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Ognuno può sentirsi leggermente depresso di quando in quando. È una cosa ordinaria. La nostra attenzione
può vagare, ci distraiamo, possiamo avere difficoltà a portare a termine un impegno. E allora? È la vita! Ma
per convertire queste esperienze quotidiane in malattie che possono essere comparate al cancro o al
diabete, reali entità mediche, occorre un marketing efficace e incredibile maestria. Occorrono sempre nuove
malattie. Quando Tim O' Shea iniziò a fare ricerche sul soggetto, istintivamente dubitava dell'esistenza
dell'ADHD, e questo fin dalla prima volta che ne aveva sentito parlare. La cosa gli sembrava molto sospetta.
Si chiedeva perché l'ADHD esisteva solo negli USA e non in Scandinavia, non in Olanda, non in Francia,
non alle Fiji, e non in Giappone. Era una malattia che rispettava i confini geografici? Da dove è saltata fuori
così all'improvviso dal nulla fino a diventare in pochi anni una parola di pubblico dominio? Come dice Jack
Nicholson, avendo a che fare con una questione fondamentale, il filo del denaro di solito ti porta più vicino
alla verità.
Fare una ricerca sull'ADHD è una rivelazione: migliaia di articoli e siti web appaiono sullo schermo, 99% dei
quali ripetono a pappagallo lo stesso stancante, riciclato spot sulla sicurezza, efficacia e necessità di
intervento con i farmaci per “controllare” questa “nuova” “epidemia”. La maggior parte sono costituiti da una
o due pagine, senza alcun riferimento, infondate, che dicono le stesse cose in circolo, quasi capaci di fare
credere che l'ADHD esista realmente, dal modo in cui scrivono le “vittime”.
Nessun consistente fondamento genetico o lesioni neurologiche organiche, o qualsiasi cambiamento fisico
verificabile sono mai stati identificati come causa di ADHD. Non c'è alcuna prova scientifica oggettiva che la
malattia esista. Al contrario, prove schiaccianti evidenziano che l'ADHD è stato inventato nel 1980
dall'Associazione Psichiatrica Americana allo scopo di rafforzare la posizione della sua fallimentare
professione. Il mondo politico e economico ha preso quasi immediatamente il comando, vedendo un modo
per stanziare miliardi di dollari per farmaci e onorari professionali per “combattere“ la nuova “epidemia”.
Leggendo qualsiasi cosa sull'ADHD, è essenziale tenere in mente un concetto fondamentale:
L'ADHD non è un'entità medica: è politica economica. “L'ADHD non
esiste. Questi bambini non hanno alcun disturbo” (Thomas
Armstrong, PhD - “The Myth of the ADD Child”).
“Sia la FDA che la DEA hanno riconosciuto che l'ADHD non è una
malattia, né organica ne biologica” (Dr. Fred Baughman - “The
Future of ADD”).
“Siete preavvertiti che l'ADHD non è una malattia reale, ma piuttosto un'illusione di malattia inventata, di
uno strumento di mercato” (Fred Baughman, MD).
Risposta semplice: Quasi tutti quelli coinvolti. Prima di tutti, gli psichiatri.
Per capire realmente il ruolo della psichiatria nel mondo moderno, si devono esaminare le informazioni
contenute in lavori come “Psychiatry: The Ultimate Betrayal” a cura di Bruce Wiseman che documenta nei
dettagli come la psichiatria ha contribuito al mondo:
“Gli insegnanti che non sanno più come insegnare dichiarano che i bambini hanno disturbi mentali”
(“Psychiatry: The Ultimate Betrayal”).
“Dove le droghe vengono impiegate come un'alternativa economica alla riforma scolastica, la pratica di
drogare i bambini deve essere vista come un atto politico (…)
Drogare i bambini... rappresenta un passo sinistro lungo l'iter
Orwelliano del controllo sociale tramite la psicotecnologia” (“Toxic
Psychiatry”).
“Per i genitori, il compenso è l'alleviamento della colpa” (“The Myth of the Hyperactive Child”).
Una volta che a un bambino è stato diagnosticato l'ADHD, la pressione finisce. Gli è stato detto che ha
un'incapacità, ed è stato inserito in una categoria di studenti da cui non ci si aspetta più dei risultati.
Adattandosi a questa nuova aspettativa, è diventato pigro, ha trovato la scusa necessaria per cavarsela
senza impegnarsi secondo le sue effettive capacità. Molti bambini si sono calmati già solo con l'etichetta di
ADHD. E una pillola di zucchero che pensavano che fosse Ritalin.
COSA FA IL RITALIN?
Il Ritalin (metilfenidato) è un'anfetamina prodotta dalla Novartis che oggi costituisce il 90% delle cure
somministrate ai “pazienti” affetti da ADHD. Il Ritalin è una droga che produce assuefazione, classificata
dalla DEA come una sostanza controllata della stessa classe dei narcotici come eroina, morfina e cocaina. Il
Ritalin è diventato anche una droga di strada. La teoria è che se i bambini sono così iperattivi, date a loro
ulteriore velocità e saranno normali - il famoso e mai provato “Effetto Paradossale”. La realtà è che gli effetti
a lunga scadenza del Ritalin dato ai bambini non sono mai stati studiati. Nessuno squilibrio biochimico noto
in questi bambini è mai stato riscontrato quando sono stati diagnosticati di ADHD. Per quanto riguarda la
difficoltà d'apprendimento, non è mai stato dimostrato che il Ritalin apportasse dei miglioramenti, neppur
minimi. Inoltre non è assolutamente provato che la stabilità emotiva nella vita adulta possa essere favorita o
influenzata dall'esperienza con il Ritalin nel periodo infantile. L'uso del Ritalin nell'infanzia mostra un'alta
correlazione con l'abuso di droghe da strada nell'adolescenza - una facile transizione. Il Ritalin porta con sè
le stesse tendenze psicotiche che possono essere provocate da eroina e cocaina.
