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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE SUL FENOMEO DELLA MAFIA 16 APRILE 1985
SEQUESTRO E CONFISCHE BENI
COPACABANA S.p.a
MORGANTINA S.r.l.
S.I.F.A.C.
B.B.P. s.n.c.
CALCESTRUZZI ARENELLA S.p.a.
COSTA CORSARA
BILLECI SALVATORE 1937
BILLECI SALVATORE 1923
LA VENIA MARIO
BRUNO PIETRO
BRUNO GIUSEPPE
BADALAMENTI VITO
D’AGOSTINO ROSARIO
POMIERO GIUSEPPE
BRUNO GIOVANNI
COMMISSIONE PARLAMENTARE SULLA MAFIA POMIERO SIFAC BBP MORGANTINA BILLECI SALVATORE 37 BADALAMENTI BILLECI ROCCO BRUNO VASSALLO COPACABANA COSTA CORSARA 1985 PAG 280 284
http://legislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stampati/pdf/023_003002.pdf
Criminalita’ organizzata sul territorio
La cittadina di Isola delle Femmine, situata alle porte di’ Palermo per chi proviene da Trapani e dall’aeroporto del capoluogo siciliano, e’ nota per essere il luogo dove il 23 maggio 1992 persero la vita il magistrato Giovanni FALCONE, sua moglie Francesca MORVILLO e i tre agenti della scorta Vito SCHIFANI, Rocco DICILLO e Antonio MONTINARO. L’eccidio, comunemente ricordato con l’espressione “strage di Capaci” in quanto verificatosi nei pressi dello svincolo autostradale di quel comune, in realta’ venne compiuto su un tratto dell’autostrada A29 che ricade nel territorio del comune di Isola delle Femmine.
I due comuni di Isola delle Femmine e Capaci, infatti, sono ubicati sul tratto di costa nordoccidentale della Sicilia e sono gli ultimi due comuni della provincia prima del capoluogo, rispetto al quale, ormai, costituiscono una vera e propria area sub-urbana. Si tratta di due cittadine praticamente congiunte tra loro e senza alcuna soluzione di continuita’ dei rispettivi centri abitati, che storicamente ricadono sotto il controllo del mandamento mafioso di’ Palermo San Lorenzo - Tommaso Natale.
In epoca piu’ recente, il territorio di Isola delle Femmine e Capaci e’ risultato indissolubilmente legato alla figura di “Omissis” (nato ad Isola delle Femmine il”Omissis”), elemento di spicco di Cosa nostra, attualmente detenuto.
Questi, gia’ in data 13 luglio 1984, era stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. per la durata di anni tre nonche’ alla confisca della quota azionaria nella “Omissis”, di cui si dira’ in seguito, riconducibile al noto boss “Omissis”. Il 21 marzo 1985, la Corte d’Appello, in parziale riforma del decreto del Tribunale, riduceva a due anni la misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
La partecipazione di “Omissis” all’associazione mafiosa Cosa Nostra e’ asseverata dalla sentenza di condanna ad anni 4 di reclusione per 416 bis C.P., commi 1°, 3°, 4° e 6°, emessa dal G.U.P. di’ Palermo in data 20 dicembre 2000, divenuta irrevocabile il 7 ottobre 2003.Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 10 a pagina 14
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.com/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
Titolo originale
STEFANO GALLINA ASSASSINATO 1 OTTOBRE 81 LO DUCA BRUNO FRANCESCO .pdf
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE SUL FENOMEO DELLA MAFIA 16 APRILE 1985
SEQUESTRO E CONFISCHE BENI
COPACABANA S.p.a
MORGANTINA S.r.l.
S.I.F.A.C.
B.B.P. s.n.c.
CALCESTRUZZI ARENELLA S.p.a.
COSTA CORSARA
BILLECI SALVATORE 1937
BILLECI SALVATORE 1923
LA VENIA MARIO
BRUNO PIETRO
BRUNO GIUSEPPE
BADALAMENTI VITO
D’AGOSTINO ROSARIO
POMIERO GIUSEPPE
BRUNO GIOVANNI
COMMISSIONE PARLAMENTARE SULLA MAFIA POMIERO SIFAC BBP MORGANTINA BILLECI SALVATORE 37 BADALAMENTI BILLECI ROCCO BRUNO VASSALLO COPACABANA COSTA CORSARA 1985 PAG 280 284
http://legislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stampati/pdf/023_003002.pdf
Criminalita’ organizzata sul territorio
La cittadina di Isola delle Femmine, situata alle porte di’ Palermo per chi proviene da Trapani e dall’aeroporto del capoluogo siciliano, e’ nota per essere il luogo dove il 23 maggio 1992 persero la vita il magistrato Giovanni FALCONE, sua moglie Francesca MORVILLO e i tre agenti della scorta Vito SCHIFANI, Rocco DICILLO e Antonio MONTINARO. L’eccidio, comunemente ricordato con l’espressione “strage di Capaci” in quanto verificatosi nei pressi dello svincolo autostradale di quel comune, in realta’ venne compiuto su un tratto dell’autostrada A29 che ricade nel territorio del comune di Isola delle Femmine.
