteespressioni?
Lepronunzio con timidezza, senza forza esenza coraggio, egrandeviolenza debbo farea me
stesso. Lepi fittetenebreregnano ancora su tutto d chevado facendo. Un dubbio perenne
mi attraversa l'animo in tuttelemieazioni.
Bi quella situazione, in cui ... La caliginechemi circonda tanto fitta, chenon lascia
passareil mio sguardo, chesta semprefisso in quella, scorgervi colui, cui va in cerca l'anima
mia. Misero me! Io mi avvolgo di continuo tra spineetra il buio pesto, enon mi dato il modo
comepoterneuscire(4 uicembie 1916), c'e chi ceica ui appiofittaie.
Pauie Pio, che si tiova a San uiovanni Rotonuo, pei la piima volta sciive a pauie
Beneuetto il 16 luglio 1917: ... Ci sono poi certi momenti che vengo assalito da violente
tentazioni contro la fede. La volont sono certo checi si posa, ma la fantasia s accesa e
presenta s chiari colori la tentazione, chenella mentesi aggira, chepresenta il peccato come
una cosa non solo indifferente, ma dilettevole. Da qui nascono ancora tutti quei pensieri di
sconforto, di diffidenza, di disperazioneepersino, non inorriditepadre, per carit, pensieri di
bestemmie. Io mi spavento di frontea tanta lotta, tremo emi violento sempreesono certo che
per grazia di Dio non ci cado.
E immeiso in un'oscuiit spiiituale che non gli conceue tiegua, n pace; annaspa, nel
buio che lo ciiconua, con questo effetto: In esso non vi scorgo senon il movimento di fiere
cheminacciano di farmi loro preda; altro non ascolta il mio udito senon il continuo ruggire
di dettefiere, chemi fanno morirein tutti i momenti per lo spavento. E ancoia: Pensieri di
bestemmia mi attraversano di continuo la mente; e pi ancora, suggestioni, infedelt e
miscredenze... Il demonio strepita eruggisceassiduamenteintorno alla mia povera volont.
(Bopo un'espeiienza estatica paiticolaimente uelicata...): Ma Dio! Chi avrebbepotuto
immaginarequello chedi l a poco doveva avvenirmi! Linferno mi si scaten addosso. Questa
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parola abbraccia tutto. Venni rigettato in un carcerepi oscuro del primo, doveal presente
mi trovo, ealtro non vi regna senon sempiterno orrore. Qui tutti i miei peccati sono messi al
nudo... Ma letenebresi vanno semprepi intensificando....
E cambiato, tempoianeamente, il tipo ui agguati: veuenuo che il fiaticello e
paiticolaimente sensibile al timoie ui avei offeso Bio, il suo avveisaiio si insinua in questa
uebolezza, e ceica ui convinceilo che cio che teme e veio. Tanto che pauie Beneuetto a pi
iipiese ueve usaie la sua autoiit pei failo usciie ualla tiappola: ... Inchino a credereche
la rappresentazione fosca della vita passata, col martirio acuto dello spirito e del corpo
susseguente, non sia un'operazionedivina, ma piuttosto uno strazio di Satana, specialmente
sela cognizionedel passato si versa su di colpegravi attuali, o mortali atti di ingratitudine...
Nella prima ipotesi per devi uscir fuori di martirio e non credere al quadro perch
bugiardo (San Naico la Catola, luglio 1917).
... Sedunquea voi si presenta la visioneduna vita peccaminosa eingrata sino al grado
daver meritato alcuna volta lo sdegno di Dio ed'averlo mortalmenteoffeso, questa visione
falsa eperci diabolica, elo strazio cheneconseguenon pu attribuirsi chealla stessa causa
equindi da disprezzarsi ed evitarsi. (San Naico la Catola, 6 agosto 1917).
E il momento in cui una nuova piova aspetta Pauie Pio, e ne paila nelle letteie a cavallo
fai gli ultimi mesi uel 1917 e quelli all'inizio uel 1918. Ancora una volta poi l'anima mia in
questi giorni discesa nellinferno; ancora una volta il Signore mi ha esposto al furoredi
Satana. I di lui assalti sono violenti eassidui; si tratta di ci chequesto apostata infamevuole
strapparmi dal cuoreci chein esso vi di pi sacro: la fede. Mi assaledi giorno in tuttele
ore; mi amareggia il sonno nelleoredella notte. Fino a questo punto chescrivo ho la piena
coscienza di non avergliela data mai per vinta; ma nellavvenire?!... Sento fortela volont che
attaccata al suo Dio, ma debbo ancora confessarecheleforzefisicheemorali, per la lotta
chesi sostiene, si vanno semprepi debilitando.
Siamo peio quasi alla fine ui quella piova tiemenua, anche se sembia che la piessione a
tiatti uivenga insostenibile. Il 21 agosto 1918 Pauie Pio sciive ua San uiovanni Rotonuo:
... Dio mio, padre, quantenecessit mi si affollano a ogni momento intorno al mio spirito, che
si va disfacendo emarcendo nel suo dolore. Mi ritrovo a ogni pie sospinto semprepi smarrito
nel fosco ecrescentedisordinedello spirito, nel buio, nella dolorosa perdita di tuttelepotenze
enello smarrimento dei sensi. Sono pronto a tutto, a tutto mi sforzo di dispormi, ma non ho
modi emezzi di poter risorgereal giorno, edarmi aiuto con ricordi esostegni\ poichtutto
divorato edistrutto da una forza occulta, chedeveesserepotente. Ovia, verit evita, datemi
ci che abbisogna lanima mia, innanzi che mi sommerga nel vasto oceano di abisso che
ineluttabilmenteminvita emi attira per divorarmi! Padremio, lemieforzenon reggono a s
straziantemartirio, a s orrenda carneficina, equesto il terzo giorno chesono astretto a
rimanermeneimpotentein letto... Lattentato forteeformidabileda ogni lato, per ogni verso,
su tutte le materie, toccante in ogni punto, ogni mira, ogni piega, ogni virt messa al
cimento. L'unico appiglio sta nel iesisteie, ciecamente, facenuosi foiti uell'autoiit uella
Chiesa. ... Che cosa mai avvenuto? Ho assiduo Satana presso di me, colle sue vivaci
tentazioni, eio guardo tutto, inertesempre, perchimpotentesemprea sapermeneliberare
con una volont che desidererei energica. Na anche questo punto ui appiglio sembia
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vacillaie: Ho assiduo Satana presso di mecon lesuevivaci suggestioni. Fo tutti gli sforzi per
combatterlo, ma mi accorgo di essereimpotentea sapermeneliberarecon una volont pi
energica, etemo chequalchecosa non abbia egli a guadagnare, perchmelo veggo sempre
dintorno esempreritorna all'assalto. Quindi qualchecosa ci ha guadagnato ealtro spera di
guadagnarci... L'assalto si avanza, si avanza esi avanza sempreemi colpiscenel centro. La
santa ubbidienza cheera l'ultima vocerimasta a tener salda la fortezza decadentepareche
ceda an eh' essa sotto l'influsso satanico(S settembie 1918).
L'uscita dallimpassein cui sembia tiovaisi il monaco santo viene peio ualla pieghieia, e
ualla ueuizione totale alla missione, che appaie chiaia: ingaggiaie una battaglia senza
quaitieie pei salvaie quante pi anime possibile. A cominciaie ua quella uella sua feuele ui
Bailetta: ... Non cesso poi di pregarenostro Signoreper la povera Giuseppina Villani, affinch
ritiri da lei la durissima prova, comandando a Satana che si ritiri da lei. Nel confessarla,
fareste molto bene se vi serviste di qualche precetto mentale, imponendo a Satana che si
ritirasseda lei pel momento chela lasciasselibera nella confessione (2 apiile 1919).
0na uecisione piesa con tanta feimezza, che Pauie Pio ua San uiovanni Rotonuo il S
giugno 1919 iisponuei negativamente alla iichiesta uel supeiioie, che aveva accennato a
un uoveie ui caiit, ui sciiveie a uue confiatelli: ... Non ho un minuto libero: tutto il tempo
speso nel proscioglierei fratelli dai lacci di Satana. Benedetto nesia Dio. Quindi vi prego di
non affliggermi pi assiemeagli altri col fareappello alla carit, perchla maggior carit
quella di strappare anime avvinte da Satana per guadagnarle a Cristo. E questo io fo
assiduamenteedi notteedi giorno. Qui vengono personeinnumerevoli di qualunqueclassee
di entrambi i sessi, per solo scopo di confessarsi eda questo solo scopo vengo richiesto. Vi sono
dellesplendideconversioni. Quindi si rassegnino tutti a contentarsi del semplicericordo che
di tutti fo assiduamentedinanzi a Ges.

Da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo: il demonio lo segue
Na non e solo la "Toiietta" la iesiuenza ui Pauie Pio nell'esilio a Pietielcina. Se u'inveino
il fiaticello piefeiisce l'appaitamentino ui piopiiet ui suo fiatello, Nichele, vicino alla
chiesetta ui Sant'Anna, u'estate si tiasfeiisce spesso nella "masseiia", poco pi ui un
capanno pei teneie gli attiezzi, e pei non uoimiie alla luce uelle stelle uuiante i lavoii uei
campi, a Piana Romana. E li che la sua famiglia ha un po' ui teiia, e fiate Pio ama quel luogo,
uove con la bella stagione tiova pi agevole isolaisi, piegaie e stuuiaie. Tutte le mattine
toma peio in paese, pei celebiaie la messa; peicoiie un viottolo contoito, che uolcemente
conuuce fia i campi al iuscello. C'e un ponticello ui legno, che supeia il piccolo coiso u'acqua
quasi ai boiui uel paese. E sul ponte, come accaueva nel Neuioevo, ueve pagaie un
peuaggio. Na non sono gli aimigeii ui un signoiotto locale, au aspettailo pei estoiceigli uel
uenaio. Sono i uemoni, che fanno ala al suo passaggio pei insultailo e malmenailo. Mo'
passa o' santariello! gli giiuano, usanuo in manieia iiiiuente il nome con cui veniva
sottovoce uefinito in paese. Mo'passa o' santariello! Nei loio confionti peio Pauie Pio
ieagisce: Schiattate! Schiattate! ("Scoppiate", in uialetto campano). Puitioppo pei lui
peio la cosa non finisce li; la seia, quanuo si iientia a casa, tiova au aspettailo quello che
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viene chiamato il solito monacone. Lo accoglie con le stesse paiole usate uagli "scheiani"
sul ponte: Aiiiva il santo!, e poi fa seguiie lo scheino alle botte. Luigi Peioni, che ha
seguito Pauie Pio ual 1946 fino alla moite, affeima che ci sono molte testimonianze, su
questi episoui, e cita sopiattutto quella ui un fiatino, Antonio ui Natteo. Fia' Antonio senti
il iacconto ui Pauie Pio che aveva pauia ui tiaveisaie il ponticello (voce ui Pauie Pio,
ottobie 1971, pag. 7). Inoltie c'e anche una confiuenza ui Pauie Pio a Lino ua Piata sulle
bastonate iicevute ual uemonio (Numeio 0nico, Pauie Pio, 1968, pag. 18).

Nel luglio uel 1916 Pauie Pio compie una piima, bieve peimanenza a San uiovanni
Rotonuo, piovenenuo ua Foggia. Na anche qui non e ua "solo"; qualcuno lo segue, e lo
infastiuisce, quotiuianamente. Pauie Paolino ua Casacalenua iicoiua cosi, nelle sue
memoiie: I giorni nei quali si trattennea San Giovanni Rotondo furono di grandesollievo
per il suo fisico. Egli respirava davvero con piacere quell'aria fresca delle montagne che
circondano il convento enon sentiva pi la sonnolenza ela pesantezza da cui era preso nella
calura di Foggia. Cominci purea riposarenelleorein cui la comunit andava a letto, cos
tutta la persona sent rinascereleforze. Quantunqueil diavolo ogni sera lo tormentava, eio
meneaccorgevo dal sudorecheimpregnava la sua camicia quando lo aiutavo a cambiarsi; io
per ero molto soddisfatto enon mi pentivo di averlo spinto a venirecon me. La camicia eia
comesefossestata messa in un tino d'acqua epoi sollevata.
Come in un'epopea ui antichi eioi, in un uuello mitico, gli avveisaii si seguono, si
minacciano, si affiontano; anche quanuo sembiano allontanaisi, in iealt stanno solo
stuuianuo nuove tattiche pei iipienueie con maggioie eneigia. Il uemonio non peiue ui
vista Pauie Pio; ua Pietielcina, uove pei quasi sei anni lo ha sottoposto a tutte le possibili
piove fisiche e spiiituali, e lo accompagna anche a Foggia, nel peiiouo che il giovane fiate
vi tiascoiie. Le manifestazioni uiaboliche alla "Toiietta" eiano tutt'altio che silenziose,
come abbiamo appieso anche ualle testimonianze uei vicini. E uelle paiticolaii
caiatteiistiche uel uemonio si ieseio ben piesto conto i confiatelli uel convento foggiano.
Nella sua peimanenza a venafio il monaco santo aveva stilato, come al solito su iichiesta
uei supeiioii, e pei la santa obbeuienza una ielazione piecisa: Questetentazioni sono
veramenteterribili, perchil demonio investecompletamentelo spirito di quelli chesi elevano
nell'amoredi Dio, elo agita in un modo cos violento chesenon ci fosseun grandespeciale
aiuto da partedel Signoresi potrebbecadere, specialmentequando il demonio per riportare
pi facilmente la vittoria, si mostra sotto la forma di laida donna, ignuda, e sospinge
violentementel'anima a cedereead acconsentire. Da principio mi appar sotto la forma di un
gatto nero e brutto. La seconda volta sotto forma di giovanette ignude che lascivamente
ballavano. La terza volta, senza apparirmi, mi sputavano in faccia. La quarta volta, senza
apparirmi, mi straziavano con rumori assordanti. La quinta volta, mi appar in forma di
carneficechemi flagell. La sesta volta in forma di crocifisso. La settima volta sotto forma di
un giovine, amico dei frati, chepoco prima era stato a visitarmi. L'ottava volta sotto forma
del PadreSpirituale. La nona volta sotto forma del PadreProvinciale. La decima volta sotto
forma di Pio X. Altrevoltesotto forma del mio Angelo Custode, di san Francesco, di Maria
Santissima, o nellesuefattezzeorribili con un esercito di spiriti infernali.
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Anche a Sant'Anna, a Foggia, l'avveisaiio uette fonuo al suo iepeitoiio. Biveise
uichiaiazioni fatte in seguito uai ieligiosi che vivevano nel convento in quel peiiouo
concoiuano su un fatto: gli assalti, iumoiosi e violenti, avvenivano sempie all'oia ui cena;
e natuialmente cieavano non poco sconceito e cuiiosit. Alcuni confiatelli anuaiono a
lamentaisi con i supeiioii, e il Pauie Piovinciale, Beneuetto ua San Naico in Lamis, che eia
anche uiiettoie spiiituale ui Pauie Pio, gli espiesse il uesiueiio che facesse cessaie quei
iumoii. Non sappiamo peich, ma venne tiasciitto il bieve uialogo che ci fu fia ui loio.
Dunque, mio caro figliolo, necessario chequesti rumori cessino una buona volta. Qui c
una comunit religiosa, dovenon solo vi sono degli anziani chenon sentono tanto timoreper
quello cheavviene, ma cpurequalchefrategiovanechesi spaventa evivein uno stato di
grande nervosismo. Poi ci sono i frati che passano di qui, specialmente ora che la guerra
imperversa, etu capirai benechenon si fermerebbero volentieri pur essendovi costretti dalla
dura necessit.
Ma, molto reverendo padre, vostra paternit sa benissimo che io non ho colpa e non
centro affatto in quello cheavviene! E la volont del Signorechepermettequesto!
Capisco benechetu non centri, per tu puoi, anzi devi, pregareil Signorecheegli compia
la sua volont sopra di tecomevuole, per devi direal Signorecheio, comesuperiore, per
bene superiore di questa comunit, desidero essere accontentato almeno in questo, che i
rumori non vi debbano pi essere.
Far la santa obbedienza, esperiamo cheil Signoreascolti la mia povera preghiera.
La pieghieia fu esauuita, e il baccano che tanto scompiglio cieava nei fiati ebbe teimine.
Non la cuiiosit; peich, gli assalti anche se silenziosi, e sempie all'oia ui cena,
continuavano. Non mancavano uei fiati, fia i pi anziani, che volevano veiificaie la iealt
ui quelle lotte, e si feimavano talvolta nella cella ui Pauie Pio, in sua compagnia. Pauie
Paolino ua Casacalenua, alloia guaiuiano uel convento ui San uiovanni Rotonuo, in quel
peiiouo compi una visita a Foggia e ne ha lasciato una testimonianza: Mi recai nella stanza
di PadrePio e, facendo lo spiritoso, dissi al padrechegiacchmi trovavo presso di lui sarei
rimasto allora della cena nella sua stanza per vedereseil diavolo aveva il coraggio di venire
in mia presenza. PadrePio sorridendo mi sconsigli dicendo cheaveva molta speranza cheil
fatto non avvenissequella sera. Io per tenni duro erimasi. A un certo punto gli dissi: Vedi?
Finora niente avvenuto, ma non andr a cena se prima i confratelli non escono dal
refettorio. E cos fu. Mi avviai verso il refettorio, non lavessi mai fatto! Non appena discesi il
primo scalino udii immediatamenteun tonfo formidabileche, essendo la prima volta per me,
mi scosseda capo a piedi. Comeun bolideraggiunsi la stanza del padre, pieno di rammarico
perchnon mi sarei aspettato un colpo cos improvviso erimasi veramentemalenel trovarlo
pallidissimo comesempreaccadeva. Mi accorsi cheil sudoreera abbondantissimo echetutto
corrispondeva a quello chemi era stato detto. Satana era passato di l.
Lo stesso episouio, ma con una ben maggioie iicchezza ui uettagli, e con l'aggiunta ui un
episouio che non va molto a onoie ui un vescovo, lo ha iicoiuato Luigi Peioni: Avvieneche
durantela permanenza d PadrePio nel convento, ogni tanto si sentono dei rumori fortissimi,
comedei colpi violenti. Nessuno necapisceil motivo. Ma... i colpi si verificano quando Padre
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Pio solo in camera, chesi trova al primo piano, proprio sopra il refettorio dei frati. Una sera,
dopo aver consumato la quarta parte di un gelato, Piuccio chiede al Superiore di potersi
ritirarein camera. Il superiorelo accontenta, sapendo chelui non cena. D'un tratto un colpo
violento rimbomba sulla testa dei commensali che, come per intesa, ammutoliscono tutti
insieme. Il laico, Fra' Francesco da Torremaggiore, corredi sopra, per chiedereal padredi che
cosa si tratti. PadrePio lo rassicura di non aver bisogno di nulla; equando i frati salgono nella
sua camera per una brevericreazione, lui non solo si associa alla loro allegria, ma neun po'
l'anima. Infatti sa raccontaregustosi aneddoti o simpatichebarzellettecon un arguzia tutta
propria cherendeattento edivertito l'uditorio. Cos la prima sera, poi la seconda, poi la terza.
