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PAESI BASSI

PAESI BASSI COSTITUZIONE DEL REGNO DEI PAESI BASSI COSTITUZIONE DEL 30 NOVEMBRE 1887 (1)
CAPITOLO I IL REGNO E I SUOI ABITANTI Art. 1 Il Regno dei Paesi Bassi comprende il territorio dei Paesi Bassi, dell'Indonesia, di Surinam e delle Antille olandesi. Art. 2 La Costituzione non obbligatoria che per il Regno in Europa, a meno che dal suo testo non risulti il contrario. Ovunque negli articoli seguenti si parla di Regno questo termine deve intendersi come Regno in Europa. Art. 3 La legge pu riunire e dividere le province ed i comuni e crearne dei nuovi. I confini del Regno, delle province e dei comuni possono essere modificati dalla legge. Art. 4 Tutti coloro che si trovano sul territorio del Regno hanno un pari diritto alla protezione delle loro persone e dei loro beni. La legge regola l'ammissione e l'espulsione degli stranieri e le condizioni generali secondo le quali possono concludersi trattati con Stati esteri relativamente alla loro estradizione. Art. 5 Ogni olandese pu essere nominato a qualunque pubblico ufficio. Nessun straniero pu esservi nominato, se non in conformit alle disposizioni della legge. Art. 6 La legge stabilisce chi olandese e chi residente. La naturalizzazione ha luogo per mezzo di una legge o in conformit alla legge. La legge regola gli effetti della naturalizzazione nei confronti del coniuge e dei figli minori della persona naturalizzata. Art. 7 Nessuno ha bisogno di essere preventivamente autorizzato per pubblicare a mezzo della stampa i suoi pensieri o le sue opinioni, restando salva la responsabilit di ognuno in conformit alla legge. Art. 8 Ognuno ha diritto di indirizzare petizioni redatte per iscritto all'autorit competente. Ogni petizione deve essere firmata dal richiedente. Una firma a nome di altri pu essere apposta solo in base ad una procura scritta allegata alla petizione. I corpi legalmente costituiti possono indirizzare petizioni all'autorit competente, ma soltanto relativamente ad oggetti che rientrino nelle loro attribuzioni.
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Art. 9 Ai residenti riconosciuto il diritto di associazione e di riunione. La legge regola e limita l'esercizio di questo diritto nell'interesse dell'ordine pubblico. CAPITOLO II IL RE SEZIONE I LA SUCCESSIONE AL TRONO Art. 10 La corona dei Paesi Bassi e rimane attribuita a S.M. Guglielmo Federico, principe di OrangeNassau, per essere tenuta ereditariamente da lui e dai suoi discendenti, in conformit alle disposizioni seguenti. Art. 11 La corona si trasmetter per via di successione ai suoi figli ed ulteriori discendenti diretti in linea maschile per ordine di primogenitura, nel senso che, in caso di premorte di un avente diritto, i suoi figli ed ulteriori discendenti in linea maschile prenderanno le sue veci e la sua posizione, e la corona non passer mai ad una linea ultrogenita o a un ramo cadetto finch nella linea o nel ramo primogenito si trover un discendente di sesso maschile. Art. 12 In mancanza dei successori indicati nell'articolo precedente, la corona passer alla pi anziana tra le figlie viventi dell'ultimo re defunto. Art. 13 In mancanza anche di figlie dell'ultimo re defunto, la corona passer alla pi anziana tra le figlie viventi del pi anziano tra i suoi figli predefunti di cui vi siano figlie viventi; in mancanza di figlie appartenenti a questa categoria, passer al pi anziano tra i figli viventi della pi anziana delle sue figlie predefunte di cui vi siano figli viventi; in mancanza anche di figli appartenenti a questa categoria, passer alla pi anziana tra le figlie viventi della pi anziana delle sue figlie predefunte. Art. 14 In mancanza di un successore avente diritto alla corona in base ad uno dei tre articoli precedenti, la corona passer all'uomo o alla donna che si trover nel grado pi prossimo di parentela coll'ultimo re defunto, nella linea di discendenza di S.M. la regina Guglielmina, principessa di OrangeNassau, senza che tale grado possa essere pi lontano del terzo grado di parentela. A parit di grado di parentela i maschi hanno la precedenza sulle femmine e i primogeniti hanno la precedenza sui cadetti. Art. 15 Per quanto concerne la successione, l'abdicazione produce gli stessi effetti della morte. Salvo quanto stabilito nell'articolo seguente, i figli nati dopo l'abdicazione sono esclusi dalla corona.
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Art. 16 Il figlio concepito e non ancora nato al momento della morte dei re si considera come gi nato, per quanto si riferisce al diritto alla corona. Il figlio nato morto si considera come se non sia mai esistito. Art. 17 Sono esclusi dalla successione, tanto per s quanto per i loro discendenti, tutti i figli nati da un matrimonio contratto da un re o da una regina senza l'assenso degli Stati Generali, o da un principe o da una principessa della casa regnante senza il consenso prescritto dalla legge. Contraendo matrimonio in queste condizioni, una regina abdica e una principessa perde i suoi diritti alla corona. Quando la corona passata ad un'altra casa, sia per effetto di successione, sia in conformit agli artt. 18 o 19, le disposizioni dei commi precedenti non si applicano che ai matrimoni contratti posteriormente a tale trasmissione. Art. 18 Se non si prospetta l'esistenza di alcun successore avente diritto al trono secondo la Costituzione, questo successore potr essere designato mediante una legge il cui progetto sar presentato dal re. Gli Stati Generali, convocati in numero doppio, ne deliberano e decidono in assemblea comune. Art. 19 Se, alla morte del re, non esiste alcun successore avente diritto alla corona secondo la Costituzione, gli Stati Generali saranno convocati, in numero doppio, dal Consiglio di Stato, entro quattro mesi dalla morte, allo scopo di designare un re, riuniti in assemblea comune. Art. 20 Tutte le disposizioni relative alla successione alla corona si applicheranno ai discendenti del re al quale essa sar trasmessa in virt di uno degli artt. 12, 13, 14, 18 o 19, in maniera che, per quanto concerne questa successione, la nuova casa avr questo re per capostipite, nel modo stesso e con gli stessi effetti di quanto stabilito per la casa di OrangeNassau, che ha per capostipite, in conformit all'art. 10, il fu re Guglielmo Federico, principe di OrangeNassau. Art. 21 Il re non pu tenere alcuna corona straniera. In nessun caso la sede del governo pu essere trasferita fuori del Regno. SEZIONE II LE RENDITE DELLA CORONA Art. 22 Oltre il reddito dei possedimenti ceduti dalla legge del 26 agosto 1822 e restituiti nel 1848 allo Stato dal defunto re Guglielmo II come patrimonio della corona, il re gode di un reddito annuo di 1.000.000 di fiorini sul pubblico erario. Art. 23 Vengono messe a disposizione del re per suo uso personale residenze estive e invernali. il carico dello Stato, per la manutenzione di
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esse, non potr oltrepassare i 100.000 fiorini all'anno. Art. 24 I re e i membri della famiglia reale indicati negli artt. 26, 28 e 29 sono esentati da qualsiasi contributo personale. Non godranno di alcun'altra esenzione fiscale. Art. 25 Il re amministra la sua casa a suo piacimento.

Art. 26 Lo sposo di una regina regnante gode di un reddito annuo di 200.000 fiorini sul pubblico erario; continua a godere di tale reddito anche dopo la morte stato di vedovanza e conserva la nazionalit olandese. Il reddito annuo di una regina madre, durante la sua vedovanza, di 200.000 fiorini sul pubblico erario. Il pubblico erario pu assegnare ad un re o ad una regina che abdichino un reddito annuo stabilito con una legge. Art. 27 Il figlio primogenito del re o dei suoi distendenti maschi, che sia erede presunto della corona, il primo suddito del re e porta il titolo di principe d'Orange. Art. 28 Il principe d'Orange gode di un reddito annuo di 200.000 fiorini sul pubblico erario, a partire dal giorno in cui compie 18 anni. Tale reddito viene portato a 400.000 fiorini dopo la celebrazione del suo matrimonio, quando questo sia stato autorizzato dalla legge. Dopo la morte del principe d'Orange, la principessa vedova gode, durante la sua vedovanza di un reddito annuo di 200.000 fiorini sul pubblico erario. Art. 29 La figlia del re che sia erede presunta della corona gode di un reddito annuo di 200.000 fiorini sul pubblico erario a partire dal giorno in cui compie 18 anni. Nel caso che essa contragga un matrimonio autorizzato dalla legge, il suo sposo gode parimenti di un reddito di 200.000 fiorini sul pubblico erario; continua a godere di tale reddito anche dopo la morte della principessa, finch permane in stato di vedovanza e conserva la nazionalit olandese. Dopo la morte del suo sposo, la principessa gode, finch permane in stato di vedovanza, di una rendita annuale di 400.000 fiorini. I redditi di cui al presente articolo permangono nel caso in cui nasca in seguito un principe d'Orange. Art. 30 Le cifre fissate in questa sezione possono essere modificate da una legge. Le Camere degli Stati Generali non possono adottare il progetto di una siffatta legge, n un progetto di legge che miri alla modifica o all'abrogazione di una siffatta legge se non alla maggioranza dei due terzi dei membri di cui composta ognuna delle Camere. SEZIONE III
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LA TUTELA DEL RE Art. 31 Il re maggiorenne all'et di diciottanni compiuti. La stessa norma vale per il principe d'Orange e per la figlia del re che sia erede presunta della corona nel caso in cui essi dovessero divenire reggenti. Art. 32 La tutela del re minore regolata dalla legge, e il tutore o i tutori sono nominati con una legge. Gli Stati Generali deliberano e votano in assemblea comune sul progetto di questa legge. Art. 33 Questa legge fatta ancora vivente il re, per il caso di minore et del suo successore. Qualora non vi sia stato provveduto, alcuni tra i parenti pi prossimi del re minore sono consultati, nei limiti del possibile, a proposito della regolamentazione della tutela. Art. 34 Prima di assumere la tutela, ogni tutore presta il giuramento o fa la promessa seguente in seduta plenaria degli Stati Generali e nelle mani dei loro presidente: Giuro (prometto) fedelt al re; giuro (prometto) di adempiere religiosamente a tutti i doveri che la tutela mi impone e di sforzarmi in modo particolare di ispirare al re l'attaccamento alla Costituzione e l'amore per il suo popolo. Che Dio Onnipotente mi sia d'aiuto! (Lo prometto!) . Art. 35 Nel caso in cui il re si trovi nell'impossibilit di regnare, le misure necessarie per la protezione della sua persona saranno prese secondo le disposizioni dell'art. 34 relative alla tutela di un re minore. La legge stabilisce il giuramento o la promessa da prestarsi dal tutore o dai tutori nominati a questo scopo. SEZIONE IV LA REGGENZA Art. 36 Durante la minore et del re l'autorit regia esercitata da un reggente. Art. 37 Il reggente nominato con una legge, che pu regolare al tempo stesso la successione nella reggenza sino alla maggiore et del re. Gli Stati Generali deliberano e votano in assemblea comune sul progetto di questa legge. La legge sar fatta ancora vivente il re per il caso di minore et del suo successore. Art. 38 L'autorit regia parimenti deferita ad un reggente nel caso ili cui il re si trovi nell'impossibilit di regnare.
