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Cambiti, Ven turino Gioachino Rossini

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ff

NOTIZIE
lO&RAFICHE,

ARTISTICHE
RACCOLTE
DA

ANEDDOTICHE

'V.

CDJ^J^J^XTX
(Ricordo del 3 Maggio 1887)

Q ,^

FIRENZE
TIPOGRAFIA COPPINI E BOCCONI

Via deirOrivoIo, 33
1887

PROPRIET LETTERARIA

rrlL.

92158

AL LETTORE
Quasi india di quanto concerne Rossini
alla
e

sfuggito

penna

de' suoi molti biografi, perloche il lettore

trover in questo breve scritto nessuna notizia,

non tranne
o dal

pochissime^ che non sia gi stata narrata o dall'Aze-

vedo

(i)f
(4.),

dallo Zanolini (2), o

dal Beyle

(j), (),

Biaggi

dal Foresi

(^)^

dal Montazio

dal

Blaze de Biirry (y),

dal RegliC^),

dal Vanzolini(g),

o dallo Strafforello (10)^ specialmente dal Silvestri (ii), il quale ha compilato il suo lavoro su tutte le biografie
di

questo celebre Italiano, come

lo stesso

autore scrive

in fronte al suo libro,

da

altri parecchi, che ometto

per brevit. Per

ci di sovente riporto

qualche brano di
C07i di-

questo o di quelV autore, piuttosto che ripetere

verse parole quanto

prima dime

stato scritto intorno

ed anche perche spero di rendere in questa guisa pi vario e pi gradito il volumetto. In qtianto ai giudizi della stampa italiana e straniera sulle opere del grande compositore, che il Silvestri riporta in grandissima copia, ho creduto bene di ometterli, p'ima perche ormai il mondo tutto conoRossiti,

a Gioachino

sce il valore del genio Rossiiiiano, poi perche pagine di qiesto libro non mi permettono d nermi su tale argomeito.
*V.

le

poche

iiitratte-

^amaiti.

(i) Rossini, sa vie e ses oeuvres. (2) L'Ape italiana rediviva. (3) Vie de Rossini. (4) Della vita e delle opere di Gioacchino Rossini. Nuova Antologia, 1868 e 1869. (5) Il Piovano Arlotto. (b) Gioacchino Rossini. Trentanovesimo volume dei Contemporanei Italiani. (7) Rossini, sa vie e ses oeuvres, Revue des deux Mondes, 1854 e 1869.
(8) Dizionario Biografico. (9) Della vera patria di Gioacchino Rossini.

i)

(10) Rossiniana. Romanziere contemporaneo. Della vita e delle opere di Gioacchino Rossini.

Della nascita, dello stemma, della patria

e della prima giovinezza

di

Gioachino Rossini.

Gioachino
braio 1792.

Il

Rossini

nacque

in

Pesaro

il

29 Feb-

cognome

cos annunziato

accenna

alla

r/ens

Russinia,

per la quale fu

ideato lo
;

stemma parlante
in

della luscinia
Z

(usignuolo) sulla rosa civersa,

con quello scambio della

in r e vi-

tanto

comune anche oggid


>

bocca romana ed

anche toscana.

stemma del Rossini il dotto cav. L. C. Ferrucci in una lettera al cav. Giuseppe Spada. E giacch mi uscito dalla penna il nome del chiarissimo cav. Ferrucci, mi cade in acconcio di parlare un istante intorno all'antica questione sorta fra Pesaro e Lugo sulla vera patria di Gioachino Rossini.
Cosi parla dello

L'una
grande

e l'altra
;

si

sono disputata la maternit di quel


i

l'una perch gli dette


il

natali, l'altra
il

perch
lui.

Fra combattuto strenuamente per Lugo i principali han il cav. Giuseppe Compagnoni ed il nominato Ferrucci per Pesaro, fra gli altri, il Vanzolini. Anche secondo
vide nascere
padre, l'avolo e
bisavolo di
;

6
r illustre Alessandro Biaggi, Rossini dovrebbe chia-

marsi Lughese, poich


non patria ogni terra


nato
il

natale,

ma

quella sola nella quale


si

padre naturale, quella onde

oriundi.

(1)

Non

voglio discutere su questo argomento, perch

nulla mi rimarrebbe da dire dopo le battaglie da anni

e anni combattute in pr dell'una e dell'altra citt

noto soltanto che Rossini da ognuno detto


di Pesaro.

il

Cigno

Giuseppe,
sica,

il

padre del gran riformatore della

mu-

un modesto suonatore di corno, per quanto discendesse da una famiglia patrizia, detta dei Rusfu
sini; la

madre,

Anna

Guidarini, avvenen tissima, can-

tava

pei villaggi. Gioachino fu

tenuto al fonte bat-

tesimale dalla nobil donna Caterina

conte

Paolo
si

Macchirelli

Giordani.

Semproni e dal Fra gli avi di

Gioachino

notano un Fabrizio ed un Pietro Rossini,

l'uno governatore di Ravenna, l'altro autore di

una

Guida

di

Roma.
fosse

Per quanto
raggranellare

miserabile la condizione di Giu-

seppe e di Anna, pure con mille stenti riuscirono a

un

gruzzoletto

di

danaro, e

si

stabi-

lirono in Bologna, dove la Guidarini cant

come prima

donna.

il

Primo maestro di musica del giovinetto Rossini fu Prinetti, ma non confacendosi l'umore vivace dello
con
l'

scolare

indolenza

del maestro, fu messo

alla

scuola del contrappuntista Palmerini.

Anche con questo


condann a laIl

dur poco, per

lo

che suo padre

lo

vorare nella bottega di un tal Giulietti, fabbro.

fan-

(1)

Op. cu. 1868.

ciullo,

umiliato,

si

corresse, e fatto proposito di stu-

diare, dal
il

padre

gli furori dati


il

a maestri
si

il

Tesei ed

Mattei, sotto dei quali


di

suo genio

rivel.

Dododici

tato

un' eccellente voce di soprano, cantava nella


;

cattedrale

d'

ingegno precocissimo, a

dieci

anni suonava parecchi strumenti, dirigeva l'orchestra


del Liceo di Bologna e
scrisse
il

componeva

sinfonie.

tredici

Pianto

d!

Armonia
il

i^&r la

morte

df Orfeo,

cantata che ottenne

primo premio nel detto Liceo.

Rossini era gi maestro.

IL

Delle prime opere di Rossini e dellasua facilit nel comporre.

Il

.primo lavoro teatrale di Gioachino Rossini, che


fu

venne rappresentato,
che egli scrisse a

La Cambiale
anni per
il

di Matrimonio,.
S.

diciotto

Mois

di

Ve-

nezia, e tanto successo ottenne, che

si

fondarono le

pi belle speranze sul giovanissimo compositore. Spro-

nato dalle

liete sorti del

suo primo tentativo e dalla

straordinaria fecondit del suo genio, in

meno

di

due
suo

anni scrisse altre sette opere, che furono sette incontrastati

successi

che servirono a spargere

il

nome per ogni


Giunto
al

dove.

termine del suo ventesimo anno, egli dosoldato,

nuovo trionfo ottenuto da lui a Milano con La Pietra del Paragone^ opera buffa in due atti, consigli il vicer Eugenio Beauharnais
veva andar
il

ma

a concedergli

1'

esenzione dal servizio militare.

Rossini scriveva
giudizj

come

sentiva,
si

come

gli

piaceva

degh

al-

trui

non teneva conto,

rideva di tutto, di tutti e

di s

medesimo.

Ma

frattanto mirava ad una grande riforma;

trovata la via per arrivarvi, proseguivala con molto ardore,

indifferente ai plausi e ai biasimi,

sente e confidavasi nell'

non curavasi del preavvenire. Quindi niun impedimento


Di
tutti
i

ebbe forza
di

di ritenerlo e di sgomentarlo.
il

maestri
le scrit-

musica Rossini era

pi ricercato dagli impresari e

(1)

ture teatrali gli

piovevano gi da ogni parte.

Fra
scit

le

molte altre opere scrisse nel 1813 pei teatri di


il

Venezia
doto

Tancredi, opera seria in due

atti,

che su-

un vero fanatismo,

la quale fu causa di

un aned-

che credo opportuno di

non omettere, poich

prova chiarissimamente quanta fosse la prontezza del


genio del Rossini.

Mentre

si

eseguiva

l'

ultima prova, la signora Mala-

notti disse al

maestro che non avrebbe cantato, se egli


cambiato V aria
di sortita. Rossini esce

non

le avesse

dai gangheri,

ma

la capricciosa cantatrice tien duro.


il

Tornato
e

all'

albergo,

cameriere domanda
i risi.

all'

riato se gli
si

devono preparare

Si risponde,
dopo
gli

infu-

pone

al

cembalo. Cinque minuti


il

sono

serviti,

che a Rossini piaceva

riso

mezzo crudo, ed

egli

mangia allegramente. In quei cinque minuti avea


la bellissima aria

composto

Di

tanti palpiti ^ che poi

venne detta aria dei risi. Sempre intorno alla pi unica che rara facilit comporre del nostro Gioachino riporto un brano
Enrico Montazio.

'<

di
di

Nessuno fu pi

di lui

amante
il

della posizione orizzontale,

e tanto g' incresceva lo alzarsi da letto che

un giorno,

es-

sendogli

musica su cui era scritto un duo quasi compiuto, piuttosto che raccattarlo ne scrisse un altro di pianta. Allora scriveva II Figlio per azzardo.
foglio di

caduto in terra

(1)

Lodovico Settimo Silvestri, Op.

cit.

9
Beyle racconta che quando il secondo duo fu terminato, caun amico a cui Rossini fece giudicare quale dei due fosse migliore, e siccome 1' amico fece obiezioni all' uno e all'altro, Rossini ne scrisse un terzo l sul tamburo che
pit

mand

subito al copista.
1'

Il

pi bello
coli' altro.

si

che
(1)

tre

dui non

avean nulla che fare

uno

questo argomento, ricordo che Rossini scrisse la famosa preghiera del Mos in meno di dieci minuti, senza V aiuto del piano forte e in

giacch sono su

mezzo

al fracasso di molti amici

che compose la Se;

miramide in cinque settimane; V Otello in venti giorni il Conte Ory in un mese dodici canzoncine (Soires
;

musicales) iu pochissime ore


trentasei.

una messa solenne

in

Ma

la lista sarebbe troppo

lunga se volessi

completarla, e credo opportuno di riprendere l'ordine

cronologico della mia rapida narrazione.

m.
Rossini a Napoli.