I frati in refettorio, quando arriva l'ora della
a
botta" sul soffitto, cominciano ad ammutolire,
a levarequasi di sfuggita gli occhi verso l'alto, a ritirarela testa dentro al saio. Poi dopo la
ricreaziones rifugiano nella loro celletta echiudono ben benea chiave. Un giorno, mentrei
frati sono a pranzo, presenteil vescovo della diocesi di Foggia, mons. SalvatoreBella, si sente
un fracasso indiavolato eun rotolaredi sassi, casseealtro materialeper lescale, mentre
nuvoloni di polvereefumo oscurano il corridoio. Si credesia caduto il soffitto della stanza.
Corrono tutti assiemeal vescovo per vederechecosa sia successo. Nientedi anormale, tutto
al suo posto, ma PadrePio disfatto, madido di sudore, pallido comela cera erespira a stento.
PadrePio, checosa successo?
Niente, niente!... Lasciatemi riposareun poco, andatea mangiare
I frati escono, ma il guardiano resta, deciso a tenergli compagnia.
Questo no, lasciami soloinsistePadrePio.
Ma PadrePio, io non posso tolleraretanto strazio chesi fa della tua persona senza venire
incontro alletuenecessit ebisogni.
Per il benedell'anima tua, vatteneelasciami solo con Dio.PadreNazareno, nell'udirela
misteriosa minaccia, allibisce per lo spavento, bacia la mano a Padre Pio e si allontana
frettolosamente.
lecito dedurrechesi tratti di lotteper vinceretentazioni contro la virt della purezza.
Una sera ospite illustre del convento mons. D'Agostino, vescovo di Ariano Irpino.
inevitabilechela conversazionecada sui colpi esu congetture, supposizioni esospetti circa la
loro origine. C'persino chi osa sospettarechesi tratti di opera del demonio! Ampierisatedel
monsignorecheallargando lebraccia, quasi in segno di sconforto, esclama: Ma via, Padre
guardiano, il Medioevo finito evoi credeteancora a questepanzane?.
La cena volgeal termine. Quando a un tratto si sentein alto, provenientedal soffitto, come
un calpestio; poi, gi una botta, eun boato da far tremaretutto il refettorio. Il domestico del
vescovo, chemangia nella vicina foresteria, arriva comeun bolide, di corsa, con i capelli irti
per la paura, chiedendo checosa sia successo. Il vescovo non fiata, perchnon ha fiato; ma
pallido etremante. Chiedeal guardiano cheun frategli faccia compagnia la notteeappena
fattosi giorno seneva per non metteremai pi piedenel convento di Sant'Anna. Mentrefugge,
il vescovo di Ariano Irpino forsesi chieder comemai sia possibileche; al lampo del pensiero
modernista, possa far eco il tuono di un superato Medioevo!
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Nel frattempo padreNazareno si decidea esorcizzareil convento epoi, entrando in cotta,
stola esecchiello dell'acqua santa nella camera di PadrePio, gli dicedi confidargli il motivo
di tutti quegli strepiti. PadrePio rideecerca di sviarela conversazione. Ma il guardiano lo
avvisa cheserifiuta di parlare, gli imporr di farlo per obbedienza. Cos PadrePio narra che
il demonio cerca di tentarlo con tutteleforzeeavvienefra loro una colluttazione, nella quale
PadrePio vincesempre
"
per grazia di Dio".
E perchquesta detonazione?
Satana, per rabbia, schiatt, o, come dice nel suo colorito dialetto: "pe' la iabbia,
schiattia".
E seci stessi io presente, potrebbeavvenirela colluttazione?.
S, potrebbeavvenire, ma non velo consiglio
"Piuccio, questo stato di cosenon pu durare. Dirai a Ges chenon permetta pi questa
detonazione. Sevuol permetterela tentazionelo faccia pure, ma senza impaurirei religiosi.
Il colloquio fia Pauie Pio e il pauie guaiuiano e stato tiatto uagli appunti ui pauie
Nazaieno. Pauie Paolino nelle sue Memorieconfeima il fatto, ma piecisa che l'oiuine a
Pauie Pio ui fai cessaie i iumoii fu uato ual pauie Piovinciale, pauie Beneuetto.
Non eia facile neanche pei i confiatelli ui Pauie Pio, cieueie, all'epoca, a quanto
avveniva. Il piotagonista ui queste vicenue stiaoiuinaiie eia ai loio occhi soltanto un
giovane fiate come molti altii, e ui cui si sapeva solo che aveva vissuto molto tempo fuoii
uel convento, con il peimesso uei supeiioii, pei una malattia giave, che piobabilmente lo
aviebbe piesto poitato via.
In seguito fuiono iaccolte altie testimonianze. Pei esempio, pauie Nazaieno B'Aipaise,
che all'epoca eia pauie Supeiioie uel Convento ui Sant'Anna, ha uesciitto cosi cio che
accauue una seia in cui Pauie Pio, all'oia ui cena, si eia iitiiato nella sua celletta mentie la
comunit seueva ancoia in iefettoiio: Si inteseuna fortedetonazionenella sua stanzetta,
chera sulla volta del refettorio. Mandai fra Francesco da Torremaggiorealla stanza di Padre
Pio, immaginando cheavessebisogno di qualchecosa eavendo chiamato invano pensai avesse
lanciato una sedia in mezzo alla stanza per essereinteso. Il fratello and su edomand di che
cosa avesse bisogno, ma Padre Pio rispose: Non ho chiamato, n ho bisogno di niente.
Assicuratomi chenon aveva bisogno di niente, si continu a cenare. Nelleseresuccessivela
detonazione avveniva egualmente. A refettorio i frati incominciarono a immaginare e a
fantasticare.
Aggiunge pauie Nazaieno nella sua ielazione: Una volta mi raccont cheil demonio lo
tentava con tutteleforzeeavveniva tra loro una fortecolluttazionema egli mi diceva: Grazie
a Dio vinco sempre. 0n'altia annotazione iipoita a quello che ha testimoniato pauie
Paolino ua Casacalenua: Dopo la detonazione, ciola lottatra il maligno ePadrePio, si
trovava in un bagno di sudoreebisognava cambiarlo da capo a piedi. Ricordo, enon esagero,
cheuna volta con lesolemutanderiempii quasi un baciled'acqua.
La masseiia ui Piana Roma, il convento ui Sant'Anna, San uiovanni Rotonuo; anche a
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Sant'Elia a Pianisi, un'altia tappa uel viaggio veiso quella che sai la sua seue uefinitiva pei
cinquant'anni, il uemonio segue il suo nemico. Cosi il giovane fia' Pio ci iacconta
quest'episouio: Mi trovavo a Sant'Elia a Pianisi nel periodo di studio della filosofia. La mia
cella era la penultima del corridoio che gira dietro la chiesa, all'altezza della nicchia
dell'Immacolata che domina il prospetto dell'altar maggiore. Una notte d'estate, dopo la
recita del mattutino, avevo la finestra ela porta aperteper il gran caldo, quando sentii dei
rumori che mi sembravano provenire dalla cella vicina. "Che cosa far a quest'ora fra'
Anastasio?" mi domandai. Pensando che vegliasse in orazione, mi misi a recitare il Santo
Rosario. C'era infatti fra noi dueuna sfida a chi pregassedi pi eio non volevo rimanere
indietro. Continuando per questi rumori, anzi diventando pi insistenti, volli chiamareil
confratello. Si sentiva intanto un forteodoredi zolfo. Mi spinsi dalla finestra per chiamare: le
duefinestre; la mia equella di fra' Anastasio, erano cos ravvicinatecheci si poteva scambiare
i libri o altro allungando la mano. "Era' Anastasio, fra' Anastasio..." cercai di chiamaresenza
alzaretroppo la voce. Non ottenendo nessuna risposta mi ritirai, ma con terroredalla porta
vidi entrareun grosso canedalla cui bocca usciva tanto fumo. Caddi riverso sul letto eudii
chediceva: E isso, isso!". Mentreero in quella positura vidi l'animalaccio spiccareun salto
sul davanzaledella finestra, da qui lanciarsi sul tetto di fronte, per poi sparire. Pauie Pio
cauue svenuto sul letto, uopo avei emesso un gianue uilo. Accoiseio fia' Clemente e fia'
Anastasio, e subito uopo anche il uiiettoie uello stuuentato; a tutti il monacello iacconto
l'appaiizione uiabolica. Il mostiuoso cane neio, con una testa enoime, accoccolato sulle
zampe posteiioii lo guaiuava fissamente.
E poi venafio. Non iimase molto a lungo, nemmeno qui, fia' Pio ua Pietielcina, ma
venafio e impoitante peich fu piopiio in quel luogo che le peisone che gli vivevano
intoino cominciaiono a peicepiie i segni stiaoiuinaii uella sua peisonalit. A venafio stava
male; tanto male che non iiusciva a tiatteneie nessuna foima ui alimento, anche se
continuava a stuuiaie, piegaie e celebiaie. Pei ventuno gioini ui seguito uigiuno,
nutienuosi solo uell'ostia consaciata uell'Eucaiestia. Lo viueio caueie in estasi spesso, e
come sempie ci fuiono manifestazioni uiaboliche. Pauie Beneuetto annota nel suo Diario
questi avvenimenti: PadrePio si aggravato paurosamente. Deverestarea letto giorno e
notte, rinunciando anchealla celebrazionedella Messa. Cominciano a manifestarsi fenomeni
clamorosi a cui tutti possiamo assistere: estasi eapparizioni diaboliche. PadreAgostino da
San Marco in Lamis assistea questi fenomeni con un block notes in mano, annotando tutto
ci che Padre Pio dice conversando con i misteriosi personaggi. Le estasi e le apparizioni
diaboliche si alternano. Una sera, prima di cena, fui avvisato che il Padre stava male e
delirava: corsi nella sua stanza doveerano altri frati evidi il Padrea letto ecol viso agitato,
diceva: Mandatevia quel gatto chemi si vuoleavventare. Satana apparesotto leformepi
svariate: sotto forma di giovanetteignudechelascivamenteballano; in forma di Crocifisso;
sotto forma di un giovaneamico dei frati; sotto forma del PadreSpirituale, del papa Pio X,
dell'Angelo Custode, di san Francesco, di Maria Santissima, ma anchenellesueverefattezze
orribili, con un esercito di spiriti infernali. Il povero Padrevienebattuto a sangueda questi
esseri malefici, straziato con rumori assordanti, riempito di sputi in viso. Ma lui riescesempre
a liberarsi, vincendo invocando il nomedi Ges.
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Alle estasi fuiono piesenti anche uei meuici, pei stuuiaie il fenomeno. 0na ielazione
iipoita: Non c'corrispondenza tra i battiti del cuoreelepulsazioni, questeerano accelerate
e forti, ma i battiti del cuore erano acceleratissimi e fortissimi, come se il cuore volesse
scoppiare. 0na simile uiscoiuanza stupiva i meuici ui alloia; e anche oggi non appaie
spiegabile.
Nel fiattempo l'avveisaiio piova i suoi tiucchi. E a venafio, che Pauie Pio voiiebbe
confessaisi con pauie Agostino. Il uemonio gli appaie sotto la forma del padrespirituale,
dicendogli chevenuto per confessarlo.... Na il falso confessoie ha una feiita in fionte; uice
che l'ha iipoitata essendo precipitato per lescale. Na, sia la feiita, sia il fenomeno ui
uisgusto che Pauie Pio piova in simili appaiizioni mettono il fiate in guaiuia e gli fanno
iiconosceie il maligno. ui in pieceuenza, a Pietielcina, gli eia appaiso un fiate latoie ui un
seveiissimo oiuine uel pauie piovinciale ui non sciiveie pi a pauie Agostino peich cio
e contrario alla povert edi graveimpedimento alla perfezione. E quasi quasi Pauie Pio ci
casco.
Infine, l'aiiivo a San uiovanni Rotonuo, uove tiascoiiei il iesto uella sua vita. E il 1917,
l'anno pi movimentato uell'esistenza uel monaco santo, quello in cui ha sicuiamente
viaggiato ui pi. Si occupa uella foimazione uei collegiali; in senso molto ampio, come si
puo uesumeie uall'episouio che lo veue piotagonista. I collegiali una notte sentono
pioveniie ualla sua stanzetta uila, colpi, tonfi, iumoie ui catene e iisate, anzi sghignazzi
tiemenui. La mattina seguente Pauie Pio appaie in conuizioni pietose: ha un occhio pesto,
e pieno ui liviui, la sua stanza e uevastata: peisino i feiii uel letto sono attoicigliati e
contoiti. Nastio vincenzo, calzolaio e fabbio, e factotumuel convento, ceica ui aggiustaie
alla bell'e meglio il letto. Ba una "piaticacela" ui ossa e muscoli, e spesso iiesce a iimetteie
in sesto il monaco santo, che seconuo le testimonianze esce a volte ua queste lotte
uiaboliche con slogatuie e altii malanni, e chieue ui esseie aggiustato ua lui, che con un
solo abilissimo colpo, iimette al posto le ossa slogate. 0na volta commenta con una iisatina,
mentie Pauie Pio entia in confessionale: Tel'ha fatta stanotte, eh! Tel'ha fatta!. Il pauie
Supeiioie natuialmente chieue spiegazioni: e il monaco santo iifeiisce che ha uovuto
batteisi col uemonio, pei pioteggeie un suo allievo ua una tentazione. Fui bastonato, ma
ho vinto la battaglia. 0na uocumentazione conseivata a San uiovanni Rotonuo, e citata ua
Luigi Peioni, iicoiua che: Ogni volta chePadrePio usciva dalla lotta con il demonio con le
ossa slogateo fratturate, voleva essereaggiustatoda Mastro Vincenzo. Cchi ricorda che
il Mastro una volta aggiust, con una rapida mossa, un braccio cheil padreteneva fuori dello
sportello del confessionalementrestava confessando ledonne. PadrePio indirizzava a lui
anchealtri clienti. Il fabbro si chiamava Vincenzo Fino. Spesso veniva chiamato durgenza al
confessionaledelledonnee, dopo aver messo a posto, in un batter docchio, polso o spalla o
braccia, baciava la mano del padreegli sussurrava: Eh! telha fatta stanotte, telha fatta!.
Il padrelo abbracciava elo ringraziava.
0na testimonianza molto inteiessante ineuita, contenuta nella Positio, e stata foinita ua
pauie Auielio ui Sant'Elia a Pianisi, che eia uno uegli allievi ui Pauie Pio. Seppi pi tardi
iacconta delle lotteche lui sosteneva con il diavolo. Devo affermare che fui testimone di
quanto veniva asserito dagli altri, religiosi maturi ecoscienti. Nel 1917, ricordo, rientrando
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dopo le preghiere della sera nella camerata, adibita oggi ad archivio, trovai, o meglio
trovammo, i ferri grossi quanto un dito chesostenevano letendedi separazionedel letto del
Padrecontorti edivelti dal loro posto. Presi tutti da stuporeprima eda paura dopo, ognuno
diceva la sua. I piccoli piangevano, i pi grandi cercavano di sedaregli animi. Richiamato dal
fracasso, arriv il Padre. Sed lui la tempesta, raccomandandoci di pregare assiemea lui
perchil maligno non avessecantato vittoria. Con la tenerezza di una mamma ci preg di
metterci a letto perchavrebbelui vegliato accanto ai nostri letti. E non si mossedavvero
fintanto chenon prendemmo sonno. Fecesuonareun poco pi tardi del solito la sveglia e,
svegli, ci raccomand di non direa nessuno quello cheera avvenuto. Conservammo i ferri
gelosamenteper parecchi mesi. Un incoscientesuperiorepoi permisechevenissero utilizzati
per il davanzale del piccolo balcone che venne aperto nella scuola, oggi adibita per gli
abbonamenti della Voce di Padre Pio". 0n altio episouio ui questo geneie, ma tutto
peisonale: Non vedevo bene, come piccolo responsabile del gruppo dei seminaristi pi
piccoli, chesi fossero attardati, dopo aver ricevuto la benedizioneserale, cheil Padredava a
tutti noi' a richiederneunaltra. Menelamentai risentitamentecon loro econ il medesimo
Padre, affermando chestimavo inutileeipocrita la richiesta di una seconda benedizione. Il
Padre si turb un tantino e mi preg di mitigare il giudizio proprio perch avrei potuto
pentirmene. Non cedei alle sue reiterate preghiere e turbato anch'io mi allontani da lui
portandomi nella cella, oggi abitata dal superioredel convento, a dormire. Ma cosa insolita
per un ragazzo di quindici anni, non riuscivo a prenderesonno. Il Padrevenneper duevoltea
visitarmi, sempreraccomandandomi di pregare. Con tuttequestesueaccortezzepaterne, non
riuscii ad addormentarmi. Alla mezzanotte, dopo aver contateleore, battutedall'orologio,
sito allora in fondo al corridoio principale, avvertii uno strano fenomeno. Caldo intenso e
soffocante, fetore nauseante, passi di piedi scalzi e un respiro accelerato e ansante. Avrei
voluto gridareemuovermi, ma, per la paura, non riuscivo na gridareena muovermi dalla
posizionepresa. Questo fenomeno dur oltredieci minuti. Avvertii, distintamente, il raschiare
di unghie vicino al letto. Non esagero: niente vidi, ma tutto potei avvertire. Dalla mano
invisibile fu preso il quadretto della Madonna di Pompei, che ebbi regalato dal medesimo
Padre, efu scaraventato contro leimpostedella piccola finestra della mia cella. Sentii il colpo
e constatai al mattino, alla presenza del Padre Pio, quello che era avvenuto nella notte.
Terrorizzato non osai usciredalla cella enon mi mossi dal letto fintantochnon si fecegiorno
enon avvertii i primi passi nel corridoio. Senza vestirmi, in mutandineemaglietta, corsi alla
cella del Padretremando epiangendo egridando per narrarel'accaduto eper pregarlo di
farmi partireimmediatamenteper il mio paese. Il Padrenon mi fecedire. Cap tutto. Si alz
anchelui emi dissequesteparole: Meno malechehai sentito solamenteenon hai visto". Mi
tocc la testa e il polso e senza farmi tornare alla mia cella, mi adagi sul suo letto. Mi
addormentai subito. Vennelui a svegliarmi, dopo la colazione. Mi feceprometterechenon
avrei detto a nessuno dei compagni la terribileepaurosa nottata emi assicur chemi avrebbe
passato dalla cella alla cameratina, doveavrei potuto starepi tranquillo. Da quella notteil
primo a richiedereuna eduebenedizioni ero io.

Ineuito anche il iacconto, iaccolto ualla Positio ui pauie Feueiico ua Nacchia valfoitoie.
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Nella stanza nella quale uoimiva Pauie Pio, ha iaccontato c'eia posto pei un altio letto ...
equesto venneoccupato sempreda me. Una nottemi svegliai di colpo per un grandefracasso.
A occhi aperti eben nascosto nellecoperte, io sentivo cheil PadrePio gemeva eripeteva solo
leparole: Madonna mia!" ... Dallaltra sentivo sghignazzateerumori di ferri chesi storcevano
ecadevano a terra ecatenecherumoreggiavano sul pavimento. Non so quanto tempo dur
questa scena, ma certo cheio rimasi senza fiato, nascosto comeun topo sotto i muri di una
casa in rovina. Al mattino, prima chesuonassela sveglia, appena riuscii a liberarela testa
dallecoperte, al tenuechiaroredi un lumicino, vidi con spavento chei ferri dei teli erano
contorti ePadrePio, con un occhio gonfio edolorante, era seduto sulla sedia. Abbottonai i
miei calzoncini, corsi subito dal Padretutto spaventato e, buttandomi ai suoi piedi, gridai:
Padre, Padre, ma cosa avvenuto questa notte?". PadrePio mi baci, mi rassicur, emi disse
di starezitto, epoi mi dissedi andarea chiamarepadrePaolino chedormiva in una stanza
separata.
