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IVAN ILLICH

LA CONVIVIALIT
Indice Introduzione I. Due soglie di mutazione Il. La ricostruzione conviviale Lo strumento e la crisi L'alternativa I valori-base Il prezzo dell'inversione I limiti della mia dimostrazione L'industrializzazione della carenza L'altra possibilit: una struttura conviviale L'equilibrio istituzionale Le fonti di energia La deprofessionalizzazione III. L'equilibrio multidimensionale La degradazione dell'ambiente Il monopolio radicale La superprogrammazione La polarizzazione L'obsolescenza L'insoddisfazione IV. I tre ostacoli all'inversione olitica La demitizzazione della scienza La riscoperta del linguaggio Il recupero del Diritto L'esempio del Diritto consuetudinario V. L'inversione olitica I miti e le maggioranze Dalla catastrofe alla crisi Dentro la crisi La mutazione improvvisa

L'idea di una analisi multidimensionale del sovrasviluppo industriale l'ho formulata per la prima volta nel 19 1 in un documento di lavoro redatto insieme a !alentina "orremans come testo-base per un convegno latinoamericano tenuto al #entro intercultural de documentaci$n %#idoc& nel gennaio 19 '( )na versione francese* rielaborata in occasione dello +eno ,-mposium organizzato a #ipro dal professor .ichard /ollheim* fu pubblicata nel marzo 19 ' nella rivista 0'1sprit23 dove fu oggetto di un dibattito( La stesura di questo libro fii occasionata dalla mia partecipazione a una conferenza di giuristi e parlamentari canadesi tenutasi a 4tta5a nel gennaio 19 ' per discutere l'orientamento della legislazione canadese nel prossimo decennio( 6uesto fatto* e la collaborazione dell'amico 7reer 8a-lor* spiegano il costante riferimento e l'importanza attribuita alla Common Law in tutta la trattazione( Lo stesso serv9 poi come base per una serie di seminari tenuti al #idoc e in India* e dai quali mi vennero numerose critiche e preziosi suggerimenti* in particolare da :( ;( <ai=( I partecipanti a questi seminari riconosceranno le loro idee* talvolta riprese alla lettera* e ad essi esprimo qui la mia viva gratitudine* specialmente per i loro contributi scritti( Le bibliografie* gli appunti di lavoro* le analisi critiche eccetera* che* a vari gradi di completezza e utilit* sono servite da materiali e punti di riferimento per questo studio* sono disponibili presso la biblioteca del #idoc e nella serie di documenti che il #entro pubblica regolarmente( > distanza di nove mesi ho poi scritto due versioni destinate alla pubblicazione: una in inglese l'altra in francese( 6uesto testo italiano non un ? un nuovo rifacimento* ma neppure una semplice versione del testo francese: incorpora infatti le mie risposte alle osservazioni puntuali* rispettose e congeniali del mio editore italiano* Donato "arbone( Ivan Illich #entro intercu'tural de documentacion #uernavaca %@essico&

Introduzione
Nel corso dei prossimi anni mi propongo di lavorare a un epilogo dell'et industriale. Vorrei tracciare il profilo delle storture e delle ipertrofie intervenute nel linguaggio, nel diritto, nei miti e nei riti, in uest'epoca nella uale uomini e prodotti sono stati assoggettati alla pianifica!ione ra!ionale. Vorrei ritrarre come " venuto declinando il monopolio del modo di produ!ione industriale, e la metamorfosi su#ita dalle professioni che esso genera e nutre. $oprattutto intendo dimostrare uesto% che i due ter!i dell'umanit possono ancora evitare di passare per l'et industriale se sceglieranno sin d'ora un modo di produ!ione fondato su un e uili#rio postindustriale, uello stesso al uale i paesi sovraindustriali!!ati dovranno ricorrere di fronte alla minaccia del caos. & nella prospettiva di un tale lavoro che io sottopongo uesto a##o!!o di analisi all'atten!ione e alla critica del pu##lico. $ono parecchi anni che mi occupo di una ricerca critica sul monopolio del modo di produ!ione industriale, e sulla possi#ilit di definire concettualmente altri modi di produ!ione, postindustriali. In un primo tempo ho concentrato la mia atten!ione sull'attre!!atura educativa' i risultati, pu##licati in Descolarizzare la societ1, sta#ilivano i seguenti punti% 1. L'educa!ione universale mediante la scuola obbligatoria " impossi#ile. 2. Il condi!ionamento delle masse attraverso l'educazione permanente non presenta grossi pro#lemi tecnici ma, moralmente, " ancor meno accetta#ile della scuola di vecchio tipo. Nuovi sistemi educativi sono ormai prossimi a soppiantare i sistemi scolastici tradi!ionali, nei paesi ricchi come in uelli poveri. $i tratta di strumenti di condi!ionamento massicci ed efficaci, capaci di produrre in serie manodopera speciali!!ata, consumatori di cultura docili e disciplinati, utenti rassegnati. $ono sistemi che rendono redditi!io il processo educativo, generali!!andolo al livello di tutta una societ. (ossiedono indu##ie attrattive, ma sotto ueste attrattive celano una profonda distruttivit% tendono infatti a dissolvere, in maniera ancor pi) sottile e implaca#ile della scuola, i valori pi) essen!iali. *. +na societ che voglia ripartire e uamente tra i suoi mem#ri l'accesso al sapere, e consentire loro una reale partecipa!ione al processo produttivo, deve sta#ilire dei limiti pedagogici alla crescita industriale, mantenendo tale crescita al di ua di determinate soglie psicologicamente critiche. L'analisi dell'apparato educativo di ogni societ fondata sull'espansione del modo di produ!ione industriale mi ha aperto la strada alla scoperta dei limiti non,ecologici di uesta espansione. Lo sviluppo del sistema scolastico o##ligatorio mi " parso infatti l'esempio,tipo di una situa!ione che si ritrova anche in altri am#iti della societ industriale, dovun ue si tratti di produrre un servi!io, cosiddetto di pu##lica utilit, per soddisfare un #isogno cosiddetto elementare. $ono cos- passato ad anali!!are il sistema di assisten!a medica o##ligatoria e uello dei trasporti che, oltrepassata una certa soglia, divengono anch'essi, a loro modo, for!osi' e sono arrivato a convincermi che la sovrapprodu!ione industriale di un servi!io ha, inevita#ilmente, effetti secondari non meno catastrofici e distruttivi della sovrapprodu!ione di un #ene di consumo. &siste cio" una serie di limiti alla crescita dei servi!i di una societ% come nel caso delle merci, uesti limiti sono inerenti al processo di crescita e uindi inesora#ili. La riorgani!!a!ione del sistema industriale di produ!ione e di distri#u!ione che si preannuncia per il prossimo decennio, e che si ispira principalmente a limita!ioni nell'uso di car#uranti e ad analoghe considera!ioni ecologiche, " destinata a fallire. .isogna prender coscien!a al pi) presto che i limiti da porre allo sviluppo devono riguardare tanto i beni quanto i servizi* prodotti industrialmente. &d " la serie di uesti limiti che #isogna scoprire e rendere manifesta. (er anali!!are il rapporto tra l'uomo e il suo strumento, io propongo ui il concetto di equilibrio multidimensionale della vita umana. In ognuna delle sue dimensioni, uesto e uili#rio corrisponde a una certa scala naturale. /uando un attivit umana esplicata mediante strumenti supera una certa soglia definita dalla sua scala specifica, dapprima si rivolge contro il proprio scopo, poi minaccia di distruggere l'intero corpo sociale. 0ccorre dun ue determinare con chiare!!a ueste 1 1ondadori, 1ilano, 2345.

scale naturali e riconoscere le soglie che delimitano il campo della sopravviven!a umana. La societ, una volta raggiunto lo stadio avan!ato della produ!ione di massa, produce la propria distru!ione. La natura viene snaturata. $radicato, castrato nella sua creativit, l'uomo " rinserrato nella propria capsula individuale. La collettivit " governata dal gioco com#inato di una polari!!a!ione estrema e di una speciali!!a!ione a oltran!a. L'affannosa ricerca di modelli e prodotti sempre nuovi, cancro del tessuto sociale, accelera a tal punto il mutamento da escludere ogni ricorso ai precedenti come guida per l'a!ione. Il monopolio del modo di produ!ione industriale riduce gli uomini a materia prima lavorata dagli strumenti. & tutto uesto in misura non pi) tollera#ile. (oco importa che si tratti di un monopolio privato o pu##lico% la degrada!ione della natura, la distru!ione dei legami sociali, la disintegra!ione dell'uomo non potranno mai servire a uno scopo sociale. Le ideologie oggi correnti mettono in luce le contraddi!ioni della societ capitalista, ma non forniscono il uadro necessario per anali!!are la crisi del modo di produ!ione industriale. 1i auguro che un giorno si arrivi a formulare una teoria generale dell'industriali!!a!ione a##astan!a rigorosa da reggere all'assalto della critica. (er poter fun!ionare, uesta teoria dovr esprimere i propri concetti in un linguaggio comune a tutte le parti in causa, in modo che i criteri da essa definiti concettualmente siano altrettanti parametri su scala umana% strumenti di misura, me!!i di controllo, guide per l'a!ione. $i potranno allora valutare le tecniche disponi#ili e le diverse programma!ioni che esse implicano. $i determineranno le soglie di nocivit dell'attre!!atura sociale, il punto in cui uesta si rivolge contro il proprio fine o minaccia l'uomo' si limiter il potere dello strumento. $i inventeranno le forme e i ritmi di un modo di produ!ione postindustriale e di un nuovo mondo sociale. Vorrei che uesto saggio contri#uisse alla formula!ione di una tale teoria chiarendo almeno un punto% come esistano delle tecniche ipertrofiche nell'uso di energia o d'informa!ione, la cui stessa struttura ingenera rapporti di sfruttamento e di dominio nelle societ che le adottano. Non " facile immaginare una societ in cui l'organi!!a!ione industriale sia e uili#rata e compensata da modi di produ!ione complementari, distinti e ad alto rendimento. $iamo talmente deformati dalle a#itudini industriali che non osiamo pi) scrutare il campo del possi#ile, e l'idea di rinunciare alla produ!ione di massa di tutti gli articoli e servi!i " per noi come un ritorno alle catene del passato o al mito del #uon selvaggio. 1a se vogliamo ampliare il nostro angolo di visuale, adeguandolo alle dimensioni della realt, do##iamo ammettere che non esiste un unico modo di utili!!are le scoperte scientifiche, ma per lo meno due, tra loro antinomici. C'" un uso della scoperta che conduce alla speciali!!a!ione dei compiti, alla istitu!ionali!!a!ione dei valori, alla centrali!!a!ione del potere% l'uomo diviene l'accessorio della megamacchina, un ingranaggio della #urocra!ia. 1a c'" un secondo modo di mettere a frutto I inven!ione, che accresce il potere e il sapere di ognuno, consentendo a ognuno di esercitare la propria creativit sen!a per uesto negare lo stesso spa!io d'ini!iativa e di produttivit agli altri. $e vogliamo poter dire ualcosa sul mondo futuro, disegnare i contorni di una societ a venire che non sia iperindustriale, do##iamo riconoscere l'esisten!a di scale e limiti naturali( L'e uili#rio della vita si dispiega in varie dimensioni' fragile e complesso, non oltrepassa certi limiti. &sistono delle soglie che non si possono superare. La macchina non ha soppresso la schiavit) umana, ma le ha dato una diversa configura!ione. Infatti, superato il limite, lo strumento da servitore diviene despota. 0ltrepassata la soglia, la societ diventa scuola, ospedale, prigione, e comincia la grande reclusione. 0ccorre individuare esattamente dove si trova, per ogni componente dell'e uili#rio glo#ale, uesto limite critico. $ar allora possi#ile articolare in modo nuovo la millenaria triade dell'uomo, dello strumento e della societ. Chiamo societ conviviale una societ in cui lo strumento moderno sia utili!!a#ile dalla persona integrata con la collettivit, e non riservato a un corpo di specialisti che lo tiene sotto il proprio controllo. Conviviale " la societ in cui prevale la possi#ilit per ciascuno di usare lo strumento per reali!!are le proprie inten!ioni. (arlando di 6convivialit7 dello strumento mi rendo conto di dare un senso in parte nuovo al significato corrente della parola. Lo faccio perch8 ho #isogno di un termine tecnico per indicare lo strumento che sia scientificamente ra!ionale e destinato all'uomo austeramente anarchico. L'uomo che trova la propria gioia nell'impiego dello strumento conviviale io lo chiamo austero. &gli conosce ci9 che lo spagnolo chiama la convivencialidad* vive in uella che il tedesco definisce

@itmenschlich=eit( L'austerit non significa infatti isolamento o chiusura in se stessi. (er Aristotele come per :ommaso d'A uino, " il fondamento dell'amici!ia. :rattando del gioco ordinato e creatore, :ommaso definisce l'austerit 5 come una virt) che non esclude tutti i piaceri, ma soltanto uelli che degradano o ostacolano le rela!ioni personali. L'austerit fa parte di una virt) pi) fragile, che la supera e la include, ed " la gioia* l'eutrapelia* l'amicizia(

2 6 Austeritas secunduin

uod est virtus non escludit onines delectationes sed superfluas et inordinatas% unde videtur pertinere ad affa#ilitatem% uam (hilosophus, li#. ;&thic. cap. VI amicitiam nominat, vei ad eutrapeliani, sive <ocunditatem. 7 %,omma 8heologica* ha IIae, . 2=>, art. ;, ad * m.?

I. Due soglie di mutazione


L'anno 232* segna una svolta nella storia della medicina moderna. All'incirca da uella data, il pa!iente ha pi) di una pro#a#ilit su due che un medico laureato gli somministri una cura efficace, purch8 ovviamente il suo male sia registrato dalla scien!a medica dell'epoca. @li sciamani e i guaritori, con la loro pratica dell'am#iente naturale, non avevano aspettato tanto per ottenere risultati analoghi, in un mondo dove la salute era concepita diversamente. Aa allora, la medicina non ha fatto che perfe!ionare la defini!ione delle malattie e la somministra!ione delle cure. La popola!ione dell'0ccidente ha imparato a sentirsi malata e a farsi curare conformemente alle categorie di moda nell'am#iente medico. La clinica " stata sempre pi) dominata dall'ossessione uantitativa, ci9 che ha permesso ai medici di misurare la portata dei loro successi con criteri da essi stessi sta#iliti. La salute " divenuta cos- una merce in una economia di sviluppo. /uesta trasforma!ione della salute in prodotto di consumo sociale ha trovato riscontro nell'importan!a attri#uita alle statistiche sanitarie. 1a i dati statistici sui uali sempre pi) si fonda il prestigio della professione medica non dipendono, per la parte essen!iale, dalla sua attivit. La ridu!ione a volte spettacolare della mor#ilit e della mortalit all'ini!io del processo di industriali!!a!ione di un paese " dovuta soprattutto alle modifica!ioni dell'ha#itat e del regime alimentare, e all'ado!ione di elementari misure d'igiene. Le fognature, il trattamento dell'ac ua col cloro, la carta moschicida, l'asepsi e i certificati sanitari richiesti per viaggiare, prostituirsi o lavare i piatti hanno avuto un'influen!a #enefica assai maggiore dell'insieme dei complessi 6metodi7 di cure specialistiche. Nell'Honduras come in 0landa, il progresso della medicina si " espresso pi) nel controllo dei tassi di inciden!a che nell'aumento della vitalit degli individui. In un certo senso, pi) che l'uomo " stata l'industriali!!a!ione a trarre profitto dai progressi della medicina% si " infatti riusciti a far lavorare la gente pi) regolarmente in condi!ioni pi) disumani!!anti. Nascondendo il carattere profondamente distruttivo delle nuove attre!!ature, del lavoro alla catena e del regno dell'automo#ile, si sono esaltate certe cure spettacolari che si applicano alle vittime dell'aggressione industriale nelle sue varie forme% velocit, tensione nervosa, avvelenamento dell'am#iente. & il medico si " trasformato in mago, unico essere in grado di compiere miracoli che esorci!!ino la paura nascente dal sopravvivere in un mondo divenuto minaccioso. Contemporaneamente, i me!!i per diagnosticare la necessit di certe cure e lo strumento terapeutico corrispondente si venivano semplificando. 0rmai chiun ue potre##e accertare da solo una gravidan!a e praticare un a#orto, riconoscere e curare uelle malattie veneree che un secolo fa erano incura#ili, apprendere nella pratica come evitare sia una gravidan!a sia un'infe!ione. Il paradosso " che uanto pi) lo strumento diventa semplice, tanto pi) la professione medica si sfor!a di conservarne il monopolio. (i) l'ini!ia!ione del terapeuta si prolunga, pi) la popola!ione dipende da lui per l'applica!ione cosciente delle scoperte importanti e per il miglioramento della vita uotidiana. L'igiene, che l'antichit considerava una virt), diviene il rituale che un corpo di specialisti cele#ra sull'altare della scien!a. Aopo la seconda guerra mondiale, cominci9 a divenire chiaro che la medicina moderna ha pericolosi effetti secondari sulla salute individuale. 1a c'" voluto del tempo perch8 i medici identificassero la nuova minaccia rappresentata dai micro#i divenuti resistenti alla chemioterapia, o studiassero gli effetti cancerogeni degli insetticidi, o riconoscessero un nuovo genere di epidemie nei disordini genetici dovuti all'impiego degli ormoni o dei raggi B durante la gravidan!a. :rent'anni prima, .ernard $haw gi lo rilevava% i medici, diceva, hanno smesso di guarire per impadronirsi dell'intera vita dei loro pa!ienti. $i " dovuto attendere gli anni Cin uanta perch8 uesto rilievo divenisse eviden!a manifesta% producendo nuovi tipi di malattie, la medicina aveva superato una seconda soglia di muta!ione. Nel 2345 il sottosegretario alla $anit degli $tati +niti d'America poteva affermare che uattro uinti della spesa federale servivano o ad accrescere la sofferen!a o a curare malattie che non sare##ero insorte sen!a un precedente intervento medico. Al primo posto fra i guasti causati dalla professione, #isogna collocare uella vera e propria malattia 6mentale7 consistente nella pretesa di fa##ricare una salute 6migliore7. Le prime vittime

di uesto male iatrogeno Cgenerato cio" dai medici? sono stati i pianificatori e i medici. .en presto l'a#erra!ione si " diffusa nell'intero corpo sociale, e nel corso degli ultimi uindici anni la medicina specialistica " divenuta la pi) concreta minaccia per la salute. /uando infatti non la danneggia, ra!ionali!!a e giustifica l'aggressivit. 1i " capitato di esaminare una #i#liografia tedesca di circa 2*DDD contri#uti recenti nel campo della 6medicina del traffico7% non contiene un solo studio che mostri dal punto di vista della scien!a medica come uesto genere specifico di mali, che nei paesi sviluppati costituisce la causa pi) generale di mortalit in et adulta,produttiva, potre##e essere virtualmente eliminato se le velocit veicolari venissero limitate al di sotto di un certo livello. A'altra parte, somme colossali vengono spese al solo scopo di tamponare i danni incommensura#ili prodotti dalle cure mediche. Ci9 che costa non " tanto la guarigione, uanto il prolungarsi della malattia% ammalati ormai morenti possono vegetare a lungo imprigionati in un polmone d'acciaio, attaccati a un tu#o di perfusione o sospesi al fun!ionamento di un rene artificiale. $opravvivere in citt insalu#ri, in condi!ioni di lavoro de#ilitanti, costa sempre pi) caro. Il monopolio medico estende la sua a!ione a un numero sempre crescente di situa!ioni della vita uotidiana. & non soltanto il trattamento medico, ma anche la ricerca #iologica ha contri#uito a uesta prolifera!ione delle malattie. @ente che in passato aveva imparato a vivere con le proprie malattie, oggi viene im#ottita di medicine. 0gni inven!ione di un nuovo modo di vivere e.di morire ha portato con s8 la parallela defini!ione di una nuova norma e, in corrisponden!a con uesta, la defini!ione di una nuova devian!a, di una nuova malignit. Infine, reso impossi#ile alla nonna, alla !ia o alla vicina di prendersi cura della donna incinta, del ferito, del malato, dell'invalido o del morente, si " creata una domanda impossi#ile da soddisfare. 1an mano che il pre!!o del servi!io aumenta, la cura personale diventa pi) difficile e spesso impossi#ile. Nello stesso tempo, il ricorso al medico viene ritenuto necessario per una serie sempre pi) vasta di indisposi!ioni comuni, sicch8 si moltiplicano speciali!!a!ioni e paraprofessioni il cui unico scopo " di mantenere l'eserci!io terapeutico sotto il controllo della corpora!ione. /uando, per l'a!ione del medico, l'incapacit della popola!ione in generale di provvedere alla propria igiene comincia a crescere, si arriva a una nuova svolta dell'istitu!ione medica. @iunti a uesta seconda soglia, " la vita che appare malata, in un am#iente deleterio. Attivit principale, e grosso affare, della professione medica diventa uella di preservare una popola!ione sottomessa e dipendente. (er il loro alto costo, la preven!ione e la cura diventano un privilegio, al uale hanno diritto soltanto i grandi consumatori di servi!i medici. Le persone che possono farsi visitare da uno specialista, essere ammesse in un grande ospedale, #eneficiare dell'attre!!atura per la cura della vita sono i malati il cui caso sia giudicato interessante oppure gli a#itanti delle grandi citt, dove il costo della preven!ione sanitaria, della purifica!ione dell'ac ua e del controllo dell'in uinamento " altissimo. (aradossalmente, le cure per a#itante risultano tanto pi) care uanto pi) il costo della preven!ione " gi elevato. & necessario aver consumato preven!ione e assisten!a per aver diritto a cure ecce!ionali. L'ospedale, come la scuola, si #asa sul principio che si fa credito solo ai ricchi% come nel campo dell'educa!ione i grandi consumatori di insegnamento otterranno #orse di ricerca mentre gli altri avranno solo il diritto di apprendere il proprio fallimento, cos-, per la medicina, pi) cure daranno luogo a pi) sofferen!e% il ricco sar curato sempre pi) per i mali indotti dalla medicina, mentre il povero deve accontentarsi di soffrirne. 0ltrepassata la seconda soglia, i sottoprodotti dell'industria medica affliggono non singoli individui ma popola!ioni intere. Nei paesi ricchi, la gente sta diventando pi) vecchia. Aa uando si mette piede sul mercato del lavoro, si comincia a versare risparmi e contri#uti per assicura!ioni che garantiscano, per una durata sempre pi) lunga, la possi#ilit di utili!!are i servi!i di una costosa geriatria. Negli $tati +niti, il 54 per cento delle spese mediche va a favore dei vecchi, che rappresentano il 3 per cento della popola!ione. Eatto significativo, il primo terreno di colla#ora!ione scientifica scelto da NiFon e .re!nev riguarda le ricerche sulle malattie proprie degli an!iani. Aa tutte le parti del glo#o i vecchi #enestanti accorrono nelle cliniche di .oston, di Houston, di Aenver per sottoporsi ai restauri pi) raffinati e costosi, mentre negli $tati +niti stessi, tra le classi povere, la mortalit infantile resta paragona#ile a uella di certe regioni dell'Asia o dell'Africa tropicale. Negli $tati +niti #isogna essere ricchissimi per pagarsi il lusso che tutti si permettono nei paesi poveri% essere assistiti sul letto di morte. In due giorni d'ospedale, un americano spende una cifra pari al reddito medio annuo in contante della popola!ione mondiale.

Nei paesi poveri, gra!ie alla medicina moderna, un maggior numero di #am#ini arriva all'adolescen!a, e un maggior numero di donne sopravvive a gravidan!e pi) numerose. La popola!ione aumenta, supera la capacit di rice!ione dell'am#iente naturale, rompe gli argini e le strutture della cultura tradi!ionale. Il male che ne deriva " #en peggiore di uello sanato, poich8 si generano nuove specie di malattie che n8 la tecnica moderna n8 l'immunit naturale n8 la cultura tradi!ionale riescono a sconfiggere. $u scala mondiale, e in particolare negli $tati +niti, la medicina fa##rica una ra!!a di individui dipendenti per la loro sopravviven!a da un am#iente sempre pi) costoso, sempre pi) artificiale, sempre pi) igienicamente programmato. Al congresso dell'American 1edical Association del 234D, il presidente, sen!a sollevare opposi!ione alcuna, esortava i colleghi pediatri a considerare ogni neonato alla stregua di un paziente fino a che non se ne fosse certificato lo stato di #uona salute. I piccoli nati all'ospedale, nutriti su prescri!ione, rimpin!ati di anti#iotici, divengono poi adulti che respirano un'aria vi!iata, si nutrono di ci#i avvelenati e vivono un'esisten!a di spettri nella grande citt moderna. $ar per loro ancora pi) costoso allevare i propri figli i uali, a loro volta, saranno ancora pi) dipendenti dal monopolio medico. Il mondo intero diventa un ospedale, popolato da gente che, per tutta la vita, deve attenersi scrupolosamente ai regolamenti d'igiene e alle prescri!ioni sanitarie. /uesta medicina #urocrati!!ata sta con uistando l'intero pianeta. Nel 23=>, vent'anni dopo la rivolu!ione, il Collegio di medicina di $hangai si " dovuto arrendere all'eviden!a% 6(roduciamo dei cosiddetti medici di prima classe... che ignorano l'esisten!a di GDD milioni di contadini e servono solo le minoran!e ur#ane,... Assor#ono ingenti spese di la#oratorio per esami di routine,.. prescrivono sen!a necessit enormi uantit di anti#iotici... e, in mancan!a di ospedali e la#oratori, si trovano ridotti a spiegare i meccanismi della malattia a persone per le uali non possono fare altro e alle uali uella spiega!ione non reca utilit alcuna7. /uesta presa di coscien!a, durante la 6rivolu!ione culturale7, ha condotto a una inversione dell'istitu!ione e nel 2342, come riferisce lo stesso Collegio, si erano ormai formati un milione di 6lavoratori della salute7 dotati di un accetta#ile livello di competen!a. $i tratta di operai o contadini che durante la stagione morta seguono dei corsi accelerati% imparano la disse!ione su un maiale, eseguono le analisi di la#oratorio pi) comuni, apprendono no!ioni elementari di #atteriologia, patologia, clinica medica, igiene e agopuntura. (oi fanno un tirocinio pratico con medici o 6lavoratori della salute7 gi provetti. Aopo uesta prima forma!ione, uesti 6medici scal!i7 riprendono il loro consueto mestiere, assentandosi dal lavoro dei campi solo uando " necessario per occuparsi dei loro compagni. I compiti affidati alla loro responsa#ilit includono l'igiene dell'am#iente di vita e di lavoro, l'educa!ione sanitaria, le vaccina!ioni, il pronto soccorso, l'assisten!a dei convalescenti, il trattamento dei rifiuti, i parti, il controllo delle nascite e i metodi di a#orto. Aieci anni dopo che la medicina occidentale aveva oltrepassato la seconda soglia, la Cina si metteva a formare un lavoratore sanitario competente per ogni cento cittadini. L'esempio prova che invertire di colpo il fun!ionamento di una grande istitu!ione " impresa possi#ile. Hesta da vedere fino a che punto uesta deprofessionali!!a!ione pu9 resistere alla trionfante ideologia dello sviluppo illimitato e alla pressione dei medici classici che oggi, a soli cin ue anni dalla 6rivolu!ione culturale7, gi tendono a incorporare i loro omonimi scal!i al livello pi) #asso della gerarchia medica, come una fanteria di lavoranti a parttime. Come nella seconda met degli anni $essanta in tutto il mondo " scoppiata una crisi di fiducia nel sistema scolastico, cos- si possono ormai avvertire i presagi di una analoga crisi nei confronti del complesso medico,industriale. 1a allo stesso modo che nell'altra crisi l'atten!ione si " concentrata semplicemente sui programmi scolastici, cos- adesso, dappertutto, si d rilievo ai sintomi della malattia della medicina, sen!a prendere in considera!ione il disordine profondo del sistema che li genera. Negli $tati +niti i paladini dei poveri danno la colpa all'American 1edical Association e ai suoi mem#ri, accusando uesti di pensare soltanto al portafogli e uella d'essere un #astione di pregiudi!i capitalisti. I portavoce delle minoran!e criticano la mancan!a di un controllo sociale sull'amministra!ione sanitaria e sull'organi!!a!ione dei sistemi di cura' dovremmo credere che partecipando ai consigli di amministra!ione degli ospedali essi potre##ero controllare l'attivit professionale del corpo medicoI I portavoce della comunit negra trovano scandaloso che gli stan!iamenti per la ricerca siano concentrati sulle malattie che colpiscono i #ianchi an!iani e supernutriti, e chiedono invece ricerche su una forma particolare di anemia, che tocca soltanto i

negri. L'elettore spera che, 6finita7 la guerra del Vietnam, siano destinati maggiori me!!i allo sviluppo della produ!ione medica. :utte ueste accuse e critiche si riferiscono ai sintomi di una medicina che prolifera come un tumore maligno e determina l'aumento dei costi e della domanda, generando non benessere ma un generale esser meno( La crisi della medicina ha radici assai pi) profonde di uanto si potre##e credere guardando unicamente ai sintomi. &ssa infatti " parte integrante della crisi di tutte le istitu!ioni industriali. Nel campo della sanit si " sviluppata un'organi!!a!ione complessa di specialisti che, finan!iata e sostenuta dalla collettivit, si " assunta l'impresa di produrre una salute migliore( Il risultato " che ora non si ha pi) il diritto di dirsi n8 sani n8 ammalati% occorre esi#ire un certificato medico che attesti l'una o l'altra cosa. Addirittura, " al medico, come rappresentante della societ, che spetta oggi scegliere l'ora della morte del pa!iente% come il condannato alla pena capitale, il malato " sottoposto a rigorosa sorveglian!a per impedire che accolga la morte uando essa lo ghermisce. Le date del 232* e del 23GG, che a##iamo scelto a indicare le due soglie di muta!ione dell'istitu!ione medica, non vanno intese in senso tassativo. Ci9 che importa " comprendere uesto% all'ini!io del secolo la pratica medica si " impegnata nella verifica scientifica dei suoi risultati empirici' il ricorso alla misura!ione ha segnato il superamento della sua prima soglia. La seconda " stata raggiunta allorch8 l'utilit marginale del di pi) di speciali!!a!ione ha cominciato a decrescere, almeno per uello che " uantifica#ile in termine di #enessere per la maggioran!a. /uesta seconda soglia " stata poi oltrepassata uando la disutilit marginale ha preso a crescere, man mano che lo sviluppo dell'istitu!ione medica si traduceva in maggiori sofferen!e per un maggior numero di persone. /uando in una impresa l'aumento dei costi accresce il male contro cui l'impresa stessa si " costituita, uesta cessa di essere anali!!a#ile in termini di economia o ra!ionalit% diventa un rito dia#olico cele#rato nel solo interesse dei suoi officianti i uali, presi dal rito, non sono pi) capaci di smascherare l'idolo che l'ispira. 0ggi, il costo sociale della medicina non " pi) calcola#ile in termini classici% come misurare le false speran!e, il peso del controllo sociale, il prolungamento della sofferen!a, la solitudine, la degrada!ione del patrimonio genetico e il senso di frustra!ione generati dall'istitu!ione medicaI Altre istitu!ioni industriali hanno superato le stesse due soglie. J il caso, in particolare, delle grandi industrie ter!iarie e delle attivit produttive organi!!ate scientificamente dalla met del BIB secolo in poi. L'educa!ione, le poste, l'assisten!a sociale e anche i lavori pu##lici hanno avuto tutti la stessa evolu!ione. In un primo tempo si applica un nuovo sapere alla solu!ione di un pro#lema chiaramente definito e con criteri scientifici si arriva a misurare l'aumento di efficien!a ottenuto. 1a, in un secondo tempo, il progresso reali!!ato diventa un me!!o per sfruttare l'insieme del corpo sociale, mettendolo al servi!io dei valori che una 8lite speciali!!ata, sola garante del proprio valore, sta#ilisce e rivede sen!a tregua. Nel caso dei trasporti, c'" voluto un secolo per passare dalla li#era!ione gra!ie ai veicoli motori!!ati alla schiavit) dell'automo#ile. I trasporti a vapore cominciarono a essere utili!!ati al tempo della guerra di secessione americana. Il nuovo sistema dette a molta gente la possi#ilit di viaggiare per ferrovia alla velocit di una carro!!a reale, e con una comodit che nessun re avre##e osato sognare. A poco a poco si cominci9 a far confusione tra #uona circola!ione e grande velocit. Aa uando l'industria dei trasporti ha oltrepassato la sua seconda soglia di muta!ione, i veicoli creano pi) distan!e di uante non ne eliminino. Il complesso della societ spende ogni giorno pi) tempo per la circola!ione, che in teoria dovre##e fargliene guadagnare. L'americano tipo dedica pi) di 2GDD ore l'anno alla sua automo#ile% ci sta seduto dentro, fermo o in moto, lavora per comprarla e mantenerla, per pagare la #en!ina, i pneumatici, i pedaggi, l'assicura!ione, le contravven!ioni e le imposte. Aedica cio" uattro ore al giorno alla sua auto, sia che se ne serva, se ne occupi o lavori per lei. & non consideriamo tutti gli altri suoi impegni di tempo regolati dal trasporto% il tempo passato in ospedale, in garage o in tri#unale, il tempo consumato a guardare la televisione e la pu##licit delle automo#ili, il tempo speso a guadagnare il denaro necessario per viaggiare durante le vacan!e, eccetera. A uesto americano occorrono dun ue 2GDD ore per

percorrere 2DDDD chilometri di strada% = chilometri gli prendono pi) di un ora *. L'attuale crisi sociale pu9 diventare chiara solo uando si ammetta l'esisten!a delle due soglie sopra descritte. Nel giro di un decennio parecchie istitu!ioni dominanti hanno, tutte insieme, saltato gagliardamente la seconda soglia. La scuola non " pi) un valido strumento di educa!ione, n8 i me!!i di trasporto veloce #uoni strumenti di circola!ione, n8 la catena di montaggio un modo di produ!ione accetta#ile. La scuola produce cancro, la velocit divora il tempo, la catena incita al sa#otaggio in forme non pi) controlla#ili. La rea!ione caratteristica degli anni $essanta alla marea dell'insoddisfa!ione " stata l'escalation della tecnica e della #urocra!ia. L'escalation del potere di autodistruggersi " divenuta il rito sacrificale delle societ altamente industriali!!ate. La guerra del Vietnam " stata, a uesto riguardo, l'occasione di una rivela!ione e di un occultamento. Ha svelato all'intero pianeta il rituale in esercizio: su un piccolo campo di #attaglia e sotto la lente della tv, ha cele#rato la trasforma!ione di fiumi di petrolio in car#urante e napalm' ma, con uesto, ha distolto la nostra atten!ione dai settori sedicenti pacifici dove lo stesso rito si ripete in forma pi) discreta. La storia della guerra dimostra che un esercito 6conviviale7 di ciclisti e di pedoni pu9 volgere a proprio vantaggio l'escalation di poten!a anonima dell'avversario. & tuttavia, ora che la guerra " 6terminata7, molti americani pensano che col denaro speso annualmente per farsi #attere dai vietnamiti sare##e possi#ile sconfiggere invece la povert interna. Altri vorre##ero destinare i venti miliardi di dollari del #ilancio di guerra al raffor!amento della coopera!ione interna!ionale, ci9 che ne decuplichere##e le attuali risorse. N8 gli uni n8 gli altri comprendono che un'identica struttura istitu!ionale " sottesa alla guerra pacifica contro la povert come alla guerra cruenta contro il dissenso. :utti portano un gradino pi) su l'escalation che vorre##ero eliminare.

3 Ho sviluppato ulteriormente le osserva!ioni riguardanti i trasporti nel volumetto

1nerg- and 1quit- CCalder K .oLars, Londra 234;? scritto 2> mesi pi) tardi e nel uale ho potuto precisare e anche correggere alcuni dettagli del presente saggio.