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Qualora i ministri, riuniti in consiglio, ritengano che si prospetti tale eventualit, fanno conoscere questa loro opinione al Consiglio di Stato, con invito ad esprimere un parere in un termine stabilito. Art. 39 Se alla scadenza del termine essi persistono nella loro opinione, convocano gli Stati Generali in seduta plenaria per fare loro il rapporto del caso, tenendo conto del parere del Consiglio di Stato, se stato espresso. Art. 40 Se, in seduta plenaria, ritengono effettivamente sussistente l'ipotesi prevista dal primo comma dell'art. 38, gli Stati Generali lo dichiarano con un decreto che promulgato a cura del presidente indicato nel secondo comma dell'art. 111 e che entra in vigore il giorno della promulgazione. In mancanza di questo presidente, ne viene nominato uno dall'assemblea. Art. 41 Ai sensi deIl'art. 40, il principe d'Orange o la figlia del re che sia erede presunta della corona, reggente di diritto, se ha compiuto i 18 anni. Art. 42 Se non vi principe d'Orange n figlia del re che sia erede presunta della corona, o se l'uno o l'altra non ha compiuto i 18 anni, la reggenza costituita come prescritto dall'art. 37; nel secondo caso essa perdura finch l'uno o l'altra non abbiano compiuti i 18 anni. Art. 43 Il potere regio sar esercitato da un reggente anche nel caso in, cui il re, in conformit ad una legge di cui, abbia presentato il progetto, abbia temporaneamente rinunziato all'esercizio del potere regio. Su questo progetto di legge, che deve al tempo stesso provvedere alla nomina del reggente, gli Stati Generali deliberano e decidono in assembla comune. Art. 44 Assumendo la reggenza il reggente, in assemblea comune degli Stati. Generali, presta nelle mani del presidente il giuramento (o fa la promessa) seguente: Giuro (prometto) fedelt al re; giuro (prometto) che nell'esercizio della autorit regia, fin tanto che il re sar maggiorenne (fin tanto che si trover nell'impossibilit di regnare, oppure per tutto il tempo per cui il re rinunzier all'esercizio, del potere regio) osserver e manterr sempre la Costituzione. Giuro (prometto) di difendere e conservare con tutte le mie forze l'indipendenza e l'integrit territoriale dello Stato, di proteggere la libert pubblica ed individuale ed i diritti di tutti i sudditi del re e di ciascuno di loro, e di impiegare tutti i mezzi che le leggi mettono a mia disposizione per il mantenimento e lo sviluppo del benessere pubblico e privato, come un reggente buono e fedele obbligato a fare. Che Dio Onnipotente mi sia d'aiuto! (Lo prometto!) . Art. 45 Se un reggente si trova nell'impossibilit di esercitare la reggenza, si applicheranno gli artt. 38, comma 2, 39 e 40. Se la successione nella reggenza non regolata, si applicher il primo comma dell'art. 37. Art. 46 L'autorit regia esercitata dal Consiglio di Stato:
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1 alla morte del re, finch non stato provvisto alla successione al trono a termini dell'art. 19, o non stato nominato un reggente per il successore al trono minorenne, o assente il successore al trono o il reggente; 2 nei casi degli artt. 40 e 45, finch il reggente manca o assente, e alla morte del reggente, finch il suo successore non stato nominato ed ha assunta la reggenza; 3 nel caso in cui la successione al trono incerta e il reggente manca o assente. L'esercizio dell'autorit regia da parte del Consiglio di Stato cessa di pieno diritto nel momento in cui il successore al trono o il reggente legittimo entrato in funzione. Quando si deve provvedere alla reggenza, il Consiglio di Stato presenta il progetto di legge a questo scopo nel termine di un mese da quando ha assunto l'esercizio dell'autorit regia, nei casi dei nn. 1 e 2, e nel termine di un mese dal momento in cui la successione al trono ha cessato di essere incerta, nel caso del n. 3. Art. 47 Quando viene nominato un reggente, o quando la reggenza assunta dal principe di Orange o dalla figlia del re che sia crede presunta della corona, una legge stabilisce la somma che dovr essere prelevata ogni anno sulla rendita della corona per le spese della reggenza. La somma cos fissata non pu essere modificata per la durata della reggenza Art. 48 Non appena sar cessata l'eventualit prevista dall'art. 38, gli Stati Generali ne faranno dichiarazione in assemblea comune mediante un decreto che sar promulgato a cura del presidente designato nell'art. 40. Art. 49 Questo decreto sar emanato su proposta del reggente o di almeno venti membri degli Stati Generali. Questi membri presenteranno la proposta al presidente della prima Camera, che convocher immediatamente gli Stati Generali in assemblea comune. Se la sessione delle Camere fosse chiusa, questi membri avranno il diritto di procedere essi stessi alla convocazione. Art. 50 I ministri e il tutore, o tutori, sono tenuti personalmente a riferire alle Camere degli Stati Generali in merito alle condizioni del re o del reggente, ogni qualvolta ne loro rivolta domanda. A questi effetti, il terzo comma dell'art. 97 si applica anche ai tutori. Art. 51 Subito dopo la promulgazione del decreto menzionato all'art. 48 il re riassume l'esercizio del potere. SEZIONE V L'ASCESA AL TRONO DEI RE
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Art. 52 Il re, dopo avere assunto il potere, presta giuramento ed ascende al trono quanto pi presto sia possibile, nella citt d Amsterdam; in seduta Pubblica e comune degli Stati Generali. Art. 53 In questa seduta il re presta sulla Costituzione il giuramento (o fa la promessa) seguente: Giuro (prometto) al popolo olandese di mantenere ed osservare sempre la Costituzione. Giuro (prometto) li difendere e conservare con tutto il mio potere l'indipendenza e l'integrit territoriale dello Stato, di proteggere la libert Pubblica e individuale e i diritti di tutti i miei sudditi, e di impiegare tutti i mezzi che le leggi mettono a mia disposizione per il mantenimento e lo sviluppo del benessere pubblico e privato, come un buon re obbligato a fare. Che Dio Onnipotente mi sia di aiuto! (Lo prometto!). Art. 54 Dopo aver prestato questo giuramento, o fatto questa promessa, il re immesso sul trono, seduta stante, dagli Stati Generali, il cui presidente pronuncia la seguente dichiarazione solenne che conferma poi con giuramento o promessa, come individualmente fanno tutti i membri: In nome del popolo olandese, ed in base alla Costituzione, noi vi riceviamo ed inauguriamo come re; noi giuriamo (promettiamo) di mantenere la vostra inviolabilit ed i diritti della vostra corona; giuriamo (promettiamo) di fare tutto ci che sono tenuti a fare dei buoni e fedeli Stati Generali. Che Dio Onnipotente ci sia di aiuto! (Lo promettiamo). SEZIONE VI DEL POTERE DEI RE Art. 55 Il re inviolabile. I ministri sono responsabili. Art. 56 Il potere esecutivo spetta al re.