Pauie Pio mantenne il silenzio sugli avvenimenti ui quella notte, e solo tempo uopo, ha
iaccontato il ieligioso nella testimonianza contenuta nella Positio, spiego il misteio. Voi
voletesapereperchil diavolo mi ha fatto una solennebastonatura: per difendere, da padre
spirituale, uno di voi. Il tizio (ci disseancheil nome) era in preda a una fortetentazionecontro
la purezza e, mentre invocava la Madonna, spiritualmente invocava anche il mio aiuto.
Immediatamentecorsi in suo sollievo e, sorretti dalla corona della Madonna, abbiamo vinto.
Il ragazzo tentato, libero dalla tentazione, si addorment fino al mattino, mentreio sostenni
la lotta, fui bastonato, ma ho vinto la battaglia.

Tradimenti
Pauie Pio giunse a San uiovanni Rotonuo nel settembie uel 1916: quella saiebbe stata
la sua uimoia uefinitiva pei oltie cinquant'anni, fino alla scompaisa, nel 1968.
Eia aiiivato ua poche settimane, quanuo ebbe una nuova visione, che anni pi taiui iifeii
a pauie Taicisio ua Ceivinaia, chiamanuola peio, pei umilt, "sogno". Pareva di
trovarmi alla finestra del coretto della chiesina di S. Giovanni Rotondo e nel piazzale
antistantevi era stipata una folla sterminata. Dopo aver osservato tutta quella innumerevole
moltitudinedi persone, sporgendomi alla finestra del coretto, chiedo: Chi siete? Chevolete?.
E tutta quella folla, in coro, con vocemassiccia eassordante, grida a squarciagola: La morte
di PadrePio!. Mi accorsi cheerano tutti demoni!!! A questeparoleentrai nel coretto per
pregare. Mi si fa subito incontro la Madonna, checon accorato sguardo materno econ gesto
deciso mi misefra lemani un'
"
Arma dicendomi: Con quest'Arma sei tu chevincerai!". La
manovrai dalla finestra del coretto etutta quella gentefulmineamentecaddea terra restando
tramortita. Mi svegliai. Poi mi addormentai di nuovo emi trovai alla stessa finestra. Vidi di
nuovo una numerosa folla. Meravigliato, enon senza una certa delusione, dissi gridando: Ah,
non sietemorti?!. E di nuovo chiesi: Chi siete?...Rispondono: Siamo cristiani!. Dico a tutti
risollevato: Sietefigli di Ges... Allora venitecon me! Seguitemi eobbeditemi! E nessuno mai
vi nuocer?!. E aggiungo: Stringetesemprenella vostra mano l'Arma di Maria! eriporterete
sempreedovunquevittoria sui nemici infernali.
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San uiovanni Rotonuo fu il teatio ui una battaglia continua, quotiuiana, uuiissima, anima
pei anima, fia il monaco santo e il suo avveisaiio. Che utilizzo ogni stiumento, oiuinaiio e
stiaoiuinaiio, pei toglieie ui mezzo quello che eviuentemente giuuicava un combattente
temibile. A San uiovanni Rotonuo vi fuiono manifestazioni eccezionali uel uiavolo, ma
sopiattutto fu li che si sviluppo, con il concoiso e l'aiuto ui uomini ui chiesa, l'opeiazione
piincipale contio Pauie Pio: l'attentato alla sua cieuibilit. Fu un capitolo uoloioso, che
poito a una uisgiaziatissima visita apostolica, (una specie ui inuagine uella Santa Seue,
fatto sempie tiaumatico, uove avviene, che sia una uiocesi, un convento, o un seminaiio) e
auuiiittuia a spiaie, con miciofoni e iegistiatoii i colloqui e piobabilmente - checch se ne
uica ufficialmente - anche le confessioni ui Pauie Pio: una violazione giavissima uel
Saciamento uella iiconciliazione. Possiamo solo accennaie alle linee poitanti uella
questione, u'altionue notissima, pei ienueie compiensibile quello che iacconteiemo.
Pauie Pio veniva accusato ui aveie compoitamenti non leciti con alcune sue figlie spiiituali,
uel giuppo uelle pie uonne; cioe quelle che seguivano il suo apostolato con paiticolaie
feivoie. L'accusa giungeva - anche, ma non solo - ua una o pi seguaci, che si sentivano
meno piivilegiate, o scavalcate; e in paiticolaie ua Elviia, una uelle soielle Seiiitelli,
iesiuenti a San uiovanni Rotonuo. E una vicenua uai contoini che hanno uell'incieuibile. Il
piofessoie Antonio Bianchi, uno uei testimoni sentiti uagli autoii uella Positio, uii: ... La
loro denuncia non il prodotto di un inconsulto iaptus di follia. La loro follia fredda e
paziente: cerca un aggregazioneeuna risonanza. Una visita apostolica non si decidedalla
sera al mattino. Quasi certamentenon era nelleprevisioni delleSerritelli. Eppure, quando si
profila, essenon accusano incertezzeed entrano in scena comeseda tempo avessero studiato
il copioneeprevisto comparsecollaterali. LeSerritelli cercarono adesioni anchein unaltra
direzione. Trovarono sintonia egamma d'onda in padreGiustino. Attorniavano puntualmente
l'altare dove celebrava padre Giustino prima della messa del Padre. Dall'intesa la
partecipazione del segreto che le Serritelli, sia pure con cautela, si studiavano che non
rimanessesegreto. Di qui l'atteggiamento secco esprezzantedi padreGiustino nei confronti
del Padre, la collocazionedi un suo confessionalecon lespallegirateein alternativa a quello
di Padre Pio e il susseguente accanimento anche dopo la morte del Padre, che trova una
spiegazionenella fedeprestata alleconfidenzedelleSerritelli.
Pauie uiustino e l'iueatoie e l'autoie uelle iegistiazioni scanualose; un cappuccino
esiliato a Nalta, e fatto iichiamaie in convento a San uiovanni Rotonuo piopiio ua Pauie
Pio. Bi lui uice pauie Caimelo.
Buiante che pauie uiustino, gi ua stuuente ui teologia: Per il suo legalismo di zelota,
si adoper con tutti i mezzi, anchecon ricorsi arbitrari a Roma, di far rinviarel'ordinazione
sacerdotalea uno o pi confratelli da lui ritenuti indegni. Tra gli studenti scoppi un dramma
insanabile.
Pauie uiustino veueva sesso e peccato ovunque; incaiicato ui occupaisi ui Pauie Pio, che
oimai eia nei settant'anni, temeva in manieia maniacale pei la salvezza uella sua anima.
Insieme a fia' Nasseo; fu lui, giazie alla sua espeiienza ui muiatoie, che installo cavi,
miciofoni e iegistiatoie. Fia' Nasseo ua San Naitino in Pensilis, iacconta pauie Caimelo
Buiante, del padreGiustino fu fedelissimo collaboratore, esecutoreesegretario. Entrambi,
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per consiglio di una certa suor Lucina, arrivarono, secondo testimonianzedi testi oculari, a
seguirePadrePio, esorcizzandolo, con getti di acqua santa, convinti chefosseinvasato dal
demonio!....

L'atmosfeia intoino al convento eia elettiica, ua sempie; e la fama ui santit ui Pauie Pio
aveva scatenato eneigie che in un'ottica ieligiosa e facile classificaie come uiaboliche. Nella
Positio uiiolama Longo, una feuele uel convento, iacconta che fino agli anni Trenta tra le
figlie spirituali di Padre Pio ce riera una veramente santa, Lucia Fiorentino, morta il 16
febbraio 1934. Insieme alle sue amiche Lucia frequentava il convento e la chiesa dei
cappuccini. Vi andava solo per conferiredi cosespirituali con PadrePio eper assisterealle
sacrefunzioni. In modo particolareprendeva parteai tridui eallenovene, chesi facevano
semprenel pomeriggio, verso rimbrunire. La poverina soffriva di un singhiozzo nervoso che
lefaceva mancareVaria equasi la soffocava. Costretta a usciredi chiesa, Lucia si rifugiava
nell'angolo del convento per respiraremeglio. A volterimaneva cos, dietro quell'angolo, con
la frontesul dorso della mano poggiata al muro, per lungo tempo efaceva ritorno in chiesa
soltanto al termine della funzione. In quella posizione veniva vista da qualche pastore o
contadino chescendeva dalla montagna verso il paese(allora il luogo era deserto enon cera
illuminazioneelettrica). Una donna dietro 1angolo del convento, all'imbrunire, era una scena
chenon poteva passareinosservata. Checosa ci faceva?... Certo era l per saltareil muro di
clausura eandare... a farel'amorecol Monaco santo. Ma PadrePio era in chiesa a recitare
lepreghieredel triduo o della novena eLucia Fiorentino era l per respirareun po' d'aria
fresca e, terminata la sacra funzione, scendeva in paesecon lealtrecompagne. Ma il suo arrivo
a casa era gi preceduto dalla notizia, veramenteeccezionale, cheuna donna era stata vista
all'angolo del convento, saltareil muro di clausura, ecc. ecc..
Pei non pailaie uelle letteie anonime. Pauie Raffaele ua Sant'Elia a Pianisi ha lasciato un
manosciitto ineuito, citato nella Positio, uove iicoiua che il monaco santo dovsostenere
un duro attacco alla purezza ealla santit della sua vita.
Contro Padre Pio stata usata anche la vile arma delle lettere anonime, spedite con
dovizia al convento di San Giovanni Rotondo, alla Curia Cappuccina di Foggia ea Roma. In
certi periodi al superioredel convento lettereanonimearrivavano a catena equalchevolta
anchenei riguardi di PadrePio, di contenuto ignominioso. Di PadrePio intaccavano la sua
moralit e il suo sacro ministero. Opera solo diabolica, specie per noi della comunit che
eravamo a contatto diretto col povero padre. Su di essespesso si diceva cheil Padreaccordava
udienzepericoloseora alluna or alla tal altra persona, esi davano appuntamenti, segnando
Vora ei giorni in cui aveva ricevuto o doveva riceveretalepersona, aprendo la porta della
chiesa semprea ora tarda.
Pauie Raffaele uecise, pei sciupolo ui coscienza, e come iesponsabile uel convento, ui
faie la posta tutte le notti. Fece cambiaie la seiiatuia uella poita uella chiesa con una chiave
pi uifficile; mise un lucchetto all'uscio uella saciestia che immette nella scalinata inteina
uella clausuia e quando mi ero assicurato cheil PadrePio si era ritirato eandato a letto a
dormire, perchallevolterussava pure, prima di andarmenea letto mettevo dellestriscedi
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carta incollatealla porta della scalinata chesu dal corridoio scendegi... Questo lavoro dur
parecchio, finch non cessarono completamente le anonime. Posso affermare con sicura
coscienza e con giuramento che mai, n io n il padre Vittore, abbiamo notato il minimo
inconveniente: mai ho trovato lestriscedi carta lacerate.
In un'occasione specifica, il 24 febbiaio 19S9, un'altia letteia avveite: questa seia
mentie state a cena Pauie Pio apiii la Chiesa. E l'oia ui cena. Bopo alcuni bocconi, Pauie
Pio avveite il pauie vicaiio che ueve assentaisi eu esce. Racconta pauie Raffaele: Salgo su
nel corridoio; mi levo i sandali ea piedi nudi - faceva freddo - vado dietro la porta del coro per
assicurarmi chePadrePio fosseancora l; econ mia somma sorpresa egrandeumiliazione
sento che il povero Padre, tanto calunniato da anime vendute al diavolo, si disciplinava
dicendo il Misererea voceabbastanza chiara... Dopo osservo dal finestrino della stanzetta a
fianco del coro per vedere se nel piazzale vi fosse qualchepersona; ma non vi era anima
vivente. Allora mi persuado essereopera puramentediabolica, all'unico scopo di diffamareil
Padre.
Na le voci e le calunnie feceio piemio sull'eviuenza. Si uecise ui installaie uei miciofoni,
pei contiollaie che cosa accaueva nella celletta ui Pauie Pio, e nella foiesteiia, la stanzetta
uove il ieligioso iiceveva piivatamente figli e figlie spiiituali. Seconuo la ielazione stesa pei
la Positio ua pauie Ameueo Fabiocini, Piovinciale ui Foggia, furono collocati due soli
microfoni, uno nella cameretta n. 5 di PadrePio, l'altro nel parlatorio o foresteria (una stanza
presso la porta d'ingresso del convento). L'idea di collocarei microfoni vennein mente al
padreGiustino Gaballo (il confratello incaricato dell'assistenza a PadrePio, compito chein
realt assolveva con fraterna dedizione), chel'effettu segretamentecon la collaborazione
del fratello non chierico fra Masseo Cannilo. Il padre Giustino e il suo collaboratore, non
essendo demoni" non si permisero mai, per quanto mi consta, di registrareuna confessione
sacramentale(ma su questo punto le opinioni, a cominciaie ua quella ui Pauie Pio, sono
molto uiveise. N.u.A.): a essi interessavano solo i colloqui del Padrecon letre"piedonne" e
quanto gli andava a riferiresettimanalmente(precisamenteogni sabato) il comm. Battisti,
delegato amministrativo di Casa Sollievo della Sofferenza. Alla domanda checosa volessero
dirmi, padre Giustino rispose che il giorno precedente aveva segretamenteregistrato una
conversazione di Padre Pio con le pie donne", tenuta privatamente nella foresteria, e
avendovi appreso con dolorosa sorpresa cosegravi, era necessario cheio l'autorizzassi di
continuarea registraretali colloqui riservati. Allemieinsistenzedi volermi prima riferireche
cosa precisamente avessero rilevato, non risposero. Quando, innervosito dal loro silenzio,
esclamai: Per amor di Dio, spiegatevi... ho diritto di sapere... perchallora sietevenuti da
me?, intervennepadreEmilio: Si tratta di un bacio. Bacio... ma di chenatura?soggiunsi.
Unalzata di spalle fu la risposta. Riprese la parola padre Giustino: Ripetiamo che siamo
venuti perch ci autorizzi a continuare a registrare i colloqui riservati di Padre Pio.
assolutamentenecessario".
Non posso permetterlo, risposi.
Allora ribatt con tono serio tenga per certo che poich il nome di Padre Pio ha
risonanza dovunque, di tutte le gravissime conseguenze che deriveranno dalla negata
autorizzazione, lei neporter letremenderesponsabilit di fronteallOrdine, alla Chiesa, al
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mondo.
L'iniziativa ui pauie uiustino fu fatta propria da unalta autorit romana, ui cui pauie
Ameueo ignoia l'iuentit.
Pauie Ameueo ebbe l'oiuine ui metteisi a uisposizione ui pauie 0mbeito Teienzi,
iettoie uel Santuaiio uel Bivino Amoie, e si ieco a tiovailo una seia a Roma.
... Disposto il nastro su un registratore, vi si sedetteaccanto eminvit a farealtrettanto,
dicendo: Ora ascoltiamo questa conversazionedi PadrePio... in silenzio... edopo i commenti.
Lapparecchio mandava un sottilissimo filo di voce; per quanto io tenessi vicino lorecchio, non
riuscii a cogliere che qualche parola isolata, mai una frase di senso completo. Lui invece
sembrava checapissetutto. A un certo punto mi fecenotare: Ecco, qui cun bacio. Si ascolt
pi voltela registrazione; ma semprecon lo stesso risultato, per me. Staccato lo spinotto dalla
presa di correntelui esclam sdegnato: Cosegravi, padremio, cosetristi... Costituiranno una
spina per la Chiesa. Qualedelusioneequalescandalo per innumerevoli anime... eancheper
mechegli ero affezionatissimo. Ma necessario affrontaresubito la brutta faccenda, con
provvedimenti severi, efficaci. Ancheil confessoredi PadrePio avr quello chesi merita: verr
esiliato in Africa.

Bon Teienzi agiva, uisse, per mandato ricevuto dal Sant'Uffizio (allora retto
dall'arcivescovo Parente, perchassenteil cardinaleOttaviani). Tutto quanto dispongo, lo
stabilisco di accordo con la Suprema Congregazione. Ricoiuiamo che fu Pauie Pio a
chieueie che finisse l'esilio ui pauie uiustino. Rifeiisce pauie Caimelo, uuiante questo
episouio: Nel 1964 ebbi un incontro con S. Eminenza: argomento del colloquio PadrePio. A
un dato punto della conversazione riguardante l'uso dei registratori, l'eminentissimo a
bruciapelo mi domand: Padre Carmelo, poi come mai Padre Pio volle vicino a s Padre
Giustino, chiedendone tramite voi il ritorno da Malta?. Mi sentii umiliato e mortificato,
comprendendo la gravit di quell'interrogativo, e abbozzai una risposta: Eminenza, ma
prima padreGiustino voleva benea PadrePio, poi...stavo per continuarequando il cardinale,
riprendendosi erispondendo da sestesso al suo interrogativo, scand: Gi, del resto anche
Ges ebbeil suo Giuda nel collegio apostolico!... Cos purePadrePio ha avuto il suo Giuda.
ui in pieceuenza, molti anni piima, Pauie Pio eia stato oggetto ui una campagna ui
calunnie; e anche in quell'occasione l'attacco paiti uall'inteino uella chiesa.
Rifeiisce pauie Albeito B'Apolito: Don Domenico, nella campagna denigratoria contro
PadrePio ei Frati cappuccini, fu uno strumento facileemalleabilenellemani dell'arcipretee
dell'arcivescovo Gagliardi. (...) Negli ultimi anni della sua vita mi pregava di andarea fargli
un po
'
di compagnia nella solitudinedella sua casa. L'argomento dei discorsi era semprelo
stesso: il passato, la lotta a PadrePio, il crollo dellesuecalunnie, il rimorso della coscienza.
Na uiceva: Ero convinto di farebene. Pensavo chePadrePio fosseun impostore. Poi ho
dovuto obbedirea chi mi dava gli ordini. Eia il vescovo, che gli oiuinava ui calunniaie Pauie
Pio, e lui non pensava che si tiattasse ui calunnie: Non ci pensavo. Ero molto giovaneper
riflettereerendermi conto. Sapevo chedovevo obbedireenon davo importanza a tantecose.
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Pauie Albeito B'Apolito uisse che iiconosceva il torto ela mia colpa di avereparlato e
scritto contro PadrePio. Na si iifiuto ui iilasciaie una smentita sciitta. Non ho il coraggio...
a vocesmentisco tutto. E infatti nella Positio manca la iitiattazione ui uon Pallauino.