EFFETTI COLLATERALI
Raramente i genitori sono a conoscenza degli effetti collaterali del metilfenidato. Questi sono stati forniti dal
produttore nel 1996: Nervosismo, irritazione cutanea, crescita rallentata, nausea, Sindrome di Tourette,
discinesia tardiva, insonnia, glaucoma, dolori gastrici, perdita di peso, squilibri emotivi, emicrania, problemi
visivi, tendenza al suicidio, vertigini, cuore irregolare, malumore, pressione alta. A parte questo, non
dovrebbero esserci altri problemi. La sindrome di Tourette è una condizione caratterizzata da esplosioni
vocali inappropriate, talvolta oscene, e da movimenti fisici imprevedibili e strani. Può essere a lungo termine.
La discinesia tardiva è una condizione permanente caratterizzata da tic facciali involontari, movimenti
convulsi della testa e delle braccia. In breve, un disturbo del movimento che può implicare uno qualunque
dei muscoli volontari del corpo. I problemi emotivi elencati da uso di Ritalin possono includere: nevrosi
prodotta dalla droga, psicosi, assuefazione, depressione clinica. Inoltre, la scoperta più stupida è che in
effetti l'uso del Ritalin a lungo termine può causare proprio le condizioni che si suppone che dovrebbe
curare: disattenzione, iperattività e impulsività. Inoltre viene esplicitamente dichiarato che il Ritalin non
dovrebbe essere utilizzato per i bambini sotto i 6 anni di età. Gli psichiatri americani tuttavia ignorano
l'avvertimento del produttore e hanno prescritto il Ritalin a circa 200.000 bambini in età prescolare. Uno
studio del Journal of the American Medical Association del Febbraio 2000 rivela che tra il 1993 e il 1997 le
prescrizioni di farmaci SSRI (Ritalin e Prozac) a bambini con meno di 5 anni di età sono aumentate di 10
volte.
Molti medici, come il Dr. Carl Kline, ritengono il Ritalin assolutamente non necessario: “È mia opinione che
se queste droghe venissero dichiarate illegali, i bambini non verrebbero del tutto privati delle cure essenziali,
ma i medici sarebbero costretti a fare diagnosi più precise e cercherebbero mezzi migliori per trattare il
comportamento iperattivo di una piccola percentuale dei loro piccoli pazienti”.
TENDENZA AL SUICIDIO
Probabilmente, i più dannosi effetti collaterali del Ritalin sono la crescita rallentata e la tendenza al suicidio.
Nell'infanzia, tutti i sistemi del corpo sono sotto il controllo dell'ormone della crescita per il loro sviluppo
normale. Gli organi del corpo non hanno ancora raggiunto la loro completa dimensione e forza. Il Ritalin
interferisce con l'ormone della crescita. Le carenze permanenti, organiche e dello scheletro, sono
riscontrabili anche dopo che l'assunzione del Ritalin è stata interrotta. Non è mai stato fatto alcuno studio
degli effetti collaterali a lunga scadenza di questo farmaco. I genitori sono informati di routine su tutti questi
possibili effetti collaterali prima che il medico faccia la prescrizione? Che cosa ne pensate? Pensate che
queste informazioni potrebbero essere utili a un genitore per prendere una giusta decisione? Mettereste il
vostro bambino a rischio della possibilità di commettere suicidio solo perché ha molta energia?
Kurt Cobain, il cantante dei Nirvana morto suicida, da adolescente era stato “curato” con il Ritalin. Non è mai
stato fatto nessuno studio statistico a lungo termine sui suicidi derivati dall'uso del Ritalin, o del Prozac.
Eppure tutti i medici e la Ciba ammetteranno che per i 20 milioni di americani che usano queste due droghe,
il suicidio è una possibilità. Le storie individuali sono migliaia, ma chi ne sta tenendo traccia? Nessuno vuole
creare problemi. Ci sono in gioco troppi interessi politici e troppo denaro.
Quello che stiamo facendo con queste droghe psicotrope è cancellare una parte della vita che non può
essere ripresa da capo. Ogni esperienza difficile sarebbe stata un'opportunità di crescita e di cultura se non
fosse stata anestetizzata dalla droga, esperienza rubata al bambino per sempre. Gli alti e i bassi della vita
sono appiattiti, la gioia e la depressione sono amalgamate assieme e la vittima attraversa gli anni della sua
formazione come un robot instupidito.
A pg. 46 di “Reclaiming Our Children”, il Dr. Breggin elenca le principali sparatorie dei baby killer che si sono
verificate dal 1996, e descrive quali farmaci prendevano quegli scolari. Altri fatti analoghi si sono ripetuti
dopo la pubblicazione del libro, compreso quello di un bambino di sei anni che ha sparato a una coetanea.
Ma elencare queste sparatorie non è importante quanto invece riconoscere che introducendo queste droghe
psicotrope di cui non si conoscono tutti gli effetti collaterali e legiferandone la somministrazione in massa ai
nostri bambini, abbiamo creato un nuovo schema di comportamento umano, senza precedenti nella storia:
bambini che uccidono bambini.
Breggin cita l'articolo del Washington Post che riporta la cronaca degli omicidi perpetrati da bambini e
adolescenti nel 1996, l'anno più recente per il quale sono disponibili dei dati statistici. “Nel 1996, 4.643
bambini e adolescenti sono morti per colpi di arma da fuoco, di cui 2.866 assassinati...”.
