La nostra una democrazia rappresentativa, ossia un sistema di organizzazione del potere dove il popolo titolare della sovranit che per esercita in forma mediata. Il nostro sistema infatti prevede alcuni strumenti che consentono lesercizio della sovranit popolare: la petizione, liniziativa legislativa popolare e il referendum e vengono definiti gli istituti di democrazia diretta.
La petizione Prevista dallart.50 della cost., la petizione consiste nella facolt riconosciuta a tutti i cittadini di rivolgersi direttamente alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessit. Linteresso della petizione deve trascendere la dimensione individualistica e mostrare un carattere di generalit. Le petizione che arrivano alle Camere vengono trasmesse alla commissione competente in materia. Se largomento riguarda una legge che gi allordine del giorno vengono trasferite al Governo perch provveda in merito. In nessun caso le Camere sono obbligate a provvedere e a deliberare sulle petizioni presentate, questo fa capire che questo strumento di democrazia indiretta incapace di tradursi davvero in lato pratico.
Liniziativa legislativa popolare In base allart. 71 comma 2 della Costituzione, progetti di legge redatti in articoli possono essere presentati alle Camere da parte di almeno cinquantamila elettori. I regolamenti parlamentari offrono poi ai progetti di legge di iniziativa popolare una corsia privilegiata. Primo tra tutti i rischi quello che presentandolo non si trovi sufficiente volont politica volta a sostenerlo e rimane del tutto incondizionata la libert delle Camere in merito allesito di tale iniziativa.
Il referendum Il referendum consiste in una consultazione nel corso della quale al corpo elettorale viene sottoposto un quesito. Ci sono diversi tipi di referendum perch pu incidere su leggi di rango costituzionale, su leggi su atti amministrativi e pu dare soluzione a questioni politiche che solo successivamente troveranno una soluzione giuridica. Esso pu diversificarsi in base alla natura degli effetti prodotti, potendo spiegare effetti deliberativi, confermativi o abrogativi, rispetto allatto sottoposto al giudizio popolare o limitarsi ad effetti consultivi. Oltre a quello costituzionale si discusse di referendum legislativi di iniziativa popolare, di sospensivi, di deliberativi, di abrogativi, e di referendum ad iniziativa del Capo dello Stato detti arbitrali. La discussione condusse al progressivo abbandono della maggior parte delle ipotesi. Due sono i tipi di referendum che operano a livello nazionale previsti dalla Costituzione; il referendum costituzionale (art 138) e del referendum abrogativo di leggi statali (art.75). Sono poi previsti altri referendum in ambito regionale e dei referendum consultivi, anchessi su base locale, relativi a modificazioni territoriali.
Il referendum costituzionale (art 138) Il referendum costituzionale si colloca allinterno del procedimento di formazione delle leggi di rango costituzionale. un procedimento aggravato in confronto a quello di adozione delle leggi ordinarie, comporta una duplice deliberazione di ciascuna Camera e il raggiungimento di maggioranza qualificata. Quando si raggiunge la maggioranza di 2/3 delle Camere la legge si da per approvate si procede con la fase integrativa con la promulgazione e la pubblicazione. Quando invece si raggiunge solo la maggioranza assoluta si da luogo a una pubblicazione che ha uno scopo notiziale, dalla quale decorre un periodo di 3 mesi durante il quale cinquecento mila elettori o cinque Consigli regionali o in quinto dei membri una Camera, possono richiedere che il progetto di legge costituzionale venga sottoposto a referendum. Si tratta di un referendum facoltativo, in quanto fase solo eventuale del procedimento e del carattere sospensivo-confermativo, in quanto, se richiesto, esso prevede il perfezionamento del procedimento fino al momento in cui il corpo elettorale si esprima in senso confermativo od oppositivo rispetto al progetto di legge. Questo procedimento ha dunque una funzione di garanzia dellordinamento costituzionale. Liniziativa referendaria sottoposta al giudizio di legittimit dellUfficio centrale per il referendum costituito presso la Corte di Cassazione. Nel caso del referendum non richiesto alcun quorum di partecipazione alla consultazione refendaria, come accade invece nel referendum abrogativo. Pertanto la consultazione valida a prescindere dal numero dei partecipanti.