Un

impresario, una prima donna e un librettista.

Ricco di gloria,

ma

povero

di

tasca, Rossini pens

che soltanto Don Domenico Barbala era l'impresario che


avrebbe potuto
formargli
si

una splendida

posi-

zione, e senza

indugio

rec a Napoli,
S.

dove Bar-

baia era

il

factotum del
il

Carlo e del Fondo.


dapprima garzone provvigioniere di salmerie, con
stato

Costui, scrive

Montazio, era
di cavalli,

di caff,

mercante

altri

impieghi ed occupazioni assai

meno
il

onorevoli

che

il

Blaze nomina e che a noi fa schifo

menzionare. Nel 1814

Barbaia era a Napoli impresario ed appaltatore dei giuochi


(1) op. cu.

10

un magnifico palazzo,
all'

d'

azzardo, teneva corte e serraglio in

a forza

d' industria, di

sfacciataggine, d' impudenza, di di-

sonest e di astuzia era

giunto

apice del credito e del

potere.
* *

La sua persona
alli

era una caricatura ambulante. Porinvidia al re Mida,


intiera

tava buccole
e

orecchi, degni di fare

suir enorme
(1)

ventraia

sciorinava

una

vetrina di

gioiellerie.

Il

Silvestri dice

che

Barbala era onestissimo.

Ma

al lettore

ed

io

non interessa affatto non mi curo d' indagare


lire

se fosse onesto o no, la verit.

Rossini fu scritturato dal ricco impresario per dodicimila


air anno,
i

alloggio,

tavola e carrozza,
la fa-

senza contare
vorita del

sorrisi della celebre Colbrand,

lazzarone

Barbala, a cui costava

un ocdirigere
al

chio del capo. Rossini

aveva Y obbligo
di

di

comporre

due opere
le
S.

all'

anno e
che

correggere

di

opere tutte

Don Domenico avrebbe dato


il

Carlo ed al Fondo.

La Colbrand nacque
mori a Bologna
il

2 Febbraio 1785 a Madrid,


1845. Nel 1809 esordi
delle pi

7 Ottobre

alla Scala e fino al

1825 fu una
Europa.

famose e

delle pi belle cantanti d'

La prima opera che


sabetta
l'

Rossini scrisse in Napoli fu Y Eli-

Regina

d' Inghilterra,

sopra

il

libretto

della

abate

Tettola, meschinissimo poeta, che


l'

campava
il
1'

vita scrivendo libretti per


glieli

obeso impresario,
lire

quale
!

pagava invariabilmente sessanta

uno

L* Elisabetta dest fanatismo.

(1)

Op.

cit.

11

IV.
Rossini a

Roma.

Pochi mesi dopo


S. Carlo
di ballo

la

rappresentazione dell'^^/sa&e^fa,
di

il

and in fiamme. La compagnia

canto e quella

furono conseguentemente congedate, rimanendo

a Napoli la sola favorita del sultano Barbala. Rossini


si

rec a

Roma.
atti

Quivi compose l'opera semiseria in due


e,

Torvaldo
la
:

Dorlisha, poi

il

Barbiere di Siviglia

che

prima

sera and a rifascio per le seguenti cagioni


Il

pubblico

si

rec in teatro con la prevenzione di

disapprovare, perch
l'aver Rossini

sembrava
tenore

a tutti una temerit

musicato un libretto gi musicato dal


;

gran Paesiello
con la
corde
risate,
;

(1)

il

Garcia, accompagnando

chitarra la prim'aria

d'Almaviva, ruppe
si

le

Don
fischi,

Basilio
urli

cadde e

spacc
il

il

naso. Di qui

che sembrava

finimondo.

Non

fu

possibile

terminare l'esecuzione,
r entusiasmo
destato

ma

la sera seguente

tanto

fu

dalla

sublime opera,
casa di Rossini,

che la folla and con


il

le fiaccole alla

quale non aveva voluto assistere alla seconda rape lo colm


il

presentazione,
Il

d' indicibili

applausi.
buff'a,

Barbiere
il

capolavoro dell'opera

Mon-

tazio lo dice

pili splendido lavoro rossiniano.

(l) Si noti che Rossini, prima di dare il Barbiere, scrisse in proposito una cortese lettera al Paesiello e pubblic un Avvertimento al pubblico, nel quale dichiar che a scrivere sul tema trattato dal suo illustre predecessore non era stato mosso da nessun sentimento

di rivalit.

12

V.

Come
Tolgo

ic

Gioachino Rossini scrisse

il

Barbiere.

dall'

opera del Montazio

Il

maestro R. Hquet, cronista musicale


i

d'

rigino (1) ha narrato

particolari del

modo con
li

un giornale pacui fu comi

posto II Barbiere. Probabilmente Hquet n' ebbe

raggua-

gli

da Rossini stesso, perci

di

buon grado

riferiamo.

Zamboni, abi tava pure Garcia. Ciascuno avea una camera che dava in
Nella casa stessa ove abitavano Rossini e

te

un
rio,

salotto

comune ove trovavasi

il

pianoforte. Rossini colil

loc sul leggio di questo strumento

libretto

divent se-

te

non
:

usc pi fuori di casa,

non

indirizz pi
I

motto ad
e

alcnno

era tutto assorto nel suo lavoro.

suoi compagni
sette giorni

si

guardavano bene dal disturbarlo. Durante


interruppe quel
lavorio

sette notti egli

indefesso

solo

per

prendere leggiere refezioni e dormire tre o quattro ore. Pasconcitati,

seggiava nel salotto, ora a passi


te

ora

lenti

an-

dava

alla finestra e soffermavasi

dinanzi al pianoforte sul


di

quale

provava qualche accordo

melodia non
alla

n colle mani, ne colla voce. In capo

si occupava prima settimana

non aveva peranco scritto nulla. La sera del settimo giorno Garcia e Zamboni stimarono opportuno di tenergliene parola. Or bene.... che cosa pensi ?... che cosa intendi di fare ?... Di notte fai un fracasso col pianoforte che ci toglie

di chiuder occhio.

E intanto il tempo passa e non hai ancora fatto nulla.... Non ho ancora fatto nulla ? (sclam Rossini) Vuoi che
r aria
d'

ti canti
*

Almaviva

?...

Ci avr tanto gusto.


Sta' a sentire.

al

Ecco ridente in cielo. E tu, Zamboni, vuoi sentir 1' aria di Figaro : Largo factotum della citt ?... vuoi la cavatina di Rosina ?...
Rossini cant la cavatina
:

(1) L'

Illastration, 24 Ottobre 1854.


l'aria di

13

Don
Basilio
?...

Don
?...

Bartolo
?...

?...

e quella di

e
?...

il

duetto del Conte


il

il

duetto di Figaro con Rosina


?...

quintetto

il

finale

aveva terminato era nella sua testa, e non


Rossini Alla

la
gli

sua opera. Lo spartito intero


restava pi che da scriverlo.

Quella notte dorm profondamente.

domane

fece venire

copisti del teatro che accorsero

in sei o sette.

Fu

collocata
si

in

mezzo

al

salotto
col

una gran

tavola rotonda alla quale


si

assisero tutti

maestro che

mise a scrivere
si

il

suo capolavoro con incredibile velocit.

Non

dalla penna. Di

fermava mai, n tampoco rileggeva quanto gli usciva mano in mano che una pagina di carta da
la

musica era piena,

passava, senza voltarla ai copisti,


d'

quali scrivevano immediatamente le parti

orchestra.

Approve

pena un pezzo era


cominciavano.

finito, lo

si

portava

al teatro e le

Nella sua fretta di comporre, Rossini aveva trascurato di

musicare

sotto la finestra di

romanza che Almaviva deve cantare Rosina : Io son Lindoro.... Garcia reclam la sua romanza. Vivaddio (sclam Rossini) io ne ho abbastanza. Se tu
la

piccola

la vuoi, fattela

da per

te.

cos fece Garcia.

La romanza
i

graziosissima

adoperano molti tenori


suo
lato, scrisse tutti

italiani tralasciandola.
recitativi,

e male Zamboni, dal

che non sono la pi hella

cosa del

mondo

V.
Utre opere
di

Rossini e suo matrimonio con la Coibrand.

Compose quindi per


a Gazzetta, e per
osi

il

teatro

Fiorentini di Napoli

il

Fondo Y Otello. Di quest'opera


:

parla

il

dottissimo Raffaello Foresi

il

trapasso ardimentoso dal genere melodico e dilettevole

all'armonico e severo, dalla fantasia all'intelletto, dalla volutt attica all'amore romantico, dal bello di
di sostanza e di significato.

forma

al bello


Si

14

dell' Otello

narra che durante una rappresentazione

due popolani, privi ciascuno di un braccio, applaudirono con le due mani che loro restavano.

E
la

pi tardi scrisse la Cenerentola pel Yal'le di


(1)

Gazza ladra
il

per la Scala di
;

Roma; Wid^no \Y Armida (2)


;

Y Adelaide di Borgogna e V Ottone re d'Italia per l'Argentina di Roma il Mos, Ricciardo e Zoraide e V Ermione pel S. Carlo; Edoardo
per
S.

Carlo di Napoli

Cristina pel S. Benedetto di Venezia


pel S. Carlo
;

la

Dorina del
;

Lago

Bianca
Carlo
; ;

Faliero per la Scala

il

Maometto II pel
per l'Apollo di

S.

la

Matilde di Shahran
(4)

(3)

Roma
i

la

Zelmira

pel S. Carlo.

Vorrei parlare
opere e riportare
spazio

dell' esito

ottenuto

dalle

nominate

giudizi dei critici,


;

ma

l'angustia dello

non me lo' consente cosicch son costretto di rimandare il lettore al citato libro del Silvestri. Seguiamo il Rossini a Vienna, dove and (con dolore
del Ricordi, che
si

era arricchito con

le
il

sue opere) in-

sieme alla Colbrand, che aveva sposata


a Bologna, al certo senza
sario Barbala.
il

15 Marzo 1822
dell'

gradimento

impre-

VI.
Rossini a Vienna.

L' entusiasmo con cui Rossini fu accolto a,

Vienna

non
(1^

si

descrive facilmente
il

avrebbe avuto bisogno di


ai bassi,

Rossini fu

primo a dar parti importanti

come,

fra

le altre, in quest'opc^ra.