I programmi di Bill Clinton e di Gore che introducono ancora più droghe non risolvono il problema. Più
droghe causeranno più uccisioni - non è scienza spaziale. Piuttosto, è Scienza Spazzatura. Il team di Clinton
ha arruolato il suo proprio “esperto” per dare alla sua versione una validità scientifica a questo grande
progetto per aumentare la somministrazione di psicofarmaci ai bambini. Il Dr. Harold Koplewicz, uno
psichiatra dell'infanzia, è stato tirato in ballo per lenire la colpa dei genitori, e per lavare le loro mani
togliendo a loro tutta la responsabilità per “i cervelli malati dei loro bambini” (“Reclaiming Our Children”).
A questo scopo, Koplewicz ha fatto suo lo slogan Orwelliano “non criticare le malattie del cervello”,
suggerendo ai genitori che niente di quello che possano aver fatto è la causa del “disturbo mentale” del
bambino. È tutta una “questione genetica”. Non è la dieta, non la mancanza di esercizio, non la
disattenzione, non la famiglia rovinata, non MTV, non la dipendenza dallo zucchero, non la bancarotta dei
principi morali, non l'assenza di valori della famiglia... nessuno di questi ha importanza. Il passo successivo è
stato falsificare gli studi “scientifici” per dare all'ADHD, creato originariamente dal Comitato dell'APA nel 1980
senza alcuna ricerca o prova, una convalida scientifica con l'ausilio di bello e buono potere economico.
E la caratteristica peggiore di tutto è che la somministrazione di queste droghe sta per essere imposta contro
il volere dei cittadini. È solo questione di tempo. In molti distretti scolastici quando i genitori o il bambino si
sono opposti alla somministrazione del Ritalin, le autorità hanno davvero preso in custodia lo studente
sottraendolo alla patria potestà e gli hanno fatto prendere questa pericolosa droga sperimentale con la forza.
Questa è la situazione attuale negli Stati Uniti. Questo è il disegno che le case farmaceutiche e tutti quelli
che sono sul loro libro paga faranno in modo che si realizzi in Italia con tutte le loro forze. “Gli esperti”
diranno che tutto quello che è scritto in queste pagine è falso, ma sono loro che stanno ottenendo dei profitti
drogando i nostri bambini. Non avete bisogno delle loro filippiche. Quella che segue è una lista di veri esperti
(non “esperti”) che potete utilizzare per farvi una vostra conoscenza personale in base a una corretta
valutazione dei dati e non semplici opinioni.
http://www.nuovimondimedia.it/
LINKS
Ora il flacone di Prozac ha potuto prendere il suo posto accanto ai Corn Flakes e ai biscotti nel menu della
prima colazione della famiglia. Oltre 400.000 bambini sotto i 18 anni negli Stati Uniti sono trattati con il
Prozac e il numero di adolescenti che lo prendono è aumentato di quasi il 50% durante l'anno scorso. Fra i
bambini della fascia da 6 a 12 anni, le prescrizioni sono aumentate del 298%. I medici sono già autorizzati a
prescrivere il Prozac ai bambini. Ora la Eli Lilly vuole ottenere il benestare dalla FDA per una versione
speciale per i bambini.
Almeno quattro milioni di bambini americani sarebbero sofferenti di depressione, e questo rappresenta un
mercato importante per il futuro. Le prescrizioni degli antidepressivi agli adulti sono calate negli ultimi mesi,
in gran parte perché non c'è rimasto quasi più nessuno a cui prescrivere. Intanto le prescrizioni di
antidepressivi per bambini e adolescenti italiani sono più che quadruplicate nel 2000-2002. A segnalare il
fenomeno sul British Medical Journal sono i ricercatori del Laboratorio materno-infantile dell'istituto di
ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. I ricercatori rilevano che a essersi impennate sono soprattutto
le prescrizioni dei farmaci antidepressivi di nuova generazione alla cui classe appartiene il Prozac.
La Società Italiana di Pediatria ha preso la palla al balzo per entrare nel circuito del Prozac, intravedendo la
possibilità di ulteriore prosperità finanziaria anche per i pediatri. Quello che segue è un comunicato che non
lascia dubbi dell'orientamento della pediatria italiana. «Auspichiamo che il farmaco venga presto registrato
anche in Italia in modo da poter essere razionalmente utilizzato e che venga prescritto solo dagli specialisti
in neuropsichiatria e neuropediatria». Con tempismo e rapidità la Società Italiana di Pediatria, la SIP, ha
espresso la sua posizione riguardo l'impiego del Prozac per curare la depressione nei bambini di età
superiore agli 8 anni.
LINKS
La prima udienza, presso il Tribunale di Milano, per esaminare il caso del piccolo Gianluca De Lucia,
allontanato dalle lezioni da oltre un mese a causa di presunti disturbi del comportamento, nonostante il diritto
all'istruzione sia sancito costituzionalmente, ha deciso la riammissione a scuola del bimbo. Gianluca era
stato sospeso a tempo indeterminato in quanto – a detta della scuola – disturbava il regolare svolgimento
delle lezioni ed assumeva atteggiamenti violenti nei confronti di compagni ed insegnanti.
La scuola aveva informato la famiglia che il bambino sarebbe stato riammesso qualora i genitori avessero
accettato di sottoporre il minore ad una terapia a base di potenti psicofarmaci, suggerita dalla struttura
sanitaria pubblica per sedare le esuberanze del bimbo, farmaci psicoattivi che la famiglia si è rifiutata di
somministrare per timore dei pericolosi effetti collaterali.