Il referendum abrogativo (art 75) Lunico referendum legislativo di ambito statale di natura abrogativa. Esso consiste nella sottoposizione al corpo elettorale di un quesito relativo alla abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente forza di legge, rimanendo cos escluse tutte le altre fonti. Possono richiederla almeno cinquecentomila elettori oppure cinque Consigli regionali. Liniziativa popolare si realizza attraverso la costituzione di un comitato promotori il quale ha tre mesi di tempo per raccogliere il prescritto numero di firme e depositarle presso lUfficio centrale per il referendum. Liniziativa regionale si compie invece con lapprovazione a maggioranza assoluta della richiesta del medesimo quesito referendario da parte di almeno cinque Consigli regionali. La minoranza parlamentare non invece soggetto legittimato alla richiesta di referendum abrogativo. Questo tipo di referendum incide su leggi ordinarie. Dopo ci si apre una fase dedicata ai controlli. Il primo di essi operato dallUfficio centrale per il referendum che decise sulla sua legittimit dopo averne controllato la conformit alle norme di legge. Una seconda fase di controllo esercitata dalla Corte costituzionale che effettua il giudizio di ammissibilit. La disciplina costituzionale prevede dei limiti al referendum abrogativo, escludendone lindirizzo per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali. Sul presupposto che la valutazione di ammissibilit andasse compiuta in via sistematica, la Corte ha iniziato ad interpretare in maniera estensiva i limiti previsti nellart.75 comma 2, facendo notare un numero di limiti ulteriori, cosiddetti impliciti. Questi ulteriori limiti sono: 1. Sul presupposto che la natura del referendum abrogativo sia quella di un atto-fonte della legge ordinaria. Sono sottratte a referendum abrogativo la Costituzione, le leggi di revisione costituzionale e le altre leggi costituzionali. (il procedimento di revisione ed integrazione costituzionale riservato al Parlamento) 2. Sono da considerare inammissibili i referendum aventi ad oggetto atti legislativi dotati di una forza passiva potenziata. (es. leggi di modifica dei Patti Lateranensi, le leggi che regolano i rapporti tra Stato e le altre confessioni religiose) 3. Vanno sottratte a referendum le leggi cos strettamente connesse a quelle espressamente indicate nellart.75 (leggi di esecuzione dei trattati internazionali, leggi finanziarie, atti normativi sul bilancio) 4. Inammissibili anche i quesiti referendari su leggi a contenuto costituzionalmente vincolato (leggi che riproducano i contenuti di determinati principi) 5. Le leggi costituzionalmente obbligatorie o necessarie sono quelle leggi la cui esistenza nellordinamento costituzionalmente imposta ma il cui contenuto determinato dal legislatore. (es. di tali leggi sono le leggi elettorali). Oggi la giurisprudenza costituzionale orientata sempre pi spesso nel senso di escludere lammissibilit del referendum su tali leggi.
Si prende poi in considerazione la questione della manipolativit del quesito referendario. Attraverso la tecnica del ritaglio, volta a far cadere singole parole o proposizioni dal contesto legislativo, quesiti referendari di abrogazione parziale non mirano ad ottenere in realt un effetto abrogativo ma sono, allopposto, volti a conseguire un risultato emendativo del testo di legge. Lobiettivo cio quell di modificare il significato delle disposizioni di legge al punto da estrarre da essa una norma antitetica rispetto a quella espressa precedentemente. La giurisprudenza ammette la manipolativit e anzi spinge i promotori in tale direzione. Con il giudizio di ammissibilit della Corte costituzionale si conclude la fase di controllo e si procede allindizione del referendum abrogativo. La legge richiede che la richiesta referendaria venga spedita allUfficio centrale per il referendum dal 1 gennaio al 30 settembre. Lammissibilit da parte di questo ufficio deve esserci entro il 15 dicembre e quello della Corte entro il 10 febbraio. Il Presidente della Repubblica indice il referendum fissandone la data tra il 15 aprile e il 15 giugno. Il procedimento si sospende nel caso di scioglimento anticipato delle Camere ed i termini tornano a decorrere un anno dopo le elezioni politiche.
Perch la proposta del referendum sia approvata il costituente ha prescritto un doppio quorum. Occorre che la partecipazione sia della maggioranza degli aventi diritto al voto (quorum di partecipazione) e che si raggiunga la maggioranza dei voti favorevoli validamente espressi (quorum di approvazione). lUfficio centrale che accerta e proclama i risultati del referendum. In caso di risultato favorevole allabrogazione, questa fatta oggetto di un decreto del Presidente della Repubblica che produce effetti gi dal giorno successivo dalla sua pubblicazione. In caso di risultato di referendum contrario allabrogazione, non sar possibile promuovere nuovamente richiesta di referendum per la medesima legge prima che siano trascorsi 5 anni.
I referendum regionali Lart.123 comma 10 della Costituzione, dispone che gli statuti regionali regolino lesercizio del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della regione. Nel 1999 venne fatta una legge che promuoveva un referendum confermativo che trova posto nella procedura di adozione degli statuti delle regioni ad autonomia ordinaria. Oggi le regioni approvano e modificano il loro statuto con una legge che viene adottata sulla base di un procedimento aggravato, a maggioranza assoluta con due successive deliberazioni adottate dal Consiglio regionale ad intervallo non inferiore a due mesi. poi previsto che lo statuto sia sottoposto a referendum popolare qualora, entro tre mesi dalla pubblicazione, ne facciano richiesta 1/50 degli elettori della regione o 1/5 dei componenti del consiglio regionale. Anche questo un referendum eventuale e sospensivo-confermativo. Nessuna maggioranza pu valere ad escluderne la richiesta da parte dei soggetti legittimati.
I referendum relativi a modificazioni territoriali Si tratta di referendum di natura consultiva che intervengono nei processi di ridefinizione territoriale delle regioni o degli enti locali. Nel primo caso il referendum interviene nel procedimento che conduce alladozione di una legge costituzionale che disponga la fusione tra regioni esistenti o la creazione di nuove regioni. Nel secondo caso interviene nel procedimento che si conclude con una legge ordinaria dello Stato che disponga il distacco di province e comuni da una regione perch siano aggregati a unaltra. Nel terzo caso interviene nel procedimento che mette capo alladozione di una legge regionale di istituzione di nuovi comuni o di modifica delle loro circoscrizioni e denominazioni.