Na toiniamo agli anni Sessanta, ai miciofoni e alla sciaguiata visita apostolica
compiuta ua monsignoi Naccaii, che iicevette la ueposizione ui Elviia Seiiitelli. 0na
ueposizione netta e piecisa, ua cui venne a sapeie che la uonna aviebbe avuto iappoiti col
Pauie Pio semel vel bis in hebdomada come il visitatoie sciisse nel suo latino cuiiale,
ceitamente sconosciuto alla Seiiitelli. Una o duevoltealla settimana.L'Elviia non tenne
ceito pei s, il contenuto ui quella ueposizione, se come iacconta uon uiosue Fini: ... Elvira
Serritelli al Visitatoreapostolico mons. Maccari, ora arcivescovo di Ancona, aveva riferito cose
strane, incongruenti sulla condotta di Padre Pio, anzi aveva ben specificato accuse molto
gravi. Io pensai al mondo circostante. Mi fu riferito cheaveva calunniato il padre. Mi misi alla
ricerca della verit. E pailo a Naiia Nassa, una feuele ui San uiovanni Rotonuo, che gli
uisse: Al tempo della visita apostolica sono stata da Maccari. Il qualemi fecela domanda se
Elvira Serritelli fossecapacedi mentire. Mi sentii spinta a diredi s econ tuttelemieforze
vigorosamenteaffermai cheElvira Serritelli era capacedi mentire. Ho avvicinato la sorella di
Elvira Serritelli, la sig.na Manetta, per saperequalcosa circa la deposizionedi Elvira a mons.
Maccari. Manetta con facilit evanto disse: "Ce l'ha fatta a gh'isso lu seivizie" eaccompagn
leparolecon lo stenderedel braccio emettendo la mano sinistra al gomito per sottolineare
'lu seivizie" fatto a PadrePio. Io capii tutto: (quel gh'isso,) era PadrePio ecapii il significato
del gesto volgare, chemi rivel ancora l'originebassa della Serritelli.
Satana lavorava in quella mente malata fin da moltissimi anni prima ha uichiaiato
Naiia Nassa in un'altia occasione, e Pauie Pio uisse: Non mi sono poi mai illuso per quanto
riguarda lepersonechemi hanno circondato. Seiiitelli incluse: le chiamava le suepiaghe,
e non lesinava iimpioveii. La signoia Anna Benvenuto, veuova Panicali, iipoita la
confiuenza fattale ua un'altia feuele: ...Un giorno la signorina Cianferoni, anima pia e
devotissima di PadrePio mi dissein grandissima confidenza cheaveva saputo da una persona
degnissima di fedecheil padreaveva imposto per penitenza a Elvira di chiudersi nella sua
camera eattraversareil pavimento della stessa camera con la lingua per terra.
Na tutto quel lavoiio ai fianchi uel monaco santo funzionava, eccome. Il piofessoie
Antonio Bianchi ha iifeiito nella Positio: ... Personalmente trovai indecifrabile l'estrema
chiarezza del Cardinal Iorio, quando declinando una sollecitazionedella marchesa Giovanna
Boschi a interessarsi di PadrePio, non riusc a reprimerelelagrimeesussurr con amarezza:
"Quellemogli di PadrePio!". Parimenti incollocabilela risposta del Cardinal Lercaro, nella
chiesa di San Gioacchino a Roma, alla marchesa Boschi, alla signorina Margherita Hamilton
ead altrefigliespirituali: "Eminenza, quanto fanno soffrirePadrePio!".
Anchelui fa soffrireil Papa!".
Pauie Caimelo Buiante iacconta come un membio uella Commissione che uovette
esaminaie i nastii magnetici iegistiati a Pauie Pio, gli iivelo che un giorno ricevetteuna
telefonata da monsignor Loris Capovilla, segretario particolare del papa, (uiovanni XXIII,
N.uA.) con cui a nomedi questi lo invitava a parteciparealla celebrazionedi un'Ora Santa
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indetta dal santo Padrestesso proprio per impetrarelucedal Signoreper un giudizio sereno
everitiero sulla persona di PadrePio. Luce che eviuentemente non venne, peich la visita
apostolica, anche se iisolse uiasticamente lo scanualo uei miciofoni, fu viziata ualle
calunnie e ualle pievenzioni. Sempie pauie Caimelo iipoita, a pioposito ui Papa uiovanni,
un'ulteiioie confiuenza fatta ua una peisona uell'anticameia pontificia. Al terminedella
sua giornata terrena, Giovanni XXIII simbolo della bont edella bonomia, a chi lo pregava a
favoredi PadrePio, umiliato eferito da provvedimenti punitivi del Sant'Offizio, ripeteva: Mi
hanno ingannato! Mi hanno ingannato! Io nella mia vita non ho fatto mai malea nessuno,
neppurea una mosca!... Mi hanno ingannato: PadrePio un uomo di Dio!.
Peio la stiategia uel uiscieuito aveva oimai lavoiato silenziosamente, in piofonuit,
uiovanni uigliozzi, pei anni vicino a Pauie Pio, ha ueposto cosi al piocesso piesso la
Congiegazione pei le Cause uei Santi: Mi rec stuporeuna conversazionecon don Umberto
Teremi, parroco del Divino Amorein Roma, per moltissimi anni amico fedeledi PadrePio e
poi messosi contro improvvisamente, mi raccont di pretesi rapporti del Servo di Dio con una
di questepiedonne, aggiungendo chePadrePio prima era santo eadesso non lo era pi. Io
replicai chesePadrePio avesseavuto una di quellefantasie, lavrebbefatto quando era pi
giovaneenon adesso cheera cadenteeanziano. Dissi chedon Terenzi non aveva mai visto in
faccia quellepiedonne. Bastava guardarleper essereliberati dalla tentazione.
Anche pauie Ameueo si chieue comemai don Terenzi era passato da tanta stima verso
PadrePio a una valutazioneopposta, fino a considerarlo un immoraleeun ipocrita. E
come fu possibile che accuse uel geneie fosseio cieuute, e che estimatoii ui Pauie Pio
mutasseio paieie su ui lui cosi iapiuamente. Il capitolo seguente offie, giazie a una
testimonianza iiseivata contenuta nella Positio, una possibile iisposta a compoitamenti
appaientemente inspiegabili.
Dal profondo silenzio della mia celletta sento da un pezzo in qua leco di sinistrevoci che
si fanno intorno alla mia povera persona sciiveva Pauie Pio; veuiamo che geneie ui
sussuiii, e uove.

Complotto
Che monsignoi Naccaii, il suo segietaiio e una misteiiosa "segietaiia" che li accompagno
nei uue mesi ui inuagine a San uiovanni Rotonuo siano stati uno stiumento uell'aggiessione
uiabolica nei confionti ui Pauie Pio e opinione conuivisa ua molti, e ne abbiamo tiovato
numeiose testimonianze all'inteino uella Positio, la monumentale iaccolta ui uocumenti
che e seivita ui base alla beatificazione piima, e poi alla canonizzazione uel monaco santo.
Balla mole ui inteiviste, stuui e uichiaiazioni iaccolte nel coiso uegli anni ua ueiaiuo ui
Flumeii, Alessanuio ua Ripabottoni e ual postulato- ie uella causa, pauie Ciistofoio Bove,
emeigono ciicostanze e paiticolaii ui gianue inteiesse. In paiticolaie abbiamo tiovato una
testimonianza, quella ui un saceiuote, uon Fiancesco Putti, iesiuente piesso la Chiesa ui
San Fiancesco Saveiio, au Avellino, che getta una luce inquietante, e iivelatiice sulla
leggenua neia che tiavaglio pei anni e anni Pauie Pio. E inteiessante, questa ueposizione,
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peich avanza, uocumentanuola, la tesi che sia stato messo in opeia un veio e piopiio
complotto pei scieuitaie il monaco uel uaigano. 0n complotto "autonomo" iispetto alla
visita apostolica ui Naccaii, con piopaggini in tutta Italia; ma le sue autiici - peich si
tiattava ui uonne - alcune uelle quali, seconuo quanto affeimava nella Positio uon Fiancesco
Putti, collegate alla Nassoneiia, appiofittaiono con gianue tempismo uell'occasione offeita
ualla piesenza a San uiovanni Rotonuo ui un inuagatoie cosi uecisamente pievenuto e
ostile. L'effetto uella loio azione, collegato con la bomba Seiiitelli natuialmente fu
uevastante.
Tra lepersoneinterrogatedal VisitatoreApostolicoiaccontava uon Fiancesco Putti vi
sono state alcune donne, che erano dei veri demoni incarnati: ci mi era notorio
precedentemente alla Visita apostolica. Sarebbe ridicolo pensare che tali persone, che ci
tenevano a camuffarsi da angeli, abbiano deposto negli interrogatori dell'attivo Visitatore
apostolico cosechesiano in armonia con lo sviluppo dell'apostolato di benechePadrePio
compiea gloria di Dio ea salvezza delleanime; invecemi consta, con certezza materialee
morale, che infami furono le loro deposizioni contro Padre Pio, perch infame era il loro
comportamento. Del resto spudoratamentesenevantarono.
E noto che ci fosseio gelosie e iivalit, come sempie accauono in situazioni uel geneie,
anche nel monuo femminile che giavitava intoino al convento ui San uiovanni Rotonuo, e
in paiticolaie fia le figlie spiiituali uel santo. Na qui, se e veio quanto affeimato ual
saceiuote avellinese, il panoiama e totalmente uiveiso. Non si tiatta soltanto ui sfoghi
caiatteiiali, ma ui un piano oiganizzato, ui una veia e piopiia stiategia, stuuiata a tavolino,
lontano ual monasteio uel uaigano, e poi messa in atto con cuia lungo un aico ui tempo
non ciicosciitto a pochi gioini o episoui. Io ho esaminato il comportamento di tali donne
uiceva uon Fiancesco Putti eho constatato cheleloro singoleazioni erano spesso rivolteal
male, non per errore, ma con malizia e atto di volont. La loro prolungata e difficoltosa
presenza a San Giovanni Rotondo aveva uno scopo ben definito che fu portato a termine
attraverso dichiarazioni, deposizioni segrete, giurateefirmate, per trarrein inganno la Santa
MadreChiesa.
Na a quale obiettivo tenueva, questa congiuia. L'effetto piincipale uell'azione svolta ua
questo giuppo ui cospiiatiici saiebbe stato quello ui mouificaie l'atteggiamento ui alcuni
fiati e saceiuoti, fino a quel momento uevoti stimatoii ui Pauie Pio ua Pietielcina. Non solo:
anche il momento pi alto uella vita spiiituale uel monaco santo saiebbe stato
stiumentalizzato, pei otteneie "mateiiale" ua usaie in iiti ui tutt'altio geneie. Raccontava
uon Fiancesco Putti: Non vi faccio nomi, ma vi porto solo un esempio: c'stata una donna,
era tedesca, esecondo l'uso massonico, dopo la Santa Comunione, in finto atto di adorazione,
nel mentrenascondeva il suo volto in un libro di preghiera, fu sorpresa nel far ricaderel'ostia
consacrata fra lepaginedel libro stesso.
Il saceiuote paila ui uso massonico; chi peio ha una ceita conoscenza uel monuo
legato alle sette sataniche, sa che l'ostia consaciata ha un'impoitanza tutta paiticolaie, in
quell'ambiente; il possesso ui un'ostia consaciata e fonuamentale pei celebiaie le messe
neie, e peicio la "paiticola" uopo la tiansustanziazione e iiceicatissima uai satanisti.
Possiamo immaginaie quanto fosse iiceicata un'ostia consaciata ua Pauie Pio, la cui
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missione eia la lotta al uemonio nelle sue vaiie manifestazioni.
E il gusto peiveiso e paiticolaie con cui poteva veniie celebiata una messa satanica con
un'ostia tiafugata ualle mani uel monaco santo.
Ci fu un'altra chesi present a un frate, con una teca ancora con dei frammenti di ostie
consacrate, asserendo chelei stessa, per incarico della Massoneria, aveva profanato, dopo la
Comunione, leostie, consegnandoledirettamenteai massoni
La testimonianza ui uon Fiancesco Putti natuialmente non puo ignoiaie le maggioii
accusatiici ui Pauie Pio nella visita apostolica ui monsignoi Naccaii, mosse ualla gelosia
nei confionti uel monaco uel Sannio. Bon Putti giuuica interessantechelecinquesorelle
Serritelli (da comesi dice, autodefinitesi leCinquepiaghedi PadrePio"), residenti da sempre
a San Giovanni Rotondo, proprio loro, spontaneamentefacessero conoscereledeposizioni
firmateegiuratefatteal VisitatoreApostolico. 0ggi, contiaiiamente a cio che si cieueva,
non tutto e iimasto segieto... Sono a conoscenza che Emmanuele Biunatto e in possesso ui
ventiuue ueposizioni uelle peisone inteiiogate ua monsignoi Naccaii, visitatoie
Apostolico. Emmanuele Biunatto, il gianue uifensoie ui Pauie Pio, e moito il 1u febbiaio
196S, ua solo, uopo avei manifestato il timoie ui esseie ucciso. 0na valigia piena ui
uocumenti, che voleva affiuaie a Luigi Peioni, un altio piotagonista uella battaglia a favoie
ui Pauie Pio, scompaive quella mattina; e non fu mai pi iitiovata. Biunatto il gioino piima
aveva telefonato a casa ui un amico ui anni, confiuanuo: Vogliono farmi la pelle. Sul coipo
ui Biunatto non venne eseguita nessuna autopsia; eia anziano, caiuiopatico... ma le sue
azioni ui quelle ultime oie - la telefonata, il uesiueiio ui consegnaie la valigia ui uocumenti,
piima possibile - a Luigi Peioni lasciano un'ombia inquietante sulla sua fine.
La testimonianza ui uon Fiancesco Putti iisale agli anni Sessanta, qualche anno uopo la
visita apostolica ui monsignoi Naccaii, eu e stata acquisita alla Positio nel 1986. Fia l'altio,
il saceiuote ebbe in mano la copia fotostatica ui un uocumento ui eccezionale iilevanza. Si
tiattava ui una uichiaiazione fiimata uell'aichitetto Naiio Schieiano, che iipoitiamo qui ui
seguito, contenuta al N. 2284 uella Positio. Nel maggio 1964 andai con il prof. Di Raimo a
San Giovanni Rotondosciive l'aichitetto per vederePadrePio. In un colloquio da solo, gli
chiesi seera vero cheavevano messo microfoni nel suo confessionale. Mi rispose: S, hanno
osato tanto. Roma, 23 aprile1986. In fede, Mario Schierano.
Luigi Peioni si ieco a tiovaie uon Fiancesco Putti, pei chieueigli che cosa avesse potuto
concluueie, uopo avei iicevuto il uocumento. Proprio nulla fu la iisposta. Lepersoneche
mi affidarono il documento si attendevano da mela soluzionedi un problema di cui io non
sono l'arbitro. Qualeazionecorrispondenteal mio dovere, informai alcuni Superiori epenso
cheessi si siano resi perfettamenteconto dell'importanza del documento. Tuttavia qualcuno
mi consigli di disinteressarmi di tutto; un altro mi rispose: Checi posso fareio?. Certamente
la situazionemolto intricata, soprattutto perchla verit solo in parteconosciuta.
I miciofoni fuiono messi anche in confessionale, oppuie no. La veisione ufficiale,
consoliuata, sostiene il "no"; foise anche pei non coloiaie ui tinte ancoia pi cupe un
quauio ui pei s gi fosco, che veue uei saceiuoti impegnati a spiaie, violanuone l'intimit
spiiituale, un monaco santo.
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Ba alcune fiasi ui Pauie Pio, peio, si puo iicavaie un'impiessione uiveisa. Ricoiua Luigi
Peioni, che a un sua affezionata figlia spirituale, accorsa da Torino al primo diffondersi della
notizia dello scandalo, la qualesgomenta, gli chiede: Ma vero, padre, dei registratori in
confessionale? egli risponde: Altroch, figlia mia, vero... e come!... Quando io ero in
confessionale, lavoravano su; quando io ero su, lavoravano qui!.E alcuni anni pi taiui,
pailanuo con il Belegato Apostolico pauie Clemente ua Santa Naiia in Punta, Pauie Pio
uii: Seio avessi saputo prima checerano i registratori in confessionale, non sarei andato a
confessareper non esporreil sacramento della confessionea un orribilesacrilegio.
E pi che piobabile che la violazione uel segieto saciamentale legato alla confessione ci
sia stato comunque, peich Pauie Pio ascoltava i penitenti anche in pailatoiio. E anche
compiensibile che in seguito si siano ceicate ui evitaie conseguenze ui immagine ancoia
pi pesanti, che in ultima analisi si saiebbeio iiveisate sulla Chiesa. E cosi, lo stesso Pauie
Pio sulla vicenua uei miciofoni in confessionale si e sempie mostiato molto uoloiosamente
ieticente, quasi che ne sentisse il peso uella veigogna. Tutto pei uimostiaie un teoiema.
Egli accusato di immoralit con donne uiceva uon Putti, comegi ai tempi di monsignor
Gagliardi, vescovo di Manfredonia ecompagni, lecui gesta sono note.
Pauie Pio accusato ui iappoiti illeciti con le uonne: Non solo non ci credo, ma mi ripugna
il pensarlo. Non si ha rispetto neanchedei settantacinqueanni del frate! Per la verit che
chi aveva interessechecos fossecreduto, ha orchestrato tutto al finedi raggiungereuna
parvenza di verit.
La Positio iegistia a questo punto un'accusa giavissima, a cui abbiamo gi accennato
all'inizio uel capitolo, ma che auesso vi piesentiamo in tutta la sua ampiezza. Cioe a un veio
e piopiio complotto. I fatti ci sono, eancor pi leproveha iaccontato uon Fiancesco Putti,
che eia inteivistato a sua insaputa. Ponetemente al diabolico e perfido sistema per far
colpiredalla stessa Chiesa un sacerdote. Ecco il caso pratico, comeinfatti avvenuto. In primo
luogo necessario chealcuni confratelli, o altri sacerdoti, vengano legati al segreto naturale
o della confessionesacramentalecon alcunedonne, emi spiego. Un bel giorno, ossia un brutto
giorno, una figlia del demonio in carneeossa, incaricata espressamenteda chi ha interesse
di agirecontro il sacerdoteN.N., si presenta al confessoreA.B. edicecheil sacerdoteN.N. si
comportato malecon lei, tentando efacendo coseinnominabili. Altra volta, altra figlia del
demonio riferisceal confessoreC. D. cheil sacerdoteN.N. di cui sopra leha fatto proposte
osceneeha avuto un cattivo comportamento proprio con lei stessa. E cos di seguito a ottenere
che pi donne, figlie del demonio, si rivolgano ai singoli propri confessori, accusando
iniquamentesemprelo stesso sacerdoteN.N. di impurit ecomplicit in peccato turpe. Con
taleoperazionediabolica, fatta per lungo tempo con perfetta arte, ogni singolo sacerdote
vienea saperecheil sacerdoteN.N. si comportato male. D'altra parteil singolo confessore
non ha motivo di dubitare della sincerit dell'accusa circostanziata, anche perch la
penitente, nel complesso, si mostra allapparenza retta etimorata di Dio, mentrein realt
un'emissaria incaricata di rovinareil sacerdoteN.N. Nel caso di uninchiesta sul sacerdote
N.N. logico che i suoi confratelli non prendano nessuna iniziativa in difesa del creduto
colpevole, perci lAutorit ecclesiastica trover la strada libera per i provvedimenti di rigore,
richiesti dal caso suddetto, eil sacerdoteN.N. rovinato per sempre.