Il metilfenidato – principio base del Ritalin, psicofarmaco che si voleva somministrare al bimbo - è tornato ad
essere classificato come stupefacente. Il tribunale ha, giustamente, decretato che imporre droghe pesanti
(metilfenidato) ai bambini per controllarne l'eccessiva vivacità è immorale.
“Giù le Mani dai Bambini” - che con oltre 200.000 specialisti in rete è la più visibile campagna italiana di
farmacovigilanza per l'età pediatrica - è intervenuta all'udienza per il tramite del legale della famiglia,
Avvocato Piras, depositando una relazione tecnica breve ma incisiva: “Abbiamo portato all'attenzione del
magistrato – ha dichiarato Luca Poma, portavoce nazionale di Giù le Mani dai Bambini - la circostanza che
la scuola non può ammettere implicitamente le proprie carenze nel prestare assistenza ad un bambino
'difficile', facendo poi ricadere gli effetti di tali carenze sulla famiglia e sul bambino stesso, allontanandolo
dalle lezioni”.
La vera sfida deve essere un'altra: dotarsi delle necessarie risorse professionali, perché è ormai
ampiamente dimostrato che questi problemi del comportamento si risolvono con protocolli scientificamente
testati (psicologia clinica, pedagogia, etc.) che non richiedono necessariamente l'utilizzo di psicofarmaci, i
quali - seppure risolvono le crisi contingenti - non “curano” nulla, perché una pillola non può risolvere la
causa remota del disagio, ed inoltre espone il bimbo al rischio di gravi effetti collaterali in caso di assunzione
prolungata.
La comunità scientifica internazionale è molto critica circa l'opportunità di somministrare farmaci psicoattivi ai
minori. Prova ne sia che il principio attivo alla base di questi farmaci è stato recentemente reinserito dal
Ministero della Salute nella tabella 1 (stupefacenti) al pari di cocaina ed eroina. “La vera sfida è creare una
rete di protezione attorno a bambini come Gianluca, un'alleanza tra scuola e strutture sanitarie affinché si
offrano risposte concrete ma non necessariamente farmacologiche”.
Spesso, un leggero cambiamento di dieta, con meno dolci e cioccolato, ed un'infusione di educazione civile
è sufficiente a risolvere il problema. Ma chi educa il genitore/insegnante a queste verità?
Scuola espelle bambino iperattivo. Già due casi in Italia 28 aprile 2006
L'EMEA, l'agenzia europea di valutazione dei medicinali ha optato per il sì alla prescrizione del Prozac già a
partire dall'età di otto anni. Dunque, troppo piccoli per guidare uno scooter, ma abbastanza grandi per
assumere il Prozac contro la depressione. I benefici derivanti dall'assunzione del Prozac, sostiene l'EMEA,
supererebbero i rischi.
Il CHMP, Comitato tecnico dell'Agenzia del Farmaco europea, sostiene che i piccoli possono iniziare con
dosi di 10 milligrammi al giorno. Dopo una settimana, la dose può passare a 20 mg al dì. Il Prozac, o
fluoxetina, è stato sviluppato dalla Eli Lilly, ma è attualmente disponibile anche in altre versioni generiche.
Il primo via libera lo diede la Food & Drug Administration nel 2003. Oggi, l'Emea, chiede alla Ely Lilly ulteriori
studi che assicurino sul livello di sicurezza del farmaco, ma, nel frattempo, fa affidamento sulle conclusioni
raggiunte dall' Agency's Committee of Medicinal Products for Human Use secondo il quale “i benefici
superano i rischi”.
L'EMEA raccomanda:
il farmaco va somministrato in bambini che non rispondano a una psicoterapia che comunque non va mai
interrotta; - se non c'è risposta entro 9 settimane la terapia farmacologica va “riconsiderata”; - il significato
delle osservazioni condotte su animali secondo le quali il farmaco produce effetti sullo sviluppo sessuale, il
comportamento emotivo e la tossicità testicolare va ulteriormente indagato; - medici e genitori pongano
particolare attenzione al comportamento suicida o parasuicida soprattutto all'inizio del trattamento.
Un'apertura, quella dell'EMEA, totalmente bocciata dagli psicologi, mentre tra gli psichiatri c'è chi dice si al
Prozac, ma solo in casi particolari. “Studi attuali - sottolinea la psicologa Luisa Carboni Tirelli, dell'Ordine
degli psicologi del Lazio - dimostrano come la somministrazione del farmaco durante l'età di sviluppo possa
essere collegata ad un aumentato rischio di suicidio tra gli adolescenti in terapia. È dunque necessaria molta
prudenza”.
Il parere dell'EMEA, secondo l'esperta, rappresenta dunque un fatto grave, anche perché la depressione nel
bambino è un fenomeno complesso, e la cura psico-farmacologica non è certamente la strada migliore: “Nei
bambini piccoli - dice ancora la Tirelli - la depressione è nella grande maggioranza dei casi legata ad un
profondo disagio di tipo sociale o familiare. Per un'azione incisiva è necessario intervenire sull'ambiente in
cui il bambino vive, garantendo un supporto adeguato alla famiglia”.
Il Prozac è oggi usato da 54 milioni di persone nel mondo e viene prescritto per depressione, bulimia
nervosa e disturbi ossessivi-compulsivi (in Europa, ad oggi, solo agli adulti; negli USA anche ai bambini). In
Italia, i pazienti in età pediatrica (tra 0 e 14 anni) sono oltre 8 milioni e di questi almeno 730.000 (9%)
soffrirebbero di turbe psichiche e disagi mentali. Ogni giorno, secondo alcune stime, sono circa 30.000 i
bambini italiani che assumono antidepressivi e circa il 25% mostrerebbe dipendenza dai farmaci.