Art. 57 Il re emana dei regolamenti generali di amministrazione. Questi regolamenti non potranno contenere disposizioni accompagnate da sanzioni penali, se non in base alla legge. La legge determina le pene che possono essere irrogate. Art. 58 Il re ha l'alta direzione dei rapporti con l'estero. Art. 59 Il re procura di risolvere i conflitti con gli Stati esteri mediante arbitrato e altri mezzi pacifici. Non pu dichiarare alcuna guerra senza preventiva approvazione degli Stati Generali. Art. 60 Il re conclude e ratifica tutti i trattati con gli Stati esteri. A meno che il re non si sia riservata la ratifica mediante una legge, nessun trattato sar ratificato prima di essere stato approvato dagli Stati Generali. L'adesione a trattati o la loro denuncia non fatta che dal re, in conformit
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alla legge. Le altre convenzioni con gli Stati esteri saranno comunicate agli Stati Generali non appena possibile. Art. 61 Il re ha il comando in capo delle forze di terra e di mare. I loro ufficiali sono nominati da lui, e da lui sono promossi, revocati o collocati a riposo secondo le norme stabilite dalla legge. Le pensioni sono regolate dalla legge. Art. 62 Il re ha il governo supremo dell'Indonesia, di Surinam e delle Antille olandesi. Nella misura in cui i poteri non siano stati riservati al re dalla Costituzione o da una legge, il governo generale sar esercitato in nome del re dal governatore generale, nell'Indonesia, e dai governatori a Surinam e nelle Antille olandesi, con le modalit che saranno stabilite dalla legge. Il re ogni anno fa agli Stati Generali un rapporto dettagliato sull'amministrazione e la situazione dell'Indonesia, di Surinam e delle Antille olandesi. Art. 63 L'organizzazione statale dell'Indonesa, di Surinam e delle Antille Mandesi sar stabilita dalla legge; le altre materie saranno regolate dalla legge Ouando se ne far sentire il bisogno. Salve le eccezioni da stabilirsi dalla legge, il corpo rappresentativo del territorio interessato sar sentito colle modalit che sa. ranno fissate dalla legge. Salvo quanto stabilito al primo comma del presente articolo, la regolamentazione degli affari interni dell'Indonesia, di Surinam e delle Antille olandesi affidata ad organismi che hanno la loro sede sul posto nei modi che saranno stabiliti dalla legge, a meno che il potere di decidere certe questioni o in certi casi non sia riservato al re. Art. 64 Le ordinanze emanate dagli organi previsti dal secondo comma dellarticolo precedente possono essere annullate come contrarie alla Costituzione, alla legge o allinteresse generale. Tali ordinanze possono essere sospese dal re nella maniera che sar stabilita dalla legge. Art. 65 Il re ha l'alta direzione delle finanze pubbliche. A lui compete fissare il trattamento dovuto a tutti i corpi costituiti e a tutti i funzionari pagati sul tesoro pubblico. La legge fissa il trattamento del Consiglio di Stato, della Camera dei conti e dei funzionari dell'ordine giudiziario. Il re iscrive tale trattamento nel bilancio delle spese del Regno. Le pensioni dei funzionari sono regolate dalla legge. Art. 66 Il re ha diritto di battere moneta. Egli ha diritto di far incidere sulle monete la sua effigie.
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Art. 67 Il re conferisce i titoli nobiliari. Nessun olandese pu accettare titoli nobiliari stranieri. Art. 68 Gli ordini cavallereschi sono stabiliti dalla legge su proposta del re. Art. 69 Il re e, col suo consenso, i principi della sua casa, possono accettare onorificenze straniere alle quali non si connetta alcun obbligo. In nessun caso gli altri olandesi, o gli stranieri al servizio dei Paesi Bassi, possono accettare ordini cavallereschi, titoli, posti o dignit estere senza una speciale autorizzazione del re. Art. 70 Il re ha il diritto di grazia relativamente alle pene irrogate in via giudiziaria. Egli esercita questo diritto dopo aver sentito il parere di un giudice designato a questo scopo da un regolamento di pubblica amministrazione. L'amnistia e l'indulto non possono essere concessi che da una legge. Art. 71 Il re non pu concedere dispensa da una disposizione legislativa se non in base ad una legge. La legge che gli d questo potere precisa le disposizioni alle quali si estende il potere di dispensa. La dispensa da disposizioni contenute in regolamenti di amministrazione pubblica consentita, quando il re se ne riservata la facolt mediante una clausola espressa di regolamento. Art. 72 Le contestazioni tra le province, o tra le province e i comuni, o tra i comuni, o tra le province o i comuni e le regioni acquee, le torbiere e i polders, che non rientrino tra quelle previste dall'art. 159 o tra quelle la cui decisione attribuita dall'art. 160 al giudice di diritto comune o a un collegio investito, di giurisdizione amministrativa, sono decise dal re. Art. 73 Il re presenta agli Stati Generali progetti di legge e fa ad essi tutte le altre proposte che reputa convenienti. Egli ha il diritto di approvare o di respingere i progetti di legge votati dagli Stati Generali. Art. 74 Il modo di promulgazione delle leggi e dei regolamenti di amministrazione pubblica, e l'epoca della loro entrata in vigore, sono regolati dalla legge. La formula di promulgazione delle leggi la seguente: Noi, ecc., re dei Paesi Bassi, ecc... A tutti coloro che qui presenti vedranno e sentiranno, salute! Facciamo sapere: Avendo preso in considerazione, ecc. (motivi della legge). Per queste ragioni, inteso il Consiglio di Stato, e di comune accordo con gli Stati Generali, Noi abbiamo deciso e ordinato, come decidiamo e ordiniamo col presente atto, ecc. (testo della legge).
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Dato, ecc.. Sotto il regno di una regina, o quando l'autorit regia esercitata da un, reggente o dal Consiglio di Stato, questa formula modificata in conformit. Art. 75 Il re ha diritto di sciogliere le Camere degli Stati Generali, ciascuna separatamente o tutte e due insieme. Il decreto che pronuncia lo scioglimento ordina al tempo stesso l'elezione entro quaranta giorni di nuove Camere e la riunione entro tre mesi delle Camere nuove elette. La legge pu fissare per le Camere elette dopo uno scioglimento una durata di sessione diversa da quella determinata negli artt. 88 e 94. Il Consiglio di Stato, quando esercita l'autorit regia, non ha diritto di scioglimento. SEZIONE VII IL CONSIGLIO DI STATO, I MINISTRI, I SEGRETARI DI STATO E I COLLEGI PERMANENTI CONSULTIVI E D'ASSISTENZA Art. 76 Esiste un Consiglio di Stato di cui la legge regola composizione ed attribuzioni. Il re presidente del Consiglio e ne nomina i membri. Il principe d'Orange e la figlia del re che sia erede presunta della corona, fanno parte di diritto del Consiglio dall'et di 18 anni compiuti. Art. 77 Il re sottopone alla deliberazione del Consiglio di Stato tutte le proposte che intende presentare agli Stati Generali o a lui fatte dagli Stati Generali, e cos pure tutti i regolamenti d'amministrazione pubblica del Regno e dell'Indonesa, di Surinam e delle Antille olandesi. In testa ai decreti da promulgare vien fatta menzione che stato udito il Con siglio di Stato. Il re richiede, inoltre, il parere del Consiglio di Stato su tutte le questioni su cui lo reputa utile. Il re solo decide, ed informa subito il Consiglio di Stato della decisione che prende. Art. 78 La legge pu attribuire al Consiglio di Stato, o ad una sezione di esso, la decisione su controversie. Art. 79 Il re istituisce dipartimenti ministeriali, e ne nomina e revoca i capi come pi ritiene opportuno. Pu nominare ministri che non sono incaricati della direzione di un dipartimento ministeriale. Egli pu nominare per un dipartimento ministeriale uno o pi segretari di
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Stato, i quali, in tutti i casi in cui il ministro, capo di quel dicastero, lo giudichi necessario, possono agire al posto del ministro, in conformit alle sue istruzioni. Quando agisce al posto del ministro, il segretario di Stato assume la responsabilit del capo del dicastero, senza pregiudizio della responsabilit del ministro. Le disposizioni relative ai ministri e definite nel presente articolo e negli artt. 55, 97, 99, 100, 113 e 171 si applicano egualmente al segretario di Stato. I ministri vegliano all'esecuzione della Costituzione e delle altre leggi, in quanto questa esecuzione dipenda dalla corona. La loro responsabilit regolata dalla legge. Accettando le loro funzioni, essi prestano nelle mani del re il giuramento o la promessa seguente: Giuro (prometto) fedelt al re e alla Costituzione; giuro (prometto) di adempiere fedelmente a tutti i doveri che la carica ministeriale mi impone. Cos veramente mi aiuti Dio Onnipotente! (Lo prometto!). Prima di essere ammessi a questo giuramento (o promessa) essi prestano il seguente giuramento (promessa o dichiarazione) di purificazione: Giuro (dichiaro) che per esser nominato ministro non ho promesso n dato a chicchessia, sotto qualsivoglia titolo o pretesto, direttamente o indirettamente, alcun dono o favore. Giuro (prometto) che n direttamente n indirettamente accetter da chicchessia promesse o doni per fare o non fare cosa che rientri nelle mie funzioni. Cos veramente mi aiuti Dio Onnipotente! (Lo dichiaro e Io prometto). Tutti i decreti e le ordinanze del re sono controfirmate da uno o pi ministri. Art. 80 L'istituzione a fianco del governo di collegi permanenti consultivi e di assistenza avr luogo in conformit alla legge, che stabilir al tempo stesso CAPITOLO III GLI STATI GENERALI SEZIONE 1 COMPOSIZIONE DEGLI STATI GENERALI Art. 81 Gli Stati Generali rappresentano l'intero popolo olandese.