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Si tiatta ui un caso teoiico. Seconuo uon Fiancesco Putti, tutt'altio; quello che abbiamo
appena esposto saiebbe il canovaccio uella tiageuia uel monaco santo uel uaigano. 0na
stiategia che il saceiuote iesiuente au Avellino non ha esitazioni nell'attiibuiie a foize
oscuie. Questa chevi ho raccontato la storia di PadrePio, evelo dimostro. In primo luogo,
nellestatedel 1960 mi capit di incontrareun padrecappuccino chemi apr il suo addolorato
animo, eproprio in talecircostanza ebbi occasionedi citare, a nostro esempio, non solo le
virt di PadrePio, ma principalmentela silenziosa accettazionedella sofferenza cheoffrein
favoredelleanime. Dopo di ci sorsetra di meequel confratello di PadrePio una divergenza
di giudizio sulla realt dellevirt di PadrePio, ein modo specialesulla castit. Detto padre
afferm chesinceramentenon poteva condividerelelogio sulla castit di PadrePio. Alla mia
sorpresa, avvalor il suo pensiero dicendomi: "Purtroppo non comelei dice; a merisulta
differentemente. Infatti una donna mi ha confessato chePadrePio proprio con lei stessa si era
comportato moralmentemale, perci.... A mia volta, istintivamente, sapendo per esperienza
chein qualsiasi caso il nomedel complicein peccato turpe, non vienemai fatto, domandai se
fossestato lui a richiederlo. La risposta fu precisa: "No, spontaneamentemi stato fatto il
nomedi PadrePio qualecomplicein peccato turpe. Restai perplesso sentendo cheera stato
fatto il nomedel complicespontaneamente, ripeto ci non avvienemai! In secondo luogo, il
comportamento di molti, anzi troppi confratelli di Padre Pio e rimane totalmente
ingiustificabile. Da entusiasti quali erano verso il loro confratello si sono tramutati in veri e
acerrimi nemici. In alcuni c stato un mutamento radicaleerepentino chenon trova alcuna
giustificazione: l'unica spiegazionevienefornita soltanto da quanto sopra esposto.
Quante volte e stata iipetuta questa opeiazione ui peifiuia eccezionale. E impossibile
sapeilo. Fu un'opeiazione ui estiema efficacia; la sua foiza ueiivava, e ancoia auesso ueiiva
uall'esseie stiettamente collegata a un Saciamento cosi uelicato come quello uella
Riconciliazione. Il saceiuote che iiceve la confessione e "vulneiabile", in quanto ueve
piesuppoiie la buona feue ui chi ammette le piopiie colpe, in manieia giatuita, e
appaientemente, senza seconui fini; e nello stesso tempo, essenuo vincolato al segieto, non
puo faine paite a nessuno, confiontaie la sua espeiienza o le confiuenze iicevute. 0n
obbligo che gaiantisce la iiseivatezza, e la copeituia uella macchinazione, piaticamente
pei sempie. Ba quanto abbiamo letto, questo attacco alla cieuibilit ui Pauie Pio non eia
limitato a San uiovanni Rotonuo. Ecco un altio biano uella ueposizione, iegistiata senza
che il suo autoie ne fosse a conoscenza. Il padre Cappello, S.J. che esercitava il suo
apostolato nella chiesa di Sant'Ignazio in Roma echeio ho avuto il piaceredi conoscereedi
avvicinarepi volte, mi risultava personalmentecheverso PadrePio nutriva amore, stima e
venerazione. Dopo circa un mesecheun demonio di donna, G.F. aveva lasciato San Giovanni
Rotondo esi era trasferita a Roma, allecalcagna di padreCappello, anchequesti (cheora in
cielo) ebbela sua metamorfosi nei riguardi di PadrePio: aveva cessato di considerarePadre
Pio comeluomo di Dio, giungendo a influenzarenegativamentelealtesfereecclesiastichee
a sconsigliarevari sacerdoti di frequentarePadrePio. Lo stesso visitatoreapostolico, durante
la visita apostolica, a un sacerdotecheda diverso tempo si tratteneva a San Giovanni Rotondo
ingiunse di partire, dicendo: Qui lei non pu stare, questo non un luogo adatto per
sacerdoti!. A San Giovanni Rotondo spesso hanno preso la residenza per lungo tempo donne
cheda prima si sono ostentatamentemostrateperfettecristianeedevotissime- con forme
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esteriori anche fuori del normale - verso Padre Pio; poi gradatamente aumentando
lostentazionedella loro rettitudineedevozioneverso il padre, si sono fattescoprire, anchein
modo sciocco, per quello che veramente erano: immorali, bugiarde, figlie del demonio. Il
momento in cui si sono fatte scoprire stato quando hanno creduto che fosse giunta
loccasionepropizia per attuareil male; il demonio pi scaltro cheintelligente.
E eviuente che una visita apostolica come quella compiuta ua monsignoi Naccaii
aviebbe iappiesentato un'oppoitunit unica eu eccezionale pei coionaie un lungo lavoio
ui scavo intoino alle fonuamenta uella fama ui integiit ui Pauie Pio. Lauuove una seiie
infinita ui attacchi fiontali, fisici e spiiituali, aveva fallito e continuava a mostiaisi
inefficace, la sottile velenosa peifiuia ui una calunnia mascheiata ua pentimento poteva
finalmente aveie effetti uiiompenti. In un'ottica spiiituale e ieligiosa l'uso maligno ui un
futuio successoie uegli apostoli, come monsignoi Naccaii, e motivo ui iiflessione sul
mysteriuminiquitatis, e uella libeit ui agiie concessagli ua Bio.
Tra lepersoneinterrogatedal visitatoreapostolico vi sono alcunedonne, cheerano dei
veri demoni incarnati: ci mi era noto precedentemente alla Visita apostolica. Sarebbe
ridicolo pensarechetali persone, checi tenevano a camuffarsi da angeli, abbiano deposto
negli interrogatori dell'attivo visitatoreapostolico cosechesiano in armonia con lo sviluppo
dell'apostolato di benechePadrePio compiea gloria di Dio ea salvezza delleanime; invece
mi consta, con certezza materialeemorale, cheinfami furono leloro deposizioni contro Padre
Pio, perchinfameera il loro comportamento. Del resto spudoratamentesenevantarono. Ho
esaminato il comportamento di tali donneeho constatato cheleloro singoleazioni erano
spesso rivolteal male, non per errore, ma con malizia eatto di volont. La loro prolungata e
difficoltosa permanenza a San Giovanni Rotondo aveva uno scopo ben definito chefu portato
a termine attraverso dichiarazioni, deposizioni segrete, giurate e firmate, per trarre in
inganno la Santa MadreChiesa.
Sull'opeiato ui u.F., la uonna che segui fino a Roma pauie Cappello, uon Fiancesco Putti
non aveva uubbi: Costei l'ultimo demonio in ordinedi tempo (ma primo per importanza
per leinfamiecheasseriscedi aver vistoriguardo a PadrePio cheho scoperto). Gi da prima
vennea Roma per preparareil suo diabolico piano, avvicinando pi ecclesiastici, esi allontan
definitivamenteda San Giovanni Rotondo trasferendosi a Roma dopo la visita apostolica di
monsignor Maccari. Ma non prima di aver compiuto la sua missionediabolica contro Padre
Pio.
Non eia sola, uunque, seconuo uon Putti, la calunniatiice nel confessionale; eia
coauiuvata ua altie peisone, uonne anch'esse; e quanuo gli fu chiesto, come iisulta ualla
Positio se pensava che quelle peisone avesseio il compito ui uenigiaie Pauie Pio ubbiuenuo
agli oiuini ui qualche oiganizzazione, la iisposta e stata positiva: Certamente, enon poche.
Del resto dovete ben comprendere che il gettare maldicenza con fango secco e fresco
attraverso la certezza chequanto si diceresta rinchiuso nel rigoroso segreto degli archivi del
Santo Uffizio, allettante per qualsiasi demonio incarnato. stata veramente per questa
genteun'occasionepropizia eimpensata. Era giunto il momento adatto, sapendosi fuori di
ogni possibilecontrollo, responsabilit, confronto o denuncia, il completareil servizio al loro
iniquo padroneche, per talescopo, leaveva istruite. Notatechel'azionecos comestata
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ideata, guidata eattuata veramenteun capolavoro dinfamia.
Il collegamento con la visita apostolica che poito a conseguenze cosi umilianti pei Pauie
Pio, fino a quanuo non cambio papa, e le sanzioni venneio abolite, e uiietto; in piatica la
visita apostolica ebbe come effetto quello ui impeuiie il ministeio pastoiale, cioe la lotta
che Pauie Pio conuuceva con l'avveisaiio pei stiappaigli uelle anime. Si assiste a San
Giovanni Rotondo a un fenomeno stranissimosottolineava uon Putti, altrovesi cerca di
attirarei fedeli con ogni mezzo moderno edispendioso, l invecesi caccerebbero tutti via se
fossepossibile. Difatti la chiesa (dei Cappuccini) lavora alacrementecontro ledirettivedella
santa Madre Chiesa: il voluto disservizio nell'amministrazione dei sacramenti ai fedeli - e
ancor peggio per i poveri malati del luogo - tocca puntealtissime; ledevozioni chealtrovela
santa MadreChiesa insistentementeraccomanda per il benedelleanime, nella chiesa (dei
Cappuccini) sepossibilesono soppresse, altrimenti ostacolate; lesanteMesse, per maggior
incomodo dei fedeli non possono essere celebrate dopo le ore 8.30, neanche dai sacerdoti
forestieri. Quanto sopra insieme a tante altre cose, che mi astengo di elencare fatto
scientemente, poich, cos dicono, questi sono gli ordini lasciati dal Visitatore apostolico.
Questi interrogativi epunti oscuri sono erimangono un mistero per i loro controsensi.
Se si accetta l'ipotesi che anche questa peisecuzione non fosse che un episouio uella
gueiia, si puo pensaie che il nemico giuiato ui Pauie Pio sia iimasto molto souuisfatto ui
questa paiticolaie "campagna". Quanto agli stiumenti umani uel complotto uon Fiancesco
Putti ha lasciato una sua inteipietazione: PadrePio ha convertito, nel suo lunghissimo e
fecondo apostolato, tra tanti peccatori, diversi esponenti della Massoneria. Questo fatto ha
provocato una rabbiosa reazione, chestata attuata con una programmazionelenta esicura.
Nessun altro mezzo avrebbepotuto frenarePadrePio nel suo apostolato cheun'accusa di
immoralit, comeinfatti avvenuto. Con tali sistemi sono stati rovinati non pochi sacerdoti e
non il caso che ora vi faccia t nomi. Basta rammentarsi di sant'Alfonso. Accusato di
immoralit, fu disprezzato, vilipeso emor fuori dell'Ordineda lui fondato, perchdiscacciato.
Contrariamentea ogni aspettativa di allora, salito alla gloria degli altari: la sua gloria la
sentenza contro gli accusatori.

Esorcismi e indemoniati
Eiano le anime, la posta in gioco nella lotta epica piefiguiata ualla "visione" uel gennaio
19uS. La battaglia si svolgeva ogni gioino, pei oie, nel confessionale. 0no scontio uuiato
cinquant'anni, salvo il peiiouo in cui fu pioibito a Pauie Pio ui eseicitaie il ministeio uella
iiconciliazione. Fu ceitamente quello, il teiieno piincipale sui cui Pauie Pio e il suo nemico
si incontiaiono uuiamente. 0ltie a quello, peisonale, uei uubbi e uelle tentazioni, che il
uemonio tentava ui insinuaie, pei inueboliie l'avveisaiio. Na ci si saiebbe potuti aspettaie
che il monaco santo, anche e piopiio pei la sua facilit a fai conviveie lo stiaoiuinaiio con
la noimalit quotiuiana, ci ueuicasse anche una foima paiticolaie ui lotta al uiavolo, e cioe
la "libeiazione" iituale. Il iappoito ui Pauie Pio con gli esoicismi ha sempie incuiiosito i
biogiafi; ma a quanto iisulta, li ha piaticati in manieia saltuaiia. Non mancano peio episoui
eccezionali, nella pui gi stiaoiuinaiia lotta. 0no uei pi eclatanti avvenne nel 1964, cioe
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quattio anni piima uella scompaisa uel monaco santo. E estate, e fia le uonne che aspettano
nella saciestia piccola che passi Pauie Pio, c'e anche una iagazza ui uiciotto anni, uel Noiu
Italia, posseuuta. Quanuo il fiate passa, il uemonio si scatena in uila e insulti. Pauie Pio
sembia non faici caso. Na nella notte fia il S e il 6 luglio il convento e scosso ua un iumoie,
foitissimo, un tuono che fa tiemaie muia e pavimenti. E subito uopo si ouono le giiua ui
Pauie Pio: Fratelli, aiutatemi!... Fratelli, aiutatemi!.... I ieligiosi coiiono nella sua cella, e
tiovano l'anziano fiate a teiia, bocconi, semisvenuto; peiue sangue ualla bocca e ual naso,
e sull'aicata sopiaccigliaie uestia ha un'ampia feiita, come ui un pugno. La mattina
seguente Pauie Pio uovi iestaie a letto, e non poti scenueie in cappella pei celebiaie la
messa.
Il fatto e stato naiiato ua molti testimoni; in paiticolaie ne fa ampio iesoconto nel suo
Diario pauie Eligio B'Antonio. E anche Luigi Peioni ne foinisce una veisione molto iicca ui
uettagli: Il giorno dopo padreDellepianeincontra, al primo piano, PadrePio chevieneavanti
sostenuto da dueconfratelli. Al vederlo cos ridotto, gli chiedeallarmato: Chesuccesso,
padre?. Eh! Sono caduto!. Ma uno dei frati soggiunge: ...eha preso un sacco di legnate.
Mentrescendono lescale, si odela vocedella giovane, invasata dal demonio che, dal corridoio,
urla: ...Quell'anima era gi mia; mel'ha levata per forza, all'ultimo istante, quel vecchiaccio!
L'avrei voluto distruggere, questa notte; egli occhi glieli avrei cacciati certamentesequella
donna non gli avessemesso un cuscino sotto il viso.... Si poi saputo chePadrePio stato
ritrovato sotto il letto, tutto pesto, con gli occhi gonfi econ i segni evidentissimi sotto di essi,
come di due dita che avessero tentato di accecarlo. Per richiudere la ferita dell'arcata
sopracciliarei medici hanno messo duepunti a carneviva. Nella stessa mattina del 6 luglio il
demonio, per bocca dell'ossessa, d un'altra conferma dell'accaduto: "... Ieri sera alledieci,
sono stato a trovarequalcuno... mi sono vendicato... cos imparer un'altra volta''. Veramente
chi non ha ancora imparato proprio il demonio, perchsePadrePio si lasciato massacrare
da lui fin da bambino, non sar ora, a settantasetteanni, chesi decider a tirarsi indietro.
Luigi Peioni ha iaccolto questa testimonianza uiiettamente ua Pauie Pio Bellepiane uei
Fiati Ninimi ui san Fiancesco ua Paola, nella piima uomenica ui maggio uel 197S. Bopo
quell'assalto, fuiono scattate alcune fotogiafie a Pauie Pio, ua cui iisultano eviuenti i segni
lasciati sul volto uall'aggiessione. Na la stoiia ui quell'inuemoniata, e uel suo "ospite",
paiticolaimente feioce non finisce li. Infatti naiia Albeito B'Apolito che vi fu il tentativo ua
paite ui alcuni saceiuoti, cappuccini e conventuali, ui esoicizzaie l'inuemoniata, che
avevano avuto il peimesso uel vescovo. Il uiavolo li pienueva in giio: Non vi vergognate!
Avete mangiato e bevuto e ora volete cacciarmi da questo corpo. Non sar mai. Pauie
Bellepiane naiia anche che il uemonio si vantava, pei bocca uell'invasata, ui avei uato un
potente pugno alla spina uoisale ui Pauie Pio e che, pei le peicosse, gli aveva impeuito ui
scenueie in chiesa pei celebiaie la Nessa. La stoiia teimina qualche gioino pi taiui. Pauie
Pio, iistabilito, passo ui nuovo pei la saciestia, pei anuaie in chiesa e uiie Nessa. La iagazza
inuemoniata lo viue usciie iivestito uei paiamenti sacii: emise un uilo gianuissimo,
svenne. Quanuo iipiese i sensi, eia libeia.
La Positio contiene un episouio che aviebbe uell'incieuibile, se Pauie Pio non l'avesse
iaccontato a pauie Taicisio, che cosi Io iipoita: Una mattina mentrestavo confessando gli
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uomini uice Pauie Pio mi si presenta un signore alto, snello, vestito con una certa
raffinatezza e dai modi garbati, gentili. Inginocchiatosi questo sconosciuto incomincia a
palesare i suoi peccati che erano di ogni genere contro Dio, contro il prossimo, contro la
morale: tutti aberranti. Mi colp una cosa. Ver tutteleaccuse, anchedopo la mia riprensione,
fatta adducendo comeprova la parola di Dio, il magistero della Chiesa, la moraledei santi,
questo enigmatico penitentecontrobatteva lemieparolegiustificando, con estrema abilit e
con ricercatissimo garbo, ogni generedi peccato, svuotandolo di qualsiasi malizia ecercando
allo stesso tempo di rendere normali, naturali, umanamente indifferenti tutti gli atti
peccaminosi. E questo non solo per i peccati cheerano raccapriccianti contro Dio, Ges, la
Madonna, i Santi, cheindicava con perifrasi irriverenti senza mai nominarli, ma ancheper i
peccati cheerano moralmentetanto sporchi erozzi da toccareil fondo della pi stomachevole
cloaca. Le risposte, che questo enigmatico penitente dava di volta in volta alle mie
argomentazioni, con abilesottigliezza econ ovattata malizia, mi impressionavano. Tra mee
me, domandandomi, dicevo: Chi costui? Da chemondo viene? Chi sar mai?. E cercavo di
fissarlo benein volto per leggereeventualmentequalcosa tra lepieghedel suo viso; eallo
stesso tempo aguzzavo leorecchiea ogni sua parola in modo chenessuna di essemi sfuggisse
per soppesarlein tutta la loro portata. A un certo momentouice Pauie Pio, per una luce
interiorevivida efulgida percepii chiaramentechi era colui chemi stava dinanzi E con tono
deciso eimperioso gli dissi: Di' viva Ges, viva Maria. Appena pronunziati questi soavissimi
epotentissimi nomi, Satana sparisceattristantein un guizzo di fuoco, lasciando dietro a sun
insopportabileirrespirabilefetore. Cosi ha iaccontato a pauie Taicisio ua Ceivinaia, oia
scompaiso, amico ui pauie Amoith, esoicista a San uiovanni Rotonuo, e autoie ui un
piccolo stuuio sui iappoiti fia Pauie Pio e il uiavolo.
Sempie nella Positio abbiamo tiovato un episouio iifeiito ua un saceiuote, uon Pieiino
ualeone. Nel 1949 stetti vicino al padretutto il mesedi luglio. Fu un anno denso di fatti.