Il Prozac, è stato più volte messo in relazione ad azioni di suicidio e omicidio. Il Dottor Peter Breggin, nel
1998 affermava: “Non ho dubbi che il Prozac possa causare o contribuire a violenza e suicidi, casi di cui
sono stato testimone più volte; in una recente sperimentazione clinica, il 6% dei bambini sono diventati
psicotici a causa del Prozac, e la psicosi maniacale può condurre a comportamenti maniacali”.
Dopo una sperimentazione in cui il dr. David Healy Direttore del Dipartimento di Medicina Psicologica del
Galles del Nord somministrò il Prozac ad un gruppo di volontari adulti e mentalmente sani, constatò come
cambiava il loro comportamento: “Possiamo trasformare dei volontari sani in persone bellicose, paurose,
tendenti al suicidio e persino pericolose per gli altri”, disse.
Negli Stati Uniti, le sparatorie nelle scuole sono state collegate al numero di bambini cui è stato
somministrato il Prozac ed altri antidepressivi come il Ritalin. Già nel Nel 1995, oltre 150.000 bambini -
proprio nella fascia d'età tra i due e i quattro anni - venivano trattati con farmaci simili al Prozac.
Alcuni dati suggeriscono che i bambini sono più a rischio di suicidio degli adulti. Qualche anno fa, la Pfitzer
ottenne la licenza per la Sertalina, farmaco della classe degli SSRI, utilizzata per i disturbi compulsivi-
ossesivi nei bambini. Nel campione utilizzato vi erano 44 bambini con disturbi ossessivi-compulsivi misti a
depressione. Almeno sei tentarono il suicidio, 20 volte di più degli adulti che anno assunto lo stesso farmaco.
Il futuro lo ha già previsto l'OMS dichiarando che nel 2020 le metà dei bambini del mondo avrà “malattie
mentali”. Basta tradurre questa “stima” in euro di fatturato di vendita per capire il perché si vada verso la
psico-farmacologia di massa.
Fluoxetina - Wikipedia
Bambini depressi, via libera dall’Europa al Prozac dagli 8 anni
09 giugno 2006
I bambini dipendenti da psicofarmaci, in Italia sono già almeno 850 mila. Non contenta, l'EMEA, l'Agenzia
Europea per il Farmaco, ha abbassato da 18 a 8 anni l'età a partire
dalla quale poter somministrare Prozac e similari.
La maggior parte delle visite pediatriche termina con una ricetta: a ogni bimbo vengono in media prescritte
3,3 ricette l'anno con farmaci a carico del SSN, per un totale di 2,4 milioni di ricette l'anno (2,8% della spesa
sanitaria). Sugli effetti degli psicofarmaci ai minori non ci sono grandi studi, ma soprattutto, come sottolinea
Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, «non c'è una valida
situazione diagnostica». Ovvero: per un certo istituto lo 0,60 per cento della popolazione infantile necessita
di aiuto farmacologico, mentre un’altra università parla del 3 per cento e una terza del 6. E così, il mercato
dei “psico-bambini” si allarga a dismisura, diventando fonte di ricchezza infinita per gli affiliati a Big Pharma.
Questo accade perché si medicalizza ogni forma di disagio, fornendo una risposta chimica a un problema
psicologico. Il medico, nel ricordare che la moderna psicofarmacologia consente trattamenti adeguati
soltanto in casi estremamente specifici e delimitati, rivela un altro grave pericolo. «Un bambino che assuma
in modo improprio psicofarmaci, svilupperà difficoltà ad avere relazioni in famiglia e a scuola. E andrà
incontro a forme di neurotossicità, il suo sviluppo neurologico e neuromotorio potrà essere compromesso».
Che cosa stiamo facendo ai nostri piccoli? «Una cosa molto brutta - risponde lo psichiatra Raffaele Morelli -
Perché quando c'è una tristezza nel bambino c'è anche sempre un motivo profondo che va indagato e ha le
radici nella relazione con i genitori o con l'ambiente che lo circonda. Ormai sono le case farmaceutiche che
decidono che cosa vada bene e anche gli scienziati che le controllano sono spesso sui loro libri paga». Il
meccanismo cerebrale di un bambino è ancora in crescita, «e interferire con farmaci così potenti è
pericolosissimo».
Morelli sostiene che il vero lavoro degli psichiatri dovrebbe essere quello di «comprendere il mondo dei
piccoli invece di imbottirli di farmaci». E riferisce che in America, i ragazzini trattati con il Ritalin, usato per
quella malattia, da molti ritenuta inesistente, chiamata “disturbo di attenzione”, spesso diventano spacciatori
tra i coetanei. Un problema che riguarda più di un milione di adolescenti.
Il metilfenidato (Ritalin®), utilizzato - anche in Italia - per il trattamento dei bambini iperattivi, viene
classificato in Inghilterra tra le 20 droghe più pericolose in assoluto. Perché accade tutto questo? «Non
dimentichiamo - osserva Luca Poma, di Giù le mani dai bambini - che l’EMEA non dipende dalla direzione
della sanità. Ma da quella dell'industria...».