(2)
(3)

Unica opera italiana di Rossini in cui sono danze. Quest' opera fu le prime tre sere diretta dal celeberrimo

Paganini.
(i)
e'

nulla, se togli
di lui.

Per quanto Rossini si copiasse di sovente, in quest'opera non un piccolo passo in un'aria, che risenta delle altre

opere


centuplicarsi per poter

15

g' inviti

accettare
;

che a

lui

piovevano da ogni parte


in ogni dove
si

al teatro imperiale, nelle sale,


il

eseguiva la sua musica, e

fanatismo

era tale che ogni mattino una gran


si

folla di

persone

recava sotto

le finestre del

maestro e non partiva

se egli

non

si

presentava al balcone.

Rossini dimor soltanto tre mesi a Vienna, nei quali

furono rappresentate

cinque sue opere

la Zelmirctj

Matilde di Shabran^ V Elisabetta^


Ricciardo
e

La Gazza
mesi

ladra e

Zoraide

in quei

possibile di trovare

il

tempo
di

di

non gli fu scrivere una nota, per


tre

quanto avesse divisato


Si raccontano

comporre un' opera.


breve
io
li

due

fatti del

soggiorno
riporto di

del

maestro nella grande capitale, ed


tenuto Rossini, l'altro la nobilt

buon
fosse

grado, poich l'uno dimostra in quanto


dell'

pregio
suo.

animo

Era
egli

la festa

onomastica della Colbrand-Rossini, ed


di lei. Il

dava una gran cena in onore


alla

banchetto

non era ancor terminato, quando parecchie migliaia


di persone si recano dinanzi

casa

del

maestro,

avendo sentito dire che


nata.

gli si

doveva fare una sere-

Era una
il

favola,

ma

Rossini,

non volendo che


improvA'isa
il

tutta quella gente se ne partisse con le pive nel sacco,


fa portare

cembalo sul balcone, e

s'

un

concerto. Cantarono la Colbrand, la Eckerlin,


zari,

Noz-

David, lo stesso Rossini, e Tentusiasmo della folla


delirio.

divenne

Mentre, poche ore prima della sua partenza, Rossini pranzava con la Colbrand, un suonatore d' organetto
si

manubrio del suo strumento in un corridoio contiguo alla sala da pranzo. Il maestro, invece di spazientirsi, va a trovare il suomette a girare fiaccamente
il


e la condizione.

16

il

natore girovago, lo ringrazia e gli domanda

nome

Mi chiamo Ignazio
figli.

risponde, ed ho moglie e cinque

Haller, quegli

Rossini gli
il

chiede

anche

dove

abita,

saputolo, saluta

di-

sgraziato, dicendogli

che

presto avrebbe sue nuove.


si

Ed

infatti

poco dopo Rossini

reca alla casa di

lui,

e trovato
miseria,
tafogli
:

una donna e cinque bambini nella pi squallida commosso, scrive in una pagina del suo por-

Signor Banchiere Sina, favorite di pagare mille fiorini al

porgitore del presente.

E
in

consegnato

lo

scritto

alla poveretta, dicendole di

darlo al marito, esce col

cuore gonfio

d'

amarezza e

un

di gioia.

VII.

Rossini a Verona, a Venezia, a Parigi ed a Londra.

Lasciata Vienna, Rossini, chiamato dal principe di

Metternich,

and a Verona, in cui tenevasi un favi scrisse quattro cantate


;

moso congresso, e
pass a Venezia,
fu

poscia

ove

compose
lui

la

Semiramide,
ed
il

che
IO

r ultima

opera da
Parigi

scritta in Italia,

Novembre 1823 giunse a


Colbrand.

Parigi, accompagnato dalla

ebbe

accoglienze

entusiastiche,

pari a quelle
gli

ricevute a Vienna,
di visitar
l'

ma un

mese dopo

venne desiderio

Inghilterra.

Detto fatto, and in Inghilterra, dove divenne amico


di

Giorgio IV, e dimor cinque


scrivere
il

mesi in Londra. In
intitolata

questa citt dovea

un'opera

La
la-

Figlia

dell' aria,
fallito
l'

ed

primo atto era gi ultimato,


lieto
di

quando,

impresario, Rossini fu


sciare in tronco
il

17

nemico com'era
di

nuovo

spartito,

comporre su soggetti

fantastici.
il

gran maestro guadagn a Londra centocinquantamila lire, e quando parti,


ricevette dall'aristocrazia inglese

Dirigendo diversi concerti,

un dono che ne valeva

cinquantamila.

Vili.
In

cui si parla di altri

lavori e di altri viaggi di Rossini

e delle sue malattie.

Rossini torn a Parigi e vi

si

stabili.

(1)

Quivi fu
sti-

nominato ispettore della musica vocale con l'annuo


pendio di venticinquemila
il

lire,

e per prima opera scrisse


il

Viaggio a Rheims. Raffazzon quindi

Maometto

i/,

presentandolo
di

come nuovo

sotto

il

titolo di

Assedio
il

Corinto
Orij,

modific ed

arricch

il

Mos

scrisse

un vero gioiello, e nel 1829 il Guglielmo Teli. (2) Dopo il Teli, che il capolavoro Rossiniano, il maestro non iscrisse pi nulla per il teatro, forse
Coite

perch aveva gi troppo


Parigina
pi vera,
trattato
il

scritto,

forse perch la vita


forse,

gli

avea tolta la

fecondit,

ed la

perch fa disgustato dal modo con cui fu


pi potente lavoro del suo immortale geInfatti,

nio
CI)

d' artista.

dopo la rivoluzione del 1830,

Parigi Rossini fu socio dei sigg. Robert e Severini impresari guadagnando di sua parte centomila franchi per ogni stagione, ed il banchiere barone Aguado lo associ a certe operazioni linanziarie che fruttarono larghi guadagni al maestro. (2) Il Guglielmo Teli Vopera di un ingegno musicale stvaovdi nario e, insieme, di una gran mente il capolavoro dell arte mc' lodram,matica alla musica ci che alla poesia la Divina Coradel teatro Italiano,
: :

* media-
A. Biaggi

Op.

cit.

18G9.


passato
il

18

dall'

i;eatro dell'

Opera

amministrazione della
il

real casa in

mano

di privati impresari,

Guglielmo

Teli fu messo da

parte, e

raramente se ne rappreri-

sentava un atto
deau.
(1)

due per servire come lever de


il

Racconta

Montazio

che un giorno Duin

ponchel, direttore del


Rossini gli disse
:

Grand Opera, imbattendosi


esser contento.
il

sera
Teli.

Dovete vien rappresentato E Rossini Tutto


:

Questa

terz' atto

del

Guglielmo
il

intiero ?

Ma

gran la-

voro in capo ad otto anni risorse per opera del tenore Duprez, e dopo quella morte apparente fu trovato pi bello,
pi vivo,

pi

forte di prima,
il

tanto

forte da sfidare quanti secoli vedr passare

mondo.

Nel 1832 Rossini


il

si

trovava in

I spagna,
il

dove scrisse

famoso Stai) ai per l'abate Varela,

quale in com-

penso, povero al confronto


al

ma

gentile regalo,

donava
lire,

celeberrimo

compositore

una tabacchiera d'oro

incastonata di brillanti, del valore di cinquemila

dono che a Rossini fu graditissimo, perch egli fin da giovinetto prendeva tabacco, che gli era, come egli
stesso diceva, fonte d' inspirazione. In Italia lo Stabat

fu eseguito la prima volta nel


st

fanatismo

poi in

1842 a Bologna e deogni dove, e tutti sanno con


Rothschild un viaggio

quali entusiastici successi.

Nel 1836 Rossini fece con


nel

Belgio ed in
si

Germania,

passando
si

di

trionfo in

trionfo, poi

rec a Bologna, e vi
fosse stato costretto nel

sarebbe
del

trat-

tenuto, se

non

Maggio

1843

^a ritornare a Parigi, per farsi curare dall' amico suo


Civiale,

medico

illustre.

Rossini era malato alla vediY

ci) N miglior sorte tocc al Mos, Conte Ory,

Assedio di Corinto e al


scica,

19

ed aveva una forte affezione nervosa, malanni

menata in Parigi. (1) In questo viaggio fu accompagnato dalla signora Olimcausati dalla vita che avea
pia Pelisier, che tre anni dopo diveniva sua

moglie.

Migliorato, nel Settembre dello stesso

anno torn
Medici e

a Bologna,

ma

per cagioni politiche, se

n'esili nel 48,

e and a Firenze, dove

dimor nella

villa
(2)

nel suo palazzo di via Larga fino al 55.

In questi lunghi anni Rossini visse ritiratissimo

e,

dietro preghiere di Leopoldo II e della moglie di lui,

acconsenti
del

soltanto" a dirigere
Tellj

una rappresentazione
nella

Guglielmo

avvenuta

gran

sala

del

Savonarola in Palazzo Vecchio.

Ma

peggiorato di nuovo, fu costretto a tornar nuoParigi,

vamente a

ove visse

il

resto dei suoi giorni

nella sua villa di Passy, di cui egli stesso fu architetto.

IX.
Delle abitudini di Rossini settantenne.

Cosi ne

parla

il

pittore Guglielmo De-Sanctis

(3).

7 del mattino, fa accupone a scrivere. Alle 10 \2 scende nel piano terreno nella sala da pranzo a far colazione, dopo la quale risale in camera a studiare sino air ora del passeggio, 1' una dopo il mezzogiorno. Di aolito
sta in villa, si alza alle

Ora che

ratamente

la

sua

toilette e

quindi

si

va al Bois de Boulogne, che

poca distanza dalla sua

casa. Al ritorno

si

cambia
si

gli abiti, se in traspirazione si

toglie la

parrucca e

pone

in

capo un asciuttamano pie-

ci) Rossini,

e vi si fece esperto, allo scopo di curarsi


(2)

non avendo troppa fiducia nei medici, studi medicina il pi possibile da s.


di viag;gio.