II. La ricostruzione conviviale


Lo strumento e la crisi
I sintomi di una crisi planetaria in corso di accelera!ione sono manifesti. $e ne " ricercato il motivo un po' ovun ue. Aa parte mia, io avan!o la seguente spiega!ione% la crisi ha le sue radici nel fallimento dell'impresa moderna, cio" la sostitu!ione della macchina all'uomo. Il grande progetto di sostituire la soddisfa!ione ra!ionale e anonima alla risposta occasionale e personale si " trasformato in un implaca#ile processo di asservimento del produttore e di intossica!ione del consumatore. La rela!ione dall'uomo allo strumento " divenuta una rela!ione dallo strumento all'uomo. /ui #isogna riconoscere il fallimento. & un centinaio d'anni che cerchiamo di far lavorare la macchina per l'uomo e di educare l'uomo a servire la macchina( Adesso ci si accorge che a un certo punto la macchina non 6fun!iona7, che l'uomo non riesce a conformarsi alle sue esigen!e, a farsi suo servitore a vita. (er un secolo l'umanit si " dedicata a un esperimento #asato su uesta ipotesi% lo strumento pu9 rimpia!!are lo schiavo. 0ra vediamo chiaramente che, impiegato per siffatti scopi, " lo strumento che fa dell'uomo il suo schiavo. La dittatura del proletariato e la dittatura del mercato sono due varianti politiche che celano lo stesso dominio da parte di un'attre!!atura industriale in costante espansione. Il fallimento del grande sogno di ra!ionali!!a!ione progressiva porta a concludere che l'ipotesi " falsa. La solu!ione della crisi esige un radicale rovesciamento% solo ri#altando la struttura profonda che regola il rapporto tra l'uomo e lo strumento potremo servirci degli strumenti che sappiamo costruire. Lo strumento veramente ra!ionale risponde a tre esigen!e% genera efficien!a sen!a degradare l'autonomia personale, non produce n8 schiavi n8 padroni, estende il raggio d'a!ione personale. L'uomo ha #isogno di uno strumento col quale lavorare* non di un'attre!!atura che lavori al suo posto( Ha #isogno di una tecnologia che esalti l'energia e l'immagina!ione personali, non di una tecnologia che lo asservisca e lo programmi. L'industriali!!a!ione programmatica ci ha progressivamente privato di tali strumenti. Io credo che occorra invertire radicalmente le istitu!ioni industriali, ricostruire la societ da cima a fondo. (er essere efficiente e andare incontro ai #isogni umani che pure determina, un nuovo sistema di produ!ione deve ritrovare la dimensione personale e comunitaria. La persona, la cellula di #ase congiungono in maniera ottimale l'efficacia e l'autonomia% soltanto sulla loro scala si pu9 determinare il #isogno umano la cui produ!ione sociale " reali!!a#ile. Che si sposti o sia fermo, l'uomo ha #isogno di strumenti. Ne ha #isogno per comunicare con gli altri come per curarsi. L'uomo che va a piedi e prende er#e medicinali non " l'uomo che corre a centosessanta sull'autostrada e prende anti#iotici' ma tanto l'uno uanto l'altro non possono fare tutto da s8 e dipendono da ci9 che gli fornisce il loro am#iente naturale e culturale. Lo strumento e uindi la fornitura di oggetti e di servi!i variano da una civilt all'altra. L'uomo non vive soltanto di #eni e di servi!i, ma della li#ert di modellare gli oggetti che gli stanno attorno, di conformarli al suo gusto, di servirsene con gli altri e per gli altri. Nei paesi ricchi, i carcerati dispongono spesso di #eni e servi!i in uantit maggiore delle loro famiglie, ma non hanno voce in capitolo riguardo al come le cose sono fatte, n8 diritto di interlo uire sull'uso che se ne fa% degradati al rango di consumatori,utenti allo stato puro, sono privi di convivialit( Intendo per convivialit il contrario della produttivit industriale. 0gnuno di noi si definisce nel rapporto con gli altri e con l'am#iente e per la struttura di fondo degli strumenti che utili!!a. /uesti strumenti si possono ordinare in una serie continua avente a un estremo lo strumento dominante e all'estremo opposto lo strumento conviviale% il passaggio dalla produttivit alla convivialit " il passaggio dalla ripeti!ione della caren!a alla spontaneit del dono. Il rapporto industriale " riflesso condi!ionato, risposta stereotipa dell'individuo ai messaggi emessi da un altro utente, che egli non conoscer mai, o da un am#iente artificiale, che mai comprender' il rapporto conviviale, sempre nuovo, " opera di persone che partecipano alla crea!ione della vita sociale. (assare dalla produttivit alla convivialit significa sostituire a un valore tecnico un valore etico, a un valore materiali!!ato un valore reali!!ato. La convivialit ? la libert individuale realizzata nel rapporto di produzione in seno a una societ dotata di strumenti efficaci( /uando una societ,

ualun ue essa sia, reprime la convivialit al di sotto di un certo livello, diventa preda della caren!a' infatti nessuna ipertrofia della produttivit riuscir mai a soddisfare i #isogni creati e moltiplicati a gara.

L'alternativa
L'istitu!ione industriale ha propri fini astratti che giustificano i me!!i predominanti. Il dogma della crescita accelerata giustifica la sacrali!!a!ione della produttivit industriale, a spese della convivialit. La societ che ne risulta, recisa dall'inten!ione personale, ci appare di conseguen!a come una 6dan!a della morte7, uno spettacolo d'om#re produttrici di domanda e generatrici di caren!a. $oltanto invertendo la logica dell'istituzione diventa possi#ile rovesciarne il corso. Hi#altare l'istitu!ione produttiva del 234G non ha nulla a che fare con le proposte di Housseau o di Ludd. (er effetto dell'inversione radicale di cui parliamo, la scien!a e la tecnologia moderne non saranno annientate ma conferiranno all'attivit umana un'efficacia sen!a precedenti. Aa uesta inversione l'industria e la #urocra!ia non saranno distrutte, ma eliminate nella misura in cui ostacolano l'autonomia, l'autarchia e l'autogoverno. & la convivialit sar restaurata nel cuore di sistemi politici che proteggano, garantiscano e raffor!ino l'eserci!io ottimale della risorsa meglio distri#uita sulla terra% l'energia personale controllata dalla persona( Intendo sostenere che, a cominciare da adesso, #isogna che noi assicuriamo collettivamente la difesa della nostra esisten!a e del nostro lavoro contro gli strumenti e le istitu!ioni che minacciano o misconoscono il diritto delle persone a utili!!are la loro energia in maniera creativa. A uesto fine, do##iamo mettere a nudo la struttura formale comune al processo di decisione etica, giuridica e politica% " essa a garantire che la limitazione e il controllo degli strumenti sociali siano frutto di un processo di partecipa!ione e non d'un oracolo di esperti. L'ideale proposto dalla tradi!ione socialista non si tradurr nella realt se non si invertono le istitu!ioni regnanti e se non si sostituisce l'attre!!atura industriale con strumenti conviviali. (er contro, la ristrumenta!ione della societ ha tutte le pro#a#ilit di rimanere un pio desiderio se gli ideali di giusti!ia socialisti non prevarranno. (erci9 la crisi aperta delle istitu!ioni dominanti va salutata come l'al#a di una liberazione rivolu!ionaria nei confronti di uelle che mutilano la li#ert elementare dell'essere umano al solo scopo di ingo!!are un sempre maggior numero di utenti. /uesta crisi mondiale delle istitu!ioni pu9 farci pervenire a un nuovo stato di coscienza circa la natura dello strumento e l'a!ione da condurre perch8 la maggioran!a della gente ne assuma il controllo. $e gli strumenti non vengono fin d'ora sottoposti a un controllo politico, la coopera!ione dei #urocrati del #enessere e dei #urocrati dell'ideologia ci far crepare di 6felicit7. La li#ert e la dignit dell'essere umano continueranno a degradarsi e si sta#ilir un asservimento sen!a precedenti dell'uomo al suo strumento. Alla minaccia di una apocalisse tecnocratica, io oppongo la visione di una societ conviviale. La societ conviviale riposer su contratti sociali che garantiscano a ognuno il pi) ampio e li#ero accesso agli strumenti della comunit, alla sola condi!ione di non ledere l'uguale li#ert altrui.

I valori!base
Al nostri giorni si tende ad affidare a un corpo di specialisti il compito di sondare e leggere il futuro. $i consegna il potere agli uomini politici che promettono di costruire la megamacchina per produrre il futuro. $i accetta una crescente disparit dei livelli di energia e di potere, perch8 lo sviluppo della produttivit esige uesta diseguaglian!a. Infatti, pi) la distri#u!ione del prodotto industriale " egualitaria, pi) il controllo della produ!ione devMessere centrali!!ato. Le stesse istitu!ioni politiche fun!ionano come meccanismi di pressione e di repressione che indiri!!ano il cittadino e raddri!!ano il deviante, per renderli conformi agli o#iettivi di produ!ione. Il Airitto " su#ordinato al #ene dell'istitu!ione. Il consenso della fede utilitaristica a##assa la giusti!ia al semplice rango di un'e ua distri#u!ione della merce industriale e Cpertanto? misura#ile. +na societ che definisce il #ene come il soddisfacimento massimo del maggior numero di individui mediante il maggior consumo di prodotti e servi!i industriali, logicamente arriva a imporre il consumo e mutila in modo intollera#ile l'autonomia della persona. Nella misura in cui il consumo programmato aumenta, l'austerit adottata per scelta personale diventa un'attivit antisociale. +na solu!ione politica alternativa a uesto utilitarismo " uella che definisce il #ene

come la capacit di ciascuno di modellare l'immagine del proprio avvenire. /uesta ridefini!ione del #ene non diviene operativa se non applicando criteri negativi. (rima di tutto, occorre #andire le attre!!ature e le leggi che ostacolano l'eserci!io della li#ert personale, e limitare le dimensioni degli strumenti in modo da salvaguardare certi valori essen!iali che io chiamerei sopravvivenza* equit* autonomia creatrice* ma che si potre##ero anche designare con i tre criteri matematici di vitalit* curva di distribuzione degli input e curva di controllo degli output( /uesti valori sono alla #ase di ogni struttura conviviale, anche se la loro espressione in termini linguistici, legislativi e di costume varia da una cultura all'altra. Ciascuno di uesti valori limita a suo modo lo strumento. La sopravvivenza " condi!ione necessaria, ma non sufficiente, dell'e uit% si pu9 infatti sopravvivere stando in carcere. L'equit* nella distri#u!ione dei prodotti industriali, " la condi!ione necessaria, ma non sufficiente per un lavoro conviviale% si pu9 infatti diventare prigionieri dello strumento. L'autonomia* come potere di controllo sull'uso delle risorse e dei programmi, a##raccia i due primi valori e inoltre definisce il lavoro conviviale( /uesto ha per presupposto la crea!ione di strutture che rendano possi#ile un'e ua distri#u!ione del potere di modellare l'immagine dell'avvenire individuale e del gruppo di #ase. Noi do##iamo e, gra!ie al progresso scientifico, possiamo edificare una societ postindustriale in maniera che l'eserci!io della creativit di una persona non imponga mai ad altri un lavoro, un sapere o un tipo di consumo o##ligatori. La ricostru!ione sociale che rispetti le condi!ioni di convivialit non " solo necessaria ai fini della giusti!ia partecipatoria, ma anche perch8, per l'uomo contemporaneo, sopravvivere sotto il regime di un contratto sociale ho##esiano " diventato impossi#ile. Nell'epoca della tecnologia scientifica, solo una struttura conviviale dello strumento pu$ unire sopravvivenza ed equit( L'e uit esige che si ripartiscano al tempo stesso sia l'avere sia il potere% mentre infatti la corsa all'energia porta all'olocausto, l'accentramento del controllo dell'energia nelle mani di un leviatano #urocratico riduce il controllo egualitario dell'energia alla parven!a di un'e ua distri#u!ione dei prodotti ottenuti. La struttura!ione conviviale degli strumenti " una necessit e un'urgen!a dal momento che la scien!a li#era sempre nuove forme di energia. +na struttura conviviale dello strumento rende reali!!a#ile l'e uit e pratica#ile la giusti!ia ed " la sola garan!ia di sopravviven!a.

Il

rezzo dell'inversione

:uttavia il passaggio dall'attuale stato di cose a un modo di produ!ione conviviale rappresenter per molti una minaccia alla loro stessa possi#ilit di sopravviven!a. $econdo l'uomo dall'immagina!ione industriali!!ata, i primi a soffrire e a soccom#ere a causa dei limiti imposti all'industria sare##ero i poveri. Come vuole un certo modo ipocrita di pensare, l'ulteriore arricchimento delle superpoten!e sare##e condi!ione necessaria per la prote!ione e l'alimenta!ione dei cu#ani o dei senegalesi. Cos- si dimentica che il dominio dell'uomo sullo strumento ha gi preso una piega di mutuo suicidio% la sopravviven!a del .angladesh dipende dal frumento che presto il Canada non potr pi) produrre, ma anche la salute dei nuovaiorchesi richiede il saccheggio delle risorse planetarie ormai vicine a esaurirsi. Il passaggio ad una societ conviviale sar accompagnato da sofferen!e estreme da una parte e dall'altra. Certo, impegnarsi ad accelerare il ri#altamento del sistema di produ!ione attuale " impossi#ile per chi non riconosca che uesta inversione " il pre!!o minore, l'unico modo per sopravvivere. /uesta transi!ione pu9 auspicarla solo chi sa che l'organi!!a!ione industriale dominante si avvia a produrre sofferen!e ancor meno immagina#ili. (erch8 sia possi#ile, la sopravviven!a nell'e uit esige sacrifici che sare##ero insosteni#ili se non fossero scelti consapevolmente. &sige una rinuncia generale al sovrappopolamento, alla sovra##ondan!a e al superpotere, da parte degli individui come dei gruppi. Ci9 vuoI dire a##andonare l'illusione che sostituisce all'amore del prossimo, ossia del piA vicino* la pretesa di organi!!are la vita agli antipodi, di creare istitu!ioni deputate a far fare il #ene. La sopravviven!a nell'e uit non sar n8 l'opera d'un uNase dei #urocrati, n8 l'effetto d'un calcolo dei tecnocrati. &ssa " il risultato del realismo degli umili. La convivialit non ha pre!!o, ma non pu9 essere promossa da chi non vuol sapere che cosa comporta per lui e per gli altri lo staccarsi dal modello attuale. L'uomo ritrover la gioia della so#riet e l'austerit li#eratrice reimparando a convivere, a dipendere dall'ini!iativa dell'altro che conosce, an!ich8 farsi schiavo dell'energia e della #urocra!ia

onnipotente.

I limiti della mia dimostrazione


+nico mio scopo ui " di fornire una metodologia che permetta di individuare i me!!i che si sono tramutati in fini. 1i attacco alla corposit dello strumento, non alla sottiglie!!a dell'inten!ione. La rigorosit del proposito m'impedisce dun ue di trattare pro#lemi contigui, complementari o su#ordinati, sei dei uali meritano tuttavia un cenno. 2. Non mi servire##e a nulla offrire un'immagine dettagliata della societ futura. Voglio fornire una guida all'a!ione e lasciare li#ero corso all'immagina!ione. La vita in una societ conviviale e di tipo moderno ci riserver sorprese superiori alle nostre previsioni e speran!e. Non propongo una utopia normativa* ma i presupposti formali di una procedura che permetta a ualun ue collettivit di scegliersi continuamente la propria utopia reali!!a#ile. La convivialit " multiforme% si #asa non sul dogma, ma sull'anatema delle condi!ioni che la rendere##ero impossi#ile. 5. Io non propongo ui nB un trattato di organizzazione delle istitu!ioni, nB un manuale tecnico per la fa##rica!ione dello strumento giusto, nB un modo d'impiego dell'istitu!ione conviviale. Non sono n8 il commesso viaggiatore di una tecnologia 6migliore7 n8 il propagandista di una ideologia. Voglio solo definire degli indicatori che segnalino ogni ual volta lo strumento manipola l'uomo, per poter #andire le attre!!ature e le istitu!ioni che distruggono il modo di vita conviviale. /uesto manifesto " dun ue una guida, un rivelatore, e come tale va utili!!ato. Il paradosso " che mentre la nostra a#ilit ad attre!!are l'a!ione umana ha oggi toccato un livello prima impensa#ile, nello stesso tempo, " diventato difficile concepire una societ dotata di strumenti semplici, in cui la maggioran!a degli uomini possa conseguire dei fini immaginati autonomamente. I nostri sogni sono standardi!!ati, la nostra immagina!ione industriali!!ata, la nostra fantasia programmata. Non siamo capaci di concepire altro che sistemi iper,attre!!ati di a#itudini sociali, conformi alla logica della produ!ione di massa. A##iamo uasi perduto la capacit di sognare un mondo in cui ognuno possa essere ascoltato, nel uale nessuno sia o##ligato a limitare la creativit altrui, dove ciascuno a##ia uguale potere di modellare l'am#iente che a sua volta poi determina i desideri e le necessit. $iamo chiusi alla prospettiva di un mondo che sia moderno e al tempo stesso li#ero da condi!ionamenti clientelari. Il mondo attuale " diviso in due% ci sono uelli che non hanno a##astan!a e uelli che hanno troppo' uelli che le automo#ili cacciano dalla strada e uelli che guidano le automo#ili. I poveri sono frustrati e i ricchi sempre insoddisfatti. +na societ attre!!ata col cuscinetto a sfere e che procedesse al ritmo dell'uomo sare##e incompara#ilmente pi) efficiente di tutte le ro!!e societ del passato, incompara#ilmente pi) autonoma di tutte le societ programmate del presente. $iamo nell'epoca degli uomini,macchina, incapaci di cogliere nella sua ricche!!a e concrete!!a il raggio d'a!ione offerto dagli strumenti moderni uando fossero mantenuti entro certi limiti. Nella mente dell'uomo,macchina non c'" posto per immaginare il salto ualitativo che derivere##e da un'economia in e uili#rio sta#ile col mondo in cui agisce. Nel suo cervello non c'" nessuna casella per una societ li#era dagli orari e dai trattamenti imposti dalla crescita degli strumenti. L'uomo, macchina non conosce la gioia che " a portata di mano, in una povert voluta' ignora la so#ria e##re!!a della vita. +na societ in cui ognuno sapesse uanto #asta sare##e forse una societ povera, ma anche, non c'" du##io, li#era e ricca di sorprese. *. 1i soffermo sulla struttura dello strumento, non sulla struttura di carattere dell'individuo e della comunit( Certo, la ricostru!ione sociale, specie nei paesi ricchi, implica che lo sguardo ac uisti trasparen!a, che il sorriso si faccia attento e che i gesti si addolciscano% esige una ricostru!ione dell'uomo e del tipo di societ. 1a ui non parlo da psicologo, #ench8 sia convinto che dominando lo strumento sar possi#ile ridurre le attuali distorsioni del carattere sociale. 0gni citt ha la propria storia e la propria cultura, e tuttavia ogni paesaggio ur#ano su#isce oggi la medesima degrada!ione. :utte le autostrade, tutti gli ospedali, tutte le aule scolastiche, tutti gli uffici, tutti i grandi complessi di a#ita!ione e tutti i supermercati si somigliano. @li stessi strumenti producono i medesimi effetti. :utti i poli!iotti in pattuglia motori!!ata e tutti gli specialisti di informatica si somigliano' su tutta la superficie del pianeta hanno lo stesso aspetto e compiono gli stessi gesti, mentre, da una regione all'altra, i poveri sono diversi. $en!a una riattre!!atura della societ, non sfliggiremo alla progressiva omogenei!!a!ione di tutti, allo sradicamento culturale e

alla standardi!!a!ione delle rela!ioni personali. +na ricerca complementare a uesta sare##e da condurre sui caratteri dell'uomo 6industriale7 che ostacolano o minacciano la riattre!!atura. 1a io non fornisco ricette per cam#iare l'uomo e rifare una societ nuova, e non pretendo di sapere come le personalit e le culture muteranno. +na cosa per9 " certa% una pluralit di strumenti limitati e di organi!!a!ioni conviviali stimolere##e una diversit di modi di vita, sia che essa si richiami maggiormente alla 6memoria7, cio" all'eredit del passato, sia che si rifaccia all'inven!ione, cio" alla crea!ione eF novo. ;. 1i allontanerei ugualmente dal mio tema se mi occupassi di strategia o di tattica politica( A ecce!ione, forse, della Cina retta da 1ao, nessun governo attuale potre##e ristrutturare il proprio progetto di societ secondo un indiri!!o conviviale. I dirigenti odierni sono come gli ufficiali d'una nave, assegnati alle leve di comando delle istitu!ioni dominanti% imprese multina!ionali, #ranche dell'industria di $tato, partiti politici, monopoli professionali ecc. (ossono cam#iare rotta, carico o e uipaggio, ma non tonnellaggio. (ossono anche produrre una domanda che vada incontro all'offerta dello strumento, o limitare uesta offerta per massimi!!are il profitto, ma sono la classe meno capace di riconoscere la natura artificiale dell'offerta. Il presidente di una impresa europea o uello di una comune cinese possono facilitare la partecipa!ione complice dei lavoratori alla dire!ione della produ!ione, ma n8 da soli n8 con l'aiuto del sindacato possono invertire la struttura dell'istitu!ione che dirigono. Le istitu!ioni dominanti ottimi!!ano la produ!ione della mega,attre!!atura e l'orientano verso un popolo di fantasmi. I dirigenti di oggi formano una nuova classe di uomini' scelti per la loro personalit, il loro sapere e il loro gusto del potere, sono uomini addestrati a garantire nello stesso tempo l'aumento del prodotto lordo e il condi!ionamento del cliente. Aetengono il potere e tengono l'energia, lasciando al pu##lico l'illusione di conservare la propriet legale dell'attre!!atura, ove essa sia na!ionali!!ata. $ono loro che #isogna li uidare. 1a a nulla servire##e sterminarli, soprattutto se lo si facesse unicamente per rimpia!!arli% il nuovo gruppo dirigente non fare##e che ritenersi pi) legittimo, maggiormente autori!!ato a manipolare uel potere ereditato con tutta la sua struttura. Il solo modo per eliminare i manager " di rompere il meccanismo che li rende necessari, e con ci9 stesso la domanda massiccia che assicura il loro impero. La professione di amministratore delegato non ha avvenire in una societ conviviale, come il professore non ha un posto in una societ descolari!!ata% una specie si estingue uando perde la propria ragione d'essere. L inverso e un am#iente propi!io alla produ!ione per opera di un popolo anarchico. 1a l'inversione della struttura tecnica non pu9 essere il risultato della vittoria di un partito classico. Il politico che ha con uistato il potere " l'ultima persona capace di comprendere il potere della rinuncia% " arrivato al potere per gestire lo strumento, non per eliminarlo in pro dell'umile autogestione di attre!!i precari. In una societ in cui la decisione politica argini l'efficacia dello strumento, non soltanto s#occeranno i destini personali, ma nasceranno nuove forme imprevedi#ili di partecipa!ione politica. Cessa la ragione di ogni disciplina di partito. L'uomo fa lo strumento. $i fa mediante lo strumento. Lo strumento conviviale sopprime certe scale di potere, di costri!ione e di programma!ione, uelle precisamente che sono comuni agli opposti partiti e che tendono a uniformare tutti gli attuali governi. L'ado!ione di un modo di produ!ione conviviale non crea pregiudi!i a vantaggio di alcuna forma determinata di governo, pi) di uanto non escluda una federa!ione mondiale, accordi fra na!ioni, fra comuni, o il mantenimento di certi tipi di governo tradi!ionali. 1i piacere##e prevedere uella vita politica che non pu9 non esistere nel cuore di una societ conviviale, ma ui mi limito a descrivere i criteri strutturali negativi dei me!!i di produ!ione e la struttura formale su cui fondare un nuovo pluralismo politico. G. +na metodologia che ci permetta di individuare l'opera distruttiva della mega,attre!!atura postula il riconoscimento della sopravviven!a nell'e uit come valore fondamentale. Ci9 implica l'ela#ora!ione di una teoria della giusti!ia. 1a uesto manifesto non pu9 essere nB un trattato e neppure un compendio di etica( (er le esigen!e della mia argomenta!ione, ho dovuto accontentarmi di enunciare semplicemente i valori fondamentali di tale teoria. =. In una societ postindustriale e conviviale, i pro#lemi economici non scompariranno da un giorno all'altro, come non si risolveranno da soli. Hiconoscere che il (rodotto Na!ionale Lordo non misura il #enessere o addirittura ammettere che la ualit della vita non " misura#ile alla stessa

stregua, non elimina il #isogno di una no!ione per uantificare il trasferimento ingiusto del potere. L'assegnare alla crescita industriale limiti non,monetari e politicamente definiti comporter una revisione di molti principi economici consacrati, ma non far scomparire la diseguaglian!a tra gli uomini. (onendo limiti allo sfruttamento dell'uomo da parte dello strumento si rischia non solo di ricadere in forme preindustriali di sfruttamento, ma di sostituirvi nuove forme pi) accentuate di sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. In effetti, l'individuo dotato di uno strumento conviviale avr, pi) che nell'era industriale o preindustriale, il potere di investirsi nella societ, di provocare cam#iamenti per lui significativi. Anche limitato, lo strumento conviviale sar incompara#ilmente pi) efficace dello strumento primitivo e, a differen!a dello strumento industriale, sar alla portata di tutti. Certi, per9, ne trarranno maggiore profitto di altri. La convivialit dello strumento accresce la possi#ilit di un 6trasferimento netto di potere7 fra gli individui, anche se, a differen!a dello strumento industriale, non l'impone. L'ado!ione della convivialit comporta un ritorno alla lotta politica contro la concentra!ione del potere personale, che adesso si maschera come potere di servi!io professionale e sfugge in tal modo alla critica. /uesta lotta continua esige una nuova teoria economica che individui scarsit non,finan!iarie di vario tipo. $i dir che la limita!ione dell'attre!!atura " destinata a restare lettera morta sino a uando tale nuova teoria economica non divenga operante assicurando la continua ridistri#u!ione in una societ decentrali!!ata. Ci9 " del tutto esatto, ma non ? questo il mio intento( Io propongo una teoria sull'efficacia e l'accessi#ilit dei me!!i di produ!ione, non una teoria che riguardi direttamente la riorgani!!a!ione finan!iaria. Io propongo di identificare cin ue classi di confini imponi#ili alla crescita della produ!ione% ognuno di essi rappresenta una dimensione naturale, entro la uale le unit di misura dell'economia sono ridotte a una classe di fattori sen!a dimensione.

L'industrializzazione della carenza


+na metodologia che permetta di individuare la perversione dello strumento divenuto fine a se stesso " destinata a incontrare una forte resisten!a fra coloro che sono a#ituati a misurare il #ene in termini di lire o dollari. (latone diceva che il cattivo statista crede di poter misurare ogni cosa e mescola la considera!ione dell'inferiore e del superiore con la ricerca di ci9 che " pi) conveniente allo scopo. Il nostro atteggiamento verso la produ!ione " stato modellato, attraverso i secoli, dal succedersi di simili statisti. (oco alla volta le istitu!ioni non solo hanno determinato la nostra domanda, ma hanno addirittura plasmato la nostra logica, riducendo il nostro senso delle propor!ioni a uello della misura numerica. $i comincia col reclamare ci9 che l'istitu!ione produce, e poi #en presto si pensa di non potere pi) farne a meno. & meno si gode di ci9 che " diventato una necessit, pi) si sente il #isogno di uantificarlo. Il #isogno personale diventa una caren!a misura#ile. L'inven!ione dell'6educa!ione7 e un esempio di ci9 che sostengo. Ai solito si dimentica che il #isogno di educazione* nel significato moderno del termine, " un'inven!ione recente. &ssa era sconosciuta prima della Hiforma, uando significava semplicemente l'addestramento della prima et che gli animali e gli uomini impartiscono ai propri piccoli. La si distingueva chiaramente dall'istru!ione, necessaria al #am#ino, e dallo studio, al uale alcuni si dedicavano pi) tardi, sotto la guida di un maestro. (er Voltaire, l'educa!ione era ancora un neologismo presuntuoso, usato da certi maestri di scuola che volevano darsi delle arie. L'impresa consistente nel far passare tutti gli uomini per gradi successivi di illumina!ione ha le sue pi) profonde origini nell'alchimia, la @rande Arte del 1edioevo declinante. @iustamente @iovanni Amos Comenio, vescovo moravo del BVII secolo, pansofista e pedagogo, come lui stesso si definiva, viene considerato uno dei fondatori della scuola moderna. Eu tra i primi a proporre, rispettivamente, sette e dodici gradi di apprendistato o##ligatorio. Nella sua Didactica @agna descrive la scuola come uno strumento per 6insegnare interamente tutto a tutti7 %omnes* omnia* omnino& e a##o!!a il progetto di una produ!ione a catena del sapere che diminuisca il costo e accresca il valore dell'educa!ione, in modo da permettere a ognuno di accedere alla piene!!a dell'umanit. 1a Comenio non fu soltanto uno dei primi teorici della produ!ione di massa, fu anche il grande discepolo dell'alchimista Oolfgang HatNe, e adatt9 il voca#olario tecnico della trasmuta!ione degli elementi all'arte di allevare i #am#ini. L'alchimista si propone di raffinare gli

elementi,#ase purificandone gli spiriti attraverso dodici tappe successive di illumina!ione' al termine di uesto processo, per il loro maggior #ene e per uello dell'universo, gli elementi sono trasforma#ili in metallo pre!ioso% il residuo di materia che ha su#ito sette classi di trattamento fornisce argento, mentre ci9 che sussiste dopo dodici prove d oro. Naturalmente gli alchimisti, nonostante i loro assidui sfor!i, non riuscivano mai nell'intento, ma nella loro scien!a trovavano sempre nuove ragioni per continuare, e si rimettevano tenacemente al lavoro. Il fallimento dell'alchimia culmina nel fallimento dell'industria. Il modo di produ!ione industriale " stato per la prima volta pienamente ra!ionali!!ato in occasione della fa##rica!ione di un nuovo #ene di servi!io% l'educazione( La pedagogia ha aggiunto un capitolo alla storia della @rande Arte. L'educa!ione divenne la ricerca del processo alchimistico gra!ie al uale potesse nascere un nuovo tipo d'uomo, richiesto dall'am#iente plasmato dalla magia scientifica. 1a, nonostante il pre!!o pagato dalle varie genera!ioni, ogni volta risult9 che la maggior parte degli allievi non erano degni di accedere ai pi) alti gradi dell'illumina!ione, e dovevano essere esclusi dal gioco perch8 inadatti a condurre la 6vera7 vita offerta in uesto mondo creato dall'uomo. La ridefini!ione del processo di ac uisi!ione del sapere in termini di scolari!!a!ione non ha soltanto giustificato la scuola dandole l'apparen!a della necessit' ha anche creato una nuova specie di scorie, i non scolari!!ati, e una nuova specie di segrega!ione sociale, la discrimina!ione di chi " privo di educa!ione da parte di uelli che sono fieri di averla ricevuta. L'individuo scolari!!ato sa esattamente a uale livello della piramide gerarchica del sapere " riuscito ad arrivare, e conosce con precisione la sua distan!a dalla vetta. +na volta che ha accettato di lasciarsi definire da una amministra!ione in #ase al proprio consumo di educa!ione attestato dal suo titolo di studio, accetta poi sen!a #atter ciglio che dei #urocrati determinino il suo #isogno di salute, che dei tecnocrati definiscano la sua caren!a di mo#ilit. 1odellato in tal modo sulla mentalit del consumatore,utente, non pu9 pi) scorgere la degenera!ione dei me!!i in fini inerente alla struttura stessa della produ!ione industriale, non " pi) in grado di distinguere fra il necessario ed il lusso. Condi!ionato a credere che la scuola pu9 fornirgli uno stocN di sapere, arriva a credere anche che i trasporti possono fargli risparmiare tempo o che la fisica atomica, nelle sue applica!ioni militari, gli assicura prote!ione. $i aggrappa all'idea che il livello dei salari corrisponda al livello di vita e che l'espansione del ter!iario rispecchi un miglioramento della ualit della vita. In realt l'industriali!!a!ione dei #isogni riduce ogni soddisfa!ione a un atto di verifica opera!ionale, sostituisce alla gioia di vivere il piacere di applicare una misura. Il servi!io educazione e l'istitu!ione scuola si giustificano reciprocamente. La collettivit non ha che un modo per uscire da uesto circolo vi!ioso, ed " prendere coscien!a che l'istitu!ione " ormai arrivata a sta#ilire essa stessa i propri fini% l'istitu!ione pone dei valori astratti, poi li materiali!!a incatenando l'uomo a meccanismi implaca#ili. Come uscirneI 0ccorre interrogare se stessi% chi mi incatena, chi mi assuef alle sue drogheI (orre la domanda significa gi rispondere. $ignifica li#erarsi dall'oppressione del nonsenso e della caren!a, riconoscendo ognuno la propria capacit di imparare, muoversi, curarsi, farsi intendere e comprendere. 0ccorre tempo per uscirne I .isogna capire che uesta li#era!ione " o##ligatoriamente istantanea, perch8 non c e via di me!!o tra l'incoscien!a e il risveglio. La caren!a che la societ industriale industriosamente coltiva non sopravvive alla scoperta che persone e comunit possono soddisfare da se stesse i loro #isogni autentici. Il modo di perce!ione industriale dei valori rende estremamente arduo per l'utente prendere coscien!a della struttura profonda dei me!!i sociali. Non gli " facile capire che esiste una via diversa dall'aliena!ione del lavoro, dall'industriali!!a!ione della caren!a e dalla sovrefficien!a dello strumento. Non gli " facile immaginare che si possa ac uistare in rendimento sociale ci9 che si perde in redditivit industriale. Il timore che rifiutando il presente si ritorni alla schiavit) del passato lo chiude nella prigione multina!ionale d'oggi, si chiami essa Eiat o $cuola. +n tempo l'esisten!a dorata di alcuni poggiava sull'asservimento degli altri. L'efficien!a del singolo era scarsa% la vita agiata di una minoran!a esigeva la manomissione del lavoro della maggioran!a. A un certo punto, una serie di scoperte, semplicissime ma inconcepi#ili fino a ualche tempo fa, ha dilatato l'efficien!a dell'uomo' il cuscinetto a sfere, la sega e il vomere d'acciaio, la pompa e la #icicletta hanno poten!ialmente moltiplicato il rendimento orario dell'uomo e facilitato il suo

lavoro. 1a tra l'alto 1edioevo e il secolo dei lumi, in 0ccidente, pi) di un autentico umanista si " smarrito dietro il sogno alchimistico, e le nuove scoperte, invece di accrescere il potere degli uomini, sono state incorporate alle macchine, nell'illusione che la megamacchina, produttore artificiale al servi!io di una umanit astratta, potesse colmare i #isogni esistenti an!ich8 creare, com'" accaduto, sempre nuove caren!e a un ritmo pi) veloce della crea!ione di valori.