“È tempo di avere un approccio più sistematico e scientifico alla classificazione delle sostanze stupefacenti”,
ha affermato Phil Willis, uno dei membri della Commissione in un'intervista alla Tv inglese BBC. Secondo gli
esperti, il governo ha ora il dovere di rivedere i livelli di pericolosità di queste sostanze - stabiliti ormai decine
di anni fa - alla luce delle nuove prove scientifiche, e soprattutto indipendentemente dal “sentire”
dell'opinione pubblica, dando una corretta informazione sugli effetti dannosi che hanno e correggendo la
disinformazione radicata anche grazie alle campagne stampa sponsorizzate dagli interessi economici in
gioco.
Dal rapporto emerge l' “interferenza” di ragioni politiche, culturali ed economiche nella classificazione della
pericolosità delle droghe e di certi farmaci operata dalle autorità statali, che invece si sarebbero dovute
basare solo su criteri scientifici e sperimentali, e non sulle pressioni di gruppi d'interesse quali sono gli stessi
produttori o sui timori, desideri e convinzioni errate inculcate da essi nella cittadinanza.
Lo ha detto anche l'autorevole British Medical Journal, secondo cui le sperimentazioni riguardanti i farmaci -
sponsorizzate e rese pubbliche dalle aziende farmaceutiche - devono essere valutate con molta cautela,
perché sono meno trasparenti, sono caratterizzate da regole metodologiche meno rigorose, e giungono a
conclusioni guarda caso più favorevoli rispetto alle analisi “non sponsorizzate” e realmente indipendenti sugli
stessi identici farmaci.
Stesso discorso vale per la denuncia dell'STC sul metilfenidato: l'informazione che giunge al consumatore
non è “libera” ed è sempre più viziata da interessi economici e politici. E chi ne fa le spese sono i nostri
bambini.
P.S.
Di abuso di farmaci in età pediatrica, in particolare della somministrazione incongrua ai minori da parte degli
adulti, si occupa dal '99 il “Progetto Girasole” del Bambin Gesù, che rileva gli abusi all'infanzia. Il Progetto
Girasole, che ha attivato uno sportello di consulenza telefonica e terapia (tel. 06/68592265), attivo 24 ore su
24 per genitori, medici, psicologi, insegnanti, si occupa anche di violenza familiare, anoressia e bulimia,
autismo e disagio generale.
Methylphenidate is linked to
increases in cell abnormalities 01
marzo 2006
Contro il “disturbo dell'attenzione”, la cosiddetta sindrome ADHD (Sindrome di Iperattività e Deficit di
Attenzione), una malattia inventata per giustificare la somministrazione di psicofarmaci ai bambini, una
recente ricerca svizzera ha dimostrato l'efficacia della “fitoterapia”, in particolare dell'assunzione di un
preparato a base di lievito e piante, ottenuto con il metodo Strath.
Lo studio pubblicato dalla rivista svizzera Paediatrie, svolto dall'immunologo clinico Peter W.Joller in
collaborazione con l'Università di Zurigo e il Centro Ospedaliero del Canton Vallese, dimostra che per la cura
di questo tipo di presunti disturbi infantili, è sufficiente un preparato a base di lievito plasmolisato e erbe.
Nell'arco di otto mesi, a 26 bambini a cui è stata diagnosticata la sindrome ADHD, è stato somministrato, per
tre volte al giorno, un cucchiaino da caffè del un preparato: l'82,9% dei risultati dei test effettuati ha
dimostrato miglioramenti comportamentali significativi per due terzi dei bambini esaminati. I pazienti hanno
beneficiato degli effetti dell'assunzione del preparato in particolare per quanto riguarda i parametri attenzione
e concentrazione. Inoltre, nell'ambito dell'intero studio non sono stati notificati effetti collaterali indesiderati.
La FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) afferma invece che l'unico modo per evitare che i
bambini siano vittime degli effetti collaterali degli psicofarmaci è una somministrazione controllata dal
medico. Secondo un recente studio USA, sono 7mila l'anno i piccoli vittime degli effetti collaterali. In Italia, la
percentuale di bambini iperattivi e con disturbi dell'attenzione curati con psicofarmaci è tripla rispetto
all'America, quadrupla in confronto all'Inghilterra. Fra tutti i piccoli pazienti, nel nostro Paese, 83 su cento
vengono trattati con pillole sintomatiche, che si limitano cioè a sedare i sintomi della loro iper-attività.
Giù le Mani dai Bambini ha lanciato una nuova campagna contro l'uso di psicofarmaci: nelle 2500 «Farmacie
Amiche» di Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, oltre a quelle nelle province di Pisa e Massa, sarà distribuito
gratis materiale informativo destinato ai genitori.
I numeri disegnano un allarme reale: «Negli ultimi 15 anni, la produzione del celebre Ritalin, l'anfetamina
che viene data ai bambini troppo agitati, è aumentata di ben diciassette volte». Negli USA solo per l'inattività
- fa da eco a Poma il professor William Carey, pediatra all'Università della Pennsylvania - «vengono
somministrati psicofarmaci ad oltre quattro milioni di bambini e ragazzi». I criteri diagnostici utilizzati in Italia
sono gli stessi di quelli seguiti negli USA. «Lo psicofarmaco - denuncia Luca Poma, portavoce della
campagna Giù le Mani dai Bambini - doveva essere l'ultima risorsa terapeutica, nel nostro Paese. Invece, i
dati forniti dal ministero sono spaventosi: questi bimbi irrequieti e distratti devono essere supportati e
valorizzati, non si può pensare di risolvere il disagio di un figlio di 6 anni somministrandogli una
metanfetamina, o nel migliore dei casi garantendo un po’ di psicoterapia».