Art. 82 Gli Stati Generali sono divisi in una prima ed una seconda Camera. Art. 83 I membri della seconda Camera sono eletti direttamente dagli abitanti olandesi, o riconosciuti dalla legge come cittadini olandesi, che
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abbiano raggiunto il limite d'et che sar fissato dalla legge e che non potr essere inferiore a venticinque anni. Ogni elettore dispone di un solo voto. La legge regola le modalit secondo le quali sospeso il diritto elettorale per i militari delle forze armate di terra e di mare, per il periodo in cui rimangono sotto le bandiere. Sono privi dell'esercizio del diritto di voto coloro ai quali questo diritto stato tolto da una condanna giudiziaria definitiva; coloro che sono incarcerati o detenuti; coloro che, per provvedimento giudiziario, a seguito di malattia o di debolezza mentale, hanno Perduto la facolt di disporre dei propri beni o di amministrarli; coloro che sono decaduti dalla patria potest o dalla tutela su uno o pi minori. La legge collega una perdita temporanea o permanente dei diritti elettorali ad ogni condanna definitiva che implichi perdita della libert per pi di un anno, o sia pronunciata per mendicit o vagabondaggio, e cosi. pure a pi di due condanne giudiziarie definitive per ubriachezza pubblica notoria susseguitesi in un Periodo di tempo da determinarsi dalla legge. Art. 84 La seconda Camera composta da cento membri eletti secondo il principio della rappresentanza proporzionale nei limiti della legge. Tutto quanto ulteriormente riguarda il diritto di voto ed il modo del suo esercizio regolato dalla legge. Art. 85 La prima Camera composta di cinquanta membri. Essi sono eletti dagli Stati provinciali, secondo il principio della rappresentanza proporzionale nei limiti della legge. Art. 86 Quando gli Stati Generali sono convocati in numero doppio, ai membri di ogni Camera si aggiunge un ugual numero di membri straordinari, eletti nello stesso modo dei membri ordinari. Il decreto di convocazione fissa nel tempo stesso il giorno dell'elezione. SEZIONE II LA SECONDA CAMERA DEGLI STATI GENERALI Art. 87 Condizioni richieste per poter essere membro della seconda Camera sono: essere olandese, oppure essere riconosciuto come tale dalla legge; avere l'et di 30 anni compiuti; non esser stato n dichiarato decaduto dall'eleggibilit n privato dall'elettorato secondo la regolamentazione fissata in conformit all'art. 83, comma 3, fatta riserva per la privazione giudiziaria della libert e per la condanna ad una pena privativa della libert per causa diversa dalla mendicit, dal vagabondaggio e dalla ubriachezza pubblica e notoria. Art. 88 I membri della seconda Camera sono eletti per quattro anni.
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Essi cessano dalle loro funzioni tutti insieme e sono immediatamente rieleggibili. Art. 89 I membri votano senza essere legati da alcun mandato e senza riferirne ai loro elettori. Art. 90 Al momento di entrare in funzione, essi prestano il giuramento (o fanno la promessa) che segue: Giuro (prometto) fedelt alla Costituzione. Che Dio Onnipotente mi sia daiuto! (lo prometto!). Prima di essere ammessi a questo giuramento o a questa promessa, essi prestano nei seguenti termini un giuramento (o fanno unaffermazione e promessa) di giustificazione: Giuro (dichiaro) che per essere eletto membro degli Stati Generali non ho promesso n fatto alcun dono o favore a chicchessia, n direttamente n indirettamente, sotto qualsivoglia titolo o pretesto. Giuro (prometto) che mai ricever da chicchessia, direttamente o indirettamente, alcun dono o favore, per fare o per omettere qualsiasi atto relativo a tale mia qualit. Che Dio Onnipotente mi sia d'aiuto! (Lo dichiaro e lo prometto!). Questi giuramenti (promesse e affermazioni) sono prestati nelle mani del re oppure, alla seduta della seconda Camera, nelle mani del presidente delegato dal re a questo scopo. Art. 91 Il presidente nominato dal re per la durata di una sessione, scegliendolo da una lista di tre membri presentati dalla Camera. Art. 92 I membri della Camera ricevono un'indennit di 4.500 fiorini all'anno, oltre un'indennit di spese di viaggio, secondo regole da fissarsi dalla legge. Al presidente attribuito, in aggiunta, un supplemento di 4.500 fiorini all'anno. Questa indennit non pagata ai membri investiti della funzione di ministri, n durante il corso della sessione, a coloro che siano rimasti assenti durante la intera sessione e neppure a coloro che, in base al regolamento d'ordine della Camera, sono esclusi dall'assistere alle sue assemblee. I membri uscenti ricevono una pensione annua di 120 fiorini per ogni anno in cui siano stati membri della Camera, fino ad un massimo di 2800 fiorini. La pensione cessa quando il membro uscente occupa la carica di ministro, o dopo rielezione, mentre riceve l'indennit di cui al primo comma. La legge regola gli altri casi nei quali, ricevendosi accanto a questa pensione, direttamente o indirettamente, uno stipendio o pensione da una cassa pubblica, la pensione prima nominata sar diminuita. Alle vedove e agli orfani dei parlamentari ed ex parlamentari concessa una pensione secondo regole da stabilirsi dalla legge.
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Gli importi fissati da questo articolo possono essere modificati con una legge. Le Camere degli Stati Generali non possono approvare il progetto di una tale legge, nonch il progetto di una legge diretta a modificare o abolire una tale legge, che con i voti di due terzi del numero dei membri di cui composta ognuna delle Camere. SEZIONE III LA PRIMA CAMERA DEGLI STATI GENERALI Art. 93 - Per esser membro della prima Camera occorre essere in possesso dei requisiti prescritti per essere eleggibile alla seconda. Art. 94 I membri della prima Camera sono eletti per sei anni. Si applica anche per essi il disposto dell'art. 89. Alla loro entrata in funzione, essi prestano gli stessi giuramenti (o fanno le stesse promesse o dichiarazioni) dei membri della seconda Camera, sia nelle mani del re, sia, alla seduta della prima Camera, nelle mani del presidente delegato dal re a questo scopo. Essi godono di indennit per spese di viaggio e soggiorno in conformit della legge. La met di essi decade dalle sue funzioni allo spirare di tre anni. I membri uscenti sono immediatamente rieleggibili. Art. 95 Il presidente nominato dal re tra i membri della Camera per la durata di una sessione. SEZIONE IV DISPOSIZIONI COMUNI ALLE DUE CAMERE Art. 96 Nessuno pu essere contemporaneamente membro delle due Camere. Chi sia stato eletto membro tanto della prima quanto della seconda Camera, dovr dichiarare quale dei due mandati accetta. Art. 97 I ministri hanno seggio alle due Camere. Hanno per in esse soltanto voto consultivo. Essi possono farsi assistere nelle sedute da funzionari che designano a questo scopo. Essi danno alle Camere, oralmente o per scritto, gli orientamenti richiesti, la cui divulgazione non possa essere ritenuta contraria all'interesse dello Stato. Ciascuna Camera pu invitarli ad assistere alle sedute a tali effetti. Art. 98 Le due Camere hanno, ciascuna separatamente e tutte e due insieme in assemblea comune, il diritto d'inchiesta, che sar regolato dalla legge.
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Art. 99 Un membro degli Stati Generali non pu essere al tempo stesso ministro, vicepresidente o membro del Consiglio di Stato, presidente, vicepresidente o membro della Corte suprema, procuratore generale o avvocato generale presso questa Corte, n presidente o membro della Camera dei conti, n Commissario del re in una provincia. Tuttavia un ministro, quando in occasione di una elezione eletto membro degli Stati Generali, pu unire per un periodo massimo di tre mesi dopo la sua elezione l'ufficio di ministro e la qualit di membro degli Stati Generali. La legge determina, in quanto sia necessario, le conseguenze del cumulo di un seggio ad una delle Camere con funzioni retribuite dal tesoro pubblico diverse da quelle che sono escluse al primo comma. I militari in attivit di servizio che accettano di essere membri di una delle due Camere sono di diritto in stato di non attivit per la durata del loro mandato. Quando questo scaduto, rientrano nel servizio attivo. Art. 100 I membri degli Stati Generali, cos come i ministri, i commissari contemplati nel comma 2 dell'art. 113 e i funzionari contemplati dal comma 97 non possono essere perseguiti in giudizio per quanto hanno detto in seduta o hanno comunicato all'assemblea per scritto. Art. 101 In quanto la legge non disponga altrimenti, ogni Camera verifica i poteri dei suoi nuovi membri e pronunzia sulle contestazioni che possano nascere su questi poteri o sulle elezioni stesse, secondo regole che saranno stabilite dalla legge. Art. 102 Ogni Camera nomina il suo segretario. Questo segretario non pu essere contemporaneamente membro di una delle due Camere. Art. 103 Gli Stati Generali si radunano almeno una volta all'anno. La loro sessione ordinaria si inaugura il terzo marted di settembre. Il re li convoca in sessione straordinaria ogniqualvolta lo giudica necessario. Art. 104 Le sedute separate delle due Camere, come le loro sedute plenarie, sono pubbliche. Si procede in seduta segreta quando un decimo dei membri presenti ne fa domanda o il presidente lo ritiene necessario. L'assemblea decide se si dovr procedere in seduta segreta. Anche per le questioni discusse in seduta segreta si pu giungere a delle decisioni. Art. 105 Se al momento della morte del re o della sua abdicazione la sessione chiusa, gli Stati Generali si radunano senza preventiva convocazione. Questa sessione straordinaria si apre il quinto giorno successivo alla morte o all'abdicazione. Se le Camere sono sciolte, questo termine decorre dal
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giorno in cui sono state terminate le nuove elezioni. Art. 106 La sessione degli Stati Generali aperta, in seduta plenaria delle due Camere, dal re o da una commissione da lui delegata. Essa chiusa nel medesimo modo, quando egli ritiene che l'interesse dello Stato non ne richieda il prolungamento. La sessione ordinaria annuale dura almeno venti giorni, salvo che il re faccia uso del diritto menzionato allart. 75. Art. 107 Ordinando lo scioglimento di una Camera o di tutte due, il re pronuncia al tempo stesso la chiusura della sessione degli Stati Generali. Art. 108 Le Camere non possono deliberare n prendere alcuna risoluzione, sia separatamente, sia in assemblea comune, se non con la presenza della met dei loro membri. Art. 109 Tutte le deliberazioni relative a singole questioni sono prese con la maggioranza assoluta dei votanti. In caso di parit la deliberazione rinviata ad una seduta successiva. In questa seduta, e cos pure quando tutti i membri siano presenti, la proposta, in caso di parit, si intende respinta. La votazione avr luogo per appello nominale se un membro ne fa richiesta; in tal caso il voto dato ad alta voce. Art. 110 Le votazioni relative a persone, per le nomine o le presentazioni previste dalla Costituzione, hanno luogo a schede chiuse e non firmate. Il voto avviene a maggioranza assoluta. In caso di parit la sorte decide. Art. 111 In assemblea comune, le due Camere sono considerate come costituenti una Camera sola ed i loro membri prendono posto senza distinzioni, a loro piacimento. Il presidente della prima Camera ha la presidenza dell'assemblea. SEZIONE V IL POTERE LEGISLATIVO Art. 112 Il potere legislativo esercitato in comune dal re e dagli Stati Generali. Art. 113 Il re trasmette le sue proposte di legge all'una o all'altra Camera con un messaggio scritto o per mezzo di una Commissione. Egli pu incaricare commissari speciali da lui nominati di assistere i ministri nella discussione di queste proposte alle sedute degli Stati Generali. Art. 114 La discussione pubblica di ogni proposta presentata dal re sempre preceduta da un esame di questa proposta. La Camera stabilisce nel suo regolamento interno la procedura da seguire per questo esame.