L'altra

ossibilit"# una struttura conviviale

La societ conviviale " una societ che d all'uomo la possi#ilit di esercitare l'a!ione pi) autonoma e creativa, con l'ausilio di strumenti meno controlla#ili da altri. La produttivit si coniuga in termini di avere, la convivialit in termini di essere. L'attre!!atura manipolante tende all'esaspera!ione, l'uso dello strumento conviviale tende all'autolimita!ione. 1entre la crescita dell'attre!!atura al di l delle soglie critiche non fa che produrre uniforma!ione regolamentata, dipenden!a, sopraffa!ione e impoten!a, la scelta austera dello strumento conviviale " garan!ia d'una li#era espansione dell'autonomia e della creativit umane. & chiaro che uso i termini strumento e attrezzatura nel senso pi) ampio possi#ile di me!!o, vuoi che sia nato dall'attivit costruttrice, organi!!atrice o ra!ionali!!ante dell'uomo, vuoi che, come la selce preistorica, venga semplicemente appropriato dalla mano per reali!!are un compito specifico, cio" messo al servi!io di un'inten!ionalit. +na scopa, una penna a sfera, un cacciavite, una siringa, un mattone, un motore, sono strumenti uanto l'automo#ile o il televisore. +na fa##rica di carne in scatola o una centrale elettrica, che sono istitu!ioni produttrici di #eni, rientrano anch'esse nella categoria degli strumenti. Vanno inoltre comprese nell'attre!!atura le istitu!ioni produttrici di servi!i, come la scuola, l'organi!!a!ione medica, la ricerca, i me!!i di comunica!ione i centri di pianifica!ione. Le leggi sul matrimonio ed i programmi scolastici modellano la vita sociale alla stessa stregua della rete stradale. Nel senso che do alla parola in uesto saggio, la categoria degli strumenti a##raccia tutti i mezzi ragionati dell'a!ione umana, la macchina e il modo d'impiegarla, il codice e il suo singolo operatore. L'area coperta dal concetto di strumento varia da cultura a cultura' dipende dalla presa che una determinata societ esercita sulla sua struttura e sul suo am#iente. 0gni oggetto assunto come me!!o di un fine diviene strumento, ogni me!!o concepito apposta per un fine " uno strumento ragionato. Lo strumento " inerente al rapporto sociale. Allorch8 agisco in uanto uomo, mi servo di strumenti. A seconda che io lo padroneggi o che viceversa ne sia dominato, lo strumento mi collega o mi lega al corpo sociale. Nella misura in cui io padroneggio lo strumento, conferisco al mondo un mio significato' nella misura in cui lo strumento mi domina, " la sua struttura che mi plasma e informa la rappresenta!ione che io ho di me stesso. Lo strumento conviviale " uello che mi lascia il pi) ampio spa!io ed il maggior potere di modificare il mondo secondo le mie inten!ioni. Lo strumento industriale mi nega uesto potere' di pi)% attraverso di esso, " un altro diverso da me che determina la mia domanda, restringe il mio margine di controllo e governa il mio senso della vita. La maggior parte degli strumenti che mi circondano oggi non pu9 essere utili!!ata in modo conviviale% sono strumenti ragionati nelle mani di altri, e ancora pi) spesso strumenti ragionati sfuggiti dalle mani di tutti e che esercitano selvaggiamente le fun!ioni intrinseche alla propria struttura. Lo strumento " al tempo stesso me!!o di controllo e trasformatore di energia. La scuola " un me!!o di controllo, il veicolo un trasformatore di energia. Come sappiamo, l'uomo dispone di due tipi di energia% uella che trae da se stesso Co energia meta#olica? e uella che attinge dall'esterno. 1aneggia la prima, manipola la seconda. (erci9 distinguerei anche tra lo strumento maneggia#ile e lo strumento manipola#ile. Lo strumento maneggiabile adatta l'energia meta#olica a un compito specifico. J polivalente, come la selce naturale, il martello o il temperino' o monovalente e altamente ela#orato, come il tornio del vasaio, il telaio per tessere, la macchina per cucire a pedale o il trapano del dentista. Lo strumento maneggia#ile pu9 raggiungere la complessit dell'organi!!a!ione di trasporti diretta a trarre dall'energia umana il massimo di mo#ilit, per esempio un sistema di #iciclette e tricicli con una corrispondente rete di piste cicla#ili magari coperte e dotate di sta!ioni di servi!io. Lo strumento maneggia#ile " conduttore di energia meta#olica' vi si applica la mano, il piede.

L'energia che richiede pu9 essere prodotta dalla maggior parte di chi mangi e respiri. Lo strumento manipolabile " mosso, almeno in parte, dall'energia esterna. (u9 servire a moltiplicare l'energia umana% sono i #uoi che tirano l'aratro, ma per guidarlo occorre un uomo. Anche un montacarichi o una sega elettrica sposano l'energia meta#olica all'energia esogena. :uttavia lo strumento manipola#ile pu9 superare la scala umana. L'energia fornita dal pilota di un aereo supersonico non rappresenta pi) una parte rilevante dell'energia consumata in volo% il pilota " un semplice operatore, la cui a!ione " governata dai dati che un computer ela#ora per lui. $e c'" ancora ualcuno nella ca#ina " perch8 il calcolatore " imperfetto o perch8 il sindacato dei piloti di linea " potente e organi!!ato. Lo strumento ? conviviale nella misura in cui ognuno pu9 utili!!arlo, sen!a difficolt, uando e uanto lo desideri, per scopi determinati da lui stesso. L'uso che ciascuno ne fa non lede l'altrui li#ert di fare altrettanto' n8 occorre un diploma per avere il diritto di servirsene. :ra l'uomo e il mondo, " conduttore di senso, traduttore di inten!ionalit. Certe istitu!ioni sono, strutturalmente, strumenti conviviali e ci9 indipendentemente dal loro livello tecnologico. (er esempio, il telefono. (urch8 possa ac uistare un gettone, chiun ue pu9 chiamare chi desidera per comunicargli ci9 che vuole% le ultime informa!ioni sulla #orsa, ingiurie o parole d'amore. Nessun #urocrate potr sta#ilire in anticipo il contenuto di una comunica!ione telefonica' tutt'al pi) potr violarne il segreto o, al contrario, proteggerlo. /uando infatica#ili calcolatori tengono occupata pi) di met delle linee californiane limitando cos- la li#ert delle comunica!ioni personali, " la compagnia telefonica in difetto, perch8 distoglie ad altri fini lo sfruttamento di una licen!a originariamente concessa per dare la parola alle persone. /uando una intera popola!ione si lascia intossicare dall'a#uso del telefono e perde cos- l'a#itudine a scam#iarsi lettere o visite, il difetto sta nell'uso smodato dello strumento, conviviale nella sua essen!a, ma la cui fun!ione " snaturata da una impropria estensione del suo campo d'a!ione. Lo strumento maneggia#ile richiama l'uso conviviale. $e non vi si presta dipende dal fatto che l'istitu!ione ne riserva l'uso a un monopolio professionale, per esempio collocando le #i#lioteche all'interno delle scuole o decretando che l'estra!ione di un dente o altri interventi semplici sono opera!ioni mediche esegui#ili dai soli specialisti. Lo strumento maneggia#ile pu9 anche essere sottoposto a controllo #urocratico diventando oggetto d'una specie di segrega!ione, come nel caso di certi motori concepiti in modo che non vi si possano fare piccole ripara!ioni da soli con pin!e e cacciavite. Il monopolio dell'istitu!ione su uesto tipo di strumenti maneggia#ili " un a#uso, perverte l'uso dello strumento, ma non per tanto esso ne viene snaturato, cos- come il coltello dell'assassino non cessa di essere un arnese di cucina. Il carattere conviviale o meno dello strumento non dipende, in linea di principio, dal suo grado di complessit. Ci9 che si " detto del telefono potre##e essere ripetuto punto per punto riguardo al servi!io postale, o al sistema dei trasporti fluviali indocinese. 0gnuno di uesti sistemi " una struttura istitu!ionale che massimi!!a la li#ert della persona, anche se pu9 essere sviato dal suo fine e pervertito nell'uso pratico. Il telefono " il prodotto di una tecnica avan!ata' le poste possono fun!ionare a diversi livelli tecnici, ma richiedono sempre una notevole organi!!a!ione' la rete dei canali e delle piroghe esige dagli utenti la sola colla#ora!ione alla manuten!ione dei =long* nel uadro di una tecnica tradi!ionale.

L'equilibrio istituzionale
Allorch8 si avvicina alla sua seconda soglia, l'istitu!ione non solo perverte l'uso dello strumento maneggia#ile, ma su#ito gli sostituisce lo strumento manipola#ile. Comincia allora il regno delle manipola!ioni. $empre di pi) si scam#ia il me!!o col fine, mentre l'adattamento dell'uomo al me!!o diventa sempre pi) costoso. Cos-, mettere insieme i presupposti dell'insegnamento costa di pi) che insegnare, e il costo della forma!ione non " pi) compensato dal frutto della produ!ione. I me!!i per il fine perseguito dall'istitu!ione divengono sempre meno accessi#ili a una persona autonoma o, pi) esattamente, diventano parte integrante di una catena di anelli solidali che #isogna accettare in tutta la sua intere!!a. Negli $tati +niti, se non si dispone di un'automo#ile non si viaggia in aereo, e se non si viaggia in aereo non si partecipa ai congressi di specialisti. @li strumenti che conseguire##ero gli stessi scopi esigendo meno dal fruitore e rispettando la sua li#ert d'a!ione, sono esclusi dal mercato. L'arte di corrispondere fra colleghi scompare. 1entre i

marciapiedi spariscono la rete stradale non fa che diventare pi) complessa. (u9 darsi che certi me!!i di produ!ione non conviviali risultino desidera#ili in una societ postindustriale. J pro#a#ile che, anche in un mondo conviviale, certe collettivit scelgano di avere pi) a##ondan!a al pre!!o di una minore creativit. & praticamente certo che, nel periodo di transi!ione, l'elettricit non dappertutto sar prodotta su scala domestica. & evidente che il conduttore di un treno non pu9 n8 scostarsi dalla strada ferrata n8 decidere di testa sua le fermate o l'orario. I vascelli d'una volta erano tenuti a seguire una rotta precisa non meno delle petroliere moderne' an!i. La trasmissione dei messaggi telefonici si effettua su una certa #anda di fre uen!a, deve essere diretta da un'amministra!ione centrale, anche se riguarda solo una !ona limitata. In verit non c'" alcuna ragione per #andire da una societ conviviale ualun ue strumento potente, ualsiasi strumento ragionato manipola#ile e ogni produ!ione centrali!!ata. Nell'ottica conviviale, l'e uili#rio tra la giusti!ia nella partecipa!ione e l'uguaglian!a nella distri#u!ione pu9 variare da una societ al l'altra, a seconda della storia, degli ideali e dell'am#iente della societ stessa. Non " essen!iale che le istitu!ioni manipolatrici o i #eni e i servi!i capaci d'intossicare siano del tutto assenti da una societ conviviale. Ci9 che conta " che tale societ reali!!i un e uili#rio fra gli strumenti che producono una domanda per creare e soddisfare la uale sono stati concepiti, e gli strumenti che invece stimolano l'inven!ione e l'adempimento personali. I primi materiali!!ano programmi astratti che riguardano gli uomini in generale' i secondi favoriscono l'attitudine di ciascuno a perseguire i propri fini, nella maniera propria, inimita#ile. Non " il caso di #andire uno strumento per il solo fatto che, secondo uno dei nostri criteri di classifica!ione, pu9 definirsi anticonviviale. /uesti criteri sono guide per l'a!ione' una societ pu9 servirsene per ristrutturare il complesso della sua attre!!atura, in fun!ione dello stile e del grado di convivialit che desidera. +na societ conviviale non proi#isce la scuola% mette al #ando il sistema scolastico pervertito in strumento o##ligatorio, fondato sulla segrega!ione e il rifiuto dei #occiati. +na societ conviviale non sopprime i trasporti interur#ani a grande velocit a meno che la loro esisten!a divori il tempo dell'insieme della popola!ione, imponendo le sue servit) alla maggioran!a per accrescere la mo#ilit dell'8lite. +na societ conviviale non " neppure tenuta a rifiutare la televisione, se##ene uesta lasci alla discre!ione di pochi produttori e a#ili parlatori la scelta e la confe!ione di ci9 che verr fatto 6ingoiare7 alla massa dei telespettatori' ma una societ conviviale deve proteggere la persona dall'o##ligo di trasformarsi in vo-eur( Come si vede, i criteri della convivialit non sono regole da applicare meccanicamente, ma indicatori dell'a!ione politica, riguardanti ci9 che #isogna evitare. Concepiti per rivelare una minaccia, permettono a ciascuno di mettere a frutto la propria li#ert.

Le $onti di energia
Attualmente i criteri istitu!ionali dell'a!ione umana sono l'opposto dei nostri, compresi uelli vigenti nelle societ marFiste, dove la classe operaia si crede al potere. Il pianificatore socialista rivaleggia col cantore della li#era impresa, per dimostrare che i suoi principi assicurano a una societ il massimo di produttivit. La politica economica socialista si definisce molto spesso per l'ansia di accrescere la produttivit industriale di ogni paese socialista. Il monopolio dell'interpreta!ione industriale del marFismo funge da #arriera e me!!o di ricatto contro ogni forma di marFismo giudicata eterodossa perch8 industrialmente poco efficiente. Hesta da vedere se anche la Cina, dopo la morte di 1ao, a##andoner la sua attuale tenden!a verso la convivialit produttiva per rivolgersi verso la produttivit standardi!!ata. L'interpreta!ione esclusivamente industriale del socialismo fa s- che comunisti e capitalisti parlino lo stesso linguaggio, misurino in maniera analoga il grado di sviluppo raggiunto da una societ. +na societ nella uale la maggioran!a dipenda, uanto ai #eni e servi!i che riceve, dalle ualit d'immagina!ione, d'amore e di a#ilit di ciascuno, appartiene alla categoria cosiddetta sottosviluppata' viceversa, una societ in cui la vita uotidiana consiste in nient'altro che una serie di ordina!ioni dal catalogo del grande maga!!ino universale, " ritenuta avan!ata. & il rivolu!ionario non " pi) che un allenatore sportivo% campione del ter!o mondo o portavoce di minoran!e sottoconsumatrici, argina la frustra!ione delle masse alle uali rivela il loro ritardo3 canali!!a la violen!a popolare e la trasforma in energia di rincorsa(

Ciascun aspetto della societ industriale " una componente di un sistema glo#ale che implica l'escalation della produ!ione e l'aumento della domanda indispensa#ile per giustificare il costo sociale complessivo. &cco perch8, concentrando la critica sociale sulla cattiva gestione, la corru!ione, l'insufficien!a della ricerca o il ritardo tecnologico, non si fa che distrarre l'atten!ione della gente dal solo pro#lema che conti% la struttura inerente allo strumento preso come me!!o e che determina una crescente caren!a generale. +n altro errore consiste nel credere che la frustra!ione attuale sia dovuta principalmente alla propriet privata dei me!!i di produ!ione e che l'appropria!ione pu##lica di uesti me!!i attraverso un organismo centrale di pianifica!ione proteggere##e gli interessi della maggioran!a e portere##e a un'e ua riparti!ione dell'a##ondan!a. La struttura anti,umana e manipolatrice dello strumento non sar trasformata dal rimedio proposto. Einch8 si attaccher il trust Eord per la sola ragione che arricchisce il signor Eord, si coltiver l'illusione che le officine Eord potre##ero arricchire la collettivit. Einch8 la popola!ione penser di poter trarre vantaggio dall'automo#ile, non rimproverer a Eord di fa##ricare auto. Eino a uando condivider l'illusione che sia possi#ile aumentare la velocit di locomo!ione di chiun ue, la societ continuer a criticare il proprio sistema politico an!ich8 immaginare un sistema di circola!ione moderno, pi) efficiente di tutti uelli che si #asano su veicoli rapidi. La solu!ione, tuttavia, " a portata di mano% non risiede in un certo modo di appropria!ione dello strumento, ma nella scoperta del carattere di certi strumenti, e cio" che nessuno potr mai possederli( Il concetto di appropria!ione non vale per gli strumenti incontrolla#ili. Il pro#lema urgente " invece di determinare uali strumenti possono essere controllati nell'interesse generale, e di comprendere che uno strumento non controlla#ile rappresenta una minaccia insosteni#ile. /uanto al sapere come organi!!are la partecipa!ione individuale a un eserci!io del controllo che risponda all'interesse generale, " un fatto secondario. Certi strumenti sono sempre distruttivi, ualun ue sia la mano che li governa% la mafia, i capitalisti, una ditta multina!ionale, lo $tato o anche un collettivo di lavoratori. Cos- ", per esempio, per le reti autostradali a corsie multiple, per i sistemi di comunica!ione a grandi distan!e che utili!!ano una larga gamma di fre uen!a, e cos- anche per le miniere a cielo aperto o per la scuola. Lo strumento distruttivo accresce l'uniforma!ione, la dipenden!a, lo sfruttamento e l'impoten!a' toglie al povero la sua parte di convivialit per rendere i ricchi ancora pi) ciechi alla perdita della loro. L'uomo moderno non riesce a pensare lo sviluppo e la moderni!!a!ione in termini di diminu!ione an!ich8 d'accrescimento del consumo di energia e di manipola!ione ragionata. (er lui, una tecnica avan!ata fa rima con un profondo intervento nei processi fisici, mentali e sociali. $e vogliamo concepire lo strumento in maniera esatta, do##iamo a##andonare l'illusione che un alto grado di cultura implichi un consumo di energia il pi) elevato possi#ile. Nelle civilt antiche le risorse d'energia erano ripartite assai e uamente. 0gni essere umano, gra!ie alla sua costitu!ione #iologica, disponeva di tutta l'energia poten!iale necessaria nel corso della sua vita per trasformare coscientemente l'am#iente fisico secondo la propria volont, dato che la fonte ditale energia era il suo corpo all'unica condi!ione d'essere conservato in #uona salute. In uella situa!ione, le possi#ilit per un uomo di controllare uantit maggiori di energia fisica non derivavano che da manipola!ioni psichiche o da un dominio politico sugli altri. (er costruire le piramidi di :eotihuacn, in 1essico, o per sistemare le risaie a terra!!e di I#agu8, nelle Eilippine, gli uomini non hanno avuto #isogno di strumenti manipola#ili. La cupola di $an (ietro a Homa e i canali di AngNor Vat sono stati fatti a for!a di #raccia. I generali di Cesare ricevevano le noti!ie per me!!o di cavalieri, i Eugger e i capi luca si servivano di corridori. Eino al secolo BVIII, le galere della repu##lica di Vene!ia e tutti i messaggeri facevano meno di 25D chilometri al giorno. L'esercito di Oellington si muoveva ancora al passo di uello d'Alessandro 1agno. &ra la mano o il piede ad a!ionare la spola e l'arcolaio, il tornio da vasaio e la sega per il legno. L'energia meta#olica dell'uomo alimentava tanto l'agricoltura e l'artigianato uanto la guerra. L'ingegnosit dell'individuo canali!!ava l'energia animale in certi compiti sociali. I potenti della terra non avevano altra energia da controllare se non uella fornita, per lealt oppure per for!a, dai loro stessi sudditi. 0vviamente il meta#olismo umano non #astava a procurare tutta la for!a desidera#ile, ma ne restava, nella maggioran!a delle culture, la fonte principale. L'uomo, " vero, sapeva mettere a

profitto certe for!e naturali% conservava il fuoco per cuocere i suoi alimenti e, pi) tardi, per forgiare armi, sapeva trarre l'ac ua dal suolo, discendere il corso dei fiumi, navigare a vela, utili!!are la for!a di gravit, addestrare l'animale a tirargli l'aratro. 1a il complesso di ueste risorse, ecce!ion fatta per l'energia termica, restava secondario e di scarso rendimento. La societ ateniese del VI secolo o uella fiorentina del /uattrocento sapevano armoniosamente utili!!are le for!e naturali, ma la costru!ione dei templi e dei pala!!i fu, nell'essen!iale, opera della sola energia umana. 0ggi per costruire un metro cu#o di a#ita!ione ur#ana si impiega da 2DD a *DD volte l'energia utili!!ata centocin uant'anni fa per fa##ricare case tuttora in uso. Certo, l'uomo preindustriale poteva anche ridurre una citt in cenere o fare del $ahara un deserto, ma simili esplosioni di energia, una volta scatenate, sfuggivano al suo potere di controllo. J possi#ile calcolare approssimativamente la somma di energia fisica di cui disponevano le societ tradi!ionali. L'essere umano #rucia in media 5GDD calorie al giorno, di cui i uattro uinti servono unicamente a mantenerlo in vita, a far #attere il suo cuore e fun!ionare il suo cervello. Il resto pu9 essere applicato a compiti diversi, ma non " trasforma#ile del tutto in lavoro. .isogna tener conto, infatti, non solo dei giochi dell'infan!ia, ma anche e soprattutto delle attivit che assicurano la sopravviven!a uotidiana% lavarsi, far da mangiare, proteggersi dal freddo o dalla minaccia altrui. (rivato della molla di ueste attivit, l'uomo diventa inadatto al lavoro' la societ pu9 modellarle, ma non sopprimerle per destinare ad altri compiti l'energia che esse assor#ono. Il costume, la lingua ed il diritto determinano la forma del vasellame che lo schiavo fa##rica, ma il padrone non pu9 privare lo schiavo di un tetto, salvo a privare se stesso dello schiavo. @ra!ie alla somma di molteplici piccole cariche di energia individuale messe a disposi!ione della collettivit, si costruivano templi, si spostavano montagne, si tessevano indumenti, si faceva la guerra, si trasportava il monarca e lo si onorava. L'energia era limitata, dipendeva dal livello demografico, traeva origine dal vigore dei corpi. La sua efficacia dipendeva dal grado di sviluppo, e dalla riparti!ione tra la popola!ione, degli strumenti maneggia#ili. Lo strumento permetteva all'energia meta#olica di applicarsi al compito. @iocava con le for!e, fosse uella di gravit o uella del vento, ma tutt'al pi) moltiplicava la for!a, lavoro di un uomo per un fattore inferiore a dieci. (er disporre di pi) potere fisico del vicino, #isognava asservirlo. $e il padrone utili!!ava forme di energia non umane, non poteva padroneggiarle se non in uanto regnasse anche su altri uomini. 0gni paio di #uoi richiedeva un #ovaro, ogni vela cin ue marinai. (ersino il fuoco della forgia esigeva un guardiano che gli #adasse. Il potere politico era dominio della volont altrui, ed il dominio della for!a fisica altrui mediante il timore della frusta oppure di un dio era possesso dell'autorit. Nelle societ preindustriali, il potere politico non poteva controllare che l'energia eccedente fornita dalla popola!ione. A ogni incremento di efficien!a ottenuto gra!ie ad un nuovo strumento o ad un nuovo modo di organi!!a!ione, la popola!ione rischiava di essere privata del controllo di uesto surplus di energia. 0gni accrescimento di efficien!a permetteva alla classe dominante di appropriarsi una parte accresciuta dell'energia totale disponi#ile. Cos-, all'evolu!ione delle tecniche corrispondeva una parallela evolu!ione delle classi sociali. $i tassava l'individuo togliendogli una parte del suo prodotto personale, oppure gli si assegnavano delle corv8es supplementari. L'ideologia, la struttura dell'economia, l'armamento e il modo di vita favorivano uesta concentra!ione del dominio dell'energia #iologica eccedente nelle mani di alcuni. +na simile concentra!ione non ha per9, da una cultura all'altra, le stesse conseguen!e sulla riparti!ione dei frutti dell'attivit sociale. Nel caso migliore, accresce il raggio d'a!ione delle energie personali. La societ contadina dell'&uropa centrale, alla fine del 1edioevo, ne " un #uon esempio. :re recenti inven!ioni, la staffa, la ferratura e il collare, triplicavano il rendimento del cavallo che, cos- e uipaggiato, tirando l'aratro rendeva possi#ile la rota!ione triennale e la messa a coltura di nuove terre' attaccato a un carro, elevava al uadrato il raggio d'a!ione del contadino, d'onde il movimento di concentra!ione dell'ha#itat in villaggi raggruppati attorno alla chiesa e poi alla scuola. Nel caso peggiore, la concentra!ione del potere di disporre dell'energia portava alla costitu!ione di grandi imperi propagati da eserciti mercenari e alimentati da contadini ridotti in schiavit). Verso la fine dell'ultima fase dell'&t del Eerro, cio" dal B al BIB secolo, la massa totale di energia disponi#ile aument9 rapidamente. In realt la maggior parte delle grandi muta!ioni tecniche

precedenti alla scoperta dell'elettricit sono avvenute nell'alto 1edioevo. Alla fucina situata nel #osco si sostituisce la fucina in riva al torrente, al grosso martello i pesanti mulinelli dei magli frantumatori di minerale, al paniere portato a spalla l'argano che permette di issare cassoni. La for!a idraulica a!iona mantici per aerare le gallerie' per me!!o di norie, pompa l'ac ua per prosciugare il fondo della miniera, e l'uomo pu9 spingersi a maggiori profondit sottoterra. L'inven!ione del treal#eri, che consente di sfruttare meglio la for!a del vento, rende possi#ile la circumnaviga!ione del glo#o. La costru!ione dei canali europei e l'inven!ione della chiusa permettono trasporti regolari di carichi pesanti. I #irrai, i tintori, i vasai, i fornaciai, gli !uccherieri e i salinai #eneficiano del perfe!ionamento e della diffusione dei mulini ad ac ua ed a vento. (oi il carro munito di un avantreno ruotante attorno a un perno e di assali mo#ili permette di raddoppiare la velocit di locomo!ione% ne traggono pari profitto la posta e il trasporto dei passeggeri sin dal secolo BVIII. (er la prima volta nella storia dell'uomo, si possono percorrere pi) di 2DD chilometri al giorno. Citt e campagne, le une pi) lentamente delle altre, ne furono trasformate, a poco a poco rimodellate. Nel suo li#ro Il mito della macchina Lewis 1umford sottolinea le caratteristiche specifiche che fecero dell'attivit mineraria il prototipo delle posteriori forme di meccani!!a!ione% 6indifferen!a ai fattori umani, all'in uinamento e alla distru!ione dell'am#iente, concentra!ione sul processo fisicochimico per ottenere il metallo o il com#usti#ile desiderato e, soprattutto, isolamento topografico e mentale dal mondo organico del contadino e dell'artigiano, e dal mondo spirituale della Chiesa, dell'+niversit e della Citt. (er il suo effetto distruttivo sull'am#iente e il suo dispre!!o per i rischi imposti all'uomo, l'attivit mineraria " molto simile alla guerra, e come la guerra, attraverso il continuo confronto col pericolo e con la morte, la miniera produce spesso un tipo d'uomo duro e dignitoso,... il soldato nel suo aspetto migliore. 1a l'animus distruttivo della miniera, la sua crudele routine di fatica, il suo alone di miseria e di degrada!ione del paesaggio, si trasmisero alle nuove industrie che utili!!avano la sua produ!ione7. Il costo sociale super9 largamente il guadagno meccanico. Cos- allo strumento a!ionato secondo il ritmo dell'uomo succede un uomo che agisce secondo il ritmo dello strumento, e tutti i modi d'agire umani ne vengono trasformati. L'ideologia che presiede all'organi!!a!ione industriale degli strumenti e all'organi!!a!ione capitalista dell'economia nac ue vari secoli prima della cosiddetta Hivolu!ione industriale. Ein dall'epoca di .acone, gli europei cominciarono a compiere delle opera!ioni che discendevano da uno stato d'animo nuovo% guadagnare tempo, restringere lo spa!io, accrescere l'energia, moltiplicare i #eni, spregiare le norme della natura, prolungare la durata della vita, sostituire gli organismi viventi con meccanismi in grado di simularne o ampliarne una particolare fun!ione. $imili imperativi sono divenuti i dogmi della scien!a e della tecnica nelle nostre societ' non hanno valore di assiomi solo perch8 non vengono sottoposti ad analisi. Lo stesso mutamento di stato d'animo si manifesta nel passaggio dal ritmo rituale alla regolarit meccanica% si mette l'accento sulla puntualit, sulla misura!ione dello spa!io, sul computo dei voti, s- che oggetti concreti e fatti complessi vengono trasformati in quanta astratti accumula#ili, e uipara#ili e interscam#ia#ili. /uesta passione capitalista per un ordine ripetitivo ha minato l'e uili#rio ualitativo tra l'operaio ed i suoi semplici strumenti. L'emergere di nuove forme di energia e di potere ha cam#iato il rapporto che l'uomo aveva col tempo. Il prestito a interesse era condannato dalla Chiesa come una pratica contro natura% il denaro era, per natura, un me!!o di scam#io che serviva ad ac uistare il necessario, non un capitale in grado di lavorare o portare frutti. Nel secolo BVII, persino la Chiesa a##andon9 uesta conce!ione, sia pure con riluttan!a, piegandosi al fatto che, per la sua esisten!a, doveva ormai appoggiarsi non gi a signori feudali ma a mercanti capitalisti. $i generali!!9 l'uso dell'orologio e, con esso, l'idea della 6mancan!a7 di tempo. Il tempo divenne denaro% ho guadagnato tempo, mi resta del tempo, come posso spenderloI Non ho tempo, non posso concedermi il lusso di sprecare il mio tempo, " gi un'ora guadagnata, sono espressioni che riflettono il mutato atteggiamento. .en presto si cominci9 a considerare esplicitamente l'uomo come una fonte di for!a misura#ile. $i prov9 a misurare la presta!ione uotidiana massima che se ne poteva ottenere, poi a comparare il costo del mantenimento e della for!a dell'uomo con uello del cavallo. L'uomo venne ridefinito

come fonte di energia meccanica. $i not9 allora che i condannati al remo non rendevano molto perch8 le galere stavano per lunghi periodi ferme nei porti, mentre i condannati alla macina Cun suppli!io che nelle prigioni inglesi rimase in vigore sino ai primi del secolo BIB? fornivano una poten!a rotativa capace di alimentare ualsiasi macchina di uelle recentemente inventate. Il nuovo rapporto sta#ilitosi tra l'uomo e i suoi strumenti durante la Hivolu!ione industriale nasce, come il capitalismo, nel secolo BVI' a sua volta, esso richiese nuove fonti di energia. La macchina a vapore " pi) un effetto ditale sete d'energia che una causa della Hivolu!ione industriale. Con la ferrovia, uesta pre!iosa macchina divenne mo#ile e l'uomo divent9 utente. A poco a poco la macchina mise l'uomo in movimento% nel 23DD, un lavoratore lom#ardo non addetto all'agricoltura faceva in media un numero di chilometri trenta volte maggiore di uelli che percorreva un suo simile nel 2>GD. A uesto punto finiscono, insieme, l'&t del Eerro e la Hivolu!ione industriale. All'a#ilit nel muoversi si sostituisce il ricorso ai trasporti. Il saper fare cede il posto al fare in serie, l'industriali!!a!ione diventa la norma. Nel secolo BB, l'uomo mette mano a giganteschi ser#atoi naturali di energia. Il livello energetico cos- raggiunto produce proprie norme, determina i caratteri tecnici dello strumento e, pi) ancora, il nuovo ruolo dell'uomo. All'opera, al lavoro, viene allora ad aggiungersi il servi!io alla macchina% o##ligato ad adattarsi al suo ritmo, il lavoratore si trasforma in operatore di macchinari o in impiegato d'ufficio. & il ritmo della produ!ione esige un consumatore docile che accetti un prodotto standardi!!ato e preconfe!ionato. $i ha allora meno #isogno di #raccianti nei campi, il servo cessa di essere redditi!io. Il lavoratore stesso cessa di essere redditi!io non appena l'automa!ione porta a termine la trasforma!ione ini!iata dall'industriali!!a!ione e continuata dalla produ!ione di massa. Il fascino discreto del condi!ionamento astratto a opera della megamacchina sostituisce lo schiocco della frusta nell'orecchio dello schiavo,#racciante, e l'avan!ata implaca#ile della catena di montaggio fa scattare il gesto stereotipato dello schiavo,operaio. La nascita del mito della macchina si rispecchia nell'atteggiamento dell'uomo verso l'atto produttivo. (ossiamo distinguere uattro livelli energetici, a ciascuno dei uali corrispondono una classe di strumenti e uno stile di attivit produttiva. Il primo stile " uello dell'opera indipendente reali!!ata dall'artista, dall'artigiano, da colui che costantemente sceglie un fine al uale applica il me!!o% il risultato dell'attivit di uest'uomo " l'opera, l'ergon greco. Il secondo stile " uello della fatica continuamente ripetuta del manovale, imposta dalla necessit di sfruttare la sua energia% " il labor* il ponos greco. L'uomo che produce l'opera tende a fischiare o a canticchiare, mentre il canto propriamente detto, il coro, accompagna il ritmo della fatica nell'uso dello strumento maneggia#ile. /uesti due stili di attivit coesistono in tutte le culture' la prevalen!a del secondo sul primo contrassegna, dappertutto, la societ schiavista. Alla fine del 1edioevo, il vecchio sogno alchimistico di fa##ricare un omuncolo in la#oratorio diventa a poco a poco crea!ione di ro#ot che lavorino per l'uomo e educa!ione dell'uomo a lavorare al loro fianco. /uesto nuovo atteggiamento verso l'attivit produttiva si rispecchia nell'introdu!ione di un nuovo voca#olo. 8ripaliare significava torturare sul trepalium* men!ionato nel secolo VI per indicare un palo formato da tre spiedi, suppli!io che nel mondo cristiano aveva sostituito uello della croce. Nel secolo BII le parole travail in francese, trabaCo in spagnolo, designavano un'esperien!a dolorosa' #isogna arrivare al secolo BVI perch8 gli stessi termini vengano usati nel senso di opera, fatica, lavoro. L'operaio, colui che " complementare alla macchina motori!!ata, rappresenta un ter!o stile di attivit produttiva. Legato alla caden!a della catena, costui si rompe le scatole. Lo strumento manipola#ile gli impone il suo ritmo meccanico, lo esaspera e lo provoca a sgranare improperi. Con lo sviluppo del settore ter!iario, dell'amministra!ione ra!ionale e della ci#ernetica nasce infine un uarto stile% lo stile dell'impiegato, del fun!ionario, del #urocrate. Il contri#uto fornito da uest'uomo si " ridotto alla produ!ione di sim#oli% non " un'opera, non " labor* non " neppure un fare da complemento energetico di una macchina. Il fun!ionario fun!iona come un'opera!ione matematica. La sua partecipa!ione consiste nell'essere occupato all'interno della megamacchina che produce. Non fischia, non canta e non osa dire parolacce% si dedica a consumare musica filotrasmessa. La maniera in cui uesti diversi generi di attivit partecipano agli scam#i dell'economia ed

affrontano le leggi del mercato rivela le loro differen!e reciproche. Il creatore di un'opera non pu9 offrirsi sul mercato' pu9 soltanto proporre il frutto della sua attivit. Il manovale offre il proprio corpo, principalmente, come fonte di energia da lui diretta. L'operaio si offre, tipicamente, come parte che integra ci9 che manca alla macchina. Infine il posto del fun!ionario e dell'operatore " divenuto anch'esso una merce' il diritto di operare su una macchina e di #eneficiare dei privilegi che ne derivano " ottenuto al termine d'una serie di trattamenti preliminari% curriculum scolastico, condi!ionamento professionale, educa!ione permanente. Nessun genere di attre!!atura reali!!a#ile in passato poteva rendere possi#ili un tipo di societ e un modo di attivit contrassegnati al tempo stesso dall'efficien!a e dalla convivialit% non la tecnica tradi!ionale, in uanto troppo inefficiente, n8 la tecnica industriale perch8 " troppo centrali!!ata. 1a oggi possiamo concepire degli strumenti che permettono di eliminare la schiavit) dell'uomo, sen!a per uesto asservirlo alla macchina. Condi!ione di uesto progresso " il rovesciamento del uadro di istitu!ioni che governa l'applica!ione alla tecnica dei risultati ottenuti dalla scien!a. 0ggigiorno l'avan!amento scientifico viene identificato con la sostitu!ione di strumenti programmati all'ini!iativa umana' ma ci9 che in tal modo si scam#ia per l'effetto della logica che si crede di aver scoperto nelle cose non " in realt che la conseguen!a di un pregiudi!io ideologico. La struttura dello strumento decider se l'uomo si avvia verso un nuovo, moderno livello di artigianato, o verso un mondo di fun!ionariato universale. La scien!a e la tecnica sono alla #ase del modo di produ!ione industriale e per uesto fatto impongono l'accantonamento di ogni attre!!atura specificamente legata a un lavoro autonomo e creativo. 1a uesto processo non " contenuto in germe nelle scoperte scientifiche, e non " neppure una conseguen!a necessaria della loro applica!ione. & il risultato di un partito preso, di un pregiudi!io assoluto in favore del modo di produ!ione industriale. La cosiddetta ricerca scientifica " spesso organi!!ata al fine di ridurre, in ogni campo, gli ostacoli secondari che #loccano lo sviluppo di uno specifico processo di produ!ione. 0gnuna delle scoperte cos- ottenute con una programma!ione di lunga data viene salutata come se si trattasse d'un costoso traforo reali!!ato con grandi sfor!i nel pu##lico interesse. In realt, la ricerca al servi!io dello sviluppo industriale tende a nascondere o a minimi!!are i risultati che non si prestano a una gestione centrali!!ata. Lo stesso accade nel campo della medicina, dell'agricoltura e dell'edili!ia. +na tecnica avan!ata potre##e, altrettanto #ene, ridurre il peso della fatica e, in cento modi diversi, promuovere l'espansione dell'attivit produttiva personale. $cien!e della natura e scien!e dell'uomo potre##ero servire a creare strumenti, tracciare il loro uadro di utili!!a!ione e sta#ilire le loro norme d'impiego in modo tale da garantire un ricrea!ione della persona, del gruppo e dell'am#iente, un totale spiegamento dell'ini!iativa e dell'immagina!ione di ognuno. 0ggi possiamo comprendere la natura in maniera nuova. :utto sta nel sapere per uali scopi. & l'ora di scegliere tra la costitu!ione di una societ iper,industriale, elettronica e ci#ernetica, o viceversa una societ realmente postindustriale che riunisca un largo ventaglio di strumenti moderni e conviviali. Lo stesso uantitativo di acciaio pu9 servire a produrre una sega per metalli, una macchina per cucire o un elemento industriale% nei primi due casi, l'efficacia di mille persone sar moltiplicata per tre, per dieci o per cin uanta' nell'ultimo, una larga parte delle loro capacit perder la propria ragione di essere. .isogna scegliere tra il distri#uire a milioni di persone, nello stesso momento, l'immagine a colori di un pagliaccio che si agita sul piccolo schermo, oil dare a ogni gruppo umano il potere di produrre e distri#uire propri programmi nei centri,video. Nella prima ipotesi, la tecnica " messa al servi!io della carriera dello specialista diretto da #urocrati. +n sempre maggior numero di pianificatori far ricerche di mercato, stender #ilanci di previsione e modeller la domanda di un sempre maggior numero di persone in una serie crescente di settori. Ci saranno sempre pi) cose utili fornite a degli inutili. 1a si offre sempre l'altra possi#ilit. La stessa scien!a pu9 applicarsi a semplificare l'attre!!atura, a rendere ognuno capace di dar forma al proprio am#iente, cio" capace di caricarsi di senso caricando il mondo di segni.