I due comuni di Isola delle Femmine e Capaci, infatti, sono ubicati sul tratto di costa nordoccidentale della Sicilia e sono gli ultimi due comuni della provincia prima del capoluogo, rispetto al quale, ormai, costituiscono una vera e propria area sub-urbana. Si tratta di due cittadine praticamente congiunte tra loro e senza alcuna soluzione di continuita’ dei rispettivi centri abitati, che storicamente ricadono sotto il controllo del mandamento mafioso di’ Palermo San Lorenzo - Tommaso Natale.
In epoca piu’ recente, il territorio di Isola delle Femmine e Capaci e’ risultato indissolubilmente legato alla figura di “Omissis” (nato ad Isola delle Femmine il”Omissis”), elemento di spicco di Cosa nostra, attualmente detenuto.
Questi, gia’ in data 13 luglio 1984, era stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. per la durata di anni tre nonche’ alla confisca della quota azionaria nella “Omissis”, di cui si dira’ in seguito, riconducibile al noto boss “Omissis”. Il 21 marzo 1985, la Corte d’Appello, in parziale riforma del decreto del Tribunale, riduceva a due anni la misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
La partecipazione di “Omissis” all’associazione mafiosa Cosa Nostra e’ asseverata dalla sentenza di condanna ad anni 4 di reclusione per 416 bis C.P., commi 1°, 3°, 4° e 6°, emessa dal G.U.P. di’ Palermo in data 20 dicembre 2000, divenuta irrevocabile il 7 ottobre 2003.Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 10 a pagina 14
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SEQUESTRO E CONFISCHE BENI
COPACABANA S.p.a
MORGANTINA S.r.l.
S.I.F.A.C.
B.B.P. s.n.c.
CALCESTRUZZI ARENELLA S.p.a.
COSTA CORSARA
BILLECI SALVATORE 1937
BILLECI SALVATORE 1923
LA VENIA MARIO
BRUNO PIETRO
BRUNO GIUSEPPE
BADALAMENTI VITO
D’AGOSTINO ROSARIO
POMIERO GIUSEPPE
BRUNO GIOVANNI
COMMISSIONE PARLAMENTARE SULLA MAFIA POMIERO SIFAC BBP MORGANTINA BILLECI SALVATORE 37 BADALAMENTI BILLECI ROCCO BRUNO VASSALLO COPACABANA COSTA CORSARA 1985 PAG 280 284
http://legislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stampati/pdf/023_003002.pdf
Criminalita’ organizzata sul territorio
La cittadina di Isola delle Femmine, situata alle porte di’ Palermo per chi proviene da Trapani e dall’aeroporto del capoluogo siciliano, e’ nota per essere il luogo dove il 23 maggio 1992 persero la vita il magistrato Giovanni FALCONE, sua moglie Francesca MORVILLO e i tre agenti della scorta Vito SCHIFANI, Rocco DICILLO e Antonio MONTINARO. L’eccidio, comunemente ricordato con l’espressione “strage di Capaci” in quanto verificatosi nei pressi dello svincolo autostradale di quel comune, in realta’ venne compiuto su un tratto dell’autostrada A29 che ricade nel territorio del comune di Isola delle Femmine.
I due comuni di Isola delle Femmine e Capaci, infatti, sono ubicati sul tratto di costa nordoccidentale della Sicilia e sono gli ultimi due comuni della provincia prima del capoluogo, rispetto al quale, ormai, costituiscono una vera e propria area sub-urbana. Si tratta di due cittadine praticamente congiunte tra loro e senza alcuna soluzione di continuita’ dei rispettivi centri abitati, che storicamente ricadono sotto il controllo del mandamento mafioso di’ Palermo San Lorenzo - Tommaso Natale.
In epoca piu’ recente, il territorio di Isola delle Femmine e Capaci e’ risultato indissolubilmente legato alla figura di “Omissis” (nato ad Isola delle Femmine il”Omissis”), elemento di spicco di Cosa nostra, attualmente detenuto.