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Art. 115 La seconda Camera, come l'assemblea plenaria degli Stati Generali, ha il diritto di apportare emendamenti alle proposte dei re. Art. 116 Quando la seconda Camera adotta il progetto, con o senza emendamenti, lo invia alla prima con la formula seguente: La seconda Camera degli Stati Generali invia alla prima Camera la proposta del re qui allegata e reputa che essa, cos come qui formulata, debba essere adottata dagli Stati Generali. Se la seconda Camera si pronunzia per la reiezione della proposta, ne d conoscenza al re con la formula seguente: La seconda Camera degli Stati Generali attesta al re la stia riconoscenza per lo zelo che mette nel vigilare sugli interessi dello Stato, e rispettosamente lo supplica di prendere la proposta in ulteriore considerazione . Art. 117 La prima Camera delibera, in conformit dell'art. 114, sulla proposta quale stata adottata dalla seconda Camera. Quando essa si pronuncia per l'adozione della proposta, ne informa il re e la seconda Camera con le formule seguenti: Al re: Gli Stati Generali attestano al re la loro riconoscenza per lo zelo che mette nel vigilare siigli interessi dello Stato e aderiscono alla proposta cos come qui formulata... . Alla seconda Camera: La prima Camera degli Stati Generali fa conoscere alla seconda Camera che ha dato la sua adesione alla proposta relativa a, e che le stata trasmessa il dalla seconda Camera. Quando essa si pronuncia per la reiezione della proposta, ne informa il re e la seconda Camera con le formule seguenti: Al re: La prima Camera degli Stati Generali attesta al re la sua riconoscenza per lo zelo che mette nel vigilare sugli interessi dello Stato e lo supplica rispettosamente di prendere la proposta in ulteriore considerazione. Alla seconda Camera: La prima Camera degli Stati Generali fa conoscere alla seconda Camera che essa ha rispettosamente supplicato il re di prendere in ulteriore considerazione la proposta relativa a che le stata trasmessa il dalla seconda Camera. Art. 118 Finch la prima Camera non abbia preso una decisione, il re pu ritirare la proposta da lui presentata. Art. 119 Gli Stati Generali hanno il diritto di presentare al re progetti di legge.
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Art. 120 L'iniziativa delle leggi appartiene esclusivamente alla seconda Camera, che discute il progetto di legge nel modo stesso previsto per i progetti presentati dal re e, dopo averlo adottato, lo trasmette alla prima Camera con la formula seguente: La seconda Camera degli Stati Generali indirizza alla prima Camera il progetto qui allegato, e reputa che gli Stati Generali debbano chiedere per questo progetto la sanzione regia. Essa pu incaricare uno o pi dei suoi membri di sostenere il progetto, per iscritto o oralmente, davanti alla prima Camera. Art. 121 Se la prima Camera, dopo aver deliberato sul progetto nella forma ordinaria, lo approva, lo indirizza al re con la formula seguente: Gli Stati Generali, reputando che la proposta qui allegata potrebbe contribuire e riuscire vantaggiosa agli interessi dello Stato, rispettosamente chiedono per questa proposta la sanzione regia. Essa ne informa inoltre la seconda Camera con la formula seguente: La prima Camera degli Stati Generali porta a conoscenza della seconda Camera che essa ha aderito alla proposta approvata da essa il... relativamente a e ,che per questa proposta essa ha chiesto, a nome degli Stati Generali, la sanzione regia. Se essa non approva il progetto, ne informa la seconda Camera con la formula Seguente: La prima Camera degli Stati Generali non ha riscontrato motivi sufficienti per sottoporre alla sanzione regia la proposta che rinvia qui allegata. Art. 122 Ogni Camera separatamente pu indirizzare al re proposte diverse da progetti di legge. Art. 123 Il re fa conoscere il pi presto possibile agli Stati Generali se approva o no il progetto che essi hanno approvato. Questa comunicazione avviene mediante la formula seguente: Il re approva la proposta. Oppure: Il re deliberer sulla proposta. Art. 124 Tutti i progetti di legge approvati dagli Stati Generali e sanzionati dal re acquistano forza di legge e sono promulgati dal re. Le leggi sono inviolabili. Art. 125 Le leggi non sono obbligatorie che per il Regno, a meno che esse stesse dispongano che si applichino anche all'Indonesia, a Surinam e alle Antille olandesi. SEZIONE VI IL BILANCIO
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Art. 126 La legge stabilisce il bilancio di tutte le spese del Regno e determina le vie ed i mezzi con cui farvi fronte. Art. 127 I progetti delle leggi generali di bilancio sono presentati ogni anno, da parte del re, alla seconda Camera, immediatamente dopo lapertura della sessione ordinaria degli Stati Generali, prima dell'inizio del periodo al quale il bilancio si riferisce. Questo periodo non pu essere superiore a due anni. Art. 128 Nessun capitolo del bilancio delle spese pu contenere pi di quelle che concernono un dipartimento di amministrazione generale. Ogni capitolo concepito in forma di uno o pi progetti di legge. La suddetta legge pu autorizzare storni. Art. 129 La giustificazione delle spese e delle entrate del regno, per ogni capitolo, presentata al potere legislativo secondo le disposizioni della legge, sulla base del conto approvato dalla Camera dei conti. CAPITOLO IV GLI STATI PROVINCIALI E LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI SEZIONE 1 COMPOSIZIONE DEGLI STATI PROVINCIALI Art. 130 I membri degli Stati provinciali sono eletti per quattro anni direttamente dagli abitanti della provincia, olandesi o riconosciuti sudditi olandesi dalla, legge, che abbiano raggiunto l'et fissata dalla legge, che non potr essere inferiore, a 23 anni. L'elezione ha luogo secondo il principio della rappresentanza proporzionale nei limiti da fissarsi dalla legge. Si applicano a queste elezioni l'ultima frase del comma 1 e i commi 2 e 3 dell'art. 83. I membri in questione escono di carica contemporaneamente e sono immediatamente rieleggibili. Per essere membro degli Stati provinciali occorre essere olandese o riconosciuto come suddito olandese dalla legge, avere 23 anni compiuti, non essere stato privato dell'eleggibilit n escluso dall'elettorato, per effetto delle disposizioni dell'art. 81, comma 3, fatta riserva per la privazione giudiziaria della libert e per la condanna ad una pena privativa della libert per ragioni diverse dalla mendicit, dal vagabondaggio o dall'ubriachezza pubblica notoria. L'elezione dei membri degli Stati provinciali ha luogo con le modalit stabilite dalla legge.
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Art. 131 I membri degli Stati provinciali alla loro entrata in carica prestano il giuramento (o fanno la promessa) seguente: Giuro (prometto) fedelt alla Costituzione e alle leggi del regno. Che Dio Onnipotente mi sia d'aiuto! (Lo prometto!). Essi sono ammessi a questo giuramento (a questa promessa) dopo aver preventivamente prestato il giuramento (dichiarazione e promessa) di giustificazione, prescritto dall'art. 90 per i membri della seconda Camera degli Stati Generali. Art. 132 Gli Stati s riuniscono alle epoche dell'anno stabilite dalla legge e, inoltre, quando sono convocati straordinariamente dal re. Le sedute sono pubbliche, con eccezioni analoghe a quelle previste dall'art. 104 per le sedute delle Camere degli Stati Generali. Art. 133 I membri degli Stati votano senza essere legati da alcun mandato e senza riferirne ai loro elettori. Art. 134 Alle deliberazioni e alle votazioni si applicano le norme degli articoli 108, 109 e 110, comma 1, relative alle Camere degli Stati Generali. SEZIONE II I POTERI DEGLI STATI PROVINCIALI Art. 135 L'autorit e i poteri degli Stati sono regolati dalla legge, tenendo. conto delle disposizioni contenute nei seguenti articoli della presente sezione. Art. 136 L'organizzazione e l'amministrazione degli affari della provincia sono attribuite agli Stati. Gli Stati deliberano i regolamenti che ritengono utili per l'interesse provinciale. Per questi regolamenti richiesta l'approvazione del re. Essa non pu essere rifiutata se non mediante un decreto motivato, sentito il Consiglio di Stato. Art. 137 Quando le leggi o i regolamenti di amministrazione pubblica lo stabiliscano, gli Stati prestano il loro concorso, per la loro esecuzione. Art. 138 Ogni deliberazione degli Stati relativa alla creazione, alla modificazione o all'abolizione di una tassa provinciale deve essere approvata dal re. La legge fissa le regole generali relative alle tasse provinciali. Queste tasse non possono porre ostacoli al transito, all'importazione o all'esportazione tra la provincia e le altre province. Art. 139 Il bilancio delle entrate e delle spese provinciali, che deve essere formulato annualmente dagli Stati, sottoposto all'approvazione del re.