La de ro$essionalizzazione
La medicina A somiglian!a di ci9 che fece la Hiforma uando strapp9 il monopolio della scrittura ai chierici, noi possiamo strappare i malati dalle mani dei medici. Non occorre essere troppo dotti per applicare le

scoperte fondamentali della medicina moderna, per individuare e curare la maggior parte dei mali cura#ili, per alleviare la sofferen!a del prossimo e accompagnarlo all'incontro con la morte. $tentiamo a crederlo perch8 il rituale medico, deli#eratamente complicato, ci nasconde la semplicit degli atti. Conosco una raga!!a negra di diciassette anni che di recente " stata processata, negli $tati +niti, per aver curato centotrenta compagni di scuola affetti da sifilide primaria. +n dettaglio di ordine tecnico, fatto notare da un esperto, " valso a lei il proscioglimento e ha risparmiato all'0rdine dei medici un penoso im#ara!!o% i risultati ottenuti dall'accusata erano statisticamente migliori di uelli del $ervi!io sanitario americano. $ei settimane dopo la cura, infatti, essa aveva sottoposto a esami di controllo tutti i suoi pa!ienti, sen!a ecce!ione, come il $ervi!io sanitario di nessuna regione degli $tati +niti riesce invece a fare. Il progresso nell'efficacia di solito dipende da una maggiore indipenden!a, non da un crescente controllo centrale. La possi#ilit di affidare cure mediche a non specialisti si scontra con la nostra conce!ione dello star meglio* dovuta alla vigente organi!!a!ione della medicina. Concepita come un 'impresa industriale* essa " nelle mani di produttori Cmedici, ospedali, la#oratori farmaceutici? che incoraggiano la diffusione di procedimenti d'avanguardia costosi e complicati, e riducono cos- il malato e i suoi familiari allo stato di docili clienti( 0rgani!!ata in sistema di distri#u!ione sociale di #enefici, la medicina incita la popola!ione a lottare per ottenere una sempre maggiore uantit di cure, dispensate da professionisti in materia di igiene, preven!ione, anestesia o assisten!a ai mori#ondi. .isogna rendersi conto che pi) " alto il livello tecnico di un servi!io che si vuol rendere accessi#ile con giusti!ia distri#utiva, pi) uesta deve #asarsi sulla fiducia nell'autonomia. La medicina odierna invece, irrigidita nel monopolio di una gerarchia monolitica* si preoccupa di proteggere le sue frontiere incoraggiando la forma!ione di paraprofessionisti ai uali su#appalta le cure che un tempo erano prestate dai familiari e amici del malato. Con uesto sistema feudale l'organi!!a!ione medica difende il suo monopolio ortodosso dalla concorren!a sleale delle guarigioni ottenute con metodi eterodossi. In realt, ogni giorno di pi), il profano " in grado di curare il proprio prossimo e, in uesto campo, solo una parte di ci9 che occorre sapere " necessariamente materia d'insegnamento formale. $emplicemente, in una societ dove ognuno potesse e dovesse curare il prossimo, certuni sare##ero pi) esperti di altri. In una societ nella uale si nascesse e si morisse in casa propria, nella uale l'invalido e l'idiota non fossero #anditi dalla pu##lica pia!!a, e si sapesse distinguere la voca!ione medica dalla professione di stagnino delle vene, non manchere##ero persone per aiutare gli altri a vivere, a soffrire, a morire. 1a l'eviden!a che l'uomo nasce capace di occuparsi della salute del corpo oggi scandali!!a uanto, al tempo della Hiforma, l'idea che l'uomo nascesse con la capacit di interpretare la $crittura. La patente complicit del professionista e del suo cliente non #asta a spiegare la resisten!a che la gente oppone all'idea di deprofessionali!!are le cure. All'origine dell'impoten!a dell'uomo industriali!!ato c'" l'altra fun!ione della medicina attuale, uella di rituale per scongiurare la morte. Il pa!iente si affida al medico non solo a causa della sua sofferen!a, ma per paura della morte, per esserne protetto. L'identifica!ione di ogni malattia con una minaccia di morte " di origine a##astan!a recente. $marrendo la distin!ione tra la guarigione di una malattia cura#ile e la prepara!ione ad accettare il male incura#ile, il medico moderno ha perduto il diritto dei suoi predecessori a distinguersi chiaramente dallo stregone e dal ciarlatano' e il suo cliente ha perduto la capacit di distinguere tra l'alleviamento della sofferen!a e il ricorso allo scongiuro. Con la cele#ra!ione del suo rituale, il medico maschera la divergen!a tra il fatto che professa e la realt che crea, tra la lotta contro la soff8ren!a e la morte da una parte e l'allontanamento della morte al pre!!o di una sofferen!a prolungata dall'altra. Il coraggio di curarsi da solo pu9 averlo soltanto l'uomo che ha il coraggio di riconoscere l'esisten!a di una soglia, di accettare la necessit di limiti, di affrontare la morte. Il sistema dei trasporti All'ini!io degli anni :renta, sotto la presiden!a di Crdenas, il 1essico si dot9 di un sistema di trasporti moderno. Nel giro di alcuni anni i uattro uinti della popola!ione cono##ero i vantaggi del trasporto automo#ilistico. I principali villaggi furono collegati da piste o strade in terra #attuta. @rossi camion, semplici e solidi, cominciarono a percorrere i loro tragitti a velocit non superiori a

*D chilometri l'ora. I passeggeri si ammassavano su panche di legno inchiodate al fondo, mentre i #agagli e le merci erano sistemati sul tetto o nel retro dell'autome!!o. $ulle distan!e #revi il camion non costituiva un'alternativa per della gente che era a#ituata a camminare con pesanti carichi, ma tutti e##ero la possi#ilit di percorrere lunghe distan!e. L'uomo non andava pi) a piedi al mercato spingendosi avanti il suo maiale% se lo caricava con s8 sul camion. Chiun ue, in 1essico, poteva recarsi in ualun ue punto del paese in pochi giorni. Aal 23;G, ogni anno non si fa che spendere di pi) per la rete stradale. $i costruiscono autostrade fra uesto e uel centro maggiore. Eragili automo#ili sfrecciano su strade lucide di asfalto. @randi autotreni speciali fanno la spola da uno sta#ilimento all'altro. I vecchi camion #uoni per tutti gli usi e per tutti i fondi stradali sono stati respinti in montagna. In uasi tutte le regioni, il contadino deve prendere un pullman per andare al mercato ad ac uistare prodotti industriali!!ati, ma sul pullman non pu9 caricare il maiale e deve perci9 venderlo al mercante am#ulante di #estiame. Einan!ia, con le tasse, la costru!ione di strade che recano profitto ai detentori dei vari monopoli speciali!!ati' " o##ligato a farlo, col pretesto che in ultima istan!a sar lui a #eneficiare del progresso. In cam#io di un tragitto occasionale sul sedile im#ottito di un torpedone con aria condi!ionata, il messicano medio ha perduto gran parte della mo#ilit che il vecchio sistema gli garantiva, sen!a peraltro guadagnare in li#ert. +no studio condotto in due grandi $tati tipici del 1essico, l'uno desertico, l'altro montagnoso e tropicale, conferma uesto giudi!io% meno dell'i per cento della popola!ione, in ognuno di uesti due $tati, ha percorso nel 234D pi) di 5D chilometri in meno di un'ora. +n sistema di #iciclette e carretti, eventualmente motori!!ati, avre##e costituito, per il 33 per cento della popola!ione, una solu!ione tecnicamente molto pi) efficace della tanto vantata rete autostradale. $imili veicoli, la cui costru!ione e manuten!ione richiedere##e una spesa relativamente #assa, potre##ero circolare su una rete viaria non molto diversa da uella dell'impero Inca. L'argomento che viene portato a sostegno degli investimenti in automo#ili e strade " che essi sono una condi!ione dello sviluppo, e che sen!a di essi una regione rimane esclusa dal mercato mondiale. & vero' ma resta da chiedersi se l'integra!ione nel mercato monetario, che ne " oggi il sim#olo vistoso, sia davvero lo scopo dello sviluppo. Aa ualche anno, i fautori dello sviluppo cominciano ad ammettere che le automo#ili, cos- come vengono utili!!ate, non sono efficienti. & non lo sono, dicono, perch8 i veicoli sono concepiti in vista dell'appropria!ione privata an!ich8 del #ene pu##lico. In realt il sistema moderno dei trasporti non " efficiente perch8 si tende a identificare ogni aumento di velocit con un progresso della circola!ione. Come la pretesa d'uno 6star meglio7 a tutti i costi, la corsa alla velocit " una forma di disordine mentale. Come i medici riescono ad aumentare le sofferen!e, cos- i veicoli veloci ru#ano alla maggioran!a pi) tempo di uanto non ne risparmino ai privilegiati. In un paese capitalista il grande viaggio " una uestione di denaro' in un paese socialista, una uestione di potere. La velocit " un nuovo fattore di stratifica!ione sociale nelle societ sovrefficienti. L'intossica!ione della velocit " un #uon terreno per il controllo sociale sulle condi!ioni dello sviluppo nell'interesse dell'industria. L'industria dei trasporti, in tutte le sue varie forme, assor#e il 5* per cento della spesa complessiva degli $tati +niti, consuma il ;5 per cento della loro energia, " al tempo stesso la principale fonte di in uinamento e la pi) importante causa d'inde#itamento dei #ilanci familiari. /uesta stessa industria si divora spesso una fetta propor!ionalmente ancora pi) grossa del #ilancio annuale dei comuni latinoamericani' ui ci9 che figura sotto la voce 6sviluppo7, nelle statistiche, " in realt il costo dell'automo#ile del medico o del politico, pi) cara, per l'insieme della popola!ione, di uanto non sia stata per gli egi!iani la costru!ione della pi) grande piramide. La :ailandia " cele#re nella storia per il suo sistema di canali, i =long( /uesti canali suddividevano a scacchiera il territorio del paese e assicuravano la circola!ione della gente, del riso e delle imposte. Certi villaggi erano isolati durante la stagione asciutta, ma il ritmo stagionale della vita faceva di uesto isolamento periodico un'occasione per meditare e cele#rare feste. +n popolo che si concede lunghe vacan!e e le riempie di attivit non " certo un popolo povero. Negli ultimi cin ue anni, i canali pi) importanti sono stati colmati e trasformati in strade. I conducenti di auto#us sono pagati al chilometro e le automo#ili sono ancora poco numerose' cos-, per un #reve periodo, i tailandesi #atteranno pro#a#ilmente il record di velocit in auto#us. 1a pagheranno

cara la distru!ione delle millenarie vie d'ac ua. @li economisti dicono che gli auto#us e le automo#ili iniettano moneta nell'economia% " vero, ma a uale pre!!oP /uante famiglie perderanno il loro ancestrale #attello di riso e, con esso, la li#ertI 1ai gli automo#ilisti avre##ero potuto far loro concorren!a, se la .anca 1ondiale non avesse finan!iato le strade e se il governo tailandese non avesse emanato nuove leggi che autori!!ano la profana!ione dei canali. L'industria delle costruzioni Il Airitto e la Einan!a possono anche conferire all'industria il potere di togliere all'uomo la facolt di costruirsi la propria casa. Hecentemente in 1essico " stato varato un grande programma che si propone di fornire a ogni lavoratore un alloggio decoroso' come nel campo dell'educa!ione e della sanit, cos- anche nell'edili!ia il 1essico ha oggi una legisla!ione modello di giusti!ia distributiva in favore dei lavoratori. $i " cominciato con lo sta#ilire nuove norme per la costru!ione di unit di a#ita!ione' esse miravano a proteggere gli ac uirenti di case dagli a#usi dell'industria edili!ia% ma, paradossalmente, hanno privato ancora pi) gente della possi#ilit tradi!ionale di costruirsi una casa. Infatti il nuovo codice ur#anistico impone certe condi!ioni minime che non possono essere soddisfatte da un lavoratore che voglia costruirsi lui stesso la propria casa nel suo tempo li#ero. In pi), il pre!!o d'affitto di un appartamento costruito industrialmente supera il reddito glo#ale dell'>D per cento della popola!ione. La cosiddetta 6a#ita!ione decorosa7 non pu9 dun ue essere occupata se non da gente relativamente #enestante o da uei pochi che in #ase alla legge possono ottenere un sussidio per l'alloggio. (rogressivamente in tutta l'America Latina le a#ita!ioni che non soddisfano alle norme industriali vengono facilmente dichiarate pericolanti o insalu#ri. $i rifiuta un aiuto pu##lico alla schiacciante maggioran!a della popola!ione, che non ha me!!i per ac uistare una casa ma potre##e costruirsela. I fondi pu##lici destinati al miglioramento delle condi!ioni a#itative nei uartieri poveri finiscono con l'essere assegnati alla costru!ione di nuovi insediamenti residen!iali, vicino ai capoluoghi provinciali e regionali, dove potranno vivere i fun!ionari, gli operai iscritti ai sindacati e uelli che godono di raccomanda!ioni% tutta gente occupata nel settore moderno dell'economia, gente che ha un lavoro* cio" " impiegata. $i pu9 facilmente riconoscere uesta parte del popolo dal fatto che indica la propria attivit lavorativa col sostantivo, trabaCo3 tutti gli altri, uelli che lavorano di tanto in tanto o mai o vivono al limite del livello di sussisten!a, usano la forma ver#ale uando capita loro di trabaCar( Chi " impiegato e dun ue ha un lavoro riceve sussidi per comprare la casa% non solo, ma tutti i servi!i pu##lici sono organi!!ati per rendergli comoda la vita. A .ogot, per esempio, il ; per cento della popola!ione consuma circa il GD per cento dell'ac ua corrente% e, l sull'altopiano, l'ac ua non a##onda certamenteP Il codice ur#anistico impone norme molto meno esigenti di uelle dei paesi ricchi, ma, prescrivendo come #isogna costruire, crea una crescente penuria da#ita!ioni. La pretesa di una societ di fornire alloggi sempre migliori discende dalla stessa a#erra!ione per cui i medici pretendono di far stare sempre meglio e gli ingegneri di produrre velocit sempre pi) elevate. Ci si fissa sull'astratto degli scopi impossi#ili da raggiungere, e poi si prendono i me!!i per fin-. Ci9 che " avvenuto in tutta l'America Latina, Cu#a compresa, " accaduto anche a @iacarta, a 1anila e ad A#id<an, nel corso degli anni $essanta. & anche accaduto nel 1assachusetts% nel 23;G, un ter!o delle famiglie a#itava in case che erano o interamente opera degli occupanti, o costruite su loro progetto e sotto la loro dire!ione' nel 234D, uesto tipo di case non rappresentava ormai pi) che l'li per cento del totale. Nel frattempo, uello dell'alloggio era divenuto il pro#lema numero uno. &ppure, gra!ie ai nuovi strumenti e materiali disponi#ili, costruire una casa " oggi diventato pi) facile' ma le istitu!ioni sociali, regolamenti, sindacati, clausole ipotecarie, vi s- oppongono ciascuna a suo modo. La vanit professionale del pianificatore, dell'ingegnere e del sindacalista pu9 imporre il monopolio dell'industria per lo meno con la stessa efficacia con la uale lo impone l'imprenditore capitalista. La maggior parte della gente non si sente veramente in casa propria se una parte significativa del valore della sua a#ita!ione non " frutto del proprio lavoro. +na politica conviviale dovre##e cominciare col definire che cosa " impossi#ile procurarsi da soli uando ci si costruisce una casa e di conseguen!a dovre##e assicurare a ognuno l'accesso a un minimo di spa!io, d'ac ua,

d'elementi prefa##ricat-, di strumenti conviviali dal trapano al montacarichi e, pro#a#ilmente, anche l'accesso a un minimo di credito. +na s-ffatta inversione della politica attuale dare##e a una societ postindustriale a#ita!ioni moderne altrettanto attraenti per i suoi mem#ri uanto lo erano, per gli antichi 1aLa, le case che sono ancora la regola nello Qucatn. Cos- come sono concepiti oggi, le cure, i trasporti, l'alloggio de##ono essere i risultati di un'a!ione che esige l'intervento di professionisti. /uesto intervento si concreti!!a per addi!ione di quanta successivi, il quantum essendo l'unit di misura minimale. Il costo di ogni quantum " elevato, e meno di un quantum non serve a nulla. $e, per esempio, la scolarit si produce in quanta di uattro anni ciascuno, tre anni di scuola hanno effetti peggiori che l'assen!a di scolari!!a!ione% fanno del #am#ino che a##andona la scuola uno spostato. Ci9 che " vero per la scuola lo " anche per la medicina, i trasporti, l'a#ita!ione, l'agricoltura o la giusti!ia. I trasporti motori!!ati valgono la pena solo da una certa velocit in su. Il ricorso al tri#unale " producente solo se l'entit del danno su#ito giustifica il costo del processo. $eminare nuove colture " redditi!io solo se il coltivatore dispone d'una determinata uantit di terra e di capitale. & fatale che degli strumenti superpotenti, concepiti per raggiungere scopi sociali fissati astrattamente, forniscano i loro prodotti in quanta inaccessi#ili alla maggioran!a. (er di pi), si tratta di strumenti integrati: " sempre la stessa minoran!a che utili!!a il loro insieme, cio" tanto la scuola completa di ; volte ; anni, uanto l'aereo, la telescrivente e l'aria condi!ionata. La produttivit impone di sta#ilire dei quanta predeterminati di valori definiti dalle istitu!ioni, e una gestione produttiva esige che un individuo, per potersi considerare produttivo, a##ia accesso a tutti uesti pacchetti contemporaneamente. La domanda di ciascun prodotto specifico " governata dalla legge di un complesso attre!!ato, che concorre a mantenere l'am#iente prodotto dalle altre professioni. La gente che vive tra la propria automo#ile e il proprio appartamento in un grattacielo deve poter concludere l'esisten!a in una clinica. (er defini!ione, tutti uesti #eni sono rari e lo divengono sempre pi) man mano che le professioni si speciali!!ano ed elevano il livello delle norme che le regolano' di conseguen!a, ogni nuovo quantum lanciato sul mercato frustra pi) individui di uanti ne soddisfi. Le statistiche che dimostrano la crescita del prodotto e il forte consumo pro capite di quanta speciali!!ati mascherano la grande!!a dei costi invisi#ili. La popola!ione " educata meglio, curata meglio, trasportata meglio, divertita e spesso nutrita meglio, ma a condi!ione che, per ogni unit di misura di uesto meglio* si accettino docilmente sia i criteri sia gli o#iettivi fissati dagli esperti. +na societ conviviale pu9 instaurarsi solo se si riconosce il carattere ar#itrario di ueste misure e la distruttivit dell'imperialismo politico, economico e tecnico che si nasconde dietro di esse. Hendendo o##ligatorio e sistematico lo sviluppo della produttivit, la nostra genera!ione mette in pericolo la sopravviven!a dell'umanit. (er tradurre in pratica la possi#ilit teorica di un modo di vita postindustriale e conviviale, do##iamo individuare le soglie al di l delle uali l'istitu!ione produce frustra!ione, e i limiti al di l dei uali lo strumento esercita un effetto distruttivo sull'intera societ. & pi) importante, an!i vitale, per una societ postindustriale sta#ilire dei criteri per la conce!ione dei suoi strumenti, e dei limiti alla loro crescita, che porsi o#iettivi di produ!ione come accade oggi.

III. L'equilibrio multidimensionale


L'e uili#rio umano " un e uili#rio aperto, suscetti#ile di modificarsi entro parametri flessi#ili e tuttavia finiti% gli uomini cio" possono cam#iare, ma entro certi limiti. L'attuale sistema industriale, invece, trova nella sua dinamica la propria insta#ilit% " organi!!ato in fun!ione di una crescita indefinita e della crea!ione illimitata di nuovi #isogni che, nella cornice industriale, divengono #en presto necessit. +na volta divenuto dominante in una societ, il modo di produ!ione industriale fornir uesto o uel #ene di consumo, passer da uesta a uell'altra merce, ma non ammetter limiti all'industriali!!a!ione dei valori. +n simile processo di crescita esige dall'uomo una cosa assurda% trovare la propria soddisfa!ione nel piegarsi alla logica dello strumento. 0ra, la struttura della tecnica di produ!ione d forma alle rela!ioni sociali. La richiesta che lo strumento fa all'uomo comporta un costo sempre pi) alto' " il costo dell'adattamento dell'uomo al servi!io del suo strumento, rispecchiato dalla crescita del ter!iario nel prodotto glo#ale. Aiventa sempre pi) necessario manipolare l'uomo per vincere la resisten!a opposta dal suo e uili#rio vitale alla dinamica industriale' e uesta manipola!ione prende la forma di molteplici terapie, pedagogica, medica, amministrativa. L'educa!ione produce consumatori competitivi' la medicina li mantiene in vita nell'am#iente attre!!ato che " ormai loro indispensa#ile' e la #urocra!ia risponde alla necessit che il complesso sociale eserciti il suo controllo sugli individui applicati a un lavoro insensato. Che attraverso le assicura!ioni, la poli!ia e l'esercito cresca il costo della difesa dei nuovi privilegi, " tipico della situa!ione connaturata a una societ di consumo' " inevita#ile che uesta comporti due tipi di schiavi% gli intossicati e uelli che vorre##ero esserlo, gli ini!iati e i neofiti. & ora che il di#attito politico si concentri sui vari modi in cui la struttura della tecnica di produ!ione minaccia l'uomo. Non giova alla chiare!!a di uesto di#attito chi insiste nel prescrivere palliativi, mascherando cos- la causa profonda del #locco dei sistemi sanitario, di trasporto, di educa!ione, di alloggio, un #locco che arriva fino alle istan!e giuridica e politica. La crisi ecologica, per esempio, viene trattata superficialmente uando non si sottolinei che gli auspicati dispositivi antin uinamento saranno efficaci solo se accompagnati da una ridu!ione della produ!ione glo#ale dell'industria ad una piccola fra!ione del livello attuale% altrimenti non si fa che trasferire i rifiuti in casa del vicino, metterli in ser#o per i nostri #am#ini, o scaricarli sul ter!o mondo. $offocare l'in uinamento creato localmente da una grande industria esige investimenti, in materiali e in energia, che ricreano altrove lo stesso danno su pi) vasta scala. Hendendo o##ligatori i dispositivi antin uinamento, non si fa che aumentare il costo unitario di produ!ione. Certo, si conserva un poco d'aria respira#ile per la collettivit, dato che meno gente pu9 concedersi il lusso di guidare un'automo#ile, di dormire in una casa climati!!ata o di prendere l'aereo per andare a pesca nel weeNend' ma an!ich8 degradare l'am#iente fisico, si accentuano le differen!e sociali. La struttura della tecnica di produ!ione incide sui rapporti sociali ancor pi) direttamente di uanto non incida sul fun!ionamento #iologico. (assare dal car#one all'atomo, significa passare dallo smog di oggi a maggiori livelli di radia!ione domani. /uando gli americani trasferiscono le loro raffinerie oltre mare, dove il controllo dell'in uinamento " meno severo, preservano se stessi da odori sgradevoli riservando il pu!!o al Vene!uela e sen!a per uesto diminuire l'avvelenamento del pianeta. .ench8 la discussione pu##lica sui limiti ecologici sia importantissima e appena agli ini!i, e sia pi) che opportuno approfondirla e generali!!arla, " ancora pi) importante prendere coscien!a che i limiti posti dall'am#iente fisico rappresentano solo una dimensione di un pro#lema che di dimensioni ne ha almeno cin ue. .isogna evitare che le al tre dimensioni limitanti siano proiettate su uesta sola e rese incomprensi#ili nella loro specificit e indipenden!a, con pregiudi!io per lo stesso di#attito ecologico. La supercrescita dello strumento minaccia le persone in una maniera radicalmente nuova, pur se analoga alle forme classiche di nocivit e di danno. La minaccia " nuova nel senso che carnefici e vittime sono accomunati nella dualit operatoriRclienti di strumenti inesora#ilmente distruttivi. In uesto gioco, anche se alcuni partono vincenti, alla fine tutti risultano perdenti. Aistinguer9 cin ue modi in cui la popola!ione del pianeta " minacciata dallo sviluppo industriale avan!ato. 2. La supercrescita minaccia il diritto dell'uomo a conservare le sue radici nell'am#iente col uale

si " evoluto. 5. L'industriali!!a!ione minaccia il diritto dell'uomo all'autonomia nell'a!ione. *. La superprogramma!ione dell'uomo in fun!ione del nuovo am#iente minaccia la sua intenzionalit( ;. La centrali!!a!ione dei processi di produ!ione minaccia il suo diritto alla parola, cio" alla politica( G. Il raffor!amento dei meccanismi di usura Co#solescen!a? minaccia il diritto dell'uomo alla propria tradi!ione, il suo ricorso al precedente attraverso il linguaggio, il mito, il rituale e, an!i tutto, il Airitto. &samineremo ueste cin ue minacce, insieme distinte e connesse, rette da una mortale inversione dei me!!i in fini. +na sesta minaccia " costituita dalla frustra!ione profonda generata mediante il soddisfacimento o##ligatorio e condi!ionato' non " la meno sottile, ma non pu9 dar luogo, come le altre cin ue, all'estin!ione dell'uomo n8 si pu9 ricondurre ad alcuna precisa offesa d'un diritto gi definito. La classifica!ione che io faccio ha lo scopo di rendere riconosci#ile il danno Cla nuova minaccia? nella terminologia tradi!ionale della giurispruden!a anglosassone. Che uno strumento anonimo destinato a soccorrere una parte malata provochi un'infe!ione, uesto " un fatto nuovo' ma il male che minaccia chiun ue non " nuovo. /uesta prima classifica!ione pu9 servire come #ase per a!ioni giudi!iarie con cui le persone lese dal fun!ionamento degli strumenti volessero far valere i loro diritti. Chiarire ueste categorie di danni pu9 essere un me!!o per recuperare dei principi di procedura politico,giuridica che permettano alle popola!ioni di capire, mettere sotto accusa e correggere l'attuale s uili#rio del complesso istitu!ionale dell'industria. Concepita in uesti termini, l'identifica!ione della molteplice minaccia non solo favorisce la partecipa!ione pu##lica al processo d'accusa, ma impone inoltre il recupero degli elementi essen!iali del procedimento formale giuridico per la vita politica. Io postulo che i principi che stanno alla #ase di ogni procedura morale, politica e giuridica sono tre% a& il conflitto sollevato dalla persona " legittimo' b& il processo decisionale vigente trae la sua autorit dalla dialettica della storia' c& il ricorso alla popola!ione, ad assem#lee di pari scelti tra uguali Ce non al giudi!io dell'6esperto7?, " l'indispensa#ile suggello di ogni decisione che riguardi la collettivit. Invertire alla radice la struttura tecnica delle nostre istitu!ioni produttive pi) importanti% ecco la rivolu!ione, ecco l'assalto all'avere o al potere delle classi professionali, in mancan!a del uale il trasferimento al pu##lico dei titoli di propriet rimane una mera cerimonia a #eneficio di una nuova classe di commissari,gerenti. & una rivolu!ione che non si pu9 n8 progettare n8 condurre se prima non si recupera Ce si accetta? una struttura formale di procedura. (rima di approfondire la procedura politica che sola pu9 salvaguardare l'e uili#rio umano, conviene centrare l'analisi su ciascuna delle dimensioni in cui si presenta la minaccia.

La degradazione dell'ambiente
L'importan!a dell'e uili#rio tra l'uomo e la #iosfera " un fatto accertato, e all'improvviso ha cominciato a preoccupare molta gente. La degrada!ione dell'am#iente " drammatica ed evidentissima. (er anni, a Citt del 1essico, la circola!ione automo#ilistica " regolarmente aumentata sotto un cielo a!!urro' poi, ad un tratto, " arrivato lo smog e #en presto " diventato peggio che a Los Angeles. Veleni di una poten!a sconosciuta vengono iniettati nel nostro #iosistema. Non c'" modo di eliminarli, n8 me!!o di prevedere se, assommandosi, non finiranno un giorno per ridurre di colpo il nostro pianeta a una cosa morta, come " gi accaduto al lago &rie e al lago .a<Nal. L'uomo " nato e si " evoluto dentro una nicchia cosmica. La :erra " la nostra dimora. & uesta dimora che l'uomo adesso minaccia. Ai solito si identificano nel sovrappopolamento, nella sovra##ondan!a e nella tecnica indifferente ai suoi sottoprodotti le tre for!e che, com#inandosi, mettono in pericolo l'e uili#rio ecologico. (aul &hrlich osserva che volendo affrontare onestamente il pro#lema della 6#om#a demografica7 e della sta#ili!!a!ione dei consumi, si rischia di essere considerati 6nemici del popolo e nemici dei poveri7, e tuttavia ri#adisce che 6certe misure impopolari Cche limitino al tempo stesso le nascite e i consumi? sono la sola speran!a che l'umanit a##ia di evitare una miseria sen!a precedenti7.

$eguito da altri sostenitori della crescita demografica !ero, &hrlich vuole sposare il controllo delle nascite con l'efficien!a industriale. Aa parte sua .arrL Commoner, esponendosi alla critica d'essere un demagogo nemico delle macchine, mette l'accento sulla ter!a incognita dell'e ua!ione, la tecnologia perversa, e afferma che " uesta la principale responsa#ile della recente degrada!ione dell'am#iente. Come molti altri ecologi, Commoner chiede una riattre!!atura dell'industria, pi) che una inversione radicale della struttura di #ase degli strumenti. La suggestione della crisi ecologica ha limitato il di#attito sulla sopravviven!a all'esame di un solo e uili#rio, uello minacciato dallo strumento in uinante. 1a uesto di#attito resta unidimensionale, dun ue sen!a oggetto, anche se si fanno intervenire tre varia#ili, ciascuna caratteri!!ante uno s uili#rio tra l'uomo e il suo am#iente. Il sovrappopolamento accresce il numero degli individui dipendenti da risorse limitate, la sovra##ondan!a o##liga ognuno a spendere pi) energia, e lo strumento distruttivo degrada uesta energia sen!a #eneficio. $e si considerano ueste tre for!e come le sole minacce, e la #iosfera come l'oggetto minacciato, due uestioni, non di pi), meritano di essere discusse% a& uale fattore Co uale for!a? ha maggiormente degradato le risorse genetiche, e uale " il pi) minaccioso per il prossimo futuroI b& uale fattore, nella misura in cui sia riduci#ile o inverti#ile, richiede maggiore atten!ione da parte nostraI $econdo alcuni " pi) facile risolvere il pro#lema del sovrappopolamento, secondo altri " pi) agevole ridurre una produ!ione generatrice di entropia. :utti, ovviamente, sono pi) o meno d'accordo che non si pu9 accrescere il #enessere materiale seguendo le predi!ioni di Herman Sahn e simili ciarlatani. 0nest vuole che ognuno di noi riconosca la necessit di porre un limite alla procrea!ione, al consumo e allo spreco% ma, ancor pi), importa a##andonare l'illusione che le macchine possano lavorare per noi o i terapeuti renderci capaci di servircene. L'unica solu!ione alla crisi ecologica " che gli uomini capiscano che sare##ero pi) felici se potessero lavorare insieme e prendersi cura l'uno dell'altro. +n simile rovesciamento delle idee correnti richiede, in chi l'opera, coraggio intellettuale. &gli infatti si espone a una critica che, per non essere molto acuta, non " meno dolorosa% verr trattato non solo da 6nemico del popolo7 e 6nemico dei poveri7, ma anche da oscurantista contrario alla scuola, al sapere e al progresso. Lo s uili#rio ecologico " un sovraccarico che si aggiunge ad altri per distorcere, ciascuno in una dimensione particolare, l'e uili#rio vitale. (i) oltre mostrer9 come, in uesta prospettiva, il sovrappopolamento " il risultato di uno s uili#rio dell'educa!ione, la sovra##ondan!a deriva dalla monopoli!!a!ione industriale dei valori personali, e la cattiva tecnologia " l'inesora#ile conseguen!a d'una inversione dei me!!i in fini. Il di#attito unidimensionale condotto dai sostenitori delle varie panacee, i uali ritengono compati#ile l'espansione controllata del sistema industriale con la sopravviven!a in e uit, pu9 solo alimentare l'illusoria speran!a che in ualche modo l'a!ione umana opportunamente attre!!ata possa rispondere alle esigen!e del mondo concepito come :otalit,$trumento. +na sopravviven!a garantita #urocraticamente in simili condi!ioni significhere##e un'industriali!!a!ione del ter!iario talmente accentuata, che tutto il pianeta sare##e guidato da un unico sistema di produ!ione e di riprodu!ione pianificato dal centro. $econdo i fautori di uesta solu!ione, dominati da una mentalit industriale, la conserva!ione dell'am#iente fisico potre##e divenire la cura principale del leviatano #urocratico posto alle leve che regolano i livelli di riprodu!ione, di domanda, di produ!ione e di consumo. +na tale risposta tecnocratica alla crescita demografica, all'in uinamento e alla sovra##ondan!a, non potre##e fondarsi che su un accresciuto sviluppo dell'industriali!!a!ione dei valori. La creden!a nella possi#ilit ditale sviluppo si #asa a sua volta su un postulato erroneo, e cio" che 6il successo storico della scien!a e della tecnologia ha reso possi#ile la traduzione dei valori in compiti tecnici* la materiali!!a!ione dei valori. /uel ch'" in gioco " dun ue una nuova defini!ione dei valori in termini tecnici* come elementi del processo tecnologico. I nuovi fini, come fini tecnici, operere##ero cos- nel progetto e nella costru!ione dell'apparato tecnologico, non solo nella sua utili!!a!ione7;. Il rista#ilimento di un e uili#rio ecologico dipende dalla capacit del corpo sociale di reagire contro 4 H. 1arcuse L'uomo a una dimensione* &inaudi, :orino, 23=4.

la progressiva materiali!!a!ione dei valori, contro la loro ridu!ione a compiti tecnici. $e uesta rea!ione non ci sar, l'uomo si trover completamente accerchiato dai prodotti dei suoi strumenti, chiuso sen!a via d'uscita. Avvolto da un am#iente fisico, sociale e psichico da lui stesso fa##ricato, sar prigioniero del suo strumento,guscio, incapace di ritrovare l'antico am#iente col uale si era formato. L'e uili#rio ecologico non sar rista#ilito se non riconosceremo che solo la persona ha dei fini e che solo essa pu9 lavorare per reali!!arli.