Questi, gia’ in data 13 luglio 1984, era stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. per la durata di anni tre nonche’ alla confisca della quota azionaria nella “Omissis”, di cui si dira’ in seguito, riconducibile al noto boss “Omissis”. Il 21 marzo 1985, la Corte d’Appello, in parziale riforma del decreto del Tribunale, riduceva a due anni la misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
La partecipazione di “Omissis” all’associazione mafiosa Cosa Nostra e’ asseverata dalla sentenza di condanna ad anni 4 di reclusione per 416 bis C.P., commi 1°, 3°, 4° e 6°, emessa dal G.U.P. di’ Palermo in data 20 dicembre 2000, divenuta irrevocabile il 7 ottobre 2003.Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 10 a pagina 14
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Carini, in cella un boss ricercato per omicidio PALERMO. Il nascondiglio del boss era coperto dai formaggi, caciocavalli e provole erano stati sistemati davanti alla parete d'accesso alla stanza segreta in cui si rifugiava Matteo Lo Duca. Ma al trucchetto non hanno abboccato i carabinieri che sabato notte sono riusciti a scovare il ricercato. Su Lo Duca, considerato un affiliato alla famiglia di Carini, pendevano due ordini di custodia emessi nel'98 per associazione mafiosa finaliz- zata alle estorsioni e per omicidi. Provvedimenti giudiziari ai quali l'uomo era riuscito a sottrarsi. L'altra notte, per, alla porta del suo ultimo rifugio, ricavato nella casa del fratello, una palazzina di via Armetta, a Carini, hanno bussato gli investigatori e per Matteo Lo Duca, allevatore di 64 anni, sposato e padre di tre figli (due maschi e una femmina), si sono aperte le porte del carcere. A lui, conosciuto con il soprannome di Panturo e inserito nella lista dei 500 pi pericolosi latitanti, i carabinieri della compagnia di Carini, con la collaborazione del comando provinciale, sono arrivati seguendo la moglie. Gli investigatori hanno notato le visite della donna in casa del cognato e hanno deciso di vederci chiaro. Quando hanno fatto irruzione nell'appartamento, hanno scoperto la stanza segreta: un vano senza finestre, con un paio di materassi sul pavimento e alcune candele per fare luce, dal quale si accedeva attraverso un ingresso mimetizzato: un'apertura quadrata di sessanta centimetri ricavata in una parete davanti alla quale erano state sistemate le pezze di formaggio. L'apertura era stata coperta con un pannello rivestito di mattonelle dello stesso colore di quelle del resto della parete. Un lavoro fatto con maestria per garantire la latitanza di Matteo Lo Duca, personaggio considerato vicino ai clan dei Pipitone e dei Passalacqua. Alla vista dei carabinieri, l'uomo, che non era armato, si lasciato ammanettare. Nel piccolo covo gli investigatori hanno trovato, oltre a biancheria e vestiti, anche tre milioni in contanti. Adesso gli inquirenti vogliono stabilire con chi negli ultimi tempi l'uomo sia stato in contatto, se abbia avuto un ruolo attivo nelle storie di mafia pi recenti nella zona di Carini, dove nei mesi passati non sono mancati scontri e lupare bianche. Considerato un uomo di Cosa nostra, Matteo Lo Duca era legato da uno stretto rapporto di amicizia con Giuseppe Di Maggio, il figlio del boss di Cinici sequestrato e ucciso lo scorso settembre. Sull'uomo pesano le accuse di aver partecipato agli omicidi di Antonino Badalamenti, cugino del boss Gaetano detenuto negli Stati Uniti, e di Stefano Gallina. 11 prima venne ucciso a colpi di fucile il 19 agosto dell'81 a Villagrazia di Carini, l'altro il primo ottobre dello stesso anno al passaggio a livello di Carini. Delitti per i quali Lo Duca si becc nel luglio del '98 un ordine di custodia, insieme a una trentina di boss e picciotti. Provvedimento al quale il carinese era riuscito a sottrarsi, cos come all'altro dello stesso anno per estorsioni. I due, affiliati alla cosca di Gaetano Badalamenti, caddero sotto i colpi dei corleonesi che all'inizio degli anni Ottanta, tra l'altro, scagliarono l'offensiva contro la cosca di Cinici. Antonino Badalamenti, in particolare, fu assassinato - a detta dei collaboratori di giustizia - perch si era rifiutato di notizie sul luogo in cui si nascondeva il cugino capomafia. Ma c' di pi. Secondo il collaboratore di giustizia Gio- van Battista Ferrante, nell'ovile di Lo Duca, dalle parti di Montagna Longa, nei primi anni Ottanta venne compiuto un triplice omicidio. Virgilio Fagone EMEROTECA ASSOCIAZIONE MESSINESE ANTIUSURA ONLUS
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2014 2 Aprile Giunta 45 2014 26 Marzo Giunta 45 Avv Pellegrino Tar Pa 831 833 1045 2014 Spatola Rosa Dangelo Giovanni CL Ed de Ricorso Al Tar Di Palermo
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