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La legge stabilisce le regole di impianto dei conti della provincia. Art. 140 Gli Stati possono difendere gli interessi delle loro province e degli abitanti di queste di fronte al re e agli Stati Generali. Art. 141 Gli Stati nominano nel loro seno una deputazione provinciale, incaricata, in conformit alle regole che saranno stabilite dalla legge, della condotta giornaliera degli affari e della loro esecuzione, siano o no riuniti gli Stati. Art. 142 Il potere del re di sospendere e annullare le decisioni degli Stati provinciali e delle deputazioni che siano contrarie alla legge o all'interesse pubblico regolato dalla legge. Art. 143 In ogni provincia il re istituisce un commissario incaricato dell'esecuzione dei suoi ordini e della vigilanza sugli atti degli Stati. Questo commissario presiede l'assemblea degli Stati provinciali e quella della deputazione, ed ha voto in quest'ultima. Il suo trattamento annuo e le sue spese di alloggio sono iscritte nel bilancio delle spese del regno. La legge determina le altre spese di amministrazione provinciale che sono a carico del regno. SEZIONE III LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI Art. 144 La composizione, l'organizzazione e le attribuzioni delle amministrazioni comunali sono regolate dalla legge, tenendo conto delle disposizioni contenute negli articoli seguenti della presente sezione. Art. 145 A capo del comune un consiglio, i cui membri sono eletti, per un numero d'anni stabilito, direttamente dagli abitanti dei comuni, olandesi o riconosciuti come tali dalla legge, che abbiano raggiunto l'et fissata dalla legge, che non potr essere inferiore a 23 anni. L'elezione ha luogo secondo il principio della rappresentanza proporzionale nei limiti da fissarsi dalla legge. Si applicano a queste elezioni l'ultima frase del comma 1 e i commi 2 e 3 dell'art. 83. Per poter essere membro del consiglio, occorre essere olandese o riconosciuto come tale dalla legge, abitare nel comune, avere 23 anni compiuti, non essere stato privato dell'eleggibilit n escluso dall'elettorato, per effetto delle disposizioni dell'art. 83, comma 3, fatta riserva per la privazione giudiziaria della libert e per la condanna ad una pena privativa della libert per ragioni diverse dalla mendicit, dal vagabondaggio o dallubriachezza pubblica notoria. L'elezione del consiglio ha luogo con modalit da stabilirsi dalla legge.
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Il presidente designato dal re, anche fuori del consiglio, ed da lui revocato. Art. 146 L'organizzazione e l'amministrazione degli affari comunali sono attribuite al consiglio; in casi da determinarsi, tenendo conto delle regole che saranno stabilite, questo pu delegare in tutto o in parte ad altri organi, sotto la sua sorveglianza, la gestione di talune branche da determinarsi dell'amministrazione del comune. Il consiglio emana, i regolamenti che reputa utili nell'interesse del comune. Quando le leggi, i regolamenti di pubblica amministrazione o i regolamenti provinciali lo stabiliscano, le amministrazioni comunali concorrono nella loro esecuzione. Quando l'organizzazione e l'amministrazione degli affari del comune sono gravemente trascurati, una legge pu stabilire le modalit con cui sar provveduto all'amministrazione del comune in deroga ai commi 1 e 2 del presente articolo. La legge stabilisce l'autorit che sostituisce l'amministrazione comunale, quando, questa omette di provvedere all'esecuzione di leggi, di regolamenti d'amministrazione pubblica o di regolamenti provinciali. Art. 147 E potere del re di sospendere e di annullare le decisioni di amministrazioni comunali contrarie alle leggi o all'interesse pubblico regolato dalla legge. Art. 148 Le deliberazioni delle amministrazioni comunali contenenti atti di disposizione delle propriet comunali e tutti gli altri atti di diritto civile stabiliti dalla legge, e cos pure i bilanci delle entrate e delle spese, sono sottoposti all'approvazione delle deputazioni provinciali. La formazione dei bilanci e l'impianto dei conti sono regolati dalla legge. Art. 149 Le deliberazioni delle amministrazioni comunali che importano l'introduzione, la modificazione o l'abolizione di un'imposta locale devono essere approvate dal re. La legge fissa regole generali relative alle imposte locali. Queste imposte non possono porre ostacoli al transito, all'importazione o alla esportazione tra il comune e gli altri comuni. Art. 150 Le amministrazioni comunali possono difendere gli interessi dei loro comuni e dei loro abitanti di fronte al re, agli Stati Generali e agli Stati provinciali dai quali dipendono. Art. 151 La legge regola le modalit con cui sar provveduto alle questioni, agli interessi, alle istituzioni o ai lavori in cui siano interessati due o pi comuni. CAPITOLO V
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ENTI PUBBLICI DI MESTIERE E PROFESSIONE Art. 152 La legge pu creare enti dotati di potere regolamentare per taluni mestieri e professionisti singoli e per i loro raggruppamenti, nonch per le professioni e i mestieri in generale. La loro composizione, organizzazione e competenza saranno disciplinate dalla legge. Art. 153 La legge pu attribuire a questi enti un potere normativo. Art. 154 Le decisioni di questi enti, che siano in contrasto con la legge e con l'interesse pubblico, possono essere sospese e annullate secondo le norme della legge. La legge pu sottoporre talune decisioni di questi enti ad una approvazione, secondo regole da stabilirsi da essa. CAPITOLO VI ALTRI ENTI A POTERE REGOLAMENTARE Art. 155 La legge pu attribuire poteri normativi a enti diversi da quelli menzionati nella Costituzione. CAPITOLO VII LA GIUSTIZIA SEZIONE 1 DISPOSIZIONI GENERALI Art. 156 Ovunque, nel regno, la giustizia resa in nome del re. Art. 157 Il diritto civile e commerciale, il diritto penale civile e militare, la procedura civile e l'organizzazione gIudiziaria sono regolati dalla legge in codici generali, restando impregiudicato il diritto del potere legislativo di regolare certe materie mediante leggi speciali. Art. 158 L'espropriazione per causa di pubblica utilit non pu aver luogo se non in base ad una preventiva dichiarazione, da parte della legge, che lutilit pubblica esige l'espropriazione, e contro un indennizzo preventivamente versato o garantito, in ambo i casi in conformit alle disposizioni della legge. La legge stabilisce i casi in cui non richiesta tale dichiarazione preventiva Il versamento o la garanzia preventiva dell'indennizzo non sono necessari quando si richiede una presa di possesso immediata per causa di guerra, o di pericolo, di guerra, o di insurrezione, incendio o pericolo di inondazione.
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Questo articolo non si applica alle estrazioni di terre per la ricostruzione di dighe, effettuate in virt di un diritto anteriore al 1886. Art. 159 Se l'interesse pubblico esige che una propriet sia distrutta o resa definitivamente o temporaneamente inutilizzabile dall'autorit pubblica, vi si procede contro indennizzo, a meno che la legge non disponga altrimenti. L'uso delle propriet per preparare ed operaie inondazioni di carattere militare in caso di necessit provocata da una guerra o da un pericolo di guerra regolato dalla legge. Art. 160 Tutte le controversie sulla propriet e sui diritti che ne derivano, sui crediti e gli altri diritti civili sono riservate alla competenza dell'autorit giudiziaria. Art. 161 La legge pu attribuire sia ai giudici di diritto comune, sia a un collegio investito di giurisdizione amministrativa, la cognizione delle controversie diverse da quelle elencate nell'articolo precedente. Essa regola le modalit dei procedimenti e gli effetti delle sentenze. Art. 162 Il potere giudiziario esercitato unicamente dai giudici stabiliti dalla legge. La legge pu stabilire che al giudizio su determinate controversie, da essa specificate, come previsto nell'art. 160, partecipino al tempo stesso anche persone non appartenenti all'ordine giudiziario. Art. 163 Nessuno pu essere sottratto contro la sua volont al giudice che la legge gli assegna. La legge regola le modalit con le quali devono essere decisi i conflitti di attribuzioni che insorgano tra i poteri amministrativo e giudiziario. Art. 164 Fuori dei casi determinati dalla legge, nessuno pu essere detenuto, se non in virt di un'ordinanza del giudice, indicante i motivi dell'arresto. Questa ordinanza deve essere notificata alla persona contro la quale diretta al momento dell'arresto o il pi presto possibile. La legge stabilisce la forma di questa ordinanza e il termine entro il quale tutte le persone arrestate devono essere interrogate. Art. 165 Non permesso penetrare in un domicilio contro la volont di chi vi abita, tranne in casi previsti dalla legge, in base ad un mandato speciale o generale di un'autorit designata dalla legge. La legge regola le forme cui subordinato l'esercizio di questa facolt. Art. 166 Il segreto delle lettere affidate alla posta o a ogni altro pubblico, servizio inviolabile, salvo su mandato del giudice nei casi stabiliti dalla legge. Art. 167 La pena della confisca generale dei beni appartenenti al colpevole non pu esser stabilita per alcun reato.