Il mono olio radicale


@li strumenti sovrefficienti possono estinguere l'uomo distruggendo l'e uili#rio tra lui ed il suo am#iente. 1a certi strumenti possono essere sovrefficienti in tutt'altro modo% alterando il rapporto tra ci9 che uno ha #isogno di fare da s8 e ci9 che pu9 attingere #ell'e fatto dall'industria. In uesta seconda dimensione di possi#ile s uili#rio, la produ!ione sovrefficiente d luogo a un monopolio radicale( (er monopolio radicale intendo un tipo di dominio di un prodotto, che va molto al di l di ci9 che il termine solitamente indica. @eneralmente si intende per monopolio il controllo esclusivo, da parte di una ditta, sui me!!i di produ!ione o di vendita di un #ene o d'un servi!io. $i dir che la CocaCola ha il monopolio delle #i#ite analcoliche del Nicaragua in uanto " l'unica produttrice di simili #evande, in uel paese, che disponga di me!!i pu##licitari moderni. La Nestl8 impone la propria marca di cioccolato controllando il mercato della materia prima, una fa##rica di automo#ili controllando le importa!ioni dall'estero, una compagnia televisiva assicurandosi una licen!a esclusiva. I monopoli di uesto tipo, " da un secolo che lo si riconosce, sono dei pericolosi sottoprodotti dello sviluppo industriale' e si sono anche emanate delle leggi nel tentativo, pressoch8 vano, di tenerli a freno. Normalmente la legisla!ione con cui si cerca di ostacolare la forma!ione di monopoli ha mirato a impedire che, tramite loro, s'imponesse un limite alla crescita economica' non c'era alcun intento di proteggere l'individuo. /uesto primo tipo di monopolio restringe le possi#ilit di scelta del consumatore o addirittura lo fa trovare di fronte a un unico prodotto sul mercato, ma raramente limita in altri sensi la sua li#ert. +n uomo assetato pu9 desiderare una #i#ita analcolica, fresca e gassata, e trovarsi astretto alla scelta di una sola marca, ma resta li#ero di togliersi la sete #evendo #irra o ac ua. $olo se e uando la sua sete si traduce sen!a possi#ili alternative nel bisogno forzato* nell'ac uisto obbligatorio d'una #ottiglietta di una certa #i#ita, soltanto allora s'installa il monopolio radicale. Con uesto termine io intendo non il dominio di una marca ma la necessit industrialmente creata di servirsi di un tipo di prodotto. $i ha monopolio radicale uando un processo di produ!ione industriale esercita un controllo esclusivo sul soddisfacimento di un #isogno pressante, escludendo ogni possi#ilit di ricorrere, a tal fine, ad attivit non industriali. I trasporti, per esempio, possono monopoli!!are la circola!ione. Le automo#ili possono modellare una citt a loro immagine, eliminando praticamente la locomo!ione a piedi o in #icicletta, come a Los Angeles. La costru!ione di strade per auto#us pu9 annullare la circola!ione fluviale, come in :ailandia. Che l'automo#ile riduca il diritto di camminare, uesto " monopolio radicale, e non il fatto che si contino pi) guidatori di Eiat che di Alfa Homeo. Che la gente sia o##ligata a farsi trasportare e divenga incapace di circolare sen!a motore, uesto " monopolio radicale. Il danno che i trasporti motori!!ati infliggono alla gente in virt) di uesto monopolio radicale " cosa del tutto distinta e indipendente dal danno che producono #ruciando della #en!ina che, in un mondo sovrappopolato, potre##e essere trasformata in alimenti. & distinto anche dall'omicidio automo#ilistico. Certo che le automo#ili #ruciano car#urante in olocausto, certo che sono costose% certo che dal 23D> a oggi in America si sono registrati cento milioni di vittime dell'automo#ile. 1a il monopolio radicale sta#ilito dal veicolo a motore ha un modo tutto suo di distruggere. Le automo#ili creano distan!e, la velocit in tutte le sue forme restringe lo spa!io. $i incuneano autostrade attraverso regioni sovrappopolate, e poi si estorce alla gente un pedaggio per 6autori!!arla7 a superare le distan!e che il sistema del trasporto esige di per s8. /uesto monopolio dei trasporti, come una #estia mostruosa, divora lo spa!io. Anche se gli aerei e gli auto#us fun!ionassero come servi!i pu##lici sen!a contaminare l'aria ed il silen!io e sen!a prosciugare le risorse di energia, la loro velocit inumana degradere##e ugualmente la mo#ilit naturale dell'uomo, e lo costringere##e a dedicare sempre pi) tempo alla circola!ione meccanica.

La scuola pu9 anch'essa esercitare un monopolio radicale sul sapere, ridefinendolo come educa!ione. Einch8 si accetta la defini!ione della realt fornita dall'insegnante, agli effetti ufficiali gli autodidatti sono 6sforniti di educa!ione7. La medicina moderna nega a chi soffre le cure che non siano oggetto di una prescri!ione medica. $i ha monopolio radicale uando lo strumento programmato spossessa la capacit innata dell'individuo. /uesto dominio dello strumento instaura il consumo o##ligatorio e di conseguen!a restringe l'autonomia della persona. J un tipo particolare di controllo sociale, raffor!ato dal consumo o##ligatorio d'una produ!ione di massa che solo le grandi industrie possono fornire. Il controllo esercitato sulle sepolture dalle imprese di pompe fune#ri mostra come sorge e si stabilisce un monopolio radicale e in che cosa si differen!ia da altre forme di chiusura culturale. Nel Cile, fino a ma genera!ione addietro, solo la prepara!ione della fossa e la #enedi!ione della salma erano opera di specialisti il #ecchino e il prete. +n lutto in famiglia creava degli o##lighi sociali, che potevano essere assolti Tdai parenti. la veglia, le ese uie e il pran!o servivano a comporre le liti, a dare li#ero sfogo al dolore, a cele#rare lai vita e la fatalit della morte. La maggior parte delle usan!e erano di natura rituale, oggetto di minu!iose prescri!ioni che variavano dal deserto di Atacama all'estremo $ud freddo e tedesco. (oi, nelle principali citt sorsero imprese di pompe fune#ri. All'ini!io stentarono a trovare clienti perch8, anche in citt, la gente sapeva ancora seppellire i propri morti. Negli anni $essanta ottennero il controllo dei nuovi cimiteri e cominciarono a offrire servi!i forfettari comprendenti la #ara, la cerimonia e l'im#alsama!ione del defunto. Verso il 234D " stata approvata una legge che impone l'o##ligo di servirsi del #eccamorto. /uando otterr il controllo del cadavere, l'impresario delle pompe fune#ri avr il monopolio radicale della sepoltura, cos- come il medico " sul punto di avere il monopolio della morte. La polemica sui servi!i sanitari che in corso negli $tati +niti illustra chiaramente come si rafforza un monopolio radicale per effetto della lotta tra due tipi di fornitori, entram#i industriali. I repu##licani mettono l'accento sulla preven!ione delle malattie, i democratici sulla cura. L'uno e l'altro partito politico pongono il servi!io professionale come uno scottante pro#lema pu##lico, relegando cos- la cura della salute in un am#ito dove la politica ha #en poco d'importante da dire. 0gni partito promette pi) denaro ai medici, agli ospedali ed ai farmacisti. (i) denaro vorr dire meno atten!ione ai fattori non terapeutici che determinano lo stato di salute, maggior presa dell'industria della salute sui fondi pu##lici, ed aumenti del suo prestigio e del suo potere che non diventa meno ar#itrario per il fatto di diventare pi) complesso. (osto nelle mani di una minoran!a, uesto potere accrescer la capacit di sofferen!a e ridurr il poten!iale d'ini!iativa dei malati e dei sani. (i) denaro speso sotto la dire!ione degli specialisti della salute significa pi) gente condi!ionata a sostenere il ruolo dell'ammalato, ruolo che non ha neppure pi) il diritto d'interpretare per proprio conto% una volta accettato il ruolo, infatti, i suoi #isogni pi) semplici non possono essere soddisfatti se non attraverso certi ru#inetti che, per defini!ione professionale, sono rari. @li uomini possiedono la capacit innata di curare, confortare, spostarsi, apprendere, costruirsi una casa e seppellire i propri morti. 0gnuna di ueste capacit risponde a un #isogno. I me!!i per soddisfare uesti #isogni non mancano fin tanto che gli uomini dipendono da ci9 che possono fare da s8 e per s8, ricorrendo solo marginalmente a professionisti. :ali attivit hanno un valore d'uso, ma non necessariamente hanno assunto valore di scam#io% il loro esercizio* spesso, non si definisce culturalmente come lavoro( /ueste soddisfa!ioni elementari si rarefanno uando l'am#iente sociale viene trasformato in modo tale che i #isogni pi) semplici non possono pi) trovare la loro risposta fuori commercio. Cos- si sta#ilisce un monopolio radicale allorch8 gli uomini a##andonano la loro capacit innata di fare uel che possono per s8 e per gli altri, in cam#io di ualcosa di 6meglio7 che solo uno strumento dominante pu9 procurargli. /uesto monopolio radicale rispecchia l'industriali!!a!ione dei valori. Alla risposta personale sostituisce l'oggetto standardi!!ato' crea nuove forme di scarsit attraverso l'accetta!ione di un nuovo criterio di misura, e uindi di classifica!ione, del livello di consumo della gente. /uesta riclassifica!ione provoca l'aumento del costo unitario di fornitura del servi!io, svaluta la presta!ione non professionale, modula l'attri#u!ione dei privilegi, restringe l'accesso alle risorse, rende ostile l'am#iente all'ini!iativa autonoma e mette la gente in stato di

dipenden!a for!osa. Aa uesto monopolio radicale " sempre pi) necessario salvaguardarsi. .isogna difendere l'uomo dall'infan!ia, dalla morte e dalla sepoltura standardi!!ate, sia che il loro consumo venga imposto sotto il segno della li#era impresa, sia che lo esigano i governi nel nome dell'uguaglian!a e del progresso. A##iamo #isogno di uesta difesa anche se nella maggior parte a##iamo ormai accettato di sentirci clienti dei servi!i speciali!!ati. $e non riconosciamo uesta necessit di reagire, il monopolio radicale raffor!er e affiner i propri strumenti a un punto tale da superare la soglia della resisten!a umana all'ina!ione e alla passivit. L'espansione industriale che impone il consumo o##ligatorio ha un limite nel #isogno umano di ini!iativa autonoma. Non sempre " facile determinare che cosa costituisce un consumo for!oso. Il monopolio della scuola non si fonda in primo luogo su una legge che punisca i genitori o i raga!!i colpevoli di diser!ione scolastica. Non che tali leggi non esistano, ma la scuola poggia su un'altra tattica% segrega!ione dei non scolari!!ati, accentramento degli strumenti del sapere sotto il controllo degli insegnanti, trattamento sociale privilegiato per gli studenti. Aifendersi da leggi che rendano o##ligatorie l'educa!ione, la vaccina!ione o il prolungamento della vita umana " importante, ma non #asta. Le procedure che gi permettono di proteggersi contro la priva!ione di un #ene o di un diritto vanno estese ai casi in cui la parte minacciata voglia difendersi dall'o##ligo di consumare, ualun ue sia il tipo di consumo in uestione. La soglia di intollera#ilit di un monopolio radicale non pu9 essere fissata in anticipo, ma se ne pu9 prevenire la minaccia. La legisla!ione che definisca la natura precisa del monopolio ritenuto intollera#ile deve essere frutto di un processo politico. Aifendersi dalla generali!!a!ione del monopolio " difficile uanto difendersi dal dilagare dell'in uinamento. $i " pi) pronti a insorgere contro un attentato ai propri interessi privati che non contro i pericoli che minacciano l'insieme del corpo sociale. I nemici dichiarati dell'automo#ile sono molto pi) numerosi dei nemici del volante% gli stessi che sono contrari alle automo#ili in genere perch8 in uinano l'aria, distruggono il silen!io e schiavi!!ano l'utente, non esitano poi ad usare la propria macchina convinti che essa non in uini granch8, e non hanno alcuna sensa!ione di alienare la propria li#ert uando sono al volante. & ui che si coglie il carattere radicale del monopolio, nel fatto cio" che, in una collettivit, la maggioran!a d pi) peso al vantaggio personale immediato che non al male futuro incom#ente su tutti. La difesa contro il monopolio " ancora pi) difficile se si tiene conto dei fattori seguenti. Aa una parte la societ " gi adesso satura di autostrade, scuole e ospedali' dall'altra, l'innata capacit dell'uomo di formulare atti indipendenti " parali!!ata da tanto tempo che sem#ra essersi atrofi!!ata' infine, le solu!ioni che offrono un'altra possi#ilit, per il fatto d'essere semplici, sem#rano escluse dal campo delle cose immagina#ili. J difficile s#ara!!arsi del monopolio una volta che esso ha gelato la forma del mondo fisico, scleroti!!ato il comportamento e mutilato l'immagina!ione. /uando il monopolio radicale viene scoperto, in genere " troppo tardi per li#erarsene in modo economico. L'elimina!ione di un monopolio commerciale avviene a spese della minoran!a che ne trae profitto, cio" a spese di uei pochi che, di solito, riescono a sfuggire ai controlli. La cosa " diversa nel caso del monopolio radicale, dalla cui continua!ione dipende non il profitto di alcuni ma il modo di vita della maggioran!a. (erch8 sia possi#ile spe!!arlo occorre che la maggioran!a si renda conto che il pericolo incom#ente non " solo la fine del suo stile di vita, ma la fine del suo mondo. :uttavia uesta minaccia, da sola, forse non #asta per indurre la maggioran!a ad affrontare il costo della distru!ione del monopolio. &ssa non accetter di pagarne il pre!!o se non mettendo sulla #ilancia da una parte le promesse di una societ conviviale e dall'altra i miraggi d'una societ di progresso. La gente sceglier la #icicletta solo dopo aver compreso due cose% da un lato che il costo reale dei veicoli rapidi " diventato incalcola#ile' dall'altro, che per ogni ora di vita spesa al servi!io della circola!ione i veicoli a velocit di #icicletta permettono di fare pi) chilometri di ualsiasi altro veicolo pi) veloce. .en poca gente sare##e disposta a pagare il costo della sopravviven!a se confondesse la convivialit con l'indigen!a. Certi sintomi del monopolio radicale cominciano ad affiorare nella coscien!a sociale, e soprattutto uesto% anche nei paesi pi) altamente sviluppati, e ualun ue sia il loro regime politico, il tasso di crescita della frustra!ione supera di gran lunga uello della produ!ione. Certo le politiche di alleviamento della frustra!ione riescono facilmente a distrarre l'atten!ione dalla natura profonda

del monopolio' ma a ogni successo superficiale di ueste politiche, che corregge distorsioni e diluisce la critica in vaghe riforme, il monopolio di cui ci occupiamo non fa che radicarsi ancora pi) saldamente. Il primo dei palliativi " la difesa del consumatore. Il consumatore non pu9 fare a meno dell'automo#ile. (assa da uesta a uella marca. $copre che la maggior parte delle vetture sono pericolose, a ualun ue velocit. Allora si organi!!a con altri consumatori per ottenere vetture pi) sicure, di ualit migliore e pi) durevoli, nonch8 strade pi) larghe e meno pericolose. La vittoria del consumatore " una vittoria di (irro% un recupero di fiducia individuale nei veicoli superpotenti Cpu##lici o privati che siano? significa maggior dipenden!a collettiva nei loro confronti, e una sempre maggiore frustra!ione per chi deve, o vuole, andare a piedi. L'effetto immediato di simili ini!iative per l'autodifesa del consumatore 6intossicato7" uello di migliorare la ualit della droga fornita e di accrescere la poten!a del fornitore' ma alla lunga esse possono anche mettere lo sviluppo di fronte ai propri limiti% pu9 darsi che un giorno le automo#ili diventino troppo care da comprare e le medicine troppo costose da provare. Acuti!!ando le contraddi!ioni intrinseche a un tale processo di industriali!!a!ione dei valori, le maggioran!e possono arrivare a prenderne piena coscien!a. & possi#ile che il consumatore avvertito, uello che sele!iona i suoi ac uisti, alla fine arrivi a scoprire che gli conviene di pi) arrangiarsi da solo. Halph Nader, direttamente, non fa che promuovere e ri#adire la dipenden!a radicale' ma non " detto che, esasperandola, non contri#uisca a farla scoppiare. Il secondo palliativo, che mira a pareggiare il tasso di crescita della produ!ione e uello della frustra!ione, " l'ideologia della pianifica!ione. & illusione diffusa che dei pianificatori animati da ideali socialisti potre##ero in ualche modo creare una societ socialista, in cui i lavoratori dell'industria formere##ero la maggioran!a. I sostenitori di uest'idea trascurano per9 un fatto, e cio" che il margine di adatta#ilit degli strumenti anticonviviali Ccio" uelli che manipolano la persona? " ridottissimo. +na volta che i trasporti, l'educa!ione o l'assisten!a medica siano disponi#ili gratuitamente, c'" rischio che il loro consumo venga imposto con maggior for!a dai tutori della morale, e che il sottoconsumatore venga accusato di sa#otare lo sfor!o na!ionale. In un'economia di mercato, chi vuole curarsi l'influen!a restandosene a letto " penali!!ato con una perdita di introiti' in una societ che si appella al 6popolo7 per raggiungere o#iettivi di produ!ione sta#iliti al vertice, il rifiuto di consumare assisten!a sanitaria e uivale a far professione di pu##lica immoralit. La difesa contro il monopolio radicale " possi#ile a una sola condi!ione% che si esprima, sul piano politico, un accordo unanime sulla necessit di mettere un termine all'aumento del prodotto da consumare. +n tale consenso si situa esattamente all'opposto dell'atteggiamento che " ora comune a tutte le opposi!ioni politiche e che consiste nel chiedere pi) cose utili per pi) gente inutile. L'e uili#rio fra l'uomo e l'am#iente da una parte e, dall'altra, fra la possi#ilit di esercitare un'attivit creativa e la somma dei #isogni elementari da soddisfare in tale maniera, uesto duplice e uili#rio " ormai vicino al punto di rottura. & tuttavia la maggioran!a non ne " preoccupata. A uesto punto #isogna spiegare perch8 i pi) sono ciechi o impotenti di fronte al pericolo. L'accecamento, io credo, " la conseguen!a di un ter!o s uili#rio, uello del sapere' uanto all'impoten!a, essa dipende dal pertur#amento di un uarto e uili#rio, che io chiamo e uili#rio del potere.

La su er rogrammazione
L'e uili#rio del sapere % determinato dal rapporto di due varia#ili% da una parte il sapere proveniente da rela!ioni creative tra l'uomo e il suo am#iente naturale, dall'altra il sapere reificato dell'uomo agito dal suo am#iente attre!!ato. Il primo tipo di sapere " l'effetto dei nodi di rela!ioni che si sta#iliscono spontaneamente tra le persone, nell'impiego di strumenti conviviali. Il secondo sapere discende da un addestramento inten!ionale e programmato. L'apprendimento della lingua materna rientra nella prima categoria, l'ingestione della matematica a scuola appartiene alla seconda. Nessuna persona sensata dire##e che parlare, camminare o occuparsi di un #am#ino siano risultato di una educa!ione formale come invece " di solito per la matematica, la dan!a classica o la pittura.

L'e uili#rio del sapere, cio" il rapporto tra le due varia#ili, " diverso a seconda del luogo e del tempo. Il rito vi ha grandissima parte% un musulmano sa un po' d'ara#o per via della sua preghiera. /uesta ac uisi!ione di sapere avviene per intera!ione in un contesto delimitato da una tradi!ione. J in modo analogo che i contadini riprendono il folNlore della loro terra. Classi e caste moltiplicano le occasioni di apprendere% il ricco sa stare a tavola e parlare in societ Ce tiene lui stesso a dire che 6 ueste cose non si imparano7?' il povero sapr sopravvivere degnamente l dove nessuna scuola pu9 insegnare al ricco come cavarsela. (er l'ac uisi!ione del sapere, fondamentale " la struttura dello strumento% lo strumento conviviale favorisce la scoperta personale, uello industriale alimenta l'insegnamento. In certe tri#), piccole e di forte coesione, il sapere " diviso assai e uamente tra la maggioran!a dei mem#ri della tri#)% ognuno sa la maggior parte di ci9 che il gruppo sa. Alla tappa successiva del processo di civili!!a!ione, vengono introdotti nuovi strumenti, pi) gente sa un maggior numero di cose, ma non tutti sanno pi) fare ogni cosa ugualmente #ene. La maestria, tuttavia, non implica ancora il monopolio della comprensione% si pu9 comprendere ci9 che fa un fa##ro sen!a essere fa##ro, non c'" #isogno di essere cuoco per sapere come si cucina. /uesto gioco com#inato di una informa!ione largamente diffusa e di una attitudine generale a trarne profitto " caratteristico delle societ in cui prevale lo strumento conviviale. La tecnica dell'artigiano pu9 essere compresa osservando il suo lavoro, mentre le risorse complesse che egli mette in opera non possono essere ac uisite se non al termine di una lunga opera!ione disciplinata% l'apprendistato. Il sapere glo#ale di una societ si espande uando, nello stesso tempo, si sviluppano il sapere ac uisito spontaneamente e il sapere trasmesso da un maestro' allora disciplina e li#ert si congiungono armoniosamente. L'espansione del campo di e uili#rio del sapere non pu9 andare all'infinito' contiene in se stessa il proprio limite. /uesto campo " ottimi!!a#ile, non indefinito. (rima di tutto perch8 l'arco di una vita umana " limitato. (oi Ce anche uesto " un fatto inesora#ile? perch8 la speciali!!a!ione dello strumento e la divisione del lavoro si incrementano reciprocamente e, al di l di un certo punto, richiedono una sovraprogramma!ione tanto dell'operatore uanto del cliente. Aa uesto momento, la maggior parte del sapere di ognuno " effetto del volere e del potere altrui. La cultura di un corpo sociale pu9 fiorire in innumerevoli variet, ma ci sono dei limiti materiali alla speciali!!a!ione che non si possono aggirare. In uale am#iente il #am#ino di New QorN vede la luceI In un insieme complesso di sistemi che significano una cosa per uelli che li progettano e un'altra per chi ne fa uso. (osto a contatto con migliaia di sistemi, ai loro punti terminali, l'uomo di citt sa forse servirsi del telefono e del televisore, della legge e delle assicura!ioni, ma non sa come fun!ionano. L'ac uisi!ione spontanea del sapere " limitata ai meccanismi di adattamento a un comfort massificato. L'uomo di citt " sempre meno in grado di farsi tanto le sue cose uanto le sue idee. Ear da mangiare, far la corte o fare l'amore, tutto diventa materia d'insegnamento. Aeviato dall'educa!ione e verso l'educa!ione, l'e uili#rio del sapere si disgrega. $appiamo ci9 che ci " stato insegnato, ma non impariamo pi) da noi stessi. $entiamo d'aver #isogno di essere educati. Il sapere diventa cos- una merce e, come tutte le merci che passano attraverso il mercato, " soggetto alla scarsit. Celare la natura di uesta scarsit " la fun!ione, costosissima, di tutta una multiforme educa!ione. & educa!ione infatti la prepara!ione programmata alla 6vita attiva7 mediante l'ingurgita!ione di istru!ioni confe!ionate in serie, prodotte dalla scuola. 1a " educa!ione anche il collegamento continuo col flusso delle informa!ioni emesse dai media Cinforma!ioni su uello che accade?, come " educa!ione il 6messaggio7 di ogni #ene manufatto. /ualche volta il messaggio " scritto sulla scatola, e #isogna leggerlo. $e il prodotto " pi) ela#orato, la sua forma, il suo colore, le associa!ioni provocate dettano all'utente il modo di servirsene. (ermanente, l'educa!ione lo " in particolare, come ricostituente di stagione, per il dirigente, il poli!iotto e l'operaio speciali!!ato, periodicamente superati dalle innova!ioni nei rispettivi campi. /uando la gente si consuma, e deve continuamente ritornare sui #anchi di scuola per prendere un #agno di sapere e di sicure!!a, uando l'analista deve essere riprogrammato a ogni nuova genera!ione di calcolatori, allora, veramente, il sapere " una merce soggetta alla scarsit. Cos- l'educa!ione diventa, nella societ, il pro#lema pi) scottante e insieme pi) mistificante. 0vun ue il tasso di aumento del costo della forma!ione " superiore a uello del prodotto glo#ale. Ai ci9 si danno due diverse interpreta!ioni. (er l'una, l'educa!ione " un me!!o per raggiungere dei

fini economici' l'investimento di sapere nell'uomo " richiesto dalla necessit di accrescere la produttivit. In uesta prospettiva, l'aumento spropor!ionato del ter!iario terapeutico significa che la produ!ione glo#ale si avvicina all'asintoto. (er parare il pericolo, occorre trovare il me!!o di migliorare il rapporto spesa,ricavo nell'ortopedia pedagogica. Le scuole saranno le prime a essere colpite dal processo di ra!ionali!!a!ione dei meccanismi di capitali!!a!ione del sapere. A mio avviso " un peccato% per uanto distruttiva e inefficace, la scuola, per il suo carattere tradi!ionalista, assicura un minimo di prote!ione al #am#ino' una volta li#erati dagli impacci inerenti al sistema scolastico, gli educatori potre##ero rivelarsi dei 6condi!ionatori7 mortalmente efficaci. Il punto di parten!a della seconda interpreta!ione " opposto% il ter!iario, che non si pu9 peraltro assimilare alla sola educa!ione, " il prodotto sociale pi) pre!ioso dello sviluppo industriale. (ertanto, il declino dell'utilit marginale dell'educa!ione non " un #uon motivo per limitarne la produ!ione. Al contrario, la sostitu!ione della domanda di servi!i alla domanda di #eni segna il passaggio a un'economia sta#ile e, insieme, un miglioramento della 6 ualit della vita7. Nove volte su dieci, le previsioni su uello che sar il 5DDD, nel loro ultimo capitolo, descrivono la felicit come una valanga di consumo ter!iario. /ueste due interpreta!ioni spostano entram#e l'e uili#rio del sapere% concorrono allo sviluppo delle tecniche di manipola!ione educativa, e soffocano ogni curiosit personale. Considerare l'educa!ione come me!!o di produ!ione o come prodotto di lusso " la stessa cosa, dal momento che si concorda nel chiederne sempre nuove dosi. Le due posi!ioni si #asano sul medesimo postulato, segnato da un carattere di fatalit% il mondo moderno " talmente artificiale, alienato, arcano, che trascende la capacit dell'uomo comune e non pu9 essere scoperto ma solo conosciuto per via di rivela!ione dai grandi ini!iati e dai loro discepoli. $ostituire la sveglia meccanica dell'educa!ione al risveglio del sapere significa soffocare nell'uomo il poeta, gelare il suo potere di dare senso al mondo. Non appena separato dalla natura, privato di lavoro creativo, mutilato nella curiosit, l'uomo perde le sue radici, " parali!!ato, appassisce. $ovradeterminare l'am#iente fisico significa renderlo fisiologicamente ostile. Annegare l'uomo nel #enessere significa incatenarlo al monopolio radicale. Corrompere l'e uili#rio del sapere significa trasformare l'uomo in una marionetta dei suoi strumenti. Invischiato nella sua infelicit climati!!ata, l'uomo " castrato% gli resta solo la ra##ia, che lo porta a uccidere oppure a uccidersi. (oeti e #uffoni sono sempre insorti contro l'oppressione dogmatica del pensiero creativo. Attraverso le metafore, essi svelano il significato letterale. Nella cornice dell'humour, mettono in mostra l'insensate!!a di ci9 che pretende d'esser serio. Col loro ingenuo stupore dissolvono le certe!!e, #andiscono i timori e slegano i corpi parali!!ati. Il profeta denuncia le creden!e, mette a nudo le supersti!ioni, sveglia le persone, ne suscita le for!e e l'ardore. Che le ingiun!ioni della poesia, dell'intui!ione, della teoria, contro l'avan!ata del dogma sullo spirito riescano a provocare una rivolu!ione della consapevole!!a, non " impossi#ile. 1a condi!ione perch8 l'e uili#rio del sapere possa essere raddri!!ato " che Chiesa e $tato siano separati, che #urocra!ia della verit e #urocra!ia del #enessere siano divise, che il sapere o##ligatorio e for!oso e l'a!ione politica siano distinti. La scrittura poetica non far esplodere la societ se non calandosi nella forma del processo politico. @i altre volte il Airitto " servito a slegare l'ideologia dalle leggi. Il Airitto che gi difese il corpo sociale dalle esor#itanti pretese dei chierici, pu9 ora farlo contro uelle degli educatori. Non corre molta differen!a tra l'o##ligo di andare a scuola, o altrove, e uello di andare in chiesa. +n giorno il Airitto potr reali!!are la separa!ione tra educa!ione e politica, su cui si fonda in linea di principio la societ. 1a sin d'ora esso pu9 servire a com#attere la prolifera!ione del ter!iario ed il suo impiego per la riprodu!ione di un capitalismo del sapere e di una societ di classe fondata sulla reifica!ione dell'educa!ione. Comprendere per davvero l'aumento del costo dell'educa!ione suppone che siano note le due facce del pro#lema% prima di tutto, che lo strumento non conviviale comporta come inevita#ile effetto collaterale un aumento della spesa educativa che presto supera la produttivit totale della societ' e in secondo luogo, che un'educa!ione attre!!ata in maniera non conviviale " economicamente impratica#ile. Il primo aspetto ci fa capire la necessit di passare a una societ in cui lavoro, svago e politica

favoriscano l'apprendimento, una societ che fun!ioni con un minor grado di educa!ione formale. Il secondo aspetto ci fa capire la possi#ilit di attuare delle solu!ioni educative che facilitino un'ac uisi!ione spontanea del sapere, confinando l'insegnamento programmato a casi limitati e chiaramente specificati. $u tutta la superficie del pianeta, lo strumento altamente capitali!!ato richiede un uomo im#ottito d'uno stocN di sapere. Aopo la seconda guerra mondiale, la ra!ionali!!a!ione della produ!ione ha penetrato le regioni cosiddette arretrate e le metastasi industriali hanno preso a esercitare sulla scuola un'intensa domanda di personale programmato. La prolifera!ione di uesto tipo di #enessere esige un appropriato condi!ionamento per viverci insieme. Ci9 che la gente impara nelle scuole che si moltiplicano in 1alesia o nel .rasile ", innan!i tutto, misurare il tempo con l'orologio del programmatore, stimare l'avan!amento con gli occhiali del #urocrate, appre!!are l'accresciuto consumo con il cuore del mercante, considerare il perch8 del lavoro con gli occhi del responsa#ile sindacale. /uesto non " il maestro di scuola a insegnarglielo, ma il percorso programmato prodotto e nello stesso tempo o#literato dalla struttura scolastica. Ci9 che insegna il maestro non ha importan!a dal momento che i #am#ini devono trascorrere centinaia di ore riuniti per classi d'et, assoggettarsi alla routine del programma Cil percorso o curriculum?, e ricevere un diploma in #ase alla loro capacit di assoggettarvisi. Che cosa si impara a scuolaI $i impara che pi) ore vi si passano, pi) aumenta il proprio pre!!o sul mercato. $i impara a valori!!are il consumo scaglionato di programmi. $i impara che tutto ci9 che " prodotto da un'istitu!ione dominante vale e costa caro, anche uello che non si vede, come l'educa!ione o la salute. $i impara a valori!!are l'avan!amento gerarchico, la sottomissione e la passivit, e persino la devian!a,tipo che il maestro ama interpretare come sintomo di creativit. $i impara a #rigare sen!a indisciplina i favori del #urocrate che presiede alle sedute uotidiane, il professore a scuola, il capo in fa##rica. $i impara a definirsi come detentori di un capitale di sapere nella specialit in cui si " investito il proprio tempo. $i impara, infine, ad accettare sen!a mugugni il proprio posto nella societ, cio" la classe e la carriera precise che corrispondono rispettivamente al livello e al campo di speciali!!a!ione scolastica. L'educa!ione non diventa una necessit soltanto perch8 occorre diplomare la gente per sele!ionare uelli a cui si dar lavoro, ma anche per controllare uelli che accedono al consumo. & lo sviluppo industriale stesso che porta l'educa!ione a esercitare il controllo sociale indispensa#ile per un uso efficiente dei prodotti. L'industria edili!ia nei paesi dell'America Latina " un #uon esempio delle disfun!ioni educative provocate dagli architetti. In uesti paesi, le grandi citt sono contornate da vaste !one, favelas* barriadas o poblaciones* dove la gente si costruisce i suoi ripari da sola. Non costere##e molto prefa##ricare degli elementi d'a#ita!ione e per servi!i comuni facili da montare% la gente potre##e costruirsi a#ita!ioni pi) durevoli, pi) confortevoli e pi) salu#ri, e nello stesso tempo apprendere##e l'uso di nuovi materiali e di nuovi sistemi. Invece di uesto, invece di incoraggiare l'attitudine innata nell'uomo a modellare il proprio am#iente, i governi paracadutano su ueste #idonvilles dei servi!i comuni concepiti per una popola!ione che viva in case di tipo moderno. Con la loro semplice presen!a, la superstrada asfaltata, la scuola nuova e il posto di poli!ia in vetro e acciaio definiscono come modello l'edificio disegnato e costruito da specialisti, e in tal modo appongono sulla casa che ci si costruisce da soli il marchio della #idonville, riducendola a non essere altro che una #aracca di latta. /uesta defini!ione " poi consacrata dalla legge, la uale rifiuta il permesso di costruire a chi non pu9 presentare un progetto firmato da un architetto. Cos- si spoglia la gente della sua attitudine naturale a investire il proprio tempo personale nella crea!ione di valori d'uso, e la si o##liga a un lavoro salariato% potr cos- scam#iare il suo salario con lo spa!io industrialmente condi!ionato. & la si spoglia anche della possi#ilit di imparare facendo. Il tipo di costru!ione che la scuola ha reso possi#ile rende a sua volta necessaria la scuola. La societ industriale esige che alcuni siano programmati per guidare camion, altri per costruire case. Ad altri ancora si deve insegnare a vivere nei grandi complessi. Insegnanti, assistenti sociali e poli!iotti lavorano a #raccetto per mantenere la popola!ione sottopagata o par!ialmente disoccupata in case che n8 si " fatta da s8 n8 pu9 modificare. In tal modo l'economia reali!!ata nella costru!ione di simili complessi a#itativi fa aumentare, naturalmente, il costo di manuten!ione dell'immo#ile, ma esige inoltre per spese ter!iarie un multiplo della somma risparmiata% per