(3)

Adesso Via Cavour, N. 7. Gioacchino Rossini. Appunti


:

20

su
e

gato in due ed in quella guisa passeggia


quei momenti egli non

gi per la

camera, sino a che non sia del tutto liljero dal sudore. In si lascia vedere da chicchessia pur
;

nondimeno, un giorno, tornando insieme dalla passeggiata, fui, per ispeciale favore, fatto da lui entrare in camera e povederlo in quella strana foggia, la quale mi
dette agio

tei
di

osservare

il

cranio di Rossini, di bellissima forma e

com-

pletamente calvo, da ricordare la testa di Cicerone o di Scipione africano

in

Dopo breve riposo si pone nuovamente al lavoro rimanendo camera sin quasi all' ora del desinare, prima del quale
passeggia alcun poco in giardino tra
le aiuole,

da

lui

gra-

ziosamente disposte allorch divenne

possessore

di

questo
di fa-

terreno, che egli


vore,

ebbe dal governo francese a prezzo

non gi
il

gratis,

come

si

crede da molti.

quando invita a mensa gli amici, brama rimaner solo in un salottino attiguo alla sua camera a fumare un sigaro d' avana quindi si sciacqua ben bene la bocca, prende una pastina di menta e torna lieto a conversare con gli amici sino alle 10, ora del suo riposo.
Finito

desinare, anche

X.
Della morte di Rossini.

Al principiare dell'autunno 1868, Rossini, che era


gi nel suo 76. anno, fu
colto

da pneumonite.
si

In

capo ad una settimana la pneumonite


la

dissip,

ma
se-

postema che

lo

affliggeva divenne fistola.

Le

crezioni di questa

non erano

copiose,

ed un' opera-

zione chirurgica sarebbe stata pericolosissima, perch

Rossini era troppo vecchio e

troppo

debole.
il

suoi

medici curanti Barthe e Vio Bonato ed


laton disperavano.

dottor

Ne-

Mezza Parigi ogni giorno

si

recava a

Passy per

aver notizie dell'illustre malato, giungevano a migliaia


lettere e

21

telegrammi da ogni dove, occupavano che di lui.


Sopraggiunse
1'

giornali

non

si

agonia, e fu agonia lunga

e stra-

ziante.

L'ultima parola
Pellissier,
(1)

di Rossini fu

il

nome

della signora

che era sua moglie da ventidue anni,


13 Novembre 1868, alle 9 di sera

e che gli fu affettuosissima.

Rossini mori

il

(2).

XI.
Dei funerali
di

Rossini.

Avvennero

il

21

Novembre a

Parigi.

La
di

chiesa

della Trinit era affollatissima.

La messa

fu maravigliosa.

Era composta
;

pezzi
le

di Rossini, di Mozart, di Pergolese

vi

cantarono

sigg. Patti, Alboni, Grossi, Krauss, Bloch e Nilsson, ed


i

sigg. Niccohni,

Tamburini, Gardoni, Bonnehe, Caron,


;

Agnesi, e Belval

Paure cant
;

il

Pro

peccatis

dello

Stahat del Rossini

organista
i

era Chauvet e Jules

Cohen

dirigeva.

Fra

pi illustri personaggi che assi

sistevano alla cerimonia

notavano Auber,
il

le

prin-

cipesse Matilde e Giulia Bonaparte,

principe

Met-

ternich,

il

Visconte de la Ferrire, rappresentante l'imil

peratore,

Maresciallo Yaillant,
il

il

conte Yienwkerke.
i

Uscito di chiesa

feretro,

ne tenevano

cordoni

Nigra, ministro
sole

d'Italia,

Camillo Doucet, Cerutti, con-

generale,

Ambroise

Thomas.

Pesaro

aveva

mandato una deputazione.


Rossini non ebbe figli n dalla prima n dalla seconda moglie. il testamento di Rossini, V. la citata Opera del Silvestri.

(1) (2)

Per

22

Sulla tomba, nel cimitero del Fere Lachais, par-

larono molti illustri oratori.

XII.

Elenco
I.

tutte

le

composizioni

di

Gioachino Rossini. (1)

Il

Canto d'Armonia per la morte d'OrCantata, eseguita l'il Agosto 1808 feo

nel Liceo di Bologna.


II.

Demetrio
due
atti,

e Polibio

Opera seria
sig.
nell'

in

su

libretto

della

Vigano

Mombelli, rappresentata

autunno del

III.

Roma. La Cambiale di matrimonio


1812
al teatro Valle di

(2)

Farsa,

su libretto di G. Rossi, rappresentata nel-

r autunno del 1810 al teatro S. Mois di

Venezia.
IV.

Bidone abbandonata
nel 1811.

V.

L' Equivoco
in

Cantata^ stravagante Opera


rappresentata
nell'

scritta

buffa

due

atti,

autunno
libretto

del 1811 al teatro del Corso di Bologna.

VI.

L'Inganno
di

felice

Farsa, su

Giuseppe Foppa, rappresentata nel car-

novale del 1812 al S. Mois.


(1) Olii vuol conoscere i nomi degli artisti che ebbero parte nella prima rappresentazione delle opere che registrp con ordine cronologico, i successi teatrali, i giudizi che ha emessi la stampa italiana e straniera su di esse, l'epoche in cui furono rappresentate in Milano e i guadagni che fruttarono a Rossini, ricorra alla citata opera del Silvestri, dalla quale ho tolto questo elenco. (2) Assegno il primo posto fra le opere a questa, perch, sebbene fosse rappresentata nel 1812, fu scritta da Rossmi nel 1808 e 1809. Cos ha fatto anche il Silvestri.

23
VII.

Ciro in Babilonia

Oratorio sacro in

due

atti,

su libretto del M. Aventi, rapnella

presentato
teatro
Vili.

quaresima
di Ferrara.

del

1812

al

Comunale
di

La Scala
del Rossi,

seta

Farsa,

su

libretto

rappresentata nella primavera

del 1812 al S. Mois.

IX.

La Pietra
in due
nelli,
atti,

del paragone
su libretto di

Oj^era buffa
Luigi

Roma-

rappresentata nell'autunno del 1812

al teatro della Scala di Milano.

X.

L'Occasione la
nell'

il

ladro

Farsa^

su

libretto di Luigi Prividali,

rappresentata

autunno del 1812


Foppa,

al S. Mois.

XI.

Il Figlio per azzardo Farsa

su libretto

del

rappresentata

nel carnevale

del 1813 al S. Mois.

XII.

Tancredi in Siracusa due atti, su libretto del


della Fenice di Venezia.

Opera seria
Rossi,

in

rappre-

sentata nel carnovale del 1813 al teatro

XIII.

Opera luffa in due atti, su libretto di Angelo Anelli, rappresentata neir estate del 1813 al teatro
L' Italiana in Algeri
S.

Benedetto di Venezia-

Cantata Egle ed Irene Aureliano in Palmira


in due
atti,

scritta nel 1814.

del

Opjcra
cav.

seria

su

libretto

Felice

Romani, rappresentata nel carnovale del 1814 alla Scala.

XVI.

Il

Turco in

Italia

Opera buffa

in

due


atti,

24

su libretto del Romani, rappresentata

neir autunno del 1814 alla Scala.

XYII.

Il
atti,

Sigismondo

Opera seria in due

su libretto del Foppa, rappresentata

nel carnovale del 1815 alla Fenice.

XYIII.

Inno Nazionale
seria in due
tola,
atti,

Scritto nel 1815.

XIX.

Elisabetta regina d'Inghilterra

Opera

su libretto dell'abate Tot-

rappresentata nell'autunno del 1815

al teatro S. Carlo di Napoli.

XX.

Torvaldo e Borlisha

Opera
del

semiseria

in due atti, su libretto di Cesare Sterbini,

rappresentata nel carnovale


Valle.

1816

al

XXI.

Il

Barbiere di Siviglia due atti, su libretto dello

Opera luffa
Sterbini,
(1)

in

rap-

presentata nel carnovale del 1816 al teatro Argentina di

Roma.

XXII.
XXIII.

Teti e Peleo
al teatro del

Cantata, eseguita nel 1816


Fondo

La Gazzetta

Ojyera
al

di Napoli.

buffa in due

atti,

su libretto del Tottola, rappresentata nel-

r estate del 1816


Napoli.

teatro

Fiorentini di

XXIV.

Otello

Opera

seria in

due

atti,

su

li-

bretto del marchese Berio, rappresentata

neir estate del 1816 al Fondo.

XXV.

La Cenerentola
atti,

Opera luffa
1817

in

due

su libretto

del Ferretti,

rappresenal Valle.

tata nel carnovale del

(1)

Il

Barbiere fu chiamato risorsa degV impresari.


La Gazza
due
atti,

ladra
25
nella

Opera semiseria

in

su libretto del D. G. Gherardini,

rappresentata
alla Scala.

primavera del 1817


su

Armida

Opera seria in tre


al S.

atti,

libretto di

Schmith, rappresentata nell'auCarlo.

tunno del 1817

Adelaide di Borgogna Opera seria in due atti, su libretto del Ferretti, rappresentata
gentina.

nel

carnovale del 1818

all'Ar-

Ottone re d'Italia
atti,

Opera seria

in

due

rappresentata nel carnovale del 1818

air Argentina.

Mos

Azione tragico-sacra in due


Carlo.

atti,

su libretto del Tettola, rappresentata nella

quaresima nel 1815

al S.

Adina

il

Califfo di
atti,

Bagdad

(1)

Opera

semiseria in due

rappresentata nel 1818

al teatro S. Carlo di Lisbona.

Kicciardo e Zoraide
due
atti,

Opera s^ria in

su libretto del Berlo, rappresen-

tata nell'autunno del 1818 al S. Carlo.

Partenope

Cantata,

eseguita

il

20
su

Febbraio 1819

al S. Carlo.

Ermione

Opera seria
Tettola,

in

due

atti,

libretto del

rappresentata
al S. Carlo.

nella

quaresima del 1819

Igea 1819

Cantata,

eseguita

il

9 Maggio

al S. Carlo.

Ad onore
(1)

di S. M.
il

l'

Imperatore d'Au-

Mos, per

Tedeschi,

capolavoro di Rossini.


stria

26

eseguita nel

Cantata,

1819

al

S. Carlo.

XXXVII.

Edoardo
due
atti,

e Cristina

Opera srta in

su libretto del Rossi, rappresen-

tata nella primavera del 1819 al S.


nedetto.

Be-

XXXVIII. La Donna del lago


due
atti,

Opera seria in
rappre-

su libretto del Tettola,

sentata neir autunno del 1819 al S. Carlo.

XXXIX.