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Art. 168 Ogni sentenza deve contenere l'indicazione dei motivi su cui basata e, in materia penale, anche delle norme di legge su cui poggia la condanna. Le sentenze sono pronunziate pubblicamente. Salve le eccezioni stabilite dalla legge, le udienze sono pubbliche. Il giudice pu derogare a questa regola nell'interesse dell'ordine pubblico e del buon costume. Per i reati che saranno indicati dalla legge potr anche derogarsi alle norme dei commi 1 e 2. SEZIONE II IL POTERE GIUDIZIARIO Art. 169 Esiste una Corte superiore di giustizia chiamata Corte suprema (Hooge Raad) dei Paesi Bassi, i cui membri sono nominati dal re a norma del l'articolo seguente. Art. 170 Di ogni vacanza di posti che in essa si verifichi la Corte suprema d notizia alla seconda Camera degli Stati Generali, la quale, per coprire il posto, presenta alla scelta del re una lista di tre persone. Il re nomina il presidente e il vicepresidente scegliendoli tra i membri della Corte. Art. 171 I membri degli Stati Generali, i ministri, il governatore generale dell'Indonesia e i governatori di Surinam o delle Antille olandesi, i membri del Consiglio di Stato e i commissari del re nelle province, possono essere sottoposti a .giudizio da parte della Corte suprema per fatti inerenti alla carica che essi abbiano commessi nell'esercizio delle loro funzioni, anche dopo la cessazione delle funzioni stesse; l'azione promossa in nome del re o per ordine della seconda Camera. La legge pu determinare gli altri funzionari e membri di collegi superiori che possono essere sottoposti a giudizio da parte della Corte suprema per fatti inerenti alla loro carica. Art. 172 La Corte suprema incaricata di vigilare sul regolare andamento e sulla soluzione delle istanze come sull'osservanza delle leggi da parte dei membri del potere giudiziario e delle persone considerate nell'ultima parte dell'art. 162. Essa pu cassare ed annullare gli atti, le ordinanze e le sentenze che siano contrarie alla legge, in conformit alle disposizioni che dovranno essere emesse dalla legge a questo proposito e salve le eccezioni da stabilirsi dalla legge. Le altre attribuzioni della Corte suprema sono stabilite dalla legge.
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Art. 173 I membri del potere giudiziario sono nominati dal re. I membri del potere giudiziario investiti di giurisdizione ed il procuratore gene. Tale presso la Corte suprema sono nominati a vita. La legge pu stabilire che il collocamento a riposo possa essere loro concesso dopo che essi abbiano raggiunta una certa et. Essi possono essere revocati o destituiti, con una sentenza della Corte suprema, nei casi determinati dalla legge. Essi possono, inoltre, su loro domanda, essere esonerati dalle loro funzioni dal re. Se un collegio investito di giurisdizione amministrativa in ultima istanza per tutto il regno, anche ai membri di quel collegio si applicano i commi 1, 2, 3 e 5 di questo capitolo. Essi possono essere revocati o destituiti nella maniera e nei casi stabiliti dalla legge. Il presente articolo non si applica a coloro che sono investiti di giurisdizione esclusivamente sulle persone appartenenti allesercito o alla flotta o a qualsiasi altra forza armata, o sono incaricati di decidere su questioni disciplinari. CAPITOLO VIII IL CULTO Art. 174 Ciascuno professa le sue opinioni religiose in piena libert, salva la protezione della societ e dei suoi membri contro le infrazioni alla legge penale. Art. 175 Uguale protezione concessa a tutte le comunit religiose del Regno. Art. 176 Gli appartenenti ai diversi culti godono degli stessi diritti civili e politici, e sono parimenti idonei a rivestire ogni dignit, funzione e impiego. Art. 177 L'esercizio pubblico di tutti i culti permesso all'interno degli edifici e luoghi chiusi, salve le misure necessarie per assicurare l'ordine e la tranquillit pubblica. Il pubblico esercizio del culto autorizzato sotto la stessa riserva anche fuori degli edifici e dei luoghi chiusi, ovunque permesso attualmente secondo le leggi ed i regolamenti. Art. 178 I trattamenti, le pensioni e gli altri redditi di ogni genere di cui attualmente fruiscono le varie comunit religiose o i loro ministri sono garantiti. Ai ministri che finora non godono di alcun assegno o ne ricevono sulla cassa dello Stato uno insufficiente, pu essere attribuito un assegno o un
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aumento di assegno. Art. 179 Il re vigila a che tutte le comunit religiose si mantengano nei limiti dell'obbedienza alle leggi dello Stato. Art. 180 L'intervento del governo non richiesto n per la corrispondenza fra i capi delle varie comunit religiose n per la pubblicazione di istruzioni religiose, salva la responsabilit stabilita dalla legge. CAPITOLO IX LE FINANZE Art. 181 Nessuna imposta pu essere riscossa a favore del tesoro dello Stato se non in base ad una legge. La presente disposizione si applica parimenti alle tasse percepite a favore di opere e stabilimenti pubblici, salvo che la regolamentazione di queste tasse sia riservata al re. Art. 182 Nessun privilegio pu essere concesso in materia d'imposte. Art. 183 Le obbligazioni dello Stato nei confronti dei suoi creditori sono garantite. Il suo debito preso ogni anno in considerazione, per la salvaguardia degli interessi dei creditori dello Stato. Art. 184 Il peso, il titolo e il valore delle monete sono fissati dalla legge. Art. 185 La sorveglianza e la cura di tutto quanto concerne la moneta, e cos pure la decisione delle contestazioni sulla lega, sul saggio e su quant'altro relativo, sono determinate dalla legge. Art. 186 Vi una Camera generale dei conti, la cui composizione e le cui attribuzioni sono regolate dalla legge. Quando in questa Camera si determina la vacanza di un posto, la seconda Camera degli Stati Generali presenta una lista di tre persone al re, che sceglie su questa lista. I membri della Camera dei conti sono nominati a vita. Sono loro applicabili i commi 3, 4 e 5 dell'art. 173. CAPITOLO X LA DIFESA Art. 187 Ogni olandese che in condizione di poterlo fare obbligato a contribuire a mantenere l'indipendenza del regno e a difenderne il territorio. Questo obbligo pu essere esteso anche ai residenti che non siano olandesi. Art. 188 Per la difesa degli interessi dello Stato sono istituiti una flotta e
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un esercito, composti di arruolati volontari e di coscritti. La legge regola il servizio militare obbligatorio. Essa determina anche gli obblighi che per la difesa del paese possono essere imposti a coloro che non appartengono n alla flotta n all'esercito. Art. 189 La legge stabilir le condizioni in base alle quali potr essere concessa per gravi ragioni di coscienza l'esenzione dal servizio militare. Art. 190 Truppe straniere non possono essere assunte in servizio se non in forza di una legge. Art. 191 I coscritti nella flotta sono destinati a prestare servizio in Europa e fuori Europa. La legge collega dei vantaggi ai servizi che essi abbiano a compiere nell'Indonesia, a Surinam e nelle Antille olandesi. Art. 192 I coscritti nell'esercito non possono essere inviati nell'Indonesia, a Surinam e nelle Antille olandesi se non con il loro consenso. Art. 193 Se, in caso di guerra, di pericolo di guerra o in altre circostanze straordinarie, i coscritti che non sono in servizio attivo sono, nella totalit o in parte, chiamati straordinariamente sotto le armi dal re, un progetto di legge deve essere immediatamente presentato agli Stati Generali, allo scopo di prescrivere, per quanto necessario, che essi siano tenuti sotto le armi. Art. 194 Tutte le spese relative alle forze armate del Regno sono a carico del tesoro pubblico. L'alloggio e il mantenimento dei militari, i trasporti e le forniture, d qualsiasi natura essi siano, che siano richiesti per le truppe o per le fortezze del Regno, non possono essere messi a carico sia d'uno o pi abitanti, sia d'uno o pi comuni, se non in conformit a norme generali da stabilirsi dalla legge e contro indennizzo. Le eccezioni a queste regole generali per i casi di guerra, di pericolo di guerra o di altre circostanze straordinarie sono determinate dalla legge. L'accertamento dell'esistenza di un pericolo di guerra, nel senso in cui questa espressione usata nelle leggi dello Stato, riservato al re. Art. 195 Per il mantenimento della sicurezza esterna o interna, ogni parte del territorio del regno pu essere dichiarata in stato di guerra o in stato d'assedio dal re o in suo nome. La legge determina le modalit e i casi di questa dichiarazione e ne regola gli effetti. In questa occasione pu essere stabilito che le attribuzioni costituzionali del potere civile concernenti l'ordine pubblico e la polizia abbiano a passare in tutto o in parte al potere militare e che le autorit civili siano subordinate alle autorit militari. Pu inoltre derogarsi agli artt. 7, 9, 165 e 166 della Costituzione. In caso di guerra pu derogarsi anche al comma 1 dell'art. 163.
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Art. 196 In circostanze straordinarie potr esser deciso dal re, o in suo nome, per il mantenimento della sicurezza esterna o interna, per qualsiasi frazione del territorio del regno, che le attribuzioni costituzionali di organi del potere civile concernenti l'ordine pubblici) e la polizia passino in tutto o in parte ad altri organi del potere civile. La legge determina il modo e i casi di applicazione, e ne regoli gli effetti. qui applicabile ci che stabilito all'art. 195, comma 3. CAPITOLO XI IL SERVIZIO DELLE ACQUE (WATERSTAAT) E GLI ENTI SPECIALI AVENTI POTERE ESECUTIVO Art. 197 La legge detta norme relativamente all'amministrazione del servizio delle acque, anche per quanto ne concerne l'alta sorveglianza e la sorveglianza, tenendo conto delle disposizioni contenute negli articoli seguenti del presente capitolo. Art. 198 Il re ha l'alta sorveglianza su tutto ci che concerne il servizio delle acque, indipendentemente dal fatto che la spesa debba esser pagata sul tesoro pubblico o in altra maniera. Art. 199 Gli Stati delle province hanno la sorveglianza su tutte le opere relative alle acque, nonch sulle regioni acquee (Waterschappen), sulle torbiere (Feenschappen) e sui polders (Veenpolders). La legge pu tuttavia attribuire ad altri enti la sorveglianza di determinate opere. Gli Stati, con l'approvazione del re, hanno il diritto di portare modificazioni agli statuti e ai regolamenti delle regioni acquee, delle torbiere e dei polders, di sopprimerli, di crearne dei nuovi e di farne oggetto di nuovi regolamenti. Le direzioni di questi organismi possono presentare agli Stati della provincia progetti di modificazione dei loro statuti e regolamenti. Art. 200 Le direzioni delle regioni acquee, delle torbiere e dei polders. Possono deliberare dei regolamenti per l'amministrazione interna di questi stabilimenti, in conformit a regole da fissarsi dalla legge. CAPITOLO XII L'ISTRUZIONE E L'ASSISTENZA Art. 201 L'istruzione oggetto del costante interessamento del governo. L'insegnamento libero, sotto la sorveglianza dell'autorit e salvo, inoltre, l'accertamento della capacit e della moralit del personale insegnante per quanto concerne linsegnamento che tende alla formazione generale, che pu essere medio o elementare: il tutto da regolarsi dalla legge.