istruire, animare, promuovere, ossia per controllare, conformare e condi!ionare il locatario. (er sistemare pi) persone su una superficie minore, il .rasile e il Vene!uela hanno fatto l'esperimento dei grandi immo#ili. Aapprima " stato necessario che la poli!ia sloggiasse la gente dalle 6catapecchie7 e la rialloggiasse in appartamenti. (oi gli assistenti sociali si sono cimentati nel duro compito di sociali!!are dei locatari non sufficientemente scolari!!ati per comprendere da soli che non si allevano maiali sul #alcone di un undicesimo piano e non si coltivano fagiolini rossi nella vasca da #agno. A New QorN chi non ha dodici anni di scolarit " considerato alla stregua di un invalido% diventa inoccupa#ile e cade sotto la tutela di assistenti sociali che decidono come dovr vivere. Il monopolio radicale dello strumento sovrefficiente estorce al corpo sociale un crescente Ce costoso? condi!ionamento dei suoi clienti. Le automo#ili prodotte dalla Eord richiedono, per essere riparate, dei meccanici periodicamente riciclati dalla fa##rica stessa. I fautori del 6miracolo verde7 sele!ionano delle sementi ad alto rendimento le uali possono essere usate solo da una minoran!a che disponga di un duplice concime% uello chimico e uello dell'educatore. (i) salute, pi) velocit e pi) raccolto significano individui pi) ricettivi, pi) passivi, pi) disciplinati. Le scuole produttrici di controllo sociale, prendendo a proprio carico la maggior parte del costo di ueste discuti#ili con uiste, con ci9 stesso lo mascherano. Cedendo alle pressioni esercitate su di lei in nome del controllo sociale, la scuola tocca e supera la sua seconda soglia critica. I pianificatori fa##ricano programmi pi) variati e pi) complessi, la cui utilit marginale per ci9 stesso diminuisce. 1entre la scuola allarga il campo delle sue pretese, altri servi!i si scoprono una missione educatrice. La stampa, la radio e la televisione non sono pi) soltanto me!!i di comunica!ione, dal momento che le si mette coscientemente al servi!io dell'integra!ione sociale. I settimanali aumentano la loro diffusione riempiendosi di informa!ioni stereotipate, diventano dei prodotti finiti che forniscono gi #ell'e confe!ionata un'informa!ione filtrata, asettica, predigerita. /uesta 6migliore7 informa!ione soppianta l'antica discussione del f9ro dei semplici, della plaza3 col pretesto di informare, suscita una docile #ulimia di alimenti precotti e uccide la capacit naturale di scegliere, padroneggiare, organi!!are l'informa!ione. $i offre al pu##lico ualche vedette o ualche specialista volgari!!ato dai confe!ionatori del sapere, mentre la voce dei lettori viene confinata, dopo attenta sele!ione, nella ru#rica delle 6lettere al direttore7 o nelle docili risposte alle varie inchieste promosse dallo stesso rotocalco. 0ra, gli uomini non hanno #isogno di una maggiore uantit di insegnamento. Hanno #isogno di imparare certe cose. .isogna che imparino a rinunciare, il che non si apprende a scuola, che imparino a vivere entro certi limiti, come " necessario per esempio per far fronte al pro#lema della natalit. La sopravviven!a umana dipende dalla capacit degli interessati di imparare presto, da loro stessi* uello che non possono fare( @li uomini devono imparare a controllare la loro riprodu!ione, il loro consumo e il loro uso delle cose. & impossi#ile educare la gente alla povert volontaria, cos- come l'autocontrollo non pu9 essere il risultato di una manipola!ione. & impossi#ile insegnare la rinuncia gioiosa ed e uili#rata, in un mondo strutturalmente tutto orientato a produrre sempre di pi) ed a creare l'illusione che ci9 costi sempre meno. .isogna Cper scegliere un esempio? che tutti imparino il perch8 e il come del controllo delle nascite. Il motivo " chiaro% l'uomo si " evoluto su una particella del cosmo' il suo universo, circoscritto dalle risorse dell'ecosfera, non pu9 ammettere che un numero limitato di occupanti. La tecnica ha modificato le caratteristiche di uesta nicchia ecologica e l'ecosfera pu9 ora accogliere pi) a#itanti, ciascuno meno adatto vitalmente al proprio am#iente, ciascuno avente in media meno spa!io, meno competen!a, meno tradi!ione. Il tentativo di fa##ricare un am#iente 6migliore7 si " rivelato altrettanto presuntuoso uanto uello di 6migliorare7 la salute, l'educa!ione o la comunica!ione. Il risultato " che oggi c e pi) gente che si sente sempre meno a proprio agio. I nuovi strumenti che hanno favorito la crescita della popola!ione non possono assicurarne la sopravviven!a. L'entrata in fun!ione di nuovi strumenti ancora pi) potenti accresce il numero dei frustrati pi) rapidamente di uanto accresca il totale della popola!ione. $u un mercato stracolmo, la caren!a si accentua ed esige sempre pi) la programma!ione dei clienti. Il successo di ualun ue pianifica!ione riposa su un fattore,chiave% il controllo del numero degli individui per i uali si pianifica. 1a, fino a oggi, tutte le pianifica!ioni demografiche sono fallite% la

gente limita le nascite solo uando l'a##ia deciso per proprio conto. Il paradosso " che l'uomo oppone la sua pi) forte resisten!a proprio all'insegnamento di cui avre##e maggiormente #isogno. /ualun ue programma di controllo delle nascite condotto sul modello industriale avr lo stesso decorso che hanno avuto altri sfor!i di terapia imposta, come la scuola e l'ospedale. All'ini!io giocher l'effetto di sedu!ione' poi verr l'escalation dell'a#orto e della sterili!!a!ione o##ligatori' alla fine si avr l'argomento decisivo per perpetrare genocidi, paupericidi e altre forme di megamorte. L'orrore dell'applica!ione della scien!a moderna a strutture manipolatrici non si presenta in nessun altro campo con tanta mostruosa eviden!a come nel campo demografico. $en!a la pratica di una contracce!ione volontaria ed efficace, l'umanit sar schiacciata dal proprio numero prima ancora d'essere schiacciata dalla poten!a dei propri strumenti. 1a la generali!!a!ione della contracce!ione non pu9 in alcun caso esser opera di un'organi!!a!ione manipolatrice dotata di un suo strumento miracoloso. +na nuova pratica, opposta a uella d'oggi, pu9 derivare solo da un nuovo rapporto tra l'uomo e il suo strumento% per essere efficace, la contracce!ione esige che si generali!!i uella mentalit conviviale che sola rende possi#ile il controllo dello strumento in uestione. I sistemi richiesti dal controllo delle nascite sono l'esempio,tipo dello strumento conviviale moderno% integrano i dati della scien!a pi) avan!ata con arnesi utili!!a#ili al pre!!o di un minimo di #uon senso e di esperien!a. :ali sistemi offrono un insieme di nuovi me!!i per esercitare le pratiche millenarie di contracce!ione, sterili!!a!ione e a#orto. @ra!ie al loro #asso costo, possono esser resi accessi#ili a chiun ue. Aata la loro variet, si conciliano con le creden!e, le occupa!ioni e le situa!ioni pi) diverse. Con ogni eviden!a, sono strumenti che strutturano la rela!ione che ciascuno ha con il proprio corpo e con gli altri. $ono predestinati all'uso conviviale. Il controllo delle nascite " un'impresa da reali!!are entro un tempo ridottissimo. Non potr essere reali!!ata se non in modo conviviale. & un controsenso pretendere di imporre a una popola!ione l'uso dello strumento conviviale negli atti riguardanti la sfera sessuale, e per un altro verso continuare a condi!ionarla al solo consumo in tutte le altre sfere Cinclusa la fantasia sessuale?. & assurdo chiedere a un contadino #rasiliano di usare da solo il preservativo, dopo che gli si " insegnato a dipendere dal medico per le inie!ioni e le ricette, dall'avvocato per risolvere una lite e dall'insegnante per imparare a leggere e scrivere. & un controsenso oggi legiferare sull'a#orto come 6atto medico7 uando " divenuto pi) semplice che mai riconoscere l'ini!io di una gravidan!a o interromperla. 1a non " meno utopistico immaginare che in India l'istitu!ione medica affidi di sua volont la sterili!!a!ione a degli assistenti analfa#eti addestrati allo scopo. Il giorno in cui gli interessati prenderanno coscien!a che uesta delicata opera!ione pu9 essere eseguita altrettanto #ene, se non meglio, da un profano, purch8 sia capace dell'atten!ione e dell'a#ilit che sono per esempio richieste per la pratica ancestrale della tessitura di un san* uel giorno segner la fine del monopolio dei medici su tutta una serie di opera!ioni non tanto costose da essere escluse per i pi). Via via che strumenti postindustriali ra!ionali si diffonderanno, i ta#) dello specialista seguiranno l'attre!!atura industriale nella sua caduta come l'avevano accompagnata nella sua gloria. Lo strumento semplice, povero, trasparente " un umile servitore e condi!ione per interscam#i personali' lo strumento ela#orato, complesso, arcano " un padrone arrogante e si erge come #arriera fra uomo e uomo.

La

olarizzazione

L'industriali!!a!ione moltiplica gli uomini e le cose. I sottoprivilegiati crescono di numero, mentre i privilegiati consumano sempre di pi). Ai conseguen!a, tra i poveri aumenta la fame e tra i ricchi la paura. @uidato dal #isogno e dal sentimento d'impoten!a, il povero reclama un'industriali!!a!ione accelerata' spinto dalla paura e dal desiderio di proteggere il suo star meglio, il ricco s'impegna in una difesa sempre pi) ra##iosa e rigida. 1entre il potere si polari!!a, l'insoddisfa!ione si generali!!a. La possi#ilit che pur ci " data di creare per tutti maggiore felicit con meno a##ondan!a, " relegata al punto cieco della visione sociale. /uesto accecamento nasce dallo s uili#rio della #ilancia del sapere. @li intossicati dall'educa!ione sono #uoni consumatori e #uoni utenti. Vedono la loro crescita personale sotto forma di una accumula!ione di #eni e di servi!i prodotti dall'industria. An!ich8 fare le cose da se stessi, preferiscono riceverle #ell'e pronte dall'istitu!ione. $offocano il loro potere innato di apprendere il

reale. Lo s uili#rio della #ilancia del sapere spiega come l'avan!ata del monopolio radicale dei #eni e dei servi!i non venga uasi affatto percepita dall'utente. 1a non ci dice perch8 costui si senta tanto impotente a modificare le disfun!ioni, nella misura in cui le percepisce. J ui che interviene l'effetto di un uarto tipo di sconvolgimento% la polari!!a!ione crescente del potere. $otto la spinta della megamacchina in espansione, il potere di decidere del destino di tutti si concentra nelle mani di alcuni. &, in uesta frenesia di crescita, le innova!ioni che migliorano la sorte della minoran!a privilegiata crescono ancora pi) rapidamente del prodotto glo#ale. +n aumento del * per cento del livello di vita americano costa venticin ue volte pi) caro di un uguale aumento del livello di vita in India, paese che pure " pi) popoloso e prolifico del Nord America. Nella corsa alla crescita industriale, la condi!ione del povero pu9 essere migliorata se il ricco consuma di meno, mentre uella del ricco non pu9 esserlo se non al pre!!o della spolia!ione mortale del povero. Il ricco sostiene che sfruttando il povero lo arricchisce perch8 in ultima analisi egli crea a##ondan!a per tutti' e le 8lites dei paesi poveri diffondono uesta favola. Il ricco si arricchir e spoglier pi) d'un povero nel prossimo decennio. Il fatto che il mercato interna!ionale fornisca loro del frumento, imporr ai paesi poveri di costruire reti di trasporto e di distri#u!ione, a un pre!!o sociale che sare##e praticamente #astato a trasformare l'agricoltura locale. 1a l'angoscia che ci stringe nell'osservare la controproduttivit delle politiche di 6sviluppo7 non deve impedirci di comprendere la struttura della riparti!ione del potere, che costituisce la uarta dimensione attraverso cui il sovrasviluppo esercita i suoi effetti distruttivi. L'industriali!!a!ione sfrenata fa##rica la povert moderna. J vero che i poveri hanno un po' pi) di soldi, ma con uel loro poco denaro possono fare di meno% e non tanto a causa dell'aumento dei pre!!i, uanto per la paralisi che colpisce la produ!ione dei valori che non siano merci. La moderni!!a!ione della povert va di pari passo con la concentra!ione del potere% potere che consiste soprattutto nel decidere uello che si potr o dovr produrre. & un punto da comprendere #ene, altrimenti non si coglie la natura profonda della polari!!a!ione. La povert si moderni!!a% la sua soglia monetaria si eleva perch8 nuovi prodotti industriali si presentano come #eni di prima necessit, restando tuttavia inaccessi#ili ai pi). Nel ter!o mondo, gra!ie alla 6rivolu!ione verde7, il contadino povero " espulso dalla sua terra. Come salariato agricolo guadagna di pi), ma i suoi #am#ini non mangiano pi) come una volta. Il cittadino americano che guadagna dieci volte pi) del salariato agricolo " anche lui disperatamente povero. &ntram#i pagano sempre pi) caro un crescente UessermenoV. Complementarmente, cresce il divario tra ricchi e poveri, poich8 il controllo della produ!ione " centrali!!ato al fine di produrre sempre di pi) per il maggior numero. 1entre la salita delle soglie di povert " conseguen!a della struttura del prodotto industriale, l'aumento del divario tra poveri e potenti dipende dalla struttura dello strumento. Chi vuole risolvere il primo aspetto del pro#lema sen!a considerare il secondo, non fa che sostituire alla caren!a di cose una caren!a di voce. La ridistri#u!ione del prodotto non " il rimedio alla polari!!a!ione del controllo. Con lo strumento fiscale si ovvia agli effetti superficiali della concentra!ione industriale del potere. L'imposta sul reddito trova il suo complemento nei sistemi di sicure!!a sociale, di sussidi e di e ua distri#u!ione del #enessere. (u9 anche accadere che al di l di una certa soglia il capitale venga statali!!ato, o che si decida di ridurre il ventaglio dei salari. 1a un simile controllo del reddito privato non pu9 essere efficace se non " accompagnato da un controllo sul consumo dei privilegi attri#uiti all'individuo in virt) della sua fun!ione di produttore. Ai per s8 il controllo del reddito non ha alcun effetto eguagliatore sui privilegi che contano veramente in una societ dove l'impiego " diventato pi) importante della famiglia. Einch8 i lavoratori saranno classificati in #ase al grado di capitali!!a!ione di for!a,lavoro che a ciascuno si imputa, la minoran!a detentrice di stocN di sapere ad alta uota!ione si arrogher regolarmente tutti i privilegi che permettono di guadagnare tempo( La concentra!ione dei privilegi nelle mani di pochi " inerente alla produttivit industriale. Appena un secolo fa, nessuno avre##e potuto immaginare la concentra!ione del potere e dell'energia che oggi ci sem#ra normale. In una societ moderna, l'energia industriali!!ata supera enormemente l'energia meta#olica glo#ale, cio" l'energia di cui dispone il corpo umano per svolgere determinati compiti. Il rapporto tra l'energia meccanica e l'energia umana disponi#ile " di 2G in Cina e di *DD negli $tati +niti. & le reti elettriche concentrano il controllo dell'energia e

l'eserci!io del potere pi) efficacemente di uanto non ci riuscisse la frusta nelle civilt antiche. La riparti!ione sociale del controllo del consumo di energia si " modificata radicalmente. Il fun!ionamento e, pi) ancora, il disegno dell'infrastruttura energetica di una societ moderna impongono l'ideologia del gruppo dominante, con una for!a e una penetra!ione inconcepi#ili per il sacerdote dell'antico &gitto o per il #anchiere del secolo BVII. In uanto me!!o di dominio, la moneta perde il suo valore a vantaggio del car#urante. $e per capitale si intende ci9 che fornisce l'energia trasformatrice, l'infla!ione energetica ha ridotto la maggioran!a all'indigen!a. Via via che lo strumento s'ingrossa, il numero degli operatori poten!iali diminuisce. Via via che lo strumento diviene pi) efficiente, l'operatore impiega pi) #eni e servi!i costosi. Nei cantieri guatemaltechi, l'ingegnere " il solo ad avere l'aria condi!ionata nella sua #aracca. Il suo tempo " cos- pre!ioso che egli prende l'aereo per andare nella capitale, e le sue decisioni sono cosimportanti che le comunica con una radio trasmittente a onde corte. 0vviamente, l'ingegnere ha guadagnato i suoi privilegi accaparrandosi i fondi pu##lici per ottenere i suoi titoli di studio. Il manovale indio non avverte la posi!ione relativamente privilegiata del suo capos uadra' invece i geometri e i disegnatori, che sono stati scolari!!ati ma non sono arrivati fino alla laurea, soffrono tutt'a un tratto pi) acutamente il caldo del cantiere e la lontanan!a dalle famiglie. $ono relativamente impoveriti di tutta l'efficien!a supplementare guadagnata dal loro capo. 1ai lo strumento " stato tanto potente. & mai " stato a tal punto accaparrato da una 8lite. Il diritto divino non correva tanto in soccorso dei re d'una volta uanto la crescita dei servi!i soccorre i fun!ionari d'oggi, nell'interesse supremo della produ!ione. I sovietici giustificano i trasporti supersonici dicendo che fanno risparmiare tempo ai loro scien!iati. I trasporti a grande velocit, le reti di telecomunica!ione, le cure mediche speciali e l'assisten!a illimitata della #urocra!ia vengono presentate come necessit per ottenere il massimo dagli individui che sono stati oggetto del massimo di capitali!!a!ione. La societ del megastrumento dipende per la sua sopravviven!a da molteplici sistemi che impediscono ai pi) di far valere la loro parola. /uest'ultimo privilegio " riservato agli individui riconosciuti come i pi) produttivi. Normalmente la produttivit di un individuo si misura dall'investimento educativo di cui " stato oggetto, dall'importan!a mondo industriale. $i pu9 immaginare che il Nord America cessi di sfruttare la sottoindustriali!!a!ione dell'America Latina, ma non che cessi di destinare le sue donne alle corv8es non industriali!!a#ili. L'espansione dell'industria si arrestere##e se le donne ci for!assero a riconoscere che la societ non " pi) vitale uando un solo modo di produ!ione eserciti il suo dominio sull'insieme. & urgente prendere coscien!a della pluralit dei modi di produ!ione, ciascuno valido e rispetta#ile, che una societ, per essere vitale, deve far coesistere. /uesta presa di coscien!a ci rendere##e padroni della crescita industriale. La crescita si arrestere##e se le donne e le altre minoran!e tenute lontane dal potere esigessero un lavoro egualmente creativo per tutti, an!ich8 reclamare l'eguaglian!a dei diritti sulla mega,attre!!atura manipolata fino ad oggi dall'uomo soltanto. $olo una struttura di produ!ione che protegga l'eguale riparti!ione del potere permette un eguale godimento dell'avere.

L'obsolescenza
La ricostru!ione conviviale suppone lo smantellamento dell'attuale monopolio dell'industria, non la soppressione di ualun ue produ!ione industriale. Implica che sia ridotta la polari!!a!ione sociale dovuta allo strumento, affinch8 nella for!a produttiva coesista una pluralit dinamica di strutture complementari e uindi una pluralit di am#ienti e di 8lite. Hichiede l'ado!ione di strumenti che mettano in opera l'energia del corpo umano, non il regresso verso uno sfruttamento dell'uomo. &sige una considerevole ridu!ione della serie di trattamenti o##ligatori, ma non impedisce a nessuno di farsi insegnare o curare se lo desideri. +na societ conviviale non " una societ congelata. La sua dinamica dipende dall'ampia riparti!ione del controllo dell'energia, cio" del potere di operare un cam#iamento reale. Nel sistema attuale di o#solescen!a programmata su larga scala, alcuni centri di decisione impongono l'innova!ione all'intera societ e privano le comunit di #ase del potere di scegliersi il loro domani' in tal modo " lo strumento a imporre la dire!ione e il ritmo dell'innova!ione. +n processo ininterrotto di ricostru!ione conviviale " possi#ile a condi!ione che il corpo sociale protegga il potere delle persone e delle collettivit di modificare e

rinnovare i loro modi di vivere, i loro strumenti, il loro am#iente, in altri termini il potere di dare al reale un volto nuovo. In uesta minaccia che l'industria fa incom#ere sul passato e l'avvenire, sulla tradi!ione dell'utopia, sta la uinta dimensione in cui va salvaguardato l'e uili#rio. La polari!!a!ione sociale, si " visto, risulta da due fattori com#inati% l'aumento del costo dei #eni e dei servi!i prodotti e confe!ionati dall'industria, e la rarit crescente degli impieghi considerati altamente produttivi. L'o#solescen!a, dal canto suo, produce la svalori!!a!ione. /uesta svalorizzazione non " effetto di un tasso generale di cam#iamento, ma del cam#iamento che su#iscono i prodotti che esercitano un monopolio radicale. La polarizzazione sociale " determinata dal seguente fatto% il costo dei #eni e dei servi!i standardi!!ati " divenuto tale che la maggior parte della gente non pu9 accedere al loro insieme' pi) se ne aumenta la produ!ione, pi) si eguali!!a una distri#u!ione, pi) si esclude il consumatore dal controllo su ci9 che riceve. L'o#solescen!a, da parte sua, pu9 divenire intollera#ile anche a chi non " espulso dal mercato% essa o##liga il consumatore a staccarsi continuamente da ci9 che " stato costretto a desiderare, pagare e installare nella sua esisten!a. La necessit artificiale e l'o#solescen!a pianificata sono due dimensioni distinte della sovrefficien!a, che sostengono una societ in cui il livello di consumo non solo rispecchia ma crea la gerarchia del privilegio. Ci9 che pi) importa non " che l'o#solescen!a for!ata distrugga vecchi modelli o vecchi sistemi, che Eord si s#ara!!i di un tipo d'auto non fornendo pi) pe!!i di ricam#io, o che la poli!ia escluda dalla circola!ione le automo#ili vecchie, che non rispondono alle ultime norme di sicure!!a. (er mancan!a di #en!ina o per desiderio di efficien!a, si pu9 anche sostituire l'automo#ile con l'aerotreno. Il rinnovamento " intrinseco a un modo di produ!ione industriale accoppiato a un'ideologia di progresso. Il prodotto non pu9 essere migliorato se non riattrezzando la megamacchina' e perch8 ci9 6renda7, occorre creare immensi mercati in finzione del nuovo modello. La maniera migliore di aprire un mercato " di assimilare il nuovo prodotto a un importante privilegio. $e l'identifica!ione riesce, il vecchio modello " svalori!!ato e il consumatore si a##andona all'ideologia dello sviluppo illimitato nel uale egli si integra al ritmo della migliorata 6 ualit7 del #ene di consumo. @li individui, ma anche i paesi, si classificano socialmente secondo l'an!ianit del loro stocN di strumenti e di #eni. Alcuni, la minoran!a, possono permettersi il lusso di avere sempre l'ultimo modello, gli altri si servono ancora di armi, automo#ili, lavatrici e medicinali vecchi di cin ue o uindici anni' pro#a#ilmente passano le vacan!e in al#erghi altrettanto fuori moda, cio" declassati. Il livello di o#solescen!a del loro consumo indica esattamente dove si trovano nella scala sociale. La classifica!ione sociale degli individui in #ase all'et degli oggetti che utili!!ano non " appannaggio del solo capitalismo. 0vun ue l'economia sia fondata sulla produ!ione e confe!ione massive di #eni e servi!i soggetti a usura, solo pochi privilegiati hanno accesso alle ultime novit. $olo poche infermiere partecipano ai corsi di anestesia pi) moderni, e solo alcuni #urocrati possono viaggiare a #ordo dell'ultimo modello di auto o aereo. 0gnuno, nell'8lite costituita in seno alla minoran!a, riconosce e classifica l'altro secondo l'et dei suoi strumenti, se non dell'e uipaggiamento domestico, per lo meno del materiale d'ufficio. L'innova!ione costa cara, e per giustificare la spesa il dirigente deve provare che essa " un fattore di progresso. (er tradurre in cifre uesto progresso, in una economia pianificata il dipartimento di ricerca e sviluppo chiama in proprio aiuto la pseudo,scien!a, mentre in una economia di mercato l'ufficio vendite fa ricorso a ricerche di mercato. In ogni caso, l'innova!ione periodica alimenta la creden!a che l'ha generata, l'illusione che il nuovo corrisponda al meglio. /uesta creden!a " divenuta parte integrante della mentalit moderna. $i dimentica soltanto che tutte le volte che una societ industriale si nutre di tale illusione, ogni nuova unit lanciata sul mercato crea pi) #isogni di uanti non ne soddisfi. $e ci9 che " nuovo " migliore, ci9 che " vecchio non " realmente #uono' la sorte dell'umanit, nella sua schiacciante maggioran!a, " allora #en triste. Il nuovo modello produce una nuova povert. Il consumatore, l'utente, risente duramente la distan!a tra ci9 che ha e ci9 che sare##e meglio avere. 1isura il valore di un prodotto dalla sua novit, e si presta a un'educa!ione permanente, ai fini del consumo e dell'uso dell'innova!ione. Niente sfugge all'o#solescen!a, neppure i concetti. La logica del 6sempre meglio7 sostituisce uella del #ene come norma strutturante dell'a!ione. +na societ impegnata nella corsa allo 6star meglio7 sente come una minaccia l'idea stessa di una

ualsiasi limita!ione del progresso. J cos- che l'individuo che non cam#ia oggetti o terapie conosce il rancore del fallimento e chi ne cam#ia scopre la vertigine della caren!a. Ci9 che ha lo nausea, e ci9 che vuole avere lo fa soffrire. Il cam#iamento accelerato produce su di lui gli stessi effetti che l'assuefa!ione a una droga% si prova, si ricomincia, ci si a#itua, si crede di potersi controllare, ci si ammala, si crolla. La dialettica della storia va in frantumi. Il rapporto tra il presente e la tradi!ione svanisce. Il linguaggio perde le sue radici, la memoria sociale si raggela, il precedente cessa di avere influen!a sul Airitto. L'accordo sull'a!ione legale, sociale e politica si orienta cos- verso l'alchimia futurologica. 1a se si sta#ilissero confini alla crescita, si o#ietta, e se ci si mettesse a produrre una somma finita e durevole di #eni industriali!!ati, sare##e la fine per la li#ert di sperimentare e di innovare. L'o#ie!ione sare##e giustificata se ui mi stessi occupando di un nuovo modello di economia di sviluppo. 0ggi il modello ultima moda " appunto una produ!ione pulita e limitata di #eni, e uno sviluppo illimitato di servi!i. 1a non " uesto che mi interessa, perch8 non parlo dell'avvenire della societ industriale, ma del passaggio ad una societ in cui i modi di produ!ione siano diversificati. La limita!ione del prodotto industriale ha, per noi, lo scopo di li#erare l'avvenire, di aprirlo alla sorpresa delle a!ioni personali. L'innova!ione industriale " programmata, #anale, rea!ionaria. Il rinnovamento fondato sull'uso di strumenti conviviali avr la spontaneit e la fresche!!a degli esseri che li maneggeranno. 0ggi il progresso del saper fare " inceppato dall'assimila!ione della ricerca scientifica allo sviluppo industriale. La maggior parte degli strumenti di ricerca " riservata a ricercatori programmati perch8 interpretino il mondo in termini di profitto e di potere. & la maggior parte degli scopi della ricerca " determinata da moventi di poten!a e di efficien!a. La maggior parte del costo della ricerca " dovuta al suo carattere segreto, competitivo, impersonale. Al contrario, niente impedisce che la ricerca conviviale sia anche una ricerca fondamentale. La ricerca condotta per passione ci riserva, ne sono convinto, pi) sorprese che uella del granello di sa##ia che #locca la grossa macchina. L'innova!ione del sapere, come uella del potere, pu9 fiorire soltanto l dove sia protetta dall'o#solescen!a industriale. +na societ stagnante sare##e altrettanto insopporta#ile per l'uomo uanto la societ dell'accelera!ione% tra le due si colloca la societ di innova!ione conviviale. Il cam#iamento accelerato toglie ogni senso all'idea di una societ retta dal Airitto. La ragione " che il Airitto si fonda sul precedente. Al di l di una certa soglia di accelera!ione, non c'" pi) posto per uesto riferimento al precedente, e uindi per il giudi!io. (erdendo la possi#ilit del ricorso al Airitto, la societ si condanna all'educa!ione. L'eserci!io del controllo sociale al servi!io di un piano diventa compito da specialisti. L'ideologo rimpia!!a il giurista. L'educatore dispone l'individuo ad essere addestrato e riaddestrato lungo tutta la sua esisten!a. Cento volte si rimette uest'opera sul telaio, per produrre un individuo affascinato dal profitto e sempre pi) adatto alle esigen!e dell'industria. La produ!ione di strumenti allo scopo di adattare l'uomo al suo contesto diventa l'industria dominante uando il ritmo di cam#iamento dell'am#iente supera una certa soglia. La ricostru!ione conviviale esige che sia limitato il tasso di o#solescen!a e di innova!ione o##ligatoria. L'uomo e un essere fragile. Nasce nel linguaggio, vive nel diritto e muore nel mito. $ottoposto a un cam#iamento smisurato, perde la sua dignit di uomo.

L'insoddis$azione
A##iamo passato in rassegna cin ue circuiti diversi. In ognuno di essi, lo strumento sovrefficiente minaccia un e uili#rio. 1inaccia l'e uili#rio del corpo* minaccia l'e uili#rio dell'energia* minaccia l'e uili#rio del sapere* minaccia l'e uili#rio del potere* minaccia infine il diritto alla storia( La perversione dello strumento minaccia di devastare l'am#iente fisico. Il monopolio radicale minaccia di gelare la creativit. La superprogramma!ione minaccia di trasformare il pianeta in una vasta area di servi!i. La polari!!a!ione minaccia di instaurare un dispotismo strutturale e irreversi#ile. Infine, l'o#solescen!a minaccia di sradicare la specie umana. In ciascuno di uesti circuiti, e ogni volta secondo una dimensione diversa, lo strumento sovrefficiente intacca il rapporto dell'uomo col suo am#iente% minaccia di provocare un fatale corto circuito. La nostra analisi sare##e incompleta se riguardasse un solo circuito con esclusione degli altri. 0gnuno di uesti e uili#ri deve essere protetto. @li output di una energia pulita possono essere e uamente distri#uiti da un monopolio radicale intollera#ile. La scuola o##ligatoria o i media

onnipresenti possono intaccare l'e uili#rio del sapere e aprire la strada a una polari!!a!ione della societ, cio" a un dispotismo del sapere. /ualsiasi industria pu9 generare un'accelera!ione insopporta#ile dei ritmi di o#solescen!a. Le culture sono fiorite nel cuore di una molteplicit geografica oggi minacciata' ma, attualmente, anche l'am#iente sociale e uello psichico rischiano la distru!ione. La specie umana sar forse avvelenata dall'in uinamento' ma pu9 anche dissolversi e sparire per mancan!a di linguaggio, di diritto o di mito. Il monopolio radicale degrada l'uomo e la polari!!a!ione lo minaccia' ma lo shocN del futuro pu9 disintegrarlo. In ognuno dei circuiti considerati, come si " visto, si possono determinare dei criteri e reperire delle soglie, che permettono di verificare la degrada!ione dei diversi e uili#ri. & possi#ile designare ueste soglie in un linguaggio comprensi#ile a tutti. Nel corso di un processo politico, la popola!ione pu9 servirsi ditali criteri per mantenere lo sviluppo dello strumento al di ua delle soglie critiche. I limiti cos- tracciati circoscrivere##ero i tipi di strutture delle for!e produttive che restano controlla#ili dalla popola!ione% il potere di indicare tali limiti costituisce l'appendice tecnopolitica necessaria ad ogni costitu!ione contemporanea. Al di l, lo strumento sfugge a ogni controllo politico. Il potere che l'uomo ha di far valere il proprio diritto sparisce allorch8 egli si lega a dei processi nei uali non ha pi) alcuna voce in capitolo. Nella misura in cui pu9 ancora goderne, iW suo corpo, il tempo li#ero, la li#ert e gli affetti, in #reve il senso della sua vita, gli vengono concessi in uanto fattori che ottimi!!ano la logica dello strumento. In uesto stadio l'uomo " diventato materia prima per la megamacchina, la pi) mallea#ile delle materie prime. Le soglie critiche delimitano uno spa!io che " uello della sopravviven!a umana. $e uesto spa!io non " segnato dal Airitto, dignit e li#ert della persona saranno schiacciate. Attualmente la ricerca scientifica si orienta in modo massiccio verso uesta ridu!ione dell'uomo, perseguendo due o#iettivi% da una parte assicurare l'avan!ata tecnologica che permetta di produrre meglio prodotti migliori, dall'altra applicare l'analisi dei sistemi alla manipola!ione della sopravviven!a della specie umana per preservarne meglio il consumo. (er permettere all'uomo di espandersi, la ricerca futura deve andare in un senso radicalmente opposto, deve andare alla radice del male. Chiamiamola ricerca radicale( Anche la ricerca radicale persegue due o#iettivi% da una parte fornire i criteri che consentano di determinare uando uno strumento tocca la soglia di nocivit' dall'altra inventare degli strumenti che ottimi!!ino l'e uili#rio della vita, e uindi massimi!!ino la li#ert di X ognuno. Il primo o#iettivo mira alla formula!ione delle cin ue classi di soglie identificate precedentemente' il secondo mira alle limita!ioni delle tecniche del #enessere. La ricerca radicale non " n8 una nuova disciplina scientifica, n8 un'impresa interdisciplinare. & l'analisi dimensionale della rela!ione dell'uomo col suo strumento. Nessuno potr negare che la sua esisten!a sociale si sviluppa su diverse scale, in diversi am#ienti concentrici% la cellula di #ase, l'unit di produ!ione, la citt, lo $tato, infine la :erra. 0gnuno di uesti am#ienti ha il suo spa!io ed il suo tempo, i suoi livelli di popola!ione e le sue risorse energetiche. C'" disfun!ione dello strumento in uno di uesti am#ienti uando lo spa!io, il tempo e l'energia richiesti dall'insieme degli strumenti eccedono la scala naturale corrispondente. /ueste scale naturali possono essere identificate, sen!a con ci9 pretendere di poter dire ualcosa circa la natura dell'uomo o della societ. &sse definiscono in termini negativi e di proscrizione lo spa!io all'interno del uale il fenomeno umano pu9 essere osservato% ma non contri#uiscono affatto a sta#ilire di uale natura tale fenomeno sia, non pi) di uanto formulino prescrizioni( In uesto senso, si pu9 parlare dell'omeostasi dell'uomo nel suo am#iente, che ogni disfun!ione dello strumento mette in pericolo, e definire la politica come il processo attraverso il uale gli uomini assumono la responsa#ilit di uesta omeostasi. & tempo di smetterla di definire i #isogni umani in termini astratti per poi sottoporli, come pro#lemi, al trattamento della tecnocra!ia, che pratica il metodo dell'escalation. & tempo di cominciare a cercare all'interno di uali confini determinate collettivit di uomini concreti possono servirsi della tecnica per soddisfare i loro #isogni sen!a recare pregiudi!io agli altri. Identificare l'anatema segna il primo passo della ricerca radicale. Le soglie al di l delle uali si profila la distru!ione sono tutt'altra cosa dai mo#ili limiti cui una societ assoggetta volontariamente l'uso dei propri strumenti. Le soglie marcano il campo della sopravviven!a possi#ile, i limiti op!ionali disegnano il recinto di una cultura. Le soglie naturali sono imposte dalla necessit, i limiti culturali sono frutto della li#ert. Le soglie configurano il

diritto costitutivo di ualun ue societ, i limiti prefigurano la giusti!ia conviviale di una societ determinata. La necessit di sta#ilire delle soglie e di non superare i confini cos- definiti " uguale per tutte le societ' la fissa!ione dei limiti dipende dal modo di vita e dal grado di li#ert desiderati da ciascuna collettivit. C'" una forma di disfun!ione nella uale lo sviluppo non distrugge ancora la vita, ma gi perverte l'uso dello strumento. Lo strumento non " ottimale, ma neppure intollera#ile' ancora tollera#ile ma gi sovrefficiente, degrada un e uili#rio di carattere pi) soggettivo e pi) sottile di uelli sopra descritti% l'equilibrio dell'azione* cio" l'e uili#rio tra il pre!!o personale pagato e il risultato ottenuto, la coscien!a che mezzi e fini si equilibrano( /uando lo strumento asservisce il fine che dovre##e servire, l'utente cade in preda a una profonda insoddisfa!ione. $e non molla 2D strumento, o se lo strumento non molla lui, impa!!isce. Nell'Ade il castigo pi) spaventoso era riservato al #lasfemo% il giudice degli inferi lo condannava a un'attivit frenetica. La pietra di $isifo " lo strumento pervertito. Il colmo " che, in una societ dove uesto tipo di attivit " la regola, gli uomini vengono educati a rivaleggiare tra loro per con uistare il diritto di autofrustrarsi. Hesi muti dalla rivalit, accecati dal desiderio, fanno a chi arriver per primo a essere intossicato dallo strumento. Come ho dimostrato altroveG, il predominio del trasporto sulla circola!ione della gente pu9 servire a illustrare la differen!a tra ci9 che " confine dell'e uili#rio e uello che " invece un limite scelto per far fiorire l'uguaglian!a nel godimento della li#ert. (roteggere l'am#iente pu9 significare divieto dei trasporti supersonici. &vitare che la polari!!a!ione sociale diventi intollera#ile, pu9 significare divieto dei trasporti aerei. Aifendersi contro il monopolio radicale pu9 significare divieto dell'automo#ile. In assen!a di tali misure, il trasporto minaccia la societ. L'e uili#rio tra fini e me!!i che ui sottolineo ci fornisce un nuovo criterio di sele!ione dello strumento. La considera!ione di uesto nuovo e uili#rio ci condurr forse a #andire tutti i trasporti pu##lici a velocit superiore a uella della #icicletta. 0gni veicolo, uale che sia, la cui velocit massima superi una certa soglia, accresce la perdita di tempo e di denaro dell'utente medio. 0gni volta che in un punto del sistema di circola!ione la velocit massima sopravan!a una certa soglia, pi) persone dovranno passare pi) tempo alla fermata dell'auto#us, agli s#occhi ingorgati, o in un letto d'ospedale. Ci9 significa anche che passeranno pi) tempo a pagare il sistema di trasporto che sono costretti a usare. La soglia critica di una velocit dipende da una molteplicit di fattori% condi!ioni geografiche, culturali, economiche, tecniche, finan!iarie. Con tante varia#ili per una incognita, si potre##e pensare che la for#ice di valuta!ione della soglia critica di velocit sia molto larga. Niente affatto. J an!i talmente #assa e talmente stretta da sem#rare impro#a#ile alla maggior parte degli specialisti della circola!ione. $i ha disfun!ione nella circola!ione non appena uesta ammette, in un punto ualun ue del sistema, una velocit superiore a uella di una #icicletta, che pu9 pertanto servire da criterio per determinare la soglia critica di velocit. 0gni volta che si supera uesta #arriera in un punto ualsiasi del sistema, aumenta la somma di tempo dedicata dall'insieme degli utenti al servi!io dell'industria dei trasporti. La sovra##ondan!a di #eni genera scarsit di tempo. Il tempo diventa scarso un po' perch8 ci vuole tempo per consumare e farsi curare, e un po' perch8, una volta assuefatti alla produ!ione, farne a meno diventa ancora pi) costoso /uanto pi) il consumatore si arricchisce, tanto pi) " cosciente dei gradini che ha scalato, sul lavoro come in casa. (i) sta in alto nella piramide produttiva, meno ha tempo per a##andonarsi ad attivit non traduci#ili in termini conta#ili. Aiventa difficile guadagnare tempo uando s accendono troppe ipoteche sull'avvenire. Come ha rilevato $taffan Linder, noi tendiamo a sovraimpiegare il futuro' I uando il futuro diventa presente, si ha continuamente i senso di non avere a##astan!a tempo, semplicemente per che si sono previste giornate di trenta ore. /uasi non #astasse che il tempo costa pi) o meno caro e, in generale sempre pi) caro in una societ d'a##ondan!a, il sovraimpiego del futuro genera uno stress devastante. L'industria dei trasporti produce scarsit di tempo. Il una societ in cui molta gente impiega veicoli rapidi, tutti de##ono dedicarvi pi) tempo e pi) denaro. +na volta rotti l'e uili#rio e superata la