Bianca e Faller
atti,

Opera seria in due

su libretto del Romani, rappresentata

nel carnovale del 1820 alla Scala.

XL.

Maometto

II.

Opera

seria in due atti,

su libretto del duca di Ventignano, rap-

presentata nel carnovale del


Carlo. (1)

1820

al S.

XLI.
XLII.

Scritto nel 1820. Inno popolare Opera semiseria Matilde di Shabran

in

due

atti,

su libretto del Ferretti, rap-

presentata nel carnovale del 1821 al teatro

Apollo di Roma.
XLIII.

La Riconoscenza
il

Cantata^

eseguita

XLIV.

27 Decembre 1821 al S. Carlo. Opera seria in due atti, su Zelmira

libretto

del

Tottola,

rappresentata
S. Carlo.

nel

carnovale del 1822 al

XLV.

Semiramide
su libretto

Opera seria

in

due

atti,

del Rossi^

rappresentata

nel

carnovale del 1823 alla Fenice.

XLVI.

Il

Viaggio a Reims o L'Albergo del giglio d' oro Operetta giocosa in un

(U

n Maometto

II divenne in Francia

U Assedio

di Corinto.

27
atto, su libretto del Balocchi,

rappresendel-

tata
l'

ncir estate

del

1825

al teatro

Opera

Italiana in Parigi.

L' Assedio di

Corinto

Opera seria
Ottobre
del

in tre atti^ su libretto del Balocchi, e del

Souraet,

rappresentata

nell'

1826

al

Moise
sentata
II

il

Grand' Opera

di Parigi.
atti^

Opera seria in quattro

su

libretto del Balocchi e del Jouy, rappre-

2Q marzo 1827

Conte Ory
atti,

al

Grand'Opra.
in

Melodramma comico

due

su libretto di Scribe e Delestre-

Poirson, rappresentatoli 20 Agostodel 1828


al

Grand' Opera.

Guglielmo Teli
atti,

Opera sema
829
al

in quattro

su libretto di Jouy e Bis, rappresen-

tata

neir Agosto del


(1)

Grand'

0tre

pra.

Roberto Brnee
atti,

Opera seria

in

su libretto di Alfonso

Royer e Gu-

stavo

Vaiz,

rappresentata nel carnovale

del 1847 al teatro dell'opera in Parigi.

Lo Stabat mater La Petite messe


orchestra

(2)

Scritto nel 1832.

Scritta nel 1863. (3)

a ci Rossini ha composto

alcuni Quartetti per istrumenti


il

una Sinfonia a
contrab-

una Messa per

valentissimo

Del Guglielmo Teli cosi disse il Donizetti Il primo ed il terzo ha fatti Rossini il secondo l'ha fatto Iddio. (2) L'ultima opera teatrale del Rossini il Guglielmo Teli; il Rorto Bruce non che un centone fornito da diverse opere dello esso Rossini, fra le quali La Donna del lago, la Zelmira, V Armida. (3) Fu l'ultima composizione di Rossini, settantenne, e fu splendida.
(1)
;

to

li

28
omaggio, L'Au. gurio felice, La Sacra alleanza, Il Bardo, Cantate Il Ritorno, Cantata in omaggio a Lord Byron
bassista ravennate Triossi
Il T'ero

I Pastori, Cantata

Pio IX il Tantum il Quoniam una Cantata per V esposiergo zione di Parigi Notturni Duetti Ariette le Serate musicali (dodici fra Duetti e Ariette) Fede, Speranza e Carit, Cori religiosi L'Abbandonata, Romanza Il Carnovale di Teaezia, Quartetto l'Inno popolare a Pio IX Alla voce del gloria. Scena ed Aria Il Trovatore, L'Amante discreto.
dell'aria
le

il

prim'atto della

Stanze

Figlia

Ariette

Gorgheggi
il

Solfeggi

per
(1)
il

V Arietta: Se

vuol la Molinara

soprano
la

Cantata:

Non

posso, ob! Dio, resistere

quanto son grate

la
tino
:

Canzone

Sperai trovar la pace Il Pianto delle Muse il Quartit:

Duettino: Oh!

l'Aria

il Rdiamo, cantiamo, che tutto sen va Quartetto: Dall'oriente l'astro del giorno V Anacreontico : La Passeggiata la Canzonetta : Ch'io

mai
Nice

vi posso lasciar

d'

amare

la

Canzonetta

La Notte di Natale,
XIII.
Aneddoti.

Arietta e

un Bolero.

Giuseppe Rossini, padre


simo, e
il

di Gioachino,

era facetisprocacci
il
il

suo costante buon


di

umore
si

gli

soprannome
aneddoto
:

Vivazza. Di lui

racconta

seguente

Anna, sua moglie, aveva


(1)

dolori del parto,

e le

Sua prima composizione.


vote

29

di

comari

sue

amiche credettero
Apostoli,

venirle

in

uto con l'accendere alcune candele dinanzi alle pic)le

statue

dei

dodici

che

erano in una

anzetta vicina alla camera della partoriente.


ari pregavano,

Le co-

ma

il

parto non

si

compiva. Vivazza

)mincia a prendersela con gli Apostoli, ne dice loro


L

tutti

orbi.

un bastone, e gi legnate Vivazza urla come un forsennato, le comari


colori, poi afferra

lappano
irti,

inorridite,

le

candele cascano da tutte le

e le statuette di gesso

vanno
feto

in frantumi.

Tre
il

*an

gi spezzate, quando
si

il

nacque. Allora

ribondo

arresta,

cade in ginocchio dinanzi


l'

alla

larta statuetta, e veduto che era


>mo,
3te
rete
il

esclama

imagine
vi

di S.

Gi-

San Giacomo,

ringrazio,
in

che
e ci

titolare della

mia parrocchia

aiutato anche di l!

Lugo,

Fu

tra tanto fracasso che Gioachino Rossini vide

luce.

Nel 1818 in Pesaro fu aperto


ossini

il

fu

invitato

dirigervi

nuovo teatro, e La Gazza ladra.


Perticar i,
fu

[loggiato nella casa del conte Giulio

nato e ammirato moltissimo da lui e da sua moglie


)stanza

Monti,

distinta poetessa,

la

quale un

bel

orno comand alla cameriera


(

di spiare

quando Rosil

si

alzasse
si

da

letto;

e avvertita

che

celebre

aestro
tta

era alzato ed era uscito di casa,


in quel letto, per assorbire, diceva

entr

nuda

lei,

una

irte di

cotanto genio.
* *

Rossini
.ntante.

il

basso Galli amoreggiavano


il

con una

Essendo Galli

preferito, Rossini pens di

30
vendicarsi
note,
le
e,

sapendo che quel basso stuonara alcune


in

introdusse
la

una sua

parte.

Galli

stuon
si

terribilmente,

cantante

ne rimase nauseata, e

diede a Rossini.
* * *

le

Giovanni Ricordi che, come ho detto, arricch con opere di Rossini, seccava continuamente il maestro

per ottenere qualche battuta.


zito,

Una

volta Rossini, stiztitolo:


e

gli scrisse

alcune pagine di note col

In-

troduzione bacchica per bicchieri, piatti, fiaschi


delle,

pa-

con assolo di clarinetto. Ricordi non se n'ebbe


l'assolo, intitolandolo:

a male e pubblic

Da

un'intro-

duzione inedita per istrumenti insoliti di Rossini.


Il

successo di questo assolo fu immenso.


* *

In

un

piccolo teatro di Parigi


di

si

assassinava

il

Don
il

Giovanni

Mozart. Rossini, che assisteva alla bar-

bara esecuzione,

domanda
Grazie,

di chi

la musica, e
gli

direttore d'orchestra

di Mozart.

premurosamente

risponde che
io

soggiunge Rossini;

non

l'aveva riconosciuta.
* *

Ecco un altro simile aneddoto

La duchessa
sini,

di....

cant in una sala un'aria di Rosmoltissime


:

aggiungendovi a capriccio

fioriture.

Rossini compliment la

duchessa dicendole

Ella ha

cantato benissimo; di chi l'aria?


* * *

Rossini

si

trovava a Bologna
Di
principj

allorch
liberali,
il

Napoleone
Pesarese

sbarc

Cannes.

31

compose un Inno nazionale in cui Napoleone era portato ai sette cieli. Rientrati in Bologna gli Austriaci,
il

generale Tedesco Stephanini scrisse

il

nome

di

Ros-

sini in

una

lista di proscrizioni.

Egli stette

alquanti

giorni nascosto in casa del suo antico maestro Mattei,

ma

annoiato di una simile prigionia, cerc e trov


di farla in

il

mezzo

barba

ai

Croati. Si present

allo

stesso generale, e mostrandogli

un manoscritto
gli

legato

da un gran nastro

giallo

e nero,

disse

che

in

onore del gran Francesco d'Austria avea musicato II


Bitorno d'Astrea del Monti,
e che

desiderava

fosse

eseguito dalle bande musicali dei reggimenti Austriaci.

Lo Stephanini
10

lesse le parole soltanto,

che

di

musica

non conosceva neppure una


pregava
di lasciarlo uscir

nota, e siccome Rossini

carsi altrove pe' fatti suoi, gli disse

in musica

un inno

in

peratore, ed io voglio

Avete posto mio magnanimo imlode compensarvene e


:

da Bologna, dovendo re-

del

scrisse in

una

carta: Si lasci passare liberamente

il

Sig. Ros-

sini, loatriota di

nessuna

imjoortanza. Rossini parti,

e allorch le bande musicali Austriache intonarono la

sua composizione,

si

accorsero, ma, ahim! troppo tardi,


scritta per l'im-

che la musica del Ritorno d'Astrea,


peratore Francesco,
scritta per

era
!

quella

delV Inno nazionale^

Napoleone

Siamo a Napoli nel palazzo del lazzarone Barbala.


11 sole

gi alto,
letto,

ma

il

nostro Gioachino se ne sta


fargli

sempre a
visita.

quando un monsignore viene a

ed

il

La conversazione si aggira intorno alla musica, prelato intesse un panegirico al maestro, lodando


che pochi
giorni
trionfo. Rossini,

32

regina d'Inghilterra

specialmente l'opera Elisabetta

riportato un vero che avea in uggia le sperticate lodi de' suoi ammiratori, esclama: Monsignore non sa che

innanzi aveva

posseggo qualche altra bella cosa oltre l'ingegno musicale. E balzato da letto, si d a camminare, tutto nudo, per la camera, e prendendo or questa, or quella
io

posizione, dice allo stupefatto


vito di modello a

monsignore

Ho ser-

Canova! Guardate che braccia, che

gambe,

che....