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU onlus) ha partecipato alla consultazione della Quarta
Commissione permanente in merito al disegno di legge n. 259: “Disposizioni in materia di uso di sostanze
psicotrope su bambini e adolescenti” (proponente consigliere De Eccher), tenutasi mercoledì 9 gennaio 2008
presso Palazzo Trentini a Trento,a cui hanno partecipato l'associazione Famiglie Numerose, l'Ordine dei
Medici Chirurghi e Odontoiatri, l'Ordine dei Farmacisti, l'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Il testo di
legge ribadisce fermamente l'assoluta necessità del consenso informato, scritto ed inequivocabile, per
quanto attiene all'eventuale trattamento di minori con psicofarmaci, e sostiene il divieto di somministrazione
di test psicopatologici nelle scuole.
Il tema risulta assolutamente scottante proprio in Trentino, in quanto in Vallagarina è in programma con il
nuovo anno scolastico uno screening generalizzato all'interno di tutte le scuole elementari. Il CCDU onlus ha
organizzato vari tavoli informativi a Pergine, Rovereto e Trento per raccogliere firme per una petizione in
appoggio a questa proposta di legge che è stata firmata da più di 3400 cittadini. Su questa materia si è già
espresso anche il Consiglio regionale piemontese che il 30 ottobre 2007 ha approvato all'unanimità la Legge
n. 405: “Norme in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini ed adolescenti”, simile a quella
presentata in Trentino.
Il dott. Roberto Cestari, presidente nazionale del CCDU Onlus, dopo aver illustrato l'inattedibilità scientifica
dell'individuazione dell'ADHD quale malattia, ha elencato le seguenti cifre statistiche conseguenti all'attuale
trend internazionale volto all'ipermedicalizzazione dei bambini: 11.000.000 di minori in terapia con
psicofarmaci nei soli Stati Uniti (fonte: NIMH, Nexus, Los Angeles Times); 17.000.000 in tutto il mondo; 2
miliardi di dollari il fatturato legato alla vendita di un'unica molecola (metilfenidato, nome commerciale Ritalin
®) nei soli Stati Uniti (fonte: DEA USA); 12% la percentuale di bambini ai quali vengono somministrati
psicofarmaci all'inizio delle scuole elementari in Francia (fonte: Ministere de la Sanitè, - Canadian Journal of
Psichiatric vol. 43); 30.000 i bambini Italiani che ogni giorno assumono antidepressivi SSRI (fonte: Istituto
Mario Negri di Milano), che tra gli effetti collaterali possono indurre al suicidio (fonte FDA - USA).
Per ciò che riguarda invece il numero dei bambini che sarebbero affetti dall'ADHD, ha aggiunto: “Su quanti
siano i bambini colpiti da questa presunta patologia (ADHD), le cifre si sprecano. La prevalenza (numero di
casi nel momento in cui il dato viene rilevato) sarebbe dell'1% (fonte ISS); mentre secondo vai studi
internazionali sarebbero tra il 4 e il 12 % (fonte ISS). Secondo lo studio Ritz, in Spagna, la percentuale sale
al 14, 5 %. Secondo lo studio de Renoche, la percentuale varia 2,4 al 24,05 % (in età scolare)”. E conclude:
“Con cifre variabili dal 1 al 24%, ogni affermazione fatta perde matematicamente significato, cioè ognuno
sembra poter dire ciò che vuole”.
Il Consigliere Regionale Gian Piero Clement ha osservato: “Il vero pericolo in questa nuova tendenza a
risolvere il disagio giovanile con delle pillole sta nel rischio di creare una generazione incapace di affrontare
gli inevitabili problemi della vita senza fare uso di sostanze. Sotto questa ottica, la recente legge regionale
che regolamenta la somministrazione di psicofarmaci ai minori e vieta i test psicopatologici nelle scuole ha il
grande merito di regolamentare la materia a beneficio dei bambini e delle loro famiglie”.
“Nei fatti, l'ADHD è solo un sintomo e la sua diagnosi non ha alcuna base scientifica certa, ciò è fin troppo
noto nella comunità scientifica internazionale”, ha commentato la dott.ssa Maria Elena Testa, coordinatrice
regionale del CCDU Onlus.
LINKS
DA RICERCA OK A RIMEDI
NATURALI PER BIMBI IPERATTIVI 05
febbraio 2008
ADHD: i dati, i soldi, il mercato 03 aprile 2007
ADHD e l'abuso di psicofarmaci nei bambini 26
settembre 2007
FIMMG
CCDU Onlus
Farmacie Amiche
L'Agenzia spiega inoltre che lo “Strattera è stato registrato contemporaneamente in tutti i Paesi della
Comunità europea con procedura di mutuo riconoscimento, che non consente alcuna discrezionalità
autorizzativa né da parte dell'AIFA né di qualsiasi altro Paese membro”. Come annunciato nei giorni scorsi,
“al fine di garantire un uso appropriato, sicuro e controllato, del Ritalin e dello Strattera, e l'impiego esclusivo
nei pazienti affetti da ADHD, sono state individuate procedure che vincolano la prescrizione del farmaco a
una diagnosi e a un piano terapeutico definiti da Centri di riferimento di neuropsichiatria infantile
appositamente individuati dalle Regioni”, precisa il comunicato dell'AIFA.
Queste procedure, inoltre, “impongono controlli periodici per la verifica dell'efficacia e della tollerabilità del
farmaco - continua l'AIFA - e richiedono l'inserimento dei dati presenti nei Piani terapeutici in un Registro
nazionale appositamente istituito all'Istituto Superiore di Sanità, con garanzia di anonimato, per consentire il
monitoraggio della terapia farmacologica”. In questo modo l'AIFA sostiene di poter evitare “gli usi impropri
verificatisi in altri Paesi” che tante polemiche hanno suscitato su tv e giornali.