5 Illich

&nergL and e uitL, cit.

soglia di velocit, la rivalit fra l'industria del trasporto e le altre industrie per controllare gli spa!i e l'energia disponi#ili diventa feroce' e mentre li velocit aumenta in modo lineare, la !uffa cresce in misuri esponen!iale. Il tempo dedicato alla circola!ione usurpi l'attivit lavorativa come divora il tempo li#ero. I veicoli pi) grossi non devono mai essere vuoti, i pi) rapi di devono muoversi sen!a sosta. Le capsule individuali diventano spropor!ionatamente costose. I trasporti pu##lici non possono pi) servire altro che i grandi assi. .isogna che la macchina giri, sempre pi) velocemente. 1an mano che l% sua velocit aumenta, il veicolo diventa il tiranno dell'esisten!a uotidiana. $i prevede un certo tempo, e poi ne occorre il doppio. $i prendono impegni con mesi e persino anni d anticipo. Alcuni di uesti impegni, presi a caro pre!!o, noi possono essere mantenuti. $i " dominati dal senso dell'impoten!a. $i vive sotto tensione. L 'uomo non " programma#ile a volont. /uando la soglia critica per l'e uili#rio dell'a!ione viene oltrepassata, " il momento del grande duello tra l'industria della velocit e le altre per decidere chi spoglier l'uomo della parte di umanit che ancora gli rimane. La velocit " il vettore,chiave per palesare come l'industria del trasporto intacca l'e uili#rio vitale. $e si considerano le prime cin ue dimensioni, ne occorre molto meno di uanto si potre##e credere perch8 i trasporti si rivolgano contro l'uomo spe!!ando le scale naturali. 1a c'" un altro fatto ancora pi) sorprendente. La velocit che, applicando l'insieme dei primi cin ue criteri definiti, appare tollera#ile, " dello stesso ordine di grande!!a della velocit che ottimi!!a la circola!ione desidera#ile, cio" della velocit che, col minor costo di tempo sociale, assicura insieme l'e uit del raggio d'a!ione e delle possi#ilit di accesso massimali!!ate dalla tecnica La grande variet delle gamme d'ordine tecnico che contrassegnano le rispettive cerchie delle diverse civilt si iscrive perfettamente nello spa!io della tecnologia tollera#ile. I confini del tollera#ile coincidono, nell'ordine di grande!!a, col limite superiore della gamma del desidera#ile. /uesta constata!ione del controsenso rappresentato dalla sovrapprodu!ione non vale soltanto per i trasporti. Lo stesso tipo di risultati negativi si ritrova esaminando gli investimenti per la medicina. $i " calcolato che negli $tati +niti pi) del 3G per cento delle spese sanitarie per malati vicini a morire non ha alcun effetto #enefico sulla loro salute, ma tende a intensificare le loro sofferen!e, a renderli completamente dipendenti da cure impersonali, sen!a prolungare la durata della loro esisten!a. La redditivit massima di un servi!io si situa all'interno di certi limiti% superata una certa soglia, la salute di un pa!iente finisce col misurarsi dal suo conto d'ospedale, allo stesso modo che la ricche!!a di una na!ione si misura dalla sua nota,spese glo#ale che " il (rodotto Na!ionale Lordo. Alla scala dell'individuo come a uella della collettivit, #isogna sempre pagare. .isogna pagare per remunerare il capitale, e #isogna pagare i cocci rotti dallo sviluppo. (raticando l'escalation della tecnica, la medicina prima cessa di guarire, poi cessa di prolungare la vita umana. $i trasforma in rituale di nega!ione della morte% l'individuo sovradattato alla macchina compie il suo ultimo spettacolare giro di pista, segnando il tempo migliore. Il primo passo di una ricerca radicale sta nello studio delle crescenti disutilit marginali e delle minacce generate dallo sviluppo. In una seconda fase, si applica a scoprire i sistemi e le istitu!ioni che ottimi!!ano i modi di produ!ione conviviali. +na simile ricerca si scontra con molteplici resisten!e, fra cui non sono le meno forti uelle d'ordine psicologico. L'uomo sovrattre!!ato " come il morfinomane% l'assuefa!ione deforma l'intero suo sistema di valori e mutila la sua capacit di giudi!io. I drogati di ogni genere sono pronti a pagare sempre di pi) per godere sempre meno. :ollerano l'escalation della disutilit marginale. Non c'" nulla che possa scuoterli perch8 uno solo " il pensiero che li assor#e% far salire la posta. +na mentalit di uesto tipo considera lo strumento di trasporto come un me!!o per procurarsi il piacere della velocit, non per fruire di maggiore li#ert e gioia nella circola!ione. Aifficilmente ammetter l'eviden!a che la mo#ilit dell'uomo "d'ordine naturale e che nessuna accelera!ione del veicolo pu9 far salire la mo#ilit di una societ al di l di un certo ordine di grande!!a. La ricerca radicale eviden!ia il rapporto tra l'uomo e lo strumento, lo rende trasparente, identifica le risorse di cui disponiamo e gli effetti che possiamo attenderci dai loro diversi impieghi possi#ili. &viden!iare la degrada!ione degli e uili#ri su cui si fonda la sopravviven!a, " uesto il compito immediato della ricerca radicale. &ssa identifica le categorie di popola!ione pi) minacciate e le aiuta a discernere la minaccia. A individui o a gruppi fino allora divisi fa prendere coscien!a che le stesse minacce pesano sulle loro li#ert fondamentali. 1ostra come ualun ue richiesta di li#ert

reale, da chiun ue sia formulata, coincide sempre con l'interesse dei pi). La disassuefa!ione dallo sviluppo sar dolorosa. Lo sar per la genera!ione di passaggio, e soprattutto per i pi) intossicati tra i suoi mem#ri. (ossa il ricordo di tali sofferen!e preservare dai nostri errori le genera!ioni future.

IV. I tre ostacoli all'inversione

olitica

A##iamo visto come l'e uili#rio della vita si dispieghi in cin ue dimensioni. In ognuna di esse, solo il mantenimento dello specifico e uili#rio che la caratteri!!a garantisce l'omeostasi costitutiva della vita umana% l'intervento nell'ecosfera rimane ra!ionale solo a patto di non superare i limiti genetici' l'istitu!ione suscita cultura solo se consente e reali!!a un e uili#rio sottile tra l'autonoma a!ione personale e le dire!ioni o##ligate che da parte sua impone' l'annullamento delle #arriere geografiche e culturali pu9 promuovere l'originalit sociale solo se si accompagna a una ridu!ione dello scarto energetico tra i privilegiati e la maggioran!a' un aumento del tasso di innova!ione ha valore solo se lascia spa!io per un pi) profondo radicamento nella tradi!ione e nella piene!!a del senso. Aa me!!o, lo strumento pu9 diventare padrone e poi carnefice dell'uomo. Il rapporto si rovescia pi) rapidamente che non s'immagini% l'aratro fa dell'uomo prima il signore di un giardino, poi, #en presto, un nomade in un sahel polveroso. Il vaccino che sele!iona le sue vittime genera una ra!!a capace di sopravvivere solo in un am#iente preconfe!ionato. I nostri #am#ini nascono pi) de#oli in un mondo inumano. L'Homo faber* da apprendista stregone, si trasforma in vorace pattumiera. Lo strumento pu9 svilupparsi in due modi% accrescendo il potere dell'uomo o sostituendosi a lui. Nel primo caso, la persona conduce la propria esisten!a, ne assume il controllo e la responsa#ilit. Nel secondo caso, " la macchina che finisce col prevalere% dapprima riducendo le possi#ilit di scelta sia dell'operatore sia dell'utente,consumatore, poi imponendo a entram#i la sua logica e le sue esigen!e. La sopravviven!a della specie, minacciata dall'onnipoten!a dello strumento, dipende dall'instaura!ione di procedure che permettano a tutti di distinguere chiaramente tra uesti due modi di ra!ionali!!are e impiegare lo strumento e, in tal modo, incitino a scegliere la sopravviven!a nella li#ert. /uesta esigen!a si scontra per9 con tre ostacoli% l'idolatria della scien!a, la corru!ione del linguaggio uotidiano e la svaluta!ione delle procedure formali mediante le uali vengono prese le decisioni sociali.

La demitizzazione della scienza


Innan!i tutto, il di#attito politico " soggiogato da una illusione riguardo alla scienza( Con uesto termine si " finito per designare non tanto un'attivit personale uanto un'impresa istitu!ionale, la solu!ione di una serie di rompicapo an!ich8 l'imprevedi#ile dispiegarsi della creativit umana. La scien!a oggi " un'agen!ia di servi!i fantasma e onnipresente, che produce del sapere migliore* cos- come la medicina produce una migliore salute. Il danno causato da uesto misconoscimento della natura del sapere " ancora pi) radicale del male prodotto dalla mercantili!!a!ione dell'educa!ione, della salute e del movimento. Il miraggio della salute migliore corrompe il corpo sociale in uanto ognuno si preoccupa sempre meno della ualit dell'am#iente, dell'igiene del modo di vivere o della propria capacit di curare gli altri. L'istitu!ionali!!a!ione del sapere, invece, provoca una degrada!ione glo#ale pi) profonda perch8 determina la struttura comune degli altri prodotti. In una societ che si definisce dal consumo del sapere, la creativit " mutilata, l'immagina!ione si atrofi!!a. /uesta perversione della scien!a nasce dalla creden!a in due specie di sapere% uello, inferiore, dell'individuo e uello, superiore, della scien!a. Il primo apparterre##e alla sfera dell'opinione, sare##e l'espressione di una soggettivit, e non avre##e nulla a che fare col progresso. Il secondo sare##e o#iettivo, definito scientificamente e diffuso da portavoce competenti. /uesto sapere o#iettivo " considerato come un #ene che pu9 essere accumulato e continuamente perfe!ionato. Costituisce una risorsa strategica, un capitale, la pi) pre!iosa delle materie prime, l'elemento,#ase del cosiddetto decision-ma=ing* di uella 6presa di decisione7 che a sua volta " concepita come un processo impersonale e tecnico. $otto il nuovo regno del calcolatore e della dinamica di gruppo, il cittadino a#dica a ogni potere in favore dell'esperto, unico competente. Il mondo non " portatore di nessun messaggio, di nessuna informa!ione. & uello che ". 0gni messaggio concernente il mondo " prodotto da un organismo vivente che agisce su di esso. /uando si parla di informa!ioni accumulate al di fuori dell'organismo umano si cade in una trappola semantica. I li#ri e i calcolatori fanno parte del mondo% forniscono dati uando c'" un

occhio che li legga. Confondendo il medium con il messaggio, il veicolo con l'informa!ione, i dati con la decisione, noi releghiamo disinvoltamente il pro#lema del sapere e della conoscen!a nel punto cieco della nostra visione intellettuale. Intossicati dalla creden!a in un avvenire migliore, gli individui cessano di fidarsi del proprio giudi!io e chiedono che gli si dica la verit su ci9 che 6sanno7. Intossicati dalla creden!a in un migliore decision-ma=ing* stentano a decidere da soli e #en presto perdono fiducia nella propria capacit di farlo. La crescente impoten!a dell'individuo a decidere da solo incide sulla stessa struttura delle sue aspetta!ioni. 1entre una volta gli uomini si disputavano delle risorse realmente scarse, oggi reclamano un meccanismo distri#utore per colmare una caren!a che " solo illusoria. Il rituale #urocratico organi!!a il consumo frenetico del men) sociale% programma d'educa!ione, trattamento medico o a!ione giudi!iaria. Il conflitto personale non ha pi) alcuna legittimit, dal momento che la scien!a promette l'a##ondan!a per tutti e pretende di dare a ciascuno secondo le sue esigen!e personali e sociali, o#iettivamente identificate. @li individui, che hanno disimparato a riconoscere i propri #isogni come a reclamare i propri diritti, divengono preda della megamacchina che definisce in vece loro le loro esigen!e e rivendica!ioni. La persona non pu9 pi) contri#uire di suo al continuo rinnovamento della vita sociale. L'uomo arriva a diffidare della parola, pende da un sapere presunto. Il voto rimpia!!a la discussione, la ca#ina elettorale il tavolino del caff". Il cittadino si siede dinan!i allo schermo e tace. Le regole del senso comune che permettevano alla gente di unire e scam#iarsi le proprie esperien!e sono distrutte. Il consumatore,utente ha #isogno della sua dose di sapere garantito, accuratamente preconfe!ionato. :rova la propria sicure!!a nella certe!!a di leggere lo stesso giornale del vicino, di guardare la stessa trasmissione televisiva del suo padrone. $i accontenta di avere accesso allo stesso ru#inetto di sapere del suo superiore, an!ich8 perseguire l'uguaglian!a di condi!ioni che dare##e alla sua parola lo stesso peso di uella del suo padrone. La dipenden!a, che tutti accettano come ovvia, nei confronti del sapere altamente ualificato prodotto dalla scien!a, dalla tecnica e dalla politica, erode la fiducia tradi!ionale nella veracit del testimone e svuota di senso i modi con cui gli uomini possono scam#iarsi le proprie certe!!e. (ersino davanti ai tri#unali, la peri!ia rivaleggia in importan!a con le testimonian!e% l'esperto " considerato uasi come un testimone patentato, ci si dimentica che la sua deposi!ione non rappresenta altro che un sentito dire, l'opinione di una professione. $ociologi e psichiatri concedono o negano il diritto alla parola, a una parola udi#ile. Hiponendo la propria fede nell'esperto, l'uomo si spoglia prima della sua competen!a giuridica e poi di uella politica. La fiducia nellMonnipotere della scien!a induce i governi e i loro amministrati a cullarsi nell'illusione di poter eliminare i conflitti suscitati da un'evidente rarefa!ione dell'ac ua, dell'aria o dell'energia, a credere ciecamente agli oracoli degli esperti che promettono miracolose moltiplica!ioni. Nutrita del mito della scien!a, la societ a##andona agli esperti persino la cura di fissare i limiti dello sviluppo. +na simile delega di potere distrugge l'intero fun!ionamento politico' alla parola come misura di tutte le cose sostituisce l'o##edien!a a un mito, e alla fine legittima in un certo senso anche la condu!ione di esperimenti sull'uomo. L'esperto non rappresenta il cittadino, fa parte di una 8lite la cui autorit si fonda sul possesso esclusivo di un sapere non comunica#ile' ma uesto sapere, in realt, non gli conferisce alcuna particolare attitudine a definire i confini dell'e uili#rio della vita. L'esperto non potr mai dire dove si colloca la soglia della tolleran!a umana% " la persona che la determina, nella comunit' e uesto suo diritto " inaliena#ile. Certo, " possi#ile fare esperimenti su esseri umani. I medici na!isti hanno esplorato i limiti di sopporta!ione dell'organismo. Hanno scoperto uanto tempo l'individuo medio pu9 reggere alla tortura, ma uesto non gli ha affatto rivelato ci9 che ualcuno pu9 ritenere tollera#ile. $ignificativamente, uei medici furono condannati in #ase a un patto firmato a Norim#erga due giorni dopo la distru!ione di Hiroshima e il giorno prima di uella di NagasaNi. /uanto un popolo possa patire " un calcolo che nessun esperimento permette di fare. $i pu9 dire che cosa accade a un gruppo di individui particolari posti in una situa!ione estrema% prigionieri, naufraghi o cavie' ma ci9 non pu9 servire a determinare il grado di sofferen!a e di frustra!ione che una data societ accetter di su#ire a causa degli strumenti che essa stessa si " procurata. Indu##iamente, determinate misura!ioni scientifiche possono indicare che un certo tipo di comportamento minaccia un e uili#rio vitale maggiore' ma solo una maggioran!a di uomini di

giudi!io, che conoscono la complessa realt uotidiana e che ne tengono conto nelle loro a!ioni, pu9 sta#ilire come vanno limitati i fini perseguiti dagli individui e dalla societ. La scien!a pu9 chiarire le dimensioni del regno dell'uomo nel cosmo' ma occorre una comunit politica di uomini coscienti della for!a della loro ragione, del peso della loro parola, della seriet dei loro atti per scegliere, li#eramente, l'austerit capace di garantire la loro vitalit.

La risco erta del linguaggio


:ra il 2>*D e il 2>GD, una do!!ina di scien!iati scopri e formul9 la legge della conserva!ione dell'energia. La maggior parte di essi era costituita da ingegneri che, ognuno per conto proprio, ridefinirono l'energia cosmica in termini di peso solleva#ile da una macchina. @ra!ie alle opera!ioni di misura effettuate in la#oratorio, si credette infine di poter ridurre a un denominatore comune l'energia primordiale, la vis viva della tradi!ione. Eu allora che le scien!e esatte presero a dominare la ricerca. Aurante lo stesso periodo, e in maniera analoga, l'industria cominci9 ad affermarsi sugli altri modi di produ!ione. I risultati industriali divennero misura e regola dell'intera economia, e #en presto tutte le attivit produttive alle uali non potevano applicarsi le regole di misura e i criteri di efficien!a validi per la produ!ione in serie furono considerate sussidiarie% cos- i lavori domestici, l'artigianato e l'agricoltura di sussisten!a. Il modo di produ!ione industriale cominci9 dapprima col degradare la rete dei rapporti produttivi che erano fino allora coesistiti nella societ, e poi la parali!!9. /uesto monopolio esercitato da un unico modo di produ!ione su tutte le rela!ioni produttive " pi) insidioso e pericoloso della concorren!a tra imprese rivali, ma " anche meno visi#ile. Conoscere il vincitore nella concorren!a di superficie " facile% " la fa##rica a forte intensit di capitale, l'a!ienda meglio organi!!ata, il ramo industriale pi) schiavistico e meglio protetto, l'impresa che sa meglio contenere gli sprechi o uella che ha maggiori commesse di armamenti. $u pi) vasta scala, uesta gara prende la forma di una concorren!a tra imprese multina!ionali e paesi in via d'industriali!!a!ione. 1a uesta mortale partita fra titani distoglie l'atten!ione da uella che " la sua fun!ione rituale% man mano che il campo di concorren!a si estende, una medesima struttura industriale si diffonde pX il mondo e polari!!a la societ. Il modo di produ!ione industriale afferma il proprio dominio non soltanto sulle risorse e sulle attre!!ature, ma anche sull'immagina!ione e sui desideri d'un sempre maggior numero di individui. & il monopolio radicale generali!!ato, non pi) uello di un singolo ramo d'industria ma uello del modo di produ!ione industriale. $i pu9 dire che l'uomo stesso " industrializzato( I sistemi politici gareggiano in ingegnosit e agilit semantica per #atte!!are con nomi opposti uesta medesima struttura industriale ovun ue in espansione, sen!a comprendere che essa sfugge ovun ue al loro controllo. An!i, l'antagonismo tra paesi poveri e ricchi, tra na!ioni sottoposte a una pianifica!ione centrale e na!ioni in cui regna la legge del mercato, " la maschera necessaria perch8 il monopolio appaia #enefico. &stesa al mondo intero, uesta industriali!!a!ione dell'uomo provoca la degrada!ione di tutte le lingne, e diventa difficilissimo trovare le parole che parlino di un mondo opposto a uello che le ha generate. La lingua riflette il monopolio che il modo di produ!ione industriale esercita sulla perce!ione e la motiva!ione. Nei paesi industriali, uando l'uomo parla del suo fare, usa parole che designano i prodotti dell'industria. La lingua rispecchia la materiali!!a!ione della coscien!a. L'individuo che impara ualcosa leggendo un li#ro dice di aver acquisito educazione( Lo slittamento fun!ionale dal ver#o al sostantivo sottolinea l'impoverimento della immagina!ione sociale. L'uso nominalistico della lingua esprime dei rapporti di propriet% la gente parla del lavoro che ha( In tutta l'America Latina solo i salariati dicono che hanno Co non hanno& lavoro, a differen!a dei contadini che invece lo fanno: 6Van a tra#a<ar, pero no tienen tra#a<o7. I lavoratori moderni e sindacali!!ati reclamano dall'industria non soltanto pi) #eni e servi!i, ma anche pi) posti di lavoro. Non soltanto il fare ma anche il volere " sostantivato. L'6a#ita!ione7 " pi) una merce che un'attivit' l'alloggio diventa un prodotto che ci si procura o si rivendica perch8 si " privi del potere di dargli forma da se stessi. $i ac uista sapere, mo#ilit, persino sensi#ilit o salute. $i ha lavoro o salute, come si hanno divertimenti. Il passaggio dal ver#o al sostantivo rispecchia l'impoverimento del concetto di propriet. :ermini come possesso* appropriazione* abuso non servono pi) per definire il rapporto dell'individuo o del

gruppo con una istitu!ione come la scuola% nella sua fun!ione essen!iale, infatti, un simile strumento sfugge a ogni controllo. Le afferma!ioni di propriet nei riguardi dello strumento passano a indicare la capacit di disporre dei suoi prodotti, si tratti dell'interesse sul capitale o delle merci, o anche del prestigio d'ogni sorta legato all'una o all'altra di ueste opera!ioni. Il consumatore,utente integrale, l'uomo pienamente industriali!!ato, non ha infatti altro di suo se non ci9 che consuma. Aice% la mia educazione* i miei movimenti* i miei divertimenti* la mia salute( 1an mano che l'am#ito del suo fare si restringe, egli richiede dei prodotti di cui si dice proprietario( Assoggettato al monopolio di un unico modo di produ!ione, l'utente ha perduto ogni senso della pluralit dei modi di avere. Nelle parlate polinesiane ci sono forme ver#ali distinte per esprimere la rela!ione che io ho con i miei atti Cche non possono pi) essere separati dalla mia persona?, con il mio naso Cche mi pu9 essere strappato?, con i miei parenti Cche non sono stato io a scegliere?, con la mia piroga Csen!a la uale non sarei un vero uomo?, con una #evanda Cche vi offro? e con la stessa #evanda Cmentre mi appresto a #erla?. In una societ in cui la lingua si " sostantivata, i predicati sono formulati in termini di lotta concorren!iale contro la scarsit. 6Voglio imparare7 diventa 6voglio procurarmi un titolo di studio7. La decisione di agire " sostituita dalla richiesta di un #iglietto della lotteria scolastica. 6Ho voglia di muovermi7 si trasforma in 6ho #isogno di un me!!o di trasporto7. All'insisten!a sul diritto di agire si sostituisce l'insisten!a sul diritto di avere. Nel primo caso il soggetto " attore, nel secondo utente. Il cam#iamento linguistico sorregge l'espansione del modo di produ!ione industriale% la concorren!a regolata da valori industriali!!ati si riflette nella nominali!!a!ione della lingua. La lotta concorren!iale prende inevita#ilmente la forma di un gioco Ca somma !ero? in cui la perdita di un giocatore si risolve in guadagno per gli altri giocatori. Nella mischia, gli individui giocano per i nomi cos- come li percepiscono% valori!!ando unicamente l'apprendimento che si svolge tra le sue mura, la scuola definisce l'educazione come oggetto di competi!ione. L'alma mater ha troppi piccoli attaccati alle sue mammelle% uello che poppa la sua ra!ione di educa!ione ne priva un fratello di latte. Il conflitto personale non " necessariamente una lotta per impadronirsi di un #ene raro' pu9 anche esprimere un disaccordo sui me!!i pi) idonei ad assicurare l'autonomia della persona% in tal caso, diventa creatore di li#ert. 1a il linguaggio nominalistico ha oscurato uesta profonda verit, che il conflitto pu9 essere creatore di diritto per tutti e due gli avversari, creatore del diritto di far cose che, per defini!ione, non sono n8 #eni n8 oggetti rari. Il conflitto porter al diritto di muoversi, di parlare, di leggere, di scrivere o di registrare su un piede di eguaglian!a, di partecipare al mutamento sociale, di respirare un'aria pura e di impiegare strumenti conviviali. Con uesto, priver le due parti di un #ene determinato, per amore di un guadagno inestima#ile% una nuova li#ert condivisa da tutti. Limitando il consumo for!ato, si li#era il campo dell'a!ione. Il codice operativo dello strumento industriale trascina nel proprio ingranaggio il parlare uotidiano, e l'espressione umana ancorata a una visione poetica della vita " tollerata appena, come una protesta marginale e finch8 non distur#i la folla che fa la coda davanti all'apparecchio che distri#uisce i prodotti. $e non ci eleviamo a un nuovo grado di coscien!a, che ci permetta di ritrovare la fun!ione conviviale del linguaggio, non arriveremo mai a rovesciare uesto processo di industriali!!a!ione dell'uomo. 1a se ognuno si serve della lingua per rivendicare il proprio diritto all'a!ione sociale an!ich8 al consumo, il linguaggio diverr il me!!o per restituire trasparen!a al rapporto tra l'uomo e lo strumento.

Il recu ero del Diritto


Lo scopo di gran lunga predominante dell'attivit legislativa e del Airitto, nelle loro forme attuali, " di sorreggere una societ tesa verso l'espansione indefinita. Il processo mediante il uale gli uomini decidono che cosa si deve fare " oggi asservito all'ideologia della produttivit% #isogna produrre di pi), pi) sapere e decisioni, pi) #eni e servi!i. Aopo la perversione del sapere e della lingna, la perversione del Airitto " il ter!o ostacolo a una attuali!!a!ione politica dei limiti. I partiti, le sedi legislative e l'apparato giudi!iario sono stati sempre pi) adi#iti a promuovere e tutelare la crescita delle scuole, dei sindacati, degli ospedali e delle autostrade, per non parlare delle fa##riche. A poco a poco, non soltanto la poli!ia ma anche gli organi legislativi e i tri#unali hanno finito per essere considerati strumenti al servi!io dello $tato industriale. Il fatto che talvolta

difendano l'individuo dalle pretese dell'industria " l'ali#i che maschera la loro docilit a servire il monopolio radicale e a legittimare una sempre maggiore concentra!ione dei poteri. A loro modo, i magistrati diventano un corpo di ingegneri dello sviluppo. In regime di democra!ia popolare o capitalista, sono gli alleati 6o#iettivi7 dello strumento contro l'uomo. Con l'idolatria della scien!a e la corru!ione del linguaggio, uesta degrada!ione del Airitto " un ostacolo di prim'ordine alla ristruttura!ione degli strumenti della societ. $i comprende che un'altra societ " possi#ile uando si arriva a esprimerlo chiaramente. $e ne provoca l'appari!ione uando si scopre il procedimento mediante il uale la societ esistente prende le sue decisioni. $e ne organi!!a la struttura uando si utili!!ano la lingua materna e le procedure tradi!ionali del Airitto per scopi opposti a uelli che si prefigge il loro uso attuale. In ogni societ, infatti, c'" una struttura profonda che organi!!a la presa di decisioni. /uesta struttura esiste ovun ue degli uomini si riuniscano. Il medesimo processo pu9 dar luogo a decisioni contraddittorie, perch8 la struttura non serve solo alla defini!ione dei valori personali, ma anche alla sopravviven!a di un comportamento istitu!ionali!!ato. L'esisten!a di contraddi!ioni non contraddice l'esisten!a di una struttura coerente che le genera, al contrario. Io posso decidere di ac uisire un'educa!ione, anche se per un altro verso ho deciso che sare##e meglio imparare partecipando alla vita uotidiana. (osso lasciarmi portare all'ospedale, anche se ho deciso che soffrirei meno e morirei pi) tran uillamente restandomene a casa. Come l'intui!ione di dissonan!e cognitive " il fondamento della poesia, cos- la coesisten!a di norme contraddittorie manifesta l'esisten!a di procedure normative. @li uomini non hanno pi) fiducia nelle procedure disponi#ili, non perch8 siano state intrinsecamente pervertite, ma perch8 se ne fa un a#uso continuo. Le si usa per im#ottire la gente di argomenti etici, politici o legali' sono diventate rotelle della produ!ione illimitata. Le Chiese predicano l'umilt, la carit e la povert, e finan!iano programmi di sviluppo industriale. I socialisti sono diventati i difensori sen!a riserve del monopolio industriale. La #urocra!ia del Airitto si " alleata con uelle dell'ideologia e del #enessere generale, per difendere la crescita dello strumento. .en presto sar il calcolatore a decidere le idee, le leggi e le tecniche indispensa#ili per lo sviluppo. $e non ci si mette d'accordo su una procedura efficace, durevole e conviviale, diretta a controllare gli strumenti della societ, l'inversione della struttura istitu!ionale esistente non potr essere n8 ini!iata n8, soprattutto, portata avanti. Ci saranno sempre dei manager che vorranno aumentare la produttivit dell'istitu!ione, e dei tri#uni che prometteranno la luna alle folle avide. 0gni volta che si propone di utili!!are il Airitto come strumento d'inversione della societ, vengono avan!ate tre o#ie!ioni. La prima " superficiale% non tutti possono essere giuristi e dun ue non tutti possono utili!!are il Airitto in proprio. Naturalmente ci9 " vero solo in una certa misura. (otre##ero infatti sta#ilirsi, in particolari comunit, dei sistemi paragiuridici, che potre##ero poi essere incorporati nella struttura generale. Inoltre si potre##e dare maggiore spa!io alla partecipa!ione dei non professionisti, che riuscire##e certamente pre!iosa nelle procedure di media!ione, di concilia!ione o di ar#itrato. 1a uesta o#ie!ione, per fondata che sia, non coglie il punto. (oich8 il Airitto regola gli strumenti che governano la vita uotidiana, non c'" alcun motivo per cui la maggior parte dei processi non possa essere decentrata, demistificata e s#urocrati!!ata. Hesta il fatto che certi pro#lemi sociali si pongono su grande scala, sono complessi e tali resteranno a lungo' richiedono perci9 un'attre!!atura giuridica a loro misura. Aovendo servire a vaste collettivit umane, ciascuna delle uali portatrice di una tradi!ione secolare, per nego!iare proscri!ioni su scala mondiale il Airitto, in uanto processo di regola!ione di uesti pro#lemi sociali, " di fatto un'attre!!atura che richiede l'opera di esperti. 1a ci9 non significa che uesti esperti de##ano essere dottori in legge o costituire un mandarinato. La seconda o#ie!ione, invece, tocca direttamente il nostro discorso, e va molto pi) lontano% gli attuali operatori dell'attre!!atura giuridica della societ sono profondamente intossicati dalla mitologia dello sviluppo. La loro visione del possi#ile e del fatti#ile " supinamente conforme all'indottrinamento industriale. $are##e follia sperare che i dirigenti di una societ produttivista si trasformino in vestali della societ conviviale. La portata di uesta osserva!ione " completata e sottolineata da una ter!a o#ie!ione% il sistema giuridico non " soltanto un insieme di regole scritte, " un processo continuo attraverso il uale le leggi si adattano e si applicano a situa!ioni reali.

Attraverso la serie degli atti giuridici, la collettivit si d un certo uadro mentale. Ne risulta un contenuto del Airitto che riflette l'ideologia dei legislatori e dei giudici. Il modo in cui uesti percepiscono l'ideologia che soggiace a ogni cultura diviene una mitologia ufficiale che si concreti!!a nelle leggi che essi formulano e applicano. Il corpo delle leggi che regola una societ industriale ne riflette inevita#ilmente l'ideologia, le caratteristiche sociali e la struttura di classe, nello stesso tempo in cui le raffor!a e ne assicura la riprodu!ione. /uale che sia la sua etichetta ideologica, ogni societ moderna situa sempre il #ene comune nell'ordine del pi)% pi) potere alle imprese e agli esperti, pi) consumo agli utenti. /ueste o#ie!ioni, pur se sottolineano una difficolt fondamentale per l'uso del Airitto al fine di rovesciare la societ, non colpiscono per9 il centro della uestione. Io faccio una distin!ione precisa tra il corpo delle leggi e la struttura formale che lo ela#ora, cos- come ho distinto tra l'uso degli slogan, ai uali le istitu!ioni ricorrono, e la pratica del linguaggio uotidiano, e come distinguer9 poi tra l'insieme delle politiche e il processo formale che le origina. J evidente che uando si tratta del Airitto, come del sapere o del linguaggio, noi ci riferiamo alla struttura che governa nel profondo l'attri#u!ione del senso. & dal pieno recupero e dal li#ero uso ditale struttura che dipende il risveglio delle for!e capaci di trasfigurare 6l'allean!a per il progresso7. In un tempo in cui l'operazione " divenuta fine a se stessa, non si insister mai a##astan!a sulla distin!ione tra i fini e i me!!i, tra il procedimento e la sostan!a. Noi viviamo in uesto mondo, in cui il linguaggio ci parla, il sapere ci pensa e il Airitto ci agisce. Il linguaggio si riduce all'emissione e alla rice!ione di messaggi' il pensiero all'accumula!ione delle informa!ioni' il Airitto al regolamento del piano. (er ritrovare la distin!ione cruciale tra il procedimento e la sostan!a, l'analisi del procedimento giuridico pu9 servirci da paradigma. /uesta distin!ione " infatti alla radice di ualun ue Airitto, anche se ogni esempio di Airitto si caratteri!!i per lo stile particolare del suo processo formale. (er sostenere la mia argomenta!ione far9 ricorso al diritto angloamericano.