Quello che Rossini mostrasse al malcapitato dopo le braccia e le gambe non voglio dirlo; vi basti sapere che il povero monsignore scapp inorridito....
* *

Rossini dovendo fare

un viaggetto ed avendo per-

possaporto, che in allora era indispensabile anche per far quattro passi, si rec alla polizia per
il

duto

ottenerne

Chi chiese Gioachino vostro mestiere


siete? gli

un

altro.
l'

impiegato.

Rossini.

Il

sinij

Scrivo note.

L' impiegato verg sul passaporto:

Gioachino Ros-

computista.
* *

maestro Mermet fece rappresentare al teatro dell'opera a Parigi Roland Roucevaux, che non ebbe
Il

troppo felice successo.


e leggendogli
il

11

maestro

s'

imbatt in Rossini,

difesa dicendo:
i

Che

malcontento in
volete,
il

viso,

improvvis una tenore era malazzato,

coristi affaticati dalle

continue prove, e per giunta

la sala cosi sorda!...

33

il

Beata

lei

sospir

grande compositore.
l'

Lascio imaginare come restasse


* * *

infelice

Mermet,

Rossini fu chiamato da Cera, impresario a Venezia, per

omporre una
'enice.
1

farsa.

Attendendo

il

libretto,

il

nostro

rioachino entr

in

trattative con la direzione della


e,

Cera se ne sdegn,

per vendicarsi, ordin


impresario che avrebbe
assai

suo poeta di scrivere un pessimo libretto. Rossini


accorse della cosa e disse
il

all'

cconciato

libretto in

modo da renderlo

mi-

liore della
]

musica che avea in mente


la parola,

di scriverci su.

mantenne

scrivendo una musica


forte e viceversa, note
fioriture a

senti-

lentale per
ei bassi,

una scena

acute
i

basse

pei soprani,

sacca per

rivi d' agilit e diverse battute

che

violinisti

do-

eano eseguire percuotendo


li

riverberi dei leggii con

archetti.

Non importa

dirvi che la farsa

and a

ifascio.

* *

Sempre a Venezia.
Tutte le volte che rappresentavasi Edoardo
tina,
e

Cri-

un Napolitano, che
al plagio,

la facea

da saccente, grigli

ava

dicendo

che questo e quel pezzo

rno notissimi. Rossini, per chiudere la bocca a |cotui,

pens una burla. Fece cantare un' aria alla prima


Cortesi, e

onna Carolina
,'

quando

tutti

corsero a ral-

sgrarsi col maestro pel felice successo, egli


suoi entusiastici ammiratori
:

domand

nessuno che abbia riconosciuto quest* aria ?

No. Chi dovrebbe riconoscerla se nuova ?

34

nella

V ingannate

a partito.

Cenerentola
;

non ho cambiato che il tono ed il tempo sono le stesse dalla prima all' ultima
!

le

note

* *

Sono tanti gli aneddoti di Rossini, che se ne potrebbe empire un grosso volume, ma la ristrettezza
di queste

pagine non mi permette di troppo diluntale

garmi su
capitolo

argomento, onde pongo termine a questo


il

narrando una burla che

celebre

maestro

fece in Parigi ad

un messere
una

arricchito con le droghe

e con

le confetture.

Questi, passando per

via, vide

una bottega

di-

nanzi alla quale

si

accalcavano moltissime persone, e

spinto dalla curiosit, rivolse la parola ad

un vecchio
chieden-

dalla fisonomia aperta e dall'occhio vivace,

dogli di che cosa

si

trattava.

Un

creditore fa ven-

dere

gli oggetti di

seicento lire

un

antiquario, per rimborsarsi di


il

rispose

bel vecchio.
lo

ho

E un

brutto mestiere quello dell'antiquario,


il

fatto trent'anni

droghiere,

e adesso

posseggo

sessantamila lire di rendita.

Rispetto le droghe,

ma

anche

le arti....

Le amo anch'

io le arti,

e molto.
il

Chiacchierando, l'ex droghiere ed


allontanati dalla bottega,

vecchio

si

erano
prese

quando

quest' ultimo

commiato dal suo interlocutore^ dicendo che voleva


assistere
alla

vendita,

nella

speranza di acquistare

qualche oggetto d'arte.


Di
li

a poco

il

riccone,

bramoso

di abbellire le sale

del suo palazzo con qualche capolavoro, torn indietro,

si

uni alle persone che facevano ressa dinanzi alla


Venduti alcuni
oggetti,

35

Il

bottega del disgraziato antiquario.


fu

vecchio era

l.

bandito per
1'

dieci lire
di

un

quadro

che

rappresentava

incoronazione

Carlo V.

Trenta! grida

il

vecchio.

Sessanta! grida pi forte l'ex droghiere.

Cento

Duecento

Tutti credono che

il

quadro

sia

di

Rubens, ed
di

il

nuovo venuto certissimo che


capolavoro.

trattasi

un vero

Duemila Tremila! Seimila


Mille
!

Il

vecchio non aggiunse parola, ed


negoziante
di

il

quadro tocc
quale pochi
:

all'arricchito

droghe^

il

giorni appresso riceveva


Signore,

una

lettera in questi termini


la

con qual modo posso mai esprimervi

mia am-

mirazione per la maniera delicata e notile onde voi aiutaste


a ripristinare

il

dissesto del povero antiquario che ricevette


visita ?

ultimamente

la vostra

bello rifiutare di far l'ele-

mosina brutalmente ad un galantuomo,


i

ma

la

anche cosa

che vedesi tutti



il

giorni. Ci eh' pi bello e pi raro si

il

mascherare l'elemosina sotto la forma d'un acquisto, si pagar seimila franchi un cerotto che non valeva i dieci
chiesti
i

franchi

in

origine

dal

banditore.

Uomo
che

generoso

* accogliete

ringraziamenti d'una

famiglia

preservaste
vi
ri-

dalla miseria, e serbate preziosamente

un quadro che
felici.

corder la gratitudine di coloro che faceste

(1)

Ognuno ha compreso che


Rossini.
(1)

il

vecchio era Gioachino

Tolta dal Silvestri

Op.

cit.

36
XIV.
Accuse e
difese.

Le accuse che
sono molte
:

la calunnia

ha lanciato contro Rossini

stato

tacciato di codino^ d' irreligioso,

d' invidioso,

di accidioso, di avaro.

In quanto all'accusa di codineria, cos parla nel

1862

Enrico Montazio.

(1)
si

Rossini da parecchi anni in qua

scrocc la reputazione

di reazionario politico,

o per dirla toscanamente di codino.


le

Noi crediamo sinceramente esser codesta una fra


usurpate

tante

reputazioni

che
si

l'

ignoranza, la intolleranza

o la

malignit degli

uomini

piacquero a fabbricare. Noi siam

d'avviso, e

ne abbiam prove convincenti, codesta stolida opiin Italia, e

nione radicata
altro

anche pi

in Francia,
di

non aver

fondamento fuorch nella fuga


delle

Rossini da Bologna^

nauseato e ributtato

esorbitanze

nel rifiuto di versare servili tributi

demagoghe del 48, nelle mani di una ple-

baglia demoralizzata e inferocita, nella sua gratitudine verso

Carlo X, nella

sua

apparente apatia pei moti rigeneratori

della italiana nazionalit.

Ma

fatti

addimostrarono quanto

codesto suo scetticismo sia apparente e non vada oltre alla

buccia esterna.

Non diremo
sua

del calore che ei mette nel parlar

dell' Italia e della

rigenerazione

ogni

qualvolta

il

di-

scorso vi cada, e dell'

ammirazione sua per


tributava a buon
;

la figura leggen-

darla di Garibaldi e per quella cavalleresca di Vittorio


il

Ema-

nuele, di
*c

quale test

gli

diritto le insegne

commendatore dell'ordine mauriziano non diremo dei suoi voti, comunque volgessero i tempi, sempre apertamente e
risolutamente espressi a

<

pr

dell' Italia

tali

dichiarazioni

sono oziose e mal


compositore,

si

confanno

alla

grandezza
per

dell'animo e

dell' intelletto di

Rossini,

ma

soff'ermandoci

ora solo al

diremo

recisamente

non apparirci musicista,

(1)

Op. cu.

37
posseduto

coetaneo o precursore del Rossini, che al pari di esso abbia il sentimento patriottico e abbia fatto vibrar pi possentemente la fibra nazionale.

Qualche anno

fa (scrive

un amico appendicista, Pietro

Ferrigni) nella
d* ira

musica era rifugiato quanto di vita libera e compressa e di speranza vivace si annidava nel cuore

degli Italiani, onde Enrico Heine

ammirava

in Rossini

il

pi

grande rivoluzionario del mondo. E Giuseppe Mazzini, il quale non davvero un codino, n un amico dei codini, disse
ai lui
:

Rossini un
il

musica ci che

ha compito nella romanticismo ha compito in letteratura


titano.

Rossini

ha sancito Y indipendenza musicale


i

negato

il

principio di

autorit che

mille inetti a creare volevano

imporre a chi
il

crea, e dichiarata l'onnipotenza del genio.