Sempre Giù Le Mani dai Bambini, fa sapere che un documento scritto dalla Agenzia Britannica di Controllo
sulle Mecidine e la Salute (British Medicines and Healthcare Regulatory Agency) rivela 130 tentativi di
suicidio in un solo mese da parte di pazienti trattati con lo Strattera. In aggiunta, il documento rivela che ci
sono stati anche più di 760 rapporti per disordini cardiaci, 172 rapporti per danni al sistema epatico e circa
20 rapporti per suicidi effettivi. L'informazione è stata ottenuta tramite inchieste del FOIA ed è stata rilasciata
sottoordine del tribunale, secondo il giornalista investigativo svedese Janne Larsson.
Basandosi anche su questo documento, la FDA ha obbligato la Eli Lily a includere le seguenti avvertenze:
2 - chiunque consideri di usare Strattera in bambini o adolescenti per curare la ADHD deve tenere conto
dell'incrementato rischio di pensieri suicidi rispetto al bisogno clinico del farmaco;
3 - i pazienti che hanno iniziato una terapia dovrebbero essere tenuti sotto stretta osservazione;
4 - le famiglie e i badanti dovrebbero essere avvisati di tenere sotto stretta osservazione i pazienti e di
comunicare subito i cambiamenti di comportamento al medico curante.
Il 29 Settembre 2005, l'FDA ha annunciato di aver aveva obbligato la Lilly a rivedere le etichette dello
Strattera per includervi sulle confezioni le indicazioni di pericolo atte a mettere in allerta i sanitari riguardo un
accresciuto rischio di pensieri suicidi in bambini e adolescenti trattati con quel farmaco. L'FDA ha anche
sollecitato la Lilly a preparare una Guida Medica dei Pazienti per avvisarli dei rischi e della precauzioni che
dovrebbero essere prese da distribuirsi ai farmacisti che dispensano Strattera.
“A volte li vedevi completamente immersi in un delirio totale da Ritalin. Non un gesto, non un'occhiata:
potevano sedere assorti in qualsiasi cosa - un tombino, le rughe del palmo delle proprie mani - per un tempo
indefinito, saltando un pasto dopo l'altro, fino all'insonnia più incoercibile … puro nirvana da metilfenidato”
(Tom Wolfe, dal suo articolo “Il Cervello senz'Anima”, del 1996).
Il Ritalin è da considerare una vera e propria droga, usata perfino dagli hippy negli anni '60 (il metilfenidato
(MPH) è un analogo delle amfetamine, tanto è vero che dall'aprile del 2006 è stato inserito dal Ministerpo
della Sanità tra le sostanze stupefacenti). In pratica, ha un effetto eccitante sul sistema nervoso, e calmante
sulla sfera emotiva e comportamentale; probabilmente si tratta di un effetto paradosso simile a quello che
può avvenire con altre sostanze come le benzodiazepine: a piccole dosi ha un effetto stimolante, a dosi
maggiori un effetto calmante; nei bambini anche una dose che per un adulto è modesta può avere già un
effetto calmante.
In un suo lavoro lo psichiatria Peter Breggin riferisce fra gli altri i seguenti effetti collaterali di Ritalin,
Dexedrina, Adderall e altri stimolanti:
Funzioni Cardiovascolari: Palpitazioni - Tachicardia - Ipertensione - Aritmia cardiaca - Dolori al petto - Arresto
cardiaco (!);
Funzioni cerebrali e mentali: Mania, psicosi, allucinazioni - Agitazione, ansia, nervosismo - Insonnia -
Irritabilità, ostilità, aggressione - Depressione, ipersensibilità emozionale, pianto facile, introversione -
Riflessi ridotti - Confusione - Perdita di spontaneità emozionale - Convulsioni - Comparsa di tic nervosi;
Funzioni gastrointestinali: Anoressia - Nausea, vomito, cattivo gusto in bocca - Mal di stomaco, crampi -
Bocca arida - Costipazione, diarrea;
Funzioni endocrine e metaboliche: Disfunzione della ghiandola pituitaria, alterazione della produzione
dell'ormone della crescita e della prolattina - Perdita di peso - Arresto o ritardo della crescita - Disturbi delle
funzioni sessuali;
Altre funzioni: Visione sfumata - Mal di testa - Insonnia - Depressione - Iperattività e irritabilità -
Peggioramento dei sintomi caratteristici dell'ADHD - Ridotta capacità di comunicare e socializzare - Aumento
del gioco solitario e diminuzione del periodo complessivo di gioco - Tendenza ad essere socialmente inibito,
passivo e sottomesso - Piattezza emozionale.
Ecco i risultati:
- il 60% dei bambini erano ancora iperattivi e studiavano poco (la ragione per la quale veniva loro
somministrato il Ritalin), ma in più erano diventati ribelli;
- il 59% avevano avuto guai con la polizia;
- il 23% erano stati portati ad una caserma di polizia una o più volte;
- il 58% erano stati bocciati almeno una volta;
- il 57% avevano difficoltà di lettura;
- il 44% avevano difficoltà con l'aritmetica;
- il 78% trovavano difficile restare seduti a studiare;
- il 59% erano considerati dalla scuola ragazzi con problemi disciplinari;
- il 52% erano distruttivi;
- il 34% avevano minacciato di uccidere i loro genitori;
- il 15% avevano parlato di suicidio o l'avevano tentato.
LINKS
http://www.ritalinaddiction.com/
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viaggioallucinante2.0: PSYCHO-KILLER 3