L'esem io del Diritto consuetudinario


La struttura formale della #ommon La5 presenta due caratteri dominanti e complementari che la rendono particolarmente adatta al #isogni di un'epoca di crisi. Il sistema si fonda sulla continuit e sulla opposi!ione antagonistica o contraddittoria delle parti %adversar- nature of the #ommon La5&( La continuit inerente al processo di ela#ora!ione del Airitto conserva, in un certo senso, la sostan!a del corpo delle leggi. Ci9 non " cos- evidente nella fase legislativa% il legislatore ha infatti la pi) ampia li#ert di innovare, purch8 resti all'interno del uadro costitu!ionale. 1a ogni nuova legge deve iscriversi nel contesto della legisla!ione esistente, e pertanto non pu9 scostarsi troppo dal diritto vigente. J chiaro che la fun!ione della giurispruden!a " di assicurare la continuit della sostan!a del Airitto, attuali!!andola. I tri#unali applicano il Airitto a situa!ioni reali. La giurispruden!a giudica allo stesso modo due casi identici o viceversa sta#ilisce che lo stesso fatto, oggi, non significhi ci9 che significava ieri. Il Airitto rappresenta l'autorit sovrana che il passato esercita sul conflitto presente, la continuit di un processo dialettico. Il tri#unale riconosce nella controversia una uestione d'interesse sociale, e uindi incorpora il giudi!io pronunciato nel corpo del Airitto. Nel processo giuridico, l'esperien!a sociale del passato viene riattuali!!ata ai fini dei #isogni presenti' in avvenire, il giudi!io di oggi servir a sua volta come precedente per regolare altre verten!e. La continuit della struttura formale che regge il processo giuridico non si riduce alla semplice incorpora!ione di un insieme di giudicati in un insieme dileggi. Aal punto di vista meramente formale, uesto modo di continuit non mira a preservare il contenuto di uesta o uella legge% al contrario, potre##e servire a preservare lo sviluppo continuo del Airitto di una societ retta da principi inversi. Nulla vieta, nella maggior parte delle costitu!ioni, di legiferare su una limita!ione della produttivit, dei privilegi #urocratici, della speciali!!a!ione o del monopolio radicale. In linea di principio, purch8 sia orientata in senso inverso, la procedura legislativa e giurispruden!iale potre##e servire a formulare uesto nuovo Airitto e a farlo rispettare. Altrettanto importante " il carattere contraddittorio della procedura della #ommon La5( Aa un punto di vista formale, la #ommon La5 non ha niente a che fare con la defini!ione di ci9 che "

#ene in materia etica o tecnica. & uno strumento per comprendere delle rela!ioni, allorch8 ueste esplodono sotto forma di conflitti reali. :occa alle parti interessate reclamare il loro diritto o rivendicare ci9 che esse giudicano #uono. Cos- fun!iona la struttura, al livello legislativo come a uello giurispruden!iale. & uili#rando interessi opposti, la decisione dovre##e ricavare ci9 che teoricamente " preferi#ile per tutti. Nelle ultime genera!ioni uesto e uili#rio, sempre deformato dall'uno o dall'altro pregiudi!io, " stato complessivamente distorto a favore della societ fondata sullo sviluppo. 1a il fatto che la struttura giuridica venga correntemente pervertita non significa che non possa essere usata per sco(i inversi. Nulla impedisce che uesto strumento venga utili!!ato da delle parti glo#almente opposte alla societ produttivista, li#ere dall'illusione che lo sviluppo possa sopprimere l'ingiusti!ia sociale e coscienti della necessit dei limiti. Certo non #asta che compaia un nuovo tipo di attore' occorre anche che il legislatore si disintossichi dallo sviluppo, che le parti appellanti si #attano per la tutela dei loro interessi e che, a uesto scopo, sottopongano a un sistematico riesame le eviden!e e le certe!!e troppo assodate. La legge come la giurispruden!a suppone che le parti sottopongano i conflitti di interessi sociali al giudi!io di un tri#unale impar!iale. /uesto tri#unale, o camera che sia, opera in modo continuo. Il giudice ideale " una persona comune, prudente, indifferente alla materia del contendere, esperta nell'eserci!io della procedura. 1a, nella realt della vita, il giudice " un uomo del suo tempo e del suo am#iente. In pratica, anche i tri#unali hanno finito per dar mano alla concentra!ione del potere e alla crescita della produ!ione industriale. Non soltanto il giudice e il legislatore sono spinti a credere che una causa sia #en giudicata e la controversia convenientemente risolta uando la #ilancia della giusti!ia penda a favore dell'interesse glo#ale delle industrie, ma anche la societ, da parte sua, ha condi!ionato il ricorrente a esigere che esse crescano. $i rivendica una pi) sostan!iosa fetta della torta istitu!ionale pi) che la difesa da un'istitu!ione che mutila la li#ert. :uttavia l'uso distorto dello strumento giuridico non ne corrompe l'intrinseca natura. C'" un'o#ie!ione che viene spesso sollevata uando si afferma che le procedure a contraddittorio sono uno strumento,chiave per limitare la crescita industriale% e cio" che le societ fanno gi troppo affidamento su uesti giudi!i, sen!a grandi risultati. Negli $tati +niti, per esempio, i riformatori rivendicano il diritto all'opposi!ione legale per tutti i gruppi svantaggiati% negri, indiani, donne, lavoratori, invalidi, consumatori. Ai conseguen!a i giudi!i tendono a diventare lunghi, scomodi, costosi, e la maggior parte degli interessati non " in grado di andare fino in fondo. Le cause si trascinano e le senten!e arrivano uando hanno perso rilevan!a. La procedura diventa un gioco, che crea nuovi antagonismi, nuove competi!ioni. & distolta dal suo fine, la decisione diventa un #ene raro. La societ di sviluppo recupera cos- l'utente della procedura formale. L'o#ie!ione che si oppone a uesto moltiplicarsi dei procedimenti non " affatto fuori posto se riguarda la loro prolifera!ione come me!!o per risolvere dei conflitti personali. 1a ui io non mi occupo dei conflitti tra persone o delle lotte dei gruppi fra loro. Ci9 che mi interessa non " l'opposi!ione tra una classe di sfruttati e un'altra classe proprietaria degli strumenti, ma l'opposi!ione che si situa an!i tutto tra l'uomo e la struttura tecnica dello strumento, poi, e di conseguen!a, tra l'uomo e certe professioni il cui interesse consiste nel mantenere tale struttura tecnica. Nella societ, il conflitto fondamentale riguarda atti, fatti o oggetti sui uali delle persone entrano in opposi!ione formale con le imprese e le istitu!ioni manipolatrici. Eormalmente la procedura contraddittoria " il modello dello strumento di cui i cittadini dispongono per opporsi alle minacce che l'industria fa pesare sulla loro li#ert. :ranne rare ecce!ioni, le leggi e i corpi legislativi, i tri#unali e i giudi!i, i uerelanti e le loro richieste sono profondamente pervertiti dall'accordo unanime e schiacciante che accetta sen!a riserve il modo di produ!ione industriale e i suoi slogan% sempre di piA* ? sempre meglio* e d'altra parte le imprese e le istitu!ioni sanno meglio delle persone uale sia l'interesse pu##lico e come servirlo. 1a uesta o#nu#ilante unanimit non inficia per niente la mia tesi% una rivolu!ione che trascuri di utili!!are le procedure giuridiche e politiche si condanna al fallimento. $olo un'attiva maggioran!a di individui e di gruppi che cerchino, con una procedura conviviale comune, di recuperare i propri diritti, pu9 strappare al leviatano il potere di sta#ilire i confini che, per sopravvivere, #isogna imporre alla crescita, e uello di scegliere i limiti che ottimi!!ano una

civilt. (er avviare la lotta contro i pregiudi!i regnanti, per condurre all'inversione, alcuni tra uelli che appartengono alle grandi professioni possono svolgere un ruolo illuminante. Ai solito gli educatori, uando prendono coscien!a della crisi della scuola, si mettono alla ricerca di una ualche solu!ione miracolosa che permetta di insegnare pi) cose a pi) persone. I loro sfor!i e le loro pretese amplificano l'importan!a di uella minoran!a di pedagogisti che insiste sui limiti pedagogici della crescita industriale. Allo stesso modo, i medici tendono a credere che almeno una parte del loro sapere non pu9 essere espresso se non in termini esoterici' e per loro un confratello che secolari!!i gli atti medici non " che un profanatore. & inutile attendersi che l'0rdine dei medici, i sindacati degli insegnanti o l'associa!ione degli ingegneri del traffico spieghino in termini semplici, tratti dal linguaggio corrente, il gangsterismo professionale dei loro colleghi. Altrettanto inutile pensare che i deputati, i giuristi e i magistrati riconoscano improvvisamente l'indipenden!a del Airitto nei riguardi della loro no!ione preconcetta del #ene, che si confonde con la fornitura della maggiore uantit di prodotti al maggior numero di persone. :utti sono infatti addestrati ad ar#itrare i conflitti in favore della propria #ranca di attivit, sia che parlino in nome dei padroni, dei salariati, degli utenti o dei loro stessi colleghi. 1a come " possi#ile trovare ua e l, ecce!ionalmente, un medico che aiuta gli altri a vivere in modo responsa#ile, ad accettare la sofferen!a, ad affrontare la morte, cos-, per ecce!ione, si trover ualche uomo di legge che aiuti le persone a utili!!are la struttura formale del Airitto per difendere i loro interessi nel uadro di una societ conviviale. Anche se, pro#a#ilmente, il giudi!io finale non soddisfer le loro richieste, l'a!ione giudi!iaria servir pur sempre a mettere in luce la sostan!a del contrasto. Nessuno du#ita che il ricorso al procedimento legale per immo#ili!!are e invertire le nostre istitu!ioni dominanti non appaia ai pi) potenti tra i loro dirigenti, o ai pi) intossicati dei loro utenti, come una distorsione del Airitto e una sovversione del solo ordine che essi riconoscono. In s8, il ricorso a una procedura conviviale in #uona e de#ita forma " una mostruosit e un crimine per il #urocrate, anche se si dice giudice.

V. L&inversione

olitica

$e, in un futuro molto prossimo, il genere umano non riuscir a limitare l'impatto dei suoi strumenti sull'am#iente e ad attuare un efficace controllo delle nascite, i nostri discendenti conosceranno la spaventosa apocalisse predetta da molti ecologi. Ainan!i al disastro incom#ente, la societ pu9 adagiarsi a sopravvivere entro i limiti fissati e imposti da una dittatura #urocratica, ma pu9 anche reagire politicamente ricorrendo alle procedure giuridiche e politiche. La falsifica!ione ideologica del passato ci vela l'esisten!a e la possi#ilit di uesta scelta. La gestione #urocratica della sopravviven!a umana " una scelta inaccetta#ile da un punto di vista sia morale sia politico, e per di pi) non servire##e. (u9 darsi che gli uomini, terrori!!ati dall'eviden!a crescente del sovrappopolamento, dall'assottigliarsi delle risorse e dall'organi!!a!ione insensata della vita uotidiana, rimettano spontaneamente i loro destini nelle mani di un @rande Eratello e dei suoi anonimi agenti. (u9 darsi che i tecnocrati siano incaricati di condurre il gregge sull'orlo dell'a#isso, cio" di fissare dei limiti pluridimensionali allo sviluppo, immediatamente al di ua della soglia dell'autodistru!ione. +na tale fantasia suicida manterre##e il sistema industriale al pi) alto grado di produttivit sosteni#ile. L'uomo vivre##e in una #olla protettiva di plastica che l'o##lighere##e a sopravvivere come un condannato a morte in attesa di esecu!ione. .en presto la sua soglia di tolleran!a in fatto di programma!ione e manipola!ione diverre##e l'ostacolo pi) serio allo sviluppo, e l'impresa alchimistica rinascendo dalle sue ceneri cerchere##e di produrre e tenere sotto controllo il mostruoso mutante concepito dall'incu#o della ragione. (er garantire la sopravviven!a dell'essere umano in un mondo ra!ionale e artificiale, la scien!a e la tecnica si applichere##ero ad attre!!are opportunamente la sua psiche% l'umanit sare##e confinata dalla nascita alla morte nella scuola permanente estesa su scala mondiale, sare##e sottoposta a vita al trattamento del grande ospedale planetario, collegata notte e giorno a implaca#ili catene di comunica!ione. Cos- fun!ionere##e il mondo della @rande 0rgani!!a!ione. :uttavia i precedenti insuccessi delle terapie di massa lasciano sperare nel fallimento anche di uest'ultimo progetto di controllo planetario. L'avvento del fascismo tecno,#urocratico non " scritto negli astri. &siste un'altra possi#ilit% un processo politico che permetta alla popola!ione di sta#ilire il massimo che ciascuno pu9 esigere, in un mondo dalle risorse manifestamente limitate' un processo che porti a concordare entro uali limiti va tenuta la crescita degli strumenti' un processo che incoraggi la ricerca radicale intesa a far s- che un numero crescente di persone possa fare sempre di piA con sempre meno( +n programma del genere pu9 ancora apparire utopistico al punto in cui siamo% se si lascia aggravare la crisi, lo si trover #en presto di un realismo estremo.

I miti e le maggioranze
L'ultimo impedimento alla ristruttura!ione della societ non " n8 la mancan!a d'informa!ione sui limiti necessari n8 la mancan!a di uomini risoluti ad accettarli se divenissero inevita#ili, ma " il potere della mitologia politica. In una societ ricca, ognuno " pi) o meno consumatore,utente' in ualche modo, ognuno fa la sua parte nella distru!ione dell'am#iente. @ra!ie al mito, uesta molteplicit di depredatori si tramuta in una maggioran!a politica. La somma degli individui atomi!!ati diventa un #locco mitico di elettori concordi su un pro#lema inesistente% la maggioran!a silen!iosa, guardiana invisi#ile e invinci#ile degli interessi investiti nello sviluppo, e che parali!!a ogni reale a!ione politica. Vista pi) da vicino, uesta maggioran!a " un insieme fitti!io di persone teoricamente dotate di ragione che in realt comprende una molteplicit di individui% l'esperto in ecologia che si reca in .oeing a una conferen!a contro l'in uinamento, l'economista consapevole che l'aumento della produttivit genera scarsit di lavoro e che cerca perci9 di creare nuovi impieghi ecc. N8 l'uno n8 l'altro hanno nulla a che fare con l'operaio di Aetroit che compra a rate un televisore a colori, o col contadino messicano che in osse uio alla 6rivolu!ione verde7 usa l'insetticida da cin ue anni vietato negli $tati +niti. 1a nonostante la loro diversit, una comune adesione allo sviluppo li unisce perch8 da essa dipende la loro soddisfa!ione. :uttavia solo il mito conferisce loro l'omogeneit di una maggioran!a politica contraria ai limiti. 0gnuno ha il proprio motivo per desiderare la crescita

industriale e il proprio motivo per sentirne la minaccia. (er il momento, un voto contro lo sviluppo puro e semplice sare##e altrettanto privo di senso uanto un voto a favore del (rodotto Na!ionale Lordo. +na ideologia comune non crea una maggioran!a' " efficace solo se ha le sue radici nell'interpreta!ione dell'interesse ra!ionale di ciascuno e se d a uesto interesse una forma politica. L'a!ione politica della persona dinan!i a un conflitto sociale essen!iale non dipende dall'ideologia preliminarmente accettata, ma da due fattori% %a& il modo in cui il conflitto latente tra l'uomo e lo strumento si trasformer in una crisi aperta, esigendo una rea!ione glo#ale e sen!a precedenti' %b& il sorgere di una molteplicit di nuove 8lite che forniscano un uadro interpretativo per riformulare i valori e riconsiderare gli interessi.

Dalla catastro$e alla crisi


Io posso solo congetturare in che modo si arriver alla crisi' ma non ho du##i sulla condotta da tenere dinan!i a essa e nel suo corso. Credo che lo sviluppo si arrester da solo. La paralisi sinergetica dei sistemi che l'alimentano provocher il crollo generale del modo di produ!ione industriale. Le amministra!ioni credono di sta#ili!!are e armoni!!are lo sviluppo affinando i meccanismi e i sistemi di controllo, ma non fanno che precipitare la megamacchina istitu!ionale verso la sua seconda soglia di muta!ione. In un tempo #revissimo, la popola!ione perder fiducia non soltanto nelle istitu!ioni dominanti, ma anche in uelle specifica mente addette a gestire la crisi. Il potere, proprio delle attuali istitu!ioni, di definire valori Ccome l'educa!ione, la velocit di movimento, la salute, il #enessere, l'informa!ione ecc.?, si dissolver di colpo allorch8 diverr palese il suo carattere illusorio. A fare da detonatore alla crisi sar un avvenimento imprevedi#ile e magari di poco conto, come il panico di Oall $treet che precipit9 la @rande Aepressione. +na coinciden!a fortuita render manifesta la contraddi!ione strutturale tra gli scopi dichiarati delle nostre istitu!ioni e i loro veri risultati. Ci9 che " gi evidente per ualcuno salter di colpo agli occhi della maggioran!a% l'organi!!a!ione dell'intera economia in fun!ione dello 6star meglio7 " il principale ostacolo allo 6star #ene7. Al pari di altre intui!ioni largamente condivise, uesta avr la virt) di rivoltare completamente l'immagina!ione popolare. Aa un giorno all'altro importanti istitu!ioni perderanno ogni rispetta#ilit, ualun ue legittimit, insieme alla loro reputa!ione di servire il #ene pu##lico. J proprio ci9 che accadde alla Chiesa romana al tempo della Hiforma e alla monarchia francese nel 243*. Nello spa!io di una notte l'impensa#ile divenne eviden!a. +na muta!ione improvvisa " ualcosa che non ha nulla a che fare con la corre!ione automatica o con l'evolu!ione. $i pensi ai #ianchi vortici ai piedi d'una cascata di montagna% le stagioni si succedono, l'ac ua sovra##onda oppure scorre in un filo sottile, ma le spirali di schiuma sem#rano sempre uguali' #asta per9 che un sasso cada in fondo al #acino, ed ecco che il disegno ne " tutto modificato, irreversi#ilmente. Allo stesso modo il risveglio della coscien!a avviene di colpo. La maggioran!a silen!iosa oggi aderisce totalmente alla tesi dello sviluppo, ma nessuno pu9 prevedere il suo comportamento uando la crisi esploder. /uando un popolo perde fiducia nella produttivit industriale, e non pi) solamente nella cartamoneta, tutto pu9 succedere. L'inversione diventa realmente possi#ile. 0ggi si prova ancora a turare le falle dei singoli sistemi. Nessun rimedio fun!iona, ma si dispone ancora dei me!!i per permetterseli tutti, uno dopo l'altro. I governi si applicano alla crisi dei servi!i pu##lici, a uella dell'educa!ione, dei trasporti, del sistema giudi!iario, della giovent). Ciascun aspetto della crisi glo#ale " separato dagli altri, spiegato in maniera autonoma e trattato a s8. $i propongono solu!ioni di ricam#io che danno credito alle riforme settoriali% e le scuole d'avanguardia contrapposte alle scuole tradi!ionali raddoppiano la domanda di educa!ione, le citt,satelliti contrapposte all'aerotreno raffor!ano la convin!ione che lo sviluppo delle citt sia fatale, una migliore forma!ione dei medici contrapposta alla prolifera!ione delle professioni parasanitarie alimenta l'industria della salute. & poich8 ciascun termine del dilemma ha i suoi sostenitori, si finisce per non scegliere, ossia per provare entram#e le vie. In conclusione, si cerca di fare una torta sempre pi) grossa, che per9 " in pura perdita. $i fa come Coolidge dinan!i ai primi segni della @rande Aepressione, fraintendendo in maniera analoga l'annuncio di una crisi che " #en pi) radicale. $i presume che l'analisi generale dei sistemi

colleghi tra loro le varie crisi istitu!ionali, ma essa non fa che portare a una maggiore pianifica!ione, centrali!!a!ione e #urocrati!!a!ione, allo scopo di perfe!ionare il controllo della popola!ione, dell'a##ondan!a e dell'industria distruttrice e inefficace. $i suppone che l'aumento della produ!ione di decisioni, controlli e terapie possa compensare l'estendersi della disoccupa!ione nei settori della fa##rica!ione. Affascinata dalla produ!ione industriale, la popola!ione resta incapace di immaginare una societ postindustriale in cui coesistano diversi modi di produ!ione complementari tra loro. Cercando di suscitare un'era che sia al tempo stesso iperindustriale ed ecologicamente ammissi#ile, si accelera la degrada!ione degli altri fattori che compongono l'e uili#rio multidimensionale della vita. Il costo della difesa dello status quo sale vertiginosamente. .isognere##e essere indovini per predire uale serie di eventi svolger il ruolo del crollo di Oall $treet e scatener la crisi incom#ente' ma non occorre essere geni per prevedere che si tratter della prima crisi mondiale non pi) locali!!ata dentro il sistema industriale, ma che metter in gioco il sistema in s8. Assai presto accadr un fatto che avr la conseguen!a di congelare la crescita dell'attre!!atura. Venuto uel momento, il fragore del crollo o#nu#iler gli spiriti e impedir di comprenderne il senso. Ci resta ancora una possi#ilit di capire le cause della crisi glo#ale che ci minaccia e di prepararci appunto a non confonderla con una crisi par!iale, interna al sistema. $e vogliamo anticiparne gli effetti, do##iamo indagare in che modo una #rusca trasforma!ione potr condurre al potere gruppi sociali fino a uel momento soffocati. Non sar la catastrofe in uanto tale a trarre uesti gruppi dal niente e a portarli alla ri#alta' ma la catastrofe inde#olir le poten!e dominanti che, schiacciando uesti gruppi, impedivano loro di partecipare al processo sociale. L'effetto,sorpresa allenta il controllo, scompiglia i controllori e spinge in prima fila uelli che conservano sangue freddo. +na volta inde#olito il controllo, i controllori si cercano nuovi alleati. Nello $tato industriale inde#olito dalla @rande Aepressione, laclasse dirigente non pot8 fare a meno dei lavoratori organi!!ati, che ottennero perci9 una parte di potere strutturale. $ul mercato del lavoro inde#olito dalla seconda guerra mondiale, l'industria non pot8 fare a meno dei lavoratori negri, che cominciarono cos- ad affermare un loro potere. Attualmente, essendosi fatta una posi!ione, l'8lite negra tende a diventare un pilastro del sistema costituito, cos- com'era accaduto precedentemente ai sindacati. In realt l'uscita dalla crisi imminente dipende dalla comparsa di 8lite che non si lascino recuperare.

Dentro la crisi
Le for!e che tendono a porre limiti alla produ!ione sono gi in opera all'interno del corpo sociale. +na ricerca pu##lica e radicale pu9 aiutare in maniera rilevante uesti uomini e ueste donne ad ac uistare maggiore coesione e lucidit nella loro condanna d'uno sviluppo che essi giudicano pernicioso. Non c'" du##io che le loro voci avranno una diversa risonan!a uando la crisi della societ superproduttiva si aggraver. &ssi non costituiscono un partito, ma sono i porta,parola di una maggioran!a di cui ognuno poten!ialmente fa parte. (i) inattesa sar la crisi, pi) improvvisamente i loro appelli all'austerit e uili#rata e gioiosa potranno assumere il valore di un programma. (er essere in grado di controllare la situa!ione uando sar il momento, ueste minoran!e de##ono comprendere la natura profonda della crisi e saperla esporre in un linguaggio che tocchi il segno, spiegando chiaramente che cosa vogliono, che cosa possono e di che cosa non hanno #isogno. $in d'ora, esse gi possono identificare le cose a cui rinunciare. La ricon uista della lingua uotidiana " il primo perno dell'inversione politica. Ne occorre un secondo. +n ulteriore sviluppo non pu9 che portare al disastro, ma uesto presenta una doppia faccia. L'evento catastrofico pu9 segnare la fine della civilt politica o addirittura della specie 6uomo7' ma pu9 essere anche la @rande Crisi, cio" l'occasione di una scelta sen!a precedenti. (revedi#ile e inattesa, la catastrofe sar una crisis* nel senso proprio del termine, solo se, nel momento in cui essa colpisce, i prigionieri del progresso chiederanno di scappare dal paradiso industriale, se chiederanno che nel recinto della prigione dorata si apra una porta. .isogner allora saper dimostrare che la dissolu!ione del miraggio industriale offre l'occasione per scegliere un modo di produ!ione conviviale ed efficace. La prepara!ione a uesto compito " il cardine di una nuova

pratica politica. $aranno necessari gruppi capaci di anali!!are coerentemente la catastrofe e di esprimerla con un linguaggio semplice. &ssi dovranno saper patrocinare la causa di una societ che si pone dei confini, e farlo in termini concreti, comprensi#ili da tutti, desidera#ili in generale e immediatamente applica#ili. Il sacrificio " lo scotto della scelta, pre!!o inevita#ile da pagare per ottenere uello che si vuole o, per lo meno, per li#erarsi da ci9 che " intollera#ile. 1a non #asta servirsi delle parole di tutti i giorni come #uoni strumenti per mettere in luce il vero volto della realt' #isogner anche saper maneggiare uno strumento sociale che sia adatto a determinare il #ene pu##lico. Come ho spiegato pi) sopra, tale strumento " la struttura formale della politica e del Airitto. Nell'ora del disastro, la catastrofe si muter in crisi se un gruppo di persone lucide che conservano il proprio sangue freddo sapr ispirare fiducia nei concittadini. La loro credi#ilit dipender dall'a#ilit nel dimostrare che non solo " necessario ma " possi#ile instaurare una societ conviviale, a condi!ione di utili!!are coscientemente una procedura regolata, che riconosca al conflitto d'interessi la sua legittimit, dia valore al precedente storico, e attri#uisca un carattere esecutivo alle decisioni prese da uomini comuni, dai uali la comunit si riconosca rappresentata. Nell'ora del disastro, solo se si resta radicati nella storia si pu9 avere la fiducia necessaria per sconvolgere il presente. L'uso conviviale della procedura garantisce che una rivolu!ione istitu!ionale rimanga uno strumento che trova nella pratica i propri fini. +n ricorso lucido alla procedura, fatto in uno spirito di opposi!ione continua alla #urocra!ia, " la sola maniera possi#ile per evitare che la rivolu!ione si tramuti essa stessa in istitu!ione. Che l'applica!ione di uesta procedura all'inversione radicale delle istitu!ioni sia denominata 6rivolu!ione culturale7, recupero della struttura formale del Airitto, socialismo partecipatorio o ritorno allo spirito dei Dueros de 1spana* " un mero pro#lema di etichette.

La mutazione im rovvisa
(arlando della nascita di gruppi d'interessi e della loro prepara!ione, non mi riferisco n8 a nuclei di terroristi n8 a sette di devoti n8 a esperti di un nuovo tipo. (i) in particolare, non mi riferisco a un partito politico destinato a prendere il potere nel momento della crisi. @estire la crisi vorre##e dire precipitare la solu!ione fatale. +n partito compatto e addestrato pu9 imporre il proprio potere nel momento in cui la scelta da compiere " interna a un sistema inglo#ante% fu cos- che gli $tati +niti dovettero 6scegliere7 il controllo degli strumenti di produ!ione durante la @rande Aepressione' fu cos- che i paesi dell'&uropa orientale dovettero 6scegliere7 lo stalinismo all'indomani della seconda guerra mondiale. 1a la crisi di cui io descrivo la prossima venuta non " interna alla societ industriale, #ens- riguarda il modo di produ!ione industriale in se stesso. /uesta crisi o##ligher l'uomo a scegliere tra gli strumenti conviviali e l'essere stritolato dalla megamacchina, tra la crescita indefinita e l'accetta!ione di limiti multidimensionali. La sola risposta possi#ile consiste nel riconoscere la profondit della crisi e nell'accettare l'unico principio di solu!ione che si offra% sta#ilire, per accordo politico, un'autolimita!ione. /uanto pi) numerosi e diversi saranno coloro che esprimeranno uesta esigen!a, tanto pi) profondamente si comprender che il sacrificio " necessario, che tutela interessi molteplici e che " la #ase di un nuovo pluralismo culturale. Neppure intendo riferirmi a una maggioran!a che si opponga allo sviluppo in nome di principi astratti. $are##e un'altra maggioran!a,fantasma. In verit la forma!ione di una 8lite organi!!ata che decanti l'ortodossia dell'antisviluppo non " un'ipotesi inconcepi#ile' forse uesta 8lite si sta gi costituendo. 1a un coro del genere, con l'antisviluppo come unico e solo programma, " l'antidoto industriale all'immagina!ione rivolu!ionaria. Incitando la gente ad accettare una limita!ione volontaria della produ!ione sen!a mettere in uestione la struttura,#ase della societ industriale, non si fare##e che conferire maggior potere ai #urocrati che ottimi!!ano lo sviluppo, e ci si consegnere##e come ostaggi nelle loro mani. La produ!ione sta#ili!!ata di #eni e servi!i ultra,ra!ionali!!ati e standardi!!ati allontanere##e dalla produ!ione conviviale ancor pi), se possi#ile, di uanto non faccia la societ industriale di sviluppo. I fautori di una societ capace di porsi limiti non hanno #isogno di riunire una maggioran!a. In democra!ia una maggioran!a elettorale non si fonda sull'adesione esplicita di tutti i suoi mem#ri a

un'ideologia o ad un valore determinato. +na maggioran!a elettorale favorevole alla limita!ione delle istitu!ioni sare##e molto eterogenea% comprendere##e le vittime di un particolare aspetto della sovrapprodu!ione, gli esclusi dalla festa industriale e coloro che rifiutano in #locco i caratteri della societ totalmente ra!ionali!!ata. L'esempio della scuola pu9 illustrare il fun!ionamento di una maggioran!a elettorale nella prassi politica tradi!ionale% le persone sen!a figli sono insofferenti della spesa per la pu##lica istru!ione' alcuni ritengono di pagare troppe tasse per il servi!io che ricevono' altri sostengono le scuole confessionali' alcuni altri non accettano la scuola dell'o##ligo perch8 la giudicano nociva per i raga!!i' altri ancora la com#attono perch8 raffor!a la segrega!ione sociale. :utte ueste persone potre##ero formare una maggioran!a elettorale, ma non costituiscono n8 una setta n8 un partito. Attualmente potre##ero certo ridimensionare le pretese della scuola, ma cos- facendo raffor!ere##ero la legittimit del prodotto scolastico che "l'6educa!ione7. /uando le cose continuano ad andare per il loro verso, l'assoggettare a limiti una istitu!ione dominante mediante un voto di maggioran!a assume sempre un senso rea!ionario. 1a una maggioran!a pu9 invece sortire un effetto rivolu!ionario nel momento di una crisi che colpisca la societ in maniera radicale. L'arrivo simultaneo di parecchie istitu!ioni alla loro seconda soglia di muta!ione d il segnale d'allarme. La crisi non pu9 tardare. J gi cominciata. Il disastro che seguir mostrer chiaramente che la societ industriale in uanto tale, e non soltanto i suoi vari organi, ha oltrepassato i limiti. Lo $tato,na!ione " diventato guardiano di strumenti cos- potenti che non pu9 pi) svolgere il suo ruolo di uadro politico. Come @iap ha saputo utili!!are la macchina #ellica americana per vincere la sua guerra, cos- le imprese multina!ionali e le professioni transna!ionali possono servirsi del Airitto e del sistema democratico per consolidare il loro impero. 1a mentre la democra!ia americana pu9 sopravvivere alla vittoria di @iap, certo non sopravvivr a uella dell'I:: e consimili. 1an mano che la crisi totale si avvicina, diventa chiaro che lo $tato,na!ione moderno " un conglomerato di societ anonime in cui ogni attre!!atura mira a promuovere il proprio prodotto, a servire i propri interessi. L'insieme produce del benessere* sotto forma di educa!ione, salute ecc., e il successo si misura in #ase alla crescita del capitale di tutte le suddette societ. /uando " il momento, i partiti politici radunano la massa degli a!ionisti per eleggere un consiglio di amministra!ione. &ssi sostengono il diritto dell'elettore a pretendere un pi) alto livello di consumo individuale* il che significa un pi) alto grado di consumo industriale( La popola!ione pu9 sempre reclamare trasporti pi) rapidi, ma il giudi!io sulla convenien!a di un sistema di trasporto #asato sull'automo#ile oppure sul treno, e che assor#e una larga parte del reddito na!ionale, " lasciato alla discre!ione degli esperti. I partiti sostengono uno $tato il cui scopo dichiarato " la crescita del (rodotto Na!ionale Lordo% " inutile contare su di essi uando arriver il peggio. /uando gli affari procedono normalmente, la procedura a contraddittorio per dirimere un conflitto tra l'impresa e l'individuo finisce di solito col dare un ulteriore crisma di legittimit alla dipenden!a di uest'ultimo. 1a nel momento della crisi strutturale, neppure la ridu!ione volontaria della sovrefficien!a potr risparmiare alle istitu!ioni dominanti di andare in rovina. +na crisi generali!!ata apre la strada a una ricostru!ione della societ. La perdita di legittimit dello $tato come societ per a!ioni non infirma ma raffor!a la necessit di una procedura costitu!ionale. La perdita di credi#ilit dei partiti divenuti fa!ioni rivali di a!ionisti non fa che sottolineare l'importan!a del ricorso a procedure contraddittorie in politica. La perdita di credi#ilit delle rivendica!ioni antagonistiche per ottenere maggior consumo individuale sottolinea l'importan!a del ricorso a ueste stesse procedure contraddittorie, uando si tratta di armoni!!are serie opposte di limita!ioni concernenti l'insieme della societ. La medesima crisi generale pu9 sancire durevolmente un contratto sociale che consegni al dispotismo tecno,#urocratico e all'ortodossia ideologica il potere di prescrivere il #enessere, oppure pu9 esser l'occasione per costruire una societ conviviale, in continua trasforma!ione all'interno di un uadro materiale definito da proscri!ioni ra!ionali e politiche. Nella loro struttura, la procedura politica e uella giuridica si integrano reciprocamente. &ntram#e modellano ed esprimono la struttura della li#ert nella storia. $e si ammette uesto, la procedura formale pu9 costituire il migliore strumento drammatico, sim#olico e conviviale per l'a!ione politica. Il Airitto conserva tutta la sua for!a anche uando una societ riservi a dei privilegiati l'accesso alla macchina giuridica, anche uando si faccia #effe sistematicamente della giusti!ia e

mascheri il dispotismo sotto il mantello di finti tri#unali. Anche uando colui che si appella al linguaggio ordinario ed alla procedura formale viene irriso e messo sotto accusa dai suoi compagni di rivolu!ione, anche allora il ricorso dell'individuo alla struttura formale iscritta nella storia di un popolo resta lo strumento pi) potente per dire il vero, per denunciare l'ipertrofia cancerosa e il dominio del modo di produ!ione industriale come l'ultima forma di idolatria. $i " presi dall'angoscia uando si constata che l'unico nostro potere per arginare l'ondata mortale sta nella parola e, pi) esattamente, nel verbo* giunto sino a noi e ritrovato nella nostra storia. $olo il ver#o, con tutta la sua fragilit, pu9 raccogliere la moltitudine degli uomini perch8 il dilagare della violen!a si trasformi in ricostru!ione conviviale. $e sapranno sta#ilire dei criteri di limita!ione dell'attre!!atura, i paesi poveri avvieranno pi) facilmente la loro ricostru!ione sociale e, soprattutto, accederanno direttamente a un modo di produ!ione postindustriale e conviviale. I limiti che dovranno adottare sono dello stesso ordine di uelli che le na!ioni industriali!!ate dovranno accettare per sopravvivere% la convivialit accessi#ile fin d'ora ai 6sottosviluppati7 coster un pre!!o inaudito agli 6sviluppati7. +n'ultima o#ie!ione viene spesso avan!ata uando a una societ povera si propone l'orientamento conviviale% per scegliere una vita austera con strumenti conviviali #isogna difendersi dall'imperialismo dei megastrumenti in espansione' tale difesa non sare##e possi#ile sen!a un esercito moderno, che a sua volta richiede un'industria in pieno sviluppo. In realt, la ricostru!ione della societ non pu9 essere protetta per me!!o di un esercito, innan!i tutto perch8 sare##e una contraddi!ione in termini, e poi perch8 nessun esercito moderno d'un paese povero potre##e essere una valida difesa contro un tale potere. La convivialit sar opera esclusiva di persone che usino un'attre!!atura da loro effettivamente controllata. I mercenari dell'imperialismo possono avvelenare una societ conviviale, possono distruggerla, ma non con uistarla.

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