E valga

vero,

da quale bocca, nei


di

tristi

anni

che susseguirono la caduta


pi marziali e pa-

del colosso napoleonico, uscirono accenti

* triottici

quelli

che risuonano nell'Assedio di Corinto e

nel Guglielmo

Teli Qual voce inspirata sciolse pi sublime

e patetico

il

canto della redenzione come Rossini la innog?...

giava nel Mos

La

fervida

musa

rossiniana la scaturire

< a volte la elettrica favilla patriottica dalla selce istessa. Ella

scoppietta, guizza e rifulge laddove


:

men parea

dovesse ce

larsi

la sinfonia battagliatrice della


;

Gazza ladra ne

una
su-

prova
e

il

rondeau
il

finale delVltaliana in

Algeri ne un'altra

cento pi se ne potrebbero citare, disaminando anco


vastissimo suo
repertorio.

perficialmente

Cosi

il

Montazio intorno alla taccia


al

di
;

codino,
in

in-

giustamente affibbiata

nostro

Rossini

quanto
ci

poi a quella d' irreligioso, sappiano

coloro che

ten-

gono, che

il

grande maestro ha

scritto

non poca mufede, Rossini

sica sacra e che

quando

il

curato di Passy, dandogli

l'estrema
rispose
fede.
:

Quello
al

unzione, gli chiese se avesse

che ha scritto

lo

Stahat deve aver

Passiamo

primo dei peccati

capitali di cui,

come


ho detto
Rossini
t
:

38

capitolo, accusato

al principio di
l'

questo

invidia,
il

Raro avviene, scrive sempre

Montazio nella citata opera,

eh' ei parli di Bellini senza

commuoversi, e della musica del

Gatanese ammiratore entusiasta.

pi sotto

se dei compositori pi in

voga appunta acerbamente

difetti, la

franchezza e lealt, non invidia. stima di


lui

Come

la vene-

razione e la

verso certi luminari dell'arte giunga

sino a farlo derogare da

ogni sua abitudine,


la

da ogni suo

proposito,

bella

prova
di

determinazione tutta cordiale,

tutta spontanea di venire in aiuto alla erezione d'un

monuCanto

mento

alla

memoria

Luigi Cherubini colla esecuzione d' un


:

lavoro musicale a quattro voci, da esso intitolato


di Titani....

Il

E
sini,

se ci

non

bastasse,
la

si

ricordi
di

il

lettore

che

quando fu annunciata
questi tanto
(1).

morte

Meyerbeer a Rosdi

ne prov dolore che cadde privo


l'accidia.

sensi

Ed

'

eccoci al secondo peccato mortale


il

Allorquando, ancora

Montazio, un grande ingegno

ha

dato al

mondo un

capolavoro, egli, al veder nostro, ha


.

com-

piuto l'obbligo

suo....

Se
ore a

l'accidia consiste soltanto nello starsene


letto,

lunghe

nessuno pi accidioso di Rossini

ma

se

consiste invece, ed cosi, nella lentezza e nella nausea


al lavoro,

nessuno meno accidioso di quel grande.

Ed

in
e,

prova

di queste parole

rimando

il

lettore a pag.

ove l'inventario del gran patrimonio Rossiniano, per accumulare il quale, il proprietario, per quanto
fecondissimo, deve aver lungamente lavorato.
(1)

Meyerbeer chiamava Rossini suo divino Maestro.


Ed

<

39

eccoci al terzo: Tavarizia.


(1)

Sentite la bella difesa di Alessandro Biaggi


Quasi unanimi
i

biografi di Rossini aflfermano e

ripetono

ogni
di

momento

ch'egli era avaro.

E non importa
fatica

che, dotato

una bellissima voce,

egli preferisse alla carriera del can-

tante, che poteva farlo ricco,

senza

prontamente,,

quella allora cos


ac

X
<

povera e sempre cosi mal sicura del cornnon importa che avendo guadagnato a Londra 150,000 franchi in sei mesi, non volesse ritornarvi mai pi ; che negasse costantemente di dedicare una sua opera al re
positore
;

d'Inghilterra;
<

che

destinasse

il

prodotto

delle

esecuzioni

dello Stabat a
di

Bologna (quasi 20,000 franchi)


di

all'istituzione

una Gassa
;

mutuo soccorso

pei

musicisti

invalidi

di

quella citt

che rifiutasse 100,000 franchi per la


;

cessione
di ci

della Petite Messe. Egli era avaro

e
di

non importa se
parecchie

che poteva venirgli dalla propriet


egli facesse

sue

opere

dono a

istituti di

beneficenza o ad amici,

come
al

fu pel Barbiere tradotto in francese al Gastil Blaze, pel cen-

<

tone Roberto
Caraffa.

Bruce

al

Niedermeyer, per

la

Semiramide

E non

basta. Rossini stato accusato di aridit di

cuore, di poco

amore e

di

poca cura verso

propri

lavori, di ridersi di tutto e di tutti

ed infine di gola>

che forma
maestri.

il

quarto peccato mortale del maestro dei

E falso che Rossini fosse insensibile. Ad otto dieei anni l'amore tocc
forse con maggior veemenza^ scrive
che non toccj
dell'
il

il

sue cuore,
(2)

Vanzolini,
sua,
di

nelVottavo
la

anno

dell'et

quello

Alighieri per

bellissima

figliuola

Folco

de Portinari.

Rossini idolatrava sua madre.

(1) Op. cit. 1869

(2) Op. cit.


Quando
gli

40

Isabella

mori la moglie,

Colbrand, ne

senti profondissimo dolore.

E
il

per giunta cade in acdi mille fiorini al suo-

concio di rammentare

il

dono
di

natore girovago Haller, ed


di Rossini

colpo che ricev l'animo

per la morte

Mejerbeer.

falso

che Rossini avesse poco amore e poca cura

pei suoi lavori.

Quando, per causa della decadente voce della Colbrand, per le stonazioni del Nozzari e per
il

cattivo

procedere del Barbala, venne disapprovata al S. Carlo

La Donna
opere.

del lago, Rossini svenne.


il

Egli stesso ha compilato

catalogo

delle

proprie

falso

che Rossini

si

ridesse

proprio

di

tutto e

di tutti.

Avverso

al far

pubbHche
si

le

proprie dispiacenze e

all'ac-

cattare l'altrui commiserazione,


*

pronto

alla

barzelletta,

al

frizzo e al

motto arguto,
il

disse sempre, e ora

ha ripetuto

per la millesima volta

signor

De Bury
se

nella

Revue des
et

Deux Mondes,
tous.

che

il

Rossini

moquait de tout

de

commencer par lui-mme.

Ma nell'istesso tempo,

non escluso il signor De Bury, ammettono tutti ch'egli non rise mai del pi santo degli aifetti, dell'amor figliale; che non rise mai dell'amicizia che non rise mai delle promesse
;

fatte agli altri e

a se stesso, che non

rise

mai

della

sua

onoratezza e della sua dignit di

dizioni inerenti alla Allora

natura

che l'ingegno

uomo Le conumana non eessano nemmeno divino. E il Rossini fu uomo e, come


e di artista.

ebbe anch'egli senza dubbio i suoi momenti di deboMa, prese nel loro insieme tutte le sue azioni e tutta la sua vita, riesce evidentissimo che le doti del carattere e
tutti,

lezza.

del cuore

non erano in

lui

meno

nobili n

meno

alte di

quelle della mente. (1)

(1)

Op.

cit. 1869.


falso che Ma qui non
fesa,

41

ghiotto.
si

c'

da mettere in campo nessuna diera

perch Rossini

davvero

Oltrech
dice che
di cui

buongustaio era anche eccellente cuoco, e


fosse inarrivabile nel cucinare
i

maccheroni,

era appassionatissimo, come era appassionatissimo per

un
sini

certo pasticcio di pollo con gamberi al burro.


i

si

ricordano

molteplici e succulenti pranzi che a


l'

Ros-

imbandiva
il

arcivescovo

Ferdinando

Minucci,

quando
Ecco

ge

nostro Gioachino dimorava in Firenze.

la ricetta di un' insalata


olio di

composta dal maestro


aceto

Prendete

Provenza, senape inglese,

fran-

cese,
il

un p*

di limone,

pepe e sale

sbattete

bene insieme
>

tutto, dipoi

aggiungete alcuni

tartufi tagliati a pezzetti.


il

Dice lo stesso Rossini che

cardinale segretario di

stato gli dette per questa scoperta la

sua

apostolica

benedizione

Del resto, la ghiottornia non un delitto e ciascun o

ne ha la propria parte
st'accusa, r

e se io ho

parlato

di

que-

ho

fatto soltanto

per finire allegramente

un

capitolo che molti troveranno troppo lungo e troppo

grave.

XV.
Aggiunte.

Alcuni credono

che Rossini^

come

il

Metastasio,

abbia trascorso la vita in continua


tutti.

felicit,

amato da
Francia
;

Non

vero

Rossini fu mal trattato dai Fran-

cesi,
si

dai Tedeschi ed

anche dagl'

Italiani. In

mutilarono per diversi anni alcuni suoi lavori

in

Germania venne formata una

societ fra compositori,

42
detta
d*

deW Armonia^ con


si

capo

Weber,

allo scopo

impedire che
Rossini; in

diffondessero in quel paese le opere

di

Italia

ebbe

combattere

contro

la

scuola vecchia, e lo Zingarelli, direttore del Conservatorio di Napoli,


Rossini.

proib

a*

suoi

scolari

le

opere di

La musica
tinto

di Rossini

un mare a
;

cui

hanno atopere
i

attingeranno tutti

anche nelle
si

del
i

Weber, nemicissimo di Rossini, movimenti del gran maestro.


* * *

trovano

ritmi e

Rossini
tare
lo

diceva che la musica

fatta per dilet-

spirito,

non

per affaticarlo

con

astruserie

scientifiche.

Rossini avea grande stima del maestro Pacini.


*

Molti credono che


del Rossini,

il

crescendo sia un' invenzione

ma non

cosi, perch trovasi poi in

prima nelle
e

opere di Jommelli,
Generali
;

quelle dell' Anfossi

del

come pure molti credono che fosse il primo ad introdurre il tamburo nell'orchestra, mentre vi fu
adoprato molto innanzi
e,

fra le altre, nel 1654.

Le innovazioni a
molte, fra le quali

cui

diede sviluppo Rossini


la

sono
quella

non

meno importante
nella

delle fioriture, che egli introdusse

sua musica
i

non perch
tanti

le
il

stimasse necessarie,

ma

perch
di

can-

aveano

malvezzo

d' infarcirla

mille fiori-

ture a

modo

loro.

43

XVI.
Onorificenze.

Non

intendo

di

far

la

completa enumerazione di

tutti gli onori tributati

a Rossini in vita e dopo morte,

che se anche scrivessi un intero volume su tale ar-

gomento, non ne giungerei a capo.

Ne

cito alcuni

per ordine cronologico.

Nel 1819 l'Accademia Pesarese eresse un busto di

marmo

a Rossini, con sotto una bella lode latina.