...Un'altra mattina PadrePio confessava netta sacrestia detta chiesetta antica. Si trovava a
destra, entrando sia per la porticina sia dalla chiesetta amena in sacrestia, L'angolo era
riservato da duetende. Dal centro, doveletendinenon combaciavano perfettamente, riuscivo
a vedere il Padre. Mentre la gente, ordinatamente, si avvicendava atte confessioni, io
recitando il breviario, seguivo evedevo il Padre. A un tratto un uomo robusto, occhi piccoli e
neri, capetti brizzolati, dalla giacca scura e dai pantaloni rigati, entr dalla chiesetta in
sacrestia per la porticina a destra dell'altare. Sospesi la recita del breviario e, incuriosito dal
farestrano di quell'uomo, mi fermai a osservarlo. Senza attendereil turno pass avanti a tutti
ed entr dal centro, dovesi congiungevano letendine, rimanendo ritto davanti al Padre, che
non riuscivo a vederepi. Dopo dueminuti circa lo vidi scompariresotto terra, con legambe
divaricate. Rimasi colpito dal fatto, ma non turbato. In cuor mio dissi: "Padre, non sto capendo
nulla, desidero per che un giorno mi faccia conoscere cosa successo". Mentre andavo
pensando cos, alzai gli occhi verso il Padreelo rividi Ges, giovane, biondo ebello, tutto tirato
all'indietro sulla sedia, doveera seduto, intento a guardarequell'uomo checadeva gi. Subito
dopo il Padre, tornando normale, grid forte: Giovanotti, vi voletesbrigare?". Il fatto pass
inosservato a quelli che attendevano e subito fu ripreso il turno delle confessioni. Hanno
seguenteeravamo tutti in veranda. Si parlava col padredel libro Celestino vI di Giovanni
Papini, dovesi afferma cheun giorno, dopo tanti millenni di Inferno, anchei demoni andranno
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in Paradiso. PadrePio stava zitto, ma accennava col volto di non condividerequello cheera
scritto nel libro. Gli fu chiesto il suo parere. Egli cos rispose: Ricordo di aver letto cheun
povero sacerdoteera in sacrestia a confessarela gente. A un tratto vi entr un uomo sulla
quarantina, occhi neri, capelli brizzolati, giacca nera, pantaloni rigati, epassando avanti a
tutti, si present davanti al confessore, rimanendo in piedi. Il sacerdotelo invit a mettersi in
ginocchio, ma quello rispose: Non posso', ecredendo chefosseammalato gli chiesesubito i
peccati cheaveva fatto. L'uomo dissetanti peccati da sembrarecomesetutti i peccati del
mondo li avessecommessi lui. Il sacerdote, dopo aver dato gli opportuni consigli, invit ancora
una volta quello strano penitente a piegare almeno il capo, perch stava per impartirgli
l'assoluzione. Quegli risposeancora: Non posso'. A questo punto" raccontava PadrePio, il
sacerdotedisse: Amico mio, al mattino quando ti infili i pantaloni, la testa tela pieghi un po',
s o no?'. L'uomo guard con sdegno il sacerdoteerispose: Io sono Lucifero, nel mio regno non
esistepiegatura'. PadrePio concluse: SeLucifero ei demoni non si possono piegarea Dio, non
possono, tanto meno, andaremai in Paradiso'. Dopo altri naturali chiarimenti, PadrePio si
alz per ritirarsi nella cella n. 1. Sotto lo stipitedella porta mi avvicinai a lui egli dissi: Padre,
quel sacerdotedi cui aveteraccontato laneddoto eravateproprio voi. Il fatto vi capit l'anno
scorso, gi in sacrestia, eio ero presentePadrePio si rattrist, epiangendo, mi rispose: S,
vero, capitato anchea me, ma vero purechel'episodio l'ho letto su di un libro'.
Ancoia: siamo nel 1924, e Pauie Pio si e feimato a piegaie nel coio uella chiesa, mentie
i suoi confiatelli sono gi in iefettoiio. All'impiovviso sente uel iumoie, che pioviene
uall'altai maggioie, si avvicina e veue un fiaticello, impegnato a toglieie la ceia cauuta sui
canuelieii. Uagli, chefa alloco. gli chieue. L'altio iisponue: Faccio lefaccendechenon
feci benequando stavo qui. Sono un novizio cappuccino... Passai all'altra vita mentrefacevo
il noviziato in questo convento. Sono salvo, ma debbo scontare le mancanzecommesse in
questo convento, specienel farelepuliziein chiesa. Padre, prega per me.... In quel momento
cauue qualche canuela. E il pauie: gi! Ora espii buttando gi lecandele.... Il fiaticello
spaiisce; e Pauie Pio, un po' tuibato, si unisce agli altii nella stanza uel fuoco comune. Bopo
un poco chiama piesso ui s Emmanuele Biunatto, gli uice ui pienueie una canuela, e ui
seguiilo in chiesa. uiunti laggi, gli chieue ui guaiuaie se uietio l'altaie e tutto a posto. Pei
teiia, ci sono alcune canuele iotte. Adesso possiamo andare, concluue Pauie Pio, senza
spiegaie al peiplessissimo Biunatto il peich ui quella passeggiata.
Invece pauie Bonaventuia ua Pavullo naiia che una volta verso mezzogiorno, in chiesa
lo avvicina una vecchia che chiede di confessarsi e poich sorda vuole confessarsi in
sagrestia. Il padrela invita a inginocchiarsi, ma quella dicechelefanno maleleginocchia e
cheperci non pu. In confessionetira fuori una carrettata di peccati orrendi. Quando il padre
sta per iniziare la formula dellassoluzione, la vecchia lancia un urlo bestiale e fugge via,
seguita da un sibilo comedi vento edallo sbatteredelleportedella sagrestia edella chiesa.
PadrePio va alla ricerca della donna fin sulla piazzetta del convento echiedenotizieanchea
un gruppetto di pellegrini chesta pranzando sotto lolmo. Nessuno ha veduto la donna. Con
molta mouestia, pauie Taicisio affeima che a San Giovanni Rotondo gli esorcismi contro il
maligno venivano fatti quasi sempreda PadrePio; enon era infrequenteil caso in cui il Padre
deputava qualcheconfratello a farli, ha metodologia per era diversa: il Padreelesorcista
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non si diportavano tutti edueallo stesso modo. In vaiie occasioni fuiono poitate uavanti al
monaco stigmatizzato peisone che pensavano ui esseie posseuute, o comunque vittime ui
qualche male malefico. Pauie Taicisio iacconta che Pauie Pio dopo aver dato a questi uno
sguardo indagatoreda scrutarli con gli occhi intimamente, diceva allinteressato, ea quelli
chelo accompagnavano: fatti curare; fatelo curare. Era chiaro chein questi casi non si
trattava di possessione, ma di malattia psiconevrotica. Altie volte invece la situazione eia
ben uiveisa. L'esoicista ui San uiovanni Rotonuo iicoiua un episouio, in cui Pauie Pio gli si
iivolse cosi: Vagli, fai gli esorcismi a questa povera donna: il maligno davvero qui c!.
C'eia uavveio, e mentie pauie Taicisio iecitava le pieghieie, la posseuuta scalciava,
moiueva, tentata ui faie uel male a quelli che la tenevano. E giiuava veiso pauie Taicisio:
A tenon posso farenulla! Sta vicino a tequellaltro (PadrePio) cheprega eti assiste!, E
inteiessante notaie come anche uon uabiiele Amoith iacconti che ancoia auesso, uuiante
gli esoicismi, le peisone posseuute veuano accanto a lui - ma uon uabiiele non ne ha
peicezione - Pauie Pio.
0n capitolo a paite meiitano gli incontii occasionali, che iicoiuano ceite icone uel
vangelo, ui Pauie Pio con peisone posseuute ual uemonio, che in sua piesenza ceicavano
ui avventaiglisi contio, o si abbanuonavano a gesti scomposti. In geneie la iisposta eia
peientoiia, biusca, intimativa: Taci!; oppuie: Basta!; e anche: La smetti?!. Altiimenti
Pauie Pio guaiuava fissa la peisona, e il suo ospite inuesiueiato, e ingiungeva: Vai via!. E
nella maggioi paite uei casi il posseuuto toinava calmo. Pauie Taicisio iipoita che almeno
in uue occasioni lo spiiito che abitava la peisona si iivolse uiiettamente al monaco santo,
uicenuo: PadrePio, ci dai pi fastidio tu chesan Michele!; e PadrePio, non ci strapparele
anime e noi non ti daremo molestia. Al che pauie Taicisio chiese: Padre spirituale, ha
sentito checosa ha detto il diavolo?. Pauie Pio gli iispose: Satana ha paura di me. Quasi
con la stessa fiase iispose soiiiuenuo a una iagazza che lo iingiaziava pei esseie stata
libeiata: E tu non sai cheSatana ha paura di me?. In un aiticolo sciitto nel 1977 pei il
Bollettino uella Casa Sollievo uella Soffeienza, Cleonice Noicalui, una uelle figlie
spiiituali ui Pauie Pio, iicoiua che il monaco santo iaccomanuava a un'anima timoiosa uei
uemoni: Figlia mia, non ti auguro di vederneuno, tu nemorresti allistante. Caccia subito le
tentazioni con laiuto della Madonna; sono scintilledi fuoco ardente, chesesostano un po, ti
bruciano! Vincechi fugge!.

Fino alla fine
L'epilogo ui una saga e sempie melanconico. Anche se l'eioe e uestinato al tiionfo, un
avveisaiio spietato ceica fessuie nella sua aimatuia fino all'ultimo seconuo, e mentie la
sabbia scoiie nella clessiuia moltiplica gli sfoizi pei sopiaffaie l'avveisaiio che sente
sfuggiigli. Lo attacca sul fisico: capogiii, tossi asmatiche soffocanti, sbanuamenti e cauute a
seguito ui impiovvisi mancamenti, escuisioni iepentine nella tempeiatuia coipoiea. E poi
visioni tiemenue. Pauie Feueiico ua Nacchia iacconta che nei suoi ultimi gioini ui vita
teiiena il monaco santo veniva tuibato ua visioni pauiose; affeimava egli stesso ui
veueie gli spiiiti infeinali. Pauie uioigio Ciuchon, gesuita, ielatoie al piimo Convegno ui
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stuuio sulla spiiitualit ui Pauie Pio, cita pauie Alessio, e sciive: Il PadrePio era allora
agitato; aveva chiamato padreAlessio dalla stanza n. 8; era sulla sedia, pregava, edisse:
Figlio mio, rimani qui perchnon mi lasciano in paceun secondo!. Talvolta era in preda a
visioni terrificanti, comequando, sulla piccola terrazza antistantela sua camera, fu preso
dallo spavento, alz le mani con le dita aperte per due o tre minuti, con tanto sudore (e
rossore) chepadreAlessio dovetteasciugarli la testa con dieci fazzoletti. Poco dopo, quando
padreAlessio gli chiesechecosa fosseaccaduto, gli rispose: Seavessi visto quello cheho visto
io, saresti morto.
Anche nelle ultime oie ui vita possiamo pensaie che l'avveisaiio non abbia concesso
tiegua. Pauie Pellegiino ua Sant'Elia a Pianisi iacconta: A mezzanotte ha cominciato a
tremare come un bambino; una paura, un terrore che durato sin dopo l'una dopo
mezzanotte. Ha voluto chemi sedessi vicino a lui, vicino al letto, emi stringeva fortelemani.
Poi mi ha domandato: Vagli, hai ditto 'a Messa?. Erano circa le 12,10; e io: troppo
presto!ho risposto sorridendo ancora mezzanotte!E lui: Mb! Stamattina la dirai per
me!.
L'eioe ui un'epopea "ueve" moiiie con la spaua in pugno. Anche Pauie Pio aveva
un'aima. Quale fosse, lo iivelo pochi gioini piima ui moiiie. Racconta pauie Taicisio ua
Ceivinaia che un gioino, mettendosi a letto disseai frati cheerano in cella con lui: Datemi
l'arma. E i frati, sorpresi eincuriositi, gli chiedono: Dov'l'arma? Noi non vediamo niente!.
E PadrePio: Sta nella mia tonaca, cheaveteappesa allattaccapanni or ora!I frati, dopo
aver rovistato per benein tutteletaschedel suo abito religioso, gli dicono: Padre, non c'
nessun'arma nel suo saio! C'soltanto la corona del Rosario!. E PadrePio, subito: E questa
non un'arma? La vera arma.".

Padre Gabriele Amorth parla di Padre Pio
Pei ventisei anni, ual 1942 al 1968, l'anno uella moite ui Pauie Pio, uon uabiiele Amoith,
il saceiuote paolino che appaie come il pi autoievole fia gli esoicisti italiani, si e iecato a
San uiovanni Rotonuo, in pellegiinaggio ual santo uel uaigano. Piima ancoia ui entiaie in
questa "specializzazione" pastoiale cosi uifficile e stiaoiuinaiia il saceiuote emiliano
espeito ui maiiologia si senti attiatto ualla figuia uel monaco uel Sannio. ventisei anni ui
visite, ui colloqui, ui amicizia hanno lasciato un tesoio ui iicoiui e ui espeiienze. 0n tesoio
a cui non potevamo non attingeie, in questo nostio iacconto su un aspetto tanto paiticolaie
uella vita ui Fiancesco Foigione, tenenuo conto anche uella sensibilit ua specialista ui
uon Amoith.
E un uestino: non appena si giunge a contatto con la vita ui questo monaco si entia nella
saga. Sembiano episoui leggenuaii i iacconti uella piima infanzia, quanuo piangeva peich
non appena scompaiiva la luce si veueva ciiconuato ua figuie mostiuose, quasi una
piemonizione uella piesenza uell'Avveisaiio con cui aviebbe lottato tutta la sua esistenza.
Sentiamo uon Amoith: Che Padre Pio, da bambino abbia avuto subito da lottare con il
demonio sicuro; anche se non possiamo indicare delle date precise. Per da quando
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incominciato a entrarein una prospettiva di vita religiosa, da quando ha avuto quella famosa
visionedel gigante, a cui lui ha dato tanta importanza, fino alla morte, tutti i giorni stato
picchiato dal demonio. Tutti i giorni; trannesolo i primi giorni dopo aver ricevuto lestimmate
visibili. Mentrequando leha avuteinvisibili, ebbeneanchein quel periodo, tutti i giorni era
picchiato dal demonio. E tutti i giorni ha avuto delle apparizioni, o del Signore o della
Madonna.
Sono iivelazioni che possono appaiiie sconceitanti, in un monuo e in un ambiente
cultuiale come quello in cui viviamo, negatoie a piioii uella possibilit ui un'inteifeienza
concieta uegli esseii spiiituali nel monuo e nella vita ui ogni gioino. Eppuie uon Amoith su
questo punto appaie categoiico: Tutti i giorni. Una volta il demonio gli ha sbattuto la testa
per terra, egli hanno dovuto daredei punti sull'arco sopraccigliare. Lo ha picchiato tutti i
giorni.
Il Pauie uella Nenzogna iacconta il saceiuote, ha ceicato in tutti i moui, sopiattutto
sleali, ual momento che la violenza puia non bastava, ui aveie iagione uella iesistenza uel
suo nemico. Per rendere sensibile la sua presenza il demonio ricorre a un aspetto che
corrisponde a ci che vuole provocare: pauia, seuuzione, inganno. Abbiamo notato come
PadrePio, fin dalla prima fanciullezza, abbia goduto di visioni celesti, tanto da crederleun
fatto comunea tutti. Ma ha visto anchei demoni, quasi sempresotto aspetti orribili, tali da
intimorirlo profondamente. E per tutta la sua vita ha continuato a vedereil volto del nemico
crudele, sotto aspetti diversi, in cui sempreera presentela sua persona malvagia, anchesela
vestesensibilenon era quella realedella sua natura di puro spirito.
E poi gli inganni del demonio!iacconta l'esoicista. E significativo soprattutto quello
che ha avuto a Venafro, il demonio che gli appariva - gli apparso sempre sotto forma
spaventosa - ma l gli apparso anchesotto forma del Signore, della Madonna; eanchequesto
ha continuato a farlo; gli apparso sotto forma del suo superioreedel suo direttorespirituale,
egli dava degli ordini. E PadrePio l per l rimaneva incantato. E poi andava a chiedere: ma
possibilepadre, lei mi ha detto di farecos ecos... No! Macch! Non ho mai detto questo. Si
meravigliava, si stupiva; equalchevolta gli apparso anchesotto forma di ragazzenudee
provocanti, quando volevano tentarlo sulla purezza.Il uemonio e un puio spiiito, quindi
non ha corpo, e se vuole rendersi sensibilmente presente deve assumere un corpo fasullo.
Ancheper gli angeli la stessa cosa, perchsono angeli. Ancheil demonio ha pur semprela
natura angelica. Noi vediamo lesempio cos bello, cos tipico di san Raffaelecheper poter
accompagnarein viaggio il figlio di Tobia assumela forma fasulla di un giovanevestito da
viaggio. E alla finedice: a voi sembrava cheio mangiassi, cheio dormissi... tutto falso, era
tutta una messa in scena, non aveva bisogno di cibarsi.
In una saga piofonuamente peimeata ui metafisica sono continui i passaggi ual monuo
tangibile a quello soviannatuiale, o almeno pieteinatuiale. E un panoiama uenso ui visioni
estatiche e appaiizioni, un gioco uelicato e teiiibile pei l'eioe, peicoiso ual uubbio sulla
ieale iuentit uel peisonaggio che si nasconue uietio la visione. E poi molto significativo
spiega uon Amoith il metodo attraverso cui PadrePio distingueva leapparizioni veredalle
apparizioni false. fondamentale, questo principio, perchci vieneinsegnato da santa Teresa
dAvila, cheera una grandeintenditricenel campo della mistica. Una grandeintenditrice. E
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PadrePio lo conferma in pieno, nella sua esperienza, pur non avendo probabilmentemai letto
nientedi santa Teresa dAvila. Conferma in pieno la stessa procedura. Ma qualeera questo
sistemaper distinguereleapparizioni vereda quelleprovocatead artedal Padredella
Menzogna, per ingannaregli avversari chetemeva? Santa Teresa d'Avila diceva gi, ai suoi
tempi, chesi era accorta chequando leapparivano il Signoreo la Madonna, veramente; subito
provava una sensazionedi turbamento. Poi, una volta finita l'apparizione, lerimaneva una
grandepace, una grandeserenit. E noi questo lo vediamo in tutteleapparizioni, pensi anche
allAnnunciazione, lAngelo chedicesubito a Maria: non temere. Oa Fatima; ai bambini di
Fatima la Madonna dicesubito: non abbiatepaura. Ossia, quando lapparizione vera, di
primo acchito lascia un senso di turbamento. Poi, invece, dopo, lascia un senso di serenit.
Esattamenteil contrario avvienecon lefalseapparizioni. Quando a Padre Pio, e lo stesso
accadeva a Santa Teresa dAvila, il demonio si presentava sotto forma del Signoreo della
Madonna, subito si sentivano felici. E poi, una volta finita lapparizione, provavano un senso
di amarezza, di tristezza, di malinconia. Proprio da questo capivano chelapparizioneera
fasulla. Non era veramenteil Signore, ma era il demonio travestito da Signore.