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L'insegnamento pubblico sar regolato dalla legge, rispettando i sentimenti religiosi di ciascuno. In ogni comune sar dato da parte dell'autorit, in un sufficiente numero di scuole, un soddisfacente insegnamento elementare pubblico di formazione generale. Eccezioni a questa disposizione potranno essere concesse a condizione che la legge vigili a che i genitori che vogliono per i loro figli l'insegnamento pubblico possano trovare soddisfazione. Le condizioni di valore da imporre all'insegnamento, che sar retribuito in tutto o in parte a carico del tesoro pubblico, saranno fissate dalla legge, tenendo conto, per quanto concerne l'insegnamento privato, della libert di direzione. Queste condizioni, per l'insegnamento elementare di formazione generale, saranno fissate in maniera che siano ugualmente garanti il valore dell'insegnamento privato sovvenzionato in tutto o in parte dal tesoro pubblico e quello dell'insegnamento pubblico. La regolamentazione rispetter, in particolare, la libert dell'insegnamento privato per quanto concerne la scelta dei mezzi d'insegnamento e la nomina degli insegnanti. Le spese dell'insegnamento privato elementare di formazione generale, che soddisfer alle condizioni di legge, saranno sostenute dal tesoro pubblico nella stessa misura di quelle relative all'insegnamento pubblico. La legge determiner le modalit di concessione di sussidii sul tesoro pubblico all'insegnamento privato secondario di formazione generale e all'insegnamento superiore preparatorio. Il re fa presentare ogni anno agli Stati Generali un rapporto sulle condizioni dell'insegnamento. Art. 202 L'assistenza oggetto del costante interessamento del governo, ed regolata dalla legge. Il re fa presentare ogni anno agli Stati Generali un rapporto particolareggiato delle misure adottate in questo campo. CAPITOLO XIII LE MODIFICAZIONI Art. 203. Ogni proposta di modifica alla Costituzione indica espressamente la modifica proposta. La legge dichiara che vi motivo di prendere in considerazione la proposta cos come in essa formulata. Art. 204 Dopo la promulgazione di questa legge, le Camere sono sciolte. Le nuove Camere esaminano la proposta, e non possono approvare se non con i due terzi dei voti espressi la modifica loro proposta in conformit alla legge summenzionata. Art. 205 Le modifiche alla Costituzione approvate dal re e dagli Stati

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Generali sono solennemente promulgate e allegate alla Costituzione. Art. 206 Il testo della Costituzione riveduta sar pubblicato dal re dopo che, quando occorra, i capitoli, le sezioni di ogni capitolo e gli articoli siano stati numerati in una serie continua e le citazioni siano state modificate. Art. 207 Le autorit, le leggi, i regolamenti e i decreti esistenti al momento della pubblicazione della Costituzione riveduta, rimangono in vigore finch non vengano sostituiti da altri in conformit alla Costituzione. CAPITOLO XIV DISPOSIZIONI SPECIALI CONCERNENTI L'AVVIAMENTO VERSO UN NUOVO STATUTO DEI TERRITORI INDICATI NELL'ART. 1 Art. 208 In seguito alle deliberazioni svoltesi e che si svolgeranno con

e fra i rappresentanti dei popoli, i territori indicati nell'art. 1 riceveranno un nuovo statuto in base al quale tali territori eserciteranno in piena indipendenza la direzione dei loro affari, e dovranno in quanto membri uniti ed uguali tutelare i loro interessi comuni ed aiutarsi vicendevolmente; siffatte attivit saranno esercitate con la garanzia che la giustizia, i diritti e le libert umane fondamentali ed una saggia amministrazione saranno rispettate. Art. 209 Nella preparazione e nell'applicazione del nuovo statuto, verranno tenute in considerazione le decisioni prese nelle deliberazioni in comune che gi hanno avuto luogo, decisioni esposte nei commi seguenti del presente articolo. Verr costituita una unione, alla quale parteciperanno, in quanto Stati a parit di diritti, il regno designato nel comma 5 e gli Stati Uniti dell'Indonesia. Se le deliberazioni che stanno svolgendosi in comune lo dimostreranno necessario, il termine Paesi Bassi sostituir il termine Regno. La corona dell'Unione sar portata da Sua Maest la regina Guglielmina, principessa di OrangeNassau e in seguito, secondo l'ordine di successione, dagli eredi legittimi del trono dei Paesi Bassi. L'Unione, per mezzo delle sue organizzazioni, dovr, senza pregiudizio di ci che potrebbe portare per altra via alla realizzazione del suo scopo, realizzare la cooperazione degli Stati partecipanti per quanto riguarda gli affari esteri, la difesa e, nella misura in cui sia necessario, le questioni di carattere finanziario, nonch l'elaborazione dei progetti economici e culturali; dovr assicurare il mantenimento della giustizia, dei diritti e delle libert umane fondamentali e una saggia amministrazione. L'Unione
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parteciper a proprio nome alle questioni di diritto internazionale. I Paesi Bassi, Surinam e le Antille olandesi costituiscono un regno la cui corona portata da Sua Maest la regina Guglielmina, principessa di OrangeNassau e, in seguito, secondo l'ordine di successione, dagli eredi legittimi del trono dei Paesi Bassi. I Paesi Bassi hanno la facolt di mantenere all'interno dell'Unione relazioni dirette con gli Stati Uniti dell'Indonesia. Gli Stati Uniti dell'Indonesia saranno formati su base federale con la partecipazione di Stati a parit di diritti. Nella misura in cui una parte qualsiasi dell'Indonesia non parteciper agli Stati Uniti dell'Indonesia, le relazioni di questo territorio con tali Stati e con il regno definito nel comma 5 del presente articolo, saranno, per quanto possibile, regolate separatamente, in conformit ai principi stabiliti nel presente capitolo. Art. 210 Nella misura in cui l'avviamento verso il nuovo statuto richieder delle misure che divergano dalle posizioni prese nei capitoli precedenti, quelle ricadrebbero sotto il dominio della legge. Le Camere degli Stati Generali non possono adottare il progetto di una simile legge a meno che esso non ottenga al minimo due terzi dei voti. Tale legge non deve essere in disaccordo con le disposizioni stabilite nelle sezioni 1 a 5 inclusa del capitolo Il e del capitolo XIII. Art. 211 Il nuovo statuto sar stabilito, senza pregiudizio delle disposizioni prese nel comma 2, con il consenso volontario acquisito per via democratica in ognuno dei territori indicati nell'articolo 1. Per i Paesi Bassi si applicher in tal caso conformemente l'art. 210. Esso richiede l'approvazione di Sua Maest la regina Guglielmina, principessa di OrangeNassau, o dell'erede legittimo del trono dei Paesi Bassi, e verr proclamato solennemente. ARTICOLI AGGIUNTIVI I. I diritti feudali relativi alla presentazione o alla nomina a funzioni pubbliche o religiose, sono aboliti. La soppressione degli altri diritti feudali e l'indennit ai proprietari possono essere stabilite e regolate dalla legge. II Il comma 1 dell'art. 159 della Costituzione rester senza applicazione finch non sar entrata in vigore la regolamentazione legale dei casi in cui non dovuto alcun indennizzo per la distribuzione o linutilizzazione definitiva o temporanea di una propriet. III La legge prevista nellultimo comma dellart. 92 della legge
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fondamentale non pu assicurare alcuna pensione a vedove e ad orfani di ex parlamentari che abbiano cessato le loro funzioni o siano morti prima del 1 gennaio 1921. IV Il comma 3 dell'art. 92 conserva intatte le pensioni dei membri che hanno cessato le loro funzioni. I membri uscenti godono di una pensione di 150 fiorini all'anno per ogni anno in cui sono stati membri della Camera prima della promulgazione della disposizione; il massimo di tale pensione 3.000 fiorini. Se l'ammontare cos ottenuto inferiore a 2.800 fiorini, esso viene aumentato di 120 fiorini per ogni anno fino a raggiungere i 2.800 fiorini. Le pensioni, indicate nel presente articolo, possono essere modificate dalla legge. Il progetto di questa legge, nonch il progetto di una legge diretta alla modificazione o all'abrogazione di una siffatta legge, non pu essere adottato dalle Camere degli Stati Generali se non alla maggioranza dei due terzi dei membri, di cui composta ciascuna Camera.

(1) La legge fondamentale del 24 agosto 1815, adottata dagli Stati generali di Olanda dopo la riunione dell'Olanda e del Belgio ad opera dei trattati di Parigi del 30 maggio 1814 stata modificata l'11 ottobre 1848 e sub profonde modificazioni il 10 agosto, 1887. Una nuova revisione ebbe luogo, il 3 dicembre 1922; infine la legge del 3 settembre 1948 ha aggiunto un capitolo XIV alla legge costituzionale.

FONTE: G. Mirkine, Le Costituzioni europee, Ed. Comunit, Milano 1954. Torna su

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