Nel 1823 Rossini fu nominato in Francia


dell' Istituto,

membro

in surrogazione di Paesiello.
il

Nel 1840 Nel 1843

Comune

di

Pesaro eresse

al

maestro un

busto nell'atrio del teatro.


le stesso

Comune
i

fece

porre
:

questa la-

pide sulla casa dove ebbe

natali Rossini

QUI NACQUE

GIOACCHINO ROSSINI
ALLI 29 FEBBRAIO 1792
IL

MUNICIPIO NEL 1843 POSE

Nel 1846
Rossini al

fu

inaugurata una statua

di

marmo a
statua

Grand Opera di Parigi. Nel 1854 il Comune di Pesaro eresse una

al

gran compositore nella facciata di S. Domenico. Nel 1864, per opera dei Sigg. Salamanca e Delal'

hante, fu eretta in Pesaro un'altra statua al maestro,

opera in bronzo del Marocchetti,


l'

illustre autore del-

Emanuele

Filiberto.

44

principale
:

Nelle stesso anno fu posta sulla porta

del Liceo filarmonico di Bologna questa epigrafe

QUI ENTR STUDENTE DI QUI USC PRINCIPE

DELLE SCIENZE MUSICALI

GIOACHINO ROSSINI
E BOLOGNA

PER DOCUMENTO PERENNE IN ONORE


AL FIGLIO ADOTTIVO

INTITOL DEL SUO NOME


LA CIRCOSTANTE PIAZZA

E
Q. L. P.
IL 21 AGOSTO

1864
Solleciti de-

11

23 Aprile 1866
il

la

R. Accademia dei
di Rossini al

liber di dare

nome

teatro

di

Bor-

gognissanti. Rossini rispose all'onorificenza con questa


lettera,

che

il

Sig. Filippo Rosati, attuale provveditore


di

di queir

Accademia, gentilmente mi permette

pub-

blicare

Prestantissimo Sig. Rosati,

Mi

affretto riscontrare la

Preg.ma sua,

in un, colla copia

della deliberazione di

questa Reale Accademia dei Solleciti

consegnatami dal Sig. G. Franchi. Niuna cosa potea riuscirmi

si gradita e onorevole di detta Deliberazione


del

emanata

la sera

23

p. p. dalla R.le

Accademia, colla quale

fu stabilito

voler dare al Barese!

nuovo suo Teatro


e riconoscente

Memore

Peil nome del vegliardo come il sono ognora della


il

generosa e sentita ospitalit conferitami durante

mio troppo

45

breve soggiorno dagli abitanti della bella Firenze, mi caro


e glorioso accordare la

ciuto stabilire la sud.

Accademia, onore da

mia piena adesione a quanto ha piame forse immein-

ritato

Voglia per grazia Sig. Segretario essere mio valente


i

prete presso loro

Sigg.
i

Componenti

la sud.

Accademia, facendo

aggradire

sentimenti della pi calda e sentita mia grale sia discaro eh' io

titudine, e

non

mi dica

Suo Candido Estimatore


G. Rossini.

Parigi Primo

Maggio 1866.

Nel 1872

il

municipio di

Roma

fece

porre

la se-

guente epigrafe sulla facciata della casa ove dimor il maestro


:

ABITANDO QUESTA ^ASA

GIOACHINO ROSSINI
TROV LE MEMORIE SEMPRE NUOVE DEL
BARBIERE DI SIVIGLIA
S. P.

Q. R.

1872.

Rossini fu insignito

Grande

Ufficiale

della

Legion

d'onore e di molti ordini Imperiali e Reali di Francia;

Gran Cordone dei SS. Maurizio commende e decorazioni dal Brasile,


Belgio, dal

e Lazzaro; ebbe
dalla Grecia, dal
dalla

Portogallo,

dalla

Svezia,

Spagna,

dalla Turchia, dalla Prussia, dal Granducato di Baden;

fu Direttore dell'Accademia Reale di


rigi;

musica

in

Pa-

membro

della

Grande armonia

di Bruxelles, del-


r
Is tituto

46

musicali

di

Francia,

delle

Accademie d
vi
;

Vienna,

di Berlino, di Colonia e di tutta Italia; Ispet-i

tore della Musica

vocale

in
il

Francia
suo

sono vie,

piazze e teatri che portano

nome

molte statue
posteri

e molte epigrafi ricordano e ricorderanno ai


di Rossini V

immensit del suo genio.


il

Adesso Firenze per

trasporto delle ceneri di quel

grande in

S.

Croce

si
il

prepara ad onorarlo. Mi limito

per ora a pubblicare

programma
il

di tali onorificenze,

riserbamdomi poi a farne

resoconto, se questo libro

avr

una nuova edizione. Marted 3 Maggio a ore 2 pom.


la fortuna di

ARRIVO A FIRENZE

DELLE CENERI
Durante
il

DI G.

ROSSINI
S.

E TRASPORTO AL TEMPIO DI

CROCE
*

passaggio per Piazza S. Maria Novella le 4 bande militari del e 2" reggimento Granatieri e 93^ e 94 Fanteria suoneranno la Sinfonia dell' Assedio di Corinto di Rossini. Durante il passaggio per Via Cavour verr scoperta una lapide alla casa ove per molti anni abit Rossini. Nel momento che le ceneri entreranno nel tempio di S. Croce verr cantata la preghiera del MOS: Dal tuo stellato soglio > col gentile concorso di signore, signori e bande militari.

Mercoledi 4 Maggio a ore 2 pom.

STABAT M:A.TER

di Rossini

NEL SALONE DEI CINQUECENTO Gioved 5 Maggio a ore 2 pom.

COMMEMORAZIONE DI GIOACHINO ROSSINI


Circolo Filologico, letta dal Cav. Prof. RICCARDO GANDOLFI, con esposizione di manoscritti, composizioni inedite ed oggetti appartenuti al grande maestro, ed esecuzione di musica rossiniana (in parte
nelle sale del
inedita).

Sabato 7 Maggio a ore 8 pom.

GRAN CONCERTO DI MUSICA DI

G.

ROSSINI

AL

R.

TEATRO PAGLIANO

47

XVII.
Di Rossini artista.

Ecco
Biaggi

come

di

Rossini

artista

parla

Alessandro

tener vva ed alta la gloria dell'arte italiana non eranvi

in qiie'giorni

che due
lo

soli musicisti:

il

Cherubini e lo Spontini.
i

Ma

il

Cherubini e

Spontini avevano gi varcato


;

50 anni

quando Rossini

istudio e
de

prima sua opera e, di pi, per per genio, piegavano piuttosto alla musica strascrisse la
1

niera che alla nostra.

loro capolavori, per la natura stessa

di que' pregi e di quelle bellezze per cui


vennero

in fama,
i

non potevano operare


capolavori del Rossini.

nell' arte

nostra ci che

operarono

La musica

italiana, in que'giorni, se

gi
<c

non l'aveva perduto, era per perdere


il

l'antico suo primato.

Sorse

Rossini, e sotto l'alluvione delle


il

nanti

sue melodie,

Generali,
;

il

magiche e afifasciMayer, il Paer e il Pavesi


il

andarono

travolti e sparirono

sparirono
il

Cherubini e lo
e
il

Spontini, e quasi si
Il nostro teatro

ecclissarono

Mozart
in

Beethoven.

melodrammatico torn
si
;

un subito a regnare
Italia,

da sovrano

nostri cantanti
tutto
il

sparsero, numerosissimi e ape cos


l'

plauditi, per

mondo
si

per non dire

della gloria e dell' incremento dell'arte, e per parlare invece


il

linguaggio che oggi

ascolta e

s'

intende meglio di ogni

altro,

Italia vide
s'

sorgere l'agiatezza in centinaia e centinaia

di famiglie, e

arricch di dodici o quindici milioni all'anno,

tributi della Francia, della

Germania,

dell' Inghilterra, della


i

Russia e delle Americhe.

Il

perch anche

pi gelati nostri

economisti ebbero allora

per la musica un sorriso, e ces-

sarono dal dire sprecate quelle povere


i

somme che

lo Stato

municipi spendono in dotazioni

di teatri, di scuole e

di

conservatorii.

Questa

1'

azione esercitata dal Rossini sul no


(1).

stro teatro

melodrammatico.

Tolgo da un bellissimo
(1)

discorso

su

Rossini,

letto

Op.

cit.

:8G9.


che
sta

48

Municipale
in
il

dal Cav. Francesco Regli nel Palazzo

di

Pesaro, per V inaugurazione della


s'

statua

bronzo
21 Ago-

innalzava al maestro in quella citt

1864:
Signore del ritmo, imprime ai numeri
1'

novello

splendore.

Signore del tempo, accelera

avvicendare dei suoni, e

im-

pone

al vinto

orecchio

le

canore sue immagini. Signore del


co' giri
i

moto, etereo fuoco ne' suoi concenti trasfonde. Ora

dell*

armonia corre rapido


prepotente
d'

e arguto

or

lene

lene

vanni
ond'

dispiega e ne' cuori scolpisce le eccitator


:

profonde

emozioni,

or suona grave e un' enfasi di note fa


i

rimbombare

intorno, che

nervi e

le

fibre

ci

scuotono.

Sicuro conquistatore delle etadi vegnenti, invidia allo stra niero,

raggio della patria, vive a fruire della sua nominanza


il

quasi postumo a se medesimo, ed ha


1'

conforto

di

farci

grandi e lodati per tutto

orbe-.

Se fuvvi un uomo creato


quell'

musico con ispeciale intenzione della natura, fu


Rossini
*<

uno

Egli nuovo senza dare in istranezze

egli

un

tesoro
;

di sapere, di eleganza, d' inspirazione e di

buon gusto
prepara
mai,

v'

ha
sa-

quello in lui
del

che manca in quasi


il

tutti gli altri, la

sapienza
la

passato che ammaestra


dell'

presente,

pienza

avvenire

Rossini non ha riposato e non riposer


il

imperocch
giovani,

<

anche

suo spirito sar

1'

angelo rianimatore dei

che impareranno da lui quanto apprezzabile sia un ingegno

non mai profanato. Al paro


fluenza

di

tutti

genii,

egli

esercita

un' operosa influenza sull' arte del suo tempo, e codesta in-

non apparisce soltanto


dalla trasformazione

dall'

abbondanza
dell'

de' suoi fau-

tori,

ma

completa

organizzazione

musicale del suo paese.

finisco questo
:

mosaico con

le

parole

di

Enrico

Montazio

L' Italia gli

deve saprattutto

il

vanto

d'

essere proclamata

regina e d' aver dominato pur

tuttavia

sul

mondo
morale

intiero

appunto nelle epoche pi funeste del

suo

abbatti-

mento e del

politico suo servaggio.

ML
R8G3

e ama iti, Ven turino

Gioachino Rossini

M usic

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