C'e un misteio nella vita ui Pauie Pio, un qualcosa ielativo alla sua missione nel monuo,
e alla sua battaglia. 0n misteio che ha poitato con s alla sua moite. Nemmeno la santa
obbeuienza uovuta ai uiiettoii spiiituali, che gli chieuevano ui non taceie nulla uei
fenomeni stiaoiuinaii che speiimentava; bene, neanche la santa obbeuienza l'ha poitato
a iivelaie quel "qualcosa" collegato al suo conflitto con l'Avveisaiio. Lui aveva capito
indubbiamente... c' un fatto che non ha mai raccontato a nessuno, un fatto misterioso
iacconta pauie Amoith. Ci sono duefatti misteriosi, chegli sono accaduti quando aveva
circa quindici anni, subito prima di entraredai padri Cappuccini. Uno lha sempreraccontato:
la visionedel gigante, la lotta col gigante, questo personaggio misterioso, cheparefosseGes
Cristo; cechi dicechefossesan MicheleArcangelo, elui non ha mai detto chi fosse, ma secondo
meera Ges Cristo, chegli ha detto: lotterai semprecontro di lui, semprelo vincerai, con il
mio aiuto. Perchio ti aiuter sempre, E infatti sono innumerevoli letestimonianzedi questa
lotta contro il gigante, una lotta quotidiana; ogni giorno ha lottato contro il demonio, gli
strappava le anime, lottava contro il demonio che era dentro le persone. Ha fatto anche
qualche esorcismo; ma pochi. Soprattutto si batteva per liberare le anime dal peccato, e
quindi la sua lotta contro il demonio era una lotta reale. E tutto questo riferito al primo
episodio, alla visioneealla lotta con il gigante. Na c'e anche un seconuo episouio che lui
non ha mai iivelato a nessuno. Anche net suoi scritti ai direttori spirituali parla di un
episodio cheresta un segreto fra meeDio. Quell'episodio, per, io so chegli ha mostrato la
sua grandemissione; una grandemissione.
Ora penso, eritengo fondamentalechein questa visioneil Signoregli abbia fatto vederela
sua missionefutura, ein questa sua missionefutura una partepreponderantissima stata
data al ministero della confessione. E pensi chenon glielo volevano dare! Quello chestato il
pi grandeconfessoredel nostro secolo ha avuto in principio questa caratteristica, chenon
gli hanno dato il permesso di confessare. E pensi chenel giro di dueanni, lui, chenon chiedeva
mai niente, ha scritto tredici lettereal suo superioreprovinciale, per supplicarlo di dargli la
facolt di confessare. Poi il suo superioreprovinciale, cheera ancheil suo direttorespirituale
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lo conosceva bene, ha avuto un caso difficile, esi rivolto a PadrePio per farselo risolvere.
Glielo ha risolto, cos bene, chenon ha avuto pi dubbi egli ha dato la facolt di confessare.
Perchun po temeva per la sua salute, eun po temeva per la sua preparazione. Perchaveva
avuto una preparazionedellescuolemolto affrettata a causa della guerra; non ha mai brillato
comestudenteenon lo si mai visto studiare. Mai. Quando si entrava in camera sua era
semprein ginocchio a piangeresulla passionedel Signore. Quindi non c'dubbio chestato
uno chesin da quando era bambino fino alla morteha meditato incessantementela Passione
del Signore, spargendo grandi lacrime. Quando entravano nella sua cella, per esempio a
Venafro, dovestudiava oratoria, perchpensavano chesarebbediventato un predicatoreper
predicarelemissioni al popolo, quando qualcuno entrava nella sua celletta lo trovava spesso
inginocchiato sulla terra chepiangeva. Meditava la Passionedel Signore. Non lo hanno mai
visto studiare, per non era mai impreparato; quando lo interrogavano semprerispondeva.
Non in maniera brillante, per. Quindi per questi duemotivi, un po' per la salute, un po' per
timoredella scarsa preparazione, ci hanno messo degli anni a dargli la facolt di confessare.
Per non parlare poi di quel decennio tremendo, in cui per tre anni stato sospeso dalla
confessione.
Eiano gli anni in cui il monaco fu fatto oggetto ui quella che a posteiioii appaie una
peisecuzione inspiegabile ua paite uegli uomini uella Chiesa. Na se applichiamo a questa
vicenua una uuplice "giiglia" ui lettuia: o quella epica uella battaglia fino all'ultima goccia
ui eneigia fia il monaco e l'angelo cauuto; o quella biblica uella piova ciuuele sostenuta ua
uiobbe pei volont ui un uio fieio uella sua feuelt, anche (questa vicenua) acquista
impiovvisamente un senso, uiventa compiensibile. Opera diabolica, non c' dubbio. Il
Signore se ne servito, il Signore si serve di tutto per la sua glorificazione. Questa sua
sofferenza immensa... Lui sentiva soprattutto il bisogno delleanime. Uno comelui, cheha la
facolt da Dio eil poterecheDio gli dava di strappareleanimea Satana, enon pu farlo...
quindi tutto un universo di benenon realizzato; per lui era una sofferenza immensa. Non era
una sofferenza personale, diciamo di umiliazione per il fatto di non potere confessare;
provava proprio la sofferenza per il bisogno delleanimecherimanevano senza il suo aiuto.
Per treanni. E certamentestato un confessoreassolutamentestraordinario. I carismi che
aveva di cognizionedellecoscienze, soprattutto proprio la cognizionedellecoscienze. Quante
volteha ripetuto chelui sapeva gi andando in confessionalechi sarebbevenuto, checosa gli
avrebbedetto, echecosa lui avrebbedovuto rispondergli. Tantevolteho visto personeche
sono entratein confessionaleenon hanno aperto bocca esono usciteentusiasteeassolte.
Altrepersone, entrate in confessionale, non hanno aperto bocca esono state sbattute via.
Vattenevia! E quando diceva vattenevia, non cera nienteda fare. Uno per quanto cercassedi
rimediarenon aveva scampo, seaveva detto qualchecosa a sproposito, del tipo: checosa hai
fatto? Mah, padre, lesolitesciocchezze... Si sentiva rispondere: Chesciocchezze! Vattene
via".
In una gueiia ui tiincea si combatte pei guauagnaie qualche palmo ui teiia, qualche
metio; nel suo confessionale il monaco si batteva pei stiappaie all'Avveisaiio quante pi
anime poteva. Era laltra faccia di questa lotta. Indubbiamente. Diceva: seio non faccio cos,
questepersonenon si convertono. Duemiei carissimi amici, Attilio Negrisoli eNello Castello,
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due sacerdoti grandi conoscitori di Padre Pio portavano continuamente pellegrinaggi da
Padova a San Giovanni Rotondo; e poi ricevevano le confidenze delle persone che si
confessavano. Gli raccontavano comeera andata la confessione. Quindi avevano una grande
esperienza delleconfessioni di PadrePio. E hanno calcolato cheun terzo dellepersoneveniva
mandato via senza assoluzione. Perchnon erano preparati. Onon avevano sufficientedolore,
o pentimento, o decisionea cambiarevita. PadrePio voleva chela confessionefosseuna vera
conversione. Cheuno fossedeciso veramentea cambiarevita. Ho ricordo di un mio amico di
Modena, siamo stati anche compagni di scuola, e dopo tanti anni di lontananza ci siamo
ritrovati l, a San Giovanni Rotondo, eci siamo fatti una grandefesta. Lui era l da parecchio
tempo. E ogni settimana andava a confessarsi. A San Giovanni Rotondo vigeva una regola. Se
uno tornava a confessarsi da PadrePio, doveva aspettareuna settimana, perchcon tutta la
gentechevoleva confessarsi era necessario fissaredei turni. Quel mio amico c era gi andato
varie volte, e tutte le volte Padre Pio laveva sbattuto fuori Anche in quell'occasione, si
ripetuto l'episodio. Ero proprio l mentresi confessava, a duepassi da lui, quando uscito gli
sono andato incontro: Ti ha assolto?". No, non mi ha assolto". Poi ha aggiunto: Per star
qui fino a chelui non mi assolve". Infinevennela volta in cui PadrePio l'assolse; edopo il mio
amico ammise: Ecco, quella volta l avevo fatto veramenteun proposito serio... avevo fatto
un proposito con vera seriet di correggermi", equella volta l ebbel'assoluzionesi vedeche
prima c'era qualcheintoppo da cui non riusciva a venir fuori".
Eia l'altia faccia uelle manifestazioni uiaboliche, uelle botte, uei complotti e uelle
peisecuzioni oiganizzate contio ui lui con una continuit e l'uso ui "stiumenti" umani
assolutamente fuoii uel comune: pauie Agostino uemelli e Elviia Seiiitelli, monsignoi
Naccaii e uiuseppina Finocchi, il vescovo Boitignon e pauie Faustino, l'uomo uei
iegistiatoii... 0na gueiia e uno spoico affaie, tanto pi se l'avveisaiio e uno specialista ua
sempie in slealt e scoiiettezze; e Pauie Pio ne eia cosciente. Ha detto pi volte: leanime
si pagano, leanimesi pagano; ossia la salvezza delleanimecosta, non chesia gratis. E lui
pagava. Come pagava anche un altro grandissimo confessore, completamente diverso da
PadrePio, PadreLeopoldo, confessorea Padova, santo, canonizzato anchelui. PadreLeopoldo
Mandich; lo accusavano di assolveretutti. Proprio il contrario, esattamenteil contrario. Dava
dellepenitenzelievissimeperchdiceva: lepenitenzelefaccio io. Ma poi, lefaceva davvero. Si
assumeva lui il peso dellassoluzione. Due santi che avevano un metodo di confessione
nettamentediverso, per tutti eduegrandi salvatori di anime. Ho avuto loccasionedi parlare
con diversi figli spirituali di padreLeopoldo, cheandavano abitualmentea confessarsi con
padreLeopoldo. In quel periodo - parliamo degli anni Quaranta -, PadrePio, quando vedeva
dellepersonechevenivano da Padova a San Giovanni Rotondo, diceva: Chevenitea fareda
me, che avete padre Leopoldo! E andate da padre Leopoldo!. Ma bello vedere due
cappuccini, della stessa formazione e della stessa spiritualit, contemporanei, perch
sostanzialmentesono contemporanei, vissuti nella stessa epoca, confessori tutti edue, dalla
mattina alla sera, confessori, applicareduemetodi diametralmentediversi. Duesanti edue
santificatori di anime. Leviedi Dio sono tante, non cun unico sistema. Ricordo un sacerdote
giovane, padovano, cheandava tutti gli anni a trascorrereil mesedi ferieda PadrePio, E
vedendo comelui con tanta larghezza mandava via senza assolvere, un anno, di ritorno a
Padova, ha creduto opportuno esserepi severo del solito, equalchevolta non ha assolto.
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Quando arrivato in estatea San Giovanni Rotondo, PadrePio lo ha assalito! Ma cosa credi!
Credi tu di esserePadrePio? Credi tu di esserePadrePio? Tu devi assolvere! Tu devi assolvere!
So io quando non si deveassolvere! Tu devi assolvere.
Eppuie, e questo colpisce come un elemento uavveio singolaie, un monaco santo in
contatto quasi quotiuiano con il uemonio - anzi, quotiuiano, seconuo il iacconto che ne fa
uon uabiiele Amoith, basato su una consuetuuine ui oltie cinque lustii - ha piaticato poco,
pochissimo la stiaua uell'esoicismo, nella sua gueiia. Ce lo confeima il "uecano" monuiale
ui questa categoiia: Esorcismi neha fatti pochi. Non era esorcista. Viveva a San Giovanni
Rotondo un frateesorcista, amico mio, padreTarcisio, cheha scritto ancheun libretto sugli
esorcismi di Padre Pio, e sul suo rapporto con il diavolo. Una volta che una persona
indemoniata giunse al convento, in cerca di aiuto, Padre Pio disse a padre Tarcisio: stai
tranquillo, fai lesorcismo, io ti aiuto. Altrevolteil padreha dato consigli a esorcisti sui casi a
loro affidati. Cos ha fatto con padreCipriano di San Severo econ padreCandido di Roma. E
durantel'esorcismo, quella persona vedeva PadrePio, neavvertiva la presenza, ancheseil
monaco santo non era l fisicamente. Devo direcheanch'io ho avuto questa esperienza. Mi
successo molte volte. Io non l'ho mai visto, Padre Pio, mentre pratico l'esorcismo, ma le
personecheesorcizzo s; varievoltepersonepossedutedal demonio urlano: Via quel frate! Via
quel frate! Non voglio vederequel frate!". "Chi ?" domando. PadrePio! Non voglio vedere
quel frate!" Vedono PadrePio, comequalchevolta vedono anchepadreCandido Amantini,
grandeesorcista alla Scala Santa emio maestro. Via quel pretecon gli occhiali!" gridano.
Anchelui santo, di cui PadrePio disse: PadreCandido veramenteun sacerdotesecondo il
cuoredi Dio". E questa frasel'hanno incisa sulla pietra tombaledi padreCandido.
Bon uabiiele confessa peio che il libio ui pauie Taicisio, pei quanto uocumentato e
inteiessante, non eia esaustivo. Conosco dei fatti chel non sono narrati.Pei esempio.
Per esempio, io mi ricordo cheda giovanesacerdote, chedi esorcismi non nesapeva nulla,
ebbi un primo contatto con questo genere di fenomeni a Torbole Casaglia, nella pianura
padana, vicino a Brescia. Laggi viveva un parroco, don Faustino Negrini, checelebrava i
quarant'anni di sacerdozio, emi chiesedi andarea predicarein quella tornata di celebrazioni.
Cinquepredicheal giorno, facevo. Poi fu nominato rettoredel santuario mariano della Stella,
a Concesio, dove nato Paolo VI; e infine divenne esorcista. Naturalmente a tavola
chiacchieravamo. E fu cos chemi raccont di un esorcismo chestava compiendo, emi port
a visitarequesta persona. Si chiamava AgneseSalomoni. Era una ragazzina di quattordici
anni, sua parrocchiana, chefu di colpo posseduta dal demonio. Quando chiedeva al diavolo:
Perch hai preso questa ragazza? si sentiva rispondere: Perch la pi buona della
parrocchia. Il vescovo gli diede la facolt di esorcizzarla, anche se non era ancora un
esorcista. Allevoltei vescovi danno la facolt di esorcizzareuna persona in particolare; esolo
quella persona l. Cos per tredici anni la esorcizz. Mi port anchea trovarla, a Ospedaletti
bresciano. Fu liberata a ventisetteanni. Durantequel lungo periodo una volta la port anche
da PadrePio. Fecero un viaggio in automobileda TorboleCasaglia a San Giovanni Rotondo,
efu un viaggio pessimo, perchl'automobilesi fermava tutti i momenti, el'autista guardava
dentro il cofano, controllava il motore: tutto a posto, non c'era nulla; allora don Faustino si
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metteva a pregare, a fare esorcismi, e la macchina ripartiva, e il demonio che rideva. Un
viaggio disastroso.
Giunti a San Giovanni Rotondo... il demonio aveva una paura tremenda di PadrePio. Paura,
sempre. Per una volta arrivati l, don Faustino present la ragazza a PadrePio, chesi limit
a darleuna benedizione; enon accaddenulla. E allora, il demonio felice, duranteil ritorno, un
ritorno trionfale, senza nessun intoppo, eil demonio faceva lecorna verso PadrePio, comea
dire: gliel'ho fatta. Comesi vede, anchePadrePio non chetuttelevolteliberasselepersone.
Il Signore ha dei suoi disegni... Ma io credo che avesse anche una percezione particolare;
sapeva, intuiva seuna persona indemoniata fosseo no matura per essereliberata. Lo sapeva.
Aveva proprio il dono del discernimento. Per cui capiva quella cheera la situazione. Magari
dava una benedizione, ela persona rimaneva taleequale. Non succedeva niente. Mi ricordo
di unaltra signorina, cheand a San Giovanni Rotondo, indemoniata; la sua presenza feceun
grandescalpore, ci furono urla, grida etutto il resto; ma non fu liberata da PadrePio. Non
era ancora ora, evidentemente. Ci sono i disegni di Dio sulle persone. La liberazione, il
momento della liberazionedipendono da tanti fattori. Da comeiniziata la possessione, per
esempio; ci sono personechenehanno fattedi tutti i colori, chehanno praticato la magia, o
addirittura la stregoneria; personechesono entrarea far partedi settesataniche, oppureche
hanno compiuto del maleverso gli altri, con strumenti malefici, erestano indemoniati; poi
magari si convertono, ma liberarequellepersonel... ci vogliono anni, anni eanni. Io sono
contento sein un caso di media gravit una persona si libera con quattro o cinqueanni di
esorcismi. Ho avuto rari casi di liberazionein qualchemese. Ho avuto un caso, potrei direuno
emezzo, di uno sono incerto, ma di uno sono sicurissimo, di liberazionecon un esorcismo. Una
ragazzina. Direi chePadrePio aveva un particolarediscernimento per capiresela persona
era pronta o no alla liberazione. Una volta un sacerdote ha accompagnato un giovane,
sostenuto da due robusti amici, che al momento della comunione era solito urlare e
divincolarsi con forza; alla vista di PadrePio si messo solo a tremare. Il padrelo ha fissato e
ha detto una sola parola: Vattene. Da quel momento il giovane stato liberato. Ma le
liberazioni del generesono rare, rarissime.
E poi c'e il "caso" ui Angelo Battisti; una stoiia sconceitante, che offie il senso pieciso
uella uuiezza uella battaglia ingaggiata ua entiambe le paiti. L'analogia con il libio ui
uiobbe ci si offie, piecisa e puntuale. Come uuiante l'esistenza uel monaco si eia ceicato ui
colpiilo, uiiettamente, anche pei via obliqua, eliminanuo le peisone che gli eiano vicine,
cosi possiamo leggeie che tutto fu tolto a uiobbe: figli e aveii. La uiammatica stoiia uella
possessione uiabolica ui Angelo Battisti assume il sapoie ui una venuetta consumata
nell'impotenza ui aggieuiie il veio nemico, oimai nella pace uivina. Il demonio ha
attaccato Angelo Battisti, che era uno dei collaboratori di Padre Pio. Pezzo grosso della
Segreteria di Stato; il primo amministratoreeil primo presidentedella Casa Sollievo della
Sofferenza. Fu attaccato dopo chesi era messo in pensione, equindi negli ultimi suoi sette
anni di vita. Sono semprein relazionecon sua moglie, ci sentiamo abbastanza spesso, ed lei
chemi ha autorizzato a raccontarequesta storia, citando sia suo marito sia il parroco, non
esorcista ma grandecarismatico, don Fattoni, chel'ha liberato. Quel sacerdotepoi emorto in
concetto di santit; emi ha autorizzato a raccontareil caso. E io dicevo al mio maestro: padre
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Candido, ma comepossibile! Lei gli ha fatto tanti anni di esorcismi, enon successo nulla.
Arriva questo qui, ein quattro equattrotto telo libera. Eh, don Amorth! Rispondeva, cchi
semina, echi raccoglie. E il Signorechedecide.
Il caso ui Angelo Battisti "esplose" un Natale, e si piesento con uno uegli inuizi pi
"classici": un'avveisione inspiegabile, iauicale, pei tutto cio che eia sacio. Tanto pi
sbaloiuitiva se si pensa alla vita uella vittima.
Racconta uon uabiiele Amoith: Era un caso di possessionetremenda. Pensi, un uomo che
faceva la comunionetutti i giorni! Erano ancora in vigorelevecchieregole, per il digiuno
prima della comunione: non si poteva assumerenulla, neancheun bicchieredacqua, dopo la
mezzanotte, sesi voleva prendereleucaristia la mattina seguente. Ad Angelo Battisti capitava
con una certa frequenza di lavorarein Segreteria di Stato molto tardi la sera, edi rientrarea
casa dopo la mezzanotte, eandava a letto senza cena esenza prenderenienteper poter fare
la comunioneil giorno dopo. Dopo la possessione, nientepi preghiere, non ha mai pi messo
piedein chiesa. La prima volta chesi rifiutato di andarea messa era il giorno di Natale. E se
la signora Vittoria provava a dirgli qualche cosa sullargomento, e invitarlo, rispondeva
brusco: vattene! Lasciami stare! Vattenevia!.
L'aggiessione uiabolica contio il collaboiatoie ui Pauie Pio non si limito alla sfeia
spiiituale e ieligiosa. Per un periodo divennecieco. Fu visitato da ventotto oculisti, enon
riuscirono a trovarenulla; da un punto di vista fisico, organico, i suoi occhi erano a posto.
Cera il demonio alloriginedi quel disturbo. Cieco completamente. Non si muoveva dal letto,
dalla camera, non voleva vederenessuno, capit anchea me, di fargli degli esorcismi. Sulla
poltrona, era calmissimo. Nessuna reazione, niente di niente. Dopo l'esorcismo magari
avevamo anche un breve colloquio, simpatico, normale. Ma durante la preghiera non
accadeva niente. Dopo, per diceva alla moglie: hai chiamato l'esorcista? Vedrai adesso che
cosa ti capita! Ed era lei chepagava: caduteinspiegabili, un braccio rotto... neha avuti di tutti
i generi, di guai. Povera donna! Neha vistedi tutti i colori. In quel peiiouo Pauie Pio eia gi
scompaiso ua tempo. Angelo Battisti stato liberato negli anni Ottanta. Il demonio s'
vendicato, eil Signorenon intervenuto a impedirlo, perchgli ha fatto fareil Purgatorio.
Meglio farlo in terra chenell'altra vita. Certo il caso di Angelo Battisti un caso rarissimo. Ne
ho avuto un altro, un medico svizzero, cheanchequello, pur essendo posseduto dal demonio,
non dava la pi piccola reazione. Diceva ogni tanto: ma vattenevia! Lasciami in pace! Allora
la moglieeil medico amico, non riuscivano a capirechecosa avesse, perchavessedeciso di
punto in bianco di mettersi a letto, di non voler vederepi nessuno, di cacciarevia tutti, di non
pregarepi. Nessun medico ci capiva niente. Questo medico amico, chetutti i giorni lo andava
a trovare, diceva: ma checosa potr mai avere? Ha chiamato padreCandido, esi visto che
si trattava di una vera possessione diabolica. Ad Angelo Battisti il demonio impediva di
pregare; per non dava nessuna reazione durante l'esorcismo. Poi un giorno finalmente
Angelo Battisti, dopo un esorcismo, tornato a casa eha detto semplicementealla moglie: Se
n'andato". Lui neera cosciente, di questa presenza maligna. Sene andato." vissuto
ancora pochi giorni, ed morto con tutti i conforti della religione, libero.
La specializzazione paiticolaiissima ui uon uabiiele Amoith - confessa: non la finiiei pi
ui pailaie ui esoicismi - non lo ha "pieso" in manieia tale ua alteiaigli il giuuizio, come
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potiebbe esseie umano e compiensibile, sull'azione uiabolica nel monuo. PadrePio si
battuto continuamentecontro il demonio. Per teniamo ben presentecheil demonio ha due
attivit. L'attivit ordinaria, chequella chegli preme, consistenel far caderel'uomo nel
peccato, econdurlo all'Inferno. Questa la vera attivit del demonio. Leggevamo nel vecchio
catechismo di san Pio X, magari lo si fosseriformato emantenuto, invecedi... ottimo, ottimo il
Nuovo Catechismo. Ma troppo grosso, da consultare. Speriamo cheil compendiochesi
far sia di maggiorepraticit. Si diceva del demonio nel Catechismo di San Pio X: "Per odio
contro Dio, tenta l'uomo al male. Quella la vera attivit del demonio. Poi c' anche
quest'attivit straordinaria, molto pi rara, direi, particolare, chequella dellevessazioni
chepossono arrivareanchealla possessionediabolica. Non c'dubbio chePadrePio ha lottato
contro l'attivit ordinaria del demonio, la sua vera battaglia stata contro l'attivit ordinaria
del demonio, strappargli leanimeefarleviverein grazia di Dio. Strapparledalla schiavit di
Satana, perchil peccato rendeschiavi di Satana, anchesenon con leformedella vessazione,
in cui il demonio si impossessa dellepersone. Ma una schiavit molto peggiore, perchuna
schiavit dell'anima. Mentrela possessionediabolica non tocca l'anima. Noi abbiamo tante
figuredi santi chesono stati posseduti dal demonio, ecenesono anchealcuni chesono morti
posseduti dal demonio. Per esempio la beata Eustochio, benedettina di Padova, chestata
posseduta dal demonio dalla nascita alla morte; morta a ventitranni. Con la possessioneil
demonio non tocca lanima, mentrecon lazionedel peccato tocca lanima, altroch. Rende
schiava lanima. Invecela schiavit del corpo pu essereun mezzo... di santificazione. Tanti
santi e sante hanno conosciuto questesperienza: santa Gemma Galgani, santAngela di
Foligno, santa Maria Maddalena de Pazzi, lo stesso Don Orioneha avuto dueperiodi... Don
Bosco per due anni stato tormentato dal demonio; non possessione, ma tormenti del
demonio. E tutti lo sapevano, etutti pregavano per lui. Si liberato da solo, ma non ha mai
voluto direcome. Una volta, di frontea un gruppo di ragazzi, chiese: Sevoi incontrateil
demonio, checosa fate?. Uno dei ragazzi rispose: mi faccio il segno della Croce, per mandarlo
via. Bravo! E sequesto non basta, checosa fate?. Un altro rispose: mi faccio il segno della
Crocecon lacqua benedetta. Bravo! E seneanchequesto non basta ancora?. Quei ragazzini
non hanno saputo pi checosa rispondere. E Don Bosco, comefra ses: Lo so io checosa
bisogna fare... lo so io checosa bisogna fare. E non ha detto altro. Certamenteha fatto delle
penitenze, dei digiuni particolari. Per dueanni stato proprio tormentato dal demonio; ma si
giunti al punto cheil demonio aveva il terroredi Don Bosco. Cun episodio storico, riguardo
a questo punto. Quando era vecchio non si sapeva, di giorno in giorno, seavessela forza di
scenderein cappella a diremessa, o la celebrassenella sua camera. Gli mandarono da Nizza
un sacerdotecheaccompagnava una ragazza posseduta dal demonio. Entrarono in cappella,
estettero l ad aspettare, per vederesescendeva oppureno. Lui non sapeva nulla, non gli
avevano detto nulla. Si vestito, sceso in sacrestia; ecome entrato nella cappella con
indosso i paramenti da messa, il demonio scappato, La ragazza stata liberata. E lui non
sapeva niente; il demonio non resisteva alla presenza di don Bosco. NeanchePadrePio gli
piaceva, e lo ha sempre tormentato. Pensiamo anche al curato dArs, quanto stato
tormentato dal demonio. Il diavolo conoscei suoi avversari pi pericolosi, eil Signorenon
intervieneper la santificazionedi questepersone. E il mistero della Croce.
Eia un univeiso ben uiffeiente ua quello che peicepiamo noi nella nostia quotiuiana
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mateiialit, il monuo in cui viveva Pauie Pio. 0n panoiama ui silenzio, ui pieghieia, ui
unione mistica con il soviasensibile. Fia una peisona noimale e il monaco uel uaigano
esisteva piobabilmente la stessa uiffeienza piesente fia un appaiecchio fotogiafico
noimale, e un impianto a iaggi X. Anche su questo punto uon uabiiele Amoith offie un
contiibuto ineuito a questa stiaoiuinaiia epopea spiiituale. Checosa vedeva Padre Pio
nelleanimechelo avvicinavano? Talvolta levedeva chiaramentepreda di Satana. In qualche
caso Padre Pio lo ha anche detto alla persona interessata, e solo a quella. Penso che
normalmente non vedesse il demonio, ma lo combatteva con forza; sapeva benissimo che
l'azioneprincipaledel demonio, quella a cui tutti soggiaciamo, di tentarci al male. Spesso,
duranteleconfessioni, faceva dei gesti con lemani, comesevolessecacciarevia qualchecosa.
Porse pregava il Signore di liberare il penitentedalle tentazioni o dalle abitudini cattive;
Sant'Alfonso, che maestro in questa materia, suggeriva che i confessori facessero
mentalmenteun piccolo esorcismo, prima di procederealla confessione. Riguardo alla lotta
contro l'azione straordinaria del demonio Padre Pio aveva un particolare potere e un
particolare discernimento, come vediamo in tantissimi santi e sante, pure senza essere
esorcista, comeabbiamo detto, per cui non ha quasi mai fatto esorcismi. Moltevoltegli hanno
portato dellepersonepossedutedal demonio, eil comportamento del padresi differenziava
da caso a caso. Ma le liberazioni immediate sono rare. Ricordo una ragazza che veniva
accompagnata al momento della comunioneperchmolto disturbata dal maligno. Stringeva
i denti, girava erigirava il capo; PadrePio attendeva con una particola in mano, senza dire
nulla, fino a cheriusciva a darlela comunione.
La Chiesa e spesso una mauie seveia, nei confionti uei suoi figli futuii santi, finch sono
in vita; non mancano ceito casi ui incompiensioni anche clamoiose, come iicoiuava Pio XII,
papa Pacelli, quanuo gli veniva fatto notaie che il monaco ui San uiovanni Rotonuo eia nel
"miiino" uel Sant'0ffizio. Na il tipo ui attenzioni che Pauie Pio ha uovuto subiie pei quasi
tutta la sua esistenza e talmente stiaoiuinaiio ua suscitaie iealmente il uubbio ui una
stiategia uiabolica. Nelle testimonianze iaccolte nei cospicui volumi uella Positio il sospetto
emeige con fiequenza. Bon uabiiele Amoith ne e convinto, ma il suo iacconto getta una
luce ulteiioie sul tipo ui battaglia ingaggiata ual uemonio contio il santo. Certamente
PadrePio ha avuto costantissima questa lotta contro il demonio, per strappargli anime; ela
pagava di persona perchil demonio lo percuoteva non solo fisicamente, ma lo percuoteva
psichicamente. Ci sono duetormenti di cui sono diventato consapevolesolo dopo la mortedi
PadrePio, quando sono venuto a conoscenza dei suoi scritti ai direttori spirituali. PadrePio
per tutta la vita ha vissuto con dueincubi, eanchein questo c'era la mano del demonio: il
terrore di commettere un peccato, e l'incubo di perderela fede. Il demonio gli dava delle
tentazioni fortissime, per farlo caderenel peccato. Chetipo di peccati? Magari il peccato di
superbia! Con tutte quelle persone che andavano intorno a lui, che pendevano dalle sue
labbra, chegli erano devotissime... Era facilechecadessein peccati di superbia. Era facile. E
anchela perdita della fedenon era poi cos impossibile, sarebbestato umano chesi stancasse
di tuttequellesofferenze, chenon nepotessepi di una vita cos. Qualcuno si preso la briga
di calcolarein quanti pochi metri quadrati vissuto per cinquantatranni: il confessionale,
l'altareela sua celletta. Per cinquantatranni! E non parliamo poi dellepersecuzioni della
Chiesa! Duepapi ci fanno una pessima figura, Pio XI eGiovanni XXIII. Per Papa Giovanni, ed
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storicamenteprovato, nelleultimesettimanedi vita non faceva cheripetere: Su PadrePio
mi hanno ingannato". L'ho saputo dal postulatoredella causa. Giovanni XXIII era un devoto
di Padre Pio, quando era patriarca a Venezia. Si raccomandava alle sue preghiere. Poi
Bortignon, eMaccari, hanno combinato i guai chehanno combinato. Aiutati ancheda altri,
fra cui qui a Poma c'era monsignor Terenzi, che stato rettore del Divino Amore. Che
vorrebbero canonizzare; ma bloccato proprio per questo. C'una frasetremenda di Padre
Pio: un giorno gli dissero cheera arrivato monsignor Terenzi in convento, ePadrePio disse:
Andiamo da quel Giuda". E Padre Pio gli aveva fatto un grande favore, riguardo a don
Calabria. Monsignor Terenzi era anchemolto devoto di don Calabria, eun giorno and da
PadrePio, chegli disse: sevuol vederedon Calabria, vada a trovarlo subito. Immediatamente
- allora i treni erano quello cheerano - da San Giovanni Rotondo and a Sanremo, doveviveva
don Calabria, arriv nel pomeriggio, videdon Calabria, gli parl, lo trov abbastanza bene. Si
chiese: chiss perchPadrePio mi ha detto cos? Ha preso il treno, di nottetornato a Roma.
Quando giunsea Roma seppechenel frattempo don Calabria era morto.
Con monsignoi Teienzi siamo giunti a uno uei punti pi scanualosi uella peisecuzione
contio Pauie Pio, l'episouio uelle iegistiazioni, oiganizzate pei scopiiie se Pauie Pio fosse
colpevole ui mancaie all'obbligo uella castit. La veisione ufficiale uella Chiesa vuole che
non si sia mai violato il segieto confessionale, uuiante quell'opeiazione, commettenuo cosi
un saciilegio. Na uon uabiiele Amoith ha un'opinione uiveisa. Monsignor Terenzi l'ho
conosciuto bene, era uno chesei superiori gli dicevano di ammazzaresua madre, ammazzava
sua madre. Quando gli hanno parlato della questionedei microfoni, anchelui ha contribuito
a far metterei microfoni. L'han detto i superiori, non si discute. E invecesi discute. Forsei
microfoni glieli hanno messi solo in parlatorio, non in confessionale; ma capitava che
qualcuno lo seguissein parlatorio, elui li confessava anchel. E allora venivano registrate
anche le confessioni. La violazione c'. Ci sono i testi registrati; e l'attestazione degli
interessati, chedicono: io questecosea PadrePio leho dettesolo in confessione, la violazione
del segreto confessionaleprovata. I microfoni li hanno messi in seguito alleaccuseavanzate
contro di lui in materia di sesto comandamento. Un vero sviluppo diabolico. E lui subiva, senza
mai chiedereniente. Treanni sospeso dalleconfessioni senza chegli fossechiesto mai niente,
senza la possibilit di discolparsi. Accusato, condannato, senza nessuna prova.
Bon uabiiele ha voluto chiuueie questa lunga conveisazione con un iicoiuo peisonale,
emotivo, toccante, legato al monaco santo. Sono stato un fedeledi PadrePio per ventisei
anni. Ossia ci andai la prima volta nel 1942, durantela guerra, egli sono stato fedelefino al
1968. Mi ricordo leduemesse, la prima messa - epoi tuttelemesseintermedie, - egli ho anche
servito messa-la prima messa, chemi fece tanta impressione, e lultima a cui ho assistito.
Unora equaranta minuti durata, unora ecinquanta minuti. La prima messa in cui lui,
allaltare, si vedeva che cercava di mascherare le sue sofferenze in tutti i modi... Poi mi
insegnavano, quelli cheerano un po pi addentro nella conoscenza dei suoi modi... Aveva
questo fazzolettone con cui faceva finta di asciugarsi il sudore - si asciugava le lacrime,
piangeva molto durantela messa, soffriva molto. Vedevo allevoltequando si inginocchiava,
nelle genuflessioni durante la consacrazione, quasi sembrava che non avesse la forza di
rialzarsi. Ricordo tutto questo insiemedi sofferenzechelui cercava di mascherare, enetrovo
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la spiegazionenella sua risposta famosa a Cleonice, chegli chiedeva: cometi trovi quando sei
sullaltare? Mi trovo come Cristo in croce. Si sentiva crocifisso. Veramente viveva la
passione. Noi diciamo sempre, ed teologicamente esatto, chela messa il rinnovo della
passionedi Cristo, incruento; da un punto di vista per del celebranteio direi, per PadrePio,
cheogni volta la celebrazionedella messa era una celebrazionecruenta. PadrePio soffriva
immensamente, riviveva la passione.
E inteiessante integiaie il iacconto ui uon Amoith con la testimonianza iesa ua uon
Fianco Renna, che e stato iettoie uel Seminaiio vescovile ui Conveisano, nella piovincia ui
Baii, e che conseiva un iicoiuo uiammatico e vivissimo. Bon Renna e nato nel 1929, e viue
pei la piima volta il monaco santo a San uiovanni Rotonuo quanuo aveva uieci anni. La
chiesa dei Cappuccini distava dal centro abitato circa un chilometroha iaccontato. Piccola,
ben illuminata, alle cinque del mattino gi straripava di gente, venuta da tanti paesi per
vederePadrePio, parteciparealla sua messa, confessarsi da lui echiederequalchegrazia. Io,
chegi sentivo il desiderio di farmi prete, neprofittai per servirela Messa, spiando tutti i
movimenti chefaceva enon ho pi dimenticato nulla. Al momento della consacrazione, lo
ricordo come se fosse adesso, perch ho impresse quelle immagini a fuoco, sembrava che
lottassecontro qualcuno o qualcosa. Ripeteva con forza: Vattene! Vattenevia!. Lo vedevo
soffrire, indugiareegrondaresudore. Poi si riprendeva: alzava l'ostia consacrata eil calice,
con lo sguardo fisso in alto, perduto nel mistero eucaristico.
Eia Pauie Pio nel pieno uella sua eneigia, poco pi che cinquantenne. 0na scena ben
uiveisa ua quella che uon uabiiele veui nel 1968, alla fine uell'avventuia teiiena uel
monaco santo. L'ultima messa, vederlo seduto in carrozzella! Vederlo quasi immobile,
accompagnato dagli altri! Gesti molto limitati, molto limitati. Una messa chesar durata tre
quarti d'ora, proprio cos in carrozzella, portato... un'impressione. Stava per morire.
Consumato completamente dalla sofferenza. Ha cercato di morire sulla breccia. Anche
l'ultimo giorno di vita entrato in confessionale, per qualcheminuto, nel confessionaledelle
donne. E entrato in confessionale, ealla nottemorto. Era la sua battaglia... La lotta di tutta
la sua vita, condotta ininterrottamentecontro i nemici di Dio edelleanime, i demoni. Seli ha
visti in molteplici formeeseneha subito i colpi, penso chesia stato per ricordarnela presenza
al mondo incredulo di oggi. I fatti esterni, vissuti esofferti da PadrePio, sono ben pallida idea
dei fatti nascosti, della gravit del peccato, contro cui tutti dobbiamo lottare.

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Som m ario
0na leggenua antica .................................................................................................................................................................3
Piima uell'inizio .......................................................................................................................................................................6
La visione ..................................................................................................................................................................................7
Letteie .....................................................................................................................................................................................10
Ba Pietielcina a San uiovanni Rotonuo: il uemonio lo segue ..............................................................................................25
Tiauimenti ..............................................................................................................................................................................33
Complotto ...............................................................................................................................................................................39
Esoicismi e inuemoniati ........................................................................................................................................................45
Fino alla fine ...........................................................................................................................................................................49
Pauie uabiiele Amoith paila ui Pauie Pio ...........................................................................................................................50


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